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ISSN 1124-8890 Rivista Italiana di Onomastica RION, XXI (2015), 1 Saggi ENZO CAFFARELLI (Roma), Quando un toponimo perde il “top”. Nomi di luogo disponibili al cambiamento di categoria onimica LYDIA FLÖSS (Trento), Toponimi e aggettivi etnici: i casi della Val dei Mòcheni e del Pinetano in Trentino GIOVANNI ROMAN (Udine), Da As Broxas a Porta Brossana: un breve, lungo cammino OTTAVIO LURATI (Basel), Note di linguistica e onomastica intelvesi MIRIAM DI CARLO (Roma), La microtoponomastica nel territorio di Vetralla (Viterbo) ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), L’effetto del Dongo: mancate attestazioni del toponimo Waterloo FELICIA LOGOZZO (Roma), Strutture appositive e strutture preposizionali con toponimi e marchionimi: omissione di “di” vera o apparente?, YORICK GOMEZ GANE (Roma), Tizio, Caio e Sempronio (e altri tizi fittizi) RION, XXI (2015), 1 Rion_cop_01_2015_cop 22/04/15 09.21 Pagina 1 Varietà ARTUR GAŁKOWSKI (Łódź), Nomi, nomignoli, antonomasie e pseudonimi laici, istituzionali, sociali e religiosi di San Giovanni Paolo II Opinioni e repliche RITA CAPRINI (Genova), L’approccio pragmatico allo studio del nome proprio: la “Pragmatic Theory of Properhood” (TPTP) di Richard Coates PAOLO D’ACHILLE (Roma), I “Cari nomi” dell’opera lirica. Note in margine a sei studi LEONARDO TERRUSI (Bari), Nomi del doppio. In margine ad alcuni recenti contributi Schede di volumi Piero Abrate, Dizionario dei cognomi liguri – Etimologia, storia delle famiglie, personaggi celebri, diffusione sul territorio, frequenze anagrafiche, flussi migratori e curiosità, Genova, Ligurpress 2013, 2ª ed. [ENZO CAFFARELLI (Roma)] • Mariangela Marrone, Nomi di barche nelle marinerie siciliane, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2014 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] Schede di articoli • Segnalazioni: Monografie e miscellanee • Dizionari, repertori e bibliografie • Riviste di onomastica • Altre monografie, miscellanee, dizionari e repertori • Articoli in altre miscellanee e in altre riviste Incontri • Attività • Note ai margini • Frequenze onomastiche: Una nuova indagine sulle insegne stradali dei comuni italiani [ENZO CAFFARELLI (Roma)] Ricordo di Giulia Petracco Sicardi (1922-2015) [RITA CAPRINI (Genova)] • Ricordo di Pavle Merkù (1927-2014) [Federico Vicario (Udine)] • Ricordo di Antoni M. Badia i Margarit (1920-2014) [JOAN TORT i DONADA (Barcelona)] • Ricordo di Petar Šimunović (1933-2014) [ANDREA ROGOŠIĆ (Spalato)] Postille ai precedenti numeri di RION € 22,00 RIVISTA ITALIANA ONOMASTICA di Rivista Italiana di Onomastica Rubriche Materiali bibliografici Recensioni Roberto Bizzocchi, I cognomi degli Italiani. Una storia lunga 1000 anni, Roma/Bari, Laterza 2014 [ALDA ROSSEBASTIANO (Torino)] • Alberto Manco (a cura di), Toponomastica e linguistica nella storia, nella teoria, Napoli, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” (“Quaderni di AIΩN”, n.s. 1) 2013 [EDOARDO MIDDEI (Roma)] • Oliviu Felecan (a cura di), Name and naming. Proceedings of the Second International Conference on Onomastics: Onomastics in Contemporary Public Space, Cluj-Napoca, Mega – Argonaut 2013 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] RION vol. XXI • Anno XXI • n° 1 primo semestre 2015 RION, XXI (2015), 1 Rion_cop_01_2015_cop 22/04/15 09.21 Pagina 2 RION – Rivista Italiana di Onomastica RION – Rivista Italiana di Onomastica vol. XXI • nº 1 • anno XXI • primo semestre 2015 Direttore: ENZO CAFFARELLI (Roma) Comitato scientifico: La rivista pubblica due fascicoli all’anno, nel corso della primavera e dell’autunno. RITA CAPRINI (Genova), PAOLO D’ACHILLE (Roma), DIETER KREMER (Leipzig), ANDRÉ LAPIERRE (Ottawa), OTTAVIO LURATI (Basel), CARLA MARCATO (Udine), PAOLO POCCETTI (Roma), GIOVANNI RUFFINO (Palermo), WOLFGANG SCHWEICKARD (Saarbrücken), LUCA SERIANNI (Roma) Corrispondenti internazionali: TERHI AINIALA (Helsinki) BRAHIM ATOUI (Oran, Algérie) LAIMUTE BALODE (Rı̄ga) PIERRE-HENRI BILLY (Paris) ANA ISABEL BOULLÓN AGRELO (Santiago de Compostela) GIUSEPPE BRINCAT (Malta) DUNJA BROZOVIC´-RONČEVIC´ (Zadar) EVA BRYLLA (Uppsala) ANA Mª CANO GONZÁLEZ (Oviedo-Uviéu) EMILI CASANOVA i HERRERO (València) ALEKSANDRA CIEŚLIKOWA (Kraków) RICHARD A. COATES (Bristol) AARON DEMSKY (Ramat-Gan, Israele) MARIA VICENTINA DE PAULA DO AMARAL DICK (São Paulo) LILJANA DIMITROVA-TODOROVA (Sofia) SHEILA M. EMBLETON (Toronto) ZSUZSANNA FÁBIÁN (Budapest) OLIVIU FELECAN (Baia Mare) Mª VALENTINA FERREIRA (Lisboa) VITALINA MARIA FROSI (Caxias do Sul) ARTUR GAŁKOWSKI (Łódz´) CONSUELO GARCÍA GALLARÍN (Madrid) JEAN GERMAIN (Louvain-la-Neuve) DOREEN GERRITZEN (Amsterdam) MARÍA DOLORES GORDÓN PERAL (Sevilla) MIKEL GORROTXATEGI (Bilbao-Bilbo) MILAN HARVALÍK (Praha) ISOLDE HAUSNER (Wien) BOTOLV HELLELAND (Oslo) FLAVIA HODGES (Sydney) AKIKATSU KAGAMI (Nisshinshi) ADRIAN KOOPMAN (Pietermaritzburg, S.A.) DIETLIND KREMER (Leipzig) JAROMIR KRŠKO (Banská Bystrica) EDWIN D. LAWSON (Fredonia, NY) ZHONGHUA LI (Shandong, Cina) CHAO-CHI LIAO (Taipei) MARINA MARASOVIC´-ALUJEVIC´ (Split) GIORGIO MARRAPODI (Saarbrücken) KAY MUHR (Belfast) WULF MÜLLER (Neuchâtel) WILHELM F. H. NICOLAISEN (Aberdeen) TEODOR OANCĂ (Craiova) PEETER PÄLL (Tallinn) YAROSLAV REDKVA (Chernivtsi) SVAVAR SIGMUNDSSON (Garðabær, Islanda) GÉRARD TAVERDET (Fontaine-lès-Dijon) DOMNIŢA TOMESCU (Bucureşti) JOAN TORT i DONADA (Barcelona) WILLY VAN LANGENDONCK (Leuven) STEFANO VASSERE (Bellinzona) PAUL VIDESOTT (Nancy/Bolzano) Redazione: c/o Enzo Caffarelli, via Tigrè 37, I-00199 Roma – T. +39.06.86219883 Fax +39.06.8600736 – E-mail: [email protected] – Web: http://onomalab.uniroma2.it Amministrazione, diffusione e pubblicità: SER (Società Editrice Romana s.r.l.) – ItaliAteneo piazza Cola di Rienzo 85, I-00192 Roma – T. +39.06.36004654 – Fax +39.06.36001296 E-mail: [email protected] – Web: www.editriceromana.com Direttore responsabile: Giuseppe Caffarelli. Finito di stampare nel mese di aprile 2015 presso la STR Press s.r.l. – via Carpi 19, I-00040 Pomezia (Roma). SOCIETà EDITRICE ROMANA Abbonamento 2015 (annual subscription fees): € 40,00 (Italia); € 50,00 (estero). Un fascicolo singolo o arretrato (single or passed issue): € 22,00 (Italia); € 28,00 (estero). Gli importi (indicando la causale) vanno versati sul conto corrente postale n. 16423006 intestato a Società Editrice Romana s.r.l., p.zza Cola di Rienzo 85, 00192 Roma o tramite bonifico bancario (bank account) Poste Italiane Spa – IBAN IT 93 O 07601 03200 000016423006 – BIC BPPIITRRXXX. Registrazione del Tribunale di Roma n. 489/95 del 9.10.95 – Printed in Italy – © Tutti i diritti sono riservati. Sono vietate la riproduzione e la diffusione anche parziali dei testi, con qualsiasi mezzo, forma e supporto, senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La corrispondenza per la direzione e la redazione va inviata a: RION, c/o Enzo Caffarelli, via Tigrè 37, I-00199 Roma – T. +39.06.86219883 – Fax +39.06.8600736 – E-mail: [email protected]. A questo recapito andranno indirizzati anche i contributi scientifici, le note, le schede bibliografiche, nonché le pubblicazioni per recensione (gradite in doppia copia) e le riviste inviate in cambio abbonamento. La corrispondenza relativa agli abbonamenti e ad ogni altro aspetto amministrativo va inoltrata a: Società Editrice Romana, p.zza Cola di Rienzo 85, I-00192 Roma – T. +39.06.36004654 – Fax +39.06.36001296 – E-mail: ordini@ editriceromana.it – Web: www.editriceromana.com. Gli abbonamenti decorrono a partire dal primo fascicolo dell’anno solare. Reclami per eventuali disguidi di singoli fascicoli non pervenuti andranno inoltrati alla casa editrice non prima del 30 giugno (primo fascicolo dell’anno) e non prima del 31 dicembre (secondo fascicolo). Agli autori di ciascun saggio o recensione sarà inviato il relativo abstract elettronico in formato pdf. Collaboratori e lettori sono invitati a fornire notizie utili per tutte le rubriche: materiali bibliografici, incontri, corsi e seminari, ricerche, tesi di laurea o di dottorato, attività di argomento onomastico. La direzione di RION sarà ben lieta di accogliere ogni suggerimento utile a migliorare gli spazi di informazione e di servizio. «Rivista Italiana di Onomastica» RION, XXI (2015), 1 Saggi ENZO CAFFARELLI (Roma), Quando un toponimo perde il “top”. Nomi di luogo disponibili al cambiamento di categoria onimica 13-37 LYDIA FLÖSS (Trento), Toponimi e aggettivi etnici: i casi della Val dei Mòcheni e del Pinetano in Trentino 39-56 GIOVANNI ROMAN (Udine), Da As Broxas a Porta Brossana: un breve, lungo cammino 57-65 OTTAVIO LURATI (Basel), Note di linguistica e onomastica intelvesi 67-72 MIRIAM DI CARLO (Roma), La microtoponomastica nel territorio di Vetralla (Viterbo) 73-92 FELICIA LOGOZZO (Roma), Strutture appositive e strutture preposizionali con toponimi e marchionimi: omissione di “di” vera o apparente? 93-116 ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), L’effetto del Dongo: mancate attestazioni del toponimo Waterloo 117-127 YORICK GOMEZ GANE (Roma), Tizio, Caio e Sempronio (e altri tizi fittizi) 129-149 Varietà ARTUR GAŁKOWSKI (Łódź), Nomi, nomignoli, antonomasie e pseudonimi laici, istituzionali, sociali e religiosi di San Giovanni Paolo II 152-162 Opinioni e repliche RITA CAPRINI (Genova), L’approccio pragmatico allo studio del nome proprio: la “Pragmatic Theory of Properhood” (TPTP) di Richard Coates PAOLO D’ACHILLE (Roma), I “Cari nomi” dell’opera lirica. Note in margine a sei studi LEONARDO TERRUSI (Bari), Nomi del doppio. In margine ad alcuni recenti contributi 164-171 172-185 186-198 Rubriche Materiali bibliografici Recensioni Roberto Bizzocchi, I cognomi degli Italiani. Una storia lunga 1000 anni, 200-206 Roma/Bari, Laterza 2014 [ALDA ROSSEBASTIANO (Torino)] Alberto Manco (a cura di), Toponomastica e linguistica nella storia, nella teoria, Napoli, Università degli Studi “L’Orientale” 2013 207-211 [EDOARDO MIDDEI (Roma)] Oliviu Felecan (a cura di), Name and naming. Proceedings of the Second International Conference on Onomastics: Onomastics in Contemporary Public Space, Cluj-Napoca, Mega – Argonaut 2013 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 212-215 Schede di volumi Piero Abrate, Dizionario dei cognomi liguri – Etimologia, storia delle famiglie, personaggi celebri, diffusione sul territorio, frequenze anagrafiche, flussi migratori e curiosità, Genova, Ligurpress 2013 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 215-217 Mariangela Marrone, Nomi di barche nella marinerie siciliane, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2014 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 217-219 Schede di articoli Paolo Poccetti, Microtoponimi e macrotoponimi nell’antichità, in ARTUR GAŁKOWSKI / RENATA GLIWA (a cura di), Mikrotoponimia makrotoponimia. Problematyka wstępna / Microtoponymy and macrotoponymy. Preliminary problems, Łódź, Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego 2014, pp. 67-88 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 219-221 Pierre-Henri Billy, La formation des hagiotoponymes en France aux Ve-VIIIe s., in Joan Tort i Donada / Montserrat Montagut i Montagut (a cura di), Els noms en la vida quotidiana. Actes del XXIV Congrés Internacional d’ICOS sobre Ciències Onomàstiques, Barcelona, Generalitat de Catalunya 2014, pp. 1521-29 (in rete) [DANIELA CACIA (Torino)] 221-222 Willy Van Langendonck, Do Proper Names Have an Etymological Meaning? in Joan Tort i Donada / Montserrat Montagut i Montagut (a cura di), Els noms en la vida quotidiana. Actes del XXIV Congrés Internacional d’ICOS sobre