il Giornale - 19 Ottobre 2016 - 23-10-2016

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il Giornale - 19 Ottobre 2016 - 23-10-2016
61019
9 771124 883008
il Giornale
40 ANNI CONTRO IL CORO
Direttore ALESSANDRO SALLUSTI
MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE 2016
Anno XLIII - Numero 249 - 1.50 euro*
__
G www.ilgiornale.it
VERGOGNA RATIFICATA
CAOS A SINISTRA
L’Onu violenta Israele
Il Muro del Pianto
è arabo e non ebraico
La guerra dei contanti
Il condono del governo fa esplodere il Pd: «Renzi aiuta gli evasori»
Lavoro, flop Jobs act: crollano le nuove assunzioni
Scoppia la polemica all’interno dei dem sull’estensione
del voluntary disclosure - il rientro dei capitali - anche al
denaro contante. «È una legge a favore di Corona», attacca la
minoranza del partito. Nannicini difende il provvedimento
dalle accuse, ma ormai è scoppiata la guerra del contante tra
i banchi del governo.
TAGLIO AMBITO E ODIATO
Quei «maledetti»
500 euro
banconota nel mirino
servizi da pagina 2 a pagina 4
di Marcello Zacché
di Fiamma Nirenstein
È
un bagno di realtà il voto di ieri
all’Unesco, in cui si è stabilito che
Gerusalemme è un sito solo musulmano e, in particolare, lo è il Monte del
Tempio col Muro del Pianto: la risoluzione, purtroppo reale, che è stata votata ci
dice infatti che le decisioni e le opinioni
espresse dall’Onu e dai suoi succedanei
su Israele sono pura menzogna, veleno
distillato sui principi stessi della conoscenza, negazionismo pari a quello della
negazione della Shoah, distruzionismo
pari a quello dell’Isis su Palmira.
a pagina 2
a pagina 15
NON SIAMO UN PAESE DI CORONA
di Alessandro Sallusti
U
*FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA)
SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ART. 1 C. 1 DCB-MILANO
n pasticcio dietro
l’altro. Dopo la rottamazione-casino
di Equitalia, ecco
scoppiare la polemica sul
possibile condono, con modica tassa, delle somme in
contanti che gli italiani custodiscono lontano da occhi indiscreti. Già lo chiamano il
«salva Corona», alludendo al
nome del fotografo mascalzoncello che nascondeva un
tesoretto di oltre un milione
in una intercapedine della
casa della segretaria. I più indignati sono i compagni di
partito del premier che vedono cadere per mano amica,
uno dopo l’altro, i capisaldi
delle loro storiche battaglie
politiche e moralistiche. Aiutare gli evasori per fare un
po’ di cassa – e per guadagnare qualche consenso elettorale – è roba che in altri tempi,
e sotto altri governi, avrebbe
scatenato una rivolta di piazza e mediatica. Ma non è
questo il punto. I dubbi sulle
sanatorie serpeggiano anche
tra gli elettori del centrodestra, in generale tra chi le tasse le ha sempre pagate.
Catalogare però il condono sui contanti come «salva
Corona» è un po’ come vedere la pagliuzza e non la trave,
che in questo caso è l’abnorme pressione fiscale cui sono sottoposti tutti i contribuenti. Dal punto di vista giu-
ridico, tra il nero accumulato dal mascalzone Corona e
quello frutto, per esempio,
delle lezioni private fatte per
arrotondare dai nostri insegnanti – tra i meno pagati e
più tartassati d’Europa – non
c’è alcuna differenza: sempre di soldi in nero e di evasione si tratta. Vogliamo dire
che viviamo in un Paese di
Corona? Non lo penso, non
tutte le evasioni, così come
non tutti i lavori o doppi lavori in nero, sono conseguenza
di una logica criminale o truffaldina. A volte l’elusione è
una necessità, una legittima
difesa da uno Stato ingordo,
spesso strozzino.
È giusto lasciare fuorilegge
a vita milioni di brave persone che la necessità ha spinto
oltre il confine delle regole
pur di non dare alcun vantaggio alle poche migliaia di Corona che della illegalità hanno fatto uno stile di vita? È
utile non recuperare al Pil
qualche miliardo di euro per
non sporcarsi le mani coi soldi dei mascalzoni? La risposta non è facile, ma io credo
che no, non sia giusto, ma a
un patto. E cioè che il sistema fiscale venga riformato
profondamente per evitare
che da qui a un anno ci si
ritrovi nella stessa situazione. Perché gli onesti una volta accettano pure, per un bene superiore, di essere cornuti. Ma anche gabbati questo
no.
IL RITORNO DEL CAVALIERE
Berlusconi in tv: «Nessun dubbio, si vota No»
Mediatrade, per Confalonieri e Pier Silvio assoluzione piena in Cassazione
Fabrizio de Feo
LA VISITA DEL PREMIER ALLA CASA BIANCA
S
ilvio Berlusconi torna in
tv, dopo la lunga trasferta negli Usa, con un’intervista al Tg5: «Diciamo No perché dopo il No sia possibile approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa, che deve
contenere la scelta da parte degli elettori del presidente della
Repubblica e un vero taglio
dei parlamentari».
Obama
sceglie il Sì
(ma non sa
su cosa...)
Roberto Scafuri
Matteo Renzi arruola un
nuovo, pesantissimo testimonial nella campagna referendaria: Barack Obama.
Già, perché il presidente
americano uscente - nel corso dell’incontro con il premier italiano alla Casa Bianca - si è sbilanciato: «Il sì al
referendum può aiutare l’Italia». Ma siamo sicuri che
Obama sappia davvero per
cosa siamo chiamati a votare, considerando il fatto che
perfino in Italia si fa fatica a
capirlo?
a pagina 8
LUCA RICOLFI
«L’Europa pilotò
il golpe del 2011»
di Alessandro Franzi
L’
economista Luca Ricolfi in un’intervista a
Linkiesta.it: «Penso
che Alan Friedman abbia detto sostanzialmente la verità. È
evidente che a luglio del 2011
era già tutto pronto, quando
lo spread era relativamente
tranquillo. La caduta di Berlusconi è stata pilotata».
a pagina 6
Crisi con la Russia, l’Italia pagherà le scelte Usa
di Piero Ostellino
a pagina 6
a pagina 9
TERRORISMO
ALLARME SOTTO LA MADONNINA
Psicosi Isis in metro a Milano: Minorenni dal sesso facile
due allarmi bomba ogni 3 giorni È boom di gravidanze e aborti
Marta Bravi
DEMOLITA LA DIMORA DI HITLER
Un allarme bomba due giorni
su tre nelle metropolitane milanesi. Nell’epoca del terrorismo Isis
succede che uno zainetto abbandonato sulla banchina del metrò da
un ragazzino distratto di ritorno da
scuola metta in allerta tutto il sistema.
«Negli ultimi 4 mesi sono (...)
Sindaco di Predappio:
«Le case maledette
portano la cultura»
segue a pagina 20
a pagina 18
Nino Materi
Maria Sorbi
Clinicamente il fenomeno si chiama «banalizzazione del sesso» e a
Milano sta diventando un vero e proprio preoccupante fenomeno tra le
adolescenti. Tante ragazze che inviano foto osé e magari offrono rapporti sessuali a compagni di classe, rimanendo incinte e magari ricorrendo all’interruzione di gravidanza.
a pagina 17
2 IL FATTO
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
I CONTI IN ROSSO I nodi di Palazzo Chigi
L’ANALISI
di Marcello Zacchè
L’
ultima idea del governo per fare cassa non
è molto conveniente.
Sembra che per «ripulire» il
contante di incerta provenienza lo Stato potrebbe chiedere
un prelievo forfait tra il 15 e il
35% del valore. Senza tra l’altro
cancellare l’eventuale reato
che sta all’origine del tesoretto:
questo potrà essere comunque
perseguito. Ebbene,
questi prezzi sono
«fuori mercato»: chi oggi voglia sbarazzarsi
delle maledette banconote da 500 euro, che
sembrano segnare come appestato chi le
estrae dalle tasche (si
tengono lì, mai nel portafoglio), sul mercato
degli «spalloni» trova
prezzi molto migliori.
A 460-480 euro (a seconda della quantità)
si può trovare chi le compra,
cambiandole con tagli più piccoli.
Ma, provocazioni a parte,
questa improvvisa necessità di
ripulire i contanti dopo averli
messi al bando per anni si presta a una serie di critiche. Quella allo studio del governo si
chiama «voluntary domestica»,
brutta espressione mezza inglese e mezza no per intendere un
possibile nuovo condono sulle
somme in contanti - detenute
in casa o nelle cassette di sicurezza - di cui probabilmente
non si è in grado di tracciare la
provenienza. Sembra che in Italia ci siano 150 miliardi di banconote nascoste sotto i materassi e ora il governo, alla ricerche
di risorse, si accontenterebbe
di ricavarne almeno due.
Naturale che nel mirino ci siano le carte da 500 euro, cosa c’è
di più comodo: si pensi che un
milione di euro in banconote
da 500 pesa 1,6 chili (contro i
10 chili che sarebbe in carte da
Quei «maledetti» 500 euro
la banconota messa al bando
Il governo pensa alla voluntary domestica sul contante
di grosso taglio, spesso associato a evasori e malavitosi
100); o che in una borsa per il
pc ci stanno comodamente 6
milioni di euro (12mila pezzi
da 500).
Da qualche anno, però, il taglio grosso è finito sotto accusa:
chi ce l’ha in tasca rischia di
passare non solo da evasore,
che pure è un reato penale, ma
anche da delinquente ben più
pericoloso. E sono fiorite le leggende metropolitane: non si
possono spendere, nessuno le
accetta; in banca non te le cambiano, né te la fanno versare. E
navigando in rete si trova anche qualcuno disperato perché
convinto che siano state messe
fuori corso. Allora iniziamo da
qui: le banconote da 500 sono
pienamente in corso legale e lo
saranno sempre. Quello che la
Bce ha annunciato è che, alla
fine del 2018, cesserà per sempre di emetterle. E, piano piano, le ritirerà sostituendole con
tagli inferiori.
Detto questo, chi le ha non
deve vergognarsene e può spenderle tranquillamente: gli esercenti non le possono rifiutare,
salvo naturalmente avere problemi nel cambiarle. Idem per
le banche. L’importante è rispettare i limiti imposti dalle
80mila
15-35%
Gli italiani segnalati nel
2015 per sospetto di riciclaggio per versamenti o
prelievi sopra i 2.500 euro
L’ipotesi del governo per il
prelievo sulle somme in
contanti da far «conoscere» al fisco
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ideale nei momenti di stress.
leggi di questi ultimi anni. Che
sono essenzialmente due.
La prima, legge dello Stato introdotta dalla Stabilità dell’an-
no scorso, è il limite dei 3mila
euro per ogni trasferimento o
transazione in contanti; la seconda è un provvedimento del-
la Banca d’Italia che pone il limite dei 2.500 euro per versamenti e prelievi effettuati con
banconote da 500 e pure 200
euro. Oltre tale soglia la Banca
deve segnalare l’operazione
all’Uif, l’Unità di informazione
finanziaria di Bankitalia, che
mette a disposizione delle autorità giudiziarie i database dei
clienti segnalati per il sospetto
di riciclaggio (nel 2015 le segnalazioni sono state circa 80mila).
Quindi ora vedremo se la voluntary domestica andrà avanti. In ogni caso speriamo non
suoni come una minaccia. Perché chi non ha nulla da nascondere, per il solo fatto di avere
qualche banconota viola, merita lo stesso rispetto di chi usa
solo il bancomat.
NEL MIRINO
Il ministro
dell’Economia
Pier Carlo
Padoan, a
destra,
contestato dal
Pd. Sopra una
banconota da
500 euro
IL CASO
E la minoranza del Pd ora impallina Padoan
«È una legge per Corona, voteremo contro»
La fronda contesta la misura. La difesa di Nannicini: «Ricostruzioni distorte»
Gian Maria De Francesco
Roma Una norma ad hoc per Fabrizio
Corona. Aveva bollato così l’ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, l’ipotesi di
un allargamento della voluntary disclosure anche al contante detenuto in casa oppure in cassette di sicurezza. La
sorpresa nel vedere l’indiscrezione tradotta in realtà ha determinato una reazione ancora più amara. «Sentiamo
già la solfa: da gufi ora siamo vampiri»,
dicono nella minoranza dem citando
il tweet del premier Matteo Renzi con
il quale si annunciava la chiusura di
Equitalia. Nel documento programmatico di Bilancio presentato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, alla Commissione Ue c’è anche
di più. «Proroga per tutto il 2017 dei
termini per la presentazione delle
istanze di “voluntary disclosure” sui
redditi e patrimoni detenuti all’estero
e ampliamento della platea, tramite la
possibilità di optare per un prelievo
forfetario, a titolo di imposte, interessi,
sanzioni e contributi», si legge nel testo nel quale si aggiunge che «ulteriori
misure saranno previste nel caso in
cui la collaborazione volontaria abbia
ad oggetto denaro in contanti, valori al
portatore e altri valori». Insomma, non
solo si accenna alla possibilità di trasformare l’autodenuncia degli asset
non dichiarati in una sorta di condono
con il pagamento di un forfait, ma anche la tanto contestata e vituperata
«norma Corona». I bersaniani sono
quindi sul piede di guerra. «Il “mio”
governo che avalla la voluntary disclosure per i contanti difficilmente avrà il
mio via libera», ha twittato il bersaniano Davide Zoggia, mentre l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza
ha rincarato la dose: «Ogni volta che
permetti a chi non paga le tasse di farla franca il conto arriva sempre». In
fondo, lo stesso Bersani ieri s’è speso
in difesa del suo ex collega Vincenzo
Visco (quando parla di «vampiri» Renzi a lui si riferisce; ndr) ripetendo che
per pagare meno tasse bisogna pagare
tutti. Oltretutto al coro s’è unito anche
l’ex premier Mario Monti che su La7
va giù pesante: «Così si rischia di favorire il riciclaggio di denaro».
Ecco perché a contrastare la fronda
interna (che già promette una gragnuola di emendamenti anche sull’iperammortamento) è sceso in campo il sotto-
segretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini vero coordinatore della politica economica del governo, dunque alter ego dello stesso
Renzi. «Ricostruzioni distorte e strumentali», ha commentato precisando
che «non è prevista alcuna estensione:
la voluntary nazionale (sul contante)
era già presente l’anno passato», mentre con la riapertura «si renderà tracciabile e “bancarizzato” un pezzo di Paese attualmente ancora sommerso».
D’altronde, questa proroga è uno
dei pilastri della manovra: nel documento inviato a Bruxelles si cifrano gli
introiti a 1,9 miliardi, mentre per la
rottamazione delle cartelle di Equitalia è stato previsto un introito inferiore
rispetto a quanto dichiarato nelle slide
di Renzi e Padoan: 3,1 miliardi anziché 4. Ecco perché si sta pensando di
ricomprendere anche le multe e l’Iva
non versata. Lo confermano fonti di
governo. Ci sarebbe a livello politico
l’intenzione di «allargare» la sanatoria,
evitando problemi per i Comuni e forse pure con l’Ue: l’Iva è una tassa armonizzata a livello europeo ma l’importante è il recupero dell’evasione non
tanto l’abbuono di sanzioni e mora.
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Le reazioni
Susanna Camusso (Cgil)
”
Preoccupano le norme sui
contanti. Qual è il confine
tra il riciclaggio e questa
manovra? Il tema è delicato
Francesco Boccia (Pd)
”
Se fosse consentito agli
evasori di pagare per poter
ripulire i propri soldi, cosa
diremmo ai nostri ragazzi?
Mario Monti (ex premier)
”
Questa norma voluta
dal governo Renzi
rischia di favorire
il riciclaggio di denaro
Mercoledì 19 ottobre 2016
IL FATTO 3
il Giornale
I CONTI IN ROSSO I nodi di Palazzo Chigi
I NUMERI DEL GIGANTE
FATTURATO
2014
UTILE NETTO
2014
RISCOSSIONI COATTE
960
21,5
2014
milioni di euro
milioni di euro
In milioni di euro
7.411,2
È divisa in:
CREDITI NON RISCOSSI AFFIDATI A EQUITALIA TRA IL 2000 E IL 2015
300 miliardi
Annullato dagli stessi
enti creditori,
ritenuto indebito:
cartelle pazze
Equitalia
Nord
Equitalia
Centro
51 miliardi
Posizioni che è possibile
riscuotere, effettivamente
lavorabili il 5% del totale
1.058
miliardi
Stefano Filippi
Il caos sul destino di Equitalia cresce. Il ministro Pier
Carlo Padoan dice che il gettito dalla rottamazione sarà di
4 miliardi, ma sulle bozze inviate a Bruxelles c’è scritto
3,1. Un quarto in meno. Bisogna capire come ha fatto il governo a calcolare queste somme, visto che l’adesione dei
contribuenti è volontaria e
quindi difficilmente prevedibile. C’è da valutare la reazione
della Commissione europea,
perplessa proprio sulla liquidazione di Equitalia in quanto l’incasso per lo Stato sarà
«una tantum», quindi non
strutturale, mentre le stime sono tutt’altro che inattaccabili.
Il presidente dell’Inps, Tito
Boeri ha criticato la misura in
quanto darebbe un segnale di
lassismo verso gli evasori fiscali, o presunti tali. Chi ha
già una rateazione in corso si
domanda che fine faranno le
sue dilazioni. Chi invece sta
trattando con il fisco potrebbe ripensarci in attesa che anche le cartelle emesse nell’ultimo anno vengano rottamate.
Milioni di cittadini hanno ri-
28 miliardi
Riscossione sospesa
per forme di autotutela
o sentenze
34 miliardi
305 miliardi
81 miliardi
25 miliardi
Posizioni per cui si sono
tentate invano azioni
esecutive
non lavorabili per norme
a favore dei contribuenti
7.981
ENTRO
60 GIORNI
DALLA
NOTIFICA
DOPO
60 GIORNI
DALLA
NOTIFICA
Oneri
di riscossione
per i carichi
affidati
dal 1/01/2016
3% a carico
del debitore
e il restante
6%
a carico
del
debitore
Difficilmente recuperabili
poichè sono dovuti
da soggetti falliti, deceduti
o nullatenenti
Aggio per i ruoli
Equitalia
Sud
Totale dipendenti
PAGAMENTO
DELLA CARTELLA
8.243,8
2015
217 miliardi
AGGIO E ONERI DI RISCOSSIONE
Già riscossi
Riscossioni a rate
emessi
dal 1/01/2013
al 31/12/2015
4,65% a carico
Aggio
del debitore
dal 1/01/2009
per i ruoli emessi e il restante
fino al 31/12/2012
4,35% a carico
dell’ente
creditore
Equitalia, Padoan conferma: «Via mora e sanzioni»
Ma rimane il tasso (al 20%) che moltiplica le multe
MECCANISMO INFERNALE
L’ente creditore guadagna
sui propri ritardi tra la
pena e l’iscrizione a ruolo
rimane perché il testo del decreto fiscale ancora non esiste. Padoan ha confermato
che il governo non ha ancora
deciso cosa fare con le multe
e l’Iva.
Lo sconto concesso ai contribuenti ritardatari riguarda
gli interessi di mora e l’aggio
destinato a chi riscuote. Ma le
cartelle non contengono soltanto l’imposta: con il passare
degli anni, accanto agli interessi di mora, maturano anche gli interessi legali. Che in
materia tributaria sono fermi
al 5 per cento, ma nelle sanzioni amministrative raggiungono livelli da usura: 20 per cento. È un tasso stabilito per legge: articolo 27 della legge 689
del 1981, poi confermata da
Consulta e Cassazione.
Nei primi Anni ’80 l’inflazione galoppava a due cifre e un
interesse del genere era forse
giustificato dalla rapida perdita di valore del denaro. Ma oggi l’inflazione è a zero e lo stato si comporta come i peggiori strozzini. Il meccanismo è
semplice quanto tremendo:
questo tasso si applica dal momento in cui la sanzione amministrativa è esigibile fino a
quando viene iscritta a ruolo.
Quanto tempo intercorre tra i
due momenti? La legge non
pone un termine di decadenza, come invece accade nel
contenzioso tributario. Qui
siamo nel campo amministra-
tivo: dopo 5 anni interviene la
prescrizione del credito; tuttavia è sufficiente che il creditore mandi una lettera interruttiva e il periodo in cui maturano queste percentuali da avvoltoi si può prolungare all’infinito.
Ieri sera a Dimartedì Padoan ha detto che interessi di
mora e sanzioni vengono «tolti di mezzo» perché «angoscianti». Ma lo Stato non sconta gli interessi legali. Un caso
IN NOVE ANNI
In campo amministrativo
un’ammenda da 9mila
euro è lievitata a 22mila
*Oltre al prezzo del quotidiano.
S T O R I E
IL JIHADISTA DELLA CIA
Una storia vera
Perché persino Obama conosceva il nome di Morten Storm? È possibile
che i servizi segreti americani si siano affidati proprio a un danese
convertito all’Islam per scovare e uccidere il numero due di al-Qaeda?
Un reportage sensazionale, una verità sconvolgente su una delle operazioni
più rocambolesche dei nostri tempi.
