Scarica - Giuliano Pisapia
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lettera aperta alla città Può un sindaco aiutare a essere più felici? Io credo di sì. Sono anzi convinto che il dovere primario di chi governa il bene comune nell’interesse generale sia proprio di accrescere il benessere dei cittadini. Non è un’idea romantica, è un’intuizione che va dritta al cuore della vita sociale: stare bene con se stessi, stare bene con gli altri. Il mio impegno è questo, semplicemente: essere il sindaco di una città migliore, più felice perché capace di recuperare la sua anima, il suo spirito operoso e il senso del dovere che non significa sacrificio ma responsabilità, e di ritrovare quella generosità che le ha permesso di diventare più grande, più aperta e tra le prime nel mondo. Per questo ho varato l’Officina per la città e ne ho seguito i lavori: vitamine, per Milano. Ho letto i documenti che sono stati elaborati e sintetizzati dalle coordinatrici. Da un progetto bellissimo, articolato e concreto, destinato a divenire un puntuale programma di governo, ho messo a fuoco quattro obiettivi essenziali. Quattro obiettivi semplici semplici, come tutte le cose straordinarie. Primo: voglio respirare insieme a voi aria pulita. Aprire le finestre delle nostre case, fare entrare Milano e la sua aria e scoprire che è aria nuova. Secondo: il lavoro. La città a cui penso da sempre è una città nella quale il lavoro è dignità, libertà, valore fondamentale. è il lavoro dipendente, il lavoro delle professioni, i mille mestieri. Ci vuole un nuovo sviluppo e ci sono molte proposte: sappiamo tutti che sarà molto impegnativo, ma su questo Milano potrà vincere. Terzo: voglio potermi muovere insieme a tutti voi in una grande e bella città. Non sarebbe semplice e straordinario? Meno auto in centro, più mezzi pubblici, una fermata a pochi metri da tutte le case nelle periferie, traffico scorrevole per poter andare da un capo all’altro della città in un tempo ragionevole e sicuri, anche in bicicletta. Per viverla tutta, la nostra Milano. Quarto: la cultura. è ossigeno autentico per la città, con la sua fiorente industria e il vasto mondo di autoproduzione e microimprenditorialità artistica e artigianale. Che voglio aiutare a essere ancora più libera, forte e creativa. Perché Milano, che se lo merita, torni a essere una capitale europea anche da questo punto di vista. ce la faremo Tic toc, il tempo stringe. è vero, mancano oltre due mesi alle centrodestra, mentre la Moratti piace praticamente solo ai suoi elezioni amministrative, ma la corsa per il sindaco di Milano è già (e nemmeno a tutti): se il 71% dei milanesi di centrodestra è con partita. E accanto ai candidati in marcia, fioccano i sondaggi. lei, la percentuale di quelli di centro è del 26% e un misero 4% di Numeri che, finalmente, cantano per tutti i milanesi che non ne quelli di centrosinistra. possono più di due decenni di governo leghista-berlusconiano (da “Sono numeri importanti, frutto di un sondaggio indipendente. Formentini alla Moratti, per capirci). Dimostrano che Milano ha voglia di primavera, di aria migliore, di Dice infatti la rilevazione dell’istituto Swg pubblicata in due un sindaco che si faccia carico delle mille risorse di questa città tranche dal Sole 24 Ore - il quotidiano della Confindustria, di certo straordinaria e le faccia esprimere in tutte le loro potenzialità”, non un foglio sovversivo… - che Giuliano Pisapia e Letizia Moratti commenta Pisapia. Aggiungendo: “Fatelo sapere in giro che la pari sono. primavera si avvicina, che questa volta si cambia”. Qui lui si Nel dettaglio, il sondaggio (effettuato dal 2 al 4 febbraio) racconta ferma, perché il suo ruolo glielo impone. che il candidato del centrosinistra raccoglie tra il 41 e il 44% dei Ma noi, il suo staff, possiamo invece scriverlo con il giusto consensi contro una “forchetta” attribuita al sindaco uscente che orgoglio: i sondaggi parlano chiaro, vincere a Milano si può va dal 41 al 42%. Andasse davvero così, sarebbe già un successo e Giuliano Pisapia è l’uomo giusto per farlo. L’obiettivo, da qui per il centrosinistra milanese: vale la pena ricordare che negli a maggio, è consolidare questi numeri e farli crescere fino a ultimi vent’anni il candidato del centrodestra ha sempre vinto al diventare maggioranza. primo turno, eccezion fatta per le