Asfissia perinatale:definizione, patogenesi, clinica
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Asfissia perinatale:definizione, patogenesi, clinica
Asfissia perinatale:definizione, patogenesi, clinica Janes Augusta Neonatologia - AOUSMM - Udine Asfissia :definizione • E’ definita come una combinazione di alterati scambi di gas (ipossia e ipercapnia) accompagnati da acidosi metabolica :lo possiamo vedere dai gas ematici e dalla acidosi sistemica, ma sappiamo poco della pressione sistemica e della perfusione cerebrale di quel feto Interruzione della Transizione normale: Apnea primaria Apnea primaria ● Atti respiratori rapidi ● Arresto della respirazione ● Diminuzione della frequenza cardiaca ● Pressione arteriosa in genere mantenuta ● Risponde alle stimolazioni (Stimolazione fisica e somministrazione di O2) Apnea secondaria Apnea secondaria Apnea primari a ● Arresto della respirazione della frequenza cardiaca ● Mancata risposta alle stimolazioni Heart rate della pressione arteriosa Blood pressure ● Diminuzione Respirations ● Diminuzione Apnea secondar ia Insulto asfittico Feto Natura dell’insulto acuto cronico medio grave breve prolungato singolo ripetuto Fattori che possono modificare la gravità della asfissia Ipossia globale Ischemia focale Ø Età gestazionale Ø Stato preesistenti Ø Temperatura/infezione materna Caratteristiche dell’encefalopatia perinatale da asfissia La risposta fetale all’asfissia non è stereotipata, ma dipende dalla natura dell’asfissia e dalle condizioni del feto Il feto ha un surplus di ossigeno che non gli serve in utero ma che gli garantisce un margine di sicurezza in condizioni critiche; ha dei meccanismi di adattamento Il feto quindi sa difendersi, ma c’è una finestra stretta tra la sopravvivenza senza esiti e la morte Conseguenze dell’insulto Dipendono da più variabili 1. Tipologia dell’insulto che porta al danno 2. Tipologia del feto : come risponde o è in grado di rispondere all’insulto 3. Operatore :cambia se lo faccio nascere o lo rianimo 4. La maturità cerebrale: perché la glia ed il cervello rispondono in modo diverso all’asfissia a seconda della maturità Eziologia dell’asfissia • Fetale (bassa emoglobina, es da emorragia feto materna, o da prolasso di funicolo, compressioni del funicolo, nodi veri di funicolo) • Placentare (placenta previa, vasa previa, distacco di placenta, alterazioni istologiche) • Materna (ipossia materna, ridotto flusso utero placentare, vasospasmo da ipertensione e da ipercontrattilità uterina ) Tipologia dell’asfissia • • • • Asfissia acuta Asfissia cronica Acuta su un background di danno ipossico cronico Durante il travaglio i periodi di asfissia fetale possono essere di durata breve ma ripetuti frequentemente • Eventi catastrofici con insulti profondi ed immediati (near total asphyxia): es . Nel prolasso di funicolo o nel distacco di placenta • Asfissia progressiva DIFESE FETALI CONTRO L’IPOSSIA il feto in salute ha riserve per sopportare un’ asfissia transitoria o di moderata intensità e durata • un feto che in utero ha già sopportato dei piccoli episodi di sofferenza è più vulnerabile • Concetto di vulnerabilità • Concetto di salute del feto in rapporto alla sua capacità di sopportare l’asfissia ASFISSIA MODERATA • C’è una redistribuzione del flusso ematico verso organi importanti (rene, cuore, cervello ed all’interno del cervello verso le strutture profonde del tronco) • C’è tempo per dei cambiamento di flusso,per mantenere quindi un certo flusso cerebrale • Le lesioni sono nelle aeree di confine, non nei nuclei della base IPOTENSIONE • Lo sviluppo dell’ipotensione è quindi il fattore critico che aggrava il danno neuronale dopo un insulto acuto ipotensione ridotta perfusione ridotto apporto di glucosio + riduzione dell’apporto di ossigeno Il danno nell’asfissia moderata è prevalentemente localizzato nelle aree di confine tra le circolazioni dei grossi vasi cerebrali