La Goccia n22/11hot!

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La Goccia n22/11hot!
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La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Sommario
La Goccia n. 22 - 5 Novembre 2011
Questo periodico
è associato alla
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La Goccia
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DIREZIONE:
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A QUESTO NUMERO:
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pag. 9
di Roberto Muscolino
pagg. 24/25
Congresso Pd…
Una serata…
I proverbi
di Stefano Giove
pag. 4
di Adele Carrera
pagg. 5/6
di Marilena Surdo
pag. 6
di Grim
pag. 7
di From
pag. 7
di Giulio Pinto
di Giorgio Morea
di Liborio Patimisco
pagg. 10/11
di Michele Catiniello
pag. 19
diFG
pag. 20
di Ilaria Pignalosa
pag. 21
di Coop La Serena
pag. 22
di Mario D’Alconzo
pag. 22
di Adele Carrera
pag. 26
di Addetti stampa
pag. 36
di Carrera - Giove
pagg. 36/37
di Viola Lavermicocca
pag. 37
di F G
pag. 38
di Miki Marchionna
pag. 38
di Baldassarre D’Angelo
pag. 39
di Baldassarre D’Angelo
pag. 39
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pag. 39
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In memoria…
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Le interviste di RG
Considerazioni…
Vito Galante…
La protesta…
Francesca Leccese …
di Stefano Giove
pag. 11
di Sergio Ribecco
pagg. 12/13
di Stefano Giove
pag. 14
di Stefano Giove
pag. 14
di Floriana Ribecco
pag. 17
di Stefano Giove
pagg. 18/19
di Anna Pugliese
pag. 26
di SG
pag. 27
di Baldassarre D’Angelo
pag. 27
di Giovanni Matera
pag. 28
di Pietro Perrone
pag. 31
di Stefano Giove
pag. 32
di Domenico Ranaldo
pag. 40
di Domenico Ranaldo
pag. 41
di Antonello Lovecchio
pag. 42
di Stefano Giove
pag. 33
di Stefano Giove
pag. 34
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00 del 2 novembre 2011
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l’editoriale
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Noi gente del Sud
figli di un dio minore?
Siamo in una fase di turbolenza politica molto forte e non passa giorno in cui ci
scopriamo sempre più esposti alle intemperie della crisi economica, che rischia
di mettere in ginocchio il nostro Paese.
Alla crisi che ha colpito il mondo Occidentale, si somma, per l’Italia, il debito
pubblico che si avvicina ai 2000 miliardi di euro che ci rende particolarmente
vulnerabili a tutti gli attacchi speculativi che pure ci sono. Alla crisi bisogna
aggiungere il fatto che noi siano costretti a subire la permanenza di un governo,
capeggiato da una persona ormai impresentabile, che mantiene il suo potere
grazie al sostegno di un manipolo di parlamentari che teme di perdere i benefici
che quel ruolo gli conferisce. Questo insieme di situazioni può farci sprofondare
in un precipizio spaventoso. In questo quadro dalle tinte fosche, per noi meridionali, non passa giorno in cui qualche ministro non spari le solite bordate ai danni
di questa zona del Paese. Adesso si pensa addirittura alle gabbie previdenziali.
E in questo quadro deve essere inserito il mancato intervento, dopo otto mesi,
a sostegno delle popolazioni colpite dalle alluvioni del 2 marzo scorso. Oggi è
evidente il diverso trattamento che si attua, a secondo di quale parte dell’Italia è
colpita da un evento disastroso.
Credo che proprio il contrasto dei comportamenti tenuti dall’autorità di governo
abbia spinto, in questi giorni, il Comitato TerreJoniche, a passare alle maniere
più decise per chiedere anche per il nostro territorio lo stesso trattamento che
hanno ricevuto le regioni Liguria e Toscana.
Deve essere chiaro un aspetto: alle popolazioni liguri e toscane colpite dalla tragedia di questi giorni va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Diciamo
pure che s’è fatto bene a intervenire con la tempestività dimostrata sia dalle
regioni interessate che dal governo ma una domanda nasce spontanea: perché
a noi, dopo l’alluvione di otto mesi fa non è accaduta la stessa cosa? Perché
ancora oggi, dopo tanto tempo, non s’è visto un solo euro di sostegno? Perché
le nostre zone non hanno ricevuto la visita di nessun ministro e lo stesso sottosegretario all’Interno, Mantovano, ha fatto capire che su questa questione lui
stesso è stato “tenuto ai margini”?
Il ping pong delle accuse sulle cause viaggia, andata e ritorno, tra Bari e Roma
con una indifferenza impressionante.
Mentre si assiste a questo balletto, anche laddove non ci sono responsabilità
della regione (come nel caso della Basilicata), il presidente del Consiglio non
firma l’Ordinanza per stanziare i 14 milioni di euro previsti.
Insomma è fin troppo evidente che noi siamo considerati “figli di un dio minore”, cittadini “di serie B”.
Tuttavia questa considerazione non viene supportata solo dall’atteggiamento
della politica, ci viene confermata anche dal comportamento del mondo dell’informazione.
Provate a fare una verifica su quanto spazio è stato riservato a quello che è
accaduto in questi giorni nelle “Cinque Terre” e confrontatelo con quello che
veniva concesso alle nostre zone il 3, il 4, il 5 marzo scorso. Tranne l’attenzione
dei media locali non v’era traccia di un briciolo di informazione sulle tv e sui
giornali nazionali. La nostra alluvione e quelle di altre regioni, dove vi erano
state vittime, venivano degradate al ruolo di piccole sventure di paese, oggi,
invece, tutti i riflettori sono puntati su località dal nome affascinante, “Cinque
Terre”, “Lunigiana”.
Possibile che eventi simili possono essere trattati in maniera tanto differente? Se
questo accade, credo che sia legittimo chiedersi perché.
Diciamo con estrema chiarezza che il ritardo del governo sulla vicenda alluvione è inaccettabile, così come è inaccettabile l’atteggiamento della Regione
Puglia che non può far finta di niente e scaricare tutto sul mancato incontro
richiesto a Letta. L’assessore Amati e il presidente Vendola devono capire che
c’è bisogno di atti “formali” ovvero delibere, per sbloccare la situazione. Certo,
bisogna reperire i soldi necessari, ma i presidenti di Toscana e Liguria non si
sono spaventati di fronte al fatto di aumentare benzina e gasolio per fare fronte
all’emergenza.
E questo non significa non comprendere fino in fondo la gravità e la pericolosità
di un decreto come il “Milleproroghe”, che di fatto ha cancellato la parola solidarietà dal vocabolario del governo centrale e ha scaricato sulle entità locali il
dover far fronte alle emergenze.
Un altro aspetto deve essere sottolineato: quello che emerge da questa vicenda
è l’estrema debolezza o assenza della nostra classe politica. Mi chiedo cosa
hanno fatto i big della politica Fitto e D’Alema e Vendola per le nostre comunità? Possibile che Matteoli, ministro toscano, si sia recato immediatamente sul
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luogo del disastro, mentre a Marina di Ginosa questo non è
avvenuto?
Questa riflessione non deve diventare lo strumento per
rilanciare l’ennesima stoccata verso chi la pensa diversamente sul piano politico (esercizio abbastanza presente nei
comportamenti dei nostri rappresentanti locali), deve servire invece per capire, una volta per sempre, che non ci serve
essere partigiani del governo o della regione se i nostri interessi non vengono salvaguardati.
Se dopo otto mesi il quadro che si presenta è: le strade interrotte che mostrano i segni della devastazione; gli argini del
Bradano pericolosamente aperti; le famiglie sfollate, aziende chiuse, è facile immaginare che diverse responsabilità
ci sono. Questo quadro dimostra che le autorità preposte,
tutte le autorità preposte, si sono dimostrate lontane dalle
esigenze reali della gente colpita da una così grave calamità.
Voglio aggiungere che la determinazione del Comitato
TerreJoniche, la capacità dei suoi rappresentanti di saper
dare una giusta direzione di marcia alle varie iniziative, facendole essere al servizio della gente e non di una fazione
politica, dimostra che si può rompere il muro del silenzio e
del disinteresse, che noi, gente del Sud, possiamo e dobbiamo essere protagonisti del nostro futuro e lo possiamo essere se saremo capaci di guardare i fatti nella loro specifica
realtà, senza lasciarci trasportare dalle tifoserie di parte che
ci hanno resi schiavi di una classe politica che si è dimostrata oltre che incapace, anche dannosa.
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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Monta la protesta dopo l’intervento del governo a sostegno degli
alluvianati tosco-emiliani
Il Comitato TerreJoniche: « non siamo cittadini di
serie B, pretendiamo lo stesso trattamento»
Sono passati otto mesi dalla tragica alluvione di marzo e per i marinesi e i lucani
che hanno subito perdite di aziende e case,
nulla s’è mosso. Eppure non si sono mai arresi al “destino cinico e baro” e, in otto mesi,
hanno messo in atto forme di protesta, le
più disparate, perfino uno sciopero della fame, a fine estate, durato diversi giorni ma…
ancora nulla. Eppoi un viaggio a Roma e,
qualche settimana fa, una protesta sotto il
palazzo della regione Puglia riuscendo a
spuntare l’impegno del presidente Vendola
della richiesta di un incontro con Letta. L’incontro non c’è stato e, allora, hanno detto
BASTA!, basta con le promesse!
Tuttavia la goccia che ha fatto traboccare il
vaso è stato l’annuncio dello stanziamento
di fondi da parte di Governo e regioni Liguria e Toscana per l’alluvione che ha devastato l’area delle Cinque Terre in questi
ultimi giorni.
Il Comitato “Difendiamo le terre joniche”
(costituitosi all’indomani dell’alluvione di
marzo, che comprende cittadini di Puglia e
Basilicata) adesso non aspetta più! Un presidio, allestito il 31 ottobre scorso, nell’area
antistante le Tavole Palatine è l’espressione
della determinazione irremovibile di avere
risposte, ora e subito!
La dichiarazione di non voler più aspettare
è stata fatta nella prima mattinata di domenica 31 ottobre, davanti a politici, amministratori, televisioni e giornalisti, da Gianni
Fabbris, coordinatore e portavoce del movimento.
E dopo una giornata di incontri tra Prefettura tarantina, amministratori provinciali e
regionali, in serata, nel piazzale antistante il museo metapontino, Fabbris ha fatto
il punto della situazione dichiarando che il
presidio non sarà tolto fino a quando non
ci saranno risposte certe. Anzi più queste
tarderanno, più si farà incalzante la forma
di rivendicazione.
Nella conferenza indetta, alla quale hanno
partecipato sindaci dei Comuni limitrofi e
amministratori locali e l’assessore provinciale Teresa Galeota, Fabbris ha reso noto
che dopo le misure prese per gli alluvionati
liguri e toscani (verso i quali ha espresso
tutta la sua solidarietà), e dopo la dichiarazione della regione Basilicata dello stan-
ziamento di fondi per la messa in sicurezza
del territorio devastato dalle acque, adesso
occorre che anche la regione Puglia compia un atto concreto deliberativo, in cui si
stabilisce con quale somma deve compartecipare al contributo che pure il governo
centrale deve stanziare. Il decreto Milleproroghe stabilisce che il governo compartecipa al contributo se c’è già una disponibilità
da parte della regione (o delle regioni) interessate, ebbene, la regione Puglia faccia la
sua parte, altrimenti niente e nessuno fermerà la protesta. Infatti nella mattinata successiva, il giorno di Ognissanti, le famiglie
mobilitate hanno rallentato il traffico (verso
nord e verso sud) sulla SS106 per distribuire volantini agli automobilisti, uomini e donne sono stati lì fino all’imbrunire dopodiché
si sono riuniti in conferenza per fare il punto
della situazione. E alcune novità su cui ragionare c’erano.
Se in un primo momento s’era pensato di
rendere più incisivi gli atti di protesta già
dalle ore 12,00 di mercoledì 2 novembre,
alla notizia di una riunione del Consiglio
segue a pag. 6
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cronaca
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
segue da pag. 5
dei Ministri nella mattinata di giovedì 3 novembre, il comitato ha stabilito di cogliere
quest’altra opportunità giacché nell’annunciata riunione si delibererà sull’aumento
della benzina per ricavare le somme da
destinare agli alluvionati… e si spera che
non siano soltanto quelli liguri e toscani
ma anche lucani e pugliesi!... Se così sarà
l’obiettivo (per quanto riguarda l’intervento
statale) dovrebbe essere raggiunto. Tuttavia rimane l’incognita dello stanziamento
da parte della regione Puglia.
Alla conferenza della serata di Ognissanti,
oltre ai sindaci dei comuni di Bernalda e
Castellaneta, all’assessore Leonardo Galante di Ginosa, ha partecipato il consigliere regionale Alfredo Cervellera del partito di
Sel. Con quest’ultimo s’è potuto discutere
sui 500mila euro promessi qualche mese
fa dalla regione Puglia e mai arrivati… ecco perché “basta promesse”, ma da parte
del comitato è venuta decisa la richiesta di
avere lì con loro il presidente Vendola (e
non più soltanto l’assessore Amati), già
dall’indomani, perché assuma l’impegno a
stanziare una somma per queste famiglie
dicendo fin da subito come reperisce i soldi
di copertura… con storni di bilancio? Aumentando il costo della benzina, come hanno
già fatto Liguria e Toscana? È doloroso, ma
se necessario anche questa via bisogna
perseguire…
Intanto il comitato non sta fermo. Nella mattinata del 2 novembre, oltre al volantinaggio sulla SS 106 (nei due sensi di marcia),
una delegazione si è incontrata con il presidente della regione Basilicata per mettere
nero su bianco la promessa di contributo di
quella Istituzione; a mezzogiorno incontro
sulla SS con il presidente della provincia
tarantina, Florido, con i sindaci dei Comuni,
con l’assessore regionale Amati e (se ne
avesse la disponibilità) Vendola.
Giovedì 3 novembre, “il giorno della verità”,
determinato dalle decisioni del Consiglio
dei Ministri e dagli atti deliberativi regionali.
Questa la cronaca fino al momento di andare in stampa.
Adele Carrera
foto Erasmo Mazzone
Florido: “Ora il Governo
aiuti anche la Puglia”.
Il presidente della Provincia tarantina, Gianni Florido, e il capogruppo PD al consiglio, Luciano Santoro, hanno preso parte
questa mattina al mobilitazione organizzata dal comitato Terre Joniche in presidio
da ieri sullo svincolo per la ss 106 di Marina di Ginosa.
“Ho appena finito di parlare con l’assessore
regionale Fabiano Amati – ha riferito il
presidente Gianni Florido – il quale mi ha
annunciato che, dopo un’approfondita ricognizione dei bilanci, è stato individuato 1
milione di euro, fondi FESR, da aggiungere ai precedenti 500 mila destinati per
attenuare i rischi di natura idrogeologica
individuati già a luglio. Importante è risultato essere, quindi, l’incontro che si è
svolto nella sala Murat a Bari due settimane fa, dove ripetemmo all’assessore
Amati la necessità di avviare una seria interlocuzione con il sottosegretariato alla
Presidenza del Consiglio. Ma per far
questo, attualmente occorre rispettare
quella che è la norma: il milleproroghe”.
Doveroso, quindi, allinearsi a quanto fatto
da tutte le regioni colpite da calamità: distinzione fatta per la Basilicata, unica ad
aver intercettato 7 milioni di euro da fondi autonomi, le altre regioni
alluvionate hanno deliberato di aumentare le
aliquote sulle accise
dei carburanti.
“Dobbiamo comunque
registrare un comportamento anomalo da parte del Governo – ha aggiunto Florido – che per
mesi ha preteso dalle
regioni
colpite
dall’alluvione di marzo
il rispetto pedissequo
del milleproroghe, e
quindi la compartecipazione regionale richiesta
come
condizione
preliminare
all’intervento statale, salvo poi aver fatto un
passo indietro in questi giorni per Toscana e
Liguria confermando in questo modo la necessità di intervenire con un fondo di solidarietà nazionale nelle primissime fasi
dell’emergenza”.
“L’onorevole Ludovico Vico – ha spiegato il
capogruppo Pd, Luciano Santoro – ha comunicato di aver preso contatti questa mattina
con il sottosegretario Letta e il prefetto della
Protezione Civile Gabrielli, i quali hanno comunicato che l’incontro con la Regione Puglia e quindi con il presidente Vendola, si farà
nel momento in cui la richiesta sarà accompagnata da atti che formalizzino le eventuali
risorse rintracciate dalla Regione Puglia”.
Per l’assessore provinciale Marta Teresita
Galeota, sin dal primo momento in campo
per la risoluzione dell’emergenza alluvionale,
l’inversione di marcia condotta dal Governo
in materia di intervento statale in caso di
calamità ha disorientato tutti: “Le notizie che
giungono da Amati, però, se confermate ci
confortano perché dimostrano che la Regione non è insensibile all’argomento”.
Marilena Surdo
scherzi a parte
Versus
Compari
di from
Il senatur,
men duro,
col Cavalier
fa muro,
ma magra
è la mucca
alla sagra
della zucca.
Apocrifo
Big
Bang,
rottamando,
si svela
manicheo:
webnovela
secondo
Matteo.
Matteo
Rottamator
ch’Arcor
di Cavalier
ratto
s’apprende,
e ‘l modo
ancor
m’offende.
Bandiere
Sei minuti,
per Alex
tempi da ex,
tributi
e onori:
bianconero finito,
benservito
a colori.
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Le favole di Grim
Pentole senza coperchi
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, la cui vita era ‘si tanto animata che la noia era
bandita. L’animosità della vita degli abitanti del villaggio si rifletteva sulle vicissitudini che attraversavano
quel luogo ma, tant’è, e si tirava a campare tra un tranello e un agguato.
E proprio di quest’ultimo si trattò nell’animata contesa per scegliere il comandante degli aPpieDati.
Sotto l’inno del “para punzi punzi pà”, si acclamò la vittoria del giovane cavaliere che, sostenuto perfino da
messer Eternachimanera, poté fregiarsi delle insegne del comando e, già in assai giovane età, quello poté
vantare il posto di guida del casato. Le due fazioni del casato sembravano contenti del nuovo condottiero e
mentre quelli che appartenevano alla schiera di messer Felicione cantavano contenti «tu lasci la corona, para
punzi punzi pà, insieme alla poltrona para punzi punzi pà! …» (pensando di fare dispetto agli appiedati della
fazione della Vispa Teresa) gli altri rispondevano intonando: «sì, lasciamo la corona, para punzi punzi pà,
insieme alla poltrona para punzi punzi pà … ma teniamo la maggioranza, para punzi punzi pà!!!».
Tal ritornello di risposta indispose messer Felicione e i suoi compari, che fin dal primo momento della schermaglia gli avevano rimproverato d’essere stato troppo benevolo con la Vispa Teresa (qualcuno, addirittura,
osò anche mette in discussione lo stesso del messere). «Messer Felicione – disse la più facinorosa delle sue
seguaci – avevamo la vittoria in pugno, non abbiamo avuto la determinazione di batterci sul campo e alla fine
abbiamo ceduto loro la maggior parte dei cadetti, 12 per loro e 8 per noi! E se ci aggiungiamo che a loro viene
assegnato il cadetto vicario, siamo proprio messi male. Non è stato giusto svendere così il nostro valore!»
Quelle parole non rimasero inascoltate.
Il messere della Marina, Giannino dell’Enza (che si preparava il terreno per diventare il nuovo comandante
degli appiedati), quatto quatto e mogio mogio avvicinatosi a messer Felicione, gli sussurrò: «Messere, i tuoi
seguaci hanno ragione da vendere! Cerca di trovare un modo per vendicare l’onta subita e impartire una dura
lezione alla Vispa Teresa… Io avrei un’idea fantastica…»
A messer Felicione non parve vero il fatto di potersi togliere un grosso sasso dagli stivali e, subito, annuendo:
«Ditemi messere, ditemi…»
«Ebbene – disse messer Giannino dell’Enza – c’è da decidere chi sarà il nuovo comandante delle truppe appiedate de’ Due Mari, è l’occasione buona per mostrare quanto sia debole la Vispa Teresa... basta sostenete
il pretendente non sostenuto da lei… lo farete segretamente colpendo alle spalle e vedrete che lei rimarrà a
terra tramortita!…»
«Evviva!!!» gridò messer Felicione e, sicuro che fosse un buon piano, diede ordine ai suoi di trafiggere la
Vispa, segretamente.
Il tiro mancino riuscì alla perfezione e alla conta venne fuori che la Vispa Teresa aveva subito un bel colpo.
A quel punto tutti gli amici di messer Felicione erano contenti di aver dato una severa lezione alla vispa presuntuosa. Ma, come si dice, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, sicché quando si scoprì chi fossero i
caduti nell’agguato, saltò fuori ch’erano due fratelli, amici giurati di messer Felicione e che per un errore di
calcolo (come si dice) erano rimaste vittime del cosiddetto fuoco amico o del segno della zeta.
Quando tutto il casato degli appiedati si rese conto di quel ch’era successo, per le vie del villaggio s’udì intonare il solito ritornello: «Para punzi punzi pà… avevano tentato un tranello e si so’ trovati in un bordello!
Para punzi punzi pà!… » A cantarlo, questa volta, però, erano soltanto quelli della vispa Teresa che, conti alla
mano, dicevano: «Se prima eran in otto… adesso sono in sei a ballare l’halli galli!» Che cosa intendessero
col nuovo ritornello era difficile capire ma, mentre gli appiedati ballavano a più non posso e parapunzavano
a squarciagola… quelli del casino delle libertà mettevano fieno in cascina senza sosta.
Come dire: le fattere so’ frutte e le chiacchiere so’ frunne.
Morale della favola: il diavole fa le pentole gli altri i coperchi.
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cronaca
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Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Kosen-rufu a ritmo di pizzica e taranta
Una nuova ondata di kosen-rufu pervade la
Puglia, inaugurato a Taranto un ufficio dedicato alle attività pugliesi dell’Istituto Buddista
Italiano Soka Gakkai, per permettere a tutti
i capitoli del centro Salento di parteciparvi si
sono succeduti, nell’arco delle due giornate,
tre riunioni a cui sono intervenuti anche i responsabili regionali per lanciare insieme la
determinazione di fare di questo “castello”
il punto d’inizio per una crescita dinamica
nella terra pugliese, terra ricca di giovani.
