le regolamentazioni ed i fattori limitanti
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LE REGOLAMENTAZIONI ED I FATTORI LIMITANTI Ing. Alfredo Romano, Ing. Francesco Perrone TRR S.r.l. 1. Sommario L’articolo contiene una panoramica dal punto di vista legislativo sull’utilizzo delle fiaccole in termini di aspetti di sicurezza e ambientali tra cui soglie di irraggiamento, limiti emissivi, ecc. E’ affrontato il tema dell’irraggiamento coinvolgente le persone e le apparecchiature limitrofe, aspetto dimensionante per l’altezza di una torcia ed è presentata una panoramica di diversi criteri che possono essere utilizzati per la progettazione (standard API e riferimenti normativi italiani), con le relative considerazioni. Sono presentati degli esempi applicativi legati alle problematiche di sicurezza derivanti dall’utilizzo delle fiaccole, applicando le tecniche più comuni nell’analisi di rischio tra cui l’analisi operativa Hazop, la tecnica degli alberi di guasto e lo sviluppo di scenari incidentali con l’ausilio di software in concessione d’uso della società scrivente. E’ presentata una panoramica di confronto dell’utilizzo delle fiaccole rispetto a quanto indicato dalle BAT (Best Available Techniques) al fine di mostrare le diverse prestazioni, vantaggi e svantaggi in termini di impatto ambientale generato dalle fiaccole. E’ inoltre inserito un elenco di BAT specifico per le fiaccole. 1.1 Introduzione La torcia o fiaccola è un dispositivo essenziale per la sicurezza ed il controllo ambientale, ove vengono distrutti, tramite ossidazione termica (combustione), potenziali scarichi di gas idrocarburici, indesiderati o in eccesso, oppure generati durante situazioni di emergenza, di transitorio, di fermata o di avviamento impianti (1). Solitamente la torcia opera senza che vi sia formazione di nerofumo, eccetto che nei casi di scarichi per emergenze notevoli. Le emissioni di SOX dalla torcia rappresentano generalmente un contributo marginale alle emissioni globali dell’intero stabilimento, tranne in quegli stabilimenti che utilizzando nei propri processi combustibili puliti hanno livelli di emissione minimi o particolarmente bassi. L’intero sistema di torcia viene progettato per garantire le operazioni in sicurezza ed include dispositivi per evitare ritorni di fiamma (guardia idraulica), bruciatori pilota sempre accesi e sistema di iniezione di vapore appropriato. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 1. Il sistema torcia normalmente può essere diviso in due sezioni principali, il sistema di collettamento con un K.O. drum e il camino della torcia stessa. Se lo stabilimento è caratterizzato da grandi dimensioni è possibile avere K.O. drum addizionali installati anche all’interno delle singole unità di processo e dotati di valvole di intercettazione per consentire il fuori servizio e la manutenzione (2). Nella seguente figura si riporta uno schema di processo semplificato. 2. Regolamentazioni vigenti 2.1 Aspetti ambientali Considerato il fatto che la torcia rappresenta un sistema di sicurezza necessario per convogliare eventuali sfoghi di pressione generati da emergenze o anomalie di impianto, risulta difficile regolamentare in maniera precisa, attraverso una legislazione, i limiti emissivi ambientali. Questo è spiegato dal fatto che nella maggior parte del tempo la torcia non risulta attiva (sono accesi solamente i piloti), ma interviene solamente in caso di emergenza o anomalie di processo. Infatti da un punto di vista legislativo in base al D. Lgs. 152/06 e s.m.i. (3) non esistono autorizzazioni specifiche da un punto di vista di limiti emissivi in quanto in base al comma 14, letter “i” art. 269 del D.Lgs.152/06 e s.m.i. (parte 5a) si cita: “Non sono sottoposti ad autorizzazione i seguenti impianti: i) impianti di emergenza e di sicurezza, laboratori di analisi e ricerca, impianti pilota per prove, ricerche, sperimentazioni, individuazione di prototipi”. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 2. E’ importante comunque sottolineare che il sistema torcia è un sistema di emergenza e quindi deve funzionare in casi particolari, che non devono accadere frequentemente durante la vita di uno Stabilimento. A tal proposito la legislazione italiana regolamenta l’utilizzo delle torce secondo specifici criteri, riportati di seguito, come indicato al punto 6 (Anomalie o guasti degli impianti di abbattimento), parte I, allegato II parte 5 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. relativa ai grandi impianti di combustione: “6.4. In caso di guasti tali da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, il ripristino funzionale dell'impianto deve avvenire nel più breve tempo possibile e comunque entro le successive 24 ore. In caso di mancato ripristino funzionale l'autorità competente può prescrivere la riduzione o la cessazione dell'attività oppure l'utilizzo di combustibili a minor impatto ambientale rispetto a quelli autorizzati. Un impianto di combustione non può funzionare in assenza di impianti di abbattimento per un periodo complessivo che ecceda le centoventi ore nell'arco di qualsiasi periodo di dodici mesi consecutivi preso in esame. L'autorizzazione prevede l'installazione di idonei sistemi di misurazione dei periodi di funzionamento degli impianti di abbattimento.” “6.6. L'autorità competente può concedere deroghe al limite di ventiquattro ore ed al limite di centoventi ore, previsti dal punto 6.4, nei casi in cui sussista la necessità assoluta di mantenere la fornitura energetica e nei casi in cui l'impianto sarebbe sostituito, per il periodo di tempo corrispondente alla durata della deroga, da un impianto in grado di causare un aumento complessivo delle emissioni.” Inoltre in caso di malfunzionamenti delle torce la legislazione prescrive di registrare le anomalie su dedicati registri al fine di poter ricostruire la problematica accaduta, come indicato al punto 2.8 dell’allegato VI parte 5 (Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione ) del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.: “2.8. Ogni interruzione del normale funzionamento degli impianti di abbattimento (manutenzione ordinaria e straordinaria, guasti, malfunzionamenti, interruzione del funzionamento dell'impianto produttivo) deve essere annotata su un apposito registro. Il registro deve essere tenuto a disposizione dell'autorità competente per il controllo.” 2.2 Aspetti di sicurezza Da un punto di vista legislativo esistono riferimenti normativi (4) che indicano i limiti o le soglie di irraggiamento che devono essere rispettate sul confine di Stabilimento in cui è presente una torcia. Ovviamente più una torcia è alta e più l’irraggiamento a terra, a parità di condizioni di flusso da bruciare, risulta inferiore. Di seguito si riportano le soglie di irraggiamento e i relativi effetti sulle persone e sui materiali. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 3. 1) Valore soglia per le persone e per i materiali: 12,5 kW/m² E' il valore al di sopra del quale può essere attesa la morte delle persone esposte e possibili inneschi alle strutture di plastica e di legno. 2) Valore di sicurezza per operatori protetti: 5,0 kW/m² E' il valore al di sotto del quale non sono attesi danni di rilievo su operatori protetti esposti per un lungo periodo di tempo. 3) Valore di sicurezza per le persone non protetti: 1,4 kW/m² E' il valore al di sotto del quale non sono attesi danni di rilievo su operatori non protetti esposti per un lungo periodo di tempo. La terza soglia (1,4 kW/m2) è fondamentale per garantire che una persona non protetta non subisca danni a fronte dell’attivazione di una torcia durante un’emergenza. In realtà i riferimenti normativi citati riguardano le aziende che contengono sostanze pericolose in notevoli quantitativi e non è detto che tutti gli stabilimenti caratterizzati da una torcia abbiano gli stessi requisiti. Per questo motivo si utilizza come standard di progettazione lo standard API