Disponibile - Paolo Fasce

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Disponibile - Paolo Fasce
{REG-2-2211-61} Mon Nov 21 20:57:38 2005
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LETTERE E RUBRICHE
22 novembre 2005, Martedì
LETTERE AL SECOLO XIX
PIAZZA PICCAPIETRA 21
16121 GENOVA
(MAX 1400 BATTUTE)
DITELO A MAGGIANI
MAURIZIO MAGGIANI
IN MEMORIA
DI UN MEDICO SCRUPOLOSO
ochi giorni fa sull’autostrada A26 tra Voltri e Masone,
ha perduto la vita in un incidente il dottor Giuseppe Guglielmetti aiuto-primario del
reparto di Otorinolaringoiatria
di Sestri Ponente.
P
Erano parecchi anni che periodicamente ero seguita da
lui. Era un medico speciale, oltre a essere un professionista
serio e scrupoloso era molto
umano, comprensivo e sereno.
Era sempre reperibile.
Quest’estate l’avevo contattato telefonicamente. Mi aveva
richiamato in ufficio. Era in ferie in Sardegna, ma nonostante ciò, mi aveva dato precise
cure per i miei disturbi.
Ero rimasta molto colpita da
questo gesto. Nel corso della
vita ho avuto modo di conoscere molti medici, ma Guglielmetti era veramente differente da tutti gli altri. Abbiamo
perso, oltre che un medico, anche una persona capace di stabilire un rapporto umano con
i pazienti.
Elisa Rossi
Genova
PORNO CARMENCITA IN TV
CHI PROTEGGE I BAMBINI?
i scrivo a proposito del
cartone animato “Carmencita” che ho visto due domeniche fa, alle 9.20, in onda su Italia 1. Ve la ricordate? Da bambini stavamo incollati alla tv
durante Carosello per guardare la pubblicità della Lavazza
con questi pupazzi, poco curati graficamente, ma che ci appassionavano con le loro divertenti e brevi avventure. Ebbene, ora questo cartone è
stato riproposto in orario per
bambini, ma in una maniera
veramente allucinante. Carmencita e gli altri protagonisti
parlano di sesso, di omosessualità, di flirt e rapporti in
una maniera veramente denigrante, sia per il mondo degli
V
[email protected] - fax 010.57092.40
P.zza Piccapietra 21- 16121 Genova
adulti che, soprattutto, per
quello dei bambini. Mi domando: chi manda in onda
certi programmi si rende conto di quello che sta facendo?
Non mi reputo un ottuso né un
bigotto, ma cerco di educare i
miei figli a certi valori affinché
comprendano l’affettività nel
modo più corretto (spero). Ho
immediatamente cambiato canale, anche perché per fortuna
i bimbi non capivano neppure
che cosa stavano dicendo i
personaggi.
L’UNIONE E’ DISUNITA. CE LA FARA’ PRODI?
aro Maggiani, le elezioni primarie hanno dato una spinta
C
propulsiva importante alla macchina elettorale dell’Unione.
Sono andati a votare quattro milioni e mezzo di persone: tutto
bene, quindi? Nemmeno per sogno. Ricapitoliamo. Dal 2001 al
2003 “tutti” i dirigenti dell’Unione hanno detto che il leader naturale per la coalizione era Romano Prodi e che alla fine del suo
mandato in Europa, senza alcun dubbio, sarebbe tornato a guidare la coalizione contro Berlusconi. Invece ci sono volute le
primarie per scegliere il leader, ma come sono arrivate le primarie?
Prodi è tornato nel 2004 in Italia, e da quel momento è cambiato il vento. Abbiamo vinto le Europee e le amministrative di
quell’anno e abbiamo vinto le supplettive di fine ottobre. Poi
l’exploit: ci sono state le Regionali ad aprile 2005 e abbiamo
vinto “di misura”, cioè 12 a 2. Ma che cosa ha fatto Rutelli il 20
maggio?
Ha bocciato la lista unitaria che aveva contribuito a portare alla
vittoria l’Unione! Dopo la decisione di Rutelli di correre da solo
alle Politiche, Prodi gli ha imposto le primarie. Si sa come sono
finite. I simpatizzanti e gli iscritti ai Ds come me pensavano che
i problemi all’interno dell’Unione fossero finalmente finiti. Invece
Forse sarebbe meglio ripulire la televisione da certe sozzure. E coloro che tranquillamente le propinano dovrebbero vergognarsi!