Ciències Onomàstiques, Barcelona, Generalitat de Catalunya 2014, pp. 172-76 (in rete) [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 222-223 Stefan Ruhstaller, Implicaciones sociolingüísticas de la normalización toponímica en un área dialectal: el caso de las hablas meridionales del español, in Joan Tort i Donada / Montserrat Montagut i Montagut (a cura di), Els noms en la vida quotidiana. Actes del XXIV Congrés Internacional d’ICOS sobre Ciències Onomàstiques, Barcelona, Generalitat de Catalunya 2014, pp. 2650-58 (in rete) [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 223-225 Chiara Benati, Cultural References in Lost Anthroponyms: Revealing or Misleading Hints?, Joan Tort i Donada / Montserrat Montagut i Montagut (a cura di), Els noms en la vida quotidiana. Actes del XXIV Congrés Internacional d’ICOS sobre Ciències Onomàstiques, Barcelona, Generalitat de Catalunya 2014, pp. 2153-64 (in rete) [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 225-227 Paolo Rossi, Surname distribution in population genetics and in statistical physics, «Physics of Life Reviews», 10 (2013), 4, pp. 395-415 [MIRO TASSO (Venezia)] 227-228 Segnalazioni – Monografie e miscellanee Enzo Caffarelli (a cura di), Nomi italiani nel mondo. Studi internazionali per i 20 anni della «Rivista Italiana di Onomastica», Roma, SER ItaliAteneo 2015 Aa.Vv., Il nome nell’opera lirica. Il nome nel doppio. I nomi nelle letterature regionali. Altra onomastica letteraria. Atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, Università di Pisa, 14-16 novembre 2013, Pisa, ETS 2014 (= «il Nome nel testo», XVI) Aa.Vv., Onomastica letteraria risorgimentale. Onomastica letteraria e psicanalisi. Altra onomastica letteraria. Atti del XVI Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, Università di Pisa, 24-26 novembre 2011, Pisa, ETS 2012 (= «il Nome nel testo», XIV) Patricia Bianchi / Nicola De Blasi, Eduardo. Dizionario dei personaggi, con la collaborazione di Rosaria Della Ventura / Lucrezia Girardi / Giovanni Maddaloni, Venosa (Potenza), Osanna Edizioni 2014 Franco Finco / Gabriele Iannàccaro (a cura di), Nomi, luoghi, identità. Toponomastica e politiche linguistiche-Names, Places, Identities. Toponymy and Linguistic Policies, Atti del Convegno internazionale di Studi (Cividale del Friuli, 17-19 novembre 2011), Udine, Società Filologica Friulana 2014 228 232 233 234 236 Pieri Stefanutti (a cura di), Alesso e Oncedis: l’ambiente, il paese, la vita, Trasaghis (Udine), Comune di Trasaghis – Centro di Documentazione sul Territorio e la cultura locale 2014 237 Sergio Raffaelli, Parole di film. Studi cinematografici 1961-2010, a cura di Massimo Fanfani, Firenze, Franco Cesati 2015 238 Toponomastica Femminile, Atti del II Convegno di Toponomastica femminile. Le strade: luoghi di memoria non di violenza, Palermo, Sala de Seta – Cantieri culturali della Zisa, 31 ottobre-3 novembre 2013 (in rete dal 2014) 240 Oliviu Felecan / Diana Felecan (a cura di), Unconventional Anthroponyms. Formation Patterns and Discursive Function, Newcastle upon Tyne, Cambridge Scholars Publishing 2014 241 Gabriela Duda (a cura di), Cultura limbii. Omagiu doamnei profesor Domniţa Tomescu, Ploiești, Editura Universităţii Petrol-Gaze 2014 243 Veronica Ana Vlasin / Dumitru Loșonţi / Nicolae Mocanu (a cura di), Lucrările celui de-al XV-lea Simpozion Internaţional de Dialectologie (Cluj-Napoca, 13-14 septembrie 2012), Cluj-Napoca, Societatea Română de Dialectologie, Institutul de lingvistică și istorie literară “Sextil Pușcariu” – Editura Argonaut – Editura Scriptor 2014 243 Monique Bourin / Pascal Chareille, Noms, prénoms, surnoms au Moyen-Âge, Paris, Picard 2014 244 Fabrice Bernissan, Toponymie entre Adour et Arros, 1. Contribution à la lexicographie, à l’ethnologie et à la philologie occitanes. Méthodes et rédaction, Saarbrücken, Presses Académiques Francophones 2013 245 Jean-Philippe Borel, Le nom de famille, Voiron (Isère), Territorial 2014 246 Friedhelm Debus / Rita Heuser / Damaris Nübling (a cura di), Linguistik der Familiennamen, Hildesheim/Zürich/New York, Georg Holms 2014 247 Albrecht Greule / Rolf Max Kully / Wulf Müller / Thomas Zotz (a cura di), Die Regio Basilensis von der Antike zum Mittelalter – Land am Rheinknie im Spiegel der Namen / La région de Bâle et les rives du Rhin de l’Antiquité au Moyen Âge: aspects toponymiques et historiques, Stuttgart, Kohlhammer 2013 249 Peter Gilles / Cristian Kollmann / Claire Muller (a cura di), Familiennamen zwischen Maas und Rhein, Frankfurt am Main/Berlin/Bern/Bruxelles/ New York/Oxford/Wien, Peter Lang 2014 249 Artur Gałkowski / Renata Gliwa (a cura di), Mikrotoponimia makrotoponimia. Problematyka wstępna - Microtoponymy and macrotoponymy. Preliminary problems, Łódź, Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego 2014 251 Marie-Rose Abomo-Maurin / Rigobert Tchameni (a cura di), Toponymie et pluridisciplinarité, Paris, L’Harmattan Cameroun 2013 252 Robert Parker (a cura di), Personal Names in Ancient Anatolia, Oxford, Oxford University Press for the British Academy 2013 253 Ian D. Clark / Luise Hercus / Laura Kostanski (a cura di), Indigenous and Minority Placenames. Australian and International Perspectives, Canberra, ANU Press (Australian National University) 2014 254 – Dizionari, repertori e bibliografie Lydia Flöss (a cura di), Dizionario toponomastico trentino, Ricerca geografica, 15. I nomi locali dei Comuni di Baselga di Piné, Bedollo, Trento, Provincia Autonoma di Trento, Soprintendenza per i Beni culturali, 2014 255 Atlante Toponomastico del Piemonte Montano (ATPM), 46. Piatto. Area Piemontese, a cura di Barbara Cena – 47. San Benedetto Belbo. Area Piemontese, a cura di Alberto Ghia – 48. Castelletto Uzzone. Area Piemontese, a cura di Barbara Cena – 49. Vèsime. Area Piemontese, a cura di Alberto Ghia – 50. Bernezzo. Area Occitana, a cura di Federica Cusan, Torino, Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano 2014 Furio Ciciliot et al., Progetto Toponomastica Storica, 20. Toponimi del Nemus Saonense (secoli XI-XIII); 21. Toponimi del Comune di Ceva; 22, Toponimi del Comune di Bormida; 23. Toponimi del Comune di Cairo Montenotte; 24. Toponimi del Comune di Mombasiglio; 25. Toponimi del Comune di Pontinvrea; 26. Toponimi del Comune di Castelnuovo Don Bosco; 27. Toponimi del Comune di Vicoforte, Savona, Società savonese di Storia patria 2014-2015 Daniele Presutti, Cento storie di strada. Guida toponomastica non autorizzata della Città eterna, fra storia e mito, leggende e bugie, Roma, Bibliotheka Edizioni 2014 Luís Silgo Gauche, Estudio de toponimia ibérica. La toponimia de las fuentes clásicas, monedas e inscripciones, Madrid, Editorial Vision Net 2013 Albrecht Greule, Deutsches Gewässernamenbuch. Etymologie der Gewässernamen und der zugehörigen Gebiets-, Siedlungs- und Flurnamen, con la collaborazione di Sabine Hackl-Rößler, Berlin/New York, Mouton de Gruyter 2014 Ferenc Vörös, Kis magyar családnévatlasz, Bratislava, Kalligram 2014 – Riviste di onomastica «Nouvelle Revue d’Onomastique», 55 (2013) «Bulletin de la Commission Royale/ Handelingen van de Koninklijke Commissie voor Toponymie & Dialectologie», LXXXVI (2014) «Noms. Revista de la Societat d’Onomàstica», 1 (2014) «Studii și Cercetări de Onomastică și Lexicologie (SCOL)», VII (2014), 1-2 «Namenkundliche Informationen», 103-104 (2014) «Beiträge zur Namenforschung», 49 (2014), 3 e 4, 50 (2015), 1 e 2 «Journal of Scottish Name Studies», 8 (2014) «Namn og nemne. Tidsskrift for norsk namnegransking», 31 (2014) «Ortnamnssällskapets i Uppsala Årsskrift», 2014 «Nytt om namn. Meldingsblad for Norsk namnelag», 58 (2013) «Névtani Értesítő», 36 (2014) «Names. A Journal of Onomastics», 62 (December 2014), 4 e 63 (March 2015), 1 «Onomastica Canadiana. Journal of the Canadian Society for the Study of NamesRevue de la Société canadienne d’onomastique», 93 (June/December 2014), 1 e 2 «Djghjcs Jyjvfcnbrb» [Voprosy Onomastiki], 2014, 2 (17) 257 259 263 263 264 265 266 267 267 268 269 270 272 272 272 273 273 275 276 277 – Altre monografie, miscellanee, dizionari e repertori 278-282 – Articoli in altre miscellanee e in altre riviste 283-292 Incontri Hermagor-Pressegger See (Carinthia), 16th Meeting of the UNGEGN-GENUNG Working Group on Exonyms, 5-7 giugno 2014 Banja Luka, VI Convegno internazionale dell’Associazione degli Italianisti nei Balcani “Italianistica 2.0”, 5-7 giugno 2014 Ronchi dei Legionari (Gorizia), “Di cos’è il nome un nome? La toponomastica a Ronchi e nella «Venezia Giulia», tra imposizione e mistificazione”, 14 giugno 2014 293 294 294 Sant Feliu de Llobregat (Barcelona), Conferència “La toponimia de Sant Feliu de Llobregat i les seves rodalies”, 20 giugno 2014 București, XXIV Triennal Congress of the International Arthurian Society, 20-24 luglio 2014 Oslo, XXXI International Congress of Genealogical and Heraldic Sciences “Influence on Genealogy and Heraldry of Major Events in the History of a Nation”, 13-17 agosto 2014 Ohrid (Macedonia), “Parallelismi linguistici, letterari e culturali”, 13-14 settembre 2014 Hulsig (Jylland), NORNAs 45. symposium “Navn og navnebærer”, 1-4 ottobre 2014 Cormons (Gorizia), VI Colloquium retoromanistich, 2-4 ottobre 2014 Amurrio (Ávala), I Congreso de Onomástica “La toponimia: caminos resbaladizos-Toponimia: bide labainkorrak”, 3-4 ottobre 2014 Torino, 3º Convegno nazionale di Toponomastica femminile “Strade maestre: un cammino di parità”, 3- 5 ottobre 2014 Swansea, Cymdeithas Enwau Lleoedd Cymru-Welsh Place-Name Society (WPNS) 4th Annual Day Conference, 4 ottobre 2014 Kiel, Namenkundliches Symposium “Mehrsprachige Sprachlandschaften? Das Problem der slavisch-deutschen Mischtoponyme – Multilingual language landscape. The problem of Slavic-German mixed toponyms”, 16-18 ottobre 2014 Zadar, VIII Skokovi etimološko-onomastički susreti, 23-25 ottobre 2014 Shrewsbury (Shropshire), Society for Name Studies in Britain and Ireland (SNSBI) “A tribute to Margaret Gelling”, 25 ottobre 2014 Glasgow, “Christianisation and the Standardisation of Cognitive Toponymy in Medieval Europe”, 31 ottobre 2014 Coatbridge (North Lankarshire), Scottish Place-Name Society-Comann Ainmean-Àite na h-Alba Autumn Day Conference, 1º novembre 2014 Canterbury, Day Conference on Kent Place-Names, 1º novembre 2014 Alger, Rencontre “Des noms et des lieux”, 2-3 novembre 2014 Seul, International Symposium on Geographical Names as Cultural Heritage – International Symposium on Toponymy, 5-7 novembre 2014 Genova, XIX Convegno internazionale di “Onomastica & Letteratura”, 6-8 novembre 2014 Rīga, “Onomastikas aktuali jautajumi-Topical Issues of Onomastics”, 6 novembre 2014 Roma, Symposion on “Place-name changes”, 17-18 novembre 2014 Bratislava, A nyelvföldrajztól a névföldrajzig, V. “Interetnikus kapcsolatok”, 20-21 novembre 2014 Leipzig, Workshop zur Namenforschung “Ortsnamen, Geschichte, Landschaft”, 26 novembre 2014 Belfast, Annual Seán Mac Airt Memorial Lecture “The Gaelic Place-Names of Scotland: Setting the Standard”, 27 novembre 2014 Wien, 41. Österreichische Linguistiktagung (ÖLT), 6-8 dicembre 2014 Mostaganem, “La cyperlougha: plurilinguisme, contact des langues et nouvelles formes d’expression linguistiques au Maghreb”, 6-8 dicembre 2014 Portland (Oregon), The American Names Society Annual Conference, 8-11 gennaio 2015 295 295 296 296 297 298 298 299 299 299 300 301 301 302 303 303 304 305 308 308 311 312 312 312 313 314 Vancouver, ANS Panel at the MLA Annual Conference, 8-11 gennaio 2015 Nottingham, John Cameron Lecture “The other millenium: English place-naming after the Norman Conquest”, 9 gennaio 2015 Torino, “Regolare la