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Istituto Italiano della Saldatura – Lungobisagno Istria, 15 – 16141 Genova (I) - Tariffa regime libero: “Poste Italiane SpA - Sped. A.P. 70%, DCB Genova” Tassa Pagata - Taxe Perçue ordinario - Contiene IP + Supplemento - Bimestrale Settembre-Ottobre 2010 ISSN:0035-6794 Organo Ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura - anno LXII - N. 5 * 2010 In questo numero: Numero 5 2010 Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, al cromo-nichel ed indurenti per precipitazione Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap Didattica Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni MICOPERI Marine Contractors Srl utilizza impianti KEMPPI con il sistema Super Snake, forniti con la consulenza tecnica di Maver Tecnologie Srl - Ravenna AREA ROBOTICA SHOW ROOM KEMPPI AREA SERVICE www.mediapartner.it DALL’EUROPA ALL’AUSTRALIA Leader negli plasma sma e nelle nellesuperleghe superleghe super p rleghe g didi Leader negliimpianti impianti pla plasma apporto Commersald mersald d è oggi oggi una una arealtà realtà à apportoininpolvere, polvere, Com internazionaledi di primo primo piano. internazionale piano. piano. 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BXbcT\XgjZalYda_TacdQXkcPV[X^b\dbb^ X]cTbcPcdaPbP[SPcdaP dD]Pd]XRPb^[diX^]TR^\_[TcP GjZalYdmeLggdk?eZ@ ET]cTTcR^]bTX[) CT[#(&&" &(! 5Pg#(&&" &(!$!# c^^[b/^aQXcP[d\R^\ fff^aQXcP[d\R^\ ?a^SdiX^]T) 3XeXbX^]>aQXcP[d\ 9^bTUBRWdTcc[TaBcaPbbT & &'!!#BX]VT] 6Ta\P]XP EbR^]cPcc^X]8cP[XP)6X^eP]]X6WXSX]XVX^eP]]XVWXSX]X/^aQXcP[d\R^\ B^[diX^]TR^\_[TcP_TacPV[X^TbP[SPcdaPSXcdQXX]^gSX_XRR^[^b_Tbb^aT) cPV[X^Tb\dbb^ bP[SPcdaP >A18<0C %$20 =D>E>)65G" X]cTbcPcdaP A?6!$R^aS[Tbb [Pe^aPiX^]TSXT[Tcca^SX 4B6?[db bP[SPcdaP >A18F4;3&%B ?Ta[P[Pe^aPiX^]T[{PU [P cdaPTX[cPV[X^SXT[Tcca^SX SXbP[SPcdaPX\_XTVPcXX] bP[SPcaXRXF86^C86 CPV[X^Tb\dbb^X]_^RWX bTR^]SXSXcdQXR^]cPV[X^ ^aQXcP[T8STP[T_TaP__[XRP iX^]XSX_aTbb ccX]V <PRRWX]TX]cTbcPcaXRX_Ta[zX] cTbcPcdaPT[Pb\dbbPcdaPSX cdQXX]PRRXPX^X]^gSX_XRR^[^ b_Tbb^aTT\XRa^ ccX]V 6T]TaPc^aTR^\_Pcc^P R^\P]S^R^\_dcTaXiiPc^ _TabP[SPcdaP^aQXcP[T BP[SPcaXRX^aQXcP[XPRP\TaPRWXdbP PSX]V^\Qa^aXS^cc^T\PbbX\^ aT]SX\T]c^ ;Pb^[diX^]T_TaUTccP_Tab_Tbb^aXT[TePcX ;Pb^[diX^]TXSTP[T_Ta [T_XPbcaTcdQXTaT) bP[SPcdaP ? % b\dbb^ =D>E>)1A1#0DC> <PRRWX]P[TVVTaPTR^\_PccP _Tab\dbbPaTXcdQX_TaRP[SPXP CdQTc^cdQTbWTTc^aQXcP[ fT[SWTPSU^afT[SX]V^UQ^X[Ta cdQTb ccTSc^cdQTbWTTcbX] WTPcTgRWP]VTab b\dbb^ A41 # =D>E>) >A18<0C"200E2>B2 bP[SPcdaP ;Pb^[diX^]T_Xà_^cT]cT_Ta [Pb\dbbPcdaPT[{X]cTbcPcdaP SXcdQX2^]bT]cTSXaTP[XiiPaT b\dbbX_TabP[SPcdaPSXP[cP_aT RXbX^]TbdTbcaT\XcÇSXcdQX_Ta \Tii^ST[bXbcT\P_[PRRWTccP _^acP_[PRRWTccT@C2 6T]TaPc^aTR^\_Pcc^PR^\P]S^ R^\_dcTaXiiPc^_TabP[SPcdaP^aQX cP[TR^]ca^[[^ST[[PcT]bX^]TSzPaR^ 0E2TST[_T]S^[P\T]c^>B2 bP[SPcdaP =D>E>) C?#0E2 BP[SPcaXRX^aQXcP[XPcTbcP P_TacPSX]d^ePVT]TaPiX^]T ;Pe^aPiX^]XR^] [^UaTSS^T R^\_[TcTSXR^]ca^[[^cT]bX^]T SzPaR^0E2T_T]S^[P\T]c^ >B2 We are the World of Welding Solutions. 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Per informazioni e prenotazioni: Franco Ricciardi / Cinzia Presti Tel. 010 8341.389/392 - fax 010 8341.399 - E-mail: [email protected] ( 6" 3 % " 0 -5 3 & ."53*9"$%$ 3ERIEDIIMPIANTIINVERTERINCORRENTECONTINUA$# ECORRENTEALTERNATA!#PERLASALDATURA4)'DIALTAQUALITÌ DITUTTIIMETALLI s#ONTROLLODIGITALEDITUTTIIPARAMETRIDISALDATURA s-EMORIZZAZIONEDIPROGRAMMIPERSONALIZZATIDISALDATURA s0OSSIBILITÌDIUTILIZZAREDIVERSEFORMEDONDAIN4)'!# ONDAQUADRAnONDAMISTAnONDASINUSOIDALE s)NNESCODELLARCOCONENERGIAREGOLABILE s2EGOLAZIONEDEIPARAMETRIDISALDATURA DIRETTAMENTEDALLATORCIA s0ULSAZIONEINTEGRATA s3PEGNIMENTOAUTOMATICODELLAVENTILAZIONE EDELRAFFREDDAMENTODELLATORCIA s#OMPENSAZIONEAUTOMATICA DELLATENSIONEDIRETE s#ONSUMODIENERGIARIDOTTO *8$5'$2/75( 4ECNOLOGICAMENTEINNOVATIVE #URATENELDESIGN 3ALDANOPERFETTAMENTE 3EMPLICIDAUSARE -!42)8!#$#6 -!42)8!#$#6 -!42)8!#$#6 8&- %*/( 50(&5)&3 #%!#/3425:)/.)%,%442/-%##!.)#(%!..%44/.)SPA,%##/)4!,)!4ELCEA CEAWELDCOMWWWCEAWELDCOM Editoriale La mosca cocchiera L’ economia è una disciplina elitaria e coloro che la praticano sono tenuti in grande considerazione. Le discipline tecniche, invece, sono più ordinarie e coloro che le praticano godono di un rispetto minore. Un esempio: esiste un premio Nobel per l’economia (che è una disciplina e non una scienza; la scienza è la Sociologia), ma non esiste un analogo premio Nobel per la termodinamica (che è anch’essa una disciplina; la scienza di appartenenza essendo la Fisica). Economia e termodinamica appartengono, pertanto, a due piani di attenzione diversi! E tuttavia, mentre i principi della termodinamica sono universali e costituiscono fondamento incontrovertibile alla comprensione di ogni trasformazione reale, i principi dell’economia sono soggettivi e controversi, non essendoci praticamente mai condivisione, fra gli esperti, circa le cause e le conseguenze degli eventi che hanno (pressoché tutti) aspetti di natura 564 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 economica. Nel tempo sono emerse, pertanto, teorie classiche e teorie eterodosse, che hanno sostenuto tutto ed il contrario di tutto, dal liberismo estremo al socialismo più rigido (per limitarsi, impropriamente, soltanto ai grandi temi di macroeconomia). La Grande Depressione, seguita alla crisi del 1929, è ancora un argomento di grande dibattito, che vede schierati su fronti opposti esperti di chiara fama (compreso qualche premio Nobel). Se una disciplina assume valenza nella misura in cui, nel contesto delle sue competenze, riesce ad essere predittiva ex ante ed esplicativa ex post dei fatti che la riguardano, allora quest’area dell’attività umana merita qualche considerazione aggiuntiva. Il problema, ritengo, sta negli obbiettivi che ci si pone. L’economia è una disciplina sociologica e non fisica. Pertanto, per sua natura, soggetta (non solo, ma anche) ad una infinità di parametri che afferiscono ai comportamenti umani. Quindi variabili, dispersi, disomogenei e largamente condizionati dal modello sociale in essere. In questo contesto diventa molto difficile, se non impossibile, definire ipotesi oggettive e condurre analisi deterministiche. Le conclusioni risultando, infine, necessariamente questionabili. Approcci di tipo matematico, per quanto avanzati, finiscono per risultare troppo rigidi, avendo essenzialmente valenza statistica, ammesso che le ipotesi siano corrette e, altrettanto rilevante, sufficientemente stabili. Il perché una signora decida per la prima volta di acquistare un oggetto firmato per una cifra venti volte superiore al valore reale dello stesso o un giovane preferisca la disoccupazione ad un lavoro di saldatore o di infermiere (per fare due esempi banali di microecono- mia) definisce una configurazione ben lontana dall’ “homo economicus”, razionale ed esclusivamente attento ai propri interessi, spesso alla base delle teorie economiche, e trova invece le sue radici nella soddisfazione di bisogni sociali, di per sé mutevoli e soggetti a componenti emozionali. Concludendo: mentre i fondamentali (pochi) della disciplina economica restano riferimento inalienabile della conoscenza umana, la ricerca di più o meno raffinate puntualizzazioni di secondo livello (e oltre) appartiene all’area della produzione di entropia (concetto insito nel secondo principio della termodinamica) che accompagna in maggior misura le attività umane meno efficaci ed efficienti. Nel frattempo, i tecnici lavorano (accontentandosi di poco, soddisfatti dell’appagamento intellettuale che ogni mentalità scientifica prova nel far bene il proprio lavoro) e la tecnologia vola! Realizzando a ritmo sostenuto opportunità incredibili che plasmano i modelli sociali e condizionano largamente i meccanismi economici di sostegno. Gli economisti arrancano al seguito (con decisamente qualche pretesa in più, rispetto ai tecnici di cui sopra, data l’elitarietà della disciplina che praticano), cercando di s piegare ex post c o sa diavolo succede nella microeconomia (allocazione delle risorse, ecc.) e nella macroeconomia (teoria dello sviluppo, ecc.), in questo nuovo scenario globalizzato e tecnologicamente avanzato. Fra qualche secolo avranno raggiunto un risultato ragionevolmente condiviso. Oggi, infatti, c’è completa condivisione circa la teoria mercantilistica del XVII e XVIII secolo. Dott. Ing. Mauro Scasso Segretario Generale IIS ANNO LXII Settembre-Ottobre 2010 Pubblicazione bimestrale DIRETTORE RESPONSABILE: Ing. Mauro Scasso REDATTORE CAPO: Geom. Sergio Giorgi REDAZIONE: Sig.ra Deborah Testoni, P.I. Maura Rodella PUBBLICITÀ: Sig. Franco Ricciardi Organo Ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura Abbonamento annuale 2010: Italia: .......................................... € 90,00 Estero: ........................................ € 155,00 Un numero separato: ................ € 20,00 La Rivista viene inviata gratuitamente ai Soci dell’Istituto Italiano della Saldatura. Direzione - Redazione - Pubblicità: Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Telefono: 010 8341333 Telefax: 010 8367780 e-mail: [email protected] web: www.iis.it Sommario Articoli 5 567 Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 – R. MOLFINO, M. ZOPPI 577 Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, al cromo-nichel ed indurenti per precipitazione – M. DE MARCO, M. MANDINA, M. MURGIA 591 Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap – M. BRANDIZZI et al. 601 Processi innovativi per il taglio di acciaio inox e alluminio. Il processo Water Mist Secondary (WMS) – F. MONECHI, G. AGAZZI 607 Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing welded structures and components – G. MURAVIN, B. MURAVIN, L. LEZVINSKY 615 629 International Institute of Welding (IIW) Fatigue design of welded components of railway vehicles – Influence of manufacturing conditions and weld quality – M. KASSNER et al. IIS Didattica Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni Rubriche Rivista associata Registrazione al ROC n° 5042 - Tariffa regime libero: “Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Genova” - Fine Stampa Ottobre 2010 Aut. Trib. Genova 341 - 20.4.1955 641 Scienza e Tecnica Il panorama normativo inerente al controllo ad onde guidate – F. BRESCIANI 643 IIW-EWF Notizie IIW’s scientific and technical activities 651 Leggi e Decreti A proposito di responsabilità amministrativa e di sue “esimenti” – T. LIMARDO 655 Dalle Aziende 663 Notiziario Letteratura tecnica Codici e norme Corsi Mostre e convegni 675 Ricerche bibliografiche da IIS-Data Saldatura ibrida laser/MIG 682 Elenco degli Inserzionisti Progetto grafico: COMEX sas - Milano Fotocomposizione e stampa: ALGRAPHY S.r.l. - Genova Tel 010 8366272, Fax 010 8358069 - www.algraphy.it L’istituto non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori. La riproduzione degli articoli pubblicati è permessa purché ne sia citata la fonte, ne sia stata concessa l’autorizzazione da parte della Direzione della Rivista, e sia trascorso un periodo non inferiore a tre mesi dalla data della pubblicazione. La collaborazione è aperta a tutti, Soci e non Soci, in Italia e all’Estero. La Direzione si riserva l’accettazione dei messaggi pubblicitari. Ai sensi del D.Lgs. 196/2003, i dati personali dei destinatari della Rivista saranno oggetto di trattamento nel rispetto della riservatezza, dei diritti della persona e per finalità strettamente connesse e strumentali all’invio della pubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad esse correlate. In copertina MICOPERI Marine Contractors Srl utilizza impianti KEMPPI con il sistema Super Snake, forniti con la consulenza tecnica di Maver Tecnologie Srl - Ravenna Nelle fasi di prefabbricazione di importanti elementi strutturali nelle costruzioni off-shore, la Società MICOPERI utilizza macchine KEMPPI ad inverter e controllo digitale, in particolare delle famiglie FastMIG™ Synergic con l’ausilio della prolunga brevettata da Kemppi SuperSnake. La gamma SuperSnake evita di dover trasportare unità di alimentazione del filo ingombranti e pesanti, alleviando la fatica del personale e migliorandone la sicurezza e la produttività. Le torce tradizionali a motore e a bobina aumentano il peso e la fatica sul polso degli operatori e presentano limiti dovuti alle loro capacità in fatto di distanza, filo di apporto o volume di materiale depositato. La serie SuperSnake risolve tutti questi problemi, consentendo saldature di volume a distanza e riducendo allo stesso tempo il peso e la fatica sul polso degli operatori quando questi utilizzano le torce di saldatura standard. Operatori di saldatura più produttivi e meno vincolati grazie a una maggiore libertà di movimento; questi sono i grandi vantaggi che l’applicazione SuperSnake consente di ottenere. Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 (°) R. Molfino * M. Zoppi * Sommario / Summary AUTOMATICA è una delle più prestigiose esposizioni di robotica, automazione e meccatronica nel mondo: la quarta edizione si è svolta nel periodo 7-11 Giugno a Monaco di Baviera, contemporaneamente con il convegno ISR/Robotik 2010. L’articolo si pone l’obiettivo di presentare e discutere le soluzioni e le innovazioni viste in fiera nonché i principali risultati illustrati nel convegno ISR/Robotik 2010 in tema di saldatura. L’articolo è diviso in quattro sezioni: una breve rassegna sulla componentistica esposta in fiera seguita dalla presentazione dei sistemi robotici di saldatura mostrati negli stand dei principali produttori di robot. La terza sezione è dedicata ai risultati degli articoli su temi di saldatura presentati in ISR/Robotik. Nell’ultima sezione sono riportate alcune personali note conclusive. AUTOMATICA is one of the most prestigious fairs of the world in the areas of robotics, automation, mechatronics: the fourth edition was held in Munich, Germany, on June 7-11, 2 0 1 0 , i n p a r a l l e l w i t h t h e i n t e r n a t i o n a l c o n f e re n c e ISR/Robotik 2010. The paper reviews and discusses the solutions and innovations shown in the fair and the main news and results presented in the conference in the area of welding. The paper is organized in four sections. A short review of the components presented in the fair followed by a presentation of the welding robotized systems exposed in the boots of the main robot manufacturers. In the third section a review of the results discussed in the technical contributions presented in the conference ISR/Robotik in the area of welding. In the last section my personal conclusive remarks. Keywords: Arc welding; development; exhibitions; gas shielded arc welding; GMA welding; process equipment; radiation welding; resistance welding; robots; sensors. (°) Memoria presentata al Convegno IIS: “Automazione e robotica in saldatura: soluzioni e tendenze” - Genova, 30 Settembre 2010. * Università di Genova - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 567 R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 1. Componentistica Sensori IGM ha presentato iCAM, una telecamera laser molto compatta, Figura 1, recentemente sviluppata, che offre la caratteristica di essere completamente integrabile con il controllo del robot. In questo modo la programmazione può essere eseguita attraverso il terminale di programmazione (tech pendant) IGM K5 e offline. Opportune funzioni permettono di visualizzare la geometria del giunto indicando gap e volumi. La telecamera può essere montata su di un asse che ne permette la rotazione ed essere integrata come asse aggiuntivo nel controllore del robot [1]. La saldatura laser ha rapidamente guadagnato applicazioni nell’industria automobilistica e quindi necessitano adeguati metodi di controllo qualità e diagnosi dei difetti relativi al processo di saldatura laser. ThermoSensorik GmbH in Erlangen [2] ha sviluppato un sensore termografico che in 100 ms, inviando un’onda di calore attraverso il componente saldato, ne rileva un’immagine video infrarosso della superficie opposta. Questa immagine fornisce le informazioni richieste sulla qualità della giunzione. Questo tipo di sensore esamina la conduttività termica del giunto: in effetti un giunto ben saldato ha una conduttività termica più alta di un giunto mal saldato. Nella Figura 2 sono riportate configurazioni di prova dei giunti. L a st e ssa cas a fornis ce il s is tema T he rm oSpector ® w e l d c h e i n t e g r a i l sensore termografico per il controllo non distruttivo durante il processo di produzione [10]. La stazione ThermoSpector è fissa, sagomata a C. Un robot preleva il componente saldato da esaminare e lo posiziona all’interno della C per acquisirne l’immagine termografica e valutare la qualità della saldatura. Si nota che l’esame termografico non richiede operazioni di pulizia o altre preparazioni e non è influenzato da calore residuo dovuto al processo di saldatura. L’industria tedesca Leoni [3] ha presentato un dispositivo di inseguimento giunto basato su un sensore laser ed un nuovo modulo software Advintec Seam Track adatto a processi di saldatura ad arco e laser da utilizzare a garanzia di una buona qualità di saldatura anche in caso di disallineamento e spostamento del pezzo, (F ig. 3). Il dis pos i t i v o , robusto agli schizzi di saldatura, permette il monitoraggio e la correzione della posizione del giunto in linea. Strumenti di supporto al processo La Leoni ha sviluppato uno strumento di calibrazione tridimensionale che permette la correzione automatica del programma del robot per compensare eventuali scostamenti di posizione dell’utensile. Lo strumento, denominato advintec TCP-3D, può essere utilizzato per applicazioni di saldatura, incollatura e fresatura ed i tempi di calibrazione sono inferiori ai 3 s. Analoghe prestazioni sono fornite da Bulls Eye prodotto da ABB. Leoni propone anche uno strumento di verifica dello stato della torcia di saldatura. In effetti capita che durante Figura 1 - Telecamera iCAM, dimensioni (O=30 mm, SO=25 mm, U=80 mm, SD=100 mm), immagini visualizzate e utilizzo (Cortesia IGM). Figura 2 - Configurazioni di prova di giunti saldati con il sensore termografico (Cortesia ThermoSensorik). 568 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 Integration of the Advintec Tool Check in a robotic cell Figura 3 - Advintec Seam Track in uso durante una saldatura MIG/MAG (Cortesia Leoni). l’uso si verifichino modifiche di configurazione che potrebbero ridurre o impedire le corrette funzionalità. Tenuto conto del fatto che il tempo medio di cambio torcia è di 90 minuti, un rapido rilevamento dei difetti è estremamente importante. Advintec Tool Check, permettendo di verificare l’estremità e l’allineamento dell’elettrodo, è molto utile per evitare difetti e scarti. Nella Figura 4 è riportato lo schema di integrazione dello strumento in una cella di saldatura. ABB ha recentemente integrato negli ultimi modelli di robot per saldatura il dispositivo Dresspack che convoglia tutte le alimentazioni: acqua, aria, elettricità, potenza di saldatura, segnali di controllo, necessarie per il processo all’interno del braccio del robot [4]. In questo modo usura e strappi di cavi e tubi sono ridotti anche grazie alla mancata esposizione agli spruzzi, inoltre l’ingombro del braccio risulta più definito, senza elementi flessibili appesi, e più limitato, con maggiore destrezza nello spazio di lavoro. BisBraun [5] ha presentato una gamma di attrezzature per il posizionamento del pezzo in celle robotizzate di saldatura. Nella Figura 5 è riportata la fotografia di una di queste attrezzature. Molte case specializzate in componentistica per processi di saldatura robotizzata hanno presentato prodotti migliorati dal punto di vista delle dimensioni, dell’efficienza e della robustezza. Un’attrezzatura innovativa è stata sviluppata nell’ambito del progetto FAR DM29107/FIRB RBIP06WJ4W PNR SmartFlex, sistemi di produzione intelli- Figura 4 - Advintec Tool Check e schema di integrazione in una cella robotizzata (Cortesia Leoni). genti, flessibili e riconfigurabili. Si tratta di un’attrezzatura che, bloccando il pezzo tramite un sistema distribuito di attuatori magnetici monolaterali, permette una migliore accessibilità al pezzo e risulta adattabile a classi di pezzi, pur garantendo una robustezza di bloccaggio paragonabile alle attrezzature standard meccaniche dedicate oggi in uso. Le sperimentazioni condotte in CRF (Fig. 6), hanno dato buoni risultati. Figura 5 - Posizionatore aggiustabile BisBraun per cella di saldatura (Cortesia BisBraun). 2. Sistemi robotici YASKAWA MOTOMAN Le novità portate in Automatica 2010 dal più grande costruttore di robot industriali [6] sono essenzialmente un controllore di nuova generazione ed un sistema robotizzato di saldatura “plug & play”. Il nuovo controllore DX100, a tecnologia brevettata, può controllare fino a 8 robot (72 assi) ed include canali I/O e protocolli di comunicazione. Sono caratteristiche salienti il basso consumo energetico con un risparmio fino al 25%, algoritmi di interpolazione studiati per rendere più continue e raccordate le traiettorie, un sistema per evitare collisioni e prestazioni dinamiche migliorate dovute all’uso di una nuova tipologia di motori. Il sistema di saldatura MotoWeld-SR350 è proposto come cella integrata di saldatura ad arco di facile installazione, Figura 6 - Attrezzatura su stazione di saldatura a punti (Cortesia progetto FAR DM29107/FIRB RBIP06WJ4W PNR SmartFlex). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 569 R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 Figura 7 - Schema di MotoWeld-SR350 di Motoman. manutenzione e messa a punto, adatto a nuovi utilizzatori di saldatura robotica, che consente di ridurre i tradizionali tempi del ciclo di saldatura (Fig. 7). I cavi di alimentazione sono integrati nel braccio in modo da evitare collisioni con il pezzo ed eventuali robot contigui. FANUC Allo stand FANUC si è potuto osservare un’ampia gamma di prodotti tra cui la serie Arc MATE 100 e 120 di robot di nuova generazione a mobilità completa dedicata ad applicazioni di saldatura TIG, MIG, MAG, Laser. Il controllo adotta caratteristiche cinematiche di velocità ed accelerazione assi migliorate rispetto ai modelli precedenti; il polso è cavo per l’integrazione dei cablaggi di alimentazione [7]. È prevista una stazione di manutenzione del terminale di saldatura. La casa offre anche posizionatori di precisione ad 1 e 2 assi il cui moto può essere coordinato con il moto del robot. CLOOS CLOOS ha presentato i robot di saldatura di nuova generazione QIROX QRH riprogettati dal punto di vista estetico e costruttivo, con un settimo asse opzionale, dinamica, efficienza e flessibilità d’uso migliorate [8]. Le forme sono arrotondate ergonomiche, la distribuzione delle masse è ottimizzata a garanzia di rigidezza e snellezza, la flessibilità è basata sulla modularità, la protezione di motori, cavi e connettori garantisce un’usura ridotta. Grazie al disegno modulare ogni membro, da quello di base al più esterno, presenta interfacce compatibili ed è possibile realizzare in tempi brevi configurazioni di robot personalizzate per l’utente. Nella serie QRH tutti i cavi di alimentazione sono alloggiati all’interno del corpo del braccio e protetti contro urti e abrasioni, a favore di destrezza e sicurezza. Il settimo asse è un asse di base eccentrico che estende lo spazio di lavoro del robot. Nella Figura 8 sono illustrati robot e alcuni moduli. Il nuovo controllo V5 migliora le prestazioni di accuratezza di esecuzione delle traiettorie, facilita la programmazione a più passate, permette una semplice gestione dei parametri di saldatura e include funzioni per l’uso di sensori. PANASONIC Panasonic [9] ha sottolineato l’importanza della fusione del processo di saldatura con il supporto robotico che diviene parte attiva integrata nel processo. I sistemi di saldatura robotizzata ad arco TAWERS si basano su questa idea innovativa che Panasonic ha portato sul mercato per prima e che tuttora le permette di produrre sistemi d’avanguardia. Figura 8 - QIROX robot, media box, settimo asse (Cortesia CLOOS). 570 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Il suo motto è stato “Tawers beyond Tawers - Active Tawers”. Alle caratteristiche di Tawers: di aggiustamento automatico della altezza iniziale d’arco (TSS), basato sui dati rilevati da sensore di tatto; controllo della lunghezza d’arco lungo la traiettoria (AVC); di risparmio energetico e delle risorse di saldatura; del controllo della forma d’onda di saldatura per stabilizzare il trasferimento del materiale (M TS ) nella s aldatura a CO 2 , e c c . Active Tawers aggiunge le seguenti funzioni: alimentazione attiva del filo (AWP), i controlli della forma d’onda e dell’alimentazione filo cooperano per limitare la generazione di spruzzi; insensibilità a variazioni dell’angolo della torcia per una maggiore stabilità; migliore comportamento nella saldatura di lamiere sottili con gap. Nella Figura 9 è riportato lo schema di Active Tawers mentre nella Figura 10 sono confrontate le prestazioni dei Tawers standard e Active. REIS REIS propone moduli robot di saldatura MIG, MAG, TIG, Plasma, a resistenza, PTA, e laser anche cooperanti per soluzioni di linee e sistemi complessi (Fig. 11). Il controllore può controllare fino a 24 assi [10]. Sensori di ricerca, di inseguimento e riconoscimento del giunto nonché di monitoraggio assicurano la qualità dell’esecuzione (Fig. 12). Nella saldatura MIG l’uso di tecniche di Cold M etal Trans fer garantisc o n o minime distorsioni del pezzo in acciaio o alluminio. Per la saldatura a resistenza sono proposte differenti cinematiche e layout per ottimizzare il flusso dei materiali e ridurre i tempi ciclo. R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 24V control unit (option for ) Wire discharging unit (option) Gas regulator (option) Robot controller, manipulator Servo pull feeder Torch unit Cable unit Wire booster AWP software Water cooling unit Wire bender Active unit Active TAWERS system Servo pull feeder Torch unit Wire booster AWP software Water cooling unit Wire bender WG unit FA junction unit Figura 9 - Configurazione di Active Tawers (Cortesia Panasonic). MAG welding (200 A range 100 cm/min) CO2 welding (200 A range 60 cm/min) Torch angle and spatter generation (CO2) TAWERS Active TAWERS TAWERS Active TAWERS Wire feed speed 5.6 m/min AWP has tendency of having slightly shallower penetration Benefit of Active CO2 welding Low spatter generation Stable pan bottom shaped penetration Lower shielding gas cost Push angle Push angle 45° 30° Straight down Pull angle 30° Pull angle 45° Figura 10 - Confronto di prestazioni tra Tawers e Active Tawers (Cortesia Panasonic). REIS, oltre a moduli periferici standard passivi e attivi, ha portato in Automatica attrezzature complesse di fissaggio pezzi a dimostrazione delle competenze nella progettazione di questi ausiliari per processi di saldatura. COMAU COMAU Robotics [11] ha presentato l’ultima generazione del controllo COMAU, il C5G, che si basa sull’utilizzo di una piattaforma hardware prodotta da B&R, uno tra i leader mondiali nell’automazione di macchine e di controllo di processo, su cui sono stati integrati i software specifici per la gestione degli assi robotizzati e dei processi tecnologici sviluppati da COMAU; questo approccio ha portato a disporre di maggiore capacità di calcolo (grazie al processore DualCore) e ad un’ingegnerizzazione spinta del controllo in termini di lay-out e modularità dei componenti, con benefici anche in termini di affidabilità e consumi energetici, oltre che ad una drastica riduzione delle dimensioni generali. In parallelo è stata rivista l’intera gamma dei bracci robot, migliorando ulteriormente l’integrazione degli allestimenti all’interno della struttura del robot st e sso, aumentando il numero di modelli dotati della soluzione a “ pol so cavo” e puntando sul ridimensionamento ed alleggerimento non solo del robot stesso ma anche dei tools integrati. Questo approccio è stato applicato a i nuovi robot di saldatura che, grazie a queste soluzioni, possono es s ere facilmente inseriti in linee flessibili ad alta densità di robot, con stazioni che possono arrivare a 18 robot che “aggrediscono” in contemporanea la scocca del Figura 11 - Due robot coordinati in una linea di saldatura REIS. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 571 R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 These photos show seam search in 3 directions and shifting of seam initial point and seam tracking Contact search in 3 directions Seam shifting Seam tracking Figura 12 - Sensori di saldatura e loro uso nella ricerca ed inseguimento del giunto (Cortesia REIS). veicolo. In particolare: i robot SMART NJ4 per spot-welding con allestimento e pinza di saldatura integrati nel braccio ed i robot SMART ARC4 per saldatura ad arco (Fig. 13). KUKA Nel grande stand della KUKA [12] a Monaco, sono state presentate novità che riguardavano non tanto la saldatura direttamente quanto indirettamente attraverso nuovi prodotti quali: il nuovo controllo KR C4 aperto, con funzionalità integrate e funzioni software intelligenti; il nuovo teach pendant e il nuovo ambiente di programmazione KUKA WorkVisual per la progettazione delle celle e la pianificazione delle attività manifatturiere. L’ultimo robot di saldatura nato in casa KUKA è il KR5 ARC presentato nella Figura 14. Questo nuovo modello offre una serie di caratteristiche particolari per la protezione dei tubi di saldatura. Ad esempio, l’apertura di 50 mm nel braccio e nel polso consente la posa protetta del fascio di tubi di saldatura nel braccio. In questo modo il fascio di tubi non solo viene protetto da effetti meccanici, ma impedisce anche il movimento di frusta indesiderato durante il cambio di posizione del robot. Sono possibili dei fasci di tubi di torsione ed anche dei fasci di tubi di saldatura rotanti in modo infinito. 572 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 W NE C ARDING L WE Figura 13 - Robot SMART ARC4 e SMART NJ4 (Cortesia COMAU). ABB ABB [4] ha recentemente sviluppato il sistema di inseguimento del giunto WeldGuide ® III. Il sistema, tramite un dispositivo di misura adattativo attraverso l’arco, identifica variazioni del giunto e dinamicamente corregge in tempo reale la traiettoria della torcia. Il controllore di ultima generazione è stato appositamente progettato da ABB con l’obiettivo di ridurre il costo e di facilitare l’uso. Il sistema è indicato per saldature pesanti dove si adottano ampiezze d’onda di 1-2 mm per riempire il gap o sono richieste passate multiple e in caso di incertezza sulla posizione del giunto o di scostamento delle parti durante la saldatura. Nella Figura 15 un robot ABB che salda. 3. Rassegna articoli ISR/ROBOTIK 2010 Ricercatori dell’Università di Scienze Applicate di Aschaffenburg [13] hanno illustrato una strategia di controllo del moto denominata FineMove che cerca di migliorare le prestazioni dinamiche di un robot seriale per non penalizzare le alte velocità di lavorazione permesse dalle potenti sorgenti laser oggi disponi- R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 Figura 14 - Robot KR 5 ARC HW (Cortesia KUKA). bili. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito di un progetto di ricerca LARISSA con partner industriali Reis e Raylase. L’idea di base è quella di distinguere tra gruppi di giunti del robot a bassa (giunti di base) ed alta dinamica (giunti del polso). FineMove è stato provato con con un robot a mobilità completa e un robot ridondante con tre assi aggiuntivi di un’unità di scanner e focalizzazione l a s e r mo n ta ta s ul pol so de l robot (Fig. 16). Ricercatori dell’Università brasiliana UFMG hanno progettato e sviluppato tre differenti robot per operazioni di saldatura di metanodotti [14]. La costruzione di oleodotti e metanodotti richiede l’assemblaggio di tubazioni metalliche con operazioni di saldatura che devono essere fatte sul campo, nel luogo dove verranno interrate, e si può trattare di terreni aperti, foreste o paludi. Una conduttura in genere è lunga chilometri, tipicamente saldata ogni 6 o 12 metri per un totale di migliaia di giunti saldati. Ogni saldatura deve essere esaminata con ultrasuoni. Robot industriali in commercio non sono adatti a questa applicazione per cui i ricercatori dell UFMG hanno sviluppato un sistema robotico ad hoc, adattabile a differenti condutture. Si tratta di 3 robot: uno orbitale di saldatura, uno per il controllo ad ultrasuoni ed uno per la giunzione di valvole di intercettazione a caldo. Il robot orbitale salda il tubo percorrendo la circonferenza esterna, è dotato di un sistema di visione con luce strutturata capace di elaborare l’immagine e determinare il centro del giunto c on precis ione, inoltre è in grado di ricostruire il giunto saldato in 3D per la verifica di difetti di saldatura (Fig. 17). La verifica ad ultrasuoni è eseguita con un robot c he us a la s tes s a infrastruttura del Figura 15 - ABB robot using WeldGuide®. robot di saldatura ma che opera a raffreddamento avvenuto; esso visualizza Nella saldatura laser questa richiesta di le immagini su uno schermo di interfacaccuratezza è fondamentale soprattutto cia con l’operatore che può anche utiliznel caso di cordone d’angolo. Il risultato zare un joystick per esplorare ulteriorpiù saliente è che, in questo caso, il pegmente una zona critica di interesse. giore, il posizionamento assoluto del Il problema della saldatura delle valvole sistema deve essere migliorato a non più di intercettazione flusso è complesso per di 100 um per cui viene consigliato l’uso la geometria tridimensionale del giunto di robot cartesiani a portale. ed è risolto con un robot ad architettura La Motoman ha presentato in una sescilindrica; nella Figura 18 è riportato lo sione industriale le principali caratterischema del giunto e l’architettura propostiche dei due nuovi robot a 7 assi: sta per il robot. VA1400 per saldatura ad arco e VS50 In Germania il Ministero dell’istruzione per saldatura a punti [16]. Questi robot e ricerca BMBF ha finanziato il progetto (Fig. 19), hanno una struttura snella studi ricerca RoFaLas sull’accuratezza di diata sia per migliorare le prestazioni robot per saldatura laser remota [15]. dinamiche, sia per permettere la realizQuesto tipo di saldatura è sempre più zazione di layout densi di robot. La cineusata nell’industria automobilistica pe rc hé mos tra un Wrist of the laser robot grande potenziale per l’aumento di produttività. I risultati sono stati illustrati da ricercatori dell’Università tecnica di Mon aco. N ella Laser beam saldatura laser deflection unit remota la distanza di lavoro può raggiungere i 2000 mm, il che richiede un Working field of the deflection unit movimento accurato dei dispositivi di manipolazione del raggio laser dato che anche piccoli spostaFocal spot menti dell’ottica da nno luogo a importanti disalliFigura 16 - Sistema di riferimento per il robot ridondante (Cortesia progetto neamenti del raggio LARISSA). l a se r s ul pezzo. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 573 R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 Lateral inclination Attack angle Vertical movement Axial movement Orbital movement Figura 17 - Robot orbitale per saldatura circonferenziale: schema e prove in laboratorio (Cortesia UFMG). matica a 7 assi permette di orientare l’estremità di lavoro nel modo più consono all’esecuzione di saldature di alta qualità, evitando possibili ostacoli dovuti alle attrezzature e ad altre risorse della linea. L’articolo presenta brevemente anche il simulatore MotSimEG-VRC che è utilizzato per la definizione delle configurazioni di linee e celle di saldatura e che visualizza in modo realistico tutto il sistema. 4. Considerazioni conclusive Figura 18 - Architettura del robot per saldatura di giunti di intersezione (Cortesia UFMG). Personalmente, a seguito della rassegna fatta in termini di visite e colloqui con il personale tecnico presente negli stand, noto che in questi ultimi anni la robotica di saldatura si è assestata e, alla stregua di una tecnologia matura, è soggetta a miglioramenti continui a passi moderati ma non ad innovazioni di forte impatto sul mercato. Anche nel settore della sensoristica [17] il cammino verso soluzioni industriali innovative, affidabili e robuste è lento e scarsa ne è stata l’evidenza in fiera. Un altro aspetto che vale la pena sottolineare è l’incentivazione all’innovazione e trasferimento tecnologico nel campo della robotica di saldatura promossa dal Ministero della ricerca tedesco che chiaramente considera strategico il miglioramento dei processi di automazione nel settore autoveicolistico e dei trasporti. I risultati di questo tipo di incentivazione che sprona alla collaborazione accademia e industria sono stati molto chiaramente visibili e palpabili durante le visite agli stand ed i colloqui con gli addetti tecnici delle varie aziende. Figura 19 - I robot Motoman VA1400 e VS50 7. 574 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 R. Molfino e M. Zoppi - Saldatura robotizzata: le novità presentate in Automatica 2010 Riferimenti bibliografici ed internet [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] www.igm.at www.thermosensorik.de/ www.leoni-industrial-solutions.com www.abb.it/ www.bisbraun.de motoman.eu/it/Notizie-ed-eventi/Noticias-MOTOMAN/ www.fanucrobotics.it www.cloos.de [10] www.reisrobotics.de/ www.roboteco.it Laser Technik Journal, n° 6, November 2009, www.laser-journal.de www.comau.com/robotics/ www.kuka-robotics.com H. Bruhm, A. Czinki, M. Lotz and V. Wenzel: «A Motion Control Strategy for Robots in Laser Material Processing and other High Speed Applications», 41st International Symposium on Robotics ISR 2010, Munich, 7-9 June 2010. F.A. Ramalho Filho, A. Queiroz Bracarense, E. José Lima, J. Cordeiro Fernandes, E. Barbosa Ribeiro: «Development of Robots for the Pipeline Industry», 41st International Symposium on Robotics ISR 2010, Munich, 7-9 June 2010. M.F. Zaeh, J. Hatwig, J. Musiol, O. Roesch, G. Reinhart: «Analysis of the Accuracy of Industrial Robots and Laser Scanners for Remote Laser Beam Welding and Cutting», 41st International Symposium on Robotics ISR 2010, Munich, 7-9 June 2010. S. Hagspiel: «World’s first arc welding robot with 7 controlled axes: MOTOMAN-VA1400», 41st International Symposium on Robotics ISR 2010, Munich, 7-9 June 2010. R. Molfino: «Computer Science in Welding Fabrication», European Welding Forum EWF, EUROJOIN 7, Venezia Lido, 21-22 May 2009, pp. 1-15, Invited talk, Rivista Italiana della Saldatura n. 4, Luglio/Agosto 2009, pp. 469-479. Rezia MOLFINO, Professore di Meccanica dei robot, Robotica e Automazione, Flexible automation, Robot programming methods, Mechanical design methods in robotics, Industrial and Service Robotics and MEMS design all’Università di Genova. Tutore di numerose tesi in Ingegneria Meccanica, robotics engineering ed EMARO (European Master in Advanced Robotics) nonché supervisore di tesi di dottorato. È coordinatore di IMRob Master Internazionale di Robotica e promotore del progetto EMARO in Italia. Presidente della SIRI (Associazione Italiana di Robotica e Automazione) e Coordinatore italiano in IFR (International Federation of Robotics). È autore e coautore di circa 270 articoli presentati a riviste e convegni internazionali e nazionali su temi di robotica ed automazione intelligente ed è editore di “Parallel Kinematic Machines” e “Intelligent Manipulation and Grasping”. È stata invitata a tenere relazioni come key speaker in differenti occasioni. È nominata come revisore di articoli da parte di importanti riviste internazionali e come revisore di progetti di ricerca da parte della Commissione Europea, del MIUR e di ministeri della ricerca di diversi Paesi (Spagna, Slovacchia, Svezia..). È coordinatore e partner di progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Principali argomenti di ricerca: dinamica e controllo del moto di sistemi meccatronici; progettazione di robot orientata all’applicazione, modellazione e simulazione cinematica e dinamica, manipolazione intelligente, robotica estrema, robotica chirurgica, robotica per la sicurezza, micro robotica. È detentore di una ventina di brevetti su dispositivi e sistemi robotici. Matteo ZOPPI, PhD, ASME member, è ricercatore al DIMEC-PMARlab della Università di Genova. È attivo nelle aree della sintesi e progettazione creativa orientata al compito e al ciclo di vita di meccanismi e sistemi robotici. Partecipa e ha partecipato a numerosi progetti europei e industriali con nuove tecnologie negli ambiti della robotica e della automazione sviluppate e brevettate. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 575 Corso di Qualificazione ad International Welding Technologist (IWT) ed International Welding Engineer (IWE) Genova 2011 L’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA terrà presso la propria Sede di Genova, nel 2011, il tradizionale Corso di Qualificazione per International Welding Engineer / Technologist, con struttura modulare, condensando le lezioni nell’arco di una settimana al mese. La formula ha riscosso nel tempo il gradimento del pubblico, poiché consente di limitare l’impegno mensile garantendo, al tempo stesso, condizioni ideali all’apprendimento. Il materiale didattico fornito durante il corso comprende, oltre alle dispense a colori e al CD Rom UNI-SALDATURE contenente oltre 300 norme europee relative alla saldatura (aggiornate al 2011), il nuovo calibro di saldatura di tipo “Weld Gauge” realizzato appositamente da IIS e conforme alla norma EN 970. Requisiti di ingresso Per chi desideri accedere alla qualificazione ad: - International / European Welding Technologist, è previsto il possesso di un diploma di scuola superiore ad indirizzo tecnico (o equivalente), della durata di 5 anni; - International / European Welding Engineer, laurea o diploma universitario in Ingegneria; in alternativa laurea in altre facoltà scientifiche, abbinata ad una comprovata esperienza di saldatura. Sono ammessi alle lezioni, in qualità di uditori, anche persone non in possesso dei titoli suddetti. Calendario delle lezioni e sede di svolgimento Il Corso prevede quattro materie di tipo teorico (svolte nelle Parti 1 e 3) ed una fase dedicata all’addestramento pratico (Parte 2). Le lezioni saranno svolte a tempo pieno secondo il seguente calendario: - Parte 1: 17÷21/01/2011 14÷18/02/2011 14÷18/03/2011 - Parte 2: 18÷22/04/2011 - Parte 3: • Modulo Avanzato “Tecnologia della Saldatura” 23÷27/05/2011 • Modulo Avanzato “Metallurgia e Saldabilità” 13÷17/06/2011 • Modulo Avanzato “Progettazione e calcolo” 19÷23/09/2011 • Modulo Avanzato “Fabbricazione, aspetti applicativi” 17÷21/10/2011 14÷18/11/2011 I Moduli integrativi per i soli Welding Engineer saranno tenuti infine nelle date: • Metallurgia,Tecnologia della saldatura 11÷15/07/2011 • Progettazione e calcolo, Fabbricazione 12÷16/12/2011 Le lezioni del 26 e 27 Maggio saranno tenute in concomitanza con le Giornate Nazionali di Saldatura 6, cui i partecipanti al corso avranno libero accesso. Orario delle lezioni Per offrire un’alternativa alla tradizionale articolazione delle lezioni a coloro che preferiscano concentrare l’impegno in settimane non consecutive, a tempo pieno, il Corso sarà svolto con orario 9:00 ÷ 18:00, ad eccezione delle giornate di Lunedì (orario 14:00 ÷ 18:00) e di Venerdì (orario 9:00 ÷ 13:00), per consentire agli allievi di raggiungere la sede del Corso senza spostamenti festivi. Informazioni Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Istituto Italiano della Saldatura (Lungobisagno Istria 15, 16141 Genova, Web: www.formazionesaldatura.it), Divisione Formazione, al numero 010 8341371 (fax 010 8367780), oppure all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Iscrizioni Le iscrizioni dovranno pervenire entro Lunedì 11 Gennaio 2011. Dato il limitato numero di posti, costituirà criterio preferenziale la data di iscrizione. Il modulo d’iscrizione può essere richiesto direttamente alla Divisione Formazione dell’IIS oppure scaricandolo dal sito www.formazionesaldatura.it. Quote di iscrizione La quota di partecipazione al Corso, comprensiva del pranzo presso la mensa dell’IIS e della collana completa delle pubblicazioni, è pari a: - 6.450,00 € (+ IVA), per i Welding Technologist - 8.800,00 € (+ IVA), per i Welding Engineer da corrispondersi mediante bonifico bancario sul c/c 64500, Cassa Risparmio Alessandria ABI 06075 CAB 01400 CIN G IBAN IT 72 G 0607501400000000064500, intestato all’Istituto Italiano della Saldatura. Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, al cromo-nichel ed indurenti per precipitazione (°) M. De Marco * M. Mandina * M. Murgia * Sommario / Summary Il presente articolo ho lo scopo di analizzare le principali tipologie di trattamento termico applicabili agli acciai inossidabili austenitici, austeno - ferritici, martensitici, ferritici ed indurenti per precipitazione, approfondendone gli effetti metallurgici nei confronti della microstruttura e, di conseguenza, delle principali proprietà, con particolare riferimento alla resistenza alla corrosione. This article aims at analyzing the main heat treatments applicable to austenitic, duplex, martensitic, ferritic and precipitation hardening stainless steels, deepening metallurgical effects towards microstructure and, therefore, its related properties, in particular towards corrosion resistance. Keywords: Austenitic stainless steels; corrosion; duplex stainless steels; ferritic stainless steels; heat treatment; influencing factors; intergranular corrosion; martensitic stainless steels; mechanical properties; microstructure; ph stainless steels; physical properties; stainless steels; welded joints. (°) Memoria presentata al Convegno IIS: “I trattamenti termici di componenti e strutture saldate” - Genova, 30 Settembre 2009. * Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 577 M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. All’interno delle singole categorie possono talvolta essere effettuate ulteriori distinzioni: ad esempio, tra gli acciai inossidabili austenitici possono essere individuati: 1. Gli acciai inossidabili Molte sono le classificazioni utilizzate nell’ambito degli acciai inossidabili: ai fini della presente relazione, la più pratica è certamente quella basata sulla loro struttura metallurgica; al riguardo, possono essere distinte le seguenti categorie fondamentali: • acciai inossidabili austenitici; • acciai inossidabili ferritici; • acciai inossidabili austeno - ferritici (duplex); • acciai indurenti per precipitazione (PH, precipitation hardening). • gli inossidabili austenitici convenzionali (quali i gradi 304, 308, 309, 310, 316); • gli inossidabili austenitici stabilizzati (quali i gradi 321, 347, 348); • gli inossidabili austenitici a basso carbonio (serie L, quali i gradi 304L, 316L, 317L); • gli inossidabili austenitici ad alto azoto (serie N, quali i gradi 304N, 316N); • gli inossidabili austenitici superaustenitici (quali i gradi 317LM, 317LX, 904L, Carpenter 20 Cb-3, Sanicro 28, 254SMO, 654SMO). Nelle Figure 1, 2, 3, 4 e 5 sono riportate le analisi chimiche caratteristiche di alcuni dei principali gradi. 