TAVOLO DI LAVORO

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TAVOLO DI LAVORO
sabato 27 giugno 2015
SAVE
THE
SENTIERO ALTA VERSILIA
TAVOLO DI LAVORO
MONITORAGGIO, MANUTENZIONE E POTENZIAMENTO
DEL SENTIERO ALTA VERSILIA
TAVOLO DI LAVORO > Programma
MONITORAGGIO, MANUTENZIONE E POTENZIAMENTO
DEL SENTIERO ALTA VERSILIA
Sabato 27 giugno 2015
Palazzo della Cultura, Cardoso
ore 15,30
Saluti
Amministratori / Unione dei Comuni della Versilia, Comune di Pietrasanta, Seravezza, Stazzema
Presiede e Coordina i lavori
Francesco Battistini / CAI Pietrasanta
Intervengono
Alessandro Cassano / Gruppo sportivo Scarpinatori
Presentazione del progetto “Trail Sentiero Alta Versilia e Running Park SAV”
Nicola Ramacciotti
Luca Leonardi
Metodi per monitoraggio e per il piano della manutenzione dell'anello SAV
Francesco Bettini
Francesco Vettori / Unione dei Comuni della Versilia
Interventi programmati e possibili da parte della UC Versilia, dall'idea del progetto
alla gestione delle risorse economiche, il Piano della Manutenzione SAV
Antonio Lariucci / CAI Pietrasanta
Gli interventi di manutenzione del CAI sull’anello e le prospettive escursionistiche SAV
Francesco Felici / Uomini della neve - Cardoso
Roberto Natalini / CRO di Volegno
Silvia Malquori / Raggi di Belen
Walter Giannini / Coop. La Mulattiera
La manutenzione dei canali e degli attraversamenti lungo l’anello SAV, convenzioni ed adozione dei corsi d’acqua
ore 18,30
Chiusura lavori
Amministratori / Unione dei Comuni della Versilia, Comune di Pietrasanta, Seravezza, Stazzema
Unione dei Comuni
della Versilia
CAI Pietrasanta
Gli Uomini della Neve
Cardoso
Comune di
Pietrasanta
Amici della Montagna
Camaiore
I Raggi di Belen
Comune di
Seravezza
Comune di
Stazzema
Scarpinatori
La MulattieraC
RO Volegno
La giornata odierna, SAVE the SAV, è un primo momento per co-organizzare e co-pianificare gli interventi necessari alla
riapertura del SAV; l’appello è chiaro: salviamo il Sentiero Alto Versilia.
Il SAV, promosso e progettato a cura dell’Unione di Comuni della Versilia, è un anello sentieristico lungo più di 50 chilometri
inaugurato nel 2013 che attraversa tre comuni della Versilia (Seravezza, Stazzema e Pietrasanta).
La sua valenza turistico ricettiva è ben illustrata nella omonima guida a disposizione “il turista-escursionista non fruisce
semplicemente di un sentiero segnalato ma “consuma” tutta una regione, con i suoi paesaggi e la sua identità, gli itinerari più adatti, i servizi e l’ospitalità che caratterizzano la qualità della sua permanenza sul posto, prima, durante e dopo il
soggiorno […]”.
Purtroppo dopo la bufera del 5 di marzo una parte del Sentiero è ancora impraticabile. Dopo le dovute ricognizioni siamo
riusciti a stimare un ordine dei lavori per riaprire l’anello.
Questa giornata sarà una prima occasione per concentrare e programmare energie e risorse al fine della riapertura dell’anello sentieristico attorno ad un tavolo operativo dove far decollare nuove forme di monitoraggio e custodia, manutenzione
e promozione, con la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra portatori di interesse e Amministratori Locali.
A seguire gli abstract degli interventi della giornata.
Alessandro Cassano / Gruppo sportivo Scarpinatori
SCARPINATORI per il SAV > Una proposta progettuale
Gli Scarpinatori, nascono come gruppo di podisti e amanti della natura che condividono la passione per la corsa, nonché
per l’ambiente, le tradizioni e la cultura del nostro territorio, attraversato nei suoi diversi percorsi ed itinerari. Ad oggi il
gruppo conta circa 150 partecipanti.