Queste giornate sono il risultato di un percorso iniziato da una persona e costellato
da tanto Daimoku e dialogo insieme agli
altri membri del Salento con l’obiettivo di
avere una base per le attività per kosenrufu. «La nostra è una regione difficile ma in
realtà siamo le persone più fortunate perché
questo ci spinge a ricercare con maggiore
intensità il Gohonzon - è stato detto
nell’arco delle riunioni di apertura -. Siamo
Bodhisattva della Terra, e quando scopriamo di avere un compito unico da svolgere,
riveliamo a noi stessi la nobiltà della nostra
esistenza, arrecando benefici al luogo in cui
viviamo e ripagando il debito di gratitudine
verso la nostra terra». In chiusura, la determinazione emersa da ogni partecipante è
stata quella di costruire, come esorta a fare
Sensei,(ndr il maestro giapponese Daisaku
Ikeda) legami più profondi e indistruttibili
basati sull›unità e diventare campioni di accoglienza per ogni nuovo bodhisattva che
si affaccerà alla porta di questa sede o che
sta aspettando di conoscere il Gohonzon.
SOS Stalking
Non passa giorno che i telegiornali nazionali, e non, non riportano notizie di stalking
perpetrato a danno di donne; le percentuali
sono diventate rilevanti : una italiana su cinque è sottoposta a stalking. Ma che signifi-
ca “stalking”. E’ un termine inglese che letteralmente significa “appostamento”. Indica
una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e
paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Questo tipo di condotta è penalmente
rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori (articolo 612 bis del Codice penale), riprendendo una delle diverse locuzioni
con le quali è tradotto il termine stalking. Il
fenomeno è anche chiamato sindrome del
molestatore assillante. La persecuzione
avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti e intrusioni nella vita privata. Lo
stalking può nascere come complicazione
di una qualsiasi relazione interpersonale, è
un modello comportamentale che identifica
intrusioni costanti nella vita pubblica e privata di una o più persone.I contesti in cui si
manifesta: nel 55% circa è nella relazione
di coppia; nel 25% circa è nel condominio;
nel 5% circa è nella famiglia (figli/fratelli/genitori); nel 15% circa è nel posto di lavoro/
scuola/università. E’ disponibile un numero
nazionale stalking 06.442.46.573, nel fine
settimana 327.46.60.907 a cui rivolgersi
conservando anche l’anonimato.
Come preparare il frullato di cladodi
(spalasce de fichedigne)
L’articolo pubblicato sul penultimo numero
de LA GOCCIA ha destato grande interesse; molti mi hanno chiesto informazioni più
dettagliate su come preparare il frullato di
pale di fico d’India. Ho chiesto a Roberto
Leone, che beve da tempo il frullato, di suggerirmi la ricetta e raccontarmi la sua esperienza. “ Il Nopal ( ndr pianta del fico d’India)
è impiegato nella medicina popolare messicana per il trattamento del diabete mellito e controllo del peso corporeo. Al fine di
valutare l’efficacia e selezionare la parte di
pianta maggiormente attiva sono stati effettuati numerosi studi, dal 1980 ad oggi,
che hanno dimostrato non solo l’attività
ipoglicemizzante del Nopal ma anche la
positiva influenza su altri disturbi metabolici, quali obesità e iperlipidemie. La polpa
di Nopal è risultata possedere la massima
attività grazie alla forte concentrazione di
frazione polisaccaridica presente, costituita prevalentemente da un polimero di galattosio, arabinosio e altri zuccheri denominato opuntiamannano, al quale si deve
la capacità di legare i grassi e gli zuccheri
ingeriti, che diventano pertanto non assorbibili e quindi eliminati tal quali. La glicemia
diminuisce entro 4-6 ore dall’assunzione.
Unitamente alle altre sostanze pectiche
esplica anche effetto saziante. La vitamina
B3 potenzia l’azione ipolipemizzante impedendo la trasformazione del glucosio ematico in colesterolo e favorendo la trasformazione del colesterolo LDL (dannoso) in
HDL (buono). La colesterolemia diminuisce del 34% entro un mese, diminuendo
così il rischio cardiovascolare. La trigliceridemia diminuisce già dal primo mese. Le
mucillagini presenti sono anche in grado di
controllare l’eccessiva acidità gastrica e di
regolarizzare il transito intestinale (effetto
blandamente lassativo). L’alta concentrazione di sali minerali può invece spiegare
l’uso tradizionale in Messico come drenante-diuretico e tonico cardiaco.
Per la preparazione del frullato si usano
solo pale nuove che non hanno mai fiorito
né dato vita ad altre pale. Ci sono pale sottili, meno di un cm. di spessore che danno
un prodotto eccessivamente liquido e pale
più robuste, più di un cm di spessore, che
danno origine ad un prodotto molto denso;
pertanto è preferibile utilizzare pale di differente spessore per ottenere un prodotto
della giusta consistenza. L’esperienza nel
produrre il frullato ci darà le indicazioni giuste per le pale da scegliere. Il sapore del
prodotto è acido, (ndr sapore del cocomero) pertanto all’inizio può risultare sgradevole ma con il tempo l’uso costante il sapore diventa sopportabile. Scelte le pale da
cronaca
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
trattare, togliere le eventuali spine; io utilizzo una pinzetta per
sopracciglie. Per evitare che le spine tolte possano comunque
creare danni usare un tovagliolo di carta imbevuta di acqua
e poggiarvi la pinzetta con la spina che viene così trattenuta
dall’acqua sul tovagliolino; togliere solo le spine e non anche
la parte scura da cui partono. La parte scura è costituita da
fibre ed è bene lasciarle sulla pala da trattare; lavare le pale
prive di spine ed asciugarle; eliminare un porzione di circa 7 8
mm intorno alla pala ed una parte della parte più legnosa alla
sua base; tagliare le pale pulite a cubetti di circa 2 cm di lato;
immettere una parte dei cubetti nel frullatore ed aggiungervi
un mezzo bicchierino di grappa per evitare che il frullatore si
inceppi ed anche perché la grappa è un antiossidante; frullata
la prima parte di cubetti aggiungere gli altri fino a riempire il
frullatore e frullare per circa 5 minuti evitando che si riscaldi.
Dopo i minuti aggiungere una punta di coltello di acido citrico
e continuate a frullare per ancora 1 minuto; (attenzione a non
eccedere nella quantità). Tutto il liquido ottenuto metterlo in
una coppa per rendere omogeneo l’impasto; passare in un
colino l’impasto per eliminare la parte legnosa; (fare in modo
che nel colino resti solo una parte secca e legnosa e non parti,
anche parzialmente, liquide o cremose);frullare di nuovo tutto
il liquido ottenuto per circa 2/3 minuti senza aggiungere acido
citrico e grappa; ripassare il liquido ottenuto nel colino per eli-
Jack Nicholson
caricatura disegnata da
Giorgio Morea
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minare l’eventuale parte legnosa residua; rimettere tutto il liquido nella
coppa per ottenere un frullato omogeneo nella consistenza; mescolare il
frullato nella coppa prima di versarlo nei boccacci; (si consigliano i barattoli della Nutella da 750 gr.).Assumere tre o quattro cucchiai da cucina
un quarto d’ora prima di ogni pasto (colazione, pranzo e cena), dopo
aver mescolato il frullato nel boccaccio. Prima di cominciare l’assunzione dell’Opuntia registravo un valore di emoglobina glicosilata di 9,8 e di
trigliceridi di circa 700. Dopo un mese di assunzione di Opuntia l’emolobina glicosilata è scesa a 7,4 ed i trigliceridi a 201. Dopo ancora un mese
l’HB glicosilata è scesa a 6,8 ed i trigliceridi a 187. Per quanto riguarda
i trigliceridi è da oltre 20 anni che non riuscivo, anche nei momenti di
maggiore contenimento e controllo alimentare, a portarli sotto i 450/500.
Dopo il periodo natalizio, nonostante che il giorno prima degli esami abbia mangiato mozzarelle ed anche frittura, l’HB glicosilata è rimasta a
7,1, mentre i trigliceridi sono saliti a 300; nelle stesse condizioni prima
avrei trovato i trigliceridi a 500/600 se non ancora più alti. Alla fine di
aprile, i trigliceridi si sono mantenuti intorno ai 300 anche se non ho
alcun controllo alimentare e, cosa che proprio non dovrei, mangio molto
formaggio, mentre l’HB glocosilata è scesa a 6,2.”
Nozze d’Oro per
Maria e Luigi
Lo scorso 9 ottobre hanno festeggiato il loro 50º Anniversario di
matrimonio Maria Cesari e Luigi Serra.
Per la ricorrenza è stata officiata una Santa Messa nella chiesa di san
Martino da don Rocco Martucci.
Gli sposi hanno ospitato gli invitati presso la sala ricevimenti Imperatore
di Puglia.
A Maria e Luigi gli auguri della nipote Valentina.
(foto Tonino Di Dio)
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attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Congresso Partito Democratico:
Giuseppe Punzi segretario per acclamazione
Un congresso unitario solo per la scelta del segretario del Circolo. Per quando riguarda la candidatura a segretario provinciale, scatta l’agguato dei bitettiani che si rivela un clamoroso autogol.
Giuseppe Punzi e Dino Caruso
Si è svolto domenica 23 ottobre, con inizio
ore 18:30, nel teatro Alcanices, il congresso cittadino, rapportato a quello provinciale, del Partito Democratico della città per
eleggere il segretario cittadino e provinciale
del Pd, i componenti del direttivo ed i delegati all’assemblea provinciale.
Dopo la nomina dell’ufficio di presidenza è
intervenuto il sindaco di Palagiano Rocco
Ressa, candidato alla carica di segretario
provinciale. «Il congresso – ha esordito – è
un momento cardine nella vita di un partito,
momento in cui tutti i tesserati sono chiamati a decidere sulla sua sorte. Essi hanno
il diritto e anche il dovere di fornire gli indirizzi di partito. È evidente, infatti, di come
i coordinatori saranno chiamati, in seguito,
a rappresentare dinamiche e tendenze del
territorio nonché tematiche ad esse collegate. Qual è, ad esempio, la politica industriale, sanitaria, sociale del lavoro, da
portare avanti? Sono tutti temi all’ordine
del giorno che riguardano non solo i dirigenti, ma ognuno di noi». Il primo cittadino
di Palagiano ha continuato il suo intervento
puntando i fari su tutte le deficienze che,
negli ultimi anni, hanno avvilito il Pd locale,
sottolineando soprattutto la distanza dai
cittadini: «Spesso abbiamo rappresentato
l’antipolitica, col risultato di un forte allontanamento di tesserati e simpatizzanti. Un
partito autorevole è un partito che sa quello
che fa. Possibile che la platea congressuale
non sia mai stata chiamata a scegliere, condividere e partecipare? Quando, ad esempio, in tutti questi anni siamo stati chiamati
a scegliere sulla politica industriale o sanitaria o sociale del lavoro? Il nostro deve essere un partito aperto, pullulante di finestre
dischiuse dalle quali far entrare i problemi,
la cui soluzione dobbiamo poi aver cura di
far uscire sulla strada. Se negli ultimi anni
la nostra esperienza è stata drastica, allora vi chiedo scusa, ma la cosa importante
è chiedersi se si vuole o meno continuare
su questa linea. Il Pd deve avere un peso
in società. Non batteremo mai il berlusconismo se non mostriamo alla gente di avere
un chiaro progetto politico». Rocco Ressa
fa l’esempio della GinPower per evidenziare come, all’interno del partito, si fa spesso fatica a raggiungere unità d’intenti. «Il
nostro non è un problema di unione – ha
precisato – ma di idee, di percorso, di intenti e scopi. Pertanto invito tutti i tesserati
a costruire insieme un percorso. Vi giuro,
signori, che se anche non dovessi essere
eletto coordinatore provinciale, darò il mio
sostegno affinché il partito, ogni trimestre,
convochi un’assemblea congressuale per
discutere dei reali problemi della società civile. Si fa politica perché spinti da passione,
non per l’accalappiamento della poltrona.
Che tristezza pensare che il partito sia nelle
mani di una stretta oligarchia e non dei cittadini! Pare che il Pd abbia fatto confluire al
suo interno tutta la degenerazione dei partiti storici. Saremo diversi solo se saremo in
grado di pervenire ad una strategia politica
vicina alla gente, se sapremo scrollarci il
vecchiume di dosso».
La parola è poi passata a Francesco
Castria, delegato dell’altro candidato alla
segreteria provinciale, Francesco Parisi,
assente per impegni congressuali: «È un
volto giovane, nato con i giovani Pd che,
dopo anni di militanza nel partito, ha avuto
l’audacia di fare questo passo. Ha stoffa e
vive di politica. Francesco Parisi, ne sono
certo, sarà in grado di portare nel Pd la
tanto agognata unità». Francesco Castria
ha poi menzionato, in breve, i problemi del
partito, agglomerato di varie anime politiche differenti e per troppo tempo pervaso
da una comunicazione non verticale, ma
orizzontale tra i suoi iscritti, e delle sue difficoltà a dare concrete risposte a problemi
attualità
incalzanti i vari settori sociali: «Vi chiedo un voto per Francesco Parisi perché è importante
dare spazio ai giovani. Vedrete che prima o poi i volti nuovi sapranno ricambiare».
L’assemblea ha poi votato per acclamazione, in quando unico candidato, Giuseppe Punzi
segretario cittadino del Pd. «Sento forte l’importanza di questa elezione, voluta all’unanimità dai dirigenti e tesserati del partito cittadino – ha detto Giuseppe Punzi – la mia candidatura è stata sollecitata da un cospicuo gruppo di giovani, che vedono in me la persona
adatta a dare la svolta alla vita di partito. È con gratitudine, senso di responsabilità, grande
umiltà e con la giusta dose di timore che accetto questa sfida. Non possiamo avere solo
sconfitte; dobbiamo riprenderci i voti e tornare tra la gente, coinvolgere i giovani, ascoltarli sulle tematiche che li riguardano: sono loro che rappresentano il domani.». Il neo
coordinatore ha poi disegnato il suo partito ideale; per Punzi il Pd deve essere plurale ed
unito, deve saper ascoltare la gente, collaborare con le cariche istituzionali, promuovere
iniziative, un partito, insomma, concepito come un “laboratorio di idee”. «Se sono qui –
ha concluso Giuseppe Punzi – è grazie a Dino Caruso, che è stato in grado non solo di
ascoltare i giovani, ma di dargli addirittura la possibilità di farli confrontare. Continuerò su
questa linea. Prenderò le cose buone per cercare di migliorarle. Saprò (spero) essere un
buon segretario».
Si sono poi espressi i coordinatori degli altri partiti del centrosinistra ginosino. A Giovanni
Di Canio (Ambiente e Lavoro) è piaciuta l’idea del candidato unico perché rende l’idea
dell’unità, «ma – ha aggiunto – adesso viene la fase successiva, la fase in cui il Pd deve
lavorare per costruire alleanze, imparare ad ascoltare anche le altre forze di coalizione e
non ad imporre sempre le proprie scelte. Se ciò avverrà potremo, tutti insieme, ricostruire un centrosinistra vincente.». Dello stesso avviso è Cristiano Inglese (lista Cristiano
Inglese) che ha sottolineato l’importanza di guardare, oltre che ai numeri, anche alle realtà
del nostro territorio. Di un centrosinistra che deve ritrovare oltre che unità soprattutto credibilità ha insistito, parafrasando Niki Vendola, Norberto Trentadue (Sel). L’ing. Gianfranco
Lopane, neo sindaco di Laterza, ha invece evidenziato il ruolo principale del partito, «un
partito deve essere capace di coinvolgere l’intera comunità per trascinarla alla conquista di
un sogno. Pertanto, il mio invito è quello di cominciare delle serie riflessioni, di confrontarci
sulle principali tematiche territoriali per elaborare proposte di crescita della comunità».
«Quello che è avvenuto stasera mi rende lieta – ha precisato nel suo intervento Marta
Teresita Galeota, assessore provinciale alle Politiche Giovanili e della Innovazione – perché, e la mia elezione al consiglio provinciale ne è la più chiara dimostrazione, uniti si
vince. Quello che è avvenuto è epocale perché passare il testimone ad un ragazzo di 29
anni significa non solo responsabilizzarlo ma anche capire l’importanza dei giovani nel
nostro contesto sociale».
Il congresso si è concluso con la votazione. Alla stregua di quarantanove votanti, trentasei
preferenze sono andate a Francesco Parisi, undici a Rocco Ressa e due schede sono
risultate nulle.
Liborio Patimisco
Ho avuto modo di seguire i lavori del congresso del Pd ginosino e devo dire che, sebbene
ritengo estremamente positivo la scelta unitaria del segretario e del direttivo, sono rimasto
deluso dalla totale assenza di analisi di dibattito e di confronto politico. Insomma, al di là
di qualche eccezione, tutti si sono limitati a fare gli auguri al nuovo gruppo dirigente e
niente più. Eppure argomenti sui quali discutere non mancavano. Possibile che la terza
sconfitta consecutiva alle elezioni amministrative sia passata in sordina come fosse stato
un fatto naturale? Ancora, quali sono le proposte del Pd sui temi più scottanti che investono
la nostra comunità? Silenzio assoluto.
Anche l’organizzazione del congresso ha mostrato limiti giganteschi. Insomma, più che un
congresso mi è parso di assistere alla esecuzione di un atto dovuto, un fastidio da togliersi.
Ripeto, sono convinto che il nuovo gruppo dirigente abbia le potenzialità e le capacità per
fare bene, però questi giovani non hanno ricevuto il sostegno necessario per affrontare nel
miglior modo le sfide che la situazione politica impone.
Il congresso ha avuto anche un epilogo abbastanza grottesco. Mentre per il voto al
segretario e al comitato direttivo si è scelta la strada del voto palese e, di fatto,
l’acclamazione, per quanto riguarda i candidati alla segreteria provinciale (bisognava
votare per i candidati segretari e per le liste di candidati al congresso) le cose sono andate
diversamente.
Nonostante anche in questo caso ci fosse una lista unitaria a sostegno di Francesco Parisi
composta di 8 candidati e nessuna lista a sostegno del candidato segretario Rocco Ressa,
il risultato finale attribuiva al sindaco di Palagiano oltre il 20% dei consensi.
Il perché è presto detto: la componente bitettiana del partito aveva pensato di assestare
un colpo all’altra componente del partito votando il candidato segretario dell’altra
componente.
Il risultato di questa scellerata operazione politica è stata che gli ultimi due candidati della
lista a sostegno di Parisi sono stati esclusi dal congresso provinciale.
Insomma un autogol clamoroso da parte di Felice Bitetti e del suo gruppo che dimostra,
ancora una volta, quanto sia grande la distanza tra il dire e il fare.
Da sottolineare, infine, la giusta soddisfazione del neo segretario Giuseppe Punzi che ha
ottenuto un risultato politico importante facendo convergere sulla propria candidatura tutto
il partito.
Al neo segretario adesso spetta il compito di scegliere “la squadra” con la quale lavorare.
Sappiamo quanto sia delicato questo lavoro e per questo lo intervisteremo quando avrà
finito di mettere a punto il suo programma operativo.SG
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attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
“Sviluppo, sicurezza e legalità”,
Ginosa accoglie l’on. Alfredo Mantovano
Teatro gremito per il Convegno promosso dai Circoli “Nuova Italia”
Un’assemblea folta ed interessata ha accolto venerdì 28 ottobre, al Teatro Alcanices, il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, on. Alfredo Mantovano, intervenuto sul tema “Sviluppo, Sicurezza e
Legalità”. Un successo l’iniziativa promossa dai Circoli “Nuova Italia” nelle persone
di Giacomo Dragone, moderatore del convegno, e Franco di Franco, consigliere comunale di maggioranza. Da troppo tempo
Ginosa era abituata in occasione di convegni e dibattiti a teatri vuoti ed uditori disinteressati, segnale sintomatico di un solco sempre crescente tra cittadino e politica. Quando però la politica è rappresentata da uomini dello spessore culturale, della
competenza e della serietà di Alfredo Mantovano, la gente, al di la di ovvie e legittime
diverse appartenenze politiche, riscopre il
gusto della buona politica, riconosce la politica che parla e non urla, la politica che
propone e costruisce, la politica competente ed efficace che propone analisi, discute
soluzioni e produce risultati.
Il dott. Giacomo Dragone, introducendo la
serata, ha posto la propria attenzione sul
delicato e complesso momento politico ed
economico che interessa il Paese. Il Convegno è nato dalla volontà di cercare di
analizzare la situazione contingente, focalizzandone i problemi e proponendo strade
nuove di sviluppo, ancorate alle vie tradizionali che vedono, per il nostro territorio,
l’agricoltura, il turismo e il commercio certamente primeggiare. Il dott. Dragone ha, inoltre, voluto sottolineare come in riferimento
agli insediamenti industriali portati nel territorio ginosino, ad una prima fase entusiastica siano seguite fasi di profonda crisi,
portando ad esempio la vicenda legata alla
Vianini, ormai ridotta ad uno scheletro abbandonato nell’agro di Ginosa, e quella più
tristemente recente della Miroglio. Leitmotiv
della serata, ripreso anche negli interventi successivi, è stato il trinomio sicurezza,
legalità e sviluppo. Nessuno sviluppo potrà
mai essere possibile e realmente compiuto senza la promozione di una cultura della
legalità e della partecipazione democratica
che, associate a strumenti normativi efficaci, possono rappresentare realisticamente il
volano per uno sviluppo possibile.
Il rag. Di Franco, delegato al bilancio comunale, ha voluto concentrare il proprio intervento sulle difficoltà sempre maggiori delle imprese locali in questo difficile momento storico. Il volume d’affari delle attività
commerciali presenti sul territorio nel 2010
ha registrato una flessione del 15-20%. In
tal senso, a supporto delle attività in crisi,
importanti risultano pertanto essere quegli interventi normativi che possano rego-
lamentare e facilitare le modalità di accesso al credito, sfiduciando il ricorso a realtà
colluse alla malavita. Altro punto affrontato
nell’intervento del rag. Di Franco è la sempre crescente disoccupazione giovanile, rispetto alla quale ritiene importante rivalorizzare forme di apprendistato tali da riportare
i giovani al contatto diretto con realtà intimamente legate al territorio e alle sue naturali vocazioni.
