Scarica - Giuliano Pisapia

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Scarica - Giuliano Pisapia
lettera aperta alla città
Può un sindaco aiutare a essere più felici? Io credo di sì.
Sono anzi convinto che il dovere primario di chi governa il bene comune nell’interesse generale sia proprio di accrescere il benessere dei cittadini.
Non è un’idea romantica, è un’intuizione che va dritta al cuore della vita sociale: stare bene con se stessi, stare bene con gli altri.
Il mio impegno è questo, semplicemente: essere il sindaco di una città migliore, più felice perché capace di recuperare la sua anima,
il suo spirito operoso e il senso del dovere che non significa sacrificio ma responsabilità,
e di ritrovare quella generosità che le ha permesso di diventare più grande, più aperta e tra le prime nel mondo.
Per questo ho varato l’Officina per la città e ne ho seguito i lavori: vitamine, per Milano. Ho letto i documenti che sono stati elaborati
e sintetizzati dalle coordinatrici. Da un progetto bellissimo, articolato e concreto, destinato a divenire un puntuale programma di governo,
ho messo a fuoco quattro obiettivi essenziali. Quattro obiettivi semplici semplici, come tutte le cose straordinarie.
Primo: voglio respirare insieme a voi aria pulita. Aprire le finestre delle nostre case, fare entrare Milano e la sua aria e scoprire che è aria nuova.
Secondo: il lavoro. La città a cui penso da sempre è una città nella quale il lavoro è dignità, libertà, valore fondamentale.
è il lavoro dipendente, il lavoro delle professioni, i mille mestieri. Ci vuole un nuovo sviluppo e ci sono molte proposte:
sappiamo tutti che sarà molto impegnativo, ma su questo Milano potrà vincere.
Terzo: voglio potermi muovere insieme a tutti voi in una grande e bella città. Non sarebbe semplice e straordinario?
Meno auto in centro, più mezzi pubblici, una fermata a pochi metri da tutte le case nelle periferie, traffico scorrevole
per poter andare da un capo all’altro della città in un tempo ragionevole e sicuri, anche in bicicletta. Per viverla tutta, la nostra Milano.
Quarto: la cultura. è ossigeno autentico per la città, con la sua fiorente industria
e il vasto mondo di autoproduzione e microimprenditorialità artistica e artigianale. Che voglio aiutare a essere ancora più libera, forte e creativa.
Perché Milano, che se lo merita, torni a essere una capitale europea anche da questo punto di vista.
ce la faremo
Tic toc, il tempo stringe. è vero, mancano oltre due mesi alle
centrodestra, mentre la Moratti piace praticamente solo ai suoi
elezioni amministrative, ma la corsa per il sindaco di Milano è già
(e nemmeno a tutti): se il 71% dei milanesi di centrodestra è con
partita. E accanto ai candidati in marcia, fioccano i sondaggi.
lei, la percentuale di quelli di centro è del 26% e un misero 4% di
Numeri che, finalmente, cantano per tutti i milanesi che non ne
quelli di centrosinistra.
possono più di due decenni di governo leghista-berlusconiano (da
“Sono numeri importanti, frutto di un sondaggio indipendente.
Formentini alla Moratti, per capirci).
Dimostrano che Milano ha voglia di primavera, di aria migliore, di
Dice infatti la rilevazione dell’istituto Swg pubblicata in due
un sindaco che si faccia carico delle mille risorse di questa città
tranche dal Sole 24 Ore - il quotidiano della Confindustria, di certo
straordinaria e le faccia esprimere in tutte le loro potenzialità”,
non un foglio sovversivo… - che Giuliano Pisapia e Letizia Moratti
commenta Pisapia. Aggiungendo: “Fatelo sapere in giro che la
pari sono.
primavera si avvicina, che questa volta si cambia”. Qui lui si
Nel dettaglio, il sondaggio (effettuato dal 2 al 4 febbraio) racconta
ferma, perché il suo ruolo glielo impone.
