band: cocorosie

Transcript

band: cocorosie
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: PLASTICA
TITLE: S/T
LABEL: SFERICA - PAG. 1
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: PLASTICA
TITLE: S/T
LABEL: SFERICA - PAG. 2
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: PLASTICA
TITLE: S/T
LABEL: SFERICA - PAG. 3
SENTIREASCOLTARE (6.5/10)
http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2007/recensioni/Plastica.html
I nuovi eredi dell’electropop post-Subsonica. Una produzione curata dal (non più) apprendista stregone
Marco Messina dell’unica e inimitabile fucina Mousikelab, che riassume l’esperienza più rappresentativa
dell’Italia pre-2K: Almamegretta, Bluvertigo e Casino Royale. Tirare fuori qualcosa di nuovo dal cilindro
magico in termini formali o stilistici è pressoché impossibile. Si punta quindi sulla produzione e qui i livelli
fanno ben sperare.
Milano di nuovo al centro di molti fili, nodo di mixaggio perfetto di stili e idee eterogenei. I nuovi anthem
della ‘generazione catodica’ si fondano su chitarre stoner (Linea 77) rimpolpate da visioni e suoni progressivi
(Plastica), motivi pseudo-dark-industrial (Alta tensione), recitativi deep à la Morgan (Impulsi) e hip hop
urban soul dei migliori Tiromancino (Riflessi).
Un esordio fresco, inaspettato per la leggerezza così perfetta nel suo tecnicismo, puro artefatto, meccanismo
di precisione. Dev’esserci sotto qualcosa. Un trucchetto che sta a metà tra la mutazione electro di Battiato e
l’ostinazione ritmica del buon vecchio 4/4 house. Dopo un po’ di ascolti, gli assi escono dalle maniche e ci si
chiede se una proposta così possa ancora colpire a fondo, cioè se l’electro si stia inevitabilmente dirigendo
verso i comodi lidi del pop tout court, e se l’elettronica sia solo ed esclusivamente tecnica ‘a servizio di’. Il
giudizio resta sospeso. Ne riparleremo al secondo disco (per un eventuale 8.0). Per ora un più che fiducioso
VELVET GOLDMINE
http://velvetgoldmine.iobloggo.com/archive.php?eid=325
Capita di frequente nel business musicale che un gruppo di successo, di critica ma soprattutto di pubblico,
dia indirettamente a tutti le band che fanno un genere musicale "compatibile" con il suo l’occasione per
emergere dal sottobosco o per sorgere dal nulla con maggior slancio. E’ quindi strano che il percorso
musicale di un gruppo come i Subsonica, baciati ormai da diversi anni da una grande notorietà e un generale
assenso del giornalismo musicale (nonostante gli scandaletti che li hanno coinvolti…), non sia stato
d’ispirazione per un buon numero di potenziali epigoni.
Arrivano i Plastica a provarci. Dichiarano apertamente di ispirarsi a tutto il pop elettronico nazionale (i
suddetti Subsonica, 99 Posse, Casino Royale). La musica presente nel disco è di livello mediocre: è una
trama elettronica classica, quasi drum’n’bass nel presentare un ritmo, talvolta sintetico e talvolta reale, assai
pulsante e fisico; l’impressione è rafforzata dalla massiccia presenza delle tastiere. Il tutto ha un aspetto
ripetitivo e i pezzi più riusciti risultano essere i più potenti e tipicamente rock, ovvero "Alta Tensione" e
"Impulsi".
Il vero punto dolente dell’album sono delle liriche tremendamente banali che, nonostante degli effetti sonori
e furbi giochini di parole alla Bluvertigo (altra influenza dichiarata del gruppo), non riescono mai ad elevarsi
da una piattezza ed una eccessiva ricerca di coolness e dramma esistenziale che risulta davvero scontata e a
tratti irritante.
In conclusione Plastico è un album prevedibile, che non riesce a regalare spunti d’interesse nell’ascoltatore e
finisce, ironia della sorte, per cozzare più volte col concetto di "noia" tanto denigrato nei suoi testi.
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: PLASTICA
TITLE: S/T
LABEL: SFERICA - PAG. 4
ROCKLINE
http://www.rockline.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=1804
Album d’esordio per i milanesi Plastica, l’omonimo disco di nuova uscita (2007) si inserisce in una produzione
puramente elettronica tipicamente nostrana, che ha il merito – e forse il limite – di richiamare direttamente
le produzioni dei compatrioti Subsonica. Nonostante l’apparente collegamento, i cinque ragazzi, che si sono
fatti le ossa su altre band come BluVertigo, Planet Funk, Kraftwerk, Casino Royale, possono vantare un
lavoro ben strutturato e di grande impatto sonoro. Ciò è reso possibile innanzitutto grazie alle diverse
estrazioni musicali dalle quali provengono i componenti della band.