Zone di danno nelle asfissie moderate: gli ultimi prati ASFISSIA grave • L’insorgenza è molto rapida (es. prolasso di funicolo, rottura d’utero) • non c’è tempo per variazioni del flusso cerebrale che si mantiene fino a che la pressione è normale o aumentata ; se l’asfissia continua si arriva alla progressiva ipotensione ed ipoperfusione • Sono questi elementi ipotensione e ipoperfusione che danneggiano irreversibilmente il cervello • L’acidosi è meno importante , non c’è relazione diretta tra acidosi e danno neuronale (anche se dobbiamo temere gli effetti indiretti dell’acidosi, sulla contrattilità cardiaca, per l’effetto di vasoparalisi..) ASFISSIA grave • Un danno cerebrale grave può avvenire anche senza acidosi metabolica:se non arriva sangue non arriva glucosio e produrrò meno acido lattico: questo avviene proprio negli insulti più gravi • Danni cerebrali acuti su un danno cronico dove c’è ridotta riserva energetica può portare danni gravi anche dopo un asfissia relativamente breve e con moderata acidosi • In sintesi le cose sono più complicate del previsto DANNO NEURONALE SELETTIVO • Nel caso di questo tipo di asfissia il danno non dipende dalla circolazione in senso stretto, non sono colpite zone degli ultimi prati , ma sono colpite zone che hanno un alto metabolismo energetico (come sono le zone dei nuclei della base , putamen e caudato), aree che sono in via di intensa maturazione , ricche di recettori particolari Fasi dell’asfissia • Fase primaria : avviene durante l’insulto ipossico-ischemico • Fase secondaria:comincia con la riperfusione (luxury perfusion):segue spesso una fase latente • comincia da 4 a 15 ore dopo l’evento • e’ dovuta all’insorgenza di un nuovo periodo di deficit energetico: la morte cellulare è quindi anche ritardata L’insulto cerebrale : un processo in evoluzione • La morte cerebrale non avviene nella fase acuta (primaria) dell’asfissia ma piuttosto avviene nella fase secondaria con un processo a cascata • In molti casi il bambino sembra star meglio ma questa fase è seguita da un deterioramento successivo (4-15 ore fino a 3 giorni) Quadro clinico del neonato asfissiato E’ importante fare un esame neurologico accurato classico che comprenda • Stato di vigilanza • pattern del pianto • comunicazione visiva • atteggiamento di ascolto • consolabilità • esame obiettivo (circonferenza cranica, palato) • Esame dei nervi cranici (reazione pupillare alla luce, blink alla luce, riflesso corneale, riflesso di suzione-nervoV°,VII° e XII°, riflesso di deglutizione nervi IX° e X°) Quadro clinico del neonato asfissiato • Valutazione della postura e dell’attività motoria spontanea • motilità del volto • movimenti delle dita, pollice addotto • Valutazione del tono passivo ed attivo a livello degli arti ed assiale • Fare osservazioni ripetute per valutare la depressione del SNC, integrità del sistema motorio superiore, integrità del tronco Gradi dell’encefalopatia ipossico-ischemica I nati a termine asfissiati mostrano una ben definita sequenza di sintomi e comportamenti, una sequenza che posso prevedere; questa sequenza riflette le modificazioni del flusso cerebrale ,del metabolismo cerebrale e l’aumento dell’ edema cerebrale e ci rende chiaro anche clinicamente come ci siano due fasi una primaria ed una secondaria che seguono all’asfissia Gradi dell’encefalopatia ipossico-ischemica Nel 1976 Sarnat & Sarnat descrivono per primi questa progressione dei sintomi. Prendono in considerazione molte variabili che combinate definiscono il grado della patologia • Sarnat 1 • Sarnat 2 • Sarnat 3 Gradi dell’encefalopatia ipossico-ischemica Segni clinici da valutare • Livello di coscienza • mioclono segmentale • riflessi complessi – suzione – Moro • Controllo neuromuscolare – postura – tono muscolare – riflessi Gradi dell’encefalopatia ipossico-ischemica :Segni clinici da valutare • • • • • • tipo di pupilla (miosi o midriasi) frequenza