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XI° ISTITUTO COMPRENSIVO “VIVALDI” PADOVA con il contributo del Consiglio di Quartiere 5 Sud Ovest RINGRAZIAMENTI Si ringraziano per il generoso contributo apportato: Il Dirigente dell’XI Istituto Comprensivo Antonio Vivaldi di Padova – Dott. Francesco Arnau Gli Insegnanti, i bambini, i ragazzi della Scuola dell’Infanzia Carlo Collodi, delle Scuole Primarie Diego Valeri, Francesca Randi, Vittorino Zanibon, della Scuola Secondaria di Primo Grado Antonio Vivaldi (Via Moro), del CTP Diego Valeri dell’XI Istituto Comprensivo Antonio Vivaldi che hanno partecipato al Concorso di Poesia Francesca Randi Il Presidente Rodolfo Vettorello, la Giuria tutta (Caterina Arcaro Franch, Bruna Coscia, Ferruccio Cremaschi, Giulia Dellaqueva, Cinzia Ferranti, Maria Pia Invidiato, Marta Paccagnella, Francesco Pavan, Luisa Pegoraro, Maria Virgillito, David Tolin) e la Commissione Biblioteca dell’XI Istituto Comprensivo ( Barbara Paradiso, Valeria Bonvicini, Gloriana Zanin, Anna Maria Carbonaro, Cristiana Gennaro, Paola Giro, Lisa Marton, Maria Gabriella Sardena) L’illustratrice Manuela Fasan Assessorato alle Politiche Scolastiche e Educative Il Consiglio di Quartiere 5 Sud – Ovest di Padova nelle persone del Presidente Francesco Pavan, della Segretaria Elisa Gheno, Antonella Fondi, Mauro Bellamio (ideazione, impostazione grafica,impaging) La Casa Editrice Kite di Piazzola sul Brenta – Padova nella persona di Caterina Arcaro Franch La Casa Editrice Junior di Bergamo nella persona di Ferruccio Cremaschi La Libreria Pel di Carota di Padova nelle persone di Maurizio Citran, Arianna Tolin, David Tolin CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) di Padova Le Insegnanti Responsabili del II Concorso di Poesia Francesca Randi Elvia Cazzaro, Monica Serena) II° CONCORSO DI POESIA “FRANCESCA RANDI” Anno Scolastico 2011 - 2012 Con il contributo del Consiglio di Quartiere 5 Sud - Ovest "Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia legalo con l'intelligenza del cuore. Vedrai sorgere giardini incantati e tua madre diventerà una pianta che ti coprirà con le sue foglie. Fa delle tue mani due bianche colombe che portino la pace ovunque e l'ordine delle cose. Ma prima di imparare a scrivere guardati nell'acqua del sentimento" Alda Merini SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO DI POESIA “FRANCESCA RANDI” Il Premio di poesia “Francesca Randi”, partito in sordina l’anno scolastico scorso, seppur fortemente sostenuto dalla volontà e dalla ideazione creativa delle insegnanti Elvia Cazzaro e Monica Serena, è giunto alla sua 2^ edizione. La rassegna attuale si caratterizza per il forte nesso di relazione con il filo conduttore del Piano dell’Offerta Formativa 2011/2012. Esso si incentra quest’anno sullo studio e lo scandaglio, ad opera dei bambini, di alcune caratteristiche storiche, culturali, religiose, artistiche e civiche della città di Padova. Sono, pertanto, particolarmente grato ai docenti per l’adesione incondizionata, che anche per la presente edizione, hanno voluto fornire, marcando in modo netto la relazione tra progetti didattici e programmi di studio: un Piano dell’Offerta Formativa coerente, organico e innovativo nella sua caratterizzazione strutturale, in controtendenza con le sempre più esigue risorse finanziarie necessarie alla realizzazione di iniziative così rilevanti. Le 39 poesie selezionate su le 281 prodotte e vagliate dalla giuria sono la degna sintesi di un lavoro