In edicola a € 8.50*
4,65% a carico
del debitore
e il restante
8%
a carico
del
debitore
3,35% a carico
dell’ente
creditore
Gli interessi legali? Restano
Così lo Stato fa lo strozzino
cevuto cartelle esattoriali per
multe, cartelle spesso «pazze», e soprattutto non emesse
da Equitalia perché la maggior parte dei comuni italiani
(a partire da Milano, Torino,
Bologna, Firenze) e la regione
Lombardia da anni non utilizzano più i servizi di riscossione dell’ente che Renzi vuole
cancellare. Che fine fanno
queste cartelle non Equitalia?
Verranno trattate alla stregua
delle altre o no? L’ambiguità
3% a carico
dell’ente
creditore
9%
a carico
del
debitore
clamoroso (ma chissà quanti
ce ne saranno) è segnalato
dall’avvocato Adriano Simonetti, che patrocina alcuni dirigenti di un piccolo istituto di
credito cooperativo siciliano
sanzionato da Bankitalia con
127mila euro complessivi per
carenze nell’erogazione dei fidi. Somme lontanissime dai
disastri di Etruria, ma con questi 17 amministratori via Nazionale è stata inflessibile.
A uno degli ex amministratori il direttorio della Banca
d’Italia aveva inflitto nel 2007
una sanzione di 9mila euro,
ma la cartella è stata iscritta a
ruolo soltanto nel gennaio
2015 e l’ingiunzione di pagamento è stata notificata al malcapitato il 22 febbraio 2016
per ritardi che Bankitalia ed
Equitalia non hanno saputo
giustificare. Quasi nove anni
in cui la sanzione era lievitata
a 22.610,28 euro. Su questa
somma non verrà concesso alcuno sconto. Chi incassa la supertassa? Ovviamente l’ente
creditore, in questo caso Bankitalia, cioè lo Stato. Che guadagna dai propri ritardi ingiustificati. Così la beffa per il
contribuente è completa.
D I
G U E R R A
4 IL FATTO
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
I CONTI IN ROSSO I nodi di Palazzo Chigi
L’ANALISI
di Antonio Signorini
Roma
L
a notizia è arrivata proprio mentre tra le indiscrezioni sulla legge di
Bilancio (il testo sarà reso noto tra un paio di giorni) è spuntata una riedizione della decontribuzione per i nuovi assunti, anche se limitata al Mezzogiorno. E mentre il premier
lodava negli Stati Uniti la riforma del lavoro italiana. Le assunzioni sono in frenata, rallentano drasticamente proprio i contratti «tipici» dopo il
boost dell’anno scorso. In sostanza, gli incentivi pensati
dal governo hanno avuto effetti immediati sensibili, ma molto limitati nel tempo.
Nei primi otto mesi dell’anno le assunzioni hanno subito
una drastica frenata: meno
8,5%. Nel caso specifico dei
contratti a tempo indeterminato la flessione è stata del 33
per cento, secondo l’osservatorio sul precariato dell’Inps.
Tra agosto e gennaio, le assunzioni nel privato sono state 3.782.000, «con una riduzione di 351.000 unità rispetto al
Lavoro, il Jobs Act non basta:
crollano le nuove assunzioni
Già finito l’effetto decontribuzione: i contratti a tempo
indeterminato diminuiscono del 33% rispetto al 2015
corrispondente periodo del
2015». Il rallentamento «ha riguardato principalmente i
contratti a tempo indeterminato: -395.000, pari a -32,9% rispetto ai primi otto mesi del
2015».
La ragione della frenata è «il
forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato
registrato nel 2015, anno in
cui dette assunzioni potevano
beneficiare dell’abbattimento
integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di
lavoro per un periodo di tre
anni». La versione depotenziata dell’incentivo in vigore nel
2016 non ha prodotto risultati
paragonabili a quelli della prima versione. Nel 2016, spiega
l’Inps, «i rapporti di lavoro agevolati rappresentano il 32,8%
del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Nel 2015, l’incidenza
LE CONSEGUENZE DELLA RIFORMA
Licenziamenti per giusta causa:
da gennaio ad agosto +28% sul 2015
I licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo
nel caso dei contratti a tempo indeterminato sono aumentati del
28,3% nel periodo gennaio-agosto rispetto ai primi otto mesi del
2015, attestandosi a 46.255 casi, contro i 36.048 dell’anno scorso.
Il dato emerge dai dati diffusi dall’Inps nell’Osservatorio sul precariato e si presenta come principale effetto del Jobs Act. Nei
primi otto mesi del 2014 i licenziamenti per giusta causa erano
stati 35.235. «In relazione all’analogo periodo del 2015 - spiega
l’Inps - le cessazioni complessive dei rapporti di lavoro risultano
diminuite del 7,3% (1.006.531 rispetto a 1.098.084).
LA SITUAZIONE DEI CONTRATTI
NUOVI RAPPORTI DI LAVORO
2015
Assunzioni
1.199.702
a tempo
indeterminato
805.168
Assunzioni
in apprendistato
+18%
-32,9%
Assunzioni a termine
2.327.694 2.385.227
2016
122.739 144.792
Assunzioni stagionali
-7,4%
482.740 446.856
MENO TEMPO INDETERMINATO
+2,5%
TOTALE
4.132.875
3.782.043
-8,5%
VARIAZIONI CONTRATTUALI DEI RAPPORTI DI LAVORO ESISTENTI
Trasformazioni a tempo indeterminato
di rapporti a termine
-35,4%
TOTALE
Apprendisti trasformati
in dipendenti a tempo indeterminato
310.035
200.208
364.182
+0,6%
54.147 54.458
-30,1%
254.666
Fonte: INPS - elaborazione al 10 Ottobre 2016
Roma Il governo italiano, ultimo tra i
paesi europei tenuti a farlo, ha spedito alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio. E
i dubbi di Bruxelles non vengono
nemmeno scalfiti dal documento
che contiene le linee guida della Legge di Bilancio (che per il resto è ancora un mistero). Tanto che tra i palazzi del governo dell’Unione europea e
le stanze dell’Upb, l’ufficio parlamentare di bilancio, inizia a circolare
l’idea di una manovra di correzione
dei conti già nel 2017. Da fare passare magari dopo il referendum, in modo da non disturbare più di tanto il
governo italiano alle prese con un voto che ne può decidere la sopravvivenza e che, da un certo punto di
vista, rischia di condizionare pesantemente anche le istituzioni europee.
L’ipotesi di una manovra traspare
dal giudizio dell’Upb sul deficit al
2,3% messo nella legge di Bilancio.
Stima approvata dall’organismo guidato da Giusepe Pisauro, che però
sottolinea come «permangono alcuni fattori di rischio che potrebbero
incidere negativamente sugli obiettivi indicati per il 2017».
Stesso ragionamento si faceva ieri
anche a Bruxelles. Sotto accusa diversi aspetti del documento e della legge di bilancio. In particolare il fatto
che si basi su entrate una tantum,
UNICA CONCESSIONE: ASPETTIAMO IL REFERENDUM
L’Europa chiede già la manovra bis
I dubbi di Bruxelles sul Bilancio 2017: troppe entrate una tantum
dalla voluntary disclosure alle entrate della rottamazione delle cartelle.
Sono dieci miliardi che non tornano
e potrebbero non entrare, rendendo
necessaria una correzione dei conti
già nel corso del prossimo anno.
Ieri da Bruxelles fonti della Commissione dicevano che quello
dell'Italia «è un caso complicato, difficile» ma c'è «la volontà ditrovare un
accordo»
Il governo fa quadrato sulle cifre
della legge. Ieri il ministro Pier Carlo
Padoan ha detto che la voluntary disclosure «non è assolutamente un
LA LEGGE DI BILANCIO
La composizione della «finanziaria»
VALORE ECONOMICO DELLA MANOVRA (in miliardi di euro)
2
0,64
Oneri politiche
vigenti
Bonus 18enni
e borse di studio
0,6
15
Disattivazione
clausole
salvaguardia
0,5
Fondi
accoglienza
migranti
2
Fondo Sanitario
delle assunzioni e trasformazioni agevolate (con abbattimento totale dei contributi a
carico del datore di lavoro per
un triennio), sul totale delle assunzioni/trasformazioni
a
tempo indeterminato, era stata pari al 60,8%».
Difficile a questo punto che
la misura messa nella legge di
Bilancio 2017, la decontribuzione limitata alle assunzioni
nel Mezzogiorno, possa portare una inversione di tendenza.
Ieri il premier Renzi ha parlato della riforma del lavoro
durante la visita alla Casa
Bianca: «Io mi sono dovuto
scusare con il presidente Obama per aver utilizzato l’espressione Jobs Act che è un’espressione copiata ma, come ci siamo detti, possiamo copiare
dalla grande esperienza americana. Il Jobs Act ha creato» oltre 500mila «posti in più di lavoro. Non sono ancora sufficienti ma sono importanti per
uscire dalle difficoltà». Il riferimento è al saldo tra assunzioni e cessazioni.
Nessun accenno alla forte
frenata delle assunzioni dopo
27
miliardi
di euro
Voucher
baby sitter
e fondo asili
1
Contratti P.A.
e assunzioni
1,76
Pensioni
3,5
Piano industria 4.0
PRINCIPALI ENTRATE (in miliardi di euro)
1,9
2,8
1,8
6
8,5
Voluntary Revisione Asta delle Aumento
Aumenti
disclosure spesa
frequenze deficit
permanenti
di gettito e partite Iva
ministeri
IL PIL
IL DEFICIT
1,8%
Il rapporto
deficit/Pil
che l'Italia
avrebbe
dovuto tenere
per il 2017
2,3%
Il rapporto
deficit/Pil
indicato
nella legge
di bilancio
+1%
La crescita
prevista
dal governo
per il 2017
L’incentivo «depotenziato»
ha vanificato i risultati
dell’originale (-351mila)
il 2015. Né al fatto che la nuova versione della riforma, che
pone ulteriori limiti ai benefici alle aziende che assumono,
potrebbe aggravare il flop.
Le tesi tranquillizzanti del
governo non convincono i sindacati. La Cgil ieri ha chiamato Cisl e Uil a una mobilitazione sul lavoro e chiedono un
cambio di passo. La Cisl chiede un «tagliando» sulle politiche del lavoro, mentre il leader della Uil Carmelo Barbagallo ha trovato nei dati
dell’Inps la conferma che la riforma del lavoro ha aiutato il
«riciclaggio» dei posti e non la
creazione di nuovo lavoro.
condono». Ma il problema, più quello dell’opportunità di varare una sanatoria, è quello delle entrate. Difficile prevedere quando porterà. Difficile contare in una riduzione dell’evasione fiscale, proprio mentre si abolisce Equitalia, rischiando di dare al
Paese un segnale «di lassismo», come ha detto ieri il presidente
dell’Inps Tito Boeri.
Ieri nel documento consegnato
all’Europa c’è la conferma delle cifre
illustrate nel giorno dell’approvazione della Legge di Bilancio. Con qualche novità. Sulle pensioni, ad esempio, l’Ape social - quindi l’anticipo di
tre anni gratuito per alcune categorie
di lavoratori - viene concesso per i
redditi da pensione non superiori a
1.500 euro, e non 1.350 come nelle
slide della «finanziaria». C’è il deficit
al 2,3%, che la commissione europea
vorrebbe ridurre di un punto decimale. Il disavanzo strutturale che non
cala e la flessibilità su migranti e terremoto, che l’Europa non ci ha concesso.
Il rischio di problemi sul capitolo
terremoto, riferivano nei giorni scorsi fonti europee, è noto da tempo al
governo, anche perché le regole Ue
permettono aiuti per tamponare
l’emergenza, non per la messa in sicurezza degli edifici.
AnS
SINTESI DI PERFEZIONE
6 INTERNI
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
VERSO IL REFERENDUM
LA GIORNATA
di Roberto Scafuri
Roma
E
finalmente venne il giorno della grande abbuffata. Very compliments,
quanti bei convenevoli. Quante facezie, pleasantries, e photo
opportunity come se piovesse,
altro che selfie. In definitiva un
anticipo di Thanksgiving: il tacchino infarcito non c’è più (i
senatori italiani non hanno forse decretato il suicidio?), al suo
posto braciolette e agnolotti
che più made in Italy taroccato
non si può. Ma «tanto poi
l’amatriciana più buona che
hai mai assaggiato te la vieni a
mangiare da noi...». «Oh, Mattìo, non potrei avere un amico
migliore».
Ma che fortuna, e che bella
«rimpatriata». Almeno fosse vero, quel che appare. Saremmo
il 51.mo stato dell’Unione, e
sai che aiuti a pioggia di zio
Sam? Addio austerity, tanto
Mr. President l’ha detto e ridetto che occorre la crescita, uguale uguale Mr. Renzi. Altro che
piano Marshall da poveretti:
tutti vitelli grassi saremmo, a
vitamine e ormoni. Prosperità
fasulla pure quella, forse? E
che potremmo meritarci, dopo
questo ridicolo, sfacciato endorsement di Mr. Obama?
«Non voglio certo interferire,
non voglio parlare del referendum, ma le riforme fatte da
Matteo sono giuste. Io faccio il
tifo... Gli Usa sostengono in modo forte il referendum costituzionale. Renzi dovresti rimanere al timone ancora per un
po’». Un bengodi così non
s’era mai visto, si legge negli
occhi di Pinocchietto nostro. Il
pensiero quasi tracima dalle
orecchie: «Io gl’avevo detto de
farla, ’sta cosa, ma questi so’
grandi, ammazza, che forti ’sti
amerikani...».
Dunque anche secrets & lies,
segreti e bugie, come nella pellicola di Mike Leigh, nel re-incontro tra i due presidenti
uscenti, l’americano e l’italiano. Già, uscenti: una bella vignetta di Ellekappa ieri matti-
Spot di Obama: voto Sì
Ma non sa per che cosa
Il presidente si sbilancia: Renzi al governo è ok
Il premier ringrazia: la storia sarà buona con te
na fotografava meglio di ogni
quadretto ufficiale lo stato
dell’arte. «Obama prima di diventare ex vuole l’ultima cena
di Stato con Renzi», esclama
uno. «E viceversa», risponde
l’altro. Chiaro come il sole di
Washington che per Mr. Renzi
è scattato l’allarme rosso e
l’ora degli scongiuri, oltre che
di questo jolly di cui sarebbe
lecito (anzi opportuno) chiedersi quanto ci costerà la contropartita. I due sono imbarazzanti, per come parlano da ventriloqui l’uno dell’altro. Indistinguibili: «Renzi è giovane e
bello, una nuova generazione
di leadership per un’Europa
forte, ha mantenuto la parola e
sfida lo status quo con riforme
coraggiose», sviolina quello
che si dichiara «italiano onorario» e ama «cibo, moda, vino e
Sophia Loren» (le sue conoscenze dell’Italia si fermano
qui).
Gorgheggia l’altro, quello
con l’inglese zoppicante: «Lei è
incredibile, Mr. Obama, ha organizzato tutto, anche il sole!
La storia sarà buona con lei.
Grazie per la sua leadership e
la sua amicizia, non ci stancheremo mai d’essere amici».
«L’Italia è un grande alleato
straordinario, pochi così affida-
IN AMERICA
Nicoletta
Braschi,
Roberto
Benigni,
Bebe Vio
e Raffaele
Cantone
In basso
gli Obama
e i Renzi
alla Casa
Bianca
bili, non potete essere lasciati
da soli a sostenere il fardello
dell’immigrazione», dice quello con la moglie che cura l’orto
di casa (bianca). L’altro, con la
moglie supplente da poco in
cattedra, non sta più nella pelle. L’aiutino di JP Morgan, ops
Mr. Obama, è oro colato nei
confronti dell’arcigna Angela
Merkel, e magari ci farà prendere il posto della stolida Albione
in qualità di «cavallo di troia
americano nella Ue». Pinocchietto comincia a sparare le
balle che conosciamo, tranne
una: «Se vince il No nessun cataclisma. Ma tanto vinco». Un
suo avo era di sicuro sulla caravella di Colombo, Cristoforo.
Sul più bello, però: «Stop, please, turn off the spotlight, spegnete i riflettori. That’s all, volks! ».
In pratica un cartone. Animato.
DOPPIA INTERVISTA ESCLUSIVA PER «CHI»
«Che bello, ceneremo da soli e senza scorta»
La «pensione» di Michelle: una casa nuova. E quella di Barack: una scuola per leader
Roma E adesso, che farete da grandi? Barack Obama pensa a una scuola per futuri leader: «Ci stimola la
possibilità, attraverso il centro Presidenziale, di assumere talenti in tutto il mondo, giovani che aspirano a
diventare politici, giornalisti, registi
o musicisti, e portare avanti con loro un programma di giustizia sociale, fornendo strumenti, reti e risorse
per andare in una direzione migliore». Michelle si accontenta di meno: «Vorrei fare una passeggiata
con mio marito senza avere venti
macchine con i cecchini sempre intorno. Ora se dico “andiamo a cena”, siamo almeno in cento».
In esclusiva per l’Italia, su Chi l’intervista a due voci alla coppia presidenziale, un bilancio non politico
di otto anni alla Casa Bianca. «I ri-
cordi più cari, quelli che rimangono
- dice Barack - alla fine sono quelli
familiari. Le notti estive passate con
le ragazze a far correre i cani sul
prato, parlando con loro e ascoltandole, cercando di far muovere Bo
perché, quando faceva molto caldo,
se ne stava seduto. E poi stare sul
tetto a guardare i fuochi d’artificio
del 4 luglio; il giorno del compleanno di Malia, con tutti i suoi amici».
«Otto anni sono tanti se ti guardi
indietro», gli fa eco la First Lady Michelle. «In fondo è l’infanzia delle
nostre figlie, per Sasha quasi tutta la
sua giovinezza». Il presidente la interrompe: «Ricordi il primo viaggio
che abbiamo fatto tutti insieme? Siamo andati in Russia e Sasha indossava il suo trench». «Sembrava un piccolo agente segreto», gli fa eco Mi-
chelle». «Aveva otto anni», continua
Barack Obama «e se ne andava in
giro per il Cremlino in trench». «Sì,
tutti le chiedevano “Who are you?,
Chi sei?”», dice ridendo la First Lady. «Era il loro primo vero viaggio
internazionale, quelli in cui si dorme in aereo e, quando ti alzi, devi
ancora viaggiare. Malia aveva una
faccia che diceva: “non mi sono mai
sentita peggio in vita mia!”. E io: “Ecco, questo è il jet lag, tesoro”».
Il trasloco è vicino, si può pensare
al futuro. «Abbiamo vissuto esperienze straordinarie, ora potremo fare cose normali. Avrò più occasioni
per parlare con i giovani e meno
restrizioni», spiega Mr President. E
la First Lady: «Mi piacerà molto preparare una casa nuova».
MSc
IN COPERTINA
Barack Obama e la moglie
Michelle sul settimanale «Chi»
oggi in edicola
»
il dubbio
Crisi con la Russia
L’Italia pagherà
le follie degli Usa
di Piero Ostellino
L
a notizia che l’Italia schiererà proprie
truppe nei Paesi est-europei ai confini della Russia, preannuncia che a
pagare i costi, in termini economici e commerciali, dell’apertura di questo nuovo fronte della guerra fredda, da parte degli Stati
Uniti di Barack Obama, sarà l’Italia. L’Occidente non è ben messo, sotto il profilo della
leadership. In Italia, abbiamo, in Matteo
Renzi, uno dei peggiori presidenti del Consiglio del dopoguerra; gli Stati Uniti, con Obama, hanno il peggior presidente.
Dopo aver chiuso la parentesi della prima
guerra fredda - e aver conquistato il sostegno della Russia nella guerra contro il terrorismo islamico - l’apertura di questo nuovo
fronte della guerra fredda con il Cremlino è
una pura follia di Obama, un presidente
ideologico e esibizionista che vuole, evidentemente, far dimenticare le sue origini africane e musulmane. Non erano proprio, questi, il momento e il modo, da parte degli
Stati Uniti, di riaffermare la propria leadership mondiale. In Europa, a beneficiarne,
sarà la Germania – che, in tal modo, rafforzerà il proprio ruolo egemone di guida del
continente – e a farne le spese sarà l’Italia.
Avremmo avuto bisogno di un presidente
del Consiglio che avesse la forza, e il coraggio, di dire agli americani che la loro iniziativa nei confronti della Russia è inopportuna
per tempistica e modalità. Invece, se dal lato americano, c’è l’esigenza di mostrare i
muscoli sotto il profilo politico-elettorale, in
coincidenza con la fine della presidenza
Obama, da noi, l’Italia – che come membro
del’Alleanza atlantica non avrebbe potuto
sottrarsi all’avventura - c’è quella di mostrare di avere una politica estera che supplisca
alle carenze di quella interna. Essersi inimicati il Cremlino – dopo averlo coinvolto nella guerra contro il terrorismo islamico – è
un errore grave che indebolisce la leadership americana sull’Occidente democratico-liberale, rilanciando il ruolo della Russia; frammenta il quadro politico internazionale e fa un danno alla nostra economia. La
brutta verità è che, con Matteo Renzi, l’Italia
ha un capo del governo del tutto inadeguato, e gli Stati Uniti, con Obama, il peggior
presidente della loro storia. Che piaccia o
no, anche questi sono effetti della crisi della
democrazia rappresentativa. L’Occidente
non produce più leader degni di questo nome; siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio.
