Bando Horizon 2020 PON per le agevolazioni ai progetti di ricerca e

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Bando Horizon 2020 PON per le agevolazioni ai progetti di ricerca e
01.2016
Oggetto: Bando Horizon 2020 PON per le
agevolazioni ai progetti di ricerca e
sviluppo (anche per le PMI): domande
telematiche dal 17 ottobre 2016 sul sito
web del Soggetto gestore
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
del 25 luglio 2016, con decreto del Mistero
dello Sviluppo Economico del 1° giugno
2016, il Bando Horizon 2020 PON, che
concede interessanti agevolazioni ai
progetti di ricerca e sviluppo, allo scopo di
valorizzare l’innovazione attraverso la
sperimentazione e l’adozione di soluzioni
innovative.
Il decreto disciplina l’intervento del
Programma operativo nazionale Imprese e
competitività 2014-2020 FESR in favore di
progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti
tecnologici identificati dal Programma
quadro di ricerca e innovazione Orizzonte
2020.
Il recente decreto direttoriale del Ministero
dello Sviluppo Economico del 4 agosto 2016
ha stabilito il termine di apertura del Bando
al 17 ottobre 2016: a partire da questa data,
le domande di agevolazione dovranno
essere presentate esclusivamente in via
telematica, secondo le modalità stabilite dal
Bando. Le domande di agevolazione
accedono alla fase istruttoria nell’ordine
cronologico giornaliero di presentazione. La
chiusura dello sportello telematico sarà
disposta con successivo provvedimento del
Ministero.
1. Le Regioni italiane interessate
Le agevolazioni riguardano i progetti di
ricerca e sviluppo e, in particolare, le attività
di “ricerca industriale” e di “sviluppo
sperimentale”, come definite dal decreto,
realizzate nelle “Regioni meno sviluppate”
(Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e
Sicilia), con un budget di 150 milioni di euro,
e nelle “Regioni in transizione” (Abruzzo,
Molise e Sardegna), con un budget di 30
milioni di euro. Nell’ambito dei predetti
budget, il 60% è
-1-
destinato alle piccole e medie imprese (PMI,
come
definite
dall’allegato
1
al
“Regolamento GBER” - Regolamento UE n.
651/2014) ed alle reti di imprese.
2. II soggetti beneficiari delle agevolazioni
Possono beneficiare delle agevolazioni in
commento i seguenti soggetti:
1. imprese industriali di produzione di beni
e servizi, comprese le imprese artigiane
di produzione di beni di cui alla legge 8
agosto 1985 n. 443;
2. imprese di trasporto;
3. imprese agro-industriali che svolgono
prevalentemente attività industriale;
4. imprese che esercitano le attività
ausiliarie di cui al n. 5 dell’art. 2195 del
c.c. a favore delle imprese sub
precedenti numeri 1 e 2;
5. centri di ricerca con personalità
giuridica.
Si evidenzia che sono ammessi alle
agevolazioni anche i “liberi professionisti”
(a prescindere dalla forma giuridica
rivestita), gli “Organismi di ricerca” e gli
“spin-off” (società di capitali con capitale
detenuto per almeno il 30% da un
Organismo di ricerca e che alla data di
presentazione
della
domanda
di
agevolazioni non dispongono di almeno due
bilanci approvati), limitatamente ai progetti
proposti congiuntamente coi i soggetti di
cui sopra (precedenti numeri da 1 a 5), con
un massimo tre soggetti co-proponenti. In
caso di presentazione congiunta del
progetto, si deve utilizzare il contratto di
rete o altre forme contrattuali di
collaborazione, con le modalità di cui al
decreto ministeriale.
3. Ambito dei progetti e principali requisiti
per l’accesso alle agevolazioni
Tra i diversi requisiti fissati dal decreto, si
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segnalano i seguenti:
- i progetti di ricerca e sviluppo devono
prevedere la realizzazione di attività
di “ricerca industriale” e “sviluppo
sperimentale”, come definite dal
decreto, finalizzate ad acquisire
nuove conoscenze o applicare
innovativamente quelle disponibili
per la realizzazione di nuovi prodotti,
processi o servizi o al notevole
miglioramento di prodotti, processi o
servizi esistenti, tramite lo sviluppo
delle tecnologie, riconducibili alle
aree tematiche individuate dalla
“Strategia
nazionale
di
specializzazione
intelligente”,
riportate in allegato al decreto in
commento. In particolare, si tratta
delle seguenti tecnologie: tecnologie
dell’informazione
e
della
comunicazione,
nanotecnologie,
materiali avanzati, biotecnologie,
fabbricazioni
e
trasformazione
avanzate, tecnologie spaziali e
tecnologie volte a realizzare gli
obiettivi indicati nel predetto
allegato, al punto 7 (salute e
benessere,
sicurezza/qualità
alimentare, bioindustrie sostenibili e
competitive, transizione ad un
sistema
energetico
affidabile,
sostenibile e competitivo, trasporti
intelligenti, ecologici e integrati,
transizione verso un’economia verde
grazie
alla
innovazione
ecocompatibile;
- i progetti devono essere realizzati da
una o più unità locali delle aziende e
dei soggetti ammessi localizzate nelle
regioni sopra indicate. I progetti
presentati in forma congiunta
possono essere realizzati,
per una quota non superiore al 35% del
totale dei costi ammissibili, anche in regioni
italiane diverse da quelle indicate, alle
condizioni di cui al decreto ministeriale.
