Virginio Pizzali di Renato Bulfon

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Virginio Pizzali di Renato Bulfon
Virginio Pizzali di Renato Bulfon
UNA MAGLIA UNICA AL MONDO PER VIRGINIO PIZZALI CICLISTA SFORTUNATO Siamo verso metà degli anni cinquanta, il ciclismo su pista è popolare quanto quello su strada, il
suo fascino lo esercita anche la specialità del mezzofondo stayer, chiamata anche dietro motori,
nel programma dei Campionati Mondiali non è prevista però l’assegnazione del titolo fra i
dilettanti.
L’U.C.I. se ne avvede ed in attesa di inserire la specialità definitivamente nel programma, nel
1957 decide di assegnare il titolo ufficioso in occasione del Criterium della pista organizzato a
Lipsia nel mese di Settembre. Un giovane ciclista friulano Virginio Pizzali nato a Mortegliano
(Udine) il 28 Settembre 1934 si aggiudica questa prova ed indossa una fiammante maglia
bianca con lo stemma dell’U.C.I. sul petto e le fascette iridate sulle mezze maniche, una maglia
fatta con un tessuto sintetico simile a quelle dei giorni nostri confezionata dalla ditta UNIS Sport
di Parigi. Questa maglia, unica al Mondo, non dà però a Pizzali la gloria di un titolo mondiale,
titolo che per Virginio resterà un sogno come quella sera del 13 Agosto 1959 quando Pizzali
professionista e con indosso la maglia azzurra sta dominando la finale del campionato mondiale
sul velodromo di Amsterdam, ma lasciamo alla penna del grande Rino Negri la conclusione di
questo capitolo che sulla Gazzetta dello Sport del 14 Agosto scriveva: A 14 giri dal traguardo un
fatto tragico, Pizzali in vantaggio nettamente su Timoner, cade uscendo dalla curva che
immette sul rettilineo della tribuna d’onore. Un urlo di spavento: la bicicletta dello sfortunato
azzurro vola fuori dalla pista, lui rimane a terra vicino alla balaustra. Viene soccorso e portato
sotto la tribuna centrale mentre Timoner non fatica minimamente ad aggiudicarsi il titolo, un
titolo che, senza il drammatico incidente, sarebbe stato nostro. Da cosa può essere stata
determinata la caduta di Pizzali? Pare che abbia preso un contraccolpo con il rullo ed abbia
fatto un salto mortale. Noi lo abbiamo visto a terra coperti come eravamo dal pubblico. Subito
dopo, visitato dai medici di servizio, Pizzali è stato portato all’ospedale. Il sanitario ha dichiarato
che non dovrebbe esserci frattura. Pizzali a riconosciuto i giornalisti italiani che lo hanno
interrogato. Il ragazzo, con le lacrime agli occhi, ha detto di aver urlato a Pasquier di allungare
dato che si trovava ormai nella fase conclusiva della competizione, mentre Pasquier non
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avrebbe sentito l’invito. Di qui il contraccolpo che Pizzali ha preso contro il rullo.
La caduta di Amsterdam ci porta al ricordo delle Olimpiadi di Melbourne del 1956, quando
Virginio Pizzali alle prime armi con la maglia della nazionale viene promosso titolare del
quartetto dell’inseguimento assieme a Faggin, Domenicali e Gandini. Nelle qualificazioni Pizzali
cade e così finisce la sua avventura olimpica, l’Italia poi vincerà la medaglia d’oro con
Gasparella al suo posto. Pizzali nella sua carriera sarà per quattro volte campione d’Italia del
mezzofondo professionisti nel 1958, 59, 61 e 62, una carriera questa del ciclista friulano divisa
tra gioie, delusioni ed una maglia unica al mondo. Virginio Pizzali si gode ora i suoi quasi
settantacinque anni splendidamente portati nella tranquilla città di Udine dove è stato
presidente della sezione udinese degli atleti Azzurri d’Italia. La sua maglia unica al Mondo è
invece conservata nel mio personale museo assieme alle altre sue maglie tricolore ed azzurra.
Renato Bulfon
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