Nell’ottica di salvaguardare il Sentiero Alta Versilia, rivalutandone l’aspetto paesaggistico, storico, umano ed economico, il
nostro gruppo podistico propone di fornirgli un indirizzo ludico-sportivo. Nel particolare saremmo disposti ad aiutare i comuni e gli enti locali a organizzare una manifestazione podistica di rilievo che si sviluppi su tutto l’anello del sentiero andando
ad interessare tutte le frazioni comunali.
Questa manifestazione avrebbe il duplice scopo: di spronare il ripristino dei sentieri stessi in parte devastati dagli eventi del
5 Marzo 2015 e richiamare interesse turistico e visibilità delle zone interessate.
Il progetto più ambizioso a cui vorremmo mirare è quello di realizzare un CIRCUITO PERMANENTE, dalle caratteristiche
peculiari, attualmente esistente nel territorio del Parco Alpi Apuane, ma non completamente fruibile.
Si tratterebbe di un percorso agibile durante tutto l’arco dell’anno, da chiunque, in quanto dotato di una segnaletica chiara
ed inconfondibile.
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SAVE THE SAVE
Unico progetto similare in Toscana, che sta dando buoni risultati, lo troviamo nel territorio del Mugello (vd. http://www.
ultratrailmugello.it/).
Esperienze del medesimo calibro nel nord Italia (http://www.dolomitiextremetrail.com/2015/ ) e nella zona del Gargano
(http://www.garganorunningweek.com/), dove la Regione Puglia è stata lungimirante, finaziandone il progetto. Le suddette
manifestazioni hanno valorizzato il territorio sia da un punto di vista economico che turistico e paesaggistico durante i giorni
della manifestazione e oltre.
I territori inoltre hanno avuto visibilità a livello nazionale ed internazionale, sui social network, sui media , su riviste sportive
e turistiche , con presentazioni fotografiche e video (youtube, facebook), incrementando anche nei periodi di bassa stagione
dell’anno le presenze e le opportunità di lavoro per guide turistiche, negozi specializzati, ristorazione ed altro.
L’evento sportivo che proponiamo come rilancio del S.A.V. consiste in una gara di Ultra Trail di durata giornaliera che tocca
tutti i 50 km dell’anello e più di 20 borghi con un massimo di 200 / 300 atleti partecipanti.
L’ultra trail S.A.V. può essere organizzato entro un anno a partire da adesso e riteniamo possa essere interessante in una
data compresa nel periodo del ponte di Giugno 2016.
Per ottemperare a questo obiettivo occorre:
- TOTALE AGIBILITA’ DEL PERCORSO verificabile dai nostri atleti entro e non oltre la fine di Ottobre 2015 (per inserire la
gara nel calendario nazionale)
- patrocinio dei Comuni
- supporto del CAI e soccorso alpino
- supporto delle associazioni di volontariato delle varie frazioni (per i ristori)
- garanzia di assistenza sanitaria lungo il percorso come da normativa
Ci auspichiamo a breve un tavolo di lavoro dove sia possibile individuare le varie competenze
Nicola Ramacciotti, Luca Leonardi
Metodi per monitoraggio e per il piano della manutenzione dell’anello SAV
Introduzione
Il SAV è un’anello di 53 km con una rete di varianti di circa 30 km collegato e in minima parte sovrapposto alla rete sentieristica C.A.I. Attraversa e mette direttamente in comunicazione più di 25 centri abitati passando per buona parte all’interno
di aree boscate. Lungo il suo tragitto si trovano 25 pannelli segnaletici con mappa, più di 180 frecce segnaletiche, 25
pannelli esplicativi delle emergenze territoriali (miniere, cave, incisioni rupestri, chiese…) e segnali di percorso tracciati in
rosso con mascherina. Alcuni tratti più esposti sono attrezzati con corde o corrimano in legno.
La rete escursionistica deve essere fruibile in sicurezza.
Il monitoraggio, date le condizioni, può avvenire soltanto tramite l’osservazione diretta.
