marocco dove inizia il sahara

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marocco dove inizia il sahara
MAROCCO
DOVE INIZIA IL SAHARA
1° giorno
Italia-Marrakech-Mirleft
Partenza dall’Italia con voli di linea. Trasferimento sulla costa, in un grazioso villaggio di pescatori.
Siamo nella regione dell’argan, albero “fossile” che risale al terziario, endemico in Marocco. La
chioma, di un bel verde scuro, è ampia e arrotondata, il tronco nodoso, tortuoso e abbastanza corto,
tanto che le caprette vi si arrampicano per brucare tranquillamente le foglie. L’olio di argan è
ampiamente usato, sia in cucina che nella cosmesi. Cena a base di pesce e pernottamento.
2° giorno
Mirleft-Plage Blanche
Partenza per la Plage Blanche via Sidi Ifni, che fu l'ultima enclave spagnola. Qui comincia la bella
pista costiera che si percorre fino ad una spettacolare spiaggia dove le dune arrivano al mare. E
che mare! File di onde alte e ruggenti che si scagliano contro la spiaggia protetta alle spalle dalle
dune del deserto, che si dividono in valloni successivi disseminati di rocce e arbusti ed intervallate
da uadi sassosi. Una distesa di sabbia imprigionata tra due elementi naturali opposti. Cena e
pernottamento al campo.
3° giorno
Plage Blanche-Laguna di Naila
Lasciata la Plage Blanche si passa lungo le falesie di Aoreora, disseminate di capanne di pescatori
fino alla spettacolare foce del fiume Draa. E’ interessante osservare la pesca di alcuni che,
sfidando la gravità, si arrampicano in posizioni acrobatiche sulle scogliere a picco sopra la furia del
mare per lanciare le loro lenze e catturare prede pregiate come branzini e orate. Dopo Tan Tan si
arriva alla laguna di Naila formata da un braccio di mare che entra nella terraferma per 30
chilometri. Chiusa da enormi cordoni di sabbia, è profonda tra 6 e 15 metri. Zona protetta, alloggia
nelle sue acque color smeraldo fenicotteri, cormorani, gabbiani e molti altri trampolieri. E' uno scalo
per moltissime specie di uccelli migratori e ospita una quantità incredibile di pesci. Cena e
pernottamento in albergo.
4° giorno
Laguna di Naila-Khaoui Nam
Al mattino è prevista una escursione in barca nella splendida laguna. Al termine della gita, partenza
con il fuoristrada attraverso un paesaggio desertico e passaggi sabbiosi, dove rari nomadi fanno
pascolare cammelli e capre si arriva nella suggestiva località di Khaoui Nam, un salto d'acqua
salmastra che forma concrezioni colorate, pozze con alghe adattate alla salinità dell'acqua, rotondi
massi di alghe fossili. Il nome evoca una realtà ecologica del passato: significa infatti "il posto dove
c'erano gli struzzi".... Un luogo incredibile e certamente inatteso! Cena e pernottamento al campo.
5° e 6° giorno
Khaoui Nam-sito rupestre di Azguer
Ci attende ora il sahara marocchino ed il suo spazio libero. I rilievi emergono in una composizione
che non può deludere chi cerca di conoscere i vari aspetti del deserto: la pietra in tutte le sue forme,
le distese di sabbia bordate dalle rocce erose, i vasti palmeti e i sinuosi cordoni di dune. Direzione
ovest-est lungo una poco frequentata pista desertica dai paesaggi lunari che si congiunge poi con il
vecchio percorso della Parigi-Dakar. Cena e pernottamento al campo. Il giorno successivo si
percorrono piste note solo ai nomadi, che seguono l'antico sistema idrografico dove sono stati
scavati i pozzi. La meta è il sito di pitture rupestri di Azguer, scoperto di recente, e una delle rare
località con dipinti del Marocco. Nei ripari quasi inaccessibili, le scene mostrano animali selvaggi e
fauna domestica, piccoli cacciatori armati di arco, animali fantastici e immaginari, personaggi che
sembrano fluttuare nell'aria. Un incontro con la spiritualità del passato.... Cena e pernottamento al
campo.
7° giorno
Azguer-Assa
Lasciamo alle spalle il Neolitico e riprendiamo la pista che ci permette di guadare l’Oued Drâa,
questo strano uadi la cui sorgente è nell’Alto Atlante e che percorre ben 1.200 km prima di
raggiungere l’Oceano. L’acqua scorre in maniera perenne soltanto lungo una parte del suo corso
mentre nella stagione secca scompare nelle sabbie del deserto per riapparire soltanto dopo 500 km,
nei pressi della foce. La regione è abitata da nomadi che si incontrano presso i rari punti d'acqua,
genti di origine sahariana. All’improvviso appare all’orizzonte una massa scusa: è un’oasi. Anche
su di noi fa l’effetto che certamente faceva alle carovane che arrivavano a cammello stremate da
faticosi viaggi: il miraggio di un luogo d’ombra, di frescura e di riposo. Eccoci ad Assa, che ci
accoglie con il suo palmeto e lo ksar. La leggenda vuole che questo fosse un luogo sacro, che
ospita nel suo cimitero ben 365 santi. Lo ksar è stato restaurato di recente, con molta cura e perizia.
