STATUTO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Transcript

STATUTO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
ARCIDIOCESI DI TORINO
Parrocchia
San Francesco d’Assisi
Via Roma, 101
10070 San Francesco al Campo (TO)
STATUTO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Approvazione e promulgazione
PREMESSO che l’Arcivescovo Card. Anastasio Alberto Ballestrero, con decreto in data 19 Marzo
1986, ha stabilito l’obbligatorietà di costituire in ogni parrocchia il Consiglio pastorale parrocchiale,
organismo che peraltro era già presente da anni in molte parrocchie;
CONSIDERATO che gli Statuti-base, approvati ad experimentum in pari data, si sono sostanzialmente dimostrati un valido strumento di lavoro sia pure con l’opportunità di qualche leggero ritocco
migliorativo;
SENTITO il parere dei più stretti collaboratori;
VISTI i canoni 29, 94 e 536 del Codice di Diritto Canonico;
CON IL PRESENTE DECRETO APPROVO E PROMULGO GLI STATUTI DEL CONSIGLIO
PASTORALE PARROCCHIALE NEL TESTO ALLEGATO AL PRESENTE DECRETO, STABILENDO CHE ENTRINO IMMEDIATAMENTE IN VIGORE.
1. Natura
1.1.
Il Consiglio pastorale parrocchiale è l'organismo ecclesiale nel quale presbiteri, diaconi, religiosi e laici «prestano il loro aiuto nel promuovere l'attività pastorale» della comunità parrocchiale. Esso consente, garantisce e promuove la corresponsabilità dei membri della parrocchia,
sotto la guida del parroco «che fa le veci del Vescovo» e che «in certo modo lo rende presente».
Esso manifesta inoltre la ricchezza e la varietà dei carismi esistenti nella parrocchia e contribuisce sommamente allo sviluppo della comunione e della missione, dimensioni essenziali
della vita ecclesiale.
1.2.
«Il Consiglio pastorale parrocchiale ha solamente voto consultivo»; va pero tenuto presente
che il termine "consultivo" assume, in questo caso, un significato del tutto particolare, poiché
la funzione del Consiglio pastorale parrocchiale si esercita all'interno della comunità ecclesiale,
nella quale i vari carismi dei laici, dei religiosi e della Gerarchia devono integrarsi ed armonizzarsi in uno spirito di comunione.
2. Compiti
2.1.
I compiti del Consiglio pastorale parrocchiale sono:
- studiare e approfondire, in spirito di comunione, tutto quanto riguarda la vita della parrocchia nei suoi diversi aspetti: evangelizzazione e catechesi, liturgia, carità; formazione
e promozione dei vari settori della pastorale speciale; presenza cristiana nel territorio;
10 giugno 2015 – pag. 1
- individuare le esigenze pastorali prioritarie in attento ascolto di quanto lo Spirito vuole
dalla sua Chiesa nella situazione concreta;
- elaborare un programma pastorale annuale, a partire dal programma diocesano e dagli
orientamenti zonali, e valorizzando persone e strutture della comunità;
- verificare con scadenze periodiche l'attuazione del programma.
2.2.
Il Consiglio pastorale parrocchiale mantiene inoltre legami con il Consiglio pastorale zonale e
con le strutture pastorali diocesane mediante propri rappresentanti stabili od occasionali.
3. Composizione
3.1.
Il Consiglio pastorale parrocchiale deve risultare immagine della comunità parrocchiale: in
esso pertanto sono chiamati a far parte i rappresentanti di tutte le componenti ecclesiali presenti
nella parrocchia. La partecipazione al Consiglio pastorale parrocchiale si radica sui sacramenti
del Battesimo e della Confermazione.
3.2.
I consiglieri debbono:
-
essere in piena comunione con la Chiesa, in particolare con il Magistero gerarchico;
distinguersi «per fede sicura, buoni costumi e prudenza»;
essere capaci di comprendere i problemi della comunità;
essere disponibili all'ascolto ed al servizio;
sentirsi impegnati a costruire la comunità nella carità e nella varietà dei carismi.
3.3.