svolto in perfetta sintonia tra bambini e docenti. Elemento che rientra nella migliore tradizione didattica della scuola italiana. Le numerose composizioni poetiche incluse in questa antologia evidenziano un lavoro prezioso derivante dalla sagacia metodologica e didattica dei docenti del nostro Istituto. Mi corre l’obbligo infine di ringraziare la nutrita e qualificata giuria che ad incominciare dal Presidente Rodolfo Vettorello – rende il Premio ancora più prestigioso. Questa edizione non sarebbe giunta a conclusione senza l’incoraggiamento ed il sostegno economico ed organizzativo del Consiglio di Quartiere 5 Sud-Ovest, nella persona del suo Presidente dott. Francesco Pavan che, in questa, come in altre circostanze, fornisce all’ XI Istituto “Vivaldi” i mezzi finanziari ed organizzativi per la realizzazione delle tante iniziative che anche quest’anno sono state messe in cantiere per lo svolgimento del POF. Dott. Francesco ARNAU – Dir. Scolastico XI Ist.Compr.” Vivaldi ” II CONCORSO DI POESIA FRANCESCA RANDI Devo confessare di non essermi mai soffermato più di qualche momento sulla Poesia Infantile anzi nutrivo perfino una certa diffidenza sulle possibilità espressive dell’infanzia relativamente a questa modalità. E questo perché ho sempre considerato che, a differenza di altre forme di espressione più immediate e istintive, come il disegno e anche la musica, la poesia avesse bisogno di una elaborazione intellettuale fuori dalle possibilità di una mente istintiva come quella di un fanciullo. Mi confortavo in questa opinione pensando che sono esistiti geni precoci come Mozart per la musica e come Giotto per il disegno a fronte di una mancanza di eccellenze infantili nella poesia. Questo ho pensato a lungo fino a che la prova dei fatti mi ha fatto capire che ero fuori strada. Ho ricevuto dalle parole di bambini la stessa e forse anche maggiore emozione che ho avuto dai versi di tanti grandi e grandissimi poeti. Non si tratta certo di istituire dei confronti e di teorizzare il valore superiore dell’immediatezza rispetto alla perfezione formale della più bella ed alta poesia. Si tratta invece di rivendicare alla poesia differenti e possibili livelli di comunicazione. Per onestà intellettuale devo affermare che la poesia, almeno secondo alcune consolidate opinioni e mia, è fatta per metà di contenuti e per metà di forma e che la forma della poesia non è un valore aggiunto facoltativo o meno ma la forma nella poesia è essa stessa contenuto e qui ovviamente si entra in un piano che escluderebbe e lascerebbe fuori dall’uscio tanta di quella che chiamiamo poesia di getto, istintiva, ermetica, rozza anche ma comunicativa. A fianco di questo tipo di opinione bisogna, sempre per onestà, ammettere che esistono anche altri piani di lettura. Faccio ancora una piccola digressione. In gioventù è capitato anche a me come a qualcuno di importante, e parlo di Alberto Moravia, di fare un incontro sconvolgente ma fondamentale. Mentre a scuola si leggevano i soliti classici, che ora amo immensamente ma che allora, per l’imposizione scolastica, mi erano ostici, a quei tempi, su una bancarella ho fatto l’incontro casuale con una piccola raccolta di poesie, “Une saison en Enfer” di Rimbaud. Un poeta maledetto che sconvolgeva allora come anche ora tutti i canoni della poesia e che veniva a mettere in discussione le mie sicurezze sull’argomento. L’ho letto e riletto all’infinito e ne sono rimasto affascinato pur non capendo assolutamente nulla. Torno a rileggerlo