che il candidato del centrosinistra raccoglie tra il 41 e il 44% dei
Ma noi, il suo staff, possiamo invece scriverlo con il giusto
consensi contro una “forchetta” attribuita al sindaco uscente che
orgoglio: i sondaggi parlano chiaro, vincere a Milano si può
va dal 41 al 42%. Andasse davvero così, sarebbe già un successo
e Giuliano Pisapia è l’uomo giusto per farlo. L’obiettivo, da qui
per il centrosinistra milanese: vale la pena ricordare che negli
a maggio, è consolidare questi numeri e farli crescere fino a
ultimi vent’anni il candidato del centrodestra ha sempre vinto al
diventare maggioranza.
primo turno, eccezion fatta per le elezioni del 1997 quando Aldo
Insomma, cari (e)lettori tirate fuori la voce. Dimostrate, come avete
Fumagalli riuscì ad arrivare al ballottaggio contro Albertini.
già fatto con quella straordinaria prova di democrazia partecipata
Nel sondaggio Swg, Pisapia vince anche analizzando la “fiducia”
che è l’Officina per la città (vedi il dossier che pubblichiamo qui a
che la sua candidatura esprime, a prescindere dalla propensione
fianco), che “la forza gentile per cambiare Milano” non è solo uno
di voto degli elettori. In lui credono infatti il 76% dei cittadini di
slogan della nostra campagna, ma un’idea concreta che cammina
centrosinistra, ma anche il 47% di quelli di centro e ben il 26% di
(anche) sulle vostre gambe.
orientamento di voto al primo turno
Giuliano Pisapia
41% - 44%
Letizia Moratti
41% - 42%
Terzo Polo
8% - 11%
Altri
5% - 7%
Sopra, nostra elaborazione dal sondaggio Swg
realizzato dal 2 al 4 febbraio e pubblicato dal Sole 24 Ore del 9 febbraio
(nell’immagine a sinistra)
Una parte dei mille di Pisapia a un aperitivo nella sede del comitato elettorale in piazza Santa Maria Beltrade 10
Chi avrebbe creduto che un progetto concreto per
Milano potesse essere elaborato collegialmente?
Giuliano Pisapia ci ha creduto, insieme a lui ci
hanno creduto Anna Puccio, Barbara Randazzo e
Caterina Sarfatti, e insieme a loro ci hanno creduto
mille persone, mille milanesi come tanti: bravi,
competenti, generosi, volenterosi. Hanno lavorato
per settimane, producendo idee, confrontandosi
senza remore, cercando di trovare nell’unità di intenti
una sintesi plurale capace di superare le differenze.
Perché insieme è meglio. Perché ci vuole il senso
di comunità per costruire una città migliore. Milano.
Semplicemente Milano. Che è già, sarebbe già, un
luogo straordinario, se non le avessero tolto smalto
e rubato l’energia e l’aria. Con il lavoro dei mille
dell’Officina possiamo ripartire, anche grazie ai mille
dell’Officina possiamo credere nel cambiamento,
possiamo avere fiducia in ciò che Milano è già e
può essere ancora. A Milano si può tutto. Anche
costruire un progetto insieme a mille e poi altri mille
fino a contagiare d’entusiasmo tutta intera la città.
sviluppo urbano
una città sostenibile, accessibile, VERDE.
non periferie ma tanti nuovi centri.
un’expo partecipata e diffusa
Milano non è da sola. Perché aria e acqua non si fermano ai confini
amministrativi. Perché il traffico insostenibile ha ragioni che vanno oltre le
tangenziali. Vogliamo una città capace di “riabitare” i suoi spazi, più
ricca di verde, nella quale ci si muova facilmente a piedi, in bicicletta
e con i mezzi pubblici, anche di notte. Che offra una casa sostenibile e
accessibile a tutti. In cui l’acqua serva alla città e non l’allaghi. Una città più
moderna, cuore dell’economia verde, grazie all’efficienza energetica, alle
energie rinnovabili e alla riduzione dei rifiuti.