Ora, Mosca ridurrà la propria dipendenza
commerciale dall’Italia, danneggiandone
l’economia e favorendo la Germania. Che ai
tempi della prima guerra fredda l’Italia dipendesse dalla leadership americana era
nell’ordine delle cose. Adesso, francamente, non lo è più. Matteo Renzi – tutto concentrato sul proprio ruolo interno - non pare
essersi accorto che il rimescolamento delle
carte, a seguito della fine della prima guerra
fredda, ha aperto spazi di autonomia anche
all’Italia. Bisognerebbe che qualcuno glielo
dicesse. Mettere forze militari ai confini della Russia è un errore strategico grave che
alimenta il complesso russo dell’accerchiamento e ne produce l’inevitabile reazione. Il
mondo, solo per questo, non entrerà in una
nova fase di guerra fredda con la Russia. Ma
le conseguenze, per noi, oltre che per gli
equilibri mondiali, saranno gravi. Non è il
caso di tifare per Trump, ma è anche un
fatto che Trump sta interpretando in modo
efficace la situazione ai fini della propria
elezione alla Casa Bianca. Non sarebbe una
iattura – come dicono, da noi, le sinistre –
ma, comunque, sarebbe un ulteriore sbilanciamento della politica estera di Washington con cui fare i conti.
Mercoledì 19 ottobre 2016
INTERNI 7
il Giornale
VERSO IL REFERENDUM
IL CASO
di Giuseppe Marino
Roma
L
a caccia non ammette
pause, né limiti di tempo e spazio: ogni possibile votante pro referendum
va individuato e blandito, e se
c’è da piegare la legge con una
circolare, pazienza.
Non si scappa, nemmeno se
si va all’estero per studiare o
per curarsi. Con l’Italicum si
era data la possibilità di votare
a distanza anche per i cittadini temporaneamente all’estero, allargando la platea dagli
emigranti veri e propri fino a
includere chi si trovi oltre frontiera per motivi di studio, lavoro o cure mediche per almeno
tre mesi. Vedi gli studenti Erasmus, che sono circa 25.000
ogni anno. Il problema è che
la legge ha previsto termini
stringenti per registrarsi presso il proprio Comune, comunicando l’indirizzo temporaneo
all’estero dove ricevere il plico
con la scheda: dieci giorni a
partire dal decreto che indice
il referendum. Per questo voto
è arrivato il 28 settembre, la
scadenza sarebbe stata dunque l’8 ottobre. Troppo in fretta per la smania del governo
di racimolare ogni possibile
voto, attraverso le tournée
Caccia pure ai «voti Erasmus»
Circolare trucco del Viminale
Legge piegata per racimolare consensi all’estero: tempi
più lunghi, comunicazioni via mail o attraverso amici
temporaneamente all’estero.
Non basta: si ordina di accettare anche dichiarazioni in carta semplice «recapitata a mano anche da persona diversa
dall’interessato». La circolare
raccomanda anche di «controllare poi attentamente» le
comunicazioni via mail, ma
chi andrà mai a verificare?
Gli unici a denunciare l’opaca manovra al momento sono
i parlamentari ex grillini: «Siamo alla follia - dice Massimo
Artini di Alternativa Libera -,
la legge prevede un termine di
10 giorni mentre il ministero
dell’Interno decide in splendi-
da solitudine che il termine è
di 35 giorni. Ormai è chiaro
che il premier spera di vincere
il referendum con i voti degli
italiani all’estero, dopo aver
mandato la Boschi a fare proseliti nelle americhe ora ci prova Alfano con questo trucchetto, peccato sia una violazione
IL «SOGNO» DI MICHELA BRAMBILLA
Cane alla Camera
per storica battaglia
«Vi presento Sogno, primo cane in Italia
a entrare nella sala conferenze di un
Parlamento. È il testimonial di una
battaglia di civiltà: cambiare la nostra
costituzione che nel 2016 considera gli
animali ancora come delle cose».
L’esponente azzurra Michela Brambilla
ce l’ha con Matteo Renzi: «Questa
riforma della Costituzione continua a
considerare gli animali come oggetti,
semplici cose e non esseri viventi. Tutto
ciò non tiene conto dei sentimenti della
maggioranza di italiani che convivono
con i nostri piccoli amici considerandoli
membri della famiglia. È ora di
cambiare».
ALTRE MANCE
Arriva un buono per l’asilo
da mille euro e un bonus
bebè da 800 per nascituri
all’estero cui hanno partecipato pezzi grossi del «giglio magico» come Maria Elena Boschi
e Luca Lotti. A risolvere il problema ci ha pensato il ministro dell’Interno Alfano con
una circolare, la numero 40
del 2016, che allunga il termine al 2 novembre, cioè «entro
il trentaduesimo giorno antecedente la data della votazione» fissata il 4 dicembre. Anche in occasione dell’ultimo
referendum si era deciso un
allungamento del termine, ma
quel voto era il primo dopo
l’approvazione dell’Italicum,
quindi la prima volta in cui si
dava la possibilità di voto a distanza agli italiani temporaneamente all’estero. E infatti
la circolare dell’epoca, la 3 del
2016, richiama esplicitamente
questa circostanza. Nel nuovo
documento del Viminale sparisce la motivazione, ma resta
l’allungamento del termine,
con due giorni in più. E non
solo. La circolare raccomanda
ai Prefetti di «sensibilizzare a
vista i comuni stessi affinché
inseriscano nell’home page
del proprio sito un indirizzo di
posta elettronica non certificata» per comunicare di trovarsi
25.000
Gli studenti che ogni anno
mediamente partono
dall’Italia per studiare
all’estero con «Erasmus»
di legge bella e buona che può
inficiare il voto degli italiani
all’estero».
Intanto, dalla Legge di Bilancio spuntano altre mance elettorali, stavolta destinate alle famiglie con figli. Un buono asilo per un massimo di 1000 euro l’anno, spendibile sia in
strutture pubbliche che private, per i bambini nati a partire
dall’1 gennaio 2016, finché
non compiono tre anni. Vengono aumentate le risorse per
finanziare il voucher babysitter da 600 euro, e spunta anche un bonus «mamma domani», destinato ai nascituri. Si
tratta di un assegno da 800 euro complementare rispetto al
bonus bebè, perché richiedibile già durante la gravidanza
per bambini destinati a nascere a partire dal 1 gennaio
2017. Altre briciole seminate
sulla strada verso le urne. Proprio ieri uno studio di Lavoce.info notava che la legge di
Bilancio destina alle famiglie
con figli 600 milioni, meno di
un terzo di quanto va ai pensionati.
L’INTENZIONE DI VOTO VISTA DALLA RETE
Sui social network il No vola al 76 per cento
Indagine di Reputation Manager. Renzi accusato di dire bugie e annunciare catastrofi
Jacopo Granzotto
Roma Blog, siti on-line, social network
per monitorare l’aria che tira sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre. E magari farsi un’idea sull’intenzione di voto. L’analisi è stata condotta
da «Reputation Manager», istituto italiano leader nell’analisi e misurazione
della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico. Diciamo subito che secondo questa prospettiva di
analisi a oggi il «No» vincerebbe facile.
C’è un 76,18% di commenti contro il
Decreto Legislativo proposto dal Ministro Boschi e un restante 23,55% a favore. Bello scarto. La maggior parte dei
commenti si trova all’interno delle testate giornalistiche (36,6%), seguono
blog (21,1%) e siti di news (19,1%).
Cominciamo dalle ragioni di chi sostiene il «No». Innanzitutto è criticata
la scelta della data, a ridosso del ponte
dell’Immacolata «per scoraggiare i cittadini a presentarsi alle urne». C’è chi
fa notare che non c’è abbattimento dei
costi, un esempio è dato «dal fatto che
il Senato sarà riempito di sindaci e consiglieri regionali che godranno dell’immunità parlamentare». «Inoltre - fanno notare molti internauti - si cerca di
distogliere gli italiani dal votare «No»
prospettando «presunti scenari apocalittici come meno sicurezza contro il
terrorismo, meno risorse per fronteggiare l’Isis e aumento dello spread».
Quelli che invece tifano per il «Si»
sostengono che la riforma della secon-
da parte della Costituzione «rappresenta l’opportunità di dotare il Paese di
stabilità rendendolo maggiormente
credibile nei confronti dell’Europa». Ritengono anche che si «abbatterebbero
i costi della politica e delle province».
E che votare sì «potrebbe essere un
investimento per le nuove generazioni».
All’interno delle conversazioni on-line il protagonista è sempre Matteo
Renzi, citato nel 54% delle conversazioni, seguito dal Movimento 5 Stelle
(24%) e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (12%). Il Premier
viene criticato per la personalizzazione del voto, poi ritrattata. E per certe
false promesse utili come la riduzione
di politici, in realtà irrisoria: solo 215.
Capitolo Social Network. Anche qui
spopola il «No». Il 67% delle pagine
Facebook che parlano di Referendum
Costituzionale sono promotrici del
«No» (totale di 64.994 fan), il 30% del
Sì (con un totale di 10.929 fan) e il restante 3% (totale di 224 fan) hanno solo scopo informativo e quindi nessuna
connotazione politica. Si nota, insomma, che c’è poco spazio nel mondo di
Facebook per l’informazione non politicizzata. Quanto a Twitter sono stati
rilevati 551.000 tweet riguardanti il Referendum e quasi 53.000 utenti attivi.
La classifica degli hashtag è guidata da
«Io voto No» con il 37% dei tweet. Seguono una miriade di contatti non superiori al 12%. Polvere. Siamo vicini al
plebiscito?
LA RETE ALLE URNE
SÌ
REFERENDUM
COSTITUZIONALE
NO
L’opinione dei social
network
Il Referendum Costituzionale
che chiamerà alle urne
i cittadini il prossimo
4 dicembre ha registrato
il 76,18% di commenti
contro il Decreto Legislativo
proposto dal Ministro Boschi.
Il restante 23,55% consiste
invece nei commenti a favore
del Referendum.
76,18%
NO
Le parole più citate su internet
23,55%
SI
8 INTERNI
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
VERSO IL REFERENDUM
Il Cavaliere torna in tv:
niente dubbi, si vota No
Berlusconi al Tg5: «La riforma darebbe l’Italia
a un solo uomo. Le modifiche vanno condivise»
Fabrizio de Feo
Roma La riforma è pericolosa
perché potrebbe consegnare a
un solo uomo e un solo partito
l’Italia e gli italiani. Serve un
forte, deciso e responsabile
“No”».
Silvio Berlusconi torna in tv.
Dopo la lunga trasferta negli
Usa per un check up medico e
un periodo di riposo, il presidente di Forza Italia riappare
in video con un’intervista al
Tg5 firmata da Costanza Calabrese. Berlusconi ci mette la
faccia, conquista la prima linea, smentisce con i fatti il suo
presunto disimpegno dalla
campagna referendaria e scolpisce parole chiare contro il
Ddl Boschi (nel suo combinato disposto con l’Italicum, la
nuova legge elettorale voluta
da Matteo Renzi).
«La riforma è pericolosa. Per
fare un esempio con appena il
15% degli aventi diritto al voto,
quindi con una esigua minoranza, Grillo, già padrone del
suo partito, potrebbe diventaI PALETTI
Imprescindibili l’elezione
diretta del capo dello Stato
e taglio dei parlamentari
re anche col 55% padrone
dell’unica camera che farà le
leggi ordinarie e quindi diventare anche colui che sceglie il
Presidente della Repubblica e
i membri della Corte Costituzionale. Vorrebbe dire padrone dell’Italia e degli italiani».
Sulla possibilità di ragionare, una volta bocciato il Ddl Boschi, su una riforma condivisa
Berlusconi mostra la massima
apertura. «Noi non diciamo
“No” per lasciare le cose come
stanno. Diciamo “No” perché
dopo il “No” sia possibile approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa, una nuova riforma che deve contene-
IN CAMPO
Il leader di
Forza Italia
Silvio
Berlusconi
è tornato in tv
per dettare
la linea sul
referendum
e spiegare
perché votare
No
È stata
la prima uscita
televisiva
dopo
l’intervento
al cuore
di giugno
re: La scelta da parte degli elettori del Presidente della Repubblica; un vero taglio dei
parlamentari, che vanno ridotti di oltre la metà; il vincolo di
mandato, per cui un eletto
non può cambiare bandiera
senza dimettersi; un limite costituzionale alle imposte, alla
pressione fiscale che nessun
governo può superare; una vera riforma delle Regioni, che
oggi sono diventate un’altra
grande e costosa burocrazia».
L’ultima riflessione è una
sorta di memento su quelle
che dovrebbero essere le vere
priorità dell’attività politica e
legislativa del governo Renzi,
priorità che vengono nascoste
o sottovalutate. «Sapete bene
che siamo in un momento difficile: l’economia non cresce,
il lavoro manca, la povertà aumenta, l’immigrazione prosegue incontrollata, la sicurezza
di tutti è in pericolo, in Europa
non riusciamo a far valere le
nostre ragioni. Eppure, incredibilmente, questo governo
punta su una riforma costituzionale mal scritta e pericolosa per ritrovare quel consenso
che non ha più. Anche per questa ragione dobbiamo rispondere con un forte, deciso e responsabile “No” a questa riforma che favorirebbe una deriva
autoritaria davvero con il rischio di un uomo solo al comando. Il contrario della democrazia».
Quella dell’ex premier potrebbe essere la prima di una
serie di interviste a diverse tv
per alimentare la campagna
per il No al referendum. Un ritorno in prima linea che non è
mai stato in discussione, visto
che il suo presunto atteggiamento tiepido non è mai esistito ed è stato alimentato da voci fatte circolare ad arte dal
fronte dei favorevoli alla riforma renziana. Una conferma arriva da Laura Ravetto. «Ho sentito Silvio Berlusconi due giorni fa per telefono e mi ha detto
di impegnarmi al massimo
con iniziative per il “No” a questa riforma che, a suo avviso,
in particolare con il combinato disposto della legge elettorale, porterebbe alla dittatura di
un solo partito e alla limitazione dei diritti di partecipazione
dei cittadini». Un atteggiamento deciso e perentorio riscontrato anche da Paolo Romani
che nelle ultime ore ha avuto
occasione di confrontarsi con
Berlusconi. «Il presidente è rinfrancato, determinato e consapevole della delicatezza della
partita. Il suo è un No convinto e senza ambiguità». Il presidente dei senatori azzurri sta
lavorando sulla conferenza
programmatica di Forza Italia,
fissata circa un mese fa. «Continuo a pensare che debba essere rivolta ai nostri eletti, quasi
cinquemila secondo i tabulati
Anci. Si tratta di un patrimonio straordinario che pochi altri hanno. Dobbiamo valorizzarlo».
46
Sono i giorni che ci
separano dal 4 dicembre, la
data fissata per il voto sul
referendum costituzionale
Mercoledì 19 ottobre 2016
INTERNI 9
il Giornale
IL GOLPE DEL 2011
l’intervista » Luca Ricolfi
di Alessandro Franzi
Cinque anni fa di questi
tempi venivamo descritti come un Paese sull’orlo del baratro: eravamo davvero messi così male?
«Diciamo che è stata una valutazione un po’ esagerata. Ho
fatto un’analisi retrospettiva
sull’andamento degli spread:
allora erano tutti alti nei Paesi
da sempre più deboli. L’Italia
non stava subendo un atteggiamento particolarmente feroce,
era dove le spettava in quella
particolare situazione dei mercati. Non voglio minimizzare
la gravità di come stavano le
cose allora, però a mio parere è
arrivato il momento di riconoscere che si è un po’ accentuata la drammaticità della situazione dell’Italia, quasi che fosse l’unico Paese sotto attacco:
se si guardano gli spread, erano sotto attacco anche la Spagna, il Portogallo, la Grecia, l’Irlanda. Sono fra quelli che pensano che Alan Friedman abbia
detto sostanzialmente la verità
quando ha scritto quello che
ha scritto».
Friedman ha ricostruito
quei mesi del 2011, raccontando nel libro Ammazziamo il Gattopardo che Napolitano aveva già contattato
Monti mesi prima di nominarlo senatore a vita e,
quindi, capo del governo.
Si riferisce a questo?
«Sì, è evidente che a luglio
era già tutto pronto, quando lo
spread era relativamente tranquillo. La caduta di Berlusconi
è stata pilotata. Che poi questo
abbia fatto bene all’Italia, può
darsi».
Chi ha voluto la caduta di
Berlusconi? L’allora ministro dell’Economia, Giulio
Tremonti, ha scritto di un
«dolce colpo di Stato» ispirato da interessi economici
e finanziari.
«Non so che cosa intenda
Tremonti, ma penso che non
sia stata l’economia bensì la politica a estromettere Berlusconi. L’establishment europeo
non lo tollerava e hanno trovato l’attimo giusto per farlo fuori. Vede, l’establishment europeo è un gruppo di persone
che hanno certe idee, certi gusti, certe frequentazioni comuni e anche un certo condiviso
stile di comunicazione interpersonale: Berlusconi, è facile
immaginare perché, era un corpo estraneo, non era uno con
cui si potesse dialogare secondo le regole comuni di
quell’establishment. Ricordiamo i risolini di Merkel e Sarkozy, appunto. Devo fare però
una premessa».
Dica...
«Personalmente allora, non
lo nego, ero montiano. Scrissi
su la Stampa vari articoli speranzosi. Tre mesi dopo però
avevo già cambiato idea».
Perché?
«Proprio studiando l’andamento degli spread mi accorsi
che la loro principale fonte di
aumento non era il deficit ma
erano le prospettive di crescita
del Paese. I mercati allora avevano paura dei Paesi che non
crescevano, come l’Italia. Poi
però Monti fece subito una manovra recessiva e vidi che la
«Così l’establishment europeo
pilotò la caduta di Berlusconi»
Lo studioso a «linkiesta.it»: «Si drammatizzò lo spread
per arrivare al governo Monti. Che ci massacrò di tasse»
Pubblichiamo ampi stralci dell’intervista a firma di Alessandro Franzi pubblicata sul sito linkiesta.it al sociologo
torinese Luca Ricolfi, studioso progressista, professore di
Psicometria alla facoltà di Psicologia dell’Università di
Torino, responsabile scientifico dell’«Osservatorio del
Nord Ovest», membro dell’EAS (European Academy of
Sociology), editorialista su «Il Sole 24 Ore». Tiene una
rubrica su «Panorama» e ha scritto testi universitari di
statistica e numerose opere di saggistica riguardanti l’analisi della scena politica italiana.
ON LINE
A sinistra
la pagina
web del sito
linkiesta.it
Più a sinistra
il sociologo
Luca Ricolfi,
66 anni
L’analisi
IL GATTOPARDO
L’Italia è questo
Paese. Tutto
cambia perché
nulla cambi
Anche Renzi
ha dovuto
ammetterlo dopo
aver promesso
di invertire
la tendenza
IL RETROSCENA
Dovevo presentare
a Roma un
sondaggio su
Italia Futura di
Montezemolo che
poteva essere la
nuova Forza Italia
Ma venni bloccato
e poco dopo Monti
venne incaricato
COMPLOTTO
A destra Silvio Berlusconi
la sera del 12 novembre
2011 quando sale
al Quirinale per
rassegnare le dimissioni
a causa della perdita
della maggioranza alla
Camera. Dal 16 novembre
gli succederà Monti
sua linea era in continuità con
la solita linea della sinistra di
aumentare le tasse in maniera
permanente. Nel 1992, per dire, Amato fece innanzitutto
una tantum. Monti nel 2011 invece decise una manovra permanente sull’Imu, che secondo i miei calcoli ha avuto un
effetto molto ampio sul valore
del patrimonio immobiliare italiano: dall’inizio della crisi si è
svalutato di 2mila miliardi, anche (benché non solo) per effetto della tassa sulla casa. Questo ci costerà alla fine una riduzione permanente dei consumi dell’ordine di 20 miliardi
l’anno, più o meno l’impatto di
una manovra finanziaria. Perché la gente ha avuto, e ha, paura di consumare e di investire».
Come si spiega che nonostante l’emergenza più o
meno accentuata quel passaggio politico del 2011
non abbia rappresentato
una vera svolta per l’Italia?
«Con la figura di Monti ho
appunto un rapporto ambivalente. L’aspetto negativo della
sua azione di governo è che abbia attuato la politica recessiva
di cui ho appena parlato. Il ruolo politico di Monti è stato però in un certo senso positivo,
per me, perché ha comunque
avuto il coraggio di prendere
misure impopolari, senza badare al consenso: tanto di cappello a quei governanti che pensano al lungo periodo e non alla
prima scadenza elettorale.
Dunque quella stagione montiana sarebbe stata perfetta se
il governo avesse ridotto la spesa pubblica, anziché massacrarci di nuove tasse. Però non
lo ha fatto».
Par di capire, dunque, che
rispetto a cinque anni fa,
nulla sia cambiato...
«L’Italia è questo Paese. Tutto cambia perché nulla cambi.
Il Gattopardo, appunto. Il nostro problema è la lentezza del
declino che stiamo vivendo. Se
il declino fosse rapido, reagiremmo, ci daremmo da fare
per fermarlo. Infatti nel 2011 ci
siamo mossi perché l’Italia si
era presa una strizza. Poi abbiamo cominciato a lamentarci
dell’austerità, e lo facciamo ancora oggi. Ma sa una cosa? Noi,
in Italia, non abbiamo mai fatto politiche di austerità. I conti
pubblici non li abbiamo messi
a posto, il Pil è diminuito e il
rapporto fra debito e Pil è continuato ad aumentare anche
quest’anno, tanto che anche
Renzi ha dovuto ammetterlo
dopo aver promesso di invertire la tendenza fin dal 2016».
