Disponibile - Paolo Fasce
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{REG-2-2211-61} Mon Nov 21 20:57:38 2005 40 ● LETTERE E RUBRICHE 22 novembre 2005, Martedì LETTERE AL SECOLO XIX PIAZZA PICCAPIETRA 21 16121 GENOVA (MAX 1400 BATTUTE) DITELO A MAGGIANI MAURIZIO MAGGIANI IN MEMORIA DI UN MEDICO SCRUPOLOSO ochi giorni fa sull’autostrada A26 tra Voltri e Masone, ha perduto la vita in un incidente il dottor Giuseppe Guglielmetti aiuto-primario del reparto di Otorinolaringoiatria di Sestri Ponente. P Erano parecchi anni che periodicamente ero seguita da lui. Era un medico speciale, oltre a essere un professionista serio e scrupoloso era molto umano, comprensivo e sereno. Era sempre reperibile. Quest’estate l’avevo contattato telefonicamente. Mi aveva richiamato in ufficio. Era in ferie in Sardegna, ma nonostante ciò, mi aveva dato precise cure per i miei disturbi. Ero rimasta molto colpita da questo gesto. Nel corso della vita ho avuto modo di conoscere molti medici, ma Guglielmetti era veramente differente da tutti gli altri. Abbiamo perso, oltre che un medico, anche una persona capace di stabilire un rapporto umano con i pazienti. Elisa Rossi Genova PORNO CARMENCITA IN TV CHI PROTEGGE I BAMBINI? i scrivo a proposito del cartone animato “Carmencita” che ho visto due domeniche fa, alle 9.20, in onda su Italia 1. Ve la ricordate? Da bambini stavamo incollati alla tv durante Carosello per guardare la pubblicità della Lavazza con questi pupazzi, poco curati graficamente, ma che ci appassionavano con le loro divertenti e brevi avventure. Ebbene, ora questo cartone è stato riproposto in orario per bambini, ma in una maniera veramente allucinante. Carmencita e gli altri protagonisti parlano di sesso, di omosessualità, di flirt e rapporti in una maniera veramente denigrante, sia per il mondo degli V [email protected] - fax 010.57092.40 P.zza Piccapietra 21- 16121 Genova adulti che, soprattutto, per quello dei bambini. Mi domando: chi manda in onda certi programmi si rende conto di quello che sta facendo? Non mi reputo un ottuso né un bigotto, ma cerco di educare i miei figli a certi valori affinché comprendano l’affettività nel modo più corretto (spero). Ho immediatamente cambiato canale, anche perché per fortuna i bimbi non capivano neppure che cosa stavano dicendo i personaggi. L’UNIONE E’ DISUNITA. CE LA FARA’ PRODI? aro Maggiani, le elezioni primarie hanno dato una spinta C propulsiva importante alla macchina elettorale dell’Unione. Sono andati a votare quattro milioni e mezzo di persone: tutto bene, quindi? Nemmeno per sogno. Ricapitoliamo. Dal 2001 al 2003 “tutti” i dirigenti dell’Unione hanno detto che il leader naturale per la coalizione era Romano Prodi e che alla fine del suo mandato in Europa, senza alcun dubbio, sarebbe tornato a guidare la coalizione contro Berlusconi. Invece ci sono volute le primarie per scegliere il leader, ma come sono arrivate le primarie? Prodi è tornato nel 2004 in Italia, e da quel momento è cambiato il vento. Abbiamo vinto le Europee e le amministrative di quell’anno e abbiamo vinto le supplettive di fine ottobre. Poi l’exploit: ci sono state le Regionali ad aprile 2005 e abbiamo vinto “di misura”, cioè 12 a 2. Ma che cosa ha fatto Rutelli il 20 maggio? Ha bocciato la lista unitaria che aveva contribuito a portare alla vittoria l’Unione! Dopo la decisione di Rutelli di correre da solo alle Politiche, Prodi gli ha imposto le primarie. Si sa come sono finite. I simpatizzanti e gli iscritti ai Ds come me pensavano che i problemi all’interno dell’Unione fossero finalmente finiti. Invece Forse sarebbe meglio ripulire la televisione da certe sozzure. E coloro che tranquillamente le propinano dovrebbero vergognarsi! Eugenio Fezza [email protected] VOI ONNIVORI UN SISTEMA SBAGLIATO o letto con interesse la lettera e la risposta di Lanfranco Vaccari sulle