Progetto psicomotricità - a.s. 2012/2013

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Progetto psicomotricità - a.s. 2012/2013
PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA
EDUCATIVO-PREVENTIVA
anno scolastico 2012/2013
Scuola dell’Infanzia “Don Antonio Dalla Croce”
Monteforte d’Alpone
a cura di:
Sara Franchi
PREMESSA
La proposta di questo progetto nasce dalla consapevolezza del fatto
che, fino all’età di 7-8 anni, il corpo è il nucleo dell’organizzazione
psichica e sociale dell’individuo, la cui crescita armonica avviene
attraverso il corpo in relazione a sé e al mondo.
Per il bambino il gioco (sensomotorio e simbolico) rappresenta la
modalità privilegiata di espressione di sé. Egli può dunque mettere in
scena le difficoltà, paure, insicurezze, rabbia, aggressività ma anche
condividere momenti di piacere, collaborazione e condivisione con i
compagni.
La PRATICA PSICOMOTORIA DI TIPO RELAZIONALE rappresenta uno
strumento educativo globale che favorisce lo sviluppo affettivo,
relazionale e cognitivo del bambino attraverso l’espressività
corporea.
La pratica psicomotoria educativa punta principalmente ad attivare i
potenziali evolutivi dei bambini, utilizzando la dimensione del gruppo
e la mediazione degli oggetti.
Si tratta di uno strumento di prevenzione primaria del disagio, poiché
può incidere sui fattori di rischio del disagio, e di prevenzione
secondaria laddove intervenga sulle difficoltà dello sviluppo
cognitivo, affettivo e relazionale del bambino.
Inoltre la pratica psicomotoria può essere usata come mediatore per
l’inclusione di bambini provenienti da paesi stranieri e per
l’inserimento scolastico dei bambini diversamente abili (C.M. 258 del
22.09.83; legge-quadro 104 del 05.02.92)
La psicomotricità rappresenta insomma un utile strumento di
promozione della salute, intesa quale processo costruttivo che attivi
i bisogni e le risorse dell’individuo.
DESTINATARI
Il progetto di pratica psicomotoria è rivolto ai bambini “medi” e
“grandi” della Scuola dell’Infanzia “Don Antonio Dalla Croce” di
Monteforte d’Alpone.
OBIETTIVI GENERALI
La pratica psicomotoria
fondamentali:
•
•
•
educativa
persegue
tre
obiettivi
favorire i processi di comunicazione : significa permettere al
bambino di essere soggetto verso gli altri, di mettersi in una
dinamica di relazione attraverso la riscoperta delle possibilità
senso motorie del proprio corpo, e attraverso il piacere del
movimento condiviso con l’altro e gli oggetti.
favorire i processi di creatività e creazione : fare in modo che il
bambino possa investire lo spazio e gli oggetti con tutta la
propria capacità immaginativa, cercando di evitare la
ripetitività e modalità di azione stereotipate.
favorire i processi di apertura al pensiero operatorio : sviluppare
una distanza dal vissuto emotivo e dall’investimento affettivo
per poter accedere alla capacità di rappresentare attraverso
codici simbolici.
OBIETTIVI SPECIFICI
La pratica psicomotoria educativa nel susseguirsi delle sedute, a
seconda dell’età dei bambini, propone un itinerario coerente della
maturazione del bambino che va dal piacere di agire al piacere di
pensare e creare attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici:
• vivere il piacere dell’azione con il corpo, sperimentando le
proprie potenzialità e quindi perfezionandosi;
• favorire l’apertura alla comunicazione;
• favorire il gioco simbolico e, in questo, la relazione con l’altro;
• facilitare nel bambino, attraverso il “far finta di..” la presa di
coscienza delle proprie capacità e limiti, per consolidare una
positiva immagine di sé;
• saper rispettare le regole, i tempi e gli spazi;
• favorire la capacità di ascolto;
• favorire l’apertura alla creatività;
• favorire la fase di distanziazione affettiva per sviluppare il
pensiero operatorio;
• favorire una maggior capacità di concentrazione in riferimento
ad una consegna data;
• favorire lo sviluppo delle capacità linguistiche, espressive,
rappresentative a partire dai vissuti corporei ed emotivi.
