islanda passaggio a nord-ovest

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islanda passaggio a nord-ovest
ISLANDA
PASSAGGIO A NORD-OVEST
Intercalato da magnifiche escursioni e da molti bagni indimenticabili in acque calde naturali, questo
bel viaggio porta alla scoperta della maestosa costa occidentale e dell’altopiano centrale nella luce
quasi permanente dell'estate boreale. La desertificazione e l'erosione, le condizioni climatiche e
l'intensa attività vulcanica - un terzo di tutte le attività vulcaniche verificatesi sulla terra negli ultimi
1000 anni si sono manifestate su quest'isola - hanno modellato l'Islanda come nessun altro paese
europeo. Questa terra è anche illuminata, sei mesi l'anno, dalla straordinaria luce del Grande Nord,
che fa impazzire di gioia i fotografi, ma che non lascia indifferente nessuno: a queste latitudini, la
luce splende fino a 20 ore e quando il sole si avvicina all'orizzonte una luce calda e radente
accende la terra di magia, creando ombre lunghissime su ghiaccio e rocce. Dopo aver contornato la
stretta penisola montagnosa dello Snaefellsness, che indica l'Ovest come un dito, ci imbarchiamo
per attraversare la vasta baia dello Breidafjord costellata da migliaia di scogliere e di isole per
raggiungere sull'altra riva la penisola del nord-ovest che deve soltanto ad uno stretto istmo (ed al
lavoro incompiuto di un troll...) il fatto di non di essere un'isola ben distinta. I paesaggi di mare e di
montagna, strettamente intrecciati, sono di una grande dolcezza e di una forte asprezza al tempo
stesso. L'aspetto oceanico della grande isola atlantica si esprime qui in tutta la sua forza. Ovunque
in Islanda le sabbie sono nere tranne qui, nel nord-ovest, dove hanno sfumature dal rame al bianco
crema e a volte si ammonticchiano formando delle piccole dune che danno alla riva del mare artico
qualche illusione tropicale... ma i soli bagnanti sono le foche. La strada stretta segna i fiordi o
affronta altipiani desolati dove la neve qualche estate non scompare mai del tutto. I piccoli porti di
pesca e le rare fattorie isolate che punteggiano il nostro itinerario ci permettono di percepire lo stile
di vita degli islandesi d'oggi e di ieri in questo angolo sperduto del mondo. Emozionanti i paesaggi
del lago Myvatn e le varie manifestazioni vulcaniche che lo caratterizzano. I grandi spazi islandesi ci
accompagnano poi verso sud, alla tavolozza naturale di Landmannalaugar ed alle trasparenze degli
iceberg della laguna di Jokulsarlon. Il viaggio si conclude con la visita di Geyser e della possente
cateratta di Gullfoss, il tutto, se le condizioni saranno favorevoli, stregato dalle prime aurore boreali.
1° giorno
Italia-Reykjavik
Partenza dall’Italia con volo di linea ed arrivo a Reykjavik. L’agglomerato urbano riunisce circa
180.000 persone. Un numero proprio limitato secondo il metro europeo, ma che acquista tutt’altro
significato quando si pensa che l’Islanda intera conta poco più di 300.000 abitanti… Trasferimento in
città e sistemazione in hotel.
2° giorno
Penisola di Snaefellsness
Attraverso le ridenti campagne nelle quali pascolano i robusti cavalli islandesi ed i montoni dal pelo
ricciuto si inizia il viaggio visitando i luoghi più noti dell’isola. Partenza per la costa ovest. Si
attraversano i fiordi di Hvalfjordur (fiordo delle balene) e di Borgarnes con l’omonima città e si arriva
alla penisola dello Snaefellsness, una delle zone meno popolate e più selvagge dell’Islanda. Alla
sua estrema punta occidentale Snaefellsjökull, il vulcano coronato da un ghiacciaio immacolato, si
protende maestoso sopra l'oceano. Nelle sue viscere si nasconde il passaggio leggendario del
"viaggio al centro della terra" di Giulio Verne… Lo Snaefellsjökull è considerato dagli appassionati di
esoterismo, uno dei sette “grandi centri energetici” del mondo e, nelle giornate limpide, lo si può
vedere anche da Reykjavik. Un’escursione sulle scogliere di basalto a canna d’organo di
Arnarstapi ed una passeggiata verso la punta del “ditone” proteso nel mare, attraverso campi di
lava desolati coperti di muschi e di licheni fino alle spiagge deserte di ciottoli neri di Djupalonsandur
e di Dritvik, rappresentano due momenti magici. L’assenza di alberi caratterizza tutto il territorio
islandese e permette alla vista di spaziare oltre i campi di lava fino alla cima dei vulcani spenti o dei
fiordi. La meteo, con i suoi bruschi cambiamenti, fornisce lo sfondo di cieli sempre diversi… Arrivo
presso il grazioso paesino di Stykkisholmur.
