Settembre 2011

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Settembre 2011
Anno XI
Settembre 2011 n. 7
della Parrocchia S. Alberto Magno - Via Principe Galletti – San Cataldo (CL)
Tel. e Fax 0934 571476 - www.santalbertomagno.it
Mosè
e la religione
del cuore
I
n questo nuovo anno pastorale le nostre
riflessioni spirituali verteranno sui temi
e sulle figure bibliche che ci vengono
proposte dal centro diocesano per i centri di
ascolto durante questo Biennio Biblico. Iniziamo con la figura di Mosè. Sappiamo della
sua vita e come Dio, al tempo della schiavitù in Egitto del popolo Ebreo, chiama Mosè
per condurre il suo popolo verso la Terra
promessa. Siamo intorno all’anno 1250
a.C. Dio chiama Mosè non solo per liberare questo suo popolo dalla terra d’Egitto ma
anche per fare prendere coscienza del loro
vero Dio e sperimentare quanto il Signore
sta facendo per loro. Perché questo popolo
impari a temere Dio che si rivela loro come
il Dio fedele, il Dio dell’amore; per scoprire,
tramite Mosè, a comprendere il sentimento
dolce e delicato del proprio Dio.
Gli Ebrei avevano fatto l’esperienza della schiavitù in Egitto e avevano conosciuto
il faraone, che si riteneva l’amato del dio
Ra. Sapevano che questa divinità motivava
i propri sentimenti in favore del sovrano con
la formula:”Per l’amore che ho per te”. In
verità, fino allora, gli Ebrei non conoscevano il proprio Dio con questi stessi sentimenti, cioè non avevano sperimentato un’immagine di Dio che ama il proprio popolo. Nei
testi biblici più antichi della Bibbia al Dio
d’Israele erano attribuiti solo passioni forti: si pente, si sdegna, si addolora (cfr. Gn
6,6-7) ma non lo si conosceva come il Dio
dell’amore. Prova né è il fatto che quando
gli Ebrei erano in preda al terrore supplicarono Mosè dicendogli:” Parlaci tu e noi
ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti
moriremo” (Es 20,19). Lo stesso vale per
la creazione dove viene detto che Dio “vide
che era cosa buona” ma non si allude a una
emozione di gioia. Anche nelle alleanze con
Noè e Abramo non si fa accenno all’amore.
Insomma, per Israele era riluttante attribuire
al Signore il verbo “’aheb” (amare), a causa
delle sue sfumature erotiche.
Fu in seguito il profeta Osea ad introdurre l’immagine dell’affetto coniugale e
solo così si è potuto cogliere la vera identità del Dio d’Israele, di quel Dio che sempre
ha amato il suo popolo. Fu così che Abramo
venne riconosciuto come “suo amico”(Is
41,8) e lo steso Isaia ripeterà il giuramento
di Dio quando dice:”Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerà da te il mio affetto” (Is 54,10). Solo
dopo essersi reso conto di questo amore perenne e gratuito, Israele sentirà il bisogno di
corrispondervi; capisce che un Dio che ama
così, senza condizioni, è in diritto di comandare anche il cuore e di esigere anche ciò che
umanamente sembra impossibile:”Se il tuo
nemico ha fame, dagli da mangiare, se ha
sete, dagli acqua da bere”(Pr 25,21).
Dopo che Mosè sul monte Sinai ricevette i comandamenti da Dio, Israele si sente
il depositario, nel mondo, della saggezza e
dell’intelligenza, tanto da esclamare:”Beati
noi, o Israele, perché ciò che piace a Dio
ci è stato rivelato” (Bar 4,4). Tanto che ancora oggi, nella preghiera del mattino, ogni
ebreo ringrazia così Dio:” Benedetto sii tu
Signore che scegliesti noi fra tutte le nazioni
e a noi desti la tua legge”. E se per lungo
tempo Israele aveva concepito il suo rapporto con Dio in termini cultuali come i pagani,
offrendo cioè a Dio sacrifici e olocausti di
animali con l’offerta delle primizie dei raccolti, convinti che se il soave odore della
vittime non fosse regolarmente salito al cielo, Dio si sarebbe adirato e avrebbe inviato
pestilenze, siccità e carestie, adesso questo
popolo prende atto, soprattutto con i profeti,
che Dio pretende un altro atto di culto:”Che
mi importa dei vostri sacrifici senza nume-
ro? Smettete di presentare offerte inutili…
Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia
all’orfano, difendete la causa della vedova”
(Is 1,10-20 e cfr. Am 5, 21-25).