abitudini alimentari. H A una persona che riflette su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, è riduttivo replicare che ciascuno cerca la felicità come meglio crede. Qui non si sta parlando di religione. Mi è sembrato un inno all’antropocentrismo. Tra l’altro il discorso è mal posto: «Il vegetarianismo è un portato dell’ideologia, ciò che rende difficile una discussione». E la scelta di mangiar carne, quella non è ideologica? Faccio notare che la società moderna è concettualmente predisposta all’alimentazione onnivora, con pochi spazi per chi decide diversamente. Lo scopo è quello di mantenere un sistema, che sia sano o malato, naturale o innaturale: mucche e oche che non vedono mai la luce del sole, imbottite di farmaci per resistere allo stress da sovraffollamento, vitellini resi anemici per diventare “carne di prima scelta”, galletti a cui viene asporta- galassia ta la punta del becco, e pazienza se la lingua ci rimane in mezzo. In questi allevamenti intensivi, gli immigrati lavorano in nero sottopagati. Chi è il più sfruttato: la mucca?, l’operaio che provvede alla mungitura meccanizzata?, il consumatore che non sa quello che mangia? Comodo dire di non mettere troppe cose insieme: possiamo cercare di non pensarci, ma sono collegate, eccome. Ora si sta pensando di creare pecore e galline geneticamente modificate, perché non ricordino più che cosa sono e non abbiano bisogno di essere sedate. Tutto è possibile. Ma è giusto? Era questa la domanda posta dalla lettrice, domanda a cui Vaccari non ha risposto. Ancora fino al secolo scorso si faceva una cosa pensando di trovare una soluzione a un problema, oggi la si fa perché è rapida e porta molti guadagni. E in questi frangenti pecore e uomini sono sullo stesso piano. Lo scopo, ripeto, è mantenere un sistema. I vegetariani hanno calcolato quanta gente povera si potrebbe sfamare se i pascoli istituiti per le vacche fabbricate in serie si convertissero all’alimentazione umana. Paradossalmente, il bestiame consuma più di quello che dà. E ancora: «Le bestie non sono antropomorfe e il loro cervello non consente loro di elaborare un pensiero». Questo, direttore, si potrebbe dire anche di molte persone senza che la loro umanità venga meno. Vorrei sapere che cosa le dà tanta sicurezza. Non è indispensabile essere antropomorfi per dimostrare intelligenza. Lei mette insieme plancton, insalata e avvoltoi e dà per scontato che in natura non esistano individui. Mi ricorda Cartesio, convinto che gli animali sono stupidi perché non parlano. In che modo si può stabilire la verità di ciò, dato tax BRIDGE SOLIDARIETÀ RICCARDO GROZIO UNA NOTTE FUNKY PER AIUTARE CHI SOFFRE l cuore spezzato di un madre che vede spegnersi, giorno ISiamo dopo giorno, il proprio figlio è all’origine di questa storia. nel 1989 quando Antonio Lanza, campione nazionale di vela, si ammala gravemente di una rara malattia del sangue. Mentre è ricoverato, la madre trova anche la forza di guardarsi attorno e di occuparsi degli altri. Un giorno, in particolare, osservando un giovane solo, senza genitori, matura la convinzione di impegnarsi per chi soffre. Senza farsi sopraffare dal dolore per la perdita del figlio, Anna Trucco, riflettendo sulla difficile condizione dei ricoverati e delle loro famiglie, decide di fare qualcosa di concreto per aiutarli. Per colmare il vuoto creato dalla malattia: quello della vita quotidiana e delle piccole cose. Per essere vicino al malato nelle sue esigenze pratiche, per cercare di alleviare la sua solitudine, per aiutare i suoi cari a raggiungerlo, per coprire le spese per i farmaci e fornirgli gli strumenti per attenuare la sua angoscia, sia fisica che psichica. Nasce così l’”Associazione Antonio Lanza”, con lo scopo di promuovere la solidarietà e l’assistenza alle persone colpite da malattie ematologiche, con un particolare riguardo