anche ora e continuo a non capire ma ad essere affascinato e non è soggezione intellettuale. Che cosa ho ricavato da questo incontro? Penso di poter dire, alla luce di questa fascinazione di Rimbaud, che la poesia vera è disponibile in almeno due confezioni differenti, c’è la poesia che si apprezza perché la si “comprende” e c’è la poesia che si ama perché la si “sente”. La poesia infantile va apprezzata nella sua confezione da “sentire” e cioè senza troppe remore quanto alla forma e alla aderenza alle regole della composizione e della metrica, che le sono sempre estranee a meno di una educazione specifica che non mi pare mai impartita. Le sovrastrutture intellettuali e tecniche arriveranno se sarà il caso, per ora non hanno alcuna importanza perché gli obiettivi di chi incoraggia l’espressione poetica dell’infanzia devono essere totalmente diversi. Quello che deve venire da questo progetto poetico è di appassionare alla poesia il maggior numero possibile di ragazzi. Ragazzi che forse scriveranno in futuro o forse non scriveranno per niente ma che non saranno spaventati da una raccolta di versi e che forse potranno tenere sul comodino una silloge di Montale o di Luzi da aprire nei momenti di solitudine o prima di dormire per aprire la mente a un altro modo di sognare. Rodolfo Vettorello – Presidente di giuria PRIMO CICLO SCUOLA DELL’INFANZIA (Alunni di 5 anni) SCUOLA PRIMARIA Alunni delle classi 1a e 2a A SPASSO PER IL MIO QUARTIERE Poesia Collettiva - Bambini di 5 anni Scuola dell’Infanzia Carlo Collodi LA MIA CITTA’ IN RIME Testo collettivo – classe 1°A Scuola Primaria Diego Valeri Oggi è una bella giornata, insieme agli amici e le maestre vado in passeggiata. Cammino per le strade del quartiere Savonarola, dove si trova la mia casa e la mia scuola. Sono stato fortunato, il postino per primo ho incontrato e con la mano l’ho salutato. Ho visto poi la farmacia dove con la nonna va Maria a comperare la medicina per curare la pancina. Più lontano c’è la pescheria dove si comprano le sardine che piacciono tanto ai bambini e alle bambine. In via Siracusa c’è l’edicola dove vendono le figurine e il giornale che Paolo mette ogni giorno sullo scaffale. Infine c’è il supermercato che è sempre molto colorato. Con la mamma ho comperato: mortadella, cioccolato, spaccatine e schiacciatine, aranciata e marmellata per fare una buona crostata. Velocemente il tempo è passato e a scuola felice sono tornato. Della bella passeggiata abbiamo parlato e un bel disegno abbiamo colorato, tutto per ricordare e mai dimenticare! CITTA’ = BABA’ QUARTIERE = SAPERE CUORE = LIQUORE MAPPA = PAPPA PIAZZE = GRAZIE PORTICI = QUATTORDICI LEONI = BACIONI PRATO = GELATO BACCHIGLIONE = POLTRONE PALAZZO = MARZO 5 LE COSE CHE FANNO LA MIA CITTA’ Poesia collettiva – Classe 1°B Scuola Primaria Diego Valeri Un grande prato rotondo con tante statue intorno; un Santo tanto adorato che attira persone da ogni stato; una famosa Università dove anch’io andrò un giorno che verrà; il centro commerciale Le Brentelle dove comperare tante cose belle; i giochi dell’Ikea dove andarci è sempre una bella idea; la piazza Toselli del mio quartiere dove ci passo tutte le sere; ma soprattutto la scuola Valeri dove ci sono i miei amici più veri; ecco qua… questa per me è Padova, la mia bella città! UN GIORNO IN CITTA’ Poesia collettiva – Classe 1°B Scuola Primaria Francesca Randi E’ mattina. Nella città illuminata dal sole minuscole palle di fuoco come piume incendiano un puzzle di cemento. E’ mezzogiorno. Nastri di luce sciolgono l’asfalto e riscaldano in alto i terrazzi, i tetti, i camini, gli uccellini e i gattini. E’ sera. Il parapiglia generale va a dormire. La città è buia e scura: nella notte fonda, un semaforo dorme e il buio lo circonda. 