elezioni del 1997 quando Aldo Insomma, cari (e)lettori tirate fuori la voce. Dimostrate, come avete Fumagalli riuscì ad arrivare al ballottaggio contro Albertini. già fatto con quella straordinaria prova di democrazia partecipata Nel sondaggio Swg, Pisapia vince anche analizzando la “fiducia” che è l’Officina per la città (vedi il dossier che pubblichiamo qui a che la sua candidatura esprime, a prescindere dalla propensione fianco), che “la forza gentile per cambiare Milano” non è solo uno di voto degli elettori. In lui credono infatti il 76% dei cittadini di slogan della nostra campagna, ma un’idea concreta che cammina centrosinistra, ma anche il 47% di quelli di centro e ben il 26% di (anche) sulle vostre gambe. orientamento di voto al primo turno Giuliano Pisapia 41% - 44% Letizia Moratti 41% - 42% Terzo Polo 8% - 11% Altri 5% - 7% Sopra, nostra elaborazione dal sondaggio Swg realizzato dal 2 al 4 febbraio e pubblicato dal Sole 24 Ore del 9 febbraio (nell’immagine a sinistra) Una parte dei mille di Pisapia a un aperitivo nella sede del comitato elettorale in piazza Santa Maria Beltrade 10 Chi avrebbe creduto che un progetto concreto per Milano potesse essere elaborato collegialmente? Giuliano Pisapia ci ha creduto, insieme a lui ci hanno creduto Anna Puccio, Barbara Randazzo e Caterina Sarfatti, e insieme a loro ci hanno creduto mille persone, mille milanesi come tanti: bravi, competenti, generosi, volenterosi. Hanno lavorato per settimane, producendo idee, confrontandosi senza remore, cercando di trovare nell’unità di intenti una sintesi plurale capace di superare le differenze. Perché insieme è meglio. Perché ci vuole il senso di comunità per costruire una città migliore. Milano. Semplicemente Milano. Che è già, sarebbe già, un luogo straordinario, se non le avessero tolto smalto e rubato l’energia e l’aria. Con il lavoro dei mille dell’Officina possiamo ripartire, anche grazie ai mille dell’Officina possiamo credere nel cambiamento, possiamo avere fiducia in ciò che Milano è già e può essere ancora. A Milano si può tutto. Anche costruire un progetto insieme a mille e poi altri mille fino a contagiare d’entusiasmo tutta intera la città. sviluppo urbano una città sostenibile, accessibile, VERDE. non periferie ma tanti nuovi centri. un’expo partecipata e diffusa Milano non è da sola. Perché aria e acqua non si fermano ai confini amministrativi. Perché il traffico insostenibile ha ragioni che vanno oltre le tangenziali. Vogliamo una città capace di “riabitare” i suoi spazi, più ricca di verde, nella quale ci si muova facilmente a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, anche di notte. Che offra una casa sostenibile e accessibile a tutti. In cui l’acqua serva alla città e non l’allaghi. Una città più moderna, cuore dell’economia verde, grazie all’efficienza energetica, alle energie rinnovabili e alla riduzione dei rifiuti. Una città dove si respira e ci si muove bene. Milano ha bisogno di una nuova strategia per la mobilità nell’area metropolitana. Come? Con un pedaggio di congestione, ovvero trasformando l’ecopass in un pedaggio differenziato per dimensione e cilindrata dei veicoli. Diffondendo bike e car sharing. Creando una ciclabilità diffusa anche con interventi poco costosi, come rastrelliere e segnaletica stradale, ma soprattutto facendo rispettare il divieto di sosta delle quattro ruote. Puntando sui parcheggi di interscambio, che integrino attività commerciali, di servizio (utili ai pendolari) e che siano in grado di garantire sicurezza d’uso anche al di fuori delle ore di punta. Le domeniche a piedi devono essere una grande e utile esperienza collettiva, che vogliamo programmare e gestire con i cittadini. Non come emergenza smog. Attivando una Consulta per coordinare e valorizzare le attività di quartiere, gli orari domenicali, le esigenze di mobilità e l’aspirazione all’aria pulita e alla vivibilità. Saranno incentivate le iniziative all’aria aperta e i giochi dei bambini. è indispensabile una grande svolta per le politiche sulla casa. Abbiamo pensato a una Agenzia della Casa per facilitare, attraverso meccanismi di incentivi fiscali, agevolazioni economiche e garanzie giuridico-normative, l’incontro tra la domanda e l’offerta abitativa in una logica metropolitana. Per queste ragioni cambieremo il Piano di Governo del Territorio per