Ecco il vero volto di Dio, ecco cosa pretende Dio. Non un’emozione momentanea
o un fugace sentimento o una dichiarazione
di affetto fatta con le labbra. Vuole l’adesione totale a lui nell’adempimento di ciò che
gli è gradito. Dio chiama dunque Mosè non
solo per consegnarli la Legge, la “Torah”,
ma per farla osservare, rivelando loro il suo
vero “volto”.
Ho fatto riferimento prima all’esperienza del popolo Ebreo in Egitto. Gli Ebrei
sapevano, anche, che il faraone, incarnazione del dio Ra, stabiliva, con la sua parola,
ciò che era giusto e retto, e la stessa parola
“legge” era sconosciuta all’impero egiziano. Adesso, però, con il popolo Ebreo si ha
un’esperienza contraria. Qui la legge non è
del re, ma da Dio. Presso il popolo d’Israele il sovrano aveva solo il compito di fare
osservare ciò che Dio comanda. Il sovrano
per la sua incoronazione riceveva una copia
della “Torah” perché la meditasse ogni giorno della sua vita (Dt 17, 18-20), resistendo
alla tentazione di introdurvi modifiche o
aggiunte dettate da opportunismi politici o
dall’astuzia umana.
Fu lo stesso Mosè a ricevere questo
incarico dal Signore. Così leggiamo nella
Bibbia:”Mosè parlò al popolo dicendo: Ora
dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in
pratica”(Dt 4,1). Mosè sta parlando dal paese di Moab, si è al termine dei quarant’anni
di cammino nel deserto e questo discorso
segna il giorno della morte di Mosè. Queste
parole di Mosè segnano quasi il testamento
spirituale che egli fa. La legge del Signore
va osservata ed amata con tutto il cuore. E
il cuore non è solo la sede dei sentimenti ma
anche della razionalità e delle decisioni. Bisogna consegnare a Dio il controllo di tutti
i sentimenti, occorre mantenere un cuore indiviso, un cuore dove non ci sia spazio per
gli idoli.
Mosè ci ricorderebbe oggi che c’è una
religione delle labbra e una del cuore.
Sac. Angelo Spilla
parroco
Noi giovani a Madrid
16-21 agosto, il mondo dei giovani
ha deciso di incontrarsi a Madrid. Così ha
inizio la 26° GMG; provare a raccontare
quello che ogni giovane ha potuto vivere in
quei giorni è estremamente difficile, però
io cercherò di rendere almeno l’idea… Non
vi nascondo che è stato veramente tanto
stancante, la fatica e lo stress venivano
sempre ricompensati con il sorriso di un
ragazzo sconosciuto che magari era seduto
vicino a te in quelle metropolitane sempre
troppo affollate o da qualcuno che senza
neanche conoscerti voleva fare una foto
con te.. così giusto per avere l’immagine
di un volto che, se pur sconosciuto, stava
condividendo la stessa esperienza ed era li
a Madrid per lo stesso motivo.
Giorno 17 agosto la GMG inizia con
l’arrivo del Papa alla Puerta de Alcalà dove
il sindaco di Madrid cede le chiavi della
città al Santo Padre. É stato bellissimo vedere bandiere di ogni nazione sventolare
alte: italiane, nigeriane, giapponesi, inglesi,
brasiliane, canadesi, francesi e si potrebbe
ancora continuare ad elencare tutte le nazioni, le città dalle quali i giovani di ogni
paese erano arrivati e riempivano ogni
giorno le piazze di quella meravigliosa
“Cercatori
di Dio"...
in Missione
In questo secondo anno del Biennio Biblico prenderà vita la Missione Popolare per la quale Cristo e
la Sua Parola visiteranno le nostre famiglie, le nostre
case e le nostre attività; saremo chiamati a vivere una
“stagione di grazia per ri-evangelizzarci”, per respirare
l’azione vivificante dello Spirito Santo nell’annuncio e
nella testimonianza.
Ma noi ci riconosciamo come “cercatori di Dio”?
Siamo capaci di interrogarci su ciò che ci sta veramente
a cuore? Quanto ci lasciamo pro-vocare, cioè chiamare
in causa, dalla domanda di Gesù: «Che cosa cercate?»
(Mc1,38)? Quanto ci lasciamo affascinare dalla persona di Gesù e dalla sua proposta di vita? Siamo davvero
pronti ad essere “missionari della strada”, evangelizzatori in ascolto della Parola e in preghiera?
