Settembre 2011
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Settembre 2011
Anno XI Settembre 2011 n. 7 della Parrocchia S. Alberto Magno - Via Principe Galletti – San Cataldo (CL) Tel. e Fax 0934 571476 - www.santalbertomagno.it Mosè e la religione del cuore I n questo nuovo anno pastorale le nostre riflessioni spirituali verteranno sui temi e sulle figure bibliche che ci vengono proposte dal centro diocesano per i centri di ascolto durante questo Biennio Biblico. Iniziamo con la figura di Mosè. Sappiamo della sua vita e come Dio, al tempo della schiavitù in Egitto del popolo Ebreo, chiama Mosè per condurre il suo popolo verso la Terra promessa. Siamo intorno all’anno 1250 a.C. Dio chiama Mosè non solo per liberare questo suo popolo dalla terra d’Egitto ma anche per fare prendere coscienza del loro vero Dio e sperimentare quanto il Signore sta facendo per loro. Perché questo popolo impari a temere Dio che si rivela loro come il Dio fedele, il Dio dell’amore; per scoprire, tramite Mosè, a comprendere il sentimento dolce e delicato del proprio Dio. Gli Ebrei avevano fatto l’esperienza della schiavitù in Egitto e avevano conosciuto il faraone, che si riteneva l’amato del dio Ra. Sapevano che questa divinità motivava i propri sentimenti in favore del sovrano con la formula:”Per l’amore che ho per te”. In verità, fino allora, gli Ebrei non conoscevano il proprio Dio con questi stessi sentimenti, cioè non avevano sperimentato un’immagine di Dio che ama il proprio popolo. Nei testi biblici più antichi della Bibbia al Dio d’Israele erano attribuiti solo passioni forti: si pente, si sdegna, si addolora (cfr. Gn 6,6-7) ma non lo si conosceva come il Dio dell’amore. Prova né è il fatto che quando gli Ebrei erano in preda al terrore supplicarono Mosè dicendogli:” Parlaci tu e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo” (Es 20,19). Lo stesso vale per la creazione dove viene detto che Dio “vide che era cosa buona” ma non si allude a una emozione di gioia. Anche nelle alleanze con Noè e Abramo non si fa accenno all’amore. Insomma, per Israele era riluttante attribuire al Signore il verbo “’aheb” (amare), a causa delle sue sfumature erotiche. Fu in seguito il profeta Osea ad introdurre l’immagine dell’affetto coniugale e solo così si è potuto cogliere la vera identità del Dio d’Israele, di quel Dio che sempre ha amato il suo popolo. Fu così che Abramo venne riconosciuto come “suo amico”(Is 41,8) e lo steso Isaia ripeterà il giuramento di Dio quando dice:”Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerà da te il mio affetto” (Is 54,10). Solo dopo essersi reso conto di questo amore perenne e gratuito, Israele sentirà il bisogno di corrispondervi; capisce che un Dio che ama così, senza condizioni, è in diritto di comandare anche il cuore e di esigere anche ciò che umanamente sembra impossibile:”Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere”(Pr 25,21). Dopo che Mosè sul monte Sinai ricevette i comandamenti da Dio, Israele si sente il depositario, nel mondo, della saggezza e dell’intelligenza, tanto da esclamare:”Beati noi, o Israele, perché ciò che piace a Dio ci è stato rivelato” (Bar 4,4). Tanto che ancora oggi, nella preghiera del mattino, ogni ebreo ringrazia così Dio:” Benedetto sii tu Signore che scegliesti noi fra tutte le nazioni e a noi desti la tua legge”. E se per lungo tempo Israele aveva concepito il suo rapporto con Dio in termini cultuali come i pagani, offrendo cioè a Dio sacrifici e olocausti di animali con l’offerta delle primizie dei raccolti, convinti che se il soave odore della vittime non fosse regolarmente salito al cielo, Dio si sarebbe adirato e avrebbe inviato pestilenze, siccità e carestie, adesso questo popolo prende atto, soprattutto con i profeti, che Dio pretende un altro atto di culto:”Che mi importa dei vostri sacrifici senza nume- ro? Smettete di presentare offerte