NEV n. 6 del 11 febbraio 2009

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NEV n. 6 del 11 febbraio 2009
NEV ­ NOTIZIE EVANGELICHE protestantesimo ­ ecumenismo ­ religioni 11 febbraio 2009 settimanale ­ anno XXX ­ numero 6 * EDITORIALE: Testamento biologico: una legge da pensare al plurale, di Ermanno Genre * Bioetica/1. Dopo il caso Englaro gli evangelici intervengono sul testamento biologico * Bioetica/2. Testamento biologico: sì a un confronto laico e pluralista * La FCEI aderisce all'appello di “Libertà e Giustizia” in difesa della Costituzione * Pace. In Italia la IV Conferenza mondiale battista per la pace “Vivi in pace – Vivi in armonia” * Scuola e laicità. Allarme degli evangelici * Settimana della libertà. I protestanti italiani ricordano le "Lettere Patenti" del 1848 * Giovanni Calvino. Al via in Italia le celebrazioni per i 500 anni dalla nascita * Deficit di laicità. I volontari del Servizio civile nazionale dal papa * TELEGRAFO: Notizie in breve * APPUNTAMENTI EDITORIALE Testamento biologico: una legge da pensare al plurale di Ermanno Genre, professore di teologia pratica alla Facoltà valdese di teologia “Vieni, tu, dolce ora della morte…”. Sono le parole di un’aria di una cantata di Johann Sebastian Bach con cui salutiamo Eluana Englaro che ha finalmente potuto essere accompagnata alla morte dopo 17 anni di esistenza vegetativa. Succede, nella tragicità della vita, di invocare la morte senza più temerla, aspettarla nel nome della vita e della dignità della persona umana, nell’abbandono fiducioso con il Signore della vita, come suggerisce Bach. “Ci hanno impedito di salvarle la vita” ha affermato il Presidente del Consiglio che si è sentito come battuto sul traguardo quando pensava ormai di avere la vittoria a portata di mano. Vittoria di che cosa, di chi? Dimenticava che in questa materia nessuno è vincitore e che la morte può arrivare anche nel momento opportuno per farsi beffa dei “decreti di salvezza” di un governo che ha mostrato non solo mancanza di umanità e di rispetto per la famiglia Englaro, ma più che questo, ha osato violare i principi democratici di uno stato di diritto che la Costituzione (ancora) garantisce a tutti i cittadini. Una morte accompagnata che ha posto fine a 17 anni di vita vegetativa in cui Eluana, da giovane ragazza, è diventata donna adulta senza poter vivere quella vita adulta in modo cosciente, partecipativo, relazionale. Ciò che fa del vivere umano una vita autentica e che distingue un corpo biografico da un corpo biologico. Chi non fa questa distinzione inganna se stesso e il prossimo e propone delle crociate pro­vita prive di senso, osando insultare il padre Beppino che ha lottato fino all’ultimo per difendere il legame d’amore e di fiducia che lo legava alla figlia, quel legame famigliare che altre volte la cultura cattolica esalta fino all’esasperazione e che qui viene improvvisamente cancellato. Quando una chiesa che si proclama “esperta in umanità” pronuncia le parole che abbiamo sentito in questi mesi, è lecito dubitare della bontà di una tale esperienza. Ancora una volta si è voluto tirare in ballo la cultura della vita contro la cultura della morte, di qua i cattolici, di là i laici. Strumentalizzazione indegna, perché anche i cattolici sono divisi nelle loro letture e interpretazioni del vivere e del morire, così come lo sono i cittadini italiani nel loro insieme. Si pensa plurale,
2 signori del Vaticano. Riconoscere che i valori, le spiritualità, i modi di essere responsabili della propria vita (cristiana e non) sono diversi e questa diversità chiede rispetto, è ancora un obiettivo da conquistare, nella società politica come nella chiesa romana. Il fatto che alla strumentalizzazione del corpo di Eluana si siano prestati anche diversi esponenti dell’opposizione parlamentare dà l’idea dello sfascio attuale degli indirizzi della politica italiana. Che ne sarà ora della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento? Sarà una legge coercitiva per tutti i cittadini? Sarà possibile approvare un testo di legge senza doversi prima inchinare al volere di santa romana chiesa? Ciò che è preoccupante, per uno stato laico, è che in questa strumentalizzazione vi sia stato di mezzo, ancora, lo stato del Vaticano, che da un lato si è compiaciuto con Berlusconi lodando la sua iniziativa, mentre dall’altro lato il Segretario di stato Bertone dichiarava al telefono, in privato, la non­interferenza vaticana al Presidente della Repubblica. Quanta ipocrisia! Proprio oggi ricorre l’11 febbraio, data fatidica del Concordato tra stato e chiesa romana, vecchio ormai di 80 anni. In una Italia per molti versi provincia vaticana, la civiltà europea è ancora molto, molto lontana. (NEV­Notizie Evangeliche, 06/2009) Bioetica/1. Dopo il caso Englaro gli evangelici intervengono sul testamento biologico Domenico Maselli: “Il parlamento agisca laicamente” Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ La morte di Eluana segna l'inizio di un confronto politico sul testamento biologico su questo tema interviene oggi il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Domenico Maselli. “Come evangelici – ha affermato ­ nelle scorse settimane abbiamo cercato di affermare due principi: quello dell'amore e della compassione per un corpo sfinito che veniva tenuto in vita in omaggio ad un astratto principio biologico ed a una pratica di accanimento respinta da Eluana e dalla sua famiglia. Al tempo stesso abbiamo cercato di riaffermare i principi di laicità dello Stato e quindi la legittimità dell'operato della famiglia Englaro che ha agito sulla base della sentenza di un tribunale dello