BURKINA FASO BURKINA FASO E BENIN

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BURKINA FASO BURKINA FASO E BENIN
BURKINA FASO
BURKINA FASO E BENIN
1° giorno
Italia-Ouagadougou
Partenza dall'Italia per Ouagadougou con volo di linea. Pernottamento in hotel.
2° giorno
Ouagadougou-Djibo
Ouagadougou, tipica metropoli dell'Africa Nera, è una città che sembra ancora un grande villaggio.
Nonostante il cemento e l’asfalto la popolazione perpetua gli stili di vita dei villaggi d’origine.
Anticamente la pianta della città era centrata sul Palazzo del “Moro Naba”, il Grande Imperatore dei
Mossi. Tra i quattro reami Mossi, infatti, quello di Ouagadougou fu il più importante. Il Palazzo esiste
ancora, ma il baricentro della città si è spostato sul Mercato Centrale, verso il quale confluiscono
tutte le strade unitamente alle mercanzie e ai manufatti provenienti dalle popolazioni delle savane
circostanti. Vi si possono trovare canestri di paglia intrecciata, sacchi e contenitori di pelle, tessuti
artigianali dai vivaci colori, in particolare l'intenso blu indaco. Al centro artigianale veri e propri artisti
producono, espongono e vendono il risultato del loro lavoro. Si parte verso nord est, attraverso tipici
paesaggi di savana: campi di miglio, grandi baobab, acacie, alberi di karité e frutteti carichi di
manghi. Qua e là le capanne rotonde e coniche dei Mossi, antichi e fieri proprietari di queste terre
saheliane che in passato, organizzati attorno al loro re, erano in grado di difendersi ed attaccare
ogni nemico. Campo nella regione di Djibo.
3° giorno
Djibo-Gorom
Si raggiunge la regione di Aribinda, popolata dai Kouroumba. Il loro re, Maiga Belko, ha mantenuto
un ruolo importante nella vita sociale della sua gente e riceve i visitatori per condividere le sue
conoscenze sulla storia del suo popolo. Altre figure tradizionali lo affiancano nella gestione del
villaggio: i Signori della Terra, che sono anche i guardiani delle maschere. Nell’incontrarli è
possibile avere l’opportunità di vedere alcune di queste maschere, che rappresentano antilopi dal
collo allungato. La regione é popolata da lungo tempo e le “genti antiche” hanno lasciato in eredità
dei disegni rupestri raffiguranti cavalieri e cacciatori. Si trovano altri graffiti più a ovest, oltre a degli
antichi forni risalenti all’epoca del ferro e tumuli di grandi giare che affiorano dal suolo. Nella
regione si spostano i nomadi Peul Dogabe con i loro zebù dalle lunghe corna. Vivono sotto specie di
capanne provvisorie, costruite con dei rami ricurvi e ricoperte da tappeti dai bei disegni geometrici. I
Peul coesistono con i Tuareg Tiguirmzalt, che perpetuano lo stile abitativo tradizionale: tende in
cotone o in cuoio, facilmente riconoscibili da lontano per le loro forme che puntano verso il cielo.
L’architettura moderna occidentale si è ispirata a questo stile per rappresentare leggerezza e
movimento. Pozze d’acqua si alternano alle dune favorendo il pascolo delle mandrie su grandi
spazi, senza rischio di sovrappopolamento. Cena e pernottamento in hotel.
4° giorno
Gorom-Bani
Si raggiunge una regione popolata da Songhai, la cui presenza risale a qualche secolo fa. Alla
caduta dell’impero songhai di Gao, alla fine del XVI secolo, molti clan hanno abbandonato la zona
d’origine ed alcuni si sono stabiliti in questa regione. L’interno delle loro abitazioni è a volte
decorata con affreschi dalle trame geometriche e dai colori pastello, che le donne ricavano da
pigmenti naturali provenienti da differenti terreni della regione. Bani ha delle interessanti moschee,
di cui qualcuna costruita seguendo un’ispirazione yemenita. Rappresentano il risultato della
predicazione d’un santone di fede mussulmana, che dopo aver viaggiato in diversi paesi, si è
stabilito a Bani ed ha trasformato questo piccolo villaggio in un importante centro di culto. Campo.
5° giorno
Bani-Pama
Si entra in territorio Gurmanché, dove un tempo esisteva un regno guerriero che da Pama, la
capitale, tentò l’espansione a danno dei territori vicini. I guerrieri ora son divenuti agricoltori e piccoli
allevatori, mentre Pama è centro di una riserva faunistica, collegata al Parco Nazionale di Arly, che
protegge le specie sopravvissute alle battute di caccia del secolo scorso: antilopi, babbuini,
gazzelle, scimmie, facoceri e ippopotami, ma anche elefanti e leoni. Cena e pernottamento all’hotel
Relais de la Kompienga.