Come potremo avvicinare questi nostri fratelli e
fare sperimentare loro concretamente la forza del Vangelo?
Già Paolo VI e Giovanni Paolo II ci avevano richiamato alla necessità di una “nuova stagione missionaria” per tutto il popolo di Dio e ancora Benedetto XVI
la riafferma senza timore, perché tanti cristiani hanno
bisogno che sia loro ri-annunciata la Parola di Dio in
modo credibile «affinché non appaia come una bella
filosofia o utopia, ma piuttosto come una realtà che
si può vivere e che fa vivere» (Esortazione apostolica,
Verbum Domini, 97).
Non si tratta di trasmettere nozioni e\o possedere
contenuti teologici, ma soprattutto di offrire un’espe-
città che per qualche giorno aveva deciso
di ospitarli.
Il giorno successivo si è svolta la Via
Crucis e fin dalle prime ore del pomeriggio
erano tutti lì per cercare di trovare i posti
in vista dell’arrivo del Papa e anche noi
Scouts eravamo li insieme a tutti gli altri…
si noi Scouts perché io alla GMG sono
andata con il mio Gruppo di San Cataldo,
eravamo lì per svolgere il servizio di accoglienza per i pellegrini. E’ stato bello
l’esperienza del “mettersi a disposizione”
degli altri, ma proprio per questo molti momenti non li abbiamo vissuti a pieno!
Il Santo Padre sin dal suo arrivo a Plaza
de Cibeles ha esortato noi giovani a non
sentirci soli, neanche quelli che affrontano
dei problemi legati alla loro religione o alla
mancanza di lavoro; ci ha spronati alla firienza da condividere: lasciarsi attirare da Gesù, avere
accettato il suo invito e mettersi in gioco decidendo di
investire tutto se stessi per rimanere con Lui e donare
agli altri quanto riceviamo dalla Sua presenza.
«Li chiamò perché stessero con Lui […] e per
mandarli a predicare» (Mc 3,13-15).
Se ci accontentassimo solo del nostro “stare con
Gesù” correremmo il rischio di quegli innamorati che
vivono il loro amore come in una campana di vetro,
guardandosi l’un l’altra senza riuscire ad andare oltre
per dire al mondo il loro sentimento, per condividere
con gli amici i frutti del loro amarsi! La fede, infatti,
progredisce esattamente come l‘amore. Come è vero
che solo ponendo gesti concreti d‘amore facciamo sì
che si dilati sempre di più in noi l‘esperienza stessa
dell‘amore, così per far crescere la fede non basta solo
alimentarla (catechesi, formazione, ecc.), ma è necessario comunicarla, donarla anche se piccola.
Lo abbiamo o no, questo desiderio di far sperimentare a quanti incontriamo la concretezza del Vangelo da cui prendiamo forza? Il desiderio di ri-scoprire
le nostre radici e annunciare la Parola che salva, anche
a quanti pur essendo battezzati non sono ancora evangelizzati? O la nostra fede è ormai una “sana abitudine”
che promette il quieto vivere della nostra coscienza? E’
qui che ci giochiamo la missionarietà che «deriva dallo
sguardo rivolto al centro della fede, cioè all‘evento di
Gesù Cristo, il Salvatore di tutti, e abbraccia l‘intera esistenza cristiana» (CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 30/05/2004, p.1). Essa
assume, la forma e le esigenze di un‘evangelizzazione
di primo annuncio che passa anche attraverso di noi
perché Gesù chiede a ciascuno di noi di prestargli la
voce e il cuore per potere abbracciare, per potere amare
e andare incontro ad ogni persona È un modo di essere
imprescindibile ed ineludibile per una comunità cristiana, per ogni battezzato. Non esiste il momento in cui
evangelizzare; si evangelizza sempre. E che cosa vuol
dire evangelizzare?
ducia nel futuro, pur mettendoci in guardia
di fronte alle insidie della società attuale...
ci ha esortati a mantenere salda la fede in
Gesù Cristo e, con la forza del suo cuore,
ha fatto risuonare queste parole: «che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore, cosi come lui non
ha avuto riserve a farsi uomo per salvare il
mondo». Cosi il Papa vuole farci capire che
noi non siamo delle marionette o esecutori
ciechi incapaci di capire ciò che è bene o
male, verità o menzogna, come un certo
mondo intorno a noi vuol farci credere.
In Gesù possiamo «dare ali alla nostra
libertà, essere liberi di dialogare con Lui
e amarlo». Cosa aspettiamo per spiccare il
volo?