politica. Forme e pratiche di regolazione della politica al tardoantico all’età contemporanea”, 22-23 gennaio 2015 Salbertrand (Torino), “Il territorio parlante. La ricerca toponomastica negli ultimi vent’anni nel territorio occitano e provenzale della Valle di Susa”, 31 gennaio 2015 Bern, Namenforschung Schweiz Kolloquium 4 “Namenforschung und Öffentlichkeit”, 2 febbraio 2015 Mislata (València), IX Jornada d’Onomàstica de l’AVL “Toponímia i antroponímia de la comarca de l’Horta”, 21 febbraio 2015 Ramat-Gan, TheTwelfth International Conference on Jewish Names, 18 marzo 2015 Lyon, Colloque “Seuils du nom propre”, 19-20 marzo 2015 Firenze, International Symposium “Place names as intangible cultural heritage”, 26-27 marzo 2015 Norwich, SNSBI 24th Spring Conference, 27- 29 marzo 2015 Broughton (Lincolnshire), 36th Guild Conference and Annual General Meeting “Collaboration, Cooperation and Communication”, 27-29 marzo 2015 Regensburg, “Namen und recht in Europa”, Fünfte interdisziplinäre Tagung, 16-17 aprile 2015 Anchorage, Annual Conference of the Council of Geographic Names Authorities in the United States (COGNA 2015), 28 aprile-2 maggio 2015 Łódź, Conferenza internazionale di Semiotica “Segno – Pensiero – Parola – Opera”, 24-27 maggio 2015 Ottawa, Canadian Society for the Study of Names-Société canadienne d’onomastique 49th Annual Meeting, “Capital Ideas-Le capital des idées”, 30-31 maggio 2015 Kals am Großglockner, XXX. Namenkundliche Symposium, 11-14 giugno 2015 Zadar, International and interdisciplinare conference “Movements, Narratives, and Landscapes”, 5-7 giugno 2014 Verona, International Conference “Names in Economy” V, “Language, Media & Economy in Virtual and Real Life: New Perspectives”, 24-27 giugno 2015 Leeds, International Medieval Congress 2015, “Reform and Renewal”, 6-9 luglio 2015 Glasgow, 15th International Congress of Celtic Studies-15mh Còmhdhail eadar-nàiseanta na Ceiltis, 13-17 luglio 2015 Glasgow, Biennal Meeting of the International Society of Anglo-Saxonists “The Daily Life of the Anglo-Saxons”, 3-7 agosto 2015 Moskva, IGU Regional Conference 2015 “Geography, Culture and Society for Our Future Earth”, 17-21 agosto 2015 Rio de Janeiro, 27th International Cartographic Conference (ICC) 2015, 23-28 agosto 2015 Budapest, 5th EUGEO 2015 “Convergences and Divergences of Geography in Europe”, 30 agosto-2 settembre 2015 Baia Mare, 3rd International Conference “Name and Naming (ICONN 3), “Conventional/Unconventional in Onomastics”, 1-3 settembre 2015 315 316 316 316 317 318 319 320 321 322 323 324 324 325 326 326 327 328 329 330 330 331 331 332 333 Yekaterinburg, 3rd International Conference “Ethnolinguistic, Onomastics, Etymology”, settembre 2015 334 Mainz, “Rufnamen als soziale Marker: Namenvergabe und Namenverwendung”, 14-15 settembre 2015 335 Clarens (Free State), 2015 International Symposium on Place Names “Place name, diversity and heritage”, 17-18 settembre 2015 335 Bonn, Jahrestagung der GGSG “Historische Sprachkontaktforschung”, 24-26 settembre 2015 336 Leipzig, Tagung “Fremde Namen”, 9-10 ottobre 2015 337 Móra d’Ebre / Ascó (Tarragona), IV Jornada de la Societat d’Onomàstica – Jornada d’Onomàstica de la Ribera d’Ebre – VII Jornada d’Estudis locals i territorial Carmel Biarnés, 17-18 ottobre 2015 338 Madrid, IX Colloquio Internazionale di Genealogia “Genealogia e Storia di Famiglia nella piccola e grande Storia”, 21-24 ottobre 2015 339 Corte/Rogliano (Capo Corso), “Lessicografia dialettale e etimologica: convegno in onore di F. D. Falcucci”, 28-30 ottobre 2015 339 Pisa, XX Convegno internazionale di “Onomastica & Letteratura”, 12-14 novembre 2015 340 Mostaganem, Colloque “Enseignement/apprentissage de la littérature et les études littéraires contemporaines: onomastique, base de données et comparatisme littéraires”, 17-19 novembre 2015 340 Paris, XVII Colloque d’Onomastique de la SFO “1. Noms de lieux, noms de personnes: la question des sources. 2. Toponymie urbaine de Paris et de sa banlieue”, 3-5 dicembre 2015 341 Washington, The American Name Society Annual Meeting, 7-10 gennaio 2016 341 Austin, ANS panel at Modern Language Association Convention, 7-10 gennaio 2016 342 Debrecen, XXVI International Conference of Onomastic Sciences (ICOS), 27 agosto-1º settembre 2017 342 Attività Nuova collaborazione RION-Università di Baia Mare per ICONN 3 I Quaderni Italiani e Internazionali di RION in versione digitale Studio sui nomi e i cognomi della commedia nel cinema degli anni 50 Una nuova bibliografia di onomastica letteraria (1996-2015) I nomi dei personaggi nei polizieschi ambientati in Liguria Il Dizionario di Toponomastica Ligure riprende le pubblicazioni I toponimi della Riviera Ligure tra letteratura, arte e antiche strategie di marketing A quota 40 l’Inventario dei toponimi valtellinesi e valchiavennaschi Ancora onomastica nella didattica universitaria italiana Censiti e analizzati i cambiamenti dei nomi dei Comuni italiani dall’Unità a oggi Un altro anno di “toponomastica femminile” Nuove pubblicazioni del progetto “PatRom (Patronymica Romanica)” L’onomastica letteraria si occupa dei serial televisivi Le attività toponomastiche dell’“Istitut Cultural Ladin” “AdriAtlas”: l’Atlante informatizzato dell’Adriatico Antico Nascono in Catalogna la rivista «Noms» e l’annuario «Onomàstica» Il dizionario etimologico dei toponimi sivigliani di Stefan Ruhstaller Un manuale per la normalizzazione dei toponimi valenzani Elementi romanzi nell’onomastica della Dalmazia centrale 345 345 346 347 347 348 349 350 351 352 353 354 356 357 358 359 360 361 362 Debrecen e l’Ungheria in primo piano nell’onomastica internazionale Novità nella redazione di «Névtani Értesítő» Corso di onomastica all’Università di Ostrava Ricerche sui cognomi italiani a Caxias do Sul e a Belo Horizonte Uno studio sul nome degli “altri” nella letteratura coloniale tedesca per ragazzi Concluso il progetto “Scottish Toponymy in Transition” Pronta la banca dati degli agiotoponimi scozzesi Le Società storiche britanniche promuovono la toponomastica In rete la collezione 1974-1989 dei «Literary Onomastic Studies» “Nomina loci”: una collana di toponomastica dall’Università di Łódź Gli incontri della Commissione di onomastica slava a Bratislava e a Gniezno Ferguson “Name of the Year” secondo l’American Name Society L’UNGEGN-GENUNG e la valorizzazione dei nomi indigeni 363 364 364 365 366 367 368 368 369 370 371 371 372 In breve... Tesi magistrali di onomastica a Palermo Nel FaNUK oltre 400 cognomi italiani La collaborazione tra Ente gestione Alpi Cozie e ATPM Impianti sportivi, commercio e microtoponimi: il caso dello Juventus Stadium In versione digitale l’enciclopedia dei prenomi a fumetti Un repertorio degli studenti parigini nel Medioevo Procede il Deonomasticon iberoromanicum Pronto il Nomenclàtor toponimico dell’Aragona Presentata la banca dati paleoispanica “Hesperia” Il progetto per la toponomastica di Vitoria-Gasteiz A Damaris Nübling il Konrad-Duden-Preis Un gioco in Galizia per familiarizzare gli studenti con la toponomastica Ricordo di Sophie Wauer La bibliografia NORNA aggiornata in rete Toponimi e racconti fantastici Presentato il DEMIM con la sua componente onomastica I premi dell’Academia de la Llingua Asturiana per le ricerche di toponimi Workshop sul GIS per onomasti a Copenaghen La scomparsa dello storico John Moore Revisione degli esonimi in Brasile 373 373 373 374 374 374 374 375 375 375 375 376 376 376 376 376 377 377 377 377 Frequenze onomastiche: Una nuova indagine sulle insegne stradali dei comuni italiani [ENZO CAFFARELLI (Roma)] 379-422 Note ai margini 423-434 Ricordo di Giulia Petracco Sicardi (1922-2015) [RITA CAPRINI (Genova)] Ricordo di Pavle Merkù (1927-2014) [FEDERICO VICARIO (Udine)] Ricordo di Antoni M. Badia i Margarit (1920-2014) [JOAN TORT i DONADA [Barcelona)] Ricordo di Petar Šimunović (1933-2014) [ANDREA ROGOšIć (Spalato)] 435-437 438-439 440-442 443-444 Postille ai precedenti numeri di RION 445-466 Sommari degli articoli 466-469 Gli Autori di RION, vol. XXI (2015), 1 470 Gli Autori di RION, vol. XXI (2015), 1 DANIELA CACIA Università degli Studi di Torino Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e culture moderne via Sant’Ottavio 20 I-10124 Torino [email protected] ARTUR GAŁKOWSKI University of Łódź Faculty of Phylology Department of Italian Studies Chaire de Philologie Romane Sienkiewicza 21 PL-90-114 Łódź [email protected] ENZO CAFFARELLI via Tigrè 37 I-00199 Roma [email protected] YORICK GOMEZ GANE Contrada Colle Gioie I-03010 Piglio (Frosinone) [email protected] RITA CAPRINI Università degli Studi di Genova DISAM – Sezione Scienze del Linguaggio e Culture comparate via Balbi 4 I-16126 Genova [email protected] PAOLO D’ACHILLE Università degli Studi Roma Tre Dipartimento di Italianistica via Ostiense 234 I-00144 Roma [email protected] MIRIAM DI CARLO via Cappuccini s.n.c. I-01019 Vetralla (Viterbo) [email protected] LYDIA FLÖSS Soprintendenza per i Beni culturali Ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale Palazzo Verdi, p.zza Venezia 41 I-38122 Trento FELICIA LOGOZZO via Amico Aspertini 343 A/4 I-00133 Roma [email protected] OTTAVIO LURATI CH-6926 Montagnola (Lugano) [email protected] EDOARDO MIDDEI via dei Gladioli 16 I-00040 Nemi (Roma) [email protected] ROBERTO RANDACCIO via Boito 112 I-09045 Quartu Sant’Elena (Cagliari) [email protected] GIOVANNI ROMAN via Alzaia 85 I-31100 Treviso [email protected] ANDREA ROGOšIć Sveciliste Filozofski fakultet Odsjek za talijanistiku Radovanova 13 HR-21000 Split [email protected] ALDA ROSSEBASTIANO Università degli Studi di Torino Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e culture moderne via Sant’Ottavio 20 I-10124 Torino [email protected] MIRO TASSO via Porara 79 I-30035 Mirano (Venezia) [email protected] LEONARDO TERRUSI p.zza Umbero I 47 I-74011 Castellaneta (Taranto) [email protected] JOAN TORT i DONADA Universitat de Barcelona Facultat de Geografia i Història Departament de Geografia Física i Anàlisi Geogràfica Regional c/ de Montalegre 6 E-08001 Barcelona [email protected] FEDERICO VICARIO Università degli Studi di Udine Dipartimento di Lingue e letterature straniere via Mantica 3 I-33100 Udine [email protected] Sommari Saggi ENZO CAFFARELLI (Roma), Quando un toponimo perde il “top”. Nomi di luogo disponibili al cambiamento di categoria onimica, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 13-37. Nell’àmbito dei processi transonimici, ossia il passaggio di un nome proprio da una tipologia onimica all’altra, i toponimi fungono in abbondanza da eponimi per generare antroponimi, odonimi, crematonimi, oltre che voci deonimiche e nuovi toponimi. Il contribuito cerca di definire i principali modelli di percorsi transonimici, esemplificando con voci italiane e straniere; propone una terminologia specifica per definirli; verifica se il punto di partenza del percorso transonimico debba possedere qualità specifiche; si sofferma su alcuni processi che conducono a crematonimi e sulle transonimie stellari esemplificando con tre vulcanonimi. Infine approfondisce con uno studio di caso, il toponimo Bologna (con l’odonimo romano Piazza Bologna). LYDIA FLÖSS (Trento), Toponimi e aggettivi etnici: i casi della Val dei Mòcheni e del Pinetano in Trentino, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 39-56. Mòcheni, nome degli abitanti della Val dei Mòcheni in Trentino e Pinàit(e)ri, nome degli abitanti del limitrofo altopiano di Piné, sono solo i due principali aggettivi etnici divenuti a loro volta toponimi, appartenenti a quest’area del Trentino orientale che risente linguisticamente di influssi tedeschi risalenti all’epoca