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CinemadaMare 2014 VADEMECUM TECNICO Introduzione alla regia di Nicolò Piccione Introduzione all’audio di Andrea Fusaro Specifiche d’esportazione di Alessandro Pocci a cura di Fedra Galassi CinemadaMare 2014 PREMESSA Il presente vademecum vuole essere di aiuto a tutti i guys del CinemadaMare Film Festival che si approcciano al mondo della regia e del cinema e necessitano di una piccola guida da portarsi sempre nello zaino. Di semplice lettura e suddiviso in tre sezioni redatte da tre giovani ragazzi che tuttora collaborano all’interno del nostro staff, affronta le tematiche di base e le nozioni primarie della regia cinematografica, dell’audio in presa diretta e del montaggio, soprattutto nella fase finale e più delicata dell’esportazione. Speriamo così di poter togliervi qualche dubbio e di aiutarvi a produrre delle opere sempre migliori, non solo dal punto di vista della creatività e del contenuto, ma anche sul fronte tecnico. 2 CinemadaMare 2014 3 Introduzione alla regia di Nicolò Piccione PIANO Con il termine piano si indica solitamente l’inquadratura (porzione di spazio inquadrata dall’obiettivo) che comprende una figura umana nella sua interezza. Se L’inquadratura si allarga rispetto al primo piano e dà delle informazioni in più per decifrare il personaggio, non solo l’espressione del viso ma anche, per esempio, il suo abbigliamento, che può indicare il suo mestiere o dove vive. l’inquadratura si allarga anche al resto presente intorno alla figura, allora si parla di campo. Tutto ciò che non è inquadrato dall’obiettivo è detto fuori campo. Esistono diversi tipi di piano: Il Piano definito Figura intera si riferisce all’inquadratura di una persona nella sua interezza e compresa esattamente nel fotogramma. Si definisce Primo piano l’inquadratura del volto di una figura umana ripresa dalle spalle in su. Il soggetto è l’assoluto protagonista dell’immagine. Nel Primissimo Piano il volto del personaggio è al centro del fotogramma e riempie l’intera inquadratura. La figura è talvolta tagliata a livello dei capelli e del mento. Serve a dare il massimo risalto all’espressione del soggetto inquadrato. Si definisce Piano americano l'inquadratura che parte dalle ginocchia in su. Questo tipo di inquadratura era spesso utilizzata nel cinema Western proprio per dare risalto al personaggio del pistolero con la pistola alla cintola. Si definisce Piano medio o Mezza figura l'inquadratura di una figura umana che va dalla vita in su. Si definisce Mezzo Primo Piano o Mezzo Busto l'inquadratura di un soggetto dalla testa fino all’altezza del petto. Si definisce Dettaglio o Particolare l'inquadratura di una piccola parte di un soggetto umano (particolare) o anche l’inquadratura di un piccolo oggetto. In entrambi i casi serve a dare risalto ad un dettaglio e viene usato per dirigere opportunamente l’attenzione dello spettatore. CAMPO Il campo, come già detto, sia nella fotografia che nelle riprese cinematografiche, indica CinemadaMare 2014 4 l'ampiezza dell'ambiente inquadrato. Si dice campo un’inquadratura che non mette in risalto particolari oggetti o soggetti, ma dà una visione d’insieme di ambienti, soggetti e oggetti. Si deve intendere come tutto ciò che rientra nell’inquadratura senza distinzione di particolari. Esistono diversi tipi di campo. Essi esprimono l’ampiezza della visuale e dipendono dagli obiettivi (grandangolare, tele, ecc.) : usati Si ha Campo lunghissimo quando lo spazio inquadrato è talmente ampio da rendere difficilmente distinguibili piccoli e medi oggetti e figure umane. Si ha Campo lungo quando lo spazio inquadrato è molto ampio, ma presenta soggetti e/o oggetti di interesse, comunque inglobati in un unico grande ambiente. Si definisce Campo totale l’inquadratura di un intero ambiente in cui comunque figure e oggetti hanno rilevanza. Si definisce Campo