Particolarmente interessante l’intervento
del dott. Bort, vice-presidente nazionale di
Confcommercio, associazione che persegue con determinazione la diffusione di una
cultura della legalità in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine e le Istituzioni.
E’ della scorsa settimana la firma al protocollo d’intesa firmato tra Confcommercio ed
il Ministero dell’Interno per la prevenzione,
il contrasto e la repressione della criminalità
organizzata. Punti pregnanti del documento, la promozione per l’inserimento negli
statuti della possibilità di costituirsi parti civili a seguito di azioni criminose, l’espulsione dalla confederazione degli imprenditori
per i quali siano acclarati episodi di connivenza con la malavita, la promozione della
cultura della denuncia favorendo la diffusione di questionari anonimi e sportelli di assistenza utili all’individuazione di fenomeni
per lo più legati al sommerso, una
attualità
più forte collaborazione con il Ministero e le Prefetture al fine di gestire al
meglio i beni confiscati alla criminalità
organizzata, favorire l’installazione di
un più capillare sistema di videosorveglianza di concerto con gli istituti di
vigilanza. Significativi i dati forniti dal
dott. Bort relativi al mancato fatturato delle imprese del Mezzogiorno, a
causa di infiltrazioni malavitose, che
ammonta a 7,5 mld/anno pari quasi al 2,5% del PIL del Meridione. Se
ad un tale vulnus si fosse rimediato negli anni ’80, oggi assisteremmo
ad un pareggio, in termini di fatturato
prodotto, tra le due aree geografiche
del Paese. Attualmente, le due maggiori patologie che affliggono l’economia meridionale sono l’abusivismo
e la contraffazione che se debellate
consentirebbero al Sud di recuperare
un valore di ricchezza prodotta pari al
7,8 % dell’attuale. E’ evidente, pertanto, che il peso della criminalità organizzata sulla nostra economia rappresenta ormai un macigno non più tollerabile che cerca di infiltrarsi in comparti e settori dell’economia completamente nuovi, quali la ristorazione e
il terziario, allargando nel contempo
la propria sfera d’azione a territori mai
prima interessati, come ad esempio la
Lombardia. Facendo la somma tra i costi diretti ed indiretti sopportati dalle imprese a
causa delle infiltrazioni mafiose si giunge a
cifre esorbitanti, pari a circa 5,2 mld di euro,
come se ciascuna delle imprese operanti
sul territorio dovesse pagare 3.000 euro in
più rispetto ai costi normalmente sopportati.
All’intervento puntuale e strutturato del dott.
Bort, è seguito quello dell’on. Mantovano
che ha voluto inizialmente chiarire che, nonostante il momento sia difficilissimo, tuttavia la situazione italiana è ben differente da
quella greca. Innanzitutto, l’Italia può contare economicamente sulla saldezza del
proprio sistema bancario ed il solido risparmio delle famiglie. Per uscire dalla crisi bisogna innanzitutto crederci con forza e determinazione evitando atteggiamenti di rassegnazione o peggio ancora di autocommiserazione. Il Governo è impegnato a cercare quelle soluzioni che portino ad un rientro
del debito pubblico nazionale e la dialettica interna, tra la linea di rigore di Tremonti e quella che punta invece ad un rilancio
dello sviluppo per poi successivamente rie-
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
quilibrare l’indebitamento, ne è la dimostrazione. Troppo spesso, sottolinea il sottosegretario, si commette l’errore di dipingere
il Sud come un’unica ed omogenea realtà
senza evidenziarne le dovute differenze tra
regioni e territori. La Puglia, come il resto
del Mezzogiorno, custodisce innumerevoli
ricchezze naturali, artistiche, eno-gastronomiche che spesso non vengono adeguatamente valorizzate e promosse a livello internazionale. Il caso di Pompei è un esempio eclatante, poiché pur ottenuti dall’UE
fondi pari a 105 mln di euro, gli Amministratori locali hanno presentato progetti di recupero, valorizzazione e messa in sicurezza
del sito archeologico per appena 6 milioni
di euro. I crolli, pertanto, non sono affatto
addebitabili alle politiche di rigore e taglio
promosse dal Ministro Tremonti, ma troppo spesso ad una cattiva gestione delle risorse. Ritornando al tema del convegno, il
senatore ha sottolineato come molte aree
del Mezzogiorno non decollino economicamente a causa di una sempre più pressante presenza malavitosa. Emblematico, in tal
senso, l’area garganica in cui si assiste ad
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una sempre più capillare infiltrazione
della malavita in ampi settori dell’economia locale che dovrebbero trainare la promozione e il rilancio turistico di uno dei territori più belli del
Paese. Negli ultimi anni, l’azione del
Governo nella lotta alla malavita organizzata ha subito una netta accelerazione conseguendo risultati da
più parti apprezati e riconosciuti. Innanzitutto, le modifiche normative relative alla confisca dei beni ai mafiosi che hanno consentito di assestare
colpi mortali alla criminalità organizzata in più territori. A titolo di esempio, a Squinzano (LE) quella che è
stata per anni villa del potente boss
è oggi sede della locale stazione dei
Carabinieri così come a Corleone,
nel palermitano, dove la residenza di
Bernardo Provenzano è oggi sede di
una società agricola gestita da giovani che commerciano prodotti raccolti
in quelli che furono i possedimenti
terrieri del malavitoso siciliano. Altre
importanti modifiche normative sono
state apportate nella regolamentazione degli appalti pubblici e l’istituzione di un’unica stazione appaltante
nei territori ad alta densità criminale,
introducendo meccanismi di tracciabilità dei fondi a garanzia della legalità. Un intervento che ha particolarmente
interessato l’uditorio, quello dell’on. Mantovano, interrotto numerose volte da applausi
e che si è concluso con la consegna di un
riconoscimento da parte del prof. Cantore,
presidente della pro-loco cittadina.
Il prof. Cantore, consegnando all’Onorevole la tessera ad honorem della pro loco, ha
ricordato alcuni passaggi di vita di Alfredo
Mantovano qui a Ginosa dove, dal 1985 al
1987, ha svolto con grande dedizione l’incarico di Pretore. Il prof. Cantore ha interpretato nelle sue parole il sentimento diffuso di quanti hanno partecipato al convegno
e non solo: “Alfredo Mantovano è riferimento per l’Intera Regione”. Una persona seria
che alla politica delle chiacchiere preferisce
quella ragionata fatta di proposte, soluzioni
e risultati. Indipendentemente dalle posizioni politiche di ciascuno, è sempre motivo di
vanto e orgoglio per la nostra Terra ospitare personalità di un tale spessore che ci inducono a sperare che una politica diversa
è possibile.
Sergio Ribecco
foto Erasmo Mazzone
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La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Alfredo Mantovano e
Giovanni Bort ospiti della
Confcommercio ginosina
Una breve visita dei partecipanti al convegno sulla legalità alla sede ginosina della
Confcommercio, è stata l’occasione per raccogliere una serie di riflessioni che hanno
fatto da prologo al convegno su Legalità,
Sviluppo e Sicurezza, programmato al teatro Alcanices .
Il presidente della sezione ginosina della
Confcommercio, Giuseppe Mele , si è detto onorato di ospitare nella propria sede il
vicepresidente nazionale dell’associazione
Giovanni Bort e il sottosegretario agli interno on. Alfredo Mantovano e, dopo il saluto
agli ospiti, ha definito la nostra comunità
«un’isola felice dove, grazie all’impegno
delle forze dell’ordine, non si riscontrano infiltrazioni criminali nel nostro apparato produttivo. Qualche anno fa sono riusciti a intervenire in maniera considerevole e hanno debellato quel cancro
che stava insinuandosi nella nostra realtà cittadina. Il problema grosso che
noi viviamo è l’abusivismo commerciale.»
Anche il sindaco De Palma, intervenendo, ha portato i saluti della comunità agli illustri ospiti e ha ribadito «…questo territorio è potenzialmente
tranquillo, però non bisogna abbassare la guardia. Proprio nei giorni scorsi
abbiamo rimesso in funzione la videosorveglianza e questo avviene nel
giorno in cui, a livello provinciale, è stato sottoscritto un importante protocollo d’intesa sulla legalità, sulla sicurezza, soprattutto sulla sicurezza sui
luoghi di lavoro. Voi – rivolto alla categoria dei commercianti - rappresentate
uno spaccato importante sul mondo del lavoro, ma questo territorio ne ha
un altro, che è quello dell’agricoltura. In questo settore c’è una sofferenza
notevole per la presenza di mano d’opera straniera.»
Il vicepresidente nazionale della Confcommercio s’è detto “catapultato qui”
e che in Puglia viene volentieri in quanto sua moglie e di origini pugliesi.
Non si è sottratto alla necessità di dare alcune risposte alle domande poste
negli interventi che lo avevano preceduto e ha ribadito come l’abusivismo
e la contraffazione sono degli esempi di microcriminalità «tollerata, qualche
volta compresa, persino giustificata ma che porta problemi enormi nel mondo del lavoro.»
Ultimo intervento quello del sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha ringraziato per l’accoglienza e ha ribadito la collaborazione tra il ministero e
la confcommercio. Continuando il sottosegretario ha aggiunto «per quanto
riguarda il territorio di Ginosa, i settori del commercio e quello dell’agricoltura trovano delle forme di aggressione criminale abbastanza insidiose.»
Mantovano ha dato le cifre, abbastanza consistenti, delle somme che il
mondo criminale incassa attraverso la contraffazione, che ha superato anche quello dello spaccio della droga. Si è riservato di dire nel convegno
gli aspetti inerenti le iniziative del governo per contrastare la illegalità e ha
ringraziato i presenti per l’accoglienza che gli hanno riservato.
Stefano Giove
attualità
Intervista a
Giovanni Bort
Dottor Bort, la Vostra Associazione nella riunione degli
Stato Generali ha elevato una critica molto forte nei confronti del governo. Queste critiche perché?
«Si queste critiche fanno parte del sentire comune non solo
dei nostri imprenditori. Il Paese
non cresce e questo ormai è diventato quasi un luogo comune,
una battuta stucchevole; però è
vero, senza crescita non c’è gettito fiscale, non c’è riduzione del
nostro debito pubblico, non c’è
maggior reddito per le famiglie e
quindi i consumi rimangono fermi,
in questo quadro anche le imprese soffrono oltre alle famiglie che
sono fortemente penalizzate.»
Sviluppo, sicurezza e legalità, sono gli argomenti del convegni di questa sera. Cosa lega
questo tre argomenti?
«Diciamo che lo sviluppo è la premessa per creare i presupposti per la libertà economica, la libertà economica è
il presupposto perché le persone possano sottrarsi anche
alle intimidazioni e alla pressione che certe organizzazioni
sono in gradi di svolgere. Per cui il concetto è questo: lo
sviluppo nella sicurezza attraverso il rispetto della legalità.
Questo significa che vi è bisogno di una forte alleanza
tra il mondo delle imprese e le istituzioni che tentano con
grande sacrificio di arginare la crescita della delinquenza
e questo è il presupposto per portare la legalità in queste
regioni, in rutto il Paese, in tutta Europa, perché il problema della legalità, vuoi quella più evidente, ma anche quella dai colletti bianchi è una tendenza purtroppo in crescita,
direi sull’intero pianeta.»
Dottor Bort, in questo territorio la crisi dell’agricoltura si
avverte in maniera sensibile e una della cause di questa
crisi è il sistema distributivo dei prodotti… cosa ci dice in
proposito?
«Questa è una vecchissima storia, è una considerazione che certamente poggia su alcuni dati oggettivi, però,
a difesa della catena della grande e piccola distribuzione
devo dire che ci sono delle ragioni per questi aumenti.
Il costo dei trasporti, i costi dell’immagazzinamento, poi
portare il prodotto dalla campagna alla tavola è evidente
che crea una crescita di costi molto forti e su questo certamente bisognerebbe inventare dei ragionamenti, trovare
delle strade dei percorsi che garantiscano entrambi gli attori di questo aspetto economico perché entrambi abbiamo il giusto profitto al giusto prezzo.» EsseGi
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La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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attualità
In questo numero de “La Goccia” vi
voglio parlare di un grande personaggio del panorama musicale del
nostro territorio che è stato più volte ospite nei nostri studi radiofonici
e presto inizierà a collaborare con
noi di Radio RG Studio. Si chiama
Peppe Porcari in arte Base Shaker DJ.
Peppe Porcari è nato a Matera nel
1976, coltiva la sua passione per la
musica dalla tenera età di 13 anni iniziando a trasmettere in una emittente radiofonica locale materana. Ragazzo vivace e
intelligente, mostra da subito il suo talento nel cercare “la battuta” e “il tempo” per
un mix perfetto tra due dischi e in breve
tempo riesce a qualificarsi, insieme al suo
personale collaboratore ed animatore Pino Ciannella, uno dei Dee Jay più ricercati
per feste in genere. A questo punto nasce
lo pseudonimo BASE SHAKER. La folta
rappresentanza di simpatizzanti, permettono di tagliare traguardi importanti e Peppe Porcari con la sua intuizione, “coglie
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Le interviste di
Risponde
Peppe Porari
l’attimo” e miete successi. Dalla fine degli
anni ‘90 e per 5 anni, Peppe collabora con
una grossa emittente radiofonica pugliese
e in questo modo gira in lungo e in largo il
sud Italia facendosi apprezzare in vari club
e da orecchi allenati. Tantissime la collaborazioni con personaggi dello spettacolo
in locali rinomati di Puglia, Basilicata e Calabria, oltretutto, conosciuto in molte parti
d’Italia perché è uno dei pochissimi Dee
Jay della nostra Nazione con una caratteristica ben precisa: Peppe Porcari in arte
Base Shaker, suona solo ed esclusivamente dischi in VINILE!!! Un vero Disc
Jokey stile anni ’80, che generava Musica
17
allo stato puro, con suoni
pari all’eccellenza grazie
ai mitici e insostituibili giradischi; oggi i dj suonano
con i compact disk che non
fanno scena come i dischi
in vinile e magari suonano
pure peggio…. Senza parlare dei più giovanissimi che
suonano file scaricati da
internet… non è così che si
diventa DEE JAY!!!! Qualcuno addirittura fa
finta di “miscelare” con i cdj e fa suonare
file mp3 preparati con programmini per fare
musica! Peppe Porcari per noi di Radio RG
Studio è un grande esempio di professionalità e passione, ad oggi conta oltre 1500
serate e la sua collezione di Vinili supera le
4000 unità e, sottolineo che l’unico supporto usato in vent’anni di carriera di Peppe da
disc jockey è il disco in VI-NI-LE!!
Ti aspettiamo Peppe sui nostri studi, gli
ascoltatori più esigenti di Radio RG Studio,
vogliono ascoltare in diretta l’emozione che
solo un disco in vinile può dare.
Floriana Ribecco
18
attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
La protesta contro il ridimensionamento
dei servizi sanitari a Ginosa
“I cittadini dicono NO al ridimensionamento dei servizi sanitari nella città di Ginosa
e Marina di Ginosa” questo il testo di una
petizione che sarà inviata al commissario
Straordinario della ASL TARANTO, dott.
Vito Fabrizio Scattaglia, che i cittadini di
Ginosa e Marina di Ginosa hanno sottoscritto, a far data dal 1 novembre 2011. Le
ragioni di questa petizione sono la trasformazione del Punto di Primo Intervento (PPI)
ginosino da H/24 a H/12, tradotto in parole
più semplici, significa che il presidio di pronto Soccorso di Ginosa non funzionerà più
24 ore su 24 ma sarà attivo solo e soltanto
per 12 ore vale a dire dalle ore 8 alle ore 20.
Per il tempo restante sarà funzionale solo la
Guardia Medica.
Già lo scorso 29 ottobre il sindaco di Ginosa
Vito De Palma, aveva provveduto a diramare questa nota stampa: « I tagli alla
sanità si ripercuotono anche sul Punto di
Primo Intervento di Ginosa: l’apertura, sino
ad oggi garantita H24, sarà ridotta a 12 ore
giornaliere. E’ una delle conseguenze della
decisione, assunta dall’Azienda Sanitaria
Ionica, di non rinnovare, da novembre prossimo, ben 339 contratti a termine, in scadenza, ad altrettanti dipendenti tra medici,
infermieri e personale vario.
Ciò, non solo contribuirà ad aggravare una
situazione sociale già difficile da tempo,
ma avrà i suoi effetti nefasti sui servizi sanitari da garantire all’utenza cittadina. E la
riduzione degli orari di servizio del Punto
di Primo Intervento di Ginosa né è già la
prima prova. Di qui, la decisione, del primo
cittadino, Vito De Palma, di rivolgersi, con
una missiva, al commissario straordinario
dell’Asl di Taranto, dott. Fabrizio Scattaglia.
La richiesta avanzata? Mantenere almeno
inalterati gli stessi livelli dell’offerta sanitaria, di cui, in loco, i cittadini ginosini hanno
potuto usufruire sino ad oggi. E, quindi,
conservare l’apertura H24 del Punto di
Primo Intervento. “A pagare le conseguenze di una gestione infelice della sanità, da
parte della Regione Puglia – spiega il sindaco De Palma - non devono essere certamente i cittadini, a danno della loro salute”.
“La situazione in cui i cittadini di Ginosa si
verranno a trovare a giorni – scrive il sindaco al dott. Scattaglia – è, infatti, unicamente frutto del piano di rientro, che il Governo
ha imposto alla Regione Puglia, proprio alla luce della sciagurata gestione della cosa
pubblica in materia di sanità”.
“Ma, chi lo spiega ai cittadini? Perchè devono pagare, sulla propria pelle – si chiede
il sindaco De Palma -, le conseguenze delle responsabilità di coloro che, al contrario,
avrebbero dovuto operare per preservare il
diritto di tutti alla salute?”.
E allora, il primo cittadino di Ginosa chiede
al dott. Scattaglia di porre in essere tutte
quelle azioni che, pur nel rispetto del piano
di rientro, non facciano gravare sui cittadini
il bisogno di una ristrutturazione e rimodulazione dei servizi dell’Azienda Sanitaria
ionica.”»
Per la cronaca, tutto il mondo politico tarantino era sceso sul piede di guerra per impedire l’ennesimo “taglio” alla sanità ionica già
duramente ridimensionata dall’attuazione
del Piano Ospedaliero.
Inizialmente si parlava del dimezzamento di
tutti i PPI della zona occidentale della nostra
provincia e tutto avrebbe fatto riferimento al
Pronto Soccorso di Castellaneta. Questa
prospettiva aveva fatto sì che i consiglieri
regionali Lospinuso e Mazzarano insieme
all’onorevole Carmelo Patarino, chiedessero un incontro al commissario della Asl/
Ta per chiedere un atteggiamento meno
pesante nei confronti di questo territorio già
duramente colpito in questi ultimi tempi per
quanto riguarda i servizi sanitari erogati.
Dall’incontro era emerso che venivano salvati il PPI di Massafra e che si aprivano spiragli per quello ginosino. Invece, la giornata
del 1º novembre ha fatto trovare l’amara
attualità
sorpresa che veniva ridimensionato
solo il PPI ginosino e venivano fatti
salvi quelli di Massafra e Mottola.
Appare chiaro che una tale scelta è
solo una scelta di carattere politico
che mira a tutelare realtà locali che
hanno rappresentanze istituzionali
molto rappresentative. «Come si può
ridimensionare il presidio ginosino –
ribadisce il sindaco De Palma che
ha operato 8000 interventi dall’inizio
dell’anno e si rimane aperto quello di
Mottola che ne ha operato la metà?»
Come dargli torto?
Eppure il caso ha voluto che nella mattinata di martedì. Andando al
Poliambulatorio di via Palatrasio abbia incontrato il dottor Cetera al quale
ho chiesto le ragioni di questi tagli e
lui mi ha risposto «la crisi è tale che
non possiamo permetterci di avere
tante realtà. Vi è l’obbligo di rispettare
l’accordo con il governo e si tratta di
avere tutti senso di responsabilità.»
Certo è difficile spiegare alla gente
che deve avere senso di responsabilità quando si vede eliminare o decurtare, in maniera tanto drastica, servizi
che garantisco un minimo di sicurezza sanitaria.
Intanto, la raccolta delle firme che si
è svolta in via Della Pace, ha trovato
largo consenso tra la cittadinanza e
proprio questa sensibilità ha spinto il
presidente del Consiglio Comunale a
convocare il consiglio per il prossimo
giovedì in seduta permanente.
Certo, il rischio che intorno alla questione ci sia un risvolto propagandistico è molto forte, bisogna evitare
che si scateni la guerra tra poveri, così come bisogna evitare che i servizi
siano tutelati soltanto dove vi sono
politici influenti.
Nei prossimi giorni vedremo cosa
accadrà, pare proprio che un altro
fronte caldo si sia aperto e se a valle
vi sono gli alluvionati che protestano
sulla statale 106, a monte vi sono
quelli che protestano per il dimezzamento del pronto soccorso.
Stefano Giove
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Cittadinanzattiva
comunicato
stampa
Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato di Ginosa, comunica che in data 25 ottobre
u.s., presso l’Ufficio del Dott. Fabrizio Scattaglia,
Direttore Generale della ASL TA1, si è tenuto l’incontro richiesto dal Sindaco del Comune
di Ginosa, Dott.Vito De Palma,aderendo all’iniziativa intrapresa da C.A. e T.D.M. mirata al
potenziamento e miglioramento del Centro di
salute mentale - U.O. Centro diurno di Ginosa.
Iniziativa già presentata e discussa in appositi precedenti incontri tenuti da C.A. con il Dott.
G.Primiani, Responsabile della U.O.-Centro
diurno di Ginosa, in data 3 maggio 2011, con
il Dott. G.Vitucci, Responsabile del C.S.M. di
Castellaneta, in data 14 giugno 2011 e con il
Dott. F.Scapati, Responsabile del Dipartimento di
Salute mentale, in data 5 luglio 2011. All’incontro
del 25/10 hanno preso parte per la ASL, oltre
allo stesso Direttore Generale, il Dott. F.Scapati
ed il Dott.Paolo Quarato Dirigente amministrativo; per il Comune di Ginosa, oltre al Sindaco,
l’Assessore ai Servizi Sociali, Sig. P.Parisi, il
Consigliere comunale Delegato alla Sanità, Sig.