Cinque anni dopo il dibattito politico nostrano sembra metterci di fronte a un
altro, ennesimo momento
decisivo. Si inizia a ipotizzare una successione a Renzi
alla guida del governo, in
caso di vittoria del No al referendum del 4 dicembre
sulla riforma costituzionale. Lei vede possibile, nelle
condizioni attuali, un ritorno di una proposta tecnica
come quella del 2011?
«Non credo. Checché se ne
dica, dovesse davvero vincere
il No (e al momento sembra
questa la tendenza), non raggiungeremmo il livello di tensione del 2011. Come è accaduto con la Brexit o come si pensa accadrebbe in caso di vittoria di Trump negli Stati Uniti,
vengono usati scenari allarmistici per fare del terrorismo psicologico. Ma dal giorno dopo il
voto, tutto e tutti si riallineano,
più o meno rapidamente. Certo, se vince il No, a mio giudizio, si aprirebbe in Italia un periodo di confusione, perché
non vedo un’alternativa realistica a Renzi».
Però poteva andare diversamente? C’è chi dice che elezioni anticipate sarebbero
state lo strumento migliore
per affrontare la crisi, non
la supplenza di un premier
tecnico.
«Posso testimoniare una circostanza. In quel momento,
quando maturava la stagione
di Monti, in Italia c’era una
grande aspettativa di cambiamento, si credeva che Berlusconi avesse fatto il suo tempo e ci
fosse bisogno di una svolta radicale. Allora coordinavo un
ampio sondaggio commissionato da Luca di Montezemolo e la sua Italia Futura: Montezemolo, nel 2010-2011, si
presentava come la figura che
poteva rappresentare questa
scelta di cambiamento. I dati
di quel sondaggio gli davano
un potenziale elettorale del
20%, il partito di Montezemolo poteva essere la nuova Forza Italia. Questi dati stavano
per essere annunciati. Fui
convocato a Roma per presentarli, ma a un certo punto mi
dissero che si doveva fermare
tutto. Pochi giorni dopo, Napolitano incaricò Monti di formare un nuovo governo. Interpretai quella uscita di scena così: qualcuno, forse Montezemolo stesso, aveva deciso
che la bandiera del cambiamento doveva passare a Monti».
10 INTERNI
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
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ASSALTO GIUDIZIARIO
IL CASO
di Anna Maria Greco
Roma
L
a vittoria in Cassazione
non poteva essere più
completa, per gli imputati nel processo Mediatrade.
La condanna di secondo grado ad un anno e due mesi per
frode fiscale del presidente di
Mediaset Fedele Confalonieri
e del vicepresidente e ad Pier
Silvio Berlusconi viene annullata senza rinvio «perché il fatto non costituisce reato».
Il verdetto arriva attorno alle 10 di ieri sera e riporta indietro nel tempo, all’assoluzione
del tribunale nel luglio 2014,
poi ribaltata dalla Corte d’appello di Milano il 17 marzo
scorso. «La Cassazione ha ristabilito la giusta sentenza di
primo grado - è il primo commento al Giornale di Franco
Coppi, difensore di Confalonieri, con Alessio Lanzi -, evidentemente ha accolto l’intera motivazione del nostro ricorso». Soddisfatto anche per
Berlusconi junior il suo avvocato, Niccolò Ghedini: «Un
bel risultato, Pier Silvio non
meritava quella condanna». E
l’altro suo legale, Filippo Dinacci, aggiunge: «È stata ristabilita la verità, con un atto di
giustizia».
Anche Mediaset esprime
soddisfazione: «Con questa decisione, la sentenza originaria
Mediatrade, assoluzione piena
per Confalonieri e Pier Silvio
Nel processo sui diritti tv annullata la condanna
di secondo grado perché «il fatto non costituisce reato»
viene di fatto confermata dalla
Cassazione». Che la sentenza
d’appello Mediatrade fosse
tutta sbagliata lo aveva riconosciuto nell’aula della Cassazione anche il sostituto procura-
nullamento senza rinvio. E così è stato.
Per il principe del foro, già
la richiesta dell’accusa rappresentava un «colpo di ramazza
alla sentenza impugnata e di-
mostra che abbiamo ragione
sui tanti punti lamentati». Coppi ha sostenuto che quella condanna andava «spazzata via
nella sua globalità, perché priva di motivazione e di correla-
CONSENSO UNANIME
Prima del verdetto
avvocati e Pg sulla stessa
linea: «Nessuna frode»
tore generale, Fulvio Baldi. E,
un po’ a sorpresa, aveva chiesto l’annullamento con rinvio
in appello. Volevano di più i
difensori di Confalonieri e
Pier Silvio Berlusconi. Nella
sua arringa conclusiva Coppi
ha formulato la richiesta: an-
zione tra le accuse e la stessa
sentenza».
Al centro del processo c’era
la presunta compravendita
gonfiata di diritti tv dalle major americane, che nel processo parallelo Mediaset del 2013
è costata a Silvio Berlusconi la
condanna definitiva a 4 anni
per frode fiscale e la decadenza da senatore. A decidere ieri
l’assoluzione è stata la seconda sezione penale, la stessa
che a marzo aveva prosciolto
il Cavaliere dalle accuse in
questo procedimento. Diversi
sono stati i punti contestati
dai legali di Berlusconi junior
e Confalonieri. «Dov’è la prova che i vertici sapessero? - ha
chiesto Dinacci - Ci si basa solo sulla tesi che “non potesse-
17 marzo
2007
È il giorno della sentenza
d’appello, nel 2016, che ha
condannato Pier Silvio
Berlusconi e Confalonieri
È il solo anno per cui è
contestata la frode fiscale
sui diritti tv a Pier Silvio
Berlusconi e Confalonieri
MEDIASET Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri
TESTIMONE AL PROCESSO A BUZZI & CO.
Mafia capitale, deputata Pd finisce sotto accusa
«Non ricordo». La Campana, ex moglie dell’assessore Ozzimo, rischia l’incriminazione
* Oltre al prezzo del quotidiano
Roma. La procura di Roma indagherà quasi sicuramente la deputata Pd
Micaela Campana per falsa testimonianza. La deposizione di lunedì
scorso al processo su Mafia Capitale è stata, secondo i pubblici ministeri, caratterizzata «da una serie di
bugie e reticenze smentite dal contenuto degli atti processuali». I magistrati romani hanno intenzione di
chiedere ai giudici la restituzione
del verbale di deposizione di Micaela Campana, responsabile nazionale del Pd al Welfare e componente
della commissione Giustizia, al fine
di procedere per falsa testimonianza. Da questa iniziativa discenderà
la pressoché certa iscrizione nel registro degli indagati.
La deputata, ex moglie dell’imputato Daniele Ozzimo, ex assessore
della giunta Marino, ha negato una
serie di circostanze emerse nelle intercettazioni telefoniche. In particolare, di aver incontrato il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico
per parlare di un’interrogazione
parlamentare suggeritagli, e mai
presentata, dal ras delle cooperativa «29 giugno» Salvatore Buzzi. Le
trascrizioni, invece, avevano evidenziato in quell’occasione un sms di
Campana al capo della coop nel
quale c’era scritto «Bacio grande ca-
po». Molti i «non so» anche sui finanziamenti ricevuti dalla cooperativa e su una serie di traslochi e
SU FACEBOOK Micaela Campana
sgomberi richiesti alla stessa struttura di Buzzi.
Il Movimento 5 Stelle, tramite il
blog di Beppe Grillo, ha avanzato la
richiesta di dimissioni della deputata che su Internet viene paragonata
allo «smemorato di Collegno». «I
non ricordo della delegata nazionale al Welfare e al terzo settore dei
dem sono riecheggiati nell’aula
bunker di Rebibbia ed hanno infastidito non poco il presidente del collegio giudicante, Rosanna Iannello,
che l’ha esortata più volte a dire la
verità “altrimenti saremo costretti a
fare delle valutazioni sulla sua testimonianza“». Grillo ricorda come, in
I
l ritornello è noto: siamo un Paese di corrotti, furbetti e lazzaroni che mette in fuga i cervelli.
Ci hanno riempito la testa con il conformismo anti-italiano, ma è tempo di ribellarsi e di battersi
in nome della nostra ultra-italianità. Emanuele Ricucci passa in rassegna gli ultraitaliani del
nostro tempo, dai successi sportivi di Alex Zanardi a quelli imprenditoriali di Bernardo Caprotti,
fino alle battaglie culturali di Giordano Bruno Guerri, per lanciare un appello: siamo fieri della
nostra identità nazionale e remiamo contro il pensiero unico che vorrebbe farci vergognare
dei nostri valori.
fuori dal coro
Domani in edicola a soli € 2,50*, solo con il Giornale
ro non sapere”, perché informati di tutto». Per Confalonieri, ha ricordato Lanzi, c’era anche un vizio di notifica (non
valida perché fatta al domicilio sbagliato). E dietro l’angolo la prescrizione, i primi di
novembre. La decisione della
Cassazione era importante
poi per i possibili effetti sui vertici di Mediaset. La condanna,
infatti, aveva come pene accessorie per Berlusconi junior e
Confalonieri
l’interdizione
temporanea dagli uffici direttivi e il divieto di contrattare
con la pubblica amministrazione. Dunque, si poteva ipotizzare che i due manager dovessero lasciare i loro ruoli. In
ALTALENA
In primo grado erano
stati assolti. Mediaset:
«Ristabilita la verità»
realtà, la questione è stata studiata dai legali di Mediaset,
convinti che in ogni caso non
ci sarebbe stata una decadenza automatica. Ma tutto questo, ormai, non ha più importanza.
Nel processo d’appello erano già stati assolti gli altri sei
imputati, tra cui il produttore
Frank Agrama e il banchiere
Giovanni Stabilini, dalle accuse di frode fiscale e riciclaggio.
Anche se c’è un ricorso in Cassazione del pg di Milano contro le due cinesi di Hong Kong
titolari di un conto svizzero,
Paddy Chan Mei-You e Catherine Hsu May-Chun.
occasione di una cena elettorale del
Pd, a Campana giunse un sms da
Buzzi. «Bonifico fatto, ho preparato
una lettera al premier», si leggeva
sulla trascrizione delle intercettazioni. Campana non ricorda se alla cena avesse presenziato anche lo stesso Buzzi e in sede processuale la
deputata ha precisato che le richieste di favore non erano a titolo personale, ma presentate in quanto
moglie di Ozzimo. «Ci teniamo a ricordare - hanno chiosato i parlamentari 5 Stelle delle commissioni
Antimafia e Giustizia - come Campana abbia fissato incontri con il ministero proprio per conto dello stesso Buzzi». «Chissà quanti minuti
passeranno tra l’indagine per Buzzi
su Micaela Campana e le sue dimissioni dall’organo fiduciario di Renzi», ha ironizzato il vicepresidente
del consiglio regionale del Lazio,
Francesco Storace.
GDeF
Mercoledì 19 ottobre 2016
INTERNI 11
il Giornale
L’ITALIA DEI PRIVILEGI
»
IL CASO
Chiacchiere
da Camera
di Paolo Bracalini
di Romana Liuzzo
Chi è quel grillino
seguace di S. Francesco?
Chi è il grillino che si presenta in Senato con i sandali ai
piedi, senza calze, pure in pieno autunno? Non è ovviamente un problema di stagione ma
di bon ton. Chi fa parte delle
istituzioni è obbligato, o almeno dovrebbe esserlo, ad onorarle. Il particolare (non da
niente) del sandalo sotto l’abito ha fatto inalberare parecchi
parlamentari che ne parlano
schifati. Come dar loro torto?
Anche gli onorevoli
soffrono i primi freddi
Prime raucedini e mal di
gola anche per i politici. La
«casta», come la definiscono
i livorosi, non è esente dai
mali di stagioni. Per sconfiggere il raffreddore c’è chi come la senatrice Anna Maria
Bernini, usa portarsi dietro il
propoli, utile rimedio omeopatico e chi, come il collega
Ciro Falanga (indipendente
da luglio 2015) usa il miele di
Manuka. Un cucchiaino al dì.
«M
a quanto spendi?». La domanda dà il nome ad un
sito internet che analizza
tutte le spese, tra cene, alberghi, viaggi
e consulenti, dei gruppi M5S a Camera
e Senato (che rendicontano le loro entrate e uscite su tirendiconto.it). Gli autori sono due ex del movimento Cinque Stelle, Nicola Biondo già capo della comunicazione M5s alla Camera e
Marco Canestrari ex Casaleggio Associati, ed è parte di Supernova, il libro su
«com’è stato ucciso il MoVimento 5
Stelle» che è in corso di pubblicazione
on line tramite un crowdfunding dei lettori.
Dalle cifre raccolte per voci di spesa e
ordinate in classifiche, si evince che Di
Maio non è l’unico a utilizzare una bella fetta delle risorse che la Camera mette a disposizione (oltre allo stipendio
base) dei parlamentari grillini. Lo slogan della politica a costo zero, o almeno low cost con una connessione internet, niente sedi di partito e il blog come
strumento di comunicazione, non si ritrova però nei bilanci dei parlamentari
Cinque Stelle, che se è vero che restituiscono una quota importante dei gene-
Il telefono d’oro di Fico:
bolletta da 12mila euro
Nel sito degli ex grillini la verità sulle spese M5S
Il vitto di Di Battista costa 2.800 euro in tre mesi
I numeri
3,7milioni
108mila
17
rosi fondi pubblici ricevuti a Montecitorio e Palazzo Madama, ne spendono
anche parecchi. Qualche numero.
Nell’ultimo quadrimestre (maggio-agosto 2016) il M5S Senato ha speso
748.875 euro, la maggior parte dei quali
(oltre 350mila euro) per «personale e
collaboratori». I deputati non hanno
una rendicontazione quadrimestrale
come gruppo, l’ultimo bilancio è relativo al 2015, dove si legge che gli «oneri»
sono stati di 3,7 milioni di euro (350mila euro più dell’anno precedente). An-
che qui la voce più corposa sono i dipendenti e i consulenti del gruppo, diciassette persone all’Ufficio Comunicazione (tra cui Silvia Virgulti, fidanzata
di Di Maio), trentacinque al Legislativo, eccetera.
E le spese dei singoli parlamentari?
Di Maio, il pupillo di Grillo e favorito
per una futura investitura a candidato
premier, è finito al centro di una polemica per i 108mila euro spesi in tre anni per «eventi sul territorio» («Dal 2013
ho restituito ai cittadini italiani
204.582,62 euro. E sono felice di averlo
fatto» si difende sul blog di Grillo). Ma
in altre classifiche Di Maio è superato
da altri suoi colleghi. La senatrice Barbara Lezzi, ad esempio, è al primo posto nella classifica della spesa per «consulenze» (assistenza legale, commercialisti, informatici): 85mila euro spesi finora. Ai primi posti seguono altri grillini, come i due componenti del direttorio Di Battista (41mila euro) e Carlo Sibilia (40mila). Di Battista, soprannominato dai colleghi «Gallo cedrone» (una
delle chicche svelate dal libro) negli ultimi tre mesi rendicontati, cioè fino a
luglio, ha speso 2.800 euro tra pranzi,
cene, bar e alimentari generici. Ma alla
voce «vitto» non è Di Battista il top spender della pattuglia parlamentare grillina. La medaglia va al deputato Mattia
Fantinati, che finora ha utilizzato 32mila euro pubblici per le sue esigenze alimentari. Per «Alberghi e simili» vince il
deputato grillino Cosimo Petraroli, da
Torino, con 41mila euro spesi.
I big tornano ai primi posti in altre
voci, come le «spese telefoniche», dove
Roberto Fico si piazza al secondo posto
con più di 12mila euro in telefonate. É
anche il presidente della Vigilanza Rai,
gli toccherà chiamare spesso. Riecco
Di Maio tra quelli che spendono di più
in «noleggio auto», quasi 9mila euro, al
secondo posto dopo il deputato Bernini (10mila). Il senatore Lello Ciampolillo è il campione dei taxi: 16.668 euro.
Mentre non è noto che tipo di appartamento abbia in affitto (coi soldi della
Camera) la deputata Marta Grande. Il
suo canone mensile è di oltre 2mila euro, ne ha già spesi 77mila. Politica «low
cost»? Diciamo «medium».
Le uscite del gruppo M5S alla Camera nel 2015, ultimo periodo rendicontato. Gran parte della spesa è rappresentata dagli stipendi del personale
IL VIGNETTISTA VAURO COL PUGNO CHIUSO ANCHE IN OSPEDALE
«Fasci e leghisti
io sto bene, tiè»
Compagna usa il miele
al posto dei maglioni
Il senatore Luigi Compagna (Conservatori e riformisti) racconta di sconfiggere il
raffreddore mettendo nel caffè, al posto dello zucchero, un
cucchiaino di miele: lo fa regolarmente anche alla buvette.
E poi prosegue ridacchiando:
«Dopo 47 anni di matrimonio
mia moglie ritarda con il cambio di stagione e rischio di ammalarmi. In attesa dei maglioni prendo il miele».
«Dedicata ai simpatici fasci,
leghisti e grilletti che mi
augurano di schiattare. Scampata
anche stavolta. Tiè!». Anche nel
letto d'ospedale, il vignettista
Vauro Senesi non rinuncia alla
polemica politica, postando una
foto su Facebook che lo ritrae in
ospedale, con il pugno chiuso
sollevato, da buon comunista
oltranzista. Il disegnatore ha
voluto tranquillizzare i suoi fan,
ringraziandoli per gli auguri e
spiegando di stare già meglio:
«Grazie - ha scritto Vauro in un
commento -. Ma tranquilli mi son
già rimesso, se no col cacchio che
postavo la foto!».
Ciao, ciao cari romani
vi saluto senza aiuti
Che fosse al terrazzino sui
Fori del Campidoglio, alla biciclettata collettiva, al raduno
grillino di Palermo o nella
camminata sul tappeto rosso
della Mostra del Cinema di Roma: ecco, in tutte queste occasioni e in altre ancora, la nostra ineffabile sindaca ridente,
Virginia Raggi, ha dimostrato
che una cosa sa farla senza
l’ausilio di Grillo o Casaleggio:
il ciao, ciao con la manina...
[email protected]
Le persone impiegate nell’Ufficio Comunicazione M5S alla Camera. Tra i
consulenti a libro paga anche Silvia
Virgulti, fidanzata di Di Maio
I GUAI DEL FRATELLO DEL MINISTRO
Alfano jr e quella Porsche comprata a 1.355 euro
Acquistata a un prezzo irrisorio e rivenduta a 20mila euro. Al suo futuro datore di lavoro
Mariateresa Conti
Gelmini sceglie il bianco
Addio look da dark lady
Sarà un inverno bianco candido. Il nero è stato bandito
dal guardaroba ben fornito della deputata Fi, Mariastella Gelmini. Il già ministro dell’Istruzione, battagliera consigliera
comunale a Milano, ha deciso
che questo sarà un anno multicolor. Sia chiaro, la Gelmini, è
donna sobria e lo resterà. Ma
ormai lo stile dark ha fatto il
suo tempo. E così sia.
La spesa in «eventi sul territorio» di
Luigi Di Maio in tre anni, record tra i
grillini. «Ho restituito 200mila euro»
si difende sul blog di Grillo
A «REPORT» Alessandro
Alfano intervistato dalla
trasmissione di Rai3
Non passa giorno che Alessandro Alfano non procuri imbarazzo al fratello maggiore, il ministro dell’Interno Angelino.
Dopo l’inchiesta di Report sulla sua assunzione in Poste italiane come dirigente, le
ombre sulla sua laurea triennale e quelle
sul suo passaggio lampo alla Camera di
commercio di Trapani, ecco che pure la
sua passione per le auto di lusso gli crea
problemi. Già, perché tra gli affari del giovane Alfano spunta pure una strana compravendita: quella di una Porsche che Alfano jr avrebbe comprato a prezzo stracciatissimo - 1.355 euro nel 2008 a fronte
di un valore di circa 30mila - e avrebbe
rivenduto a maggio del 2010, a 20mila
euro, all’amico Giuseppe Pace, all’epoca
presidente della Camera di commercio di
Trapani. La stessa Camera di commercio
dove Alfanino approderà pochi mesi dopo da segretario generale e dalla quale si
dimetterà a dicembre del 2011, quando
sul concorso da lui vinto (e secondo alcuni cucito su misura per lui) e sui suoi
titoli si addenseranno le prime ombre.
La storia della Porsche, non nuova, è stata ritirata fuori proprio da Report. Giorgio
Mottola, l’autore del servizio, parla del
contestato concorso per la segreteria generale della Camera di Commercio di Trapani vinto da Alfano jr: «A capo della commissione giudicatrice c’è Giuseppe Pace,
allora presidente della Camera di Commercio di Trapani e amico stretto di Alessandro Alfano, talmente stretto che Alessandro Alfano si priva della sua Porsche
fiammante e la cede proprio a Pace, due
mesi dopo aver vinto il bando. Un bando
secondo alcuni scritto su misura».