Una città dove si respira e ci si muove bene. Milano ha bisogno di una nuova
strategia per la mobilità nell’area metropolitana. Come? Con un pedaggio di
congestione, ovvero trasformando l’ecopass in un pedaggio differenziato
per dimensione e cilindrata dei veicoli. Diffondendo bike e car sharing.
Creando una ciclabilità diffusa anche con interventi poco costosi, come
rastrelliere e segnaletica stradale, ma soprattutto facendo rispettare il divieto
di sosta delle quattro ruote. Puntando sui parcheggi di interscambio, che
integrino attività commerciali, di servizio (utili ai pendolari) e che siano in
grado di garantire sicurezza d’uso anche al di fuori delle ore di punta.
Le domeniche a piedi devono essere una grande e utile esperienza collettiva,
che vogliamo programmare e gestire con i cittadini. Non come emergenza
smog. Attivando una Consulta per coordinare e valorizzare le attività di
quartiere, gli orari domenicali, le esigenze di mobilità e l’aspirazione all’aria
pulita e alla vivibilità. Saranno incentivate le iniziative all’aria aperta e
i giochi dei bambini.
è indispensabile una grande svolta per le politiche sulla casa. Abbiamo
pensato a una Agenzia della Casa per facilitare, attraverso meccanismi
di incentivi fiscali, agevolazioni economiche e garanzie giuridico-normative,
l’incontro tra la domanda e l’offerta abitativa in una logica metropolitana.
Per queste ragioni cambieremo il Piano di Governo del Territorio per
riutilizzare e non consumare suolo.
coesione sociale
le politiche sociali sono un investimento,
non un costo: ricostruirle può essere motore
di sviluppo. Diamo vita ai “centri di quartiere”
Proponiamo di riorganizzare il sistema e i servizi comunali attorno ai “centri
di quartiere”, nuovi punti unici di accesso ai servizi e luoghi di animazione
sociale. Un punto di ascolto e orientamento per i cittadini e le famiglie, un
luogo per l’associazionismo e il volontariato, un luogo per la nascita e il
coordinamento delle reti del territorio. Bisogna reagire alla frantumazione
di questi anni, collegare le tante esperienze che già esistono, procedere verso
la realizzazione del welfare di comunità. Inoltre, nell’attuale situazione di
crisi, dobbiamo rivedere e integrare gli interventi di sostegno ai redditi
e di inserimento sociale per contrastare nuove e vecchie povertà e
marginalità. Il sindaco è la massima autorità sanitaria e deve riprendere
le sue responsabilità di legge nella tutela della salute e nelle politiche
ospedaliere.
Milano deve fare molto per i quattrocentomila cittadini over 65 anni:
facilitare la loro autonomia di vita, riducendo la solitudine e l’isolamento
sociale e favorendo nuove forme di coabitazione nei loro quartieri; istituendo
l’albo delle badanti e potenziando l’assistenza domiciliare. Ma anche gli
anziani possono fare molto per Milano diventando una risorsa reale
d’interazione con bambini, migranti e altri anziani.
La disabilità a Milano è di fatto una condizione “fantasma”. Vogliamo
affermare un pensiero inclusivo che attraversi tutti i settori dell’amministrazione cittadina: dalla mobilità all’istruzione, dal lavoro allo sport.
Anche in questo ambito il nostro obiettivo è l’autonomia di vita, sostenendo
le famiglie con l’istituzione del tutor, cioè qualcuno a cui rivolgersi per avere
risposte concrete ai loro problemi quotidiani.
Lo sport come fattore fondamentale di coesione sociale, educazione
civica, prevenzione e benessere psicofisico.
finanza civica
trasparenza, correttezza e competenza
nell’utilizzo delle risorse pubbliche.
perché sono soldi dei cittadini
Il centrosinistra che si candida a governare la città deve dare risposte che
non si limitino all’utilizzo del bilancio comunale in chiave di semplice fornitura
di servizi pubblici e di assistenza alle fasce sociali più deboli. Vogliamo che la
municipalità, nel rispetto dei vincoli di bilancio, dia continuità all’erogazione
di servizi pubblici di qualità, riuscendo però anche a catalizzare energie, a
fare rete con il capitale privato, determinando una nuova fase di sviluppo
economico territoriale.