6 FIORI IN CITTA’ Silvia Dall’Ermellina, Irene Ferlini, Emilio Carrella Kristel Harizaj, Laura Salmaso - Classe 1°A Scuola Primaria Francesca Randi Ho voglia di fiori, il negozio sotto casa ne è pieno. Ma il prato dov’è? CITTA’ Poesia collettiva – Classe 2° Scuola Primaria Francesca Randi La città, eccola qua: mille luci e tanta civiltà. Tante case di qua e di là, esci di casa e fai incontri speciali con chi non si sa. E’ bello il profumo del pane fresco e dal panificio più non esco. Vorrei giocare nel parco e in campetto con i miei amici, a calcetto. Vorrei giocare al sicuro in bicicletta tutto tranquillo e senza fretta. Questa sarebbe la città perfetta. LA CITTA’ Noemi Gargiulo – Classe 2° Scuola Primaria Diego Valeri Sei come una caramella gigante incartata di mille colori, piena di feston che se ne vola via. LA BEFANA VA IN CITTA’ Poesia collettiva – Classe 2°A Scuola Primaria Vittorino Zanibon C’è una vecchina molto strana che si chiama Befana. Il 6 gennaio ha un gran daffare Perché su ogni tetto deve volare. Edizione del mattino: Padova… la Befana è già in cammino, sulla scopa vola in groppa con un sacco che trabocca per lanciare dai camini tanti dolci ai bambini. Edizione della notte: Padova… cari bimbi buonanotte La Befana meno male è riuscita ad atterrare, su di un tetto qui vicino è inciampata sul camino e con grande ruzzolon è finita giù alla Zanibon. A vedere tanti lavoretti di quei bravi bambinetti con un sorrisetto ha pensato ad uno scherzetto. E così con tanta cautela alla maestra Emanuela per la classe seconda ha lasciato una grande rima che è già andata in onda. 7 SECONDO CICLO SCUOLA PRIMARIA Alunni delle classi 3a – 4a- 5a 8 LA CITTA’ SCURA Anita Salerno – Classe 3°A Scuola Primaria Francesca Randi Notte in città, i palazzi tutti scuri, la luna e le stelle tutti stanchi, dormivano in mezzo alle nuvole. SALVIAMO LA CITTA’ Edmund Dasca, Mattia Tombolini, Alice Dal Checco Classe 3°A Scuola Primaria Vittorino Zanibon Apro la finestra e di grigio puzzolente mi sorprende un velo mega-extra-fetente. Pedalo forsennato sulla bici e rischio sette vite e due amici. Passeggio lungo gli argini dei fiumi, cartacce, plastica, sporcizia e vedo vecchi tubi. Mi avvicino ad un fiore solitario perché vorrei farlo annusare a Mario ma la speranza rimane delusa: “Non sa di niente!” Mario mi accusa. Accidenti, perbacco e cavolini sarebbe questa la città a misura di bambini? Presto, qualcosa dobbiam fare in classe ci hanno spiegato da dove cominciare: spegniam la luce ogni volta che non serve. Attenti all’acqua… la coscienza forte si sente! E’ un elemento troppo prezioso: sprecarne tanta risulta rischioso. Se si può, risparmiamo la benzina: lasciamo a casa l’automobilina! A piedi o in bici è sempre meglio: c’è l’esercizio, rimango in forma e son più sveglio! Padova sarà più bella senza gas tossici e rumori ma con verde, alberi e colori. Una Padova più sana e risparmiosa ragazzi, sarà davvero un’altra cosa! 9 ADORO LA MIA CITTA’ Mariasole Canton– Classe 3°B Scuola Primaria Vittorino Zanibon Io e la mia città: gli alberi dove si pensa e si riflette all’ombra di una chioma maestosa che sembra una corona. Il fiume che scorre ancora addormentato dopo il lungo sonno invernale e ora finalmente