Sentiero dei Vasi chiuso
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Sentiero dei Vasi chiuso
Città 23 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2016 Autismo, all’aeroporto di Orio il viaggio diventa su misura Il progetto. Un «percorso» ad hoc per le persone affette da questa patologia E dallo scalo transitano ogni anno 40 mila passeggeri a ridotta mobilità DANIELE CAVALLI Dallo scalo di Orio transitano ogni anno 40 mila passeggeri a ridotta mobilità. Ieri nella sede direzionale della Sacbo è stato presentato «Autismo, in viaggio attraverso l’aeroporto»: il progetto promosso da Enac in collaborazione con Assaeroporti, la società di gestione di Orio e le associazioni di settore. Si tratta di un complesso di azioni volte a preparare e ad assistere al meglio il viaggio delle persone, adulti e bambini, affette da disturbi dello spettro autistico. Il progetto ha come obiettivo quello di aiutare le persone autistiche a vivere con serenità un viaggio aereo, esperienza che può risultare per loro difficoltosa per la presenza di molte persone, a causa dei rumori o delle tante immagini che ci sono in aeroporto. Bergamo ha adottato il protocollo (pubblicato sul sito www.orioaeroporto.it), dopo che questo era stato oggetto di un’esperienza pilota avviata in Puglia. «L’idea generale – ha spiegato Giovanna Laschena, vicedirettore centrale economia e vigilanza aeroporti di Enac – è fare in modo che gli individui affetti da disturbi dello spettro autistico possano prendere confidenza e familiarizzare La presentazione del progetto «Autismo» nella sede della Sacbo con l’ambiente dell’aeroporto in modo da poter affrontare serenamente il viaggio». «Tre sono i punti principali del protocollo – ha precisato Cinzia Mariani, responsabile funzione organizzativa carta dei diritti e qualità dei servizi aeroportuali di Enac –. La persona autistica potrà visionare in internet le immagini del percor- so che dovrà affrontare in aeroporto, compiendo così una sorta di tour virtuale; verranno fornite agli accompagnatori tutta una serie di informazioni e indicazioni utili per conoscere le procedure da affrontare; quindi sarà possibile, prima del viaggio, conoscere gli ambienti che si dovranno attraversare in aeroporto». Malore mentre fa la spesa: anziana muore al supermercato Alla Malpensata Gabriella Bertelli è stata colta da un arresto cardiaco al Despar di via Furietti. Vani i tentativi di rianimarla Un malore. Che purtroppo si è rivelato fatale. È quello che, ieri verso le 11.15, ha colto Gabriella Bertelli, nata nel 1932, mentre faceva la spesa nel supermercato Despar di via Furietti al civico 6 e ha perso la vita per un arresto cardiaco. «Abbiamo subito chiamato l’ambulanza e i soccorritori sono intervenuti prontamente cercando di rianimarla, ma purtroppo non c’era più niente da fare», afferma una dipendente del supermercato molto scossa per l’accaduto. Sono molti, infatti, i lavoratori che non hanno vo- luto parlare di questo drammatico episodio perché rimasti molto scioccati: «Non abbiamo voglia di rilasciare dichiarazioni, non siamo dell’umore», queste le parole della maggior parte dei commessi. A testimoniare l’accaduto, un residente della zona che abita proprio nel condominio di fronte al supermercato e che sentendo il suono delle sirene si è affac- Una delle frane che hanno interrotto la via dei Vasi «Lavoriamo costantemente – ha spiegato poi Aldo Vignati, responsabile qualità e rapporti con l’utenza di Sacbo – affinchè l’assistenza alle persone a ridotta mobilità in occasione della partenza e dell’arrivo sia curata nei minimi dettagli con strutture, servizi e personale specializzato: in particolare per i soggetti autistici l’esperienza deve essere sdrammatizzata, per