Eugenio Fezza
[email protected]
VOI ONNIVORI
UN SISTEMA SBAGLIATO
o letto con interesse la lettera e la risposta di Lanfranco Vaccari sulle abitudini
alimentari.
H
A una persona che riflette su
ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, è riduttivo replicare che
ciascuno cerca la felicità come
meglio crede. Qui non si sta
parlando di religione.
Mi è sembrato un inno all’antropocentrismo.
Tra l’altro il discorso è mal
posto: «Il vegetarianismo è un
portato dell’ideologia, ciò che
rende difficile una discussione». E la scelta di mangiar carne, quella non è ideologica?
Faccio notare che la società
moderna è concettualmente
predisposta all’alimentazione
onnivora, con pochi spazi per
chi decide diversamente.
Lo scopo è quello di mantenere un sistema, che sia sano
o malato, naturale o innaturale: mucche e oche che non vedono mai la luce del sole, imbottite di farmaci per resistere
allo stress da sovraffollamento, vitellini resi anemici per diventare “carne di prima scelta”, galletti a cui viene asporta-
galassia
ta la punta del becco, e
pazienza se la lingua ci rimane
in mezzo.
In questi allevamenti intensivi, gli immigrati lavorano in
nero sottopagati. Chi è il più
sfruttato: la mucca?, l’operaio
che provvede alla mungitura
meccanizzata?, il consumatore
che non sa quello che mangia?
Comodo dire di non mettere
troppe cose insieme: possiamo cercare di non pensarci,
ma sono collegate, eccome.
Ora si sta pensando di creare pecore e galline geneticamente modificate, perché non
ricordino più che cosa sono e
non abbiano bisogno di essere
sedate. Tutto è possibile. Ma è
giusto? Era questa la domanda
posta dalla lettrice, domanda
a cui Vaccari non ha risposto.
Ancora fino al secolo scorso si
faceva una cosa pensando di
trovare una soluzione a un
problema, oggi la si fa perché
è rapida e porta molti guadagni. E in questi frangenti pecore e uomini sono sullo stesso
piano.
Lo scopo, ripeto, è mantenere un sistema. I vegetariani
hanno calcolato quanta gente
povera si potrebbe sfamare se
i pascoli istituiti per le vacche
fabbricate in serie si convertissero all’alimentazione umana.
Paradossalmente, il bestiame consuma più di quello che
dà.
E ancora: «Le bestie non
sono antropomorfe e il loro
cervello non consente loro di
elaborare un pensiero». Questo, direttore, si potrebbe dire
anche di molte persone senza
che la loro umanità venga
meno. Vorrei sapere che cosa
le dà tanta sicurezza. Non è indispensabile essere antropomorfi per dimostrare intelligenza. Lei mette insieme plancton, insalata e avvoltoi e dà
per scontato che in natura non
esistano individui. Mi ricorda
Cartesio, convinto che gli animali sono stupidi perché non
parlano. In che modo si può
stabilire la verità di ciò, dato
tax
BRIDGE
SOLIDARIETÀ
RICCARDO GROZIO
UNA NOTTE FUNKY
PER AIUTARE CHI SOFFRE
l cuore spezzato di un madre che vede spegnersi, giorno
ISiamo
dopo giorno, il proprio figlio è all’origine di questa storia.
nel 1989 quando Antonio Lanza, campione nazionale di vela, si ammala gravemente di una rara malattia del
sangue. Mentre è ricoverato, la madre trova anche la forza
di guardarsi attorno e di occuparsi degli altri. Un giorno, in
particolare, osservando un giovane solo, senza genitori,
matura la convinzione di impegnarsi per chi soffre. Senza
farsi sopraffare dal dolore per la perdita del figlio, Anna
Trucco, riflettendo sulla difficile condizione dei ricoverati e
delle loro famiglie, decide di fare qualcosa di concreto per
aiutarli. Per colmare il vuoto creato dalla malattia: quello
della vita quotidiana e delle piccole cose. Per essere vicino
al malato nelle sue esigenze pratiche, per cercare di alleviare la sua solitudine, per aiutare i suoi cari a raggiungerlo,
per coprire le spese per i farmaci e fornirgli gli strumenti
per attenuare la sua angoscia, sia fisica che psichica. Nasce
così l’”Associazione Antonio Lanza”, con lo scopo di promuovere la solidarietà e l’assistenza alle persone colpite
da malattie ematologiche, con un particolare riguardo per
i giovani. Grazie all’aiuto di tanti amici di Antonio, l’Associazione avvia un servizio di assistenza presso il padiglione
di ematologia di San Martino, dove oggi è presente con i
suoi volontari tutte le mattine.
