INTERVENTO DEL MINISTRO DELLE PARI OPPORTUNITA` Signor

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INTERVENTO DEL MINISTRO DELLE PARI OPPORTUNITA` Signor
INTERVENTO DEL MINISTRO DELLE PARI OPPORTUNITA’
Signor Presidente, Signore e Signori, Cari colleghi,
ringrazio innanzitutto il Governo del Brasile per l’ospitalità che ha
voluto riservare alle delegazioni straniere e per aver organizzato, insieme ad
UNICEF ed ECPAT – International, queste giornate dedicate alla lotta allo
sfruttamento sessuale dei minori, lotta nella quale tutti gli Stati hanno grandi
responsabilità.
A seguito dei due precedenti Convegni Mondiali, tenuti a Stoccolma nel
1996 e nella città di Yokohama nel 2001, sono state emanate importanti
dichiarazioni di intenti, grazie alle quali molti Paesi si sono proficuamente
impegnati attraverso piani d’azione che hanno previsto interventi sia di natura
repressiva sia di natura preventiva, per contrastare il terribile fenomeno della
pedofilia e pedopornografia. Sono certa che, anche il terzo Convegno di Rio
sarà foriero di altrettanti e proficui spunti di riflessione e di azione.
L’Italia, attraverso delle sostanziali modifiche al codice penale italiano,
ha deciso con fermezza di allinearsi sia alle indicazioni emerse dai due
Congressi precedenti sia alle disposizioni del Protocollo Opzionale
alla
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (CRC) relativo alla
vendita di bambini, prostituzione minorile e pornografia minorile.
L´Italia fin dal 1996 ha introdotto nel codice penale il reato di
prostituzione minorile (art.600bis c.p.) prevedendo pene molto elevate per chi
induce alla prostituzione un minore di anni diciotto, pene elevate per chi
compie atti sessuali con un minore tra i 14 e i 18 anni ed elevatissime se il
minore ha meno di 14 anni.
A questo proposito mi compiaccio del grande impegno profuso dal Brasile in
questo senso, dal punto di vista delle innovazioni legislative.
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L`Italia ha previsto il reato di pornografia minorile (art. 600 ter c.p.) per chi
utilizzando minori degli anni 18 realizza esibizioni pornografiche o produce
materiale pornografico o induce i minori a parteciparvi.
E` reato fare commercio del materiale, detenere, divulgare, distribuire,
diffondere, pubblicizzare detto materiale (anche se virtuale).
Dal 1998, inoltre, il Legislatore italiano ha introdotto l’equivalenza tra il
concetto di sfruttamento sessuale a fini commerciali e la riduzione in
schiavitù. Ha altresì considerato tali forme di sfruttamento come serie
minacce alla salvaguardia dello sviluppo fisico e psicologico dei minori,
collocando le nuove fattispecie nell’ambito dei “Delitti contro la personalità
individuale”.
Ritengo fondamentali questi passaggi, poiché l’elemento centrale che si
vuole tutelare è sempre e comunque il minore: questo è tanto valido per i
reati di violenza sessuale quanto per quelli di sfruttamento. Dove, per
sfruttamento, intendiamo sia l’utilizzo del minore con finalità di
prostituzione, sia l’utilizzo dei minori per la produzione di immagini
pornografiche.
Il mutare dei tempi rende evidenti ulteriori necessità: prima fra tutti
l’omogeneità
legislativa
tra
i
Paesi
coinvolti
nel turpe reato
di
pedopornografia e pedofilia.
Primo strumento comune a cui rivolgersi può innanzitutto essere
considerato la nuova Convenzione di Lanzarote.
La “Convenzione sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e
l’abuso sessuale”, promossa dal Consiglio d’Europa, è stata concepita come
uno strumento di natura vincolante per i Paesi firmatari, tale da rappresentare
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un effettivo valore aggiunto rispetto agli strumenti esistenti. E’ il nuovo
orizzonte per gli Stati che credono profondamente nell’importanza
dell’azione comune. Aderire a questo importante ed innovativo strumento
internazionale significa, infatti, apprestarsi ad affrontare le nuove sfide che
attendono gli Stati nell’immediato futuro. Mi riferisco, in particolare:
1) all’importanza di arginare le nuove fattispecie di reato che si vanno
delineando attraverso le nuove tecnologie, come ad es. l’adescamento dei
minori attraverso Internet, che rappresenta l’assoluta novità introdotta dalla
Convenzione nel panorama normativo internazionale;
2)alla necessità di identificare le vittime. Dietro ogni immagine di
bambini sfruttati attraverso la pornografia c’è infatti un bambino in carne ed
ossa, che non dobbiamo dimenticare;
3)alla necessità di contrastare l’utilizzazione dei bambini per finalità di
prostituzione nei paesi ad alto rischio, in particolare mediante l’applicazione
dell’extraterritorialità e del principio della certezza della pena, sanzionando
anche l’utilizzo dei minori per spettacoli pornografici e la partecipazione
consapevole degli adulti a tali turpi spettacoli;
4) alla necessità, infine, di promuovere l’attività di cooperazione
internazionale: nella nuova Convenzione si introduce l’impegno per gli Stati
ad effettuare programmi di cooperazione allo sviluppo nei Paesi a maggior
rischio di sfruttamento sessuale dei minori, al fine di prevenire e contrastare il
fenomeno e per combatterne la sua dimensione transnazionale. A questo
proposito, desidero ricordare che il Ministero degli Affari Esteri italiano,
attraverso la Direzione Generale per Cooperazione allo Sviluppo, svolge un
ruolo di primo piano a livello internazionale nel finanziamento dei
programmi di lotta alla tratta e allo sfruttamento sessuale commerciale dei
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minori, anche nel turismo, in numerose zone del mondo. Coerentemente con
questo ruolo, la Cooperazione italiana, insieme ad UNICEF, ha organizzato a
Firenze, lo scorso ottobre, una Conferenza internazionale sul ruolo della
cooperazione per la prevenzione e la risposta allo sfruttamento sessuale di
bambini ed adolescenti, i cui risultati verranno presentati venerdì prossimo in
uno dei workshops del Congresso.