Il nostro governo della città avrà quattro assi portanti: lotta all’evasione dei
tributi locali ed erariali, recuperando risorse e ristabilendo un fondamentale
principio di equità tra i cittadini; Bilancio a Progetto non più basato sulla
spesa storica, affidando le risorse agli assessorati di anno in anno in
base alla qualità dei progetti; BOC, buoni di investimento civico rivolti a
risparmiatori milanesi, che finanzino progetti urbani; aziende partecipate
come strumento di sviluppo della città e non un bancomat per coprire la
cattiva gestione della spesa corrente.
nuovo sviluppo economico
La città non lascia solo chi perde il lavoro,
sostiene le imprese sane e le nuove iniziative,
premia qualità, competenza e legalità
La crisi del lavoro si affronta con il tavolo permanente per le crisi aziendali
e sviluppando nuove occasioni. Serve un coordinamento delle agenzie per
il lavoro, capace di mettere in contatto lavoratori, imprese e artigiani, e di
produrre formazione continua e di qualità controllata. Milano può crescere
liberando la grande capacità innovativa che c’è nel suo tessuto economico,
migliorando i servizi generali e destinati alle imprese e alle professioni,
attuando la semplificazione amministrativa, sostenendo anche con un
fondo d’investimento municipale l’avvio di iniziative che nascono dalla ricerca.
Chiediamo la riattivazione dell’Agenzia nazionale per l’innovazione
mettendo a disposizione una sede adeguata; costituiremo una struttura
per il trasferimento tecnologico tra centri di ricerca, università e impresa
nei settori delle bioscienze, agroalimentare (Expo), energie alternative,
strumentazioni medicali, materiali avanzati. Microcredito come sostegno
della piccola impresa individuale. Il Comune pagherà rapidamente le sue
fatture e opererà in base al principio della qualità e non del massimo ribasso.
il comune modello
Fare di Milano un nuovo esempio
di amministrazione pubblica:
i cittadini avranno il Comune vicino,
amico e trasparente
Una città metropolitana che dialoghi con i Comuni dell’hinterland e dia
alle sue zone più poteri, decisionali e progettuali. Così da costruire in 5
anni la Grande Milano, con la creazione, al posto delle attuali zone, delle
municipalità. Il nuovo Comune che vogliamo deve realizzare un patto tra
cittadinanza e amministrazione comunale, perché dalla qualità della
macchina amministrativa dipendono la qualità delle politiche pubbliche e
dei servizi ai cittadini. Ecco perché si deve riorganizzare la macchina
amministrativa coinvolgendo i cittadini, definendo gli obiettivi, rendendo
periodicamente conto dei risultati.
I procedimenti per le nomine degli oltre duecento incarichi tra Comune,
organismi collegati e società partecipate devono essere trasparenti.
L’elenco degli organismi, degli incarichi, delle procedure per accedervi,
le delibere corrispondenti e i compensi devono essere pubblicati sul sito
internet del Comune in maniera chiara e comprensibile a tutti.
No ai doppi incarichi. Ci deve essere incompatibilità tra consigliere o
assessore comunale e incarichi nei consigli di amministrazione. Il bilancio
comunale deve essere chiaro e leggibile, così che ogni cittadino possa
verificare autonomamente entrate e spese.
la città dei diritti
UNIVERSITÀ, RICERCA E INNOVAZIONE
Una città giusta ed eguale, laica e plurale,
di cittadini consapevoli dei propri diritti,
in cui nessuno si senta ospite o estraneo
conferenza permanente tra comune, atenei
e imprese. migliorare le condizioni di vita
e di studio. attrarre intelligenze dall’estero
In tutte le zone del nuovo decentramento nascerà uno Sportello dei diritti, a
cui i cittadini potranno rivolgersi per raccogliere informazioni sul funzionamento
della pubblica amministrazione, effettuare segnalazioni su condizioni di strade,
scuole, parchi, giardini, semafori e passaggi pedonali, illuminazione pubblica,
microdelinquenza, funzionamento dei servizi pubblici, sicurezza sul lavoro.