Stato. Purtroppo queste posizioni sono state intenzionalmente ignorate dalla stampa che ha ridotto il confronto a una disputa tra “cattolici” e “laici”. Oggi – prosegue Maselli ­ interveniamo per richiamare nuovamente i legislatori a quel principio costituzionale di laicità che impone loro di approvare una legge che sia il frutto di un libero confronto tra diverse sensibilità politiche, etiche e religiose e non la schematica trasposizione giuridica delle tesi cattoliche sulla vita e sulla morte. Per questo – conclude il presidente della FCEI ­ auspichiamo un confronto davvero pluralistico e non affrettato: su un tema così delicato dal Parlamento ci aspettiamo una norma ponderata e attenta alle diverse sensibilità che si esprimono nella società italiana”. Bioetica/2. Testamento biologico: sì a un confronto laico e pluralista La voce unanime degli evangelici Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ “L'Italia non è uno stato etico, non ha una religione ufficiale legittimata ad imporre valori e norme universali” – ribadisce Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese, in un editoriale pubblicato oggi sul quotidiano Liberazione. Per noi valdesi e metodisti “la vita è un dono e una grazia di Dio, che si vive nella relazione con il prossimo e con il Signore che ci ha creati. Ma la vita biologica – un cuore che pulsa in un corpo spento e mantenuto vitale solo con degli artifici – è un'altra cosa. Insomma da credenti – conclude la moderatora ­ sentiamo il pericolo di un'idolatria biologica che finisce per essere strettamente apparentata all'accanimento terapeutico”. Sul tema è intervenuto anche l'Unione italiana delle chiese cristiane avventistedel 7° giorno (UICCA) ribadendo “che la libertà del vangelo impone il rispetto della coscienza di uomini e donne che, credenti e non credenti, affrontano le tragedie della vita”, ricorda che tutte le confessioni religiose si devono astenere “dall'ingerirsi nelle decisioni prese dai diversi poteri di uno Stato laico come quello italiano e che in materia di coscienza e di fede nessuno può imporre con la coercizione convinzioni ispirate a qualsiasi credo”.
3 Guardando al futuro e quindi al dibattito sul testamento biologico, è intervenuto anche il Centro Studi di etica e bioetica collegato con l'Istituto di formazione evangelica e documentazione (IFED) di Padova che, in altre occasioni sui temi etici aveva espresso posizioni diverse da quelle delle denominazioni evangeliche raccolte nella Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI): in un comunicato l'IFED denuncia la “cieca biolatria cattolica che considera la vita un assoluto astratto” e l'“egolatria laica che piega tutto all'autodeterminazione degli individui. Solo un'etica in grado di collegare le norme morali alle situazioni particolari e alle legittime convinzioni personali – conclude – può trovare un punto di equilibrio virtuoso di fronte alle scelte gravose che le sfide di bioetica presentano. In questa prospettiva “invita il Parlamento a non intervenire in maniera emotiva, affrettata e segnata da agende politiche esterne”, ed auspica “una discussione aperta a tutte le componenti della società, compresa quella evangelica”. Società. La FCEI aderisce all'appello di “ Libertà e Giustizia” in difesa della Costituzione Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha aderito all'appello “Rompiamo il silenzio” a difesa della Carta Costituzionale lanciato dall’associazione “Libertà e Giustizia”. “A nome della FCEI aderisco volentieri all'appello con il quale si denuncia viva preoccupazione per la crisi democratica che attraversa il paese ­ ha affermato Maselli ­. Come minoranza religiosa, sentiamo di dover esercitare un ruolo di attenta vigilanza sul tema dei diritti umani, del pluralismo, della laicità dello Stato. E come minoranza nei mesi scorsi abbiamo ripetutamente espresso la nostra viva preoccupazione per alcune scelte politiche in materia di immigrazione, diritti della persona, tutela della libertà religiosa, riforme costituzionali. Per noi evangelici italiani ­ prosegue Maselli ­ la Costituzione ha significato la possibilità di esprimere liberamente la nostra fede all'interno di uno Stato laico e pluralista; ed ancora oggi la Costituzione esprime – per noi evangelici come per i cittadini italiani di ogni fede, etnia e orientamento culturale – un fondamentale patto di unità e coesione civile. Modificare la Costituzione sotto l'urgenza di valutazioni politiche contingenti – ha concluso Domenico Maselli ­ significa mettere in discussione questo patto ed esporre il paese a rischi assai gravi. Per queste ragioni, per riaffermare la centralità dei valori costituzionali, sosterremo con convinzione la vostra iniziativa del 18 febbraio”. Pace. In Italia la IV Conferenza mondiale battista per la pace “ Vivi in pace – Vivi in armonia” Gustavo Parajon (Nicaragua): la cultura della pace nasce dalla base della società Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ “Una Conferenza che parte dall'esperienza sul campo e vuole onorare le tante persone che si adoperano concretamente in tutto il mondo in progetti di risoluzione di conflitti e di riconciliazione postbellica. Ed anche un modo per portare all'attenzione dell'opinione pubblica conflitti di cui nessuno parla”. Così, la pastora Anna Maffei, presidente dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI), descrive la IV Conferenza mondiale battista per la pace dal titolo “Vivi in pace – Vivi in armonia” (Romani 12:18), attualmente in svolgimento presso il Centro Villa Mondo Migliore a Castel Gandolfo (Roma). Fino a sabato prossimo, circa 320 attivisti per