METODOLOGIA
La pratica psicomotoria riconosce l’espressività motoria del bambino
come il modo originale che ha ciascun individuo di dirsi e raccontarsi
attraverso la via che è più matura e, nel caso del bambino, è la via del
movimento.
La sala di psicomotricità è uno spazio progettato affinchè possano
manifestarsi situazioni attraverso le quali il bambino può ripresentare la sua storia,in un quadro privilegiato e rassicurante.
La seduta di pratica psicomotoria offre uno spazio e un tempo
privilegiati nei quali il bambino potrà vivere il piacere del movimento
e della scoperta delle proprie possibilità in condizioni di sicurezza
affettiva e fisica:
1. DISPOSITIVO SPAZIALE
E’ strutturato in due luoghi:
Primo luogo:
riservato
all’espressività motoria
E’ ampio ed è dedicato a tutte le
attività di gioco.
Con materiale specifico
Secondo luogo:
riservato
all’espressività plastica, grafica,
al linguaggio
E’ più ridotto.
Con materiale specifico
La sala è preparata anticipatamente perché per i bambini è
rassicurante ritrovare lo stesso dispositivo e lo stesso materiale in
ogni seduta: questo ne facilita l’anticipazione a livello immaginario e
del piacere. Durante la seduta i bambini saranno invitati a passare da
un luogo all’altro.
• DISPOSITIVO TEMPORALE
Si compone di tre tempi:
1°tempo
Riservato
all’espressività
motoria (processo
di rassicurazione
mediante il corpo)
2° tempo
La storia
raccontata al
gruppo di bambini
(processo di
rassicurazione
mediante il
linguaggio)
3° tempo
Espressività
plastica e grafica
(processo di
creazione e
accesso ad un
altro tipo di
simbolizzazionedecentrazione)
Le fasi sono completate da un RITUALE D’ENTRATA e un RITUALE
D’USCITA nei quali i bambini si esprimono verbalmente con lo
psicomotricista.
Nel rituale iniziale soprattutto si ricordano con i bambini il rispetto di
alcune importanti regole per poter giocare bene liberamente: non è
possibile farsi male; non è possibile far male ai compagni; non è
possibile distruggere le cose e i giochi degli altri bambini. Inoltre
alcuni giochi che si possono instaurare hanno bisogno di un quadro
spaziale e regole ben definite.
L’approccio psicomotorio al fare del bambino e la non direttività del
metodo quindi non corrisponde all’assenza di regole. La ripetizione
delle regole aiuta i bambini ad incanalare e strutturare la propria
impulsività.
OPERATORI E PROFESSIONALITA’
Le sedute saranno tenute dalla dott.ssa Sara Franchi: laureata in
Scienze delle attività Motorie e Sportive, specializzazione in Scienze e
Tecniche dello Sport presso l’Università degli studi di Verona;
specializzata in psicomotricità educativa presso l’associazione “La
Casa dei Bambini”; in quanto nessuna insegnante presente in questa
scuola dell'Infanzia Don Antonio Dalla Croce, possiede i titoli adeguati
per l'insegnamento della psicomotricità.
TEMPI E COSTI
E’ necessario un percorso minimo di 12 sedute per gruppo. Per ogni
annata verranno costituiti dei gruppi di circa 10-12 bambini.
La seduta di pratica psicomotoria è a cadenza settimanale e della
durata di 60 minuti. E’ necessario un tempo di circa 15-20 minuti tra
una seduta e l’altra per riordinare e preparare la sala per il nuovo
gruppo che farà attività.
I bambini “grandi” svolgeranno l’attività per un totale di 48 sedute.
Successivamente si terranno i colloqui individuali per chi lo desidera.
I bambini “medi” svolgeranno l’attività per un totale di 36 sedute.
Prima dell’inizio del progetto si terrà una riunione di presentazione
della pratica psicomotoria ai genitori. Alla fine del progetto si
terranno i colloqui individuali per chi lo desidera.
Per le maestre verranno preparati dei profili individuali sul percorso
svolto da ogni bambino.
Si svolgeranno quindi 84 ore totali di sedute durante l’anno.