Trascrizione - Centro Chiara Lubich

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Trascrizione - Centro Chiara Lubich
Centro Chiara Lubich
Movimento dei Focolari
www.centrochiaralubich.org
(Trascrizione da bobina)
Marino (Palaghiaccio), 10 maggio 1997
Alcune risposte di Chiara al Supercongresso Gen 3
Tommaso: Ciao, Chiara, siamo veramente felici di averti qui con noi oggi. Veniamo da tutto il
mondo e vogliamo dirti un grandissimo grazie a nome di tutti i ragazzi per l'unità.
Chiara: Bene.
Maria Stella: Adesso, Chiara, abbiamo tante domande da farti. Comincia Elisa che viene dagli
Stati Uniti.
Chiara: Sì.
Elisa: Ciao, Chiara.
Chiara: Ciao.
Elisa: Io sono Elisa degli Stati Uniti.
"Nel mio quartiere le persone tendono a rimanere chiuse in se stesse. Non si fermano mai a
parlare con gli altri e vivono in un grande individualismo. I nostri genitori ci hanno detto
che non era così quando loro erano giovani.
Allora, che cosa causa tutto questo? Cosa possiamo fare noi, ragazzi, nei nostri quartieri e in
tutto il mondo, per fare in modo che le persone siano veramente unite?"
Chiara: Io direi questo: che voi dovete portare avanti quella rivoluzione di amore che avete già
incominciato e che qui si manifesta con le vostre parole, con le vostre danze, con le vostre esperienze.
Naturalmente una rivoluzione di un amore un po' particolare; è un amore che ha delle qualità. Per
esempio, bisogna amare tutti, quindi per voi non ci dev'essere il brutto, il bello, il bianco, il nero, il
grande, il piccolo. Per voi... Voi dovete amare tutti, tutti quelli che stanno attorno a voi, nella vostra casa,
nella vostra scuola, tutti, tutti, tutti.
Poi, una seconda qualità: bisogna che voi amiate per primi. Non aspettare di essere amati, ma
amare sempre primi, anche se gli altri non vi vogliono bene, anche se gli altri vi odiano, voi dovete
sempre amare, sempre amare: questo è un amore forte.
Se voi fate così... (applausi), se voi farete così, molti resteranno sorpresi e diranno: "Ma che strano
quel ragazzo! E un po' diverso dai soliti. Come mai ama sempre? Come mai ama tutti? Come mai ama per
primo?" E vorranno interessarsi. Allora vi chiederanno spiegazioni e voi le darete, e vi seguiranno. E così
la vostra rivoluzione d'amore si espanderà sempre di più, sempre di più, sempre di più.
Matus: Ciao Chiara. Io sono Matus della Repubblica Slovacca.
"Capita a volte di parlare con alcuni nostri amici di Dio. Molti dicono di non credere perché
'non vedono e non toccano'. Eppure noi sappiamo che esiste un'altra realtà e un altro
mondo...
Ce ne puoi parlare?"
Chiara: Certo, certo. Voi lo sapete che esiste un'altra realtà ed esiste un altro mondo, un mondo in
cui non è che si tocca o si vede con questi occhi e con queste mani, ma si vede e si tocca con i sensi
dell'anima. Per esempio, quando voi vi mettete sul serio ad amarvi tutti fra di voi e stabilite veramente
quella corrente di amore che Gesù ha chiesto per noi tutti, allora si stabilisce fra voi la presenza di Gesù
in mezzo a voi perché c'è l'unità. E questa presenza non è niente, voi lo potete dire perché l'avete
sperimentato: vi porta gioia, vi porta pace, vi porta luce; capite perché dovete camminare per quella strada
perché è la strada dritta. Vi porta ardore questo modo di sentire e di vedere.
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Mentre invece quando, qualche volta, voi sentite che, per un piccolo screzio, si rompe questa
unità, e in certo modo Gesù, spiritualmente presente, sparisce, allora sentite una certa noia dentro di voi e
sentite anche che non ha più senso la vita, la nuova vita che avete intrapreso, e allora ecco che vi rimettete
subito.
