Cade in casa e si frattura un femore operato a 103 anni al

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Cade in casa e si frattura un femore operato a 103 anni al
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LA STAMPA
MARTEDÌ 28 OTTOBRE 2014
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Riviera .49
ALBENGA L’ASSOCIAZIONE «IL GUFO» DIFENDE MONSIGNOR OLIVERI: «COLPITO PERCHÈ È TRADIZIONALISTA»
SPOTORNO SALTA LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO
Attriti tra vescovo e fedeli
Una rivolta partita da Andora
Rinviato l’esame
del progetto preliminare
È polemica sul Puc
Una lettera dei parrocchiani al Papa sarebbe all’origine dell’indagine
ANGELO FRESIA
ALBENGA
Sarebbe partita da Andora la
rivolta dei fedeli contro il vescovo. La goccia che avrebbe
fatto traboccare il vaso è stato il funerale di don Rinaldo
Bertonasco, il parroco andorese morto lo scorso aprile.
Monsignor Oliveri aveva
pronunciato l’omelia in ricordo del sacerdote sessantasettenne, ma qualche frase
del prelato genovese avrebbe
suscitato l’indignazione di alcuni fedeli, ai quali il responsabile della parrocchia del
Cuore Immacolato di Maria
aveva confidato il proprio
malumore nelle settimane
precedenti. A quel punto, gli
amici di don Bertonasco avevano scritto una dura lettera
di protesta all’indirizzo di
Papa Francesco, da cui è scaturita l’indagine che ha portato al commissariamento
della curia ingauna.
L’attrito tra il prete di Andora e il suo superiore risaliva a qualche mese prima della sua scomparsa. Già gravemente malato, don Bertonasco era andato a palazzo vescovile per chiedere a monsignor Oliveri di essere affiancato nella missione pastorale.
«Non ce la faccio più a fare
tutto da solo. Andora è una
parrocchia grossa. Cerchiamo un sostituto di comune accordo, in modo che possa
prendere il mio posto quando
non ci sarò più», avrebbe detto al vescovo il sacerdote andorese, spinto dal desiderio di
lasciare in buone mani la parrocchia guidata da decenni.
Dopo qualche giorno dall’incontro, però, era giunta alle orecchie di don Bertonasco
la notizia che il vescovo aveva
deciso di mandare ad Andora
un suo giovane fedelissimo,
un sacerdote cacciato dal seminario di Genova e accolto
successivamente in quello di
Albenga. Il parroco era andato su tutte le furie, si era fatto
accompagnare da un conoscente in piazzetta dei Leoni
e avrebbe investito il vescovo
con parole di fuoco: «Non
prenda provvedimenti sulla
Il caso
Qualche frase
del vescovo
Mario Oliveri
ai funerali di
don Rinaldo
Bertonasco
avrebbe fatto
arrabbiare
i parrocchiani
andoresi
del Cuore
Immacolato
di Maria
mia parrocchia a mia insaputa». Poi il prete andorese aveva
raccontato la vicenda ad alcuni
amici nella chiesa parrocchiale, con un tono così acceso che
addirittura i suoi stessi sostenitori lo avevano invitato a calmarsi, indicandogli il crocifisso
alle sue spalle. «Non preoccupatevi, anche Gesù Cristo sa
come stanno le cose», avrebbe
risposto don Bertonasco. In attesa di conoscere la prossima
mossa del Vaticano e di capire
se saranno confermate le previsioni, che danno come favorito alla successione il reverendo
salesiano Antonio Castellano,
la diocesi vive una situazione
surreale, in cui l’ala ultra-conservatrice è rappresentata dai
giovani sacerdoti ordinati da
Oliveri, mentre i progressisti
sono i parroci con almeno trent’anni di sacerdozio alle spalle.
Il vescovo in carica continua
intanto a trovare adepti nelle
file dell’associazionismo. «Ad
Albenga ci sono state vicissitudini, ma credo che altri non stiano meglio di noi. Si sta cercando di colpire Oliveri solo perché è tradizionalista. La nostra
speranza è che resti lui», dice
Valerio Favi dell’associazione
cattolica Il Gufo.
Rinviato l’esame del progetto
preliminare del nuovo Piano
urbanistico comunale di Spotorno. Doveva essere discusso
alle 21 in Consiglio. Polemizza
Francesco Buonasera (PdlLega): «Il sindaco ha convocato normalmente la seduta.
Peccato che ha infranto clamorosamente le disposizioni
del regolamento comunale
che all’articolo 25 cita che “le
commissioni permanenti costituiscono articolazioni del
Consiglio ed esercitano e loro
funzioni concorrendo ai compiti di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo mediante la valutazione preliminare e obbligatoria di atti di
programmazione e pianificazione finanziaria e territoriale
e loro modificazione”. Dall’ultima commissione consiliare
fatta in primavera sull’argomento la previsione di Piano
ha subito modifiche che imponevano un doveroso passaggio in commissione urbanistica della quale sono presidente. Questo doveva essere fatto
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE IERI MATTINA A GARLENDA E BORGIO VEREZZI
Inaugurati nuova palestra
e il Torrione restaurato
La nuova palestra di Garlenda e il vecchio Torrione di
Borgio Verezzi, riportato
agli antichi splendori, sono
state le due tappe della visita nel ponente savonese del
governatore Claudio Burlando. La giornata rivierasca del presidente regionale
si è aperta alle 10,30 di ieri in
Val Lerrone, dove ha tagliato il nastro dell’area ludicosportiva realizzata da Comune e Regione nella nuova
Borgata Ponte.