Chiara Piampiano
Evangelizzare significa seminare nel cuore del fratello il desiderio di incontrare l’amore di Dio che salva
in Gesù ...
La nostra relazione con Gesù non può continuare
per “inerzia”; come ogni relazione tra innamorati, ha
bisogno di una rinnovata decisone e di gesti magari
inaspettati che rivelano la tensione verso l’altro\a e la
bellezza del dono.
Ecco che anche la Missione Diocesana voluta dal
nostro Vescovo Mons. Mario Russotto, può essere un
modo per rinnovare la nostra adesione a Cristo e annunciare con la vita e con le parole che abbiamo scoperto lo straordinario tesoro nascosto nel campo.
E perché non mettere insieme le nostre energie?
Perché non coinvolgere la comunità parrocchiale e
quanti vogliono trovare “il canale“ giusto per portare
a Cristo chi è lontano o ha perso l’entusiasmo? E se
arricchissimo ancora le nostre risorse e, oltre alla formazione rivolta ai missionari delegati dalla parrocchia,
pensassimo ad una sorta di Scuola di evangelizzazione
che sia rivolta a tutti i fedeli che desiderano comunicare la fede ad altri, condividere la relazione con Cristo e
prendersi cura di quanti non credono?
Non pensiamo a “effetti speciali”… o forse sì,
perché se riusciremo a dare priorità all’annuncio e alla
predicazione del Vangelo, riconosceremo davvero la
nostra dignità e la nostra missione: essere “sale“ e
“lievito”. Quante volte l’abbiamo sentito nelle omelie,
eppure questa Parola non è ancora vita! Ipotizzare allora
la realizzazione di una scuola di evangelizzazione aiuterebbe a rimettere al centro della pastorale Gesù vivo e
Risorto presente in mezzo a noi… a trovare segni che ci
aiutino a vivere la familiarità con Lui che dal tabernacolo sta nell’attesa di incontrarci per ripeterci ancora una
volta «Ho donato tutta la mia vita per te, ti ho donato lo
Spirito e desidero che la mia casa diventi anche la tua
...». E se accogliessimo davvero questa sfida evangelizzatrice, altro che “nuova stagione missionaria!”
Marinù e Angelo Piampiano
Ricordi estivi… In pellegrinaggio…
La comunità parrocchiale ha dedicato quest’anno il pellegrinaggio del 2
giugno al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. È stato un momento assai commovente, soprattutto la partecipazione alla celebrazione eucaristica, presieduta dal nostro parroco, don Angelo Spilla, e concelebrata da altri
sacerdoti, tra cui il vicario parrocchiale, don Pietro Riggi.
Con due pulmann ci siamo recati a Siracusa, ai piedi di quella effige che
dal 28 agosto al 1° settembre del 1953 ha lacrimato in Via degli Orti. Forti e
toccanti sono state le parole del nostro parroco pronunciate presso il santuario
quando ci ha richiamato la via della conversione sotto la guida e il modello di
Maria Santissima.
L’estate è ormai giunta al suo termine, ma ancora vogliamo richiamare alla
memoria lo slogan che ha caratterizzato
ed accompagnato i giovani della parrocchia S. Alberto Magno durante le tre
settimane del Grest 2011, dal titolo “Tic
Tac è l’ora giusta”, trascorse tra attività,
eventi, celebrazioni eucaristiche, sagre,
spettacoli, cabaret, giochi e serate sotto
le stelle.
Il tempo ci è stato compagno in
quest’avventura e abbiamo cercato di
massimizzarlo durante questo percorso
tematico che ci ha portato a scoprire il
tempo, e soprattutto durante quei giorni,
ben lontani dai banchi di scuola, l’amore
e la presenza di Gesù.
La giornata del grestino come quella
dell’animatore aveva inizio a partire dalle ore 9.00 con la preghiera di gruppo,
proseguiva con il risveglio muscolare,
per poi riunirsi nelle attività come nei
giochi! Anche se la prima parte della
giornata si concludeva alle 12.30, non si
vedeva l’ora di ritornare tra i giochi al
campo sportivo ed alle varie attività, col
solo scopo di raccogliere tanti più punti
quanti servivano per vincere l’edizione
2011, senza mai tralasciare l’appuntamento con Cristo.