la pace provenienti da 61 paesi del mondo, per la grande maggioranza battisti, ma anche appartenenti ad altre chiese protestanti, o associazioni cattoliche, condivideranno la loro testimonianza e le loro competenze di operatori di pace nei luoghi più caldi del mondo, dallo Zimbabwe al Ruanda, dalla Palestina allo Sri Lanka, dal Myanmar alla regione indiana dell’Orissa. Nella giornata di oggi, l’oratore principale è Gustavo Parajon, medico e pastore battista del Nicaragua, membro della Commissione per la riconciliazione che dai tempi della guerra civile continua la sua attività per la pacificazione del paese. “Il lavoro della nostra Commissione – ha spiegato Parajon che è anche vice presidente dell'Alleanza battista mondiale (ABM) – è capillare e spesso anonimo perché si rapporta con le persone realmente coinvolte nel conflitto. Il nostro compito è tutt’oggi quello di curare le ferite inferte da entrambe le parti e portare gruppi
4 precedentemente avvertiti come ostili nel pieno della vita democratica del paese. La cultura della pace infatti parte dalla base della società”. Parajon è anche relatore di un laboratorio sull’uso della Bibbia nel processo di pacificazione. Oltre alle sedute plenarie la Conferenza prevede 48 laboratori sui temi più disparati: dalla teologia della pace alla situazione in Palestina, dalla salvaguardia dell’ambiente all’educazione alla pace, dal lavoro con i malati di HIV/AIDS al dialogo interreligioso. Tra i tanti oratori, il professor Paul Fiddes, docente di teologia sistematica all'Università di Oxford, l’indiana Grace Shatsang presidente dell’Unione delle donne del Manipur, il pastore C. H. Ciromo della Convenzione battista dello Zimbabwe, che ha spiegato: “Nel mio paese la crisi politica, economica e umanitaria è arrivata ad un punto inimmaginabile. Tuttavia, non c'è affatto da augurarsi che il regime di Mugabe venga cambiato con la forza. La violenza non farebbe che aggravare i nostri problemi: guardate a quel che succede in Congo o in Iraq. Il problema è che in Africa manca la cultura del negoziato e che spesso si pensa di raggiungere i propri scopi solo con la forza”. L’oratore principale della giornata di domani sarà Norman Kember, membro del "Christian Peacemaker Team", rapito in Iraq il 30 novembre 2005 e rilasciato il 23 marzo 2006, insieme ad altri tre pacifisti di cui uno rimase ucciso dai rapitori. La Conferenza, che è patrocinata dalla Regione Lazio e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, avrà un momento di testimonianza pubblica venerdì 13 febbraio quando i partecipanti si riuniranno a Roma, in piazza S. Lorenzo in Lucina, davanti alla sede storica dell'UCEBI, portando dei cartelli che segnalano i conflitti in atto nel mondo. Scuola e laicità. Allarme degli evangelici VII Commissione della Camera: Opportuno introdurre l'insegnamento della religione cattolica a tutti Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ Lo scorso 22 gennaio la VII Commissione permanente della Camera dei Deputati (cultura, scienza, istruzione) ha approvato una risoluzione proposta dall'on. Fabio Garagnani (PdL) in tema di tradizione cristiana nelle politiche scolastiche, risoluzione successivamente condivisa dal Governo, e che ha destato non poca preoccupazione tra gli evangelici. Sul banco degli imputati sarebbero il "relativismo culturale" e il "nichilismo etico" che, "in nome di una presunta tolleranza e rispetto di tradizioni diverse dalle nostre”, non sosterrebbero “i presupposti della nostra civiltà". Per questi ed altri motivi, sempre secondo la risoluzione approvata, si auspica che la "legislazione scolastica, nell’affrontare il problema dell’integrazione dei cittadini comunitari ed extracomunitari, sappia difendere la tradizione culturale italiana, ed europea, quale si è manifestata nel corso dei secoli, e proporla agli studenti di ogni provenienza culturale". Garagnani nel suo testo non tralascia la citazione dell’insegnamento della religione cattolica, la quale risponderebbe a "un’esigenza religiosa importante ed essenziale, ma distinta da quella eminentemente culturale e laica, che sarebbe opportuno introdurre nella legislazione scolastica e proporre a tutti". "La risoluzione, anche se ha un valore puramente indicativo, non può non destare allarme in chi ha a cuore la laicità delle istituzioni in quanto comporta l'esplicito riconoscimento della preminenza culturale della visione cattolica nella società italiana", ha dichiarato oggi all'Agenzia stampa NEV Nicola Pantaleo, presidente dell'Associazione "31 Ottobre per una scuola laica e pluralista promossa dagli evangelici italiani". Pantaleo si è detto preoccupato in particolare per il terreno scelto da Garagnani nel conseguimento della sua operazione: la scuola pubblica. "La formazione delle giovani coscienze viene in tal modo spregiudicatamente manipolata e non ci si appaga più dell'insegnamento religioso cattolico per sancire l'influenza della chiesa sull'istruzione pubblica. Si teme ora che la Ministra Gelmini, sensibile alle sirene d'Oltretevere, come gran parte dei suoi predecessori, possa far leva su tale risoluzione per avviare o favorire una sistematica revisione di programmi e libri di testo in direzione dei principi affermati in quel testo" ha concluso, affermando che la "31 Ottobre" si proporrà di vigilare sul rispetto del principio di aconfessionalismo nella scuola italiana anche sotto questo profilo. Il prossimo appuntamento è a Roma il 17 febbraio alle 10.30 presso la CGIL, Corso d'Italia 25, per una conferenza su: "Quale laicità nella scuola pubblica?”, organizzato da FLC­CGIL, Tavola valdese, Associazione 31 Ottobre.