i bambini deve essere vissuta come un gioco». «Il nostro obiettivo è offrire la miglior assistenza a tutti e in ogni circostanza – ha aggiunto Emilio Bellingardi, direttore generale di Sacbo –. L’accompagnamento dei soggetti autistici è un ulteriore impegno che Sacbo assume in un quadro generale di accoglienza dei passeggeri a ridotta mobilità e diversamente abili, con il supporto, la professionalità e la sensibilità del personale operativo preposto a questo compito». «Oggi cominciamo un percorso – ha concluso il direttore generale della Sacbo –. Abbiamo voluto provarci, sicuramente faremo degli errori, ma chiediamo di comprendere quale impegno mettiamo in campo per consentire anche ai soggetti diversamente abili di vivere nel modo più naturale possibile l’esperienza del viaggio». I Vasi restano chiusi Uno studio geologico per la riapertura ciato sul terrazzo per capire cosa stesse succedendo: «Sono arrivate due volanti della polizia, l’ambulanza e un auto attrezzata per il pronto intervento; ma non ero all’interno del negozio e non ho compreso subito la gravità dell’accaduto. Solo più tardi ho scoperto ciò che era realmente accaduto». «Conoscevamo la signora scomparsa e ci è dispiaciuto molto: era una brava persona», affermano alcune abitanti della Malpensata. La signora Bertelli risiedeva in via Zanica all’interno del condominio al civico 2/d in prossimità del supermercato dove stava facendo la spesa. «Era sposata con un ex ingegnere del Comune anch’esso scomparso - afferma una vicina -. Nel quartiere la conoscevamo tutti come la signora Bonalumi, che era il cognome del marito». Il supermercato è rimasto chiuso per circa un’ora ma verso le 12.30 ha riaperto i battenti e i dipendenti hanno ripreso la propria attività, anche se per i testimoni della tragedia non è stato facile continuare a lavorare dopo un episodio tanto drammatico. Una giornata difficile che resterà impressa a lungo nelle loro menti, insieme al ricordo dell’anziana signora Bonalumi. Frane e alberi caduti Prorogata l’ordinanza di chiusura della via, in attesa dei lavori per la messa in sicurezza La via dei Vasi, in Castagneta, resta chiusa al transito. Come previsto, l’ordinanza comunale – in scadenza il 26 ottobre – è stata prorogata. Gli smottamenti e gli alberi caduti a seguito dei nubifragi estivi rendono pericoloso il passaggio di pedoni e ciclisti sul sentiero che porta alla Ramera. Per mettere in sicurezza il tratto è necessario l’intervento congiunto del Comune e dei proprietari dei terreni boschivi che si affacciano sul sentiero e che sono stati interessati dalle frane. Gli assessori all’Ambiente Ciagà e all’Edilizia privata Valesini hanno incontrato i proprietari delle aree interessate, i qua- Alessio Malvone «Tanto travaglio umano», il giudice l’assolve dal falso La sentenza Accusata di aver falsificato ricette mediche per le cure ormonali: «Fatto tenue rispetto alle sofferenze» Falsificò ricette mediche per ottenere dalla farmacia le cure ormonali necessarie a far diventare il suo corpo, maschile, più simile a quello di una donna, quale dalla nascita si sentiva. Il giovane bergamasco protagonista della vicenda è finito a processo, ma è stato assolto. Il giudice Gaetano Buonfrate, pur ritenendo «pacifica» la falsificazio- efJfznfTvwF+JcqsIb/tBz842wIvaxmdHr55S+m4zws= ne delle ricette, ha infatti ritenuto l’imputato non punibile, data la «tenuità del fatto», classificato come «di assoluta valenza secondaria» rispetto al ben più grave «travaglio umano» del protagonista. A processo l’imputata (in aula ha sempre parlato di sé al femminile) ha ricapitolato la sua complessa vicenda. Sentendosi donna, aveva dovuto affrontare incomprensioni da parte della famiglia (arrivata persino a chiamare un