Perciò bisogna anche agli altri insegnare a far queste esperienze che fate voi, così forti, così belle,
così nuove che vi danno il coraggio di andare avanti nonostante tutte le difficoltà; lo dovete fare e molti
impareranno.
Sapete, adesso i grandi dicono che questa vita, dove si sente e si vede soltanto con i sensi
dell'anima, è una vita, dicono, ascetica, mistica, due parolone grosse. Ascetica vuol dire che occorre tutto
il nostro sforzo per amare; e mistica vuol dire che è un dono di Dio che si sperimenta, che veramente si
vede, che veramente si tocca. Questo.
Emmanuel: Ciao Chiara, sono Emmanuel del Messico.
"A scuola siamo esposti a tante idee diverse. Anche gli insegnanti ci influenzano con le loro
opinioni e noi a volte siamo disorientati perché non capiamo più dov'è la verità. Sappiamo
che anche tu, quando avevi la nostra età, volevi scoprire la verità.
Ci sei riuscita? Ci puoi dire come hai fatto?"
Chiara: E' stato così: io cercavo la verità, veramente con ansia ancora alla vostra età, la cercavo, la
cercavo sui libri, soprattutto sui libri di filosofia, quelli che studierete quando sarete un po' più grandi; e la
cercavo.
Nello stesso tempo ero una brava cristiana, perché ero stata educata bene, e allora frequentavo
molto spesso l'Eucaristia, Gesù Eucaristia. E lì c'è proprio Gesù, Gesù che ha detto: "Io sono la via, la
verità, la vita." Allora io dico: "Ma come, io cerco la verità nella filosofia mentre invece c'è uno che dice:
'Io sono la verità'?" E allora mi sono messa alla sua scuola, di Lui maestro. E Lui ha usato come libro di
testo il Vangelo e mi ha insegnato a vivere il Vangelo. Quello mi ha rinnovata la vita completamente.
Vedete, anche tutti i frutti che ci sono, non sono miei, certo, ma di tanti che vivono così. Non solo, ma mi
ha illuminato anche le altre scienze, per esempio la teologia, la filosofia, la sociologia, la psicologia, tutte
le altre scienze, alla luce di Dio, alla luce di Gesù verità.
(…)
Makeleta: Ciao Chiara. Io sono Makeleta della Nuova Caledonia.
"A volte pensiamo a cosa faremo nella vita. Come possiamo capire quale sarà la nostra
strada?"
Chiara: Lei vuole sapere come capire qual è la vostra strada. Ed è anche giusto che vi poniate
questa domanda perché siete in un'età, insomma, che diventate grandicelli.
Io direi di ricordare una frase che c'è sulla Scrittura dove Gesù dice: "A chi mi ama, io mi
manifesterò", cioè io parlerò chiaro, io dirò quello che deve fare, a chi mi ama. Quindi l'importante è
mettersi ad amare. E' nell'amore che si capisce. Se non si ama, non si capisce niente.
Io vi faccio un piccolo esempio mio personale. Voi raccontate tante esperienze qui e anch'io vi
racconto una mia esperienza.
Avevo pressappoco la vostra età, forse un anno o due di più. Io non sapevo la mia strada ed ero in
casa, c'era la mamma: era un freddo! E mi ricordo c'era le due mie sorelline più piccole, naturalmente. La
mamma non voleva mai farmi fare dei lavoretti di casa perché voleva che studiassi, che studiassi. E c'era
da andare a prendere il latte, facendo un chilometro quasi di strada, nel freddo. Allora la mamma invita le
mie sorelline ma erano troppo piccole; non potevano anche affrontare un freddo così gelido. Io, che avevo
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già imparato un pochino ad amare, ho detto: "Vado io, mamma", quindi era un atto di amore, "vado io,
mamma". E sono andata, e lungo la strada, a metà strada, avverto dentro come qualcuno che mi dice - ma
non con le orecchie, io l'ho sentito con l'anima, non l'ho sentito con le orecchie -, qualcuno che mi dice:
"Datti tutta a me, datti tutta a me, vieni con me, datti tutta a me."
