Scheda informativa Bullismo e Cyber bullismo Cosa è il bullismo
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Scheda informativa Bullismo e Cyber bullismo Cosa è il bullismo
Scheda informativa Bullismo e Cyber bullismo Cosa è il bullismo Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso, che possono avvenire sia negli ambienti frequentati tutti i giorni dai ragazzi (la scuola) sia on line, messe in atto da parte di un singolo (o di un gruppo) nei confronti di una persona percepita come più debole. Queste azioni possono portare a gravi conseguenze e a forti disagi sul piano relazionale e psicologico. Quanto è diffuso Secondo una ricerca svolta da Telefono Azzurro su 5042 studenti di diverse scuole italiane, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, il 65% dei ragazzi considera bullismo “essere offensivi con qualcuno (dire cose offensive, prendere in giro, esercitare violenza fisica o verbale)”, seguito con percentuali simili (64,54%) da “costringere altri a fare ciò che si vuole con l'uso della violenza”. Nonostante l’attenzione verso il fenomeno negli ultimi anni sia molto alta, l’impatto è probabilmente sottostimato: numerosi, infatti, sono i casi che non vengono alla luce e nei quali le vittime non riescono a sottrarsi alle prepotenze dei bulli. Il cyber bullismo Il bullismo ha trovato in Internet e nei social network un terreno molto fertile per affondare le sue radici e crescere in maniera incontrollata e invisibile. Il bullismo è sempre più spesso “cyber”: il 57% dei ragazzi intervistati parla di bullismo in riferimento all’uso di telefono/e-mail/chat/social network/SMS per minacciare o intimidire qualcuno. Differenze tra bullismo e cyber bullismo Il cyber bullismo è l’utilizzo delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione per arrecare danno a una persona, in modo ripetuto nel tempo. Rispetto al bullismo ‘tradizionale’ la componente ‘cyber’ aggiunge le seguenti peculiarità: PERVASIVITÀ Il cyber bullismo può avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Gli attacchi di cyber hanno insiti in sé un rischio maggiore, dovuto alla diffusione massiccia e istantanea che coinvolge un largo pubblico senza nessun tipo di controllo. PERSISTENZA I contenuti diffusi in rete rischiano in rimanere online per lungo tempo e sono difficili da rimuovere, anche quando gli atti di bullismo cessano. ANONIMATO E MANCANZA DI EMPATIA la Rete garantisce in molti casi l’anonimato. La distanza fisica dalla vittima impedisce di sviluppare empatia, e quindi la capacità di comprendere lo stato d’animo della ‘vittima’, banalizzando l’atto di violenza e portandolo in alcuni casi oltre limiti ‘sopportabili’. Chi sono i protagonisti Secondo i dati della ricerca europea, la vittima di bullismo è molto spesso un bambino o un adolescente molto sensibile, che non risponde alle offese. La vittima subisce spesso prepotenze per una sua caratteristica particolare (es. disabilità fisica, peso corporeo, la religione, l’orientamento sessuale); inoltre gli studenti di origine straniera tendono ad essere maggiormente vittimizzati (30,46%). Le vittime inoltre sono accumunate da problemi familiari rilevanti: il 40,5% degli studenti con genitori che abusano di alcol dichiara di essere stato vittima di bullismo/cyberbullismo. Le vittime di bullismo sembrano inoltre provenire da contesti familiari nei quali la relazione con i genitori è spesso definita “pessima” (36,6%). Un altro fattore di rischio riguarda il modo in cui le famiglie discutono e risolvono i conflitti: le percentuali di vittimizzazione sono più elevate (31%) nel caso in cui discussioni e conflitti vengano risolti con comportamenti violenti. Il bullo è il bambino o il ragazzo che mette in atto prevaricazioni, spesso rafforzato dal gruppo dei bulli gregari (o bulli passivi), che offrono sostegno anche senza intervenire direttamente. Il 16,22% dei ragazzi ha