Tondelli: soundtrack

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Tondelli: soundtrack
TONDELLI SOUNDTRACK
di Bruno Casini
BRONSKI BEAT “Small town boy”
ULTRAVOX “Hiroshima mon amour”
PSYCHEDELIC FURS « Heaven »
THE SMITHS “The Queen is dead”
FRANCESCO GUCCINI “L’Avvelenata”
VIOLET EVES “Galaxy Bar”
FRANKIE GOES TO HOLLYWWOOD “Relax”
MAGAZZINI CRIMINALI “Crollo Nervoso”
GONG “Camambert Electrique”
VELVET UNDERGROUND “Sunday Morning”
PATTI SMITH “Horses”
DEAD CAN DANCE The Serpent’s Egg”
MARIANNE FAITHFULL “Broken English”
WIM MERTENS “Close Cover”
NINA SIMONE “Another woman”
TERRY RILEY “A rainbow in curved air”
JON HASSEL Colonna sonora “Sulla Strada” dei Magazzini.
DURAN DURAN “New moon on Monday”
DAVID SYLVIAN “Forbidden Colours”
LUIGI TENCO “Un giorno dopo l’altro”
TUXEDOMOON “Desire”
CCCP-FEDELI ALLA LINEA “Emilia Paranoica” “Live in Pankow”
GENESIS “Trespass”
THE CLASH “London Calling”
FRANK ZAPPA “Peaches in regalia” “Will the Pimp”
LOU REED “ Heroin”
LEONARD COHEN “Avalanche”
LITFIBA “La Battaglia”(dalla colonna sonora “L’Eneide”della Compagnia Krypton)
CLAUDIO LOLLI “Ho visto anche degli zingari felici”
DAVID BOWIE “China Girl”
LOREDANA BERTE’ “Mare d’inverno”
THE ROLLING STONES “It’s only rock’n roll”
BAND AID “A tour in Italy”
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Seminario Tondelli, quarta edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 18 dicembre 2004.
Intervento di Bruno Casini: Tondelli: soundtrack
PINK FLOYD “If”
LUCIO BATTISTI “Emozioni” “Fiori Rosa,Fiori di pesco”
KING CRIMSON “I talk to te wind”
GIOVANOTTI MONDANO MECCANICI “Love Supreme”
PET SHOP BOYS “Domino Dancing”
COCTEAU TWINS “Garlands”
THE BEATLES “Michelle”
NEW TROLLS “La Miniera”
INTI ILLIMANI “El pueblo unido “
CLAUDIO ROCCHI “Viaggio”
BARRY RYAN “Heloise”
FABRIZIO DE ANDRE’ “Storia di un impiegato”
CAROLE KING “Tapestry”
FRANCESCO DE GREGORI “Pablo”
SEX PISTOLS “Save the queen”
U2 “Sunday bloody Sunday”
THIS MORTAL COIL “Holocaust”
PHILIP GLASS “ Music in twelve parts”
THE DOORS “When the Music’s over”
SKIANTOS “Mono Tono”
JANIS JOPLIN “Summertime”
THE CURE “Disintegration”
TALKINH HEADS “ Remain in light”
GAZNEVADA “Sick Soundtrack”
LE CANZONI degli anni 70 di Tondelli.
La scrittura di Tondelli è una “grande citazione musicale”, la sua letteratura, i suoi
articoli, i suoi racconti sono animati da un emisfero sonoro ricco, creativo,
paziente,
personale, fatto di “canzoni generazionali”. Ogni brano ci conduce in una sorta di passeggiata
sulla vita di Tondelli, ci addentriamo nella sua dimensione “domestica” e “pubblica”: i suoi
nomadismi tra Bologna, Firenze e Milano (gli anni 70 a Bologna,gli anni 80 a Firenze e a
Milano).
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Seminario Tondelli, quarta edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 18 dicembre 2004.