Monitoraggio oggi
È garantito da un gruppo di “custodi del SAV” costituito in buona parte da membri di associazioni culturali locali e del C.A.I.
Si avvale inoltre di segnalazioni esterne di abitanti, escursionisti, runners e altri fruitori della montagna.
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SAVE THE SAVE
Il sentiero è diviso in tratti, in adozione ai vari componenti, che, percorrendolo, raccolgono informazioni sul suo stato.
Il tutto viene condiviso su una mailing-list e sintetizzato in una scheda da un referente coordinatore. Tale scheda definisce,
per ogni tratto, il grado di percorribilità, le condizioni e la data di rilievo.
I limiti di questo metodo sono:
− tempi di reperimento informazioni (il monitoraggio completo può richiedere molto tempo)
− la soggettività dei dati rilevati
− mancanza di aggiornamento in tempo reale dello stato di percorribilità (per chi deve svolgere manutenzione e per chi
utilizza il sentiero)
Monitoraggio domani
Per implementare e ottimizzare il grado di monitoraggio al fine di poter istituire un piano efficace di manutenzione si ritiene
necessario attuare le seguenti azioni:
− individuare i custodi del SAV, esistenti e nuovi, estendendo la proposta ai vari stakeholders
− individuare i tratti in adozione, privilegiando l’anello principale, definendo i soggetti e le tempistiche di ricognizione
− creare una scheda di segnalazione univoca con criteri uniformi e condivisi
− creare applicativo e piattaforma webgis all’interno del quale inserire le segnalazioni.
− individuare struttura tecnica e referente di coordinamento
Monitoraggio e Sistemi Informativi
Rilevare un sentiero non ha semplicemente lo scopo di registrare il percorso del sentiero tramite operatore, in modo che
l’escursionista dotato di GPS non rischi di perdere la strada, ma ha anche finalità di tipo gestionale, di manutenzione e
conservazione dei sentieri.
La facilità d’uso e la diffusione di device e smartphone dotati di GPS navigazionale permetterebbe di collezionare informazioni relative ai sentieri in modo veloce e preciso, al fine di avere in sistematico aggiornamento del quadro informativo. Tali
informazioni devono però pervenire secondo criteri uniformi e condivisi, attraverso una piattaforma WebGis, all’interno della
quale l’utente può sia ricevere che inviare informazioni (Vedi SIWGREI, la piattaforma WebGIS della Rete Escursionistica
Italiana).
E’ quindi necessario un protocollo di rilevamento dei sentieri, che definisca le modalità di rilevamento e di gestione di tali
informazioni. Attualmente vi sono vari protocolli in uso, fra i quali ProtSIS, Protocollo sistema informativo sentieri, proprietario CAI.
Obiettivo primario è la costituzione di un Sistema Informativo Territoriale, dunque di un Database aggiornato, di informazioni relative al Sentiero Alta Versilia e il suo territorio, per una programmazione organica degli interventi di manutenzione
ordinaria e di gestione.
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SAVE THE SAVE
Francesco Bettini
Gradi di manutenzione e livelli di finanziamento
Il territorio dell’Alta Versilia condìsiderato nel suo complesso, per la sua storia e caratteristiche morfologiche, presenta notevoli potenzialità ed interessi dal punto di vista del turismo ambientale ma , per queste sue peculiarità, si configura anche
come una terra soggetta a dissesti che richiede una manutenzione costante.
Lo stesso Sentiero Alta Versilia nasce come progetto di recupero e valorizzazione delle antiche vie di comunicazione tra i
borghi montani, cadute in disuso dopo l’avvento delle strade carrabili; questi percorsi sono stati quindi sottoposti a manutenzione fino a quando erano utilizzati come primarie vie di collegamento e successivamente abbandonati.
È quindi corretto inquadrare il SAV, come elemento di una più ampia rete sentieristica la quale rappresenta una delle principali infrastrutture per usufruire di un territorio che basa gran parte delle proprie possibilità di sviluppo su questo genere
di turismo.
Gli attori che operano in questo settore, siano essi Enti Pubblici come Amministrazioni Comunali e Parchi Naturali o Associazioni, non possono quindi prescindere da un programma di manutenzione, in assenza del quale in pochi anni verranno a
mancare i presupposti sui quali questi operatori basano le loro attività.