Già nei primi anni di vita la “Antonio Lanza” organizza numerose iniziative benefiche, come mostre floreali, trofei di vela,
corsi di antiquariato, concerti, che consentono, attraverso
la generosità dei soci, l’acquisto di apparecchiature necessarie per la cura dei pazienti.
Nel 1998, poi, l’associazione entra nel Guinness dei primati
per aver realizzato, nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale,
la composizione floreale più alta del mondo, finalizzata a
una raccolta fondi destinati alla costruzione del padiglione
6 di San Martino.
Due anni dopo, vengono avviati laboratori di Arteterapia con
lo scopo di intervenire sul disagio esistenziale e psicologico
dei malati e dei loro parenti. Tanto è il successo di tale
innovativa formula che poco dopo vengono attivati anche
corsi di musicoterapia.
Oggi la dinamica associazione conta quasi trecento soci,
fra cui numerosi volontari e uno zoccolo duro di una decina
persone più operative. Il motore è sempre lei, Anna Trucco,
che ha trasformato una dolorosissima vicenda personale
in una straordinaria avventura di altruismo e generosità. Coadiuvata da Cristina Parisi Costa e da Guido Boscariol, la
presidente continua incessantemente e sfornare, con fantasia e creatività, iniziative su iniziative. L’ultima, in ordine di
tempo, è una notte funky in Darsena che si terrà sabato
26 novembre, dalle ore 21,30 al Galata Museo del Mare.
L’evento benefico, ispirato ai ritmi travolgenti di James
Brown e Marvin Gaye, vedrà la partecipazione della band
“Bobby Soul e Les Gastones”, con elementi provenienti dai
più noti gruppi genovesi. L’incasso della serata sarà devoluto a metà fra l’”Associazione Antonio Lanza” e “Sos voce
amica”. I biglietti per la serata sono disponibili, fino a esaurimento posti, alla Galleria San Lorenzo di Palazzo Ducale,
al box office di Ricordi e all’Azzeccagarbugli di via Guerrazzi. Per rimanere sempre in tema musicale, ma cambiando
genere, l’associazione organizza l’8 dicembre, alle ore 16,
nella magica cornice di Santa Maria del Prato, un concerto
di Natale con il coro Monteverdi.
[email protected]
(comprese quelle rilevate dal
Deferrari Galliera) mentre non
riceve niente. Mi domando:
chi vuole questa fusione che
non porta alcun utile alla città?
Alessandro Repetto
Torino
LE VACCHE VOLANTI IN SALA
HANNO FERMATO GLI AMERICANI
Italia è finalmente campione del mondo di bridge: dopo
L’
20 anni di tentativi, il nostro sestetto si è definitivamente
affermato come il migliore al mondo, vincendo la Bermuda
Bowl in Portogallo questo mese.
Mi sembra opportuno ricordare nomi e provenienze dei nostri
campioni: da Roma arrivano Fulvio Fantoni, Claudio Nunes e
Lorenzo Lauria, e anche Alfredo Versace, torinese di nascita,
vive da anni nella capitale. Ligure di Sanremo è Giorgio Duboin, che si è affermato bridgisticamente a Torino nell’entourage della capitana Maria Teresa Lavazza; abbiamo poi Norberto
Bocchi, milanese di nascita, fatello della nota campionessa di
basket Mabel. L’Italia aveva perso dagli USA diverse volte la
finale, quasi sempre a causa di errori e cattive decisioni delle
ultime mani, quando la tensione giunge a livelli impensabili.
Negli ultimi turni della finale dei Mondiali capitano cose tanto
insensate che una volta un giornalista anglosassone ebbe a
commentare: “Probabilmente nella sala sta volando una vacca,
e i giocatori fanno errori perché si distraggono a guardarla”.
Così le vacche volanti avevano punito l’Italia in più di una occasione: a Montecarlo due anni fa quando Lauria chiamò la carta
sbagliata dal morto, o qualche anno fa a Stoccolma quando
il grande Giorgio Belladonna chiamò uno slam senza due assi
perché aveva sbagliato a contarli. Per fortuna quest’anno le
vacche hanno confuso i giocatori d’oltreoceano (nello schema).