Hanno diritto al voto tutti i fedeli, battezzati e cresimati, domiciliati nella parrocchia o stabilmente operanti in essa, che abbiano compiuto i sedici anni. Sono invece eleggibili quanti hanno
compiuto i diciotto anni.
3.4.
I nominativi dei membri del Consiglio pastorale parrocchiale devono essere comunicati all'Ordinario del luogo.
3.5.
Sono membri di diritto del Consiglio pastorale parrocchiale:
- il Parroco, i sacerdoti ed i diaconi permanenti addetti alla cura pastorale della parrocchia;
- uno o due rappresentanti delle comunità religiose presenti e operanti nel territorio parrocchiale, eletti dalle medesime comunità.
3.6.
Un congruo numero di laici, da determinarsi in base al numero degli abitanti della parrocchia
ed alla complessità della vita pastorale, viene eletto dalla comunità parrocchiale 1. Il sistema di
elezione dei laici è stabilito da un’apposita Commissione, presieduta dal Parroco.
3.7.
Il Parroco ha la facoltà di nominare altre persone in numero non superiore ad un quinto di tutti
i membri, per rendere il Consiglio pastorale parrocchiale il più rappresentativo possibile di tutta
la comunità parrocchiale e per valorizzare particolari competenze.
4. Strutturazione
4.1.
Organi del Consiglio pastorale parrocchiale sono: il Presidente, il Segretario e la Segreteria.
1
A titolo indicativo si da un prospetto del numero complessivo di laici da eleggere nel Consiglio pastorale parrocchiale
secondo la grandezza della parrocchia:
-
fino a 5.000 abitanti: da 15 a 20 laici
fino a 10.000 abitanti: da 20 a 25 laici
fino a 15.000 abitanti: da 25 a 30 laici
oltre 15.000 abitanti: da 30 a 35 laici
10 giugno 2015 – pag. 2
4.2.
Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale è il Parroco. Spetta al Presidente:
- convocare le riunioni del Consiglio;
- stabilire insieme alla Segreteria l'ordine del giorno per le riunioni;
- approvare e rendere esecutive le decisioni maturate nel Consiglio.
4.3.
Il Segretario è un laico eletto dai membri del Consiglio stesso. Spetta al Segretario:
- trasmettere ai consiglieri, a nome del Presidente, l'avviso di convocazione con il relativo
ordine del giorno;
- raccogliere proposte o altri contributi dei consiglieri per presentarli in Segreteria;
- redigere i verbali delle riunioni;
- tenere l'archivio del Consiglio e curarne la documentazione, da conservare nell'Archivio
parrocchiale.
4.4.
La Segreteria è composta dal Presidente, dal Segretario e da alcuni membri eletti dal Consiglio
stesso. Spetta alla Segreteria:
- preparare, con il contributo specifico del Presidente, la convocazione del Consiglio e l'ordine del giorno;
- collaborare con il Presidente all'attuazione di quanto maturato in Consiglio e che il Parroco propone alla comunità;
- assicurare il collegamento costante del Consiglio pastorale parrocchiale con la comunità
parrocchiale.
4.5.
Per un lavoro più efficace il Consiglio pastorale parrocchiale può articolarsi in Commissioni.
Esse hanno il compito di studiare, approfondire, programmare e attuare il lavoro di un determinato settore, su mandato o incarico del Consiglio pastorale parrocchiale.
4.6.
Le Commissioni sono formate da membri del Consiglio pastorale parrocchiale ed eleggono al
loro interno un Segretario che coordini il lavoro. Di esse possono far parte anche altri membri
esterni al Consiglio pastorale parrocchiale.
5. Riunioni
5.1.
Il Consiglio pastorale è convocato dal Presidente e si riunisce almeno quattro volte all’anno,
ma preferibilmente ogni mese. Può essere richiesta la sua convocazione in modo straordinario
dal Presidente o da almeno due terzi dei suoi membri.
5.2.
Le riunioni dei Consiglio pastorale parrocchiale sono aperte a tutti i membri della comunità
parrocchiale, che possono assistervi come osservatori, a meno che il Consiglio, su questioni
specifiche, decida di mantenere il riserbo.
5.3.