medievale. Nella Val dei Mòcheni e nel Pinetano si registrano infatti anche numerosi toponimi formati su aggettivi etnici a loro volta derivati da nomi di luogo sia endogeni, sia esogeni (es. Cembrani, dalla Val di Cembra, Sténeghi dal toponimo Stenico, Banai dal territorio del Banale). Mentre i toponimi formati sugli etnici esogeni risultano molto più frequenti nel Pinetano, quelli formati sull’aggettivo etnico Mòcheni o sull’etnico derivato dal nome di uno dei comuni della Val dei Mòcheni, Palù del Fersina, in mòcheno Palae en Bersntol, si incontrano in numero sorprendentemente alto anche in varie aree nel Trentino occidentale. GIOVANNI ROMAN (Udine), Da As Broxas a Porta Brossana: un breve, lungo cammino, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 57-65. Il toponimo Ad Broxas, relativo a una località citata da Paolo Diacono nella Historia Langobardorum, alimenta da oltre cinque secoli un dibattito erudito e scientifico intorno all’ubicazione geografica e all’etimologia. La località, collocata latu sensu ad est di Cividale del Friuli – l’antica Forum Iulii – costituisce retaggio di apporto linguistico preromano. Alla luce delle più recenti analisi linguistiche, infatti, emergono più chiaramente la semantica di questo nome di luogo e le caratteristiche del territorio così denominato. Sommari OTTAVIO LURATI (Basel), Note di linguistica e onomastica intelvesi, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 67-72. L’articolo prende in considerazione i nomi di mestieri detoponimici antelami e magistri comacini), nomi di famiglie (Barella, Casella, Carloni, Ceppi, Ferrata, Foglia, Peduzzi, Picchetti, Scala, Schira, Solari, Tacchi e Tacconi) e nomi geografici (Erbonne, Ghirli, Intelvi, Peglio, Scaria) della Val d’Intelvi, alcuni di origine longobarda, altri latina. MIRIAM DI CARLO (Roma), La microtoponomastica nel territorio di Vetralla (Viterbo), «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 73-92. Lo studio offre un quadro complessivo della microtoponimia di Vetralla, comune in provincia di Viterbo. Il sostrato etrusco, la dominazione romana, l’apogeo durante il Medioevo e i continui scambi con Roma e i centri toscani si manifestano nei vari toponimi del territorio vetrallese, che diventano patrimonio funzionale a una ricostruzione storica del dialetto locale. Nella prima parte si illustrano le fonti storiche e contemporanee da cui sono stati attinti i microtoponimi del Vetrallese; segue la loro lista, in cui sono comprese tutte le varianti; infine si passa all’analisi diacronica dei nomi di luogo ritenuti particolarmente significativi, fino a una trattazione in sincronia dei toponimi da voci riguardanti la botanica, le geografia, l’agiografia e il folclore del territorio. FELICIA LOGOZZO (Roma), Strutture appositive e strutture preposizionali con toponimi e marchionimi: omissione di “di” vera o apparente?, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 93-116. Nella toponomastica di Roma Piazza Venezia coesiste con Piazza di Firenze; nella lingua italiana dell’uso abiti Versace e automobili Fiat convivono con abiti di Versace e automobili della Fiat; e già in latino urbs Roma alternava con urbs Romae. Il contributo analizza come, in presenza di nomi propri, denominazione, identificazione appositiva, specificazione e attribuzione si sovrappongano e si confondano. Nel caso della denominazione in toponimia, la relazione tra nome comune e nome proprio è di tipo appositivo-identificativo; dal momento che essi condividono il referente, la preposizione “di”, anche quando richiesta dalla norma (città di Roma), non è motivata. Le sequenze senza “di” davanti a marchionimi presuppongono invece un rapporto nome comune-nome proprio di natura attributivo-specificativa. L’omissione di preposizione, in questo caso, testimonia che il marchionimo è in grado di qualificare tutti i nomi comuni legati a un certo marchio e si comporta da aggettivo, pur mantenendo intatta la propria forma (abito Versace = *abito versacesco). Sommari ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), L’effetto del Dongo: mancate attestazioni del toponimo Waterloo, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 117-127. La battaglia di Waterloo fu un evento storico di importanza mondiale che cambiò le sorti dell’Europa e segnò fortemente la coscienza popolare: la caduta di Napoleone colpì gli animi e l’immaginazione tanto da far assurgere immediatamente il luogo della battaglia a simbolo e metafora di ‘rovinosa sconfitta’. Waterloo divenne così, in Italia (ma non solo), un’antonomasia che per tutto il XIX secolo fu utilizzata e ripetuta dai parlanti e documentata nei romanzi, in testimonianze scritte e negli articoli di giornale. Nonostante questa gran mole di attestazioni il detoponimico e le locuzioni traslate ad esso riferite non furono accolte nei lessici italiani, se non a partire dalla seconda metà del Novecento. Lo studio, mostrando esempi letterari e altre attestazioni, tra le tante ritrovate, vuole contribuire a colmare tale lacuna temporale, documentando la frequenza e la costanza di un uso antonomastico che ha attraversato indenne duecento anni di storia della nostra lingua. YORICK GOMEZ GANE (Roma), Tizio, Caio e Sempronio (e altri tizi fittizi), «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 129-149. Viene presa in esame la categoria dei nomi fittizi, in uso già nei testi giuridici romani. Tizio, Caio e Sempronio, da ricondurre al giurista medievale Irnerio o direttamente al Digesto o a testi da esso derivati, è qui retrodatato al 1673, nel noto e fortunato Dottor volgare di Giovanni Battista De Luca, dal quale il terzetto si sarebbe irradiato nella lingua italiana. Sono illustrate anche le serie onomastiche più estese, fino al sestetto Tizio, Caio, Sempronio, Mevio, Filano, Calpurnio. Si analizzano poi le varianti regionali milanese Tizio, Sempronio, Martino (1773-1791) e siciliana Tizio, Filano, Martino (1895), la prima forse alla base della seconda (con l’innesto dello spagnolo Fulano). Si studia inoltre il deonimico tizio, databile solo 1864 contrariamente a quanto si è creduto (Tizio è invece retrodatato al 1552). Si illustrano infine, con le eventuali varianti, i nomi fittizi Mimì, Cocò e Carmen’ ’o pazzo, le tre Grazie romanesche, carneade, il tal dei tali, Mario Rossi, Pinco Pallino, signor X, signor N. N., signor Nessuno. Varietà ARTUR GAŁKOWSKI (Łódź), I nomi laici, istituzionali, sociali e religiosi di San Giovanni Paolo II, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 152-162. Il testo considera l’ampia gamma di nomi e attributi con i quali Giovanni Paolo II è stato conosciuto e chiamato nel corso della sua vita e inoltre i nomi utilizzati dopo la sua morte e l’elevazione agli altari. Ci si rifà a un articolo sul cognome Wojtyła apparso nella RION e si presentano le motivazioni che hanno portato a imporre al futuro papa il nome Karol Józef all’atto del battesimo, i soprannomi dell’infanzia e della gioventù (Lolek, Martyna), pseudonimi (Wujek, Pedagog), particolari titoli per definirne le funzioni sociali e religiose (professor Wojtyła), alias (Andrzej Jasie , A.J.), e infine gli attributi e i termini specifici utilizzati nel periodo del suo pontificato. Il nome del papa polacco è divenuto agionimo (San Giovanni Paolo II) con un particolare significato discorsivo, come testimoniano anche soprannomi suppletivi, nomignoli, antonomasie, titoli metonimici e metaforici (Giovanni Paolo II il Grande, il Papa Pellegrino, l’Uomo della Preghiera, ecc.). Sommari Opinioni e repliche RITA CAPRINI (Genova), L’approccio pragmatico allo studio del nome proprio: la “Pragmatic Theory of Properhood” (TPTP) di Richard Coates, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 164-171. In due articoli apparsi negli Atti del Congresso ICOS di Barcellona (2011), pubblicati in rete del 2014, Richard Coates sostiene che la sua “Pragmatic Theory of Properhood” è l’unica in grado di rispondere alla domanda se sia possibile tracciare qualche confine tra espressioni proprie e no. In questo intervento si discute in particolare il problema della differenza tra “etimologia” e “senso”, intorno alla quale lo studioso inglese lascia aperte alcune questioni. Quanto al problema dello status della terminologia onomastica l’opinione di Coates sembra del tutto appropriata: i portatori dei nomi sono classificabili in categorie, i nomi in sé stessi no. PAOLO D’ACHILLE (Roma), I “Cari nomi” dell’opera lirica. Note in margine a sei studi, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 172-185. Il saggio commenta, con osservazioni e integrazioni, i contributi raccolti nella prima sezione degli Atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, intitolata Il nome nell’opera lirica e dedicata agli antroponimi nel melodramma. Sono prese in considerazione le scelte onomastiche in libretti di opere di Wagner, Mozart, Rossini, Verdi, Bellini, Donizetti, Puccini, Hoffmann, ecc. LEONARDO TERRUSI (Bari), Nomi del doppio. In margine ad alcuni recenti contributi, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 1, pp. 186-198. L’articolo ripercorre alcune recenti ricerche sul tema dell’onomastica del “doppio”, segnatamente gli interventi compresi negli Atti del XVIII Convegno di O&L, pubblicati sull’ultimo numero della rivista «il Nome nel testo». Dopo aver spiegato le motivazioni del crescente interesse sul tema, si tenta di circoscrivere lo specifico campo d’indagine per lo studioso di onomastica, distinguendo tra un approccio che si limiti a studiare i “nomi nel doppio”, ovvero le generiche tipologie onomastiche rintracciabili in testi che presentano il tema, da quello che invece si concentri sui “nomi del doppio”, cioè su strategie onomastiche effettivamente funzionali per la sua realizzazione. Una chiave per interpretare complessivamente il fenomeno sotto vari suoi aspetti è individuata nell’infrazione del concetto kripkiano di nome proprio come “designatore rigido”. Quando un toponimo perde il “top”. Nomi di luogo disponibili al cambiamento di categoria onimica Enzo Caffarelli (Roma) ABSTRACT. (When a toponym loses its “top”. Place names ready for changing their onymic category) Among transonymic processes, that is the passages of a proper name from one onymic category to another, toponyms function abundantly as eponyms to create anthroponyms, odonyms, chrematonyms, deonymic terms and new toponyms. The article aims to define the main models of transonymic processes, offering both Italian and foreign examples; it proposes a specific terminology to define them; it verifies whether the starting point of the transonymic process needs specific characteristics; it lingers on some processes leading to chrematonyms and on stellar transonymies, giving three names of volcanoes as examples. In the end it examines in depth one case, the toponym Bologna and the Roman odonym Piazza Bologna. 1. Una precisazione terminologica Con i termini transonimia, transonimico e transonimizzazione, seguendo il moderno approccio degli slavisti all’onomastica,1 s’intende qui ciò che attiene a qualsiasi passaggio di un nome proprio (in questo contributo ci si occupa di toponimi come eponimi) da una tipologia (o subtipologia) a un’altra in ambito onimico: prenomi, cognomi, soprannomi, odonimi, crematonimi di ogni tipo ed anche nuovi toponimi. Ciò si verifica attraverso una serie di passaggi spesso complessi: il transito da un toponimo A a un toponimo B, perlopiù in diacronia e in diatopia, può infatti comprendere antroponimi, odonimi, voci di lessico, ecc. come tappe intermedie del processo.2 Il percorso transonimico può essere correlato o irrelato (o parzialmente correlato), a seconda che la motivazione del cambiamento di status onimico abbia un legame con il referente oppure sia casuale e fungibile, rifletta cioè 1 2 Cfr. tra gli altri WANIAKOWA 2003; šRÁMEK 2006; PODOLSKAYA 2008; TUšKOVÁ 2011; per l’ambito ugro-finnico, RESZEGU 2010. La prima parte di questo contributo (l’introduzione e i §§ 1-7) rappresenta un adattamento (tradotto in italiano, con alcune aggiunte e diversa organizzazione dei paragrafi) di CAFFARELLI (2015c), la cui pubblicazione, in lingua inglese, è prevista per l’estate 2015. 