per i giovani. Grazie all’aiuto di tanti amici di Antonio, l’Associazione avvia un servizio di assistenza presso il padiglione di ematologia di San Martino, dove oggi è presente con i suoi volontari tutte le mattine. Già nei primi anni di vita la “Antonio Lanza” organizza numerose iniziative benefiche, come mostre floreali, trofei di vela, corsi di antiquariato, concerti, che consentono, attraverso la generosità dei soci, l’acquisto di apparecchiature necessarie per la cura dei pazienti. Nel 1998, poi, l’associazione entra nel Guinness dei primati per aver realizzato, nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, la composizione floreale più alta del mondo, finalizzata a una raccolta fondi destinati alla costruzione del padiglione 6 di San Martino. Due anni dopo, vengono avviati laboratori di Arteterapia con lo scopo di intervenire sul disagio esistenziale e psicologico dei malati e dei loro parenti. Tanto è il successo di tale innovativa formula che poco dopo vengono attivati anche corsi di musicoterapia. Oggi la dinamica associazione conta quasi trecento soci, fra cui numerosi volontari e uno zoccolo duro di una decina persone più operative. Il motore è sempre lei, Anna Trucco, che ha trasformato una dolorosissima vicenda personale in una straordinaria avventura di altruismo e generosità. Coadiuvata da Cristina Parisi Costa e da Guido Boscariol, la presidente continua incessantemente e sfornare, con fantasia e creatività, iniziative su iniziative. L’ultima, in ordine di tempo, è una notte funky in Darsena che si terrà sabato 26 novembre, dalle ore 21,30 al Galata Museo del Mare. L’evento benefico, ispirato ai ritmi travolgenti di James Brown e Marvin Gaye, vedrà la partecipazione della band “Bobby Soul e Les Gastones”, con elementi provenienti dai più noti gruppi genovesi. L’incasso della serata sarà devoluto a metà fra l’”Associazione Antonio Lanza” e “Sos voce amica”. I biglietti per la serata sono disponibili, fino a esaurimento posti, alla Galleria San Lorenzo di Palazzo Ducale, al box office di Ricordi e all’Azzeccagarbugli di via Guerrazzi. Per rimanere sempre in tema musicale, ma cambiando genere, l’associazione organizza l’8 dicembre, alle ore 16, nella magica cornice di Santa Maria del Prato, un concerto di Natale con il coro Monteverdi. [email protected] (comprese quelle rilevate dal Deferrari Galliera) mentre non riceve niente. Mi domando: chi vuole questa fusione che non porta alcun utile alla città? Alessandro Repetto Torino LE VACCHE VOLANTI IN SALA HANNO FERMATO GLI AMERICANI Italia è finalmente campione del mondo di bridge: dopo L’ 20 anni di tentativi, il nostro sestetto si è definitivamente affermato come il migliore al mondo, vincendo la Bermuda Bowl in Portogallo questo mese. Mi sembra opportuno ricordare nomi e provenienze dei nostri campioni: da Roma arrivano Fulvio Fantoni, Claudio Nunes e Lorenzo Lauria, e anche Alfredo Versace, torinese di nascita, vive da anni nella capitale. Ligure di Sanremo è Giorgio Duboin, che si è affermato bridgisticamente a Torino nell’entourage della capitana Maria Teresa Lavazza; abbiamo poi Norberto Bocchi, milanese di nascita, fatello della nota campionessa di basket Mabel. L’Italia aveva perso dagli USA diverse volte la finale, quasi sempre a causa di errori e cattive decisioni delle ultime mani, quando la tensione giunge a livelli impensabili. Negli ultimi turni della finale dei Mondiali capitano cose tanto insensate che una volta un giornalista anglosassone ebbe a commentare: “Probabilmente nella sala sta volando una vacca, e i giocatori fanno errori perché si distraggono a guardarla”. Così le vacche volanti avevano punito l’Italia in più di una occasione: a Montecarlo due anni fa quando Lauria chiamò la carta sbagliata dal morto, o qualche anno fa a Stoccolma quando il grande Giorgio Belladonna chiamò uno slam senza