Quando è opportuno, il Presidente può invitare alle riunioni altre persone, in qualità di esperti,
senza diritto di voto.
5.4.
Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza della maggioranza semplice dei consiglieri.
5.5.
Il Presidente può affidare ad un membro del Consiglio il compito di moderatore delle riunioni.
6. Durata
6.1.
Il Consiglio pastorale parrocchiale è un organismo permanente. i suoi membri durano in carica
cinque anni e possono essere rieletti per un altro quinquennio e non oltre, se non dopo l'interruzione di un quinquennio. Se si ritiene opportuno, si può rinnovare la metà dei membri del
Consiglio pastorale parrocchiale a metà mandato.
10 giugno 2015 – pag. 3
6.2.
Il Consiglio pastorale parrocchiale decade quando il Parroco cessa dall'ufficio.
6.3.
Un membro decade dal Consiglio pastorale parrocchiale:
-
6.4.
quando presenta le dimissioni in forma scritta al Presidente e queste sono da lui accettate;
quando, senza giustificazione, non partecipa a tre sedute consecutive o a cinque intervallate;
quando, a giudizio del Presidente, vengono a mancare in lui le qualità di cui all'art. 3.2.
La surrogazione del membro decaduto avviene scegliendo il primo escluso, quando si tratti di
membro eletto, o mediante scelta del Parroco, quando si tratti di membro cooptato.
7. Norme particolari
7.1.
Ogni Consiglio pastorale parrocchiale, sulla base dei presenti statuti, redige un proprio Regolamento, servendosi di un'apposita Commissione. Nel Regolamento devono essere stabilite
quelle norme particolari che riguardano le elezioni, la conduzione delle riunioni del Consiglio
e altri eventuali particolari non contemplati nei presenti Statuti.
7.2.
Tale Regolamento deve essere sottoposto all'approvazione dell’Ordinario del luogo, il quale
ne verifica la conformità con la normativa canonica universale e diocesana. Per il cambiamento
di parte o di tutto il Regolamento si segue lo stesso procedimento.
VISTO, si approvano gli Statuti del Consiglio pastorale parrocchiale.
Torino, 19 aprile 1992 - Pasqua di Risurrezione
+ Giovanni Card. Saldarmi
Arcivescovo di Torino
Can. Giacomo Maria Martinacci
Cancelliere arcivescovile
10 giugno 2015 – pag. 4
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE DELLA
PARROCCHIA SAN FRANCESCO D’ASSISI
in San Francesco al Campo (TO)
8. Oggetto del Regolamento
8.1.
Il presente Regolamento (di seguito Regolamento) disciplina la formazione, il funzionamento
e il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale della Parrocchia San Francesco d’Assisi in
San Francesco al Campo (di seguito CPP).
8.2.
Il Regolamento è stato redatto in base al documento “Statuti del Consiglio Pastorale Parrocchiale” approvato dall’Arcivescovo di Torino, Card. Giovanni Saldarini in data 19 aprile 1992.
9. Spirito del consigliere
9.1.
Sono necessarie una paziente “educazione” e una nuova “mentalità”, dei sacerdoti e dei laici,
per far sì che il CPP sia, nella comunità, segno e strumento di comunione. Tale mentalità può
essere così configurata:
- mentalità missionaria: non guarda solo alla nostra “organizzazione”, ma alla comunità
in quanto tale e a tutti gli altri parrocchiani;
- mentalità di servizio: non pretende di dominare, comandare, imporre; ma aldilà della
propria posizione culturale, vuole essere “dono” di sé, nel servizio a Dio e ai fratelli;
- mentalità di dialogo: rispetta la pluralità delle opinioni e, attraverso il confronto, giunge
alla soluzione ritenuta migliore;
- mentalità di popolo di Dio: non clericale, quindi non timorosa né sospettosa nei confronti dei laici;
- mentalità di cooperazione: di apertura e di autocritica, non di rivendicazione.
10.Composizione del CPP
10.1. Il CPP è così composto:
a) Membri di diritto
1.
2.
3.