13 RION, XXI (2015), 1, 13-37 Toponimi e aggettivi etnici: i casi della Val dei Mòcheni e del Pinetano in Trentino Lydia Flöss (Trento)* ABSTRACT. (Toponyms and ethnic adjectives: the case of the Val dei Mòcheni and of the Pinetano in Trentino) Mòcheni, the name of the inhabitants of the Val dei Mòcheni in Trentino and Pinàit(e)ri, the name of the inhabitants of the bordering upland of Piné, are but the two main ethnic adjectives which have become toponyms present in this area of eastern Trentino which is linguistically interested by German influences dating back to the Middle Ages. In the Val dei Mòcheni and in the upland of Piné several toponyms are also registered formed on ethnic adjectives, themselves deriving from both endogenous and exogenous place names (e.g. Cembrani from Val di Cembra, Sténeghi from the toponym Stenico, Banai from the territory of Banale). Toponyms formed on exogenous ethnics are more frequent in the upland of Piné, whereas those formed on the ethnic adjective Mòcheni, or on the ethnic derived from the name of one of the municipalities in the Val dei Mocheni, Palù del Fersina, Palae en Bersntol in the Mòcheno dialect, can be found in a surprisingly high number of occurrences also in several areas of western Trentino. Generalmente con aggettivo etnico s’intende un aggettivo, spesso usato nominalmente, che deriva dal nome di un luogo abitato1 il quale presenta una certa vastità territoriale o comunque una certa notorietà: Europèo, Italiano dal nome dell’Europa o dell’Italia, Trentin-Trentino da Trentino, Pado(v)an-Padovano da Padova. In questa dimensione, molto spesso, toponimi o aggettivi etnici anche scomparsi sono sopravvissuti in forma di cognome.2 Questo studio prende in esame alcuni aggettivi etnici derivati da nomi di piccoli paesi del Trentino (Santorsolot da Sant’Orsola), o di valli o micro-regioni geografiche (Mòchen da Val dei Mòcheni; Tasin da Tesino), che solo in pochissimi casi sono documentati anche come cognome. Le forme considerate sono principalmente di tradizione popolare e raramente presentano un corrispondente ufficiale in italiano.3 * 1 2 3 La stesura di questo articolo rientra nelle attività del Dizionario toponomastico trentino svolte all’interno dell’Ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale della Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento. PELLEGRINI 1990: 416-23; MARCATO 2009: 191 ss. CAFFARELLI 2001 e 2004. MARCATO 2009: 192. 39 RION, XXI (2015), 1, 39-56 Da Ad Broxas a Porta Brossana: un breve, lungo cammino Giovanni Roman (Udine) ABSTRACT. (From Ad Broxas to Porta Brossana: a brief, long road). Ad Broxas, toponym mentioned by Paul the Deacon in his Historia Langobardorum, has originated a scholarly and scientific debate on its geographical location and etymology in the past five centuries. The place, situated in a broader sense to the east of Cividale del Friuli – the ancient Forum Iulii – is a legacy of the pre-Roman linguistic contribution. In the light of the latest linguistic analysis, in fact, the semantic of this place name and the characteristics of the territory so named emerge more clearly. Intorno al nome dell’attuale Porta Brossana di Cividale del Friuli, una delle quattro della città medievale, si sono sviluppati dibattiti di storia urbana e del territorio sui quali, nel corso degli anni, sono intervenuti numerosi studiosi.1 Le prime ricerche prendono spunto da un noto passo dell’Historia Langobardorum di Paolo Diacono, in cui si narra di uno scontro tra Longobardi e Slavi, avvenuto intorno all’anno 664.2 Il passo riporta la notizia di una vittoria schiacciante conseguita dal duca cividalese – il longobardo Vectari – per via del presunto rapporto numerico tra le due parti contendenti, cioè di 25 a 5000.3 Al di là dell’iperbole e delle reali modalità di svolgimento di quello che apparentemente sembrerebbe esser stato un incontro poco amichevole, piuttosto che una battaglia, vista la disparità delle forze in campo, si ritiene opportuno sviluppare alcune considerazioni di carattere storico e geografico che possano contribuire a ricollocare entro un corretto ambito topografico i fatti narrati dal Diacono nonché a far luce, almeno in parte, sull’evoluzione morfologica di un quartiere cittadino e delle sue immediate vicinanze periurbane. La loca1 2 3 Per una sintesi esauriente dello status quaestionis si veda LIDIA RUPEL, Contributi alla Carta Archeologica delle Valli del Natisone, «Forum Iulii. Annuario del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli», XXIX (2005), pp. 44-45. PAOLO DIACONO, Historia Langobardorum, V, 23. Qui, come in altri passi dell’Historia, sembra confermato il concetto di tacitiana memoria. Secondo lo storico latino, “... Langobardos paucitas nobilitat”. Cfr. TACITO, De origine et situ Germanorum, 40, 1. Traduzione italiana con testo a fronte, La Germania, Roma, Editori Riuniti 1983, p. 107. 57 RION, XXI (2015), 1, 57-65 Note di linguistica e onomastica intelvesi Ottavio Lurati (Basel) ABSTRACT . (Notes of linguistics and onomastics in Val d’Intelvi [Como]). This article takes into consideration various names (antelami, magistri comacini), family names (Barella, Casella, Carloni, Ceppi, Ferrata, Foglia, Peduzzi, Picchetti, Scala, Schira, Solari, Tacchi and Tacconi), and place names (Erbonne, Ghirli, Intelvi, Peglio, Scaria), in the Val d’Intelvi (Como), some of them of Lombard origin and others deriving from Latin. Che in Liguria e in altre regioni la qualifica di Antelami fosse riservata a costruttori di alta qualità e che il nome richiamasse la provenienza, è un dato assodato. In tema tentiamo delle nuove piste. Non solo nella Liguria del sec. XII, Antelami indica gli artigiani ed edificatori provetti: si tratta di una variante del toponimo Intelvi. Parecchi pronunciano tuttora Antelàmi, ma il nome vero è Antèlvi, poi Antèl(a)mi = ‘coloro che (in origine) provengono dalla Val d’Intelvi’ (valle montana in provincia di Como, al confine con il Canton Ticino, tra il lago di Como e quello di Lugano). Colpisce l’irradiazione europea che il grande impegno degli Antelami e dei loro discendenti si conquistano per secoli: una vicenda appassionante, che non ci imprigiona certo nel localismo. Recitano vari antichi testi liguri: «ars antelamus architectorum seu magistrorum antelami»; nel 1261 poi figurano come testimoni «Bertramo magistro antelami e Marchisio muratore».1 Si è parlato a lungo – e talora enfatizzato – anche dei magistri comàcini: la parola non deriva affatto da Como, ma risale al lessico dei Longobardi. A mio parere si tratta di un antico termine medievale macio, mascio, mazio che significa ‘muratore, costruttore’. Si tenga presente un passo dalle Testimonianze di Travale (a. 1158): «De la Montanina dicit: Io de presi pane e vino per li maccioni a Travale». Né la voce era isolata: cfr. l’antico provenzale matz, ‘ouvrier qui construit avec de la pierre ou de la brique et du mortier’; antico francese mas, ‘muratore’; fr. attuale maçon, ‘muratore’, attestato almeno dal 1250; si 1 GIROLAMO ROSSI, Glossario medievale ligure, Torino, Stamp. Reale della Ditta G. B. Paravia e C. 1896-1908, p. 17. Come è noto Beltramo, Bertramo era uno dei nomi più diffusi nelle comunità lombarde medievali e dei secoli successivi, e lo stesso vale per l’attuale Canton Ticino. Aggiungiamo che, in certi contesti liguri, la qualifica antelamus verrà applicata, come comprensibile, in maniera estensiva a indicare anche il carpentiere, il mastro d’ascia. Il Rossi non parla della Val d’Intelvi, ma di Valle d’Antelamo; ivi altri interessanti riscontri. 67 RION, XXI (2015), 1, 67-72 La microtoponimia nel territorio di Vetralla (Viterbo) Miriam Di Carlo (Roma) ABSTRACT. (Microtoponyms in the territory of Vetralla [Viterbo]). The paper aims to offer an overall analysis of the micro-toponomastics of Vetralla (a town in the province of Viterbo) examining some of its most representative examples. The Etruscan substratum, the Roman domination, the apogee during the Middle Ages, the ceaseless exchanges with Rome and with several Tuscan cities are all clearly visible in the micro-toponyms of Vetralla and are functional to a historic reconstruction of the local dialects. First of all the paper gives a list and a description of the sources used in collecting the toponyms: they are divided into historical and contemporary. Secondly there is a list of all microtoponyms, each one followed by an abbreviation of the where it was found. Finally there is the analysis of some of the most representative and significant placenames, up to a synchronic analysis of the names connected with botany, geography, hagiography and the folklore of the area. 0. Premessa L’articolo è tratto da uno studio più dettagliato1 che riguarda l’intera microtoponimia di Vetralla, comune della Tuscia viterbese: lo scopo che si vuole qui perseguire è di offrirne una panoramica generale, soffermandosi su alcuni tratti caratteristici che riguardano la storia e la geografia del territorio vetrallese. Vetralla, con 13.414 abitanti,2 è il quinto comune più popoloso della provincia di Viterbo. La storia di Vetralla è indissolubilmente legata a quella dell’intera provincia, che costituisce un mosaico formato da piccole entità territoriali basate principalmente sull’agricoltura e sull’allevamento: il turismo, fatta eccezione per le terme al confine tra Vetralla e Viterbo, si condensa prevalentemente in centri come il capoluogo, Civita di Bagnoregio, Tuscania, Bomarzo e pochi altri. La Cassia e la via Francigena hanno rappresentato un 1 2 Si tratta di una tesi di laurea triennale seguita dal prof. Paolo D’Achille dell’Università degli Studi “Roma Tre”, conseguita il 10 novembre 2010 (La toponomastica di Vetralla: analisi diacronica e sincronica), che nasce dall’idea di coniugare in un unico lavoro un intento quasi archeologico riguardante il paese in cui sono nata e cresciuta e uno più propriamente dialettologico: la toponomastica è sembrata un ottimo anello di congiunzione. Dato ISTAT al 31.12.2010. 