«Ogni anno che passa ci
sono sempre meno soldi, ma
cerchiamo sempre di dare
una mano alle realtà più piccole. Spero che questa palestra colmi un vuoto importante. Questo intervento edilizio, con un forte contributo
ALBENGA LA DISCUSSIONE È FISSATA A GENNAIO
L’inaugurazione del Torrione di Borgio
privato, ha creato una piazza
centrale in un paese che ne era
privo», ha ricordato Burlando,
accompagnato dagli assessori
Lorena Rambaudi e Angelo
Berlangieri.
«Questa è la mia prima
inaugurazione ed è un altro sogno che si avvera», gli ha fatto
eco il sindaco Silvia Pittoli, che
ha sottolineato: «La scuola è
sempre stata importante per
questa amministrazione comunale. Nel 2008, quando era
Franco Bonasera
nel rispetto non solo delle minoranze consiliari ma anche dei
membri di maggioranza della
commissione stessa».
Termina: «Una riflessione è
doverosa: come mai il sindaco è
stato così superficiale? Se ne infischia delle minoranze o ancor
peggio non ci ha proprio pensato? Dopo le recenti e note diatribe all’interno della maggioranza durante le quali ha preferito
subire e non reagire ecco un altra scivolata. Convoca e revoca
un Consiglio comunale». [A.R.]
sindaco Giuliano Miele, si è
istituito il primo asilo e il refettorio, che affiancano la storica
scuola elementare».
A Borgio Verezzi, il governatore è stato accolto dal sindaco Renato Dacquino e da
Gianni Nari, presidente dell’associazione Centro storico
di Borgio, che sarà ospitata nel
torrione ristrutturato insieme
agli Alpini. E proprio un centinaio di penne ha partecipato
alla cerimonia inaugurale di
ieri, salutando l’arrivo della
delegazione regionale. Burlando ha ipotizzato la possibilità
di finanziare la ristrutturazione del secondo piano dell’edificio storico, in modo da ospitare anche le altre associazioni
culturali sparse sul territorio.
«Il Torrione di Borgio, costruito nel Cinquecento, da
sempre è simbolo di unione, di
lavoro e di sfida al tempo. Negli anni ha attraversato varie
fasi e ha visto l’evoluzione del
paese e dei suoi abitanti. I valori di allora, oggi più che mai,
hanno un significato profondo
e sono la base per poter guardare al futuro con fiducia», ha
detto il sindaco Dacquino. [A.F.]
PIETRA LIGURE IL PRIMARIO: «L’INTERVENTO È PERFETTAMENTE RIUSCITO»
Operaio gravemente ferito nel cantiere Cade in casa e si frattura un femore
parte civile nel processo a tre persone operato a 103 anni al Santa Corona
Si avvia verso la conclusione
il processo per un grave infortunio sul lavoro avvenuto nell’ottobre del 2007 all’interno
di un cantiere edile di Campochiesa. A giudizio, con l’accusa di lesioni colpose, ci sono
tre persone, Luciano Milanesi, il committente dei lavori,
Matteo Rivaroli, il progettista
e Nicodemo Marano, il titolare della ditta che si stava occupando della ristrutturazione di una casa a due piani. Nel
processo si è invece costituito
parte civile l’operaio, Giovanni Tramontana, 52 anni, che
restò gravemente ferito nel
terribile incidente. Secondo
quanto accertato dalle inda-
Giovanni Tramontana
gini della Procura l’uomo precipitò nel vuoto per tre metri
cadendo in una botola che era
stata coperta con un foglio di
polistirolo. Una copertura che
da un lato impediva di vedere il
foro nel pavimento e dall’altro
non era abbastanza resistente
per proteggere da un’eventuale
caduta. Tramontana, che era
stato chiamato come lavoratore autonomo per realizzare i
controsoffitti, ignorando la
presenza del buco (creato per
ospitare una scala a chiocciola
interna e mal segnalato) era
precipitato battendo violentemente la testa. L’artigiano per
giorni aveva lottato tra la vita e
la morte all’ospedale Santa Corona dove era stato sottoposto
ad una serie di delicati interventi per ridurre l’ematoma al
cervello. La discussione del
processo è stata fissata per il
prossimo gennaio.
[O.STE.]
Un uomo di 103 anni è stato
operato nei giorni scorsi al
Santa Corona di Pietra per
una frattura di femore.
«L’intervento, condotto dall’equipe del dottor Francesco Lanza, è perfettamente
riuscito grazie alla collaborazione tra chirurghi, anestesisti, rianimatori e geriatri e alle discrete condizioni
di salute dell’anziano. Tra
pochi giorni potrà essere
trasferito nel reparto di riabilitazione e in seguito potrà
tornare alla vita normale, il
più possibile autonoma, nella sua abitazione», si spiega.
Interventi di questo genere su persone così avanti
Francesco Lanza
con gli anni non capitano
spesso. Aggiungono all’Asl:
«Grande soddisfazione quindi per tutto il personale sanitario che ha avuto in carica il
paziente e un segnale di otti-
mismo per la popolazione
sempre più anziana che abita
il nostro territorio». L’anziano operato, che vive in piena
autonomia con la supervisione della figlia, aveva riportato
la frattura di un femore in seguito a una caduta in casa.
Intanto, nei giorni scorsi, è
stata presentata la ristrutturazione delle stanze di degenza e delle corsie del reparto di
chirurgia protesica del Santa
Corona. L’ospedale pietrese
ha una grande tradizione nell’ortopedia, sia in quella traumatologica sia, soprattutto,
in quella di elezione. Questo
grazie alla scuola di Lorenzo
[M.BEL.]
Spotorno.