cardiaca secrezioni bronchiali o salivari motilità gastrointestinale convulsioni funzioni autonomiche – prevalenza del simpatico o del parasimpatico Gradi dell’encefalopatia ipossico-ischemica • Nessuna classificazione riesce a definire esattamente il quadro e a non avere zone grigie; gli items da considerare, più volte al giorno, sono troppi; inoltre il bambino peggiora dopo 24-48ore • si sono quindi sviluppate delle classificazioni un po’ più semplici, con meno item, ma l’esame neurologico resta fondamentale e dobbiamo saperlo fare bene Gradi dell’encefalopatia ipossico-ischemica • Attualmente viene usata una classificazione che definisce l’encefalopatia in 3 gradi (Robertson and Finer Clin Perinat 1993 20 483-489, ripresa e modificata da Thompson e a sua volta cambiata dopo l’ipotermia) • Mild • Moderate • Severe che corrispondono all’incirca a Sarnat 1, 2 ,3 La classificazione è importante per la prognosi, ma anche per le indicazioni al trattamento ipotermico • Le alterazioni neurologiche devono essere presenti nel periodo neonatale • Non si tratta di una encefalopatia statica ed il suo stadio peggiore è correlato alla gravità dell’insulto, alla durata dell’insulto, a quando noi la valutiamo da quando l’insulto è avvenuto: inoltre c’è una progressione dell’encefalopatia in risposta all’insulto • La bradicardia prima del parto o nella fase precoce del travaglio può già rappresentare il 2° o anche il 3° stadio dell’HIE , che è insorta già in utero • Non tutti i neonati che hanno asfissia intrapartum esibiscono poi un’encefalopatia Encefalopatia mild (Sarnat1 ) • Neonati senza alterazioni della coscienza , con iperallerta, staring eyes, con eccessiva risposta alle stimolazioni (es.Moro, tremori) • Dorme male e poco • Tono passivo normale, tono attivo un po’ aumentato • Controllo del capo un po’ scarso con prevalenza degli estensori • Riflessi normali • Ha bisogno di incoraggiamento per finire il pasto Encefalopatia moderata (Sarnat2 ) • Convulsioni • Letargia (alterazioni della coscienza) • Riduzione della motilità spontanea Per essere riconosciute hanno bisogno di un attenta e prolungata osservazione; la ridotta motilità spontanea e la durata di questa riduzione è importante ai fini della prognosi Encefalopatia moderata (Sarnat2 ) • Reagiscono lentamente agli stimoli • Giacciono in postura (più )ipotonica alle braccia con gambe abdotte • Riflessi tendinei esagerati • S.N. autonomo:squilibrato nei confronti del parasimpatico (bradicardia , pupille tendenti al miotico) • Suzione povera non esaurisce il biberon • Convulsioni (subtle, con semeiologia minima): più sono precoci, più sono difficili da curare:più grave è l’asfissia Encefalopatia severa (Sarnat3 ) • • • • • • • • • Neonato in coma, con ipotonia severa Richiede ventilazione Ipotonia profonda Non hanno movimenti spontanei Convulsioni frequenti e prolungate spesso con stato di male epilettico, difficili da curare EEG spesso isoelettrico Riflessi tendinei e primitivi assenti Prognosi riservata anche quoad vitam Nelle settimane successive si passa dall’ipotonia all’ipertonia L’insulto cerebrale e quindi l’encefalopatia : un processo in evoluzione • Sia l’encefalopatia moderata che quella severa seguono una progressione di sintomi: nelle prime ore di vita i neonati possono respirare spontaneamente e presentare un tono muscolare aumentato ed un eccessiva attività motoria • Le crisi convulsive all’inizio hanno una semiologia minima e solo successivamente sono più evidenti e di durata maggiore via via che l’encefalopatia diventa più grave • Il neonato diventa ipotonico L’insulto cerebrale e quindi l’encefalopatia : un processo in evoluzione • Il timig e e la distribuzione dei segni neurologici anormali si può correlare con il tipo dell’insulto e la distribuzione dell’emergente danno cerebrale • Anche la persistenza dei sintomi neurologici si correla con il tipo di danno:es. Danni