6° giorno
Pama-Natitingou
Si attraversa la frontiera per entrare nel nord del Benin, dove vivono popolazioni che sono state
definite « le genti delle case fortificate ». In queste regioni, fra le più autentiche del continente
africano, la vita si perpetua senza modificazioni da secoli, all’interno di grandi case patriarcali
fortificate ed isolate. Visita del territorio dei Somba, “nudi”, etnia ancora oggi in gran parte animista
che deve il suo nome al fatto che fino a pochissimi anni fa non conosceva gli indumenti. Per ragioni
di difesa si sono rifugiati da secoli nella catena montagnosa dell’Atakora, su un territorio di difficile
accesso. Non si riuniscono mai in villaggi ma costruiscono case monofamiliari chiamate “tata”,
simili a piccoli castelli, che si presentano come costruzioni semicircolari chiuse verso l’esterno
come una fortezza: uno dei più begli esempi d’architettura tradizionale africana. Con l’accordo
preliminare degli abitanti è possibile entrare nelle case per capire la distribuzione delle stanze e lo
svolgimento della vita quotidiana. Cena e pernottamento in hotel a Natitingou.
7° giorno
Natitingou-Djougou
Escursione a piedi alla scoperta degli antichi villaggi Taneka situati sulle pendici dei monti omonimi.
I villaggi sono composti da capanne rotonde con i tetti conici, protetti al centro da vasi di terracotta.
La parte superiore dei villaggi è abitata dai sacerdoti dei feticci, vestiti solo con una pelle di capra, e
dai giovani iniziati. Questa popolazione abita su un sito archeologico da più secoli. Pare che i primi
abitanti, d'origine Kabyé, abbiano occupato la montagna nel IX secolo d.C. Da allora altre
popolazioni si sono unite a loro formando una specie di melting-pot. Ogni gruppo ha conservato i
propri culti ed i propri riti d'iniziazione, ma insieme hanno creato anche istituzioni religiose e politiche
comuni. Camminando tra viuzze delimitate da pietre lisce, capita d'incontrare giovani ed adulti con il
capo raso, seminudi, che si preparano a delle celebrazioni iniziatiche. I Taneka ritengono che per «
fare » un uomo ci vuole tempo, pazienza, e tanto... sangue d'animali sacrificati. Insomma un
processo lungo tutta un'esistenza, a tal punto che la vita stessa diventa un rito di passaggio. Non
più dunque un'esistenza cadenzata da un prima e da un poi, ma percorsa da un'unica tensione.
Cena e pernottamento in hotel.
8° giorno
Djougou-Bohicon
Si continua in direzione sud, per sostare presso un importante luogo di culto vudù. La presenza di
diversi bastoncini di legno ricorda l’innumerevole serie di preghiere che sono state rivolte al dio
locale per soddisfare i bisogni della vita di tutti i giorni : un buon raccolto, un felice matrimonio, un
parto senza problemi, una promozione scolastica… Colori, movimenti, tam-tam e folla si fondono in
una sola vivace coreografia. Maschere dalle movenze di marionette, raccontano storie a carattere
morale-umoristico per l’educazione e il divertimento del villaggio. Ai non iniziati è evidente solo
l’aspetto ludico e burlone delle pantomime messe in scena dalle maschere, ma gli iniziati
conoscono anche l’aspetto nascosto. Geledé è legato alla madre-terra, alle stagioni, e ai suoi riti
agrari, capaci di rendere fertili i campi e le genti, unica e vera condizione alla gioia e al divertimento.
Cena e pernottamento in hotel.
9° giorno
Bohicon-Abomey-Ganvié
Visita al palazzo reale di Abomey, i cui muri sono decorati con simboli degli antichi re del regno di
Dahomey. Il palazzo è ora un museo che conserva documenti e oggetti rituali della corte. Vi si
trovano le grandi tombe che accolsero le spoglie dei re e un tempio in argilla mischiata a polvere
d’oro e sangue umano. Il regno di Dahomey, una volta fiorente, stabilì le basi del suo potere su uno
stato di guerra permanente che gli permise di catturare prigionieri da destinare al lucroso commercio
degli schiavi. L’esercito regale era formato soprattutto da truppe femminili, che si caratterizzavano
per l’audacia e la bellicosità. Qualche chilometro a nord di Cotonou si estende una regione lacustre
che accoglie Ganvié, esteso villaggio su palafitte raggiungibile dunque solo via acqua. Con una
grande piroga si raggiunge l’abitato, dove si passerà anche la notte in un piccolo hotel costruito
naturalmente su palafitte. Gli abitanti appartengono all’etnia Tofinou, costruiscono le loro capanne
su dei pali di teck e ricoprono i tetti delle loro abitazioni con una spessa coltre di paglia. La pesca è
l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso il mantenimento di abitudini
di vita e di regole di costruzione originali. E’ curioso assistere a questa vita acquatica, a questo
andirivieni tranquillo di piroghe, a questo traffico in cui il rumore è dato dal ritmo del remo, che
spesso esorta al canto. Ci si sveglia cullati dal rumore di fondo dei remi che battono sull’acqua.