Per coinvolgere i cittadini stranieri nelle decisioni politiche della città, la
nuova amministrazione si impegnerà perché venga fatta la legge sul diritto
di voto amministrativo per i cittadini residenti da almeno tre anni. Verrà
modificato lo statuto del Comune per il diritto di voto nei referendum comunali
e per la partecipazione alle consultazioni popolari. Ancora: istituire un Garante
comunale dei diritti dei bambini e dei ragazzi; costituire il registro delle
unioni civili per favorire la parità dei diritti e dei doveri delle comunità affettive
e di vita; assicurare la piena libertà di esercizio dei culti religiosi in condizioni
di dignità. Per ampi strati della popolazione, dagli anziani ai bambini, è molto
importante la presenza degli animali di affezione e per questo lanceremo il
Manifesto dei diritti degli animali.
legalità
è cresciuta la paura e non la sicurezza:
I quartieri devono tornare a vivere.
Liste pulite. Legalità nell’azione
amministrativa. commissione antimafia
Per una Milano davvero sicura si deve agire su più fronti: legalità nell’amministrazione e prevenzione della corruzione, lotta alla criminalità organizzata,
sicurezza urbana. La prima cosa da fare, per dare subito un segno di
cambiamento, è la revoca delle ordinanze inutili e dannose per il clima
nei quartieri e per le attività economiche. Bisogna pensare ad azioni di
prevenzione sociale che portino luce e vita nei quartieri.
Il Comune deve, finalmente, istituire la Commissione antimafia,
specialmente in vista dell’Expo.
Si deve creare, infine, un Osservatorio permanente della criminalità
diffusa, ovvero un ufficio operativo che si occupi essenzialmente di
sostenere i cittadini vittime della criminalità, al fine di sconfiggere una
condizione umana pericolosa e dannosa quale la solitudine. Liste elettorali
pulite: adesione al codice di autoregolamentazione della Commissione
parlamentare antimafia.
Il Comune deve attuare una politica di sistema verso le proprie università.
Pensiamo alla creazione di una Conferenza permanente tra Comune,
università, enti di ricerca, imprese. Metteremo in atto delle iniziative per
migliorare la fruibilità degli spazi fisici attualmente dedicati allo studio,
allo sport e alla diffusione della cultura: pensiamo a dei veri e propri campus
universitari a partire da Città Studi. È necessaria poi una piena e libera
accessibilità wi-fi sul territorio milanese. Sono urgenti misure per finanziare
borse di mobilità (per formazione e ricerca all’estero), con impegno a
rientrare a Milano. Il Comune potrebbe farsi garante della trasparenza del
sistema raccogliendo buona parte dei fondi necessari dai privati (aziende,
fondazioni, banche, privati cittadini).
L’INDUSTRIA CULTURALE
E IL DISTRETTO DELLA CREATIVITÀ
milano PUNTO DI RIFERIMENTO
PER LA CULTURA, fattore di sviluppo
e trasformazione della città
La cultura è uno strumento strategico essenziale di sviluppo e trasformazione
della città: è autentico ossigeno. Rimettere Milano al passo con le altre
metropoli d’Europa esige nuove forme di gestione e di distribuzione delle
risorse pubbliche. Proponiamo un grande centro interculturale all’Ansaldo,
uno dei tanti progetti annunciati e poi sospesi: così come analoghe esperienze
nei principali centri europei, dovrà essere vetrina delle diverse culture, dei loro
talenti artistici, luogo di servizi e di scambi culturali di respiro internazionale.
Per potenziare poi il ruolo e i mezzi in dotazione alle biblioteche civiche,
abbiamo pensato a dei veri e propri rifugi anti-noia: centri di vita culturale
nei quartieri aperti di sera e nei weekend, destinati ai bambini e ai ragazzi (ma
non solo a loro). Un marchio assegnato dal Comune: Milano si autoproduce.