Una storia nota. A raccontarla, tre anni
fa, il sito di informazione trapanese
Tp24.it, che già allora sottolineava l’anomalia della compravendita della Porsche
(una Boxster Cabriolet grigia, cerchi in
lega, 2700 di cilindrata per 200 cavalli di
potenza) acquistata usata (era del 2006)
da un veterinario di Partinico per soli
1.355 euro e rivenduta due anni dopo da
Alfano jr all’amico Giuseppe Pace per
20mila euro. Guadagnandoci dunque circa 18mila euro.
Non solo la Porsche. L’articolo del sito
trapanese del 2013 cita pure un’altra auto
di lusso, un Suv da 35mila euro, anzi per
l’esattezza, una Range Rover Evoque blu
scura, acquistata dalla Camera di commercio trapanese nella breve era della segreteria di Alessandro Alfano. Proprio
una passione, quella per le auto di lusso.
L’ennesimo scivolone che imbarazza Alfano jr e il fratello ministro Angelino.
IL MULTISISTEMA
PER RIMODELLARE IL CORPO
E RIVITALIZZARE LA PELLE DEL VISO
1
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14 ATTUALITÀ
L’ANALISI
di Gian Micalessin
S
piegato in soldoni è soltanto il vecchio e banale effetto palloncino. Lo premi da
una parte e lui si gonfia dal lato
opposto. Ma se il palloncino messo sotto pressione a Mosul è lo
Stato Islamico allora il rischio è
veder risputati in Europa i jihadisti fuoriusciti dal Vecchio Continente. E non è un rischio da poco. «Anche una piccola parte di
loro rappresenta un serio problema» - spiega in un’intervista al
quotidiano tedesco Die Welt il
commissario europeo per la sicurezza Julian King. Secondo le stime dei servizi europei intorno alla capitale irachena del Califfato
operano attualmente almeno
2500 jihadisti con legami europei. Quei duemilacinquecento fanatici rappresentano una doppia minaccia.
Una piccola parte di loro potrebbe già esser stata selezionata
per rientrare nelle città d’origine
e mettere a punto attentati di rappresaglia in concomitanza con
l’assedio di Mosul. Altri potrebbero invece tornarsene a casa dopo la caduta della roccaforte irachena e dar vita a nuove cellule
all’interno del continente. Il problema più imminente è l’infiltrazione di gruppi operativi pronti a
colpire capitali e città europee
nelle prossime settimane. Una
minaccia da cui non sono esenti
le città italiane. L’impegno profuso nell’addestramento dei peshmerga curdi, nella difesa della diga di Mosul e nelle operazioni di
soccorso aereo ai feriti della coalizione fanno infatti dell’Italia un
potenziale obbiettivo.
La cabina di regia di queste
operazioni non è, però, Mosul,
dove i comandanti del Califfato
sono impegnati a fronteggiare
l’assalto della coalizione, ma
Raqqa, ovvero la capitale siriana
del Califfato. Lì opera la cellula,
conosciuta con l’ossimoro arabo
di «Emni», responsabile delle attività di tipo prettamente terroristico condotte al di fuori del Califfato. È stata «Emni» a guidare,
nell’ultimo anno, gli attacchi di
Parigi e Bruxelles e a seguire l’infiltrazione di numerosi jihadisti
di ritorno in Austria e Germania.
Ed è stata sempre «Emni» a coordinare lo sfruttamento mediatico degli attacchi messi a segno
dai lupi solitari entrati in azione
in Francia e Germania. Ultimamente non è, però, al culmine
Mercoledì 19 ottobre 2016
L’ALLARME DALLA CITTÀ ROCCAFORTE DELL’ISIS IN IRAK
Un folle riporta il terrore a Bruxelles:
armato tiene in ostaggio 15 persone
Ore di paura a Bruxelles a causa di
un uomo che ieri pomeriggio ha preso in ostaggio una quindicina di
persone in un supermercato Carrefour nella Chaussée d’Alsenberg
nel quartiere di Forest, alla periferia occidentale della capitale belga.
L’uomo, armato di coltello, per cause ancora da accertare ma forse a
seguito di una rapina finita male,
ha tenuto in scacco i clienti e il personale del supermercato per circa
un’ora ed è stato arrestato senza particolari difficoltà dalle forze
dell’ordine del commissariato di Bruxelles-Midi. Nessuno degli
ostaggi è stato ferito. L’uomo, del quale non si conosce la nazionalità, non ha fatto nessuna rivendicazione. La polizia belga ha comunque escluso qualsiasi legame del gesto con motivazioni terroristiche. La capitale belga è stata teatro di vari atti terroristici lo scorso
22 marzo.
Come si gioca
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6 8
uno dei pochi a controllare un
mosaico operativo composto da
cellule, appartamenti, arsenali e
depositi di esplosivi disseminati
nei paesi europei. La diminuita
efficienza operativa potrebbe venir compensata chiamando
all’azione un maggior numero di
«lupi solitari».
La loro attivazione e soprattutto la loro propensione a colpire
L’UOMO È STATO ARRESTATO
7 8
4
3
Erica Orsini
ASSEDIO
Proseguono
le operazioni
militari in Irak
per la
riconquista
di Mosul,
la città
diventata
roccaforte
del Califfato
e ora stretta
d’assedio
La caduta
di Mosul
potrebbe
avere come
conseguenza
l’arrivo
in Europa di
molti jihadisti
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Uno stupro a Westminster:
capo dello staff di un deputato
accusato di violenza sessuale
L’operazione contro il Califfato è necessaria
ma ci troveremo in casa molti terroristi
Il Sudoku
1
LONDRA SOTTO CHOC
La caduta di Mosul
porterà a un’invasione
di jihadisti in Europa
dell’efficienza. L’eliminazione ai primi di settembre - di Abu
Mohammad Al Adnani, il portavoce dello Stato Islamico considerato la mente di tutte le «operazioni esterne» sembra aver rallentato la macchina del terrore.
Adnani, oltre ad essere il solo
all’interno dell’organizzazione a
conoscere i nominativi di tutti i
militanti infiltrati in Europa era
2 5
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Completare lo schema,
riempiendo le caselle vuote,
cosicché ciascuna riga
orizzontale, colonna
verticale e riquadro 3x3
(col bordo più spesso)
contenga una sola volta
tutti i numeri dall’1 al 9.
Buon divertimento
Facile
ed immolarsi per il Califfato verrebbero innescate proprio attraverso la diffusione delle immagini dell’assedio di Mosul. Un assedio descritto nei messaggi di propaganda come un impari lotta
tra le forze «infedeli» - forti di
oltre 50mila uomini ed appoggiati da aerei, elicotteri, carri armati
ed artiglieria ed il manipolo di
5/6mila jihadisti chiusi nella
morsa di Mosul. Dopo la caduta
dovremo invece preoccuparci
del rientro dei jihadisti sopravvissuti alla battaglia. I più tenaci e
irriducibili potrebbero tentare la
costituzione di cellule nelle zone
d’origine. Gli altri potrebbero
semplicemente riconoscere la
sconfitta e tentare di reintegrarsi
nella società. In ogni caso l’allarme lanciato dal Commissario europeo alla Sicurezza fa capire
che un’eventuale caduta di Mosul non determinerà l’automatica scomparsa del Califfato. Al pari di quanto successe nel 2001
dopo la sconfitta di Al Qaida in
Afghanistan, il Califfato continuerà ad operare grazie alla sua
costola siriana e alla componente asimmetrica ed invisibile costituita dalle cellule dormienti e
dalle ramificazioni virtuali costruite sulla rete. Per non parlare
della fitta rete di sostenitori e finanziatori con base in Arabia
Saudita e Qatar che in tutti questi anni hanno contribuito a finanziare lo Stato Islamico.
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Medio
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DUE SONO MORTI, UNO È FUGGITO
Strage di Dacca, la polizia svela
chi ha finanziato l’attentato
Sono state identificate le tre persone ritenute i finanziatori dell'attacco a Dacca, costato la vita a 22 persone, tra cui
nove italiani. Lo ha riferito il capo dell'unità anti-terrorismo e contro la criminalità transnazionale (Cttc), Monirul
Islam, spiegando che si tratta del dottor Rokon Uddin,
Tanveer Quaderi e l'ex maggiore Zahid. «Dei tre - ha detto
- Rokon ha lasciato il Bangladesh per recarsi in Siria e
unirsi al gruppo jihadista dello Stato Islamico mentre gli
altri due sono morti nel corso di una sparatoria avvenuta
in un blitz della polizia». Il medico avrebbe donato per
l'operazione l'equivalente di 100mila euro, Tanveer avrebbe offerto il denaro raccolto dalla vendita di una casa, e
l'ex maggiore Zahid i soldi della sua pensione militare.
CONCORSO n. 125
di martedì 18/10/16
Montepremi
Estrazioni
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Difficile Impossibile
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La soluzione di ieri
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8
Londra Il capo dello staff del deputato conservatore Craig Mackinlay è stato arrestato con l’accusa di
aver stuprato una donna all’interno del Parlamento. L’uomo si chiama Sam Armstrong, ha ventitré
anni e l’arresto è avvenuto venerdì scorso, ma la
notizia è trapelata soltanto ieri. Rilasciato su cauzione fino a gennaio, ad Armstrong è stato vietato
di mettere piede a Westminster fino a quando la
vicenda non si sarà conclusa.
Nel frattempo la polizia metropolitana ha perquisito l’ufficio di Mackinlay dove si sarebbe consumata la violenza. L’arresto è stato effettuato in seguito ad una denuncia pervenuta alla polizia da
una donna lo stesso venerdì. Ancora non si conosce l’identità della vittima ma a quanto sembra
l’episodio sarebbe avvenuto giovedì sera. Secondo
quanto riporta il tabloid The Sun quella sera un
gruppo di persone tutte dello staff dei Conservatori si è fermato a bere qualcosa sul terrazzo della
Camera dei Lord dopo il lavoro. Sempre in base al
racconto della fonte del Sun alla serata sarebbero
stati presenti «un gruppo di assistenti dei Conservatori e delle donne loro ospiti. Avrebbero bevuto
per tutta la notte ed alcuni di loro erano molto
ubriachi». Armstrong avrebbe portato una donna
nell’ufficio del deputato per il quale lavora e lì
l’avrebbe stuprata. La vittima si sarebbe recata alla
polizia il mattino dopo.
Nessun commento da parte del sospettato che
deve ancora rispondere delle accuse che gli sono
state mosse e bocche cucite anche a Westminster
dove il caso sta creando non poco imbarazzo tra i
Tories. Un portavoce di Mackinlay ha fatto sapere
che «il deputato è stato messo al corrente dell’incidente e delle accuse ad un membro del suo staff»
ed ha confermato la totale disponibilità e collaborazione con la polizia nell’inchiesta avviata.
Non è la prima volta che il nome di Sam Armstrong finisce sulle pagine dei giornali inglesi. Prima dell’arresto, alcuni mesi fa l’uomo era stato
accusato dal Mail on Sunday di aver tentato di
filmare l’ex ministro Robert Halfon, che aveva una
relazione extraconiugale, mentre lasciava un club
londinese, forse per ricattarlo in seguito. All’epoca
Armstrong aveva negato tutte le accuse ma ora è
tornato nell’occhio del ciclone e la sua posizione
sembra davvero molto complicata.
Il Lotto
Tempi
il Giornale
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24
Ora inizio
------------------Ora fine
-------------------
Numero
Jolly
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Numero
Superstar
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Euro
Punti 6
JackPot
Punti 5+1
Punti 5
Punti 4
Punti 3
Punti 2
5 stella
4 stella
3 stella
2 stella
1 stella
0 stella
5.224.878,00
157.753.004,14
27.430,61
406,21
34,41
6,29
40.621,00
3.441,00
100,00
10,00
5,00
Nazionale
Bari
Cagliari
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Genova
Milano
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Mercoledì 19 ottobre 2016
IL CASO
di Fiamma Nirenstein
È
ATTUALITÀ 15
il Giornale
un bagno di realtà il voto
di ieri all’Unesco, in cui
si è stabilito che secondo
la maggioranza del mondo gli
asini volano, che Roma non è
mai stata la sede del papato, ovvero che la luna è fatta di formaggio, cioè che Gerusalemme
è un sito solo musulmano e in
particolare lo è il monte del
Tempio col Muro del Pianto,
chiamato nella risoluzione votata solo «complesso della Moschea»: la risoluzione, purtroppo reale, che è stata votata ci
dice infatti che le decisioni e le
opinioni espresse dall’Onu e
dai suoi succedanei su Israele
sono pura menzogna, veleno distillato sui principi stessi della
conoscenza, negazionismo pari
a quello della negazione della
Shoah, distruzionismo pari a
quello dell’Isis su Palmira. Da
questo momento dunque, per
chi ha un cervello, forse ci sarà
LE FOLLIE DELL’ONU CONTRO ISRAELE
L’Unesco ratifica la vergogna
«Il Muro del Pianto è arabo»
Confermato a maggioranza l’antistorico voto
di giovedì scorso. E l’Italia contribuisce astenendosi
più attenzione a non bersi senza discutere le mille risoluzioni
contro Israele dell’Assemblea
dell’Onu, del Consiglio di Sicurezza, del Consiglio per i Diritti
Umani. La maggioranza che vota è sempre la stessa; gli stessi
sono i Paesi occidentali che non
sanno dire di no a un’assurdità
come quella che ieri è stata statuita.
Ma che cosa può avere portato la Russia e la Cina a votare
per l’arabizzazione di Gerusalemme se non la fame di potere
e l’interesse? Che cosa ha condotto l’Italia, che ospita a Roma
l’arco di Tito con i bassorilievi
degli ebrei in catene con la Menorah, prova provata della loro
appartenenza a Gerusalemme;
che cosa ha spinto la Grecia,
che mai vorrebbe veder discussa la sua eredità storica, ad astenersi? Ma tant’è: 24 nazioni spudorate, per la maggior parte islamiche, hanno votato a favore;
26 pusillanimi fra cui l’Italia si
sono astenute; 6 coraggiose hanno votato contro, Stati Uniti,
Gran Bretagna, Lituania, Olanda, Germania, Estonia. Si cerca
qualche consolazione nell’idea
SITO CONTESOIl monte del Tempio a
Gerusalemme è da sempre sacro per gli ebrei, il
cui ultimo resto dopo le distruzioni attuate dai
Romani nel primo secolo è il Muro del Pianto
OFFESA ALLA VERITÀ
È un falso evidente
come quello di chi nega
la realtà dell’Olocausto
l’amore totale del suo popolo
per quel luogo? Persino Giuseppe Verdi l’aveva ben capito, come si canta in «Va’ pensiero».
L’aggressione
dell’Unesco
non è nuova, esso è sempre stato uno dei corpi più estremisti e
corrotti delle Nazioni Unite. Ma
stavolta la sua funzione può essere utile. Questo è di prima categoria: si tratta della distruzione culturale di un pilastro della
storia, quello della fondazione
delle religioni monoteiste. L’attacco agli ebrei ha sempre avuto il segno della distruzione del
Mondo Occidentale, della guerra, del terrorismo. Non c’è nulla
di strano nel fatto che i Paesi
occidentali si siano astenuti nella buona parte: si sono sempre
girati dall’altra parte di fronte
all’odio degli ebrei accompagnata dalla denigrazione di Israele.
di Luca Nannipieri
C
i sarà sempre lotta attorno al patrimonio. Già la
parola stessa lo dice: patrimonio lessicalmente vuol dire «ciò che i padri lasciano ai
figli», ma anche «ciò che i figli
vogliono fare dell’eredità dei
padri». Il patrimonio, ovvero i
monumenti, i luoghi-simbolo,
le testimonianze d’arte, di memoria, di identità, di religione,
non sono mai realtà pacifiche.
Il loro valore non è innocuo.
Da sempre, nella storia, i monumenta sono stati oggetto di
contese, guerre e prevaricazioni. Perché? Perché, appunto,
essi non incarnano
un valore inoffensi- LE BASI CULTURALI
vo. Attorno ad essi
si raggruma un tale
senso di riconoscimento, di identificazione, di memoria,
di affetto, spesso di
anelito religioso, tale per cui la loro presenza sarà inevitabilmente una presenza che ge- SIGNIFICATI PROFONDI
nera contrasti e conflitti.
Il caso dell’Unesco e di Geru- I «monumenti» non sono
salemme è un caso massimo: soltanto pietre:
la decisione dell’Unesco di considerare Gerusalemme Est e il contengono un’eredità
complesso della moschea di
Al-Aqsa come patrimonio so- inaudita di tre religioni che esstanzialmente arabo, dal pun- so stesso testimonia.
to di vista storico artistico fa
Questo luogo – unico, inconsemplicemente ridere: Gerusa- frontabile per definizione con
lemme, la città per intero, i alcun altro luogo al mondo –
suoi mercati, i suoi muri, le sue ha una stratificazione di testipiazze, i suoi edifici, sono il ful- monianze materiali e immatecro inscindibile delle tre religio- riali, archeologiche, urbanistini monoteiste (ebraismo, cri- che, architettoniche, religiose,
stianesimo e islam) e il suo pa- storiche, che lo rendono pritrimonio monumentale non mus inter pares, il primo tra i
può essere in alcun modo ri- pari, tale è il suo essere crogiovendicato da una parte o lo senza paragoni di storia
dall’altra. Si possono inventare ebraica, cristiana e islamica.
le tradizioni, come hanno di- Artisticamente ci vuole un limostrato Eric Hobsbawm e Te- bro intero per spiegarne tutti i
rence Ranger, ma non si può monumenti presenti: la sovracancellare l’innegabile: quello na moschea di Al-Aqsa del VII
spazio di territorio di Gerusa- secolo è sacra agli islamici, colemme che gli ebrei chiamano me la Moschea della Roccia
il Monte del Tempio, che gli con la cupola dorata, ma i suoi
arabi chiamano la Spianata del- muri fanno parte delle cinta dile Moschee, e che i cristiani av- fensive dell’antico Tempio di
vertono tutt’uno come città sa- Gerusalemme, tra cui campegcra, non può essere scisso dal- gia il Muro del Pianto, sacro
la stratificazione eccezionale e agli ebrei che vi si recano in
che oggi il voto è meno unanime di quello che sarebbe stato
in passato. Ma è poca roba. Le
polemiche che lo hanno accompagnato vedono il gesto notevole dell’ambasciatore del Messico Andres Roemer che ha lasciato la sala e ha tentato di cambiare il voto negativo del suo Paese, ed è stato poi licenziato; il
tentativo del presidente tedesco
del direttivo Michael Worbs che
ha espresso opposizione e ha
tentato di posporre il voto e poi
è stato costretto a autosospendersi; e infine il capo dell’Unesco Irina Bokova, che si era
espressa contro e che ha ricevuto quindi minacce di morte e il
rafforzamento della scorta.
È un paradigma indispensabile: la violenza accompagna sempre il furioso odio antisraeliano
e anticristiano. Le minacce di
morte vengono insieme alla difesa di Israele e dei cristiani. Gesù
Cristo è l’icona perfetta della storia ebraica a Gerusalemme: era
ebreo, anche lui non c’è mai stato per l’Unesco? O ha salito lo
scalone del Tempio di Erode e
ha predicato ai mercanti? Flavio
Giuseppe ha descritto minuto
per minuto la presa di Gerusalemme da parte dei Romani, nei
secoli fino a Beniamino di Tudela, Mark Twain, Winston Churchill, chi non ha testimoniato
Decisione priva di senso
su un patrimonio condiviso
Alimenterà nuovi conflitti
Emozioni, segreti
e momenti storici
dell’avventura
impreditoriale
e politica
del Cavaliere
*Oltre al prezzo del quotidiano.
preghiera. Ed è spazio sacro ai
cristiani perché molte azioni
di Gesù Cristo sono in visita a
questo Tempio.
Questa compresenza è inscindibile, non frazionabile. In
nessun altro posto al mondo
attorno ai monumenti si polarizza una tensione religiosa,
storica e valoriale, di tale insopprimibile forza. Lo diceva già
lo storico dell’arte Alois Riegl
nel 1903: i monumenti non sono immobili, in loro coesistono diverse forze, tensioni, che
noi moderni andiamo di volta
in volta a innescare e innalzare. Questo vale per il Colosseo
come per Gerusalemme. I terroristi islamici vogliono abbattere il Colosseo mentre noi vogliamo conservarlo perché esso testimonia valori e tensioni
che gli uni vogliono colpire, gli
altri (noi) innalzare. Così accade per il Monte sacro di Gerusalemme. Vi sono tensioni
inaudite, esplosive, e mai quiete, attorno ad esso. L’Unesco,
con questa risoluzione senza
senso, non ha fatto altro che
innescare la miccia del conflitto.
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16 ATTUALITÀ
Mercoledì 19 ottobre 2016
L’OMICIDIO DI LORIS
Valentina Raffa
Dopo la condanna
il papà di Veronica
le crede ancora:
«Lei è innocente,
lotteremo insieme»
LA MADRE
Veronica
Panarello
«Mi vengono i brividi a pensare come mia
sorella abbia potuto uccidere da sola suo figlio. Ho sempre pensato che ci fosse qualcuno con lei, ma non Andrea Stival come invece
mia sorella voleva far credere». Antonella Panarello, la sorella di Veronica condannata dal
gup di Ragusa a 30 anni di carcere per avere
ucciso il 29 novembre 2014 il figlio Loris e
averlo gettato in un canalone a Santa Croce
Camerina, dopo mesi di silenzio, sottolinea a
Mattino 5 la sua distanza da lei, se ancora ce
ne fosse bisogno. All’inizio le credeva, ma a
un certo punto l’ha mollata, definendola bugiarda e capace di uccidere suo figlio.