OVEST
A4
K1064
K
K108632
J103
QJ7
A9832
74
SUD
9765
A932
EST
J10654
KQ82
85
Q7
AQJ95
SONO I TROPPI PARTITI
IL MALE DELLA DEMOCRAZIA
a nuova legge elettorale
Lsbocco.
porta a una strada senza
Perché ciò non avven-
Caro signor Stefano mi dispiace ma non so risponderle.
Credo di aver esaurito le risorse fisiche e intellettuali per
sopportare il peso di cotanti dubbi. Al solo pensarci, a questa roba, mi attacco alla boccetta del Lexotan.
che l’unico metro di giudizio
adoperato è quello umano?
Cristina Nari
Savona
CINTURE DI SICUREZZA
REGOLE UGUALI PER TUTTI
remetto che indosso semP
pre la cinture di sicurezza
e lo faccio per mia tutela e non
certo per paura della sottrazione dei punti della patente.
Però mi chiedo come mai, contrariamente a quanto esplicitamente indicato dall’articolo
172 del codice della strada, il
95 per cento degli occupanti di
mezzi con luci blu lampeggianti sul tetto, non indossa le
cinture di sicurezza. Polizia,
carabinieri, finanza, ambulanze, vigili del fuoco, polizia municipale e chi più ne ha più ne
metta. Non dovrebbero essere
loro i primi a dare il buon
esempio? Non dovrebbero seguire il codice alla lettera?
Certamente è improponibile
pensare che un agente di poli-
zia multi un carabiniere. Ma
perché io devo rischiare che
un vigile mi tolga cinque punti
dalla patente se poi magari è
lui stesso il primo a commettere l’infrazione?
Paolo Seemann
[email protected]
FUSIONE AMGA-AEM
GENOVA CI RIMETTE
eggo che la fusione tra
Amga e Aem Torino si farà
e che la nuova società avrà
sede a Torino con due direzioni, elettricità e teleriscaldamento a Torino, gas e acqua a
Genova.
L
Ora è noto, almeno qui a Torino, che l’Aem non gestisce
alcuna rete del gas o dell’acqua, mentre l’Amga ha una
seppur piccola centrale elettrica con relativa rete di teleriscaldamento.
Se analizziamo quindi la
nuova società ne segue che
Genova cede a Torino le sue
partecipazioni elettriche
SARA ARMELLA / FRANCESCA BALZANI
ga è necessario arrivare ad
avere in Parlamento due blocchi come accade in Inghilterra
e in Francia. Da decenni in Italia si dice che non c’è democrazia, che non c’è alternativa
a un sistema che va avanti dalla fine della guerra, sempre
uguale a se stesso. È sufficiente
porre lo sguardo alle lunghe liste dei partiti, liste che si allungheranno ancora, fino ad
arrivare a centinaia di simboli,
per chiedersi quale democrazia e quale dignità abbiamo
costruito se in cinquant’anni
non si è raggiunta la capacità
di difendere davvero i valori
conquistati con il contributo
del popolo e della Resistenza
partigiana, con i meriti degli
alleati angloamericani e del
Comitato di liberazione nazionale. Fino a quando i politici
non saranno in grado di dar
vita a due blocchi - moderatoconservatore da una parte, e
progressista-riformista dall’altra - ci troveremo sempre con
le stesse facce e diventeremo
un Paese da terzo mondo incapace di costruire una democrazia degna dei propri valori.
Luigi Gandolfo
Genova
C’È UN SOLO MODO
PER AVERE UNA TV LIBERA
enso che l’informazione tv
P
dovrebbe essere epurata
dal potere politico. Solo così ci
libereremo dagli “epuratori”.
Franco Fronzoli
Rapallo
OTHELLO
CORNER
GIOVANNI DELFINO
NORD
no. Esistono troppi problemi nel centro-sinistra, è inutile negarlo.
Per due anni Rutelli e Prodi sono stati ai ferri corti. Ora, forse, è
tornato il sereno tra il presidente della Margherita e il leader dell’Unione. Ma c’è tensione tra Fassino e Rutelli! Il “bello guaglione” è arrabbiato con il segretario Ds, per la candidatura proposta dai Ds, alla Regione Sicilia, di Rita Borsellino.