2. Il trattamento termico degli acciai inossidabili: considerazioni introduttive Facendo una sintesi profonda, è possibile affermare che i trattamenti termici degli acciai inossidabili possono avere una duplice finalità: da una parte, modificarne lo stato fisico, con particolare riferimento alle proprietà meccaniche e fisiche (tipicamente ripristinarne le ottimali caratteristiche di resistenza alla corrosione), d’altra parte, ridurre il livello delle tensioni residue indotte dai processi di fabbricazione, tipicamente la saldatura. In alcuni casi, lo stesso trattamento termico consente di ottenere un soddisfacente compromesso tra le suddette finalità. Tuttavia, data la complessità microstrutturale e la varietà nell’analisi chimica di numerosi gradi, il trattamento termico degli acciai inossidabili può dare origine Figura 1 - Analisi chimica di alcuni dei principali acciai inossidabili ferritici (fonte: ASM Metals Handbook, Ninth Edition, Volume 3). 578 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Figura 2 - Analisi chimica di alcuni dei principali acciai inossidabili austenitici (fonte: ASM Metals Handbook, Ninth Edition, Volume 3). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 579 M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Lean DSS Super DSS 25Cr DSS 22Cr Figura 3 - Analisi chimica di alcuni dei principali acciai inossidabili martensitici (fonte: ASM Metals Handbook, Ninth Edition, Volume 3). Grade EN ASTM Cr Ni Mo Cu 2205 1.4462 S31803 22.5 5 3.2 - AL 2003 - S32003 21 3.6 S32900 26 5 S31200 25 S32950 25 S32550 S32550 44LN 1.4460 Carpenter 7Mo Ferralium 255 - Uranus 47N W N PRE 0.17 36 1.7 0.17 29 1.5 0.04 32 5 2 0.15 34 5 2 0.15 34 26 5.5 3 0.17 39 25 6.5 3 0.18 38 1.7 Sumitomo DP3 - S31260 25 6.5 3 0.3 0.3 0.16 38 Zeron 100 1.4501 S32760 25 7 3.5 0.5 0.6 0.25 42 SAF 2507 1.4410 S32750 25 7 4 0.27 43 UR52N+ 1.4507 S32520 25 6 3.5 0.25 41 0.25 42 0.35 42 0.35 40 0.4 49 DP3W - S39274 25 7 3 SAF 2906 1.4477 S32906 29 7 2.2 1.5 2 DP28W - S32808 27.5 7.7 1 SAF 2707 - S32707 27 6.5 4.8 2 2304 1.4362 S32304 23 4 0.3 - 0.1 26 19D - S32100 20 1.6 0.3 0.3 0.13 23 LDX 2101 1.4162 S32101 21.5 1.5 0.3 0.3 0.22 26 UR2202 1.4062 S32202 22 2 0.3 0.3 0.2 26 Figura 4 - Analisi chimica di alcuni dei principali acciai inossidabili austeno - ferritici. a diversi effetti di carattere metallurgico: infatti, la permanenza in determinati intervalli di temperatura (caratteristici delle singole tipologie di acciaio e riferiti ad un determinato fenomeno metallurgico) può indurre, su tali materiali, significative modificazioni a livello microstrutturale, tali da comprometterne l’affidabilità e le prestazioni previste 580 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 durante l’esercizio. In generale, durante la permanenza ad alta temperatura, le modificazioni microstrutturali variano in funzione della composizione chimica dell’acciaio, della temperatura di picco raggiunta, del tempo di stasi e delle modalità di raffreddamento. 3. Effetti di carattere metallurgico dei trattamenti termici Le principali variazioni microstrutturali cui sono potenzialmente suscettibili gli acciai inossidabili, nei termini specificati nel precedente paragrafo, sono: • precipitazione di carburi di cromo M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Figura 5 - Analisi chimica di alcuni dei principali acciai inossidabili indurenti per precipitazione (fonte: ASM Metals Handbook, Ninth Edition, Volume 3). tipo M23C6, preferenzialmente in corrispondenza dei bordi grano, che conferisce a tali regioni maggiore sensibilità alla corrosione (sensibilizzazione); • precipitazione di fasi fragili (ad esempio, fase sigma), con diminuzione di essenziali proprietà meccaniche quali tenacità e duttilità. determinando un fenomeno corrosivo di tipo intergranulare. Dal punto di vista metallurgico, va ricordato che la solubilità del carbonio nell’austenite, a temperatura ambiente, è pari a circa 0.006%; poiché il cromo ha una forte affinità con il carbonio (è detto carburigeno) presenta un’elevata tendenza alla formazione di carburi, fenomeno fortemente correlato però con la temperatura, dalla quale dipendono i coefficienti di diffusione. A temperatura ambiente, la microstruttura si trova in una condizione di equili- Temperature, T 3.1 Precipitazione di carburi intergranulari (sensibilizzazione) Se un acciaio inossidabile austenitico viene portato per un tempo sufficiente, o raffreddato lentamente, nell’intervallo compreso tra 450 e 850 °C si manifesta la precipitazione preferenziale di carburi ricchi in cromo (tipo M 23 C 6 ) in corrispondenza dei bordi grano, con conseguente brusca diminuzione (deplezione) di cromo in prossimità del bordo grano stesso (Fig. 6). Tale fenomeno è definito sensibilizzazione. In un acciaio inossidabile sensibilizzato, esposto ad un ambiente anche moderatamente corrosivo, le regioni povere di cromo (i bordi grano, appunto) si dissolvono in maniera preferenziale, Figura 6 - Sensibilizzazione di un acciaio inossidabile austenitico. Figura 7 - Sensibilizzazione negli acciai inossidabili austenitici convenzionali: (a) curva di stabilità dei carburi di cromo, (b) cicli termici di saldatura, (c) curva di precipitazione e (d) microstruttura. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 581 582 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 PRECIPITATION TEMPERATURE, °F TIME, s Figura 8 - Effetto del tenore di carbonio nella sensibilizzazione di acciai inossidabili austenitici. tazioni di carburi. Tuttavia, i fenomeni di sensibilizzazione possono essere indotti anche da un raffreddamento continuo attraverso l’intervallo di sensibilizzazione: si tratta di una condizione possibile, ad esempio, nel raffreddamento dalle temperature di ricottura in fase di trattamento termico di fornitura e in corrispondenza della ZTA delle saldature. In tali situazioni, non deve più essere presa a riferimento la curva TTS, ma devono essere considerate le curve di sensibilizzazione in raffreddamento continuo (“Continuos Cooling Sensitization - CCS”), che tengono conto dei diversi periodi di mantenimento nell’intervallo critico nel corso del raffreddamento. Dalle suddette curve è possibile, tra l’altro, osserv a r e l ’ e ff e t t o positivo del basso contenuto di carbonio (Fig. 8) e della presenza di azoto (che riduce il coefficiente di di ffusi one del cromo); per contro, si evidenzia un effetto sfavorevole di un eventuale stato di incrudimento del materiale che aumenta in modo apprezzabile la tendenza alla sensibilizzazione. Il controllo del tenore di carbonio, tipicamente al di sotto dello 0.03%, consente di ridurre i fenomeni di sensibilizzazione in maniera apprezzabile, almeno per i tempi di mantenimento nell’intervallo critico tipicamente connessi con la saldatura, eventuali lavorazioni a caldo e/o trattamenti termici (Fig. 8). Purtroppo però, per tempi di esposizione particolarmente prolungati (tipici per componenti in servizio ad elevata temperatura), la sola limitazione del contenuto di carbonio non è sufficiente ad Temperature, °C brio instabile, in cui la bassa diffusività degli elementi in soluzione impedisce loro di dar luogo a significativi effetti di precipitazione; tuttavia, una volta raggiunta la temperatura critica di sensibilizzazione (ad esempio, in saldatura e/o trattamento termico), il fenomeno di precipitazione dei carburi viene attivato. Le velocità di raffreddamento tipiche delle principali fasi di fabbricazione di componenti in acciai inossidabili (saldatura, lavorazioni a caldo) sono tali da far precipitare, per effetto di un attraversamento dell’intervallo critico di temperatura non sufficientemente veloce, i suddetti carburi di cromo (Fig. 7), rendendo il materiale potenzialmente sensibile a fenomeni di corrosione e/o tenso-corrosione integranulare in quella porzione della ZTA caratterizzata dal raggiungimento di temperature critiche. Per ripristinare le proprietà originarie, si può dunque rendere necessario un trattamento detto di solubilizzazione (ricottura di solubilizzazione, “solution annelaling”), a temperature variabili in funzione del grado dell’acciaio e, in ogni caso, con velocità di raffreddamento tali da mantenere in soluzione gli elementi carburigeni (Cr, C), prevenendo ulteriori effetti di precipitazione. La precipitazione di carburi è un fenomeno fortemente correlato con la temperatura: a basse temperature, è limitato dalla ridotta diffusività del carbonio, mentre a temperature al di sopra delle temperature limite di precipitazione, dalla più o meno completa solubilizzazione dei carburi stessi. L’entità della sensibilizzazione ed il relativo intervallo critico di temperatura del materiale dipendono da diversi fattori, tra cui vanno ricordati: • la composizione chimica (C, N, Mo, Ti, Ta, Nb ed altri); • la dimensione media del grano; • l'eventuale stato di incrudimento; • la velocità di riscaldamento e raffreddamento; • le modalità di trattamento. La sensibilizzazione indotta da trattamenti termici isotermi è normalmente descritta dai diagrammi “Tempo - Temperatura - Sensibilizzazione” o TTS: essi descrivono il tempo richiesto per la sensibilizzazione isoterma a diverse temperature e possono fornire indicazioni circa le condizioni di ricottura e/o distensione che non comportino precipi- PRECIPITATION TEMPERATURE, °C M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Carbon content, wt% Figura 9 - Curve di stabilità di differenti carburi per acciai inossidabili austenitici. Temperature, T M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Figura 10 - Sensibilizzazione nell’acciaio inossidabile austenitico grado 321: (a) curva di stabilità dei carburi di titanio, (b) cicli termici di saldatura, (c) curva di precipitazione e (d) microstruttura. evitare fenomeni di sensibilizzazione. Gli acciai inossidabili austenitici denominati stabilizzati (ad esempio, i gradi 321 o 347), caratterizzati dalla presenza di elementi formatori di carburi stabili (Ti, Nb e Ta) ad alta temperatura, sono caratterizzati da una minore tendenza alla sensibilizzazione rispetto agli austenitici convenzionali: tali carburi stabili di titanio e di niobio inibiscono infatti la precipitazione di carburi di cromo e permettono l’impiego anche a temperature d’esercizio nel range critico di sensibilizzazione. I carburi stabili di Ti e Nb precipitano in un intervallo compreso tra 900 e Figura 11 - Il fenomeno denominato knifeline attack (acciaio grado 321). 11 5 0 ° C c i r c a (Fig. 9): pertanto, per as s icurare mas s ima res istenza alla corrosione intergranulare, tali materiali devono es s ere forniti allo stato stabilizzato, che viene ottenuto mediante un trattamento termico nel suddetto intervallo di temperatura. Tut t a v i a , gli acciai inossidabili stabilizzati sono a loro volta potenzialmente sensibili ad un fenomeno definito come corrosione a lama di coltello, localizzato in una ristretta fascia della ZTA di saldatura, adiacente alla linea di fusione. In tale regione, il superamento in saldatura di temperature superiori a 1300 °C (Fig. 10) favorisce la dissoluzione dei carburi di Ti e di Nb (che non riprecipitano, se non in modo parziale, nel corso d e l r a ff r e d d a m e n t o d e l g i u n t o ) e possono rendere disponibile il carbonio per la formazione di carburi di Cr (sensibilizzazione), qualora la saldatura dovesse essere esercita e/o trattata nel range critico di temperatura (Fig. 11). Pertanto, su componenti saldati in acciaio inossidabile stabilizzato, eserciti in condizioni di elevata temperatura (tipicamente: maggiore di 430 °C) ed in ambienti tali da indurre corrosione/ tenso-corrosione intergranulare (come acido nitrico a caldo, acidi politionici), è bene prevedere un PWHT di stabilizzazione allo scopo di garantirne la massima affidabilità in servizio. 3.2 Precipitazione di fasi fragili Negli acciai inossidabili austenitici a temperature comprese tra 480 e 900 °C si possono potenzialmente verificare precipitazioni di fasi fragili. Tali fenomeni sono fortemente legati alla composizione chimica dell’acciaio, con particolare riferimento al tenore di cromo e di molibdeno (che comporta un innalzamento del range di precipitazione fino a circa 950 °C). La principale tra le suddette fasi è rappresentata dalla fase sigma (Fig. 12), che si forma preferenzialmente a partire dalla ferrite delta (essa si può formare anche a partire dall’austenite, ma generalmente per tempi di esposizione più lunghi ed a temperature maggiori). Nella zona fusa, la quantità di fase sigma che precipita nel corso di un’esposizione ad alta temperatura dipende dalla composizione chimica della stessa (Cr, Mo e Si favoriscono la precipitazione, mentre N, Ni, e C la ritardano), dal contenuto di ferrite delta (più ricca di elementi che favoriscono la precipitazione) e dal relativo diagramma di precipitazione. Elevati contenuti di ferrite tendono ad aumentare la velocità di trasformazione e ad abbassare le temperature di precipitazione. Figura 12 - Precipitazione di fase sigma, acciaio grado 316, 500X. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 583 Temperature, °F Temperature, °C M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Figura 13 - Diagramma di precipitazione della fase sigma (acciaio inossidabile austenitico). Nella Figura 13 è raffigurata una tipica curva di precipitazione della fase sigma in un acciaio inossidabile austenitico. La presenza di fase sigma è da considerarsi critica alla luce delle caratteristiche meccaniche del materiale, del quale risultano ridotte, in particolare, duttilità e tenacità. Modeste quantità di detta fase fragile (< 5% in volume) possono considerarsi poco pericolose (Fig. 14 A), in quanto la fase sigma presente tende a distribuirsi in maniera discontinua nella matrice. Per percentuali superiori, la fase sigma tende invece a disporsi in forma di bande continue (Fig. 14 B) e può significativamente infragilire la struttura austenitica. Per questo motivo, per componenti saldati realizzati in acciaio inossidabile austenitico che devono essere sottoposti a trattamento termico e/o esposti a temperature maggiori di 450 °C, si prescrive spesso un limite di ferrite delta corrispondente a FN 8 ÷ FN 12 per la zona fusa dei giunti, compatibilmente con la tendenza alla criccabilità a caldo in fase di saldatura. In termini pratici, dato che la fase sigma non è ferromagnetica, va osservato che una progressiva (seppure lenta) diminuzione del FN può nascondere una corrispondente trasformazione di ferrite delta in fase sigma: la misura del FN può dunque assumere una valenza ulteriore ed acquisire quasi il ruolo di prova non distruttiva utile a fornire informazioni relative ad eventuali effetti di infragilimento. La durezza e la resistenza meccanica non sono significativamente influenzate dalla presenza di fase sigma, ma, oltre alla diminuzione della tenacità (soprattutto a freddo), tale fase fragile può avere deleteri effetti sulla resistenza a creep del materiale, diminuendone la vita utile. La diminuita tenacità, nonché resistenza a creep, del materiale soggetto a precipitazione di fase sigma può essere ripristinata con un trattamento termico di ricottura a circa 1050 °C anche con tempi ridotti di mantenimento a tale temperatura, sebbene per ottenere una completa trasformazione della fase sigma in austenite si dovrebbe trattare il materiale ad una temperatura di ricottura di circa 1250 °C, sconsigliabile per varie motivazioni (tra cui l’ossidazione, la crescita eccessiva del grano austenitico e la possibile nucleazione di ferrite delta ad essa connesse). Nel corso degli anni sono stati anche definiti alcuni indicatori di tipo numerico [1] che forniscono indicazioni sul rischio di precipitazione di fase sigma, per un acciaio in relazione alla sua analisi chimica: in particolare, il Ratio F actor (R F ) e l ’ E l e c t r o n Va c a n c y Number (Nv). Il Ratio Factor è espresso dalla relazione: RF = (%Cr - 16 * %C) / (%Ni) Indicativamente, se il valore calcolato supera 1.7 sussistono rischi di precipitazione di fase sigma. Per considerare l’ef- Figure 14 A (a sinistra) e 14 B (a destra) - Precipitazione di fase sigma (acciaio grado 308H) in forma dispersa (a sinistra, materiale base) ed a bande (a destra, zona fusa). 584 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. (1) Nv = 0.66Ni + 1.71Co + 2.66Fe + 4.66(Cr+Mo+W) + 5.66V + 6.66Zr + 10.66Nb (2) zione (in cui, invece, la solubilizzazione va intesa come propedeutica al successivo indurimento per precipitazione ottenuto mediante invecchiamento artificiale). 3.4 Effetto dei trattamenti termici sugli acciai inossidabili austenitici È noto che la resistenza meccanica degli acciai inossidabili austenitici convenzionali non può essere incrementata mediante trattamenti termici, ma solo con una lavorazione a freddo che comporta un incrudimento dell’acciaio. Dopo saldatura e/o dopo eventuali lavorazioni ad alta temperatura, dovrebbe essere eseguito un trattamento di ricottura al fine di ripristinare le ottimali caratteristiche di resistenza alla corrosione e duttilità. Durante tale ricottura (di solubilizzazione), carburi di cromo, che penalizzano la resistenza alla corrosione intergranulare promuovendo la sensibilizzazione, vengono disciolti. Le temperature di ricottura, variabili in funzione della composizione chimica del materiale, variano in funzione del grado da 1050 a quasi 1200 °C e sono sistematicamente ed abbondantemente al di sopra del range di precipitazione dei carburi tipo Cr23C6. In considerazione del fatto che tutti i carburi dovrebbero essere in soluzione Temperature, °C 3.3. Trattamenti termici caratteristici degli acciai inossidabili Sulla base delle indicazioni emerse nei paragrafi precedenti è possibile circoscrivere i trattamenti termici caratteristici degli acciai inossidabili ad un ristretto ambito, in cui si trovano le già citate ricotture di solubilizzazione (per acciai inossidabili convenzionali) o di stabilizzazione (per gli inossidabili stabilizzati), oltre ai trattamenti tipici degli inossidabili martensitici (assimilabili al ben noto rinvenimento, con particolare riferimento alla fabbricazione mediante saldatura) e degli indurenti per precipita- Creq = Cr + 0.31 Mn + 1.76 Mo + 0.97 W + 2.02 V + + 1.58 Si + 2.44 Ti + 1.7 Nb + 1.22 Ta - 0.266 Ni - 0.177 Co Figura 15 - Diagramma di precipitazione di ulteriori fasi (oltre alla sigma) per acciai inossidabili. Temperature, °F fetto di altri elementi di lega oltre al cromo è inoltre possibile sostituire il cromo stesso, nel calcolo, con il cromo equivalente calcolato mediante la relazione (1). L’indicatore Nv è invece basato sul calcolo diretto di un parametro legato all’analisi chimica dell’acciaio attraverso la relazione (2). In questo caso, il valore di soglia è posto di norma pari a 2.52. Va ricordato, in conclusione del presente paragrafo, che la fase sigma rappresenta solo il caso principale e più noto di una serie ben più ampia di fenomeni, che riguardano ulteriori fasi (come le fasi χ, γ2, π, ε) la cui interpretazione va ovviamente riferita a specifici intervalli di temperatura ed a ben definite tipologie di acciaio inossidabile; al riguardo, una visione complessiva è data dai diagrammi di precipitazione riportati nella Figura 15. prima del raffreddamento e che i carburi di cromo si dissolvono lentamente, per il trattamento termico di ricottura deve essere selezionata la più alta temperatura (tipicamente prossima a 1095 °C) compatibilmente con la crescita della dimensione del grano austenitico. Il raffreddamento dalla temperatura di ricottura deve essere abbastanza rapido, compatibilmente con i problemi di distorsione (il coefficiente di dilatazione degli acciai austenitici è mediamente superiore del 50% a quello dei materiali ferritici). Laddove i problemi di distorsione lo permettano, conviene utilizzare un raffreddamento in acqua. Se le velocità di raffreddamento risultanti da tempra in acqua dovessero risultare eccessive per la stabilità dimensionale, si può ricorrere a raffreddamento in aria forzata. Solo su sezioni sottili può essere impiegato il raffreddamento in aria calma, con potenziali rischi di precipitazione di carburi. Quando tale problematica diventa importante conviene ricorrere ad acciai inossidabili austenitici a basso carbonio o stabilizzati. 3.5 Effetto dei trattamenti termici sugli acciai inossidabili martensitici Gli inossidabili martensitici costituiscono una famiglia nettamente distinta dalle altre tanto per caratteristiche di saldabilità come per esigenze e comportamento nei confronti del trattamento termico dopo saldatura. Va ricordato che la presenza di ferrite nella loro microstruttura può rappresentare un problema per l’influenza negativa esercitata nei confronti della tenacità della microstruttura; inoltre, le esigenze di saldabilità richiedono la selezione di opportune temperature di preriscaldo, scelte in relazione alle temperature caratteristiche della trasformazione martensitica (Ms, in particolare). Quale che sia la procedura di saldatura, il PWHT è comunque richiesto e può variare, almeno sulla carta, in un range di temperature piuttosto ampio. Tale trattamento ha come scopo primario quello tipico di ogni rinvenimento, quindi il miglioramento della tenacità e Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 585 la diminuzione e l’omogeneizzazione delle durezze (Figg. 16 e 17); inoltre, esso deve consentire anche la trasformazione di eventuale austenite residua, fenomeno che può comportare l’esecuzione di un secondo trattamento, volto al rinvenimento della martensite formatasi come struttura di trasformazione dell’austenite residua. Per gli scopi della tenacità del giunto, una struttura caratterizzata dalla presenza di ferrite e carburi a bordo grano rappresenta la possibilità più penalizzante. 3.6 Effetto dei trattamenti termici sugli acciai inossidabili austeno-ferritici Rispetto agli acciai inossidabili austenitici, gli austeno - ferritici presentano la necessità di garantire il controllo dell’equilibrio delle fasi presenti (Fig. 18) allo scopo di preservare le desiderate proprietà; in particolare, occorre ricordare, relativamente ai giunti saldati, che: • in ZTA, il superamento di temperature di circa 1200 °C comporta la trasformazione di austenite in ferrite delta mentre a temperature non superiori a circa 1000 °C parte della ferrite delta tende al contrario a trasformarsi in austenite: ne consegue una microstruttura fortemente alterata rispetto a quella di fornitura; • in zona fusa risulta determinante l’equilibrio tra gli stabilizzatori della ferrite e della austenite contenuti nei consumabili, oltre ovviamente all’ef- Figura 18 - La tipica microstruttura di un acciaio austeno - ferritico (grado 2205). 586 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Hardness (HV) M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Distance Figura 16 - Esempio di profilo di durezza di un giunto saldato tra gradi 403 e 321. Figura 17 - Trattamento termico dopo saldatura di acciai inossidabili martensitici: cooling unit. fettiva velocità di raffreddamento applicata (ad esempio, cicli termici troppo blandi causano ingrossamento del grano e favoriscono precipitazione di nitruri di cromo tipo Cr2N e CrN, riducendo la resistenza alla corrosione; al contrario, cicli troppo rapidi possono aumentare il tenore di ferrite delta, peggiorando proprietà quali la lavorabilità e la tenacità). Figura 19 - Sensibilizzazione di un acciaio austeno - ferritico (A.M. Irisarri). M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Dal punto di vista generale, i fenomeni metallurgici descritti per gli acciai inossidabili austenitici (con particolare riferimento alla sensibilizzazione, alla precipitazione di fasi fragili come la fase sigma, la fase chi, la fase di Laves) interessano anche gli austeno ferritici, comportando ancora una volta, come conseguenza fondamentale, una diminuzione della resistenza alla corrosione del giunto (Fig. 19). Ne consegue che, in analogia a quanto descritto per gli inossidabili austenitici, anche per gli austeno - ferritici il trattamento applicabile risulta essere la solubilizzazione (la cui temperatura di mantenimento è fortemente correlata con il tenore di ferrite delta). 3.7 Effetto dei trattamenti termici sugli acciai inossidabili ferritici Con la dicitura “acciai inossidabili ferritici” si intende in genere identificare diverse sottocategorie di acciaio inossidabile, tra i quali quelli a matrice effettivamente ferritica sono solo una parte; infatti, si trovano in questa famiglia anche i cosiddetti semiferritici, in realtà acciai a matrice ferritico - martensitica, che possono richiedere l’esecuzione di trattamenti termici dopo saldatura a causa della presenza di strutture ferritiche in ZTA a grano ingrossato con aree martensitiche con ridotta tenacità. Allo scopo, sono possibili trattamenti dopo saldatura effettuati a temperature vicine ad 800 °C volti al rinvenimento delle strutture martensitiche. In generale, gli acciai inossidabili ferritici e semiferritici possono essere sottoposti a trattamenti termici a temperature comprese tra 650 e 900 °C (inferiori a quelle di sensibilizzazione) per consentire un certo grado di rigenerazione della matrice, ossia di miglioramento delle sue proprietà di resistenza alla corrosione. Va sottolineato che tale trattamento è svolto appunto a temperature inferiori a quelle di sensibilizzazione caratteristiche di questi acciai e di conseguenza può essere eseguito anche in forma localizzata, senza indurre rischi di sensibilizzazione di regioni adiacenti a quelle trattate (Fig. 20). 3.8 Effetto dei trattamenti termici sugli acciai inossidabili indurenti per precipitazione Gli acciai indurenti per precipitazione (PH - Precipitation Hardening) sono una particolare tipologia di acciai inossidabili che abbina una buona resistenza alla corrosione a proprietà resistenziali di assoluto interesse. Tra i vari gradi disponibili sul mercato, spesso noti per designazioni commerciali, i due forse più diffusi sono i gradi 17-4 PH / UNS S17400 (15.5 Cr, 4.5 Ni, 0.40 Mn, 0.30 Nb+Ta, 3.50 Cu), detto anche grado 630, ed il grado 17-7 PH / S17700 (17.0 Cr, 7.0 Ni, 0.50 Mn, 1.25 Al, 3.50 Cu). • Il primo grado (cromo - nichel rame) è un acciaio di tipo martensitico anche allo stato ricotto (anneale condition) che viene sottoposto a trat- Figura 20 - Impiego di acciai inossidabili ferritici per la fabbricazione di feedwater heaters (Cortesia Alstom Power). tamenti di indurimento per precipitazione di fasi ricche di rame a temperature comprese tra 480 e 620 °C circa, in relazione al compromesso desiderato tra resistenza meccanica e tenacità, per periodi tipicamente di 4 ore. L’acciaio si dimostra estremamente sensibile alle temperature del trattamento e il suo stesso stato di fornitura (a parità di composizione chimica) indica, di norma, la temperatura di trattamento in gradi °F, preceduta dalla lettera H (ad esempio, H900, H1075, H1150). Il trattamento di solubilizzazione (che porta l’acciaio alla cosiddetta Condition A - annealed) è eseguito tra 1040 e 1065 °C. Dopo saldatura, il ricorso ad un trattamento termico di invecchiamento ha senso ovviamente solo nel caso di scelta di consumabili omologhi al materiale base per analisi chimica; diversamente (è il caso del grado 308) la zona fusa non potrà fornire un’adeguata risposta al suddetto trattamento termico. • Il secondo grado (cromo - nichel alluminio) è un acciaio lavorato di norma in fase austenitica, particolarmente diffuso in ambito aeronautico, sottoposto ad opportuni trattamenti di indurimento per raggiungere le proprietà meccaniche finali. Esso è fornito infatti in genere allo stato solubilizzato (condition A), al quale è caratterizzato da una struttura austenitica; per l’ottenimento delle proprietà finali, l’acciaio è di fatto sottoposto a due fasi di trattamento: - la prima ha come obiettivo la trasformazione dell’austenite in martensite (Austenite Conditioning and Transformation); - la seconda è l’indurimento per precipitazione vero e proprio. A d es empio, lo s tato T H 1 0 5 0 prevede un trattamento attorno a 760 °C per martensitizzare poi l’acciaio attorno alla temperatura ambiente, quindi il successivo indurimento a 565 °C (1050 °F). Nel caso invece dello stato RH 950, il trattamento di ACT è condotto a 955 °C, quindi - per effetto della non completa trasformazione dell’austenite - si opera un raffreddamento a -73 °C per ultimarne la trasformazione in martensite. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 587 M. De Marco et al. - Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai inossidabili al solo cromo, ecc. Dal punto di vista metallurgico, va osservato - anche per effetto dei tenori tipici di carbonio, non eccessivamente ridotti - che questi acciai non sono immuni da fenomeni di sensibilizzazione (Fig. 21) che ne possono compromettere la resistenza alla corrosione intergranulare, paragonabile in linea di massima a quella di un acciaio inossidabile austenitico come il classico grado 304. Bibliografia [1] Choudhuri G., Gurumurthy K.R., Shah B.K.: «Thermal Aging Embrittlement of Austenitic Stainless Steel Welds and Castings». [2] De Marco M., Mandina M.: «Effetti metallurgici dei trattamenti termici negli acciai bassolegati al Ni ed al Cr-Mo e negli acciai inossidabili austenitici», Istituto Italiano della Saldatura. [3] Barlow L., du Toit M. - University of Pretoria, South Africa: «The effect of heat treatment parameters on the microstructure of martensitic stainless steel AISI 420». [4] Johnson C.L., Grimsley J. - NASA Technical Note TN D-4673: «Heat treatment for improved stress-corrosion resistance of 17-7 PH stainless steel». [5] Ahmed K., Krishnan J. - Centre for Design and Manufacture, Bhabha Atomic Research Centre: «17-4 PH stainless steel Post-Weld Heat Treatment - Case Studies». [6] Sandy P. - Marathon Oil Company: «Marathon’s current and future applications of martensitic stainless steels». [7] ASM Metals Handbook, Ninth Edition, Volume 3. [8] 6th European Stainless Steel Conference Science and Market, Helsinki, Finland, June 10-13, 2008, “Proceedings”. Figura 21 - Sensibilizzazione di un acciaio inossidabile grado 17-7 PH. Marco DE MARCO, laureato in Ingegneria Chimica presso l’Università dei Genova nel 2000. Funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 2002, si è occupato principalmente di attività inerenti le problematiche di controllo ed interpretazione di fenomeni di corrosione, di saldabilità, di selezione materiali, di failure analysis; ha partecipato anche alla programmazione ed esecuzione di attività di ispezione in impianti di processo. Nel campo della saldatura possiede la certificazione di European/ International Welding Engineer (IWE), mentre nel campo della corrosione possiede la certificazione come NACE Corrosion Technologist e NACE Coating Inspector Level 1. Partecipa ad alcuni gruppi di lavoro in ambito NACE per la revisione di documenti inerenti il monitoraggio e controllo della corrosione. Marcello MANDINA, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Genova nel 1994. Funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1995, attualmente è Responsabile dell’Area Caldareria della Divisione Assistenza Tecnica Saldatura. Svolge attività di ispezione ed assistenza tecnica nel campo delle strutture saldate, con particolare riferimento alla fabbricazione, controllo e riparazione di apparecchiature e sistemi in pressione. Michele MURGIA, laureato in Ingegneria Meccanica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova nel 1991, è entrato all’Istituto Italiano della Saldatura nel 1992 ed ha maturato esperienza nel settore della formazione e dell’assistenza tecnica, con particolare riguardo ai controlli non distruttivi e alla saldatura di materiali termoplastici e compositi. È certificato European / International Welding Engineer, European Welding Inspection Engineer / International Welding Inspector Comprehensive, Livello 3 EN 473. È membro del Comitato “Plastic Welding” dell’EWF (European Welding Federation) e Convenor del CEN TC 249 WG 16 “Thermoplastics Welding”. Dal 2001 è membro del Group A “Education, training and qualification” dello IAB (International Authorisation Board) dell’IIW (International Institute of Welding). Responsabile dell’Area saldatura materie plastiche dell’IIS nel 1994, dell’Area corsi teorici nel 1996, attualmente ricopre il ruolo di Responsabile dell’intera Divisione Formazione ed Insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura. 588 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 ! • • • "#$ !%%%&"&'!("& )*+&,-./+)01)*+&,-..++ ! ! " # SPONSOR al 15 Ottobre 2010 Le GIORNATE NAZIONALI DI SALDATURA si ripropongono,per la sesta volta, come evento culturale di riferimento nel mondo della fabbricazione dei prodotti saldati. I contenuti scientifici e tecnologici di questa sesta edizione sono stati curati come sempre! Attenzione particolare è stata posta alla scelta degli argomenti da sviluppare, dei temi da discutere, delle novità da presentare avendo attualità e valenza applicative quali criteri conduttori. Se “la competenza è una conquista”, le GNS rappresentano certamente un’opportunità rilevante di crescita. SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Istituto Italiano della Saldatura Lungo Bisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel +39 010 83411 - Fax +39 010 8367780 www.iis.it – email: [email protected] Presidente : Mauro Scasso Segretario Generale dell’ Istituto Italiano della Saldatura AEC TECHNOLOGYxAIR LIQUIDExASG SUPERCONDUCTORS BÖHLER WELDINGxCORODURxDURUMxESABxESARCxESPUNA FBIxFILEURxIMG ULTRASUONIxINExINTERMETALxLANSEC LINCOLN ELECTRICxLINDE GASxLINK KEMPPI MESSE ESSENxORBITALUMxRIVOIRAxSANDVIK ITALIA SE.MATxSIADxSOL WELDINGxTECLAxTECNOELETTRA WELDING ALLOYS Coordinamento delle GNS x Franco Lezzi: Tel. 010 [email protected] x Sergio Giorgi: Tel. 010 [email protected] x Sabrina Storari: Tel. 010 [email protected] Rapporti con la Stampa e gli Sponsor x Franco Ricciardi:Tel. 010 [email protected] x Cinzia Presti:Tel. 010 [email protected] x Francesca Repetto:Tel. 010 [email protected] Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap M. Brandizzi * A.A. Satriano ** D. Sorgente *** L. Tricarico *** Sommario / Summary Nell’articolo sono riportati i risultati di un confronto tra le caratteristiche meccaniche di giunti testa a testa di lamiere in lega di titanio Ti6Al4V di spessore 3.0 mm, realizzati mediante saldatura con fascio laser senza materiale d’apporto e mediante saldatura ibrida laser-arco. Sono stati eseguiti rilievi di durezza Vickers nelle sezioni trasversali dei cordoni di saldatura ottenuti. In particolare è stata analizzata l’influenza del gap tra le lamiere in prove di saldatura con tecnologia ibrida laser CO2-MIG. È stata eseguita l’analisi morfologica delle sezioni trasversali dei cordoni di saldatura ottenuti con diversi gap. I giunti saldati sono stati sottoposti a prove di trazione e il comportamento deformativo del giunto è stato analizzato tramite un sistema ottico di misura delle deformazioni basato sull’acquisizione stereoscopica delle immagini (sistema di analisi ARAMIS 3D). The present research deals with the studies on mechanical characteristics of butt joint in Ti6Al4V titanium alloy sheets of 3.0 mm thickness, comparing the welded joints obtained by * laser beam welding without filler material and by laser-arc hybrid welding. These studies were performed by measuring Vickers hardness in the cross-sections obtained by welding. In particular the influence of the gap between the test sheets welded by laser CO2-MIG hybrid process has been analyzed. The morphological analysis of cross-section of welded joints obtained by different gaps has also been studied. Welded joints were characterized by tensile test and the deformation behaviour of welded joints by an optical measurement system of deformation based on the acquisition of stereoscopic images (ARAMIS 3D system). Keywords: Arc initiation; butt joints; CO2 lasers; combined processes; comparisons; deformation; efficiency; gap; hardness tests; influencing factors; laser welding; mechanical properties; mechanical tests; MIG welding; optics; tensile tests; titanium alloys; tolerances. Centro Ricerche Fiat - Consorzio CALEF - Rotondella (MT). ** ELASIS - Consorzio CALEF - Rotondella (MT). *** Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale - Politecnico di Bari. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 591 M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap 1. Introduzione Le potenzialità applicative del laser possono essere significativamente ampliate: • superando i vincoli associati ai “gap” esistenti tra i componenti da unire, e • migliorando l’accoppiamento “ottico” tra fascio laser e materiale. In tale ottica negli ultimi anni è stata valutata la possibilità di “combinare” i benefici ottenibili con l’impiego del laser (facile accessibilità al giunto, elevate velocità di processo, alta qualità/ripetibilità, ridotte distorsioni, elevata flessibilità degli impianti) ai vantaggi offerti da tecniche più convenzionali (saldatura ad arco) tipicamente applicate in modo estensivo in produzioni di serie, ma con alcune limitazioni sulla qualità dei componenti (elevate deformazioni) e sulla produttività (ridotte velocità di processo). Il processo di giunzione caratterizzato dall’azione simultanea sulla stessa zona di un fascio laser e di un arco è noto come saldatura ibrida laser-arco [1]. In questo caso l’effetto sinergico consente una mutua assistenza tra i due processi con notevoli benefici tecnici: • aumento della tolleranza al gap; • miglioramento dell’innesco dell’arco e della sua stabilità; • aumento della produttività, anche rispetto al solo processo laser; • aumento dell’efficienza elettrica di impianto attraverso un migliore accoppiamento laser-materia ed una riduzione della potenza richiesta - a parità di produttività. Interessante infine osservare che l’extrainvestimento necessario all’integrazione di una sorgente ad arco (di per sé limitato rispetto all’investimento primario associato al laser) può essere compensato proprio attraverso l’incremento della produttività dell’impianto oppure, a pari produttività, attraverso la riduzione della potenza laser da installare. La saldatura ibrida è stata studiata su 592 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 molti materiali [2], ma pochi studi sono stati condotti sul titanio e le sue leghe [3, 4], mentre tale processo può risultare di grande interesse, in particolare nei settori aeronautico e aerospaziale ed in quello navale. In quest’ottica è stata eseguita l’attività di ricerca finalizzata, in una prima fase, all’ottimizzazione dei parametri del processo di saldatura ibrida laser CO2-MIG di lamiere in lega di titanio Ti6Al4V, in configurazione di giunto testa a testa di spessore 3.0 mm, i cui risultati sono stati riportati in un articolo precedentemente pubblicato su questa rivista [5], e in una seconda fase, al confronto delle caratteristiche meccaniche di giunti testa a testa realizzati mediante saldatura con fascio laser senza materiale d’apporto e mediante saldatura ibrida laser CO 2 MIG, e in particolare all’analisi dell’influenza del gap, i cui risultati sono riportati in questo articolo. Le prove di saldatura, le analisi metallografiche e i rilievi di durezza sono stati eseguiti dal Consorzio CALEF “Consorzio per la ricerca e lo sviluppo delle Applicazioni industriali del Laser E del Fascio elettronico e dell'ingegneria di processo, materiali, metodi e tecnologie Figura 1 - Setup di prova per il test di trazione sui giunti saldati. In primo piano sono visibili le telecamere del sistema di acquisizione ottica delle deformazioni. di produzione”, presso i laboratori del C.R. ENEA Trisaia di Rotondella (MT), mentre le analisi morfologiche e le prove di trazione sono state eseguite dal Politecnico di Bari, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale. 2. Setup sperimentale I provini da sottoporre a caratterizzazione meccanica (microdurezza e prova di trazione) sono stati estratti dai giunti saldati derivanti dalla campagna sperimentale precedentemente descritta [5]. Sono stati utilizzati provini in lega di titanio Ti6Al4V di spessore 3.0 mm. Prima della saldatura i lembi dei giunti da saldare sono stati lavorati per asportazione di truciolo (fresatura) e successivamente decapati. Nella saldatura ibrida è stato usato filo d’apporto di diametro 1.14 mm della stessa lega del materiale base. Le prove di saldatura sono state realizzate utilizzando una sorgente laser CO2 da 6 kW (El.En. C6000) in combinazione con un generatore MIG ESAB LUD 450 W e una testa di saldatura ibrida laser-arco: la testa ibrida consente di collegare il focalizzatore del fascio laser (Kugler LK590 con specchio di focalizzazione con lunghezza focale 300 mm) e la torcia M IG pus h - p u l l (spingifilo ESAB MEC 4C). Inoltre è stato utilizzato un sistema di protezione dalla contaminazione a gas inerte (trailer). Nell’attrezzatura di bloccaggio dei provini è realizzata una gola in corris pondenza d e l cordone di saldatura, che permette il flus s o del g a s d i protezione dalla contaminazione anche al rovescio. M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap 3. Profili di durezza nella sezione trasversale dei cordoni di saldatura Con l’obiettivo di confrontare le caratteristiche meccaniche dei giunti di testa realizzati mediante tecnologia ibrida laser CO 2 -MIG con quelli ottenuti tramite saldatura con solo fascio laser, sono stati eseguiti rilievi di durezza Vickers nelle sezioni trasversali dei cordoni di saldatura ottenuti (Tab. I). Si è fatto riferimento alla norma UNI EN ISO 6507-1, utilizzando un carico di 1 kg e una distanza tra le impronte di 0.25 mm. Il confronto è stato fatto analizzando i profili di durezza lungo l’asse dei cordoni di saldatura e i profili di durezza perpendicolari all’asse dei cordoni di saldatura, a diverse distanze dalla superficie della lamiera. Le condizioni di saldatura sperimentate sono state quelle individuate come ottimali per le due tecnologie di TABELLA I - Sezioni trasversali dei cordoni di saldatura su cui sono state realizzate le misure di durezza. Tecnologia Ibrida Laser CO2-MIG Laser CO2 saldatura, sulla base dei risultati deripresenta invece durezze inferiori a vanti dalla campagna sperimentale prequelle della saldatura con fascio laser cedentemente descritta [5]; in particoper circa il 60% dello spessore della lare la saldatura con fascio laser è stata lamiera, probabilmente a causa del mageffettuata con un apporto termico di 64 giore apporto termico del contributo J/mm, ottenuto con una potenza del MIG (il 77% della potenza totale fascio laser di 2.15 kW e una velocità di fornita) a cui sono associate minori velosaldatura di 2 m/min. Il fascio laser è cità di solidificazione e quindi una strutstato focalizzato sulla superficie. La saltura a grana più grossolana. datura ibrida laser CO2-MIG è stata reaNella Figura 3 e nella Figura 4 sono lizzata con una potenza del fascio laser infine riportati i profili di durezza realizdi 2.15 kW ed una corrente di picco della zati lungo la direzione perpendicolare saldatrice MIG pari a 480 A; il fascio all’asse delle sezioni trasversali dei laser è stato focalizzato sulla superficie. cordoni di saldatura che caratterizzano Con queste condizioni di saldatura, la le due tecnologie di giunzione. potenza totale misurata è stata di 9.37 Nella Figura 3 i rilievi sono fatti a circa kW a cui corrisponde un apporto termico 0.5 mm dalla superficie superiore del di 280 J/mm. cordone; entrambi i profili evidenziano Nella Figura 2 sono evidenziati i profili una maggiore durezza della zona fusa di durezza ottenuti lungo l’asse delle rispetto a quella del materiale base; nella sezioni trasversali dei cordoni realizzati sezione ottenuta per saldatura laser la con la saldatura ibrida laser-MIG e con durezza della zona fusa è sempre magla saldatura con solo fascio laser. Sul l a bas e dei Durezza Vickers, HV100 valori di durezza rilevati, si evidenzia che i due profili sono confrontabili solo in prossimità della radice del ibrido cordone, dove nel laser processo ibrido diventa prevalente il contributo del fascio laser. A partire dalla superficie, il profilo di durezza Figura 2 - Profili di durezza lungo l’asse delle sezioni trasversali dei cordoni di che caratterizza la saldatura laser e ibrido. saldatura ibrida Distanza dalla superficie del cordone, mm Come gas di protezione dalla contaminazione sia sulla superficie che al rovescio è stato usato argon, mentre è stato usato elio come gas di soppressione del plasma. I rilievi di durezza sono stati eseguiti utilizzando un microdurometro Zwick, seguendo la specifica normativa (UNI EN ISO 6507-1). Le prove di trazione sono state realizzate correlando i dati di una macchina di prova universale (INSTRON 4485) con un sistema di acquisizione delle deformazioni. Nella Figura 1 è riportato il setup della macchina di prova: si evidenziano in primo piano le telecamere del sistema ottico predisposto per l’acquisizione delle immagini durante la prova di trazione. Il sistema di acquisizione, completo di software, è commercializzato sotto il nome ARAMIS dalla ditta tedesca GOM mbH - Gesellschaft für Optische Messtechnik, nata nel 1990 da uno spin-off della Technical University of Braunschweig [6]. Il calcolatore è in grado di acquisire coppie di immagini da due camere ad esso collegate con una frequenza definita dall’utente. A fine prova le coppie di immagini sono correlate tramite software in maniera semiautomatica ed è quindi possibile ricostruire in 3D la storia deformativa del fenomeno osservato. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 593 Durezza Vickers, HV100 Durezza Vickers, HV100 M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap ibrido laser Distanza dall’asse della sezione trasversale del cordone di saldatura, mm ibrido - 3 mm laser - 2.5 mm Distanza dall’asse della sezione trasversale del cordone di saldatura, mm Figura 3 - Profili di durezza in direzione perpendicolare all’asse della sezione trasversale del cordone di saldatura, realizzati in prossimità della superficie superiore. giore di quella della zona fusa del cordone ottenuto con saldatura ibrida. Il cordone ottenuto mediante saldatura ibrida evidenzia valori di durezza leggermente inferiori al centro del cordone, rispetto a quelli della zona termicamente alterata. Nella Figura 4 sono evidenziati i rilievi fatti in prossimità della superficie inferiore del cordone; i rilievi fatti a circa 3 mm dalla superficie, nel cordone ottenuto per saldatura ibrida, evidenziano valori di durezza nella zona fusa confrontabili con quelli del materiale base. 4. Prove di saldatura ibrida laser CO2-MIG di giunti testa a testa - Influenza del gap Obiettivo di questa parte della sperimentazione è stato quello di analizzare l’influenza del gap tra i lembi da saldare nella realizzazione di giunti testa a testa con tecnologia ibrida laser CO2-MIG. Figura 4 - Profili di durezza in direzione perpendicolare all’asse della sezione trasversale del cordone di saldatura, realizzati in prossimità della superficie inferiore. Le prove di saldatura sono state realizzate a parità di parametri di processo. Nella Tabella II sono evidenziate le immagini delle sezioni trasversali e l’aspetto superficiale dei cordoni ottenuti al variare del gap tra 0 e 0.6 mm. Le immagini sono state successivamente analizzate utilizzando tecniche di “image processing” per misurare alcuni parametri significativi come l’area fusa, quella della zona termicamente alterata, la larghezza della zona fusa del cordone in superficie e alla radice, la larghezza e l’altezza del cordone in superficie (TBW, TBH) e la larghezza e l’altezza del cordone alla radice (BBW, BBH). Alcuni risultati ottenuti dall’elaborazione di questi dati sono riportati nelle Figure 5 e 6. Non sono state evidenziate variazioni dell’area della zona fusa e della zona termicamente alterata con l’aumento del gap. Nella Figura 5 sono riportati gli anda- menti della larghezza della zona convessa (sormonto) del cordone in superficie ed alla radice. Nella Figura 6 sono riportati gli andamenti dell’altezza del sormonto in superficie ed alla radice. Un aumento del gap comporta una sensibile diminuzione dell’altezza e della larghezza della zona convessa del cordone; l’andamento è giustificato dall’aumento di volume di metallo d’apporto richiesto per colmare il gap. La larghezza del cordone alla radice aumenta leggermente con l’aumento del gap, mentre l’altezza della zona fusa non sembra essere influenzata dalla dimensione del gap. Questo andamento potrebbe essere giustificato da un minore apporto di materiale nella zona della radice; un aumento del gap rende perciò confrontabile la saldatura ibrida con quella laser. La prova di saldatura realizzata con il massimo gap è caratterizzata, infatti, dalla presenza di incisioni marginali, come evidenziato nella Tabella II. TABELLA II - Sezione trasversale e aspetto superficiale cordone in funzione del gap tra le lamiere. Gap [mm] 0 Sezione trasversale Aspetto superficiale 594 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 0.3 0.5 0.6 gap, mm Tra le prove più significative per la caratterizzazione e qualificazione di giunti saldati, la prova di trazione è sicuramente una delle più utilizzate e una delle più complete dal punto di vista dell’acquisizione di informazioni in campo meccanico. Tramite trazione è possibile individuare principalmente resistenza e duttilità del giunto saldato. In particolare, la resistenza e la duttilità misurate in una prova di trazione sono quelle dell’intero sistema costituito dal materiale base, dalla zona termicamente alterata e dalla zona fusa. Le dimensioni e la geometria del cordone, in termini ad esempio di estensione della zona fusa o di presenza di incisioni marginali, possono influenzare pesantemente le grandezze rilevate durante una prova di trazione. La condizione di monoassialità può infatti non essere soddisfatta nel momento in cui nel giunto siano presenti forti discontinuità geometriche con zone a diversa sezione trasversale. La resistenza che si misura è, quindi, una grandezza equivalente che tiene conto anche della geometria del cordone di saldatura e che risulta affetta da fattori geometrici oltre che dalla resistenza intrinseca del materiale saldato. Nell’ottica di mettere in esercizio il giunto così come saldato, tale metodo di caratterizzazione risulta consistente e permette di ottenere grandezze equivalenti da utilizzare anche nella fase di progettazione della struttura saldata. Nel caso in cui successivamente alla saldatura siano previste lavorazioni ulteriori per migliorare l’aspetto geometrico del giunto, la caratterizzazione, e quindi l’ottimizzazione dei parametri di saldatura, va fatta sulla base dell’effettiva configu- BBH gap, mm Figura 5 - Larghezza del sormonto del cordone in superficie ed alla radice. 5. Prove di trazione dei giunti saldati TBH Altezza cordone alla radice, mm BBW Altezza cordone in superficie, mm TBW Larghezza cordone alla radice, mm Larghezza cordone in superficie, mm M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap Figura 6 - Altezza del sormonto del cordone in superficie ed alla radice. razione finale del giunto. Per poter osservare con maggior dettaglio il comportamento di un giunto saldato durante una prova di trazione è possibile ed utile acquisire informazioni aggiuntive sulla deformazione del materiale sottoposto a carico. In particolare, oltre a misurare grandezze “globali” come ad esempio il carico o l’allungamento a rottura del giunto, è possibile osservare “localmente” l’evoluzione deformativa del giunto durante tutta la prova di trazione. La disponibilità di strumenti innovativi di misura senza contatto sufficientemente accurati permette e rende di semplice implementazione questo tipo di analisi. Con questo obiettivo, in questo lavoro, i giunti saldati sono stati sottoposti a prove di trazione e il comportamento deformativo del giunto è stato analizzato tramite un sistema ottico di misura delle deformazioni basato sull’acquisizione stereoscopica delle immagini. Partendo dalle lamiere saldate e seguendo le specifiche normative (UNI EN ISO 15614-11, UNI EN 895, UNI EN 10002-1) sono stati ricavati due provini da ogni lamiera saldata mediante taglio meccanico (fresatura). Successivamente, la parte calibrata del provino è stata marcata mediante segni sottili, tra loro distanti 5.0 mm, per effettuare la misura dell’allungamento percentuale. Allo scopo di poter analizzare le deformazioni imposte al provino, con il sistema di analisi ARAMIS 3D, l’altra faccia dei provini è stata trattata realizzando un pattern stocastico di piccoli punti con della vernice acrilica color nero opaco su di uno sfondo uniforme ottenuto spruzzando della vernice acrilica di colore bianco opaco. La prova di trazione è stata eseguita, per tutti i provini, ad una velocità di movimenta- zione della traversa costante, pari a 3.0 mm/min, ed a temperatura ambiente. Per avere maggiori informazioni circa il comportamento in campo elastico, al provino è stato collegato anche un estensometro. La distanza tra i coltelli del- Figura 7 - Provini di trazione (a sinistra saldato con tecnologia laser e a destra con tecnologia ibrida) portati a rottura con, in sovrapposizione, la mappa delle deformazioni principali massime. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 595 M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap TABELLA III - Risultati delle prove di trazione. Af Codice Gap Tecnologia (L0=100 prova [mm] mm) Tensione massima [MPa] Zona di rottura 9.0% 1017 Materiale base Ti224 Laser 0.0 Ti228 Laser-MIG 0.0 9.0% 1004 Materiale base Ti226 Laser-MIG 0.3 10.0% 1009 Materiale base Ti227 Laser-MIG 0.6 9.0% 1023 Materiale base la distanza tra i riferimenti) rientrano nel campo di incertezza di misura e di variabilità intrinseca del materiale. Analizzando l’evoluzione deformativa, tramite il software ARAMIS, durante la prova è possibile osservare come, per tutti i provini, la deformazione non si distribuisca in maniera uniforme lungo il tratto calibrato del provino durante tutta la prova. In particolare, sia per i giunti saldati con tecnologia laser che per i giunti saldati con tecnologia ibrida, la deformazione nel cordone di saldatura rimane a valori minimi per tutta la prova, mentre, da una deformazione globale (misurata su tutto il tratto calibrato tramite lo spostamento della traversa mobile della macchina di prova) di circa il 5% in poi, il metallo base subisce maggiori deformazioni in uno solo dei due lembi saldati (a titolo esemplificativo nella Figura 9 è riportata l’evoluzione della mappa della deformazione massima principale per il provino Ti224). Tensione massima, MPa l’estensometro è stata fissata pari a ghezza iniziali del provino e del carico 90 mm, in modo tale da non interferire porti ad un’incertezza finale di circa 5 con la zona centrale della faccia del MPa, l’ANOVA condotta sulla variabile provino monitorata tramite i sensori del di uscita “tensione massima” sul fattore sistema ARAMIS. “gap” porta ad affermare che le variaI risultati delle prove di trazione mettono zioni registrate non possono essere ritein evidenza come su tutti i provini la nute statisticamente significative. D’alrottura sia avvenuta lontano dal cordone tronde, avendo rotture tutte localizzate di saldatura. A titolo esemplificativo si nel materiale base, non si potrebbe riportano nella Figura 7 le immagini di neanche parlare di resistenza del due provini (uno saldato con tecnologia cordone di saldatura. laser e l’altro con tecnologia ibrida) Anche per quanto riguarda la tensione di portati a rottura con, in sovrapposizione, snervamento non si misurano differenze la mappa delle deformazioni principali significative sui valori derivanti dalle massime (calcolate tramite il software va ri e prove ARAMIS) nell’istante prima della (valore medio rottura. La strizione interessa il metallo misurato pari a base portandolo a deformazioni locali circa 920 MPa). prossime al 40% e lasciando il cordone a Pe r quanto deformazioni inferiori al 3%. riguarda l’allunNella Tabella III sono messi in evidenza gamento a rottura la tensione massima calcolata e l’allunga(A f ) è possibile arrivare a conclumento a rottura misurato sui provini sioni simili: le saldati nelle varie configurazioni, ottenuti variazioni di dutcome media delle prove effettuate sui tilità che si misudue provini estratti dallo stesso giunto. rano tra i vari La variazione percentuale sulla tensione provini (riaccomassima calcolata è minore del 2%. st a ndo l e due Osservando i risultati delle prove di traFigura 8 - Istogramma della tensione parti del provino zione sui provini saldati con tecnologia massima riportata durante le prove di rotto e misurando ibrida è possibile notare un leggero trazione sui giunti saldati. aumento della resistenza a trazione (tensione massima) dei giunti man mano che il gap tra i lembi da saldare aumenta (Fig. 8). In particolare, per un gap pari a 0.6 mm la resistenza è quella massima registrata per giunti saldati con tecnologia ibrida e paragonabile a quella registrata sui giunti 150 s 200 s 255 s 100 s saldati con tecnologia εglobale = 6.8% εglobale = 9.1% εglobale = 11.0% εglobale = 4.5% laser. Sebbene l’incerFigura 9 - Mappa della deformazione principale massima del provino Ti224 in vari istanti della tezza sulla misura dello prova di trazione. sp e ss o r e e d e lla lar- 596 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap deformazione p r i n c i p a l e massima circa pari al 2.5% e valore minimo intorno allo 0.5%) ma la risoluzione del sistema di misura delle deformazioni permette di misurare le deformazioni con una precis ione che s i aggira (nelle condizioni di calibrazione utilizzate in questa sperimentazione) intorno allo 0.01%. Ritenendo quindi significativa l’influenza del gap tra i lembi sulla deformazione subita dal cordone potremmo concludere che a gap maggiori corrisponde un cordone che si lascia deformare più facilmente. Questo può essere legato alla morfologia del giunto: se si osservano da un lato i grafici nella Figura 6 (grafico del TBH in funzione del GAP) e dall’altro le scansioni effettuate prima di ogni prova (a titolo esemplificativo sono riportate nella Figura 11 quelle relative al provino saldato con gap nullo e con gap pari a 0.6 mm) si giunge facilmente alla considerazione che i giunti ottenuti con gap più bassi hanno un cordone con aspetto più pronunciato. Sebbene idealmente il sormonto del cordone in superficie ed alla radice non corrispondano durante una prova di trazione ad un effettivo aumento di sezione resistente, il loro volume crea un vincolo alla defor- Major Strain, % Major Strain ZONA FUSA Ti224B1 - Laser Ti227B2 - Ibrido - Gap 0.6 Ti226B1 - Ibrido - Gap 0.3 Ti228B2 - Ibrido - Gap 0 Tempo, s Figura 10 - Andamento nel tempo della deformazione principale massima nel punto centrale del cordone di saldatura durante la prova di trazione. Analizzando inoltre il comportamento deformativo del provino tramite il sistema ARAMIS è possibile ritrovare delle differenze in campo plastico dei giunti analizzati. Se si passa infatti da una misura globale ad una locale della deformazione è possibile analizzare nello specifico come le varie regioni del giunto partecipino alla deformazione. Nella Figura 10 sono riportati gli andamenti della deformazione in funzione del tempo registrati durante le prove di trazione in un punto centrale del cordone (zona fusa). È possibile notare come passando da un gap nullo ad uno pari a 0.6 mm la deformazione che interessa il cordone di saldatura aumenti di qualche punto percentuale. Il provino saldato con gap pari a 0.6 mm ha un comportamento che quasi si sovrappone a quello riscontrato nel provino saldato con tecnologia laser. Anche in questo caso le variazioni sono molto piccole (valore massimo della mazione trasversale alla direzione di trazione. Maggiore sarà il volume del cordone, maggiore sarà il vincolo imposto alle deformazioni nei pressi del cordone e, di conseguenza, minore sarà la deformazione subita dallo stesso durante il test monoassiale di trazione. Per dimostrare quanto detto, il giunto con il maggiore valore del sormonto in superficie (saldato con tecnica ibrida e gap nullo) è stato spianato tramite fresatura sia sul dritto che sul rovescio. Da tale giunto è stato estratto un provino di trazione, successivamente testato con la stessa procedura descritta precedentemente. Anche in questo caso la rottura è avvenuta nel materiale base con una tensione massima paragonabile a quelle misurate nelle prove precedenti (1009 MPa). L’allungamento a rottura misurato è leggermente superiore (pari a 11%) a tutte le altre prove effettuate senza rimozione del sormonto. Riportando quanto già visto per le altre prove nella Figura 10, anche per la prova in esame è possibile n o t a r e u n a p r o f o n d a d i ffe r e n z a i n termini di deformazione del cordone di saldatura. In particolare, come evidenziato nella Figura 12, l’andamento della deformazione all’interno del cordone durante la prova di trazione denota una crescita più rapida e dei valori massimi più elevati anche delle prove effettuate sui giunti con sormonto non eccessivamente pronunciato. Questo, in conclusione, mette in evidenza che le differenze in termini deformativi sono principalmente legate alla geometria del cordone di saldatura. Major Strain ZONA FUSA Ti224B1 - Laser Major Strain [%] Ti228B2 - Ibrido - Gap 0 (a) Figura 11 - Scansione del cordone di saldatura sui provini di trazione (nella condizione indeformata) con saldatura ibrida con gap nullo (a) e con gap pari a 0.6 mm (b). (b) Ti228B2 - Ibrido - Gap 0 - Fresato Tempo [s] Figura 12 - Andamento nel tempo della deformazione principale massima nel punto centrale del cordone di saldatura durante la prova di trazione. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 597 M. Brandizzi et al. - Saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V: caratterizzazione meccanica dei giunti e tolleranza al gap 6. Conclusioni La caratterizzazione meccanica effettuata tramite prove di trazione statiche evidenzia che, nel range di parametri esplorati, sia la resistenza che la duttilità del giunto non sono sensibilmente influenzati dalla tecnica di saldatura adottata e dal gap imposto tra i lembi da saldare tramite tecnica ibrida. Dal punto di vista deformativo è possibile invece affermare che, grazie al sistema di misura delle deformazioni adottato, si riscontrano valori di deformazione nel cordone di saldatura più bassi per cordoni che presentano un ingombro volumetrico (grandezza riconducibile al sormonto in superficie ed alla radice) più alto. L’ulteriore analisi, realizzata rimuovendo dal giunto il sormonto (tramite fresatura) prima di effettuare la prova di trazione, ha permesso di legare il diverso comportamento deformativo dei giunti alla loro morfologia, escludendo quindi eventuali alterazioni microstrutturali generate dalla tecnica e/o dal gap imposto tra i lembi di saldatura come causa di tali differenze. 7. Ringraziamenti Questa attività di ricerca è parzialmente finanziata dal Miur (Progetto FIRB RBIP06MYKJ_003). Gli autori desiderano ringraziare R. De Bonis ed E. Putignano, tecnici del Consorzio CALEF, e M. B. Alba, tecnico dell’ENEA, per il loro contributo, Chiara Mezzacappa e Giuseppe Perrucci per il loro apporto nell’acquisizione dei dati sperimentali. Bibliografia [1] [2] [3] [4] [5] [6] Steen W.M., Eboo M. and Clarke J.: «Arc augmented laser welding of materials», Advances in Welding Processes Proceedings, 4th International Conference, Harrogate, U.K. (1978). Bagger C., Olsen F.O.: «Review of laser hybrid welding», Journal of Laser Applications, Vol. 17 Number 1 (2005). Denney P.E., Shinn B.W., Fallara P.M.: «Stabilization of pulsed GMAW in titanium welds with low-power lasers», Proceedings of 23rd International Congress on Applications of Lasers and Electro-Optics (ICALEO), San Francisco, USA (2004). Li C., Muneharua K., Takao S., Kouji H.: «Fiber laser-GMA hybrid welding of commercially pure titanium», Materials and Design, 30 (2009), pp. 109-114. Brandizzi M., Mezzacappa C., Tricarico L., Satriano A.A.: «Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco della lega di titanio Ti6Al4V», Riv. Ital. Saldatura - n. 2 - Marzo / Aprile 2010, pp. 177-185. ARAMIS - Optical 3D deformation analysis, http://www.gom.com. Marco BRANDIZZI, Direttore del Consorzio CALEF e responsabile del Campus Industriale Manufacturing di Melfi del Centro Ricerche Fiat. Laureato in Ingegneria Meccanica nel 1989, è stato sperimentatore presso RTM (1989) e ricercatore presso il CRF (1990) nel campo delle applicazioni laser. Nel 1993 è stato responsabile del Centro Laser del CRF, conducendo anche corsi di formazione sulle tecnologie laser, e dal 1994 responsabile di progetti per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative nelle aree di meccanica, carrozzeria e componentistica automotive. Dal 1998 è stato coordinatore e responsabile CRF e CALEF di numerosi progetti nazionali ed europei in vari settori industriali (automobilistico, aeronautico e navale). Autore di oltre 20 lavori scientifici e relatore industriale di oltre 40 tesi di laurea. Annunziata Anna SATRIANO, laureata in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Bari con tesi di laurea in tecnologie speciali dal titolo “Approccio numerico sperimentale per la caratterizzazione delle lamiere saldate al fascio laser” nel 1998. Nel 1999 stage in attività sperimentale sulle tecnologie laser e sullo sviluppo componenti iniezione presso il Centro Ricerche Fiat. Da fine 1999 dipendente CRF Powertrain Research & Technology, dal 2008 dipendente ELASIS Manufacturing & Processes. È coinventore europeo con 14 brevetti nel settore automotive di cui alcuni estesi anche in altri Paesi. Relatrice industriale di alcune tesi di laurea in tecnologie speciali. Attualmente svolge l’attività di ricerca sulle tecnologie laser presso il Consorzio CALEF. Donato SORGENTE, consegue, nel Marzo 2007, il titolo di Dottore di Ricerca in “Sistemi Avanzati di Produzione”. Lavora, fino ad Ottobre 2007, presso i laboratori del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale del Politecnico di Bari come titolare di contratti di collaborazione. Da Ottobre 2007 a Marzo 2008 lavora presso la sede di Valenzano (BA) del Centro Ricerche FIAT, svolgendo attività inserite nella business line “Advanced Manufacturing & Materials”. Da Marzo 2008 ad oggi svolge attività di ricerca presso il Politecnico di Bari nell'ambito di progetti di ricerca cofinanziati da enti pubblici ed aziende private. Le attività di ricerca si sono principalmente focalizzate sull’ottimizzazione dei processi produttivi con particolare attenzione alle lavorazioni dei materiali metallici. Luigi TRICARICO, Professore ordinario in Tecnologie e Sistemi di Lavorazione. In servizio presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, dove svolge attività didattica e di ricerca nell’ambito delle tecnologie meccaniche. Autore, dal 1984 ad oggi, di oltre 100 lavori scientifici pubblicati in sede nazionale ed internazionale, in settori di ricerca vicini alla caratterizzazione meccanica e tecnologica dei materiali e alle lavorazioni non convenzionali. Attualmente è responsabile di progetti di ricerca sulla progettazione e ottimizzazione con tecniche numeriche sperimentali di tecnologie di formatura in campo plastico e superplastico e di lavorazioni di taglio e saldatura con fascio laser. 598 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 ® [email protected] remasal [email protected] h http://www.remasald.it ttp:///www.remasalld.it DIVISION: TIG & MIG Orbital Welding Specialist Automatic Welding & Cutting Systems - S.A.W. - E.S.W. - Tandem PRODOTTI E IMPIANTI PER SALDATURA E TAGLIO IMPIANTI CENTRALIZZATI ABBATTIMENTO FUMI CONSULENZA SU PROCEDIMENTI E SISTEMI DI SALDATURA AUTOMATIZZATI RICAMBI - ASSISTENZA - RIPARAZIONI ® Via Strada dei Campi, 11 - 20058 Villasanta (MB) - Italy tel.: 039 - 2051160 r.a. - fax.: 039 - 2051162 C.F. 07451500156 - P.IVA 00859570962 Pubblicazioni IIS Principali problemi di saldatura e controllo delle costruzioni metalliche Questa è la quinta edizione sostanzialmente riveduta e ampliata di un testo originariamente preparato dall’Istituto Italiano della Saldatura all’inizio degli anni ’70, edito e ristampato nel tempo in alcune migliaia di copie per varie azioni formative e informative. Questo testo è stato utilizzato dall’IIS per la preparazione degli allievi dei suoi corsi di “Qualificazione sui Controlli Non Distruttivi” ai vari livelli, per quanto riguarda gli aspetti relativi all’origine, la forma e la posizione delle imperfezioni dei componenti e delle costruzioni saldate che gli addetti ai CND sono chiamati ad individuare, riconoscere e valutare. La trattazione succinta ma abbastanza completa effettuata nel testo sui principali problemi di saldatura e controllo consente un primo contatto sia con la tecnologia della saldatura, la saldabilità dei più comuni materiali metallici, l’assicurazione e il controllo di qualità delle costruzioni saldate, sia con le imperfezioni dei semilavorati, delle saldature e dei prodotti, come laminati, fucinati e getti, che possono essere utilizzati come componenti di manufatti saldati, ma che sono spesso impiegati anche come prodotti finiti. Quest’opera è anche uno dei testi di riferimento per lo svolgimento dello “Special Course on Welding Imperfections for Non Destructive Testing Personnel” dell’European Welding Federation, al termine del quale l’IIS rilascia un Diploma (Record of Achivement) dell’EWF (European Welding Federation); tale corso è stato messo a punto in sede europea, a seguito della comune esperienza che il personale PND possiede in genere una conoscenza parziale della tecnologia e della metallurgia della saldatura e delle relative imperfezioni. Rispetto alla precedente edizione il testo è stato sostanzialmente arricchito di dati e soprattutto di illustrazioni, che ne fanno anche un piccolo atlante di imperfezioni che può tornare utile a molti tecnici impegnati nell’individuazione e nel riconoscimento delle imperfezioni in cui possono imbattersi nella loro attività quotidiana. Indice Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Tecnologia della saldatura Metallurgia della saldatura e saldabilità dei materiali metallici Imperfezioni di saldatura Imperfezioni da lavorazione primaria Imperfezioni da laminazione Imperfezioni di fucinati, getti, estrusi, trafilati da molatura Imperfezioni da trattamento termico Danneggiamento da esercizio Gestione e controllo della qualità 2004, 162 pagine, Codice: 101020, Prezzo: € 57,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 45,60 Processi innovativi per il taglio di acciaio inox e alluminio. Il processo Water Mist Secondary (WMS) (°) F. Monechi * G. Agazzi * Sommario / Summary L’articolo illustra la tecnologia Water Mist Secondary (WMS) che utilizza azoto ed acqua per eseguire tagli al plasma di alta precisione su materiali non ferrosi e che sta prevalendo sul tradizionale processo che utilizza miscele di argon ed idrogeno. Fra i vari vantaggi offerti dalla tecnologia WMS vengono presi in esame il notevole aumento della velocità di taglio, e quindi della produttività, e la drastica riduzione del costo orario di taglio. Il processo WMS offre inoltre parametri di saldabilità e valenza estetica superiori sui diversi spessori e una ridotta emissione di fumi e rumori a tutto vantaggio della sicurezza dell’operatore. Al notevole successo di questa tecnologia ha contribuito il fatto che è possibile integrarla sui tradizionali bancali di taglio al plasma senza particolari modifiche. Inoltre, il grado di finitura del taglio, molto simile a quello del WaterJet, ha portato diversi costruttori a lanciare sul mercato impianti con doppia testa di taglio Plasma-WaterJet che sfruttano al meglio le caratteristiche delle due tecnologie. WMS technology offers many advantages and we will be examining its marked increase in cutting speed and productivity, as well as how the process drastically reduces per-hour cutting costs. The WMS process also offers increased weldability, an aesthetically improved appearance on many thicknesses and reduced noise and fume emissions, which results in a safer working environment for the operator. The fact that this technology can be easily integrated into traditional plasma cutting installations without any special modifications has been an important factor in its success. Another factor is the high quality of the cut surface, which is very similar to that of water-jet cutting, and this has resulted in many cutting table manufacturers producing systems that integrate both plasma and water-jet cutting heads, to take advantage of the best characteristics of both technologies. The article outlines the benefits of Water Mist Secondary (WMS) technology, which uses nitrogen and water for high precision plasma cutting on non-ferrous metals, and its advantages over traditional processes which use a mixture of argon and hydrogen. Keywords: Aluminium alloys; comparisons; development; efficiency; high; influencing factors; laser cutting; nitrogen; nonferrous metals; plasma cutting; process parameters; speed; stainless steels; water; water jet cutting; weldability. (°) Memoria presentata alla Giornata di Formazione e Aggiornamento IIS: “Recenti sviluppi delle tecnologie di saldatura e taglio” Bologna, 13 Maggio 2010. * Thermadyne Italia - Milano. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 601 F. Monechi e G. Agazzi - Processi innovativi per il taglio di acciaio inox e alluminio. Il processo Water Mist Secondary (WMS) Taglio al plasma di metalli non ferrosi con apporto d’acqua Il taglio di metalli non ferrosi, acciaio inox ed alluminio in particolare, è da sempre una sfida tecnologica avvincente. Dipendendo dal grado di precisione e dai costi richiesti dalla lavorazione, le tecnologie più usate per il taglio di questi materiali sono il plasma, il waterjet ed il laser. Nell’ambito del taglio al plasma, l’acciaio inossidabile di spessori medioalti viene normalmente tagliato ad azoto, eventualmente con apporto di miscele di argon ed idrogeno (H35/N2), e garantisce buoni risultati qualitativi seppur con costi di taglio relativamente elevati. Per spessori sottili si utilizzano aria compressa, azoto o miscele di azoto ed idrogeno, con alterni risultati. La tecnologia Water Mist Secondary, messa a punto dai laboratori di ricerca della Thermal Dynamics, permette il taglio al plasma di materiali non ferrosi utilizzando azoto ed acqua. L’utilizzo di normale acqua del rubinetto riduce notevolmente i costi di lavorazione, permettendo di ottenere altissime velocità ed eccelenti risultati qualitativi su un’ampia gamma di spessori. In genere i risultati di taglio ottenuti sono ottimi in termini qualitativi e buoni in termini di produttività, ma l’ingente consumo di argon/idrogeno influisce sul costo orario che risulta medio-alto. Per spessori inferiori ai 5 mm il costo di taglio viene notevolemente ridotto dall’utilizzo di gas economici (aria compressa o azoto, eventualmente miscelato ad idrogeno). In genere la velocità di taglio è molto alta, ma la qualità viene compromessa o da una eccessiva inclinazione del taglio (con azoto e miscele varie) o da eccessiva ossidazione (nel taglio ad aria compressa). La tecnologia WMS™ permette di ottenere velocità notevolmente superiori di quelle del taglio plasma con gas, con ottima qualità (taglio verticale, senza bave e non ossidato) su una gamma di spessori che va da pochi decimi fino a più di 40 mm. Inoltre, l’utilizzo di azoto ed acqua riduce i costi di taglio al minimo in quanto, oltre ad eliminare i costi relativi al gas secondario, allunga notevolmente la vita dei consumabili. Tra gli altri vantaggi della tecnologia WMS™ vale poi la pena di ricordare la estrema facilità di messa a punto del processo (finestra di regolazione molto ampia) ed il ridotto apporto termico al materiale, che riduce la distorsione termica e facilita la rimozione della pellicola protettiva nel taglio di materiali sottili rivestiti. L’acqua canalizzata nella torcia viene nebulizzata durante il taglio e scomposta nelle sue componenti principali. L’idrogeno così generato forma una atmosfera riducente nella zona di taglio, isolandola da elementi contaminanti e garantendo un taglio pulito, senza bave e non ossidato. La gran parte dell’acqua utilizzata (da 0.3 a 0.5 l/min) viene nebulizzata durante il processo di taglio, non richiedendo quindi l’installazione di particolari sistemi di raccolta o di smaltimento. Comparazione con altre tecnologie di taglio Analizziamo ora i pro ed i contro della tecnologia WMS nel taglio di acciaio inossidabile, rispetto alle altre tecnologie comunemente utilizzate. Verranno presi in considerazione principalmente i seguenti parametri: • Qualità di taglio (taglio dritto e senza bave, finitura e precisione). • Velocità di taglio. • Costo orario basato sul solo costo vivo del taglio (elettricità, consumabili, gas, abrasivo, ecc.). Taglio al plasma Come accennato in precedenza, il taglio al plasma di acciaio inox di spessori medio-alti (da 5-6 mm in poi) viene normalmente eseguito con azoto e con l’apporto di miscele di argon ed idrogeno (H35/N2). Elettrodo Azoto Ugello La tecnologia WMS™ Il processo di taglio Water Mist Secondary può essere applicato a qualsiasi torcia al plasma per taglio automatico dual-gas, previo l’utilizzo di parti di ricambio progettate appositamente. La stessa torcia che normalmente lavora ad ossigeno ed aria (per esempio per il taglio di acciaio dolce) viene infatti alimentata con azoto ed acqua per il taglio di materiali non ferrosi. L’azoto viene utilizzato come gas primario di taglio (gas plasma) mentre l’acqua viene utilizzata come gas secondario (gas di protezione). 602 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Cappuccio esterno H2O H2O H2O Lamiera H2O H2 O2 Superficie di taglio pulita e già pronta alla saldatura H2O H2O Gas Plasma H2 Acqua nebulizzata secondaria O2 H2O H2 crea un’atmosfera riducente per diminuire l’ossidazione Figura 1 - La tecnologia Water Mist Secondary utilizza azoto ed acqua per il taglio di acciaio inox e materiali non ferrosi. F. Monechi e G. Agazzi - Processi innovativi per il taglio di acciaio inox e alluminio. Il processo Water Mist Secondary (WMS) I particolari così ottenuti sono poi stati saldati su impianto automatico (saldatura al plasma per acciaio inox e a TIG per alluminio). I seguenti parametri sono stati presi in esame: • qualità e velocità del taglio; • emissione dei fumi e di ossidi di azoto; • resistenza alla trazione ed alla piegatura dei campioni saldati; • contenuto di atomi di azoto ed ossidazione della superficie tagliata; • zona termicamente alterata e strato superficiale rifuso. Confronto velocità di taglio su acciaio inox 20 mm 15 mm Spessore (mm) Taglio WaterJet Come per il taglio al laser, anche per il taglio WaterJet è obbligatorio ricordare l’altissimo grado di finitura e di precisione garantiti da questo processo di taglio, non riproducibili nella gran parte dei casi con il taglio plasma. Inoltre, un vantaggio molto apprezzato del WaterJet è che, non essendo un taglio termico, non viene modificata la struttura chimica del materiale nella zona di taglio. Detto questo, il taglio ad acqua è estremamente lento e abbastanza costoso, visto il consumo di materiali abrasivi da inserire nel flusso di taglio. Il taglio al plasma WMS™ permette di ottenere una finitura simile al taglio WaterJet, con velocità di taglio di gran lunga superiore e costi di taglio molto limitati. La grande produttività di questo sistema di taglio ne fa una valida alternativa al WaterJet, tanto che diversi costruttori propongono impianti automatici che affiancano alla testa waterjet una torcia al plasma che viene utilizzata per il taglio veloce dei contorni. negli anni come il processo più utilizzato per il taglio di acciaio inox ed alluminio di spessori medio-alti (maggiori di 5 mm), sia per la qualità del taglio che per la ottima saldabilità dei particolari ottenuti. In seguito alla introduzione della tecnologia WMS, i ricercatori della Thermal Dynamics hanno analizzato in laboratorio gli effetti di diverse tecnologie di taglio ai fini del successivo utilizzo nelle lavorazioni di carpenteria metallica. Per far questo hanno eseguito dei tagli campione su acciaio inossidabile ed alluminio su lamiere di spessore di 6 mm sia con taglio meccanico (cesoiatura) che con plasma a 100 A (WMS e H35/N2). Taglio WMS Laser 3500W Laser 5000W Waterjet 3500Bar 12 mm 10 mm 6 mm 3 mm 0 1000 2000 3000 4000 Velocità (mm/min) Figura 2 - La velocità di taglio con processo WMS è tanto più alta tanto maggiore è lo spessore di taglio, sia rispetto a laser di potenza elevata che rispetto al taglio con getto d’acqua. Confronto costi orari su acciaio inox 20 mm 15 mm Spessore (mm) Taglio laser Premettendo ovviamente che la precisione ed il livello di finitura ottenibili con il taglio laser non sono normalmente riproducibili con il taglio plasma, passiamo ad esaminare i vantaggi della tecnologia WMS™ rispetto al taglio laser. Il taglio laser utilizza grandi potenze del fascio ed azoto ad altissima pressione per il taglio di acciaio inox, con conseguente lievitazione dei costi di taglio, che risultano normalmente elevati. Inoltre, mentre le velocità di taglio sono molto alte su spessori sottili, in genere si riducono significativamente appena lo spessore da tagliare sale al di sopra dei 10-12 mm. Il taglio WMS™ permette di sostituire il taglio laser su quelle lavorazioni ove non sia richiesta una precisione altissima, con aumento della produttività ed una notevole riduzione del costo orario. Taglio WMS Laser 3500W Laser 5000W Waterjet 3500Bar 12 mm 10 mm 6 mm 3 mm Comparazione degli effetti del taglio plasma sul materiale ai fini della saldatura Il taglio al plasma con apporto di argon/idrogeno (H35/N2) si è affermato 0 20 40 60 80 100 Costo orario (€/ora) Figura 3 - Comparazione costi orari di taglio comprensivi di costo macchina e materiali di consumo. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 603 F. Monechi e G. Agazzi - Processi innovativi per il taglio di acciaio inox e alluminio. Il processo Water Mist Secondary (WMS) TABELLA I Acciaio inox H35/N2 Qualità del taglio WMS Alta precisione, assenza di bave, inclinazione < 2° Velocità del taglio (m/min) 1.83 2.41 % di atomi di azoto sulla superficie tagliata 0.6 2.3 Presenza di ossidazione superficiale sì sì Zona influenzata dal calore (mm) 0.012 0 Strato superficiale rifuso (mm) 0.0625 0.005 Knoop test nessuna differenza apprezzabile tra i processi Resistenza alla trazione nessuna differenza apprezzabile tra i processi Prova di piegamento tutti i campioni hanno tutti i campioni hanno passato il test passato il test Alluminio H35/N2 Qualità del taglio WMS Alta precisione, assenza di bave, inclinazione < 2° Velocità del taglio (m/min) 2.03 2.29 % di atomi di azoto sulla superficie tagliata 0.8 0.4 Presenza di ossidazione superficiale sì sì Zona influenzata dal calore (mm) 0.025 0.025 Strato superficiale rifuso (mm) 0.1625 0.002 Knoop test nessuna differenza apprezzabile tra i processi Resistenza alla trazione nessuna differenza apprezzabile tra i processi Prova di piegamento tutti i campioni hanno passato il test 604 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 superficie tagliata risulta maggiore per tagli con H35/N 2 su alluminio e m a ggi ore per tagli con WM S s u Confronto velocità di taglio su acciaio inox Conclusioni (su generatori della gamma UltraCut della Thermal Dynamics) 3000 Velocità di taglio (mm/min) I risultati dei test (riassunti nella Tabella I) dimostrano che: • La qualità di taglio dei 2 processi plasma (WMS e H35/N2) è comparabile, esente da bave e con angolo di spoglia mediamente inferiore ai 2°. • Il taglio con WMS risulta più rapido anche del 40%. È importante notare che il confronto è stato fatto usando lo stesso generatore Thermal Dynamics per i 2 processi. • Le emissioni di fumo e di ossidi di azoto durante il taglio sono ridotte di un fattore 10 e di un fattore 2 rispettivamente nel caso di taglio semi-secco rispetto ad un taglio a secco. Il taglio c o n H 3 5 /N 2 è u n t a g l i o a s e c c o mentre il taglio WMS può considerarsi un taglio semi-secco. • Il contenuto in atomi di azoto della 1 campione su 6 non ha passato il test acciaio inox. Ambedue i processi producono una rilevante ossidazione superficiale. • Non ci sono differenze statisticamente apprezzabili tra i due processi in relazione alla resistenza alla trazione. • Ambedue i processi hanno superato le prove di piegamento su campioni di acciaio inox mentre 1 campione tagliato con WMS non ha superato il test di piegatura su alluminio. • La zona termicamente alterata è statisticamente uguale nel taglio di alluminio mentre risulta inferiore con WMS nel taglio di acciaio inox. Lo strato superficiale rifuso è inferiore nel caso di taglio con WMS. Si può quindi affermare che: • l’integrità dei giunti saldati viene mantenuta indipendentemente dal processo utilizzato nel taglio (cesoiatura, plasma WMS, plasma H35/N2); • è consigliato un trattamento di ogni superficie tagliata prima della saldatura per la completa conformità agli standard di saldatura; • il processo WMS è consigliato in quanto: - non compromette la saldabilità; - fornisce tagli di precisione; - può essere utilizzato su una più ampia gamma di spessori; - ha minori emissioni di fumo ed ossidi di azoto. La documentazione completa dei test di laboratorio e le relative conclusioni sperimentali sono disponibili presso la Thermal Dynamics e possono essere fornite facendone richiesta via email all’indirizzo: [email protected] +42% H35/N2 2500 WMS 2000 +18% +19% 1500 +16% +12% 1000 +0% 500 0 6 @ 100A 10 @ 100A 15 @ 200A 20 @ 200A 25 @ 300A Spessore lamiera (mm) e corrente di taglio Figura 4 - Il grafico evidenzia la differenza di velocità di taglio fra i processi WMS e H35/N2 su generatori UltraCut. 32 @ 300A La tecnologia Water Mist Secondary (WMS™ ) permette di contenere i costi di taglio di materiali non ferrosi e di migliorare le prestazioni degli impianti di taglio al plasma, aumentandone la flessibilità e allargandone il campo F. Monechi e G. Agazzi - Processi innovativi per il taglio di acciaio inox e alluminio. Il processo Water Mist Secondary (WMS) 0.007 0.006 Thickness [in] 0.005 Recast Layer HAZ 0.004 0.003 0.002 0.001 0 Al N2/H2O Figura 5 - I test di durezza di Knoop non hanno rilevato differenze tra i giunti dei campioni ottenuti dalle 3 diverse tecnologie di taglio (cesoia, plasma WMS e plasma H35/N2). di applicazione. In particolare il processo WMS aumenta notevolemente la velocità di taglio su spessori medio-alti permettendo una riduzione dei tempi di lavorazione. Caratteristiche del taglio WMS™: • Materiali: inox, alluminio ed altri metalli non ferrosi. • Gamma spessori: da 0.5 a 45 mm. • Qualità: taglio verticale, senza bava e Al H35/N2 SS N2/H20 SS H35/N2 Figura 6 - Il grafico mostra i risultati dei test sulla zona di ricottura (Recast Layer) e la zona termicamente alterata (HAZ) per i due processi di taglio plasma e per i due materiali trattati. leggermente ossidato, minima distorsione termica su materiali sottili. • Produttività: elevate velocità di taglio. • Costi di taglio: molto ridotti. • Semplicità: ampia finestra di regolazione del processo. La tecnologia WMS™ è disponibile di serie sui generatori per taglio automatico della gamma UltraCut da 100 a 400 A. Figura 8 - Generatore UltraCut durante il taglio di alluminio di 10 mm. Franco MONECHI, dal 2006 è Vice Presidente Sales&Marketing per Europa, Medio Oriente ed Africa della Thermadyne Industries, leader mondiale nella produzione di impianti ed accessori per taglio plasma e saldatura. Dal 1985 al 2005 ha lavorato per la CR Electronic di Firenze, azienda specializzata nella produzione di impianti per taglio al plasma e laser, ricoprendo vari ruoli fra cui, dal 1995 al 2005, quello di Export Sales & Marketing Director. Figura 7 - Esempio di taglio su acciaio inox di 12 mm con processo WMS™. Taglio dritto ed esente da bave. Giovanni AGAZZI, dal 2002 è Regional Business Manager per i prodotti Automazione della Thermadyne Industries per il Sud Europa. Dal 2002 al 2006 ha partecipato attivamente alla definizione e messa a punto della nuova serie di generatori e torce ad alta precisione a marchio Thermal Dynamics. Dal 1999 al 2001 impiegato presso Thermadyne Italia quale responsabile vendite prodotti automazione. Dal 1987 al 1998 ha lavorato presso la ESAB Saldatura quale responsabile del servizio assistenza per impianti saldatura e taglio. Dal 1975 al 1987 impiegato presso la FBM Hudson di Milano prima come assistente e poi come responsabile del servizio manutenzione. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 605 “Cerchiamo di rendere migliore il vostro lavoro e la vostra vita.” DELVIGO COMMERCIALE Supporti ceramici per la saldatura MATAIR Forni, aspirazione e riciclaggio dei flussi CETh, trattamenti termici DELVIGO COMMERCIALE Loc. Cerri, 19020 Ceparana di Follo SP Tel. 0187931202 fax 0187939094 e-mail [email protected] www.delvigo.com Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing welded structures and components (°) G. Muravin * B. Muravin * L. Lezvinsky * Summary / Sommario Increasingly severe requirements for the safety and reliability of potentially dangerous equipment and structures stimulated us to create and develop a new AE technology that would also make it possible to reveal, identify and assess the danger level of individual and interacting flaws according to fracture mechanics criteria. We started this work at the 1980s and created our “The Quantitative Acoustic Emission NonDestructive Inspection (QAE NDI) technology”. These innovations made it possible to carry out pioneer investigations and establish previously unknown dependences, phenomena and criteria. In this paper we shall describe a number of cases of catastrophic failures, peculiarities and results of using QAE NDI for inspection and assessment condition of welded structures, the results of verification tests. I sempre più severi requisiti per la sicurezza e l’affidabilità di attrezzature e strutture potenzialmente pericolose ha stimolato la creazione e lo sviluppo di una nuova tecnologia EA che rende anche possibile rilevare, identificare e valutare il livello di pericolosità di difetti singoli e di difetti interagenti (°) Memoria presentata a EUROJOIN 7 - GNS5 - Technical Session: “ Diagnostics and NDT on welded components and structures” Venezia Lido, 21-22 Maggio 2009. * Margan Physical Diagnostics Ltd. - Israel. in accordo ai criteri della meccanica della frattura. Questo lavoro è iniziato nel 1980 ed è stata creata la tecnologia “Quantitative Acoustic Emission Non-Destructive Inspection” (QAE NDI). Questa innovazione ha permesso di svolgere indagini all’avanguardia e di conoscere correlazioni, fenomeni e principi prima sconosciuti. In questo lavoro vengono descritti un certo numero di casi di avvenimenti disastrosi, le caratteristiche e i risultati dell’utilizzo del QAE NDI per l’ispezione e la valutazione dello stato delle strutture saldate in diversi settori industriali e i risultati delle prove di verifica. Keywords: Acceptance; acoustic emission; chemical engineering; corrosion; cranes; defects; fracture mechanics; hydrogen embrittlement; J integral; nondestructive testing; nuclear engineering; oil industry; other NDT methods; pipelines; power stations; pressure vessels; stress corrosion; tubes and pipes; welded joints. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 607 G. Muravin et al. - Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing, ecc. rosion cracking, which is usually characterized by systems of cracks; 9% were caused by mechanical or thermal fatigue and 11% by water shock, dynamic load, erosion, construction defects/errors and unknown causes. 1. Fracture, damage and catastrophe due to loss control of welded high pressure equipment and piping 1.1 General Damage and failures in high-pressure equipment and in high-energy piping have increased significantly during the second half of the twentieth century, despite improved construction procedures and the high quality of materials used. The result has been a grave expansion in the number of injuries, deaths, ecological disasters, and their social and economic consequences. This trend is apparent from a brief analysis of rapidly developing industrial activities in the world, such as chemical, refinery and gas-treatment enterprises, conventional and nuclear power industries, construction, and others. 1.2 Nuclear power industry From 1960 through 2005, more then 2500 pipe failures were reported from countries around the world including the USA, countries of the former Soviet Union, Europe and Asia [1, 2] amounting to a total of about 500 commercial nuclear power stations in operation. The information includes the number of failures per year, pipe sizes, welds and types of failures for different reactor systems. The sources include “only those failures that were considered to be safety-significant”. Many “non-significant” failures were either not reported or not included in the database. According to surveys done during the years 19811985 there were more than 100 unexpected stoppages in 25-30% of existing reactors. The resulting loss of production caused financial losses of approximately 50 million US dollars for each reactor. Sources indicate that more than 80% of the main failures in nuclear power station piping were caused by stress cor- 608 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 1.3 Millions of kilometers of high energy piping of chemical, refinery, fossil power plants, and high energy reactors is a cause for alarm [3] Our investigations and statistical analysis revealed that three or four failures occur annually for every thousand kilometers’ length of industrial pipelines that are seven to ten years old. The number of breakdowns increases by a factor of twelve in pipelines that have been in use for more than fifteen years [3]. The annual cost of inspecting these pipelines is between ten and fifteen percent of their total cost. The main reasons for flaw development include age related degradation of a steel, fatigue cracks development, reduction of wall thickness, electrochemical corrosion and erosion, different types of hydrogen embrittlement and hydrogen induced cracking, stress corrosion cracking, etc. The last defects can be transformed into systems of cracks, which are unpredictable and hardly recognizable flaws by conventional, NDI methods. More than eighty percent of all pipeline failures are caused by defects of this kind. The costs of an “ordinary” pipeline fa i l ure m ay be as much as s everal hundred thousand dollars. However, pipeline disasters can also be the cause of hundreds of death and injuries. The survey of accidents and loss of control in the world shows that: • Electrochemical corrosion, microand macro cracks, stress corrosion cracking and hydrogen embrittlement are major problems. The main failures in underground LPG pressure vessels (80% of cases) were caused by electrochemical corrosion and corrosion fatigue cracking. Stress corrosion cracking and hydrogen embrittlement are the main factors of failure (80% of cases) for ammonia, hydrogen, chlorine, and special pressure vessels. • Ultrasound is not an effective method for SCC and hydrogen embrittlement detection. The chance of human error is high and accidents sometimes occur immediately after inspection of structures by traditional statistical NDT techniques. • Flaw evaluation criteria are not sufficiently developed for assessment of flaw danger level and remaining lifetime of pressure vessels and pressurized pipes that contain systems of flaws, or which have undergone stress corrosion and/or hydrogen attack. 1.4 Cranes Investigations [4] have shown that the number of cases of damage in cranes increased significantly during the second half of the twentieth century. Some three to four failures occur annually around the world for every thousand cranes that are seven to ten years old. The number of breakdowns increases by a factor of twelve in cranes that have been in use for more than fifteen years. The main reasons for cranes failures (80% of cases) are mechanical and thermal fatigue cracking, pitting, electrochemical corrosion and corrosion fatigue. Stress corrosion cracking, and hydrogen induced degradation and cracking are observed in 15% of cases. The remaining 5% of failures are associated with steel degradation, interaction of pores, inclusions, de-bonding of inclusions, micro- and macro cracks nucleation, development and interaction. The high number of accidents, many of which are fatal (an average of 120 peoples per year were killed in crane accidents in the USA between 2000 and 2007 years). The social and economical losses resulting from them has shown the need for creating new rational methods for inspection and evaluation of the condition of cranes to prevent catastrophic failures and to extent the service life of cranes. 1.5 Other applications 1. Examination of submarine shells for revealing and assessment of flaws (micro- and macro- cracks, SCC, plastic deformation development, inclusions, etc.): - during welding process or cool down; G. Muravin et al. - Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing, ecc. - after collisions or/and fire; - for determining allowable depth of diving. 2. Inspection pressure vessels and piping for revealing and assessment flaws (micro- and macro- cracks, SCC, hydrogen embrittlement, leaks, plastic deformation development, inclusions, etc.). 3. Revealing, typifying, and assessment flaws in welded structures after fire, and determining their chances of repair and usage after repair. 2. Acoustic emission indications of flaws developing in welded high energy equipment and structures 2.1 QAE NDI Was created and successfully used for revealing, classifying, and assessment flaws in operated high energy piping of nuclear and fossil power plants [5-10]; high pressure reactors, vessels, and piping of chemical and refinery plants [3, 11-13]; different civil and military structures subjected to fires, explosions, and other extraordinary circumstances. Different types of cracks, corrosion (electrochemical corrosion, pitting, corrosion-fatigue, fretting corrosion, stress corrosion cracking, hydrogen embrittlement, coustic corrosion, etc.), creep at different stages of development, fracturi n g a n d d e - b o n d i ng of i nc l usi ons, systems of interacting micro-cracks, we r e f o u n d a n d ve ri fi e d by NDI methods and approved during metallurgical examinations. Using QAE NDI authors examined different types of steels in laboratory conditions, inspected specimens and tubes with natural and artificial flaws and created the AE data base (“AE fingerprints”) for different types of flaws. This information, except patented know-how, one can find in [3]. The investigation of interdependence between AE and mechanical characteristics of steel and the establishment of criteria of fracturing performed on specimens with fatigue cracks that had been in operation ~ 250.000 hours and on specimens from new steel established that existence of creep damage decrease: • Fracturing load approximately 2-2.5 times. • Time to unstable crack propagation on 10-15%. • The mechanical energy necessary for fatigue cracks propagation (JIc- value) about three or four times. • Cumulative AE energy corresponded to JIc- value about 2-2.5 times. It was established as well: • The existence the linear dependence be t w een acous tic emis s ion and mechanical power. • The opportunity of recognizing with high correctness AE signals for the most important for practical NDI stages while J-integral values of flaws equal 0-0.05 J/J Ic; 0.05-0.075 J/JIc, and 0.075-0.1 J/JIc. Experiments on specimens extracted from new and old welded pipes [6, 8] allowed verification during metallurgical inspection the presence of inclusions, de-bonding and fracturing hard inclusions, as well as individual slag, chain of slag, and industrial defects in weld joints. 2.2 Revealing stress corrosion cracking, hydrogen embrittlement and hydrogen induced cracking, caustic corrosion cracking in steels used in nuclear, chemical and refinery plants [1-3, 5-13, 14-17] It is known that stress corrosion cracking, hydrogen embrittlement and hydrogen induced cracking, and caustic corrosion cracking are usually characterized as unpredictable and are not easily recogni z able by conventional N D I methods. Due to above we have: 1. Inspected a number of welded specimens extracted from high energy equipment and piping, pressure vessels, reactors, fractionators, deaerators, shells and bodies in nuclear power plants, chemical and refinery industries. 2. Revealed, identified, and assessed the danger level of individual and interacting flaws according to fracture mechanics criteria, and establish: - Interdependence between the J-integral value of the revealed flaw and the remaining lifetime of tubes. - Relevant design criteria for acceptable J-integral values of flaws for the specific tubes and criteria for rejecting of tubes from operation. - That the main crack in a system of micro-cracks under d y n a m i c loading could start to propagate earlier and faster, and for greater lengths of time than an individual main crack. This can lead to a significant decrease in the lifetime of specimens and tubes, which have been undergone stress corrosion attack and hydrogen embrittlement. - The optimal interval between repeated inspections (monitoring) of operating piping with individual defects and systems of interacting flaws. 2.3 Other applications The authors inspected civil and military pressure vessels, high pressure equipment and high energy piping during hydraulic tests. Models shells of submarines and bathyscaphes were examined during hydraulic tests in external pressure vessels. Cranes w ere tes ted under st a b l e and variable loads, as required by standards. In those ideal conditions (background noise was absent) indications of micro- and macro- cracks, fatigue cracking, pitting, electrochemical corrosion, corros ion fatigue, S CC, h y d r o g e n embrittlement, leaks, plastic deformation development, fracturing and debonding of inclusions were found and verified. Examination of weld joints on the above-mentioned equipment and structures was performed also after accidents, fire and explosions. In these cases, the revealing, typifying, and assessment of flaws were performed us ing our patented technol o g y f o r determining the chances of shell and equipment repair and usage after the repair. Our investigations of failures in different metal structures using alternative NDI techniques (UT, X-ray, TOFD, metallurgical investigations, etc.) have established that a defect can be detected and distinguished with a reliability of not less than 85%, if the J-integral value of a flaw is less than about to 0.05 JIc under the designated operational load. The reliability of defect detection is about 95%, when the stress intensity corresponds to 0.1 JIc and more. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 609 G. Muravin et al. - Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing, ecc. 3. Revealing, identifying, and assessing flaws in operating high energy equipment and piping 3.1 The specifics of AE signal acquisition and treatment in high energy piping. Determination flaw type and assessing its danger level [3, 6, 7, 9, 11, 16-18] Usually authors have measured AE in high energy equipment under two different operational regimes: the first, under stabilized temperature and pressure; and the second, while these characteristics varied with time. The measurements under stable condition enable flaws to be revealed with low stress intensity since the background noise is relatively stable and having Gaussian-like distribution if AE signals are recorded in a wide band; and Relaylike distribution in case of a narrow band usage. Deviations from this show the existence of several independent mechanisms of deformation. Using this property, the analysis of the AE signals flow makes it possible to establish and segregate signals that could indicate flaw development. This involves the following stages: • For each AE signals’ parameter, the average (AN) and standard deviation (SN) of N preceding signals’ is evaluated. The value of N depends on the specifics of the noise distribution at the time of measurement and usually remains constant throughout the measurements under stable operational conditions. • The flow of the AE signals parameters recorded during the measurements is normalized in time. From each signals’ parameter AN plus three SN is reduced. AE signals parameters that have positive values after normalization are distinguishable from the background noise and these are the signals we are interested in. The AE measurements under variable load were performed when was difficult to stabilize operational conditions or when it was necessary to identify the dynamic range of flaw danger levels. The analysis of the background noise is more sophisticated in this type of measurement. The AE signals’ flow may fluctuate significantly during the measurements. 610 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 This reduces the efficiency of the background noise evaluation. Therefore the normalization procedure in this case involves several additional operations: • Autocorrelation analysis is used with every time step to evaluate the most suitable N value at this particular moment. • The least square method is applied for more accurate evaluation of the flows’ estimated average AN. All the above in combination with other additional service actions enables the segregation of AE signals that could contain information about flaw development or could be attributed to different types of background noise. Out of the potential sources of AE, we tried to identify the AE data associated with flaw development, establish their location, type and assess the flaw danger level. For these reason we: 1. Carried out non-linear filtering of the background noise. 2. Plotted the probability density graphs of AE signals “energy-average frequency” at all of the measurement points. 3. Calculated the ellipses of dispersion “energy-average frequency” of AE signals in suspected zones and compared them with AE “fingerprints” of different flaws. After the flaw type was established, we determined their danger level (J/J Ic value) for the specific material. An example of these calculations one can find in [3]. 3.2 Determination of flaw location The reliability of the traditional AE linear location method decreases significantly when increased quantity of signals is recorded simultaneously at different sensor locations. Currently available AE systems are not designed to handle this. Therefore, we: • Located zones and determined the position of flaws based on the attenuation with distance of the cumulative AE energy, average frequency, and amplitude. • Selected events with energy and frequency bands specific for flaw development. The reliability of combined methods provided flaw location with errors of not more than 10% of the distance between adjacent sensors. 3.3 Criteria for acceptable flaw danger level and rejection of equipment and/or tubes from operation. Interdependence between the J-integral value of identified flaw and the remaining lifetime of high energy equipment and piping that contain a system of flaws Quantitative Acoustic Emission (QAE) technology, physical and mathematical models were created for the reliable and precise evaluation of the remaining lifetime of tubes that contained single fatigue cracks and had undergone age related degradation, or had undergone age related degradation and/or stress corros ion cracking (S CC). T h e se allowed establish: 1. The dependence of remaining lifetime on the J-integral value of the flaw. 2. Relevant design criteria for acceptable J-integral values of flaws for the specific tubes and criteria for rejecting tubes from operation. Particularly, the bench mark of structural integrity transformation (the moment of intensive local plastic deformation development, accompanied by the appearance of signals having characteristic indications of continuous AE) corresponds to J > 0.1 J/JIc. 3. Whether the main crack in a system of micro-cracks under dyn a m i c loading could start to propagate earlier and faster, and for a greater length than an individual main crack. 4. An increase in the J-integral value of a main crack and significant decrease in the lifetime of specimens that had undergone stress corrosion attack. 5. Increased frequency, count rate, and standard deviation of the AE signals. 6. Tubes with individual fatigue cracks that have a J-integral value close to or more than 0.1 J/J Ic can be destroyed within 0.3 N failure (the deviation of res ults equals about 10%). T h e remaining lifetime of tubes that had undergone age-related degradation and SCC is significantly lower. Laboratory experiments and failure analysis of destroyed tubes from LDPE reactors established that the lifetime decreased up to 15 times compared to material in original condition. Due to this, the rejection of a tube should be considered if it has one or more individual flaws, or a system of flaws G. Muravin et al. - Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing, ecc. with a J-integral value equal or greater than 0.1 JIc. 4. Verification test. Revealing, identifying, and assessing flaws by local NDI methods and metallurgical investigations More than 150 operating high energy piping were inspected and monitored from 1999 till 2009. As a result, a significant number of flaws such as creep at stage 3a-3b, closed-edge micro-cracks, systems of randomly dispersed pores and inclusions, plastic deformation development around them, individual micro- cracking, SCC, caustic corrosion cracking, and hydrogen embrittlement were revealed, identified and assessed in different units. The findings and flaw danger level assessments by QAE NDI were verified and confirmed independently by different NDI methods including time of flight diffraction (TOFD), focused array transducer system (FATS), magnetic particles (MT), ultrasonic test (UT), X-ray, replication, metallurgical investigations and others. This was done using specific rules described earlier [1, 2, 7, 18] and by comparing results traditional inspections obtained before with QAE NDI data. In all cases the results were compared after official submission of the QAE NDI report. Some of the case studies was described in [8, 14]. One of the most complicated cases of verification of QAE NDI findings and methods used for overcoming existing difficulties during the comparison of results were presented in [6]. 5. Conclusion 1. The investigations performed using Quantitative Acoustic Emission NonDestructive Inspection (QAE NDI) technology, methods of fracture mechanics, physics of solid, applied mathematics, and metallurgical investigations made it possible to establish previously unknown dependences, phenomena and criteria, such as: - Interdependence between AE characteristics of the revealed flaw and its danger level (the J-integral value). - Criteria for acceptable flaw danger level that would allow usage of high energy equipment and/or tubes in operation. Criteria for tube or equipment rejection. References [1] Muravin G., Muravin B., Lezvinsky L., Axelsson R. and Johansson L.: «Evaluation of Acoustic Emission Technology to Locate Flaws With Small Stress Intensity, and Determine Their Type and Danger Level», 3rd International Conference on NDE in Relation to Structural Integrity for Nuclear and Pressurized Components, Seville, Spain, 14-16 November 2001. [2] Muravin G., Muravin B., Lezvinsky L., Axelsson R. and Johansson L.: «Evaluation of Acoustic Emission Monitoring of Water-Cooling System of BWR Reactor», 3rd International Conference on NDE in Relation to Structural Integrity for Nuclear and Pressurized Components, Seville, Spain. 14-16 November 2001. [3] Muravin G.: «Inspection, Diagnostics and Monitoring of Construction Materials and Structures by The Acoustic Emission Method», Minerva Press, London, 2000, p. 480. [4] Muravin G., Muravin B., Lezvinsky L.: «Acoustic Emission Non-Destructive Inspection Method for Cranes, Safety and Reliability of Welded Components in Energy and Processing Industry» Proceedings of the IIW International Conference, 10-11 July 2008, Graz, Austria, pp. 211-215. [5] Muravin G., Finkel V., Lezvinsky L.: «The Dislocation Mechanism of Creep Development in High Pressure and High Temperature Pipes and Possibility of Creep Revealing by Associated Acoustic Emission», Scientific Israel, ISSN: 15651533, vol 6. 2004, pp. 149-157. [6] Muravin G., Muravin B., Starosvetsky D. and Lezvinsky L.: «Revealing, Identifying and Assessing Flaws in Operating Equipment by the Acoustic Emission Image Recognition Method under Strong Background Noise Condition», Scientific Israel-Technological Advantages, Issues 3-4, Vol. 6, 2004, pp. 99-117. [7] Muravin B., Turkel E., Muravin G.: «Evaluation of the Use of Acoustic Emission Technology to Reveal Flaws With Small Stress Intensity in High Energy Piping and to Determine Their Type and Danger Level», Progress in Acoustic Emission XI. Proceedings of the 16th International Acoustic Emission Symposium, Tokushima, Japan, 12-15 November 2002, pp. 245-252. [8] Muravin B., Muravin G., Kravetz G. and Duchin Y.: «Quantitative Acoustic Emission Experience in Power Industry», The 18th International Acoustic Emission Symposium, The Japanese Society for Non-Destructive inspection, ISBN 4-93101808-8, Aoyama Gakuin University Japan, 25-26, July 2006, pp. 183-193. [9] Muravin B., Muravin G. and Lezvinsky L.: «Evaluating the Remaining Lifetime of Tubes Undergone Stress Corrosion Cracking by Quantitative Acoustic Emission Non-Destructive and Numerical Methods», Scientific Israel-Technological Advantages, Issues 3-4, Vol. 6, 2004, pp. 161-170. [10] Muravin G., Muravin B. and Lezvinsky L.: «Revealing, Identifying, Assessing and Monitoring Flaws in Water Cooling System of Operating BWR Reactors by Quantitative Acoustic Emission Method», OPE - International Conference & Exhibition on Pressure Vessels and Piping, February 7-9, 2006, Chennai, India, B 7-3 (I), pp. 1-13. ➠ segue Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 611 G. Muravin et al. - Applications of quantitative acoustic emission non-destructive inspection technology for testing, ecc. - Interdependence between the J-integral value of the revealed flaw and the remaining lifetime of high energy equipment and piping that contain a system of inclusions, micro-cracks, or had undergone stress corrosion cracking (SCC), coustic corrosion attack and/or hydrogen embrittlement. - The optimal interval between repeated inspections (monitoring) of the equipment together with the time of analysis and decision. 2. As results of using QAE NDI technology for inspection and assessment condition of welded high energy equipment and piping, pressure vessels, reactors, fractionators, deaerators, shells and bodies and other structures in fossil and nuclear power plants, chemical and refinery industry, metal bridges, cranes, ships were prevented accidents, failures and catastrophes due to loss control, great social and economical losses. Prof. Dr. Gregory MURAVIN, specialist in the area of Non-Destructive Inspection, fracture mechanics (Dr. Sci 1986), solid-state physics (Phd 1973) have developed advanced acoustic emission methods for revealing, classifying, and assessment flaws in different structures. These methods enabled him to inspect personally the biggest bridges in Europe, metro stations, tunnels, plants, foundations of nuclear power stations, buildings in landslide conditions, various civil and military structures subjected to fires, explosions, and other extraordinary influences. Methodologies developed by Prof. Muravin open also new, unique possibilities for the development and manufacture of new types of composite materials and concrete with predetermined qualities. Prof. G. Muravin has elaborated Quantitative Acoustic Emission Non-Destructive Inspection that has been used successfully for inspection in service high energy piping of nuclear and fossil power plants, high pressure piping and reactors of chemical and refinery plants. Prof. Muravin have published book “Inspection, Diagnostics and Monitoring of Construction Materials and Structures by The Acoustic Emission Method’’, Minerva Press London, 2000, 478 p. and above 300 articles in scientific magazines in the USSR, USA, Japan, Germany, Sweeden, France, Belgium, Spain and other countries, where he took part in international conferences and lectured. He has 30 inventions. [11] Muravin G., Muravin B., Adams C.W. and Lezvinsky L.: «Evaluating the Remaining Lifetime of Tubes Undergone Age Related Degradation and Stress Corrosion Cracking by Quantitative Acoustic Emission NDI and Numerical Method», 8th International Conference on Operating Pressure Equipment, April, 2005, Melbourne, Australia, pp. 20-30. [12] Muravin G., Muravin B., Lezvinsky L.: «Assessment Structural Integrity of Operated High Energy Equipment and Piping of Fossil, Nuclear, Chemical and Refinery Plants by Quantitative Acoustic Emission Non Destructive Inspection Method», Proceeding of the Ninth International Conference on Engineering Structural Integrity Assessment. At Beihang University Conference Centre, Beijing, PRC, 15-19 October 2007. EMAS Publishing, pp. 646-649. [13] Muravin G., Muravin B., Kralj S., Garasic G. and Vrucinic G.: «Investigation of Weld Joints of LPG Pressure Vessel Made From A516 Grade 70 Steel», 60th Annual Assembly and International Conference, July 1-8, 2007, Dubrovnik & Cavtat, Croatia, Proceeding of the IIW International Conference WELDING @ MATERIALS TECHNICAL, ECONOMIC AND ECOLOGICAL ASPECTS, pp. 465-474. [14] Muravin G., Muravin B., Lezvinsky L. and Tolksdorf E.: «Revealing and Assessment Age Related Degradation and Industrial Flaws in High Energy Piping and Headers of Fossil Power Plants by Quantitative Acoustic Emission Non-Destructive Method», OPE - International Conference & Exhibition on Pressure Vessels and Piping, February 7-9, 2006, Chennai, India, B 7-8, pp. 1-15. [15] Muravin G., Muravin B. and Lezvinsky L.: «Inspection of De-aerators by the Quantitative Acoustic Emission Method», The 17th International Acoustic Emission Symposium, November 9-12, 2004, Tokyo Metropolitan University, Tokyo, Japan, pp. 147-154. [16] Muravin G., Muravin B. and Lezvinsky L.: «Evaluation of Acoustic Emission Technology to Locate Flaws in Glass-Lined Equipment and Determine their Type and Danger Level», The 17th International Acoustic Emission Symposium, November 9-12, 2004, Tokyo Metropolitan University, Tokyo, Japan, pp. 155-162. [17] Muravin G., Adams C., Muravin B. and Lezvinsky L.: «Revealing Systems of Flaws in High Pressure Reactors Operating under Dynamic Pulse Loading», Proceedings of SPIE - Noise and Information in Nanoelectronics, Sensors and Standards II, May 26-28, 2004, Maspalomas, Gran Canaria, Spain, pp. 409-419. [18] Muravin G., Adams C., Muravin B., Turkel E. and Lezvinsky L.: «Quantitative Acoustic Emission NDI for Analyzing Dynamic Fracture», 16th World Conference of Nondestructive Testing, August 30-September 3, 2004, Montreal, Canada. 612 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 www.grafocom.it Ecco il nostro DNA. {Personalizzazione} {Qualità} {Prestazioni} {Sicurezza} {Innovazione} {Tecnologia} {Made in Italy} {Affidabilità} TTECNOELETTRA ECNOELETTRA S S.p.A. . p. A . via Nazionale, ziona 50a-70 - 23885 Calco [LC] Italy - tel. +39 039 9910429 - fax +39 039 9910431 - [email protected] - www.tecnosa.it www.tecnosa.it International Institute of Welding Fa t i g u e d e s i g n o f w e l d e d c o m p o n e n t s o f ra i l wa y vehic les - Influence of m a n u fa c t u r i n g c o n d i t i o n s a n d w e l d q u a l i t y ( °) M. Kassner * M. Küppers ** C.M. Sonsino ** G. Bieker *** C. Moser **** Summary 1. Introduction For the design of railway vehicles, there are different standards and guidelines. The primary standards are DIN EN 12663 [1], for the evaluation of car body, and DIN EN 13749 [2], for the evaluation of bogie frame. These standards co n ta in lo a d a s sum pt i ons for t he strength evaluation and requirements for the fatigue design of welded components, but no fatigue strength values. These values are presented in special guidelines for application in railway vehicles, e.g. in the German guideline, DVS 1612 [3] and in the international (°) Doc. IIW-2116-10 (ex-doc. XIII-2267-09/ XV-1313-09), recommended for publication by Commission XIII “Fatigue of Welded Components and Structures” and by Commission XV “Design, Analysis and Fabrication of Welded Structures”. * ALSTOM Transport Germany GmbH - Salzgitter (Germany). ** Fraunhofer Institute for Structural Durability and System Reliability LBF - Darmstadt (Germany). *** Bombardier Transportation - Siegen (Germany). **** Siemens Transportation Systems - Graz (Austria). The weld quality has a significant influence on the fatigue strength of welded joints and components. In the industrial field, there are different manufacturing conditions and as a consequence of this, the weld quality can vary considerably. Therefore, fatigue tests of different joint types were performed, analysing the influence of manufacturing conditions and of weld quality on the fatigue strength of welded components of railway vehicles. For these fatigue tests, typical welded joints with the significantly different notch effect were selected, i.e. butt weld specimens with relatively low notch effect and cruciform joints with relatively high notch effect.These specimens were made under typical industrial conditions by three different companies from the railway industry (Bombardier, Siemens, and ALSTOM).Thus, they represented the weld quality level of this industrial field. Prior to the fatigue testing of these specimens, the weld quality was checked in accordance with the criteria of the DIN EN 15085, which is based upon the general weld quality standard DIN EN ISO 5817. On the basis of the result of this weld quality inspection, most specimens have the quality level B relating to DIN EN ISO 5817.The fatigue tests under axial loading show a significantly higher fatigue strength level for the nominal approach in comparison with IIW Recommendations. However, the determined fatigue stress range of both joint types investigated is conservative, in comparison with the allowable fatigue strength of the actual guidelines or standards applied in the railway industry. For both joint types investigated the relevant notch stress range was determined based on the results for nominal fatigue strength.The fatigue strength differences between the notch stress range of the test results and the notch fatigue resistance of the IIW Recommendations are significantly less than the differences in the nominal strength comparison.The determined nominal fatigue strength values of the investigated welded joints correspond to the weld quality level B, as defined by DIN EN ISO 5817, and additionally, to the requirement of angular distortion ≤ 1°. Furthermore, the determined nominal fatigue strength values of the cruciform joints is related to the throat thickness ≥ 0.75 × plate thickness and to the root face length ≤ 0.75 × plate thickness. In summary, this investigation shows the fatigue strength potential for welded components in the field of the railway industry.The results provide useful information for the economical and safe fatigue design of welded components, depending on the manufacturing conditions and the real weld quality. KEYWORDS: Fatigue strength; Fatigue tests; Imperfect shape; Notch effect; Quality; Quality control; Railways; Reference lists; Steels; Stress analysis;Welded joints. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 615 M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality UIC guidelines, ERRI B12 / RP17 and RP 60 [4, 5]. The fatigue strength level of these guidelines is quite different from the fatigue strength contained in the IIW Recommendations [6], Eurocode 3 [7] or German FKM-Guideline [8]. There are various reasons for this fatigue strength difference, i.e. the consideration of mean and residual stresses [9, 10], of the thickness influence and of the weld quality. An important influence on the fatigue strength of welded joints is the realized weld quality, which depends on manufacturing conditions. Of prime importance is the weld geometry, for example, the misalignment, the weld toe and the weld root geometry (rootside drop-thru). In the railway vehicle industry, manufacturing conditions correspond to good workmanship with respect to shop fabrication. An open question is the influence on the fatigue strength of such welded components, especially relating to the fatigue strength level in the IIW Recommendations. In order to clarify this subject, special fatigue tests were carried out with different welded specimens made by several railway vehicle manufacturers of bogies (Bombardier, Siemens, and ALSTOM). For these fatigue tests, specimens of typical welded joints with significantly different notch effect were selected, i.e. butt weld specimens with relatively low notch effect and cruciform joints with relatively high notch effect. These specimens were made under typical industrial conditions so that they represented the weld quality level of this industrial field. Before the fatigue testing of these specimens, the weld quality was checked on the basis of the criteria of DIN EN 15085 [11], which are based on the general weld quality standard DIN EN ISO 5817 [12]. 2. Investigation and results 2.1 Welded specimens The shape and size of the investigated welded specimens are presented in Figures 1 and 2. The material for both of these specimen types is the normal structural steel S355J2 (1.0577), with the yield strength of 355 N/mm² and the ultimate tensile strength of 520 N/mm², according to DIN EN 10025-2 [13]. The thickness of the specimens is the mean structural thickness for bogie frames (t = 10 mm). The fabrication of the investigated specimens was carried out under normal conditions for the railway vehicle industry. All specimens were manually welded with the metal active gas process. Table 1 contains details of the welding process. The parameters of the welding process were documented. The specimens were made by the cutting of long, welded plates. Therefore, the residual stresses are very low and the fatigue strength of the specimens is dependent on the mean stress. The butt welds were welded with two weld passes and on temporary backing by 2 manufacturers (single V-butt joint) and, from both sides of the plate, by one manufacturer (double V-butt joint). The cruciform joints were produced with 4 fillet welds with a single pass. The throat thickness of the fillet welds was specified as a = 5 mm in order to obtain the same thickness for weld seam and plate cross-section. However, all manufacturers have realized a significantly higher throat thickness for the fillet welds (as presented in Table 2 and Figure 3) which contain the metallographic sample of a cruciform joint specimen. The throat thickness was determined by metallographic samples. Therefore, the determined throat thicknesses include the degree of welded penetration. The nonwelded inner gap of these specimens is named the root face length g (also referred to as root gap, see 3.2.2). The values of Table 2 are mean values. Hence, direct conclusions to single test results are conditionally possible. 2.2 Inspection of weld quality For railway applications, the relevant criteria of weld quality are given in DIN EN 15085 [11], which is based on the general weld quality standard DIN EN ISO 5817 [12]. This means that DIN EN 15085 [11] and DIN EN ISO 5817 [12] contain identical limits for weld quality criteria in relation to weld quality levels. The weld quality inspection was carried out by the Institute of Welding of Technical University Braunschweig, referring to the criteria of DIN EN ISO 5817 [12] and, in addition, to the angular distortion which is reported in [14]. This inspection included: 600 60 100 100 616 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 0 Figure 1 - Butt joint specimen. R8 Thickness tnom = 10 mm Full penetration butt-weld/ butt-weld with backside layer M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality Load carrying cruciform joint 40 600 10 Thickness tnom = 10 mm 10 100 Figure 2 - Cruciform joint specimen. Table 1 - Filler metal and shielding gas for the fabrication of specimens. Filler metal Shielding gas Manufacturer A Manufacturer B Manufacturer C EN 440-G46 4M G4Si1 EN 440-G4Si1 EN 440-G 42 4 MGO EN 439-M21 EN 439-M21 EN 439-M21 Table 2 - Mean values of weld throat thickness and root face length of cruciform joint specimens. Manufacturer A Manufacturer B Manufacturer C Throat thickness of fillet weld a [mm] 6.8 7.2 7.6 Root face length g [mm] 8.6 7.1 7.7 • visual inspection of all specimens, • liquid penetration test, • radiographic examination of butt joints, • surface inspection of cruciform joints and • measurement of weld contour by laser triangulation of the specimens. The details which follow outline the results of these quality controls: • Butt welds - we l d t o e a n g l e ≥ 1 5 0 ° ( a n g l e between the plane surface and a plane tangential to the weld run surface at the toe of the weld, according to imperfection No. 1.12 in DIN EN ISO 5817) - misalignment ≤ 0.1 × t - angular distortion ≤ 1° - porosity ≤ 2 %; max. ≤ 0.2 × t - clustered porosity ≤ 4 %; max. ≤ 0.2 × t - outer transition radius ≥ 1.0 mm - no continuous undercut or lack of fusion (results of visual inspection and liquid penetration test) - sh o r t i n t e r m i t t e n t u n d e r c u t ≤ 0.05 × t (accuracy of measurement ≤ 0.1-0.2 mm) • Cruciform joints - misalignment ≤ 0.1 × t - angular distortion ≤ 1° - determination of throat thickness a > 5 mm - outer transition radius ≥ 0.7 mm - no continuous undercut or lack of fusion (results of visual inspection and liquid penetration test) - sh o r t i n t e r m i t t e n t u n d e r c u t ≤ 0.05 × t (accuracy of measurement ≤ 0.1-0.2 mm). The summarized results of these quality controls are: • most of the specimens ➝ quality level B according to DIN EN ISO 5817 • some butt joints ➝ quality level C (weld toe angle) • some cruciform joints ➝ quality level C (misalignment, angular distortion) • for both specimen types ➝ small, exceeding the limit for quality level B. The butt welds with quality level C (4 specimens) deviate only marginally in the weld toe angle (148°) from the limit of quality level B (150°) of DIN EN ISO 5817. The quality level C of the cruciform joints (8 specimens) is related to weld toe angle, misalignment and angular distortion. The deviation of these imperfections is not more than 15%. In summary, the main quality level of the investigated specimens is B, as defined by DIN EN ISO 5817. In addition, it is interesting to compare these quality results with the weld clas s es of the new Volvo St a n d a r d [15, 16] because in this standard, the quality criteria correlate better with fatigue strength than in DIN EN ISO 5817. All investigated specimens corre- Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 617 M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality spond to the normal quality for the fatigue strength of this stand a r d ( w e ld c la s s VD). For some criteria, the high quality level is even fulfilled. Furthermore, additional metallographic investigations and hardness measurements show a typical metallurgical state f o r s u c h ty p e s o f welded joints and no noticeable problems. 2.3 Fatigue tests The fatigue tests were carried out by Fraunhofer Institute for Structural Durab i l i t y a n d S y s te m R e l i a b i l i t y L B F, Darmstadt, and are presented in [17]. These tests were executed under the following conditions: • per joint type, 3 × 9 specimens were tested by axial loading with constant amplitude and with stress ratio R = 0, • the failure criterion of fatigue strength was the rupture of the specimen, • N = 10 7 c y c le s o f t e st s we re t he maximum. Thereafter, unbroken Figure 3 - Metallographic sample of cruciform joint specimen. specimens were tested with higher load amplitude. The test results are shown in Figures 4 to 7 and in Table 3. These results are based on the evaluation of all fatigue tests per joint type. For the butt welds, the slope of the S-N curve as k = 4.4 is the mean value of the slopes which was determined by an individual evaluation of the specimens per manufacturer. This process corresponds Figure 4 - S-N curves of the investigated butt weld specimens. 618 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 to the general experiences for the test evaluation of fatigue tests with the relative flat slope of the S-N curve. Whereas for the cruciform joints, the slope of the S-N curve was calculated as k = 3.5 and the standard deviation of the slope as s = ±0.1449, based on all specimens of this joint type. Figures 4 to 7 also contain information about the position of crack initiation. The failure of the butt weld specimens started on the weld toe, whereas, for most cruciform joints, crack initiation was on the weld root. Depending on the crack initiation position, the fatigue strength amplitude was calculated: • for butt welds - in relation to plate cross-section and • for cruciform joints - in relation to the cross-section of fillet welds. The S-N curves of both joint types were determined by the following assumptions: • slope before knee point was derived from test results, • slope after knee point: k* = 22 in accordance with [6], • position of knee point was derived from test results, 2 x 106 cycles for butt joints 1 x 107 cycles for cruciform joints. Moreover, for both joint types, a scatter band T σ = 1:1.50 was assumed which corresponds to a standard deviation s = 0.069. The IIW Recommendations contain the same scatter band for welded M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality Figure 5 - Evaluation of the test results and comparison with relevant S-N curves in accordance with IIW Recommendations [6] for butt weld specimens. Figure 6 - S-N curves of investigated cruciform joint specimens. joints. A regression analysis of all cruciform joints shows a smaller scatter band (Tσ = 1:1.26 with the standard deviation s = 0.036). By a separate analysis relating to specimens of every manufacturer the S-N curves of the survival probability Ps = 50 % are different, but they are inside the scatter band T σ = 1:1.50. In Figure 4, for the evaluation of butt joints, a manufacturer’s influence can be seen, but the results of all butt weld specimens are inside the scatter band Tσ = 1:1.50. For the comparison of the test results with the IIW Recommendations, it is necessary to determine the nominal stress range Δσ n in accordance with [6, 18], related to the following criteria: • survival probability Ps = 97.7% • stress ratio R = 0.5 • N = 2 x 106 cycles. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 619 M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality Table 3 - Fatigue test results of investigated specimens - Stress range Δσn related to N = 2 x 106. Weld type Butt weld Cruciform joint Determined stress range Δσn related to N = 2 x 10 cycles, R = 0 and Ps = 50% 173 N/mm² 69 N/mm² Determined stress range Δσn related to N = 2 x 106 cycles, R = 0.5 and Ps = 50% (Δσn(R = 0.5) = 1/f2 x Δσn(R = 0) with f2 = 1.1 according to Figure 8) 158 N/mm² 63 N/mm² Determined stress range Δσn related to N = 2 x 106 cycles, R = 0.5 and Ps = 97.7% 115 N/mm² 50 N/mm² 6 Figure 7 - Evaluation of the test results and comparison with relevant S-N curves in accordance with IIW Recommendations [6] for cruciform joint specimens. The result of this determination is presented in Table 3 and in Figures 5 and 7. The stress range Δσ n (R = 0.5) for the stress ratio R = 0.5 was determined with the information in Figure 8. Therein, M1 and M2 are the mean stress sensitivities, which describe the decrease of stress amplitude σa dependent on mean stress σm (for example:σa = σa(R = -1.0) - M1 x σm for -1 ≤ R ≤ 0). The diagram in Figure 8 is valid for welded structures with a low residual stress state, which are dependent on mean stress. According to Chapter 2.1, the investigated specimens have low residual stress state. This corresponds to experience and knowledge about the fatigue testing of such specimens (small-scale specimens). In addition, during the fatigue tests, the low residual stresses are reduced due to the loading. 