A difendere Veronica resta papà Francesco, che crede all’ultima verità della figlia che
ha indicato il suocero, Andrea Stival, come
assassino. «La condanna è troppo dura». E
aggiunge: «Lotteremo insieme», spiegando
come la figlia sia stata premurosa con lui fino
all’ultimo, quando, per tutelarlo, ha voluto
che le stesse lontano in aula. Per Francesco è
questa la vera Veronica. Non l’egocentrica descritta dalla sorella e dall’accusa a seguito di
perizia psichiatrica. «Le credo perché so che
mamma era – dice -. Ora è come se avesse
perso due figli». Ed è proprio così.
A incombere sul capo di Veronica non c’è
solo la condanna al massimo della pena possibile per un processo con rito abbreviato, con-
dizionato a perizia psichiatrica, c’è anche il
macigno della sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale per 30 anni. A
crederle, poi, c’è il suo legale, Francesco Villardita, che attende le motivazioni della sentenza tra 90 giorni, e ricorrerà in appello.
Resta incolmabile la distanza col marito Davide, che dice di non volere più sentire bugie,
tutte quelle che si sono susseguite nei due
anni dalla morte di Loris, emergendo come
clamorosi colpi di scena capaci di ribaltare la
precedente verità. «Quando il giudice ha letto
la sentenza – dice - ho provato una malinconica sensazione di giustizia per il mio piccolo
angelo che la invocava silenziosamente. È
tempo di voltare pagina».
Francesco De Remigis
ORRORE IN FRANCIA
Nuovo episodio di violenza
nell’accampamento illegale alle porte di Calais. La cosiddetta
«Giungla», prossima allo smantellamento, dove vivono ancora 7-8 mila migranti. Qui una
donna di 38 anni, interprete di
lingua pashtun per l’emittente
tv France 5, è stata avvicinata
da tre afghani e costretta a subire un rapporto sessuale sotto la
minaccia di un coltello. La donna, anche lei afghana, si era avventurata nella «Giungla» con
un reporter freelance di 42 anni nella notte tra lunedì e martedì. Notata da 3 uomini: accortisi del giornalista i tre afghani
hanno prima preteso di visionare il materiale registrato, poi
Calais, interprete tv stuprata
nella «Giungla» dei profughi
La traduttrice di lingua pashtun era con un reporter
nel campo: assaltati da tre afghani. Presto lo sgombero
stante lo sgombero potrà iniziare al massimo lunedì. La polizia ha già un piano ed i mezzi:
150 pullman trasferiranno i rifu-
giati e i richiedenti asilo nei centri di accoglienza e orientamento (Cao) allestiti in quattro zone del Paese. Nei primi due
giorni dovrebbero essere evacuate 4-5 mila persone. Operazione «lampo» per evitare che i
trafficanti di esseri umani pos-
il Giornale
sano portare sulle coste inglesi
chi è in grado di pagare.
Intanto nella tendopoli sono
arrivati anche i cosiddetti «Jun-
gle Lawyers», una squadra di
avvocati che dà assistenza gratuita ai richiedenti asilo, informandoli dei loro diritti in vista
dello sgombero. Anche 3mila
agenti di polizia sono pronti a
raggiungere la «Giungla» in previsione degli scontri con gli attivisti No Border, pronti a fermare le operazioni.
Preoccupa però anche il dopo Calais: due sparatorie nelle
strutture di accoglienza a
Saint-Brevin-l’Océan, nel dipartimento di Loire-Atlantique, e
a Saint-Hilaire-du-Rosier, nel
dipartimento dell’Isère in una
settimana. Cosa succederà
quando tutti i migranti saranno
trasferiti?
SALVI PER MIRACOLO
NUOVA BIOGRAFIA
Solo dopo la violenza
e la rapina
la troupe è stata liberata
Da superboss a vecchio e malato
Gli anni del calvario di Al Capone
hanno estratto i coltelli. In due
hanno immobilizzato il reporter mentre il terzo stuprava la
donna. Ricostruzione confermata dalla procura, che ha
aperto un’inchiesta.
Solo dopo la violenza, la troupe è stata lasciata andare, ma
non prima d’essere stata anche
derubata. Una portavoce
dell’emittente tv precisa che
«questa troupe è esperta e lavorava da mesi per France 5 a
un’inchiesta sui minori isolati
di Calais», che nell’accampamento sono almeno 1.200. Buona parte di essi è oggetto di una
trattativa col governo inglese
perché alcuni sostengono di
avere parenti in Gran Bretagna
(circa 200). Questa settimana è
arrivato a Londra un primo
gruppo di 14 minori non accompagnati. Gli adolescenti,
tutti fra i 14 e i 17 anni, sono
perlopiù eritrei e afghani. Hanno familiari nel Regno Unito,
dunque accettati dal governo
britannico sulla base del ricongiungimento. Ma a Londra non
tutti gioiscono: alcune organizzazioni stanno intentando cause per aver portato migranti illegali Oltremanica. Un Canale,
quello che separa la Francia
dall’Inghilterra, che qualcuno
ha cercato di attraversare anche in canotto, secondo Le
Monde.
Da quando la notizia dello
sgombero della «Giungla» è diventata operativa è infatti iniziato un si salvi chi può. L’ultima chance di restare nel campo illegale era la sentenza del
tribunale amministrativo di Lille, che ieri ha rigettato il ricorso
di 11 Ong. Le associazioni umanitarie ritengono «precipitose»
le modalità di smantellamento
della tendopoli volute dal governo e dal presidente francese
François Hollande. Cionono-
Storia inedita di Scarface, ricostruita attraverso i racconti
dei parenti: la sifilide gli aveva distrutto anche il cervello
Luciano Gulli
SCATTO D’EPOCA Brindisi tra amici, al centro Al Capone: capace
di mettere insieme 40 milioni di dollari da un Natale all’altro
Non aveva ancora compiuto 18 anni,
Alphonse Gabriel Capone, quando
Frank Galluccio gli rifilò quella rasoiata
al volto che lo avrebbe reso celebre,
nell’ambiente (e molti anni dopo anche
al cinema) col nomignolo di Scarface, lo
«Sfregiato». Una battuta infelice sulla sorella di Frank – «hai un culo fantastico,
Lena» - una sera all’«Harvard Inn» di Coney Island, ed ecco quel bel ricordo sulla
guancia sinistra per tutta la vita.
Al Capone, ovvero: una vita da gangster, andando al massimo. Ultimo di 9
figli, padre barbiere, madre sarta, originari di Angri (Salerno), «Scarface» passò gli
ultimi anni della sua esistenza, da guaglione con le scarpe sfondate a boss ultramiliardario, rincoglionito da una forma
devastante di demenza senile portatagli
in dono dalla sifilide. Sì, faceva un po’
pena, nell’autunno del 1946, vedere quello che la stampa aveva soprannominato
«nemico pubblico numero uno» seduto
su una sedia impagliata, in pigiama, sul
bordo della sua fantastica villa di Miami
che aveva fatto riempire di pesci, mentre
armeggiava con una canna di bambù,
ami e lenza. Talvolta, quando non faceva
finta di pescare, dicono che parlava da
solo. O intratteneva lunghe conversazioni col suo pantheon privato di morti ammazzati: amici, compagni di scorribande
sanguinarie ai tempi dell’«Unione siciliana di Chicago» e della «North Side
Gang». O nemici, come John Scalise e
Joe Giunta, ammazzati con le sue mani,
o fatti ammazzare a raffiche di mitra
Thompson, il «kalashnikov» dei tempi.
Ai tempi in cui Capone (Robert De Niro,
ne Gli Intoccabili) urlava in faccia
all’agente federale Eliot Ness (Kevin Costner): «You are nothing but a lot of talk
and badge…», che noi abbiamo tradotto
nel celebre «Sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo…!!!».
Chi lo vide, nell’ultimo scorcio della
sua vita, lo descrisse come un bambino
di 12 anni. Per rendere felice l’uomo che
aveva avuto in pugno Chicago, costruendo un impero miliardario, ormai bastava
portarlo a comprare le caramelle al drugstore, racconta Deirdre Bair nella nuova
biografia dedicata al più celebre dei gangster italoamericani. Titolo: Al Capone:
his Life, Legacy and Legend, storia basata
su interviste ai nipoti e ai parenti del
boss più potente dell’era del proibizionismo – un uomo capace di mettere insieme 40 milioni di dollari da un Natale
all’altro, negli anni Venti - che hanno accettato di parlare a patto di restare anonimi.
Gli ultimi cinque anni di quello che era
stato il re di Chicago, soprattutto, erano
stati un calvario. Da quando la moglie
Mae lo aveva fatto ricoverare all’ospedale di Baltimora, nel 1940, all’esilio dorato
di Miami Beach: 8 camere da letto, 6 bagni, palme, piscina olimpionica, tremila
metri quadrati di parco. Fino al 25 gennaio 1947, quando il mandante della «strage di San Valentino» venne colpito da un
ictus e una polmonite che se lo portarono via, al Mount Carmel Cemetery di Chicago. Aveva solo 48 anni. La sua mansion
invece gli è sopravvissuta, e qualche tempo fa, dopo un attento restyling, è andata
venduta per 8 milioni di euro a Mino
Raiola, potente procuratore di famosi calciatori come Pogba.
Chicago invece, quanto a criminalità,
organizzata e non, è rimasta la stessa.
Durante l’ultimo fine settimana, 65 persone hanno rimediato una gragnuola di
pallottole, e 13 sono morte. Nel week
end, ripetiamo. Mentre i morti ammazzati, in quella che il presidente Obama chiama «casa», dall’inizio dell’anno son già
500. Una città dove i genitori, dopo aver
raccomandato ai figli di studiare e di fare
i bravi ragazzi gli ripetono tutti i giorni:
«Se sentite sparare mollate i libri o la cartella e buttatevi a terra». Al Capone, al
confronto, fa quasi tenerezza.
Mercoledì 19 ottobre 2016
ATTUALITÀ 17
il Giornale
UN FENOMENO CHE SPAVENTA
Milano Il sabato mattina le trovi in coda alla clinica ginecologica a chiedere la pillola del
giorno dopo. Accompagnate
dalla mamma. Oppure le vedi
con lo sguardo basso nelle sale d’attesa, in fila per interrompere la gravidanza. Il cellulare
in una mano e lo smalto sbeccato sull’altra. E hanno 15 anni, al massimo 16. Bambine
che rischiano di avere bambini e che fanno sesso così, tanto per fare.
I medici del Policlinico di
Milano hanno dato un nome
alla nuova «patologia» delle
teen ager. La chiamano banalizzazione del sesso. I numeri
non sono significativi del fenomeno, ancora molto contenuto e silenzioso, ma parecchi
casi degli ultimi anni hanno
lasciato senza parole anche ginecologi della portata di Alessandra Kustermann che, nella
sua attività trentennale, credeva di averle viste tutte. Credeva, appunto. E invece ora si
trova sempre più spesso di
fronte a ragazzine con l’apparecchio ai denti che chiedono
di abortire. «Tante hanno rapporti sessuali completi con i
compagni di classe in cambio
di una ricarica del telefono. E
non si rendono conto che anche questa è una forma di prostituzione».
Ovviamente nulla a che vedere con le baby squillo dei
Parioli di Roma: in quel caso i
clienti erano tutti maggiorenni e si parlava di un giro consolidato di giovanissime escort.
Ma anche spogliarsi, farsi palpeggiare nei bagni della scuola, o fare sesso col primo che
capita in cambio di una borsa
di Zara e di un piccolo regalino ha qualcosa di inquietante.
«Abbiamo a che fare sempre più spesso con ragazzine
inconsapevoli, che non si rendono conto del significato del
sesso (e figuriamoci dell’amore) - racconta la Kustermann Le assistiamo anche dal punto di vista psicologico: sono
fragilissime, insicure ed hanno una bassa considerazione
di sé e un rispetto nullo del
loro corpo». Ça va sans dire,
nessuna di loro usa precauzioni, né ha partner abituali.
Non stiamo parlando solamente di ragazzine provenienti da ambienti disagiati, costrette a diventare grandi più
in fretta. Ma di liceali delle «famiglie bene». Che evidentemente in testa hanno parecchia confusione sul significato di rapporto sessuale e che
cambiano partenr con un po’
troppa facilità.
C’è un dato, parziale, del fenomeno. Il numeri delle certificazioni di interruzione di gravidanza registrato dall’Ats Milano: nel 2015 le minorenni
che hanno chiesto di abortire
sono state 60, il tre per cento
del totale e un po’ meno ri-
Fragili, facili e confuse
in coda per l’aborto
sempre più minorenni
Passatempo, tel. 035/403530;
[email protected]
Per informazioni e prenotazioni:
Maria Sorbi
Hanno al massimo 16 anni, fanno sesso con
i coetanei per una ricarica. E la pagano cara
60
le ragazze minorenni che
hanno chiesto di abortire a
Milano nel 2015: l’anno
prima erano state 140
spetto all’annus horribilis, il
2014, quando ne furono registrare 140. «Ma bisogna tener
conto - spiega Aurelio Mosca,
direttore del dipartimento famiglia dell’Ats milanese - che
il certificato di interruzione di
gravidanza, oltre che nei con-
sultori Ats, può essere rilasciato anche da un medico di base o da un ginecologo privato». Quindi il dato fotografa solo una parte di quello che accade. È la stessa Alessandra
Kustermann a proporre di cominciare a monitorare il feno-
meno, che sicuramente è in
crescita. «Bisogna anche lavorare sulla sensazione di sopraffazione psicologica - sostiene
la Kustermann - ascoltare i nostri ragazzi, educarli ai sentimenti. Tempo fa nelle scuole
della Lombardia si faceva un
gioco di ruolo sulle emozioni
e sull’accesso alla fisicità molto profondo e utile». Ecco, ora
quel corso, intitolato «Le parole non dette», si fa solo in pochissimi istituti a causa dei soldi che scarseggiano. E il presupposto resta comunque
uno: l’educazione al sesso e
all’amore si fa, ogni giorno,
prima in famiglia che da dietro una cattedra. Alessandro
Albizzati,
neuropsichiatra
all’ospedale San Paolo, denuncia il nuovo male che colpisce, ahimé, fili e genitori: «la
mancanza di valori». E forse è
da qui che bisogna ripartire.
97.000
Cosa dice la legge
La potestà degli adulti
La legge 194 stabilisce che la
richiesta di interruzione della
gravidanza è fatta personalmente dalla donna, ma se minorenne «è richiesto l'assenso di chi esercita sulla donna
stessa la potestà o la tutela»
Il dialogo con la coppia
Nei primi 90 giorni, quando vi
siano seri motivi che sconsiglino la consultazione delle
persone esercenti la potestà
il consultorio verifica con la
coppia anche ogni possibile
alternativa all’aborto
Il ruolo del consultorio
Entro sette giorni dalla richiesta della donna viene disposta dal consultorio, dalla
struttura socio-sanitaria o
dal medico di fiducia «una relazione, corredata del proprio
parere, al giudice tutelare»
Il giudice tutelare
Il giudice tutelare entro cinque giorni, sentita la donna,
tenuto conto della sua volontà, delle sue e della relazione
trasmessagli, può autorizzare la donna, a decidere la interruzione della gravidanza
il numero di aborti in Italia
nel 2014. Negli ultimi
trentacinque anni sono
stati 5 milioni e mezzo
L’intervento del medico
Se però il medico accerta l'urgenza dell'intervento a causa
di un grave pericolo per la salute della minore, indipendentemente da chi ha la potestà
e dal giudice tutelare può disporre ricovero e intervento
UNA CULLA VUOTA
Hanno 15 anni,
al massimo 16.
Bambine che fanno
sesso così, tanto per fare
e che rimangono incinte
senza volere. Così
l’aborto è l’unica scelta
LE RAGAZZINE DI OGGI VITTIME DEI SOCIAL
I papà chiedono aiuto per salvare le figlie dal web
Sono disinibite e ingenue. Così i padri, per cancellare le loro foto spinte, si rivolgono a specialisti
In cameretta hanno ancora la collezione di Barbie sugli scaffali. Ma accendono la webcam, chiudono a chiave la
porta e cominciano i loro sexy show,
spogliandosi e facendo le dive provocanti. Senza rendersi conto che quelle
immagini se va bene fanno il giro di
Whatsapp, se va male finiscono su Facebook e su Youtube. Le ragazzine, dal
14 anni in su, sono sempre più disinibite, si vergognano se arrivano vergini
alla seconda liceo. Ma sembrano non
aver colto i rischi dei loro comportamenti in era social network. Ed è un
attimo che il loro video, inviato al fidanzatino di turno, circoli sui siti a pagamento.
Quando la situazione degenera, sono i genitori a intervenire. A facilitare
le cose in Lombardia è il Corecom, che
ha aperto lo sportello dedicato alla
Web reputation. Nel giro di poche ore i
tecnici, in collaborazione con la Polizia postale, sono in grado di ripulire il
web da fotografie, video o commenti
offensivi e compromettenti. Nel 2014 il
40% delle richieste di intervento è stata lanciata proprio da papà disperati
che chiedevano allo staff di cancellare
da Internet le immagini delle loro bambine in pose degne di You Porn. Con il
20% delle richieste, il dato è calato nel
2015. Ma l’allarme per video o immagini osé rappresenta un quarto del lavoro degli addetti alla web pulizia.
Eppure, un vago senso di responsabilità tra i giovani c’è: da una ricerca su
un campione di 500 ragazzini tra gli 11
e i 18 anni emerge che la maggior parte si dimostra relativamente prudente
in fatto di privacy, nonostante la forte
pressione sociale a esporsi. Il 64% di
loro dichiara di aver impostato il proprio profilo on line come privato, anziché pubblico. Allo stesso modo, mentre la maggior parte condivide informazioni come foto e video (72%), nome e
cognome (62%), età (58%) e scuola
(50%), in pochi forniscono informazioni più rischiose come il numero di cellulare (21%) o l’indirizzo di casa (6%).
Sono quelli che non mettono alcun filtro a finire nei guai, per colpa di un po’
di ingenuità e dell’effetto massacrante
del cyberbullismo. O per fiducia mal
riposta: tra gli ultimi casi affrontati dalLUCE ROSSA
A costare cara
sono spesso
i messaggi
scambiati
via
smartphone
o pc
contenenti
video o foto
osè, inviate
tramite
whatsapp
lo staff di Help web reputation c’è anche quello di una 15enne che, per gioco, ha inviato alcune sue immagini
estremamente compromettenti a un
amico. E si è ritrovata sul salvaschermo dei telefonini di tutti gli amici. O
ancora, il Corecom ha affrontato il caso di una ragazzina che, per scherzare,
ha simulato atti sessuali con il suo cane e non si è saputa difendere da sola
dalla morsa infernale della rete. Andare a cancellare tutti i filmati, che a tam
tam hanno fatto il giro di centinaia di
siti, è stato un lavoro certosino. Ma
quella ragazza è salva, su web non ci
sono più tracce della sua sciocca goliardata. «È importante che le istituzioni si
occupino del cyberbullismo prima che
accadano fatti di cronaca come quello
di Tiziana, che si è impiccata distrutta
dalla vergogna - sostiene Federica Zanella, presidente Corecom - Direi che
vale la pena investire su una prevenzione seria del fenomeno e dare la sponda a chi a un certo punto si trova nella
più totale disperazione, senza saper come venirne fuori».
MaS
SHOPPING, MUSICA E CULTURA A
NewYork
Partenza da Milano e Roma il 3 dicembre 2016, rientro l’8 dicembre.
6 giorni/ 4 notti. Con l’estensione a Boston si torna in Italia il 10 dicembre.
18 ATTUALITÀ
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
__
l’intervista » Giorgio Frassineti
Nino Materi
Giorgio Frassineti, 52 anni, stimato sindaco di Predappio. Posso chiederle a
chi sta a cuore la casa di Benito Mussolini?
«A NOI!».
Scusi, ma lei è un nostalgico?
«Macché nostalgico. Io sono
renziano».
Un sindaco del Pd che però
cita il fascistissimo «A noi!».
«Ma che ha capito? Io intendevo dire: la casa di Mussolini
interessa “a noi“ del Comune
di Predappio».
Ci spieghi meglio.
«La casa natìa del duce è parte integrante dell’identità predappiese».
Immagino che lei non sia
d’accordo
col
ministro
dell’Interno austriaco che
vuole abbattere la casa natìa
di Hitler.
«Gli edifici testimoni della
storia non vanno mai demoliti».
Ma quella di Hitler è una
casa maledetta.
«Anche i campi di concentramento sono luoghi maledetti.
Ma nessuno si sognerebbe
mai di demolirli. E sa perché?».
Me lo dica lei.
«I luoghi maledetti devono
servire per riflettere sui propri
errori e orrori. E fare in modo
che quella maledizione rappresenti un monito per il futuro».
La comunità ebrea le ha assegnato un premio per aver
tutelato la memoria della
Shoah.
«Ne sono orgoglioso».
Perché il ministro dell'Interno vuole radere al suolo la
casa del Führer?
«Credo che in questa vicenda incidano fattori politici e di
ordine pubblico. Forse si vuole evitare che quel palazzo diventi un santuario neonazista,
potenziale fulcro di scontri tra
fanatici di opposte fazioni. Conosco il sindaco di Braunau, il
Comune dove sorge la casa di
Hitler, e lui non è d’accordo
con la demolizione della casa».