due assi perché aveva sbagliato a contarli. Per fortuna quest’anno le vacche hanno confuso i giocatori d’oltreoceano (nello schema). OVEST A4 K1064 K K108632 J103 QJ7 A9832 74 SUD 9765 A932 EST J10654 KQ82 85 Q7 AQJ95 SONO I TROPPI PARTITI IL MALE DELLA DEMOCRAZIA a nuova legge elettorale Lsbocco. porta a una strada senza Perché ciò non avven- Caro signor Stefano mi dispiace ma non so risponderle. Credo di aver esaurito le risorse fisiche e intellettuali per sopportare il peso di cotanti dubbi. Al solo pensarci, a questa roba, mi attacco alla boccetta del Lexotan. che l’unico metro di giudizio adoperato è quello umano? Cristina Nari Savona CINTURE DI SICUREZZA REGOLE UGUALI PER TUTTI remetto che indosso semP pre la cinture di sicurezza e lo faccio per mia tutela e non certo per paura della sottrazione dei punti della patente. Però mi chiedo come mai, contrariamente a quanto esplicitamente indicato dall’articolo 172 del codice della strada, il 95 per cento degli occupanti di mezzi con luci blu lampeggianti sul tetto, non indossa le cinture di sicurezza. Polizia, carabinieri, finanza, ambulanze, vigili del fuoco, polizia municipale e chi più ne ha più ne metta. Non dovrebbero essere loro i primi a dare il buon esempio? Non dovrebbero seguire il codice alla lettera? Certamente è improponibile pensare che un agente di poli- zia multi un carabiniere. Ma perché io devo rischiare che un vigile mi tolga cinque punti dalla patente se poi magari è lui stesso il primo a commettere l’infrazione? Paolo Seemann [email protected] FUSIONE AMGA-AEM GENOVA CI RIMETTE eggo che la fusione tra Amga e Aem Torino si farà e che la nuova società avrà sede a Torino con due direzioni, elettricità e teleriscaldamento a Torino, gas e acqua a Genova. L Ora è noto, almeno qui a Torino, che l’Aem non gestisce alcuna rete del gas o dell’acqua, mentre l’Amga ha una seppur piccola centrale elettrica con relativa rete di teleriscaldamento. Se analizziamo quindi la nuova società ne segue che Genova cede a Torino le sue partecipazioni elettriche SARA ARMELLA / FRANCESCA BALZANI ga è necessario arrivare ad avere in Parlamento due blocchi come accade in Inghilterra e in Francia. Da decenni in Italia si dice che non c’è democrazia, che non c’è alternativa a un sistema che va avanti dalla fine della guerra, sempre uguale a se stesso. È sufficiente porre lo sguardo alle lunghe liste dei partiti, liste che si allungheranno ancora, fino ad arrivare a centinaia di simboli, per chiedersi quale democrazia e quale dignità abbiamo costruito se in cinquant’anni non si è raggiunta la capacità di difendere davvero i valori conquistati con il contributo del popolo e della Resistenza partigiana, con i meriti degli alleati angloamericani e del Comitato di liberazione nazionale. Fino a quando i politici non saranno in grado di dar vita a due blocchi - moderatoconservatore da una parte, e progressista-riformista dall’altra - ci troveremo sempre con le stesse facce e diventeremo un Paese da terzo mondo incapace di costruire una democrazia degna dei propri valori. Luigi Gandolfo Genova C’È UN SOLO MODO PER AVERE UNA TV LIBERA enso che l’informazione tv P dovrebbe essere epurata dal potere politico. Solo così ci libereremo dagli “epuratori”. Franco Fronzoli Rapallo OTHELLO CORNER GIOVANNI DELFINO NORD no. Esistono troppi problemi nel centro-sinistra, è inutile negarlo. Per due anni Rutelli e Prodi sono stati ai ferri corti. Ora, forse, è tornato il sereno tra il presidente della Margherita e il leader dell’Unione. Ma c’è tensione tra Fassino e Rutelli! Il “bello guaglione” è arrabbiato con il segretario Ds, per la candidatura proposta dai Ds, alla Regione Sicilia, di Rita Borsellino. Poi, con fatica, si è risolto il problema: si faranno le primarie anche in Sicilia. Ora mi chiedo: con le diversità tra Ds e Margherita (tenendo conto anche delle