relazione delle opere strutturali
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relazione delle opere strutturali
Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario) - ing. Vincenzo Marco Nicolosi e arch. Lorenzo Santoro (MandantI) COMUNE DI MESSINA REALIZZAZIONE OPERE DI PRESIDIO E DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA ATTI ALLA SISTEMAZIONE DELL'AREA IN LOCALITA' TREMONTI PROGETTO ESECUTIVO (Aggiornato al Prezziario Regionale 2013) PRIMO STRALCIO FUNZIONALE A.5.3 - RELAZIONE DELLE OPERE STRUTTURALI Progettisti: ing. G. Puglisi ing. V. M. Nicolosi arch. L. Santoro Messina li, Visto: il Responsabile Unico del Procedimento ing. Salvatore Bartolotta VALIDAZIONE ED APPROVAZIONE Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo M. Nicolosi – arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) Via E. Boner n°36 - 98121 Messina COMUNE DI MESSINA Lavori di realizzazione opere di presidio e urbanizzazione primaria atte alla sistemazione dell’area in località Tremonti PROGETTO ESECUTIVO (Aggiornato al Prezziario Regionale 2013) PRIMO STRALCIO FUNZIONALE A.5.3: Relazione delle Opere Strutturali Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) COMUNE DI MESSINA REALIZZAZIONE OPERE DI PRESIDIO E DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA ATTI ALLA SISTEMAZIONE DELL’AREA IN LOCALITA’ TREMONTI RELAZIONE DELLE OPERE STRUTTURALI GENERALITA’ La presente relazione si riferisce alle opere strutturali facenti parte del progetto di “REALIZZAZIONE OPERE DI PRESIDIO E DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA ATTE ALLA SISTEMAZIONE DELL’AREA IN LOCALITÀ TREMONTI”. I relativi calcoli di stabilità sono contenuti nell’ elaborato <<CALCOLI DELLE OPERE STRUTTURALI>> facente parte del presente progetto. Le opere strutturali necessarie sono state progettate prevedendo l’uso di tipologie e materiali eco-compatibili in modo da realizzare la nuova organizzazione del territorio con dimensioni e caratteristiche tali da contenere l’impatto ambientale delle strutture da realizzare. Come desumibile dalla tavole progettuali tali opere strutturali sono raggruppabili nelle categorie e sub-categorie di seguito elencate: 1) Gazebi con struttura in c.a. e copertura in legno Sono strutture intelaiate in c.a. informate alla massima semplicità, a pianta quadrata o rettangolare, con 4 pilastri anch’essi quadrati (cm 40 x 40) e fondazione a travi rovescie in c.a. di altezzaa 60 cm; la copertura sarà realizzata in legname e sarà del tipo “a padiglione” a 4 falde con 4 falsi puntoni di 20 x 22 cm. e correnti quadrati di 14 x 14 cm e soprastante tavolato e tetto in tegole. Essi sono di due tipi: 1.1) gazebo quadrato (lato = 5.00 m) Relazione delle opere strutturali Pagina 1 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) gazebo rettangolare, formato dall’unione di due gazebi quadrati, di 1.2) dimensioni in pianta di m.10.60x5.00; 2) Muri di sostegno in c.a. Sono realizzati con l’usuale tipologia di mensola a sbalzo dalla soletta di fondazione, avranno un’ altezza variabile tra 1.50 e 2.50 m fuori terra; Verranno realizzate inoltre le relative opere di smaltimento delle acque a tergo dei muri quali canalette di scolo, pietrame per drenaggio e tubi drenanti; I muri calcolati sono pertanto di tre tipi: 2.1) Muro in c.a. di altezza fuori terra h = 1.50 m. 2.2) Muro in c.a. di altezza fuori terra h = 2.00 m. 2.3) Muro in c.a. di altezza fuori terra h = 2.50 m. 3) Muri in gabbioni e pietrame a loro volta suddivisibili in: 3.1) Gradonate in gabbioni con sedute (uso anfiteatro) Saranno realizzate accostando più file di gabbioni di lunghezza variabile tra 1 e 4 m e sovrapponendo più file di gabbioni di altezza variabile tra 0.50 ed 1 m.; si andranno così a realizzare complessi multistrato di altezza variabile tra 1.50 m e 4 m fuori terra (0.50 parte interrata) e lunghezza totale variabile tra i 13 ed i 18 metri; combinati tra loro andranno a formare tre agglomerati indipendenti ma simili con strutture “ad