Perché un tale programma di manutenzione abbia una sua funzionalità è importante che le varie realtà che agiscono sul
territorio siano tra loro coordinate e che vengano di conseguenza stabilite le reciproche competenze.
In questo senso è necessario distinguere tra vari gradi di manutenzione della rete sentieristica; in generale di distingue
tra manutenzione ordinaria, quella che riguarda le opere di rifinitura e straordinaria, che si occupa anche degli interventi
strutturali; nel caso dei sentieri si possono considerare opere di manutenzione ordinaria la segnaletica e le picccole opere
di pulizia e sistemazione effettuate con attrezzi manuali, mentre per interventi straordinari si intendono quelli volti al consolidamento di eventi franosi, ma anche le opere di disboscamento che richiedono uso di attrezzature e personale specializzato.
La funzione delle Associazioni sarà quella di garantire gli interventi ordinari; quella degli Enti Pubblici di programmare ed affidare le opere straordinarie; il coordinamento tra i diversi gradi di intervento e relativi attori dovrebbe essere assicurato da
tecnici ed operatori culturali del territorio, con un’azione di monitoraggio e schedatura. Gli Enti Pubblici potrebbero quindi
in questo modo sostenere l’azione dei tecnici e delle associazioni, per poi accedere a contributi regionali o comunitari per
gli interventi di maggiore complessità: il punto di partenza di questo sistema di coordinamento tra sfera pubblica e associazionismo dovrebbe essere l’opera di schedatura dei percorsi che comprende il loro inserimento nel catasto della RET ( Rete
Escursionistica Toscana), fattore di primaria importanza per accedere ai finanziamenti.
Francesco Vettori / Unione dei Comuni della Versilia
Interventi programmati e possibili da parte della UC Versilia, dall’idea del progetto
alla gestione delle risorse economiche, il Piano della Manutenzione SAV
I sentieri del bosco non erano segnalati agli escursionisti e la Comunità Montana effettuava manutenzione di molti sentieri
più o meno saltuariamente.
Nel 2007 al convegno “Abitare la memoria” si predispose anche un taccuino con i sentieri di interesse forestale quindi
iniziammo un cammino di riapertura dei tratti strategici per poter aprire un anello che costituisse la dorsale delle mulattiere.
Furono riaperti il Levigliani Retignano e il Cardoso Ferriera Stazzema e l’anello era completamente percorribile sono stati
migliorati percorsi come Terrinca Canale del Giardino, Pomezzana Stazzema, Seravezza La Rocca, Ponte di Pruno – cascata
Acquapendente, adattato anche alla portantina, come il percorso da Tiglieta a La Fania, Pruno - Volegno, Via degli Omini da
Minazzana, Il sentiero 124 degli alpeggi sotto il Forato da Collemezzana a Foce di Petrosciana, il sentiero 102 da Ritrogoli alla Baita Verde a Campo all’Orzo, il sentiero dal Ponte dei Merletti a Campanice, il sentiero CAI 8 da Cardoso per le
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Porchette.
Ma anche aperti nuovi tracciati come l’anello di Montecastrese a Camaiore, i percorsi del Parco della Pace di Sant’Anna.
Riaperti tracciati completamente caduti in disuso: il percorso archeominerario di Calcaferro nella valle della Radice “Le
Molinette”, il percorso dal centro informazioni di Tre Fiumi alle marmitte dei giganti nel fosso dell’Anguillara e il ricongiungimento di Castello con la mulattiera Uccelliera per Seravezza. In precedenza anche il Giustagnana – Minazzana – Cerreta
Sant’Antonio, i percorsi di accesso al Fiume Serra, il percorso da Retignano a la Croce, la mulattiera del Piastraio, collegamento principale tra Pontestazzemese e Stazzema e a fine 2014 anche i sentieri Castello – Vitoio – Monte Ornato e Vitoio
– foce delle Noci (Capriglia), purtroppo reso impercorribile dagli alberi caduti con la tempesta di vento del 5 marzo, come il
Cardoso Ferriera Stazzema.