I nostri incontri, durante il grest,
non si svolgevano soltanto tra le aule
o il cortile della Chiesa di Santa Maria
di Nazareth…molte sono state le uscite,
tante delle quali trascorse all’acqua park
“Europark”, e tra queste anche la gior-
nata trascorsa nell’area attrezzata della
Riserva boschiva di Mustigarufi, in una
fattoria, non lontana dalla città, e infine
non dimentichiamo le nostre magnifiche
serate, tra giochi e spettacoli, intrattenimenti e sagre, svoltesi non soltanto nel
sagrato della chiesa di Sant’Alberto Magno, anche all’Europark, dove i grestini
con i loro genitori sono stati messi a dura
prova!
Abbiamo voluto raccontare con
brevi annotazioni i ricordi che ancora
permangono, ricordi rivolti ancora una
volta ai grestini, agli animatori che li
hanno seguiti, ai genitori che li hanno
accompagnati e perché no, anche a noi,
animatori responsabili, perché vogliamo esternare non soltanto la gioia e la
felicità che hanno contrassegnato queste
tre lunghe settimane, ma soprattutto il
ruolo della preghiera, del perdono, della
pazienza e dell’amore che Dio che ci ha
riversato in quei giorni.
Vogliamo ringraziare non soltanto
don Angelo Spilla per la fiducia dimostrataci, ma anche i genitori dei bambini
che ci hanno permesso di conoscerli, di
custodirli durante quei giorni, permettendoci di arricchire le nostre giornate
coi loro sorrisi e con la loro semplicità.
Se per i grestini l’edizione 2011 si
è conclusa giorno 8 luglio, per gli animatori, invece, è stata programmata una
mini vacanza di 4 giorni a Letojanni, nei
pressi di Taormina. Tanti eravamo e a
guidarci era il nostro parroco, don Angelo. Sono stati giorni trascorsi all’insegna della preghiera, dell’arricchimento
spirituale, e data la presenza del litorale,
anche ricchi di divertimento, risate, sole
e tanto mare.
Il nostro augurio è di continuare la
scia già tracciata; difatti a breve programmeremo le attività in seno al gruppo giovani e di questo vi terremo sempre
aggiornati.
Rimaniamo in attesa dell’ edizione
2012, che sarà ancora più divertente e
ricca di sorprese, augurandoci, intanto,
un buon inizio di anno pastorale, scolastico, accademico, ricordandovi che “il
tempo è di Dio, Lui è presente in ogni
istante da sempre, e per sempre resterà
accanto a noi”.
Vincenzo Giambra e Aldo Diliberto
Fatto, poi, un giro per il centro storico della città greca, abbiamo visitato
l’isola di Ortigia e quindi la Cattedrale. Dopodichè, pranzo presso un agriturismo e subito dopo ci siamo recati alla città barocca di Noto, visitando non solo
il corso principale, ma anche i suoi preziosi monumenti tutti quanti recentemente restaurati, tra cui la preziosissima Cattedrale, riportata al suo originale
splendore, dopo il crollo della cupola avvenuto nel 1996.
Un altro pellegrinaggio vissuto dalla nostra parrocchia è stato quello di
Lourdes tenutosi dal 21 al 25 luglio. Anche questo è stato un momento assai
toccante e sentito per quanti vi hanno aderito. Il programma è stato abbastanza
complesso: celebrazioni eucaristiche sia nella grotta dell’apparizione che nelle
varie altre chiese, Santa Messa internazionale nella Basilica San Pio X, Via Crucis, Adorazione eucaristica, fiaccolata, visita ai luoghi di Bernadette ed escursioni. Abbiamo sentito da vicino le parole che la Madonna nel 1858 ha detto a
Bernadette: “Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che
si costruisca una cappella”. Da Lourdes abbiamo pregato perché l’Immacolata
Concezione venga in soccorso a noi poveri peccatori, donandoci il coraggio
della conversione, l’umiltà della penitenza e la perseveranza della preghiera.
AVVISI LITURGICO – PASTORALI
LA REDAZIONE
Tel. 0934 571476
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E-mail [email protected]
Autorizzazione del Tribunale di Caltanissetta
N. 213 del 15/05/2008
Direttore Responsabile: Sac. Angelo Spilla
Hanno collaborato: I Sacerdoti della Parrocchia, con Giuseppe
Averna, Cesare Fussone, Massimo Cermelli, Graziella Riggi,
Salvatore Paruzzo, Carlo Rosario Medico.
Messaggeri dell’ECO: Amico Rosa; Balsamo Pina; Bella Lidia;
Calà Assunta; Cassaro M. Cristina; Cazzetta Maria; Dell’Uomini
Maria; Diliberto Assunta; Falzone Anna; Graci Carmela; Guarneri Federico; Maira Gina; Mangione Rosa; Marchese Assunta;
Palermo Enza; Parisi Maria Rosa; Picone Giusy; Pignatone
Michelina; Pirnaci Rosaria; Riggi Graziella; Spiaggia Giovanni;
Spinello Stella; Tirrito Giuseppe; Trapani Dina.
