Via Alessandrina - Sovrintendenza Capitolina

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Via Alessandrina - Sovrintendenza Capitolina
LA RIAPERTURA DI VIA ALESSANDRINA
Via Alessandrina
Riapre al pubblico via Alessandrina, affaccio privilegiato sugli scavi dei
Fori Imperiali e sui Mercati di Traiano.
A inaugurare il nuovo corso di questa strada storica il sindaco di Roma
Ignazio Marino che solo poche settimane fa si era impegnato a restituire ai
romani, e a tutti i cittadini, questa straordinaria passeggiata sull’area
archeologica.
Via Alessandrina costituiva il percorso principale del quartiere
“Alessandrino” realizzato nella seconda metà del Cinquecento dal
cardinale Michele Bonelli, nativo della provincia di Alessandria da cui
l’origine del nome della via. Questa strada è la sola testimonianza rimasta
del quartiere, demolito completamente negli anni Trenta per l’apertura di
via dell’Impero, attuale via dei Fori Imperiali.
Via Alessandrina è stata chiusa nel 2007 per ragioni di sicurezza. La sua
riapertura, dopo gli interventi volti a garantire la piena fruibilità e
accessibilità della strada,
rientra nel più ampio progetto di
pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali, per la valorizzazione dell’intera
area archeologica.
Tra i principali interventi effettuati con la supervisione della
Sovrintendenza capitolina per consentire la riapertura del percorso: la
regolarizzazione del piano stradale con sanpietrini e con ghiaia, il
ripristino del ciglio in travertino del marciapiede sul lato di Piazza
Madonna di Loreto; il posizionamento di cestini portarifiuti in ghisa e di
panchine per la sosta; la realizzazione di 12 pannelli che illustrano i
diversi settori dei Fori Imperiali visibili dalla strada e la storia della Via
Alessandrina; la verifica e la sistemazione dei lampioni; la realizzazione di
un percorso di vista all’interno dell’area archeologica con interventi di
messa in sicurezza della scala di accesso e del percorso; la collocazione
della segnaletica di sicurezza; pulizia generale e riordino delle aree visibili.
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La Passerella di Campo Carleo
Insieme a via Alessandrina viene riaperta al pubblico anche la passerella
di Campo Carleo, che collega l’area dei Fori Imperiali con il rione Monti.
L’attuale manufatto, sospeso sull’area archeologica del Foro di Traiano,
sostituisce l’antica via di Campo Carleo smantellata negli anni Trenta
durante gli scavi e a sua volta sostituita prima con una passerella di legno,
poi con una di cemento e ferro, che però stava danneggiando il muraglione
cui era agganciata.
Le caratteristiche del nuovo percorso sono: il materiale (ferro cor-ten e
acciaio); il basso impatto sullo skyline dell’area archeologica; il rispetto
del monumento cui è agganciata, senza intaccare la materia antica; il
raccordo con via Alessandrina secondo i principi dell’abbattimento delle
barriere architettoniche.
Visite guidate
La riapertura del percorso di Via Alessandrina sarà anche l’occasione per
dare ai visitatori la possibilità di accedere all’area archeologica dei Fori
Imperiali.
A partire da martedì 29 ottobre, infatti, sarà avviato un periodo di
sperimentazione che prevede due visite guidate al giorno (al costo di 9
euro), tutti i giorni tranne il lunedì, con i seguenti orari: dal martedì al
venerdì alle ore 11 e alle 15; il sabato alle ore 15 e alle 15.45; la domenica
alle ore 10 e alle 11.30.
Le visite, a cura di Zètema Progetto Cultura, dovranno essere prenotate
allo 060608.
La novità è rappresentata dall’accesso al Foro di Traiano attraverso la
scala che si trova su Via Alessandrina. La visita avverrà lungo un nuovo
percorso in sicurezza e l’uscita è prevista dal cancello nell’area della
Colonna Traiana.
Sono inoltre allo studio percorsi diversi che potrebbero includere anche
l’area dei Mercati di Traiano con accesso dal Museo dei Fori.
In occasione della giornata inaugurale saranno mostrate al pubblico le
opere di epoca traianea recentemente restaurate e provvisoriamente
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poggiate nell’area dei Mercati di Traiano, e che saranno poi collocate
all’interno del Museo dei Fori in una sala dedicata.
Sorveglianza
La sorveglianza di via Alessandrina sarà garantita anche grazie a un
accordo con l’Associazione tra Carabinieri in Congedo “Martiri di
Nasiriyha”, che presidieranno la strada in modo continuativo dalle ore 8
alle ore 20, di concerto con la Polizia Municipale.
Tre coppie di volontari dell’associazione si avvicenderanno a presidio di
via Alessandrina dalle 8 alle 12, dalle 12 alle 16 e dalle 16 alle 20. Una
volta all’ora, il presidio si estenderà anche a via dei Fori Imperiali.