anfiteatro” (a U o ad L), aventi tutte seduta di 65 cm ed alzata di 50 cm. Saranno collegate negli angoli da rampe di scale larghe 1.41 m aventi alzata e pedata rispettivamente di 16.6 cm e 30 cm. 3.1.1) Gradonata in gabbioni di altezza fuori terra h = 1.50m. 3.1.2) Gradonata in gabbioni di altezza fuori terra h = 2.00m. 3.1.3) Gradonata in gabbioni di altezza fuori terra h = 2.50m. 3.1.4) Gradonata in gabbioni di altezza fuori terra h = 3.00m. 3.1.5) Gradonata in gabbioni di altezza fuori terra h = 4.00m. Relazione delle opere strutturali Pagina 2 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) 3.2) Muri in gabbioni senza sedute (per sostegno e superamento dislivelli) Saranno realizzati accostando più file di gabbioni di larghezza variabile tra 1 e 4 m e sovrapponendo più file di gabbioni di altezza variabile tra 0.50 ed 1 m. Si andranno così a realizzare complessi multistrato di altezza variabile tra 0.50 m. e 3.50 m. fuori terra oltre la fondazione. 3.2.1) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 0.50 m. 3.2.2) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 1.00 m. 3.2.3) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 1.50 m. 3.2.4) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 2.00 m. 3.2.5) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 2.50 m. 3.2.6) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 3.00 m. 3.2.7) Muro in gabbioni senza sedute di altezza fuori terra h = 3.50 m. 4) NORMATIVA Ricadendo le opere in oggetto in zona sismica di 1^ categoria, alla base del calcolo statico e delle verifiche di stabilità, sarà tenuta la seguente normativa: - Legge n.64 del 02/02/1974 e successivo Decreto Ministeriale 16/01/1996 recanti " Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche ". - D.M. 11/03/88 - Norme Tecniche relative alle " Indagini sui terreni, sulle rocce, la stabilita' di pendii naturali e di scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione"; - Legge n.1086 del 5/11/1971 e successivi Decreti Ministeriali del 14/02/1992 e 09/01/1996 recanti " Norme Tecniche per il calcolo, la esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso, e per le strutture metalliche "; Relazione delle opere strutturali Pagina 3 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) - D.M. 16/01/1996 - Norme Tecniche relative ai " Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi" ed Istruzioni per l’applicazione (Circol.Min. LL.PP. 04/07/96 n.156AA.GG./STC;- Legge n.317 del 21/06/1986 in ottemperanza alla Direttiva CEE n.83/189; - Istruzioni CNR 10012/85 - Istruzioni per la valutazione delle azioni sulle costruzioni; Relazione delle opere strutturali Pagina 4 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) 5) MATERIALI IMPIEGATI E TENSIONI AMMISSIBILI In riferimento alle opere in calcestruzzo semplice ed armato della presente relazione le caratteristiche, le dosature e le qualità dei materiali impiegati, nonchè le tensioni ammissibili, sono di seguito riportate. Calcestruzzo Classe R 11 - Conglomerati ordinari magri per massetti - Resistenza caratteristica R’bk >= 100 kg/cm2 [10 N/mm2] - Composizione per mc di impasto : Pietrisco grosso di natura basaltica o silicea, lavato, vagliato e bene assortito, delle dimensioni da mm 30 a 60, mc 0,200; Pietrisco grosso di natura basaltica o silicea, lavato, vagliato e bene assortito, delle dimensioni da mm 8 a 30, mc 0,600; Sabbia di natura basaltica o silicea, lavata, vagliata e bene assortita, delle dimensioni da mm 0,25 a 4, mc 0,400; Cemento tipo 325 kg 250; Acqua l 180. Calcestruzzo Classe R 25 - Conglomerati per i cementi armati - Resistenza caratteristica R’bk >=250 kg/cm2 [25 N/mm2] - Composizione per mc di impasto: di buona qualità, di natura basaltica o silicea, lavato, vagliato e bene assortito, delle dimensioni da mm 4 a 30, mc 0,800; Sabbia di buona qualità, di natura basaltica o silicea, lavata, vagliata e bene assortita, delle dimensioni da mm 0,25 a 4, mc 0,400; Cemento tipo 325 kg 250; Acqua l 180. Additivo