esorcista), ma anche da parte dei medici e degli psichiatri che – a suo dire – non avevano saputo aiutarla. Ha ri- cordato di essere passata attraverso il tunnel della cocaina, fino a decidere di intraprendere da sola, senza assistenza, un percorso per cambiare sesso. Non avendo soldi – ha spiegato in dibattimento – aveva deciso di falsificare ricette mediche per ottenere i farmaci necessari alle cure ormonali. Al culmine della disperazione, era arrivata ad auto-amputarsi i testicoli. Nella circostanza venne portata in ospedale d’urgenza e lì emerse la vicenda, compresa la falsificazione delle ricette, da cui è derivato il procedimento penale. A dibattimento chiuso il pm aveva chiesto l’assoluzione «perché il fatto non costituisce reato». Anche la difesa, retta dall’avvocato Dimitri Lioi, sulla scorta di una consulenza di parte, aveva chiesto l’assoluzione piena, in particolare invocando la scriminante dello «stato di necessità». In sostanza, per l’imputata la transizione sessuale era diventata una questione di tale importanza esistenziale (come dimostrerà in seguito il gesto estremo dell’auto-mutilazione) da non lasciarle alternative, se non quella di falsificare le prescrizioni mediche per ottenere i farmaci, altrimenti inaccessibili. Il giudice ha assolto, ma con una motivazione diversa. Da un lato esclude l’incapacità di intendere dell’imputata. Dall’altro afferma che «non è una decisione folle» quella di tentare da sola il cambiamento di sesso e che «l’evirazione non è pratica sconosciuta» dato che «avveniva anche nel passato». Nessuno «stato di necessità» dunque, per il magistrato, che comunque riconosce all’imputata «tanto travaglio umano», rispetto al quale la falsificazione delle ricette, pur acclarata, riveste «un’assoluta valenza secondaria». V. A. li si sono detti pronti a far rimuovere gli alberi caduti e a ripristinare il terreno franato. A quel punto l’amministrazione comunale potrà avviare i lavori su via dei Vasi, che è di proprietà comunale. Gli interventi di messa in sicurezza dei boschi a monte e a valle del sentiero, rimasto chiuso tutta l’estate a causa delle condizioni di pesante degrado in cui si trova, saranno preceduti da uno studio idrogeologico commissionato da Palazzo Frizzoni ad un consulente esterno o al geologo della Provincia, non essendoci in Comune un tecnico con queste competenze. Intanto il Parco dei Colli ha chiesto alla Regione di poter «congelare» i 50 mila euro ottenuti con un bando prima dell’estate per la manutenzione del sentiero, risorse che il Parco vorrebbe, ora a maggior ragione, poter destinare alla sistemazione del percorso. «Quei soldi erano miei» Scarcerato il senegalese Borgo Palazzo «Non avevo nessun coltello, e i soldi che mi hanno trovato erano miei, li ho ripresi perché erano per una prestazione sessuale concordata ma che non è andata a buon fine». Questa la versione che l’operaio senegalese D.P.M., assistito dall’avvocato Marco Rillosi, ha dato davanti al gip Marina Cavalleri. Il giudice, convalidando l’arresto, ha disposto la scarcerazione del 23enne, incensurato, operaio regolare. Il giovane era stato arrestato lunedì dopo che due donne dominicane, incontrate a Seriate (si era accordato on linecon una delle due) lo avevano accusato di aver sfoderato il coltello appena sono uscite da casa. Arma in mano, si era fatto consegnare 500 euro, una carta d’identità e il cellulare, e poi era salito su un pullman. Il giovane, però, quando è stato bloccato dai carabinieri – sul bus in Borgo Palazzo – aveva solo 330 euro e un telefonino. Nessuna traccia del coltello e del resto dei soldi della presunta rapina. I conti quindi sembrano non tornare. Intanto l’uomo si dice intenzionato a denunciare le due donne per calunnia.