5 Settimana della libertà. I protestanti italiani ricordano le " Lettere Patenti" del 1848 Quest'anno tra i temi: laicità, discipline ecclesiastiche e Calvino Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ Il 17 febbraio è per antonomasia la data della festa dei protestanti italiani. Una festa civile piuttosto che religiosa perché ricorda la firma, nell'anno 1848, delle Lettere Patenti con cui il re Carlo Alberto estendeva i diritti civili ai suoi sudditi valdesi. La decisione fu accolta dalla popolazione valdese del Piemonte con grande entusiasmo e salutata con una festa attorno a dei grandi falò. La tradizione dei Falò della libertà continua ancora oggi e anche quest'anno se ne accenderanno moltissimi non solo nei luoghi storici della presenza valdese, ma anche in altre località della penisola dove esiste una presenza protestante. Dalla festa del “XVII Febbraio” è nata la “Settimana della libertà”, dedicata dai protestanti italiani alla riflessione sui temi che riguardano l'impegno nella società. Anche in questo caso sono numerose le iniziative organizzate dagli evangelici in tutta Italia sui temi della libertà di coscienza, della laicità, del pluralismo religioso. Tra le tante, (vedi appuntamenti), segnaliamo l'incontro che si terrà a Roma, il 17 febbraio prossimo, dal titolo “XVII Febbraio, un giorno per la libertà religiosa di tutti. Tolleranza, pluralismo e laicità”, a cui interverranno la moderatora della Tavola valdese Maria Bonafede, lo storico Giorgio Tourn, il giornalista e politologo Paolo Naso e il decano della Facoltà valdese di teologia Daniele Garrone. Altri incontri intrecceranno il tema della libertà con il cinquantenario della nascita del riformatore ginevrino Giovanni Calvino (1509­2009) (vedi notizia seguente). Anche il consueto volume dedicato alla "Settimana della libertà" prende spunto da questa ricorrenza: pubblicato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in collaborazione con l'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA) e con la Federazione delle chiese pentecostali (FCP), si intitola “Libertà e disciplina. Nel 500° anniversario di Giovanni Calvino”, ed è curato da Gianni Long, giurista e già presidente della FCEI. “La scelta di questo tema si è imposta per la sua attualità – ha spiegato Long ­. In sede organizzativa abbiamo infatti constatato che quasi tutte le nostre chiese stanno ripensando le proprie regole di disciplina, sia per quanto attiene al rapporto tra la Chiesa e le singole persone, sia per la materia dei rapporti tra comunità locali e organizzazione nazionale. La coincidenza con il centenario di Calvino ci è poi sembrata significativa per l'importanza data dal riformatore ai temi trattati”. Sono autori dei diversi saggi del libro: Daniele Garrone, Giovanni Leonardi, Emanuele Fiume, Letizia Tomassone, Gabriella Attilio, Domenico Tomasetto, Tiziano Rimoldi e Franco Becchino. “Uno degli scopi della pubblicazione della Settimana della Libertà – ha concluso Long ­ è far conoscere tra di loro le chiese che la promuovono: credo che quest'anno questo obiettivo sia stato raggiunto attraverso la descrizione di aspetti essenziali della vita delle diverse chiese”. Giovanni Calvino. Al via in Italia le celebrazioni per i 500 anni dalla nascita In numerose comunità locali parte la mostra itinerante realizzata dal Centro culturale valdese Roma (NEV),11 febbraio 2009 ­ Partono anche in Italia le iniziative legate all'anno internazionale di Calvino 2009. In tutto il mondo e per un anno il riformatore ginevrino Giovanni Calvino, nato il 10 luglio 1509 a Noyon in Francia, sarà ricordato con numerosi eventi e manifestazioni. In Italia sono circa 30mila le persone che si riconoscono nell'eredità del pensiero e della predicazione del riformatore. Nel mondo i credenti che fanno capo all'Alleanza riformata mondiale (ARM) sono 80 milioni in 107 paesi. In Italia è la Tavola valdese, attraverso il suo Comitato organizzatore "Calvino 2009", a promuovere e coordinare le attività per il 500° anniversario di Calvino. Si comincia domani al Centro culturale valdese di Torre Pellice (TO), nel cuore delle "Valli Valdesi", dove verrà presentato l'opuscolo della Società di studi valdesi "Calvino, i valdesi e l'Italia" di Albert De Lange. Sempre qui si è già aperta la mostra itinerante "Una finestra su … Giovanni Calvino (1505­1564). Un progetto di società", in cui si parla di Calvino umanista, polemista, teologo, predicatore, e biblista, ma anche del progetto­Ginevra, dei processi, dei "calvinismi" e dei luoghi comuni, del rapporto tra Calvino e l'Italia.