5) infine, reputo opportuno sollecitare un esercizio sempre più
stringente in merito alla cooperazione giudiziaria e di polizia.
Voglio inoltre ricordare l’importanza per tutti i Paesi di prevedere un sempre
più efficace coordinamento politico: questo è stato elemento condiviso sia a
Stoccolma che a Yokohama ed è stato ribadito nella nuova Convenzione di
Lanzarote.
Relativamente al mio Paese, com’è noto l'Italia si è da sempre posta in prima
linea nella lotta all’abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori, avviando
da tempo un incisivo processo di adeguamento normativo per dotarsi di
strumenti di contrasto moderni ed efficaci a questo turpe fenomeno.
Tale impegno è stato da subito confermato anche dal Governo che oggi ho
l’onore di rappresentare, che immediatamente già dai primi interventi ha
tracciato il solco delle future azioni che interesseranno il settore della
prevenzione, del contrasto e dell'assistenza a bambini ed adolescenti vittime
di abuso e sfruttamento sessuale.
Tra i vari compiti attribuiti al Ministero per le Pari Opportunità che mi pregio
di servire, vi è quello di promuovere e coordinare le azioni di Governo in
materia sia di abuso e sfruttamento sessuale a danno dei minori sia di
violazione dei loro diritti fondamentali. Uno dei primi interventi che, come
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Ministro per le Pari Opportunità, ho ritenuto opportuno porre in essere è
stato quello di presentare uno schema di disegno di legge volto ad istituire,
anche in Italia, un “ Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza”.
Il disegno di legge, da poco licenziato dal Consiglio dei Ministri, prevede in
particolare l’istituzione di una figura atta specificamente a garantire
informazioni, accertamenti e controlli al fine di tutelare i diritti e l’ascolto dei
minori, in conformità a quanto previsto sia dalla Convenzione sui Diritti del
Fanciullo sia dalla Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei fanciulli,
fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996 e ratificata con la legge 20 marzo 2003,
n. 77.
L’istituzione del Garante, oltre a rappresentare un passo importante in
materia di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, nell’ordinamento italiano,
risponde finalmente alle sollecitazioni internazionali al riguardo.
Lo Stato italiano è dotato, inoltre, di due organismi: l’Osservatorio per il
contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, che è un organismo del
mio dicastero, ed il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia su
internet, organismo istituito presso il Ministero dell’Interno. Questi due
organismi, estremamente innovativi ed il cui modello è stato portato come
buona pratica nella negoziazione della Convenzione di Lanzarote, svolgono
delle azioni fondamentali: il primo si occupa della raccolta dei dati attraverso
la previsione di una specifica banca dati, nel pieno rispetto della privacy, e
svolge attività di studio del fenomeno con un approccio rigoroso e scientifico
al fine d’implementare le politiche; il secondo pone in essere azioni di
contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori attraverso le
immagini pornografiche via internet, con la previsione di unità specializzate
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che controllano la rete, creano delle black list ed operano il controllo
dell’acquisto delle immagini attraverso le carte di pagamento.
Vorrei infine ribadire la necessità per tutti gli Stati di operare affinché sia
raggiunta la piena consapevolezza di attivare la responsabilità del settore
civile, ossia degli ISP (Internet Service Provider) e degli Istituti di Credito.
Vorrei inoltre ricordare l’importanza di effettuare dei Piani d’azione specifici,
che coinvolgano in un tavolo di lavoro non solo le amministrazioni ma anche
le maggiori ONG impegnate nella lotta al fenomeno in campo internazionale,
ricordando che tale fenomeno è strettamente legato a quello della tratta e che
supera, tristemente, i confini di ogni Nazione per divenire piaga
internazionale comune ai Popoli.
E’ necessario, in definitiva, un impegno comune. Per ribadire tale impegno, a
conclusione del mio discorso vorrei citare la seguente frase di Kofi Annan,
già Segretario Generale dell’ONU. “Non c’è responsabilità più sacra di quella
che il mondo ha verso i bambini. Non c’è dovere più importante di garantire
che siano rispettati i loro diritti, che il loro benessere sia tutelato, che le loro
vite siano libere dalla paura e dal bisogno che essi possano crescere nella
pace”. E’ con questa frase che rinnovo gli auguri del Governo Italiano ed i
miei personali per una buona continuazione dei lavori.
Grazie per l’attenzione
Mara Carfagna
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