si è svegliato. Il sole che al tramonto sembra una rosa vellutata, la luna e le stelle che illuminano le strade e i vicoli. Le farfalle che volano libere nei prati. Il vento che trasporta le emozioni e le fa diventare parole. Ed è per tutto questo che adoro la mia città! PADOVA, UNA CITTA’ MAGICA Kelly Omoigui, Mario Zeus Van Gastel, Alberto Alberighi, Filippo Zanin – Classe 3°A Scuola Primaria Diego Valeri Padova è una città magica, come una dolce melodia, che quando la vedi non vuoi più andar via. Nella Cappella degli Scrovegni ci sono tanti disegni se ne vedono sopra e sotto li ha dipinti tutti Giotto. Nel Caffè Pedrocchi la gente è felice e contenta perché beve caffè alla menta con fuori la tormenta. La Piazza dei Signori è come un giardino senza verde, senza fiori, pieno di bancarelle e di motori. I leoni del Pedrocchi lo difendono con i loro otto occhi. Il Duomo accoglie ogni uomo: visita il Battistero te lo consiglio da amico sincero. Il Palazzo della Ragione “sotto sotto” si chiama Salone; rovesciato, sembra un gran battellone. Dentro il Santo c’è il suo manto. Nel prato della Valle arrivano turisti come sciami di farfalle; vedo già una bambina che corre felice verso Santa Giustina. 10 IO E LA MIA CITTA’ Momo Carretta – Classe 3°B Scuola Primaria Diego Valeri Io non ho solo Padova: sotto sotto nel mio cuore ho un’altra città. In un altro continente a forma di cuore: nel Corno d’Africa si chiama Gibuti. Gibuti è una bella città ha un bel mare verde come uno smeraldo e c’è anche un’isoletta. Non lo scorderò mai perché lì sono nato. OPERA COLLETTIVA Classe 3°B Scuola Primaria Diego Valeri Un acrostico sulla città di Padova Padova Accogliente Dolce Offri Volentieri Amicizia Un mesostico apPaiono personAggi adDdormentati nei mOnumenti mentre Vago a PAdova 11 Riccardo Schiavon – Classe 3°B Scuola Primaria Francesca Randi La cinta muraria abbraccia il cuore antico di Padova, la mia città. Luigi Ettore Sambugaro – Classe 3°B Scuola Primaria Francesca Randi Voglio camminare nel cuore di Padova per ammirare il suo passato per vedere ciò che è stato. GRANDE MAGIA Cesare Orsotti, Pietro De Cossut Agodi , Luigi Ettore Sambugaro ,Chiara Corazza– Classe 3°B Scuola Primaria Francesca Randi Albeggia. La città è avvolta dal silenzio. Cade soffice la neve sugli alberi rinsecchiti. Tutto è candido. LA CITTA’ D’ORO E D’ARGENTO Giada Sardi – Classe 4°A Scuola Primaria Francesca Randi Quando il cielo si tinge di rosso, guardo fuori dalla finestra e vedo la mia città d’oro e d’argento alle luci del tramonto, e quando la notte scende lieve sono ancora là a guardare la mia bella città. LA CITTA’ BLU Alessia Capuano – Classe 4°A Scuola Primaria Francesca Randi Ho visto una città blu dove il mattino brilla di più, dove il mattino è pieno di galaverna, dove i mari sono pieni di pesci e la pace governa. 12 PADOVA Alessandro Bovo – Classe 4°B Scuola Primaria Francesca Randi ACCAREZZARE LA CITTA’ Rachele Giunta – Classe 4°A Scuola Primaria Vittorino Zanibon Com’è bella Padova Prato della Valle, la Specola, piazze, mercati… Ma come è cambiata la città negozi di là, negozi di qua gente a destra, gente a sinistra gente arrabbiata gente triste gente che non dice niente. Ma la sua anima dov’è? Ti tocco quando correndo accarezzo l’erba dei parchi. Ti tocco quando sento l’aria che mi accarezza. Ti tocco quando passeggiando in centro rivivo l’antichità. LE COSE CHE AMO FARE A PADOVA Elia Gazzola – Classe 4° Scuola Primaria Diego Valeri Pescare a fianco del ponte