3° e 4°giorno
Breidafjord-Falesia di Latrabjarg-Breidavik
In traghetto si attraversa la vasta baia dello Breidafjord dove si sgrana una miriade di isole e di
isolette, dominio esclusivo delle foche grigie, dei marsuini e di innumerevoli uccelli di mare. E’ il
paradiso degli amanti del bird-watching, che possono addirittura sperare di avvistare l’aquila dalla
testa bianca, la regina degli uccelli islandesi. Le forze che da sempre plasmano e disegnano il
paesaggio sono quelle perenni del vulcanesimo, dei fiumi torrenziali e dei ghiacciai che in numerose
occasioni si sono riversati a valle fino alle rive del mare. Sosta nella graziosa piccola isola di Flatey
con il suo vecchio villaggio tranquillo e la sua miriade di uccelli pelagici per conoscere l’atmosfera
dell’arcipelago e godere di panorami marini ineguagliabili. Ci sono molto pochi abitanti in questa
regione dai fiordi profondi e dai grandi altipiani. Un tempo la popolazione praticava la pesca e nel
corso dei secoli si sono formati minuscoli villaggi, ma oggi si spopolano sempre di più. Il 4° giorno
escursione lungo le grandi scogliere di Latrabjarg, le più spettacolari d’Europa per la loro
grandiosità (arrivano fino a 400 metri d’altezza!). Le onde del mare si infrangono in basso creando
nubi di schiuma bianca e dall’alto, sino all’orizzonte, non si vede altro che mare, tetro ma
emozionante. Il faro sorge isolato. La sabbia in questa regione è bianca… o rosa… Cene e
pernottamenti a Breidavik.
5° e 6° giorno
Budardalur-Akureyri-Godafoss-Myvatn
La regione dei fiordi occidentali un tempo era un altopiano pianeggiante, ora inciso da vallate
scavate da bianchi torrenti glaciali. Si scende verso sud percorrendo i fiordi che chiudono la
penisola e ci si collega alla “ring road n°1”, la grande arteria che corre lungo il perimetro dell’isola,
fino a Budardalur. A pochi chilometri da Saudakrokur, si visita il grazioso museo di Glaumbaer dove
si trova un’antica fattoria vichinga del 18° sec. costruita con la torba. Ecco la città più bella
dell’isola, la capitale del nord, Akureyri, dove si effettuerà una rilassante passeggiata per le vie del
centro. Non lontano lo splendore di Godafoss, la cascata degli dei, nelle cui acque tumultuose la
leggenda racconta che siano stati gettati i simulacri degli dei pagani quando il cristianesimo si è
insediato nell’isola. Attraverso la Dorsale Medio Atlantica, passando dalla placca nord-americana a
quella eurasiatica e soffermandosi sull’esatto punto di divergenza, ci si dirige verso la regione del
lago Myvatn. Passeggiata nella zona di Skutustadir, caratterizzata dalla presenza di graziosi pseudocrateri. Cena e pernottamento.