620 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 3. Analysis of test results and conclusions 3.1 Comparison of test results with relevant standards and recommendations for fatigue design Firstly, the test results are compared with the corresponding fatigue strength of the IIW Recommendations [6]. In this comparison, the FAT class, as defined in the older version of IIW Recommendations [19], is also included, which contains higher fatigue strength for the analysed welded joints. In Table 4, the various fatigue strength values are presented. The fatigue strength values of the investigated joints are significantly higher than the strength level of the current version of the IIW Recommendations [6]. This strength difference is less when compared with the older version of the IIW Recommendations [19]. This is an indicator of the influence of manufacturing conditions, with a better weld quality and a higher strength level. This is especially valid for controlled welded production (shop fabrication), present in the railway industry with the application of DIN EN 15085 [11]. For the fatigue strength difference of cruciform joints, a possible explanation is the consideration of realized throat thickness, which has an important influencing factor on fatigue strength. In the IIW Recommendations [6], the FAT 36 is not dependent on throat thickness. In the normal industrial fabrication of this weld joint type, a ratio of a/t = 0.5 is usually required, for example, in the railway industry, following the guidance of the relevant standard, DIN EN 15085. In that case, there is significantly higher M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality (St: welded joints of steel, Al: welded joints of aluminium alloy, Mg: welded joints of magnesium). Figure 8 - Mean stress dependence of fatigue strength of welded joints in accordance with [18]. fatigue strength. Because the fatigue strength level of the IIW Recommendations [6] is identical to those in E ur o c o d e 3 [ 7 ] a nd t he Ge rm a n FKM-Guideline [8], the comparison in Table 4 was created. Table 5 contains the comparison of the test results with the German guideline DVS 1612 [3] and International guideline of railway application ERRI B 12 RP 60 [5] and the German standard DIN 15018 [20], applied in the railway industry for fatigue design of welded joints. This comparison is carried out for the stress ratio R = 0 because, in some guidelines, the maximum fatigue strength for R = 0.5 is limited. In Table 5, the fatigue strength values correspond to the allowable fatigue strength of the various guidelines or standards. For these strength values, the reference basis is quite different. Other than the mentioned base of fatigue strength, further aspects are to be considered for this comparison. In ERRI B 12 RP 60, the fatigue strength values for bogie frames are related to an evaluation point close to the weld toe (distance ≤ 10 mm). Therefore, these are local strength values (near the structural stress), higher than the relevant, nominal, permissible stresses for these welded joints. F u r t h e r, i t i s t o b e c o n s i d e r e d t h a t welded joints of railway structures are evaluated with the maximum amplitude of all relevant loads against the endurance limit. Thus, the load assumptions included are higher than the loads in the normal service of these welded s tructures . This is one of t h e m a i n reasons why the application of DVS 1612 [3] and ERRI B 12 R P 6 0 [ 5 ] ens ures s afe w elded s truc t u r e s o f railway vehicles. These numerous factors can explain to a considerable extent the difference of strength level in the various guidelines. After comparison with the endurance limits of these guidelines, the strength level of the test results is not higher than in the respective guidelines or standards. In summary, the test results are sufficiently conservative in comparison with Table 4 - Results of fatigue tests in comparison with IIW Recommendations [6] - Δσ in N/mm². Results FAT class Enhancement factor between fatigue tests of fatigue tests of IIW Recommendations and IIW Recommendations (a) Δσ [N/mm²] 90 (b) Butt weld Cruciform joints (a) (b) (c) (d) (e) (f) 115 50 100 (c) 1.28 1.15 70 (d) 1.64 36 (e) 1.39 45 (f) 1.11 Related to survival probability Ps = 97.7%; stress ratio R = 0.5 and 2 Mill. cycles in accordance with [6]. Weld reinforcement < 10% of plate thickness, misalignment < 5% of plate thickness, NDT; in accordance with [6]. Weld toe angle ≥ 150° (equivalent to weld reinforcement < 10% of plate thickness), NDT; in accordance with the old version of IIW Recommendations [19]. Welded from one side without backing bar, misalignment < 10% of plate thickness, full penetration, root checked by appropriate NDT; in accordance with [6]. Relevant FAT class as defined in the current version of IIW Recommendations [6]. Relevant FAT class as defined in the old version of IIW Recommendations [19]. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 621 M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality Table 5 - Stress range of fatigue tests in comparison with the fatigue values of several relevant guidelines for railway application related to the stress ratio R = 0 – Δσ in N/mm². ERRI B 12 RP 60 - Version B [5] Standard, guideline Results of fatigue tests DVS 1612 [3] Base of fatigue strength values Survival probability Ps = 97.7% 2 x 106 cycles Survival probability Ps = 99.5% 2 x 106 cycles Butt weld 126 156 (C-) (a) 128 (E1) (b) 158 178 90 Cruciform joints 55 80 (F1) (c) 46 (F2) (d) 82 118 66 DIN 15018 [20] Bogie frame Survival probability Ps = 99.5%, 107 cycles as-welded state (a) (b) (c) (d) Weld toe angle > 150°. Related to weld toe. (e) With 10 % NDT and welded from both sides. the guidelines actually applied in the railway industry. In conclusion, for railway application, the determined nominal fatigue strength of the investigated welded joints is related to the following weld quality criteria: • weld quality level B related to DIN EN ISO 5817 [12] • angular distortion ≤ 1° • for cruciform joints or T-joints - throat thickness ≥ 0.75 × plate thickness - root face length (root gap) ≤ 0.75 × plate thickness. 3.2 Fatigue stress determination on the basis of the effective notch stress approach and comparison with IIW Recommendations For the evaluation of the determined fatigue strength, a notch stress analysis is useful, because the influence of the weld geometry can be better estimated (e.g. weld toe angle, weld reinforcement and throat thickness). For both types of investigated welded joints, the stress concentration factor is calculated by parametric formulae. The following comparison with the effective notch fatigue resistance of the IIW Recommendations [6] gives more details about the strength differences for the results of the investigated specimens. In the IIW Recommendations, the fatigue resista n c e f o r t h e e ff e c t i v e n o t c h s t r e s s approach is related to the replacement of the weld toe and weld root by the notch radius equal to 1 mm. 622 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Car body (f) thermal stress relief R≥0 Survival probability Ps = 90% safety factor: 1.33 2 x 106 cycles 125 (e) 75 (f) 40 Weld toe angle ≤ 150°. Related to weld root. Without NDT. 3.2.1 Butt weld The stress concentration factor for the weld toe of the butt weld can be calculated using several formulae. In [21], there is the following formula for the determination of this factor: (1) where θ is the weld toe angle (angle between the plane surface and a plane tangential to the weld run surface at the toe of seam, see also Chapter 2.2); r is the notch radius of the weld toe Parameter P 0 = 0.728; P 1 = 0.932; P2 = 0.382. This formula is applied in connection with the effective notch stress approach according to [6]. This approach refers to typical welded joints in industrial practice (butt welds and other) and supplies sufficient conservative results for the fatigue strength evaluation of welded joints (see [22, 23]). With this approach, it is impossible to consider the influence of the real variable weld toe radii on the fatigue resistance of welded joints, because the effective fatigue notch resistance is connected with the assumption of the notch radius r = 1 mm for the weld toe or weld root in calculation model. With the parameters of the investigated butt weld specimens • the plate thickness t = 10 mm and • the weld toe angle ≥ 150° for most specimens (equal to the requirement for the quality level B as defined in DIN EN ISO 5817 [12]) • notch radius r = 1 mm according to effective notch stress approach in [6] this formula delivers the stress concentration factor K t = 1.93. In accordance with the formula in [22], the stress concentration factor for the weld toe is Kt = 1.85. This result is close to the first calculation. By the multiplication of this stress concentration factor with the determined nominal strength for the butt weld (Δσ n = 115 N/mm²), the notch stress strength can be calculated for comparison with the effective notch fatigue resistance, as defined in the IIW Recommendations [6], which is FAT 225 relating to a reference effective notch radius equal to 1 mm, replacing weld toe and weld root notch. The results of this determination are contained in Table 6. The application of the effective notch stress approach requires the separate consideration of stress magnification due to the misalignment of welded joints. This means that the effective notch fatigue resistance of the IIW Recommendations does not include this effect, in contrast to the results of the investigated specimens. For the consideration of the misalignment effect, the IIW Recommendations [6] (Chapter 3.8.2, Table 3.8-2) contain the magnification factor k m = 1.1 relating to butt joints made in the shop in a flat position for effective notch stress assessment. By the multiplication of the effective notch M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality fatigue resistance of the test results with this factor km, the base is determined for the comparison with the notch fatigue resistance of the IIW Recommendations, as contained in Table 6. The relationship between the effective notch fatigue resistance, based on the test results and o n th e I I W R e c o m m e nda t i ons [6], shows a significantly smaller strength difference than for the equivalent comparison between the nominal fatigue strengths (Table 4). 3.2.2 Cruciform joint For this welded joint type, there are also different formulae determining the relevant stress concentration factor related t o w e ld e d to e a n d we l de d root . As defined in these formulae, the stress concentration factor Kt is dependent on the throat thickness a, root face length g and plate thickness t (Figure 9). In accordance with [22], this factor can be calculated for welded root with (2) With the parameters of the investigated cruciform joint specimens • the plate thickness t = 10 mm and • throat thickness a = 7.2 mm (mean value of all specimens) • root face length g = 7.1 mm (mean value of all specimens) • notch radius ρ = 1 mm according to effective notch stress approach in [6] this formula produces the stress concentration factor Kt = 2.96. By u s in g [ 2 1 ] , t hi s fa c t or c a n be calculated with nearly the same result as Kt = 3.05. The applicability of the formula in [22] is confirmed by [23] whereby, for a comparable cruciform joint (t = 12 mm, a = 5 mm), several Finite Element calculation results (mean value Kt = 5.61) are compared with the determination of the stress concentration factor according to [22] (Kt = 5.45). Analogous to the notch analysis of the butt weld, the notch fatigue resistance can be determined for the test results of the cruciform joints and compared with the relevant notch fatigue resistance according to the IIW Recommendations [6]. The test results of the cruciform joints are nominal fatigue strength values related to the throat cross-section. But the stress concentration factor K t after [21] or [22] is related to plate crosssection. For the notch stress determination of the cruciform joints, the relevant nominal stresses are to be calculated as follows: • Ratio between throat and plate crosssection: 2 × a/tplate = 2 × 7.2/10 = 1.42 • Nominal fatigue strength of test results related to: throat cross-section ➝ 50 N/mm² (see Table 4) plate cross-section ➝ 50 × 1.42 = 71 N/mm². The results of the notch stress determination are shown in Table 7. In this table, the misalignment of cruciform joint is additionally considered. According to the IIW Recommendations [6] (Chapter 3.8.2, Table 3.8-2), for this joint type, the misalignment effect is allowed with the magnification factor km = 1.05 for the notch stress assessment in the case of root crack initiation. The multiplication of the effective notch fatigue resistance of the test results with this factor k m supplies the base for the comparison with the effective notch fatigue resistance of the IIW Recommendations [6]. This comparison of the effective notch fatigue resistance is represented in Table 7. For the cruciform joint, the difference between this effective notch fatigue resistances, based on the test results and on the IIW Recommendations, is also considerably smaller than the equivalent comparison based on nominal fatigue strength (Table 4). 3.2.3 Conclusion of the notch stress determination For both of the weld types investigated, the fatigue strength differences between the notch stress range of the test results and the effective notch fatigue resistance of the IIW Recommendations are significantly smaller than the differences in the nominal strength comparison. At first, this confirms the applicability of the effective notch stress approach for the welded joints investigated. Indirectly, the smaller difference of the notch stress comparison shows that the determined nominal strength values are apparently realistic. The effective notch stress determination is based on the nominal stress results of these joint types. Moreover, the notch stress determination shows the importance of the consideration of the real weld geometry, which can also explain the nominal fatigue Table 6 - Comparison of calculated notch stress based on test results and effective notch fatigue resistance as defined by [6] for the butt weld. Notch fatigue Relationship Notch fatigue Nominal resistance between Effective resistance based fatigue based on the effective notch notch fatigue on the test Stress resistance Misalignment test results fatigue resistance as results with based on the test concentration factor km(c) without resistance based on defined by IIW misalignment factor K t results for misalignment Recommendations (d) the test results and effect 2 x 106 cycles effect on the IIW [N/mm²] [N/mm²] Recommendations 115 1.85 (a) 213 (b) 222 1.93 1.1 234 244 FAT 225 1.04 1.08 (a) Kt in accordance with [22]. Kt in accordance with [21]. (c) Misalignment factor k as defined by IIW Recommendations [6] (default value of effective k for butt joints produced in shop in flat position, which corresponds to the state of the m m investigated specimen). (d) Relating to t = 25 mm and k = 1.1 in accordance with IIW Recommendations [6]. m (b) Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 623 M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality thickness. A limitation of this notch stress analysis is that the cons ideration of angular distortion is missing. According to the IIW Recommendations, the e ff e c t i v e n o t c h s tres s approach requires that both misalignment and angular distortion be considered by the stress determination. 4. Summary Figure 9 - Geometric parameters of tensile loaded cruciform joint for notch stress analysis after [22]. strength difference. For this, there are the following possible reasons: • For the butt weld, the flat weld toe of quality level B (as defined by DIN EN ISO 5817) is considered to be insufficient. • For the cruciform joint, the real throat thickness and the root face length essentially influence the fatigue strength. An additional reason for strength difference could be the thickness influence. In the IIW Recommendations for the nominal fatigue strength, constant values are valid up to the plate thickness of 25 mm. In contrast to this fact, the formulae of the notch stress determination directly considers the actual plate The weld quality has a significant influence on the fatigue strength of welded joints and components. In the industrial field, there are different manufacturing conditions and, as a consequence of this, the weld quality can vary considerably. Therefore, fatigue tests of different joint types were carried out analysing the influence of the manufacturing conditions and of weld quality on the fatigue strength of welded components of railway vehicles. For these fatigue tests, typical specimens of welded joints with significantly different notch effect were selected, i.e. butt weld specimens with relatively low notch effect and cruciform joints with relatively high notch effect. These specimens were made under typical industrial conditions by three different companies from the railway industry (Bombardier, Siemens and ALSTOM). Thus, they represented the weld quality level of this industrial field. Before the fatigue tests of these specimens, the weld quality was checked in accordance with the criteria of DIN EN 15085 [11], w hich is bas ed o n t h e general weld quality standard DIN EN ISO 5817 [12]. Based on the results of this weld quality inspection, most specimens have the quality level B relating to DIN EN ISO 5817. The fatigue tests were carried out under axial loading with constant load amplitude, the stress ratio R = 0 and with a maximum of 10 7 cycles. The results of these tests show a significantly higher fatigue strength level for the nominal approach in comparison with the IIW Recommendations. However, in most cases, the determined fatigue stress range of both investigated joint types is conservative, in comparison with the allowable fatigue strength of the actual relevant guidelines or standards of the railway industry, when the relevant reference bases for strength values in these several guidelines are considered. The notch stress analysis of the tested specimens supplies more information on the fatigue strength difference because the weld geometry can consider, for example, the weld toe angle or root face length. For this analysis, the effective notch stress approach according to the IIW Recommendations [6] is applied, in w hich a notch radius r = 1 mm i s assumed for the weld toe or weld root in Table 7 - Comparison of calculated notch stress based on test results and effective notch fatigue resistance according to [6] for the cruciform joints. Nominal fatigue resistance based on the test results for 2 x 106 cycles 71 Relationship Notch fatigue Notch fatigue between effective Effective notch resistance based resistance notch fatigue fatigue resistance on the test based Stress Misalignment resistance based according results with on the test concentration factor km(c) on the test results to the IIW misalignment results without factor Kt and on the IIW effect misalignment Recommendations (d) Recommendations [N/mm²] effect [N/mm²] [6] 2.96 (a) 210 (b) 217 3.05 (a) 1.05 221 227 FAT 225 0.98 1.01 Kt according to [22]. Kt according to [21]. (c) Misalignment factor k = 1.05 according to IIW Recommendations [6] for root crack initiation (due to weld root failure, the misalignment of investigated cruciform joints is not signifm icant, according to [6] already covered in S-N curves km = 1.05). (d) Related to t = 25 mm and k = 1.05 according to IIW Recommendations [6]. m (b) 624 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 M. Kassner et al. - Fatigue design of welded components of railway vehicles - Influence of manufacturing conditions and weld quality the calculation model. The real weld toe radii are variable and have a significant influence on fatigue strength. But the effective notch stress approach does not allow for the consideration of different sizes of the weld toe radius. For both of the investigated joint types, the relevant notch stress range was determined based on the results for nominal fatigue strength, according to the effective notch stress approach. The fatigue strength differences between the notch stress range of the test results and the effective notch fatigue resistance of the IIW Recommendations are significantly smaller than the differences in the nominal strength comparison. There are the following possible reasons for the nominal fatigue strength difference: • The flat weld toe of quality level B of DIN EN ISO 5817 is considered insufficient in FAT class for butt welds in the IIW Recommendations. • For cruciform joints, the real throat thickness and the root face length essentially influence the fatigue strength. This is also considered insufficient in FAT for this joint type in the IIW Recommendations. • In the IIW Recommendations for the nominal fatigue strength, constant values are valid up to a plate thickness of 25 mm. In contrast to this fact, the formulae of the notch stress determination according to the effective notch stress approach [6] directly considers the actual plate thickness. The determined nominal fatigue strength values of the investigated welded joints correspond to the following weld quality criteria: • weld quality level B, as defined by DIN EN ISO 5817 [12] • angular distortion ≤ 1° • for cruciform joints or T-joints - throat thickness ≥ 0.75 × plate thickness - root face length (root gap) ≤ 0.75 × plate thickness. In summary, this investigation shows the fatigue strength potential for welded components in the railway industry. The results provide useful information for the economical and safe fatigue design of welded components, depending on the manufacturing conditions and the real weld quality. References [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] DIN EN 12663:2000 - Railway applications - Structural requirements of railway vehicle bodies - Beuth Verlag, Berlin, 2000. 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Sommario Progettazione a fatica di componenti saldati di veicoli ferroviari - Influenza delle condizioni di produzione e della qualità della saldatura La qualità delle saldature ha una notevole influenza sulla resistenza a fatica dei giunti e dei componenti saldati. Nel settore industriale ci sono differenti condizioni di produzione e, di conseguenza, la qualità delle saldature può variare notevolmente. Pertanto, sono state eseguite prove di fatica su diversi tipi di giunto, analizzando l’influenza delle condizioni di produzione e della qualità della saldatura sulla resistenza a fatica di componenti saldati di veicoli ferroviari. Per queste prove di fatica, sono stati scelti giunti saldati tipici con diversi e significativi effetti intaglio, ad esempio: campioni di giunti testa a testa, con effetto intaglio relativamente basso, e giunti a croce con effetto intaglio relativamente elevato. Questi campioni sono stati realizzati nelle tipiche condizioni di produzione da tre diverse società del settore ferroviario (Bombardier, Siemens ed ALSTOM), in quanto queste rappresentavano il livello qualitativo in saldatura di questo settore industriale. Prima di iniziare le prove di fatica su questi campioni, è stata verificata la qualità delle saldature in accordo ai criteri della norma DIN EN 15085, che si basa sulla norma generale per la qualità della saldatura DIN EN ISO 5817; a seguito dei risultati di questa verifica, la maggior parte delle saldature sono risultate del livello di qualità B secondo la norma DIN EN ISO 5817. Le prove di fatica con carico assiale mostrano un livello significativamente più elevato della resistenza a fatica con l’approccio basato sulle tensioni nominali in confronto con le Raccomandazioni IIW.Tuttavia, la variazione di tensione per fatica determinata su entrambi i tipi di giunto esaminati è conservativa in confronto alla resistenza a fatica ammissibile delle attuali linee guida o delle norme applicate nel settore ferroviario. Per entrambi i tipi di giunto considerati, la relativa variazione di tensione in corrispondenza dell’intaglio è stata determinata sulla base dei risultati di resistenza a fatica in termini di tensione nominale. Le differenze di resistenza a fatica tra la variazione di tensione in corrispondenza dell’intaglio derivate dai risultati delle prove e la resistenza a fatica in corrispondenza dell’intaglio delle Raccomandazioni IIW sono notevolmente inferiori rispetto alle differenze con la resistenza basata sulle tensioni nominali. I valori di resistenza a fatica, basata sulle tensioni nominali, determinati nei giunti saldati considerati, corrispondono al livello di qualità B della DIN EN ISO 5817 ed anche al requisito della distorsione angolare ≤ 1°. Inoltre, i valori di resistenza a fatica basata sulle tensioni nominali, rilevati nei giunti a croce sono legati ad una altezza di gola ≥ 0.75 dello spessore della lamiera e ad una dimensione della spalla ≤ 0.75. In sintesi, questa indagine dimostra la potenziale resistenza a fatica dei componenti saldati nel settore ferroviario. I risultati forniscono informazioni utili per la sicurezza e la progettazione a fatica di componenti saldati, a seconda delle condizioni di produzione e della reale qualità delle saldature. 626 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Pubblicazioni IIS Esame visivo Questo testo, utilizzato dall’IIS per la preparazione degli allievi dei suoi corsi di qualificazione sui Controlli Non Distruttivi, nell’ambito del metodo esame visivo ed ottico, si indirizza, per la trattazione piana e succinta ma tuttavia abbastanza completa, a tutto il personale PND. Infatti può essere utile agli operatori PND che si trovano all’inizio della loro carriera e quindi del loro percorso di qualificazione (livello 1 e 2), ma anche, per la sistemazione rigorosa data alla materia, al personale già esperto interessato ad approfondire i problemi relativi a questo metodo di controllo o a preparare l’esame di metodo per il livello 3. Questa opera è, infatti, uno dei testi di riferimento per lo svolgimento dei corsi di PND tenuti dall’IIS al livello 1 e 2, al termine dei quali gli allievi possono ottenere la certificazione prevista dalle normative o dalle guideline vigenti, come ISO, EN, ASNT. Il testo è corredato da numerose illustrazioni, nonché da un intero capitolo di esempi di applicazione del controllo a costruzioni e componenti di strutture di carpenteria e di caldareria, che ne fanno anche un riferimento di imperfezioni che può tornare utile a molti tecnici impegnati nell’individuazione e nel riconoscimento delle indicazioni in cui possono imbattersi nella loro attività quotidiana. Indice 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Luce ed illuminazione Occhio umano e sistemi di visione Formazione dell’immagine e attrezzature Superfici e materiali da esaminare e applicazioni Pianificazione e documentazione dell’esame Normativa Esempi di applicazioni 2005, 118 pagine, Codice: 101069, Prezzo: € 52,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 41,60 Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it IIS Didattica Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni * La saldatura a filo continuo con protezione di gas è un processo di saldatura autogena per fusione, in cui l’energia termica è fornita da un arco che scocca tra un filo elettrodo fusibile e il pezzo. L’elettrodo, che è appunto un filo continuamente alimentato nella zona di saldatura attraverso una torcia mediante un apposito dispositivo, costituisce il materiale d’apporto (Fig. 1). Filo elettrodo, bagno fuso, arco e le zone circostanti del materiale base sono protette dalla contaminazione atmosferica da un flusso di gas, che affluisce dalla torcia. In altri casi l’elettrodo può essere costituito da un filo tubolare (detto animato) al cui interno è presente un particolare flusso che, talvolta, può consentire la saldatura senza gas di protezione (in modo analogo a quanto avviene nella saldatura con elettrodo rivestito). Il principale vantaggio del processo a filo continuo sotto gas rispetto al processo manuale con elettrodi rivestiti (che è solitamente il suo più prossimo concorrente) è la sua più elevata produttività, dovuta a: • continua alimentazione del metallo d’apporto, cosicché il saldatore non deve fermarsi per sostituire il mozzicone d’elettrodo; • assenza di scoria quasi assoluta (utilizzando fili pieni), che viceversa deve essere rimossa dopo ogni * passata nel processo con elettrodi rivestiti (occorre notare che la scoria è spesso causa, diretta ed indiretta, di molte riparazioni di saldatura); • visibilità del bagno di fusione, con buone possibilità di controllo dell’esecuzione della saldatura; • maggiori densità di corrente (100÷250 A/mm 2), che consentono elevati ratei di deposito (kg/h). L’applicazione di tale processo è anche vantaggiosa per i materiali che temono la criccabilità a freddo (da idrogeno), poiché i gas di protezione possono essere resi facilmente molto secchi controllando la temperatura di rugiada. Nei confronti della saldatura con elettrodi rivestiti, il processo sotto gas può presentare anche degli svantaggi o quanto meno delle limitazioni: • l’apparecchiatura per la saldatura sotto gas è più complessa, quindi più costosa e meno trasportabile; • la pistola è ingombrante, quindi tale processo è meno adatto a realizzare giunti non facilmente raggiungibili; • quando si usano fili pieni viene meno la possibilità di depurare il bagno (tipica degli elettrodi basici) ed è quindi possibile la formazione di cricche a caldo se si saldano acciai con tenori di impurezze anche non molto elevati; • è infine necessaria una discreta cautela onde evitare che correnti d’aria investano la zona dell’arco e Figura 1 - Esempio di un’applicazione della saldatura a filo continuo sotto protezione di gas. Redazione a cura della Divisione FOR - Formazione e insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 629 Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni Modalità di trasferimento del materiale d’apporto Trasferimento del metallo d’apporto nella saldatura a filo continuo sotto protezione di gas e tecniche d’uso Nel processo di saldatura sotto protezione di gas, le modalità del trasferimento delle gocce di metallo d’apporto lungo l’arco dipendono, oltre che dai parametri elettrici di saldatura (I e V), dal diametro e tipo di filo (pieno o animato), dal tipo di generatore e dal gas impiegato. In dipendenza dei suddetti parametri, il trasferimento delle gocce (Fig. 2) può avvenire con: a) trasferimento a spruzzo (spray-arc); b) trasferimento per cortocircuito o ad immersione (dip-transfer o short-arc); c) trasferimento globulare (globular). Attraverso opportune scelte di generatori è inoltre possibile avere altre modalità di trasferimento come ad esempio l’arco pulsato (pulsed arc transfer) o l’arco rotante (streaming rotating arc transfer). Conseguentemente si può fare riferimento ai cosiddetti “diagrammi di trasferimento”, generalmente forniti dai produttori di gas di protezione di cui la Figura 3 è una schematizzazione. Trasferimento a spruzzo (spray-arc) Al raggiungimento di elevate intensità di corrente, che dipendono dal diametro del filo e dalla natura del gas protettivo (inerte o attivo), la frequenza di gocciolamento dall’elettrodo aumenta e il trasferimento avviene non solo in virtù della forza di gravità, ma anche di forze elettrodinamiche particolari (effetto di contrazione magnetica, flusso di plasma, 630 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Filo elettrodo Gas di protezione Spray-arc Globular Short-arc Figura 2 - Differenti modalità di trasferimento del materiale d’apporto. zione che si ottengono, il processo di ecc.). Solamente con opportune combisaldatura in atmosfera di CO 2 con tranazioni filo-gas (ad esempio il filo pieno sporto di materiale a spruzzo, cioè a in acciaio al carbonio e miscela forte intensità, può essere applicato alle 98%argon-2%CO2) il flusso di goccioline libere che si staccano dal filo in sole saldature in posizione in piano e direzione del pezzo è assiale e perciò piano-frontale e praticamente mai tra ben governabile (con benefici effetti nei lamiere sottili per la prima passata senza confronti della qualità del cordone, con adeguato supporto. scarsi spruzzi di saldatura) ed è possibile Le elevate correnti necessarie alla saldasuperare frequenze di gocciolamento di tura con CO2 pura comportano un notevole ingrossamento delle gocce in dire200 gocce/s; con gas o miscele fortezione “laterale”; in tali condizioni può mente attive, pur potendosi raggiungere avvenire che alle tensioni a cui il trasfefrequenze di gocciolamento dell’ordine rimento avverrebbe regolarmente in di 50 gocce/s ed anche superiori, il traMIG, le gocce tocchino il pezzo prima sferimento per volo libero non è mai del loro distacco dall’elettrodo; si verifiregolare né regolarizzabile. Comunque, cano perciò cortocircuiti che possono anche in questo caso, si è soliti dire che provocare abbondanti spruzzi e rivestisi è realizzato un trasferimento di tipo “a spruzzo”, o a forte intensità. menti con successive incollature del Per ottenere tale condizione è necessario deposito ai margini del giunto. ra ggi ungere una densità di corrente opportunamente elevata (detta “di CO2, o Miscele di argon miscele di A\r transizione”); ad esempio nel caso Corrente di saldatura di di acciai al carbonio transizione essa è pari circa a 120 ÷ 130 A/mm 2 in protezione di Globular Streaming ga s 98% argonrotating 2%CO 2 e c i r c a a Streaming 200 A/mm2 in protezione di CO2 Spray pura. La necessità di MIG-Pulsed impiegare elevate densità di corrente Shortporta alla consecircuiting guenza che, a causa del volumiCorrente noso ba g no di Figura 3 - Diagramma di trasferimento del fusione e della materiale d’apporto. elevata penetraTensione compromettano l’efficacia della protezione gassosa: tale limitazione all’uso in cantiere può essere superata utilizzando i fili animati autoprotetti che funzionano senza gas di protezione. Le caratteristiche di funzionamento del processo sono fortemente influenzate dal gas di protezione impiegato, il quale determina, oltre che le proprietà metallurgiche del deposito, anche le condizioni operative di saldatura. In particolare, saranno messi in evidenza gli effetti sulle modalità di trasferimento del metallo d’apporto e sulle proprietà del deposito. Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni Inoltre, essendo il trasferimento del metallo indipendente dalle forze di gravità (poiché è l’avanzamento del filo a spingere le gocce di metallo d’apporto al contatto con il deposito), questa modalità di trasferimento risulta particolarmente adatta a condizioni operative difficili, come ad esempio la saldatura in posizioni differenti dal piano. Per quanto riguarda invece le principali limitazioni di questa modalità di trasferimento, sono da annoverare, oltre al già citato rischio di incollatura, la possibilità di avere spruzzi legati alle esplosioni delle gocce durante la fase di distacco (più probabili per percentuali crescenti di gas attivi in generale e di CO2 in particolare) e il basso rateo di deposito conseguente alla modesta velocità di fusione del filo. Trasferimento globulare Per valori di tensione e di corrente intermedi, rispetto a quelli previsti per i due regimi di trasferimento short-arc e spray-arc, si ottengono gocce di dimensioni abbastanza grosse, che quindi tendono a distaccarsi non supportate dall’energia dell’arco, non sufficientemente potente e rigido. Il trasferimento che ne segue è quindi particolarmente difficile da controllare in quanto comandato dalla forza di gravità. La conseguenza è una certa irregolarità del cordone, con notevole sviluppo di spruzzi. Analizzando nel dettaglio le condizioni di questo trasferimento si rileva una significativa influenza del metallo d’apporto soprattutto quando si usano fili pieni. Nella saldatura con miscele inerti (tipicamente di argon) si ottiene un trasferimento molto simile a quello per cortocircuito in cui la goccia di metallo, per effetto del surriscaldamento, si di st acca producendo microesplosioni e conseguentemente considerevoli spruzzi. Tale inconveniente può essere ridotto con un incremento della tensione, anche se in ogni caso i l ba ss o apporto termico determina un certo rischio in manCorrente [A] Trasferimento per cortocircuito (short-arc) Le ricerche condotte allo scopo di estendere l’impiego della CO2 alla saldatura in posizione delle lamiere sottili e all’esecuzione della prima passata, hanno condotto alla tecnica del “trasferimento per cortocircuito” con cui, pur impiegando intensità di corrente di valore relativamente basso (120÷200 A), la frequenza di gocciolamento si mantiene ad un livello tale da permettere di ottenere un cordone saldato di aspetto sufficientemente regolare. Abbassando il valore della tensione di lavoro e con ciò imponendo all’arco elettrico una diminuzione di lunghezza, le gocce in corso di formazione non possono completarsi e trasferirsi liberamente, ma entrano in contatto “prematuro” con il bagno fuso, creando dei cortocircuiti (che devono essere naturalmente istantanei) per effetto dei quali avviene il sezionamento della goccia, con una frequenza tale da garantire sempre la “frequenza minima di gocciolamento”, correlata a sua volta alla potenza elettrica in gioco (V x I), al diametro del filo impiegato e, chiaramente, al generatore utilizzato. È pertanto pensabile schematizzare il trasferimento attraverso le seguenti fasi: 1) formazione della goccia; 2) cortocircuito, quando la goccia, per la ridotta lunghezza dell’arco, tocca la superficie del bagno; in conseguenza del cortocircuito, nasce la corrente transitoria di cortocircuito che aumenta col tempo secondo una legge dipendente dalle caratteristiche costruttive del generatore di corrente; 3) sezionamento della goccia: quando la corrente raggiunge un certo valore, la goccia viene sezionata e quindi assorbita dal bagno per tensione superficiale. Dal punto di vista delle applicazioni, il regime di trasferimento per immersione è caratterizzato dalla formazione di un bagno abbastanza viscoso (detto anche bagno freddo) e da una buona visibilità della zona di saldatura, che favoriscono dunque la gestione del processo anche nell’esecuzione della prima passata, anche se è opportuno sottolineare che la stessa condizione di basso apporto termico può comportare il rischio che si ottengano mancanze di fusione (tipicamente sotto forma di incollature). canza di fusione (sotto forma di incollature e penetrazione insufficiente) ed eccesso di sovrametallo. Utilizzando miscele attive (tipicamente con percentuali di CO2 superiori al 5%), il distacco della goccia avviene sempre per effetto pinza, ma prima che avvenga il contatto; ne deriva un moto irregolare con direzione non assiale, dovuta all’influenza del flusso di cariche provenienti dal pezzo. Trasferimento ad arco pulsato I generatori di saldatura a controllo elettronico permettono l’impiego di corrente modulata per la gestione del processo di saldatura a filo continuo. Conseguentemente, è possibile utilizzare particolari forme d’onda che consentono di ottenere un trasferimento regolare del metallo anche per valori di corrente media (efficace) corrispondente al trasferimento globulare. Tale modalità di trasferimento del materiale d’apporto assume il nome di “arco pulsato”. Nella sua forma più semplice, la saldatura con arco pulsato prevede una corrente caratterizzata da un valore di base, sufficiente a mantenere l’arco acceso, e da un valore di picco, che determina il distacco della goccia per effetto di contrazione magnetica. L’apporto termico è invece valutato sulla base della corrente efficace (quadratica media), che viene riportato in genere sullo strumento a bordo macchina o dalla pinza voltamperometrica. Con questa modalità si ottiene una penetrazione del deposito direttamente correlata alla corrente di picco, associata tuttavia all’apporto termico, inferiore, calcolata sulla corrente efficace. Corrente di picco Corrente di saldatura Valore efficace Corrente di base Tempo [ms] Figura 4 - Forma d’onda nella saldatura ad arco pulsato. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 631 Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni La forma d’onda di cui alla Figura 4 rappresenta la forma più semplice della saldatura con trasferimento ad arco pulsato. Tuttavia sono stati sviluppati nel tempo programmi dedicati, che consentono una gestione ancora più accurata della corrente (e talvolta della tensione); si usano pertanto pulsazioni a più picchi, con rampe di salita e discesa a pendenza differente, o a frequenza variabile. La saldatura con arco pulsato è utilizzata frequentemente nella saldatura delle lamiere sottili, soprattutto nel caso di materiali particolarmente sensibili agli effetti termici della saldatura (acciai inossidabili, leghe non ferrose). Trasferimento ad arco rotante Questo tipo di trasferimento del metallo d’apporto, caratterizzato da elevati parametri elettrici di tensione e corrente, è ottenibile mediante l’utilizzo di opportune configurazioni di macchina (e quindi logiche di funzionamento del generatore, impostate come software) e di opportuni gas di protezione. In queste condizioni, infatti, i campi elettromagnetici determinano forze sull’arco che lo portano a deviare rispetto al proprio asse descrivendo moti circolari, ottenendo un deposito molto esteso, sia in larghezza (a causa proprio del moto rotatorio) sia in profondità (a causa della elevata corrente che determina elevati ratei di deposito associati a elevate penetrazioni) (Fig. 5). Le applicazioni in questo caso sono limitate all’impiego in automatico, a causa delle velocità di avanzamento necessarie a compensare l’elevato apporto energetico. Gas di protezione La funzione primaria del gas di protezione è impedire il contatto tra l’atmosfera ed il bagno di fusione. Questa condizione risulta necessaria perché molti metalli, quando riscaldati fino al loro punto di fusione in aria, mostrano una forte tendenza alla formazione di ossidi e, in minor quantità, di nitruri. L’ossigeno inoltre manifesta una certa tendenza a reagire con il carbonio contenuto negli acciai formando monossido di carbonio e anidride carbonica (entrambi allo stato gassoso). Non va infine dimenticata l’influenza 632 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 dell’idrogeno contenuto nell’aria sot t o forma di umidità nell’insorgenza di cricche a freddo e porosità. Questi differenti prodotti di reazione possono produrre imperfezioni quali inclusioni di scoria, porosità e infragilimento della zona fusa. Inoltre il gas di protezione esercita un ruolo determinante nei confronti del funzionamento dell’arco elettrico e conseguentemente sui parametri di saldatura. È infine dimostrato che i gas di protezione (e la relativa portata) hanno importanza anche ai fini della: • modalità di trasferimento del metallo d’apporto; • penetrazione e profilo del cordone; • velocità di saldatura; • tendenza all’incisione marginale; • caratteristiche meccaniche della zona fusa. Generalmente i fabbricanti di consumabili sono la prima fonte di informazione per la selezione del gas più idoneo all’applicazione. La Tabella I riporta i principali gas impiegati nella modalità di trasferimento “spray-arc”: la maggior parte di essi è costituita da miscele di gas inerti che possono contenere piccole quantità di ossigeno o anidride carbonica; si noti che l’uso dell’azoto è un’eccezione tipica della saldatura del rame. La Tabella II riporta i gas tipicamente utilizzati per la saldatura per “short-arc”. Per quanto riguarda invece le altre modalità di saldatura (ad esempio fili animati, arco pulsato, ecc.), risulta molto Figura 5 - Trasferimento ad arco rotante (cortesia Linde Gas). difficile proporre una schematizzazione efficace per cui si rimanda alle informazioni fornite dai fabbricanti dei consumabili e delle apparecchiature. Gas di protezione inerti: argon ed elio L’argon e l’elio sono dei gas inerti e, in linea del tutto generale, non reagiscono con i metalli. L’argon e l’elio (o anche loro miscele) sono utilizzati per saldare materiali non metallici e acciai inossidabili, acciai al carbonio e bassolegati. Densità, conduttività termica, potenziale di ionizzazione per questi due gas sono molto differenti e questo chiaramente influenza le caratteristiche dell’arco. Il rapporto tra la densità dell’argon e quella dell’aria (densità relativa) è pari circa a 1.4, mentre per l’elio è pari circa a 0.14: pertanto, essendo l’argon più pesante, risulta più efficace nella protezione dell’arco e nella copertura del bagno di fusione nella posizione in piano; nel caso di gas elio, infatti, possono essere richieste portate dalle due alle tre volte superiori, anche in funzione della posizione. Figura 6 - Profilo del cordone e di penetrazione per differenti gas di protezione: argon, elio, miscela argon-elio e anidride carbonica. Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni TABELLA I - Tipici gas di protezione per saldatura in spray-arc. Materiale Alluminio e sue leghe Magnesio e sue leghe Acciai al carbonio Gas di protezione Caratteristiche 100% argon Migliore modalità di trasferimento e stabilità d’arco; spruzzi ridotti, buona azione di sabbiatura ionica. 35% argon + 65% elio Maggior apporto termico rispetto all’argon puro; caratteristiche di fusione migliorate su materiali a spessore più elevato, porosità ridotta. 25% argon + 75% elio Massimo apporto termico, porosità ridotta, minore azione di sabbiatura ionica. 100% argon Eccellente azione di sabbiatura, arco stabile. argon + 20-70% elio Migliorata bagnabilità, minore formazione di porosità. 1-5% ossigeno + argon Migliora la stabilità dell’arco, produce un bagno più fluido e controllabile, buona fusione e contorno del cordone, riduce incisioni marginali, consente velocità superiori all’argon puro. 5-20% anidride carbonica + argon Elevate velocità per saldature meccanizzate, saldatura manuale ad elevata produttività. Acciai bassolegati 98% argon + 2% ossigeno Riduce le incisioni marginali, garantisce buona tenacità. Acciai inossidabili 99% argon + 1% ossigeno Migliora la stabilità dell’arco, produce un bagno più fluido e controllabile, buona fusione e contorno del cordone, riduce incisioni marginali sui più legati o più pesanti. 98% argon + 2% ossigeno Garantisce miglior stabilità d’arco e velocità di saldatura superiori a quella con l’1% di ossigeno per le saldature di elementi di ridotto spessore. 