6 Da Pinerolo a Trieste, da Milano a Roma, passando per Firenze, sono numerose le comunità valdesi che, in concomitanza con le celebrazioni per il XVII Febbraio (vedi notizia precedente), inaugurano la stessa mostra con concerti e conferenze nei propri locali. Da segnalare la conferenza di Lothar Vogel, docente di storia presso la Facoltà valdese di teologia di Roma, su "Calvino e la libertà. Riflessioni sulla modernità del Riformatore di Ginevra" che si terrà domenica 15 febbraio a Pinerolo; oppure quella di Trieste su "Calvino: quale eredità?" con gli interventi di Sergio Ronchi e Michel Charbonnier. Nelle prossime settimane le iniziative per celebrare i 500 anni della nascita del grande riformatore proseguiranno con convegni internazionali a Milano (14 marzo), Firenze (14­16 marzo) e Roma (26­28 marzo). Nell’arco dell’anno sono previsti altri simposi internazionali di studio, mentre molte iniziative si svolgono a livello locale. Appuntamento televisivo importante sarà il culto internazionale trasmesso in eurovisione dalla cattedrale di San Pietro di Ginevra la prossima domenica di Pentecoste. A livello mondiale le iniziative sono promosse dal'ARM (di cui la Chiesa valdese è membro), dalla Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES), e la Chiesa riformata di Ginevra. Una panoramica completa degli eventi in tutto il mondo è consultabile sul sito internet dedicato al giubileo (www.calvin09.org). Deficit di laicità. I volontari del Servizio civile nazionale dal papa I protestanti italiani contestano l'iniziativa della Presidenza del Consiglio Roma (NEV), 11 febbraio 2009 ­ Suscita preoccupazione e stupore in ambiti evangelici il recente invito della Presidenza del Consiglio ad enti e volontari del Servizio civile nazionale (SCN) a partecipare il prossimo 28 marzo all'udienza pontificia alla Città del Vaticano. Nell'avviso inviato dalla Presidenza del Consiglio agli enti e alle associazioni titolari di progetti per il SCN si legge: "L'udienza, che rientra nelle attività messe in campo dall'Ufficio quale festa annuale in occasione dell'ottavo della legge istitutiva del SCN, è aperta ai volontari, ai rappresentanti degli Enti, ai responsabili dei progetti e a tutti coloro che seguono i giovani nell'esperienza di Servizio Civile che, attraverso la propria partecipazione all'Udienza, testimonieranno il significato ed il valore della impegnativa scelta fatta. (…) A tutti i volontari che parteciperanno all'Udienza, è riconosciuta quale formazione generale la durata della manifestazione" (http://www.serviziocivile.it:80/News/SchedaNews.aspx?idNews=206483&Section=31&smartCom mand=show ). Marco Armand Hugon, presidente della Commissione sinodale per la diaconia (CSD), ente titolare di progetti per il SCN, che gestisce per l'Unione delle chiese metodiste e valdesi le opere deputate all'assistenza di persone bisognose e all'accoglienza, ha dichiarato quanto segue: "La Commissione sinodale per la diaconia apprende con stupore dell’iniziativa della Presidenza del Consiglio che 'invita' enti e volontari del Servizio Civile Nazionale a partecipare ad un’udienza di papa Benedetto XVI, inserendo tale momento fra la formazione generale riconosciuta nelle ore di Servizio civile nazionale e finanziata con denaro pubblico. Premessa l’assoluta libertà della Santa Sede di invitare chi vuole e la libertà di ognuno di accettare o meno l’invito, riteniamo che il Servizio Civile sia una forma di cittadinanza attiva promossa attraverso una legge nazionale e finanziata dallo Stato che deve quindi promuovere i valori dell’eguaglianza e della laicità. L’iniziativa in questione ci pare invece marcare una disuguaglianza e ancora una volta la mancanza di un corretto riconoscimento dei relativi ambiti di azione della religione e dello Stato. Questa è una posizione che sosteniamo non solo come cittadini ma anche e soprattutto come valdesi, credenti, appartenenti a una chiesa cristiana evangelica radicata in Italia da otto secoli". Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha così commentato l'iniziativa della Presidenza del Consiglio: "Non meraviglia più ormai ­ anche se preoccupa ­ la disinvoltura con cui gli organi di governo, e in generale della pubblica amministrazione, dimenticano che l'Italia è uno stato laico. Infatti, l'invito da parte della presidenza del Consiglio ai volontari del SCN di partecipare a un'udienza pontificia, non ha nessuna giustificazione teorica, né pratica, soprattutto se si considera questa partecipazione come inserita formalmente nella preparazione dei singoli volontari. Questo crea una inevitabile
7 discriminazione che non è giustificata neanche dal Concordato con la chiesa cattolica. Spero che si tratti di un'autentica disattenzione della Presidenza del Consiglio e non di un atto premeditato". TELEGRAFO (NEV) – L'Associazione “31 Ottobre, per una scuola laica e pluralista” ha prodotto un volantino per informare genitori e studenti sulla possibilità di avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) a scuola. Si legge nella prima pagina del pieghevole: “E' bene ricordare che l’IRC è un insegnamento confessionale, in quanto gli insegnanti sono selezionati dai vescovi cattolici, con titoli di studio conseguiti presso istituti riconosciuti dalla Santa Sede e con programmi elaborati dalla Conferenza episcopale italiana (CEI). Per questo, pensiamo sia utile che genitori e alunni abbiano le informazione essenziali per una scelta consapevole che va fatta entro il prossimo 28 febbraio, visto che avvalersi o no dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) è una scelta da ponderare attentamente e in coerenza con il progetto educativo che la famiglia ha scelto