A Braunau si potrebbe seguire l’esempio virtuoso di
Predappio?
«Difficile. Predappio e Mussolini sono due facce della stessa medaglia. Hitler è invece nato a Braunau per caso e non ha
«Abbattere casa Hitler?
Un errore. Io col Duce Ha detto
la
creo turismo culturale» Hocasatrasformato
di Mussolini
ROSSO E NERO
Il sindaco di Predappio: «Gli edifici maledetti in un centro dove
non vanno demoliti, meglio valorizzarli»
si respira la storia
ITALIA
Una tipica
casa rurale
romagnola,
costruita con
sassi e pietra
senza
intonaco
esterno (nel
riquadro). Qui,
il 29 luglio
1883,
a Predappio,
nacque
Benito
Mussolini.
La sua
famiglia
abitava al
primo piano
mentre nello
stanzone
ai piedi
della scala
si trovava
la bottega
da fabbro
del padre
Alessandro
mai avuto col la cittadina nessun legame».
Il modello-Predappio non
è quindi «esportabile»?
«Predappio è un unicum.
Per questo abbiamo trasformato la casa di Mussolini in un
centro di cultura dove ospitiamo dibattiti e mostre».
Appuntamenti seguiti solo
AUSTRIA
Adolf Hitler
nacque
in Austria
a Braunau
(nel riquadro
la casa
natale) il 20
aprile 1889.
Nell’edificio
che ora il
ministro
dell’Interno
austriaco
vuole
abbattere,
il futuro
Fuhrer visse
pochissimo
tempo
trasferendosi
giovanissimo
in Germania.
La casa resta
comunque
meta di
pellegrinaggi
da parte
di filonazisti
da camerati in camicia nera
e repubblichini col fez?
«No, da tutti. Nella casa di
Mussolini si parla di storia e
arte a 360 gradi».
Predappio resta però meta
di pellegrinaggi dove, più che
il segno della croce, va forte
il saluto romano.
«Questi “pellegrinaggi“, co-
me li chiama lei, sono inevitabili considerato che qui ogni
pietra parla di Mussolini».
Senza contare i tanti negozi di souvenir a base di gadget duceschi.
«Non vedo dove sia il problema».
Nessun problema, se non
fosse che di recente un suo
compagno di partito, l’onorevole Emanuele Fiano, ha proposto di punire (con la reclusione da sei mesi a due anni)
la produzione la vendita di articoli - diciamo così - di merchandising fascista.
«Proposta, ovviamente, che
non ha avuto nessun seguito».
Per fortuna dei commer-
cianti «specializzati» di Predappio che andrebbero in crisi senza i portachiavi col fascio littorio, le magliette con
la scritta Me ne frego!, i busti
di Benito e così via... eia eia
alalando.
«L’aspetto folcloristico legato ai chi va a caccia di memorabilia del Ventennio rappresentano un marginale 10% del totale movimento turistico. Il rimanente 90% è fatto da persone che pongono al centro del
proprio tour la parola “cultura“. Io stesso faccio volentieri
da Cicerone ai gruppi di ospiti
che vengono a trovarci».
Un sindaco rosso che fa da
Cicerone al tour più nero
d’Italia?
«Io, come sindaco del paese
dove Mussolini è nato ed è sepolto, sono intervistato da giornali e tv di tutto il mondo. Devo essere preparatissimo
sull’argomento».
A furia di documentarsi,
non è che è diventato un simpatizzante del Dux?
«Nessuna simpatia. Il mio è
solo un appassionato interesse per una figura di prima grandezza che ha ricoperto un ruolo-chiave nello scenario storico del ’900».
Uno scenario che il Comune di Predappio intende far
rivivere all’interno dell’istituendo Centro di Documentazione del Novecento, alias «Il
museo del Fascismo».
«Sulla parola “museo“, che
ha tradizionalmente un’accezione celebrativa, sono fiorite
delle polemiche strumentali.
Come se noi volessimo, appunto, celebrare il Fascismo e con
esso Mussolini».
Cosa di cui lei si guarda bene. Anche per rispetto verso
il suo capo, Matteo Renzi...
«Renzi è entusiasta all’idea
del nostro museo».
Renzi entusiasta di un museo sul fascismo?
«Entusiasta del fatto che Predappio diventi la capitale intellettuale legata a una pagina
cruciale della storia italiana:
una pagina utile da rileggere
anche per comprendere non
poche problematiche contemporanee».
Ultima curiosità: che effetto le fa vedere comprare un
manganello, una felpa con la
scritta Boia chi molla! o una
medaglia con la svastica?
«Tanta tristezza».
IL GIORNALE • BIBLIOTECA STORICA
STORIA DELLA TURCHIA
Questo libro presenta la narrazione dei processi politici
e storico-sociali che hanno portato dalla nascita della
Repubblica turca, fondata da Mustafa Kemal Atatürk e
sorta sulle macerie dell’Impero ottomano, alla complessa
articolazione della società turca contemporanea. Sospesa
tra Europa e Asia e percorsa da intensi contrasti e dibattiti,
la Turchia ricerca delicati equilibri tra laicità e tradizione
religiosa, tra democrazia e Islam. Una ricca analisi storica
per capire ciò che la Turchia diventerà nei prossimi anni, la
strategia di Erdogan e il suo futuro nella Nato.
Mustafa Kemal Atatürk e i suoi collaboratori
con
In edicola
a € 8,50*
* Oltre al prezzo del quotidiano.
Dall’Impero ottomano alla nuova islamizzazione
Lo stile e l’informazione
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Daca-i Powertrain Engineering, Dinitech/ Dini Engineering, Donati Laterizi, E-Co - Artespazio, Edilresine Savia, Effe 3, Enecom, Esseciplast, FG, Fides, For Electric,
GLG Legnami, GMV, Impresa Di Cintio, Iprem, Klick Systems, Lascialfari Carlo Giovanni & C., LC Impianti, Millenium Coop, ML Parquet, Moma Elevators, MPT Parquet,
MS Costruzioni, Namirial, Naturalmente Paglia, Palumbo Legnami, Pastore, Porto 626, Red Beton Technology, Ri.Puglisi Costruzioni, SALF - Serramenti Fey, Sannino Group,
Sias, Sicuso Infissi, Sim Serramenti, Tecneco, Tecnoinfissi, Tecnoresine, TVT, Vallestrona Energy House, Varia Versilia Ambiente, Verinlegno, ZG Camini
Presente a:
SAIE Bologna; THE BIG 5 Dubai; MADE expo Milano
20 ATTUALITÀ
Mercoledì 19 ottobre 2016
IL CASO
Cimici dalla Cina con furore
per devastare i nostri raccolti
In Friuli, Veneto e Lombardia invasione di un insetto
che arriva dall’Asia. E fa ingenti danni all’agricoltura
Oscar Grazioli
INCUBO
VERDE
Un esemplare
di Cimice
marmorata
asiatica,
volgarmente
detta cimice
cinese a
causa della
sua
provenienza.
È innocua per
l’uomo ma è
estremamente
infestante. È
assai
dannosa per
l’agricoltura,
danneggia
infatti i frutteti
La cimice è un insetto accuratamente evitato per il suo
odore ripugnante, specialmente se schiacciata, la sua forma
inquietando e la sua abitudine
di frequentare ambienti sporchi, succhiando il sangue a uomini e animali di diverse specie. In realtà bisogna fare un’accurata distinzione tra la Cimice verde, quella che sentiamo
ronzare come un elicottero e
posarsi pesantemente sulla manica del vestito o sulla scrivaASSEDIO
Sedegliano (UD), famiglie
barricate per paura
di trovarsele dentro casa
nia e la Cimice dei letti, ben
più pericolosa perché frequentatrice di posti lerci, succhiatrice di sangue e possibile vettore
di malattie. Le cimici verdi non
sono direttamente pericolose
per l’uomo, fanno solo un tantino schifo. In questo periodo
dell’anno, quando i primi freddi si mischiano al caldo umido,
non è difficile che si rifugino
nelle nostre case e tutti sanno
(o dovrebbero sapere se avessero le nonne di una volta) che
non vanno schiacciate o toccate, perché emanano un tanfo
nauseante da certe ghiandole
che hanno sul torace. Si apre le
finestra e si attende pazientemente che escano. Amen.
In questi giorni però in certe
regioni, come il Friuli-Venezia
Giulia, il Veneto e la Lombardia, intere famiglie hanno do-
vuto barricarsi in casa per la
fastidiosa presenza di un numero impressionante di un’altra specie di cimici, volgarmente chiamata «cimice cinese», in
realtà Cimice marmorata asiatica, nome scientifico che, se
non altro, ne ingentilisce un
tantino la presenza. In una vasta zona del Friuli dunque, questa nuova cimice, favorita da
un clima ancora caldo-umido,
si è riversata sui muri delle case, sulle finestre e sulle porte,
spesso in buona compagnia di
cavallette lunghe fino a dieci
centimetri. A Sedegliano, piccolo comune in provincia di
Udine, il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Maurizio Rinaldi, ha chiesto alla Regione
lo stato di calamità. I danni che
questo temibile insetto esotico
crea all’agricoltura sono ingen-
ti e non vi è ancora alcun rimedio per porvi riparo, visto che i
classici trattamenti antiparassitari non hanno alcuna efficacia.
Mentre l’assessore regionale
all’Agricoltura non può fare altro che aprire le braccia desolato e indicare la vecchia soluzione di acqua e sapone per cercare di arginare le prepotenti nuvole di insetti, la Coldiretti lancia un drammatico allarme.
«Se si va avanti così, nel giro di
poco tempo, i danni per i frutteti saranno ingenti perché la Cimice marmorata asiatica distrugge la pianta di cui si nutre
e interrompe perfino il suo ciclo vitale».
Pochi anni fa venne trovato,
nel modenese, il primo esemplare di questo ennesimo «migrante» esotico di cui faremmo
volentieri a meno, perché, pur
non essendo direttamente pericoloso per l’uomo, la sua voracità per frutta e piante agricole
coltivate è impressionante: soia, mais, pere, pesche e mele
soccombono sotto l’azione delle loro mandibole. Non solo il
Friuli, ma anche aree del Veneto e della Lombardia sono assediate da questa cimice asiatica
che deposita le uova almeno
due volte l’anno, generando
300-400 esemplari alla volta e
il cui unico metodo di contenzione pare essere l’eliminazione fisica con tanto di paletta.
L’Italia ormai, oltre ai migranti bipedi, deve vedersela
con un numero impressionante di «migranti animali», dal pesce siluro alla Zanzara Tigre,
dal Gambero rosso della Louisiana allo Scoiattolo grigio e
ora ha aperto le frontiere alla
Cimice asiatica. Possibile che
qualcuno nutra qualche speranza nel loro voto?
il Giornale
PSICOSI A MILANO
In metrò
due allarmi
ogni 3 giorni
dalla prima pagina
(...) stati abbandonati 74
zainetti nelle stazioni spiega il presidente
dell’Azienda dei trasporti milanesi Bruno Rota e questo ci obbliga a bloccare i treni e ad attendere l’intervento degli artificieri. I macchinisti hanno dei protocolli rigidi
da rispettare». Tradotto:
i milanesi si rassegnino.
Ai tempi dell’allerta terrorismo i viaggiatori e i
pendolari si trovano a dover fare i conti con frequenti interruzioni del
servizio - quasi sempre,
per fortuna, «ingiustificati» - e a protocolli severissimi per la sicurezza.
«Non siamo a Londra o
a Parigi - ha continuato
Rota -, dove si ripetono
in continuazione annunci che ricordano ai passeggeri di non lasciare
nulla di incustodito nelle
stazioni». Succede così
che centinaia di ragazzini che ogni giorno tornano da scuola con i mezzi,
presi dalla voglia di
scherzare o immersi nei
loro pensieri, seminino
inconsapevolmente una
scia di paura dietro di loro e il blocco del servizio.
Marta Bravi
22
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
I migliori
Valore
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia Star
1) Chl
2) Gruppo Waste Italia
3) B M.Paschi Siena
4) Tas
5) Poligrafica S.Faustino
%
16.966,610
18.609,410
30.093,960
25.341,080
Valore
2,02
1,83
0,48
0,10
0,025
0,119
0,195
0,998
5,935
I peggiori
var% su rif.
1) Risanamento
2) Il Sole 24 Ore
3) Pininfarina
4) Ambienthesis
5) B Carige Rsp
20,69
19,00
12,82
8,48
7,91
Valore
var% su rif.
0,051
0,337
1,420
0,366
63,450
-10,05
-6,91
-2,74
-2,66
-2,38
NEW YORK
NEW YORK
LONDRA
FRANCOFORTE
PARIGI
TOKYO
ZURIGO
Dow Jones
Nasdaq
FTSE 100
Dax 30
Cac 40
Nikkei 225
SMI
18.185,500
5.261,550
7.000,060
10.631,500
4.508,910
16.963,600
8.074,690
0,55
1,19
0,76
1,22
1,32
0,38
0,92
DOLLARO
STERLINA
FRANCO
YEN
DOLLARO
DOLLARO
CORONA
CAMBI
PIAZZA AFFARI
BORSE ESTERE
Economia
Americano
Inglese
Svizzero
Giapponese
Australiano
Canadese
Danese
1,099
0,896
1,089
114,370
1,433
1,438
7,441
-0,01
-1,02
0,13
-0,08
-0,72
-0,35
0,01
RALLY DEL TITOLO MPS IN BORSA: +13%
Montepaschi mette Passera in attesa
Il cda: «Avanti col nostro piano, poi vedremo». E Consob lo convoca per chiarimenti
Camilla Conti
Il cda proseguirà l’esame della
proposta ricevuta da Corrado Passera «subito dopo la presentazione
del piano industriale» concordato
con la Bce. Ecco la risposta arrivata
ieri dal Monte dei Paschi al piano
riportato sul tavolo dall’ex ministro
(nonché ex banchiere).
Al netto dei contenuti, le maggiori
perplessità avrebbero riguardato la
richiesta degli investitori radunati
da Passera di effettuare una due diligence sul Monte prima di aprire il
portafoglio. Non solo i tempi per
questa analisi sarebbero incompatibili con la tabella di marcia dell’ad
Marco Morelli, che intende lanciare
la ricapitalizzazione il 5 dicembre.
Ma soprattutto, «potrebbero creare
una asimmetria informativa» rispetto alle altre eventuali manifestazioni di interesse. In altre parole: perché investire a scatola chiusa mentre la cordata di Passera può decidere quante fiches puntare su Siena a
carte scoperte?.
Di certo, Passera è riuscito ad attirare l’attenzione della Consob che
ieri pomeriggio lo ha convocato per
conoscere meglio i dettagli del suo
progetto. A provocare la reazione di
Consob sarebbero state le anticipa-
zioni comparse ieri su numerosi organi di stampa della proposta che
non è stata ancora presentata formalmente al mercato. Il piano sarebbe stato modificato rispetto a quello
presentato in luglio (ma rigettato
dall’ex ad Fabrizio Viola) e prevederebbe un intervento dei fondi - si
parla di Bc Partners e di Atlas - per
circa 2,5 miliardi oltre a un aumento sul mercato di circa 1,5 miliardi
con il diritto di opzione per i soci
attuali. Anticipazioni che avrebbero
alimentato la speculazione in Borsa: ieri Mps è stato al centro dei poderosi rimbalzi dei titoli bancari
mettendo a segno un +12,8% che ha
consentito alle azioni di tornare sopra i 19 centesimi dopo essersi mosso per settimane sui minimi storici.
«Finchè il cda della banca non si
esprime pienamente - si è difeso
Passera in serata all’ingresso nella
sede della Consob - è mio dovere
mantenere il riserbo». Poi però
all’uscita non ha resistito e ha aggiunto che «può essere un progetto
bellissimo, se va come deve andare
l’Italia ne uscirebbe alla grande».
Tornando al board di Mps, che si
è riunito ieri per otto ore a Milano, i
consiglieri hanno proseguito gli approfondimenti sui contenuti del piano industriale allo studio di Morelli
e degli advisor che verrà approvato
il prossimo 24 ottobre. Inoltre, si legge nel comunicato della banca, è stata confermata «la ferma intenzione
di
proseguire
nell’attuazione
dell’operazione di ricapitalizzazione e contestuale cessione delle sofferenze comunicata al mercato» alla
fine di luglio. Si tratta, fanno notare
alcune fonti, di una risposta alle parole del numero uno del fondo
Atlante, Alessandro Penati, che lo
scorso 14 ottobre aveva dichiarato:
«Sulla cessione delle sofferenze di
Mps noi siamo pronti ma i tempi
PERPLESSITA’
I dubbi maggiori riguardano
la radiografia dei conti
chiesta dall’ex banchiere
dipendono dell’aumento di capitale». Ebbene per i vertici del Monte,
smaltimento degli npl e ricapitalizzazione coincideranno.
L’agenda di Mps, intanto, resta fitta: lunedì prossimo il cda varerà il
nuovo piano e fisserà la data dell’assemblea dei soci, attesa per la metà
di novembre, che dovrà votare l’aumento di capitale e la nomina del
nuovo presidente che prenderà il
posto di Massimo Tononi (una rosa
di papabili potrebbe finire già sul
tavolo della riunione del 24). Oggi i
vertici incontreranno i sindacati per
presentare loro il nuovo vice direttore generale Antonio Nucci, che ha
ricevuto da Morelli deleghe molto
ampie (retail, corporate e private).
Ma la riunione è anche il primo confronto sul numero degli esuberi che
potrebbe salire a quota tremila.
RITORNI
Prima
banchiere, poi
politico e ora
di nuovo
(aspirante)
banchiere
Corrado
Passera è
stato direttore
generale
delle Poste e
ad di Intesa
Sanpaolo
Per poi
diventare
dal novembre
2011 all’aprile
2013 ministro
dello Sviluppo
economico e
Infrastrutture
nel governo
Monti
DISCESA
Ieri
1,5
+12,82%
1,0
0,1954
euro
0,5
0,0
Settembre
Gennaio
Maggio
2015
Settembre
2016
il caso
POLIZZE DI PIÙ
Valore titolo al 31/08/16
DiPiù 4 Markets 2008
DiPiù Ecology 2008
DiPiù 4 Markets 3
DiPiù New World 9 Bis
DiPiù Key 13 Bis-1
DiPiù Money 2007/11
Valore
Rating
titolo Emittente
(S&P)
98,94
98,98
98,93
98,94
98,94
100,02
BBBBBBBBBBBBBBBBBB-
DiPiù New World 9
98,94 BBB-
DiPiù Key 13 Bis
98,94 BBB-
DiPiù Key 13
98,94 BBB-
DiPiù New World 8
98,94 BBB-
DiPiù 2007/2
98,95 BBB-
DiPiù 4 Markets 2008/3
98,38 BBB-
DiPiù 4 Markets 2008/2
98,74 BBB-
DiPiù 4 Markets 2008/1
100,10 BBB-
Ulteriori indicazioni, quali ad esempio la Denominazione dell’Emittente sono disponibili sul
sito internet www.mediolanuminternationallife.it. In caso di più Società di rating, è stato
prudenzialmente indicato il rating minore.
NR: alla data della presente documentazione l’Ente Emittente non è stato oggetto di valutazione da parte di agenzie di rating
Società per Azioni - Sede Legale: 20080 Basiglio (MI)
Palazzo Meucci - Via F. Sforza
Capitale Sociale euro 207.720.000 i.v. - Società con unico Socio
POLIZZE DI PIÙ
Valore titolo al 31/08/16
Nome prodotto
Valore
Rating
titolo Emittente
(Moody’s)
DDiPiù 1044
99,80
DiPiù 1045
99,80
DiPiù 1048
99,71
DiPiù 1052
101,41
DiPiù 1064
124,17
DiPiù 1078
100,21
DiPiù 1081
99,82
DiPiù 4 Markets
112,31
DiPiù 4 Markets Bis
100,72
DiPiù 4 Markets Ter
101,86
DiPiù Platinum Money 2007/10102,47
DiPiù Platinum Money 2007/12100,19
DiPiù Platinum Money 2007/15102,35
A3
A3
A3
A3
Baa1
Baa2
Baa1
Baa1
Baa1
Baa1
Baa1
Baa1
Baa1
DiPiù Platinum Money 2007/6107,04
DiPiù Step 2007/5
115,58
DiPiù Step 2007/9
109,99
Nome prodotto
DiPiù 4 Markets 2
DiPiù 4 Markets Quater
Ba3
Ba3
Baa1
Valore
Rating
titolo Emittente
(S&P)
98,96
99,25
BBBBBB-
INDICE DI RIFERIMENTO al 31/08/2016
HFRX GLOBAL
XINHUA/FTSE CHINA 25
DOMANI LE LISTE PER IL CDA
Del Torchio al «Sole»
ad aspettare Boccia
D
omani scade il termine per la presentazione delle liste per il cda del
Sole 24 Ore, in vista dell’assemblea del
14 novembre. E bisognerà vedere l’ad Gabriele Del Torchio resterà al vertice. Dopo aver voluto una semestrale lacrime e
sangue, Del Torchio si è trovato isolato,
con la maggioranza dei consiglieri che si
è dimessa causando la nomina del nuovo board. Che il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha preparato più
all’insegna della continuità che del cambiamento inaugurato dall’ad. In ogni caso Del Torchio ripete che non ha alcuna
intenzione di farsi da parte. A meno che
non sia lo stesso Boccia a chiederglielo.