S.Notarangelo,la Responsabile dell’Ufficio d’Ambito Piano di Zona, Rag. G. Equatore, e per i
Servizi sociali la Sig.ra R. Calabria, Assistente
sociale, e la Responsabile del Settore, Dott.
R.Pizzulli; per Cittadinanzattiva, la Prof.ssa
Silvana Stanzione, Coordinatrice regionale del
Tribunale dei diritti del malato, accompagnata da
una folta delegazione di iscritti a C.A. di Ginosa
fra cui l’attuale Coordinatore dell’Assemblea
Territoriale, Sig. M.Catiniello, e la Responsabile
del T.D.M. di Ginosa, Prof.ssa C.Giannatelli.
Nell’incontro è stata presentata da parte del
Sindaco di Ginosa e della Prof.ssa C.Giannatelli
una proposta progettuale di collaborazione fra
l’ASL ed il Comune di Ginosa finalizzata alla realizzazione, mediante l’utilizzo di uno stabile di
proprietà comunale, di un Centro diurno per malati psichici con apertura H12, dotato di laboratori
e spazi adeguati secondo legge, con almeno 4
posti letto H24. (Lo stabile comunale verrebbe
messo a disposizione al fine di economizzare
sui costi di locazione, a carico della ASL, destinando le economie ricavabili per il miglioramento dei servizi alla persona). Il Dott. Scattaglia ha
informato i presenti che, mai come nell’attuale
19
congiuntura, l’ASL ha la necessità di programmare autonomamente i propri servizi
senza sentirsi obbligata a seguire pedissequamente la programmazione di altri Enti.
Questa scelta si rende necessaria per raggiungere l’obiettivo, da considerarsi assolutamente prioritario, di una programmazione
dei servizi “equa sul territorio”, da realizzarsi attraverso la verifica puntuale delle effettive risorse finanziarie spendibili per la loro
attivazione. La Prof.ssa Stanzione, prendendo atto di quanto evidenziato dal Dott.
Scattaglia, ha sottolineato la necessità di
assicurare, comunque, servizi di qualità, tenendo conto della peculiare fragilità dell’utenza interessata, non escludendo il confronto con esperienze positive realizzate in
altre realtà, tipo le Comunità ed i numerosi
servizi attivati dal Dipartimento di salute
mentale di Trieste dove, a breve, si recherà una delegazione di Cittadinanzattiva per
riportare e documentare le esperienze attivate da quella struttura di eccellenza, perché possano essere, se possibile, emulate.
A sostegno della fattibilità della proposta
progettuale, sono stati rappresentati i notevoli disagi a cui vanno incontro i numerosi pazienti interessati ed i loro familiari.
Fra l’altro, è stato precisato che la struttura ipotizzata potrebbe mitigare il ricorso al
S.P.D.C.(Servizio psichiatrico per la diagnosi e cura) che garantisce i ricoveri delle persone con disturbo mentale in fase acuta e/o
al T.S.O.(trattamento sanitario obbligatorio)
che non possono costituire la norma e vanno utilizzati quando strettamente necessari,
nel pieno rispetto delle procedure di legge
e nel rispetto della dignità delle persone.
Il Sindaco di Ginosa ed i rappresentanti di
C.A, nel ringraziare il Direttore Generale e
tutti gli intervenuti,auspicando che la fattibilità della proposta progettuale presentata
venga presa nella dovuta considerazione,
hanno impegnato il Dott. Scattaglia ed i funzionari della Asl presenti ad effettuare ogni
verifica ritenuta necessaria, facendone conoscere l’esito. Il Dott. Scattaglia ha chiuso
l’incontro assicurando la propria disponibilità a collaborare -in spirito di sinergia- ritenendo che C.A. ed il T.D.M. rappresentino,
in tal senso, un interlocutore privilegiato, ed
ha esortato i presenti a continuare a lavorare insieme per il comune obiettivo da perseguire del miglioramento e potenziamento
dei servizi.
Il Coordinatore di Cittadinanzattiva di
Ginosa - Michele Catiniello
20
attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
La Cia di Taranto esprime soddisfazione per l’operato
dell’assessore regionale Fabiano Amati
La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto
esprime soddisfazione per
l’iniziativa dell’assessore regionale alle Opere Pubbliche
Fabiano Amati per il primo risultato ottenuto sull’utilizzo e
sul prezzo da pagare alla Regione Basilicata dell’acqua
per uso irriguo.
Nel corso di tutto il 2011, e in
precedenza, la Cia ha più
volte evidenziato la necessità
di rivedere l’ormai “famosissimo” accordo di programma
che penalizzava le nostre
aziende sul costo dell’acqua
da pagare alla Basilicata.
Nella primavera del 2011 la Cia ha organizzato diverse manifestazioni di protesta nei
confronti del Consorzio di Bonifica e della
Regione Puglia.
Peraltro, proprio a seguito dei numerosi incontri avuti con l’assessore Amati, la Cia
faceva rilevare che questa era una delle
tante storture del sistema, per la gestione
di un bene prezioso, necessario e limitato
come l’acqua per la sopravvivenza delle
produzioni agricole e che non era giusto
pagarla ad un prezzo così elevato.
Infatti, in questa situazione, era penalizzata
l’economia e gli imprenditori agricoli della
zona occidentale della provincia di Taranto
dove si utilizzano grossi volumi di acqua per
le colture pregiate.
Tale decisione aiuterà senz’altro per il fututo
la sottoscrizione di domande di
prenotazione dell’acqua del Consorzio Stornara e Tara, atteso
che ultimamente si erano drasticamente ridotte, poiché era impossibile sottoscrivere le domande a causa del prezzo così elevato.
Per la costruzione della seconda
canna del Sinni si spera di poterla realizzare in tempi brevi; ciò
porterà sicuramente benefici a
tutta l’economia della nostra provincia e a tutto il Salento.
Attendiamo ora, in un momento
di crisi generale, un comportamento responsabile da parte della dirigenza del Consorzio di
Bonifica
Stornara
e
Tara
sull’intera vicenda dei pagamenti pregressi,
tenuto conto la crisi che sta attraversando
le aziende agricole della Provincia di Taranto.
Da parte nostra vigileremo affinché non
vengano assunte decisioni che possano
penalizzare l’intero comparto.
FG
attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
21
Gli studenti del Bellisario… in un college inglese.
Bistrattati, sottovalutati, strapazzati: gli
studenti italiani sono sempre più ingiustamente vittime di articoli di giornale che non
rendono loro il giusto merito, spesso descrivendoli come pigri e poco preparati. Un
trattamento di poco riguardo, questo, che
purtroppo interessa soprattutto i ragazzi
del Sud Italia.
Quest’anno, però, l’Unione Europea ha finalmente deciso di rivalutare gli alunni più
meritevoli di alcune scuole del Meridione,
offrendo loro un viaggio-studio in
Inghilterra.
I fondi, destinati alle classi del
triennio, hanno permesso alle
scuole – licei, istituti tecnici e professionali – di prenotare soggiorni
lunghi dalle tre alle quattro settimane in tutto il periodo estivo, fino ad ottobre.
Tra gli istituti scelti, è spiccato anche L’I. I. S.S. Marisa Bellisario di
Ginosa, una scuola che mai come
negli ultimi tempi ha fatto parlare
di sé in positivo, grazie agli innumerevoli concorsi e alle iniziative
portati a termine dai suoi ragazzi.
Grazie all’interessamento dei
prof. Roberto Muscolino e Rosa
Cazzetta sono stati intercettati
quasi 300.000,00 euro messi a disposizione dalla Comunità Europea per l’organizzazione dei progetti C 1 e C5.
Al Dirigente Scolastico prof. Malvani Cosimo Damiano e ai suoi collaboratori è
toccato,quindi, il compito di organizzare e
scegliere gli alunni più esemplari, analizzando accuratamente le loro medie; sono
stati selezionati sessanta ragazzi, provenienti dalle classi di entrambe le sedi della
scuola. I ragazzi del del terzo e quarto anno sono partiti il 9 settembre, destinazione
Leicester, famosa cittadina universitaria distante circa un paio d’ore da Londra e sede di un interessante museo di scienze e
di un bellissimo ortobotanico.
I 30 studenti e le loro validissime insegnanti – le professoresse Rosa Cazzetta, Elena
Ladisa, Marisa Chiancone, Dora Mastrovito – sono stati ospitati in una delle sedi
della prestigiosa Ardmore School Language, che da 25 anni si preoccupa di offrire ai ragazzi provenienti da tutto il mondo
vacanze-studio in Inghilterra, all’insegna
dell’apprendimento della lingua inglese ma
anche dello svago.
Il team, infatti, non ha accolto i ragazzi solamente con un programma di apprendimento
modellato sulle loro conoscenze e uno staff
di insegnanti qualificati, ma anche con un
gruppo di “activity leader” che li ha seguiti,
spronati a praticare la lingua straniera e accompagnati lungo uno dei fiori all’occhiello
dell’esperienza: le visite guidate.
Nell’arco di 20 giorni i ragazzi del Bellisario
hanno avuto l’occasione di visitare un concentrato di quanto di interessante hanno da
mostrare Londra e dintorni. La capitale ha
offerto le sue intramontabili attrazioni, raccontando la sua storia attraverso i panorami mozzafiato del Big Ben, Buckingham
Palace,Westminster, accompagnata dalle
note delle placide acque del Tamigi, non dimenticando pietre miliari come il British Museum e la National Gallery ed ammiccando anche all’arte moderna con la particolare
ma interessante galleria del Tate Modern.
Anche i secolari e leggendari college di Oxford e Cambridge hanno aperto le loro porte ai nostri esploratori italiani, seguiti dagli
splendidi paesaggi di Birmingham e dagli
spettacolari segreti della casa natale dello scrittore più famoso del mondo, William
Shakespeare, situata nella tranquilla cittadina di Stratford-upon-Avon.
In ogni caso, durante il loro soggiorno i ragazzi sono stati chiamati a prepararsi all’esame del Trinity, noto titolo di riconoscimento che premia i meriti per la capacità comu-
nicativa nella lingua inglese. Tutto il gruppo ha superato a pieni voti l’esame, tenuto da competenti insegnanti madrelingua.
Un titolo, questo, che influirà notevolmente
sul loro curriculum scolastico e soprattutto universitario. L’esperienza è terminata
il 29 settembre, giorno in cui i nostri sono
sbarcati in Italia con tristezza nel cuore ed
il loro bagaglio culturale ricchissimo, grazie
alle tante esperienze vissute e ai numerosi
amici incontrati. Oltre ai nostri ragazzi ginosini, infatti, ospiti del college sono state anche altre scuole, provenienti da Molfetta, Napoli e Siracusa. Un incontro, quindi, tra diverse
culture: Leicester proprio a settembre ha aperto le porte della sua università a ragazzi provenienti da tutto il mondo.
Un esempio questo di come, al di là
dei pregiudizi, l’amicizia che nasce
durante un’esperienza così profonda può far crollare qualsiasi difficoltà linguistica o luogo comune e soprattutto la dimostrazione pratica,
dell’importanza dell’inglese, spesso forse troppo sottovalutato o malvolentieri studiato.
<<Un’esperienza significativa, che
difficilmente dimenticherò>>, è stata l’opinione di una delle ragazze che, per i
suoi meriti scolastici, è stata scelta per raggiungere Leicester.
Anche lei, però, non ha mancato di notare
la stranezza della dieta inglese, così diversa e poco equilibrata rispetto a quella mediterranea.
Chissà se la penseranno così anche i suoi
“colleghi” del quinto anno, partiti per Birmingham il 20 settembre e sulla via del ritorno il 18 ottobre.
Delusi dal cibo, orgogliosi dei loro risultati, provati dal lungo viaggio di ritorno, malinconici nel ripensare ai molti amici incontrati e soprattutto vogliosi di ritornare nella
ridente Inghilterra i ragazzi devono sentirsi fieri di essere diventati la forte testimonianza di come il mezzogiorno sia pieno di
giovani meritevoli di lode, che studiano, si
impegnano e conquistano l’attenzione persino dell’Unione Europea.
Un pieno riscatto, insomma, che si spera
non resti un caso isolato.
Ilaria Pignalosa
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argomenti
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Vinta un’altra sfida dalla Coop. La Noi e il Fisco
Serena: a Ginosa Il Centro Anziani Manovra di
Ferragosto
Polivalente va in Crociera!
16-23 Ottobre 2011 partenza da Bari sulla MSC MAGNIFICA
- tappa Grecia, Turchia, Croazia e Venezia!
CHI HA DETTO che a 80 anni non si ha più il
desiderio di compiere peripezie?
Dopo i numerosi viaggi in pullman organizzati dai Cap di Ginosa e Marina di Ginosa,
la crociera MSC - Mediterraneo Orientale è
diventata una realtà, e niente poco di menochè per i nonni e le nonne del centro anziani polivalente gestito dalla Coop. La Serena,
con sede legale a Tricarico (Mt), cooperativa sociale che gestisce il Centro Anziani
Polivalente di Ginosa e Marina di Ginosa da
svariati anni e che a breve gestirà anche il
Centro di Aggregazione Sociale per anziani
nel Comune di Pulsano (Ta).
Partiti il 16 Ottobre 2011 dal porto di Bari per la
settimana in mare (tornati il 23 ottobre), gli anziani hanno attraversato il Mediterraneo toc-
cando e visitando Katakolon
in Grecia, Izmir e Istanbul
in Turchia, Dubrovnik in
Croazia e infine Venezia.
Un viaggio da sogno per i
partecipanti accompagnati
dal Coordinatore Francesco
Bianco (Assistente Sociale),
Nunzia Staffieri (Educatrice
e interprete LIS) e dalla segretaria della Coop. “La
Serena” Teresa Rella.
Tanto entusiasmo a Ginosa
per una crociera che è stata il top di tutti i viaggi organizzati. Un’esperienza emozionante che ha coinvolto gli
anziani, attivi in tutte le attività dell’equipè di animazione della MSC Magnifica,
ballando, sfilando, cantando, e soprattutto superando l’ostacolo delle barriere architettoniche e umane, attraverso l’accoglienza e
l’intrattenimento degli anziani
anche con problemi fisici.
“L’ interesse della Coop. La
Serena è stato di rallegrare il tempo libero della terza
età con iniziative culturali grazie alle quali
si conquista una immensa ricchezza umana e sociale. “É stata una settimana
entusiasmante, unica e irripetibile che
ha aiutato ad accrescere la qualità della
vita dei nostri anziani, ma anche degli
stessi accompagnatori”!! Le visite guidate, da sempre, hanno rappresentato
il fulcro delle attività della Soc. Coop. La
Serena , e continueranno ad esserlo anche in futuro.
Possiamo gridare ad alta voce che gli
anziani del Centro Polivalente di Ginosa
e Marina di Ginosa sono diventati cittadini del mondo!
Coop. “La Serena”
E’arrivata in tempo utile sul tavolo del vertice
europeo la lettera con la quale il premier
Berlusconi, dopo una lunga ed estenuante
trattativa all’interno della maggioranza, ha
sintetizzato gli interventi che il Governo si
appresta a varare per favorire la crescita del
paese, risanare i conti pubblici, tranquillizzare
i mercati.
Tra le misure da adottare spiccano:
§
L’età pensionabile, sia per le donne
che per gli uomini, verrà elevata a 67 anni
con gradualità, arrivando a regime nel 2026;
§
Riforma fiscale e assistenziale
arriveranno in parlamento con una proposta
di legge delega, mentre i decreti attuativi
saranno varati entro la fine del 2011;
§
Nella delega fiscale sarà prevista
l’ACE (aiuto alla crescita economica); per
agevolare la capitalizzazione delle aziende il
governo farà leva sul fisco;
§
Dismissione e valorizzazione del
patrimonio per almeno cinque miliardi;
§
La mobilità del personale delle P.A.
sarà resa effettiva anche con superamento
delle dotazioni organiche.
§
Liberalizzazioni e servizi pubblici
locali: entro il 1° marzo 2012 gli enti
locali dovranno attrezzarsi per eliminare i
comportamenti anticoncorrenziali nell’ambito
dei servizi pubblici; entro la stessa data sarà
portata a termine la liberalizzazione delle
professioni;
§
Semplificazione delle procedure per
l’accesso agli appalti delle piccole e medie
imprese – facilitazione del ricorso al project
financing – accelerazione delle procedure
per le opere infrastrutturali cantierabili;
§
Entro 4 mesi saranno accelerate le
procedure per l’utilizzo dei fondi strutturali in
favore del Sud;
§
Licenziamenti più facili in caso di
crisi aziendale.
La U.E. ha promosso le misure proposte
dal Governo italiano ma nello stesso tempo
sono partite raffiche di contestazioni in
Italia soprattutto da parte dei sindacati in
modo particolare nei confronti delle novità in
materia di licenziamenti.
Dott. Mario D’Alconzo
attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
23
ELOGIO “du LAMPASCIONE”
un giorno e il giorno dopo geme,lì dove i tuoi
morti dormono; e così in silenzio parea parlare anche Francis alla figlia Sofia, anch’ella
regista premio Oscar e Leone d’oro a Venezia, e tutto questo in quel di Bernalda, Matera,
terra di Lucania.
E cosi,il “1ampascione” dagli invitati scoperto
e gustato è rimasto il ricordo più che di un matrimonio, di una scena da film; di un “gossip”,
di un momento, in un paese fra gente che si
conosce tutta e dove un Sindaco: Leonardo
Chiruzzi, con un decreto trasforma una villa
in ufficio di stato civile, celebra il rito, e premia gli sposi con una pergamena: “Lucani
nel Mondo”, mentre lo spettacolo dei fuochi
pirotecnici fa cornice all’evento, e sulla tavola,
tra rose color avorio giunte da Parigi, gadget
matrimoniali (piccoli fiammiferi con le iniziali
degli sposi) i “1ampascioni” testimonianza di
una terra viva e gentile che il tempo non ha
cancellato la modestia del “vivere”.
Nicola Tuseo
Quando nel menù della ricercata tavolà
imbandita da Francis Ford Coppola per
il matrimonio della figlia Sofia in quel di
Bernalda, ho letto:
Orecchiette con cima di rapa.
Purea di fave con cicoria.
Contorno di funghi cardoncelli.
Frittura di “1ampascioni”.
Sobbalzando, mi è parso di presenziare
al pasto.
Un tempo, quando l’aratro a chiodo
trainato da uno stanco mulo, rompeva
appena il terreno incrostato, un contadino, appiedato, attento, riponeva in
un panierino il raro lampascione, rosea
cipollina che la terra rimossa, quasi
ringraziando, offriva, ricercato da buongustai, sfogliato e pulito, sarebbe stato
il componente essenziale per squisite
fritture e saporiti contorni.
Oggi, l’aratro bivomere, che traccia solchi di oltre 50 centimetri, trainato da un
potente trattore, ha fatto quasi scomparire il selvatico “muscarel” (nome
scientifico del lampascione), che però
viene coltivato e che imponente, ricercato, ricordato e voluto proprio da
Lui,il famoso Francis, è apparso sulla tavola
di Bernalda suscitando la curiosità dei convitati per le nascoste e non certo gradevoli
proprietà che possiede. Era un triste mattino
del 1904,quando Agostino Coppola padre
di Francis,lascia Bernalda per emigrare in
America.
Ha con sé poche e povere cose, tra l’altro
una borsa di grezza tela contenente pezzi
di pane e pomodori, ma anche ricordi, tanti
ricordi e, fra questi:“lampasciuni”, “gnumeriedde”, “capuzzedde”, melanzane, tutti
ora lì, come in mostra sulla tavola del 27
agosto u.s. in una sala del più grande palazzo di Bernalda. Francis, regista de “Il Padrino”, premio “0scar”, ha voluto per l’occasione
ricreare quella semplicità che carattizzava il
paese del padre, e parcheggiati i due personali jet nell’a­reoporto di Grottaglie, gli 82
ospiti americani, 70 adulti e 12 bambini, hanno rivissuto il trascorso modesto e semplice
di un paese, lì sulle colline, ultima risorsa
di una società non sempre vivibile, che ad
essi parea dicesse: anche se la vi­ta ti porterà
lontano, per non smarrirti il tuo paese deve
rimanere il luogo dove ti è sempre caro ritornare, dove una campana antica canta felice
Campana
ginosina
O campana ginosina
voce tua, voce mia;
mi ricordi le mattine
quanti tetti, quante vie.
Nel silenzio che seguiva
si scioglieva lento il giorno,
il tuo tocco poi riudivo
solitario a mezzogiorno.
Ed al vespro, tu campana
riportavi voci amiche,
volti noti, giochi, canti,
ed in piazza tutti quanti.
Notte fonda, piena luna,
come un canto da lontano:
non lo odi? Tu già dormi.
Mio paese che non torni.
NicolaTuseo
24
il racconto
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Stage… Work Experience… Build Global Skills…
Esperienza straordinaria in stage a Birmingham per gli alunni del Bellisario
Si, è così che si chiama., non importa
quale di questi nomi venga utilizzato:
scambio culturale, artistico, linguistico,
gemellaggio, ecc….
Abbiamo sempre detto: “non bisogna
avere paura di questa sfida, vi farà
crescere, vi smussa, vi apre la mente
,non più cittadini provinciali, ma internazionali”. Non soffermarsi sui pareri
altrui,” provare per credere”, l’Inghilterra, Birmingham, va vissuta appieno,va
amata, capita...ed una volta che ti è
under the skin non potrai più liberartene. Anche se i nostri colleghi erano tutti
un po’ “British”, e con l’animo inglese
che non è propriamente simpatico,
ma, tuttavia, si sono mostrati gentili ed
accoglienti nei nostri confronti.
Fino all’estate scorsa quanti di voi avevano sognato di poter attraversare il ponte di
Londra, il famoso Tower Bridge. Quest’anno quel sogno è diventato realtà grazie a
un progetto finanziato dall’Unione Europea,
dalla Regione Puglia e dal MIUR , grazie al
lavoro, alla perseveranza di un gruppo di colleghi, grazie alla testardaggine del dirigente
Prof. Malvani che ha permesso a 30 studenti
dell’I.I.S.S. “Marisa Bellisario” di Ginosa di
lavorare presso diverse aziende e attività
commerciali; ogni ragazzo si è ritrovato a
fare esperienza diretta di quanto appreso
nei 5 anni di studio e a migliorare le proprie
capacità comunicative in lingua inglese.