riutilizzare e non consumare suolo. coesione sociale le politiche sociali sono un investimento, non un costo: ricostruirle può essere motore di sviluppo. Diamo vita ai “centri di quartiere” Proponiamo di riorganizzare il sistema e i servizi comunali attorno ai “centri di quartiere”, nuovi punti unici di accesso ai servizi e luoghi di animazione sociale. Un punto di ascolto e orientamento per i cittadini e le famiglie, un luogo per l’associazionismo e il volontariato, un luogo per la nascita e il coordinamento delle reti del territorio. Bisogna reagire alla frantumazione di questi anni, collegare le tante esperienze che già esistono, procedere verso la realizzazione del welfare di comunità. Inoltre, nell’attuale situazione di crisi, dobbiamo rivedere e integrare gli interventi di sostegno ai redditi e di inserimento sociale per contrastare nuove e vecchie povertà e marginalità. Il sindaco è la massima autorità sanitaria e deve riprendere le sue responsabilità di legge nella tutela della salute e nelle politiche ospedaliere. Milano deve fare molto per i quattrocentomila cittadini over 65 anni: facilitare la loro autonomia di vita, riducendo la solitudine e l’isolamento sociale e favorendo nuove forme di coabitazione nei loro quartieri; istituendo l’albo delle badanti e potenziando l’assistenza domiciliare. Ma anche gli anziani possono fare molto per Milano diventando una risorsa reale d’interazione con bambini, migranti e altri anziani. La disabilità a Milano è di fatto una condizione “fantasma”. Vogliamo affermare un pensiero inclusivo che attraversi tutti i settori dell’amministrazione cittadina: dalla mobilità all’istruzione, dal lavoro allo sport. Anche in questo ambito il nostro obiettivo è l’autonomia di vita, sostenendo le famiglie con l’istituzione del tutor, cioè qualcuno a cui rivolgersi per avere risposte concrete ai loro problemi quotidiani. Lo sport come fattore fondamentale di coesione sociale, educazione civica, prevenzione e benessere psicofisico. finanza civica trasparenza, correttezza e competenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche. perché sono soldi dei cittadini Il centrosinistra che si candida a governare la città deve dare risposte che non si limitino all’utilizzo del bilancio comunale in chiave di semplice fornitura di servizi pubblici e di assistenza alle fasce sociali più deboli. Vogliamo che la municipalità, nel rispetto dei vincoli di bilancio, dia continuità all’erogazione di servizi pubblici di qualità, riuscendo però anche a catalizzare energie, a fare rete con il capitale privato, determinando una nuova fase di sviluppo economico territoriale. Il nostro governo della città avrà quattro assi portanti: lotta all’evasione dei tributi locali ed erariali, recuperando risorse e ristabilendo un fondamentale principio di equità tra i cittadini; Bilancio a Progetto non più basato sulla spesa storica, affidando le risorse agli assessorati di anno in anno in base alla qualità dei progetti; BOC, buoni di investimento civico rivolti a risparmiatori milanesi, che finanzino progetti urbani; aziende partecipate come strumento di sviluppo della città e non un bancomat per coprire la cattiva gestione della spesa corrente. nuovo sviluppo economico La città non lascia solo chi perde il lavoro, sostiene le imprese sane e le nuove iniziative, premia qualità, competenza e legalità La crisi del lavoro si affronta con il tavolo permanente per le crisi aziendali e sviluppando nuove occasioni. Serve un coordinamento delle agenzie per il lavoro, capace di mettere in contatto lavoratori, imprese e artigiani, e di produrre formazione continua e di qualità controllata. Milano può crescere liberando la grande capacità innovativa che c’è nel suo tessuto economico, migliorando i servizi generali e destinati alle imprese e alle professioni, attuando la semplificazione amministrativa, sostenendo anche con un fondo d’investimento municipale l’avvio di iniziative che nascono dalla ricerca. Chiediamo la riattivazione dell’Agenzia nazionale per l’innovazione mettendo a disposizione una sede adeguata; costituiremo una struttura per il trasferimento tecnologico tra centri di ricerca, università e impresa nei settori delle bioscienze, agroalimentare (Expo), energie alternative, strumentazioni medicali, materiali avanzati. Microcredito come sostegno della