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Per Tondelli la “canzone”è uno spazio dove trovare nuovi percorsi letterari, nuove storie
da raccontare, nuovi scenari di cultura giovanile, ”le musiche” citate (tantissime!!!) sono la
sua storia,il suo tam tam letterario, la sua “biografia”. Da quando comincia negli anni ’70
nella sua Correggio con “il progressive inglese” Genesis,King Crimson) o le culture rockblues (Frank Zappa, Janis Joplin, Doors, Rolling Stones) o il cantautorato acustico americano
(Carole King,Leonard Cohen) fino ad arrivare a tutta l’area della “musica italiana” quella che
usciva dai vari festival del proletariato giovanile, dai vari appuntamenti con la rivista “Re
Nudo”(diretta da Andrea Valcarenghi) come Claudio Rocchi, Area-Demetrio Stratos,
Francesco De Gregori, Claudio Lolli, o tutta quella generazione di musicisti contro come
Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco. Quando comincia a scrivere e quando
comincia ad addentrarsi nel suo Altri Libertini ci troviamo di fronte ad un Tondelli molto
rock, molto “crudo”, molto “on the road”, la cultura della provincia, le atmosfere sono
“heavy”(very heavy,molto pesanti):
Sono giorni ormai che piove e fa freddo e la burrasca ghiacciata costringe le notti ai tavoli del Posto Ristoro,luce
sciatta e livida,neon ammuffiti,odore di ferrovia,polvere gialla rossiccia che si deposita lenta sui vetri,sugli
sgabelli e nell’aria di svacco pubblico che respiriamo annoiati,maledetto inverno ,davvero maledette notti alla stazione,chiacchiere e giochi di carte e il bicchiere colmo
davanti ,gli amici scoppiati pensano si scioglie così dicembre ,basta una bottiglia sempre piena ,
finchè dura il fumo….
(Altri Libertini - Posto Ristoro - Pier Vittorio Tondelli - Feltrinelli)
Benvenuti nei critici e complessi anni ’70!!!
Questo è l’attacco di Altri Libertini, l’inizio di un “viaggio”, sembra di entrare in un
tunnel letterario sonorizzato e cantato da Lou Reed, Jim Morrison, Velvet Undergorund, Tim
Buckley.
Tondelli ha le sue canzoni, ha il suo background sonoro, il suo primo romanzo (che esce
alla fine degli anni ’70) sconvolge la scena letteraria tradizionale, il volume viene più volte
sequestrato, si compra di nascosto, come Ligabue che racconta la sua scoperta durante il suo
servizio militare.
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Tondelli abita a Bologna,una città che alla fine del decennio 70 ci racconta tante
“avventure politiche, culturali, sociali” specialmente sulle sponde delle culture giovanili:la
mitica esperienza di Radio Alice, la nuova editoria di A/Traverso (rivista quasi situazionista
fondata da Franco Berardi,in arte Bifo), il rock demenziale e surrealista degli Skiantos,il
primo punk italiano dei GazNevada,le pubblicazioni di Dario Trento, il “Boccalone”di Enrico
Palandri e Claudio Piersanti, e poi ancora le ballate esistenzialiste di Claudio Lolli ed i fumetti
di Andrea Pazienza. Bologna è una città in fermento, una città di grande vivacità
politica,pensiamo ai fatti del Marzo ’77 e poi alla nascita della “autonomia creativa” e alla
crisi di gruppi politici come Lotta Continua che si scioglierà poco dopo.
Tondelli è dentro questo vortice e lo vive intensamente,ai cortei ed alle manifestazioni si
cantano quasi come slogan le canzoni degli IntiIllimani,El pueblo unido oppure L’Avvelenata
di Francesco Guccini (anche lui a Bologna). Tondelli guarda e radiografa tutto questo, nella
sua casa bolognese comincia a frequentare e conoscere musicisti, artisti, teatranti, creativi,
fotografi, incontra Giovanni Lindo Ferretti che dopo metterà insieme il progetto CCCP-Fedeli
alla Linea con Massimo Zamboni. Ascolta Claudico Rocchi e le sue musiche acustiche, zeppe
di misticismo e culture hippie, lo sente sulle frequenze Rai, trasmette da “Per Voi Giovani”,
trasmissione cult negli anni ’70 in Italia. Ascolta Luigi Tenco Un giorno dopo l’altro,uno dei
pezzi più belli e più struggenti del cantautore genovese (tra l’altro apriva e chiudeva negli
anni ’60 gli sceneggiati televisivi del Commissario Maigret con Gino Cervi in bianco e nero).
Tondelli cita molto Lucio Battisti, tutti abbiamo ascoltato Battisti,negli anni ’70 è stato
l’artista coraggioso, controcorrente, quello che ha dato una spallata forte e burrascosa alla
“canzonetta italiana”, si ascoltava alle scuole superiori, si ascoltava a casa, nella cameretta,
portava riflessione.