Ciò che ha reso quest’esperienza ancor più
entusiasmante è stata la magnifica Inghilterra, la città di Birmingham, Londra, con i suoi
musei (il British Museum!...), le sue famose
vie (Trafalgar Square, Abbey Road, Piccadilly Street, Regent Street!…), le cabine telefoniche rosse, i bus a due piani e lo stridente
contrasto tra il caos del traffico cittadino e la
tranquillità dei parchi!
Abbiamo apprezzato l’atteggiamento di tutti
nei confronti dell’ambiente: a Londra sono gli
stessi cittadini che si prodigano affinché le
attività umane non alterino il naturale equilibrio dell’ecosistema.
Questa esperienza ha segnato la vita di
molti ,poiché ha permesso di comprendere
quanto sia importante l’istruzione nella vita
e soprattutto ha cambiato il modo di vedere
le cose in quanto si è entrati in contatto con
una cultura completamente differente dalla
nostra, capace di integrare con successo individui di nazionalità differenti, con tradizioni
e usanze diverse. La diversità è diventata
una ricchezza culturale, e mai una fonte di
discriminazione!
Lo stage è stato bello sia sotto l’aspetto culturale che quello lavorativo. Su quest’ultimo
vorrei soffermarmi poiché è il nodo principale
dell’esperienza .
L’obiettivo del progetto finanziato dall’Unione
Europea era quello di effettuare uno stage
nel Regno Unito al fine di migliorare le competenze linguistiche ma anche di lavorare sia
negli ambiti dei nostri indirizzi di studio, ma
anche in altri.
Si è respirata l’aria presente all’interno di un
luogo di lavoro.
I ragazzi ed i docenti stessi accompagnatori,
hanno migliorato il loro inglese quasi forzatamente, visto che la permanenza per quasi un
mese in un paese diverso dal tuo obbliga a
doverti adattare alla lingua del posto. Inoltre
la presenza di piccole difficoltà di varia natura e la relativa risoluzione ci ha permesso
di migliorare come persone facendo fronte
direttamente agli imprevisti sorti.
Questo mese è stato anche un mese di divertimento e di apprendimento grazie alle
varie attrazioni presenti a Birmingham ed
in tutto il Paese e alle visite guidate presso
i luoghi d’interesse storico-culturale come,
Oxford, Bath, York ,ecc….
Quello che probabilmente rimarrà di questa
esperienza nel cuore di tutti noi
credo sia il bel rapporto venutosi a
creare tra tutti gli stagisti, i docenti,
i tutor, ed i colleghi di lavoro .Diventa un obbligo nominare i 30 valorosi
che hanno creduto in questo progetto, che hanno saputo adattarsi
a innumerevoli situazioni piacevoli
e non, che hanno saputo patire e
gioire; non nascondo che vi sono
stati momenti critici specie all’inizio
dell’esperienza, intervallati da momenti bellissimi; alcuni sognavano
i loro cari, altri le “braciole” della
nonna o la “lasagna” della mamma,
mentre si passeggiava o si andava
in azienda si cercavano odori familiari: sugo “misto” , luoghi familiari come “la
Piazza”, ecc…, dunque eccoli:
Cantore Giuseppe , Ciacciulli Simona, D’Attoma Domenico, De Iacovo Vito, Delfino
Carmela, Demito Antonio, Digregorio Stefano, Gigante Valeria, Panico Giuseppe, Pastore Emanuele, Puntillo Filomena, Sannelli
Carmine, Saracino Yuri, Spada Flavia, Andrulli Rosaria, Avantaggiato Giovanni, Calabrese Vito, Calabrese Rossella, Cassano
Giacomo, Costantino Saverio, D’Angelo Anita, Di Tinco Beatrice, Fanelli Angelica, Lacerenza Valentina, Lomagistro Francesco,
Lorenti Giulia, Scialpi Valentina, Serra Mariagrazia, Tarasco Maria.
Tutti rigorosamente Diplomati nei vari Indirizzi: Economico Aziendale, Servizi Sociali,
Audiovisivo, Grafico, Amministrazione e
Controllo, Geometra, tutti con votazioni elevate, come era richiesto dalle linee guida
dei progetti PON-POR.
Vogliamo parlare anche degli accompagnatori? Bene parliamone. I quattro Docenti
che hanno avuto il piacere, di accompagnare questi ragazzi e cioè: La Prof.ssa Diana
Materano in primis , che il più delle volte
ci ha levato “le castagne dal fuoco” ,la Prof.
ssa Carmela Pizzulli , che ha dato serenità
ai ragazzi, e non per ultimi i Prof. Leonardo
Palmitesta e Roberto Muscolino che hanno
gestito oltre a tante cose, anche lo start dei
il racconto
ragazzi nelle aziende.
Il College che ci ha ospitato , è il Bournville College of further education, in Bristol
road south northfield di Birmingham seconda città Inglese, con più di 1 milione
di abitanti, città bellissima, estremamente
vivibile , è una città plurietnica e multiculturale , con un bellissimo sistema di canali
che attraversano il centro abitato. Pensate
questo College è stato costruito in un solo
anno…meditate gente meditate.
Grazie ad un progetto formativo realizzato
nel mese di agosto, prima di partire, ed
inviato allo staff del College, sono state individuate le varie aziende dove sono stati
collocati i nostri ragazzi. Non tutti hanno
potuto realizzare …. il loro sogni e lavorare
in aziende attinenti il loro indirizzo di studi,
ma vi assicuro che si sono difesi ampiamente, tanto che alcuni di loro sono stati
invitati a cena dai loro datori di lavoro, altri
hanno ricevuto i complimenti dello Staff ,
perchè, pensate, hanno incrementato il volume di affari dell’azienda stessa….. straordinario , ma c’era da aspettarselo, i nostri
ragazzi non sono secondi a nessuno. Alcune
aziende prescelte sono state :
MIND 2-2a Addison Road Kings Heath, Birminhgam B14 7EW, EC ARTS , Bullring Birmingam Unit B, Park Street Car Park , LRC
Bournville College, Longbrice Birmingam
B312aj , Global Translations 470 Witton
Road Aston Birmingham B6 6SN rrell, DEBRA 206 Statford Road Birmingham B90
3AU, Global Translations 470 Witton Road
Aston Birmingham B6 6SN, PRODH Dell
Meadow Centre Bells Lane Druids Heath
Birmingham B14 5RY.
Credo di non aver dimenticato nulla e nessuno.
I progetti “Azienda Globale “ e “L’Azienda
Europea” al quale abbiamo partecipato grazie all’opportunità concessaci dalla Comunità Europea insieme alla regione Puglia,
sono stati molto più di un semplice stage a
Birmingham. In un mese infatti i ragazzi non
hanno solo migliorato il loro inglese, ma hanno imparato ad affrontare difficoltà e imprevisti, hanno sperimentato modi di lavorare e di
vivere differenti dai nostri e soprattutto hanno avuto l’opportunità di conoscere persone
nuove , di creare un gruppo di lavoro e di
interagire con un mondo nuovo.
Ovviamente lo svolgimento di questi compiti
è stato possibile grazie all’aiuto della tutor
aziendale Katie; che dopo qualche incomprensione iniziale, ci ha messo i grado di
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
lavorare serenamente e con una certa continuità.
Molti ragazzi si saranno domandati: Chissà
quante sono le difficoltà da affrontare, e poi…
ne sarò all’altezza? Chi non è spaventato
dalla prospettiva di affrontare una nuova e
grande città, in un Paese di cui non conosce
così bene la lingua? Nessuno, credo! Sono
tante le domande che affollano la mente di
uno studente neodiplomato alle prese con il
suo primo stage fuori dall’amata terra natia!
Eppure l’esito positivo che, in genere, segue
le esperienze all’estero riesce a giustificare e
compensare tutte le preoccupazioni e i dubbi
iniziali.
Alcuni miei alunni mi hanno confessato: Professò, all’inizio non è stato facile perché non
avevo ancora mansioni precise, capivo poco
, ero intimorito, avevo quasi paura, dopo
un’iniziale fase “d’inserimento” in azienda
con i vari collaboratori e il capo (il tempo
per iniziare a farsi conoscere), durata circa
una settimana, mi sono stati assegnati vari
compiti: amministrativi, pubblicitari , divulgativi, ho anche avuto una postazione con
un computer per lavorare e le cose sono
notevolmente migliorate, le giornate si sono
riempite di cose da fare e sono passate velocemente e con grande soddisfazione. Quindi
tutto è andato per il verso giusto. Queste 4
settimane sono così passate in fretta, forse
anche troppo, quando ormai avevo imparato
a relazionarmi con gli altri colleghi e riuscivo a lavorare autonomamente, apportando
all’ufficio un contributo più sostanziale, mi
sono ritrovato ad organizzare le valige per
il ritorno e provare un po’ di malinconia a lasciare tutto ciò.
Quanto alla vita sociale, devo dire che non
25
si sono assolutamente annoiati , anzi!! .
Hanno organizzato feste e escursioni culturali nei weekend, si sono incontrati spesso
dopo il lavoro, sono stati nei locali pubblici ,
per ballare , parlare ,scambiare esperienze,
sempre accompagnati dagli angeli custodi
assonnati e nello stesso tempo incuriositi.
L’esperienza è stata davvero positiva e tuttora molti hanno stabilito dei contatti duraturi con persone del posto.
Lo stage all’estero può rappresentare di
sicuro un’esperienza formativa importante,
nel periodo di incertezza e sbandamento
che segue spesso il diploma. Esso costituisce un’opportunità da sfruttare per aprire
la mente, testare se stessi, misurare le proprie capacità di adattamento e orientarsi in
un certo senso per il proprio futuro.
Un’opportunità che non si presenta tutti i
giorni. Un esperienza di forte impatto destinata a lasciare il segno.
Al rientro molti di loro avranno pensato: eccomi qui, normalità. Sono a casa ma la mia
mente è altrove, il mio pensiero continua a
camminare tra le strade di Birmingham.
Provo una certa nostalgia a ripensarci, anzi,
a dire la verità mi viene da piangere. Piango perchè probabilmente in Inghilterra ho
lasciato un pezzo di felicità e un periodo
importante della mia vita. A loro dico, non
andate via , siate testardi imponete il vostro
essere, le vostre conoscenze in questa terra
mettendo in atto le esperienze acquisite.
Una menzione particolare va all’organizzazione che ci ha permesso di lavorare in un
ambiente sano e collaborativo, che ci ha risolto ogni tipo di problema, ha creato tutti i
collegamenti possibili, anche con il Consolato a Londra. Nello specifico ringrazio il Prof.
Dott. Domenico Moro un uomo speciale , un
italiano a Londra.
Mimmo, si è completamente immolato alla
causa “Bellisario” ci ha seguito passo passo,
ci ha protetto e grazie a lui abbiamo potuto firmare una convenzione con il rettore dell’Università Bournville di Birmingham , una sorta
di gemellaggio per favorire l’istruzione a prezzi accessibili ai nostri alunni e più in generale
a ragazzi del territorio, per favorire la formazione post diploma con corsi specialistici.
E’ stato bello , ma che fatica. Ora lo possiamo
dire, tutto si è concluso al meglio e siamo di
nuovo tutti qui per trasferire le nostre esperienze acquisite e il nostro sapere alla gente
del territorio e far capire loro che i confini non
esistono e che siamo tutti cittadini del mondo.
Roberto Muscolino
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attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
In memoria di Vito Pugliese
quello che volevi e a non farci mancare mai
nulla!
Non riesco a capire perchè gli eventi ti abbiano portato via da me, sò solo che mi sento fortunata ed orgogliosa ad aver avuto un
padre così,fortunata di averti avuto e conosciuto papà, e sono davvero felice che
molti di noi, molti dei miei concittadini abbiano uno splendido ricordo di te, ringrazio anche loro, tutti, perchè tu vivi nei loro ricordi e
quei ricordi mi permetteno di sentirti vicino,
permettono a me e alla mia famiglia di continuare a sentire che ci sei ancora e quanto
bene hai donato alla gente!! Ti voglio bene
mio caro angelo!
Anna Pugliese
quando a volte tentavi di fare il vocione
duro con me papà, quel vocione...per rimproverarmi, ma non ci riuscivi mai e mi
dicevi:” Anna non guardarmi cosi...” ti lasciavi baciare e ti passava tutto in attimo e
poi dicevi “vabbè per stavolta passi”,
bastava tutto ciò per capire tutta la tua dolcezza, che eterno giocherellone tu fossi,
sempre pronto a sorregermi e a darmi forza quando mi vedevi giù di morale e cercavi sempre il modo di farmi essere serena, eri sempre felice, sempre contento,
ogni giorno ringraziavi il signore per quanto fossi stato fortunato ad avere noi, e che
nonostante le difficoltà e i sacrifici, con fatica e sudore sei riuscito ad ottenere tutto
Una serata per la solidarietà
E’ passato ormai un anno dalla tua scomparsa papà,quel maledetto 28 Novembre,
ancora sembra impossibile che tu non ci sia
più.
Un incubo quotidiano da cui non mi sveglierò mai!! In memoria di questo triste anniversario volevo ricordare che grande uomo
sei stato per tutti noi. Molti rievocano la persona meravigliosa che eri,colpiti dal segno
che lasciavi a ognuno,frequentemente ci riportano i più disparati ricordi, aneddoti simpatici sul tuo conto, dicendoci spesso in
quanti sentano la tua mancanza... e ricordano la tua umiltà,il tuo essere gentile e
onesto, disponibile con tutti per qualsiasi
cosa! Hai lasciato un vuoto troppo grande
da colmare... La tua voce, quel tono, quel
tuo modo di essere che a volte ti faceva
sembrare cosi duro agli occhi di chi non ti
conosceva, ma l’apparenza inganna perchè
bastava semplicemente guardare i tuoi
bellissimi occhi verdi papà per capire tanto,
bastava sentirti ridere di gusto quando
guardavi Enrico Brignano in tv o giocavi
con i bambini che ti adoravano, bastava viverti giorno per giorno, ricordo quando entravi in macchina e alzavi a tutto volume lo
stereo se mandavano in onda la canzone
che ti piaceva di più ed iniziavi a cantarla o
Patrocinio
Città di Ginosa
Giovedì 10 novembre 2011 ore 20,00
Teatro Metropolitan Ginosa
Spettacolo di beneficenza
con la collaborazione di
CIA GInosA
LU MA GI GI
GrUppo sCoUt GInosA 2
Le fAttere so’ frUtte, Le
ChIACChIere so’ frUnne
Commedia in vernacolo in due atti di ADELE CARRERA e STEFANO GIOVE
Musiche Davide Giove - Leo Caragnano - Coreografie Tina Antonucci “Scuola di danza Step to Dance”
costumi: palmina Pontrelli, Laura Bongermino, Anna Maria Scollo Scenografie: Adele Carrera, Rosa Pavone - assistenti di scena Damiana Bozza Rosa Pavone testi poetici Eufemia Pavone
Regia FRANCESCO PIZZULLI
Personaggi (in ordine di comparizione) ed interpreti
cancelliere...………………………………… Maurizio Calabrese
feluccio Servodio…………………………. Leo Zicari
Giudice Sabina codicillo…………………… Gianna Latorre
don ciccio bellavita………………………..…. Francesco Pizzulli
avvocato capputo………………………......… Liborio Patimisco
avvocato puntaildito………………………...… Silvano Tocci
appuntato pennacchioni……………………… Vincenzo Caldarulo
appuntato Spadoni………………………….… Lucio Maggiore
Vitina filotorto (moglie di feluccio)…….……. Chiara Coppa
Menichina (figlia di feluccio)……………….…. Lucia Perrone
Angioletto (figlio di Feluccio)…………….....… Marco Bianco
addolorata pungiglione (moglie di don ciccio)… Luciana Ranaldo
Nicolino (figlio di Don Ciccio)……………….… Roberto Zicari
Titina (figlia di Don Ciccio)...………………..… Eufemia Pavone
Giggino capatosta (il Massaro) ..................... Francesco Traetta
presentano: Daniela Coppa - Maria Giannuzzi - Gerardo sannelli
Con la partecipazione di:
Coro Ce
ntro Ap
erto po
LIvALen
te
francesca Leccese
Media partner
ors
5 MIrr
InGresso LIbero
AiutArci in teatro è giunta, ormai alla sua terza edizione ,
quindi può essere considerato un appuntamento fisso che
il Circolo Arci “Il Ponte” propone alla comunitaà Ginosa. Ad
onore del vero, se si aggiunge
a questo evento quelli che
l’hanno preceduto, ovvero le
Giornate del 25 aprile del
2007 e del 2008 impegnate
nel recuperare del Parco Pierri; l’inziativa de “Lo Stralisco”
durante la quale vennero dipinte, da artisti ginosini, le pareti del reparto di pediatrida
dell’Ospedale di Ccastellaneta, ben più antica è la data
dell’impegno sociale del circolo ginosino.
Quest’anno il programma della serata del 10 novembre, al
teatro Metropolitan, è abbastanza ricco e prevede l’esibizione di diversi artisti e la riproposizione della commedia
presentata questa estate in
occasione della festa de U’
Munachicchie.
Ingresso libero e raccolta di
fondi per devolvere a favore
di persone bisognose.AC
attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
AVIS DI GINOSA:
UN SUPER AUTUNNO
27
Dopo l’ennesimo successo della donazione del 30 ottobre, presso il Poliambulatorio di
via Palatrasio, con oltre 70 sacche raccolte, l’AVIS di Ginosa cerca di coinvolgere i soci e
l’intera comunità, con un intenso programma nel mese di Novembre.
Il programma prevede:
·
Nei giorni 14-15-16 svolgimento di un corso di formazione sulla sicurezza igienica
e sulla corretta alimentazione con il titolo “Ad ogni buon donatore…la sua corretta alimentazione”, durante il quale si potranno apprendere i principi base per una vita salutare, per
poter essere sani cittadini e sani donatori;
·
Giovedì 24, nelle ore pomeridiane è prevista una giornata di donazione presso
Marina di Ginosa, ove si invitano i donatori che possono donare e chi volesse divenirlo;
·
Sabato 26, tutti i donatori con le rispettive famiglie sono invitati ad una serata danzante, al fine di ringraziare i soci per il supporto dimostrato in tutti questi mesi attraverso
la loro presenza agli eventi di donazione e per festeggiare l’anno europeo del volontariato.
Per maggiori informazioni e adesioni sarà necessario recarsi presso la sede in via Tempio
40, Ginosa (TA).
Baldassarre D’Angelo
Giovanni Carducci racconta la storia con i disegni
Il fumettista ginosino pubblica un libro sull’11 settembre 2001
Raccontare una storia, o meglio raccontare la storia
e farlo con i propri disegni. Questo è quello che ha
fatto il disegnatore ginosino Giovanni Carducci con il
suo libro “Undici settembre”. Il libro racconta, con una
ricostruzione a fumetti, quello che è stato l’evento più
importante che ha caratterizzato questo inizio di Terzo
Millennio.
Giovanni Carducci collaboratore del nostro giornale che
cura una rubrica dal titolo più che eloquente: “I proverbi
secondo Giovanni Carducci” , ogni quindici giorni
traduce per i nostri lettori, i proverbi popolari in immagini
e lo fa con indubbia bravura e capacità di sintesi.
Il suo lavoro editoriale dimostra che Giovanni non si
Giovanni Carducci
cimenta solo con le pillole di filosofia popolare, ma ha
tradotto in fumetti un evento storico di grande rilevanza.
Il libro, che oltre alle immagini è arricchito da una
introduzione di Adriano Monti, Giornalista Rai e saggista, e di una postfazione di
Alessandro Bottero editore della rivista, diventa anche il luogo per confrontare due
modi di leggere gli eventi storici.
Prefazione postfazione sono due modi diversi di leggere o di ammirare il fumetto di
Giovanni Carducci. Da una parte, nella prefazione, la lettura convenzionale di Adriano
Monti e dall’altra nella postfazione, quella critica di chi crede che Le Torri Gemelle
siano state il pretesto per mascherare una scelta politica.
«La ricostruzione a fumetti dell’undici settembre 2011 è il mio modo di raccontare la
storia e anche il mio modo di essere fumettista. - Ci dice Giovanni Carducci - Non sono
bravo a sceneggiare il mio fumetto e quindi, racconto la storia o disegno proverbi.»sg
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attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
rubrica a cura di Giovanni Matera
Gli “intangibili” per vincere
“L’impresa, prima gradualmente e poi improvvisamente, entrò in una
profonda crisi finanziaria e fallì”. Perché?
Quali sono i motivi che hanno fatto chiudere quell’azienda?
La risposta non è semplice, perché diverse cose non avevano funzionato. La
questione fondamentale è che l’azienda
valutava le sue capacità e le qualità della
sua performance solo attraverso l’analisi
dei risultati economico-finanziari, la cui
importanza è fuori discussione, ma che
hanno un grosso limite: sono a consuntivo. Sono cioè espressione del passato, appartengono alla storia dell’impresa, non
forniscono alcuna indicazione utile circa
la capacità di generare valore in prospettiva e competitività futura.
L’azienda di cui stiamo parlando era ca-
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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RICERCA & FORMAZIONE
ratterizzata da un’eccessiva focalizzazione
sugli aspetti tangibili “hard” dell’organizzazione (costi, ricavi, tecnologie, strutture
e sistemi) e dedicava scarsa attenzione a
quelli intangibili, fondamentali per competere nella nuova era, in continua mutazione, in cui l’azienda era decisamente entrata
senza accorgersene.
Da questa rapida cronaca di un fallimento
non annunciato, emerge una lezione da apprendere. Oggi gli aspetti intangibili “soft”
quali la capacità di innovare l’immagine, la
corporate identity, la vivacità intellettuale
e la customer satisfaction, per citarne solo
alcuni, rappresentano la vera competitività
dell’impresa e ne misurano la vitalità nel
tempo.