4.
il Parroco
il Vicario parrocchiale
sacerdoti ed i diaconi permanenti addetti alla cura pastorale della parrocchia
un rappresentante delle comunità religiose presenti e operanti nel territorio parrocchiale,
designato dalle medesime comunità
5. un rappresentante degli operatori pastorali attivi in parrocchia.
b) Rappresentanti eletti dai Gruppi parrocchiali
6. un rappresentante del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici (CPAE)
7. un rappresentante degli animatori dell’oratorio e della catechesi per le superiori
8. due rappresentanti del gruppo scout AGESCI San Francesco al Campo I
9. una coppia rappresentante dei gruppi famiglia
10. un rappresentante per le attività caritative
11. un rappresentante per la catechesi battesimale
12. un rappresentante per la catechesi dei ragazzi
13. un rappresentante per la catechesi matrimoniale
14. un rappresentante per la comunicazione (bollettino, sito internet …)
15. un rappresentante per l’animazione liturgica (cori, lettori, preparazione liturgica …)
10 giugno 2015 – pag. 5
16. un rappresentante dei ministri straordinari dell’eucarestia e della pastorale dei malati
17. un rappresentante per le attività missionarie
18. un rappresentante delle scuole materne (coordinatore)
c) Rappresentanti eletti dall’Assemblea parrocchiale (n° 5)
19. cinque rappresentanti.
d) Membri nominati dal Parroco (n° 4 max)
20. fino a quattro rappresentanti.
10.2. Il numero totale dei componenti del CPP non potrà in ogni caso superare le 25 persone.
11.ELEZIONI DEL CPP
Commissione preparatoria
11.1. Il CPP uscente, all’inizio dell’ultimo anno solare di mandato (febbraio/marzo), costituisce una
Commissione preparatoria (di seguito Commissione) che è formata dal Parroco, dal Vicario
parrocchiale, dal Segretario del CPP e da alcuni laici della comunità parrocchiale, componenti
del CPP uscente e designati dal CPP. La Commissione è composta al massimo da 7 persone.
11.2. I compiti della Commissione sono:
- valutare l’eventuale necessità di procedere ad un aggiornamento del Regolamento, predisponendo una proposta e presentandola al CPP per esame ed approvazione;
- proporre al CPP il calendario per le elezioni dei nuovi rappresentanti;
- individuare e attuare i modi per sensibilizzare la comunità parrocchiale a vivere con senso
ecclesiale il momento del rinnovo del CPP;
- predisporre ed attuare quanto è necessario per la costituzione del nuovo CPP.
11.3. La Commissione scade all'atto della proclamazione dei membri del nuovo CPP.
Modalità
11.4. Il CPP viene rinnovato integralmente ogni cinque anni, salvo i casi di decadenza anticipata.
11.5. Il rinnovo avviene di norma alla fine dell’anno pastorale.
11.6. La data per l’inizio delle operazioni di rinnovo (Data di inizio) coincide con una domenica.
Elezione dei Rappresentanti dei Gruppi
11.7. Nella prima settimana, compresa tra la Data di inizio e la domenica successiva, i Gruppi parrocchiali si riuniscono ed eleggono i propri rappresentanti, tenendo conto dei requisiti di eleggibilità indicati nello Statuto.
11.8. Terminata l’elezione e accertata la disponibilità delle persona eletta, il gruppo ne comunica il
nominativo al Parroco per iscritto.
11.9. Al termine della prima settimana la Commissione si riunisce e registra gli eletti.
11.10. Qualora un Rappresentante dei Gruppi rinunci durante il proprio mandato, il Gruppo entro 15
giorni provvederà ad una nuova nomina con le modalità sopra esposte.
Elezione dei Rappresentanti dell’Assemblea parrocchiale
11.11. Nella Data di inizio, i parrocchiani che abbiano compiuto i sedici anni, al termine delle Messe
festive, possono designare fino a un massimo di tre persone che ritengono adatte ad essere
10 giugno 2015 – pag. 6
candidate per l’elezione nel CPP, scrivendone il cognome ed il nome su una scheda predisposta
dalla Commissione e depositandola in un’apposita urna.
11.12. Le operazioni saranno presidiate dalla Commissione e da eventuali collaboratori dalla stessa
individuati.