nuovo sul Bacchiglione. Ascoltare gli uccelli che cinguettano sugli alberi. Descrivere nella mia mente il pesce che vorrei prendere. Osservare la superficie dell’acqua per scoprire qualche movimento Vedere il galleggiante che si immerge. Aiutarmi a tirare su il pesce. LA MIA CITTA’ Ashley Castillo – 4°A Scuola Primaria Vittorino Zanibon Catturo i tuoi sogni città pulizia, bellezza, rispetto, verde, arte e amore, allegria e sincerità, pazienza, simpatia, e poi li custodisco nel mio cuore e li terrò come il segreto più profondo tra noi due. 13 SOGNI Matteo Gallo – Classe 4°A Scuola Primaria Vittorino Zanibon CARNEVALE A PADOVA Giorgio Lucca – Classe 5°C Scuola Primaria Vittorino Zanibon Sogno una città dove i palazzi si trasformano in alberi, dove le macchine si tramutano in carrozze trainate dai cavalli, dove le strade diventano prati. E’ febbraio a Padova in centro si respira aria di festa. I bambini ridono nel traffico della giornata come dei raggi di sole che penetrano le nuvole. Per le strade piccoli petali di fiori rallegrano la banalità del giorno dando calore ai cuori. Sono di colori caldi o freddi; che importa, a Padova siamo felici. TUTTO QUESTO E’ LA MIA CITTA’ Alessandro Carraro – 4°B Scuola Primaria Vittorino Zanibon Vado in bicicletta fermandomi in un parco e mi avvolgo di un mantello verde; cammino in centro e mi sento protetto dalle antiche mura; correndo sull’argine percorro le vene della città, e sospiro “tutto questo è la mia città!” ALBERO DI CITTA’ Alessandro Carraro –Classe 4°B Scuola Primaria Vittorino Zanibon L’albero di città sogna la libertà e l’immortalità di una goccia d’acqua. 14 IL GELO DI PADOVA Matteo Filippi – Classe 5°C Scuola Primaria Vittorino Zanibon LA MIA CITTA’ Luca Guarnieri – Classe 5°A Scuola Primaria Diego Valeri Padova sottozero, il Veneto ghiacciato fa un freddo polare l’inverno è tornato! Amo la mia città le sue bellezze, la sua tranquillità. Amo passeggiare per le vie del centro, di giorno e quando il sole è spento. Salgo sul tram e arrivo al Santo una chiesa che è un vero incanto, piena di marmi, affreschi e statue: è un vero splendore d’inverno e d’estate. E l’Orto Botanico che di piante ne ha una vasta varietà, è un vero splendore con alberi e fiori di ogni colore. Del Prato della Valle ora vi voglio parlare perché è una piazza davvero speciale. Al sabato mattina al grido “mandarini” le signore accorrono con i loro cestini; i bambini sfrecciano sui pattini a rotelle che sembrano veloci come gazzelle e d’estate i fuochi d’artificio illuminano a giorno le statue tutt’intorno. San Giuseppe si chiama il mio quartiere che è, e spero sempre sarà, un quartiere di profonda tranquillità. Vicino alla mia casa ci sono i giardini, luogo di gioco per tutti noi bambini. C’è un gelo tagliente Prato della Valle è una distesa imbiancata dell’autunno non rimane niente. Tutto gelato è il Bacchiglione e la gente per ripararsi, mette il maglione. Il vento soffia lieve un alito mozzafiato, avremo ancora neve! Anche le cupole del Santo hanno i brividi e aspettano il calore di un canto. 