Un logo destinato a tutti gli autoproduttori di cultura, arte e artigianato che
dimostrino la rispondenza fra la loro attività e i parametri di sostenibilità
sociale e ambientale.
La città condivisa - memorie urbane diffuse: un sito interattivo dei luoghi
cittadini con significato storico culturale, con itinerari poi indicati fisicamente
sul territorio con segnaletiche e interazione via cellulare.
Le residenze artistiche e creative: riuso di spazi (es. Fabbrica del vapore e
Teatro Lirico) e organizzazione di servizi con vocazione multidisciplinare, dove
operatori culturali da tutto il mondo possano trovare occasione d’incontro,
lavoro comune, realizzazione di progetti.
Milano jam session, una vera e propria rassegna delle arti realizzata dal
Comune: una settimana ogni anno di performance con forte vocazione
transdisciplinare e interculturale.
scuola e senso civico
città internazionale
Milanesi fin da piccoli: diritto allo studio
per davvero, far vivere le scuole pubbliche
aprendole alla città. rilancio delle civiche
milano protagonista globale, nel vivo
delle reti internazionali: non scelta d’immagine,
ma pilastro dello sviluppo sostenibile
Vogliamo scuole che siano al centro della vita dei quartieri, aperte tutto
il giorno, tutti i giorni, tutto l’anno e per tutta la vita. è necessario il rilancio
delle scuole secondarie paritarie civiche, diurne e serali attraverso il
rinnovamento degli indirizzi, adeguandoli ai bisogni espressi dall’utenza
cittadina e con particolare attenzione alla formazione linguistica.
La scuola deve essere di qualità: servono investimenti per il piano
straordinario delle manutenzioni e della messa in sicurezza delle strutture,
per la ristorazione scolastica, l’innovazione, il sostegno alla disabilità, il
contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica. Ancora: riduzione dei
costi alle famiglie e aumento dell’offerta di asili nido.
Siamo consapevoli che non ci può essere scuola di qualità senza riconoscimento sociale del ruolo degli insegnanti.
Il Comune deve creare una rete di sportelli chiamati “Nuove Cittadinanze”
che offriranno informazione e assistenza, diventando capofila degli 80 Comuni
della Provincia di Milano che già sono in rete. Estenderemo l’esperienza del
vero e proprio laboratorio sociale “via Padova è meglio di Milano”.
Milano deve promuovere campagne per l’educazione allo sviluppo e
garantire la definizione partecipata delle strategie di cooperazione allargata a
tutta la cittadinanza, migranti inclusi.
Candidiamo Milano a capitale europea della sostenibilità per il 2015.
Milano, città dove i diritti fondamentali siano patrimonio di tutti.
Si devono poi introdurre agevolazioni fiscali e vantaggi economici a chi
intende aprire caffè letterari internazionali, locali in cui si organizzino
concerti di musica dal vivo, installazioni di artisti, mostre di pittura.
l’officina in numeri
36 coordinatori
1 staff composto da 4 volontari
“Finalmente questa città ha visto un luogo
dove insegnanti, educatori, architetti,
studenti, operatori sociali, medici, precari,
liberi professionisti, insomma cittadini,
sono stati direttamente coinvolti nella
ricerca di soluzioni concrete e positive a
problemi e tematiche di loro competenza,
che toccano tutti i milanesi. Le Officine
hanno anticipato il modo di fare politica
che vogliamo portare in Comune”.
Caterina Sarfatti
(Paola, Dario, Silvia, Claudia)
e 4 coordinatori (Anna, Barbara,
Caterina, Michele)
254 pagine di elaborazioni
2 video girati
4 newsletter
3 comunicati stampa
2000 proposte
1000 persone coinvolte
30 riunioni in 21 giorni
11 tavoli di lavoro
62 sottogruppi
I luoghi: piazza Santa Maria Beltrade 10,
Casa della Cultura di via Borgogna 3, circolo
Arci Bitte di via Watt 37, circolo di via Orti
e tanti bar in giro per la città…
la città dei giovani
Le nuove generazioni devono essere messe nelle condizioni di far tornare grande Milano.