RP 521 (5) che indica alcuni valori di irraggiamento che devono essere rispettati a terra e sulle apparecchiature limitrofe. Di seguito si riportano tali valori indicati dall’API RP 521. Livello di irraggiamento raccomandato K kW/m2 (Btu/h ft2) 9,46 (3.000) Condizioni Massimo valore irraggiamento in ogni luogo dove un’urgente azioni di emergenza da parte del personale è richiesta. Quando il personale entra o lavora in un’area con un potenziale irraggiamento superiore a 6,31 kW/m2 (2.000 Btu/h ft2), devono essere presi in considerazione speciali sistemi di protezione dal fuoco. Precauzioni di sicurezza - E’ importante considerare che il personale con appropriati vestiti di protezione non può tollerare la radiazione termica a 6,31 kW/m2 (2.000 Btu/h ft2) per più di pochi secondi. 6,31 (2.000) Massimo valore di irraggiamento in aree dove le azioni di emergenza possono essere richieste da personale non schermato ma protetto da vestiti appropriati per non più di 30 secondi. 4,73 (1.500) Massimo valore di irraggiamento in aree dove le azioni di emergenza possono essere richieste da personale non schermato ma protetto da vestiti appropriati per un tempo compreso tra 2 e 3 minuti. 1,58 (500) Massimo valore di irraggiamento in ogni luogo dove il personale con vestiti appropriati può essere continuamente esposto. Nota. Vestiti appropriati consistono in elmetto, giacca con maniche lunghe e abbottonata, pantaloni lunghi e scarpe di sicurezza. I Vestiti appropriati minimizzano l’esposizione diretta della pelle all’irraggiamento. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 4. In maniera cautelativa la progettazione della torcia e quindi la sua altezza dovrebbe a questo punto considerare il valore di irraggiamento inferiore tra i due riferimenti indicati in precedenza e cioè pari a 1,4 kW/m2. Occorre inoltre considerare nelle valutazioni anche la radiazione solare che è caratterizzato da un’intensità che va da 0,79 kW/m2 a 1,04 kW/m2 (250 Btu/h·ft2 a 330 Btu/h·ft2), in funzione del luogo geografico e del periodo dell’anno (5). La radiazione solare può essere un fattore in alcuni luoghi, ma il suo contributo aggiuntivo all’irraggiamento della torcia ha solamente un impatto minore su un accettabile tempo di esposizione. E’ ovvio che il contributo della radiazione solare abbia un impatto inferiore se si sta valutando la soglia di 6,31 kW/m2 (2.000 Btu/h·ft2) rispetto alla valutazione della soglia di 1,58 kW/m2 (500 Btu/h·ft2). La valutazione include un’analisi della frequenza del massimo irraggiamento della torcia, la probabilità che il personale o il pubblico sia in vicinanza della torcia durante l’emergenza, la probabilità che il Sole e la fiamma siano allineati in maniera tale da avere un’intensità aggiuntiva e l’abilità del personale o del pubblico di evitare o di allontanarsi dall’esposizione. 3. Problematiche legate alla sicurezza 3.1 Irraggiamento La progettazione delle colonne o di altre strutture elevate esposte all’irraggiamento di una torcia deve considerare gli effetti di irraggiamento sull’idoneità delle vie di fuga (5). Se il personale è esposto ad un irraggiamento superiore a quello previsto dai criteri in precedenza, è opportuno installare degli schermi o altre tipologie di protezioni. E’ molto importante installare delle scale e delle piattaforme sui lati lontani dalla torcia. Il personale è di solito protetto da irraggiamenti superiori a 6,31 kW/m2 attraverso la restrizione alle aree. Il limite delle aree ristrette viene solitamente marcato con segnaletica idonea. L’entrata del personale in aree ristrette o il lavoro in tali aree viene regolamentato. E’ fondamentale che il personale all’interno di tali aree abbia l’accesso immediato a schermi o ad altri apparecchi protettivi per il raggiungimento di luoghi sicuri. Un altro fattore da considerare in merito all’irraggiamento termico è che i vestiti permettono di ottenere uno schermo, consentendo di avere una piccola parte del corpo esposto ad un alto livello di irraggiamento. L’uso dell’elmetto inoltre è essenziale per ridurre l’esposizione termica proveniente dall’alto e quindi da una torcia. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 5. L’irraggiamento è di solito il fattore discriminante nella spaziatura delle apparecchiature sia per le torce elevate che quelle a terra. L’uso dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) è considerato un mezzo idoneo per estendere il tempo di esposizione. Inoltre vanno considerati gli effetti di irraggiamento sulla popolazione che potrebbe essere esposta sul confine od oltre lo stabilimento. Alcuni fattori possono influenzare il livello di irraggiamento a cui il personale può essere esposto in maniera continua. Alcuni di questi fattori sono: a) ambiente: il vento e la temperatura ambiente influenzano dell’irraggiamento al quale una persona è esposta. il valore b) progetto: fattori come l’orientamento dei luoghi di lavoro rispetto alla torcia e schermi influenzano entrambi l’esposizione del personale all’irraggiamento. c) formazione: il personale adeguatamente formato indossa vestiti appropriati e conosce come reagire in caso di situazioni cangianti. Per esempio può essere sicuro lavorare con il vento che spira in una certa direzione, ma non sicuro se il vento cambia improvvisamente direzione. Solitamente lo Stabilimento valuta l’impatto di tali fattori per determinare il livello massimo di irraggiamento a cui esporre il personale. 3.2 Flusso inverso e presenza miscela infiammabile Una problematica legata alla presenza di miscela infiammabile per flusso inverso di aria è dovuta alla contemporaneità di mancanza di livello del separatore di blow down e un errore operativo con chiusura valvola integrazione flussaggio fuel gas a monte della guardia idraulica. Per ovviare a ciò si suggerisce solitamente di installare degli allarmi di bassa pressione nei separatori e allarmi di bassa portata linea integrazione flussaggio fuel gas a monte della guardia idraulica. Un’altra condizione di flusso inverso è generato dalle seguenti cause: guasto del controllore di pressione con chiusura valvola di inserimento fuel gas di flussaggio al collettore della torcia e una contemporanea mancanza di livello nella guardia idraulica. Per ovviare a ciò si suggerisce solitamente di installare degli allarmi di bassa pressione dedicati e allarmi di bassa portata linea integrazione flussaggio fuel gas a collettore. Tipicamente viene misurato il contenuto di ossigeno nel collettore della torcia. Applicando la tecnica degli alberi di guasto all’ipotesi incidentale di presenza miscela infiammabile, con l’ausilio del codice di calcolo LOGAN 5.13 si ottiene a titolo esemplificativo una frequenza di accadimento pari a 8,5 · 10-9 occ/anno. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 6. 3.3 Sovrariempimento separatore di blow down L’ipotesi di sovrariempimento del separatore di blow down dovuta a un guasto della pompa di estrazione liquido oppure un guasto del controllo di livello del separatore con mancato avviamento della pompa di estrazione comporta un trascinamento di liquidi o idrocarburi alla torcia con ricaduta di liquido infuocato dalla torcia stessa. Per ovviare a ciò si inseriscono degli allarmi di stato della pompa e sistemi automatici che per altissimo livello del separatore azionano la pompa di riserva di estrazione liquido. 3.4 Sovrapressione Problemi di sovrapressione possono generasi in caso di errore operativi di chiusura delle valvole manuali linea gas a monte dei separatori di blow down. Questo genererebbe infatti una sovrapressione della linea a monte delle valvole chiuse nel caso di scarichi da dispositivi di sicurezza. Per ovviare a questa problematica solitamente si utilizzano delle valvole bloccate aperte (CSO). 3.5 Cavitazione della pompa di estrazione liquida L’ipotesi di cavitazione della pompa di estrazione del liquido dal separatore di blow down è dovuta a un guasto del controllo di livello del separatore con mancato arresto della pompa stessa. Per ovviare a ciò si inseriscono degli allarmi indipendenti di bassissimo livello del separatore che arrestano la pompa di estrazione liquido. 