ammesso di essere stato un bullo occasionalmente o ripetutamente. Come nel caso delle vittime la percentuale di bulli è più alta nel caso in cui ci siano problemi familiari. Il 40% dei bulli arrivano da famiglie con problemi di alcolismo. A differenza delle vittime, molti bulli provengono inoltre da contesti familiari nei quali vi sono problemi con la legge. Come per le vittime, la percentuale più alta di bulli si osserva tra studenti che hanno dichiarato che la relazione con i genitori (51.28%) è pessima. Oltre il 30% dei bulli vivono in famiglie in cui discussioni e conflitti vengano risolti con comportamenti violenti. Sia vittime sia bulli hanno inoltre pessime relazioni con i proprio coetanei (oltre il 30%). Il 51% degli intervistati si è trovato ad osservare episodi di bullismo. Gli osservatori sono tutti quei bambini e ragazzi che assistono agli episodi di bullismo o ne sono a conoscenza. Quasi sempre, infatti, gli episodi di bullismo avvengono in presenza del gruppo di coetanei. Gli osservatori giocano quindi un ruolo molto cruciale, poiché, a seconda del loro atteggiamento, possono favorire o frenare il dilagare delle prepotenze. Il 54% degli intervistati afferma di avere aiutato la vittima quando è capitato di assistere ad un episodio di bullismo. Di contro, però, uno su quattro degli osservatori dichiara di essere rimasto a guardare senza far nulla, mentre quasi uno su cinque è andato oltre ignorando quanto stava accadendo. Chi non interviene lo fa per paura di diventare nuova vittima del bullo, per indifferenza o perché non sa cosa fare: nel 30,89% dei i ragazzi temevano le conseguenze dirette, mentre nel 22,74% perché pensavano che ciò che stava accadendo non fosse un loro problema. È importante però constatare che nel 35% l’aiuto non è stato offerto perché i ragazzi non sapevano come poter aiutare la vittima. Quali sono le conseguenze: i costi psicologici Nel caso del bullismo è importante non sottovalutare il problema ed agire tempestivamente, poiché le conseguenze del fenomeno sul piano psicologico, sia a breve che a lungo termine, possono essere gravi sia per le vittime, sia per i bulli e per gli osservatori. Per le vittime il rischio è quello di manifestare il disagio innanzitutto attraverso sintomi fisici (es. mal di pancia, mal di testa) o psicologici (es. incubi, attacchi d’ansia), associati ad una riluttanza nell’andare a scuola o a frequentare i luoghi in cui questi episodi si verificano. In caso di prevaricazioni protratte nel tempo, le vittime possono intravedere come unica possibilità per sottrarsi al bullismo quella di cambiare scuola. Alla lunga, le vittime mostrano una svalutazione di sé e delle proprie capacità, insicurezza, difficoltà relazionali, fino a manifestare, in alcuni casi, veri e propri disturbi psicologici, tra cui quelli d’ansia o depressivi. I bulli possono presentare: un calo nel rendimento scolastico, difficoltà relazionali, disturbi della condotta. L’incapacità di rispettare le regole può portare, nel lungo periodo, a veri e propri comportamenti antisociali e devianti o ad agire comportamenti aggressivi e violenti in famiglia e sul lavoro. Gli osservatori, infine, vivono in contesto caratterizzato da difficoltà relazionali che aumenta l’insicurezza, la paura e l’ansia sociale. Il continuo assistere ad episodi di bullismo offline e online può rafforzare una logica di indifferenza e scarsa empatia, portando i ragazzi a negare o sminuire il problema. Costi sociali Questo fenomeno, potenziato dalla sua componente social, ha elevati costi per i singoli, ma anche per l’intera comunità. Uno studio americano della National Association of Secondary School Principals, ha conteggiato i costi e le perdite che questo fenomeno causa (calo nel rendimento scolastico, assenteismo, azioni disciplinari come sospensione ed espulsione, atti di vandalismo, abbandono scolastico, investimenti in piani