7° giorno
Husavik-Asbyrgi-Dettifoss-Myvatn
Di primo mattino ci si dirige verso la capitale del whalewatching: Husavik. Da qui ci si può imbarcare
per navigare alla scoperta di balene e delfini. L’escursione è facoltativa perchè legata alla
situazione meteo. Successivamente si percorre la strada 85 lungo la penisola di Tjornes (unica zona
fossilifera dell’isola) e si entra nella riserva naturale di Asbyrgi. Un favoloso canyon, gola profonda
a forma di ferro di cavallo cinta da una falesia e un’oasi inaspettata, coperta da betulle nane e salici
artici. E’ un luogo famoso cui è legata una leggenda della mitologia vichinga che narra come in
questo punto si trovi il segno di uno degli zoccoli di Sleipnir, il cavallo del dio Odino con cui egli
attraversava il cielo. Un'escursione ci porterà fino al laghetto. Una deviazione sulla pista F862 porta
al lato ovest, il migliore ed il meno frequentato, di Dettifoss, la più imponente e spettacolare cascata
d’Europa: un'enorme massa liquida piomba dall'alto di una muraglia di basalto in una gola
incassata tra pareti verticali. Un salto di 45m, un’impressionante portata media di 500 m3/s.
8° giorno
Myvatn
Giornata interamente dedicata alla visita della riserva naturale. Il primo lago della zona si è formato
circa 3800 anni fa a seguito di un'eruzione del vulcano Ketildyngja, situato a sud-est, che con una
quantità enorme di lava sommerse quest’area creando anche il lago, il terzo d'Islanda per superficie
(38 km2), situato su di un pianoro di lava a 227 metri di altezza e con una profondità di 4 metri. Le
numerose isolette emergenti sono degli pseudo-crateri formatisi quando la lava fluida ha spinto
l'acqua nelle fessure e nelle cavità del magma accumulatosi precedentemente, trasformando
l'acqua stessa in vapori surriscaldati esplosivi. Curiosi sono i faraglioni e le concrezioni di lava dalle
forme più strane, dovuti all’erosione di camini vulcanici formatisi in ambiente acquatico, nonché gli
straordinari effetti delle rocce nere ricoperte di verde muschio e di licheni. La flora e la fauna sono
particolarmente ricche sia lungo le rive che sugli isolotti. Qua e là pentoloni di fango ribollente e
soffioni ricordano che l’ultima eruzione nella zona è del 1984. Il tutto crea un’atmosfera incantevole
e nonostante tutto serena. Visita delle aree vulcaniche di Namaskard, Leirhnjùkur e Krafla dove
abbondano pozze di fango bollente, fumarole e depositi di zolfo che “profumano” l'aria con il
classico odore di uova marce. Ci aspetta Viti (inferno), il cratere esplosivo occupato da un laghetto
dalle acque blu cobalto o lattiginose, a seconda della luce del momento. Prima di rientrare in hotel si
visita il centro termale di Jardbodin dove è possibile immergersi nelle sue calde ed azzurre acque,
ricche di silice, che rendono la pelle liscia come seta. Un bagno di un’ora ringiovanisce di vent’anni
(o quasi…)! Cena e pernottamento.
9° giorno
Aldeyjarfoss-deserto Sprengisandur-Hrauneyjar
Si percorre la pista F26 che attraversa Sprengisandur, il deserto degli altopiani, ricco di inattese
forme di vita e di strane geometrie morfologiche. L’immagine corrente vuole il deserto come una
regione dove le precipitazioni sono molto scarse. Nello Sprengisandur invece i cambiamenti
metereologici sono bruschi e inattesi, piove e nevica in abbondanza, ma il suolo non riesce a
trattenere l'umidità. La pista viene aperta solo nei mesi di luglio e agosto perché durante l’inverno è
ricoperta da una spessa coltre di neve. Il percorso ci porta attraverso pianure, morene e fiumi
glaciali, paesaggi sorprendenti per le originali geometrie morfologiche e le forme di vita inattese.
Dopo una sosta alla magnifica cascata di Aldeyjarfoss con i suoi perfetti basalti colonnari e dopo
aver attraversato qualche fiume, passando fra i ghiacciai Hofsjokull e Vatnajokull, si fiancheggiano i
laghi Kvislavatn e Thorisvatn. Tappa finale Hrauneyjar, un centro di montagna attrezzato per gli
escursionisti, posto nel cuore della regione vulcanica più impressionante del paese. Cena e
pernottamento.