100% argon Garantisce buona bagnabilità, diminuisce la fluidità della zona fusa. argon + elio Elevati apporti termici raggiungibili con miscele con 50% e 75% di elio. 100% argon Buona stabilità d’arco, ridotta contaminazione del giunto. La protezione al rovescio è necessaria per prevenire la contaminazione dell’aria sul rovescio della saldatura. Nichel, rame e loro leghe Titanio TABELLA II - Tipici gas di protezione per saldatura in short-arc. Materiale Acciai al carbonio Gas di protezione Caratteristiche 75% argon + 25% anidride carbonica Elevata velocità di saldatura, pochi spruzzi, aspetto del cordone pulito, buon controllo del deposito in verticale e in sopratesta. 100% anidride carbonica Maggior penetrazione, velocità di saldatura più elevate, molti spruzzi. Acciai inossidabili 90% elio + 7.5% argon + 2.5% anidride carbonica Nessun effetto negativo sulla resistenza alla corrosione, zona termicamente alterata di dimensioni contenute, incisioni marginali limitate. Acciai bassolegati 60-70% elio + 25-35% argon + 4.5% anidride carbonica Minima reattività, buona tenacità, eccellente stabilità d’arco, caratteristiche di bagnabilità e contorno di cordone, pochi spruzzi. 75% argon + 25% anidride carbonica Tenacità media, eccellente stabilità d’arco, buona raccordatura del cordone, spruzzi limitati. 100% argon Adatto per prodotti piani. argon + elio Preferito per materiali base a spessore elevato. Alluminio, rame, magnesio, nichel e loro leghe L’elio per contro manifesta maggiore conducibilità termica e produce un plasma d’arco con energia maggiormente distribuita; il plasma ottenuto con l’argon è, invece, caratterizzato da un fuso con maggiore energia al centro e minore in periferia. Questa differenza ha forti implicazioni sul profilo del cordone, in quanto l’arco protetto dal- l’argon produce un profilo di cordone caratterizzato da una penetrazione profonda e stretta (la penetrazione così ottenuta si definisce “a dito”), mentre l’uso di elio determina invece un cordone più ampio (penetrazione “a calice”) (Fig. 6). L’elio invece ha un elevato potenziale di ionizzazione che richiede quindi una maggiore tensione d’arco a parità di altre variabili. Da ciò deriva anche un maggiore apporto termico al bagno (misurabile attraverso il prodotto V x I) che consente l’ottenimento di maggiori velocità esecutive riducendo il rischio di incollature ed incisioni; sono comunque da segnalare minore stabilità intrinseca dell’arco e soprattutto maggiori costi. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 633 Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni Quando si utilizza solo elio non si rileva il vero trasferimento spray in direzione assiale, per nessun livello di corrente: dunque l’uso di solo elio come gas di protezione può comportare maggiore insorgenza di spruzzi e superfici del cordone più irregolari di quelli protetti con solo argon. La protezione con argon, invece, (compreso le miscele contenenti fino all’80% di argon) produce la condizione di spray-arc una volta superata la corrente di transizione. Miscele argon-elio L’argon puro è utilizzato in molte applicazioni soprattutto per saldare i materiali non ferrosi. L’elio puro è generalmente limitato ad applicazioni di nicchia a causa della scarsa stabilità d’arco che esso produce. Comunque le caratteristiche ottimali del profilo (uno per tutti l’ampio profilo parabolico del cordone) ottenibile con l’uso dell’elio sono il motivo per il quale si utilizzano le miscele di gas; il risultato è un profilo migliorato (grazie all’elio) e un trasferimento spray-arc stabile (grazie all’argon) 100% Ar 280A - 25V 70% Ar - 30% He 282A - 27V 50% Ar - 50% He 285A - 30V 30% Ar - 70% He 285A - 34V Figura 7 - Effetto dell'aggiunta di elio all'argon. 634 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 (Fig. 7). Nella modalità di trasferimento short-arc le miscele argon-elio contenenti dal 60 al 90% di elio sono utilizzate per ottenere maggiori apporti termici nel metallo base per migliorare le caratteristiche di fusione. Per alcuni materiali, come gli acciai inossidabili e i bassolegati, l’elio può essere preferito all’anidride carbonica poiché quest’ultima può peggiorare le caratteristiche meccaniche del deposito, inoltre miscele di argon dal 50 al 75% di elio necessitano di un incremento di tensione d’arco (a parità di lunghezza di arco) se confrontata con quella utilizzabile con l’argon puro. Solitamente queste miscele sono utilizzate per la saldatura del magnesio o del rame per il maggior apporto energetico raggiungibile (principalmente a causa dell’elevata tensione) che permette di compensare gli effetti della elevata conducibilità termica di tali materiali riducendo la necessità di effettuare preriscaldi elevati. Aggiunte di ossigeno e anidride carbonica Argon puro e elio puro garantiscono l’ottenimento di risultati eccellenti nella saldatura di materiali non ferrosi: per contro l’utilizzo di argon puro sui materiali ferrosi è caratterizzato da un arco più instabile e una certa tendenza alla formazione di mancanze di fusione laterali (incollature) e incisioni marginali. L’aggiunta di ossigeno in percentuali variabili tra l’1 e il 5% e di anidride carbonica in tenori tra il 3 e il 10% comporta un apprezzabile miglioramento nella stabilità dell’arco e una minore tendenza alla formazione di incisioni: questa circostanza è dovuta alla eliminazione della deviazione d’arco che si manifesta tipicamente in corrispondenza della punta dell’elettrodo. La percentuale di ossigeno o di anidride carbonica da aggiungere nel gas di protezione è sostanzialmente funzione delle condizioni superficiali dei lembi da saldare (ad esempio presenza o meno di ossidi o di schegge Argon - Ossigeno di molatura), della geometria del giunto, della posizione o della tecnica di saldatura nonché della composizione chimica del materiale base. Generalmente miscele contenenti 2% di ossigeno o dall’8 al 10% di anidride carbonica coprono un largo spettro di variabilità dei fattori sopra citati. Aggiunte di anidride carbonica all’argon possono inoltre conferire al cordone un profilo più tondo. Come illustrato nella Figura 8, aggiunte di ossigeno in percentuali comprese tra l’1 e il 9% migliorano la fluidità del bagno di saldatura, la penetrazione e la stabilità dell’arco. Inoltre, l’ossigeno abbassa la corrente di transizione tra short e spray-arc, riduce la tendenza a produrre incisioni marginali ma, per contro, comporta una maggiore ossidazione della zona fusa con una considerevole perdita di elementi di lega come silicio e manganese. Miscele contenenti argon e anidride carbonica (fino al 25% di quest’ultima) si utilizzano comunemente per acciai al carbonio e bassolegati e meno frequentemente per acciai inossidabili. L’aggiunta di anidride carbonica può produrre un effetto sfavorevole d’innalzamento della corrente di transizione e una maggior tendenza a pro d u r r e spruzzi, nonché sulla stabilità dell’arco. Le miscele di argon-anidride carbonica sono comunemente utilizzate sia per trasferimento short-arc, che in spray e in arco pulsato. Miscele argon e 5% di anidride carbonica sono state storicamente utilizzate massivamente per saldare con filo pieno gli acciai al carbonio. Miscele di argon, elio e anidride carbonica (in piccole percentuali) sono preferibili per saldare con arco pulsato gli acciai inossidabili. Miscele argon-ossigeno-anidride carbonica Miscele di argon contenenti dal 3 al 5% di ossigeno presentano alcuni vantaggi Argon - Anidride carbonica Anidride carbonica Figura 8 - Schematizzazione dell’effetto dell’aggiunta di ossigeno o di anidride carbonica all’argon confrontato all’anidride carbonica. Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni interessanti: esse garantiscono un’adeguata protezione dell’arco e opportune caratteristiche elettriche dell’arco per entrambe le modalità di trasferimento del metallo d’apporto. Miscele contenenti dal 10 al 20% di anidride carbonica sono utilizzate comunemente in ambito europeo e in scala molto minore negli Stati Uniti. Miscele argon-elio-anidride carbonica Questo tipo di miscele è comunemente utilizzato per il trasferimento in shortarc e per la corrente pulsata nella saldatura degli acciai al carbonio, bassolegati e inossidabili. Tipicamente le miscele contenenti come gas primario l’argon sono usate nelle applicazioni in arco pulsato, mentre quelle contenenti elio sono usate per il trasferimento in shortarc. Miscele argon-elio-anidride carbonicaossigeno Queste miscele sono utilizzate nella saldatura ad alta produttività con elevate densità di corrente. La loro applicazione principale è rappresentata dalla saldatura degli acciai bonificati, ma è stata largamente usata anche su comuni acciai al carbonio per elevate produttività, per il minor costo che questa miscela presenta rispetto alle precedenti. Anidride carbonica Tale gas attivo nei confronti del bagno di fusione è utilizzabile nella saldatura degli acciai al carbonio e bassolegati. Esso risulta l’unico gas attivo utilizzabile da solo come gas di protezione nei processi di saldatura. In linea di principio promuove elevate penetrazioni, maggiori velocità di saldatura e costi inferiori. Con questo tipo di gas la modalità di trasferimento del metallo d’apporto può essere sia short-arc che globulare; non è invece possibile ottenere il trasferimento in spray-arc in quanto questo richiederebbe miscele ricche di argon: si noti che comunque il trasferimento globulare è caratterizzato da un arco sufficientemente regolare per essere impiegato nella saldatura di molti particolari: la tendenza alla formazione di spruzzi può essere contenuta impostando valori bassi di tensione ed elevati di corrente al fine di avere archi molto corti. Nella saldatura in short-arc se confrontato alle miscele ricche di argon, l’anidride carbonica determina un cordone ben penetrato con un profilo superficiale più irregolare e peggio raccordato. Si possono così ottenere dei cordoni ben penetrati, ma le proprietà meccaniche del deposito possono risultare inferiori a causa della natura ossidante del gas. Idrogeno e azoto L’idrogeno è un gas utilizzato talvolta nella saldatura dei materiali facilmente ossidabili per i suoi poteri riducenti. Può essere utilizzato in percentuali molto basse nella saldatura degli acciai inossidabili austenitici, in quanto tende a produrre un cordone superficialmente privo di ossido; essendo inoltre un gas biatomico, l’energia di dissociazione può essere sfruttata per ottenere un modesto incremento dell’apporto di calore al bagno. Poiché l’effetto sul trasferimento del metallo d’apporto risulta particolarmente critico, questo gas viene utilizzato in miscela in percentuali inferiori in genere all’1%. Questo gas non trova applicazione sui materiali temprabili o comunque sensibili all’infragilimento da idrogeno (ad esempio titanio). L’azoto è un gas biatomico, inerte a basse temperature e principalmente impiegato per la protezione al rovescio nelle saldature non riprese di metalli facilmente ossidabili anche se sarebbe preferibile ricorrere a gas argon che elimina problemi di nitrurazione e riduce il rischio di porosità. Il suo uso come gas di protezione in saldatura è limitato al caso specifico di alcuni acciai inossidabili (ad esempio austeno-ferritici), per sfruttarne l’effetto austenitizzante. Portate dei gas Anche la portata dei gas ha una certa influenza sulla qualità del deposito. Se la portata è troppo bassa la saldatura potrebbe non essere sufficientemente protetta dalla contaminazione atmosferica. Viceversa se la portata è troppo elevata si potrebbero creare delle turbolenze all’uscita del gas dalla torcia che potrebbero comportare ingressi non voluti di ossigeno e azoto nella zona di saldatura. Entrambi i casi portano ad avere giunti affetti da ossidi, nitruri e/o porosità. La scelta della portata dipende dal gas di protezione e dal diametro dell’ugello della torcia. Quando si utilizza un gas leggero, come ad esempio l’elio, si dovrà impostare una maggiore portata di uscita del gas di protezione per raggiungere la stessa qualità superficiale ottenibile con gas più pesanti come l’argon. Inoltre, all’aumentare del diametro dell’ugello, la portata dovrà essere proporzionalmente incrementata. Non va infine trascurato il fatto che il gas ha anche il compito di raffreddare la torcia di saldatura, soprattutto nel caso in cui questa sia del tipo “autoraffreddante”, pertanto è talvolta necessario utilizzare portate maggiori per valori di corrente elevati. La selezione della portata dovrà chiaramente essere stabilita per tentativi per le particolari applicazioni, tenendo conto del materiale, del tipo di giunto, della posizione di saldatura, della velocità di avanzamento e del tipo di consumabile. Classificazioni normative La norma di riferimento UNI EN ISO 14175:2008 “Materiali di apporto per saldatura. Gas e miscele di gas per la saldatura per fusione e processi connessi” fornisce la classificazione dei gas di protezione, in relazione alle loro proprietà chimiche e al comportamento metallur- TABELLA III - Classificazione dei gas di protezione secondo UNI EN ISO 14175. Simbolo I M1, M2, M3 Descrizione Gas inerti e miscele di gas inerti Miscele ossidanti contenenti ossigeno e anidride carbonica C Gas altamente ossidanti e miscele altamente ossidanti R Miscele di gas riducenti N Gas debolmente reattivi o miscele di gas contenenti azoto O Ossigeno Z Miscele di gas contenenti elementi non previsti dalla normativa Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 635 Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni gico da utilizzare come riferimento per una corretta scelta effettuata dall’utilizzatore e per semplificare le procedure di qualificazione. Tale norma associa per ogni gas o miscela un simbolo rappresentativo della sua reattività chimica durante l’utilizzo, per quanto sia evidente che questo aspetto risulti fortemente correlato con lo specifico materiale base. Le Tabelle III e IV mostrano in dettaglio la classificazione con riferimento anche alla composizione chimica nominale. Un punto di particolare interesse è la purezza di gas e miscele allo stato di fornitura. Come accennato, risulta fondamentale conoscere i valori minimi di purezza garantiti dalla normativa per valutare, quando necessario, se richiedere prodotti maggiormente controllati. Ad esempio, nel caso di miscele gassose è possibile richiedere gli stessi valori di purezza previsti per gas puri, per i quali è ovviamente possibile esercitare un maggiore livello di controllo sul tenore di impurezze, dato il minor numero di fasi necessarie alla loro preparazione. Nella Tabella V sono riassunti i valori minimi di purezza previsti dalla norma europea in funzione della classificazione di gas e miscele. Si osservi, in particolare, come venga messo in risalto il valore della temperatura di rugiada, fortemente correlato con il tenore di vapor d’acqua presente nel prodotto. Per materiali base particolarmente sensibili al problema della criccabilità a freddo così come alla formazione di porosità da idrogeno in zona fusa (si pensi alla saldatura a filo continuo di alcune leghe di alluminio), può risultare fondamentale diminuire il valore della temperatura di rugiada e, di conseguenza, del tenore di umidità contenuto. È bene ricordare, al proposito, che la correlazione tra la temperatura di rugiada e il tenore di vapor d’acqua non è lineare (ad esempio, un aumento della temperatura da -50 a -44 °C si traduce in un raddoppio del tenore di vapor d’acqua presente (da 40 a 80 ppm). Si riporta infine nella Figura 9 uno schema riassuntivo della classificazione dei gas in accordo alla norma statunitense AWS A 5.32/A 5.32M “Specification for welding shielding gases”. TABELLA IV - Composizione dei gas di protezione secondo UNI EN ISO 14175. Simbolo Componenti in % (rispetto al volume) Gruppo identific. Gruppo 1 2 3 1 2 3 4 0 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 1 2 1 2 1 2 3 4 5 1 I M1 M2 M3 C R N O Z Ossidanti | CO2 O2 0.5÷5 0.5÷5 0.5÷5 5÷15 15÷25 0.5÷5 5÷15 15÷25 15÷25 15÷25 25÷50 25÷50 5÷25 25÷50 100 Resto 0.5÷3 0.5÷3 3÷10 3÷10 0.5÷3 3÷10 0.5÷3 3÷10 10÷15 2÷10 10÷15 10÷15 Inerti Ar 100 Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto Resto 100 0.5÷95 0.5÷5 0.5÷30 0.5÷15 15÷50 Resto Resto Resto 0.5÷10 0.5÷50 100 0.5÷5 5÷50 0.5÷10 Resto 100 Miscele contenenti altri gas TABELLA V - Purezza ed umidità dei gas di protezione secondo UNI EN ISO 14175. Gruppo Purezza minima (% rispetto al volume) T di rugiada (a 1.013 bar) in °C Umidità massima (ppm) R 99.95 -50 40 I 99.99 -50 40 M1a 99.90 -50 40 M2a 99.90 -44 80 M3a 99.90 -40 120 Ca 99.80 -35 200 N 99.90 -50 40 O 99.50 -50 40 a azoto: 1 000 ppm massimo 636 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Riducenti | Non reattivi He H2 N2 Criteri di scelta del gas di protezione per la saldatura a filo continuo con fili pieni Riferimenti bibliografici e normativi • • • • • • Figura 9 - Classificazione dei gas secondo AWS A 5.32/A 5.32M. Welding Journal, May 2008: «Choosing shielding gases for GMAW». Welding Handbook Vol. 2 9th edition, Welding Processes, Part 1. Istituto Italiano della Saldatura: «Saldatura con processo a filo continuo con e senza protezione di gas», Genova 2008. AWS Committee on arc welding and cutting, 1994: «Recommended practises for gas metal arc welding, ANSI/AWS C5.6-94R», Miami: American Welding Society, Tables 3-4. UNI EN ISO 14175:2008: «Materiali d’apporto per saldatura. Gas e miscele di gas per la saldatura per fusione e per i processi connessi». AWS A 5.32/A 5.32M: «Specification for welding shielding gases» (R2007). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 637 OMNISCAN OMNIS CAN EPOCH 1000 FFunzione unzione weld weld per per OmniScan OmniScan Entry lev level el livello Strumenti ad alto liv ello tecnologico array anche con funzioni phased arr ay e TTOFD OFD rilevatori all’avanguardia Serie EPOCH™ 1000: rilev atori all’a vanguardia ultrasuoni convenzionali array ad ultr asuoni conv enzionali e phased arr ay Per qualunque nque vostra necessità vi preghiamo prre eghiamo di contattare e direttamente: dire ettamente: V ia Modigliani 45 • 20090 Segrate MI • tel. 02-26972.743 • telefax 02-26972.355 Via www .olympus-ims.com • infoindustrial.italia@olympus-eur opa.com www.olympus-ims.com [email protected] ii-SPEED -SPEED 3 IPLEX IPLEX LX IIll nostr nostro o più piccolo e semplice videoscopio di sempr sempree • Risoluzione massima Risoluzione m a ssima 11280 2 8 0 X 11024 0 2 4 ffino in o a 2000 2 0 0 0 fotogrammi/secondo f o to g r a m m i /s e c o n d o • Elevata Elevata ssensibilità ensibilità aalla lla lluce uc e • Semplicità dii cconfigurazione S e m p li c i t à d onfigura zione e controllo c o n t r o ll o attraverso CDU at traverso l’esclusivo l’esclusivo C DU • Ricerca prestazioni Ricerc a di di semplicità semplicità e aalte l te p r e s t a z i o ni •U Un n nuovo nuovo livello livello di in soli soli 2,7 2 , 7 kg kg di portabilità por tabilità e versatilità versatilità in •C Combinando ombinando un’eccezionale un’eccezionale semplicità semplicità d’uso d ’uso e numerose nu m e r o s e ffunzionalità, unzionalità , IIPLEX ccurate ccon on PL E X LX L X permette permet te ispezioni ispezioni aaccurate iill m minimo inimo ssforzo, dall’esperienza for zo, iindipendentemente ndipendentemente dall’esperienza dell’operatore d ell’operatore • EEsclusiva sclusiva e elaborazione on ssistema i s te m a W WiDER iD ER™ labora zione dell’immagine dell’immagine ccon eg grande rande monitor monitor anti-riflesso a nt i - r i f le ss o d daa 6,5” 6 , 5” •C Conforme o n fo r m e a M MIL-STD/IP55 IL-S T D/ IP 5 5 che che garantisce garantisce ad ad IPLEX IPL E X LX L X la la rresistenza esistenza a pioggia, p io g gi a , p polvere olvere e ccadute a d u te •R Registrazione e g is t r a z io n e d dii iimmagini mmagini e ffilmati il m a t i e m misurazione isura zione sstereo te r e o ((opzionale) opzionale) Soluzioni accurate per un mercato in continua evoluzione. 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La Commissione V, all’interno della Sottocommissione VC Ultrasuoni, ha infatti deciso nella Conferenza Internazionale di Graz (Austria) del Luglio 2008 di istituire questo gruppo di lavoro, conferendone il coordinamento all’Ing. Francesco Bresciani dell’Istituto Italiano della Saldatura. Il coordinamento di questo gruppo di lavoro all’Italia ha ragion d’essere in quanto nel nostro Paese (per una volta primi al mondo!) è stato redatto uno standard normativo dedicato alle onde guidate. Infatti, in ambito UNI, con il coordinamento dell’Istituto Italiano della Saldatura, è stato creato il primo standard normativo al mondo sul controllo ad onde guidate di tubazioni. Il documento normativo “Prove non distruttive - Controllo di tubazioni in ac c i aio fuor i ter r a m ediante onde guidate a propagazione assiale”, recentemente ratificato dall’UNI, sarà pubblicato con la designazione UNI TS 11317. Questo documento, di tipo sperimentale, stabilisce le regole per il controllo con onde guidate di tubazioni fuori terra e di brevi attraversamenti stradali incamiciati. Esso è stato volutamente limitato alle applicazioni consolidate del controllo ad onde guidate, tralasciando applicazioni più complesse (ad esempio tratti interrati e bitumati, tubi inghisati, ecc.) che possono essere effettuate con questa tecnica, previo opportuna esperienza e dettagliata procedura che attesti la validazione dei risultati. Il documento esplicita il carattere puramente di screening qualitativo per ricerca della corrosione dell’ispezione ad onde guidate e fornisce indicazioni sulle tecniche integrative di dettaglio che debbono essere applicate per verificare e dimensionare le indicazioni rilevate. Lo scopo del documento non è, infatti, solo quello di fornire indicazioni sul metodo ma anche quello di dare un esaustivo strumento per l’ispezione globale della tubazione, integrando al controllo con onde guidate tutte quelle tecniche complementari necessarie alla valutazione finale dello stato conservativo della linea. Tra le tecniche integrative citate si fa riferimento: • all’esame visivo, da effettuarsi su tutti i tratti accessibili della linea; • al rilievo spessimetrico con ultrasuoni, finalizzato a ricercare lo spessore di origine del componente installato. È infatti importante segnalare che il controllo ad onde guidate non è in grado di rilevare la presenza di un tubo di schedula inferiore rispetto ai restanti; • al controllo ultrasonoro difettoscopico per ricerca corrosione, per il dimensionamento e la verifica di indicazioni di corrosione interna e per il controllo delle aree di fissaggio dell’anello, zona morta per il controllo ad onde guidate. Al termine dell’ispezione condotta, il documento richiede non solo la stesura di un rapporto di prova per il controllo ad onde guidate ma anche un resoconto finale che riassuma i risultati ottenuti sia dal controllo ad onde guidate sia dalle verifiche di dettaglio effettuate. L o s p i r i t o c o n c u i è s t a t o re d a t t o l’UNI TS 11317 è quello di dare chiara informazione sulle capacità ma anche sui limiti del controllo ad onde guidate, suggerendo all’utilizzatore e portando a Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 641 Scienza e Tecnica conoscenza del committente del controllo il modo più corretto di operare in situazioni reali. Ad esempio, in considerazione del fatto che la sensibilità di esame è correlata alla riduzione di sezione trasversale, il documento consiglia, su tubazioni di diametro superiore a 26”, l’impiego di ampio campionamento con tecniche complementari per la ricerca della corrosione interna in parallelo al controllo ad onde guidate, in quanto esso da solo può non rilevare piccoli crateri isolati. Vengono inoltre forniti limiti anche: • sul campo di temperature di parete dei tubi ove effettuare il controllo (tra 0 e 70 °C); • sulla lunghezza massima della scansione in condizioni ottimali (100 m); • sul numero di curve ispezionabili senza ripetere la scansione (si consiglia di ripetere la scansione dopo ogni curva e, quando ciò non è possibile, di valutare il tratto dopo una curva solo in assenza di riflessioni 642 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 non chiaramente correlabili a caratteristiche geometriche). Si pone l’accento sulle limitazioni al controllo che potrebbero nascere su linee in impianto a causa della tortuosità del circuito e, nel caso di controllo di attraversamento stradale, si rimarca che la lunghezza del tratto controllato deve essere comprovata dalla riflessione di una caratteristica geometrica della linea (ad esempio una saldatura). Per quanto concerne il personale che esegue il controllo ad onde guidate, il documento prevede che esso debba essere qualificato, qualora esista un programma di certificazione approvato, in conformità alla UNI EN 473 o ad altra norma equivalente nel settore industriale interessato. Inoltre, tenuto conto della tipicità del controllo e della differenza tra le diverse strumentazioni sul mercato, si pone l’accento sulla necessità di un’adeguata formazione alla specifica apparecchiatura in uso. La necessità di disporre di una certificazione dedicata secondo UNI EN 473 nel metodo ad onde guidate, non esplicitamente previsto ma comunque possibile qualora si metta in atto un programma di certificazione approvato, ha spinto la maggior parte degli enti di certificazione per il personale PND presenti in Italia (tra i quali anche l’Istituto Italiano della Saldatura) ad attrezzarsi in tal senso. Infine, l’UNI TS 11317 contiene un’appendice informativa che illustra una metodologia di verifica periodica della strumentazione ad onde guidate allo scopo di accertarsi sul mantenimento del grado di sensibilità dell’apparecchiatura, del rapporto tra segnale e rumore e, per le strumentazioni che lo consentono, della determinazione della posizione angolare dei difetti. Dott. Ing. Francesco Bresciani IIS International Institute of European Welding Federation Notizie IIW’s scientific and technical activities Since its inception, the IIW established international groups of specialists (Commissions) to collectively study the scientific phenomena related to welding and allied processes, the various ways in which they could be applied more efficiently in the industrial context and the avenues through which the information collected could be best communicated.The considerable work achieved by these Commissions, under the coordination of the Technical Management Board (TMB), is considered an invaluable source of technical information for engineers the world over. Dr. Christoph Wiesner - United Kingdom Chair of the IIW Technical Management Board (TMB) • Composition of the Technical Management Board for 2009-2010 Dr. Christoph S.Wiesner (United Kingdom), Chair Prof. Gary B. Marquis (Finland) Dr. Arun Kumar Bhaduri (India) Dr. Martin Prager (United States) Dr. Luca Costa (Italy) Prof. Américo Scotti (Brazil) Prof. Madeleine du Toit (South Africa) Dr. David Shackleton (United Kingdom) Prof. Yoshinori Hirata (Japan) Prof. Yixiong Wu (P.R. of China) Mr. Ernest D. Levert (United States) Prof. Sook-Joo Na (Korea) Dr. Henri-Paul Lieurade (France) IIW TECHNICAL COMMISSIONS Commission I: Thermal Cutting and Allied Processes Chair: Prof.Veli Kujanpää (Finland) Sub-Commissions and Working Groups: C-l-C: Thermal Spraying C-l-E: Thermal Cutting and Related Processes, Chair: Dr. David Howse (United Kingdom) C-I-LCWG: Laser Cutting Working Group, Chair: Prof.Veli Kujanpää (Finland) General Working Programme: Laser cutting - Gases in thermal cutting - Cutting systems - Cutting automation - Safety - Quality - Thick section cutting - Remote cutting - Simulation - Joint preparation Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 643 IIW-EWF Notizie Commission II: Arc Welding and Filler Metals Chair: Mr.Vincent van der Mee (The Netherlands) Sub-Commissions and Working Groups: C-II-A: Metallurgy of Weld Metal, Chair: Dr.Thomas Kannengiesser (Germany) C-II-C:Testing and Measurement of Weld Metals, Chair: Dr. Gerhard Posch (Austria) C-II-E: Standardization and Classification of Weld Filler Metals, Chair: Mr. David Fink (United States) General Working Programme: Hydrogen in weld metal - Chemical reactions - Weld metal cracking - Ferrite in weld metal - Corrosion The constitution of welds - Study and testing methods on the effect of ferrite in weld metal - Hot cracking and micro fissuring - Testing of high-strength weld metals - Testing of creep and heat-resistant weld metal - Standardization Commission III: Resistance Welding, Solid State Welding and Allied Joining Processes Chair: Dr. Miro Uran (Slovenia) Sub-Commissions and Working Groups: C-III-A: Resistance welding and allied processes, Chair: Mr. Menachem Kimchi (United States) C-III-A-WGA1:Testing of Welds, Chair: Mr. André Galtier (France) C-III-A-WGA2: Monitoring and Control, Chair: Dr. Miro Uran (Slovenia) C-III-A-WGS: Standardization, Chair: Dr. Kin-ichi Matsuyama (Japan) C-III-B: Friction-based Processes, Chair: Prof. Dr.-Ing. Jorge dos Santos (Germany) C-III-B-WGB1: Standardization on FSW, Chair: Mr. Dave Boiser (United States) C-III-B-WGB2: Mechanical Properties Database, Chair: Dr. Hidetoshi Fuji (Japan) C-III-B-WGB3: Modelling for FSW, Chair: Dr. Laurent d'Alvise (Belgium) C-III-B-WGB4: Standardization on Friction-based Spot Welding Processes, Chair: Dr. Axel Meyer (Germany) Commission IV: Power Beam Processes Chair: Mr. Ernest D. Levert (United States) General Working Programme: Preliminary Evaluations on Laser /Tandem GMA - Hybrid Welding Phenomena of Aluminium or Steel with YAG Laser and TIG/MAG Arc - Analytical Model for Wetting Length - Electron Beam Welding of Steel Sheets Treated by Nitro-oxidation - Laser Welding of Dissimilar Aluminium Alloys with Filler Materials - Improvement of Friction Energy Loss of Machinery Parts by Indirect Laser Peening - Electron Beam Welding of 21-6-9 Stainless Steel Using Both Circle Deflection and Defocus Setting - Influence of Parameters on Penetration, Speed and Bridging in Laser Hybrid Welding Commission V: Quality Control and Quality Assurance of Welded Products Chair: Mr. Philippe Benoist (France) Sub-Commissions and Working Groups: C-V-A: Radiography-based Weld Inspection Techniques, Chair: Prof. Dr. Uwe Ewert (Germany) C-V-Aa: Industrial Radiology, Chair: Mr. Uwe Zscherpel (Germany) C-V-C:Weld Inspection Techniques based on Ultrasound, Chair: Mr. Eric Sjerve (Canada) C-V-Ca: Phased Array Inspection of Welds, Chair: Mr. Mike Moles (Canada) C-V-Cb: Long Range Ultrasonic Testing, Chair: Mr. Francesco Bresciani (Italy) C-V-E:Weld Inspection Techniques based on Electric and Magnetic Fields,Thermal Techniques, Chair: Dr. Gerd Dobmann (Germany) C-V-Ea: MMM-Technique, Chair: Dr. Anatoly Dubov (Russian Federation) C-V-F: NDT Reliability, Chair: Mr. Philippe Benoist (France) Commission VI: Terminology Chair: Dipl.-Ing. Dietmar Rippegather (Germany) Sub-Commissions and Working Groups: WG-1: IIW Thesaurus, Chair: Ms. Sheila Thomas (United Kingdom) General Working Programme: Work on various multilingual collections of terms, both new and revised Main topics considered: Joining of plastics - Arc welding - Resistance welding - Laser welding - Friction stir welding Special processes - Thermal cutting 644 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 IIW-EWF Notizie Commission VIII: Health, Safety and Environment Chair: Dr. Luca Costa (Italy) General Working Programme: Study of phenomena which occur during welding and potentially affect the health and safety of welders and the environment Main topics considered: Welding fumes and Ultra-fine particles - Effect of welding parameters on fume - Risk Assessment - Personal protection equipment - Regulation and legislation aspects - Noise at welders - Lung cancer, EMF - Standardization Commission IX: Behaviour of Metals Subjected to Welding Prof. Dr.-lng.Thomas Boellinghaus (Germany) Sub-Commissions and Working Groups: C-lX-C: Creep and Heat-resistant Welds, Chair: Ass. Prof. Dr.-Ing. Peter Mayr (Austria) C-lX-H:Weldability of Stainless Steels, Nickel-based Alloys and Heat-resisting Steels, Chair: Dr. Leif Karlsson (Sweden) C-lX-L: Low Alloyed Steel Welds, Chair: Prof.Toshihiko Koseki (Japan) C-IX-NF:Weldability of Non-ferrous Materials, Chair: Prof. Dr.-Ing. Jorge dos Santos (Germany) Main topics considered: Modelling Procedures - Cracking Phenomena in Welds - Sensitization of High Alloyed Steels - Corrosion Testing of Welds - Creep-Resistant Joints - Synchrotron Radiation and Testing Commission X: Structural Performances of Welded Joints - Fracture Avoidance Chair: Dr. Mustafa Koçak (Turkey) Sub-Commissions and Working Groups: JWG X-XV: Residual Stress and Distortion Prediction and Control, Chair: Prof. Pingsha Dong (United States) Main topics considered: Fitness for Service - Mismatch - Toughness Testing - Laser Welding - Residual Stresses Commission XI: Pressure Vessels, Boilers and Pipelines Chair: Dr. Martin Prager (United States) Sub-Commissions and Working Groups: C-Xl-A: Correlation of Toughness Data, Chair: Prof. Dr. Sonja Felber (Austria) C-Xl-E:Transmission Pipelines, Chair: Dr. David Yapp (United Kingdom) C-Xl-H: Performance of Welds for Hydrogen Service, Chair: Prof. Dr. Bilal Dogan (Germany) JWG IX-XI: Creep of Weldments Main topics considered: Pipeline Welding - Creep Strength Reduction Factors for Welds - Hydrogen Effects on Pipeline Steels Estimating Fracture Toughness - Dissimilar Welds - Cracking of Welds in High-Strength Pressure Vessel Steel Welds Commission XII: Arc Welding Processes and Production Systems Chair: Prof.William Lucas (United Kingdom) Sub-Commissions and Working Groups: C-XII-A: Sensors and Control, Chair: Prof. J.S. Smith (United Kingdom) C-XII-B: Arc Welding Processes, Chair: Mag. H. Hackl (Austria) C-XII-C: Production Systems and Applications, Chair: Mr. S. Asai (Japan) C-XII-D: Underwater Engineering, Chair: Prof. I. Richardson (The Netherlands) C-XII-E: Quality and Safety in Welding, Chair: Prof. D. Rehfeldt (Germany) Main topics considered: Update on developments in arc welding processes - Developments in consumables - Advances in hybrid laser/arc welding - Recent developments in production systems - New applications of arc and laser-arc welding processes - Vision systems - Classification of the modes of metal transfer in GMAW Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 645 IIW-EWF Notizie Commission XIII: Fatigue of Welded Components and Structures Chair: Prof. Gary B. Marquis (Finland) Sub-Commissions and Working Groups: C-XIII-WG1: Fatigue Testing and Evaluation of Data for Design, Chair: Dr. Guy Parmentier (France) C-XIII-WG2:Techniques for Improving the Fatigue Strength of Welded Joints, Chair: Prof. Per J. Haagensen (Norway) C-XIII-WG3: Stress Analysis, Chair: Prof.Wolfgang Fricke (Germany) C-XIII-WG4:The Influence of Weld Defects in Fatigue-Loaded Structures, Chair: Dr. Henri-Paul Lieurade (France) C-XIII-WG5: Life Extension of Welded Structures by Repair, Retrofitting and Structural Monitoring, Chair: Prof. Dr.-Ing.Takeshi Mori (Japan) JWG XIII-XV: Fatigue Design Rules, Chair: Prof. Adolf Hobbacher (Germany) JWG X-XIII-XV: Residual Stress and Distortion Prediction in Welded Structures (RSDP), Chairs: Prof. Helmut Wohlfahrt (Germany) and Prof. Pingsha Dong (United States) General Working Programme: Continuation of work on the document “Guidance for the application of the best practice guide on statistical analysis of fatigue”- Publication of the joint C-XIII/C-XV document “IIW Recommendations for Fatigue Design of Welded Joints and Components” as a book - Initiation of work on a fatigue performance-based weld classification to supplement current fatigue design guidelines - Approval to publish “IIW Recommendations for Post-weld Improvement of Steel and Aluminium Structures” as a book - Initiation of a new document on improvement factors for high strength steel and high frequency peening methods - Preparation to publish “Retrofitting Engineering for Steel Bridge Structures” as a book during 2010 - Publication of “Guideline for the Fatigue Assessment by Notch Stress Analysis for Welded Structures” as a book - Preparation of a Best Practice document on statistical evaluation of fatigue data obtained from welded specimens Commission XIV: Education and Training Chair: Mr.Victor Y. Matthews (United States) Commission XIV is very actively examining ways to improve the shortage of certified welders worldwide.There are some universal issues involving qualified instructors and qualified students. At the same time, this Working Unit has also prioritized the enhancement of the image of welding. Member Countries are invited to submit their training resources to be shared amongst all ANBs and consequently, to all Member Country ATBs.This will advance the promotion of standardization and also avoid duplication, as well as assist new ANBs and developing countries in particular.This approach is geared to become a key strategy, to be included in the Best Practices section of the Commission’s Strategic Plan. Commission XV: Design, Analysis and Fabrication of Welded Structures Chair: Mr. Robert E. Shaw (United States) Sub-Commissions and Working Groups: C-XV-A: Analysis, Chair: Prof. Dr.-Ing.You Chul Kim (Japan) C-XV-B: Design, Chair: Mr. Peter Ostrowski (Canada) C-XV-C: Fabrication, Chair: Mr. Robert E. Shaw (United States) C-XV-D: Planar structures, Chairs: Dr. Koji Azuma (Japan) and Mr. Krishna Verma (United States) C-XV-E:Tubular Structures, Chair: Mr. Xia-Ling Zhao (Australia) C-XV-F: Economy, Chair: Prof. Dr. Karoly Jarmai (Hungary) JWG XIII-XV: Calculation of Welded Joints Subject to Dynamic Load, Chair: Prof. Dr.-Ing. Adolf Hobbacher (Germany) JWG X-XlII-XV: Residual Stresses and Distortion Prediction and Control, Chairs: Prof. Dr.-Ing Helmut Wohlfahrt (Germany) and Prof. Pingsha Dong (United States) Main topics considered: FEM / FEA - Modelling, Assessment of Results - Fillet Weld Analysis and Design - Buckling - Residual Stress and Distortion Prediction - Repair - Fatigue - Bridges and Buildings - Seismic Performance - Tubular Structures - High-Strength Steels - Elongation and Design - Residual Life Assessment - Effects of Fabrication e.g. Hot Dip Galvanizing - Ductility of Weld Metal/HAZ - Wind Turbine Towers - Economy and Optimization - Robustness, Progressive Collapse, Impact and Explosion - Fitness-for-Purpose for Static Loading - Quality, Safety, Strength, Reliability and Inspection 646 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 IIW-EWF Notizie Commission XVI: Polymer Joining and Adhesive Technology Chair: Prof. Dr.-Ing.Volker Schöppner (Germany) Main topics considered: Hot plate welding - Vibration welding - Laser welding - Computer simulation Ultrasonic welding - Plastic welding terminology Commission XVII: Brazing, Soldering and Diffusion Bonding Chair: Dr.Warren Miglietti (United States) Sub-Commissions and Working Groups: C-XVII-A: Brazing C-XVII-B: Diffusion Bonding C-XVIl-C: Soldering Main topics considered: Ceramic to Ceramic and Ceramic to Metal Brazing - Wide Gap Brazing - Brazing in Microsystems - Brazing of Intermetallics - Repair Brazing - Laser Brazing - Applications of Vacuum-Brazed and Diffusion-Bonded Joints - NDT of Brazed and Diffusion Bonded Joints - Surface Brazing - Arc Brazing (e.g. MIG brazing and Laser Brazing) - Low temperature Brazing - Diamond and Super-abrasive Joining - Development of New Brazing Filler metals - Testing Methods of Brazed and Diffusion-Bonded Joints Brazing of Al and Ti-based alloys Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 647 # $ % ! ! ! '(' $21"'&$ +-++' $ ,'*& "$&' $ %'+,*'&. &' +-$$ &'$' " (* "$ ,*'$!"%"' & .&,' ,*+.*+$ ! "&,*++ -,'%1"'& +,*-%&,1"'& '&,*'$$' %&-,&1"'& "%("&," $'* &* " $'*,'*"' " &$"+" ,*,,%&,' )-*"+*"!" "&-+,*"$" "'*&, (*. -& +++"'& ($&*" %,,-,"& -* " ++ , ,*-%&,"+," '& "$ (,*'"&"' " ++ %(*+ ,$"& " ,*-%&,1"'& ++ , &-,&1"'& /'* #+!'( " ((*''&"%&,' '* &"11," $$ 1"& (*,"(&," !"! $" '(*,'*" (** " +,*," -, '*# '*," $" +('&+'* $$$! !! Pubblicazioni IIS Controllo con liquidi penetranti Il metodo con liquidi penetranti continua ad essere uno dei controlli superficiali di maggiore applicazione, sia in fase di fabbricazione che in attività ispettive di manutenzione. L’impiego progressivo di materiali non ferromagnetici, come gli acciai inossidabili austenitici, le leghe di nichel e le leghe leggere di alluminio o titanio, soprattutto su manufatti di elevata criticità di servizio (industria aeronautica ed aerospaziale, industria chimica e petrolchimica, impianti per la produzione di energia) ha determinato il continuo affinamento delle caratteristiche di questo metodo di controllo, richiedendo, al contempo, una migliore conoscenza delle corrette procedure applicative. La presente dispensa si propone quindi di approfondire tutti gli aspetti di un metodo di controllo, spesso considerato di facile utilizzo ed alla portata di personale anche poco addestrato, al fine di permettere, a tutti coloro che vogliono correttamente operare, una completa conoscenza delle sue possibilità diagnostiche e dei suoi inevitabili limiti. La dispensa è pertanto un valido supporto per la preparazione del personale che intenda ottenere la qualificazione al livello 3, ed ovviamente al livello 2, secondo la normativa europea EN 473 o la Raccomandazione SNTTC-1A dell'ASNT. Indice 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Principi base del controllo con liquidi penetranti Caratteristiche chimico-fisiche dei prodotti liquidi penetranti Principi di ottica ed apparecchi di illuminazione Impianti per esami con liquidi penetranti Ecologia: trattamento delle acque Indicazioni: morfologia, origine e valutazione Qualificazione e controllo dei prodotti liquidi penetranti Appendice: esempi di difettologia rilevabile con liquidi penetranti. Norme. Leggi e decreti. 2004, 163 pagine, Codice: 101070, Prezzo: € 52,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 41,60 Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it LeggiDecreti e A proposito di responsabilità amministrativa e di sue “esimenti” Finalmente nei convegni, sulle riviste di categoria e nelle cronache dei quotidiani si parla oggi del sistema sanzionatorio derivato dal Dlgs. 231/2001 che ha aggiunto alla sanzionabilità penale la responsabilità amministrativa di enti, associazioni, società, cooperative, nella presumibile maggiore efficacia /deterrenza di questa normativa. Nella legge in questione, a dirlo in parole semplici, vi è anche un possibile rimedio, vale a dire un efficiente rifugio per le aziende virtuose che oltre al codice etico abbiano istituito dei modelli di organizzazione e di gestione ed assicurino attraverso organi propri la vigilanza e la rispondenza al modello adottato. Sembrerebbe un panorama trasparente e al riparo da insidie interpretative, in realtà vi sono alcune complicanze di cui dover tener conto. Come è ormai noto la 231/01 è una norma a carattere sanzionatorio a innesco eventuale, capace quindi di “ospitare” diverse fattispecie che attraverso di essa saranno sanzionate. I contenuti, cioè i casi in cui scattano sanzioni e procedure della 231/01, vengono rapportati ai così detti “reati presupposto” la cui enumerazione in questi anni è andata via via incrementandosi (come si può leggere nelle duplicazioni, triplicazioni e repliche degli articoli che li considerano). Per quanto concerne il sistema di gestione della sicurezza, salute e igiene del lavoro, accanto ai reati (fra l’altro tutti di natura “dolosa”) sono stati introdotti due reati di natura “colposa” (articoli 589 e 590 del Codice Penale per delitti relativi commessi con violazione delle norme s ulla tutela e s icure z z a del lavoro), per eventi purtroppo frequenti e a volte anche di grande ricaduta mediatica come la morte di lavoratori o gravi infortuni derivati. È nata quindi una sensibilità maggiore verso questo sistema punitivo perché le sanzioni non soltanto pecuniarie ma anche interdittive sono grandemente paventate nelle aziende. Si appunta pertanto l’attenzione ai “modelli”, utili a scagionare l’ente sotto l’aspetto della responsabilità amministrativa, e alla loro applicazione. E qui sorgono le difficoltà per gli interessati. Mentre le disposizioni per la redazione di modelli di organiz z az ione e di gestione a valere per tutti reati (dolosi) presenti e anche per quelli inserendi in futuro si leggono nella legge generale (cioè nel caso nel testo della 231/01) e consentono una certa libertà, se non fantasia, per i redattori i quali possono comunque fare riferimento a linee di indirizzo delle associazioni di categoria le quali possono attingere anche ad approvazioni dirette o implicite da parte dell’autorità centrale [esempio di coregolazione pubblico/privato dell’attività di autodisciplina], nella nicchia rappresentata dalle violazioni delle norme di sicurezza del lavoro (che sono entrate attraverso la legge 123/07 nel Testo Unico della Sicurezza 81/2008) l’articolo 30 del Testo Unico in particolare ha “bloccato” le fonti di riferimento per i costruttori, modelli per l’esim enz a in pres enz a dei d u e re a t i gravissimi, ma pur sempre “colposi”, sopra menzionati. L’articolo 30 citato infatti pone due soli standard di riferimento: nella sua prima applicazione (in oggi vigente) riconosce come matrice inderogabile la Linea guida UNI-INAIL per il sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL del 28 Settembre 2001) o, unica alternativa, il British Standard OSHAS 18001:2007, norme che esplicitamente “si presumono conformi” ai requisiti di cui all’articolo 30 del T.U., eccezione fatta in futuro per possibili ulteriori modelli di organizzazione e di gestione aziendale da indicarsi dalla competente Commissione Permanente prevista all’art. 6 del Testo Unico. Ovviamente mentre in tutto il restante schema la 231/01 è applicabile, proprio in tema di SGSL ha la propria eccezione: in virtù del principio - a datazione immemorabile - per cui in tutto il diritto le norme speciali (cioè particolari) prevalgono sulle norme generali, il modello previsto per tutti gli altri “reati presupposto” non funziona in presenza dei due delitti colposi sopra ricordati e necessita Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 651 Leggi e Decreti ai fini dell’esimente della massima concordanza con le linee guida imposte dallo stesso articolo 30. Questi sono i gravosi compiti di coloro che redigono modelli di organizzazione e di gestione aziendale, considerando che ogni azienda, poiché è facile incorrere in violazioni di legge appartenenti al fronte “generalista” e al fronte specifico (SGSL), non può limitarsi ad ispi- 652 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 rarsi ad un modello derivato dalla generalità, es. dalle associazioni di categoria, o da gruppi aziendali maggiori, avendo la necessità di predisporre la barriera anche per i reati “colposi” frequenti e specifici. Il che obbliga gli estensori dei modelli in prima linea, e in seconda gli stessi attuatori, a predisporre e a utilizzare in opposti versanti gli schemi che legge generale (231/2001) e legge speciale (art. 30 T.U.) impongono. È questa la nuova attuale frontiera della scienza applicata. Avv. Tommaso Limardo Docente di Diritto della sicurezza e dellʼambiente Consulente aziendale www.thetis.tv seatec 9 SEATEC AWARDS COMPOTEC QUALITEC DESIGN AWARD components production & furniture QUALITEC TECHNOLOGY AWARD ABITARE LA BARCA Targa Rodolfo Bonetto 16/18 Febbraio 2011 Carrara seatec 9 compotec RASSEGNA INTERNAZIONALE TECNOLOGIE, SUBFORNITURA E DESIGN PER IMBARCAZIONI, YACHT E NAVI www.sea-tec.it CarraraFiere Viale Galileo Galilei, 133 54033 Marina di Carrara (MS) RASSEGNA INTERNAZIONALE COMPOSITI & TECNOLOGIE CORRELATE www.compotec.it [email protected] [email protected] SEATEC E’MEMBRO DI: 3 ORGANIZZATORE: CON IL PATROCINIO DI: REGIONE TOSCANA Tel. +39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 SPONSOR UNICO BANCARIO: GRUPPO BANCA CARIGE Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. Business on the Move PR O M OZ I ON E HWYPSL HWYPSL ^^^L_WVTLJJHUPJHJVT ^ ^^L_WVTLJJHUPJHJVT 4 4<(7 <(7 9 9HZZLNUHKLSSH4LJJHUPJH HZZLNUHKLSSH4LJJHUPJH * *,5;96 ,5;96 6 -0,9( 0,9( + +0 0 4 465;0*/0(90 65;0*/0(90 )YLZJPH )YLZJPH SHTLJJHUPJHJHTIPH]LZ[P[V [OLUL^KYLZZVMTLJOHUPJHS S»HWW\U[HTLU[VKHUVUWLYKLYL S»HWW\U[HTLU[VKHUVUWLYKLYL WLYNSPVWLYH[VYPKLSSHTLJJHUPJH WLYNSPVWLYH[VYPKLSSHTLJJHUPJH [OLT\Z[ZLLL]LU[ [OLT\Z[ZLLL]LU[ MVYTLJOHUPJHSPUK\Z[Y`VWLYH[VYZ MVYTLJOHUPJHSPUK\Z[YY` `VWLYH[VYZ 6YNHUPaaHaPVUL! 