Vat Vat Vat: la nostra sfida musicale che tiene

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Vat Vat Vat: la nostra sfida musicale che tiene
28/6/2016
Vat Vat Vat: la nostra sfida musicale che tiene insieme vintage e nuove strade - Il Ciriaco
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Cultura
Vat Vat Vat: la nostra sfida musicale che tiene insieme vintage e nuove strade
Vat Vat Vat: la nostra sfida musicale che tiene insieme vintage
e nuove strade
Il cambio di nome (erano conosciuti come Vanni e Troupe)
dettato anche dal cambio di genere: il video di "Specchio",
nessuna volgarità, ma l'uomo che resta nudo con il suo io
di Aldo Pio Feoli
26 Giugno 2016, 00:07
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Giovanni D'Agostino, Andrea Solito e Giuseppe Solito. Sono i tre componenti dei Vat Vat Vat, il gruppo
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musicale avellinese che salirà sul palco dell'anteprima dello Stay Music Festival il 29 giugno in Corso
Vittorio Emanuele ad Avellino. Ai microfoni de Il Ciriaco, abbiamo intervistato Giovanni, voce della band
attiva dal 2014.
Giovanni ha iniziato a fare musica dall'età di 13 anni, quando per la prima volta ha preso in mano la chitarra
di suo padre. Un amore a prima vista, proseguito nella sua mansarda diventata ritrovo con gli amici e
successivamente adibita a vera e propria sala prove. Da qui la nascita del progetto "dalpuntodivista", visto
che dalla finestra della mansarda c'è un bellissimo panorama di Montevergine. I Vat Vat Vat si identificano
nell'alternative e nel rock, ma negli ultimi tempi si sono avvicinati all'elettronica, creando un miscuglio tra le
varie sonorità che gli permettono di spaziare su più fronti.
Siete nati come Vanni & Troupe, poi diventato Vat Vat Vat. Raccontaci l'evoluzione del nome della
band e la nascita del vostro progetto musicale.
"Il nostro vero inizio è datato 2014, quando realizzammo una jingle per una pubblicità. Successivamente
abbiamo composto un brano per Musica ControCorrente, un contest nazionale effettuato in varie tappe,
dove abbiamo avuto la possibilità di incontrare Mogol. Siamo arrivati in finale e ci siamo confrontati con lui.
È stato un incontro fantastico. Il pezzo con il quale abbiamo partecipato era intitolato "La mia
stanza". Questo il racconto della nascita ufficiale del gruppo, ma con la stessa formazione avevamo una
tribute band dei The Doors che si chiamava 521. Poi è partito il progetto cantautorale Vanni & Troupe,
"Vanni" era il mio nome d'arte. Dopodiché, abbiamo deciso di riarrangiare i nostri pezzi in una chiave molto
acustica. Abbiamo deciso di dare risalto al messaggio, ai testi, più che alla parte strumentale. Ci siamo
chiusi nella nostra sala prove, ed è nato il nome dalpuntodivista.it (che non è altro che la mansarda dove
vivo dal 2010). È una finestra triangolare che si affaccia ad ovest, con lo sguardo rivolto verso
Montevergine. È uno spettacolo guardare ogni giorni fuori dalla finestra. Pensate che ho anche fotografato
per ogni giorno il simbolo dell'Irpinia al tramonto. Il nome Vat Vat Vat non è altro che le iniziali di Vanni &
Troupe. Si ripete per tre volte perché dà un senso di sfogo, per dare maggiore forza al nome visto che ci
stavamo spostando verso un genere più aggressivo".
"Specchio" il vostro singolo più ascoltato e conosciuto. Spogliarsi da qualsiasi cosa per restare
nudi faccia a faccia con l'io. Un canzone molto introspettiva, il rapporto dell'uomo con il proprio
ego. Nel testo le due parti vanno anche a scontrarsi tra di loro...
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VAT VAT VAT - SPECCHIO
"Specchio è un singolo che abbiamo pubblicato lo scorso 10 novembre su Youtube. Il video ha suscitato
qualche polemica per le immagini di nudo al suo interno. Il nudo è voluto, per rappresentare la'uomo
spoglio da ogni cosa e solo davanti allo specchio e davanti al proprio io. Ed è proprio su questo contrasto
che si focalizza il testo della canzone. La seconda strofa è scritta a quattro mani, con diversi autori che
hanno ragionato su questo tema. Il video, così come il sound è molto primitivo. Ci sono molte citazioni. Il
protagonista, che nella prima strofa è molto autobiografico, assume una concezione più generalista durante
il pezzo, visto che chiunque potrebbe ritrovarsi in quelle parole. È la nostra unica canzone che non ha una
"soluzione" al problema posto, mentre le altre si chiudono sempre un "end" e seguono un filo logico".
Il vostro è un genere che definirei progressista e futuristico, dove si fondono alternative rock e folk
con un po' di elettronica. Sono queste le caratteristiche da voi ricercate maggiormente?
"È proprio questo. Nell'LP che stiamo pubblicando, "Reazioni", è racchiuso un po' di tutto ciò che hai detto.
L'arrivo dei synth ci ha completamente sballato la testa. Siamo fissati con l'analogico e il vintage, ma
cerchiamo di farlo convivere con l'evoluzione tecnologica del 2016. Siamo in continua sperimentazione.
L'LP Reazioni contiene quattro tracce una completamente diversa dall'altra. Non siamo ancora arrivati a
trovare un'identità sonora ben precisa. Il prossimo lavoro sarà il nostro biglietto da visita, ci saranno quattro
arrangiamenti completamente diversi, con un filo conduttore che le unirà. La cosa che ci caratterizza è che
le nostre canzoni nascono dal testo e cerchiamo di costruire attorno qualcosa che ci stia bene. È una
reazione che abbiamo avuto nel rapportarsi con il mondo degli adulti. Data di uscita? Uscirà entro fine luglio
e sarà distribuito in digitale e stampato. Il nostro primo lavoro invece è stato Homed. Una demo Home­
Made che raccoglie tre inediti/colonne sonore. Funge da bigliettino da visita per eventuali case
discografiche, scovatori di talenti e locali interessati a concerti. È in edizione limitata, in 100 copie, in quanto
ogni confezione è creata e decorata a mano".
Cosa ne pensi del lavoro del Forum dei Giovani di Avellino svolto fino a questo momento e quanto è
importante per voi partecipare all'anteprima dello Stay?
"Sono sempre stato un cittadino attivo, sono di Montefalcione e sono stato un membro attivo del Forum del
mio paese. Lo Stay è una manifestazione fantastica e va fatto un enorme plauso ai ragazzi del Forum dei
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Giovani di Avellino. Il loro lavoro è encomiabile, c'è bisogno di avellinesi che non vogliono lasciare la
propria terra ma cercare di valorizzarla. Un po' come la canzone di Rino Gaetano che vede protagonista il
ferroviere Agapito Malteni: non bisogna portare ricchezza in altri lidi. Stay, un motivo per restare, è il
sottotitolo della manifestazione che mi ha colpito molto. Sopratuttto in un'epoca nella quale molti dei nostri
coetanei hanno preferito cercare fortuna altrove in Italia o all'estero".
Nel video seguente la partecipazione dei Vanni & Troupe a Musica Controcorrente con "La Mia Stanza".
VANNI & troupe - la mia stanza
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