inutili… Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova” (Is 1,10-20 e cfr. Am 5, 21-25). Ecco il vero volto di Dio, ecco cosa pretende Dio. Non un’emozione momentanea o un fugace sentimento o una dichiarazione di affetto fatta con le labbra. Vuole l’adesione totale a lui nell’adempimento di ciò che gli è gradito. Dio chiama dunque Mosè non solo per consegnarli la Legge, la “Torah”, ma per farla osservare, rivelando loro il suo vero “volto”. Ho fatto riferimento prima all’esperienza del popolo Ebreo in Egitto. Gli Ebrei sapevano, anche, che il faraone, incarnazione del dio Ra, stabiliva, con la sua parola, ciò che era giusto e retto, e la stessa parola “legge” era sconosciuta all’impero egiziano. Adesso, però, con il popolo Ebreo si ha un’esperienza contraria. Qui la legge non è del re, ma da Dio. Presso il popolo d’Israele il sovrano aveva solo il compito di fare osservare ciò che Dio comanda. Il sovrano per la sua incoronazione riceveva una copia della “Torah” perché la meditasse ogni giorno della sua vita (Dt 17, 18-20), resistendo alla tentazione di introdurvi modifiche o aggiunte dettate da opportunismi politici o dall’astuzia umana. Fu lo stesso Mosè a ricevere questo incarico dal Signore. Così leggiamo nella Bibbia:”Mosè parlò al popolo dicendo: Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in pratica”(Dt 4,1). Mosè sta parlando dal paese di Moab, si è al termine dei quarant’anni di cammino nel deserto e questo discorso segna il giorno della morte di Mosè. Queste parole di Mosè segnano quasi il testamento spirituale che egli fa. La legge del Signore va osservata ed amata con tutto il cuore. E il cuore non è solo la sede dei sentimenti ma anche della razionalità e delle decisioni. Bisogna consegnare a Dio il controllo di tutti i sentimenti, occorre mantenere un cuore indiviso, un cuore dove non ci sia spazio per gli idoli. Mosè ci ricorderebbe oggi che c’è una religione delle labbra e una del cuore. Sac. Angelo Spilla parroco Noi giovani a Madrid 16-21 agosto, il mondo dei giovani ha deciso di incontrarsi a Madrid. Così ha inizio la 26° GMG; provare a raccontare quello che ogni giovane ha potuto vivere in quei giorni è estremamente difficile, però io cercherò di rendere almeno l’idea… Non vi nascondo che è stato veramente tanto stancante, la fatica e lo stress venivano sempre ricompensati con il sorriso di un ragazzo sconosciuto che magari era seduto vicino a te in quelle metropolitane sempre troppo affollate o da qualcuno che senza neanche conoscerti voleva fare una foto con te.. così giusto per avere l’immagine di un volto che, se pur sconosciuto, stava condividendo la stessa esperienza ed era li a Madrid per lo stesso motivo. Giorno 17 agosto la GMG inizia con l’arrivo del Papa alla Puerta de Alcalà dove il sindaco di Madrid cede le chiavi della città al Santo Padre. É stato bellissimo vedere bandiere di ogni nazione sventolare alte: italiane, nigeriane, giapponesi, inglesi, brasiliane, canadesi, francesi e si potrebbe ancora continuare ad elencare tutte le nazioni, le città dalle quali i giovani di ogni paese erano arrivati e riempivano ogni giorno le piazze di quella meravigliosa “Cercatori di Dio"... in Missione In questo secondo anno del Biennio Biblico prenderà vita la Missione Popolare per la quale Cristo e la Sua Parola visiteranno le nostre famiglie, le nostre case e le nostre attività; saremo chiamati a vivere una “stagione di grazia per ri-evangelizzarci”, per respirare l’azione vivificante dello Spirito Santo nell’annuncio e nella testimonianza. Ma noi ci riconosciamo come “cercatori di Dio”? Siamo capaci di interrogarci su ciò che ci sta veramente a cuore? Quanto ci lasciamo pro-vocare, cioè chiamare in causa, dalla domanda di Gesù: «Che cosa cercate?» (Mc1,38)? Quanto ci lasciamo affascinare dalla persona di Gesù e dalla sua proposta di vita? Siamo davvero pronti ad essere “missionari