C`è un silenzio che uccide

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C`è un silenzio che uccide
Spettacoli
34 Sabato, 19 maggio 2012
✎ il telecomando |
Astra di Como
Jesus Christ Superstar
Regia: Norman Jewison. Durata: 107’.
Genere: Musical (Stati Uniti 1973)
J
esus Christ Superstar è un film
del 1973 diretto da Norman
Jewison, trasposizione sul grande
schermo del famosissimo musical
o opera rock omonimo di Tim Rice,
autore dei testi, e Andrew Lloyd
Webber, autore della musica.
Per la loro interpretazione, rispettivamente di Gesù e Giuda, Ted
Neeley e Carl Anderson sono stati candidati al Golden Globe
nel 1974. È probabilmente l’opera rock più famosa di sempre,
rappresentante gli ultimi sette giorni della vita di Cristo messi in
atto da un gruppo di hippie. Grande spazio è dato a tre personaggi:
Gesù, che appare come una figura che ha molto di umano e poco
di trascendente, Giuda Iscariota, figura cardine, il vero protagonista
del film, il più razionale ed umano, sempre coerente ma vittima suo
malgrado (e non traditore) così come il suo maestro di un disegno del
destino più grande di lui; Maria Maddalena, la femminilità più dolce,
investita dall’amore trascendente che lei stessa non sa comprendere.
Il 23 maggio, alle 21, e il 24 maggio, alle 15.30, al cinema Astra
Domenica 20. FdS, C5, 8.50. I
gesuiti in Bolivia. Arthur e il popolo
dei Minimei, Rai movie, 15.40.
Ottimo film per ragazzi. Scent of a
woman-profumo di donna, Rai3,
21.00. Con Al Pacino da oscar. The
Corporation, Rai5, 21,15. Film doc.
sulle multinazionali. Non impone
le sue convinzioni, ma lascia lo
spettatore pensare e costituire una
propria coscienza sull’argomento.
Bakhita, Tv2000, 21,30. Film tv 2°
parte. Cosmo, Rai3, 23.55. Attualità.
Lunedì 21. Titanic- nascita di una
leggenda, Rai1, 21.10. Miniserie
5°p. Ho vinto io, Rai3, 21.10. La
vedova di Schifani, uno della
scorta di Borsellino, racconta la
sua storia di dolore e coraggio
Lucarelli racconta, Rai3, 22.10. Il
segreto di Paolo Borsellino. La
buona Battaglia, Tv2000, 21.20.
Miniserie su don Pietro Pappagallo.
L’infedele, La7, 21.10. Attualità. Il
buono, il brutto e il cattivo, R4,
di Tiziano Raffaini
21.10. Western di S. Leone con C.
Eastwood, seguito alle 00.45 da Il
cavaliere pallido.
Martedì 22. Paolo Borsellino- i
57 giorni, Rai1, 21.10. Film tv
con Luca Zingaretti. Little miss
sunshine, Iris, 21.05. Una bizzarra
famiglia si mette in viaggio verso la
California. Eurovision song contest,
Rai 5, 21.00. Le qualificazioni. Una
giornata particolare, Tv2000, 21.20.
Bel film di Scola con S. Loren e M.
Mastroianni
Mercoledì 23. Una donna in
carriera, R4, 16.30. Commedia
con M. Griffith e H. Ford. L’armata
Brancaleone, Raimovie 18.25.
Commedia strepitosa con V.
Gassman
Giovedì 24. Ballando a Lughnasa,
La7, 14.10. Irlanda 1936, La vita
di Kate (M. Streep) è sconvolta
dall’arrivo del fratello missionario
in Africa per 25 anni. Peter Grimers,
Rai 5, 20,00. In diretta dalla Scala
l’opera di Benjamin Britten. The
hurt locker, Rai movie 21,00. Film
duro di guerra ambientato in Iran.
Per adulti. Nero Wolf, Rai1, 21.10.
Coppia di spade. Giallo. Un giudice
italiano, Rai2, 23,25. Ritratto di
Falcone, magistrato e come uomo.
Venerdì 25. Santuario Beata
vergine di S. Luca (Bologna),
Tv2000, 21.20. Doc. Per una sola
estate La 5, 21,10. Film drammatico
e romantico per adolescenti.
Robinson, Rai3, 21,05. Attualità
e costume. Ultima puntata. Tv7,
Rai1, 23,25. Attualità.
Sabato 26. Sulla via di Damasco,
Rai2, 10,15. Rubrica religiosa.
Tv talk, Rai3, 18,05. Agente 007
Missione goldfinger, Rai3, 21,30.
Thriller. Salomone, Tv2000, 21,20.
Film tv in 2 parti sul re di Israele.
Eurovision song contest, Rai2, 21.05.
Da Baku in Azerbaijan la finale.
Bianco e nero, Rai1, 22.45. Film
drammatico di C. Comencini.
Crisi dimenticate. L’ONG Medici Senza Frontiere ha pubblicato l’analisi annuale
sui telegiornali italiani, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia
C’è un silenzio che uccide
“N
on siamo sicuri che le
parole siano in grado di
salvare vite, ma sappiamo
con certezza che il silenzio
può uccidere. Per questa ragione
continuiamo a stimolare i media a
parlare delle crisi umanitarie”. Così
Kostas Moschochoritis, direttore
generale della sezione italiana di
“Medici senza frontiere” (Msf ),
che questa mattina ha pubblicato
il rapporto “Le crisi umanitarie
dimenticate dai media 2011” (Marsilio
Editori), realizzato per l’ottavo anno
in collaborazione con l’Osservatorio
di Pavia. Per il 2011, Msf ha deciso di
porre l’attenzione su come i tg italiani
hanno trattato le migrazioni a seguito
delle rivolte in Tunisia, Egitto e Libia, e
su due fronti di crisi: le “crisi sanitarie”
– malnutrizione in Somalia, Hiv/Aids
e le malattie tropicali dimenticate – e
le “crisi umanitarie” su cui i riflettori
dei media italiani si sono accesi solo
parzialmente: Costa d’Avorio, Sudan
e Sud Sudan, Bahrein Repubblica
democratica del Congo.