6 YNHUPaaHaPVUL! : :LNYL[LYPHVYNHUPaaH[P]H*,5;96-0,9(:W(=PH)YLZJPH LNYL[LYPHVYNHUPaaH[P]H*,5;96-0,9(:W(=PH)YLZJPH 4VU[PJOPHYP): 4VU[PJOPHYP): ;LS ;LS -H_ -H_ ^^^L_WVTLJJHUPJHJVTPUMV'L_WVTLJJHUPJHJVT ^^^L_WVTLJJHUPJHJVTPUMV'L_WVTLJJHUPJHJVT Dalle Aziende Combirex: nuova macchina ESAB per taglio plasma e ossigas La nuova macchina ESAB Combirex per taglio automatico plasma e ossigas dispone di un sistema di guida ad alte prestazioni ed è basata su un portale progettato per tagli di elevata precisione con larghezza utile fino a 3500 mm. Dotata del sistema di controllo numerico ESAB Vision 51 e con il software di programmazione Columbus, la macchina Combirex può essere facilmente integrata in un ciclo di produzione automatizzato. La st ruttur a com patta cons ente di ridurre lo spazio occupato e la posizione ribassata delle rotaie di guida facilita le operazioni di carico e scarico delle lamiere e dei pezzi tagliati. La lunghezza delle rotaie di guida può essere estesa anche in un secondo tempo e, grazie alla struttura modulare, la macchina potrà essere aggiornata con opzioni aggiuntive per far fronte a nuove esigenze produttive future. Per adattarsi ad una molteplicità di applicazioni, la Combirex può essere dotata di torcia per taglio plasma, o di cannelli ossigas (fino a quattro), oppure con una combinazione di torcia plasma e cannelli ossigas (fino a tre). La possibilità di gestire fino a quattro carrelli porta-torcia/cannelli offre grande versatilità e flessibilità di impiego. Con il sistema di taglio m3 Plasma si ottengono tagli di precisione su spessori fino a 60 mm, mentre con i cannelli ossigas si possono tagliare lamiere fino a 200 mm di spessore. La macchina è disponibile in diverse versioni, con larghezze di taglio fino a 3500 mm. Il sistema di guida, basato su pignone e cremagliera su entrambe le vie di corsa, consente alta precisione ed elevate velocità di posizionamento, fino a 20 m/min. Il potente sistema di azionamento digitale, con servomotori in AC, garantisce precisione ed elevata dinamica su tutta la superficie di taglio. Il progetto e la costruzione della Combirex rispondono in pieno agli elevati standard di qualità che caratterizzano da anni i prodotti ESAB, noti per le ridotte esigenze di manutenzione e per la lunga durata in servizio. ESAB Saldatura SpA Via Mattei, 24 - 20010 Mesero (MI) Tel.02 979681 - Fax 02 97289300 e-mail: [email protected] www.esab.it Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 655 Dalle Aziende Chiude 27.BI-MU/SFORTEC: 60.047 visite per l’evento promosso da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE S i è c h iu s a S a b a to 9 Ot t obre 2010 27.BI-MU/SFORTEC, biennale della macchina utensile, robot e automazione, in scena nei padiglioni del quartiere espositivo di Fieramilano. Co n 6 0 . 0 4 7 v is it e re gi st rat e , 27.BI-MU/SFORTEC si conferma manifestazione di riferimento per gli operatori dell’industria manifatturiera mondiale, richiamati a Milano dall’ampia e variegata offerta proposta da 1.223 imprese su una superficie espositiva totale di oltre 90.000 metri quadrati. Con 2.996 visitatori stranieri, in rappresentanza di 75 paesi, e con il 44% delle imprese espositrici provenienti dall’estero, la manifestazione promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ribadisce il carattere internazionale. Alfredo Mariotti, direttore generale UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione promotrice dell’evento, ha affermato: “I dati di chiusura di questa edizione di BI-MU riflettono esattamente il momento economico. Così come la scorsa edizione della mostra (2008) registrò numeri da record in linea con l’andamento dell’economia e del settore, questa edizione risente, seppur parzialmente, della crisi che ha provocato il blocco degli investimenti per l’intero 2009. Ora occorre attendere le prossime settimane per avere una indicazione più precisa dei reali effetti di BI-MU quale stimolo alla domanda, poiché l’afflusso di pubblico nei cinque giorni di mostra è stato positivo”. “Gli espositori - ha continuato Alfredo Mariotti - hanno espresso generale soddisfazione per l’esito della manifestazione che speriamo possa essere un ulteriore passo verso il rilancio dell’attività dei costruttori di macchine utensili, robot e automazione”. “D’altra parte - ha affermato Giancarlo Losma, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - sebbene i dati presentati confermino che la ripresa è in atto, grande timore resta per possibili ricadute. Conosciamo la debolezza della domanda interna, rispetto a quella espressa dai mercati stranieri; per questo motivo chiediamo che massima attenzione venga dedicata allo studio di 656 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 i n c e n t i v i c h e p o s s a n o s o s t e n e re i l sistema economico dalla base con l’obiettivo di ridare vero slancio a tutta la filiera”. “In particolare - ha continuato Giancarlo Losma - l’associazione ribadisce l a ne c e ssità dello s tr um ento degli ammortamenti liberi - che da anni i costruttori richiedono a gran voce - e che negli Stati Uniti, proprio in questi giorni, l’amministrazione sta deliberando, quale misura per ridare slancio all’economia del paese. Indispensabile poi è la nuova introduzione dello strumento di detassazione degli utili reinvestiti nell’acquisto di macchinari a elevata tecnologia, che grande beneficio ha portato nei mesi passati, cui si aggiunge il provvedimento di incentivi alla rottamazione dei macchinari obsoleti, strumenti utili a garantire, tra l’altro, il mantenimento della competitività del nostro sistema economico”. L’ampia e variegata offerta di settore in mostra a 27.BI-MU, che si è concretizzata nelle circa 3.000 macchine esposte, per un valore complessivo di 300 milioni di euro, è stata arricchita dal fitto programma di eventi collaterali volti a valorizzare la partecipazione degli operatori presenti all’evento. Dalle rassegne specialistiche quali, IL MONDO DELLA SALDATURA, IL MONDO DELL’ASSEMBLAGGIO, IL MONDO DEGLI STAMPI e IL MONDO DELLA FINITURA, ai convegni di QUALITY BRIDGE, cui hanno partecipato oltre 900 persone, dedicati all’analisi delle tematiche di maggior interesse per gli operatori del settore, a PIANETA GIOVANI, uno spazio dedicato ai 5.005 studenti delle scuole superiori e dell’università che hanno visitato la mostra. Come da tradizione 27.BI-MU, clou dell’evento espositivo, è stata teatro dell’azione di promozione del made by Ital i ans se ttor iale, concer tata da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE e ICE, che ha previsto l’organizzazione di un ciclo di incontri tra gli espositori italiani e 90 imprese utilizzatrici di ogni parte del mondo. Ad affiancare la biennale della macc hi na ut ens ile, com e di cons ueto, SFORTEC, mostra della subfornitura tecnica, di componentistica e lavorazioni strutturali, promossa da CIS- COMITATO INTERASSOCIATIVO SUBFORNITURA. Pros s im o appuntam ento con BI-MU/SFORTEC è dal 2 al 6 Ottobre 2012 presso il quartiere espositivo di Fieramilano. UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE Viale F. Testi, 128 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02 26255299 - Fax 02 26255214 e-mail: [email protected] www.ucimu.it Il nuovo sistema plasma HyPerformance da 800 A offre la più ampia gamma di taglio e gli spessori di taglio più elevati su acciaio inox e alluminio Hypertherm ha annunciato la disponibilità di un nuovo s is tem a pla sma HyPerformance® da 800 A per il taglio di lamiere di acciaio inox ed alluminio di grande spessore. Oltre alla possibilità di sfondare in produzione metalli con spessore fino a 75 mm e di separare metalli con spessore fino a 160 mm, il sistema consente di tagliare facilmente le lamiere sottili (fino a 1 - 2 mm) senza la necessità di sostituire la torcia. Il nuovo s is tem a H yPer for ma n c e HPR800XD è in grado di sfondare le lamiere spesse grazie alla tecnologia PowerPierce™. Questa tecnologia brevettata elimina la necessità di eseguire dei prefori e riduce al minimo i danni alla torcia grazie ad uno schermo raff re d d a t o a l i q u i d o c h e re s p i n g e i l metallo fuso durante lo sfondamento ed il taglio. Durante i test, Hypertherm non ha riscontrato alcun danno sui consumabili né alcuna riduzione della qualità di taglio, anche dopo 400 sfondamenti di lamiere di acciaio inox da 75 mm. Il nuovo HPR800XD offre la più ampia Dalle Aziende gamma di processi disponibile sul me rc a to , fo r n e ndo al l ’ope rat ore un’estrema versatilità. Con una corrente variabile tra 30 e 400 A, gli operatori possono usare i processi plasma HyPerformance di marcatura, taglio inclinato e taglio retto sull’acciaio al carbonio, l’acciaio inox e l’alluminio. È inoltre possibile usare processi ad 800 A; in questo modo gli operatori possono tagliare acciaio inox ed alluminio di elevato spessore con lo stesso sistema. Finora, le carpenterie metalliche che avevano bisogno di tagliare un’ampia gamma di metalli e di spessori dovevano usare due o più sistemi per eseguire i loro lavori. Tra gli altri vantaggi della nuova tecnologia Hypertherm citiamo la consolle del gas automatica opzionale che offre maggiore produttività e facilità d’uso; la possibilità di eseguire tagli retti, tagli inclinati e marcature con lo stesso set di consumabili; l’utilizzo di una sola torcia a sgancio rapido che consente una sostituzione veloce ed efficiente dei consumabili. “Il sistema HPR800XD aumenta la versatilità del plasma HyPerformance per soddisfare le esigenze dei clienti industriali, offrendo loro la possibilità di eseguire tagli, marcature e tagli inclinati sia su lamiere di acciaio inox ed alluminio di elevato spessore che su lamiere metalliche sottili con un solo sistema”, ha dichiarato Aaron Brandt, leader del team sistemi meccanizzati Hypertherm. “Inoltre, questo sistema offre la qualità di taglio costante, l’elevata produttività e l’affidabilità che i clienti HPR si aspettano”. Si prevede che un elevato numero di settori industriali - compresi quelli nucleare, petrolifero e difesa - possano ottenere dei vantaggi da questo nuovo sistema Hypertherm. Anche i centri servizi beneficeranno dell’HPR800XD in quanto esso consentirà loro di avere un solo sistema plasma HyPerformance per soddisfare le esigenze dei più disparati settori e clienti. HYPERTHERM EUROPE B.V. Vaartveld, 9 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Tel. +31 (0)165 596932 Fax +31 (0)165 596901 e-mail: [email protected] www.hypertherm.com/eu Drag-Gun Plus - Generatore per taglio plasma manuale con compressore integrato Il Drag-Gun Plus della Thermal Dynamics è un sistema di taglio plasma portatile che libera l’operatore dall’ingombro del compressore. Caratterizzato da una capacità di taglio reale di 9 mm ed un Duty Cycle del 35% a 35 A, il Drag-Gun Plus è un generatore dal design semplice ed è ideale per l’utilizzo in ambienti che non hanno a disposizione una sorgente d’aria (da compressore o bombole). Il Drag-Gun Plus utilizza la torcia PCH42ER della Thermal Dynamics con impugnatura ergonomica che aumenta il comfort e riduce il senso di fatica dell’operatore. Questa torcia è caratterizzata da un cappuccio dell’ugello di piccole dimensioni che offre all’operatore una maggiore visibilità dell’arco durante il taglio. Tra le caratteristiche di questo sistema abbiamo: un indicatore di surriscaldamento, la funzione di blocco e 2 anni di garanzia (1 anno per la torcia). È disponibile su richiesta un kit essiccatore che permette al compressore integrato di funzionare ai massimi regimi in ambienti con alto tasso di umidità. THERMADYNE ITALIA Srl Via Bolsena, 7 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 36546801 - Fax 02 36546840 e-mail: [email protected] www.thermadyne.com L’industria dei trasporti accende il motore di MECSPE - La produzione di autoveicoli ha registrato nel primo semestre una crescita pari al 24.3% rispetto al 2009 L’industria dei trasporti sarà protagonista della decima edizione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie di produzione organizzata da Senaf che si svolgerà presso Fiere di Parma dal 24 al 26 Marzo 2011. Secondo l’indagine congiunturale di Federmeccanica, l’industria metalmeccanica, grazie al traino delle esportazioni, ha archiviato il primo semestre con un incremento della produzione dell’8.6% rispetto al 2009. La produzione di autoveicoli ha registrato invece una crescita pari al 24.3%, dato molto positivo ma che deve essere analizzato alla luce degli andamenti fortemente recessivi del settore dei primi sei mesi del 2009. Per dare ulteriore “carburante” al settore dei trasporti che da sempre rappresenta per l’industria italiana il motore della crescita, MECSPE ha ideato una serie di iniziative ed appuntamenti che, oltre a presentare le produzioni di eccellenza del Made in Italy e le soluzioni più innovative per la mobilità del futuro, si avvarranno della presenza di esponenti di spicco del mondo industriale ed accademico che offriranno una fotografia del comparto. La Piazza della Mobilità Sostenibile vedrà infatti, oltre alla presentazione delle soluzioni tecnologicamente innovative per la produzione di mezzi elettrici e ad energie alternative per il tras por to di per s one e me rc i , l o svolgimento di momenti di dibattito, tavole rotonde e conferenze con la presenza di soggetti autorevoli quali ANCI, l’associazione nazionale dei comuni italiani e ATA, l’associazione tecnica dell’automobile. Tra i veicoli presenti all’interno dell’area i quadricicli MULO System progettati dal Politecnico di Milano e alimentati dall’energia elettrica prodotta da pannelli solari posti sul tetto e, se necessario, dall’energia muscolare del guidatore. Realizzati con una logica modulare prevedono una piattaforma di base e quattro diversi moduli che vanno a differenziare i veicoli in relazione alla funzione da svolgere: trasporto merce, trasporto persone, manutenzione aree verdi e commercio ambulante. All’interno della Piazza verrà presentato anche il progetto di mobilità sostenibile K-MOTUS ideato dal Politecnico di Torino insieme a cinque aziende, tra cui Actuatech, realtà che fa parte di I3P (Incubatore Imprese Innovative) dell’ateneo torinese. Sempre del Politecnico di Torino sarà presente la Squadra Corse che si è aggiudicata il premio speciale Elithion assegnato per la vettura più performante equipaggiata con un sistema di batterie al litio Elithion in occasione della Formula Hybrid 2010. Al centro della Piazza del Motorsport sarà presente l’innovazione e l’eccellenza del Made in Italy della Dallara Automobili che per il terzo anno consecutivo ha scelto di essere presente a Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 657 Dalle Aziende MECSPE per presentare le sue novità e supportare i suoi fornitori. Sarà inoltre p re s e n t e i l P ro g e t t o F o r m u l a S A E Racing team realizzato dall’Università di Padova: un veicolo da competizione realizzato dagli studenti del Dipartimento di Ingegneria che partecipa ai campionati del mondo tra tutte le università. L’area di incontro e di confronto per le aziende che operano nel settore della cantieristica navale, della nautica e nel settore delle tecnologie ad essa collegate vedrà il suo centro nella Piazza Nautech che avrà come assoluto protagonista il gruppo di design nautico Seaway che presenterà GreenLine, una barca ibrida che utilizza sia un motore diesel che uno elettrico. La Piazza Bicitech sarà invece uno spazio dedicato al mondo del ciclo in cui transiteranno le tecnologie di progettazione e lavorazione più innovative e dove verranno organizzati momenti formativi per raccontare ai visitatori l’interessante evoluzione di questo comparto che negli ultimi anni ha modificato drasticamente le tecniche costruttive puntando su nuovi materiali più performanti. Al centro della Piazza sarà presente l’eccellenza del comparto ciclo con l’esposizione di telai in acciaio, alluminio, titanio e carbonio ed il 25 Marzo ci sarà l’atto conclusivo del “Bike Innovation Award - il miglior prodotto sul mercato”, il premio organizzato dalla rivista Bicitech che ha l’obiettivo di promuovere l’innovazione, favorendo l’evoluzione tecnologica e di conseguenza lo sviluppo economico del mercato. Nell’area avrà luogo una mostra di tutti i progetti selezionati dalla commissione tecnica nel corso dell’anno e sarà presente il prodotto vincitore. Infine l’Unità Dimostrativa dal Progetto all’Oggetto, il tradizionale e atteso appuntamento per far incontrare design, innovazione e tecnologia, assumerà una nuova forma e sarà dedicata alle filiere del settore automobilistico, ferroviario, aereonautico, motor sport, e della mobilità sostenibile attraverso l’utilizzo di lavorazioni e di materiali diversi come l’alluminio, la plastica, il metallo ed il titanio. Sono inoltre in via di sviluppo aree dedicate ai settori aerospace e ferroviario ed è prevista per Giovedì 24 Marzo la Giornata dei Trasporti, un appuntamento che proporrà approfondimenti sull’industria dell’auto, ferrovia- 658 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 ria e aerospaziale, con il coinvolgimento di AIAD, ACARE e Finmeccanica. MY PR Via Ripamonti, 137 - 20141 Milano Tel. 02 54123452 - Fax 02 54090230 e-mail: [email protected] www.mypr.it Una macchina innovativa basata su CNC per il taglio di precisione con getto d’acqua permette la precisione di 1 micron - Diverse sono le aree di applicazione: medicale,automotive,elettronica, aeronautica,aerospaziale, produzione di orologi ed anche alimentare L’azienda che produce macchine di precisione MDC Max Daetwyler AG e la società specializzata nel getto d’acqua Waterjet AG, in collaborazione con NUM, hanno sviluppato una innovativa macchina per il taglio a getto d’acqua basata su un CNC capace di tagliare materiali entro ±1 micron, un risultato che è 20 volte più accurato rispetto alle macchine della concorrenza. La nuova macchina WOMAJET/microWATERJET è anche estremamente efficiente - essa consuma molto meno acqua e abrasivi rispetto ai sistemi tradizionali e si appresta ad aprire aree applicative completamente nuove per questa tecnologia di lavorazione dei materiali. Molti dei materiali per la fabbricazione di nuovi prodotti introdotti negli ultimi anni reagiscono negativamente agli effetti del calore durante la lavorazione. Di contro, usando un getto d’acqua per effettuare l’operazione di taglio si è certi che la struttura del materiale resta immutata; inoltre, la tecnica può essere usata virtualmente su ogni tipo di materiale, anche su derrate alimentari, purché esse non siano solubili in acqua. Alla luce di questo, MDC Max Daetwyler, Waterjet e NUM hanno scelto di combinare le loro esperienze per sviluppare congiuntamente una macchina per il taglio a getto d’acqua specificatamente per la lavorazione di precisione dei materiali. La nuova macchina WOMAJET/microWATERJET offre uno stabile, preciso e ripetibile processo di produzione capace di creare contorni complessi - essa può gestire spessori di materiale stretti fino a 20 micron (0.02 mm). La macchina usa un getto d’acqua di precisione molto elevata, con un diametro inferiore a 300 micron, e può tagliare materiali ad un ritmo di 4000 mm per minuto. Tutti e tre gli assi della macchina sono azionati da servosistemi NUMDrive C; questi hanno una densità di potenza molto elevata, che aiuta a minimizzare la taglia del quadro di controllo. Il controllo e l’automazione della macchina sono gestiti da un sistema CNC NUM Flexium, equipaggiato con un HMI NUM FS152i per introdurre i comandi da parte dell’operatore. La macchina da taglio WOMAJET/microWATERJET può gestire una gamma eccezionalmente diversificata di materiali. Questi comprendono materiali biocompatibili per applicazioni medicali, kevlar, materiali in fibra di carbonio e fibra di vetro come quelli usati nell’industria automotive, ed i tipi di materiali specializzati ed i laminati usati nelle industrie aeronautiche ed aerospaziali. In ogni caso, tutte le operazioni di taglio vengono eseguite senza degrado delle caratteristiche o delle proprietà dei materiali. Un’applicazione inusuale che sta generando un considerevole interesse è il taglio di precisione di componenti per l’industria dell’orologeria, per gli orologi meccanici di prestigiosi fabbricanti svizzeri che attualmente stanno avendo una rinascita. NUM SpA Via F. Somma, 62 - 20012 Cuggiono (MI) Tel. 02 97969350 - Fax 02 97969351 e-mail: [email protected] www.num.com Dalle Aziende SigmaTEK Systems rilascia SigmaNEST Versione 9.0 La forza della semplicità! SigmaTEK Systems LLC, con la sede a Cincinnati, Ohio, offre SigmaNEST, un sistema software CAD/CAM per la programmazione del taglio lamiera e per il nesting automatico. SigmaNEST supporta un’ampia gamma di macchine da taglio tra cui punzonatrici, laser, ossitaglio, plasma e waterjet. SigmaTEK Systems ha rilasciato SigmaNEST Versione 9.0: una nuova esperienza utente votata all’efficienza. Da sempre attenta alle esigenze dell’industria manifatturiera, SigmaTEK Systems realizza, con SigmaNEST Versione 9.0, un nuovo standard operativo: alla notoria perizia nello sviluppo di soluzioni avanzate per il nesting automatico e di strumenti innovativi per il calcolo del percorso di taglio migliore, si abbina adesso una immediatezza di programmazione che, unita alla gradevole interfaccia utente, assicura una produttività senza precedenti. “Sapevamo che la sola modifica dei menu e dell’interfaccia non avrebbe offerto il livello di cambiamenti che i nostri clienti si aspettano per migliorare i loro processi” dice Glenn Binder, vice P re s id e n te in S igmaTE K Sy st e ms. “Abbiamo ascoltato attentamente i n o s t r i c l i e n t i e l e l o ro e s i g e n z e e d abbiamo sviluppato nuove funzionalità per assicurare gli alti livelli di efficienza richiesti dai processi di lean manufacturing. SigmaNEST Versione 9.0 offre una nuova esperienza nel mondo del CAM lamiera, combinando semplicità e forza della tecnologia, da sempre distintiva di SigmaNEST”. SigmaNEST Versione 9.0 permette una agevole integrazione con sistemi ERP avanzati, condividendo piattaforme dati SQL per una profonda interazione con il controllo di gestione, con la produzione e con il controllo dei costi. Tutte le implementazioni ottimizzano aspetti specifici, quali le “interface native” con SolidWorks, Autodesk Inventor, Siemens NX e soluzioni Catia; nuove funzionalità aggiuntive e personalizzabili basate su plugin-DLL per una completa automazione di processo e nuovi strumenti per il calcolo del percorso di taglio. Una speciale attenzione è stata riservata alla gestione ed al taglio di barre e profili, alle operazioni di cianfrinatura (con la capacità di riconoscere le informazioni di taglio bevel direttamente dal modello 3D), alla gestione di pallettizzatori per lo scarico dei pezzi, all’ottimizzazione delle funzioni di lavorazione utensili quali fresatura, punzonatura, deformazione e foratura. Di particolare rilevanza sono le operazioni di nesting automatico non presidiato (SigmaNEST Lights Out) per una completa automazione di programmazione. Le operazioni Light Out controllano il magazzino materie prime, lo stato di avanzamento e di consolidamento degli ordini, il carico di produzione macchina per macchina al fine di consentire un gap competitivo per le aziende che fanno innovazione ed automazione con SigmaNEST. Per maggiori informazioni visita il sito: www.sigmanest.it. SIGMATEK srl Via Mario Nantiat, 19/A 12066 Monticello d'Alba (CN) Tel. 0173 466689 - Fax 0173 466821 e-mail: [email protected] www.sigmanest.com Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 659 200.000 volte informati Il sistema di informazione e di marketing messo a punto da Com-Media S.r.l. per lo sviluppo dell’industria idrica e del gas viene utilizzato ogni anno da oltre 200.000 operatori italiani ed esteri Il portale internet www.watergas.it con oltre 200.000 visitatori annui è lo strumento di informazione e lavoro per tutti gli operatori interessati allo sviluppo dell’industria dell’acqua e del gas in Italia; Gli annuari AcquAgenda e GasAgenda con una diffusione di 7500 e 5000 copie rispettivamente, sono la versione stampata che contiene tutti i dati presenti sul portale www.watergas.it per una consultazione rapida e sempre disponibile; Le banche dati dei gestori italiani dell’industria idrica e del gas sono lo strumento per trasformare la visibilità offerta dagli annuari e del portale internet in programmazione dell’attività di marketing e sviluppo dei contatti. 700 aziende che offrono prodotti e servizi per la progettazione, costruzione e gestione delle reti e degli impianti per l’industria dell’acqua e del gas già utilizzano gli strumenti del sistema informativo di Com-Media per mantenere o attivare i contatti con i propri clienti attuali e potenziali. La tua azienda è già presente nell’elenco dei “Prodotti e Fornitori” di www.watergas.it ? Inserire i dati di contatto della tua azienda e abbinarli alle categorie dei prodotti offerti è facile, libero e gratuito. La tua azienda è già presente sugli annuari di Com-Media o ha mai usato i censimenti dei gestori delle reti idriche e gas? Questi e altri strumenti per dare visibilità alla tua azienda e per creare le condizioni favorevoli allo sviluppo della tua attività commerciale sono disponibili a tariffe particolarmente convenienti. watergas.it LA COMUNITA’ ON LINE DEI TECNICI PROFESSIONISTI DELL’INDUSTRIA ITALIANA DEL GAS E DELL’ACQUA Com-Media S.r.l. - via Serio, 16 - 20139 Milano (MI) - Tel. 02 56810171- Fax 02 56810131 - [email protected] - www.watergas.it Notiziario Letteratura Tecnica DVS Technical Codes on Plastics Joining Technologies Selected Translations - English Edition Volume 3 Hessel J., Weinheim Düsseldorf 2008 (Germania), 170x240 mm, 600 pagine, ISBN: 978-3-87155-982-2, € 100.75 Questo libro contiene 88 codici tecnici (DVS) tradotti in lingua inglese che trattano la giunzione delle materie plastiche nel settore delle tubazioni, delle condotte, nella costruzione di serbatoi, nonché nella fabbricazione in serie di piccoli dispositivi e di apparecchiature industriali. Questi documenti sono stati compilati e redatti dal Gruppo di Lavoro W4 “Joining of Plastics” del Comitato Te c n i c o d e l l a “ G e r m a n We l d i n g Society” (DVS). Le diverse specifiche si occupano esclusivamente: della saldatura, delle giunzioni con adesivi e delle giunzioni meccaniche delle materie plastiche. Il campo di attività considerato comprende: tutti i processi di giunzione; la progettazione; il calcolo strutturale; i metodi di controllo; le applicazioni pratiche dei diversi processi di saldatura; la formazione pro- fessionale ed i requisiti necessari alla certificazione delle figure professionali nel campo delle materie plastiche. Il libro è consigliato per tutti coloro che cercano informazioni pratiche sui vari processi di giunzione, sui dispositivi e sulle applicazioni, nonché sulla garanzia della qualità. DVS Media GmbH, Aachener Straße 172, D-40223 Düsseldorf (Germania). Fax: +49 (0)211/1591-150 www.dvs-media.info Fatigue and Fracture Mechanics: 36th Volume - STP 1508 Neu W.R., Wallin K.R.W., Thompson S.R ., We s t Cons hohocken 2009 (PA-USA), 150x227 mm, 605 pagine, ISBN 978-0-8031-3416-4, $ 139,00 Questo volume raccoglie tutte le memorie presentate e discusse alla settima Conferenza Internazionale ASTM/ESIS sulla resistenza a fatica e sulla meccanica della frattura, organizzata dal Comitato E08 dell’ASTM in collaborazione con l’European Structural Integrity Society (ESIS), programmata nel Novembre 2007, in concomitanza con il Meeting Internazionle sull’evoluzione dello stato normativo del “Committee E08 on Fatigue and Fracture” dell’ASTM. Dopo una memoria introduttiva “Swedlow Memorial Lecture” sull’analisi di una serie di risultati di prove in campo europeo sul comportamento alla tenacità alla frattura dei materiali, l’argomento trattato principalmente dai documenti contenuti nel volume coinvolge lo studio della meccanica della frattura elastoplastica. I temi trattati dagli autori delle numerose memorie, tutti specialisti in campo internazionale, riguardano: gli effetti delle tensioni residue sulla resistenza a fatica; gli effetti delle tensioni residue sulla tenacità alla rottura; il comportamento alla tenacità alla frattura e alla rottura fragile di componenti di reattori e di materiali; la velocità di propagazione delle cricche di fatica; gli effetti del comportamento ad alta temperatura ed in particolari condizioni ambientali; la fatica e la rottura di specifici componenti, i metodi di giunzione, i trattamenti superficiali ed i metodi di rivestimento. Tutti i lavori, contenuti nel testo e presentati alla Conferenza, hanno come scopo principale la ricerca e l’applicazione di approcci ingegneristici avanzati ed avveniristici per migliorare l’integrità strutturale di componenti e strutture e per incrementare la loro vita residua. ASTM International, 100 Barr Harbor Drive, PO Box C700, West Conshohocken, PA, 19428-2959 (USA). www.astm.org Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 663 Notiziario Understanding Stainless Steel Harrison A., Sheffield 2009 (Inghilterra), 150x210 mm, 117 pagine, ISBN 978-0-9561897-0-7, £ 30,00 L’ i d e a d i q u e s t o libro è nata da una serie di “Starter Workshops” organizzati dalla British Stainless Steel Assoc iat i on (BSSA). Questi seminari, di un solo giorno, sono dedicati soprattutto a coloro che hanno poca o nessuna conoscenza degli acciai inossidabili o che necessitano di un aggiornamento di base più completo sulle caratteristiche e sulle proprietà principali di questi materiali. Dopo alcune considerazioni storiche sugli acciai inossidabili ed una breve presentazione del loro comportamento metallurgico, il libro descrive le caratteristiche fisiche, chimiche e meccaniche degli acciai inossidabili: austenitici, ferritici, martensitici, duplex ed indurenti per precipitazione. Presenta inoltre il loro comportamento alle alte temperature ed alla corrosione. Successivamente fornisce dettagliate informazioni sulla loro finitura superficiale, sulla loro produzione, sul loro riciclaggio, citando per ogni argomento trattato lo stato normativo più recente. Questa pubblicazione è un valido aiuto per tutti coloro che, nella loro esperienza professionale, si occupano di progettazione, fabbricazione e commercializzazione degli acciai inossidabili. BSSA, Broomgrove, 59 Clarkehouse Road, Sheffield S10 2LE (Inghilterra). Fax: +44 (0)114 266 1252 www.bssa.org.uk Codici e Norme Norme nazionali Italia CEI EN 60974-8 - Apparecchiature per la saldatura ad arco - Parte 8: Console per gas per la saldatura e sistemi di taglio plasma (2010). 664 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 CEI EN 62135-1 - Apparecchiature per la saldatura a resistenza - Parte 1: Prescrizioni di sicurezza per la progettazione, costruzione e installazione (2010). UNI EN ISO 3821 - Apparecchiature per saldatura a gas - Tubi di gomma per saldatura, taglio e procedimenti connessi (2010). UNI EN ISO 5171 - Apparecchiature per saldatura a gas - Manometri utilizzati per saldatura, taglio e procedimenti connessi (2010). UNI EN ISO 18286 - Lamiere laminate a caldo di acciaio inossidabile - Tolleranze sulle dimensioni e sulla forma (2010). UNI EN ISO 23279 - Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo mediante ultrasuoni - Caratterizzazione delle indicazioni nelle saldature (2010). UNI EN ISO 81714-1 - Progettazione di segni grafici da utilizzare nella documentazione tecnica di prodotto - Parte 1: Regole fondamentali (2010). USA UNI EN ISO 5173 - Prove distruttive sulle saldature di materiali metallici Prove di piegamento (2010). API RP 5L1 - Recommended practice for railroad transportation of line pipe (2010). UNI EN ISO 9444-2 - Acciaio inossidabile laminato a caldo in continuo - Tolleranze sulle dimensioni e sulla forma Parte 2: Nastri larghi e fogli/lamiere (2010). API RP 5LW - Recommended practice for transportation of line pipe on barges and marine vessels (2010). UNI EN ISO 11130 - Corrosione di metalli e leghe - Prova di immersione alternata in soluzione salina (2010). API TR 755-1 - Technical support document for ANSI/API RP 755, fatigue risk management systems for personnel in the refining and petrochemical industries (2010). UNI 11373 - Prove non distruttive Qualificazione e certificazione del personale addetto alle prove non distruttive - Applicazione della UNI EN 473 al personale addetto alle repliche metallografiche su attrezzature a pressione soggette a scorrimento viscoso (2010). UNI 11374 - Prove non distruttive Esame metallografico per replica su attrezzature a pressione soggette a scorrimento viscoso a caldo (2010). UNI EN 14730-1 - Applicazioni ferroviarie - Binario - Saldatura alluminotermica delle rotaie - Parte 1: Approvazione dei processi di saldatura (2010). UNI EN ISO 15653 - Materiali metallici - Metodo di prova per la determinazione della tenacità quasi statica alla frattura delle saldature (2010). UNI EN 15856 - Prove non distruttive Emissione acustica - Principi generali di prova con EA per la rivelazione di corrosione all’interno di strutture metalliche riempite di liquido (2010). API STD 598 - Valve inspection and testing (2010). ASME B31.5 - Refrigeration piping and heat transfer components (2010). ASME QAI 1 - Q ualificatio n s f o r authorized inspection (2010). ASTM A262 - Standard practices for detecting susceptibility to intergranular attack in austenitic stainless steels (2010). ASTM A269 - Standard specification for seamless and welded austenitic stainless steel tubin service (2010). ASTM A276 - Standard specification for s tainles s s teel bars and sh a p e s (2010). ASTM A351/A351M - Standard specification for castings, austenitic, for pressure-containing parts (2010). ASTM E10 - Standard test method for brinell hardness of metallic materials (2010). SAE AMS 2759/2 - Heat treatment of low-alloy steel parts minimum tensile strength 220 Ksi (1517 MPa) and higher (2010). Notiziario Norme europee EN EN 12542 - LPG equipment and accessories - Static welded steel cylindrical tanks, serially produced for the storage of Liquefied Petroleum Gas (LPG) having a volume not greater than 13 m3 - Design and manufacture (2010). EN 14730-1 - Railway applications Track - Aluminothermic welding of rails - Part 1: Approval of welding processes (2010). EN 14638-3 - Transportable gas cylinders - Refillable welded receptacles of a capacity not exceeding 150 litres - Part 3: Welded carbon steel cylinders made to a design justified by experimental methods (2010). Norme internazionali ISO 11745 - Brazing for aerospace applications - Qualification test for brazers and brazing operators - Brazing of metallic components (2010). ISO 13680 - Petroleum and natural gas industries - Corrosion-resistant alloy seamless tubes for use as casing, tubing and coupling stock - Technical delivery conditions (2010). ISO ISO 10675-2 - Non-destructive testing of welds - Acceptance levels for radiographic testing - Part 2: Aluminium and its alloys (2010). Corsi IIS Luogo Genova Data 15-16/11/2010 Titolo Corso per International Welding Practitioner - Parte III Tecnologia della saldatura Ore -- Genova 15-18/11/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Messina 15-18/11/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) 15-19/11/2010 Corso per Laser Welding Engineer 32 Genova 15-19/11/2010 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore (CAT. 3) per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-38 36 (*) Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Ispettore (CAT. 2) per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-38 36 (*) Genova 15-19/11/2010 Genova 16-17/11/2010 Corso per International Welding Practitioner - Parte III Metallurgia e saldabilità -- Genova 18-19/11/2010 Corso per International Welding Practitioner - Parte III Progettazione e calcolo -- Genova 18-19/11/2010 Corso sull’applicazione dei sistemi di gestione ambientale ISO 14001 16 Mogliano Veneto (TV) 22-25/11/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) 22-25/11/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 22-26/11/2010 Corso per International Welding Technologist - Parte III Metallurgia e saldabilità -- Organizzatore Istituto Italiano della Saldatura - Divisione FOR Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel. 010 8341371 - Fax 010 8367780 - [email protected] (*) Si tratta del totale delle ore per coloro che non abbiano già frequentato il corso da Operatore e/o Ispettore in accordo allo Standard ECSS-Q-ST-70-08. Per coloro in possesso di tale certificato il corso può essere ridotto fino alla durata di 24 ore. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 665 Notiziario Corsi IIS (segue) Luogo Genova Mogliano Veneto (TV) Data 22-26/11 e 29/11-1/12/2010 23-24/11/2010 Titolo Ore Corso per International Welding Engineer - Parte III Metallurgia e saldabilità -- Sicurezza e prevenzione degli infortuni in saldatura - Corso avanzato per responsabili della sicurezza 16 Genova 29/11-3/12/2010 Corso di qualificazione sui trattamenti termici dei giunti saldati Livello Basic 45 Genova 29/11-3/12/2010 Corso celere in saldatura 32 Genova 1-2/12/2010 Corso teorico-pratico di incollaggio di tubi e/o raccordi di PVC-C, PVC-U o di ABS per la qualificazione secondo UNI 11242 16 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore (CAT. 3) per Riparazione e Modifica in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-28 (**) 32 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Ispettore (CAT. 2) per Riparazione e Modifica in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-28 (°) 32 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore / Ispettore per Riparazione e Modifica in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-28 16 Genova Genova Genova 1-4/12/2010 1-4/12/2010 3-4/12/2010 Genova 13-14/12/2010 Corso sull’applicazione dei sistemi di gestione del processo speciale saldatura - Modulo Integrativo Auditor EN ISO 3834 16 Genova 13-16/12/2010 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 14-15/12/2010 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore / Ispettore per Crimping in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-26 12 Priolo (SR) 14-16/12/2010 Corso avanzato - Risk Based Inspection 24 Genova 15-16/12/2010 Corso sull’applicazione dei sistemi di gestione ambientale Modulo Integrativo Auditor ISO 14001 16 Genova 15-16/12/2010 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore / Ispettore per Crimping e Wire Wrapping in accordo alle Specifiche ECSS-Q-ST-70-26 / ECSS-Q-ST-70-30 8 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore / Ispettore per Wire Wrapping in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-30 8 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore / Ispettore per RF Cables in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-18 12 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore / Ispettore per RF Cables in accordo alla Specifica ECSS-Q-ST-70-18 8 Genova Genova Genova 16/12/2010 17-18/12/2010 18/12/2010 Genova 20-23/12/2010 Corso per International Welding Practitioner - Parte III Fabbricazione -- Mogliano Veneto (TV) Gennaio-Marzo 2011 Corso modulare per la qualificazione ad International Welding Inspector - Comprehensive - Ispezione di giunti saldati -- Organizzatore (**) L’accesso a tale corso è riservato a coloro che hanno conseguito la certificazione per Operatore in accordo agli Standard ECSS-Q-ST-70-08 e ECSS-Q-ST-70-38. (°) L’accesso a tale corso è riservato a coloro che hanno conseguito la certificazione per Ispettore in accordo agli Standard ECSS-Q-ST-70-08 e ECSS-Q-ST-70-38. 