della strada”, evangelizzatori in ascolto della Parola e in preghiera? Come potremo avvicinare questi nostri fratelli e fare sperimentare loro concretamente la forza del Vangelo? Già Paolo VI e Giovanni Paolo II ci avevano richiamato alla necessità di una “nuova stagione missionaria” per tutto il popolo di Dio e ancora Benedetto XVI la riafferma senza timore, perché tanti cristiani hanno bisogno che sia loro ri-annunciata la Parola di Dio in modo credibile «affinché non appaia come una bella filosofia o utopia, ma piuttosto come una realtà che si può vivere e che fa vivere» (Esortazione apostolica, Verbum Domini, 97). Non si tratta di trasmettere nozioni e\o possedere contenuti teologici, ma soprattutto di offrire un’espe- città che per qualche giorno aveva deciso di ospitarli. Il giorno successivo si è svolta la Via Crucis e fin dalle prime ore del pomeriggio erano tutti lì per cercare di trovare i posti in vista dell’arrivo del Papa e anche noi Scouts eravamo li insieme a tutti gli altri… si noi Scouts perché io alla GMG sono andata con il mio Gruppo di San Cataldo, eravamo lì per svolgere il servizio di accoglienza per i pellegrini. E’ stato bello l’esperienza del “mettersi a disposizione” degli altri, ma proprio per questo molti momenti non li abbiamo vissuti a pieno! Il Santo Padre sin dal suo arrivo a Plaza de Cibeles ha esortato noi giovani a non sentirci soli, neanche quelli che affrontano dei problemi legati alla loro religione o alla mancanza di lavoro; ci ha spronati alla firienza da condividere: lasciarsi attirare da Gesù, avere accettato il suo invito e mettersi in gioco decidendo di investire tutto se stessi per rimanere con Lui e donare agli altri quanto riceviamo dalla Sua presenza. «Li chiamò perché stessero con Lui […] e per mandarli a predicare» (Mc 3,13-15). Se ci accontentassimo solo del nostro “stare con Gesù” correremmo il rischio di quegli innamorati che vivono il loro amore come in una campana di vetro, guardandosi l’un l’altra senza riuscire ad andare oltre per dire al mondo il loro sentimento, per condividere con gli amici i frutti del loro amarsi! La fede, infatti, progredisce esattamente come l‘amore. Come è vero che solo ponendo gesti concreti d‘amore facciamo sì che si dilati sempre di più in noi l‘esperienza stessa dell‘amore, così per far crescere la fede non basta solo alimentarla (catechesi, formazione, ecc.), ma è necessario comunicarla, donarla anche se piccola. Lo abbiamo o no, questo desiderio di far sperimentare a quanti incontriamo la concretezza del Vangelo da cui prendiamo forza? Il desiderio di ri-scoprire le nostre radici e annunciare la Parola che salva, anche a quanti pur essendo battezzati non sono ancora evangelizzati? O la nostra fede è ormai una “sana abitudine” che promette il quieto vivere della nostra coscienza? E’ qui che ci giochiamo la missionarietà che «deriva dallo sguardo rivolto al centro della fede, cioè all‘evento di Gesù Cristo, il Salvatore di tutti, e abbraccia l‘intera esistenza cristiana» (CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 30/05/2004, p.1). Essa assume, la forma e le esigenze di un‘evangelizzazione di primo annuncio che passa anche attraverso di noi perché Gesù chiede a ciascuno di noi di prestargli la voce e il cuore per potere abbracciare, per potere amare e andare incontro ad ogni persona È un modo di essere imprescindibile ed ineludibile per una comunità cristiana, per ogni battezzato. Non esiste il momento in cui evangelizzare; si evangelizza sempre. E che cosa vuol dire evangelizzare? ducia nel futuro, pur mettendoci in guardia di fronte alle insidie della società attuale... ci ha esortati a mantenere salda la fede in Gesù Cristo e, con la forza del suo cuore, ha fatto risuonare queste parole: «che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore, cosi come lui non ha avuto riserve a farsi uomo per salvare il mondo». Cosi