nei confronti della formazione religiosa”. Nelle pagine seguenti vengono fornite informazioni sull'IRC, sulle materie alternative, su comportamenti illegittimi riscontrati nelle scuole; infine vengono allegati i moduli ministeriali per la scelta di avvalersi o meno e per la scelta dell'ora alternativa. Il volantino è scaricabile all'indirizzo web: www.chiesavaldese.org/pages/archivi/testi/31ottobre.pdf (NEV/KEK) ­ Con una liturgia ortodossa svoltasi l'8 febbraio nella cattedrale di Tirana (Albania), si è aperto il meeting annuale del Presidium della Conferenza delle chiese europee (KEK), organo esecutivo del più ampio Comitato Centrale. La cerimonia è stata presieduta da sua Beatitudine Anastasios, arcivescovo di Tirana e di tutta l'Albania, nonché vice­presidente della KEK. I lavori vertono soprattutto sulla prossima Assemblea generale della KEK, prevista a Lione in Francia dal 15 al 21 luglio e durante la quale si celebreranno i 50 anni dalla fondazione dell'organismo ecumenico. Sul tappeto anche la partecipazione alla KEK delle due chiese ortodosse in Estonia, una dipendente dal Patriarcato di Mosca, l'altra da quello Ecumenico di Costantinopoli. Per questioni di giurisdizione territoriale ad ottobre 2008 la chiesa ortodossa russa aveva sospeso la sua adesione alla KEK. Il meeting si concluderà nella giornata di oggi. (NEV) ­ "Un anniversario pesante, che segnala il consolidamento di un cristianesimo funzionale più che ufficiale, protetto da innumerevoli status ecclesiastici e da privilegi legali": in occasione degli 80 anni dei Patti Lateranensi, l'Alleanza evangelica italiana (AEI), in una dichiarazione diffusa oggi, 11 febbraio, ha commentato così la ricorrenza, lanciando un rinnovato appello perchè vengano "definitivamente abrogati i residui di legislazione fascista sui 'culti ammessi' che discriminano le minoranze religiose". Per l'AEI "l’asimmetria legale e in parte costituzionale a favore di una confessione religiosa ha favorito nel tempo la formazione di una identità religiosa che ­ pur se numericamente maggioritaria ­ si è rivelata spesso corrosiva delle libertà e dei diritti delle minoranze, oltre ad essere ostativa nei confronti di una manifestazione reale della pluralità religiosa, sociale e culturale". L’AEI invita pertanto le forze politiche e le istituzioni democratiche e civili ad impegnarsi per una profonda revisione della legislazione vigente nell’ambito delle libertà di culto e sollecita la partecipazione massiccia al raduno per la libertà religiosa indetto per il 20 giugno 2009 a Roma, per difendere e promuovere la libertà religiosa. (NEV) ­ E' giunto all'XI edizione il progetto “Semi di pace” promosso dalla rivista “Confronti” per dare voce a esponenti della società civile israeliana e palestinese impegnati nel settore della formazione dei giovani, nell’educazione alla pace e al dialogo interreligioso. Il primo incontro è previsto per oggi a Roma, presso la libreria Bibli, dove porteranno la loro testimonianza la scrittrice israeliana Lizzie Doron, e lo scrittore palestinese Nafez Rifaie; il cameraman israeliano Hillel Nave, e il producer palestinese Nidal Abudiab; i giovani Ramz Jammal e Itai Garfunkel, già in Italia con i, progetto “Fiori di pace”. Dopo l'incontro romano la delegazione israeliana e palestinese si dividerà in tre gruppi che incontreranno scuole, rappresentanti delle istituzioni, associazioni laiche e comunità religiose in Italia – Brescia, Trento, Cles, Piombino, Firenze, Brescia, Verona ­ e in Svizzera. Per informazioni: Confronti, ufficio programmi, 06 4820503; [email protected]
8 (NEV/ENI) – L'Alleanza cristiana dello Zimbabwe (ZCA) ha salutato con cauto ottimismo l'accordo negoziato dalle nazioni della Comunità di sviluppo dell'Africa del Sud (SADC) che ha aperto la via alla formazione di un governo di unità nazionale nel martoriato stato africano. “Sappiamo che l'accordo non è propriamente una vittoria perché è un compromesso che non riconosce la volontà popolare democraticamente espressa nelle elezioni del marzo 2008 – si legge in un comunicato della ZCA ­. Tuttavia, è nostra sincera speranza che questo accordo transitorio possa portare a una vera democrazia e conseguentemente dare al nostro paese giustizia, riconciliazione, pace e prosperità”. Per superare lo scetticismo che regna tra la popolazione, la ZCA si aspetta dal nuovo governo alcuni gesti concreti, primo fra tutti il ritorno allo Stato di diritto e la liberazione di tutti i prigionieri politici. Al governo la ZCA chiede anche la non interferenza nel lavoro umanitario delle ONG, la depoliticizzazione dei servizi dello Stato, la costituzione di una Commissione di riconciliazione nazionale nella quale le chiese siano coinvolte, e lavori di riforma costituzionale aperti alle proposte della società civile. L'Alleanza cristiana dello Zimbabwe rappresenta le chiese anglicane, cattolica, protestanti e pentecostali del paese. (NEV/ENI) – La comunità cristiana Dalit della regione indiana dell'Orissa corre il rischio di vivere in una condizione di apartheid. E' quanto ha denunciato il Consiglio cristiano dell'India in un comunicato sulla difficile situazione dei rifugiati che stanno tentando di ritornare ai propri villaggi dopo averli abbandonati a causa dell'ondata di violenza anticristiana esplosa lo scorso mese di agosto. Il rientro, per quanto accompagnato dalle autorità, si sta rivelando difficile se non impossibile per molti di loro, minacciati e nuovamente cacciati dagli estremisti indù. Varie testimonianze raccontano di intimidazioni che vanno dal rifiuto di condividere con i profughi rientrati l'acqua dei pozzi comuni all'esplicita minaccia di morte, tutte azioni che rendono