73 RION, XXI (2015), 1, 73-92 Strutture appositive e strutture preposizionali con toponimi e marchionimi: omissione di “di” vera o apparente? Felicia Logozzo (Roma) ABSTRACT. (Apposition and preposition structures with toponyms and brand names: real or apparent omission of “di”?) This paper focuses on the alternation between the use of the Italian preposition “di” and its omission in noun phrases with proper names, particularly toponyms (e.g. città di Roma vs. Piazza Venezia) and brand names (abito di Versace vs. abito Versace). In fact those parallel constructions arise from a different status of the proper names at issue, that implies different semantic values: a noun phrase with a toponym expresses an identity of noun and proper name (città di Roma = Roma è una città “Rome is a city”); a noun phrase with a brand name expresses an idea of belonging. That is why a brand name is to be compared with an adjective (abito di Versace/abito Versace = *abito versacesco). La preposizione “di” è una delle parole più diffuse della lingua italiana1 e quella dalla semantica più leggera: essendo quasi completamente priva di significato proprio,2 esprime genericamente relazione e rimanda alla semantica degli elementi collegati e al contesto, per l’individuazione del tipo di relazione nello specifico. Nei casi in cui il rapporto tra gli elementi collegati sia deducibile esclusivamente dalle proprietà semantiche e argomentali degli stessi, si può dire che gli usi della preposizione “di” sono riconducibili essenzialmente alle sfere dell’origine e del possesso: essa esprime relazioni di quantità, rapporti tra parti e tutto o tra contenitore e contenuto; si usa dopo nomi deverbali (il ritorno degli alieni), attributivi (la grandezza degli occhi), agentivi (l’autore del libro), di parentela (la moglie di Antonio); introduce determinazioni di tempo (i programmi del martedì) o di spazio (il treno di Parigi), ecc.3 1 2 3 In seconda posizione per frequenza d’uso, dopo l’articolo “il”, nel CoIFIS (<http://linguistica. sns.it/EsploraColfis/Home.htm>). DARDANO 1963, a proposito dell’omissione di preposizione in testi duecenteschi: «Si tratterà sempre di a e di, le quali presentano un carattere particolare rispetto alle altre preposizioni, essendo le sole passibili, in certe condizioni e circostanze, di commutabilità con zero». Per un’analisi degli usi della preposizione “di” in italiano si rimanda al lavoro di BARTNING 2001 su “de” del francese. 93 RION, XXI (2015), 1, 93-116 L’effetto del Dongo: mancate attestazioni del toponimo Waterloo Roberto Randaccio (Cagliari) ABSTRACT. (The del Dongo effect: lacking attestations of the toponym Waterloo) The battle of Waterloo was a historical event of worldly relevance which changed the destiny of Europe and strongly affected popular awareness. Napoleon’s fall struck spirits and imagination so much as to immediately transform the place where the battle took place into a symbol and metaphor of “disastrous defeat”. In the whole 19th century Waterloo thus became (in Italy but not just there) an antonomasia used and repeated by speakers, documented in novels, in written sources and in newspaper articles. Notwithstanding this large amount of attestations, the de-toponym and the metaphorical expressions related to it were not included into Italian lexicons until the second half of the 19th century. This essay aims to fill this gap through literary examples and other attestations among the many that have been found, documenting the frequency and regularity of an antonomasia which has crossed untouched two hundred centuries of history of the Italian language. Nel terzo capitolo della Certosa di Parma si racconta il fallito tentativo di Fabrizio del Dongo di partecipare attivamente alla battaglia di Waterloo come combattente volontario per l’esercito di Napoleone. Per colpa dell’inesperienza, del ripetuto furto del proprio cavallo, di qualche bicchiere d’acquavite di troppo, Fabrizio finisce nel bel mezzo del conflitto senza capire bene dove si trovi e senza neanche riuscire a vedere l’Imperatore (che a mala pena scorge in lontananza).1 Un paradosso, quasi quanto quello del proverbio dello sciocco che non vede il bosco per via degli alberi: Fabrizio per via delle cannonate e della confusione tutt’intorno non riconosce la battaglia di Waterloo. Scrive Stendhal: Il avait beau regarder du côté d’où venaient les boulets, il voyait la fumée blanche de la batterie à une distance énorme, et, au milieu du ronflement égal et continu produit par les coups de canon, il lui semblait entendre des décharges beaucoup plus voisines; il n’y comprenait rien du tout.2 1 2 «Ainsi, je n’ai pu voir l’empereur sur un champ da bataille, à cause de ces maudits verres d’eaude-vie!». Un altro capolavoro della letteratura francese, I miserabili (1862) di Victor Hugo, celebra la storica battaglia. Hugo dedica un intero libro (il libro primo della seconda parte) a Waterloo in un appassionato, dettagliato e tragico resoconto storico. 117 RION, XXI (2015), 1, 117-127 Tizio, Caio e Sempronio (e altri tizi fittizi) Yorick Gomez Gane (Roma) ABSTRACT. (Tizio, Caio, and Sempronio [and other fictitious common names]). This article examines the category of fictitious names, already in use in Roman legal texts. Tizio, Caio e Sempronio, a group of names ascribable to the medieval jurist Irnerius or directly to the Digest or texts from it, is here backdated to 1673 in the famous and fortunate Dottor volgare by Giovanni Battista De Luca, from which the trio of names would have spread through the Italian language. It also illustrates the larger series of fictitious names, up to the sextet Tizio, Caio, Sempronio, Mevio, Filano, Calpurnio, and analyses regional variants, the Milanese Tizio, Sempronio, Martino (1773-91) and the Sicilian Tizio, Filano, Martino (1895), the former perhaps underlying the latter (with the addition of the Spanish Fulano). The article also studies the common name tizio (from the fictitious proper name Tizio), dating only to 1864 contrary to what was previously believed (Tizio, however, is backdated to 1552). In conclusion it illustrates, with variants, the fictitious names Mimì, Cocò e Carmen’ ’o pazzo, the Roman tre Grazie, carneade, il tal dei tali, Mario Rossi, Pinco Pallino, signor X, signor N. N., signor Nessuno. 1. Il terzetto di base Tizio, Caio e Sempronio sono nomi fittizi che indicano, nell’uso comune, un insieme di persone indeterminate (talvolta per il fatto di non poterle o volerle nominare).1 Si possono usare singolarmente (il solo Tizio), in coppia (quasi sempre con Tizio in apertura,2 seguito quasi solo da Caio) 3 o in terzetto (nel1 2 3 Cfr. TULLIO DE MAURO, Grande dizionario italiano dell’uso, Torino, UTET 20073 (= GDIU), s.vv. tizio («solo sing., spec. con iniz. maiusc.: Tizio, Caio e Sempronio, tre persone qualsiasi»), caio (analoga definizione) e sempronio (analoga definizione). Cfr. anche le rispettive voci nel Grande dizionario della lingua italiana, Torino, UTET 1961-2002 (= GDLI). In riferimento alla categoria onomastica studiata in questa sede la locuzione nome fittizio compare per la prima volta, a quanto mi risulta, in MELCHIORRE GIOJA, Elementi di filosofia ad uso delle scuole, vol. I, Milano, Pirotta 1818, p. 165: «Se il giudice non conosce se non le loro relazioni al processo, s’egli ignora i loro nomi, s’egli li designa per lettere dell’alfabeto o pe’ n o m i f i t t i z j di Tizio, Cajo, Sempronio, egli è quasi necessariamente imparziale». Un raro caso della serie Caio ... Sempronio è nella novella Il Reverendo di Giovanni Verga (dalle Novelle rusticane, del 1883): «Il giudice aveva paura dei giornali, dell’opinione pubblica, di quel che avrebbero detto C a i o e S e m p r o n i o , e trinciava giudizi come Salomone!». In passato si è usato anche Tizio e Sempronio: cfr. l’attestazione del 1767 in MANLIO CORTELAZZO / PAOLO ZOLLI, Dizionario etimologico della lingua italiana, Bologna, Zanichelli 19992 (= DELI), s.v. tizio, e gli altri materiali linguistici presentati oltre. 129 RION, XXI (2015), 1, 129-149 Nomi, nomignoli, antonomasie e pseudonimi laici, istituzionali, sociali e religiosi di San Giovanni Paolo II Artur Gałkowski (Łódź) ABSTRACT. (Laical, institutional, social, and religious names, nicknames, antonomasias, and pseudonyms of Saint John Paul II) The text examines a wide range of personal names and attributes by which John Paul II was known and addressed in the course of his life, but also the names that function after his death and his elevation to the altars. The article refers to an essay on the surname Wojtyła published in the «Rivista Italiana di Onomastica». It presents the motivations which led to giving the future pope the names of Karol Józef by the act of baptism, the childhood nicknames (e.g. Lolek, Martyna), pseudonyms (e.g. Wujek, Pedagog), particular titles defining his social and religious functions (e.g. professor Wojtyła), aliases (e.g. Andrzej Jasień, A.J.), and finally the attributes and specific terms used in the period of his pontificate. It is stated that the name of the Polish pope became hagionym (Saint John Paul II) with the particular discursive meaning as the result of the process of beatification and canonization, as expressed also by communicative determinants (supplementary nicknames, antonomasias, metonymic and metaphoric titles, e.g. John Paul the Great, Pilgrim Pope, Man of Prayer). «Chiamatemi Karol» Giovanni Paolo II 0. Nella «Rivista Italiana di Onomastica» ho pubblicato (GAŁKOWSKI 2006) un saggio sull’origine del cognome Wojtyła /vɔjˈtɨwa/ riferendomi al pontefice scomparso pochi mesi prima, chiamato comunemente in Italia anche Papa Wojtyła, anzi Wojtyla.1 L’antroponimo Wojtyła2 è soltanto uno dei nomi, nomignoli, pseudonimi e antonomasie che designano il papa polacco, dal 2014 uno dei santi della Chiesa cattolica. Il suo caso è la testimonianza di uno dei fenomeni osservabili in materia onomastica, in particolare nell’ambito della polionimia, ovvero della moltiplicazione dei nomi portati da un referente, per esempio da un’entità geografica o, qui, da una persona. 1 2 Poco dopo l’elezione di Papa Giovanni Paolo II, per favorire la familiarizzazione degli italiani con il nuovo pontefice straniero, è stato pubblicato un fumetto intitolato appunto Papa Wojtyla. Storia di una vita, suppl. a «Tuttostoria», 3 (1979) (Albi Nuovi). Per più informazioni sull’origine della famiglia di Giovanni Paolo II vedi SZCZYPKA 1991 e inoltre BONIECKI 2000: 24-30. RION, XXI (2015), 1, 152-162 152 L’approccio pragmatico allo studio del nome proprio: la “Pragmatic Theory of Properhood” (TPTP) di Richard Coates Rita Caprini (Genova) ABSTRACT. (The pragmatic approach to the study of proper names: the “Pragmatic Theory of Properhood” [TPTP] by Richard Coates) In two papers of the Acts of the Barcelona ICOS Congress (2011), published online in 2014, Richard Coates pleads for his Pragmatic Theory of Properhood that in his opinion is the only framework able to answer the question whether it is possible to draw certain boundaries between proper and nonproper expressions. Here the problem of the difference between “etymology” and “sense”, for which Coates’ view leaves many questions open, is particularly discussed. As to the problem of the status of terminology in onomastics the Author’s opinion is quite suitable: the bearers of names fall into categories, the names themselves not. Richard Coates insegna attualmente Linguistica alla University of the West of England (Bristol), occupandosi particolarmente di onomastica. Il suo nome è strettamente connesso alla English Place-Names Society, che conduce la “Survey of English Place-Names”, cioè il work in progress dedicato alla raccolta dei toponimi inglesi, lavoro ovunque importante e difficile. Negli ultimi anni ha diretto il progetto FaNUK (Family Names in the United Kingdom), un grande dizionario dei cognomi presenti nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord in corso di pubblicazione. Numerosi sono anche i suoi interventi sul piano generale e teorico, tra cui la cura del volume Name Theory. Théorie des noms. Namentheorie (= «Onoma», vol. 41 [2006]).1 Partecipa inoltre attivamente ai lavori dell’International Council of Onomastic Sciences-ICOS, dove ha ricoperto per molti anni posizioni dirigenziali. L’approccio di Richard Coates agli studi onomastici è di tipo pragmatico e lo studioso viene da tempo elaborando “The Pragmatic Theory of Properhood” che ritiene essere lo strumento più valido per risolvere i problemi di fondo della teoria onomastica. Tra questi uno dei più rilevanti è appunto se