Impaginazione: Fatima Consiglio
Stampa: Tipolitografia PARUZZO
C.da Calderaro (Z.I.) Caltanissetta
SETTEMBRE 2011
Giovedì
Venerdì
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
GLI AVVENIMENTI
Giugno 2011
Battesimi:
Gruber Nicolas; Faulisi Angelo; Anzalone Thomas Pio
16 Giugno
3° Anniversario dedicazione e apertura al culto
chiesa S. Maria di Nazareth
Funerali:
Lipani Ignazio (maggio); Maira Vincenzo
Luglio 2011
Battesimi:
Ferrato Nicole Assunta; Vullo Karol Giuseppe; Pinto Angelo
Matrimoni:
Giambra Salvatore Ennio e Quatra Federica;
Maligno Gianfranco e Pompilio Ilenia
50° Matrimonio:
Di Vita Salvatore e Palmeri Lucia
Funerali:
Picone Silvana; Vassallo Carmela; Mancuso Salvatore Nicolò;
Volante Calogera; Sanfilippo Maria; Curatolo Mariano
Agosto 2011
Battesimi:
Di Leo Alessandra Maria; Calà Nicholas, Pio;
Scarantino Miriam; Bulone Krystel Rita; Mangione Cristiano Pio
Matrimoni:
Alù Carmelo e Pirnaci Sandra Gaetana;
Lo Monaco Eugenio e Costanzo Maria Addolorata;
Lunetta Sergio e Ferro Elisa
25° Matrimonio:
Lipani Vincenzo e Giordano Elena
1 Ore 20,30 7° Grest interparrocchiale Giovaninfesta
(29 agosto-2 settembre)
2
Primo venerdì del mese
Ore 19,00 Santa Messa per i Malati
12 Ore 17,00 Incontro Gruppo Catechisti
13 Ore 16,00 Incontro Ministri straordinari della Comunione
Ore 17,00 Incontro Gruppo Catechisti
14 Ore 19,00 Consiglio Pastorale Parrocchiale
15 Ore 19,00 Consiglio Pastorale Parrocchiale
23 Ore 18.00 Santo Rosario davanti al monumento di San Pio da Pietrelcina
Segue messa presso la chiesa di Sant’Alberto Magno
Ore 20,00 Gruppo Giovani e Giovanissimi
Domenica 25 Ore 11,00 S. Messa con inizio delle attività catechistiche e pastorali.
Riprendono gli orari regolari della S. Messa domenicale:
- S. Alberto Magno:
ore 8.00; 11.00; 19.00
- S. Maria di Nazareth: ore 9,30
Lunedì
26
6° anniversario posa prima pietra di Santa Maria di Nazareth
Ore 16,30 Inizio catechismo 3ª e 4ª Elementare
Chiesa S. Alberto Magno
Ore 17,30 Inizio catechismo 5ª Elementare
Chiesa S. Alberto Magno
Mercoledì
28 Ore 16,00 Inizio catechismo 1ª e 2ª Media
Chiesa S. Maria di Nazareth
Ore 17,00 Inizio catechismo 3ª Media
Chiesa S. Maria di Nazareth
Venerdì
30 Ore 16,30 Inizio catechismo 1ª e 2ª Elementare
Chiesa S. Alberto Magno e S. Maria di Nazareth
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s
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ALTRI AVVISI
- GiovaninFesta
dal 29 agosto al 2 settembre, alle ore 20,30, si
svolgerà il 7° Grest interparrocchiale Giovaninfesta
- Da domenica 25 Settembre iniziano tutti gli incontri settimanali dei gruppi ecclesiali parrocchiali
secondo il proprio calendario
- Orario Sante Messe:
Sant’Alberto Magno
Feriali: ore 8.00 e 19.00
(non si celebra la Messa serale di Mercoledì)
Domenica: ore 8.00 e 19.00
(dal 25 settembre: ore 8.00 - 11.00 - 19.00)
Santa Maria di Nazareth
Feriali: ore 17.30 (solo Mercoledì e Sabato)
Domenica: ore 10.30 (dal 25 settembre: ore 9,30)
- Lectio Divina:
riprenderà in parrocchia ogni giovedì,
a partire dal 6 ottobre alle ore 19.30.
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