dei nuclei della base manifestazioni neurologiche più persistenti, danni sostanza bianca riprendono prima il tono e la suzione Evoluzione clinica dell’encefalopatia , dopo un asfissia significativa Dalla nascita alle prime 12 ore • Neonati stuporosi (non si svegliano e non rispondono agli stimoli sensoriali) • Respiro periodico o irregolare • Risposta alla luce intatta , con movimenti spontanei degli occhi; più la pupilla è piccola più il neonato è grave • Ipotonia marcata, pochi movimenti (talora tono preservato o aumentato) • Convulsioni (nel 50% tra le 6 e le 12 ore) Evoluzione clinica dell’encefalopatia , dopo un asfissia significativa (12-24 ore) • Apparente miglioramento del livello di coscienza (in realtà non fissa né insegue , non si abitua allo stimolo) • Più crisi convulsive (adesso le vediamo) • Tremori intensi (diagnosi differenziale con le convulsioni) Evoluzione clinica dell’encefalopatia , dopo un asfissia significativa (24-72 ore) • Il livello di coscienza si deteriora e insorge un profondo stupore e coma • Arresto respiratorio, dopo un periodo di respirazione irregolare (atassica) • Disturbi della motilità oculare che hanno origine nel tronco • Pupille non reattive alla luce, dilatate o in posizione intermedia Evoluzione clinica dell’encefalopatia , dopo un asfissia significativa (24-72 ore) • • • • I neonati che sopravvivono cominciano a migliorare nei giorni e nelle settimane successive, ma permane Stupore Disturbi nell’alimentazione (alterazione della suzione- deglutizione, disturbi della lingua , nervi cranici V°,VII°,IX°,X°,XII°); talora gavage per settimane Ipotonia con prevalenza agli arti superiori Disturbi dei movimenti oculari (nervi III°,IV°;VI°) Near total asphyxia (asfisse acute, di breve durata, ma molto intense) • Il feto ha una profonda compromissione cardiocircolatoria e respiratoria vicina al momento della nascita • BCF buono fino all’insorgenza di una bradicardia terminale persistente • Scarsa evidenza di danni agli organi (non ha contrazione della diuresi, non ha danno epatico) Near total asphyxia (asfisse acute, di breve durata, ma molto intense) - segue • Colpiti i nuclei della base e del talamo con risparmio degli emisferi cerebrali (ma se la durata dell’insulto si prolunga encefalomalacia multicistica) • Encefalopatia grave (Sarnat 3) , con sintomi di disfunzione del tronco (deglutizione); difficile vedere questi danni (tronco) alla RNM • Encefalopatia di II° grado con esito in distonia, cattiva funzionalità della mano, perdita di saliva e disartria Prognosi La severità e la durata dell’encefalopatia clinica correla strettamente con l’outcome , per questo un esame neurologico seriato è così importante • Stadio 1 (Mild): normali • Stadio 2 (moderate) 70-80% dei neonati non impaired (normali?); 15-25% impaired • Stadio 3: 20% severamente impaired, 80% morti Patofisiologia del danno neuronale • Fase primaria:si esauriscono le scorte di ATP e quindi le pompe che mantengono la omeostasi intracellulare non funzionano più:sodio e calcio entrano nelle cellule,accompagnati dall’acqua (edema citotossico) • Inoltre si accumula fuori dalle cellule una grande quantità di neurotrasmettitori citotossici, come il glutammato che a sua volta aumenta la quantità di calcio e sodio dentro le cellule e tutto questo attiva una serie di attivazione di enzimi, con produzione di radicali liberi Patofisiologia del danno neuronale • Fase secondaria:si innesca un processo suicida a cascata ; le cellule muoiono per necrosi ed apoptosi; necrosi:perdita delle integrità delle membrane cellulari; apoptosi invece è un restringimento delle cellule che perdono il nucleo, si degrada il DNA, si spaccano in frammenti, è una morte attiva,programmata della cellula • La distinzione è importante per i risvolti terapeutici,per la possibilità di interrompere questi eventi Patofisiologia del danno neuronale • Accumulo di calcio dentro le