medio l’inquadratura di un ambiente che risulta ancora occupare lo spazio fotografico in modo preponderante, ma nel quale figure e oggetti sono perfettamente definiti e distinguibili. CinemadaMare 2014 5 Introduzione all’audio di Andrea Fusaro Che cos’è il suono? Quando un oggetto qualsiasi viene percosso oscilla creando delle vibrazioni. Quest’ultime si propagano nell’aria o in qualsiasi altro mezzo elastico: acqua, terra, ferro, plastica etc.. Queste vibrazioni, inEine, raggiungono il nostro apparato uditivo che le trasformerà da oscillazioni meccaniche in sensazione uditiva. Per avere una sensazione sonora, quindi, sono necessarie tre condizioni: • Un origine del suono (o sorgente sonora) che consiste nella vibrazione di oggetti o corpi di qualsiasi natura. • Un mezzo materiale in cui il suono possa propagarsi. • Un organo sensoriale che trasformi movimenti meccanici in sensazioni uditive. Le vibrazioni che generano il suono formano l’onda sonora. Il tipo più semplice di onda sonora è quello a forma sinusoidale. Questo tipo di forma d’onda è molto raro in natura in quanto è prodotto da suoni puri. Sono molto più frequenti le forme d’onda complesse che sono formate a loro volta dalla somme di forme d’onda sinusoidali. Ci sono diversi tipi di onde sonore, ognuna delle quali con forme diverse. In generale, però, si può definire un’onda sonora solo in presenza di determinati parametri: Frequenza Ampiezza Lunghezza d’onda Forma d’onda Fase iniziale A noi interessano parametri. molto i primi tre La frequenza è il numero di oscillazioni (di cui discutevamo all’inizio) compiute in un secondo e si misura in Hz (Hertz). Noi percepiamo la frequenza come “altezza” di un suono, ovvero quella qualità che ci fa distinguere un suono acuto da un suono grave. Il nostro orecchio può udire solo suoni all’interno di un range di frequenze che va da 20Hz ai 20000Hz. Tutto quello che sta al di sotto viene definito come infrasuoni, tutto quello sta al di sopra viene definito come ultrasuoni. I primi vengono percepiti, per esempio, dagli elefanti, mentre i secondi dai cani o dai pipistrelli. L’ampiezza è il valore massimo dell’onda determinato dalla pressione che un suono esercita sul mezzo di propagazione e di conseguenza sul nostro timpano. E’ quello che noi percepiamo come volume. Il volume si misura in decibels, dB. La lunghezza d’onda è lo spazio intercorso in un secondo dall’onda dal fronte di propagazione. Lo percepiamo come timbro. CinemadaMare 2014 La presa diretta I MICROFONI PER IL VIDEO MAKING La famiglia dei i microfoni per una buona presa diretta è composta da quattro elementi, ognuno con caratteristiche diverse per diversi usi: Zoom H4N, VideoMic, Mezzo fucile (shotgun) e infine l’H2N. 6 E’ un microfono di precisione con un angolo stretto e serve per prendere i dialoghi o i dettagli sonori. Si monta sul boom pole e si fa cadere dall’alto oppure si tiene come una pistola. Si collega tramite cavo XLR all’INPUT del registratore multitraccia H4N. H4N E’ un registratore multi-traccia stereo. Questo vuol dire che deve essere usato come registratore di audio su scheda SD. Lavora in due modalità: Stereo e 4CH. Con la prima si può utilizzare il microfono panoramico situato in cima al registratore o i due INPUT situati in fondo al registratore (non contemporaneamente). La seconda, invece permette di utilizzare il panoramico e gli input contemporaneamente. Negli input possiamo inserire sia i cavi Jack sia gli XLR al quale collegheremo il mezzo fucile. VIDEO MIC E’ un microfono di prossimità che si posiziona sulla camera e si collega a questa tramite mini-jack cavetto che andrà inserito nell’INPUT Mic della camera stessa. E’ un ottimo sistema per prendere un audio decente senza passare per quello della camera. MEZZO FUCILE (SHOT GUN) L’H2N è il fratellino minore dell’H4N. Non ha la possibilità di inserire altri INPUT ma può registrare