altre anime della coalizione, come Bertinotti, Mastella, Pecoraro Scanio e, forse, Pannella), riuscirà l’Unione e il suo leader Prodi (se dovesse vincere le Politiche del 9 aprile 2006), a governare per cinque anni l’Italia con lo stesso Prodi per l’intera legislatura? Stefano Gresonti Genova Dich. EST, TUTTI in II Il contratto è stato in entrambe le sale di 5 Fiori in NORD/ SUD, senza interferenza avversaria. Gli americani lo hanno dichiarato da NORD; Lauria ha attaccato Fante di Quadri, Versace ha preso con l’Asso ed è tornato Dama di Cuori: due cuori incassate dagli italiani e un down rapido. Fantoni e Nunes ci sono invece arrivati da SUD, dopo che SUD aveva mostrato Fiori e Picche. Il controgioco per Hamman e Soloway sembrava ancora più semplice, ma le vacche volavano nella sala, così OVEST ha deciso di fare un attacco insolito scegliendo il 7 di Cuori sotto Donna e Fante. Fantoni non poteva immaginare che avrebbe fatto la mano mettendo il 10, così giustamente ha chiamato il Re dal morto per sventare un possibile attacco sotto Asso. EST ha preso il Re con l’Asso, e... a questo punto un ritorno Cuori o Quadri avrebbe subito battuto il contratto, e nonostante la confusione creata dall’attacco non si vede un motivo tecnico per fare altrimenti. La vacca volante ha provocato invece il ritorno Picche; Fantoni, ringraziando sentitamente, ha battuto atout, scartato il Quadri dal morto sulla Donna di Picche e scritto 5 Fiori fatti e 12 importantissimi punti per l’Italia che ha finito poi per vincere di 18. CHI PAGA L’ICI IN CASO DI SEPARAZIONE io marito e io ci siamo separati due anni fa e il TribuM nale mi ha assegnato la casa coniugale per consentire ai nostri figli, a me affidati, di continuare ad abitarvi. L’appartamento è di proprietà sia mia che di mio marito, il quale da due anni si rifiuta di pagare il cinquanta per cento dell’Ici, dicendo che l’imposta sarebbe integralmente a mio carico in quanto assegnataria della casa. Il mio avvocato sostiene che l’Ici continua a essere dovuta per metà da entrambi, ma ovviamente l’avvocato di mio marito afferma che devo essere io, e soltanto io, soltanto a pagare l’imposta. Posso sapere chi ha ragione? Lettera firmata, Genova La domanda della lettrice interessa molti perché la questione relativa al pagamento dell’Imposta comunale sugli immobili in caso di separazione dei coniugi è, da anni, assai dibattuta. Da un lato, alcuni giudici hanno ritenuto che il provvedimento con cui il Tribunale assegna al coniuge separato la casa coniugale dà vita a un vero e proprio diritto reale di abitazione. Da questa particolare qualificazione giuridica discenderebbe l’obbligo di pagamento dell’Ici per l’assegnatario, poiché l’imposta, nel caso in cui sia costituito un diritto di abitazione, è dovuta dal titolare di tale diritto e non, come nella generalità dei casi, dal proprietario dell’immobile. Secondo questo orientamento, pertanto, se la moglie è proprietaria al 50 per cento dell’immobile, ma ne è assegnataria per provvedimento del giudice, sarebbe tenuta a pagare integralmente l’Ici a partire dal giorno in cui viene omologata la sentenza di separazione. Si tratta di un’interpretazione sostenuta da alcuni giudici tributari e dall’Agenzia delle entrate (sia con la circolare 7 giugno 2000, n. 118/E che nella Guida fiscale per la famiglia, entrambe in www.agenziaentrate.it). Ma questa interpretazione è stata smentita da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, la prima sulla questione (Cassazione, sezione prima, sentenza 19 settembre 2005, n. 18476). Si tratta di una pronuncia importante perché smentisce la tesi sostenuta dall’Agenzia delle entrate e da alcuni giudici di merito, secondo i quali al coniuge assegnatario spetterebbe integralmente il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili. Secondo la Corte di Cassazione, invece, il