Altre due coppie di volontari saranno invece in servizio nell’area di via dei
Fori Imperiali dalle ore 10 alle 18, alternandosi nelle fasce orarie 10-14 e
14-18.
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STORIA DI VIA ALESSANDRINA E DEGLI SCAVI DEI FORI
IMPERIALI
Il progetto di
scavo nell’area
dei
Fori
Imperiali, iniziato
nel 1995 con le
indagini
archeologiche nel
Foro di Nerva, ha
dato l'avvio alla
realizzazione del
più
ampio
Progetto
Fori
Imperiali, inserito nel Piano degli Interventi per il Giubileo e
concretizzatosi con le indagini svolte tra il 1998 e il 2000 che hanno
interessato ampi settori dei Fori di Cesare, Nerva e Pace ad ovest di via dei
Fori Imperiali, e un consistente settore del Foro di Traiano compreso tra
via dei Fori Imperiali e via Alessandrina (A: area in giallo). Solo
successivamente, tra il 2004-6, lo scavo è stato esteso all’area triangolare
tra le stesse vie, che ha interessato l’area del Foro di Augusto (A:in rosso).
Il progetto ha prodotto una forte trasformazione urbanistica nell’area
come già avevano fatto, nell’area della Basilica Ulpia, gli scavi
napoleonici (1812-13) e quelli del 1924-1932, a cura del Governatorato
fascista, che riportarono in luce gran parte del Foro di Cesare oltre ai
settori orientali dei Fori di Augusto, di Nerva di Traiano. L’operazione fu
possibile grazie alla demolizione di un intero quartiere nato nella seconda
metà del XVI secolo: il quartiere alessandrino.
IL QUARTIERE
ALESSANDRINO E LA VIA
ALESSANDRINA
L’intervento urbanistico ebbe il
suo
principale artefice nel
cardinale
Michele
Bonelli,
nipote di Papa Pio V Ghislieri
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(1566-1572) e nato nella provincia di Alessandria (Bosco Marengo) nel
1541. Di qui la ragione dell’appellativo “Alessandrino” dato al quartiere e
al suo asse viario principale (via Alessandrina), fatta tracciare attorno al
1570 e lunga più di 400 metri poiché collegava l’area urbanizzata nel Foro
di Traiano con la Basilica di Massenzio, che a quel tempo si credeva fosse
il Foro della Pace. Come “Cardinal Nepote”, il Bonelli promosse infatti,
nel corso degli anni ’80 del XVI secolo, la bonifica di tutta la vasta zona
soggetta ad impaludamento (da cui il toponimo di Pantani) compresa tra la
Colonna Traiana e la Velia, con la riattivazione della Cloaca Massima e
poi con la stesa di un potente interro che rialzò e uniformò il livello
rispetto al ristagno delle acque.
Una esigua documentazione di queste case realizzate tra la fine del XVI e
l’inizio del XVII secolo, è stata individuata negli archivi del Comune di
Roma e consiste in immagini fotografiche che ne mostrano l’aspetto prima
della demolizione, mentre gli ultimi abitanti le abbandonano (C) o, in altri
casi più fortunati, in disegni che riportano piante e prospetti (D).
C
D
E)
Per l’apertura della
nuova via dell’Impero
(ora via dei Fori
Imperiali) è stato
distrutto il quartiere
(E) e le operazioni di
scavo
(1998-2000)
hanno permesso di
rimettere in luce,
mediamente a 2-3 mt
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sopra la quota pavimentale del piano antico e per una superficie di circa
800 mq, i piani terreni e le cantine di queste abitazioni comprese nel
perimetro dell’isolato delimitato dalle vie Alessandrina, Bonella e del
Priorato, demolito nel 1932.
Successivamente gli scavi hanno indagato i livelli relativi all’abbandono e
alla frequentazione medievale dell’area: questi strati hanno restituito i più
importanti reperti architettonici marmorei pertinenti agli alzati dei
complessi forensi. A partire dall’età medievale essi vennero
progressivamente destrutturati e, alla fine del X secolo, l’area dell’antico
Foro di Traiano venne gradualmente urbanizzata fino ad assumere, nel
XIII secolo, l’aspetto tipico dei quartieri residenziali basso medievali, con
le case a più piani allineate a schiera lungo gli assi stradali che vissero fino
all’impaludamento della zona e al recupero della stessa grazie
all’intervento del cardinal Bonelli.
Oggi, il tratto superstite della strada appare decontestualizzato dal suo
originario e popoloso tessuto abitativo e il suo tracciato superstite divide le
aree archeologiche dei Fori di Augusto, di Nerva e di Traiano rendendone
difficile la comprensione: sui due lati della via si affacciavano infatti
chiese e abitazioni oggi scomparse e la via costituisce solo un punto di
vista unico e suggestivo per ammirare i resti degli antichi complessi
architettonici.
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