con un angolo di 360 gradi. Ottimo per gli ambientali. KIT BOOM Il kit Boom è l’insieme delle parti che serve per portare il mezzo fucile in prossimità degli attori ed è composto da: boom pole (asta), blimp anti vento (capsula) con relativo supporto a pistola, all’interno viene posizionato il mezzo fucile su un sistema di elastici anti rumore. Ambienti: esterni e interni Ogni ambiente deve essere trattato in modo diverso. Per gli esterni bisogna ascoltare attentamente quello che ci circonda ed essere creativi nell’adottare soluzioni. Come prima cosa non posizionarsi vicino a sorgenti molto rumorose potrebbe essere una buona soluzione. Oppure semplicemente aspettare che il rumore finisca. Infine la soluzione più drastica è quella di decidere di modificare il condizionamento acustico del set. Per gli ambienti interni abbiamo più possibilità di agire. Prima di tutto chiudere le porte e le finestre, successivamente spegnere la fonte sonora (vedi aria CinemadaMare 2014 condizionata, frigoriferi, lavatrici,…). Molto spesso le lampade fluorescenti di casa fanno rumore che viene percepito dal microfono. La soluzione è quella di svitare la lampada in questione senza dover spegnere l’interruttore generale. In interni dovremo stare molto attenti anche ai riverberi e quindi, nel caso di un dialogo, non riprendere l’audio da troppo distante o sentiremo solo una gran confusione. Rumori e vento: come contrastarli Il vento è uno dei nemici peggiori. Come fare per contrastarlo? Munirsi di un buon antivento è la prima cosa da fare. In mancanza di quello si possono adottare alcuni sistemi artigianali come per esempio un calzino di spugna sul microfono e una maglietta arrotolata. Ovviamente questi non devono creare alcuni tipo di rumore sul microfono. Se il vento è eccessivamente forte da non riuscire a percepire il dialogo spegnete il microfono e passate al doppiaggio della scena in post-produzione. Ci sono molti rumori che possiamo attenuare in modo da far risaltare di più quello che stiamo riprendendo. Anche in questo caso bisogna essere creativi. Per esempio in una scena in interno si potrebbero mettere delle protezioni di gomma sotto le gambe delle sedie e del tavolo, da evitare rumori in caso di spostamenti durante la scena. Il ciak Il ciak oltre a servire come riferimento visivo per i montatori è anche indispensabile per la sincronizzazione audio video che avverrà in fase di montaggio. In post produzione, infatti, verranno sincronizzate le forme d’onda (uguali) dell’audio proveniente dalla camera con quello proveniente da microfono scelto. IL CIAK E’ IMPORTANTE: SE LO SI DIMENTICA, LO SI FA ALLA FINE DEL TAKE. Durante la giornata di riprese il fonico tiene le cuffie sulle sue orecchie per quasi la maggior parte del tempo. E’ buona cosa evitare di urlare inutilmente e fare baccano. Rumori 7 che a voi possono sembrare poco fastidiosi, il fonico li percepirà fortissimi. Per la salvaguardia del fonico, e per la vostra incolumità, è bene evitare tutto questo. CinemadaMare 2014 8 Qualche semplice esempio sul set: MASTER CLOSE UP AMBIENT CinemadaMare 2014 9 Specifiche d’esportazione di Alessandro Pocci Il film per la Weekly Competition deve essere consegnato su pen-drive usb con le seguenti caratteristiche: FORMATO E RISOLUZIONE: il film deve essere esportato in Mp4 o Mov, full HD, 1920x1080 o 720x576, H264 (sia per la sigla che per il film). DURATA: max 10 minuti. SOTTOTITOLI: il sottotitolo dev’essere centrato, di colore bianco, bordi esterni neri, font sans-serif. L’interlinea tra le righe deve essere uguale a 20. La grandezza del font è diversa in base al programma di editing che viene utilizzato, che sia Premiere, Avid o Final Cut (o qualsiasi altro programma di editing). È importante che i sottititoli siano di grandezza sufficiente per renderli visibili sullo schermo. Ciascun guy non può presentare più di un film a testa.