Dirigeva i lavori una donna, architetto di Rabat, che si batte per la conservazione di questi splendidi
monumenti di pietra. Pernottamento in un piccolo albergo.
8° giorno
Assa-Amtoudi-Icht
Il percorso ora segue una sorta di spartiacque fra l'Anti Atlante e il deserto, lasciata Foum El Hisn si
raggiunge il magnifico villaggio berbero di Amtoudi. E’ un’oasi alle porte del deserto chiuso tra
montagne, la cui popolazione si dedica all’agricoltura: mais, orzo, legumi e ortaggi, piante da frutto
come fichi, aranci e albicocchi. L’oasi è alimentata da varie fonti e l’acqua viene distribuita alle
coltivazioni secondo antichi metodi tradizionali di irrigazione. Su tutto domina la palma che
garantisce datteri ed ombra alle coltivazioni sottostanti. Il suo granaio fortificato (agadir) è un
autentico gioiello di architettura tradizionale, costruito in pietra a secco e argilla su uno sperone
roccioso che domina l’oasi. Costruito nel XII secolo, è stato utilizzato fino al 1956. Cena e
pernottamento in un “auberge de charme”.
9° giorno
Valle del Tamanart-Tafraout
In queste regioni nel Neolitico la vita era fiorente. Ne è testimonianza l'arte rupestre che in
numerosissimi siti lungo la mitica valle del Tamanart rappresenta la fauna ora estinta: leoni, elefanti,
antilopi, bovini. La pista si addentra fra le montagne dell'Anti Atlante, percorre la valle di Ait Mansour
fra minuscole oasi e villaggi di terra. Ci si dirige verso Tafraout, un villaggio di montagna al centro di
una conca circondata da montagne di granito che si tingono di rosa al tramonto, uno dei luoghi più
interessanti del sud marocchino, fortunatamente quasi ignorato dal turismo di massa. La cittadina
sorge in una vallata coltivata e le sue case rosate dalle terrazze decorate in calce bianca sembrano
in bilico tra le rocce brune. I paesaggi ricordano quelli delle Meteore greche, addolciti dalla presenza
di palme, mandorli ed olivi. Granai collettivi e piccole abitazioni rurali sono abbarbicati alle rocce
dalle forme così strane che hanno ispirato l'artista belga Jean Veran che in una zona isolata ha dato
libero sfogo alla sua fantasia rendendo variopinta la liscia pietra: enormi massi blu e porpora che il
tempo ha un po' scolorito mitigandone, purtroppo, la vivacità. Cena e pernottamento in albergo.
10° giorno
Tafraout-Valle incantata-Taroudant
Punto forte della giornata è la traversata della "Valle Incantata", profondo e silenzioso canyon, che
si percorrerà in parte a piedi, dove il trascorrere del tempo non ha per nulla modificato l'aspetto
medioevale dei villaggi di pietra, arroccati sulle pendici del canyon per lasciare ai minuscoli orti lo
spazio rubato al letto del fiume. Continuazione per Taroudannt dalle poderose mura rossastre, con
bastioni merlati alti più di 10 metri ed interrotte da cinque porte, immerse in una vegetazione di olivi
giganti, palme ed eucalipti. Il mercato è animato e ricco di prodotti artigianali. Cena e pernottamento
in riad.
11° giorno
Taroudant-Marrakech
Il valico dell'Alto Atlante attraverso il passo del Tizi’n Test è uno dei percorsi di montagna più
affascinanti. La strada, stretta e sinuosa, si inerpica lasciando dietro di sé un paesaggio di terrazze
coltivate e di grandi coltivazioni che fanno il vanto della pianura di Agadir. La vegetazione assume
un aspetto sempre più alpino, con lecci, querce e pini. Pochi chilometri dopo il passo sosta a Tin Mal
per visitare una delle più antiche moschee del Marocco, restaurata e aperta al pubblico. È opera
degli Almohadi (XII secolo), la dinastia che costruì la Koutoubia. Arrivo a Marrakech. Sistemazione
in riad e cena libera.
11° giorno
Marrakech-Italia
Trasferimento in aeroporto e partenza per l’Italia.
Possibile estensione a Marrakech.
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