speciale per renderlo impermeabile in quantità necessaria. - Tensioni di compressione ammissibili in sezioni inflesse o pressoinflesse : σ c = 60 + Rbk 150 = 85 kg/cm2 [8,5 N/mm2] 4 idem in sezioni sollecitate a sforzo normale : Relazione delle opere strutturali Pagina 5 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) σ c = 0,70 × 85 = 60 kg/cm2 [6,0 N/mm2] - Tensioni tangenziali ammissibili : senza apposita armatura: τ c0 = 4 + Rbk 150 = 5,30 kg/cm2 [0,53 N/mm2] 75 tensione max: τ c1 = 14 + Rbk 150 = 16,8 kg/cm2 [1,68 N/mm2] 35 Armatura metallica - Acciaio Feb 44k in barre ad aderenza migliorata feb 44k controllato in stabilimento, tensione ammissibile a =2600 Kg/cm2. In riferimento alle opere realizzate in pietrame sistemato in gabbioni della presente relazione le caratteristiche e le qualità dei materiali impiegati, nonchè le tensioni ammissibili, sono di seguito riportate. I gabbioni devono essere fabbricati con rete metallica a doppia torsione con maglia esagonale, in accordo con le UNI 8018. La maglia deve essere tessuta con trafilato di ferro (conforme alle UNI 3598 per le caratteristiche meccaniche e UNI 10218 per le tolleranze sui diametri) avente carico di rottura compreso fra 38 e 50 Kg/ mm 2 e allungamento minimo pari al 12%, a forte zincatura conforme a quanto previsto dalla Circolare del Consiglio Superiore LL.PP. n. 2078 del 27.8.1962, con Relazione delle opere strutturali Pagina 6 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) un quantitativo minimo di zinco variabile fra 240 e 275 g/m 2 in funzione dei diametri del filo. La rete deve avere avere maglie uniformi ed il perimetro rinforzato. Il filo da impiegarsi nelle cuciture e per i tiranti deve possedere le stesse caratteristiche di quello usato per la fabbricazione della rete. Nel caso di utilizzo di punti metallici meccanizzati per le operazioni di legatura, questi sono costituiti acciaio a forte zincatura con diametro 3,00 mm e carico di rottura minimo pari a 170 kg/mq. I diametri dei fili e le caratteristiche fisico-meccaniche della rete (ASTM A-975-97) sono riportati in Tabella 11.2 : Il filo da impiegare nelle cuciture deve avere le stesse caratteristiche di quello usato per la fabbricazione della rete e comunque non deve avere diametro inferiore a 2,20 mm. Le cuciture devono essere tali da creare la struttura monolitica ed assicurare la sua massima resistenza in funzione delle caratteristiche delle singole opere. Le cuciture più importanti normalmente devono essere effettuate passando un filo continuo dentro ogni maglia e con un doppio giro ogni 25-30 cm. Il materiale da usarsi per il riempimento dei gabbioni può essere costituito da ciottoli di fiume o pietrame di cava, di composizione compatta, sufficientemente duro, con peso specifico non inferiore a 2000 Kg/m 3 , non friabile, nè gelivo e di dimensioni comprese fra il 100 ed il 150% della maggiore dimensione della maglia della rete e con assortimento tale da realizzare il maggior costipamento possibile. Non può impiegarsi pietrame alterabile dall'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua con cui l'opera viene a contatto. Il pietrame deve essere assestato dentro l'elemento in modo da avere il minor numero di vuoti possibile, ma senza provocare lo sfiancamento delle pareti dell'elemento e le facce in vista devono essere lavorate con le stesse modalità della muratura a secco (l ’ indice di porosità del gabbione deve essere compreso tra 0.3 e 0.4). Relazione delle opere strutturali Pagina 7 di 8 Raggruppamento Temporaneo di Professionisti ing. Giuseppe Puglisi (Mandatario), ing. Vincenzo Marco Nicolosi, arch. Lorenzo Santoro (Mandanti) 7) CONCLUSIONI Dall’esame dei dati di output riportati nell’elaborato <<CALCOLI DELLE OPERE STRUTTURALI>> si può evincere che tutte le strutture sono stabili ed idonee a sopportare i carichi di progetto, in particolare tutti i coefficienti di sicurezza sono inferiori a quelli ammissibili. Relazione delle opere strutturali Pagina 8 di 8