10° giorno
Landmannalaugar-Kirkjubaejarklaustur
Si percorre la meravigliosa pista F208 che attraversa paesaggi di indescrivibile bellezza e ricchi di
contrasti, nonché di corsi d’acqua: è previsto l’attraversamento di 22 guadi!!! Landmannalaugar,
"dove le montagne sono colorate", si inserisce nei fianchi della caldera di Torfajökull. Nota
soprattutto per le sue sorgenti d'acqua calda dove ci si può anche bagnare, Landmannalaugar
stupisce per la varietà di colori delle sue rocce e delle colline circostanti formate da rioliti ed
ossidiana: dal bianco al giallo, al rosa, al rosso, al verde, al nero, passando per tutte le sfumature
del grigio. Una bella passeggiata è d’obbligo per l’incanto e la luce straordinaria che emanano da
questa piccola, insolita regione ricca di poesia. Fumarole, sorgenti calde, paludi, laghi limpidi e
calotte glaciali si succedono a vista d’occhio. E ancora colline ricoperte da morbidi muschi verdi e
licheni dalle tinte improbabili. Escursione lungo il sentiero che risale la grande colata d'ossidiana
passando attraverso le fumarole di gas solfurei e successivo bagno nelle limpidissime e calde acque
del laghetto naturale. Si passa poi sulla grande colata di lava del vulcano Laki. Nel 1783 il Laki
eruttò consecutivamente per una cinquantina di giorni e l’enorme colata, lunga circa cinquanta
chilometri, raggiunse il volume di dodici chilometri cubi di lava. I gas tossici uccisero il bestiame e i
fumi impedirono ai pescatori di uscire in mare: un colpo atroce all’economia dell’isola, che visse
terribili periodi di carestia. L’eruzione fu così violenta che la sua cenere invase vaste porzioni
d’Europa e i fumi oscurarono a lungo la luce del sole provocando un tale sconvolgimento climatico
da provocare carestie anche in Inghilterra e Francia! Cena e pernottamento presso la cittadina di
Kirkjubaejarklaustur.
11° giorno
Skaftafell-Vatnajokull-Jokulsarlon-Vik
Si attraversa la pianura glacio-alluvionale Skeidararsandur dove nel 1996 si riversarono milioni di
metri cubi d'acqua mischiata a ghiaccio e ceneri vulcaniche a causa dell'eruzione sub-glaciale del
vulcano Grimsvotn. Si entra nel Parco Nazionale di Skaftafell, situato alle falde del ghiacciaio più
grande d'Europa: il Vatnajokull (8.300 km2). Skeidararjokull, Skaftafellsjokull e Svinafellsjokull,
imponenti lingue glaciali, arrivano fino a valle e si possono ammirare da molto vicino. Un'escursione
a piedi conduce a Svartifoss, la cascata nera. Nel cuore di un anfiteatro di scure colonne di basalto
esagonali un getto d’acqua limpida cade da una ventina di metri. La natura non ha limiti nella
creazione di luoghi fantastici! Si percorre poi la costa sud-orientale fino ad arrivare alla famosa
laguna glaciale Jokulsarlon. L’enorme massa di ghiaccio dell’Oroefajökull si frantuma in
spettacolari, suggestivi iceberg di colore blu, verde-azzurro e nero che galleggiano in una laguna
circondata da sabbia nera e ciottoli di lava splendenti come gioielli. Nella laguna si ammassano gli
iceberg che cercano l’uscita verso il mare attraverso un imbuto di roccia. Un crepitio annuncia la
rottura dei blocchi ed un’onda il loro arrivo al mare, dove nuotano le foche (è possibile avvistarle…).
Gli iceberg neri e blu galleggiano leggeri ed al tempo stesso imponenti ed offrono lo spettacolo di
forme diverse… Non è retorica: è impossibile trovare le parole per descriverne la bellezza! Se la
meteo marina e la posizione dei ghiacci lo permettono si può effettuare una piccola crociera tra gli
iceberg (opzionale). Arrivo a Vik, cena e pernottamento.