Qualora realizzati in forma congiunta da più
soggetti tra quelli ammissibili, ciascun
proponente deve sostenere almeno il 10%
dei costi complessivamente ammissibili;
- i progetti di ricerca e sviluppo devono
prevedere spese e costi ammissibili non
inferiori a 800 mila euro e non superiori a
5 milioni di euro, con durata tra i 18 ed i 36
mesi
e
devono
essere
avviati
successivamente alla domanda delle
agevolazioni e in ogni caso non oltre tre
mesi dalla data del decreto di concessione.
Su richiesta motivata è consentita una
proroga di massimo 12 mesi;
- le aziende interessate non devono trovarsi
in condizioni tali da risultare in difficoltà
secondo
il
“Regolamento
GBER”
(Regolamento UE n. 651/2014) e devono
presentare un’adeguata capacità di
rimborsare il finanziamento agevolato,
secondo i criteri di cui al decreto in
commento;
- sono ammessi alle agevolazioni anche i
“Progetti Seal of Excellence” che rispettino
i requisiti previsti.
4. Agevolazioni previste
Le agevolazioni per i progetti di ricerca e
sviluppo sono concesse in parte in forma di
finanziamento agevolato (20% delle spese
ammissibili), con un tasso pari al 20% del
particolare “tasso di riferimento” previsto,
vigente alla data di concessione delle
agevolazioni, e durata tra 1 e 8 anni. Tali
agevolazioni sono concesse, in parte, in
forma di contributo diretto alla spesa, con
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percentuali variabili (dal 15% al 60%), in
funzione di una griglia che tiene conto
della suddivisione delle attività tra il filone
della “ricerca industriale” e quello dello
“sviluppo
sperimentale”
e
della
dimensione dell’impresa (art. 6 del
decreto). Le agevolazioni sono erogate in
un massimo di 6 soluzioni a stati di
avanzamento
orientativamente
semestrali, previa rendicontazione, e il
finanziamento agevolato può essere
erogato anche a titolo di anticipazione in
un'unica soluzione, previa presentazione
di fideiussione bancaria o polizza
assicurativa.
Ai professionisti, agli Organismi di ricerca
e agli spin-off, in luogo del finanziamento
agevolato, è concesso un contributo
diretto alla spesa, per una percentuale
nominale delle spese e dei costi
ammissibili complessivi pari al 3%.
5. Spese ammissibili
Sono ammissibili tutte le spese, come da
principi comunitari. In particolare, si tratta
delle seguenti spese, con le delimitazioni di
cui al decreto in commento: personale
dipendente e collaboratori (tecnici,
ricercatori e altro personale ausiliario,
addetti alla ricerca e sviluppo nell’ambito
del progetto), strumenti e attrezzature di
nuova fabbricazione, servizi di consulenza
e spese generali, queste ultime calcolate
su base forfettaria (25% dei costi diretti
ammissibili, secondo le regole comunitarie
richiamate dal decreto). Sono esclusi i costi
del
personale
con
mansioni
amministrative, contabili e commerciali.
Si evidenzia, infine, che i soggetti
beneficiari delle agevolazioni devono
dotarsi di un sistema di contabilità
separata o di una adeguata codificazione
contabile, idonea a tenere separate tutte
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le transazioni relative al progetto
agevolato, con separata rilevazione dei
costi per le attività di “ricerca
industriale” rispetto a quelli per le
attività di “sviluppo sperimentale”.
6. Presentazione della domanda
Le domande di agevolazione dovranno
essere corredate, tra le altre cose, da
una scheda tecnica sul soggetto
proponente, dal piano di sviluppo del
progetto
e
dal
contratto
di
collaborazione, nel caso di progetto
proposto congiuntamente da più
soggetti.
Lo Studio è disponibile ad assistervi per la
valutazione
della
fattibilità
della
partecipazione al Bando Horizon 2020 PON e
per la successiva fase di presentazione della
domanda di agevolazione e rendicontazione.
12 settembre 2016
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Per ulteriori informazioni:
[email protected]
Inoltre, è richiesta anche una
dichiarazione sostitutiva di atto
notorio concernente i dati contabili per
il calcolo della solidità economicofinanziaria del soggetto proponente il
progetto, controfirmata dal Presidente
del Collegio Sindacale o dal Revisore
unico, ovvero, nel caso in cui tali organi
sociali non siano presenti, da un
professionista iscritto nell’Albo dei
Revisori
legali,
dei
Dottori
Commercialisti ed esperti contabili, dei
Ragionieri e periti commerciali o in
quello dei Consulenti del lavoro oppure
dal responsabile di un Caf.
E’ prevista l’attribuzione ai progetti di
un
punteggio
basato
sulle
caratteristiche
del
proponente
(capacità tecnico- organizzativa, qualità
delle
collaborazioni
e
solidità
economico-finanziaria), sulla qualità
della proposta progettuale (fattibilità
tecnica, rilevanza dei risultati attesi e
grado di innovazione) e sull’impatto del
progetto (interesse industriale e
potenzialità di sviluppo).
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