11.13. Successivamente la Commissione provvede allo spoglio delle schede per le candidature dei
Rappresentanti dell’Assemblea parrocchiale, stilando una graduatoria in base al numero delle
nomine ottenute. Dall’elenco ottenuto sono depennate le persone già risultate elette come Rappresentanti dei Gruppi e quelle non eleggibili in base allo Statuto.
11.14. E’ compito della Commissione accertarsi preventivamente della disponibilità ad accettare l’incarico delle persone nominate, qualora risultassero successivamente elette.
11.15. La Commissione predispone una scheda elettorale elencando le 20 persone con il maggior numero di nomine e ne dà pubblicità affiggendo l’elenco nelle bacheche parrocchiali entro la
prima domenica successiva alla Data di inizio. Tale elenco deve restare esposto per due settimane, fino alla domenica delle elezioni.
11.16. La terza domenica successiva alla Data di inizio i parrocchiani che abbiano compiuto i sedici
anni, al termine delle Messe festive ricevono la scheda elettorale predisposta dalla Commissione.
11.17. Si possono votare fino ad un massimo di tre persone ritenute adatte ad essere elette nel CPP,
tracciando una croce vicino ai nomi prescelti e depositando la scheda in un’apposita urna.
11.18. Le operazioni saranno presidiate dalla Commissione e da eventuali collaboratori dalla stessa
individuati.
11.19. Il voto è segreto. Ogni persona può votare una volta sola. Non è consentito il voto su delega.
11.20. A coloro che sono impediti a partecipare alla Messa festiva che ne fanno richiesta è recapitata
a casa la scheda da membri della Commissione che poi la ritirano, in busta chiusa, e la depongono nelle urne.
11.21. Al pomeriggio la Commissione provvede allo scrutinio. Prima di procedere allo spoglio la
Commissione stabilisce alcuni criteri di validità o nullità delle schede.
11.22. Lo spoglio è pubblico.
11.23. Risultano eletti i cinque candidati che hanno ottenuto più voti.
11.24. In caso di parità di voti, si procede con estrazione a sorte.
11.25. Al candidato eletto che rinuncia durante il proprio mandato subentra il candidato non eletto
che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. In caso di dimissioni o di decadenza il consigliere che cessa dall’incarico viene sostituito dal primo candidato non eletto.
Proclamazione dei membri del Consiglio pastorale parrocchiale
11.26. La Commissione provvedere a redigere l’elenco di tutti i componenti il CPP, esponendolo nelle
bacheche parrocchiali. La domenica successiva i nomi sono letti durante le Messe.
11.27. Il Parroco può integrare l’elenco con membri di propria nomina (massimo 4 persone). La designazione può avvenire in qualsiasi momento durante il mandato del CPP.
10 giugno 2015 – pag. 7
12.Decadenza del CPP, rieleggibilità dei componenti
12.1. In caso di decadenza del CPP a seguito della cessazione dell’ufficio del Parroco, come previsto
al punto 6.2 dello Statuto, il nuovo Parroco potrà confermare il CPP uscente per un periodo
non superiore alla sua scadenza originale (dopo un quinquennio dall’elezione) oppure procedere al suo rinnovo.
12.2. Oltre a quanto previsto dall’art. 6.3 dello Statuto, un componente del CPP decade qualora assente per cinque sedute consecutive, salvo casi di salute.
12.3. Ai fini della rieleggibilità (massimo due mandati consecutivi) non sono considerati i mandati
inferiori ai tre anni (in caso di elezione in corso di mandato oppure di decadenza per sostituzione del parroco).
13.Segreteria del CPP
13.1. Il Segretario è un membro del CPP con i compiti indicati all’art. 4.3 dello Statuto.
13.2. La segreteria, con i compiti indicati all’art. 4.4 dello Statuto, è composta dal Presidente, dal
Segretario e da 3 componenti del CPP.
13.3. Il Segretario e la Segreteria sono eletti dal CPP nel primo incontro dopo l’elezione.
14.Commissioni
14.1. Qualora il CPP ritenesse operare attraverso commissioni, le stesse saranno composte da un
minimo di 4 persone. E’ opportuno che facciano parte delle commissioni anche persone esterne
al consiglio.