piccola impresa individuale. Il Comune pagherà rapidamente le sue fatture e opererà in base al principio della qualità e non del massimo ribasso. il comune modello Fare di Milano un nuovo esempio di amministrazione pubblica: i cittadini avranno il Comune vicino, amico e trasparente Una città metropolitana che dialoghi con i Comuni dell’hinterland e dia alle sue zone più poteri, decisionali e progettuali. Così da costruire in 5 anni la Grande Milano, con la creazione, al posto delle attuali zone, delle municipalità. Il nuovo Comune che vogliamo deve realizzare un patto tra cittadinanza e amministrazione comunale, perché dalla qualità della macchina amministrativa dipendono la qualità delle politiche pubbliche e dei servizi ai cittadini. Ecco perché si deve riorganizzare la macchina amministrativa coinvolgendo i cittadini, definendo gli obiettivi, rendendo periodicamente conto dei risultati. I procedimenti per le nomine degli oltre duecento incarichi tra Comune, organismi collegati e società partecipate devono essere trasparenti. L’elenco degli organismi, degli incarichi, delle procedure per accedervi, le delibere corrispondenti e i compensi devono essere pubblicati sul sito internet del Comune in maniera chiara e comprensibile a tutti. No ai doppi incarichi. Ci deve essere incompatibilità tra consigliere o assessore comunale e incarichi nei consigli di amministrazione. Il bilancio comunale deve essere chiaro e leggibile, così che ogni cittadino possa verificare autonomamente entrate e spese. la città dei diritti UNIVERSITÀ, RICERCA E INNOVAZIONE Una città giusta ed eguale, laica e plurale, di cittadini consapevoli dei propri diritti, in cui nessuno si senta ospite o estraneo conferenza permanente tra comune, atenei e imprese. migliorare le condizioni di vita e di studio. attrarre intelligenze dall’estero In tutte le zone del nuovo decentramento nascerà uno Sportello dei diritti, a cui i cittadini potranno rivolgersi per raccogliere informazioni sul funzionamento della pubblica amministrazione, effettuare segnalazioni su condizioni di strade, scuole, parchi, giardini, semafori e passaggi pedonali, illuminazione pubblica, microdelinquenza, funzionamento dei servizi pubblici, sicurezza sul lavoro. Per coinvolgere i cittadini stranieri nelle decisioni politiche della città, la nuova amministrazione si impegnerà perché venga fatta la legge sul diritto di voto amministrativo per i cittadini residenti da almeno tre anni. Verrà modificato lo statuto del Comune per il diritto di voto nei referendum comunali e per la partecipazione alle consultazioni popolari. Ancora: istituire un Garante comunale dei diritti dei bambini e dei ragazzi; costituire il registro delle unioni civili per favorire la parità dei diritti e dei doveri delle comunità affettive e di vita; assicurare la piena libertà di esercizio dei culti religiosi in condizioni di dignità. Per ampi strati della popolazione, dagli anziani ai bambini, è molto importante la presenza degli animali di affezione e per questo lanceremo il Manifesto dei diritti degli animali. legalità è cresciuta la paura e non la sicurezza: I quartieri devono tornare a vivere. Liste pulite. Legalità nell’azione amministrativa. commissione antimafia Per una Milano davvero sicura si deve agire su più fronti: legalità nell’amministrazione e prevenzione della corruzione, lotta alla criminalità organizzata, sicurezza urbana. La prima cosa da fare, per dare subito un segno di cambiamento, è la revoca delle ordinanze inutili e dannose per il clima nei quartieri e per le attività economiche. Bisogna pensare ad azioni di prevenzione sociale che portino luce e vita nei quartieri. Il Comune deve, finalmente, istituire la Commissione antimafia, specialmente in vista dell’Expo. Si deve creare, infine, un Osservatorio permanente della criminalità diffusa, ovvero un ufficio operativo che si occupi essenzialmente di sostenere i cittadini vittime della criminalità, al fine di sconfiggere una condizione umana pericolosa e dannosa quale la solitudine. Liste elettorali pulite: adesione al codice di autoregolamentazione della Commissione parlamentare antimafia. Il Comune deve attuare una politica di sistema verso le proprie università. Pensiamo alla creazione di una Conferenza permanente tra Comune, università, enti di ricerca, imprese. Metteremo in atto delle