rieducativi obbligatori), arrivando ad una stima di $ 2.314.600 per il sistema scolastico americano. Il fenomeno quindi, amplificandosi, compromette non solo l’esistenza del singolo, ma il funzionamento dell’intero sistema scolastico. Consigli pratici da Telefono Azzurro contro il bullismo e il cyber bullismo Per i ragazzi: cosa può fare chi è vittima di bullismo? Per la vittima non è semplice reagire alle prepotenze. Tuttavia, ci sono alcuni comportamenti che possono essere d’aiuto. Ecco alcuni consigli utili: non vergognarti per ciò che accade, non è in alcun modo colpa tua; ricordati che chiedere aiuto - per te o per tuoi coetanei - non significa essere una spia o un debole, ma è il primo passo per risolvere la situazione; racconta agli insegnanti quello che accade, magari con l’aiuto e l’appoggio di qualche compagno; sforzati di parlare con i tuoi genitori e chiedi il loro aiuto senza vergognarti; l’isolamento non è una soluzione. Altri ragazzi possono essere stati coinvolti in episodi di bullismo, ricordati che non sei solo; rivolgiti a Telefono Azzurro: per avere consigli o se vuoi parlare con qualcuno di quello che ti è accaduto, puoi chiamare – anche anonimamente- il numero gratuito di Telefono Azzurro 1.96.96, attivo tutti i giorni dell'anno, 24 ore su 24! Puoi contattarci anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro!” Cyberbullismo: Non rispondere a sms, mms, email o post molesti o offensivi nei tuoi profili sui social network. Se gli sms, mms, emails o post nei tuoi profili sui social network ti infastidiscono cancellali, bloccando la persona che te li ha inviati (per vedere come bloccare, consulta la sezione “privacy” nella tua casella mail o nel tuo profilo). Salva i messaggi che ricevi prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se chat, salva la cronologia). A seconda del luogo in cui ricevi le minacce, cambia nickname, o numero di cellulare o l’indirizzo mail. Se qualcosa che avviene online ti infastidisce (o fa stare male un tuo amico), parlane subito con un adulto di cui ti fidi. In caso di minacce o proposte che ti infastidiscono, parlane immediatamente con gli adulti di cui ti fidi Puoi chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, per te o per un tuo compagno vittima di bullismo, chiamando il numero 1.96.96 (anche in forma anonima), oppure contattando Telefono Azzurro via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro!”. Se ti trovi in rete Telefono Azzurro è al tuo fianco anche in Facebook, tramite una APP specifica per aiutarti a tutelarti in rete. La app è raggiungibile all’indirizzo https://www.facebook.com/pages/SOSIl-Telefono-Azzurro-Onlus/44991281207 o cercando in “Persone, luoghi, oggetti” Telefono Azzurro e selezionando l’Applicazione “SOS – Telefono Azzurro onlus” nell’elenco che compare nel menu a tendina. Per genitori costruite con vostro figlio le premesse per un dialogo sincero, mostrandogli sempre la vostra disponibilità ad ascoltarlo e ad accogliere tutto ciò che desidera condividere con voi; create le condizioni affinché – nell’eventualità in cui sorgano problemi – si senta libero/a di condividere le sue preoccupazioni con voi, sicuro di trovare un interlocutore attento e non giudicante; interessatevi e partecipate alle attività che svolge, impegnatevi a conoscere non solo le persone e i luoghi che frequenta, ma anche cosa fa, cosa lo interessa e chi frequenta in rete; prestate attenzione anche ai piccoli cambiamenti che avvengono nel suo comportamento e nei suoi atteggiamenti, ancor più se improvvisi; solo così potrete accorgervi se qualcosa lo/a turba; promuovere comportamenti relazionali positivi in famiglia: i figli fanno riferimento, prima di tutto, ai modelli che imparano dai genitori; stimolare i ragazzi a trovare attività nuove e gratificanti, anche al di fuori della scuola, che possano aumentare la loro autostima; mantenete un dialogo sempre aperto con gli insegnanti e la scuola e le altre figure educative con cui è a contatto ; stabilite con lui/lei alcune semplici regole di sicurezza da seguire sempre (ad esempio, non accettare inviti – o amicizie sui social network - da parte di sconosciuti, informarvi se c’è qualcuno che lo/la inopportuna online, etc.) potete chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, chiamando il numero 1.96.96, oppure contattando Telefono Azzurro anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro!”