MOBILITà DI CAPITALI

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MOBILITà DI CAPITALI
Politica Economica
dell'Unione Europea
MOBILITA’ DI CAPITALI
Prof.
Roberto Lombardi
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MOBILITA’ DI CAPITALI
Le Economie moderne hanno un elevato grado di
interazione ed integrazione dei Mercati Finanziari ed dei
Capitali (mercati in cui si scambiano azioni ed
obbligazioni)
Nella maggior parte dei Paesi industrializzati, non esistono
particolari restrizioni alla possibilità di detenere attività all’estero. Gli
operatori, di conseguenza, cercheranno a livello mondiale il rendimento
più elevato (valutandone anche il rischio).
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Se i tassi di rendimento praticati in Italia aumentano
rispetto a quelli Canadesi, gli investitori, a parità di rischio,
sposteranno i loro capitali verso il mercato italiano mentre
coloro che avranno bisogno di un prestito si sposteranno verso il
Canada, questo processo tende a far allineare rapidamente i
rendimenti.
I tassi d’interesse differiscono da un Paese ad un altro in
quanto le imposte sono differenti, i tassi di cambio variano ed
influenzano il rendimento in valuta nazionale di un investimento
estero.
Anche la capacità di un Paese di onorare i propri debiti incide
sulla scelta d’investimento.
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Tuttavia , pur in presenza delle sopra elencate variabili, se i tassi
di rendimento (tasso d’interesse) vengono misurati su base
“COPERTA” (eliminando il rischio di fluttuazione del cambio)
essi saranno tendenzialmente uguali nei diversi paesi, con una
fluttuazione massima intorno al 0,5%.
Ciò ci permette di affermare l’esistenza della perfetta mobilità
dei capitali.
I capitali sono perfettamente mobili a livello internazionale quando gli
investitori possono acquistare attività in qualsiasi Paese, rapidamente,
con bassi costi di transazione e senza limiti di ammontare.
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I tassi d’interessi i incidono, quindi sui flussi di capitale e sulla Bilancia dei
pagamenti.
La Bilancia dei Pagamenti è infatti costituita da:
B. P = Bilancia Commerciale + Saldo de Conto Capitale
CF = FLUSSI DI
CAPITALE
Quindi:
B . P . = NX (Yi , Y F ; R ) + CF ( i − i f )
La formazione evidenzia come la Bilancia Commerciale sia funzione
del reddito interno, del reddito esterno, del tasso di cambio reale,
mentre il flusso di capitale sia dipendente dalla differenza di
rendimento tra i tassi interni e quelli esterni.
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Analizzando il risultato della B.P. in un’ ottica IS-LM (espressa
in funzione delle variabili i ed Y), notiamo che un aumento di
“Y
Y” interno, fa aumentare le importazioni e peggiora la Bilancia
Commerciale (NX) ma se ciò determina anche un aumento di
“ii” interno allora migliorerà il flusso dei Capitali mantenendo
così in equilibrio la Bilancia dei pagamenti.
Il disavanzo Commerciale (-NX) verrebbe finanziato
dall’afflusso di capitali (+ CF)
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↑ G ↑ Y ↑ Q ↓ NX ⇒↑ i ⇒ per mantenere l' equilibrio ⇒ Ld = Ls
⇒ ↑ CF (Flusso di Capitali)
In questo modo la ∆- NX è finanziata dalla ∆- CF a
seguito dell’aumento di i
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Equilibrio Interno - Esterno
La possibilità di finanziare il disavanzo commerciale (-NX) con i
flussi di Capitale (+ CF) è di particolare rilevanza.
a)
L’equilibrio Esterno si ottiene quando il saldo della B.P. è
uguale a zero; ( La Banca Centrale, nel provare a mantenere l’equilibrio esterno,
effettuerà politiche monetarie che tenderanno ad annullare o mitigare la politica Fiscale)
L’equilibrio Interno si ottiene quando si raggiunge il PIL di
pieno impiego o di piena occupazione.
Non è facile far coesistere i due equilibri e i decisori pubblici
devono a volte poter scegliere tra uno o l’altro equilibrio.
Possiamo rappresentare questo dilemma con il seguente grafico …
b)
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Equilibrio Interno - Esterno
ii
Surplus CF (BP)
Disoccupazione
LM
Surplus CF (BP)
Sovraoccupazione
ii > ii
i=i
*
f
E
•
B.P.=NX+CF=0
( Perfetta mobilità di
capitale determina un
valore di B. P. =0 per
un determinato tasso ii)
ii < ii
Deficit CF (BP)
Disoccupazione
Deficit CF (BP)
Sovraoccupazione
se ii > i *f = Surplus in CF
i = i di equilibrio
*
↓ G ↓ Y ↓ Ld ↓ i ↑ I ↑ Y
IS
YPIL
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PIL
se ii < i *f = Deficit in CF
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