coniuge assegnatario non diventa titolare di alcun diritto reale di abitazione per effetto del provvedimento giudiziale di separazione. Ciò significa che il pagamento dell’Ici spetta sempre al proprietario dell’immobile, indipendentemente dall’assegnazione a uno dei coniugi. Nel caso della lettrice, pertanto, il principio recentemente affermato dalla Corte di Cassazione comporta che l’Ici sia dovuta da entrambi i coniugi, in quanto ciascuno di essi è proprietario al 50 per cento dell’appartamento. Qualora, invece, il marito soltanto sia proprietario della casa coniugale assegnata alla moglie, l’Ici sarà dovuta dal solo marito, senza che la moglie sia obbligata a partecipare al pagamento dell’imposta. Tax corner, c/o Il Secolo XIX, piazza Piccapietra 21, 16121 Genova fax 010/5956060 e-mail: [email protected] PAOLO FASCE TREDICI GARE SU TREDICI IL TRIONFO DI TAMENORI 29° campionato del mondo di Othello che si è disputato per prima volta a Reykjavik, in Islanda, ha battuto tutti i record Idi llapartecipazione, anche grazie alla discesa in campo dell’altra metà del cielo (www.worldothellochampionships.com). Il ministro Stefania Prestigiacomo sarebbe orgoglioso del fatto che, a partire da questa occasione, il World Othello Council of Federations, spinto dallo sponsor Anjar, ha voluto squadre nazionali di quattro persone, anziché le classiche tre, ma necessariamente una di queste doveva essere donna. E le donne si sono ottimamente comportante, tanto è vero che la giapponese Hisako Hoshi, poi vincitrice della finale per il titolo femminile, è giunta a un solo punto dalla semifinale assoluta. A vincere per la sesta volta il titolo mondiale (alla settima partecipazione) è stato uno dei due favoriti della vigilia, il giapponese Hideshi Tamenori, che ha vinto 13 gare su 13 nella qualificazione. Tamenori ha tremato solo in semifinale, contro il conterraneo (da anni residente in Francia) Takuji Kashiwabara che ha pareggiato la prima partita, ha vinto la seconda e, obbligato alla terza gara da un regolamento che impone comunque di giocarla, ha ceduto con un margine appena superiore a quello maturato nella precedente. Il due volte campione in carica, lo statunitense Ben Seeley, si è accontentata del quinto posto. È stato l’anno dell’oriente. Alla semifinale assoluta sono acceduti anche Kwangwook Lee (coreano, vice Campione del Mondo alla prima partecipazione) e Tamaki Miyaoka (giapponese). Alla finale femminile sono giunte due giapponesi, la terza e la quarta donna in classifica erano di Hong Kong. Settima la nostra Elisabetta Vecchi dalla quale ci si aspettava qualcosa di più. Non stupirà, date queste premesse, la vittoria del Giappone nella competizione a squadre, ma qualche soddisfazione per l’occidente arriva grazie alla Francia (seconda) mentre Gran Bretagna e Usa, assieme a Hong Kong, siedono sul terzo gradino del podio. L’Italia è arrivata undicesima su 25. Gli occhi erano puntati su Michele Borassi, neocampione italiano, non ancora maggiorenne, ha cominciato a giocare seriamente solo due anni fa (lo scrivente ebbe occasione di batterlo solo per una svista al suo secondo torneo) e il suo entusiasmo e imprevedibilità ne facevano la “mina vagante del torneo”. Le aspettative non sono andate deluse perché 8 punti conquistati su 13 partite, con l’ultima gara giocata contro Hideshi Tamenori (e quindi, battendolo, nella posizione materiale di avere chance di accesso alla semifinale), sono un risultato di gran pregio. Vediamo ora la posizione maturata al settimo turno contro l’olandese Robin Tomei. Michele (nero) muove e vince di 20 pedine. La sequenza corretta parte da h2 che impone all’avversario di muovere nell’unica mossa rimasta (la vedete?) e chiudere lo spazio dispari di nord est. Poi sarà ancora nero ad entrare a sud ovest (quale la mossa migliore?) per la vittoria finale. [email protected]