Nella passata era capitalistica, il capitale e il
lavoro erano i fattori produttivi fondamentali. Oggi, in pieno periodo post-capitalistico, invece, l’economia vede l’informazione
come elemento chiave per conseguire la
conoscenza. La conoscenza è diventata il
vero fattore critico di successo. Non è più
una delle tante risposte, ma la risposta principale. Sicché, in questo evo di conoscenza e di immaginazione, è necessario saper
comprendere e gestire i paradossi di due tesi
contrapposte, ad esempio, le quali possono
essere vere entrambe. Ciò che una volta
sembrava distinto, chiaro e separato, oggi
appare indistinto, confuso e indeterminato.
Tutto è stravagante, come in una fiction.
attualità
In questa realtà caratterizzata da un’ipercompetizione e quindi da una vasta scelta,
il cliente è divenuto un mattacchione ammiccante che ama di più la sorpresa e i paradossi; si è fatto imprevedibile e, di conseguenza, i mercati sono diventati il tipico
esempio di sistema non lineare e caotico nel
quale l’esercizio della previsione tradizionale è sempre più inadeguato, se non addirittura dannoso. Il nuovo management, formato sulla razionalità di ciò che è tangibile
e misurabile, è costretto a confrontarsi con
sistemi inediti e contraddittori ai quali non è
in grado di far fronte.
Insomma, i vari studi e le diverse strategie
imprenditoriali finalizzate al solo incremento del profitto e alla mera espansione dell’azienda, stanno cedendo il passo ai cosiddetti
intangibili: all’esperienza, alla conoscenza,
a quelle aziende che hanno saputo costruire e consolidare nel tempo un’immagine,
professionalmente ed eticamente affidabile,
mediante cui sono riuscite a intessere dei
rapporti leali e soddisfacenti con i propri
collaboratori, con i fornitori e soprattutto
con i clienti grazie ai quali possono vantare
brillanti consuntivi e ben sperare su altrettanti rosei preventivi.
Giovanni Matera
Per consultare gli articoli precedenti:
www.materarredamenti.it
alla rubrica Ricerca & Formazione
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La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
attualità
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attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone74
L’ITALIA, PAESE DI POETI,
NAVIGATORI E...
GRANDI EVASORI.
Il nostro Paese ha dato i natali a grandi
uomini in qualsiasi campo e giustamente
ad ognuno o quasi è stata dedicata una
facoltà universitaria, una scuola, una via,
una piazza, un conservatorio.
Il più grande personaggio, davvero geniale per la sua invenzione, è passato nel dimenticatoio se non fosse per una piccola
scuola professionale di Prato a lui dedicata.
Sto parlando di Francesco Datini. Egli inventò una parola, accentata sull’ultima
vocale, dal suono dolce e voluttuoso
come quello di una fanciulla polinesiana:
“pagherò”. Con questa formula magica,
senza avere una lira prima ed ora un euro,
in tutti i Paesi del mondo, da circa 700
anni, si compera di tutto.
Durante il boom economico noi ginosini
ne facemmo molto uso e in proporzione al
numero di pagherò che firmavamo nelle
nostre case entrarono tanti elettrodomestici, giradischi, mobili nuovi; acquistammo lambrette, automobili, aratri, mietitrebbie, trattori ecc.
Quando qualcuno chiedeva come avessimo acquistato tutto quel ben di dio, il ginosino non nominava il nome della cambiale
e rispondeva: “a strìssce”. Il termine era
molto appropriato perché rispecchiava
meglio la forma geometrica del titolo.
Ricordo che un nostro concittadino, dopo
l’acquisto di un veicolo importante, uscendo dall’autosalone creò confusione tra gli
studenti di medicina di Bari perché essi
credettero che il ginosino soffrisse del
morbo di Parkinson. Il tremolio era solo la
conseguenza dei numerosi pagherò che
aveva firmato.
Nella speranza che qualche politico ginosino legga questo articolo e sapendo che
a Ginosa si è largamente utilizzata questa forma di pagamento, mi auguro che
venga in qualche modo ricordato Francesco Datini; non pretendo una grande statua ma almeno nu cìppe.
*****
SÌME ARRUÀTE ALL’ACCE
Che in Parlamento ci fosse qualche
stronzo confesso di averne avuto forti sospetti; non per questione di simpatie o
antipatie ma per i contenuti dei discorsi
dei nostri politici.
Ora che finalmente si chiamano per nome
ne ho la certezza.
Prevedo che tra poco ci diranno anche il
mestiere di alcune mamme e, se posso,
mi permetto di fare un appello e cioè, in
quel caso, non usassero il termine figlio
di puttana, perché le mamme non dovrebbero pagare per le malefatte dei figli
e, se proprio proprio ce ne fosse la necessità, dicessero figlio di escort... almeno è più elegante.
Mai come adesso non c’è chiarezza nei
discorsi dei nostri politici.
Alcuni ci dicono che il Paese non ha mai
corso il rischio di essere sovvertito nelle
sue istituzioni, come se la loggia P2 fosse
un’invenzione di Tina Anselmi. Altri ci dicono di avere più rispetto nei confronti dei
rappresentanti dello Stato, come se fosse
il popolo a tenere negli scantinati 350.000
firme raccolte per un referendum non
gradito alla casta.
I nostri politici si guardano bene dal presenziare alle commemorazione delle
stragi per paura di essere contestati e
chiedono a gran voce davanti alle telecamere che venga fatta giustizia, quasi
fossimo noi cittadini a conoscere certe
verità. Questo imbarazza i genitori che
hanno i figli giovani e poco sanno di
quanto accadde nel nostro Paese: guardandoci fissi negli occhi ci sollecitano a
dare dei ragguagli al politico.
In questi giorni abbiamo letto di alcune
intercettazioni telefoniche tra il nostro
premier e un suo amico latitante. Il discorso ha fatto arrossire i più violenti dei
black block perché i due non parlavano
di spaccare qualche vetrina o incendiare un blindato, fatti gravi da condannare,
ma di distruggere il palazzo di Giustizia
di Milano. Forse questo ha indotto Sacconi ad affermare di temere un nuovo
terrorismo.
Mentre sto scrivendo a Firenze si sta
svolgendo la convention che vede Renzi, sindaco della città, protagonista dei
rottamatori del centro sinistra. Indipendentemente da come la si pensi su Bersani, sicuramente Renzi è il meno indicato a dare giudizi poiché, dai fatti, è un
uomo di destra, forse da quando venne
folgorato sulla via di Arcore.
Mi piacerebbe sapere chi gli mette in
bocca quello che dice visto che i partecipanti provengono quasi tutti da Mediaset e Mondadori.
32
argomenti
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Intervista a Francesca Leccese
Ginosa, in queste ultime settimane, ha vissuto
una particolare condizione di euforia.
Il piccolo Nicola Cardinale è diventato un protagonista assoluto nel programma televisivo di
Rai Uno “Ti lascio una canzone”; altre due giovani promesse ginosine hanno sfiorato la possibilità di diventare protagoniste della trasmissione di Canale 5 “Amici di Maria de Filippi”.
Queste ultime sono Francesca Leccese e
Lisa D’Amelio.
Alle nostre due artiste abbiamo rivolto alcune
domande in due interviste separate per farci raccontare la loro esperienza e dare loro il
giusto riconoscimento.
Cominciamo con Francesca Leccese.
Francesca, vuoi raccontare ai nostri lettori
della tua partecipazione alla selezione di
“Amici”?
«Dico subito che avevo già partecipato, alcuni
anni fa, alle selezioni di Amici. Quest’anno ho
voluto ritentare, per non restare con l’amaro
in bocca, visto che per età (26 anni) sono al
limite per partecipare. L’avventura è iniziata
a giugno con la prima prova. Eravamo circa
13 mila tra cantanti e ballerini. In quella circostanza tu potevi scegliere un brano su una
trentina di proposte. Il compito di selezionarci
spettava al Maestro Vessicchio. Alla fine della prova, a quelli che l’avevano superata (me
compresa) toccava compilare i vari moduli e
questionari personali. Vessicchio, nella prima
prova ha scremato così tanto da farci arrivare
in 270 (cantanti) alla prova successiva.
La seconda selezione è avvenuta nel mese
di luglio, dove dividendoci già per categorie, il
provino era dedicato alle sole cantanti donne
(gruppi di 30). In questa fase abbiamo presentato un brano in italiano (Nessuno - Mina)
e uno in inglese (In the arms of the angel - S.
McLachlan) scelti da noi. A seguirci sempre
il Maestro Vessicchio e a questa prova hanno assistito i tre giudici Mara Maionchi, Rudy
Zerbi e Grazia Di Michele, che iniziavano a
farsi delle idee sui candidati. Al termine della prova ci comunicano che se fossimo stati
chiamati entro il 10 di agosto voleva dire che
avevamo superato la prova, altrimenti potevamo ritenerci eliminati.
A fine luglio sono stata chiamata e mi hanno
detto che avevo superato la prova e che dovevo tenermi pronta per le fasi successive.
A fine agosto sono stata chiamata dalla redazione per essere convocata il 2 settembre.
In questo caso abbiamo dovuto prepara-
re 3 brani in italiano e 3 in inglese (già con
un taglio di 1,30 min) da proporre al Maestro
Vessicchio, che ci ha consigliato e ci ha aiutato
a scegliere quello da cantare in puntata.
Ci dividono in 4 puntate diverse (puntate iniziali del sabato pomeriggio) e io ero nella quarta ed ultima. Il 16 ottobre quindi abbiamo fatto
le prove in studio e il 17 abbiamo registrato la
vera e propria puntata (in questo caso c’era
anche il pubblico)che è andata in onda il 22
ottobre.
Il meccanismo è semplice e crudo: i tre giudici
disponevano di una leva con la quale potevano bloccare l’esibizione e quindi bocciarti e se
anche solo un altro giudice risollevava la leva
si passava il turno, viceversa se nessuno degli altri 2 giudici salvava il candidato, questo
era automaticamente fuori. Io invece sono
passata di diritto cantando tutto il mio brano, senza che nessun giudice mi bocciasse.
Rimasti in 78 cantanti, ci viene dato appuntamento per il martedì (18 ottobre), dove con i
giudici e gli autori in studio (senza pubblico)
abbiamo fatto una specie di stage, e ci hanno chiesto gli eventuali brani da proporre nello
step successivo.
Mercoledì 19 alle 13 ci hanno convocato in
studio (senza pubblico) e ci hanno “dimezzati”, dicendoci che non erano interessati a lavorare con noi; in quella circostanza è avvenuta
appunto la mia eliminazione. Sinceramente
non sono stati chiarissimi nelle spiegazioni, ma non avevo alcuna voglia di seguire gli
altri eliminati che intendevano protestare.
Così, con un po’ di amarezza, ma con un minimo di soddisfazione per un bel traguardo comunque, me ne sono tornata a casa! Questa
la mia avventura a Amici.»
Cosa significa per Francesca Leccese, sul
piano professionale, questa eliminazione?
«Non molliamo mai! Resto sempre Francesca
Leccese e continuerò a fare le cose che ho
sempre fatto impegnandomi come è nel mio
costume. Ad ogni modo credo che queste
esperienze arricchiscano anche sul piano
professionale chi le vive, soprattutto se le si
vivono nella maniera giusta, nel senso dando loro il giusto valore. Per quanto riguarda il
piano artistico non mi fermo mai! Sempre in
allenamento dal mio caro Pino Costantino, per
me “maestro”, e a lavoro col mio gruppo “Dip
in soul” (Pino Grasso, Giuseppe Lapiscopia,
Ivan Lampaca, Maria Carmela Lombardi).
Mentre si continua a studiare presso l’Università di Bari Scienze dell’Educazione,
sperando di concludere a breve gli studi,
dato che la mia ambizione professionale è quella di unire la passione con il lavoro e proprio per questo, punto a realizzare in futuro un progetto di MusicoTerapia.
Francesca, cosa consiglieresti a un giovane che guarda a Amici come a una prospettiva di vita?
«Intanto voglio dire che Amici deve essere
considerato un tentativo e non una prospettiva sulla quale impostare un futuro lavorativo
o artistico. Lo studio, il lavoro, sono gli obiettivi fondamentali da perseguire con impegno
e dedizione se si vuole avere una prospettiva
lavorativa. Io credo che “ tentare” sia giusto,
per non avere rimpianti nella vita, ma al tempo stesso dico anche che bisogna provarci al
momento giusto. Penso che i sogni è giusto
cercare di realizzarli ma non dobbiamo rimanerne prigionieri. Ai ragazzi direi provateci
sempre ma non lasciate mai lo studio vero
quello che vi darà la sostanza della vostra vita.
Provarci e studiare insieme è la ricetta giusta.
Adoro la frase … IL MODO MIGLIORE
PER REALIZZARE I PROPRI SOGNI E’
SVEGLIARSI!» SteGiove
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Intervista a Lisa D’Amelio
-
Vuoi raccontarci la tua esperienza ad amici?
«La cosa è partita chiacchierando con due
amiche, nonché “colleghe” cantanti, che
avevano deciso di partecipare alle prime selezioni di Amici. In poche ore ho comprato il
biglietto per Roma e siamo partite con lo spirito di fare una “gita” senza eccessivo impegno. Infatti voglio sottolineare che non ho
mai creduto troppo nelle possibilità di crescita e maturazione artistica che offre quel programma; un talent show televisivo basato
sugli ingredienti dell’immagine e della popolarità, che a mio avviso mette in ombra il vero lato artistico.
Entrati negli studi Elios, dopo aver svolto le
pratiche burocratiche, ci hanno proposto un
elenco di brani, da cui dovevamo sceglierne
uno da cantare di fronte alla commissione
presieduta dal M° Vessicchio che decideva
chi superava la selezione. In fila per 6 al centro
dello studio e centinaia di concorrenti intorno a
fare il pubblico. La prova consisteva nel cantare
per pochi secondi a testa il pezzo scelto. Forse
per fortuna o forse per merito ho potuto cantare
buona parte del brano senza interruzione della
commissione ricevendo anche un fragoroso applauso da parte del pubblico. In questa fase
moltissimi sono stati gli esclusi.
Dopo qualche settimana dal superamento del
primo provino sono tornata a Roma per la seconda selezione. La prova prevedeva la scelta
di due brani (uno italiano, uno inglese). Eravamo circa 30 e l’ordine d’esibizione era volontario. Nel mio caso però è successo qualcosa di
inatteso: Maria De Filippi e l’autore Zanforlin mi
hanno chiamata chiedendo di esibirmi senza
seguire l’ordine dei volontari. Non so perché,
forse avevo suscitato in loro qualche interesse.
Ho cantato Nature Boy di Eden Ahbez. La scelta
del brano piacque molto alla commissione. Io in
realtà mi aspettavo che “sfumassero” la base
perché il programma di Amici impone la riduzione dei brani alla durata di 1m e 30s, mentre il
mio durava oltre 2 minuti ma questo non è avvenuto.
Dopo qualche altra settimana, mentre ero in vacanza, e quando ormai non ci speravo più sono
stata chiamata dalla redazione per un colloquio
conoscitivo e la prima puntata. In realtà le cose
non sono andate proprio così. A settembre l’incontro è servito per scegliere insieme ai Maestri
della commissione il brano da cantare in puntata. In questa occasione mi ha colpito molto che
Vessicchio e Perris si ricordassero di me. Senza
dubbio la commissione mi ha consigliato di riproporre Nature Boy, anche se, col senno di “poi”,
forse non è stata la scelta più giusta perché il brano non poteva essere espresso a pieno con un
taglio di 1m e 30s.
Sono ritornata a Roma per la quarta volta, per i
due giorni più impegnativi di tutta l’esperienza.
Uno per la prova ed uno per la registrazione della puntata. In entrambi i casi, l’attesa è stata lunga ed estenuante. In particolare il giorno della registrazione è stato psicologicamente stressante.
Siamo stati “chiusi” in una delle sale di danza della scuola fino al momento della registrazione. Nel
frattempo la tensione saliva, perché attraverso
dei monitor potevamo osservare il susseguirsi dei
provini che per la maggior parte finivano con un
“NO”. Alle 20 è arrivato il mio momento, preceduto da una breve intervista. Poi di corsa al centro
dello studio con la commissione di fronte e gli
spalti stracolmi di pubblico esultante. Appena entrata ho avuto un momento di smarrimento, non
mi rendevo conto di quello che mi stava accadendo. Dopo qualche secondo è partita la base e ho
iniziato a cantare, devo ammettere, con qualche
difficoltà. Cantavo pensando a mille cose, e dopo
30 secondi R. Zerbi mi ha fermata dicendo: “non
saprei cosa fare con te”. A quel punto io volevo
solo uscire dalla scena, e cosi ho fatto senza dire
una parola. In conclusione sono contenta che
questa esperienza entri a far parte del mio bagaglio. Alla fine la delusione non è stata grande perché sapevo a cosa andavo in contro. Una trasmissione televisiva in cui l’aspetto artistico è in
secondo piano, e dove bisogna avere solo tanta
33
tanta fortuna. L’impegno le capacità e lo studio sono fattori estranei ad Amici.»
-
Perché hai scelto di non far sapere
della tua partecipazione alla trasmissione Amici?
«In realtà le persone più vicine a me ne erano al corrente. La notizia si è diffusa normalmente senza troppo clamore. Di sicuro ho
scelto di non farmi pubblicità per non illudere nessuno. Spesso le notizie che ci riferiva
la redazione erano limitate a luoghi e orari
delle selezioni; non sapevamo mai a cosa
andavamo incontro per questo ho evitato di
dare informazioni sbagliate. Nel caso in cui
fossi stata sicura della mia partecipazione al
programma avrei sicuramente fatto pubblicità.
Vuoi raccontarci la tua esperienza artistica in generale e quella di Sanremo in
particolare?
«Studio Canto Jazz al Liceo Musicale G. Paisiello di Taranto, attualmente sono iscritta ai corsi accademici di I° livello con il M° Mario Rosini.
Collaboro con diverse formazioni musicali, che
spaziano dalla musica popolare, al Jazz, alla
musica Pop. Insegno canto a Ginosa presso la
scuola privata di musica Amadeus. Attualmente
sto lavorando insieme al gruppo Imo Saiko ad
un nuovo progetto discografico di brani inediti.
Per quanto riguarda l’esperienza di Sanremo
devo dire che ci sono molte differenze rispetto a
quella di Amici. A Sanremo sicuramente c’è una
grande riverenza nei confronti della Musica in
quanto Arte, e un profondo rispetto per gli Artisti
e il loro lavoro. La Canzone è sovrana e predomina rispetto a tutti gli aspetti secondari (immagine, presenza scenica ecc.) che invece sono
prioritari ad Amici. Attualmente sono in corsa
per le selezioni che portano al festival 2012 attraverso il concorso di Cartasì AreaSanremo.
Dopo una settimana di stages in cui ho avuto
modo di seguire corsi con artisti come Gino Paoli, Irene Fornaciari, Fausto Leali, Povia, Nek,
ma anche con discografici, produttori, giornalisti
e medici specializzati in Foniatria, ho sostenuto
un’audizione e proprio in queste ore sono in attesa dei risultati. L’anno scorso riuscii a superare questa fase, rientrando tra i 40 finalisti, ma
per motivi di diritti d’autore ho dovuto rinunciare
alla fase finale del concorso. Speriamo che
quest’anno arrivi fino in fondo!
Cosa vuole fare Lisa D’Amelio da grande?
«L’Artista!» Sg
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riceviamo e pubblichiamo
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Anche la Prefettura sollecita un incontro tra Letta e Vendola.
Vito Galante, musicista ginosino di grande talento
Vito Galante è un giovane ginosino, che
riscuote successi straordinari nel campo
musicale anche se non lo vediamo nei programmi televisivi. Vito, attualmente si
trova negli Stati Uniti per frequentare
un “Semestre presso la Montclair State
University”. Attraverso facebook, con Vito
ci “incontriamo” la mattina presto, quando
lui finisce di studiare e sta per andare a
dormire e io, mi sono appena alzato. Da
questi incontri è nata l’idea di raccontare
questa straordinaria esperienza artistica
di uno dei talenti migliori della nostra terra.
Quando nasce la passione per la musica?
«È una domanda difficile perché trattasi
della mia vita dall’infanzia fin oggi.
Credo che sia uno dono datomi dalla mia
famiglia.»
Qual è il tuo percorso artistico?
«Tutto ha inizio grazie ai corsi musicali presso la Scuola Media “G. Carducci”;
qui ho mosso i miei primi passi che oggi
ritengo “Una Notevole Esperienza”, perché da appassionato ho saputo cogliere
i frutti dati dall’insegnamento di due grandi Maestri che tengo a citare: Prof. G.
Carrozzoli e Prof. M. Stragapede. Ho studiato “Tromba” circa 4 anni, frequentando
per un breve periodo il Conservatorio di
Musica “DUNI” di Matera. Circa dieci anni
fa, ho iniziato lo studio del Basso Elettrico,
da principiante mi piaceva ascoltare Band
Rock/ Progressive, conosciute grazie ad
alcuni miei amici, nonché compagni di
scuola, poiché con il passare del tempo,
ho suonato in molteplici gruppi, di genere
Rock, Metal, Funk, Pop, Jazz e Blues. A 17
anni ho iniziato lo studio del Contrabbasso
presso il Liceo Musicale “G. Paisiello” di
Taranto, e successivamente agli esami
Primo Livello, mi trasferisco a Milano per
Studiare con il M° Murelli (Uno dei più noti
didatti Italiani) al Conservatorio di Musica
“G. Verdi”.»
Hai avuto modo di frequentare corsi di
perfezionamento musicale?
«Come Contrabbassista, nel 2011 ho partecipato alla Masterclass di Contrabbasso
dei M° Jeff Bradetich (docente di contrabbasso dell’Università di Denton negli U.S.A.)
M° Giuseppe Ettorre (Primo contrabbasso
del teatro alla Scala) in occasione delle attività concertistiche indette dal conservatorio
G. Verdi ed ho partecipato ai corsi di perfe-
zionamento di contrabbasso tenutesi dai
maestri Franco Petracchi e Mirela Vedeva
presso il Campus Internazionale di Musica
2009 e 2010 di Sermoneta, vincendo borse di studio e concerti premio.
Nel 2010 partecipo ai corsi di perfezionamento del M° Mirela Vedeva e alla
Masterclasses del M° Franco Petracchi
al 21° Gubbio Summer Festival, vincendo
borse di studio come migliore allievo del corso e concerti premio.»
Quali sono stati le collaborazioni che reputi Importanti nel percorso musicale?
