Ultima chance per raddrizzareuna mala stagione. La

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Ultima chance per raddrizzareuna mala stagione. La
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Ultima chance per raddrizzareuna mala stagione. La beneamata deve darsi una svegliata
Ultima chiamata per l'Inter Ranieri: "Non sono a rischio"
Claudio Ranieri oggi compie cinque mesi sulla panchina dell’Inter. È già durato più del suo predecessore Gasperini
(e non ci voleva molto) ma se stasera franerà in Champions a Marsiglia non farà meglio di Benitez, che pure non era
arrivato al semestre pieno, né di Leonardo, spintosi poco oltre. Destini comuni, per i precari nerazzurri del dopo
Mourinho. Ora tocca all’Aggiustatore, che non riesce più a tener fede al suo soprannome. Il 22 settembre scorso
prese in mano una squadra che delle prime cinque partite stagionali ne aveva perse quattro e pareggiata una. È riuscito a
metterci qualche toppa, ha azzeccato un illusorio filotto di sette vittorie in campionato, ma cinque mesi più tardi si ritrova
al punto di partenza.
Anzi, peggio: un solo pari nelle ultime sei gare, Coppa Italia compresa; una serie avvilente di record negativi quasi storici
e un gruppo spento e logoro. Inevitabile, che si parli di allenatore in bilico. «Ma io non mi sento a rischio - dice forte e
chiaro Ranieri -. Anche se ho tanti buoni sponsor, gente che mi vuole far fuori».
Evidentemente, legge i giornali, guarda le tv, sente la gente. Settimo in campionato e fuori dalla Coppa Italia, gli resta la
Champions per pilotare l’Inter ad allungare una strepitosa serie di stagioni vincenti che, caso unico nei club
dell’Europa che conta, dura dal 2004/2005. Febbraio ha finora riservato solo figuracce in serie A.
Ranieri è nervoso, anche se giura di non di esserlo. Risponde telegrafico in conferenza stampa, rimbalza ogni
provocazione. «Penso solo al Marsiglia. Non m’importa dei "si dice". Ai giocatori non ho mai chiesto di vincere per
me: devono farlo per la maglia». Devono farlo stasera, perché è lo stesso Ranieri a fissare, senza volerlo, l’ultima
spiaggia: «È tutto l’anno che cerchiamo la partita della svolta e, in campionato, credo ormai che continueremo tra
alti e bassi perché questa squadra non è né vecchia né malata ma deve recuperare energie nervose. In Champions,
però, è diverso. Ora sono partite secche, quelle ideali per campioni come i nostri che hanno bisogno di ultrastimoli e di
adrenalina per fare quel che sanno fare».
Come ammettere che, se stasera Zanetti e compagnia dovessero nuovamente toppare, allora davvero le speranze per
raddrizzare la baracca sarebbero esaurite, almeno fino a giugno. E potrebbe quindi essere considerato chiuso il compito
di chi non è riuscito a ravvivare un gruppo comunque a fine ciclo.
Il bivio, dunque, è stasera al Velodrome, circondato da gru da lavori in corso. Guai a sottovalutare il Marsiglia di
Deschamps, privo di stelle vere e con assenze pesanti quali Remy e Mbia. Ha però corsa ed entusiasmo, è la squadra
europea che segna di testa più di ogni altra. E, a differenza dell’Inter, i francesi sono in salute: 15 partite utili
consecutive. Ranieri li affronterà tornando al modulo che lo aveva rilanciato in campionato: centrocampo a quattro più due
attaccanti. Il dubbio è proprio là davanti. Il pezzo grosso che rischia più di tutti la panchina è Wesley Sneijder. Dopo le
raffiche scriteriate di tiri fuori bersaglio delle ultime partite, il tecnico romano non gli ha risparmiato stoccate. Dalla sua
stanno anche le cifre, impietose: un solo successo in A con l’olandese titolare e crisi riesplosa proprio con il suo
rientro dal 1’. In più, ieri, da Sky sono arrivate le critiche severe di un connazionale illustre di Wes. «Fisicamente
non sta benissimo - dice Marco Van Basten - e adesso intorno all’Inter c’è un po’ di caos. Ma la
colpa è anche sua: sta scivolando dal suo livello abituale, deve essere più professionale». Chissà se stasera Ranieri gli
darà modo di rispondere sul campo.
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Generata: 15 March, 2017, 17:40