cellule; il calcio uccide la cellula • Attivazione della microglia: produce citokine, attiva un sistema immune che porta all’apoptosi • Aumento del glutammato:è strettamente associato allo sviluppo di convulsioni, ma il blocco dei recettori NMDA non produce un grande effetto sull’estensione del danno Ipotermia come neuroprotezione del neonato con asfissia perinatale • Il danno cerebrale non è un evento unico ma un processo evolutivo che inizia durante l’evento ipossicoischemico e che può continuare in una fase successiva (fase di riperfusione) • Insufficienza energetica primaria (necrosi neuronale) • Insufficienza energetica secondaria (morte neuronale per apoptosi da insulto neuronale secondario) • Finestra terapeutica (ipotermia a 33-34 gradi o 34-35) , prima delle 6 ore e prolungata per 72 ore Esame neurologico • La definizione del quadro di EII e della sua gravità rappresentano uno dei 3 cardini per la scelta dei candidati all’ipotermia • La definizione della gravità dell’encefalopatia e l’esame neurologico possono rappresentare delle difficoltà nella distinzione tra le forme lievi e le forme moderate • Fondamentale , ma difficile la valutazione dello stato di coscienza, ma anche la suzione anomala, le alterazioni della postura, l’ipotonia muscolare, riflessi neonatali anomali, motilità spontanea… • Le condizioni del neonato asfittico cambiano continuamente nelle prime ore Esame neurologico • In molti casi dopo la rianimazione si assiste ad una transitoria apparente normalizzazione del quadro neurologico e solo più tardi compaiono i segni del distress neurologico • L’osservazione neurologica precoce può essere fuorviante, e va quindi ripetuta per non perdere i segni di una encefalopatia a inizio tardivo, tra le 3 e le 6 ore di vita Esame clinico • Conserva un posto essenziale nella valutazione ai fini della prognosi ma ora è importante anche ai fini dell’arruolamento nel trattamento ipotermico • Encefalopatia :processo in evoluzione, non statico, le condizioni neurologiche cambiano in continuazione nelle prime ore Patients selection and prognostication with hypotermia treatment (Marianne Thorensen Seminars in fetal & neonatal Medicine 15 2010 ,247-252) Lina Shalak Pediatris 2003 111,351 Neurological examination enhances prediction … for persistent encephalopathy Miller: Clinical signs predict 30-month neurodevelpomental outcome after neonatal encephalopathy Am Jour Obstetr Gyecol 2004 190 93-99 Stadiazione della severità dell’encefalopatia • E’ un punto importante , talora la storia non è così chiara ed il timing dell’insulto preciso, la natura e la severità dell’asfissia sono raramente certi; la valutazione clinica è importante e deve essere abbastanza semplice, ma quello che appare difficile è valutare il livello di coscienza, il sensorio. • Fattori che influenzano la risposta all’ipotermia (natura dell’insulto –evento sentinella o eventi precedenti il travaglio, o prenatali; infezioni…) Difficoltà di una precoce valutazione dell’encefalopatia Lina Shalak Pediatris 2003 111,351 Neurological examination enhances prediction …for persistent encephalopathy aEEG Encephalopathy score Miller: Clinical signs predict 30-month neurodevelpomental outcome after neonatal encephalopathy Am Jour Obstetr Gyecol 2004 190 93-99 Acta Paediatrica 2014 score di Thompson modificato > 7 nelle prime 6 ore Ipotermia Farlo a 3 ore Score di Thompson • Valori < 10 evoluzione buona • Valori > 10 evoluzione non buona in gran parte dei bambini • Importante anche come evolve lo score nel corso dei giorni, esamina il 3°-4° giorno e soprattutto parla della fine della prima settimana • Modificato in un articolo di Acta pediatrica del 2014: fare lo score non subito, altrimenti ne metti il 70% in ipotermia, che calano al 45% a 3 ore Criteri di inclusione • Neonati ≥ di 35 settimane e con peso neonatale ≥ di gr.1800 • Criteri A + B Criteri A • Apgar score ≤ 5 a 10 