si possa distinguere con nettezza tra “nomi e non nomi” (ricalco una sua espressione di che discuterò qui sotto). Mi sembra in generale che la proposta di Coates 1 Cfr. la mia recensione in «Rivista Italiana di Onomastica», XVIII (2012), 1, pp. 158-65. RION, XXI (2015), 1, 164-171 164 I “Cari nomi” dell’opera lirica. Note in margine a sei studi Paolo D’Achille (Roma) ABSTRACT. (The “Dear names” of Opera. Notes on six studies). This essay comments, with remarks and integrations, the contributions collected in the first section of the proceedings of the XVIII International Congress of Onomastics & Literature entitled Il nome nell’opera lirica [Names in Opera] and dedicated to anthroponyms in Melodrama. L’interesse per la lingua del melodramma è molto cresciuto negli ultimi anni e anche l’onomastica dei libretti d’opera è diventata ormai da tempo oggetto di studio. La sezione Il nome nell’opera lirica, che apre il volume degli atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura,1 oltre a testimoniare questo momento felice delle ricerche, ha il merito di raccogliere contributi di studiosi che provengono da àmbiti diversi (musicologia e critica musicale, letteratura e onomastica letteraria, storia della lingua italiana e onomastica linguistica), che non sempre hanno avuto occasione di dialogare. Stimolato dall’interesse e dalla ricchezza degli argomenti trattati nei sei studi, in questo contributo li ripercorro rapidamente, proponendo, dove mi è possibile, qualche postilla o integrazione. Il saggio d’apertura di Beghelli2 mette sul tappeto una serie di temi e di problemi (alcuni dei quali vengono poi ripresi dagli altri autori), intrecciandoli in un discorso suggestivo, svolto con finezza, garbo e grandissima competenza. Si comincia con i personaggi operistici che non hanno un nome proprio o lo rivelano solo nel corso della vicenda, come il Calaf della Turandot pucciniana a cui spetta la battuta nel titolo del saggio (e che non a caso, aggiungo io, nelle didascalie del libretto è indicato, fino alla scena finale, come Il principe igno1 2 Il nome nell’opera lirica. Il nome nel doppio. I nomi nelle letterature regionali. Altra onomastica letteraria. Atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, Università di Pisa, 14-16 novembre 2013, Pisa, ETS 2014 (= «il Nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria», XVI). Si vedano la scheda di presentazione del volume e il contributo di Leonardo Terrusi in questo stesso numero della RION, rispettivamente alle pp. 232-33 e 186-98. MARCO BEGHELLI, «Il mio nome non sai!». L’onomastica operistica, nel vol. Il nome nell’opera lirica..., cit., pp. 13-28. RION, XXI (2015), 1, 172-185 172 Nomi del doppio. In margine ad alcuni recenti contributi Leonardo Terrusi (Bari) ABSTRACT . (Names of the double. About some recent contributions) The essay retraces some recent studies on the theme of the onomastics of the “double” (in particular the articles included in Acts of the 18th Congress of O&L, published in the latest issue of the review «il Nome nel testo»). After explaining the reasons for the increasing interest in the theme, the specific research ground for the onomastics scholar is defined, introducing the distinction between an approach limited to the study of the “names in the double”, that is the generic onomastic categories traceable in texts presenting the theme, and that focused on the “names of the double”, that is on the onomastic strategies functional to its realization. A key for an interpretation of the whole phenomenon in its various aspects is identified in the infraction of Kripke’s concept of proper name as a “rigid designator”. 1. Doppelgänger, double-goer, double self o second self, double, alter-ego, avatar: sono soltanto alcuni dei termini usati in varie lingue per indicare una figura letteraria di quanto mai ampia diffusione sincronica e diacronica, e che in italiano potrà rendersi con l’etichetta ormai vulgata di “doppio”. La figura di un individuo identico a un altro, al punto da rappresentarne, appunto, la duplicazione, costituisce, per dirla con Massimo Fusillo, una «costante transculturale ricca di implicazioni antropologiche e psicanalitiche»,1 che appare già profondamente radicata nel mondo arcaico e classico, in cui tuttavia non sembra aver niente di inquietante o di patologico, conservando anzi un tratto di quotidianità.2 È nella modernità che il doppio si caratterizzerà nel senso di scissione e dissidio alienante, segno di crisi e non più di conferma dell’identità, come intuiva Otto Rank nel suo pionieristico saggio sul Doppelgänger 1 2 MASSIMO FUSILLO, L’altro e lo stesso. Teoria e storia del doppio, Modena, Mucchi 2012, p. 24 (1a ed. 1998). Cfr. GIULIO GUIDORIZZI, Lo specchio e la mente: un sistema d’intersezioni, in MAURIZIO BETTINI (a cura di), La maschera, il doppio e il ritratto. Strategie dell’identità, Roma/Bari, Laterza 1992, pp. 31-46: 36; e ANNA FERRARI, Aspetti mitici del doppio e del suo nome, «il Nome nel testo», XVI (2014), pp. 147-56: 156, per l’uso greco di indicare la maschera come πρόσωπον ‘viso’, che esplicita l’antico significato del doppio come mezzo per rivelare (e non dissimulare) la propria identità, attraverso l’immagine e il nome proposti all’esterno. RION, XXI (2015), 1, 186-198 186 Materiali bibliografici This section contains bibliographic entries and news of books and reviews, as well as single contributions in miscellaneous volumes or periodicals, of re-editions and indexes published and of the best popular texts. The entries are meant to offer a rational note of the essays and articles presented. The recommendations include bibliographical data and the indexes of subjects (with the complete list of authors and the titles of single contributions in the case of miscellaneous volumes or of conference proceedings). The simple mention of any text in these pages is independent of its possible treatment, in a later number of RION, as a wider bibliographical entry or as a proper review. Entries and recommendations refer to Italian and Romance studies, as well as to others connected to Romance language (in particular relating to the Germanic and Slavic areas) or of general interest (especially those written in English or German). RION thanks Editors and Authors for sending volumes and reviews. e Marchigiani. Bambini senza famiglia. L’ordine dell’anagrafe. Mondella, Tramaglino e altri. La forza dell’uso. L’appello della nazione. Un ghetto onomastico? Viaggi per mare e per terra. La storia continua. Riferimenti e approfondimenti bibliografici. Gius. Laterza & Figli spa, via di Villa Sacchetti 17, I-00197 Roma – T. 06.45465311 – E-mail: [email protected] – Web: www. laterza.it. Prof. Roberto Bizzocchi, Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Storia, via Pasquale Paoli 15, I-56126 Pisa – T. 050. 2215431 – Fax 050.2215537 – E-mail: [email protected] – Web: http:// unimap.unipi.it/cercapersone/dettaglio. php?ri=230. Recensioni ROBERTO BIZZOCCHI, I cognomi degli Italiani. Una storia lunga 1000 anni, Roma/Bari, Laterza (“Storia e Società”) 2014, pp. VII+248. Introduzione. Occhio ai fantasmi. Tanti nomi o uno solo? Semplicità barbarica. Antepima veneziana. Una rivoluzione. L’officina dei cognomi. Carte d’identità. Nomi scritti, nomi detti. Nontigiova in tanti modi. Notai scrupolosi. Chi fuor li maggior tui? Potenza e prepotenza. Servi e padroni. Dante Alighieri o Dante di Alighiero? Gente benestante. Gente comune. Un papa che insegna a ballare. Valdesi o valligiani? Storie di instabilità. Rinascimento senza cognomi. Il divino Michelangelo... Buonarroti o Simoni? Blasonati veri e finti. Dare un nome alle anime. Le ragioni della trasmissione. Parentele. Beni condivisi. Avventure di cognomi. Scrittura e popolo. Curati poco accurati? Inquisitori e altri controllori. Indici dei prenomi. Massima vigilanza. Sorvegliare e definire. Isole. Cittadino Mangia Poco. Burocrati RION, XXI (2015), 1 L’agile volumetto di Roberto Bizzocchi contribuisce ad aprire una finestra sulla complessa storia italiana del cognome, affrontata attraverso sintetici spaccati delle realtà profondamente diverse della nostra penisola, ricavati da temi variegati (in parte più ampiamente trattati nel volume L’Italia dei cognomi. L’antroponimia italiana nel quadro mediterraneo, a cura di ANDREA ADDOB- 200 Incontri This section reports dates, places, lecturers and subjects of communications at meetings, conferences and congresses on onomastic themes which have taken place or are being prepared in Italy and abroad. The events are listed in chronological order. Hermagor-Pressegger See (Carinthia), 16th Meeting of the UNGEGN-GENUNG Working Group on Exonyms, 5-7 giugno 2014. 1. The endonym/exonyme divide – general aspects: PETER JORDAN, The endonym/exonyme divide – On the state of our discussion; STAFFAN NYSTRÖM, Endonym and exonym: definitions and some useful subterms; ISOLDE HAUSNER, Are exonyms and endonyms onomastic or toponymic terms?; PEETER PÄLL, Spelling differences and exonyms;IVANA CRLJENKO, Practical benefits of knowing the definitions of exonym and endonym when creating the list of exonyms/foreign names; PHIL MATTHEWS, Endonyms, exonyms, boundaries and standardization; OJāRS BUšS, Don’t we have at least some endonyms for foreign geographical features?; HERMAN BELL, A multilingual environment: Its relevance for defining ‘endonym’ and ‘exonym’; HALIM SABBāR, Disenfranchising indigenous languages. The need to define ‘endonym’ and ‘exonym’ with accuracy and fairness. 2. The endonym/exonym divide – macroregionel views: HIROSHI TANABE, Difficulties of the exonym/endonym dichotomy from the viewpoint of East Asian place names; SUNG JAE CHOO / HEESU KIM, The endonym/exonym divide in the context of the Korean language; BOGUSłAW R. ZAGÓRSKI, Endonym-exonym divide: observations based on Polish-Persian toponymic equivalences; GÁBOR MIKESY / BÉLA POKOLY / ANDREA BÖLCSKEI, The ex- onym/endonym divide: Examples highlighting different aspects in Central Europe; ÉLISABETH CALVARIN, La toponymie et l’or noir – ou la toponymie dans le monde industriel (Toponymy and the crude oil – or the toponymy in the industrial world). 