3.5 Spegnimento piloti La possibilità di avere un alto livello del K.O. drum del circuito fuel gas di alimentazione piloti, generato da un mancato drenaggio di liquido accumulato, potrebbe comportare lo spegnimento dei piloti della torcia con un rilascio di fuel gas in atmosfera. Per ovviare a ciò si inseriscono degli allarmi indipendenti di altissimo livello del K.O. drum circuito fuel gas. Un’altra problematica legata allo spegnimento dei piloti è dovuta al guasto del controllore di pressione con apertura della valvola di invio fuel gas ai piloti. Le precauzioni progettali sono quelle di avere dei rilevatori fiamma sui piloti il cui segnale è riportato a quadro. 3.6 Formazione di fumo La possibilità di formare fumo da una torcia è dovuta principalmente alla mancanza di vapore da iniettare in torcia. Tale causa può essere ricondotta al guasto del controllore di portata del vapore di iniezione con chiusura della relativa valvola. Per ovviare a ciò si inseriscono allarmi di bassa portata del circuito vapore di iniezione a torcia. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 7. 3.7 Caratteristiche del gas da bruciare Il gas da bruciare ha una composizione che può variare enormemente e che deve essere considerato quando si progettano sistemi di recupero del gas di torcia. Si possono verificare incompatibilità con il sistema di recupero del gas di torcia. Ad esempio flussi contenenti gas acidi tipicamente sono inviati direttamente alla torcia, bypassando il sistema di recupero. Inoltre anche dei flussi altamente inerti possono essere incompatibili con il sistemi di recupero del gas di torcia. 4. Comparazione con le Best Available Techniques (BAT) Le torce elevate sono normalmente usate in emergenza come sistema di combustione degli scarichi delle valvole di sicurezza, mentre le torce a terra sono spesso utilizzate come combustione di gas non contenenti composti tossici. Le torce a terra non sono in grado di gestire notevoli fluttuazioni di flusso di gas, a differenza delle torce elevate. Se tali fluttuazioni si dovessero verificare, occorre integrare una torcia a terra con un’elevata (6). Inoltre esistono tipologie di torce a terra denominate “premix surface combustion” (gas e aria premiscelati bruciano su un mezzo permeabile) sono utilizzate con gas tossici e infiammabili, come ad esempio miscele contenenti Idrogeno Solforato. 4.1 Vantaggi/svantaggi Di seguito si riportano i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo delle torce (6). Vantaggi Generale efficace sistema di abbattimento di combustibile in eccesso e di gas non riciclabile o di improvviso rilascio di grandi quantità di gas può essere usato per controllare flussi di gas intermittenti o fluttuanti Torcia elevata Rilascio sicuro e veloce di grandi quantitativi di gas apparecchiatura normalmente in stand by, usata solo in caso di emergenza Torcia a terra innesco della fiamma affidabile (meno influenzata dal vento) flessibile, può gestire flussi di gas in variazioni di piccolo range Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Svantaggi Generale non abbatte gli inquinanti (SOx, NOx, CO) ha bisogno di sistemi di riduzione del fumo calore di combustione non recuperabile alti costi in caso di modifiche impiantistiche Torcia elevata generazione di rumore difficoltà nel gestire bassi flussi formazione di coke può generare blocchi nel camino Torcia a terra capacità limitata non può gestire grandi variazioni di flusso di gas, richiedendo una combinazione con una torcia elevata in caso di guasto si incrementa il livello di rischio per la salute e per la sicurezza riduzione potenziale dell’efficienza legata ad una bassa qualità del combustibile generazione di odori Marzo 2011 - pag. 8. Torcia a terra (premixed surface combustion) combustione completa sistema modulare