Questi progetti sono stati quasi tutti realizzati su richiesta delle associazioni locali legate ad esempio alle Molinette, all’area
del Ponte di Pruno e di Mezzo Mare e il Molino del frate, al masso di Terrinca, al Piro e il Potò a Minazzana, al metato di
Retignano, San Leonardo, la marginetta di Contra, il bosco didattico di Canal Verde e altri.
Nel 2014 è stata posta una prima segnaletica di base su tutta la rete (150 frecce e 50 pannelli descrittivi). Attualmente
siamo a fine ciclo della programmazione europea 2007-2013 e la nuova 2014-2020 non è ancora partita. Ad esempio
si è iniziata la riapertura della via di Brugeta e Mezzano, al fine di completare la copertura dei boschi tra Pomezzana e
Farnocchia. Il collegamento per ora non sarà completato, ma dopo potrà collegarsi sia alle Molinette, a San Rocchino come
Farnocchia. Il percorso si presenta a tratti piastronato, a tratti spianato dalle frane, su cui scavare a mano un nuovo camminamento.
Se questi lavori potranno continuare in futuro il programma è di completare i sotto anelli, in modo che tutti i tracciati siano
percorribili con gite da effettuare in un giorno anziché i tre giorni del Sentiero Alta Versilia, e proseguire il dialogo con le
proposte delle associazioni locali.
Antonio Lariucci / CAI Pietrasanta
Gli interventi di manutenzione del CAI sull’anello e le prospettive escursionistiche SAV
La manutenzione
Osservando la cartina ufficiale del SAV si vede che sull’anello principale i segni verdi specifici di questo percorso e quelli
rossi del Club Alpino si sovrappongono in un piccolo tratto nella zona di Retignano e in quasi tutta la parte più meridionale
esattamente da Mulina a Capriglia. Quest’ultimo tratto che costituisce circa il 25% dell’intero itinerario è di competenza
della sezione di Pietrasanta del CAI. Con ciò si deduce che questa sezione è coinvolta in modo naturale nel progetto del
SAV.
Le varie sezioni del CAI hanno per statuto e anche per prassi il compito di occuparsi dei sentieri che sono stati loro assegnati, ogni sezione infatti ha un gruppo sentieristico che mette a disposizione il proprio tempo e il proprio ingegno per
tenere in ordine i percorsi sia dal punto di vista della pulizia vera e propria che da quello della segnaletica orizzontale e
verticale. Quest’ultima attività non è secondaria perché permette anche agli escursionisti meno esperti di potersi orientare
con facilità. Purtroppo i cartelli segnaletici sono oggetto, abbastanza spesso, di atti di vandalismo che vanificano il lavoro
fatto sia di realizzazione sia di posizionamento . La denuncia presso le autorità e la stampa ha ottenuto qualche risultato e
ultimamente gli episodi sono diventati meno frequenti. Il pensiero che l’escursionista sia ritenuto un nemico piuttosto che
una risorsa non è stato ancora completamente sradicato.
La sezione CAI di Pietrasanta ha in dotazione un certo numero di attrezzi semiprofessionali ma alcuni dei partecipanti alle
uscite portano anche qualche attrezzo personale. Gli appuntamenti istituzionali annuali sono due, l’ultimo sabato di marzo
e l’ultima domenica di maggio che è anche la giornata nazionale dei sentieri: in queste occasioni si riescono a coinvolgere
anche una quindicina di soci. Durante l’anno si fanno delle uscite estemporanee anche in gruppi piccolissimi durante le
quali si effettuano piccole riparazioni o ricognizioni su tratti che sappiamo essere più critici o su segnalazione di camminatori che hanno trovato tratti sporchi o hanno avuto problemi di orientamento per segnalazioni mancanti o consumate. I
soci più attenti anche nelle gite montane di piacere nello zaino mettono sempre un piccolo attrezzo, talvolta un pennato,
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più spesso un paio di cesoie per eventuali piccoli interventi di manutenzione. Possiamo dunque dire che in tempi normali
riusciamo a tenere in ordine tutta la rete dei nostri sentieri, in tempi eccezionali come dopo la tempesta del 5 marzo di
quest’anno le nostre forze non sono sufficienti, soprattutto perché non abbiamo i mezzi meccanici adeguati. Siamo in grado
però di coadiuvare gli enti che dispongono di questi mezzi.
