potremo piu` competere con la Turchia e gli asiatici sui costi, ma

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potremo piu` competere con la Turchia e gli asiatici sui costi, ma
Atti Parlamentari
XIV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
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AI RESOCONTI
potremo più competere con la Turchia e
gli asiatici sui costi, ma dobbiamo impedire almeno l’opera di sistematica copiatura. La Cina è un concorrente particolarmente sleale ma talmente sensibile sul
problema dazi da essere oggi preoccupata
dell’incremento di un punto e mezzo sulle
esportazioni che subirà dal 2005 » (cfr.
ibidem);
la crisi colpisce in particolare le zone
di Vicenza, di Valenza ed Arezzo e rischia
di distruggere la struttura delle imprese,
quasi tutte di piccole dimensioni in quanto
ruotanti sulla figura dell’imprenditore che
esprime un patrimonio immateriale che,
per definizione, non è esportabile o trasferibile –:
se e quali iniziative di supporto il
Governo intenda intraprendere per aiutare
il settore oggi in crisi dell’oreficeria nazionale fondamentale espressione del
made in Italy ed autentico « biglietto da
visita » dell’Italia nel mondo, sotto il profilo della tutela della proprietà intellettuale, dei controlli doganali e, più in
generale, del sostegno, anche in questo
settore, del made in Italy.
(3-03269)
Camera dei Deputati
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ricerca scientifica applicata e provocherebbe un danno gravissimo anche per la
formazione di tecnici informatici di cui il
nostro Paese ha assoluto bisogno.
(4-09724)
NESI. — Al Ministro delle attività produttive. — Per sapere – premesso che:
la Cina, primo produttore mondiale
di coke, (il carbone artificiale indispensabile per la produzione dell’acciaio) ha
tagliato del settanta per cento le sue
esportazioni;
l’industria siderurgica italiana è in
larga misura condizionata dalla importazione di coke –:
quale iniziativa intenda prendere per
far fronte ad una situazione che può
assumere aspetti allarmanti, anche tenendo conto dell’alto livello di inquinamento degli impianti nazionali, totalmente
privatizzati.
(4-09726)
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Interrogazioni a risposta scritta:
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
NESI. — Al Ministro delle attività produttive. — Per sapere – premesso che:
Interrogazione a risposta scritta:
continuano a circolare le voci di una
possibile vendita da parte di Finmeccanica
della quota di sua proprietà della società
italo-francese STMicroelectronics Srl –:
DI GIOIA. — Al Ministro per i beni e le
attività culturali. — Per sapere – premesso
che:
se tali voci abbiano fondamento;
in caso affermativo, se non ritenga
necessario bloccare la vendita di cui sopra,
che rappresenterebbe la cessione all’estero
del controllo di una delle pochissime imprese di alta tecnologia dotata di una
dimensione internazionale di cui disponga
il nostro Paese;
se non ritenga che una cessione che
a giudizio dell’interrogante appare deprecabile costituirebbe un’ulteriore dimostrazione del disinteresse dell’Italia per la
nella giornata di ieri, martedı̀ 6
aprile, il Tribunale di Foggia ha dichiarato
fallita la società « Foggia Calcio »;
il club era stato ceduto, solo pochi
giorni fa, dall’ex amministratore unico,
Antonio Vitale, alla Intertrad Limited Spa
di Giuseppe Vacca;
tale decisione ha gettato nello sconcerto sia i tifosi che l’intera città che ha
visto scivolare la propria squadra di calcio
dai fasti della serie A sino all’attuale
fallimento e che, giustamente, collegano
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tale crollo ad una situazione più generale,
per la città di Foggia, di difficoltà economica –:
Camera dei Deputati
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servizi che colpiranno le fasce deboli della
società a partire da bambini e anziani;
se il CONI era a conoscenza della
situazione di crisi che stava attraversando
la società « Foggia Calcio » e quali interventi ha compiuto prima che si arrivasse
all’attuale situazione di fallimento;
l’ipotesi di chiusura avanzata contrasta con l’approvazione da parte della Camera dei Deputati all’unanimità del disegno di legge sulla valorizzazione dei piccoli
comuni (AC 1174 e abb.) con meno di
5000 abitanti –:
se non si ritenga, quanto accaduto
alla società « Foggia Calcio » sintomo di
una più generale mancanza di programmazione per favorire lo sviluppo delle
attività sportive nel nostro Paese e cosa si
intenda fare nel Mezzogiorno, e in particolare nella città di Foggia, per ampliare le
strutture sportive e favorire la partecipazione dei giovani a tali attività. (4-09739)
quali iniziative il governo, in qualità
di principale azionista delle Poste spa,
intenda porre in essere affinché possa
essere scongiurata la chiusura degli uffici
postali nei piccoli comuni con meno di 500
nuclei familiari come nel caso di Gaiba
assicurando la permanenza di un servizio
essenziale.
(3-03264)
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COMUNICAZIONI
Interrogazioni a risposta orale:
FRIGATO e BURTONE. — Al Ministro
delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che:
da giorni è apparsa sui principali
organi di informazione la notizia che da
parte di Poste Spa è in atto la riorganizzazione degli uffici postali sul territorio
nazionale con la chiusura degli uffici nei
piccoli centri fino a 500 nuclei familiari;
si tratterebbe di 5.000 uffici postali
che verrebbero chiusi se dovesse essere
vera tale notizia con un danno enorme nei
confronti degli abitanti di questi centri che
spesso sono anziani;
il comune di Gaiba in provincia di
Rovigo ha posto in essere immediata mobilitazione all’ipotesi in oggetto e centinaia
di amministrazioni locali in tutta Italia
stanno procedendo ad attivarsi in tal
senso;
la finanziaria per il 2004 arreca inoltre tagli ai trasferimenti ai piccoli comuni
che porteranno alla razionalizzazione di
MOLINARI e BURTONE. — Al Ministro
delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che:
abbiamo appreso dagli organi di informazione che il ministero ha dichiarato
« diseconomici » 5 mila uffici postali dei
piccoli paesi che servono meno di 500
famiglie;
sarebbero diseconomici poiché il rapporto tra costi e incassi non copre i costi
di gestione;
1.500
rosso;
uffici
postali
sarebbero
in
riteniamo grave l’ipotesi di chiusura
di questi importanti presidi nei piccoli
centri;
si rischia di penalizzare fasce disagiate di popolazione ed in particolare gli
anziani –:
quali iniziative il Governo, che è
anche azionista di maggioranza delle Poste
spa, intenda adottare per sensibilizzare
l’azienda sulla questione proposta, affinché si possa scongiurare la chiusura
degli uffici postali nei piccoli centri al di
sotto dei 5.000 abitanti, garantendo la
funzionalità di un importante fondamentale servizio pubblico.
(3-03265)