l`incidenza dei tumori in italia

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l`incidenza dei tumori in italia
L’INCIDENZA DEI TUMORI IN ITALIA
Si stima che nel 2015, in Italia, verranno diagnosticati 363.300 nuovi casi di tumore, di
cui 194.400 (54%) negli uomini e 168.900 (46%), nelle donne.1 Si può affermare che
mediamente, ogni giorno, in Italia quasi 1000 persone si ammalano di tumore.
Escludendo i carcinomi della cute, il tumore più frequente, nel totale di uomini e donne,
risulta quello del colon-retto con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2015, seguito dal
tumore della mammella con circa 48.000 nuovi casi; seguono il tumore del polmone con
41.000 nuovi casi, della prostata con 35.000 nuove diagnosi e della vescica con circa
26.000 nuovi casi (21.000 tra gli uomini e 5.000 tra le donne).
Dividendo i dati per sesso, tra gli uomini prevale il tumore della prostata che rappresenta il
20% di tutte le neoplasie diagnosticate; seguono quello del polmone (15%), del colon-retto
(14%), della vescica (11%) e dello stomaco (5%). Tra le donne, il cancro della mammella è il
più frequente, rappresentando il 29% di tutte le neoplasie, seguito da colon-retto (13%),
polmone (6%), tiroide (5%) e corpo dell’utero (5%).
Uno degli aspetti principali che deve essere sottolineato nei dati presentati nell’edizione 2015
dei “Numeri del cancro” è la riduzione dell’incidenza del complesso dei tumori nel sesso
maschile (-2,8%/anno dal 2006 al 2015) per l’effetto combinato della riduzione delle
diagnosi delle neoplasie del polmone e della prostata. L’insieme di tutti i tumori nel sesso
femminile presenta, invece, un andamento in lieve crescita. La riduzione dell’incidenza
può essere imputabile alla riduzione dell’esposizione ai fattori di rischio correlati al tumore,
come l’abitudine al fumo fra gli uomini, oppure alla diffusione di programmi atti a
intercettare e a curare le malattie in fasi preinvasive, come accade per il tumore del colonretto con la rimozione degli adenomi. L’aumento di incidenza è un fenomeno complesso e
può essere attribuito a diversi fattori, tra i quali l’aumentata esposizione ai fattori di rischio
correlati al tumore, come nel caso del cancro del polmone nel sesso femminile, oppure alla
fase di anticipazione della diagnosi grazie ai programmi di screening organizzato o alle
campagne di prevenzione secondaria (ad esempio melanoma). Per il tumore della prostata,
dopo una fase di crescita notevole iniziata nei primi anni ’90 e legata alla diffusione del test
per la ricerca del PSA, attualmente si è in una fase di riduzione – come evidenziata già negli
USA – che andrà monitorata nei prossimi anni.
In entrambi i sessi, si osserva ancora una forte differenza geografica, con livelli che si
riducono dal Nord al Sud. Più precisamente il tasso d’incidenza standardizzato (sulla
popolazione europea) è, per il totale dei tumori, tra gli uomini più basso dell’8% al Centro e
1
A questi si dovrebbero aggiungere i carcinomi della cute. per le loro peculiarità biologiche e cliniche e per la
difficoltà di stimarne esattamente il numero (orientativamente circa 70.000 casi, 40.000 nei maschi e 30.000
nelle femmine) vengono conteggiati separatamente.
del 13% al Sud rispetto al Nord e del 5% e del 13% per quanto riguarda le donne. Il fenomeno
può essere imputabile a varie cause: modelli di vita propri di un passato ancora compatibile
con la latenza oncologica; minore esposizione ai fattori cancerogeni (fumo di tabacco,
inquinamento ambientale ecc) e maggiori fattori protettivi al Sud (stile di vita alimentare,
fattori legati alla vita riproduttiva, ecc). Attualmente la tendenza all’uniformazione riproduce
un modello comune di tipo occidentale, che porterà nel tempo a una maggiore uniformazione
dei livelli di incidenza. Parte delle differenze possono essere legate anche al fatto che, sempre
al Sud, per alcune sedi tumorali, vi è una minore diffusione di programmi di screening
(mammella, colon) o di campagne di diagnosi precoce (es. melanoma). Il dato medio è
confermato per molti tumori per i quali la frequenza al netto dell’invecchiamento è superiore
al Nord rispetto al Sud, in entrambi i sessi. Il rapporto fra i tassi di incidenza è circa 2 (doppio
al Nord rispetto al Sud), per esofago, melanoma, rene e vie urinarie, in entrambi i sessi. Da
segnalare la controtendenza del tumore del fegato (donne), del tumore delle vie biliari, del
sarcoma di Kaposi e della tiroide, che mostrano un tasso di incidenza superiore al Sud rispetto
al Nord. Il dato, già noto nella letteratura scientifica, è stato messo in relazione a locali
condizioni genetiche e ambientali (come la prevalenza di infezione da virus dell’epatite B e/o
C per il tumore del fegato) peculiari delle zone del meridione d’Italia, anche se la cronaca
recente relativa alla scoperta di discariche abusive di rifiuti tossici apre nuove possibilità
eziologiche che richiedono una specifica valutazione.
Tra i giovani (0-49 anni), i tumori sono un evento relativamente poco frequente, infatti in
questa fascia di età è diagnosticato il 10% delle neoplasie. Tra i giovani uomini, le sedi
tumorali più frequenti, sono il testicolo (12% del totale dei tumori), i melanomi (9%), il
linfoma non-Hodgkin (9%), il colon-retto (8%) e la tiroide (7%). Tra le donne giovani al
primo posto si trovano le neoplasie della mammella (41%), seguite da tiroide (14%),
melanomi (7%), colon-retto (5%) e cervice uterina (4%).
Nella classe d’età adulta (50-69 anni), sono diagnosticati quasi il 39% del totale dei tumori e
tra questi i più frequenti sono, tra gli uomini, il tumore della prostata (22%), del polmone
(15%), del colon-retto (14%), della vescica (10%) e delle vie aerodigestive superiori (cavità
orale, laringe e faringe) (5%). Tra le donne di età 50-69 anni, i più frequenti sono quello della
mammella (35%), del colon-retto (12%), del corpo dell’utero (7%), del polmone (6%) e della
tiroide (5%).
Tra gli anziani (70+ anni) viene diagnosticato il maggior numero di neoplasie (pari a oltre il
50% del totale). Tra gli uomini la prostata è al primo posto (20%), seguita dal polmone
(17%), colon-retto (14%), vescica (12%) e stomaco (5%); tra le donne è sempre quello della
mammella il tumore più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%),
dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%).