L’indagine analizza lo spazio dedicato
in un anno dalle edizioni serali – prime
time dei tg Rai, Mediaset e La7 – alle
crisi individuate da Msf. Nel 2011 i
telegiornali hanno dedicato circa il 10%
del totale dei servizi a contesti di crisi,
a conflitti e a emergenze umanitarie
e sanitarie, e tra queste spiccano
naturalmente le rivolte della primavera
araba (Libia in primis) e il terremoto in
Giappone. È proprio questa attenzione
a spiegare l’incremento rispetto al 6%
del 2009. Per quanto riguarda l’arrivo
in Italia dei migranti in fuga da Libia,
Tunisia ed Egitto, Msf informa che “nel
2011 sono state dedicate 1.391 notizie
al tema”, ma per parlare soprattutto di
“emergenza” trascurando “le condizioni
medico-sanitarie” di queste persone.
“Il dato più sconcertante – osserva
Moschochoritis – è che in questi
servizi è praticamente assente la voce
dei migranti. I protagonisti cui è data
voce sono nel 65% dei casi i politici,
fra governo e amministrazioni locali.
Alle testimonianze dei migranti è stato
riservato solo il 14% dello spazio; il 12%
alle comunità locali e il 10% alle realtà
impegnate nella gestione del fenomeno
– Forze dell’ordine, esponenti religiosi,
società civile, organizzazioni”. Nelle
immagini utilizzate, inoltre, i bambini
che approdano sulle coste italiane sono
mostrati in video senza nasconderne il
volto.
L’analisi dei Tg
I
413 servizi
0 servizi
L’analisi ha evidenziato come
mentre i nostri telegiornali (Rai,
Mediaset e La7) hanno dedicato
413 servizi al matrimonio tra
William e Kate, zero servizi sono
stati dedicati alla crisi congolese
n tempi di informazione
globale, nel 2011 sono stati
solo 5 i servizi dedicati al
Congo (RDC), 10 alla Costa
d’Avorio, 14 quelli sull’HIV/
AIDS, zero quelli sulle
malattie tropicali neglette
(leishmaniosi viscerale/kalaazar, malattia del sonno,
Chagas e ulcera di Buruli)
che falcidiano la popolazione
dei Paesi in via di sviluppo.
Resta in ombra anche il
Bahrein con solo 24 notizie.
All’emergenza nutrizionale
nel Corno d’Africa dedicate
41 notizie e 44 al Sudan. Il
totale dello spazio dato a tutte
queste crisi insieme resta
comunque lontano dalle
413 notizie dedicate invece
alle nozze reali di William
e Kate. Il matrimonio di
Alberto di Monaco si è invece
guadagnato “solo” 91 servizi.
Il Congo in realtà è totalmente
scomparso, se si considera
che le uniche 5 notizie
dedicate, si occupano di
incidenti aerei e di altri eventi
e non delle violenze in corso o
dell’AIDS che flagella il paese
con un milione di contagiati.
L’analisi mostra che di AIDS,
in generale, si è parlato
soprattutto in relazione
ai viaggi del Pontefice e,
a differenza di altri anni,
nessuno dei TG dedica una
notizia alla pandemia in
occasione della Giornata
Mondiale (1 dicembre).
L’AIDS è ormai invisibile. E,
altrettanto drammaticamente,
si ignora la crisi finanziaria
in cui versa il Fondo Globale
per la Lotta contro Aids,
Tubercolosi e Malaria, che,
se non affrontata, avrà effetti
devastanti per i pazienti affetti
da HIV/AIDS e tubercolosi
multiresistente ai farmaci.
La “nostra” influenza
stagionale è stata invece
abbondantemente coperta
dai TG con 92 servizi.
Il caso del Bahrein è
emblematico: in ben 7 servizi
dei 24 totali, si parla del
Paese solo in relazione al
Gran Premio di Formula
1 e alla sua possibile
cancellazione, come
conseguenza dell’instabilità
politica del paese. Ancora
oggi in Bahrein, l’accesso
alle cure è un problema,
nonostante le riforme, e i
pazienti continuano a evitare
di rivolgersi agli ospedali
pubblici per farsi curare, a
causa della discriminazione
percepita, delle molestie e dei
maltrattamenti. MSF chiede
di operare nuovamente in
Bahrein dove da marzo non è
più autorizzata a entrare.
Ma è la condizione dei
rifugiati dal Mali fuggiti in
Burkina Faso, Mauritania
e Niger la crisi su cui oggi
MSF chiede di accendere un
riflettore. “Il Burkina Faso è,
dopo la Mauritania, il paese
con il più alto numero di
rifugiati in fuga dal Mali dove
fornire assistenza medica
è estremamente difficile
e i rifugiati continuano
ad arrivare di giorno in
giorno, mentre l’aiuto
internazionale è lento e
insufficiente. Chiediamo ai
media italiani di accendere
un riflettore su quest’area
del tutto dimenticata,
colpita pesantemente dalla
siccità e dall’insicurezza
alimentare”, aggiunge Kostas
Moschochoritis.