3. The endonym/exonym divide – national views: TOMÁš MAREK, View of members of the Czech Commission on Geographical Names on exonyms; MATJAž GERšIč / DRAGO KLADNIK, Slovenian geographical names as exonyms; MACIEJ ZYCH, The new list of Polish exonyms; PAUL WOODMAN, Endonyms and exonyms in the “Near Abroad”: The role of Russian in the toponymy of Kazakhstan. [Hanno partecipato al convegno 28 studiosi provenienti da 17 Paesi. Le tre sessioni sono state presiedute da Peter Jordan, Sung Jae Choo e Béla Pokoly. Nei recenti incontri del Gruppo di lavoro sugli esonimi gli esperti dell’UNGEGN-GENUNG non hanno trovato unanimità di consensi sulle definizioni di esonimo ed endonimo: questione non solo formale, perché investe l’uso dei toponimi nelle comunità plurilingui, la salvaguardia dei nomi di luogo delle minoranze, l’ufficialità dell’uso di questo o quel nome e presenta dunque risvolti politici, amministrativi, comunicativi, pragmatici di notevole rilievo. Una definizione minima che alcuni membri del gruppo avevano proposto era la seguente: endonym «Name of a geographical feature in an official or well-established language occurring in that area where the feature is located»; exonym «Name used in a specific language for a geographical feature situated outside the area where that language is spoken, and differing in its form from the 293 RION, XXI (2015), 1 Attività Information is provided on onomastics courses held in University faculties; national and international research projects; studies being prepared by single researchers; associations’ and institutes’ activities; essays and proceedings of conferences and congresses now in press. Nuova collaborazione RION-Università di Baia Mare per ICONN 3. I Quaderni Italiani e Internazionali di RION in versione digitale. Dal 1º al 3 settembre 2015 si celebrerà in Romania, a Baia Mare, la terza edizione del convegno internazionale “Nome e denominazione” (ICONN 3), dedicato all’antroponomastica, alla toponomastica e alla crematonomastica non convenzionali (vedi qui alle pp. 333-34). Come nel 2013, la «Rivista Italiana di Onomastica» è partner ufficiale dell’Università Tecnica di Cluj-Napoca, Centro Universitario Nord di Baia Mare, Facoltà di Lettere, Centro d’Onomastica che organizza l’evento e il direttore Enzo Caffarelli è membro del comitato scientifico internazionale della conferenza. L’italiano sarà una delle lingue ufficiali dell’incontro e la RION sarà promossa presso i partecipanti alla conferenza. La rivista a sua volta pubblicizzerà l’incontro internazionale e, come già nel 2013, avrà la facoltà di pubblicare, con l’approvazione del proprio comitato scientifico, un certo numero di comunicazioni presentate a Baia Mare, che figureranno poi anche negli Atti di ICONN 3. Lingue ufficiali della «Rivista Italiana di Onomastica» sono l’italiano, il francese, lo spagnolo, il catalano e l’inglese. Dr. Oliviu Felecan, Universitatea din Baia Mare, Facultatea de Litere, str. Victoriei nr. 76, RO-430094 Baia Mare – T. +40.26. 2219660 – E-mail: [email protected]; [email protected] – Web: www.ubm.ro. Prof. Enzo Caffarelli, via Tigrè 37, I-00199 Roma – T. 06.86219883 – Fax 06. 8600736 – E-mail: [email protected]. Dopo i primi 39 volumi della «Rivista Italiana di Onomastica» pubblicati tra il novembre 1995 e l’ottobre 2014, anche i numeri 1-6 della collana “Quaderni Italiani di RION – QuIRION” e i numeri 1-4 dei «Quaderni Internazionali di RION – QuadRION” sono disponibili in versione digitale (e-book versione PDF, mentre è in preparazione per alcune copie l’edizione e-pub). Si tratta, per la prima collana, di 1. DUNJA BROZOVIć-RONčEVIć / ENZO CAFFARELLI (a cura di), Denominando il mondo. Dal nome comune al nome proprio Atti del Simposio Internazionale, Zara, 1-4 settembre 2004 / Naming the world. From common nouns to proper names. Proceedings from the International Symposium, Zadar, September, 1st-4th 2004, Roma, SER 2005; 2. PAOLO D’ACHILLE / ENZO CAFFARELLI (a cura di), Lessicografia e Onomastica. Atti delle Giornate internazionali di Studio, Università degli Studi Roma Tre, 16-17 febbraio 2006 / Lexicography and Onomastics. Proceedings from the International Study Days, University of Roma Tre, February, 16th-17th 2006, Roma, SER 2006; 3. IDD. (a cura di), Lessicografia e Onomastica 2. Atti delle Giornate internazionali di Studio, Università degli Studi Roma Tre, 14-16 febbraio 2008 / Lexicography and Onomastics 2. Proceedings from the International Study days, University of Roma Tre, February, 14th-16th 2008, Roma, SER 2008; 4. IDD. (a cura di) Lessicografia e Onomastica nei 150 anni dell’Italia unita. Atti delle Giornate internazionali di Studio, Università degli Studi Roma Tre, 28-29 ottobre 345 RION, XXI (2015), 1 Frequenze onomastiche Una nuova indagine sulle insegne stradali dei comuni italiani Enzo Caffarelli (Roma) La toponomastica urbana si trasforma. Nuove figure prestigiose da commemorare, miti risorgimentali e patrioti il cui ricordo è meno vivo e replicato rispetto a qualche decennio fa. Vittime della mafia si sostituiscono nella partecipazione emotiva della vita italiana agli eroi dell’indipendenza e delle guerre mondiali. Anche tra i santi si riduce il numero delle vie e piazze che richiamano la presenza di una chiesa ed emergono grandi personaggi contemporanei della Cristianità: San Pio da Pietrelcina, Madre Teresa di Calcutta, Papa Giovanni Paolo I, San Giovanni Paolo II, oltre a San Giovanni XXIII. Più spazio alla musica, alle letteratura e alle altre arti nei gruppi tematici. Meno alla geografia, sia quella simbolica dei teatri di battaglie e altri eventi drammatici, sia quella banalmente classificatoria, ossia i monti, i fiumi e le città usati quasi come numeri per distinguere una strada da un’altra. Crescono, ma in misura contenutissima, le insegne al femminile. La banca dati di SEAT Pagine Gialle Italia consente un confronto tra la situazione del 2014 e quella, già pubblicata e commentata nelle pagine di questa rivista, del 1997 – cfr. Frequenze onomastiche. Gli odonimi più ricorrenti negli 8.100 comuni italiani, RION, IV (1998), 2, pp. 625-61. Gruppi tematici: chi sale e chi scende Il nuovo ingresso più prepotente nella classifica è quello di Sandro Pertini, ora 60º con ol- tre 1.200 odonimi dedicati; nel 1997 erano trascorsi appena sette anni dalla scomparsa del 7º presidente della Repubblica italiana. La toponomastica urbana ha accresciuto il suo interesse per i primi cittadini italiani: anche le dediche a Enrico De Nicola, a Luigi Einaudi, a Giuseppe Saragat e ad Antonio Segni sono attualmente più numerose di 17 anni fa (nel secondo e terzo caso la crescita si avvicina alle 150 intitolazioni). Tra le altre figure politiche scomparse negli ultimi decenni, per Enrico Berlinguer si sono aggiunte dal 1997 quasi 300 nuove strade o piazze; 131 per Pietro Nenni, 88 per Giorgio La Pira, 63 per Nilde Iotti. Tra i gruppi tematici che accrescono la propria presenza figurano gli artisti in generale e i musicisti in particolare. Mentre Verdi mantiene l’8ª piazza, legata al patrottismo risorgimentale oltre che alle opere liriche, salgono Rossini (dal rango 45 al 41), Bellini (53 > 50), Donizetti (76 > 73), Mascagni (87 > 84), Vivaldi (146 > 123), ecc. Si tratta di spostamenti relativi ma significativi e costanti e riguardano anche i nomi Puccini, Mozart, Rossini, Paganini, Mascagni, Donizetti; inoltre Caruso, Paisiello, Bellini, Toscanini, Cimarosa, Leoncavallo, Monteverdi e Ponchielli contano ciascuno una cinquantina di odonimi in più, e una sessantina abbondante il cantautore Fabrizio De Andrè. Anche nel campo delle lettere e delle arti figurative gli odonimi risultano, dopo 17 anni, più numerosi. Se rimangono grosso modo 379 RION, XXI (2015), 1 Note ai margini Consigli per gli acquisti (di nomi per bimbi). La scelta del nome personale richiama l’attenzione di saggisti, scrittori, tuttologi. Il periodico «Sette» del «Corriere della Sera» del 17.1.2014 nella rubrica “Italians” di Beppe Severgnini propone “Le buone regole per dare il nome a un figlio. Per non creare futuri problemi al pargolo, ecco alcune cose da evitare: le ispirazioni televisive, le accoppiate ridicole, le pronunce impossibili”. Vi si legge che le bambine chiamate Andrea in Italia «finiranno regolarmente inquadrate tra i maschi»; il signor Vacca è invitato a non chiamare la figlia Vera e il signor Carcaterra a non imporre al figlio il nome Pierroberto. Conclude Severgnini a proposito dei nomi multipli che daranno problemi su atti, documenti e passaporti: “Lo so, Lucia Gabriella Caterina Maria, che occorreva accontentare due nonne e due zie, ma insomma». Gian Antonio Stella nella rubrica “Tuttifrutti” dello stesso quotidiano, se la prende con le censure ideologiche dei nomi (“Giordano Bruno o Lior. L’importanza del nome”, 23.4.2014) traendo spunto da un fatto di cronaca: il rifiuto dell’anagrafe di Milano di accettare il nome Lior (‘mia luce’) per la figlia di una coppia di religione ebraica pronta a andare fino in Cassazione per esercitare il proprio diritto. I nomi un po’ “eccentrici”, commenta Stella, sono occasione di risse, polemiche politiche e cause giudiziarie da molto tempo. E ripercorre gli effetti delle regole imposte dalla burocrazia fascista, bollandole come un’inaccettabile e barbarica intromissione nella vita personale delle famiglie. Ma ciò detto, al saggista resta una curiosità: «come era venuto in mente, a quel signore di Cagli, in provincia di Pesaro, di chiamare suo figlio “Soviet Russo Internazionale” e a quell’altro di Sant’Agata sul Santerno di chiamarlo Primomaggio?». A fronte di genitori onomaturgicamente inappropriati, lo scrittore Sebastiano Vassalli, in un’altra rubrica del «Corriere della Sera», “Improvvisi” del 9.2.2014, propone la sua ricetta: “Scegliersi un nuovo nome da adulti”. Scrive: «I cognomi sono segno di riconoscimento, un po’ come le targhe delle automobili. I nomi sono più importanti perché fanno parte di noi fino dall’infanzia, entrano nel nostro carattere e lo condizionano: ma ci vengono imposti da chi ancora non può conoscerci, dobbiamo tenerli per tutta la vita». E allora basta guardarsi attorno per accorgersi che molte persone hanno nomi sbagliati. Meglio lasciare provvisori tutti i nomi di battesimo fino a diciotto anni, quando uomini e donne dovrebbero scegliersi quello definitivo. Chiamarsi Roma. A proposito di nomi eccentrici, che dire di quella coppia trasteverina che ha chiamato la figlia Roma? Non tanto la città quanto la squadra di calcio. La notizia, riportata per es. in <Repubblica.it> il 29.8.2014 (“Nasce una bambina: la chiamano «Roma»”) desta enfasi, sorpresa e curiosità e l’Anagrafe della capitale conferma: “caso unico”. In realtà le cose non stanno proprio così. Intanto nella capitale sono già registrate come residenti una quarantina di Roma, anche se con un secondo nome (Roma Franca, Roma 423 RION, XXI (2015), 1 Postille ai precedenti numeri di RION • L’Anagrafe del Comune di Milano ha fornito i dati dei nomi dei nati nel primo semestre 2014, il che permette di aggiornare le classifiche apparse in ENZO CAFFARELLI, Frequenze onomastiche. I nomi dei residenti in Italia. Popolazione generale (2013) e nuovi nati (2012), «Rivista Italiana di Onomastica», XX (2014), 1, pp. 353-414. Ecco le classifiche dei primi 20 nomi femminili e maschili con le posizioni occupate nel capoluogo lombardo nel 2013: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Femmine Giulia Sofia Beatrice Alice Giorgia Emma Martina Gaia Vittoria Chiara v.a. 2014 rango 2013 138 2 116 1 90 6 81 4 71 5 70 3 68 6 66 15 63 17 62 14 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 18. 20. Femmine Matilde Viola Bianca Camilla Aurora Anna Sara Ginevra Greta Rebecca v.a. 2014 rango 2013 59 8 58 9 57 10 56 18 55 13 53 16 48 17 47 12 47 11 46 22 Giulia riconquista il rango (r.) 1; salgono soprattutto Beatrice, Gaia e Vittoria; torna tra i primi 10 nomi Chiara; in ascesa anche Camilla e Rebecca che prende il posto di Arianna tra i primi 20. In discesa, invece, Matilde, Viola, Bianca, Aurora e soprattutto Ginevra e Greta. 1. 2. 3. 3. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Maschi Leonardo Francesco Alessandro Lorenzo Matteo Tommaso Riccardo Andrea Gabriele Edoardo v.a. 2014 rango 2013 140 3 137 2 122 1 122 4 121 6 118 8 116 7 111 5 87 10 86 12 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 19. Maschi Pietro Federico Mattia Filippo Davide Nicolò Luca Samuele Diego Jacopo v.a. 2014 rango 2013 83 13 80 11 79 9 59 15 58 14 57 28 56 16 52 18 49 17 49 23 Rispetto alla classifica del 2013, Leonardo supera Alessandro e Francesco e salgono due ranghi Tommaso, Edoardo e Pietro; le ascese più evidenti sono quelle di Jacopo e soprattutto Nicolò, che rimpiazzano tra i primi 20 Marco e Simone; in calo di posizione significativo anche Andrea e Mattia. Se poi analizziamo i primatisti tra i nati anno per anno (utilizzando sempre i dati dell’Anagrafe del Comune di Milano forniti nel 2001 per le leve anagrafiche anteriori al 2014), ecco il confronto nella tabella che segue. 445 RION, XXI (2015), 1