difficile se non impossibile il reinsediamento dei cristiani sfollati. Questo ha fatto dire a Sajan K. George, presidente del Consiglio cristiano dell'India, che si è passati “dall'umiliazione al peggiore tipo di pulizia etnica mai sperimentato nell'India occidentale”. Le violenze anticristiane, scoppiate dopo l'assassinio del leader indù Laxamananda Saraswati ad opera di militanti maoisti, hanno provocato oltre 70 morti, 6000 abitazioni distrutte e 100mila profughi. (NEV) ­ L'editrice Claudiana ripubblica “Il primato di Pietro. Dal De Ecclesia” (pagg. 104, euro 8), testo scritto dal teologo ceco Jan Hus (1369­1415) durante il suo esilio da Praga e pochi anni prima della sua morte sul rogo. Una riflessione, quella di Hus, che a seicento anni di distanza appare sostanzialmente contemporanea e critica sull'origine, la natura e il fine della chiesa nonché sulle sue strutture e i modi della sua presenza nella società. Un pensiero che fu alla base della condanna al rogo di Hus e diede inizio alla prima rivoluzione moderna. Oltre alla critica della mondanità del clero, al rifiuto della gerarchia ecclesiastica e del primato papale, il riformatore boemo vi delinea l'ideale di una chiesa governata dall'evangelo, con Cristo come suo unico capo. Il testo è preceduto da una introduzione di Luigi Santini. Claudiana, via S. Pio V 15, 10125 Torino; www.claudiana.it (NEV) – E' uscito il numero 4/2008 di “Protestantesimo”, rivista trimestrale della Facoltà valdese di teologia, diretta da Fulvio Ferrario. In sommario, un ricordo del professor Bruno Corsani scritto dal decano della Facoltà valdese, Daniele Garrone; gli articoli di Eric Noffke “Il libro degli Atti tra sinagoga e impero”, Corinna Landi “Le chiese evangeliche a Roma (1870­1914) sotto il profilo storico­urbanistico”, M. Cristina Laurenzi “Riflessione come forma del pensiero biblico”, Fulvio Ferrario “Credo la chiesa cattolica. Una prospettiva protestante”; il testo del documento del gruppo teologico del SAE “Eucaristia e accoglienza reciproca”. Completano il numero la rubrica delle recensioni e l'indice 2008. Protestantesimo, via Pietro Cossa 42, 00193 Roma. APPUNTAMENTI
9 TORINO – Giovedì 12, per il corso di formazione “I valdesi nel XVIII secolo”, incontro con Massimo Rubboli su “Il Risveglio in Europa: e alle Valli valdesi”. Alle 16 e alle 20.45 presso la Casa valdese, Corso Vittorio Emanuele II 23. MILANO – Giovedì 12, secondo incontro del corso interconfessionale di preparazione al matrimonio organizzato dal Consiglio delle chiese cristiane del capoluogo lombardo. Alle 20 presso la chiesa cristiana protestante, via Marco de' Marchi 9. GENOVA – Giovedì 12, per il ciclo “Gerusalemme, là tutti sono nati (Salmo 87)”, organizzato dal SAE, conferenza di Luigi Sandri dal titolo “Gerusalemme, una lunga storia”. Alle 17 presso la sala della Società ligure di storia patria, Palazzo Ducale, piazza De Ferrari. TORRE PELLICE (Torino) – Giovedì 12, Daniele Tron presenta l'opuscolo del XVII Febbraio “Calvino, i valdesi e l'Italia” di Albert de Lange, edito dalla Società di studi valdesi. Alle 21 presso il Centro culturale valdese, via Beckwith 3. ROMA – Venerdì 13, per l'iniziativa “Leggiamo la Bibbia tutti insieme”, Franco Giacobini e Angela Goodwin proseguono la lettura del libro degli Atti degli Apostoli. Alle 19.30 presso la cripta della chiesa di S. Lucia del Gonfalone, via dei Banchi Vecchi 12. CHIVASSO (Torino) – Venerdì 13, la chiesa valdese e Lezioni di politica invitano all'incontro “Cristianesimo e politica: cattolici e valdesi a confronto”. Ne parlano Raniero La Valle e Paolo Ricca. Alle 20.45 presso la sala consiliare, piazza Dalla Chiesa. GENOVA – Sabato 14, seconda giornata del seminario di formazione per visitatori locali condotto da Sergio Manna. A partire dalle 9.30 presso la chiesa valdese, via Assarotti 21. Per iscrizioni 010.887238. TRIESTE – Sabato 14, in occasione del XVII Febbraio, la chiesa evangelica elvetica e valdese invita all'inaugurazione della mostra dedicata a Giovanni Calvino, il riformatore di Ginevra di cui ricorrono quest'anno i 500 anni dalla nascita. La mostra sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì (9.30­12.30, 15­18) fino al 28 febbraio. Alle 17 presso la Basilica di S. Silvestro; seguirà alle 18 un concerto d'organo del maestro Giuseppe Zudini. PETTINENGO (Biella) – Sabato 14, per gli incontri della Cattedra dei pacifici, la chiesa valdese e l'associazione Pace futuro organizzano l'incontro con Guido Dotti, Maurizio Abbà e Paolo Ricca che presenteranno le figure di Thomas Merton, Martin Luther King e Dietrich Bonhoeffer. Alle 17 presso Villa Piazzo, via Maggia 2. ORSARA (Foggia) – Sabato 14, in occasione del XVII Febbraio, conferenza di Gianni Long “La libertà religiosa dall'emancipazione dei valdesi ad oggi”. Alle 19 presso la sala consiliare, via Alfieri. VERONA – Sabato 14, per il Cinquecentenario della nascita di Giovanni Calvino, conferenza di Giorgio Tourn su “La predestinazione in Calvino”. Alle 20.45 presso la chiesa valdese, via Duomo angolo via Pigna. TRIESTE – Domenica 15, in occasione del XVII Febbraio, la chiesa evangelica elvetica e valdese invita alla presentazione della pubblicazione “Prima di S. Silvestro” a cura di Franca Maselli Scotti; segue l'incontro “Giovanni Calvino (1509­2009) ieri e oggi“ con le conferenze di Sergio Ronchi “Calvino e il culto delle reliquie“ e di Michel Charbonnier “Calvino oltre i luoghi comuni: quale eredità?“. A partire dalle 16 presso la Basilica di S. Silvestro. PINEROLO (Torino) – Domenica 15, conferenza di Lothar Vogel sul tema “Calvino e la libertà. Riflessioni sulla modernità del riformatore di Ginevra”. Alle 17, chiesa valdese, via dei Mille 1.