Le prospettive escursionistiche
Come CAI locali ci siamo impegnati ad inserire nei nostri calendari escursionistici una o più gite annuali sul SAV, come
sezione di Pietrasanta nel 2015 ne abbiamo 3, una già effettuata in febbraio da Ruosina a Cardoso e due ne avremo in
autunno, la prima nella Valle del Giardino, la seconda nella zona di Capriglia. Abbiamo cercato di fare pubblicità prendendo
contatti con le altre sezioni toscane e liguri inviando loro il materiale ufficiale e, in alcuni casi, andando presso le loro sedi
a fare la presentazione con filmati e foto. La risposta alla fine possiamo dire che c’è stata perché controllando in rete abbiamo scoperto che diverse sezioni (Pisa, Lucca, Livorno, Sarzana, Carrara) hanno previsto per quest’anno gite sull’anello.
C’è un dato statistico e di fatto. L’età media degli iscritti al CAI come del resto di tutta la popolazione del Paese sta aumentando, e molte sezioni hanno già dei gruppi seniores che tendono a privilegiare percorsi escursionistici non troppo impegnativi dal punto di vista fisico, il SAV per questo motivo rappresenta un interessante posto dove è possibile organizzare
“passeggiate” per questa fascia di escursionisti.
Nello statuto del CAI nazionale si sottolinea il valore sociale di andare in montagna ed è raccomandato di fare opera di divulgazione presso le scuole. In effetti molte sezioni entrano negli istituti scolastici, nella nostra zona la sezione di Forte dei
Marmi è quella più attiva, per presentare programmi di avvicinamento alla montagna e con la partecipazione del personale insegnante propongono e realizzano gite. Noi pensiamo che il SAV possa essere punto di riferimento per un utenza di
questo tipo, grazie ai suoi percorsi non troppo lunghi ed impegnativi con implicazioni culturali e non solo sportive. L’accesso alla scuola non è molto semplice perché le regole sono molto precise e i programmi devono essere presentati con
largo anticipo prima di essere effettuati. Strategico è che tra gli insegnanti ci sia qualche appassionato cosa che facilita
enormemente l’accesso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda ai cittadini dei paesi sviluppati, quelli del benessere diffuso, di
contrastare le malattie delle società avanzate (ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, depressione) con
l’attività fisica. Il camminare è ritenuto uno dei mezzi più efficaci sia per prevenire sia per curare queste patologie che
possono portare a seri problemi. Il CAI ha in molte realtà fatto proprio questa raccomandazione ed ha organizzato dei
gruppi di cammino. Sul nostro territorio qualcosa si è cominciato a fare, la nostra ASL favorisce il formarsi di questi gruppi
e sappiamo ad esempio che l’UOEI di Ripa organizza due volte a settimana delle camminate collettive dove partecipa
un numero significativo di persone. Come CAI riteniamo che questa attività potrebbe essere organizzata sul SAV che ha
come valore aggiunto quello di far camminare nella natura ed in ambienti quasi incontaminati. Si sa che camminare fa
rilasciare nel corpo le endorfine, neurotrasmettitori che determinano il nostro benessere mentale. Se poi questo è fatto
insieme a compagni di strada interessanti con cui avere una conversazione piacevole si crea un’alchimia che migliora
tutti i parametri dell’organismo. In conclusione si può dire che sul SAV si può coltivare la salute e le associazioni come il
CAI possono fare molto in questo senso.
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Francesco Felici / Uomini della neve - Cardoso
Roberto Natalini / CRO di Volegno
Silvia Malquori / Raggi di Belen
Walter Giannini / Coop. La Mulattiera
Dall’adozione dei fiumi a quella del Sentiero Alta Versilia
Presentazione
Segue la presentazione di quattro realtà distinte che perseguono i medesimi obiettivi di tutela del territorio che dal 2014
hanno avviato a partecipare a progetti congiunti.