minuti oppure • Rianimazione ancora presente a 10 minuti oppure • Acidosi con pH ≤ 7.0 o BE ≥ 12 da qualsiasi EGA ottenuta entro 60 minuti di vita Criteri B Encefalopatia moderato o severa che va valutata dal punto di vista neurologico: questo punto è critico Cose da fare e da non fare • Evitare il riscaldamento, ma fare attenzione alla temperatura (tenerla sui 35 gradi), perché i neonati asfissiati si raffreddano spontaneamente( di solito basta non accendere il lettino riscaldante) • Monitorare FC (di solito bradicardici), saturazione • Contattare il centro di 3° livello (telefono…altro punto critico) • Iniziare la rianimazione in aria e comunque cercare di non iperossigenare • Cartella con i dati (CTG,variabilità ecc, tamponi per GBS, PROM, corioamnionite, placenta, funicolo); durata apnea secondaria • Antiepilettici : meglio no • Placenta Corretta esecuzione dell’emogasanalisi , dall’arteria ombelicale , ma per migliore sicurezza da entrambi i vasi ; nell’AO < PH> C02 ACOG Arteria ombelicale riflette lo stato fetale; vena ombelicale riflette lo stato placentare; doppio clampaggio del funicolo, lato fetale , lato placentare , prima del secondamento; stabile fino a 60 minuti e altri 60 in siringa eparinata Caso clinico 1 • Nato ore 16:58 • 40 settimane; fase espulsiva con decelerazioni e tachicardia, ventosa • Sacco rotto 11 ore prima; liquido amniotico poco tinto • Rianimazione mediante ventilazione a maschera , neonato in apnea ma FC sempre superiore a 100; a 10 minuti ancora ipotonico, ma ossigenodipendente , messo in CPAP , molto irritabile con motilità spontanea incessante • Chiamata a mezzanotte per il peggiorare della situazione respiratoria (ossigenodipendenza) Stato neurologico • Al nostro arrivo neonato in braccio alla mamma per un tentativo di consolazione, molto agitato con polipnea fissa ; ossigeno con nasetti. Midazolam in ambulanza. • All’ingresso in reparto CFM di basso voltaggio, con stato di male elettrico; carico di gardenale e difenilidantoina • Ipotermia a 9 ore dalla nascita • Storia molto grave e complicata dal punto di vista ventilatorio con ipertensione polmonare, richiesta di ossido nitrico. • Crisi anche dopo la sospensione dell’ipotermia (trattamento con levitiracetam). Evoluzione • Risonanza con infarcimenti emorragici bilaterali in sede temporale e parietale • Trombosi venosa del seno longitudinale • Trattamento con eparina a basso peso molecolare per 4 settimane • Evoluzione positiva dal punto di vista neurocomportamentale (al momento però il bambino ha 7 mesi) Caso clinico 2 (le cose sono più complicate del previsto, ma la prudenza è importante) • Nato a 38 settimane; ridotti movimenti fetali da due giorni • TC per alterazione del BCF • PH funicolare 7.08 BE-14.9 • Apgar 2-6-8 (ventilazione a maschera ed avvio del respiro spontaneo a 3 minuti) • Ipoglicemia nella prime 4 ore di vita (neonato di peso normale) • A 7 ore di vita comparsa di crisi di cianosi , per cui trasferimento in reparto dove la bambina arriva a 11 ore di vita • CFM tracciato di base inferiore a 5 microvolt, con fenomeni critici subentranti con le caratteristiche dello stato di male • EEG : tracciato isolettrico con crisi a partenza multifocale, anche solo elettriche • Controllo dello stato di male ma nessuna ripresa dell’attività elettrica e soprattutto dell’organizzazione del sonno • RMN a 3 giorni di vita: alterazione della diffusività interessante tutto il parenchima encefalico sovratentoriale, sia a livello corticale che dei nuclei della base • Potenziali evocati somatosensitivi: assenti • Potenziali visivi, evocabili ma di bassa ampiezza • Tronco cerebrale: normale • Discussione: la bambina non ha avuto bisogno di una significativa rianimazione neonatale, era presumibilmente già nella fase secondaria dell’insulto cerebrale? • Un ipotermia tardiva avrebbe cambiato l’evoluzione?
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