iniziative per migliorare la fruibilità degli spazi fisici attualmente dedicati allo studio, allo sport e alla diffusione della cultura: pensiamo a dei veri e propri campus universitari a partire da Città Studi. È necessaria poi una piena e libera accessibilità wi-fi sul territorio milanese. Sono urgenti misure per finanziare borse di mobilità (per formazione e ricerca all’estero), con impegno a rientrare a Milano. Il Comune potrebbe farsi garante della trasparenza del sistema raccogliendo buona parte dei fondi necessari dai privati (aziende, fondazioni, banche, privati cittadini). L’INDUSTRIA CULTURALE E IL DISTRETTO DELLA CREATIVITÀ milano PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA CULTURA, fattore di sviluppo e trasformazione della città La cultura è uno strumento strategico essenziale di sviluppo e trasformazione della città: è autentico ossigeno. Rimettere Milano al passo con le altre metropoli d’Europa esige nuove forme di gestione e di distribuzione delle risorse pubbliche. Proponiamo un grande centro interculturale all’Ansaldo, uno dei tanti progetti annunciati e poi sospesi: così come analoghe esperienze nei principali centri europei, dovrà essere vetrina delle diverse culture, dei loro talenti artistici, luogo di servizi e di scambi culturali di respiro internazionale. Per potenziare poi il ruolo e i mezzi in dotazione alle biblioteche civiche, abbiamo pensato a dei veri e propri rifugi anti-noia: centri di vita culturale nei quartieri aperti di sera e nei weekend, destinati ai bambini e ai ragazzi (ma non solo a loro). Un marchio assegnato dal Comune: Milano si autoproduce. Un logo destinato a tutti gli autoproduttori di cultura, arte e artigianato che dimostrino la rispondenza fra la loro attività e i parametri di sostenibilità sociale e ambientale. La città condivisa - memorie urbane diffuse: un sito interattivo dei luoghi cittadini con significato storico culturale, con itinerari poi indicati fisicamente sul territorio con segnaletiche e interazione via cellulare. Le residenze artistiche e creative: riuso di spazi (es. Fabbrica del vapore e Teatro Lirico) e organizzazione di servizi con vocazione multidisciplinare, dove operatori culturali da tutto il mondo possano trovare occasione d’incontro, lavoro comune, realizzazione di progetti. Milano jam session, una vera e propria rassegna delle arti realizzata dal Comune: una settimana ogni anno di performance con forte vocazione transdisciplinare e interculturale. scuola e senso civico città internazionale Milanesi fin da piccoli: diritto allo studio per davvero, far vivere le scuole pubbliche aprendole alla città. rilancio delle civiche milano protagonista globale, nel vivo delle reti internazionali: non scelta d’immagine, ma pilastro dello sviluppo sostenibile Vogliamo scuole che siano al centro della vita dei quartieri, aperte tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l’anno e per tutta la vita. è necessario il rilancio delle scuole secondarie paritarie civiche, diurne e serali attraverso il rinnovamento degli indirizzi, adeguandoli ai bisogni espressi dall’utenza cittadina e con particolare attenzione alla formazione linguistica. La scuola deve essere di qualità: servono investimenti per il piano straordinario delle manutenzioni e della messa in sicurezza delle strutture, per la ristorazione scolastica, l’innovazione, il sostegno alla disabilità, il contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica. Ancora: riduzione dei costi alle famiglie e aumento dell’offerta di asili nido. Siamo consapevoli che non ci può essere scuola di qualità senza riconoscimento sociale del ruolo degli insegnanti. Il Comune deve creare una rete di sportelli chiamati “Nuove Cittadinanze” che offriranno informazione e assistenza, diventando capofila degli 80 Comuni della Provincia di Milano che già sono in rete. Estenderemo l’esperienza del vero e proprio laboratorio sociale “via Padova è meglio di Milano”. Milano deve promuovere campagne per l’educazione allo sviluppo e garantire la definizione partecipata delle strategie di cooperazione allargata a tutta la cittadinanza, migranti inclusi. Candidiamo Milano a capitale europea della sostenibilità per il 2015. Milano, città dove i diritti fondamentali siano patrimonio di tutti. Si devono poi introdurre agevolazioni fiscali e vantaggi