. Se vi trovate in una situazione di emergenza e pericolo immediato potete invece chiamare il numero gratuito 114. Per insegnanti Prestate attenzione agli episodi di bullismo e non minimizzateli, intervenendo prontamente di fronte a episodi di prepotenza, dando sostegno alle vittime ma considerando i bulli come persone da aiutare, oltre che da fermare; Fate capire da subito ai ragazzi che è importante affrontare il bullismo, creando un clima di ascolto reciproco e di fiducia; Cercate di monitorare costantemente il fenomeno (diffusione, frequenza degli episodi, numero dei ragazzi coinvolti, tipologie di bullismo), eventualmente anche con l’aiuto di un esperto; Invitate i ragazzi a chiedere aiuto, spiegando che questo non è un atto di debolezza né un comportamento da “spia”, ma un modo coraggioso per fermare il bullo; Fatevi promotori di una politica scolastica antibullismo, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici e il personale non docente; Promuovete una cultura di gruppo basata su solidarietà, collaborazione, empatia; Cercate di trovare una soluzione insieme ai ragazzi, coinvolgeteli in modo attivo nella ricerca di strategie per risolvere il problema; Valorizzate il dialogo scuola-famiglia, creare un’alleanza educativa e un clima di collaborazione con i genitori degli studenti. Le attività di Telefono Azzurro Per affrontare il fenomeno Telefono Azzurro promuove, da anni, attività di prevenzione, formazione, ascolto ed intervento. Attraverso il numero gratuito 1.96.96 e la chat presente nell’home page del sito www.azzurro.it, l’Associazione fornisce ascolto, consigli pratici ed intervento operativo in tutti i casi di bullismo e cyber bullismo. La collaborazione con i social network, tra cui Facebook, e con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, consente inoltre di intervenire in modo appropriato e concreto nei casi di cyber bullismo. L’intervento tempestivo consente non solo la chiusura delle pagine web, nei casi più gravi, ma di interrompere il ciclo della violenza e di offrire sostegno alle vittime. Ma l’intervento a posteriori non è sufficiente. Secondo Telefono Azzurro sono da preferirsi gli interventi preventivi che responsabilizzano la maggioranza silenziosa degli spettatori e hanno l’obiettivo di fornire ad adulti e ragazzi coinvolti nel bullismo strumenti per gestire efficacemente il problema. Per questo Telefono Azzurro in collaborazione con diversi partner, organizza laboratori formativi all’interno delle scuole primarie e secondarie. L’obiettivo è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza, capacità di riconoscimento e comprensione delle emozioni altrui per agire in maniera positiva in difesa della vittima. Telefono Azzurro ha poi attivo un centro d’ascolto raggiungibile tramite numero gratuito 1.96.96, un servizio chat attivo tutti i giorni dalle 16 alle 20, accessibile tramite il bottone “chatta con Telefono Azzurro” presente nell’home page del sito www.azzurro.it . Si può chattare con Telefono Azzurro anche attraverso la nuova App lanciata in collaborazione con Facebook (raggiungibile all’indirizzo https://www.facebook.com/pages/SOS-Il-Telefono-AzzurroOnlus/44991281207). Per le emergenze, è inoltre attivo il numero gratuito 114 Emergenza Infanzia. Per fermare il dilagare del bullismo è consigliabile rivolgersi ad esperti del settore come Telefono Azzurro.