«Attualmente vanto Collaborazioni
Musicali con Loretta Goggi in “S.P.A.”
World Tour diretta da Gianni Brezza,
Omaggio a Merylin Monroe Diretta da
Nucci Guerra, Festival dei Due Mondi
in Spoleto diretta da Marco Seco e
Alessandro Bombonati (assistente del
M° Gatti), Cadegliano Music Festival
ecc….
Oggi sono impegnato nell’Orchestra
Sinfolario di Lecco, l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano,Teatro
Sociale di Como e di recente membro
della Band Folklore “AcquAria”, nata
a New York da due anni, cui membri
sono: Vincenzo Castellana, percussionista/flautista e Michela Musolino
Cantante e Ricercatrice Musicale.»
Quali sono le ultime novità inerenti
il tuo percorso di studi?
«In maggio 2011, grazie ad un concorso musicale esecutivo bandito
dal Conservatorio Verdi con il patrocinio del comune di Milano, ho
vinto una Borsa di Studio per frequentare un Semestre presso la
Montclair State University (NJ), ottenendo in Dicembre 2011 il Bachelor in
Performing Arts.»
Cosa significa la tua esperienza attuale dal punto di vista professionale?
«Ci sono buoni propositi nel corso
della mia permanenza negli State,
che ancor oggi sono in fase di studio
ed elaborazione, ad esempio in novembre partecipo ad un concerto organizzato dalla rinomata formazione
cameristica “Quartetto Shangai”, che
consiglio a tutti di vedere o ascoltare, recital solistici in Leshowitz Hall e
Kaisser Theater di Montclair, concerti
nelle gallerie d’arte ed altro ancora
sempre in fase di programmazione. Credo
che sia l’occasione giusta di lavorare sodo e
darci dentro e naturalmente aspettare buone
notizie e tanta fortuna.
Ringrazio il quindicinale La Goccia per questa
opportunità e saluto tutti i miei amici cari e soprattutto la mia famiglia……» Stefano Giove
Marta Teresita Galeota:
“La Regioni continui
a stare al fianco dei
territori colpiti
dall’alluvione”
Una nota dell’assessore provinciale Marta Teresita Galeota
a commento dell’evoluzione nella risoluzione dell’emergenza
alluvione per i comuni di Ginosa e Castellaneta.
Non si può non manifestare solidarietà per i territori di Toscana e
Liguria colpiti, nei giorni scorsi, dall’alluvione. Non dobbiamo, però,
lasciarci accecare e soffrire di un senso di inferiorità e di invidia per
via di quella che è una palese ingiustizia perpetrata nei confronti
delle nostre comunità: lo stanziamento di 65 milioni di euro per
affrontare le prime fasi dell’emergenza. Il decreto milleproroghe,
così come pubblicato il 26 febbraio, è antidemocratico facendo
gravare sulle spalle degli enti locali tutto il peso di risollevare, a
proprie spese, le sorti dei territori già feriti dalle calamità.Destinare
65 milioni di euro per Toscana e Liguria non solo è giusto ma è la
migliore e più efficace dichiarazione da parte del Governo della
constatazione di quanto gli enti locali non hanno le capacità e la
forza, da soli, per affrontare vertenze territoriali così importanti
come la messa in sicurezza e il ristoro dei territori colpiti da
alluvioni. Quindi, la mobilitazione del comitato “Terre Joniche” non
può che continuare a godere ancora del sostegno della Provincia,
perché non siamo cittadini di livello inferiore.
La domanda da porsi è, quindi, la seguente: come mai, per oltre
otto mesi, è stato ripetuto a noi pugliesi e lucani che il milleproroghe
è norma e in quanto tale così applicabile mentre per Toscana e
Liguria si contravviene a quanto detto e ripetuto in questo tempo e si
stanziano preventivamente somme importanti nonché necessarie
per affrontare l’emergenza nella sua fase acuta? Confidiamo,
però, in un intervento decisivo della Regione Puglia, anche perché
solo con un tale sostegno possiamo sperare di ottenere le risposte
che noi sollecitiamo da parte del Governo nazionale, e che senza
il sostegno istituzionale e morale della regione Puglia difficilmente
otterremo.
Marilena Surdo
Il circolo SEL di Ginosa solidarizza con le iniziative di protesta dei
cittadini di Marina di Ginosa, colpiti dall’alluvione del marzo scorso.
D’altronde, poiché sull’argomento si osserva il più tragico gioco
delle finzioni, tendenti ad incolpare soprattutto l’Amministrazione
della Regione Puglia,
SI PRECISA
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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Pietro Lospinuso:
“Sulle alluvioni nelle
Terre joniche, braccino
troppo corto da parte
della Regione”
Il Consigliere Regionale e Coordinatore provinciale PDL di Taranto
Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Dispiace molto che l’Assessore Amati sia addirittura “fuori
dalla grazia di Dio” per la vicenda totalmente irrisolta dei danni
ingentissimi provocati dall’alluvione che nel marzo scorso
ha sconvolto Marina di Ginosa e dintorni. Immaginarsi come
stiamo invece noi marinesi e ginosini di fronte alla impudente
rivendicazione dei miserevolissimi e genericissimi 500 mila
euro, peraltro da spartire con altre simili situazioni di altre aree
della Puglia, stanziati dalla Regione Puglia a fronte dei 7 milioni
messi a disposizione, per le zone contigue di sua competenza,
dalla Basilicata. Un “braccino cortissimo” che non poteva non
riverberarsi anche sulle scelte del Governo nazionale, non a
caso intervenuto con altri 7 milioni a favore della Basilicata,
avendo evidentemente ritenuto per il menefreghismo del
nostro Governo regionale, l’unico abilitato a chiedere gli
interventi anche e soprattutto con l’esempio, che bastassero
. Nè mi risulta che nemmeno quei poco più che simbolici 500
mila euro, o la quota parte di essi che dovrebbero arrivare a
Marina di Ginosa, siano stati ad oggi messi concretamente a
disposizione, mentre il Comune di Ginosa rischia il dissesto
finanziario per avere affrontato presso che da solo quasi tutte
le spese dei primi interventi e dell’ospitalità ai cittadini privati
di tutto dall’alluvione. Amati rientri dunque in sé e si decida a
fare finalmente il suo dovere. Che non è soltanto fare il finto
eroe dinanzi alle telecamere con la divisa della Protezione
Civile, salvo poi sparire quando deve tornare ad indossare la
grisaglia da Assessore, per risolvere problemi e non soltanto
per farsene belli.”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
SEL Ginosa
condivide la lotta del
Comitato TerreJioniche
come l’assessore regionale alle opere pubbliche e protezione civile,
Fabiano Amati, ha espresso in un comunicato stampa, che il Governo
Nazionale, più volte sollecitato dalla stessa giunta, NON HA FINORA
DATO UN EURO SULLA QUESTIONE, MOSTRANDO, ANCORA
UNA VOLTA, UN EVIDENTE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO
CON ALTRI TERRITORI. L’assessore Amati ha altresì aggiunto:
«Oltre alla disponibilità a cofinanziare gli interventi ritenuti più utili,
la Regione Puglia ha ulteriormente compiuto il proprio dovere
sull’argomento, anche in termini di cofinanziamento in materia di
emergenze, approvando l’art. 30 della legge regionale n. 14 del
6.7.2011. Detta disposizione destina 500.000 euro, immediatamente utilizzabili per i fatti alluvionali del marzo scorso. Poiché
non vi è atto più formale di una legge, ci attendiamo che sull’argomento si smetta di tergiversare».
Il circolo SEL di Ginosa continuerà ad essere vicino alla gente colpita dall’alluvione.
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i racconti
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
Cuppolillo e i tre desideri
2
Racconto popolare pugliese elaborato da Stefano Giove e Adele Carrera
«Buon giorno, Cuppolillo. Sono venuta a prenderti!». …………………………………
Disse rivolta al contadino. E quello, di rimando:
«Come fanno a dire “sei più brutta della morte”? Voi siete proprio una bella donna e anche
il nero vi dona, vi rende slanciata ed esalta la
figura. Signora, sono veramente contento di
fare il mio ultimo viaggio con voi, non potevo
sperare in una più bella compagnia! Vi chiedo
soltanto qualche minuto per prepararmi; vorrei
almeno sbarbarmi per essere degno di stare al
vostro fianco. Intanto, non mi aspettate in piedi,
sedetevi su quella sedia, anche se modesta e non
certo degna di voi.»
Alla Signora delle Tenebre non sembrava vero
d’aver trovato, finalmente, una persona tanto disponibile e galante. Non le capitava spesso di
ricevere complimenti. Sebbene fosse la Morte,
rimaneva pur sempre una donna con tutte le sue
debolezze! Comunque, la galanteria del contadino, le rendeva più agevole il compito. Concesse a Cuppolillo i minuti che gli servivano e
nell’attesa, sedette sullo sgabello sgangherato,
impagliato posto al centro della casa.
Appena fu seduta, Cuppolillo espresse il suo
primo desiderio: «Che rimanga incollata alla
sedia!» E così fu.
Non erano trascorsi che cinque minuti e Cuppolillo, era pronto per seguire la Signora. «Possiamo andare!». Disse il contadino e invitò la
Dama ad alzarsi. Incredibile a dirsi, la sedia
sembrava inchiodata al pavimento e la donna
incatenata ad essa. Ogni sforzo per alzarsi fu
vano e la Signora delle Tenebre rimaneva lì incollata senza capirne la causa. Sulle prime pensò ad un fatto passeggero ma, dopo alcune ore,
la situazione rimaneva sempre la stessa: ferma
immobile sulla sedia.
Cuppolillo viste le difficoltà della Signora alla
deambulazione, disse sornione: «Fate con comodo, quando vi sentirete di poter camminare
ce ne andremo. Intanto io sbrigo qualche ultima
faccenda.»
Passarono alcuni giorni e, siccome la
gente è pettegola, si sparse la voce che la Morte
fosse morta.
Cuppolillo raccontò alla Signora quel che si diceva di lei e le disse anche che da qualche parte
pensavano anche di organizzare dei veri e propri
festeggiamenti per la sua dipartita.
La Morte chiese all’uomo se lui sapesse quale
maleficio le impedisse di alzarsi da quella maledetta sedia e il contadino rispose che lui avrebbe
potuto liberarla, però, a patto che gli concedesse dieci anni ancora di vita in buona salute.
La Signora era irritata per l’irriverenza del contadino. Ma, purtroppo per lei, la situazione non
concedeva via di scampo e accettò l’offerta.
Passarono i dieci anni e, allo scadere del tempo
pattuito, con precisione cronometrica, la Signora ritornò a fare visita a Cuppolillo.
«Buon giorno Cuppolillo, sono venuta a prenderti e questa volta non mi siedo da nessuna
parte!»
Per tutta risposta, il contadino disse: «Ci mancherebbe altro! Ho già avuto abbastanza!... Però, Signora, rispetto all’altra volta vi vedo un po’
sciupata. Forse mangiate poco? Comunque, non
perdiamo tempo! Stavolta mi sono già preparato
la bisaccia per il viaggio, possiamo andare».
Appena usciti dalla cambre a cannizze, Cuppolillo si rivolse alla Signora: «Vedete che bei
fichi ci sono sul mio albero, qualcuno di loro ha
anche il “miele” sotto! Mo’ si perderanno tutti.
Assaggiatene una, vi ridarà un po’ di colorito e
potrete affrontare meglio il viaggio.»
La mano della Signora aveva appena sfiorato il
frutto che, il furbacchione espresse il suo secondo desiderio e di colpo, la donna rimase bloccata, attaccata al fico.
Rimanere appesa ad un albero di fico non era
certamente una posizione comoda e tanto meno
dignitosa per una Signora del suo rango.
Cuppolillo si mostrò sorpreso dalla situazione e,
in attesa che si partisse, ritornò alle sue solite
attività.
Passarono le ore, passarono i giorni e la donna
era sempre lì in quel posto e in quella strana posizione.
Un giorno rientrando dal paese, Cuppolillo riferì
alla Morte che il mondo era in festa perché, ancora una volta si era sparsa la voce che «È morte
la Morte!».
Questa volta si diceva, addirittura, che volevano
istituire la “Giornata della morte della Morte” e
che un noto regista voleva fare un film dal titolo
“C’era una volta la Morte”.
Per la poverina questo era troppo!
Livida dalla rabbia la Signora delle Tenebre
chiese a Cuppolillo se lui avesse una qualche
responsabilità in merito a quello che stava accadendo. E che se così fosse poteva dirle cosa
avrebbe voluto in cambio della sua libertà.
«Altri quindici anni di vita in buna salute», fu la
risposta del contadino.
Ancora una volta, alla Signora non rimaneva
che cedere al ricatto.
Passarono gli altri quindici anni, alla scadenza
dei quali, a casa di Cuppolillo, ritornò la Morte.
«Questa volta, caro mio, non ci sono né sedie su
cui sedere, né frutta da assaggiare. Preparati che
è giunta la tua ora!»
«Vi stavo aspettando Signora! – rispose il contadino – Mi permettete, però, prima di andarcene,
di farvi una domanda?»
«Che vuoi sapere?»
«M’hanno detto che siete imbattibile a carte.
Prima di andar via e di passare ad altra vita,
vorrei togliermi lo sfizio di sfidarvi, sono sicuro, che vi batterei».
«Non dare retta a sogni! – rispose la Signora Non è ancora nato quello che mi batterà!»
Ma il contadino non si diede per vinto e tanto
disse e tanto fece che la Morte accettò la sfida.
Una partita a carte, per essere tale, deve avere
una posta e, in quel caso, venne stabilito che se
avesse vinto Cuppolillo, la Signora delle Tenebre gli avrebbe concesso un anno di vita (sempre in buona salute).
Dopo il taglio del mazzo iniziò la scopa.
Dopo la prima sfogliata, la Signora vinceva per
4 a 0; alla seconda il punteggio arrivò a 8 a 0:
nella terza sfogliata, Cuppolillo realizzò 9 scope e due punti. Vinse la partita e per la Signora
si materializzò quello che non s’aspettava: la
sconfitta. Si sa che il giocatore chiede la rivincita e Quella propose a Cuppolillo di darle subito
la rivincita.
I due giocatori, decisero di raddoppiare la posta
e giocare un’altra partita. La Signora delle Tenebre non accettava l’dea di uscire sconfitta da
quel confronto.
Giocarono una seconda, una terza ed anche una
quarta partita. In tutte Cuppolillo, con una fortuna sfacciata, vinse. Il gioco permise ai due giocatori di chiacchierare e, tra una chiacchiera e una confidenza,
Cuppolillo seppe che gli toccava di andare in
Purgatorio, dove doveva scontare un bel po’ di
tempo di penitenza prima si salire nel celeste
Paradiso.
Le tante partite vinte davano a Cuppolillo la
possibilità di altri 16 anni di vita in buona salute e fu a quel punto che il contadino fece una
proposta alla Signora.
Dopo aver distribuito le carte disse:
«Facciamo una partita a 15 punti, ti dò 14 punti
di vantaggio, e mentre io mi gioco i 16 anni vinti, se tu perdi, allo scadere dei 16 anni, quando
mi porterai in Purgatorio, mi devi dare la possibilità di bussare al Paradiso per salutare dei
vecchi amici».
La Signora cominciò a pensare all’offerta e intanto s’accorse che le carte disposte sul tavolo
erano: un 4, due assi e un 2. In mano aveva il settebello. Guardò in faccia il contadino
e replicò: «Accettato! Partita a 15, io parto da
14 punti, tu ti giochi tutto quello che hai vinto
finora ed io, se perdo, mi gioco la bussata al
Paradiso. Giusto?»
i racconti
«Giusto!!!» Replicò Cuppolillo.
Nelle mani della Dama, oltre al settebello, c’era anche un re e un cavallo. Con il settebello
raccolse il 4, il 2 e l’asso e aveva già fatto il
quindicesimo punto!
«Vuoi giocare ancora?» Chiese al suo avversario.
«Perché dovrei ritirarmi?» Rispose quello mettendo scopa con l’asso che aveva in mano.
Da quel momento, fino alle tre carte finali, il
contadino mise scopa ad ogni giocata della Signora.
Risultato della partita: 18 a 16. Cuppolillo aveva ottenuto altri 16 anni di vita in buona salute
e la possibilità di passare dal Paradiso per il saluto agli amici.
Dopo quegli ultimi 16 anni vinti a scopa, Cuppolillo, sebbene fosse sempre in buon salute,
era, oramai, un vecchietto che si muoveva a
fatica e, forse fu per questo che aspettò con piacere l’arrivo della Signora, che, puntuale, giunse alla data stabilita: «Sei pronto? Questa volta
non hai scampo. Devi venire dove ti spetta!»
Il contadino era già bell’e pronto e seguì, senza
altri sotterfugi, la Morte.
Era inteso che prima di andare al Purgatorio, si
passava dal Paradiso per salutare gli amici!
In un cielo di un tenue azzurro, v’era, fatta di
nuvole, la porta d’ingresso del Paradiso.
Per bussare bastava sfiorare un ramoscello di
ulivo che spuntava, non si sa come, dalla nuvolaporta, e quello fece Cuppolillo.
La nuvola s’aprì e apparve un vecchio, ch’era
tale e quale fratello Pietro, con indosso una bella tunica bianca invece del saio che aveva quando era sceso in terra.
«Chi siete? Che volete?» Disse.
«Cuppolillo!» Rispose sorridente, il contadino.
Pietro sfogliò il Grande Libro degli Arrivi e non
trovò quel nome. «Mi dispiace. Non siete della
lista. Dovete bussare da qualche altra parte!»
«Lo so che non sono nella lista - ribatté il buon
uomo - sono passato soltanto per salutarvi!»
«Cuppolillo, Cuppolillo, questo nome non mi è
nuovo!», disse San Pietro facendosi pensieroso
«Adesso ricordo!! Voi siete il contadino che ci
ospitò nella catapecchia quando andammo per
Terra e che scelse desideri stupidi invece che la
salvezza dell’anima! Però, mi sorprende, dopo
tanto tempo, vederti ancora in giro. Eppure da
allora ne sono passati parecchi di anni! Pensavo
che ti fossi già “arreggettato”!»
«Sono stati proprio quei desideri stupidi a consentirmi di arrivare qua!» disse Cuppolillo.
San Pietro, non credeva alla sue orecchie e, rivolto alla Signora delle Tenebre: «Signora, non
sapevo che avevi messo su una agenzia turistica!». La donna, visibilmente contrariata, non
replicò.
Il Santo, rivolto a Cuppolillo: «Vi ringrazio per
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
la visita e per i saluti. Riferirò al Priore e ai confratelli...»
Il Contadino prontamente: «Se permetti, dopo
tutta questa strada, credo, che abbia il diritto e il
dovere di salutare di persona il Priore.»
San Pietro, di fronte alla determinazione del
contadino si rassegnò e decise di andare ad informare Gesù, della venuta di Cuppolillo.
Non passò molto tempo che la porta a nuvole si
riaprì e, il Priore apparve insieme a Pietro.
«Salute a voi Maestro!» Disse Cuppolillo sfoderando un inchino fino ai piedi.
«La pace sia con voi!». Gli rispose il Priore.
«Maestro – disse il contadino – tanti anni fa, voi
e i vostri confratelli, mi chiedeste ospitalità per
una notte ed io, pur avendo una modesta cambre
a cannizze, l’ho messa tutta a vostra disposizione. Ho ascoltato, con grande attenzione e ammirazione, quello che proprio quella notte avete
letto. Ebbene proprio ad Abrahamo, i suoi ospiti
non gli dissero: ‘Dov’è tua moglie?’ Ed egli rispose: ‘ È là nella tenda’. E l’altro: ‘Tornerò da
te fra un anno; ed ecco, Sara, tua moglie avrà
un figliuolo’. I tre angeli fecero dono ad Abrahamo della felicità di un figlio nonostante la loro
età. Ricordo ancora quello che disse il Fratello
Matteo e allora ditemi: io sono una pecora o sono un capro? E perciò, Signore mio, vi chiedo,
umilmente, ospitalità soltanto per una notte.»
«Una notte sola!!?» Ripeterono, sbalorditi, ad
una voce il Priore e Pietro.
Il Priore guardò il Suo santo apostolo facendogli
capire di spiegare la situazione e toccò a Pietro
parlare: «Caro Cuppolillo, in Paradiso una notte
soltanto non esiste per la semplice ragione che
qui non v’è la notte. Le anime benedette vivono
nella Gloria del Signore che è infinita e come
tale non è scandita dal tempo che è solo una misura terrena!»
Il contadino, per nulla intimorito, replicò: «Io vivevo sulla Terra e vi ho concesso
quello che la Terra mi permetteva di darvi. Non
sono io che ho stabilito le misure e se in Paradiso non esiste una notte sola è per Volontà Divina
e non per mia scelta. A Voi spetta di scegliere se
darmi o no ospitalità!»
Pietro, facendo ricorso a tutta la benedetta calma che aveva, proseguì: «Io te l’avevo detto
che dovevi chiedere la salvezza dell’anima. Tu,
invece, hai chiesto cose stupide che ti sono servite solo per allungare la sua esistenza in Terra.
Adesso devi scontare la giusta “ricompensa” per
il tuo egoismo.»
«Ma quale egoismo! – rispose Cupolillo – L’amore per la vita che è un dono di nostro Signore
non può essere considerato un atto di egoismo!
In fondo, ho solo cercato, senza togliere nulla a
nessuno e senza far male a nessuno, di apprezzare un dono per manifestare meglio il mio ringraziamento al Padre Eterno!»
37
A quelle parole, Padre Priore, con un atto d’imperio, disse a Pietro e alla Signora delle Tenebre
che a Cuppolillo gli veniva concessa l’ospitalità. Un istante dopo, la nuovaloporta si spalancò
e il contadino varcò la soglia del Paradiso.
E rivolto a Pietro, Gesù disse: «Te lo dicevo io
che quello era più furbo di cento volpi messe
insieme!»
E Pietro, per nulla dispiaciuto, richiuse la porta di nuvole e con un inchino salutò la Signora
delle Tenebre.