E io mi sono fermata da... dall'impressione che ho avuto, e, da quel momento, mi sono donata tutta
a Dio, ed è per questo che è nato il Movimento e siete nati anche voi.
(…)
Paola: Ciao Chiara. Io sono Paola e vengo dal Canton Ticino.
"Sentiamo spesso dire che una volta le persone vivevano più semplicemente però erano più
felici. Mentre oggi, con il progresso, il benessere, la nuova tecnologia e i mezzi di
comunicazione, vediamo tante persone sole e tristi, fino al punto che qualcuno arriva a
togliersi la vita.
Chiara, perché ci troviamo in questa situazione?
Cosa possiamo fare noi per portare la felicità a tutti?"
Chiara: Noi ci troviamo in questa situazione in cui è andata molto avanti la tecnica, è andato
avanti il benessere, lo sviluppo, le scoperte, anche i mezzi di comunicazione, molto avanti, e possono fare
anche tanto del bene, non sempre lo fanno, ma possono fare anche tanto del bene. Però non è andato
avanti contemporaneamente lo sviluppo anche spirituale, quello che potete portare voi; questo non è
andato avanti in modo uguale; e per questo ci troviamo in questo squilibrio per cui, lei dice, molte
persone adesso, in mezzo a tutte queste ricchezze della tecnica, dei mezzi di comunicazione, dello
sviluppo, sono più infelici di una volta.
E poi la seconda domanda dice: "Cosa dobbiamo fare per portare la felicità?"
E' una parola sola, una parola sola che vale il mondo: bisogna portare l'amore. E' l'amore quello
che conta. Ma voi lo continuate a dire qui, in questo messaggio; io vi ho seguiti di là attraverso la
televisione, voi lo sapete. Ve ne... fatene un chiodo nella vostra anima e portatelo a tutti: è l'amore.
Quell'amore di cui già vi ho detto prima, che addirittura bisogna amare tutti, sempre, e bisogna amare per
primi. Ma anche bisogna amare in questa maniera, come ha detto Gesù: vedere Lui dietro ogni persona,
dietro ogni persona, perché Lui l'ha detto che nel giudizio finale dirà: "Avevo fame e mi hai dato da
mangiare; avevo sete e mi hai dato da bere; ero ignudo e mi hai rivestito." E noi diremo: "Ma, Signore,
quando mai io ti ho rivestito? Quando ti ho dato da mangiare? Quando ti ho dato da bere?"
E Lui dirà: "Tutte le volte che l'avete fatto a uno dei miei fratelli, l'avete fatto a me."
Perciò tutte quelle belle azioni che avete già manifestato qua, e avete già detto qua, e avete
illustrato qui, Gesù dirà: "L'avete fatto a me."
Voi credete d'averlo fatto, non so, a un ragazzo dell'Uganda, a un ragazzo della Nigeria, a un
ragazzo dell'Asia, invece Gesù dirà: "L'avete fatto a me, io l'ho ritenuto fatto a me."
Quindi bisogna vedere sotto a ogni prossimo che amiamo, vedere il volto di Gesù, dire: "Lui dirà:
'L'hai fatto a me, l'hai fatto a me'", e ci prenderà in Paradiso.
Quindi bisogna amare tutti, amare per primi e vedere Gesù. E poi bisogna anche amare anche i
nemici, è questo che è un amore forte perché il nostro amore viene dal Cielo, è una partecipazione
dell'amore stesso di Dio, quindi è un amore forte, e noi dobbiamo portarlo nel mondo in modo da portare
l'unità e la pace.
(…)
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Massimo: Ciao Chiara, sono Massimo e sono italiano.
"A me sembra che nella tua vita tu abbia come un 'asso nella manica', che giochi nei
momenti più difficili e che fa di te una persona 'vincente'.