14.2. Ogni membro del CPP è invitato a far parte di almeno una commissione, secondo la propria
sensibilità e competenza.
14.3. Le commissioni potrebbero essere le seguenti: Famiglia, Evangelizzazione, Liturgica, Caritas,
Catechesi, Giovani e oratorio, Sociale, Comunicazione, Cura chiesa e locali parrocchiali.
14.4. Ciascuna commissione elegge, al suo interno, un segretario e un moderatore.
14.5. Le proposte formulate dalle commissioni vengono comunicate alla segreteria e illustrate al CPP
dal rispettivo segretario.
14.6. Tutte le Commissioni si rinnovano entro tre mesi dall’insediamento del nuovo CPP.
15.Riunioni del CPP
15.1. Il CPP viene convocato dalla Segreteria con avviso recapitato di norma a mezzo e-mail almeno
una settimana prima della riunione. L’avviso di convocazione deve contenere l’indicazione
dell’o.d.g. e la precisazione degli orari di inizio e termine della riunione. All’avviso di convocazione deve essere allegato il verbale della riunione precedente e possono essere uniti documenti e sussidi vari relativi a singoli argomenti dell’o.d.g.
15.2. La riunione può avere inizio e può svolgersi se partecipa almeno la metà + 1 del componenti
del CPP.
15.3. Qualora a tre incontri consecutivi, programmati dalla Segreteria in momenti ritenuti favorevoli
alla partecipazione ed intervallati tra loro di almeno 10 giorni, non si dovesse raggiungere il
numero minimo dei partecipanti, il CPP decade.
10 giugno 2015 – pag. 8
15.4. La discussione in Consiglio viene moderata da uno dei membri su incarico del Parroco. In
apertura di riunione, dopo un momento di preghiera, viene data lettura del verbale della riunione precedente. I consiglieri possono chiedere rettifiche e chiarimenti, dopo di che il verbale
viene approvato per alzata di mano.
15.5. E’ opportuno dedicare abitualmente uno spazio ad attività di verifica.
15.6. Di norma ciascun Rappresentante dei Gruppi, almeno una volta l’anno e previo inserimento
nell’o.d.g., relaziona sull’attività del gruppo rappresentato, predisponendo ed illustrando una
breve relazione di sintesi che sarà allegata al verbale.
15.7. Ogni argomento all’o.d.g. viene presentato dal relatore incaricato.
15.8. Esaurita la relazione, i membri chiedono la parola per alzata di mano. Successivamente il relatore risponde agli interventi.
15.9. Esaurita la discussione, il relatore sintetizza le conclusioni di quanto discusso.
15.10. Ove il relatore ne ravvisi la necessità, i consiglieri passano alla votazione su chiari quesiti attinenti l’argomento, formulati dal relatore d’intesa con la Segreteria. La votazione è valida con
la maggioranza relativa (metà + 1 dei componenti). In caso di parità prevale il parere del Presidente.
15.11. Sulle decisioni importanti si auspica comunque di approfondire adeguatamente la discussione,
anche se necessario in momenti successivi, per giungere a conclusioni il più possibile condivise.
15.12. La votazione ha luogo per alzata di mano. Solo le votazioni riguardanti le persone avvengono
per scrutinio segreto.
15.13. Il gruppo scout, essendo rappresentato da due persone in coerenza al proprio metodo educativo,
in caso di votazioni esprime un solo voto.
15.14. Ogni consigliere ha facoltà di far inserire annotazioni a verbale.
16.Modifiche
16.1. Il Regolamento può subire modifiche o integrazioni in base a indicazioni diocesane o dell’unità
pastorale o da esigenze parrocchiali oppure a richieste da parte dei componenti del CPP.
16.2. L’approvazione deve avvenire con la maggioranza qualificata del CPP (due terzi dei componenti).
Il presente Regolamento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Pastorale Parrocchiale della
Parrocchia San Francesco d’Assisi in San Francesco al Campo in data 10 giugno 2015.
padre Michele Marongiu
Parroco di San Francesco al Campo
Lia Chissotti
Segretario del CPP
10 giugno 2015 – pag. 9