il Papa vuole farci capire che noi non siamo delle marionette o esecutori ciechi incapaci di capire ciò che è bene o male, verità o menzogna, come un certo mondo intorno a noi vuol farci credere. In Gesù possiamo «dare ali alla nostra libertà, essere liberi di dialogare con Lui e amarlo». Cosa aspettiamo per spiccare il volo? Chiara Piampiano Evangelizzare significa seminare nel cuore del fratello il desiderio di incontrare l’amore di Dio che salva in Gesù ... La nostra relazione con Gesù non può continuare per “inerzia”; come ogni relazione tra innamorati, ha bisogno di una rinnovata decisone e di gesti magari inaspettati che rivelano la tensione verso l’altro\a e la bellezza del dono. Ecco che anche la Missione Diocesana voluta dal nostro Vescovo Mons. Mario Russotto, può essere un modo per rinnovare la nostra adesione a Cristo e annunciare con la vita e con le parole che abbiamo scoperto lo straordinario tesoro nascosto nel campo. E perché non mettere insieme le nostre energie? Perché non coinvolgere la comunità parrocchiale e quanti vogliono trovare “il canale“ giusto per portare a Cristo chi è lontano o ha perso l’entusiasmo? E se arricchissimo ancora le nostre risorse e, oltre alla formazione rivolta ai missionari delegati dalla parrocchia, pensassimo ad una sorta di Scuola di evangelizzazione che sia rivolta a tutti i fedeli che desiderano comunicare la fede ad altri, condividere la relazione con Cristo e prendersi cura di quanti non credono? Non pensiamo a “effetti speciali”… o forse sì, perché se riusciremo a dare priorità all’annuncio e alla predicazione del Vangelo, riconosceremo davvero la nostra dignità e la nostra missione: essere “sale“ e “lievito”. Quante volte l’abbiamo sentito nelle omelie, eppure questa Parola non è ancora vita! Ipotizzare allora la realizzazione di una scuola di evangelizzazione aiuterebbe a rimettere al centro della pastorale Gesù vivo e Risorto presente in mezzo a noi… a trovare segni che ci aiutino a vivere la familiarità con Lui che dal tabernacolo sta nell’attesa di incontrarci per ripeterci ancora una volta «Ho donato tutta la mia vita per te, ti ho donato lo Spirito e desidero che la mia casa diventi anche la tua ...». E se accogliessimo davvero questa sfida evangelizzatrice, altro che “nuova stagione missionaria!” Marinù e Angelo Piampiano Ricordi estivi… In pellegrinaggio… La comunità parrocchiale ha dedicato quest’anno il pellegrinaggio del 2 giugno al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. È stato un momento assai commovente, soprattutto la partecipazione alla celebrazione eucaristica, presieduta dal nostro parroco, don Angelo Spilla, e concelebrata da altri sacerdoti, tra cui il vicario parrocchiale, don Pietro Riggi. Con due pulmann ci siamo recati a Siracusa, ai piedi di quella effige che dal 28 agosto al 1° settembre del 1953 ha lacrimato in Via degli Orti. Forti e toccanti sono state le parole del nostro parroco pronunciate presso il santuario quando ci ha richiamato la via della conversione sotto la guida e il modello di Maria Santissima. L’estate è ormai giunta al suo termine, ma ancora vogliamo richiamare alla memoria lo slogan che ha caratterizzato ed accompagnato i giovani della parrocchia S. Alberto Magno durante le tre settimane del Grest 2011, dal titolo “Tic Tac è l’ora giusta”, trascorse tra attività, eventi, celebrazioni eucaristiche, sagre, spettacoli, cabaret, giochi e serate sotto le stelle. Il tempo ci è stato compagno in quest’avventura e abbiamo cercato di massimizzarlo durante questo percorso tematico che ci ha portato a scoprire il tempo, e soprattutto durante quei giorni, ben lontani dai banchi di scuola, l’amore e la presenza di Gesù. La giornata del grestino come quella dell’animatore aveva inizio a partire dalle ore 9.00 con la preghiera di gruppo, proseguiva con il risveglio muscolare, per poi riunirsi nelle attività come nei