Avrebbe praticato l’arte macrobiotica;la sua stanza avrebbe sempre profumato di incensi indiani e cinesi ed
echeggiato la musica di Peter Gabriel, Leonard Cohen, Banco, Francesco Guccini, Tim Buckley, Claudio Lolli,
Claudio Rocchi, Pink Floyd, Fabrizio De Andrè, Bob Dylan,Carole King, Patti Smith. Il giorno in cui Pier Paolo
Pasolini fu ammazzato, si sarebbe raccolto in silenzio, a casa di un’amica, e insieme avrebbero ascoltato,
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commossi, un inno di Francesco De Gregori: Pablo. Il giorno in cui venne celebrata la morte di Demetrio Stratos,
sarebbe stato all’Arena di Milano, insieme a migliaia di ragazzi:e già in quell’occasione gli parve di fiutare
nell’aria qualcosa di nuovo, un po’ di ottimismo dopo la bagarre e le guerre giovanili che avevano strozzato la
metà di quegli anni,e che nel suo ricordo prendevano l’immagine della festa fallimentare del Parco Lambro(e di
una canzone di Gianfranco Manfredi). Avrebbe lavorato brevemente in una cooperativa teatrale,si sarebbe
sbattuto per i programmi culturali di una radio libera,avrebbe dato il via ad un cineclub.
(Quel Ragazzo-1985-Un weekend postmoderno-a cura di Fulvio Panzeri-Bompiani)
In quella cameretta sul muro sicuramente un poster di Frank Zappa, musicista caro a
Tondelli, artista che ha sempre cercato di scardinare la musica e renderla ironica e piena di
messaggi sociali.
Anche i mondi “assurdi e surrealisti” dei Gong affascinano Tondelli, capitanati da
David Allen, un “alchimista” del primo rock elettronico, una che già negli anni ’70 mischiava
rock, jazz, acustico, canzoni popolari e psichedelia. I Gong sono la colonna sonora delle
prime culture alternative, la musica che piace molto ai “freak”, è la musica che si ascolta nei
primi raduni “hippie” in Europa.
Nel settembre 1979 arriva in Italia per due concerti (Bologna e Firenze) Patti Smith,
migliaia di persone assistono ai due show, diventa una grande musa ispiratrice, è la “poetessa
del rock o del punk”,Tondelli ne parla spesso, le sue canzoni ci introducono al nuovo
decennio.
Le CANZONI degli anni ottanta di Tondelli.
Arrivano gli spettacolari e dorati anni ’80.
Tondelli comincia a frequentare Firenze,sempre più spesso. A Firenze sta nascendo il
“Rinascimento Rock”(coniato dagli addetti ai lavori).Nascono le etichette discografiche
indipendenti che sforneranno gruppi storici come Litfiba, Neon, Diaframma, Pankow e tanti
altri. Nasce la factory dei Giovanotti Mondani Meccanici, un po’ come la Factory di Andy
Warhol a New York. I GMM si muovono tra musica, videografica, fumetti elettronici, moda,
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design, installazioni multimediali. Le musiche dei GMM sono curate, seguite, prodotte da
Alexander Robotnick (Maurizio Dami).
Il teatro dei Magazzini Criminali si può trovare in un bellissimo disco(Vinile bianco)
uscito per la etichetta bolognese Italian Records di Oderso Rubini, è la colonna sonora di
“Crollo Nervoso”(uno degli spettacoli cult della produzione di Tiezzi-LombardiD’Amburgo), sono le musiche “per ambienti” di Brian Eno con le voci degli attori della
compagnia fiorentina.
Jon Hassel firmerà le musiche di “Sulla Strada”, altro spettacolo fondamentale nella
produzione dei Magazzini, musiche estremamente “tropicali”, ”sudate”, ipnotiche,
magnetiche, Tondelli assisterà alla prima presso il Teatro Aurora di Scandicci, uscirà anche su
cd per Materiali Sonori.
Il teatro dei Krypton si muove verso le nuove tecnologie, è la prima compagnia teatrale
che usa laser, suoni elettronici, immagini computerizzate, Tondelli è alla prima teatrale de
“L’Eneide”(1983, al Teatro Variety di Firenze), grande spettacolarità multimediale, alla prima
è presente sul palco Piero Pelù che declama e canta con voce potente ed epica Il racconto di
Enea (il brano che apre una delle due facciate dell’album dei Litfiba). E’ una colonna sonora
molto elettronica,quella dei Litfiba,per Krypton,molto oscura,inquietante,realizzata in poche
settimane da Antonio Aiazzi (tastiere) e Gianni Maroccolo(basso-synt), le menti geniali della
band fiorentina.
A Firenze nasce il Pitti Trend (mostra mercato per stilisti italiani ed internazionali),
Tondelli ne parla, partecipa anche a diversi forum su moda e comportamenti giovanili, assiste
al concerto degli Psichedelic Furs in un Teatro Tenda ricolmo di persone. Lo vediamo ai
concerti di Cocteau Twins inseme a Beppe Videtti al Tenax di Firenze o a vedere Wim
Mertens all’Anfiteatro del Museo Pecci di Prato o ancora (ed è l’ultima volta che lo vedo) al
concerto di Philip Glass al Teatro Metastasio di Prato o a Milano ad assistere allo show di
Nina Simone.