10 TORINO – Domenica 15, secondo incontro del ciclo “I popoli della Bibbia”, sul tema “Gli egizi”. Ne parla Davide Valente. Alle 17 presso l'Assemblea dei Fratelli, via Polonghera 42 angolo via Virle. NAPOLI – Lunedì 16, l'Associazione battista della Campania, l'associazione Oltre il chiostro, il Movimento femminile battista e il Fondo Dante Cocca organizzano l'incontro “Donne, violenza e pace”. Intervengono Deborah D'Auria, Marinetta Cannito Hjort, Stefania Cantatore e Grace Shatsang; modera Clotilde Punzo. Alle 18 presso il complesso monumentale S. Maria la Nova. PONTECAGNANO (Salerno) – Lunedì 16, tavola rotonda con Angelo Colacrai ed Eric Noffke su “Paolo, apostolo delle genti”. Alle 19 presso il Seminario arcivescovile, località Faiano. ROMA – Martedì 17, conferenza sul tema “Quale laicità nella scuola pubblica?”. Incontro organizzato da: FLC­CGIL, Tavola valdese, Associazione 31 Ottobre. Intervengono Mimmo Pantaleo, Adriano Bertolini, Leonardo Palmisano, Silvana Ronco. Alle 10.30 presso la CGIL, corso d'Italia 25. ROMA – Martedì 17 in occasione del XVII Febbraio, la Tavola valdese e la Facoltà valdese di teologia invitano all'incontro “XVII Febbraio, un giorno per la libertà religiosa di tutti. Tolleranza, pluralismo e laicità”. Intervengono Maria Bonafede, Giorgio Tourn, Paolo Naso e Daniele Garrone; modera Franca Long. Alle 16.30 presso l'aula magna della Facoltà valdese, via Pietro Cossa 40. CAMPOBASSO – Martedì 17, il Centro culturale protestante invita all'incontro “XVII Febbraio, una giornata di libertà”. Interviene Luca Baratto. Alle 18.30 presso la chiesa valdese, traversa via Cavour 40. TORRE PELLICE (Torino) – Martedì 17, in occasione del Cinquecentenario della nascita di Giovanni Calvino, incontro dal titolo “Calvino visto, raccontato e narrato”, la figura del riformatore di Ginevra attraverso canti, testi e immagini. Intervengono Marcello Salvaggio e Claudio Pasquet. Alle 21 presso il tempio valdese, via Beckwith 4. TARANTO – Mercoledì 18, per il corso di formazione alla cittadinanza responsabile, organizzato dalla arcidiocesi e dalla chiesa valdese, Patrizia Gentilini interviene sul tema “Patto, democrazia, partecipazione: la scienza al servizio dell'uomo”. Alle 17 presso il Palazzo della cultura, piazzale Bestat. MILANO – Mercoledì 18, per gli incontri ecumenici sul vangelo “I racconti di misericordia nel vangelo di Luca”, organizzati dal Centro culturale protestante e dal Centro culturale S. Fedele, Cristina Comencini e Silvano Petrosino parlano su “Il fariseo e la peccatrice perdonata”. Alle 18.30 in via Hoepli 3a. TELEVISIONE – Lunedì 16, su RAIDUE alle 9.30, la rubrica “Protestantesimo” manda in onda la replica della puntata con il servizio “Il mio angolo di Ghana. Le chiese evangeliche africane in Italia”. Le trasmissioni sono disponibili anche sul sito della RAI, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv041.php RADIO – Ogni domenica mattina, alle 7.30 su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una predicazione (15 febbraio, pastore Valdo Benecchi), notizie dal mondo evangelico, appuntamenti e commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi al sito di RAI Radiouno, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv031.php LE NOTIZIE NEV POSSONO ESSERE UTILIZZATE LIBERAMENTE, CITANDO LA FONTE ______________________________________________________________________________
11 NEV ­ Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia ­ via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e­mail: [email protected], sito web: http://www.fcei.it ­ registrazione del Tribunale di Roma n. 13908 del 10/5/1971 ­ settimanale ­ stampato in proprio ­ redazione: Luca Baratto, Gaëlle Courtens, Paolo Naso, Valerio Papini (direttore responsabile), Anna Pensa, Eva Valvo ­ abbonamenti 2009: edizione settimanale e­mail euro 20; supplemento mensile su carta con rassegna stampa euro 30, edizione settimanale e­mail + supplemento mensile su carta euro 35 ­ versamenti sul c.c.p. n. 82441007 intestato a: NEV­Notizie Evangeliche, via Firenze 38, 00184 Roma, IBAN: IT78Z 0760 1032 00000082441007.