potremo piu` competere con la Turchia e gli asiatici sui costi, ma
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potremo piu` competere con la Turchia e gli asiatici sui costi, ma
Atti Parlamentari XIV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 13716 AI RESOCONTI potremo più competere con la Turchia e gli asiatici sui costi, ma dobbiamo impedire almeno l’opera di sistematica copiatura. La Cina è un concorrente particolarmente sleale ma talmente sensibile sul problema dazi da essere oggi preoccupata dell’incremento di un punto e mezzo sulle esportazioni che subirà dal 2005 » (cfr. ibidem); la crisi colpisce in particolare le zone di Vicenza, di Valenza ed Arezzo e rischia di distruggere la struttura delle imprese, quasi tutte di piccole dimensioni in quanto ruotanti sulla figura dell’imprenditore che esprime un patrimonio immateriale che, per definizione, non è esportabile o trasferibile –: se e quali iniziative di supporto il Governo intenda intraprendere per aiutare il settore oggi in crisi dell’oreficeria nazionale fondamentale espressione del made in Italy ed autentico « biglietto da visita » dell’Italia nel mondo, sotto il profilo della tutela della proprietà intellettuale, dei controlli doganali e, più in generale, del sostegno, anche in questo settore, del made in Italy. (3-03269) Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 APRILE 2004 ricerca scientifica applicata e provocherebbe un danno gravissimo anche per la formazione di tecnici informatici di cui il nostro Paese ha assoluto bisogno. (4-09724) NESI. — Al Ministro delle attività produttive. — Per sapere – premesso che: la Cina, primo produttore mondiale di coke, (il carbone artificiale indispensabile per la produzione dell’acciaio) ha tagliato del settanta per cento le sue esportazioni; l’industria siderurgica italiana è in larga misura condizionata dalla importazione di coke –: quale iniziativa intenda prendere per far fronte ad una situazione che può assumere aspetti allarmanti, anche tenendo conto dell’alto livello di inquinamento degli impianti nazionali, totalmente privatizzati. (4-09726) * * * Interrogazioni a risposta scritta: BENI E ATTIVITÀ CULTURALI NESI. — Al Ministro delle attività produttive. — Per sapere – premesso che: Interrogazione a risposta scritta: continuano a circolare le voci di una possibile vendita da parte di Finmeccanica della quota di sua proprietà della società italo-francese STMicroelectronics Srl –: DI GIOIA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che: se tali voci abbiano fondamento; in caso affermativo, se non ritenga necessario bloccare la vendita di cui sopra, che rappresenterebbe la cessione all’estero del controllo di una delle pochissime imprese di alta tecnologia dotata di una dimensione internazionale di cui disponga il nostro Paese; se non ritenga che una cessione che a giudizio dell’interrogante appare deprecabile costituirebbe un’ulteriore dimostrazione del disinteresse dell’Italia per la nella giornata di ieri, martedı̀ 6 aprile, il Tribunale di Foggia ha dichiarato fallita la società « Foggia Calcio »; il club era stato ceduto, solo pochi giorni fa, dall’ex amministratore unico, Antonio Vitale, alla Intertrad Limited Spa di Giuseppe Vacca; tale decisione ha gettato nello sconcerto sia i tifosi che l’intera città che ha visto scivolare la propria squadra di calcio dai fasti della serie A sino all’attuale fallimento e che, giustamente, collegano Atti Parlamentari — XIV LEGISLATURA — ALLEGATO B 13717 AI RESOCONTI tale crollo ad una situazione più generale, per la città di Foggia, di difficoltà economica –: Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 APRILE 2004 servizi che colpiranno le fasce deboli della società a partire da bambini e anziani; se il CONI era a conoscenza della situazione di crisi che stava attraversando la società « Foggia Calcio » e quali interventi ha compiuto prima che si arrivasse all’attuale situazione di fallimento; l’ipotesi di chiusura avanzata contrasta con l’approvazione da parte della Camera dei Deputati all’unanimità del disegno di legge sulla valorizzazione dei piccoli comuni (AC 1174 e abb.) con meno di 5000 abitanti –: se non si ritenga, quanto accaduto alla società « Foggia Calcio » sintomo di una più generale mancanza di programmazione per favorire lo sviluppo delle attività sportive nel nostro Paese e cosa si intenda fare nel Mezzogiorno, e in particolare nella città di Foggia, per ampliare le strutture sportive e favorire la partecipazione dei giovani a tali attività. (4-09739) quali iniziative il governo, in qualità di principale azionista delle Poste spa, intenda porre in essere affinché possa essere scongiurata la chiusura degli uffici postali nei piccoli comuni con meno di 500 nuclei familiari come nel caso di Gaiba assicurando la permanenza di un servizio essenziale. (3-03264) * * * COMUNICAZIONI Interrogazioni a risposta orale: FRIGATO e BURTONE. — Al Ministro delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che: da giorni è apparsa sui principali organi di informazione la notizia che da parte di Poste Spa è in atto la riorganizzazione degli uffici postali sul territorio nazionale con la chiusura degli uffici nei piccoli centri fino a 500 nuclei familiari; si tratterebbe di 5.000 uffici postali che verrebbero chiusi se dovesse essere vera tale notizia con un danno enorme nei confronti degli abitanti di questi centri che spesso sono anziani; il comune di Gaiba in provincia di Rovigo ha posto in essere immediata mobilitazione all’ipotesi in oggetto e centinaia di amministrazioni locali in tutta Italia stanno procedendo ad attivarsi in tal senso; la finanziaria per il 2004 arreca inoltre tagli ai trasferimenti ai piccoli comuni che porteranno alla razionalizzazione di MOLINARI e BURTONE. — Al Ministro delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che: abbiamo appreso dagli organi di informazione che il ministero ha dichiarato « diseconomici » 5 mila uffici postali dei piccoli paesi che servono meno di 500 famiglie; sarebbero diseconomici poiché il rapporto tra costi e incassi non copre i costi di gestione; 1.500 rosso; uffici postali sarebbero in riteniamo grave l’ipotesi di chiusura di questi importanti presidi nei piccoli centri; si rischia di penalizzare fasce disagiate di popolazione ed in particolare gli anziani –: quali iniziative il Governo, che è anche azionista di maggioranza delle Poste spa, intenda adottare per sensibilizzare l’azienda sulla questione proposta, affinché si possa scongiurare la chiusura degli uffici postali nei piccoli centri al di sotto dei 5.000 abitanti, garantendo la funzionalità di un importante fondamentale servizio pubblico. (3-03265)