15 LA MIA CITTA’ Marcello Russo – Classe 5°A Scuola Primaria Diego Valeri Circondata da campi che ne delimitano le estremità ecco si staglia la mia città. Con le sue piazze, musei e monumenti offre per tutti divertimenti; e per chi a casa non vuole stare il centro storico può visitare. Per chi invece di montagna è appassionato, può andar su quei colli che anch’io ho sempre amato. E finché il mio cuore un battito farà da qui andarsene non vorrà. L’ORTO BOTANICO Vivian Iroanya – Classe 5° B Scuola Primaria Diego Valeri Nell’Orto Botanico della mia città ci sono piante e fiori in gran quantità. Alcuni esistevano nell’antichità dicono gli scienziati dell’università. Le piante carnivore senza pietà catturano gli insetti con rapidità. L’Orto Botanico della mia città lo vado a visitare con molta curiosità IO E LA MIA CITTA’ Luca Carabetta – Classe 5a B Scuola Primaria Diego Valeri Il mio quartiere è Montà e ci gioco con felicità: per grandi e bambini c’è il Parco degli Alpini. Il mio quartiere è Montà e ci sono giochi a volontà: per questo rimango qua. Il mio quartiere è Montà e c’è gente di ogni nazionalità. Il mio quartiere è Montà ed è vicino al centro città. Il mio quartiere è Montà e mi piace stare qua. L’ASTRATTO IN CITTA’ Agata Fall Fatou – Classe 5a Scuola Primaria Francesca Randi Il silenzio mi avvolge in un’ombra di nebbia, tutto è nero, tutto è dubbio, una piccola scia di luce scorre veloce nel cielo grigiato, chiudo gli occhi, e tutto quel che tocco si colora di immaginazione. Di colpo mi trovo nel colore. Portici gialli come tante nuvole, altri come occhi a mandorla. Le mura sospirano nel passato, persone d’altri tempi passeggiano in riva al fiume lieti, contemplano la vita. 16 Nizar Fatnassi Classe 5a Scuola Primaria Francesca Randi Io cammino tra quelle statue di pietra che ci riportano nel passato duemila anni fa. Le piazze brulicanti di persone nei prati verdi nasce la vita ciottoli grigi come angeli impietriti. 17 IL MATTINO DI PADOVA Alvise Danieli – Classe 2°A Scuola Secondaria di Primo Grado Antonio Vivaldi Scuola Secondaria di 1° Grado C.T.P.(Centro Territoriale Permanente) Un pallido bagliore, evaso dalla notte, s’intrufola tra le fessure, ravvivando le strade scure. I tacchi delle gran signore sono galletti canterini, una voce irrompe nella quiete, son sbadigli mattutini. Padova è sveglia, il vento sospira, il cielo celeste, la città viva. 18 C’E’ UN POSTO ANCHE PER ME Camilla Beghin – Classe 2°A – Scuola Secondaria di Primo Grado Antonio Vivaldi E’ un fiume di cuori che battono all’unisono e convergono in un mare di pietra. Oltre la cappa di nubi e la coltre di smog ci sono i più bei ricordi. Cammino e passo dopo passo la mia solitudine accoglie la luce tetra riflessa sull’acqua della Riviera. MADRE CINA Hu Yongjn (Matteo) – Gruppo B Scuola Secondaria di Primo Grado C.T.P. Diego Valeri Quando ero piccolo giocavo sempre vicino al vicolo davanti al grande occhio tuo. Non mi abbandonasti mai anche se molto sbagliai perché sono sempre figlio tuo. Oggi che sono da te lontano sento sulla spalla la tua mano. E l’amor del cuor tuo. Padova è come un gatto: vigile e armonioso, con gli occhi verdi. Ma, come il petrolio, nero e cupo, sempre pronto a graffiare. E’ capace di regalarti libertà, rinchiusa fra le sue mura. Provi per lei i primi sentimenti di un primo amore alle elementari E’ il luogo adatto per il mio cuore triste in cerca di sogni. 19 GALATI, UNA PICCOLA CITTA’ SUL DANUBIO Stefana Cazacu - Gruppo A Scuola Secondaria di Primo Grado C.T.P. Diego Valeri Galati è la mia città natale: da noi ogni festa sembra carnevale! Il Danubio in primavera è uno splendore verso sera. Si passeggia mano nella mano, non ci vado da un anno! Alle mie amiche ho detto che sono via: ora sono lontano da casa mia. Ma per Galati provo un sentimento profondo: per me è la città più meravigliosa del mondo! La porto sempre nel cuore e la saluto con amore! 20 . 21 22