Il piacere di
leggere un libro
Rubrica di
Viola Lavermicocca
La casa del
comandante
di Valerio Varesi
Un giallo avvolto dalla nebbia della
Bassa Padana; protagonista è il commissario Soneri, investigatore perfettamente immerso in quel contesto apparentemente fuori dal mondo. Una trama
che si rivela poco alla volta, quasi inaspettata; due cadaveri trovati, uno di un
giovane ungherese emerso dal fango
del fiume Po, l’altro è di un ex comandante partigiano, probabilmente morto
di vecchiaia. In apparenza le due storie
non hanno legami tra loro, ma il buon
Soneri riuscirà placidamente a scovare il punto in comune tra i due delitti;
probabilmente legati entrambi al terrorismo rosso di nuova matrice ma anche
del tempo della II guerra mondiale.
38
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
argomenti e commenti
1450 aziende agricole in provincia di Taranto
attendono da oltre otto anni i risarcimenti per
danni da calamita’ atmosferiche
La Cia Confederazione Italiana
Agricoltori di Taranto evidenzia
che a causa dei vincoli del patto di
stabilità, voluto e sostenuto dal
ministro Giulio Tremonti, sono giacenti, presso le banche, risorse a
fondo perduto destinate alla liquidazione delle pratiche di
calamità atmosferiche, verificatesi
in Provincia di Taranto, oltre otto
anni fa.
La Cia in passato si è già occupata di questo problema ricevendo rassicurazioni a più livelli,
politici ed istituzionali, che la
questione si sarebbe risolta in
brevissimo tempo.
Ad oggi nulla di fatto: la situazione
è di una gravità inaudita; mentre
l’economia è in grossissime difficoltà, ingenti somme di denaro sono ferme,
con l’impossibilità di essere utilizzate a causa dei vincoli del patto di stabilità.
Questa è una delle tante storture del sistema, che ancora una volta penalizza
l’economia e gli imprenditori; tali somme
potrebbero quasi sicuramente rimettere in
moto l’economia della nostra provincia ed
invece non possono essere utilizzate, a
causa della normativa assurda.
A qualcuno sorge il dubbio se in realtà tali
vincoli nascono ad opera di apposite lobby,
per favorire lo stesso sistema bancario, che
in questo modo dispone di ingenti somme di
denaro per operazioni finanziarie.
La Cia di Taranto evidenzia che sin dai primi
mesi del 2011, pur essendo stata ultimata
tutta la fase istruttoria delle pratiche da parte della Provincia di Taranto ed inviati gli
elenchi in Regione, è stata predisposta una
delibera, che risulta essere giacente presso
la ragioneria della Regione Puglia in attesa
di essere liquidata.
Il concorso sugli interessi dei prestiti quinquennali sarà erogato a fondo perduto per
tutte le aziende che non hanno potuto usufruire del prestito, a causa di problemi legati alla solvibilità bancaria, oppure coloro i
quali non hanno ritenuto di richiedere il
prestito.
La Cia di Taranto invita il presidente della Regione Puglia
Nicki Vendola, l’assessore alle
Risorse Agroalimentari Dario
Stefàno e l’assessore al Bilancio Michele Pelillo di adoperarsi per trovare una soluzione
e sbloccare finalmente dopo
otto lunghi anni le somme, che
darebbero
una
boccata
d’ossigeno all’economia del
nostro territorio.
In difetto, la Confederazione
attiverà tutte le iniziative a tutela delle proprie aziende associate, al fine di ottenere il
ristoro delle somme spettanti.
Andiamo al cinema
Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 4 novembre i seguenti spettacoli:
-This must be the place di Paolo Sorrentino con Sean Penn, Judd Hirsh, Frances
McDormand, Kerry Condon e David Byrne
Genere: Drammatico
L’ex rock star di origine ebrea Cheyenne (Sean Penn) si ritrova a condurre una vita
da pensionato anzitempo a Dublino. In occasione della morte del padre, decide di
recarsi a New York dove viene a conoscenza dei diari del genitore e della sua ossessiva ricerca di un criminale nazista. A questo punto, il protagonista decide di continuare ad investigare.
Da venerdì 11:
-Matrimonio a Parigi di Claudio Risi con Massimo Boldi,
Enzo Salvi, Massimo Ceccherini, Biagio Izzo, Anna Maria
Barbera, Rocco Siffredi, Emanuele Bosi e Diana Del
Bufalo
Genere: Commedia
Un industriale milanese pronto a tutto pur di evadere il
fisco si reca a Parigi per partecipare al matrimonio del figlio. È proprio qui che si imbatterà in un finanziere intransigente in vacanza insieme alla sua famiglia che, come se
non bastasse, pernotta nel suo stesso albergo.
Orari: 19:30 – 21:30
Miki Marchionna
eventi sportivi
CHAMPIONS
WEEK 4
PRIMA GIORNATA
LE BIG NON
DELUDONO
Nonostante varie peripezie, domenica
30 ottobre è partita finalmente la quarta
edizione del Champions Week, a cura
dell’ASD Ginosa Nel Pallone.
La giornata ha visto le big non deludere
e partire con il piede giusto, con un unico
pareggio tra due favorite alla corsa al
titolo.
Meeting Point annienta con un 10-2
Gamelux, al termine di una partita mai
in bilico e sempre comandata dai blu.
Mattatore Michele Papapietro con 5 reti.
Per i gialli reti di Duca e Pizzulli.
Gli ex campioni incompresi, ora Tua
Immobiliare, si arrendono al cospetto
di Piazza Roma con un perentorio 1-10
finale. D’Ambrosio imita Papapietro e
Cinieri sigla il gol della bandiera.
DECA supera La Cantina per 11-2 grazie
alle sette reti di uno stratosferico Mancuso
e a una difesa attenta.
Cavalieri Teutonici supera per 5-3 Costan
al termine di una partita molto combattuta
e ricca di polemiche su un gol fantasma.
Un Super Ribecco che respinge due calci
di rigore e i fratelli Di Nanna autentici
protagonisti.
Nel big match Ottica D’Alconzo e Aut.
Ricchiuto si dividono la posta in palio
impattando sul 3-3. Il risultato finale
rispecchia la forza delle due compagini
e dei loro rispettivi bomber ed estremi
difensori.
Ha riposato Prestiti e Mutui.
Nella prossima giornata la partita cartello
sarà tra Aut. Ricchiuto e Piazza Roma,
riposa Gamelux.
Baldassarre D’Angelo
I proverbi
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
MEMORIAL ORFINO-PETRELLI
PER NON DIMENTICARE
39
Il 23 ottobre, presso il palasport, bella iniziativa da parte degli amici dei due compianti
Gianfranco Petrelli e Andrea Orfino che sono riusciti ad organizzare un memorial in loro
onore.
Molti amici e parenti sugli spalti, e, da segnalare l’affissione di due striscioni molto toccanti
e reali. Nel primo “Gianfranco:dimenticarti?Semplicemente impossibile”, nell’altro “Il tuo
ricordo ovunque:Andrea sempre con noi!”.
Il torneo era composto da 8 squadre, riconoscibili solo per il colore delle magliette, divise in 2 giorni da quattro team. Start alle ore 16:00 e chiusura alle 20:30 circa. Le partite
duravano venti minuti ciascuna e si disputavano su tutti e due i campi, in contemporanea.
La manifestazione ha visto la vittoria del team giallo capitanato da Marino Menzella, che
ha avuto la meglio in finale sugli azzurri di Vincenzo Gatti. Nella finalina del terzo posto,
i blu di Pupino battono i celesti di Orfino. Premiato anche il piccolo Felice Petrelli, che
nonostante il divario abissale di età e di fisico ha letteralmente riscaldato la folla. Un riconoscimento è andato anche alle famiglie dei due nostri amici e a tutti gli sponsor aderenti.
Gli organizzatori (Stefano Lamalfa e Vincenzo Gatti) si sono dichiarati soddisfatti della
buona riuscita del memorial (sarà solo il primo di una lunga serie) ma tirano un po’ le orecchie a chi non si è recato al palasport, nonostante i ripetuti avvisi.
Complimenti a tutti e alla prossima occasione!
Baldassarre D’Angelo
secondo
Giovanni Carducci
40
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
avvenimenti sportivi
SECONDA CATEGORIA / Secondo successo esterno e sesto risultato utile
Ginosa, tris al Triggiano:
gol d’autore di Magno e Latagliata
La capolista ginosina non conosce ostacoli e, con un secco 3-1, espugna Triggiano conservando la vetta della classifica.
Il Ginosa sbanca Triggiano con un secco
3-1 e continua la marcia trionfale in vetta alla classifica. Senza Stefano Cifarelli
(squalificato), il tecnico Pizzulli si affida ad
un 4-3-3 con Magno e Ciaurro
in avanti supportati da Latagliata, che offre una prova superba
realizzando un gran gol. Osservato un minuto di silenzio prima
del fischio di inizio per ricordare
il giovane campione di motociclismo, Marco Simoncelli, scomparso tragicamente durante la
gara in Malesia. Partono decisi i
padroni di casa che dopo appena un giro di lancette si rendono
pericolosi con Papeo la cui conclusione, su calcio piazzato, sorvola di poco la traversa. I primi
venti minuti vedono un Ginosa
contratto che pian piano esce alla distanza. Al 26’ Presicci, su calcio da fermo, pennella un traversone tagliato in area
dove un difensore intercetta facendo compiere gli straordinari all’estremo difensore. I
biancazzurri insistono ed alla mezzora passano in vantaggio con Magno che, ben servito in profondità, supera Cappiello in uscita
con un delizioso pallonetto. La reazione dei
baresi non si fa attendere ed al 41’ Cifarelli
si supera compiendo una doppia parata su
Lagattolla e sulla seconda ribattuta Sifanno
colpisce la traversa. La ripresa si apre con
il pareggio del Triggiano che si materializza al 2’ grazie ad un penalty trasformato da
Amoruso e concesso generosamente dal
direttore di gara per un inesistente fallo su
Lagattolla. Gli ospiti vanno in affanno ed al
6’ ringraziano la dea bendata quando un
gran tiro dal limite di Lagattolla vede la sfera colpire la parte interna della traversa e
rimbalzare in campo. Passato il pericolo, i
biancazzurri si ricompattano e con carattere prendono in mano le redini del gioco. Al
14’ Magno serve un buon pallone a Latagliata che, appena dentro l’area, lascia partire una sassata che fa tremare la traversa.
E’ il preludio al gol che giunge due minuti
dopo: Latagliata suggerisce il passaggio in
profondità e, appena dentro l’area, fulmina
Cappiello con un gran sinistro che si infila
nell’angolo più lontano. Al 27’ scorrono i titoli di coda sul match quando Magno, ben
servito in profondità, lascia partire dal limite
una fucilata che non lascia scampo all’estremo difensore locale. L’ultimo sussulto si
registra al 44’ quando Lacanfora si presenta solo davanti a Cappiello e lo
supera con un pallonetto che si
spegne di pochissimo oltre la
traversa.
Tabellino della gara (E. Triggiano-Ginosa 1-3)
E. TRIGGIANO: Cappiello,
Manfredi, Debenedictis, Masciullo, Papeo, Campobasso,
Slesio, Lorusso (22’ st Portino),
Tanzi (15’ pt Amoruso), Lagattolla, Sifanno. A disp.: Morgese, Lagonigro, Saponaro. All.
Amoruso
GINOSA: Cifarelli A., Bonsignore, Caramia, Bozza (32’ st
Giosuè), Casalingo, Bommino,
Latagliata, Presicci, Magno, Ciaurro (14’ st
Lacanfora), Pagone (1’ st Anzillotta). A disp.: Larocca, Lombardi, Parisi, Mele. All.
Pizzulli
ARBITRO: Foresio di Molfetta.
RETI: pt 30’ Magno (G); st 2’ Amoruso (rig.),
17’ Latagliata (G), 27’ Magno (G).
NOTE: Ammoniti Masciullo (T), Bommino,
Latagliata e Lacanfora (G). Espulsi: 15’ st
Sifanno (T) per fallo di reazione, 39’ st Bonsignore (G) per comportamento non regolamentare.
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
avvenimenti sportivi
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
41
SECONDA CATEGORIA / Sesta vittoria stagionale e primato solitario in classifica
Ginosa, vittoria da primato: 2-1 al Giovinazzo
I biancazzurri superano di misura, tra le “mura amiche” (a Palagianello), un ostico Giovinazzo
e volano solitari in vetta alla classifica, in virtù delle sconfitte di Real Gioia e Leonessa
Altamura. Domenica, intanto, test impegnativo in quel di Bisceglie contro La Biscegliese (vicecapolista) con l’obiettivo di uscire indenni e confermare il primato in classifica.
Prove di fuga per la “lepre”
distanza ravvicinata infilando l’incolGinosa che, nel bunker di
pevole Cifarelli A. Al 24’ Ciaurro, ben
Palagianello, supera di miservito da Cifarelli S., si libera al tiro in
sura un ostico Giovinazzo e
area ma, da buona posizione, concluconquista il primato solitario
de incredibilmente a lato. Alla mezzora
in classifica. Partenza deciMagno si libera del suo marcatore e,
sa dei padroni di casa che
appena dentro l’area, scarica un bel
all’11’ si rendono pericolosi
diagonale sul quale Patrì si oppone
con Latagliata il quale, ben
con grande bravura rifugiandosi in anservito da Magno, scarica
golo. L’ultimo sussulto si registra al 44’
un tiro insidioso che termiquando Cifarelli S., dal limite, cerca di
na a lato di poco. La replica
sorprendere l’estremo difensore ospiospite si registra due minuti
te con una deliziosa “palombella” che
SECONDA CATEGORIA GIR. B
dopo quando Davaro buca
sorvola di pochissimo la traversa.
8^ Giornata - 06/11/2011 Ore 14,30
la difesa ginosina ma vieDomenica il Ginosa è atteso da un
7^ Giornata - 30/10/2011
Bitonto - Omnia Bitonto
ne stoppato da un attento F. C. Giovinazzo - Lupatia Santeramo
banco di prova impegnativo in quel
1-2
Eagles Triggiano - Sporting Corato
Cifarelli A. che, in uscita, Ginosa - Giovinazzo
di Bisceglie nel big-match contro la
2-1
Giovinazzo - Leonessa Altamura
1-2
neutralizza la minaccia. Al Leonessa Altamura - Eagles Triggiano
vice-capolista La Biscegliese: l’oLa Biscegliese - Ginosa
0-1
28’ Bommino azzarda un Neroazzurro Stellato - Romania BAT Andria
biettivo è uscire indenni per contiLupatia Santeramo - Neroazzurro Stellato
1-1
retropassaggio sul quale Omnia Bitonto - Norba Conversano
nuare a marciare in vetta.
Norba Conversano - F. C. Giovinazzo
Real Gioia - La Biscegliese
1-2
si catapulta Depalma che
Tabellino della gara (Ginosa-GioRomania BAT Andria - Virtus Calcio Putignano
Real Sannicandro - Virtus Calcio Putignano
0-2
anticipa l’estremo difenso- Sporting Corato - Bitonto
vinazzo 2-1)
Real Gioia - Real Sannicandro
1-1
re biancazzurro in uscita
GINOSA: Cifarelli A., Bozza, Pagocon la sfera che lambisce
ne, Lombardi (29’ st Caramia), Cail palo. Passato il pericolo,
salingo, Bommino, Ciaurro, Presic19 7 6 1 0 19
6
13
4
4
0
0 12
3
3
2
1
0
7
3
i biancazzurri prendono in 12 GINOSA
ci, Magno (47’ st Parisi), Cifarelli S.,
LA BISCEGLIESE
17 7 5 2 0 19
7
12
4
3
1
0 12
3
3
2
1
0
7
4
16 7 5 1 1 17
5
12
4
3
0
1 11
3
3
2
1
0
6
2
mano le redini del gioco 3 REAL GIOIA
Latagliata. A disp.: Larocca, Giosuè,
4 LEONESSA ALTAMURA
16 7 5 1 1 18
7
11
4
3
0
1 12
4
3
2
1
0
6
3
e nell’arco di due minuti 5 VIRTUS CALCIO PUTIGNANO 16 7 5 1 1 13 7 6 3 2 1 0 6 2 4 3 0 1 7 5
Castellano, Maggiore, Anzillotta. All.
BITONTO
12 7 3 3 1 12
8
4
4
2
2
0
8
5
3
1
1
1
4
3
sferrano un “uno-due “ che 67 OMNIA
Pizzulli
GIOVINAZZO
10 7 3 1 3
8
9
-1
4
2
1
1
6
6
3
1
0
2
2
3
8 7 2 2 3 11 14
-3
3
0
1
2
3
5
4
2
1
1
8
9
manda al tappeto il Gio- 8 F. C. GIOVINAZZO
GIOVINAZZO: Patrì, Cucinella (5’
9 ROMANIA BAT ANDRIA
8 7 2 2 3
8 14
-6
3
1
1
1
4
5
4
1
1
2
4
9
vinazzo. Al 32’ Cifarelli S. 10 SPORTING CORATO
st Armiento), Grosso, Regalino,
7 7 2 1 4 11 10
1
4
2
1
1
7
3
3
0
0
3
4
7
EAGLES TRIGGIANO
7 7 2 1 4
8 14
-6
3
0
1
2
3
7
4
2
0
2
5
7
pennella un preciso assist 11
Acquafredda, Piscitelli, Guerra (8’
12 NORBA CONVERSANO
6 7 1 3 3
8 13
-5
3
1
2
0
6
5
4
0
1
3
2
8
6 7 2 0 5 11 20
-9
3
1
0
2
5
6
4
1
0
3
6 14
per Magno che ringrazia e 13 NEROAZZURRO STELLATO
st Maselli), Foggetti, Depalma (37’
BITONTO
4 7 0 4 3
6 13
-7
3
0
1
2
2
5
4
0
3
1
4
8
dal limite fulmina Patrì con 14
st De Candia), Minervini, Davaro. A
15 LUPATIA SANTERAMO
3 7 1 0 6
4 15
-11
3
0
0
3
1
6
4
1
0
3
3
9
1 7 0 1 6
3 14
-11
4
0
0
4
2
8
3
0
1
2
1
6
un gran tiro che si infila 16 REAL SANNICANDRO
disp.: Mastrototaro, Rondinone. All.
sotto la traversa. Il raddopDel Mastro
pio giunge al 34’ quando
ARBITRO: Scrima di Taranto.
Presicci, sugli sviluppi di
RETI: pt 32’ Magno (Gin), 34’ Prene di gioco. Al 16’ Cifarelli S. ci prova su
un angolo battuto da Cifarelli S., incorna calcio piazzato dalla distanza con la sfera sicci (Gin); st 18’ Acquafredda (Gio).
sottomisura trafiggendo l’incolpevole Pa- che sorvola di poco la traversa. Gli ospiti, NOTE: Ammoniti Bommino, Ciaurro e Magno
trì. La ripresa vede un Ginosa gestire il comunque, non demordono ed al 18’ ac- (Gin), Cucinella e Regalino (Gio).
doppio vantaggio fino al gol dei baresi che corciano le distanze con Acquafredda che,
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
rendono più avvincente la seconda frazio- sugli sviluppi di una punizione, incorna da
TOTALE
POS
SQUADRA
P.TI
G
V
N
P
GF
IN CASA
GS
D.R.
G
V
N
P
FUORI CASA
GF
GS
G
V
N
P
GF
GS
42
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
avvenimenti sportivi
Campionati Europei FEKAM di Karate:
l’Agilform primeggia ancora
Ottimo risultato per i ragazzi del maestro Nunzio Colella a Gyor, in Ungheria.
Il presidente Vito Minei esprime la sua orgogliosa soddisfazione annunciando il primo Campionato
Regionale di Federazione per il 26 e il 27 Novembre, proprio a Ginosa!
“Non potevamo concludere meglio un favoloso anno sportivo come quello
appena trascorso!“ Questo il pensiero denso di positività espresso dal presidente dell’A.S.D. Agilform di Marina di Ginosa riferendosi agli ultimi ec-
cellenti risultati che la squadra di Karate, allenata con dedizione
e la dovuta fermezza che lo contraddistingue, dal maestro Nunzio
Colella, ha meritatamente ottenuto nelle competizioni europee che
si sono tenute a Gyor, in terra ungherese dal 5 al 9 ottobre scorsi.
Il Campionato Europeo FEKAM di Karate è stato per i giovani atleti
dell’A.S.D. marinese occasione di esordio nella nuova formazione
nazionale FEKAM, squadra che ha dimostrato di poter tener testa
alle analoghe realtà provenienti dalle più gloriose palestre europee.
Ben 47 le scuole di karate presenti e operanti in tutto il territorio europeo, un numero importante che dà l’idea dello spessore di queste competizioni.
Tre gli atleti del team Agliform che hanno trionfato in quel di Gyor,
Calisi Domenica e Parisi Francesco e Marco Signorile.
Ottimo piazzamento per i primi due e un favoloso primo posto per
Signorile nella disciplina dello Shito, per la categoria Juniores, portando così la formazione azzurra al conseguimento di un buon 9°
posto nella classifica finale.
Tenuto conto della cospicuità delle scuole partecipanti e dell’esiguità delle postazioni di livello in classifica (solo 14 atleti hanno conseguito la medaglia), il bilancio di queste competizioni per l’A.S.D.
marinese è da considerarsi eccellente ed è da considerarsi un ottimo punto di partenza per l’anno sportivo 2011/12 che da poco ha
avuto inizio.
Il presidente Minei, fiero dei risultati ottenuti in Ungheria, ha annunciato un evento che coinvolgerà la palestra marinese a trecentosessanta gradi, è il primo Campionato Regionale FEKAM, che avrà
luogo il 26 e 27 Novembre prossimi presso il Palazzetto dello Sport
di Ginosa, una gara organizzata dall’Agilform e della federazione
FEKAM, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Ginosa.
Il Campionato Regionale sarà anche un banco di prova per i ragazzi del maestro Colella in prospettiva degli prossimi Campionati Nazionali di Federazione che li vedranno confrontarsi con numerose
palestre dell’intero territorio nazionale.
Congratulazioni quindi al team Agilform del maestro Nunzio Colella
che con dedizione, senso di responsabilità e determinazione riesce
a trasmettere i veri insegnamenti a cui la disciplina e lo sport in genere mirano, propensione alla crescita e al miglioramento, costanza nell’impegno e amore per lo sport, doti essenziali per il raggiungimento di importanti traguardi.
Antonello Lovecchio
attualità
La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011
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