Poi, con fatica, si è risolto il problema: si faranno le primarie anche in Sicilia.
Ora mi chiedo: con le diversità tra Ds e Margherita (tenendo
conto anche delle altre anime della coalizione, come Bertinotti,
Mastella, Pecoraro Scanio e, forse, Pannella), riuscirà l’Unione e
il suo leader Prodi (se dovesse vincere le Politiche del 9 aprile
2006), a governare per cinque anni l’Italia con lo stesso Prodi
per l’intera legislatura?
Stefano Gresonti
Genova
Dich. EST, TUTTI in II
Il contratto è stato in entrambe le sale di 5 Fiori in NORD/
SUD, senza interferenza avversaria.
Gli americani lo hanno dichiarato da NORD; Lauria ha attaccato Fante di Quadri, Versace ha preso con l’Asso ed è tornato
Dama di Cuori: due cuori incassate dagli italiani e un down rapido.
Fantoni e Nunes ci sono invece arrivati da SUD, dopo che
SUD aveva mostrato Fiori e Picche. Il controgioco per Hamman
e Soloway sembrava ancora più semplice, ma le vacche volavano nella sala, così OVEST ha deciso di fare un attacco insolito
scegliendo il 7 di Cuori sotto Donna e Fante.
Fantoni non poteva immaginare che avrebbe fatto la mano
mettendo il 10, così giustamente ha chiamato il Re dal morto
per sventare un possibile attacco sotto Asso. EST ha preso il
Re con l’Asso, e... a questo punto un ritorno Cuori o Quadri
avrebbe subito battuto il contratto, e nonostante la confusione
creata dall’attacco non si vede un motivo tecnico per fare altrimenti.
La vacca volante ha provocato invece il ritorno Picche; Fantoni, ringraziando sentitamente, ha battuto atout, scartato il Quadri
dal morto sulla Donna di Picche e scritto 5 Fiori fatti e 12 importantissimi punti per l’Italia che ha finito poi per vincere di 18.
CHI PAGA L’ICI
IN CASO DI SEPARAZIONE
io marito e io ci siamo separati due anni fa e il TribuM
nale mi ha assegnato la casa coniugale per consentire ai nostri figli, a me affidati, di continuare ad abitarvi.
L’appartamento è di proprietà sia mia che di mio marito,
il quale da due anni si rifiuta di pagare il cinquanta per
cento dell’Ici, dicendo che l’imposta sarebbe integralmente a mio carico in quanto assegnataria della casa. Il mio
avvocato sostiene che l’Ici continua a essere dovuta per
metà da entrambi, ma ovviamente l’avvocato di mio marito afferma che devo essere io, e soltanto io, soltanto a
pagare l’imposta.
Posso sapere chi ha ragione?
Lettera firmata, Genova
La domanda della lettrice interessa molti perché la questione relativa al pagamento dell’Imposta comunale sugli
immobili in caso di separazione dei coniugi è, da anni,
assai dibattuta.
Da un lato, alcuni giudici hanno ritenuto che il provvedimento con cui il Tribunale assegna al coniuge separato
la casa coniugale dà vita a un vero e proprio diritto reale
di abitazione. Da questa particolare qualificazione giuridica discenderebbe l’obbligo di pagamento dell’Ici per l’assegnatario, poiché l’imposta, nel caso in cui sia costituito
un diritto di abitazione, è dovuta dal titolare di tale diritto
e non, come nella generalità dei casi, dal proprietario
dell’immobile. Secondo questo orientamento, pertanto,
se la moglie è proprietaria al 50 per cento dell’immobile,
ma ne è assegnataria per provvedimento del giudice,
sarebbe tenuta a pagare integralmente l’Ici a partire dal
giorno in cui viene omologata la sentenza di separazione.
Si tratta di un’interpretazione sostenuta da alcuni giudici
tributari e dall’Agenzia delle entrate (sia con la circolare
7 giugno 2000, n. 118/E che nella Guida fiscale per la
famiglia, entrambe in www.agenziaentrate.it).
Ma questa interpretazione è stata smentita da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, la prima sulla
questione (Cassazione, sezione prima, sentenza 19 settembre 2005, n. 18476). Si tratta di una pronuncia importante perché smentisce la tesi sostenuta dall’Agenzia delle entrate e da alcuni giudici di merito, secondo i quali
al coniuge assegnatario spetterebbe integralmente il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili.