per una rapida installai zone e facile trasporto start up diretto a piena capacità senza bisogno di un periodo di tempo di start up bassa generazione di NOx recupero dell’energia è un’opzione bassa emissione di luce e calore 4.2 Torcia a terra (premixed surface combustion) nuova tecnologia e quindi non ancora riconosciuta internazionalmente alti costi rispetto alle torce convenzionali Livelli emissivi Per quanto riguarda le torce di Raffineria, se utilizzate al meglio è possibile ottenere una conversione del 98% di CO2, 1,5% di prodotti parzialmente combusti (maggior parte CO) e uno 0,5% di sostanza non convertita (2). Le torce a terra sono caratterizzate da rumore e fumo ridotti rispetto a quelle elevate. Di seguito si riportano i livelli emissivi e le prestazioni disponibili per le torce elevate e quelle a terra (6). Parametro VOC NOx Torcia Elevata Prestazione (%) Livello emissivo (mg/Nm3) 80-98 400 (200 ppm) NO Idrocarburi Rumore Torcia a terra Prestazione (%) Livello emissivo (mg/Nm3) 99-99,9 400 (200 ppm) 11,6 (3,9 ppmv)* <2,8 (<1 ppmv) 73 dB (A)# *= valore relativo alle torce “premixed combustion surface” # = valore relativo alle torce “premixed combustion surface” e a 50 m e in condizioni di campo libero I livelli di emissione ottenibili indicati nella tabella riportano la distruzione degli inquinanti atmosferici (VOC e Idrocarburi) attraverso la combustione della torcia. Gli altri parametri (NO e NOx) si riferiscono alle emissioni causate dalla combustione della torcia. La torcia non è caratterizzata da un sistema di trattamento dei gas esausti e quindi gli inquinanti generati dal processo di combustione di zolfo e/o alogeni, NOx, CO polveri ecc non sono normalmente controllati. Per questi motivi le torce a terra non sono utilizzate per gas tossici o infiammabili. La reazione di combinazione / ricombinazione a diossine non risulta favorita a causa della mancanza di superfici metalliche agenti come catalizzatori. Le prestazioni di abbattimento della combustione da torcia sono valide solo in caso di ottime condizioni. Questo significa che la torcia non è un affidabile sistema di abbattimento se usato quotidianamente. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 9. Le tecniche da applicare alle torce che possono ridurre le emissioni sono: - l’iniezione di vapore nel camino della torcia può ridurre l’emissione di particolato; - la formazione di coke nel camino della torica deve essere evitato; - il surplus di gas deve essere bruciato e non sfiatato. Devono essere installati K.O. drums con appropriate tenute per rimuovere i liquidi e per prevenire l’intrappolamento di liquidi nella zona di combustione; - devono essere sviluppati sistemi di recupero gas per ragioni ambientali ed economiche. Il gas deve essere prelevato e compresso per altri usi. Attualmente il gas recuperato è trattato e inviato alla rete del gas combustibile. In funzione della composizione del gas da bruciare alla torcia, il gas può servire altre utenze. 4.3 Rumore Le torce generano rumore. Le principali fonti di rumore sono: - iniezione di vapore per non generare fumo; - processo di combustione; - sfiati (6). Ogni torcia assistita con sistemi di iniezione vapore generano rumore, dovuto ai getti di vapore ad alta pressione e agli iniettori e al rumore di combustione associato agli idrocarburi. I getti di vapore ad alta pressione generano rumore ad alta frequenza e inoltre migliora l’efficienza della combustione, incrementando il rilascio di energia e la velocità di bruciamento. Il rumore da combustione è tipicamente a bassa frequenza, comparabile con il rumore da sfiato da miscele turbolente di gas e aria. La riduzione o eliminazione del rumore è un aspetto importante che è gestibile al livello progettuale. Alcuni aspetti di riduzione del rumore implicano ad esempio: - riduzione o attuazione delle alte frequenze di rumore usando iniettori di vapore multi ingresso, che possono comportare un aumento di formazione di coke nel caso di basse portate del flusso; il progetto degli orifizi deve tenere in considerazione l’aspetto legato alla formazione di coke; - posa degli iniettori in modo che i getti possano interagire e ridurre il rumore di miscelamento; - aumentare l’efficienza del sistema di riduzione di fumo con un migliore e più veloce sistema di controllo; - ridurre la pressione del vapore al di sotto di 0,7 MPa rel.; - usare un silenziatore attorno all’iniettore di vapore come schermo protettivo; - usare una torcia con soffiante ad aria. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 10. 4.4 Fumo Molte fiamme idrocarburiche sono luminose a causa di particelle carboniose incandescenti formate nelle fiamme. In alcuni casi queste particelle sono rilasciate dalle fiamme luminose come fumo (5). Il fumo è formato durante la combustione degli idrocarburi solo quando la miscela aria combustibile è ricco di combustibile dappertutto o localmente. La sperimentazione ha dimostrato che la riduzione della concentrazione di atomi di idrogeno genera una riduzione della generazione di fumo. La formazione di fumo può essere ridotta da reazioni che consumano atomi di idrogeno o che li rendono inefficaci. La teoria per cui il vapore acqueo riduce la generazione di fumo consiste nel fatto che il vapore le molecole di idrocarburi, minimizzandone la polimerizzazione e formando composti di ossigeno che bruciano ad una velocità ridotta e una più bassa temperatura. Esiste un’altra teoria che indica che il vapore acqueo reagisce con le particelle di carbonio per formare CO, CO2 e H2, rimuovendo il carbonio prima che si raffreddi e generi fumo. 4.5 Elenco delle BAT per le torce Di seguito si riporta l’elenco delle BAT (Best Available Techniques) emesse dallo Stato Italiano in merito alle torce di Raffineria (1): - utilizzo solo come dispositivo di sicurezza (avviamento, fermata ed emergenza impianti) - assicurare l’operatività della torcia senza formazione di pennacchio, indice di elevato contenuto di particolato, mediante l’immissione di vapore - minimizzare la quantità di gas da bruciare attraverso un’appropriata combinazione delle seguenti tecniche: - bilanciamento del sistema gas di raffineria (produzione-consumo) - utilizzo, nelle unità di processo di raffineria, di valvole di sicurezza ad alta integrità (senza trafilamenti di gas) - applicazione di procedure e buone pratiche di controllo delle unità di processo tali da evitare invio di gas alla torcia - installazione, quando economicamente compatibile di un sistema di recupero gas diretto in torcia - valutare l’opportunità di installare un sistema di misurazione della portata del gas inviato in torcia. Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 11. 5. Bibliografia (1) Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale serie generale n.125: “Linee guida per l’identificazione delle migliori tecniche disponibili. Categoria IPPC 1.2 Raffinerie di petrolio e di gas”, 31-05-2007, pp. 564-565 (2) European Commission: “Integrated Pollution Prevention and Control (IPPC) Reference Document on Best Available Techniques for Mineral Oil and Gas Refineries”, February 2003, pp. 360-362, 414 (3) Presidente della Repubblica: “Norme in materia ambientale”, D.Lgs. Governo n° 152 del 03/04/2006 (4) Ministero dell’Interno: “Sistema informativo computerizzato per la gestione delle emergenze nell’industria e nei trasporti con coinvolgimento di sostanze chimiche e infiammabili pericolose (Sigem). Direttive sul funzionamento”, Circolare n.6 del 10 Marzo 1986 (citato dal Ministero dell’Interno ma confermato da diverse fonti bibliografiche) (5) ANSI/API STANDARD 521: “Pressure-relieving and Depressuring Systems”, 5th edition January 2007, pp. 77-79 (6) European Commission: “Reference Document on Best Available Techniques in Common Waste Water and Waste Gas Treatment / Management Systems in the Chemical Sector”, February 2003, pp. 223-230 Le regolamentazioni ed i fattori limitanti A. Romano, F. Perrone Marzo 2011 - pag. 12.