Raggi di Belen L’Associazione di volontariato “I Raggi di Belen” nasce come reazione all’evento tragico dell’alluvione del
1996 con finalità di valorizzazione dell’ambiente e delle tradizioni dell’Alta Versilia, oltre a quella di creare occasioni di
sviluppo e di crescita sociale e culturale dei residenti. In questi anni, l’associazione ha dato vita ad alcune iniziative annuali
come le diverse edizioni del Solstizio d’Estate e della Festa della farina di Castagne. Contemporaneamente ha coltivato
l’aspetto ambientale, strutturando alcuni percorsi di educazione ambientale destinati alle scuole e alle famiglie: l’albero del
pane, gli alpeggi, il Bosco del Ghiro Glis, la gestione del Mulino del Frate. Nel 2010 l’Associazione ha avviato il progetto
Tutti in montagna con la realizzazione della falesia di arrampicata Torre di Belen e l’acquisto della Joelette, pensando alle
esigenze di chi non può, o non può più, muoversi autonomamente per i sentieri.
C.R.O. di Volegno Il 12 marzo 1950 dieci Soci fondatori costituiscono il “Circolo Ricreativo Operaio” con oggetto sociale
“la onesta ricreazione dei lavoratori del paese.”. Nel corso degli anni, il Crò pur tenendo fede al suo statuto si è sempre più
impegnato in aspetti di promozione di eventi sociali e/o culturali quali il Solstizio d’Estate e La festa della Farina di Castagne
in collaborazione con l’Associazione i Raggi di Belen, o in autonomia, come le tre edizioni di pittura extempore ad opera
degli studenti dei licei artistici Stagi e Passaglia. Inoltre i Soci si stanno impegnando nel ripristino dell’aula didattica nella
Selva del Ghiro Glis danneggiata dal fortunale del 5 marzo scorso, ma sono in progetto anche interventi di valorizzazione
e recupero di spazi nel paese. La sede ristrutturata nel 2008 è a disposizione dei paesani e delle istituzioni per incontri o
dibattiti ma non per attività commerciali.
Cooperativa la Mulattiera La coop la MULATTIERA nasce a Minazzana nel 2014 e coinvolge 12 persone su un territorio di
6 ettari. La cooperativa ha stretti legami con l’ASBUC e intende dare il proprio contributo per salvaguardare e monitorare il
sentiero S.A.V. Questa realtà nata poco tempo fa’ è già impegnata sul territorio per mantenere attiva questa rete di sentieri
che quotidianamente frequentiamo, sia per i normali spostamenti, che per offrire a chiunque li frequenti un servizio di accoglienza.
Uomini della Neve Rappresentano un’associazione attiva dal 2004 nata per ricostruire il tessuto sociale distrutto dall’alluvione del 1996. Associazione radicata nella valle del fiume Cardoso che aggrega persone su obiettivi e progetti indirizzati
alla tutela e qualificazione del territorio e delle sue antiche tradizioni. Legati al Gruppo Noialtri di Cardoso, con il quale si
collabora attivamente nell’organizzazione di vari eventi, ma autonomi da un punto di vista organizzativo, gli Uomini della
Neve legano il loro nome all’antica usanza, conservata fino al secondo dopoguerra, di recarsi nelle buche della neve del
monte Pania per trasportare la neve a spalle fino a valle. Oltre a mantenere tale tradizione a fini ludici durante la festa di
San Leonardo (patrono dei briganti), gli Uomini della Neve dal 2013 hanno realizzato una serie di istallazioni di “land art”
volte a valorizzare le montagne in maniera innovativa (Vela sul forato del 2013 e del 2015, Neve sul forato nel 2014 per il
centenario della Croce), e indirizzate a far riflettere sull’alluvione del 1996 creando eventi visibili sia in Garfagnana che in
Alta Versilia (Illuminazione del Forato 2013-2014-2015).
A tali iniziative hanno fatto seguito una serie di traversate (Cardoso–Palagnana del 2014, Traversata Cardoso di Stazzema
Cardoso di Gallicano 2015) per riannodare i legami con la Garfagnana utilizzando le antiche mulattiere e i passi che da
sempre hanno unito le valli senza separarle per la mancanza di strade rotabili.