economici a chi intende aprire caffè letterari internazionali, locali in cui si organizzino concerti di musica dal vivo, installazioni di artisti, mostre di pittura. l’officina in numeri 36 coordinatori 1 staff composto da 4 volontari “Finalmente questa città ha visto un luogo dove insegnanti, educatori, architetti, studenti, operatori sociali, medici, precari, liberi professionisti, insomma cittadini, sono stati direttamente coinvolti nella ricerca di soluzioni concrete e positive a problemi e tematiche di loro competenza, che toccano tutti i milanesi. Le Officine hanno anticipato il modo di fare politica che vogliamo portare in Comune”. Caterina Sarfatti (Paola, Dario, Silvia, Claudia) e 4 coordinatori (Anna, Barbara, Caterina, Michele) 254 pagine di elaborazioni 2 video girati 4 newsletter 3 comunicati stampa 2000 proposte 1000 persone coinvolte 30 riunioni in 21 giorni 11 tavoli di lavoro 62 sottogruppi I luoghi: piazza Santa Maria Beltrade 10, Casa della Cultura di via Borgogna 3, circolo Arci Bitte di via Watt 37, circolo di via Orti e tanti bar in giro per la città… la città dei giovani Le nuove generazioni devono essere messe nelle condizioni di far tornare grande Milano. Come fare? Favorire l’autonomia dei giovani grazie ad affitti accessibili. L’idea? Creare un’agenzia per la casa, con incentivi fiscali e garanzie giuridico-amministrative. Facilitare l’accesso al microcredito anche ai giovani con voglia di fare, ma senza famiglie ricche alle spalle. Organizzare spazi di coworking, ovvero luoghi fisici con orari flessibili, dotati di strumenti di lavoro e destinati a chi non ha sufficienti risorse per iniziare un’attività. Luoghi dove, fra l’altro, poter creare sinergie professionali e imprenditoriali. Un progetto quadro sull’adolescenza, da costruire con il coinvolgimento delle realtà presenti sul territorio, superando la frammentazione degli interventi e la logica emergenziale che caratterizzano l’approccio attuale. Nuovi cittadini: istituzione di un servizio civile comunale, che superi l’ostacolo del requisito della cittadinanza previsto dalla legislazione nazionale. Basta con la politica mirata solo alla chiusura e alla repressione. Invece, premiare e valorizzare (magari con l’istituzione di un Ambrogino 2.0...) esempi virtuosi di persone/ azioni/iniziative/progetti in grado di trasmettere speranza: “Qualcosa di diverso è possibile”. Garantire il diritto allo studio: rilancio delle scuole secondarie paritarie civiche, diurne e serali, adeguandone gli indirizzi ai nuovi bisogni formativi e culturali. Expo 2015: coinvolgere le competenze concentrate nelle sette università e nei numerosi centri di ricerca milanesi, anche attraverso bandi riservati ai giovani e premiando le tesi di laurea dedicate al tema. Fare del Comune il “motore” di una vera promozione culturale. Un esempio? Portare scrittori e artisti nelle scuole. Il Comune potrebbe coordinare iniziative simili, facendole però gestire dal punto dei vista dei costi (in parte o meglio ancora in toto) ai soggetti imprenditoriali interessati: editori, case discografiche, agenzie teatrali. Biennale internazionale dei giovani creatori dell’Europa e del Mediterraneo: un appuntamento capace di accogliere innovazione artistica e interculturale, dal sud e dal nord del mondo. Questo programma è inutile se non c’è un radicale cambiamento culturale e politico. Cioè, se i giovani non vengono messi in grado di essere pienamente attivi nella società, nel lavoro e nella politica. la milano delle donne Ripensare Milano come città delle donne vuole dire scegliere il loro sguardo e la loro competenza perché sono capaci di cogliere la complessità e le differenze che abitano la città. In questo senso è necessaria una prospettiva di genere trasversale a tutte le politiche che il Comune intende attuare per realizzare l’uguaglianza tra donne e uomini. Cosa serve secondo noi? Il primo diritto in città è il diritto a un’equa rappresentanza. Ciò significa garantire la presenza paritaria di donne e uomini, anche attraverso la modifica dello Statuto comunale vigente, in tutti i luoghi della decisione: in Giunta con l’assegnazione di assessorati “pesanti” (es. Bilancio, Cultura) senza limitarsi a quelli tradizionalmente “femminili”, nelle Presidenze delle commissioni comunali, nei consigli di amministrazione delle società e