Come fare?
Favorire l’autonomia dei giovani grazie ad affitti accessibili. L’idea? Creare un’agenzia
per la casa, con incentivi fiscali e garanzie giuridico-amministrative.
Facilitare l’accesso al microcredito anche ai giovani con voglia di fare, ma senza
famiglie ricche alle spalle.
Organizzare spazi di coworking, ovvero luoghi fisici con orari flessibili, dotati di
strumenti di lavoro e destinati a chi non ha sufficienti risorse per iniziare un’attività.
Luoghi dove, fra l’altro, poter creare sinergie professionali e imprenditoriali.
Un progetto quadro sull’adolescenza, da costruire con il coinvolgimento delle
realtà presenti sul territorio, superando la frammentazione degli interventi e la logica
emergenziale che caratterizzano l’approccio attuale.
Nuovi cittadini: istituzione di un servizio civile comunale, che superi l’ostacolo del
requisito della cittadinanza previsto dalla legislazione nazionale.
Basta con la politica mirata solo alla chiusura e alla repressione. Invece, premiare e
valorizzare (magari con l’istituzione di un Ambrogino 2.0...) esempi virtuosi di persone/
azioni/iniziative/progetti in grado di trasmettere speranza: “Qualcosa di diverso è
possibile”.
Garantire il diritto allo studio: rilancio delle scuole secondarie paritarie civiche, diurne
e serali, adeguandone gli indirizzi ai nuovi bisogni formativi e culturali.
Expo 2015: coinvolgere le competenze concentrate nelle sette università e nei numerosi
centri di ricerca milanesi, anche attraverso bandi riservati ai giovani e premiando le
tesi di laurea dedicate al tema.
Fare del Comune il “motore” di una vera promozione culturale. Un esempio?
Portare scrittori e artisti nelle scuole. Il Comune potrebbe coordinare iniziative simili,
facendole però gestire dal punto dei vista dei costi (in parte o meglio ancora in toto) ai
soggetti imprenditoriali interessati: editori, case discografiche, agenzie teatrali.
Biennale internazionale dei giovani creatori dell’Europa e del Mediterraneo: un
appuntamento capace di accogliere innovazione artistica e interculturale, dal sud e dal
nord del mondo.
Questo programma è inutile se non c’è un radicale cambiamento
culturale e politico. Cioè, se i giovani non vengono messi in grado
di essere pienamente attivi nella società, nel lavoro e nella politica.
la milano
delle donne
Ripensare Milano come città delle donne
vuole dire scegliere il loro sguardo e
la loro competenza perché sono capaci
di cogliere la complessità e le differenze
che abitano la città. In questo senso è
necessaria una prospettiva di genere
trasversale a tutte le politiche che il
Comune intende attuare per realizzare
l’uguaglianza tra donne e uomini.
Cosa serve secondo noi? Il primo diritto in
città è il diritto a un’equa rappresentanza.
Ciò significa garantire la presenza paritaria
di donne e uomini, anche attraverso la
modifica dello Statuto comunale vigente, in
tutti i luoghi della decisione: in Giunta con
l’assegnazione di assessorati “pesanti”
(es. Bilancio, Cultura) senza limitarsi a
quelli tradizionalmente “femminili”, nelle
Presidenze delle commissioni comunali,
nei consigli di amministrazione delle
società e degli Enti partecipati, nelle
nomine di rappresentanti del Comune in
altri organismi. Questo criterio va esteso
al processo della rappresentanza e
dunque alla composizione di tutte le liste
elettorali con l’alternanza tra donne e
uomini.
Sarebbe utile poi l’impegno a sostenere
le candidature femminili anche dal punto
di vista organizzativo ed economico. Lo
strumento per attuare la trasversalità
della prospettiva di genere rispetto
a tutte le politiche comunali (servizi,
trasporti, mobilità, sicurezza, istruzione,
promozione economica ecc...) è il bilancio
di genere, che consente una destinazione
delle risorse sulla base delle differenti
esigenze di uomini e donne e delle diseguaglianze ancora esistenti.