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E’ l’esplosione del “clubbing”a Firenze,il Tenax ed il Manila diventano le mete
gettonate per questo pubblico “nomade” che si sposta da un posto all’altro: Relax di Frankie
Goes To Hollywood è il brano più ballato,arrivano Duran Duran,Cure,Talking Heads di
David Byrne, David Bowie con Fashion. Nella profonda lucchesia, a Castelvecchio Pascoli,
trasmette la prima emittente televisiva italiana che manda solo clip musicali, si chiama
VideoMusic. Per Tondelli sarà una inesauribile fonte di ispirazione, sempre accesa, tra Pet
Shop Boys , Bronski Beat di Jimmy Sommerville e Cindy Lauper.
Tondelli è un “reporter letterario”, comincia un tour per alcune città italiane:Venezia,
Napoli (dove conosce Mario Martone di Falso Movimento) e poi ancora a Lecce dove
incontra i Band Aid,una delle prime band che mischiano sapientemente jazz, etnicità salentina
e ritmo funk.
A Rimini conosce i Violet Eves di Nicoletta Magalotti e nasce un grande feeling tra
Tondelli e Nico, Galaxy Bar è uno dei pezzi più belli del gruppo riminese. Nicoletta, oltre a
cantare,si occupa di clubbing, e dirige alcuni locali off della costa adriatica. Nicoletta diventa
la “Mina del 2000”.
Dalle parti di Reggio Emila esplode il “punk filosovietico” dei CCCP-Fedeli Alla Linea,il
loro brano Emilia paranoica (incidono per una etichetta bolognese,la Multimedia Attack di
Jumpy Velena, oggi Helena Velena) diventa un hit “barricadero” gettonatissimo nelle radio
rock italiane.
Tondelli è uno dei primi a intervistarli:
Scegliamo l’Est non tanto per ragioni politiche,quanto etiche ed estetiche. All’effemiro occidentale, preferiamo
il duraturo; alla plastica, l’acciaio. Alle discoteche preferiamo i mausolei, alla break dance, il cambio della
guardia.
(PierVittorio Tondelli “Punk,falce e martello”-1984-Un Weekend postmoderno - a cura di
F.Panzeri-Bompiani).
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Siamo nel bel pieno degli anni ’80,un periodo bellissimo,Tondelli dalle pagine del suo
culture Club (sul mensile Rockstar) lancia e consiglia musiche da ascoltare, da vivere, da
consumare, ecco Tuxedomoon, This Mortal Coil, David Sylvian, Dead Can Dance, U2, the
Cure, Clash e tanti altri.
Il brano, sicuramente, più simbolico di questo decennio è Hiroshima mon amour degli
Ultravox, caro a Tondelli, una sorta di “manifesto sonoro” di questo decennio.
Il lato più chiacchierato degli Smiths è però indubbiamente quello legato a un particolare modo di parlare
d’amore e di amicizia.Lontano dalle scheccate di Freddie Mercury,dalla zuccherosità dei Bronki Beat,dalle
baracconate Bowie-Iggy Pop,dalla tenebrosità di Lou Reed,dagli inni gay-pride
di Tom Robinson,Morrissey inventa una chiave personale e intima per raccontare di certi momenti,
certi approcci ,certe maledette delusioni…
(The Smiths-Un Weekend postmoderno-a cura di Fulvio Panzeri –Bompiani )
Ecco gli Smiths,”il gruppo più snob della scena musicale anglosassone”,come dice
Tondelli, una band che catalizza il pubblico attraverso i suoi show,la sua immagine, i suoi
testi poetici, le sue copertine.Morrissey è la risposta degli anni 80 a Jim Morrison, dal vivo
Morrissey lancia fiori, porta sempre un mazzo di gladioli attaccati ai jeans, la sua gestualità è
carica di erotismo.
Quando uscì The White Album dei Beatles(novembre 1968) rimasi completamente
spiazzato dalla genialità di queste quattro teste, ”Revolution” è lo sologan della rivolta,
”Helter Skelter” è la durezza, la faccia abrasiva dei Beatles, un preludio al punk, ”Dear
Prudence” è la dolcezza sonora.
Ecco, quando ho letto Altri Libertini (gennaio 1980) è successo la stessa cosa, la
scrittura di Tondelli mi apparve come un “juke box all’idrogeno” (per dirla alla Ginsberg),
anche qui spiazzato, sconvolto, non era più “scrittura” ma “sound letterario”.
Non ricordo quante volte ho letto Altri libertini di PierVittorio Tondelli, non l’ho mai
contate!!!
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