Davide e Gigi hanno già in precedenza approfondito le sonorità elettroniche, girando palchi di mezza Europa
e aprendo per i Dire Straits ad Amburgo, mentre Simone è più legato agli ambienti underground, in ambito
techno/dream beat e house. Questa vasta esperienza e l’intreccio di svariate influenze ha reso possibile il
progetto Plastica, moniker tanto bizzarro (da notare poi l’artwork), quanto estremamente godibile.
Brani come la title-track d’apertura o Blu – forse il miglior brano di tutto il platter – dimostrano grandi abilità
di songwriting e sampling. La varietà di loop (Relax) è infatti la peculiarità primaria che balza all’occhio,
grazie alla quale l’ascoltatore può certo godersi un disco vario nei risvolti sonori e capace di un potente
coinvolgimento emotivo. A supporto di ciò, stanno delle liriche a volte davvero ben curate, estremamente
apprezzabili nella già citata Blu o anche nella conclusiva Confini. Colpisce poi, in quanto decisamente
ballabile, la dinamica Impulsi, che precede il brano forse più riflessivo nell’evoluzione sonora, Fuori Controllo.
Si tratta insomma di un esordio interessante e sicuramente valido, che merita l’attenzione di chi segue la
scena elettronica italiana, la quale potrebbe arricchirsi notevolmente grazie al contributo della band
milanese.
MESCALINA
http://www.mescalina.it/musica/gruppi/recensioni_emergenti.php?id=299
Sin dai primi incontri avvenuti nei locali notturni milanesi nelle fresche serate primaverili del 2003 generi
come house ed elettronica hanno rappresentato le basi essenziali sulle quali si è venuto a costituire il
progetto denominato Plastica. Ci sono voluti quattro anni, prima che i Plastica giungessero ad una forma
concreta, notti intere trascorse a plasmare le proprie idee musicali e a trasformarle in una realtà che
troviamo espressa nell’omonimo esordio.
Ambasciatori del progetto tre polielettrostrumentisti, così definiti per la loro predisposizione ad alternare al
normale setup acustico la loro fase compositiva di fronte ai monitor, sostenendosi reciprocamente durante la
programmazione.
“Plastica” è un album dalla forte propensione elettronica, elemento basilare di un sound concepito attorno a
definite ritmiche pop-rock, il tutto espresso dal cantato in italiano.
Nate dall’alchimia musicale di varie influenze, le canzoni manifestano nelle melodie evidenti richiami ai gruppi
italiani che hanno fatto la storia del genere: da 99 Posse ai Planet Funk passando attraverso Almamegretta,
Bluvertigo e Subsonica. Quest’ultimi sicuramente i richiami più espliciti che i Plastica manifestano sia nelle
ritmiche sia nella voce, e dei quali si possono considerare i principali discepoli o diretti eredi.
Grazie all’intercessione di Carlo U. Rossi, uno tra i produttori italiani più noti, l’album è stato prodotto
assieme a Marco Messina dei 99 Posse, e successivamente masterizzato da Nilesh ‘Nilz’ Patel al The
Exchange Studio di Londra, due presenze molto marcate ed influenti per ciò che concerne suono e stesura
finale del disco.
Anche se musicalmente risultano poco originali, a causa dei richiami evidenti, i Plastica mostrano discrete
soluzioni musicali, soprattutto una minuziosa attenzione riversata nei confronti degli arrangiamenti ben
accurati. Un lavoro che trova ampia espressione nelle tracce “Alta tensione” (il singolo), “Relax”, “Confini” e
“Generazione catodica”, esempi migliori del lotto e dall’impatto immediato. Traccia aggiuntiva: il video di
“Alta tensione”, realizzato in collaborazione con il collettivo Frankmartelli.
Non entusiasmante, ma sicuramente piacerà agli estimatori del genere.
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: PLASTICA
TITLE: S/T
LABEL: SFERICA - PAG. 5
KDCOBAIN
http://www.kdcobain.it/pagine/recensioni/plastica.htm
Provenienti da altri progetti, i musicisti che compongono i Plastica convergono le loro esperienze e le loro
doti creative in questo progetto di estrazione elettronica che attinge a band come Subsonica, Casino Royale
e Bluvertigo. L'impronta anni 80 non tarda a farsi sentire ma nemmeno la vena melodica tipica del pop.
Rigorosamente cantato in italiano, il disco dei Plastica sfodera armi accattivanti che danzano sempre in bilico
tra pop rock ed elettronica. Le ritmiche ballabili del brano "Plastica" che apre il disco lasciano spazio alle
distorsioni di "Alta tensione" per poi sterzare verso lidi più melodici e ricchi di quiete come quelli raccontati
da "Blu".
Le sonorità dei Plastica rispecchiano i moderni revival ma aggiungono un proprio stile votato profondamente
alla melodia e alla seppur recente tradizione italica di questo genere. Dieci tracce che coinvolgono dal primo
all'ultimo minuto e spingono a incondizionati movimenti ritmati del corpo. La produzione curata nella fase
finale da Marco Messina (99 Posse, Nous, Resina) dà un tocco di perfezione ad un disco già ben
confezionato. Il cd contiene poi una traccia multimediale rappresentata dal video di "Alta Tensione".