degli Enti partecipati, nelle nomine di rappresentanti del Comune in altri organismi. Questo criterio va esteso al processo della rappresentanza e dunque alla composizione di tutte le liste elettorali con l’alternanza tra donne e uomini. Sarebbe utile poi l’impegno a sostenere le candidature femminili anche dal punto di vista organizzativo ed economico. Lo strumento per attuare la trasversalità della prospettiva di genere rispetto a tutte le politiche comunali (servizi, trasporti, mobilità, sicurezza, istruzione, promozione economica ecc...) è il bilancio di genere, che consente una destinazione delle risorse sulla base delle differenti esigenze di uomini e donne e delle diseguaglianze ancora esistenti. Temi vitali come la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la cura dei bambini, degli anziani, delle fragilità, la lotta alla violenza di genere, il superamento degli stereotipi di genere non sono “questioni di donne”, ma vanno affrontati in quanto temi che riguardano l’intera società e che attraversano l’insieme delle politiche comunali. è anche necessario guardare ai cambiamenti nella città che pesano diversamente sulle donne (precarizzazione, nuove povertà, madri single). E allo stesso tempo riconoscere la potenzialità delle competenze e dei talenti. Infine, proponiamo la candidatura di Milano per la conferenza mondiale dell’Onu sulla donna nel 2015, da affiancare all’Expo. sostieni il cambiamento Comunicare le nostre idee costa. Per lottare ad armi pari serve anche il tuo aiuto. Sostieni la campagna di Giuliano Pisapia. Per mezzo di bonifico bancario: PISAPIAXMILANO Banca Popolare Etica - conto 134029 IBAN: IT 23 L 05018 01600 000000134029 Conto corrente postale: per mezzo di versamento a favore di PISAPIAXMILANO ccp n° 7741624 Carta di Credito e Postepay: vai sul sito www.pisapiaxmilano.com, entra nella sezione “Sostieni il Cambiamento”, clicca il tasto DONAZIONE e inserisci i tuoi dati si può dare una mano anche così Telefonare a potenziali elettori da casa vostra, ma anche usando la sede del comitato elettorale (all’interno di un progetto organizzato e con il coordinamento di altri volontari). Presidiare le pagode nelle piazze (volgarmente dette “gazebo”), distribuendo materiale di propaganda e avvicinando potenziali elettori. Distribuire volantini e altri materiali ai mercati, nelle piazze, fuori dai locali e in occasione delle mille iniziative della campagna. Preparare cibo per piccole manifestazioni pubbliche e incontri con gli elettori. “Indossare” Pisapia: appuntarsi spille, mettere magliette, legarsi al polso il nastro arancione di Giuliano e andare in partecipa attivamente Ci sono comitati per Giuliano Pisapia in ogni zona di Milano. Il coordinatore è Paolo Limonta ([email protected], oppure 338 4417440). Per contattare direttamente i comitati, ecco le loro mail zona per zona: giro con gli altri gadget by Pisapia: in una parola, essere testimonial itineranti della campagna. Organizzare incontri a casa o in locali a vostra disposizione, anche di carattere ludico: per esempio, c’è chi ha giocato a bridge o ha ballato la mazurka nel nome di Pisapia, a marzo ci sarà [email protected] - [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected] - [email protected] invece una maratona di tango pro Giuliano. Aderire Le sedi del comitato elettorale sono invece due: via Vigevano 43 (ingresso da via Sartirana), MM2 Porta Genova, tel. 02 87246163 oppure 331 3542459, mail: [email protected]; piazza Santa Maria Beltrade 10, MM1 e MM3 fermata Duomo. nei giorni indicati dal comitato elettorale, in a progetti di “incontro diffuso”, da organizzare anche in questo caso in spazi a vostra disposizione contemporanea con altri sostenitori. Partecipare a iniziative all’aperto, anche brevi, anche di giorno. se vuoi saperne di più Sono nato a Milano, il 20 maggio del 1949. Faccio l’avvocato e vorrei diventare il sindaco della città che amo e nella quale ho sempre vissuto. Il mio lavoro di penalista mi ha portato a contatto con le ingiustizie, le disuguaglianze, la mancanza di diritti. E da sempre mi sono impegnato per combatterle. Per me la politica è soprattutto servizio, verso i più umili e verso le istituzioni... Il libro si può acquistare direttamente al comitato elettorale di via vigevano 43 (ingresso da via sartirana) orgoglio milano. insieme possiamo.