Mi potresti rivelare il tuo segreto?"
Chiara: Sì. Dice che... pensa che io abbia nella manica un asso, insomma, che mi fa una persona
vincente.
La cosa sta così: a forza di capire, di capire le cose belle, quelle soprannaturali, mi sono resa conto
di un fatto: che Gesù, in tutta la sua vita, guardava sempre a un'ora particolare, si preoccupava sempre di
quell'ora particolare, guardava sempre in fondo alla sua vita a quell'ora speciale: era l'ora del dolore. E
Lui l'aveva sempre davanti, sempre davanti. Tanto che io ho detto: "Ma allora è importante il dolore, se
Lui aveva davanti sempre quest'ora come l'ora della sua vita."
E ho capito: eh, sì, Lui ha usato del dolore addirittura per riscattarci tutti noi, per riunirci col Padre
e per unirci fra di noi, quindi è molto importante.
Allora ho detto: "Ho una vita sola, meglio che la spenda bene. Farò come Gesù: guarderò sempre
davanti all'ora difficile, all'ora della sofferenza, all'ora del dolore, all'ora della fatica, ché magari c'è anche
tutti i giorni una piccola ora, o magari c'è in fondo alla vita, ecc., io farò così. Perché, se io amo il dolore,
la gioia è facile amarla, la gioia mi fa camminare in avanti tutta festosa, ma sono i dolori e le prove che
mi frenano, che mi fermano. Ma, se io li amo, diventano per me una pedana di lancio e allora vado
avanti."
Per cui non hai torto di pensare che c'è nella mia manica un asso, insomma, che va bene giocare.
(…)
Pao: Ciao, Chiara. Io sono Pao, vengo dalle Filippine. Questa è la mia domanda:
"Oggi siamo qui in 9.000 e tutti vogliamo vivere per costruire il mondo unito. Inoltre,
migliaia di altri ragazzi ci stanno seguendo via satellite.
Hai una consegna particolare da darci?
Quale passo possiamo fare subito perché il mondo del 2000 sia un mondo di unità?"
Chiara: Ecco, questa è l'ultima domanda. Lui dice: "Che passo possiamo fare? Cosa ci consigli in
questo momento di fare fra noi e anche con tutti i ragazzi che ci seguono?"
Quello che vi ho detto finora l'avete capito: è l'amore che vale. E vale soprattutto l'amore
reciproco, vicendevole, quello che Gesù ci ha insegnato: "Amatevi a vicenda - come dice la vostra
canzone - amatevi a vicenda."
Perché, perché bisogna arrivare ad amarsi fino a morire gli uni per gli altri. Naturalmente non
sempre ci è chiesto di morire, è logico, ma, qualche volta, può anche darsi, se venissero dei momenti di
persecuzione, però adesso no. Però c'è un po' da morire, un pochino per esempio, condividendo il dolore
di un altro, condividendo la gioia di un altro, condividendo le preoccupazioni di un altro, le difficoltà di
un altro; c'è sempre qualche modo di morire un pochino, di essere presenti agli altri e uscire dal proprio
egoismo, quindi far ammazzare l''uomo vecchio' che è dentro di noi.
E io desidererei oggi che si concludesse anche questa magnifica manifestazione facendo fra voi un
patto, un patto di unità reciproca, un patto di amore reciproco fra di voi, in modo che vi faccia veramente
forti e vi faccia partire da questo Palaghiaccio così confermati dalla presenza di Cristo in mezzo a voi. Se
voi lo fate, se voi lo fate nel vostro cuore, Lui sarà in mezzo a noi sin da adesso e lo porterete poi nelle
vostre nazioni dovunque andrete.
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Maria Stella: Grazie, Chiara. Vogliamo prima di tutto dirti che ci stiamo a vivere quello che tu hai
detto. Siamo pronti a stringere questo patto di unità con te e con tutti. Ci state tutti?
Tutti: Sì.
(Canto)
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