giochi! Anche se la prima parte della giornata si concludeva alle 12.30, non si vedeva l’ora di ritornare tra i giochi al campo sportivo ed alle varie attività, col solo scopo di raccogliere tanti più punti quanti servivano per vincere l’edizione 2011, senza mai tralasciare l’appuntamento con Cristo. I nostri incontri, durante il grest, non si svolgevano soltanto tra le aule o il cortile della Chiesa di Santa Maria di Nazareth…molte sono state le uscite, tante delle quali trascorse all’acqua park “Europark”, e tra queste anche la gior- nata trascorsa nell’area attrezzata della Riserva boschiva di Mustigarufi, in una fattoria, non lontana dalla città, e infine non dimentichiamo le nostre magnifiche serate, tra giochi e spettacoli, intrattenimenti e sagre, svoltesi non soltanto nel sagrato della chiesa di Sant’Alberto Magno, anche all’Europark, dove i grestini con i loro genitori sono stati messi a dura prova! Abbiamo voluto raccontare con brevi annotazioni i ricordi che ancora permangono, ricordi rivolti ancora una volta ai grestini, agli animatori che li hanno seguiti, ai genitori che li hanno accompagnati e perché no, anche a noi, animatori responsabili, perché vogliamo esternare non soltanto la gioia e la felicità che hanno contrassegnato queste tre lunghe settimane, ma soprattutto il ruolo della preghiera, del perdono, della pazienza e dell’amore che Dio che ci ha riversato in quei giorni. Vogliamo ringraziare non soltanto don Angelo Spilla per la fiducia dimostrataci, ma anche i genitori dei bambini che ci hanno permesso di conoscerli, di custodirli durante quei giorni, permettendoci di arricchire le nostre giornate coi loro sorrisi e con la loro semplicità. Se per i grestini l’edizione 2011 si è conclusa giorno 8 luglio, per gli animatori, invece, è stata programmata una mini vacanza di 4 giorni a Letojanni, nei pressi di Taormina. Tanti eravamo e a guidarci era il nostro parroco, don Angelo. Sono stati giorni trascorsi all’insegna della preghiera, dell’arricchimento spirituale, e data la presenza del litorale, anche ricchi di divertimento, risate, sole e tanto mare. Il nostro augurio è di continuare la scia già tracciata; difatti a breve programmeremo le attività in seno al gruppo giovani e di questo vi terremo sempre aggiornati. Rimaniamo in attesa dell’ edizione 2012, che sarà ancora più divertente e ricca di sorprese, augurandoci, intanto, un buon inizio di anno pastorale, scolastico, accademico, ricordandovi che “il tempo è di Dio, Lui è presente in ogni istante da sempre, e per sempre resterà accanto a noi”. Vincenzo Giambra e Aldo Diliberto Fatto, poi, un giro per il centro storico della città greca, abbiamo visitato l’isola di Ortigia e quindi la Cattedrale. Dopodichè, pranzo presso un agriturismo e subito dopo ci siamo recati alla città barocca di Noto, visitando non solo il corso principale, ma anche i suoi preziosi monumenti tutti quanti recentemente restaurati, tra cui la preziosissima Cattedrale, riportata al suo originale splendore, dopo il crollo della cupola avvenuto nel 1996. Un altro pellegrinaggio vissuto dalla nostra parrocchia è stato quello di Lourdes tenutosi dal 21 al 25 luglio. Anche questo è stato un momento assai toccante e sentito per quanti vi hanno aderito. Il programma è stato abbastanza complesso: celebrazioni eucaristiche sia nella grotta dell’apparizione che nelle varie altre chiese, Santa Messa internazionale nella Basilica San Pio X, Via Crucis, Adorazione eucaristica, fiaccolata, visita ai luoghi di Bernadette ed escursioni. Abbiamo sentito da vicino le parole che la Madonna nel 1858 ha detto a Bernadette: “Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella”. Da Lourdes abbiamo pregato perché l’Immacolata Concezione venga in soccorso a noi poveri peccatori, donandoci il coraggio della conversione, l’umiltà della penitenza e la perseveranza della preghiera. AVVISI LITURGICO – PASTORALI LA REDAZIONE Tel. 0934 571476 www.santalbertomagno.it E-mail [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Caltanissetta N. 213 del 15/05/2008 Direttore Responsabile: Sac. Angelo Spilla Hanno collaborato: I Sacerdoti della Parrocchia, con Giuseppe Averna, Cesare Fussone, Massimo Cermelli, Graziella Riggi, Salvatore Paruzzo, Carlo Rosario Medico. Messaggeri dell’ECO: Amico Rosa; Balsamo Pina; Bella Lidia; Calà Assunta; Cassaro M. Cristina; Cazzetta Maria; Dell’Uomini Maria; Diliberto Assunta; Falzone Anna; Graci Carmela; Guarneri Federico; Maira Gina; Mangione Rosa; Marchese Assunta; Palermo Enza; Parisi Maria Rosa; Picone Giusy; Pignatone Michelina; Pirnaci Rosaria; Riggi Graziella; Spiaggia Giovanni; Spinello Stella; Tirrito Giuseppe; Trapani Dina. Impaginazione: Fatima Consiglio Stampa: Tipolitografia PARUZZO C.da Calderaro (Z.I.) Caltanissetta SETTEMBRE 2011 Giovedì Venerdì Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì GLI AVVENIMENTI Giugno 2011 Battesimi: Gruber Nicolas; Faulisi Angelo; Anzalone Thomas Pio 16 Giugno 3° Anniversario dedicazione e apertura al culto chiesa S. Maria di Nazareth Funerali: Lipani Ignazio (maggio); Maira Vincenzo Luglio 2011 Battesimi: Ferrato Nicole Assunta; Vullo Karol Giuseppe; Pinto Angelo Matrimoni: Giambra Salvatore Ennio e Quatra Federica; Maligno Gianfranco e Pompilio Ilenia 50° Matrimonio: Di Vita Salvatore e Palmeri Lucia Funerali: Picone Silvana; Vassallo Carmela; Mancuso Salvatore Nicolò; Volante Calogera; Sanfilippo Maria; Curatolo Mariano Agosto 2011 Battesimi: Di Leo Alessandra Maria; Calà Nicholas, Pio; Scarantino Miriam; Bulone Krystel Rita; Mangione Cristiano Pio Matrimoni: Alù Carmelo e Pirnaci Sandra Gaetana; Lo Monaco Eugenio e Costanzo Maria Addolorata; Lunetta Sergio e Ferro Elisa 25° Matrimonio: Lipani Vincenzo e Giordano Elena 1 Ore 20,30 7° Grest interparrocchiale Giovaninfesta (29 agosto-2 settembre) 2 Primo venerdì del mese Ore 19,00 Santa Messa per i Malati 12 Ore 17,00 Incontro Gruppo Catechisti 13 Ore 16,00 Incontro Ministri straordinari della Comunione Ore 17,00 Incontro Gruppo Catechisti 14 Ore 19,00 Consiglio Pastorale Parrocchiale 15 Ore 19,00 Consiglio Pastorale Parrocchiale 23 Ore 18.00 Santo Rosario davanti al monumento di San Pio da Pietrelcina Segue messa presso la chiesa di Sant’Alberto Magno Ore 20,00 Gruppo Giovani e Giovanissimi Domenica 25 Ore 11,00 S. Messa con inizio delle attività catechistiche e pastorali. Riprendono gli orari regolari della S. Messa domenicale: - S. Alberto Magno: ore 8.00; 11.00; 19.00 - S. Maria di Nazareth: ore 9,30 Lunedì 26 6° anniversario posa prima pietra di Santa Maria di Nazareth Ore 16,30 Inizio catechismo 3ª e 4ª Elementare Chiesa S. Alberto Magno Ore 17,30 Inizio catechismo 5ª Elementare Chiesa S. Alberto Magno Mercoledì 28 Ore 16,00 Inizio catechismo 1ª e 2ª Media Chiesa S. Maria di Nazareth Ore 17,00 Inizio catechismo 3ª Media Chiesa S. Maria di Nazareth Venerdì 30 Ore 16,30 Inizio catechismo 1ª e 2ª Elementare Chiesa S. Alberto Magno e S. Maria di Nazareth nni a 0 6 e r t l …da o on noi c a l o u c s a ALTRI AVVISI - GiovaninFesta dal 29 agosto al 2 settembre, alle ore 20,30, si svolgerà il 7° Grest interparrocchiale Giovaninfesta - Da domenica 25 Settembre iniziano tutti gli incontri settimanali dei gruppi ecclesiali parrocchiali secondo il proprio calendario - Orario Sante Messe: Sant’Alberto Magno Feriali: ore 8.00 e 19.00 (non si celebra la Messa serale di Mercoledì) Domenica: ore 8.00 e 19.00 (dal 25 settembre: ore 8.00 - 11.00 - 19.00) Santa Maria di Nazareth Feriali: ore 17.30 (solo Mercoledì e Sabato) Domenica: ore 10.30 (dal 25 settembre: ore 9,30) - Lectio Divina: riprenderà in parrocchia ogni giovedì, a partire dal 6 ottobre alle ore 19.30. 777777777777777777777777767 per i lettori de «L'Eco» ACQUISTA EASTPAK E CONSEGNA QUESTO TAGLIANDO AVRAI IN REGALO UNA CALCOLATRICE