666 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Notiziario Corsi IIS (segue) Luogo Data Titolo Ore Legnano (MI) 10-14/1/2011 Corso per International Welding Specialist - Parte III Metallurgia e saldabilità -- Genova 17-19/1/2011 Corso Base sull’applicazione del D.M. 14 Gennaio 2008 20 Genova 17-20/1/2011 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Mogliano Veneto (TV) 17-20/1/2011 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 17-21/1/2011 14-18/2/2011 14-18/3/2011 18-22/4/2011 Corso per International Welding Engineer - Parti I e II (Corso di Specializzazione) 17-21/1/2011 14-18/2/2011 14-18/3/2011 18-22/4/2011 Corso per International Welding Technologist - Parti I e II (Corso di Specializzazione) Legnano (MI) 24-27/1/2011 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 24-28/1/2011 Corso per International Welding Technologist - Parte III Progettazione e calcolo -- Genova 24-28/1 e 31/1-1/2/2011 Corso per International Welding Engineer - Parte III Progettazione e calcolo -- Genova 31/1-4/2/2011 Corso teorico-pratico per operatori sull’incollaggio (European Adhesive Bonder) 40 Genova 31/1-4/2/2011 Corso celere in saldatura 32 Genova Organizzatore -- -- (**) L’accesso a tale corso è riservato a coloro che hanno conseguito la certificazione per Operatore in accordo agli Standard ECSS-Q-ST-70-08 e ECSS-Q-ST-70-38. (°) L’accesso a tale corso è riservato a coloro che hanno conseguito la certificazione per Ispettore in accordo agli Standard ECSS-Q-ST-70-08 e ECSS-Q-ST-70-38. Corsi di qualificazione per personale addetto alle PND di livello 1, 2 e 3 Modulo Base (MB) Genova 12-13/1/2011 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 25-26/1/2011 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 26-27/1/2011 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Esame visivo (VT) Priolo (SR) 1/12/2010 Priolo (SR) 2-3/12/2010 Priolo (SR) 15-16/12/2010 Genova 14/1/2011 Genova 20-21/1/2011 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Modulo Specifico Corrosione e Verniciatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Modulo Specifico Saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Modulo Specifico Saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Priolo (SR) 27/1/2011 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Mogliano Veneto (TV) 28/1/2011 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 667 Notiziario Corsi di qualificazione, ecc. (segue) Esame radiografico (RT) Genova 16-19/11/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 28 Esame ultrasonoro (UT) Genova 23-26/11/2010 Genova 29/11-3/12/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 28 Modulo Specifico Operatore Tecniche Convenzionali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 36 Esame con particelle magnetiche (MT) Legnano (MI) 16-17/11/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 17-18/11/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 14-15/12/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 18-19/1/2011 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Esame con liquidi penetranti (PT) Legnano (MI) 18-19/11/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 24-25/11/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 16-17/12/2010 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 25-26/1/2011 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Corsi di altre Società Luogo Data Lamezia Terme (CZ) 15-16/11/2010 Napoli 16-17/12/2010 Milano Titolo Organizzatore Dispositivi Protezione Individuale: la Fabbricazione, la Progettazione, la Marcatura CE ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] 15-16/11/2010 Sicurezza di Macchine ed Attrezzature - Direttiva Macchine 2006/42/CE e D.Lgs. 81/2008 s.m.i.: Obblighi Derivanti ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Torino Bologna 15-16/11/2010 22-23/11/2010 Le apparecchiature di misura: la gestione e la stima dell’incertezza di misura CERMET - Servizio Formazione (Torino) Tel. 011 2258681; fax 051 763382 [email protected] CERMET - Servizio Formazione (Bologna) Tel. 051 764811; fax 051 764902 [email protected] Livorno Milano 15-17/11/2010 13-15/12/2010 Internal Auditor dei Sistemi di Gestione per la Qualità ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Pescara Livorno Napoli 15-19/11/2010 22-26/11/2010 29/11-3/12/2010 Tecnico per le Verifiche di Attrezzature a Pressione ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Torino 17/11/2010 La gestione integrata d’impresa: Sicurezza, Ambiente, Qualità CERMET - Servizio Formazione (Torino) Tel. 011 2258681; fax 051 763382 [email protected] Milano Roma 18-19/11/2010 13-14/12/2010 Redazione del Manuale Qualità e delle Procedure secondo la norma UNI EN ISO 9001 ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] 668 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Roma Milano 18/11/2010 2/12/2010 Validazione dei metodi per le prove chimiche ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Roma Milano 19/11/2010 3/12/2010 Calcolo dell’incertezza di misura nelle prove chimiche ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Milano 22/11/2010 Sistemi integrati di produzione e ruolo delle quasi-macchine nella Direttiva Macchine 2006/42/CE Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Roma 22-24/11/2010 Salute e Sicurezza dei lavoratori: aggiornamento normativo AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06 4464145 [email protected] Milano Roma 22-24/11/2010 13-15/12/2010 Ingegneria di manutenzione Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Napoli 23/11/2010 La nuova Direttiva Macchine e il D.Lgs. 17/2010 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano 23/11/2010 I Sistemi di Gestione Ambientale: attuazione, miglioramento, integrazione ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Roma 23/11/2010 L’utilizzo delle carte di controllo per assicurare la qualità dei risultati di prova ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Roma 24/11/2010 Analisi Ambientale ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Napoli 24-26/11/2010 Corso base per la conduzione delle Verifiche Ispettive Interne Ambientali secondo le norme ISO 19011 e ISO 14001 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano Roma 24-26/11/2010 15-17/12/2010 Sistemi di Gestione per la Qualità per i Laboratori di Prova secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 ed accreditamento ACCREDIA ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Milano 25/11/2010 La nuova ISO 9001:2008: cosa cambia rispetto alla precedente ISO 9001 del 2000 ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Roma 29-30/11/2010 Implementazione di un sistema di gestione per la sicurezza secondo lo standard BS-OHSAS 18001:2007 CERMET - Servizio Formazione (Roma) Tel. 06 7626001; fax 06 76968124 [email protected] Roma 29-30/11/2010 Criteri e metodologie di gestione nella taratura degli strumenti di misura Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Costruzione, certificazione ed esercizio delle Attrezzature a Pressione ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Direttiva ATEX - Linee guida e norme per la scelta e l’applicazione dei sistemi di protezione contro le esplosioni Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Napoli Livorno 29/11-1/12/2010 13-15/12/2010 Milano 30/11/2010 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 669 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Milano 1/12/2010 Roma Milano 1-3/12/2010 26-28/1/2011 Milano Titolo Organizzatore Applicazione dei requisiti della direttiva MID ai dispositivi di regolazione e misura Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Auditor / Responsabili Gruppo di Audit Interni di Sistemi di Gestione per la Qualità nei Laboratori di Prova ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] 2/12/2010 Accessori di Sicurezza (Direttiva 97/23/CE e D.M. 329/2004) - Dispositivi limitazione diretta della pressione, costruzione, installazione, dimensionamento, esercizio e manutenzione ANCCP Certification Agency (Milano) Tel. 02 2104071; fax 02 210407218 [email protected] Roma 10/12/2010 Come soddisfare i requisiti della nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Roma 13-15/12/2010 Integrare la gestione dei sistemi Qualità, Ambiente e Sicurezza AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06 4464145 [email protected] Milano 13-17/12/2010 Corso di formazione per Valutatori di Sistemi di Gestione Ambientale AICQ Centro Nord c/o TQM s.r.l. (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Milano 13-17/12/2010 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con correnti indotte di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano 14/12/2010 PED - Valutazione globale di conformità alla direttiva 97/23/CE - Il punto di vista del fabbricante, dell’ente terzo, dell’utilizzatore Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Milano 15/12/2010 Applicazione del Decreto Ministeriale 1° Dicembre 2004 n. 329 - Criteri generali per la gestione degli impianti industriali Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Milano 15-16/12/2010 Nuova Direttiva Macchine - Valutazione del rischio e sua documentazione nel fascicolo tecnico Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464; fax 02 70024411 [email protected] Milano 16-17/12/2010 Redazione del Manuale Qualità e delle Procedure secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Roma 20-21/12/2010 Sistemi di Gestione Ambientale e Regolamento EMAS ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Napoli 20-22/12/2010 Corso per Valutatori Interni dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza secondo la Specifica OHSAS 18001 e la Linea Guida UNI INAIL AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano 10-14/1/2011 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con liquidi penetranti di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Roma 24-28/1/2011 Auditor / Responsabili Gruppo di Audit di Sistemi di Gestione per la Qualità ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Milano 24/1-4/2/2011 Programma di addestramento raccomandato per l’esame di ultrasuoni di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano 26-28/1/2011 Le ISO 9001:2008. Principi, contenuti ed esercitazioni AICQ Centro Nord c/o TQM s.r.l. (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] 670 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Notiziario Mostre e Convegni Luogo Titolo Data Organizzatore Houston (Texas - USA) 15-19/11/2010 ASNT Fall Conference and Quality Testing Show 2010 ASNT (Columbus - Ohio - USA) Tel. +1 614 2746003; fax +1 614 2746899 [email protected] Kumamoto (Japan) 16-19/11/2010 20th International Acoustic Emission Symposium Kumamoto University (Kumamoto - J) Tel. +81-96-342-3534; fax +81-96-342-3507 [email protected] Genova 18/11/2010 Seminario Didattico - Salute e prevenzione nell’applicazione dei procedimenti di saldatura Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Milano 18/11/2010 mcT - Tecnologie Industriali per il Petrolchimico EIOM (Milano) Tel. 02 55181842; fax 02 55184161 [email protected] TT Expo - Mostra convegno sui trattamenti termici dei metalli e sulle tecnologie collegate Piacenza Expo (Piacenza) Tel. 0523 602711; fax 0523 602702 [email protected] Piacenza 18-20/11/2010 Piacenza 19/11/2010 EXPOLASER Forum Piacenza Expo (Piacenza) Tel. 0523 602711; fax 0523 602702 [email protected] Cambridge (UK) 23/11/2010 Structural Integrity Technical Group Meeting “Strain-based Fracture Assessment” TWI Ltd (Cambridge - UK) Tel. +44 (0) 1223 899000; fax +44 (0) 1223 892794 [email protected] Genova 25/11/2010 Seminario Didattico - Guida al controllo delle attività di saldatura: idoneità dei materiali base e d’apporto, delle WPS, certificazione dei procedimenti, dei saldatori / operatori, coordinatori e ispettori di saldatura, certificazione aziendale UNI EN ISO 3834 Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Zhengzhou (China) 25-27/11/2010 XVIII International Symposium ICSOBA 2010 Overview of bauxite, alumina and aluminium industry worldwide ICSOBA Secretariat (Nagpur - India) Tel. +91 0712 6462927; fax +91 0982 3289817 [email protected] Genova Dicembre 2010 Evoluzione e prospettive della saldatura Laser Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] 1/12/2010 18th Technical Seminar of the Institute of Rail Welding “Developments in rail inspection” TWI Ltd (Cambridge - UK) Tel. +44 (0) 1223 899000; fax +44 (0) 1223 892794 [email protected] 1-4/12/2010 Machine Tool Indonesia 2010 - The 24th International Machine Tool, Metalworking and Allied Industries Exhibition Overseas Exhibition Services Ltd (London - UK) Tel. +44 (0) 20 7840 2134; fax +44 (0) 20 7840 2153 [email protected] Genova 2/12/2010 Seminario Didattico - Guida alla saldatura delle leghe a base Al, Ti, Zr, Hf, Ta e Nb: classificazione e caratteristiche chimico-fisiche, stato di fornitura, procedimenti applicabili, materiali di consumo e saldabilità Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Chennai (India) 3-5/12/2010 Alucast 2010 Aluminium Casters' Association of India (Pune - India) Tel. +91 20 25674455; fax +91 20 25672555 [email protected] Kazan (Russia) 8-11/12/2010 TechnoWelding 2010 - Equipment and technologies for welding and thermal cutting, surface processing technologies, automation of welding works, welding materials, fixings uniforms and safety means for welders Kazanskaya Yarmarka JSC (Kazan - Russia) Tel. +7 (0) 843/5705-113; fax +7 (0)843/5705-113 [email protected] Cambridge (UK) Jakarta (Indonesia) Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 671 Notiziario Mostre e Convegni (segue) Luogo Titolo Data Organizzatore Seminario Didattico - Guida alla saldatura delle leghe di nichel e rame: classificazione e caratteristiche chimico-fisiche, stato di fornitura, procedimenti applicabili, materiali di consumo e saldabilità Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] 19-21/1/2011 3rd Int’l Automotive Electronics Technology Expo Reed Exhibitions Japan Ltd (Tokyo - J) Tel. +81 3 3349 8502; fax +81 3 3349 4900 [email protected] Tokyo (Japan) 19-21/1/2011 1st Automotive Lightening Technology Expo Reed Exhibitions Japan Ltd (Tokyo - J) Tel. +81 3 3349 8502; fax +81 3 3349 4900 [email protected] Coimbatore (India) 21-25/1/2011 Fabtec India 2011 - The International Trade Fair for Sheet Metal Working, Welding Technology, Painting and Coating P.E. Schall GmbH (Frickenhausen - D) Tel. +49 (0) 702 592060; fax +49 (0 )702 5920620 [email protected] Genova 14/12/2010 Tokyo (Japan) 672 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 COPYWRITING EDITORIA UFFICIO STAMPA GRAFICA PUBBLICITÀ EVENTI WEB MULTIMEDIA STRATEGIA 0(',$9$/8(VUO 9LD'RPHQLFKLQR0LODQR 00 $PHQGROD)LHUD 7 PHGLDYDOXH#PHGLDYDOXHLWZZZPHGLDYDOXHLW www www www www www www www www www www www www www www www www www della tua www www www www www www www www www www www www www www Soluzioni Soluzioni www www p personalizzate www ersonalizzate www www adwww un www a www www www wwwwww www www www 11.200,00 .200,00 euro. euro. www www www www www www www www www www www www www www www www www www Il sito azienda prezz davvero speciale! con layout grafico curato nei dettagli, progettati per essere visibili sui motori di ricerca. www w w w w w w www ww w w ww w www w ww w ww w www w ww www w ww w www w ww www w w ww ww w www w w w ww www www w ww www www www ww w ww ww www w ww ww w Reg istrazione dominio + hosting (1 anno) + caselle e-mail illimita te www ww w w ww w www w w ww w ww www w ww ww Struttura base del sito dinamico (circa 7 pa g ine con testi, imma g ini e/o video) www w ww w ww w con progettazione architettura, g rafica, stesura contenuti e sviluppo www w w ww www www w ww www ww w ww Interfaccia di amministrazione con accesso riser va to per l’inserimento/a g g iornamento autonomo dei contenuti Tutorial (1 ora) per l’utilizzo del pannello di amministrazione www ww w ww www ww w ww w w Sta tistiche di accesso www w ww w ww w www w ww www ww w ww w w Iscrizione ai motori di ricerca www ww ww w w ww w w w www w ww ww w w www Assistenza telef onica (per i primi 7 g iorni dal rilascio) ww w ww w www w ww ww ww w w w www ww w www ww w ww w w www ww ww w www ww w w w www w w w www C Contattaci ontattaci www w ww 02 02 8 89459.724 9459.724 www w w w [email protected] [email protected] Agenzia Agenzia di di Comunicazione Comunicazione Il P PACCHETTO A ACCH ACCHETTO SITO include: +39 + 39 ASSOCIAZIONE CULTURALE STORIA E TECNICA DEL MOTORISMO DA COMPETIZIONE Valorizzare il tuo mondo è la nostra missione La prima ed unica associazione culturale composta da tecnici professionisti, delle competizioni motoristiche sportive Via Tanari, 68/a - 40024 Castel S. Pietro Terme Tel. 051 948002 - Fax 051 324394 [email protected] www.assomotoracing.it Ricerche Bibliografiche Dati IIS-Data Saldatura ibrida laser/MIG (2000-2010) Ein innovativer Fügeprozess (Soudage hybride de réservoirs à mazout) di DAHMEN M. et al., «Tech. Soud.», N. 1-2/2001, pp. 46-50. Acciai non legati; CO 2 ; procedimenti combinati; recipienti in pressione; saldatura laser; saldatura MIG. L a s o l d a d u r a h í b r i d a a r c o / l á s e r d i B R I A N D F. e t a l . , «Sold. Tec.», 78/2002, pp. 28-31. Apparecchiature; CO 2 ; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura al plasma; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura TIG; velocità. S a l d a t u r a i b r i d a a l a s e r d i S TA U F E R H . , « R i v. S a l d . » , Settembre-Ottobre 2001, pp. 635-639. Confronti; procedimenti combinati; saldatura ad arco; saldatura laser; saldatura MIG; vantaggi, svantaggi, limitazioni. Plasma arc brazing in sheet metal construction di BOUAIFI B. et al., «Weld. Join.», Settembre-Ottobre 2002, pp. 326-330. Acciai basso-legati; acciai dolci a basso carbonio; acciai zincati; brasatura ad arco; brasatura forte laser; confronti; industria automobilistica; lamierini; procedimenti combinati; saldatura al plasma; saldatura laser; saldatura MIG. C o a x i a l T I G - YA G a n d M I G - YA G w e l d i n g m e t h o d s d i ISHIDE T. et al., «Weld. Int.», Dicembre 2001, pp. 940-945. Acciai inossidabili austenitici; CO 2; distacco tra i lembi; leghe d’alluminio; parametri di processo; penetrazione; porosità; procedimenti combinati; prototipi; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura TIG; tolleranze; velocità. Vorteile durch Verfahrenskombination (Les avanteges obtenus avec des procédés) di ANONIMO, «Tech. Soud.», N.1-2/2002, pp. 58-62. Confronti; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura MIG; ZTA. Soudage hybride arc/laser di BRIAND F. et al., «Soud. Tecn. Con.», Settembre-Ottobre 2002, pp. 9-13. Apparecchiature; carrozzeria di autoveicoli; CO 2 ; industria automobilistica; procedimenti combinati; saldatura al plasma; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura TIG; torce. Laser-MIG process for automotive industry di STAUFER H. e HACKL H., «Paton Weld. J.», Dicembre 2001, pp. 26-29. Controllo della qualità; costi; industria automobilistica; procedimenti combinati; produttività; saldatura a comando sinergico; saldatura laser; saldatura MIG. High speed welding of aluminium alloy sheets using laser assisted alternating current pulsed metal inert gas process d i TO N G H . e t a l . , « We l d . J o i n . » , M a g g i o - G i u g n o 2 0 0 3 , pp. 229-234. Alto; apporto termico specifico; basso; corrente alternata; distacco tra i lembi; lamierini; leghe d’alluminio; motocicli; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura laser; saldatura MIG; sistemi di controllo; tolleranze; velocità. Combination welding between CO 2 laser beam and MIG arc di MAKINO Y. et al., «Weld. Int.», Febbraio 2002, pp. 99-103. CO 2; corrente elettrica; fattori di influenza; forma d’onda; gas di protezione; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; saldatura laser; saldatura MIG. Development of TIG-YAG and MIG-YAG hybrid welding di ISHIDE T. et al., «Weld. Int.», Ottobre 2003, pp. 775-780. Affidabilità; applicazioni; condizioni di processo; grosso; lamiere; lamierini; parametri di processo; procedimenti combinati; qualità; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura TIG; spessore; sviluppo. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 675 Ricerche Bibliografiche Soudage MIG et soudage laser de piéces moulées sous pression avec des profils corroyés en alliages d’aluminium (Traduzione inglese Weld. Int. N.2/2005, pp. 130-133) di WIESNER S. et al., «Soud. Tecn. Con.», Settembre-Ottobre 2003, pp. 10-14. Carrozzeria di autoveicoli; forme da fonderia; industria automobilistica; leghe Al-Mg; leghe Al-Si; leghe d’alluminio; pressione; procedimenti combinati; profilati; saldabilità; saldatura laser; saldatura MIG. Soudage laser: les bénéfies des procédés hybrides (1e partie) di CHEHAÏBOU A., «Soud. Tecn. Con.», Marzo-Aprile 2004, pp. 33-38. CO2; metallografia; procedimenti combinati; saldatura ad arco; saldatura al plasma; saldatura laser; saldatura MAG; saldatura MIG; saldatura TIG; sviluppo. Aluminium alloy sheet welding by the laser AC pulsed MIG hybrid process di UEYAMA T. et al., «Weld. Int.», Maggio 2004, pp. 345-350. Corrente alternata; corrente elettrica; industria automobilistica; lamierini; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; parametri di processo; procedimenti combinati; saldabilità; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura laser; saldatura MIG; velocità. Laser beam welding used for the continuous production of longitudinally welded pipes in chromium-nickel steels di SÖLCH R. e HOFFMANN R., «Stainless World», Novembre 2003, pp. 19-23. Acciai inossidabili austenitici; acciai inossidabili austeno-ferritici; acciai inossidabili martensitici; controllo con correnti indotte; controllo non distruttivo; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura longitudinale; saldatura MIG; tubi. High-power CO2 laser-MIG hybrid welding for increased gap tolerance. Hybrid weldability of thick steel plates with a square groove di HAYASHI T. et al., «Weld. Int.», Settembre 2004, pp. 692-701. CO 2 ; condizioni di processo; grosso; lamiere; penetrazione; porosità; posizione in frontale; posizione in piano; procedimenti combinati; saldabilità; saldatura laser; saldatura MIG. High speed welding of aluminium alloy sheets with using the laser/AC pulsed MIG hybrid process di TONG H. et al., «Weld. Int.», Febbraio 2005, pp. 89-99. Alto; apparecchiature; apporto termico specifico; arco elettrico; corrente alternata; diametro; fascio laser; fattori di influenza; lamierini; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura laser; saldatura MIG; velocità. Novel ways of using Nd:YAG laser for welding thick section austenitic stainless steel (IIW-1702-05, ex-doc. IV-884-05) di JOKINEN T., «Weld. World», Settembre-Ottobre 2005, pp. 11-18. Acciai; acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; condizioni di processo; laser; laser YAG; parametri di processo; passate di riempimento; procedimenti combinati; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad energia concentrata; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG. 676 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Investigation of the strength and quality of aluminium laserMIG-hybrid welded joints (IIW-1733-06, ex-doc. IV-882-05) di DILTHEY U. et al., «Weld. World», Luglio-Agosto 2006, pp. 7-10. Alluminio; assicurazione della qualità; cavità; difetti; dimensioni; distacco tra i lembi; grandezza; metalli leggeri; porosità; preparazione dei giunti; procedimenti combinati; profondità; proprietà meccaniche; resistenza meccanica; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad energia concentrata; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG; sistemi di controllo. Laser hybrid welding and laser brazing at Audi and VW ( I I W- 1 6 1 0 - 0 3 , e x - d o c . I V- 8 4 7 - 0 3 ) d i S TA U F E R H . , «Weld. World», Luglio-Agosto 2006, pp. 44-50. Acciai; acciai zincati; confronti; industria automobilistica; procedimenti combinati; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad attrito radiale; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG. Friction stir welding and hybrid laser welding applied to 6056 alloy (IIW-1761-06, ex-doc. IX-2209-06/IX-NF-10-06) di VAN HAVER W. et al., «Weld. World», Novembre-Dicembre 2006, pp. 65-77. Confronti; leghe d’alluminio; metalli leggeri; microstruttura; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; prove di durezza; prove di fatica; prove di trazione; prove meccaniche; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldatura ad energia concentrata; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura. Strength and fatigue resistance of laser-MIG hybrid butt welds of an airframe aluminium alloy AA6013 (IIW-1763-06, ex-doc. IX-2222-06/IX-NF-11-06) di VAIDYA W.V. et al., «Weld. World», Novembre-Dicembre 2006, pp. 88-97. Aerei; criccabilità; cricche di fatica; difetti; durezza; giunti testa a testa; innesco delle cricche; leghe d’alluminio; metalli leggeri; microstruttura; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; resistenza meccanica; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad energia concentrata; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG; strutture aerospaziali. Application of high-power fibre lasers in laser and laser-MIG hybrid welding di THOMY C. et al., «Paton Weld. J.», Luglio 2006, pp. 31-33. Acciai al C; acciai per condotte; alluminio; lamierini; laser CO 2; laser YAG; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura MIG. Physical phenomena and porosity prevention mechanism i n l a s e r- a r c h y b r i d w e l d i n g d i K ATAYA M A S . e t a l . , «Trans. JWRI», Gennaio-Giugno 2006, pp. 13-18. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; condizioni di processo; laser YAG; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; operazioni in tempo reale; penetrazione; porosità; procedimenti combinati; raggi X; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad energia concentrata; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura TIG; sistemi di controllo. Ricerche Bibliografiche Penetration and porosity prevention mechanism in YAG l a s e r- M I G h y b r i d w e l d i n g d i K ATAYA M A S . e t a l . , «Weld. Int.», Gennaio 2007, pp. 25-31. Corrente elettrica; fattori di influenza; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; operazioni in tempo reale; parametri di processo; penetrazione; porosità; procedimenti combinati; raggi X; saldabilità; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad arco; saldatura ad energia concentrata; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG; sistemi di controllo; velocità. Laser-MIG arc hybrid welding of aluminium alloy - Comparison of melting characteristics between YAG laser and diode laser di WANG J. et al., «Weld. Int.», Gennaio 2007, pp. 32-38. Confronti; fusione; laser a diodo; laser YAG; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura a fascio di fotoni; saldatura ad energia concentrata; saldatura laser; saldatura MIG; velocità. Residual stresses in butt joints of thin sheets from alloy AMg6 after arc and laser-arc welding di SHONIN V.A. et al., «Paton Weld. J.», Settembre 2006, pp. 20-24. Confronti; giunti testa a testa; lamierini; laser CO 2 ; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura MIG; sottile; tensioni residue; ZTA. Welding and joining - Key technologies for the future di DILTHEY U. e STEIN L., «BID-ISIM», 2/2006, pp. 13-24. Condizioni di processo; giunti non saldati; incollaggio; informazioni commerciali; procedimenti combinati; saldatura a fascio elettronico; saldatura a resistenza a punti; saldatura ad arco; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG. Strength properties of laser-arc butt welded joints in thin-sheet alloy AMg6 di SHONIN V.A. e NEDEJ T.N., «Paton Weld. J.», Febbraio 2007, pp. 41-45. Leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; saldatura laser; saldatura MIG. Welding of 13% Cr-steels using the laser-hybrid process «Svetsaren», Gennaio-Giugno 2007, pp. 34-36. Acciai inossidabili martensitici; procedimenti combinati; saldabilità; saldatura laser; saldatura MIG. I processi ibridi laser-tandem per saldare gli elevati spessori di STAUFFER H., «Deformazione», 122/2005, pp. 110-115. Acciai da costruzione; calcagno; confronti; grosso; laser CO 2; laser YAG; parametri di processo; procedimenti combinati; saldatura in tandem; saldatura laser; saldatura MIG; spessore. Observation of hybrid (cw Nd:YAG laser + MIG) welding phenomenon in AA 5083 butt joints with different gap condition (PDF) di KIM Y.P. et al., «Weld. Join.», Maggio-Giugno 2006, pp. 295-307. Apporto termico specifico; cordone depositato; distacco tra i lembi; forma della saldatura; giunti testa a testa; laser YAG; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; parametri di processo; procedimenti combinati; saldatura a comando sinergico; saldatura laser; saldatura MIG; trasferimento del metallo. Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra (Traduzione inglese Weld. Int. 5/2007, pp. 627-735) di FERSINI M. et al., «Riv. Sald.», Settembre-Ottobre 2007, pp. 627-635. Acciai per condotte; condotte; industria petrolifera; laser YAG; microstruttura; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; saldabilità; saldatura ad energia concentrata; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG; saldature circonferenziali. Hybrid welding with laser and electric arc di PILARCZYK J. et al., «Weld. Int.», Giugno 2008, pp. 388-392. Acciai non legati; apparecchiature; condizioni di processo; laser CO 2 ; laser YAG; leghe d’alluminio; procedimenti combinati; saldatura al plasma; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura TIG. Laser-MIG hybrid welding to aluminium alloy carbody shell for railway vehicles di YONETANI H., «Weld. Int.», Ottobre 2008, pp. 701-704. Costruzioni ferroviarie; durezza; estrusione; giunti testa a testa; leghe Al-Mg-Si; leghe d’alluminio; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; prove di durezza; resistenza a fatica; saldatura laser; saldatura MIG; vetture ferroviarie. Confronto tra saldatura SAW e Laser applicate a strutture in duplex per ponti (Traduzione inglese Weld. Int., N. 9/2009, pp. 687-698) di SORRENTINO S. et al., «Riv. Sald.», LuglioAgosto 2008, pp. 487-498. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; confronti; costruzioni civili; elementi costruttivi; microstruttura; ponti; procedimenti combinati; progettazione, concezione; saldabilità; saldatura ad arco sommerso; saldatura laser; saldatura MIG. Manufacturing and fatigue strength of brazed, locally hardened structures di SCHRAM A. et al., «Steel», Marzo 2008, pp. 219-224. Acciai ad alta resistenza; apporto termico specifico; brasatura ad arco; brasatura forte; confronti; durata della vita; durata della vita a fatica; giunzioni con brasatura forte; indurimento; materiale d’apporto per brasatura forte; parametri di processo; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; prove di fatica; provini, saggi; resistenza a fatica; saldatura laser; saldatura MIG; saldatura plasma-MIG. Prediction of seam properties during the Nd:YAG laser MIG hybrid welding of aluminium alloys di JI J., «Welding and Cutting», Gennaio-Febbraio 2009, pp. 47-52. Costruzioni navali; difetti; fattori di influenza; forma della saldatura; lamierini; laser YAG; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; modelli di calcolo; ottimizzazione; parametri di processo; porosità; previsione; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura MIG. Laser fusion welding technology of aluminium alloys di SASABE S., «Weld. Int.», Maggio 2009, pp. 333-337. Brasatura forte; brasatura forte laser; corrente alternata; corrente elettrica; laser YAG; leghe d’alluminio; materiali dissimili; parametri di processo; procedimenti combinati; saldatura a foro di chiave; saldatura laser; saldatura MIG. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 677 Ricerche Bibliografiche Study of laser MIG hybrid welded AZ31 magnesium alloy di GAO M. et al., «Weld. Join.», Luglio-Agosto 2009, pp. 274-281. Durezza; forma della saldatura; leghe di magnesio; microstruttura; parametri di processo; porosità; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; saldabilità; saldatura laser; saldatura MIG; trasferimento a spruzzo; trasferimento del metallo. Weld microstructure and shape of laser-arc hybrid welding di GAO M., «Weld. Join.», Marzo-Aprile 2008, pp. 106-113. Acciai al C; corrente elettrica; fattori di influenza; forma della saldatura; laser CO 2 ; microstruttura; parametri di processo; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG. Characterisation of weld properties during the Nd:YAG laser MIG hybrid welding of aluminium alloys di JI J., «Welding and Cutting», Settembre-Ottobre 2009, pp. 300-303. Apporto termico specifico; forma della saldatura; laser YAG; leghe Al-Mg; leghe d’alluminio; microstruttura; parametri di processo; penetrazione; porosità; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura MIG. Modern tendencies in the erection-welding works di BELOEV M., «Paton Weld. J.», Novembre 2008, pp. 121-124. Acciai ad alta resistenza; acciai basso-legati; acciai per condotte; condotte; giunti saldati; ingegneria chimica; preparazione dei giunti; procedimenti combinati; saldatura ad arco; saldatura con filo animato; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MAG; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura MIG; tendenze di mercato; trasferimento del metallo. Study of improvement of gap tolerance in laser MIG arc hybrid welding of aluminium alloy (A5052) di WANG J.B. et al., «Weld. Int.», Ottobre 2009, pp. 723-733. Distacco tra i lembi; fili pieni; fusione; giunti testa a testa; laser a fibre ottiche; laser YAG; leghe d’alluminio; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura laser; saldatura MIG; tolleranze. Ottimizzazione dei parametri di saldatura ibrida laser-arco d e l l a l e g a d i t i t a n i o Ti 6 A l 4 V d i B R A N D I Z Z I M . e t a l . , «Riv. Sald.», Marzo-Aprile 2010, pp. 177-185. Apporto termico specifico; forma della saldatura; lamierini; laser CO2; leghe di titanio; metallografia; ottimizzazione; parametri di processo; penetrazione; procedimenti combinati; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura laser; saldatura MIG. 678 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 Fonti dei riferimenti bibliografici Riviste italiane e straniere analizzate per la Banca Dati IIS-Data Titolo Acciaio Advanced Materials Processes Alluminio e Leghe Alluminio Magazine Ambiente e Sicurezza sul Lavoro Analysis Europa Anticorrosione ASTM Standardization News ATA Ingegneria Automobilistica Australasian Welding Journal Australian Welding Research Automatic Welding Automazione Energia Informazione Avtomaticheskaya Svarka Befa - Mitteilungen BID-ISIM Biuletyn ISG Boletin Tecnico Conarco Bollettino Tecnico Finsider Bollettino Tecnico RTM Brazing and Soldering Bridge Design & Engineering British Corrosion Journal China Welding Chromium Review Constructia De Masini Costruzioni Metalliche Czechoslovak Heavy Industry De Qualitate Deformazione Der Praktiker Elettronica Oggi Elin Zeitschrift Energia Ambiente Innovazione Energia e Calore Energia e Materie Prime EPE International Esa Bulletin Eurotest Technical Bulletin Fogli d’Informazione Ispesl Fonderia FWP Journal GEP Giornale del Genio Civile Heron Hightech Hitsaustekniikka Hybrid Circuits Iabse Periodica Il Filo Metallico Il Giornale delle Prove non Distruttive Il Giornale delle Scienze Applicate Il Perito Industriale Il Saldatore Castolin Ilva Quaderni Industrial Laser Rewiew Ingegneria Ambientale Ingegneria Ferroviaria Inossidabile Insight International Construction Interplastics IPE International ISO Bulletin J. of Offshore and Polar Engineering Joining & Materials Joining of Materials Joining Sciences Journal of Bridge Engineering Journal of the Japan Welding Society Kunststoffe L’Acciaio Inossidabile Abbreviaz. Acciaio Mat. Processes AL Alluminio Sicurezza Lav. Analysis Anticorrosione ASTM Std. ATA Austr. Wdg. J. Austr. Wdg. Res. Aut. Weld. AEI Aut. Svarka Befa Mitt. BID-ISIM Biuletyn Conarco Finsider RTM Braz. Sold. Bridge Br. Corr. J. China Weld. Chomium Constr. Masini Costr. Met. Czech. Heavy Qualitate Deformazione Praktiker Elettronica Elin Enea E.A.I. Energia Energia EPE Esa Bulletin Eurotest ISPESL Fonderia FWP J. GEP Giornale G.C. Heron Hightech Hitsaust. Hybrid IABSE Filo Metallico Giornale PND Scienze Applic. Perito Ind. Castolin Ilva Ind. Laser I.A. Ing. Ferr. Inossidabile Insight Int. Const. Interplastics IPE ISO Offshore Joining JOM Join. Sciences Jour. Bridge Journal JWS Kunststoffe Acc. Inoss. Titolo Abbreviaz. L’Allestimento Allestimento L’Elettrotecnica Elettr. L’Industria Meccanica Ind. Mecc. L’Installatore Tecnico Installatore La Meccanica Italiana Mecc. Ital. La Metallurgia Italiana Met. Ital. La Termotecnica Termotecnica Lamiera Lamiera Laser Laser Lastechniek Lastech. Lavoro Sicuro Lav. Sic. Lo Stagno ed i suoi Impieghi Stagno Macchine & Giornale dell’Officina Officina Macplas Macplas Manutenzione: Tecnica e Management Manutenzione Materialprüfung Materialprüf. Material and Corrosion Mat. Cor. Materials Evaluation Mat. Eval. Materials Performance MP Meccanica & Automazione Mec. & Aut. Meccanica & Macchine di Qualità Mecc. & Macchine Meccanica Moderna Mecc. Moderna Meccanica Oggi Meccanica Mechanical Engineering Mech. Eng. Metal Construction Met. Con. Metalli Metalli Metallurgical and Materials Transactions Met. Trans. Metallurgical B Metallurgical B Metallurgical Reports CRM Met. Rep. Metallurgical Transactions Metallurgical T Metalurgia & Materiais Met. Materiais Metalurgia International Metalurgia Modern Plastics International Plastics Int. Modern Steel Construction Steel Constr. NDT & E International NDT & E Int. NDT & E International UK NDT & E Int. NDT International NDT Int. Notagil S.I. Notagil Notiziario dell’ENEA Energia e Innovazione ENEA E.I. Notiziario dell’ENEA Sic. e Prot. ENEA-DISP. Notiziario Tecnico AMMA AMMA NRIM Research Activities NRIM Research NT Tecnica e Tecnologia AMMA NT AMMA Oerlikon Schweissmitteilungen Oerlikon PCB Magazine PCB Perito Industriale Perito Ind. Petrolieri d’Italia Petrolieri I. Pianeta Inossidabili Inox Plastic Pipes Fittings Plastics Prevenzione Oggi Prevenzione Produttronica Produttronica Protective Coatings Europe PCE Przeglad Spawalnictwa Pr. Spawal. Quaderni Pignone Pignone Qualificazione Industriale Qualificazione Qualità Qualità Rame e Leghe CU Rame Notizie Rame Research in Nondestructive Evaluation Research NDE Revista de Los Trat. Ter. y de Superficie Tratersup Revista de Metalurgia Rev. Met. Revista de Soldadura Rev. Soldadura Revue de la Soudure Rev. Soud. Revue de Metallurgie CIT Revue Met. CIT Revue de Metallurgie MES Revue Met. MES Ricerca e Innovazione Ric. Inn. Riv. Infortuni e Malattie Professionali Riv. Inf. Rivista di Meccanica Riv. Mecc. Rivista di Meccanica Oggi Riv. Mecc. Oggi Rivista di Meccanica International Riv. Mecc. Inter. Rivista Finsider Riv. Finsider Rivista Italiana della Saldatura Riv. Sald. Titolo Schweissen & Pruftechnik Schweissen und Schneiden Schweisstechnik Schweisstechnik Science and Technology of W and J Seleplast Sicurezza e Prevenzione Skoda Review Soldadura e Construcao Metalica Soldadura y Tecnologias de Union Soldagem & Inspecao Soldagem & Materiais Soldering & Surface Mount Technology Soudage et Techniques Connexes Souder Stahlbau Stainless Steel Europe Stainless Steel World Stainless Today less Steel Research Structural Engineering International Sudura Surface Engineering Svarochnoe Proizvodstvo Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Technica/Soudure Technical Diagnostics and NDT Testing Technical Review Technische Uberwachung Tecnologia Qualidade Tecnologie e Trasporti per il Mare Tecnologie per il Mare Teknos The Brithis Journal of NDT The European Journal of NDT The International Journal of PVP The Journal of S. and E. Corrosion The Paton Welding Journal The TWI Journal The Welding Innovation Quarterly Tin and Its Uses Transactions of JWRI Transactions of JWS Transactions of NRIM Ultrasonics Unificazione e Certificazione Università Ricerca Unsider Notizie di Normazione Varilna Tehnika Westnik Maschinostroeniya Welding & Joining Welding & Joining Europe Welding and Metal Fabrication Welding Design and Fabrication Welding in the World Welding International Welding Journal Welding Production Welding Review International WRC Bulletin WRI Journal Zavarivac Zavarivanje Zavarivanje I Zincatura a caldo Zis Mitteilungen Zis Report Zvaracske Spravy Zváranie Abbreviaz. Sch. Pruf. Schw. Schn. Schweisst. Sch. Tec. Weld. Join. Seleplast Sicurezza Skoda Soldadura Sold. Tec. Inspecao Soldagem Soldering Soud. Tecn. Con. Souder Stahlhau Stainless Eu. Stainless World StainSteel Engineering Sudura Surface Svar. Proiz. Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Tech. Soud. NDT Testing Tech. Rev. Techn. Uberw. Qualidade Tec. Tra. Mare Tec. Mare Teknos Br. Nondestr. European NDT Journal PVP Corrosion Paton Weld. J. TWI Journal Weld. Innovation TIN Trans. JWRI Trans. JWS Trans. NRIM Ultrasonics Unificazione Università Unsider Var. Teh. – Weld. Joining Weld. J. Europe Welding Weld. Des. Weld. World Weld. Int. Wdg. J. Weld. Prod. Weld. Rev. WRC Bulletin WRI J. Zavarivac Zavarivanje Zavariv. Zincatura ZIS Zis Zvaracske Zváranie Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2010 679 DE FEBBRAIO 2010 Tribunale di Roma 5.8.92 N° 479/92 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbona mento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, Comma 1 - DCB Roma VERIFICHE ISSN 1123-3249 UALITATE ᇾ 8,50 • Pubblicazione mensile diretta da Roberto Scaramuzza R I V I S T A La misurazione del valore generato dalla qualità operativa delle risorse umane GESTIONE Ecoefficienza e competitività MANAGEMENT Il processo di progettazione della qualità I T A L I A N A D E L L A Q U A L I T À De Qualitate è la rivista che approfondisce mensilmente tutte le tematiche della qualità, coniugando teoria e pratica in modo chiaro, semplice e concreto. De Qualitate è la rivista che ti offre i commenti approfonditi, le interpretazioni e le opinioni delle maggiori firme italiane sui temi della Qualità, della Sicurezza e dell'Ambiente. Per il 2010 al vecchio costo di 93,00 euro abbiamo riservato alcune importanti novità. Informazioni, approfondimenti e modalità di pagamento sul sito www.tecnaeditrice.com Organo Ufficiale dell’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Redazione: tel. 010 8341.333/386, fax 010 836.77.80, e-mail: [email protected] Pubblicità - Abbonamenti: tel. 010 8341.392/424, fax 010 8341.399, e-mail: [email protected] La RIVISTA ITALIANA DELLA SALDATURA è lʼorgano ufficiale dellʼIstituto Italiano della Saldatura. Ha una tiratura di 3.500 copie ed è lʼunico Periodico italiano indipendente specializzato nel settore della saldatura e delle costruzioni saldate. Ogni anno vengono pubblicati circa 50 articoli tecnici (metallurgia e saldabilità dei materiali, processi di saldatura, progettazione, fabbricazione, diagnostica industriale, certificazione, prove non distruttive, normativa, didattica, documenti dellʼInternational Institute of Welding (IIW) in lingua originale, ecc.), ed inoltre Informazioni Tecniche e Rubriche Giuridiche, Attività dellʼIIS, Letteratura Tecnica, Codici e Norme, Corsi, Mostre, Ricerche Bibliografiche, notizie dalle Aziende e dalle Associazioni. Lʼabbonamento comprende anche la spedizione gratuita del supplemento elettronico settimanale “Saldatura Flash”. 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Inoltre gli stessi dati saranno inseriti nelle nostre banche dati per consentirci l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale. Sono riservati al committente tutti i diritti dell’art. 7 della presente legge con l’accorgimento di fare domanda scritta in caso di volontà di recesso o cancellazione nel trattamento dei dati conferiti. Elenco degli Inserzionisti --561-562 -558 -661 -548 550 674 546 -554 547 563 ---660 545 --606 --4a cop ---559 -----------654 --648 557 ----653 627 -549 ---551 556 -----649 673 589 638-639 -553 -599 680 --640 560 -----3a cop -552 614 555 -2a cop 613 AB ROBOT ACS ACAI AEC TECHNOLOGY AIPND AIR LIQUIDE WELDING ANASTA ANCCP ANDIT AUTOMAZIONE AQM ASG Superconductors ASSOMOTORACING AUTOMA 2000 BERKENHOFF BÖHLER WELDING GROUP ITALIA CAPILLA CEA CEBORA CGM TECHNOLOGY CIMOLAI COM-MEDIA COMMERSALD CORDIOLI & C. DRAHTZUG STEIN DVC - DELVIGO COMMERCIALE EDIBIT EDIMET ESAB SALDATURA ESARC ETC OERLIKON EUROCONTROL F.B.I. FABTECH CONSULTING ENGINEERS FIERA ACCADUEO FIERA AFFIDABILITA’ & TECNOLOGIE FIERA ALUMINIUM/COMPOSITES EUROPE FIERA ALUMOTIVE FIERA BIAS FIERA BI-MU FIERA BIMU-MED FIERA DI ESSEN FIERA EUROMAINTENANCE FIERA EXPOLASER FIERA EXPOMECCANICA FIERA LAMIERA FIERA MCM FIERA MCT PETROLCHIMICO FIERA MECSPE FIERA METEF FIERA MOTORSPORT EXPOTECH FIERA QUALITY DAY FIERA SAMUMETAL FIERA SEATEC FIERA TTEXPO G.E.INSPECTION TECHNOLOGIES GILARDONI HARMS & WENDE HYPERTHERM Europe B.V. IGUS INE ITW LANSEC ITALIA LENZI EGISTO LINCOLN ELECTRIC ITALIA LINK INDUSTRIES MAEG COSTRUZIONI MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS MEDIAVALUE NDT ITALIANA OLYMPUS ITALIA OMECO ORBITALUM TOOLS PARODI SALDATURA REMASALD RIVISTA DE QUALITATE RIVISTA MECCANICA & AUTOMAZIONE RIVISTA U & C RIVOIRA SAF - FRO SALTECO SANDVIK ITALIA SARTORE WELDING SELCO SE.MAT SIAD SIGMA INTERNATIONAL SIGMATEK TECNOELETTRA TECNOMECCANICA TELWIN TONOLINI TRAFILERIE DI CITTADELLA Via XXV Aprile, 15 - 40057 CADRIANO (BO) Viale Abruzzi, 66 - 20131 MILANO Via Leonardo Da Vinci, 17 - 26013 CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) Via A. Foresti, 5 - 25127 BRESCIA Via Torricelli, 15/A - 37135 VERONA Via G. Tarra, 5 - 20125 MILANO Via Rombon, 11 - 20134 MILANO Via Privata Casiraghi, 526 - 20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) Via Edison, 18 - 25050 PROVAGLIO D’ISEO (BS) Corso F.M. Perrone, 73r - 16152 GENOVA Via Tanari, 68/a - 40024 CASTEL S. PIETRO TERME (BO) Via delle Albicocche, 30 - 47522 CESENA (FC) Berkenhoffstrasse, 14 - 35452 HEUCHELHEIM (Germania) Via Palizzi, 90 - 20157 MILANO Via per Telgate - Loc. Campagna - 24064 GRUMELLO DEL MONTE (BG) Corso E. Filiberto, 27 - 23900 LECCO Via A. Costa, 24 - 40057 CADRIANO DI GRANAROLO (BO) Via Adda, 21 - 20090 OPERA (MI) Via Ungaresca, 38 - 33170 PORDENONE Via Serio, 16 - 20139 MILANO Via Bottego, 245 - 41126 COGNENTO (MO) Via del Lavoro, 1 - 37067 VALEGGIO SUL MINCIO (VR) Talstraße, 2 - 67317 ALTLEININGEN (Germania) Località Cerri - 19020 CEPARANA DI FOLLO (SP) Via Cà dell’Orbo, 60 - 40055 CASTENASO (BO) Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) Via Mattei, 24 - 20010 MESERO (MI) Via Cadibona, 15 - 20137 MILANO Via Vo’ di Placca, 56 - 35020 DUE CARRARE (PD) Zona Industriale - 89811 PORTO SALVO (VV) Via Isonzo, 26 - 20050 SAN DAMIANO DI BRUGHERIO (MB) Via Rimembranze, B-1/2 - 33033 CODROIPO (UD) c/o BOLOGNAFIERE - Piazza Costituzione, 6 - 40128 BOLOGNA c/o A & T - Via Palmieri, 63 - 10138 TORINO c/o PROMOEVENTS - Via Privata Pomezia, 10/A - 20127 MILANO c/o ADExpo - Viale della Mercanzia, 142 Centergross - 40050 FUNO DI ARGELATO (BO) c/o FIERA MILANO RASSEGNE - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 MILANO c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Via Vincenzo Monti, 8 - 20123 MILANO c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO c/o PIACENZA EXPO - S.S. 10 Loc. Le Mose - 29122 PIACENZA c/o CENTRO FIERA - Via Brescia, 129 - 25018 MONTICHIARI (BS) c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO c/o SENAF - Via Eritrea, 21/A - 20157 MILANO c/o EDIMET - Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) c/o MODENA ESPOSIZIONI - Viale Virgilio, 58/B - 41123 MODENA c/o TECNA EDITRICE - Viale Adriatico, 147 - 00141 ROMA c/o PORDENONE FIERE - Viale Treviso, 1 - 33170 PORDENONE c/o CARRARAFIERE - Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 MARINA DI CARRARA (MS) c/o PIACENZA EXPO - S.S. 10 Loc. Le Mose - 29122 PIACENZA Via Grosio, 10/4 - 20151 MILANO Via A. Gilardoni, 1 - 23826 MANDELLO DEL LARIO (LC) Grossmoorkehre, 9 - 21079 HAMBURG (Germania) Vaartveld, 9 - 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Via delle Rovedine, 4 - 23899 ROBBIATE (LC) Via Facca, 10 - 35013 CITTADELLA (PD) Via Privata Iseo, 6/E - 20098 S. GIULIANO MILANESE (MI) Via Bizet, 36/N - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Via G. Di Vittorio, 39 - 59021 VAIANO (PO) Via Fratelli Canepa, 8 - 16010 SERRA RICCO’ (GE) Ponte Morosini, 49 - 16126 GENOVA Via G. Toniolo, 40 - 31028 VAZZOLA (TV) Corso Buenos Aires, 8 - Corte Lambruschini - 16129 GENOVA Via Domenichino, 19 - 20149 MILANO Via del Lavoro, 28 - 20049 CONCOREZZO (MB) Via Modigliani, 45 - 20090 SEGRATE (MI) Via Monviso, 56 - 20052 MONZA Josef-Schüttler-Strasse, 17 - 78224 SINGEN (Germania) Via Piave, 33 - Z.I. - 17047 VADO LIGURE (SV) Via Strada dei Campi, 11 - VILLASANTA (MB) c/o TECNA EDITRICE - Viale Adriatico, 147 - 00141 ROMA Via Rosellini, 12 - 20124 MILANO c/o MEDIAVALUE - Via Domenichino, 19 - 20149 MILANO Via C. Massaia, 75/L - 10147 TORINO Via Torricelli, 15/A - 37135 VERONA S.P. Rivoltana, 35/b - 20090 LIMITO DI PIOLTELLO (MI) Via Varesina, 184 - 20156 MILANO Via Case Bianche, 83 - 35013 CITTADELLA (PD) Via Palladio, 19 - 35010 ONARA DI TOMBOLO (PD) Via Monterosa, 81/A - 20043 ARCORE (MB) Via S. Bernardino, 92 - 24126 BERGAMO Via Mazzini, 2/A - 24066 PEDRENGO (BG) Via Mario Nantiat, 19/A - 12066 MONTICELLO D’ALBA (CN) Via Nazionale, 50a - 70 - 23885 CALCO (LC) Via della Borsa, 11 - 31033 CASTELFRANCO VENETO (TV) Via della Tecnica, 3 - 36030 VILLAVERLA (VI) Via Mascagni, 14 - 25080 NUVOLERA (BS) Via Mazzini, 69 - 35013 CITTADELLA (PD) SIAD Metal Fabrication: la soluzione nella saldatura. Oltre 80 anni di esperienza nel settore hanno fatto del Gruppo SIAD Metal Fabrication un punto di riferimento. Tutta la conoscenza acquisita viene messa a servizio del Cliente, attraverso una presenza capillare sul territorio, creando sinergie dinamiche capaci di produrre risultati di assoluta eccellenza. La soluzione nella saldatura dei metalli si chiama SIAD Metal Fabrication. Per maggiori informazioni: www.metalfabrication.it SIAD S.p.A. Gas, tecnologie e servizi per l’industria. www.siad.com