Sono le piccole imbarcazioni condotte da bambini che si recano al pozzo, oppure da pescatori che
partono alla ricerca di una pesca abbondante, o da donne che si recano al mercato. Mercato
costituito, naturalmente, da piroghe in cui le mercanzie vengono esposte… Cena e pernottamento in
un tipico hotel su palafitte.
10° giorno
Ouidah-Grand Popo
E si raggiunge infine l’oceano e i villaggi costieri. Ouidah è considerata una delle capitali del vudù
africano. In questa città, antico porto del traffico negriero dall'architettura afro-portoghese
decadente, coabitano uno di fronte all'altro il tempio dei pitoni e la cattedrale cattolica. La lentezza
dei personaggi inondati dal sole... il battito lontano delle onde sulla spiaggia... il ritmo dei tamburi
rappresentano l'eco mormorante di colonne di schiavi imbarcati su queste spiagge. Un'atmosfera al
di fuori del tempo, molto ben descritta da Chatwin nel suo libro « Il viceré di Ouidah ». A Ouidah
visiteremo il Tempio dei Pitoni, dove questi serpenti sono venerati come vudù protettori della città; il
forte portoghese, trasformato in museo sulla tratta degli schiavi; la via del non-ritorno percorsa dai
prigionieri prima di essere imbarcati in direzione del nuovo mondo. In tutta la regione del litorale del
Benin e del Togo, il vudù è la religione tramandata dagli antenati ed è praticata con fervore. Arrivo a
Grand Popo, affacciato al golfo di Guinea. Cena e pernottamento in hotel.
11° giorno
Grand Popo-Cotonou
Il viaggio continua e finisce con un’escursione in piroga a motore lungo il fiume Mono alla scoperta
di piccoli villaggi, dove sono ancora in uso gli antichi procedimenti di estrazione del sale. La
navigazione ci condurrà ad un superbo estuario, in cui le acque del fiume e dell’oceano si
incontrano... Soste su spiagge bianche e deserte... Traversata delle lagune incorniciate da piccole
foreste di mangrovia... Lungo la costa i pescatori vivono in piccoli villaggi, costruiti coi rami delle
palme intrecciati, e sfidano quotidianamente l’oceano sulle grandi piroghe artisticamente scolpite. In
tutta la regione del litorale del Benin il vudu è la religione tramandata dagli antenati ed è praticata
con fervore. Si tratta di un’esperienza religiosa molto più ricca e complessa si quanto si pensi in
Europa. Il vudù non è una bassa forma di magia nera ma una religione che da’ senso e ordine alla
vita di milioni di persone, qui e altrove nel mondo. Nella “brousse” potremo andare alla scoperta di
questo culto in un villaggio. Durante la cerimonia può succedere che tra suoni di tamtam e canti tale
o tale Vudù s’impossessi d’alcuni adepti, dando luogo ad autentiche manifestazioni di trance. Una
grigliata di pesce sulla spiaggia per concludere allegramente il viaggio… In tarda serata
trasferimento all’aeroporto di Cotonou.
12° giorno
Cotonou-Italia
Imbarco sul volo di linea per l’Italia.
Prezzo per persona in doppia – partenza da Milano/Roma: € 2.250,00 - minimo 6 partecipanti
La quota comprende:
• I voli a/r da Milano/Roma in classe economy
• Sistemazione in camere doppie standard e in tende doppie tipo igloo
• Trasferimenti da e per l’ aeroporto
• Circuito a bordo di veicoli fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser o minibus
• Pensione completa
• Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
La quota non comprende:
• Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge: € 202,25 (calcolate per la partenza da Milano in
data 30-11-08)**
• L’importo dei visti d’ingresso (€ 120 complessive)
• L’assicurazione medico/bagaglio (€ 50,00)
• Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
Supplementi:
• supplemento base 4 passeggeri: € 220,00
• Sistemazione in singola: € 400,00
• *Vettore aereo alta stagione: € 100,00
• Assicurazione annullamento facoltativa
** NOTA BENE: Data l’estrema, imprevedibile variabilità delle tasse aeroportuali, security tax e fuel
surcharge il loro importo definitivo sarà disponibile a 21 giorni dalla data di partenza.
I servizi in West Africa sono pagati in Euro. Le quote offerte non sono soggette ad adeguamento
valutario.
HARMATTAN Srl - via Marignana, 98 - 31021 Mogliano V.to
Tel. 041 8122956/041 5420641 Fax 041 8122938
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