Durante l’incontro pubblico svoltosi a Pruno l’11 maggio 2014 “Coltiviamo il territorio torniamo ad esserne i custodi” alla
presenza dei cittadini e delle varie associazioni maggiormente rappresentative della Montagna è stata messa in evidenza
la necessità di istaurare un nuovo approccio partecipativo tra Enti Pubblici associazionismo e soggetti privati per tutelare,
presidiare e mantenere il territorio, in maniera da ridurre i limiti morfologici e culturali del vivere in montagna, per adattarsi
alle sfide poste dal cambiamento climatico e dallo spopolamento.
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Nel marzo 2015 tali istanze sono state trasformate in una serie di convenzioni (approvate e in corso di ultimazione) con
il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, che hanno coinvolto in maniera coordinata e sinergica l’associazionismo locale
(Uomini della Neve, C.R.O. di Volegno, Raggi di Belen) e piccole realtà imprenditoriali emergenti come la Cooperativa la
mulattiera di Minazzana.
L’associazionismo locale sposa pienamente l’interpretazione data dal Presidente del Consorzio di Bonifica sul concetto di
“adozione” vista come “un atto di responsabilità”. In tale ottica la Montagna dell’Alta Versilia ha voluto strutturare le sue
convenzioni per poter essere un attore partecipe del proprio territorio e facilitare il coordinamento degli interventi della Pubblica amministrazione. In questi pochi mesi abbiamo raggiunto dei risultati altamente positivi che hanno portato alla prima
messa in sicurezza del fosso Paleose in località Cardoso dopo gli eventi del 5 marzo 2015.
L’incontro del 27 giugno 2015 trova fondamento nell’anima delle nostre realtà associative che abbiamo voluto riportare
nelle convenzioni attualmente in atto con il Consorzio che mirano alla tutela del territorio nel suo complesso come di seguito sinteticamente riportato:
“Promuoverà iniziative di natura seminariale e convegnistica, da concordare insieme al Consorzio, tendenti a facilitare il
dialogo tra i vari soggetti pubblici e privati al fine di diffondere idonee pratiche culturali tendenti a ridurre l’abbandono e la
prevenzione dei potenziali dissesti”
“Faciliterà un percorso partecipativo con il Consorzio, i vari Enti e le altre associazioni di volontariato che possa favorire lo
sviluppo di un’idonea segnaletica capace di valorizzare da un punto di vista storico e culturale e ambientale le eccellenze e
gli habitat di pregio connessi con l’acqua (ex mulini, bottacci, gore, aree umide)”.
Chi vive il territorio vuole che questo venga governato ed amministrato nel miglior modo possibile.
Vivere in montagna significa avere un ruolo attivo nella gestione del territorio e non aspettare che tutto venga fatto dall’alto. Noi siamo i primi custodi del territorio e possiamo aiutare nella gestione e nel monitoraggio della sentieristica del SAV. In
maniera informale lo stiamo già facendo monitorando e segnalando in maniera coordinata le emergenze presenti lungo le
varie tratte di nostra competenza.
Per Salvare il SAV è necessario un coinvolgimento attivo della popolazione locale che percepisca questa nuova segnaletica
come un elemento identificatorio delle proprie radici culturali, come la possibilità di ripercorrere le antiche mulattiere che
ci permettevano di spostarci. Un modo di camminare e di cui andare fieri, dove far affluire i turisti ma anche riconoscere le
nostre origini.
In questa ottica siamo a chiedere che anche nella sentieristica si avviano delle precise convenzioni in maniera da essere
maggiormente responsabilizzati sul nostro territorio.
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Firme
Unione dei Comuni della Versilia
Associazione “I Raggi di Belem”
Comune di Pietrasanta
Associazione “Uomini della Neve - Cardoso”
Comune di Seravezza
Cooperativa “La Mulattiera”
Comune di Stazzema
CRO Volegno
Parco delle Alpi Apuane
Associazione “Scarpinatori...”
Amici della Montagna - Sezione Camaiore
CAI Club Alpino Italiano - Sezione Pietrasanta
SAVE