12° giorno
Skogafoss, Gullfoss-Geysir-Thingvellir-Reykjavik
Ecco il promontorio di Dyrholaey, con il suo arco di pietra che si lancia sull’oceano. D’origine
vulcanica, alto 120 metri, riserva naturale, il promontorio è considerato un santuario per gli uccelli
marini che qui risiedono in colonie numerose: rondini di mare, gabbiani, stercorari, sterne, pivieri
dorati, chiurli piccoli… Sulle falesie di basalto e tra le piante di angelica nel periodo estivo si agita una
folla di pulcinella di mare in un incessante va e vieni tra oceano e terra. Dall’alto lo sguardo spazia
ad ovest su un’immensa spiaggia di sabbia nera battuta dalle onde ed a est sui faraglioni che
sorgono di fronte a Vik I Myrdal, villaggio nel quale vivono trecento persone: un’alta concentrazione
umana per l’Islanda! Al largo, si staglia l’arcipelago delle Vestman. Proseguendo, si visita la
cascata Skogafoss, alta sessantadue metri e giustamente famosa per la sua spettacolarità: l’acqua
cade con fragorosa potenza in una pozza creando una nebbiolina arcobaleno. Qualcuno vuole
vedere il mondo attraverso una cascata? Un sentiero permette di raggiungere anche la parete
posteriore! Poco lontano Gullfoss, “la cascata d’oro”, alimentata dalle acque del fiume Hvita che,
precipitando su due piani da un dislivello di più di trenta metri, incidono crepacci e fessure tra
enormi pareti basaltiche. Nei giorni di sole si scorge l’arcobaleno che sembra nascere tra le sue
acque fragorose. E poi ecco Geyser, che ha dato il nome al fenomeno delle fontane geotermali in
ogni altra parte del pianeta. Geyser, "ciò che sgorga", è il nome di un campo geotermico e di un
fenomeno tra i più interessanti da vedere: il getto di Strokkur, preceduto da borbottii sotterranei e da
un ribollio intenso, seguito quindi dall'acqua bollente che scaturisce con fracasso, forma una
colonna liquida che può raggiungere i 30-40 metri. Il fenomeno è ciclico e si ripropone ogni cinquesette minuti. Intorno alla bocca principale, in un’area che copre circa tre chilometri quadrati,
numerosi bacini d’acqua ad alta temperatura e chiazze di fango bollente borbottano creando un
insieme veramente affascinante. Raggiungiamo il parco di Thingvellir. La “Vallata del Parlamento” è
una località che presenta un enorme interesse naturalistico. Geologicamente è uno dei più bei
“graben” del globo, si tratta infatti di una conca di vaste proporzioni sprofondata lungo una linea di
faglia ed occupata in gran parte dalle acque del lago Thingvallavatn, il più grande e profondo
d'Islanda. Intorno enormi campi di lava coperti da muschio e licheni, profonde spaccature aperte nei
basalti colonnari e invase talora da un'acqua blu trasparente e gelida. Questo luogo, incantevole e
solitario, fu scelto fin dal 930 come sede estiva dell'Althing (assemblea dei coloni), l’antico
parlamento di una delle prime repubbliche del mondo. E’ là che fu votata, nel mese di giugno
dell’anno mille, l’adozione del Cristianesimo come religione ufficiale. Grandi faglie d’affossamento
parallele attraversano la vallata da nord a sud. Passeggiare nel mezzo delle falesie di basalto nero
la cui architettura naturale sembra essere stata edificata da titani al servizio di Thor o di Odino è
molto piacevole. Arrivo a Reykjavik e sistemazione in hotel.
13° giorno
Reykjavik-Italia
Trasferimento in aeroporto ed imbarco sul volo di linea per l’Italia.
Prezzo per persona – partenza da Milano – minimo 8 massimo 12
partecipanti: € 3.790
La quota comprende:
• Voli a/r da Milano in classe Economy
• Circuito ed escursioni, in bus 4x4 ad uso esclusivo
• Sistemazione per 12 notti in guest-house o fattoria in camera doppia con servizi condivisi
• Trattamento di mezza pensione, tranne a Reykjavik
• Alta stagione
• Tour leader geologo italiano
• Ingressi ai parchi nazionali e alle riserve naturali
La quota non comprende:
• Tasse aeroportuali security tax & fuel surcharges (da calcolare al momento della conferma del
viaggio, attualmente € 260)
• Bevande, mance, extra di natura personale
• Quanto non espressamente citato
Supplementi:
• Sistemazione in singola: € 495
• Iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio: € 70,00
• Assicurazione contro l’annullamento (facoltativa)Intercalato da magnifiche escursioni e da molti
bagni
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