Secondo la Corte di Cassazione, invece, il coniuge assegnatario non diventa titolare di alcun diritto reale di abitazione per effetto del provvedimento giudiziale di separazione. Ciò significa che il pagamento dell’Ici spetta sempre al proprietario dell’immobile, indipendentemente
dall’assegnazione a uno dei coniugi.
Nel caso della lettrice, pertanto, il principio recentemente
affermato dalla Corte di Cassazione comporta che l’Ici
sia dovuta da entrambi i coniugi, in quanto ciascuno di
essi è proprietario al 50 per cento dell’appartamento.
Qualora, invece, il marito soltanto sia proprietario della
casa coniugale assegnata alla moglie, l’Ici sarà dovuta
dal solo marito, senza che la moglie sia obbligata a partecipare al pagamento dell’imposta.
Tax corner, c/o Il Secolo XIX,
piazza Piccapietra 21, 16121 Genova
fax 010/5956060
e-mail: [email protected]
PAOLO FASCE
TREDICI GARE SU TREDICI
IL TRIONFO DI TAMENORI
29° campionato del mondo di Othello che si è disputato per
prima volta a Reykjavik, in Islanda, ha battuto tutti i record
Idi llapartecipazione,
anche grazie alla discesa in campo dell’altra
metà del cielo (www.worldothellochampionships.com). Il ministro
Stefania Prestigiacomo sarebbe orgoglioso del fatto che, a partire
da questa occasione, il World Othello Council of Federations, spinto dallo sponsor Anjar, ha voluto squadre nazionali di quattro persone, anziché le classiche tre, ma necessariamente una di queste
doveva essere donna. E le donne si sono ottimamente comportante, tanto è vero che la giapponese Hisako Hoshi, poi vincitrice
della finale per il titolo femminile, è giunta a un solo punto dalla
semifinale assoluta.
A vincere per la sesta volta il titolo mondiale (alla settima partecipazione) è stato uno dei due favoriti della vigilia, il giapponese Hideshi Tamenori, che ha vinto 13 gare su 13 nella qualificazione.
Tamenori ha tremato solo in semifinale, contro il conterraneo (da
anni residente in Francia) Takuji Kashiwabara che ha pareggiato
la prima partita, ha vinto la seconda e, obbligato alla terza gara
da un regolamento che impone comunque di giocarla, ha ceduto
con un margine appena superiore a quello maturato nella precedente. Il due volte campione in carica, lo statunitense Ben Seeley,
si è accontentata del quinto posto. È stato l’anno dell’oriente. Alla
semifinale assoluta sono acceduti anche Kwangwook Lee (coreano, vice Campione del Mondo alla prima partecipazione) e Tamaki
Miyaoka (giapponese). Alla finale femminile sono giunte due giapponesi, la terza e la quarta donna in classifica erano di Hong
Kong. Settima la nostra Elisabetta Vecchi dalla quale ci si aspettava qualcosa di più. Non stupirà, date queste premesse, la vittoria
del Giappone nella competizione a squadre, ma qualche soddisfazione per l’occidente arriva grazie alla Francia (seconda) mentre
Gran Bretagna e Usa, assieme a Hong Kong, siedono sul terzo
gradino del podio.
L’Italia è arrivata undicesima su 25. Gli occhi erano puntati su
Michele Borassi, neocampione italiano, non ancora maggiorenne,
ha cominciato a giocare seriamente solo due anni fa (lo scrivente
ebbe occasione di batterlo solo per una svista al suo secondo
torneo) e il suo entusiasmo e imprevedibilità ne facevano la “mina
vagante del torneo”. Le aspettative non sono andate deluse perché
8 punti conquistati su 13 partite, con l’ultima gara giocata contro
Hideshi Tamenori (e quindi, battendolo, nella posizione materiale
di avere chance di accesso alla semifinale), sono un risultato di
gran pregio. Vediamo ora la posizione maturata al settimo turno
contro l’olandese Robin Tomei. Michele (nero) muove e vince di
20 pedine. La sequenza corretta parte da h2 che impone all’avversario di muovere nell’unica mossa rimasta (la vedete?) e chiudere
lo spazio dispari di nord est. Poi sarà ancora nero ad entrare a
sud ovest (quale la mossa migliore?) per la vittoria finale.
[email protected]