Temi vitali come la conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro, la cura dei
bambini, degli anziani, delle fragilità,
la lotta alla violenza di genere, il
superamento degli stereotipi di genere
non sono “questioni di donne”, ma vanno
affrontati in quanto temi che riguardano
l’intera società e che attraversano
l’insieme delle politiche comunali.
è anche necessario guardare ai cambiamenti nella città che pesano diversamente sulle
donne (precarizzazione, nuove povertà,
madri single). E allo stesso tempo riconoscere la potenzialità delle competenze
e dei talenti. Infine, proponiamo la
candidatura di Milano per la conferenza
mondiale dell’Onu sulla donna nel 2015,
da affiancare all’Expo.
sostieni il cambiamento
Comunicare le nostre idee costa. Per lottare ad armi pari
serve anche il tuo aiuto. Sostieni la campagna di Giuliano Pisapia.
Per mezzo di bonifico bancario:
PISAPIAXMILANO
Banca Popolare Etica - conto 134029
IBAN: IT 23 L 05018 01600 000000134029
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Carta di Credito e Postepay:
vai sul sito www.pisapiaxmilano.com, entra nella sezione
“Sostieni il Cambiamento”, clicca il tasto DONAZIONE
e inserisci i tuoi dati
si può dare una mano
anche così
Telefonare a potenziali elettori da casa vostra,
ma anche usando la sede del comitato elettorale
(all’interno di un progetto organizzato e con il
coordinamento di altri volontari). Presidiare le
pagode nelle piazze (volgarmente dette “gazebo”),
distribuendo materiale di propaganda e avvicinando
potenziali elettori. Distribuire volantini e altri
materiali ai mercati, nelle piazze, fuori dai locali e
in occasione delle mille iniziative della campagna.
Preparare cibo per piccole manifestazioni pubbliche e incontri con gli elettori. “Indossare” Pisapia:
appuntarsi spille, mettere magliette, legarsi al
polso il nastro arancione di Giuliano e andare in
partecipa attivamente
Ci sono comitati per Giuliano Pisapia in ogni zona di Milano. Il coordinatore
è Paolo Limonta ([email protected], oppure 338 4417440).
Per contattare direttamente i comitati, ecco le loro mail zona per zona:
giro con gli altri gadget by Pisapia: in una parola,
essere testimonial itineranti della campagna.
Organizzare incontri a casa o in locali a vostra
disposizione, anche di carattere ludico: per
esempio, c’è chi ha giocato a bridge o ha ballato
la mazurka nel nome di Pisapia, a marzo ci sarà
[email protected] - [email protected] - [email protected]
[email protected] - [email protected] - [email protected]
[email protected] - [email protected] - [email protected]
invece una maratona di tango pro Giuliano. Aderire
Le sedi del comitato elettorale sono invece due:
via Vigevano 43 (ingresso da via Sartirana), MM2 Porta Genova, tel. 02 87246163
oppure 331 3542459, mail: [email protected];
piazza Santa Maria Beltrade 10, MM1 e MM3 fermata Duomo.
nei giorni indicati dal comitato elettorale, in
a progetti di “incontro diffuso”, da organizzare
anche in questo caso in spazi a vostra disposizione
contemporanea con altri sostenitori. Partecipare a
iniziative all’aperto, anche brevi, anche di giorno.
se vuoi saperne di più
Sono nato a Milano, il 20 maggio del 1949.
Faccio l’avvocato e vorrei diventare il sindaco
della città che amo e nella quale ho sempre vissuto.
Il mio lavoro di penalista mi ha portato a contatto
con le ingiustizie, le disuguaglianze, la mancanza di diritti.
E da sempre mi sono impegnato per combatterle.
Per me la politica è soprattutto servizio,
verso i più umili e verso le istituzioni...
Il libro si può
acquistare direttamente
al comitato elettorale
di via vigevano 43
(ingresso da via sartirana)
orgoglio
milano.
insieme
possiamo.