IL TESORETTO DELLE FREQUENZE
Se Padoan «pesca»
1,8 miliardi dalle tlc
L
a legge di Stabilità inviata a Bruxelles contiene anche il rinnovo delle
concessioni in scadenza delle bande 900
e 1.800 Mhz in mano a Telecom, Vodafone, Wind e H3g. Le società di tlc dovranno pagare un rinnovo forfettario fino al
2029. L’incasso stimato nel 2017 è pari
allo 0,11% del Pil, ovvero a circa 1,8 miliardi. Il rinnovo delle licenze ha un doppio risvolto: blocca fino al 2029 l’attuale
distribuzione delle frequenze in mano ai
4 operatori attuali. E potrebbe influire
sulla fusione di Wind-3 e sul passaggio di
mano degli asset di rete (siti e frequenze)
dai due operatori controllati da Vimpelcom e H3g ai francesi di Iliad.
Dopo le nozze Banco-Bpm
Piazza Affari riscopre le banche
Mediolanum International Life dac
Sede Legale: 2 Shelbourne Buildings, Shelbourne Road,
Ballsbridge, Dublino 4 - Irlanda
Nome prodotto
✒ INDISCRETO
1.183,17
16.265,95
Ulteriori indicazioni, quali ad esempio la Denominazione dell’Emittente, sono
disponibili sul sito internet www.mediolanumvita.it. In caso di più Società di
rating, è stato prudenzialmente indicato il rating minore.
Titoli in rialzo. Politica in pressing, Ubi avanti su Etruria
Massimo Restelli
La miscela tecnico-finanziaria dell’acquisizione è ancora oggetto di trattativa
con la Bce, ma nei palazzi della politica
cresce il pressing e quindi la convinzione che Banca Etruria, Banca Marche e
CariChieti finiranno nella pancia di Ubi.
Un’operazione di sistema fondamentale
per ristorare l’immagine dell’intero settore del credito ora «riscoperto» anche in
Piazza Affari. Galvanizzate dalle nozze
Banco-Bpm e dal tentanto ritorno di Corrado Passera su Mps, ieri le sale operative hanno infatti concentrato gli acquisti
sulle due big Intesa e Unicredit (entrambe in progresso del 2,7%), Bper (+5,12%),
su Banco Popolare, Bpm (entrambe
+2,5%) e appunto su Ubi (+2,33%).
Nei salotti istituzionali si dice che la
banca bresciana potrebbe rompere gli indugi su Etruria & C entro 15-20 giorni. La
condizione è però far combaciare le richieste dell’Eurotower con i numeri contenuti nell’«impianto d’operazione» elaborato dall’ad Victor Massiah. Il banchie-
sto dalla riforma Renzi e quindi deve fare
i conti con i fondi grandi azionisti.
Non per nulla, pochi giorni fa, lo stesso
Massiah ha fissato come asticella minima per procedere un ritorno sul capitale
in termini di Rote del 10%, cioè il target
indicato dall’attuale piano industriale.
GOOD BANKS
Pesa il nodo sofferenze, sale
l’attesa per l’ok di Massiah
Spunta l’opzione Parma-Ferrara
re è infatti disposto a muovere unicamente se riuscirà a creare valore per i
suoi azionisti: Ubi è stata la prima popolare a compiere il salto verso la spa impo-
SOLIDO Victor Massiah, ad di Ubi Banca
La grande variabile è quindi se Roberto
Nicastro, cui è stato affidato il rilancio
delle quattro good banks, riuscirà a vendere Etruria & C davvero «ripulite» o se
con ancora in pancia i 3,3 miliardi di deteriorati aggiuntivi emersi a fine giugno.
La Bce, come è accaduto per le nozze
Banco-Bpm, pretende il rispetto di precisi livelli patrimoniali. Ubi, che ha un Cet
1 dell’11,4% ed è uscita dagli Srep con il
9,25%, conta di fare ricorso a tutte le tecnicalità che ridurrebbero l’impatto sul capitale dell’eventuale acquisizione: da
qui la richiesta di applicare quanto prima i propri modelli interni «avanzati» a
Etruria, Marche e CariChieti (ora ferme
al più dispendioso modello «standard»),
e di trasporre subito a valle l’assetto della
«banca unica».
Dall’operazione resterebbe fuori CariFerrara, ma a Roma si spera di convincere l’ad di Cariparma (la controllata italiana della francese Credit Agricole), Giampiero Maioli a ingoiare il boccone.
Mercoledì 19 ottobre 2016
IL CASO
di Rodolfo Parietti
Milano
U
ECONOMIA 23
il Giornale
n tempo abituata a una
placida navigazione in
un mare di petrol-dollari, l’Arabia Saudita è ora costretta dalla crisi del barile a
correre ai ripari. Con una mossa senza precedenti nella storia del Regno: un’emissione di
bond sovrani a 5, 10 e 30 anni
con cui conta di rastrellare,
nella giornata di oggi, tra i 10 e
i 15 miliardi di dollari. Con la
domanda che si preannuncia
elevata, Riad non dovrebbe
aver problemi a offrire un importo vicino alla parte più alta
della forchetta. Il momento,
d’altra parte, è dei più favorevoli. L’Argentina, un tempo segnata dallo stigma del default,
ha incamerato quest’anno
16,5 miliardi di dollari dalla
vendita di tango-bond, e bene
sono andate anche le aste di
alcuni Paesi emergenti. È la fame di rendimenti appetibili,
alimentata dalla politica dei
tassi negativi ormai applicata
quasi su scala planetaria, a garantire una copertura senza fatica alle offerte di titoli di Stato. Così andrà anche oggi, visto che le obbligazioni made
in Saudi Arabia dovrebbero offrire rispettivamente un rendimento di 160, 185 e 235 punti
superiore a quello dei titoli di
Stato Usa di pari scadenza.
Ai sauditi il test coi mercati
serve per un duplice motivo. Il
primo è quello di dare un po’
di ossigeno alle esauste casse
pubbliche. La picchiata dei
prezzi del petrolio, che
nell’estate 2015 erano di circa
120 dollari, sta da tempo facendo scricchiolare il finora prodigo welfare saudita, sottoposto
a tagli e a una sforbiciata delle
spese, e ha inoltre causato licenziamenti di massa e un generale rallentamento dei progetti nell’edilizia e nelle infrastrutture. Un clima di austerity
mai vissuto in precedenza. No-
IL REGNO NON HA MAI EMESSO TITOLI SOVRANI
I numeri
L’Arabia Saudita in crisi 13,5%
chiede aiuto ai bond
per trovare 15miliardi
È il disavanzo, in rapporto al
Pil, che l’Arabia Saudita registrerà a fine anno, la percentuale più alto dal 1992. Il pareggio di bilancio è previsto
nel 2020
Con il crollo del petrolio casse vuote e welfare
a rischio. Riad punta su turismo e finanza
nostante il Paese abbia più volte attinto alle abbondanti riserve valutarie, quest’anno il deficit si attesterà al 13,5% del Pil,
il livello più alto dal ’92, e solo
nel 2020 è previsto il ritorno al
pareggio di bilancio. E non solo per colpa delle quotazioni
del greggio, della cui caduta
Riad è tra i principali responsabili non avendo voluto concordare in seno all’Opec tagli pro-
2.000
In milardi di dollari, è la capitalizzazione che il colosso petrolifero Aramco potrebbe
avere se andrà in porto la
quotazione, prevista per il
2017 o il 2018
70%
MOMENTO PROPIZIO
Il petrolio garantisce oltre i
due terzi delle entrate annue.
Il Paese possiede il 25% delle
riserve mondiali di greggio
ed è il membro più importante dell’Opec
SOVRANO
Il re saudita Salman
bin Abdulaziz Al Saud
è alle prese col
periodo più delicato
vissuto dal Paese
duttivi, soltanto ora al centro
delle discussioni. Anche se le
ultime cifre sulla spesa per armamenti sono relative al 2012,
quando furono spesi 60 miliardi di dollari, è inevitabile che
la guerra con lo Yemen stia drenando risorse finanziarie importanti.
Ma il secondo obiettivo del
collocamento è anche quello
di testare la fiducia degli investitori nei confronti di «Vision
30». Messo a punto dal giovane principe Muhammad bin
Salman, figlio del Re, il progetto punta a ridurre la dipendenza dal petrolio, fonte che ora
garantisce il 70% delle entrate.
La futura quotazione del colosso Aramco, la cui capitalizzazione potrebbe aggirarsi sui
La fame di rendimenti
è la miglior garanzia
per il successo dell’offerta
2mila miliardi, è solo la punta
di diamante di un piano che
prevede, entro il 2030, un aumento di peso del settore privato, destinato a salire dall’attuale 40% del Pil al 65% facendo leva sullo sviluppo di nuove industrie energetiche, turistiche e finanziarie. Un cambio epocale. Per non morire.
TAGLIATE DEL 5% LE STIME SUI PROFITTI
Ryanair accusa il colpo della Brexit e lancia l’allarme utili
Paolo Stefanato
CONTI L’ad di Ryanair
Michael O'Leary
Allarme utili per Ryanair: la compagnia
low cost irlandese ha ridotto del 5% le proprie stime di profitto per l’attuale anno fiscale; da un range di 1,375-1,425 miliardi di euro, ieri le previsioni sono scese a 1,3-1,35
miliardi. Motivo? La Brexit e il crollo del valore della sterlina, che da giugno ha perso il
18%; di conseguenza Ryanair registra una riduzione delle tariffe medie tra il 13 e il 15%.
Questo tuttavia produce solo una lieve limatura della crescita dei profitti che, stando alle
previsioni dei vertici del vettore, cresceranno comunque del 7%, contro le precedenti
stime del 12%: si tratta in ogni caso di un
monte profitti molto rilevante, ed è forse per
questo che il titolo, quotato a Londra e al
Nasdaq di New York, ieri non ne ha sofferto:
anzi, ha guadagnato intorno al 4%.
Perchè la Brexit pesa su Ryanair, quando
invece la Gran Bretagna sembra vivere dal
voto di giugno una nuova stagione di vivacità economica e finanziaria (Borsa compresa)? Ryanair vende i suoi biglietti in euro e
quindi la svalutazione della sterlina penalizza i passeggeri britannici, che si trovano a
pagare con una moneta deprezzata del 18%
(oggi un euro corrisponde a 0,9050 sterline).
Circa un quarto dei proventi di Ryanair vengono dalla Gran Bretagna (il 26% per la precisione, quando invece i passeggeri sono 42
milioni, il 39%), e l’effetto pesa in proporzione; per adeguarsi alla domanda, i prezzi sono stati limati, appunto, del 13-15%. In ogni
caso la compagnia si sta adoperando anche
per tagliare ulteriormente i costi (escluso il
carburante) che dovrebbero diminuire del
3%, quando le stime precedenti indicavano
l’1%. Ryanair, che chiude il bilancio il 31 marzo, per l’esercizio in corso conferma la stima
di una crescita dei passeggeri del 12%: significa che toccherà quota 119 milioni, contro i
106 milioni registrati al 31 marzo 2016.
È la prima volta che Ryanair fa il punto
sulle conseguenze della Brexit: a metà agosto il numero uno, Michael O’Leary, aveva
detto che era «ancora presto» per valutare gli
effetti dell’uscita della Gran Bretagna
dall’Ue. Al contrario, però, la più grande
compagnia britannica, Iag – la holding che
controlla British Airways e Iberia – dopo la
Brexit aveva sottolineato che grazie alla sterlina debole il Paese sarebbe diventato più attraente per il turismo internazionale, con
vantaggio anche per il trasporto aereo.
24 ECONOMIA
Mercoledì 19 ottobre 2016
I CONTI DEL LEADER DELLO «STREAMING»
PARLA IL PRESIDENTE DI NTV FARAGALLI
Netflix batte le stime
ma in Italia non decolla
«Per Italo il 2017 sarà decisivo»
L’anno prossimo
per Ntv sarà un
anno di
consolidamento
per arrivare ad
avere un bilancio
in equilibrio. Lo ha
detto il presidente
di Ntv, Andrea
Faragalli. Per
questo motivo la
società non è
ancora in grado di
offrire
abbonamenti per i
pendolari per
l’alta velocità
Nel terzo trimestre 3,5 milioni di nuovi utenti
contro i 2,3 previsti. Boom a Wall Stret: +19%
Cinzia Meoni
Netflix fa il boom di nuovi abbonati nel mondo, ma in Italia ancora
non sfonda. Il colosso dello streaming ha battuto le attese degli analisti relative al terzo trimestre dell’anno grazie al botto di utenti che, dopo
mesi di crescita a rilento, tra giugno
e settembre hanno messo a segno
un sorprendente sprint e sottoscritto
un abbonamento pur di seguire serie cult firmate Netflix come la seconda stagione di Narcos, Stranger
Things e The Get Down. E il titolo a
Wall Street fa faville e sale, in serata,
verso i 118,88 dollari in rialzo del 19
per cento.
Nel terzo trimestre dell’anno il leader mondiale dello streaming, oggi
produttore anche di contenuti propri, ha conquistato 3,57 milioni di
nuovi abbonati, ben oltre l’obiettivo
di 2,3 milioni, con cui ha raggiunto
un totale di 86,7 milioni di clienti (83
milioni paganti). In tutto nel 2016 i
nuovi abbonati sono stati 12 milioni.
A trainare la crescita del gruppo è
stata la prevalentemente l’espansione internazionale visto che in patria,
negli Usa, Netflix ha conquistato “solo” 370mila nuovi utenti rispetto agli
880mila di un anno fa e ai 300mila
attesi dal gruppo. Per l’ultimo trimestre dell’anno Netflix si aspetta di
conquistare altri 5,2 milioni di clienti di cui 1,45 milioni negli Usa e 3,75
milioni nel resto del mondo, indicazioni al di sopra delle stime di mercato seppure in rallentamento rispetto
ai 5,59 milioni di nuovi abbonati regi-
spettivamente a 2 e a 4,7 milioni),
solo 20mila in più rispetto al debutto. Il colosso multimediale ha quindi
chiuso quindi il terzo trimestre con
un utile netto di 52 milioni di dollari
(rispetto a una previsione di 22 milioni), un utile operativo di 106 milioni
(rispetto a una stima di 64 milioni) e
un giro d’affari in crescita di 2,1 miliardi (+36%) generato, per il 40%, al
di fuori dei confini americani. Per
l’ultimo trimestre dell’anno Netflix
prevede di registrare un utile netto
di 56 milioni, un utile operativo di
125 milioni e un giro d’affari di 2,34
miliardi.
Sulla redditività, avverte il colosso
media nella lettera agli azionisti, pesa l’espansione, non ancora redditizia, portata avanti nei mercati internazionali. «Per il 2016 ci posizioneremo su un sostanziale livello di pareggio per poi iniziare a generare profitti a partire dal 2017». Un risultato
che sarà raggiunto anche grazie agli
ingenti investimenti in contenuti originali: per il 2017 Netflix stima di produrre mille ore di programmazione
rispetto alle 600 di quest’anno grazie
a un budget di 6 miliardi di dollari.
ABITUDINI
Nel Belpaese gli abbonamenti
restano al palo per
la concorrenza delle pay tv
strati, complessivamente, nell’ultimo trimestre del 2015. In questo scenario, l ’Italia appare una provincia
marginale nell’impero streaming: secondo le stime più recenti di PwC
infatti Netflix, a un anno esatto dal
debutto nel nostro mercato, conta
su 300mila utenti di cui solo 130mila
paganti (Mediaset Premium e Sky,
nell’ambito dell’offerta di contenuti
video a pagamento, si attestano ri-
LA CONVERGENZA FRA DUE MONDI
I signori del lusso scettici
sulle nozze con l’«on line»
Bertelli: no al far west del web. Critico Della Valle
Laura Verlicchi
Il mondo del lusso e gli acquisti on line: binomio di successo o sfida da vincere? Provano a rispondere i big della
moda italiana, da Patrizio Bertelli (Prada) a Diego Della Valle (Tod’s), sul palco del Milano Fashion Global Summit,
l’evento organizzato da Class
Editori all’insegna del Lusso
4.0. Ovvero, la rivoluzione digitale, che, come tutti i cambiamenti epocali, entusiasma
ma mette anche un po’ paura. Ne è un esempio il “see
now buy now”, vedi il vestito
o la borsetta in passerella e
compralo subito nel negozio
virtuale: un’idea che piace a
molte grandi firme, compresa
Burberry, che dalla vecchia
Inghilterra dilaga ormai su Instagram e Snapchat. Ma le
maison italiane sono di avviso diverso: «Sì alle nuove tecnologie, no al Far West del
web» avverte Bertelli. E Della
Valle: «Il digitale è una grande opportunità, rende tutto
più veloce, ma bisogna trovare un equilibrio tra esigenza
di novità e qualità artigianale,
che ha i suoi ritmi. I negozi
fisici restano una colonna portante della nostra strategia.
Abbiamo i mezzi per aprirli e
lo faremo». Bocciatura senza
appello per il “see now buy
now” da parte di Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda: «Non va
bene per il mercato dell’alta
moda, che ha i suoi tempi di
produzione: non si può improvvisare».
Ma forse più che quello che
viene detto sul palco, conta
quello che si vede: mentre sul
grande schermo scorrono le
immagini delle sfilate, in pla-
PASSERELLA
Le sfilate di
moda restano
la prima
vetrina per
le nuove
collezioni
tea è tutto uno smanettare sugli smartphone. Cioè i nuovi
negozi virtuali, perché sempre più è dai dispositivi mobili che si fanno acquisti: si
guarda, si sceglie, si commenta sui social e infine si compra. Soprattutto nei mercati
emergenti, Cina in primis, dove nel 2020 si concentrerà il
40% dell’e-commerce al mondo al servizio di consumatori
sempre più sofisticati: parola
di Alibaba, il colosso delle
vendite online, forte di 434 milioni di clienti. «Vogliamo portare i prodotti occidentali al
consumatore orientale - ha
detto Rodrigo Cipriani Foresto, country manager per Italia, Spagna e Grecia – e il made in Italy ha grandi chance.
A tutti i livelli: pensate alle
100 Maserati Levante vendute nei primi diciotto secondi
di apertura del negozio virtuale sulla nostra piattaforma».
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* Euroequity Opportunità
* Euroequity Sviluppo
* Euroequity Protezione
* Eurobond Opportunità
* Eurobond Sviluppo
* Eurobond Breve Termine
Azionario Intraprendenza
Azionario Dinamismo
Azionario Protezione
Obbligazionario Crescita
Obbligazionario Moderazione
Obbligazionario Liquidità
Balanced
Country
Dynamic
Moderate
Opportunity
17-10-2016 14-10-2016
6,213
6,763
7,196
8,013
7,362
6,986
4,525
4,981
6,249
7,764
7,171
6,839
6,244
5,089
5,843
6,156
5,385
6,179
6,728
7,191
8,017
7,364
6,986
4,499
4,956
6,244
7,767
7,173
6,839
6,230
5,061
5,827
6,149
5,354
Prudent
Sector
Azionario Fedeltà
Azionario Intraprendenza bis
Azionario Dinamismo bis
Obbligazion. Evoluzione bis
Obbligazion. Crescita bis
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Balanced bis
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Quotazioni del
Alternative Fund 1
Alternative Fund 2
Alternative Fund 3
17-10-2016 10-10-2016
5,47549
5,82069
5,99276
5,48085
5,83067
6,01012
*Prezzo di vendita: il corrispondente
prezzo di acquisto è maggiore del 2%
Valori in Euro
Quotazioni del
Quotazioni del
Trio Fund 1
Trio Fund 2
Trio Fund 3
17-10-2016 14-10-2016
6,317
5,056
2,887
5,518
5,674
5,512
6,099
5,934
5,639
5,499
6,257
5,950
6,344
6,196
5,838
5,562
6,316
6,317
5,032
2,887
5,487
5,646
5,508
6,102
5,935
5,639
5,499
6,243
5,916
6,326
6,190
5,804
5,562
6,286
*Prezzo di vendita: il corrispondente
prezzo di acquisto è maggiore del 2%
Valori in Euro
17-10-2016 10-10-2016
4,33193
3,87283
2,23864
il Giornale
4,34089
3,88283
2,27848
distribuito da:
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Numero Verde 800.107.107
www.bancamediolanum.it
Legenda: A=ad accumulazione dei
proventi; B= a distribuzione dei
proventi; cop=coperta
CHALLENGE FUNDS - CLASSI MEDIOLANUM
Quotazioni del
18-10-2016
Precedente
Quotazioni del
CH North American Equity - Med. L
CH European Equity - Med. L
CH Italian Equity - Med. L
CH Germany Equity - Med. L
CH Spain Equity - Med. L
CH Pacific Equity - Med. L
CH Emerging Markets Equity - Med. L
CH Energy Equity - Med. L
CH Cyclical - Med. L
CH Counter Cyclical Equity - Med. L
CH Financial Equity - Med. L
CH Technology Equity - Med. L
CH Liquidity Euro - Med. L
CH Liquidity Us Dollar - Med. L
CH Euro Income - Med. L-A
CH Euro Income - Med. L-B
CH International Income - Med. L-A
CH International Income - Med. L-B
CH Euro Bond - Med. L-A
CH Euro Bond - Med. L-B
CH International Bond - Med. L-A
CH International Bond - Med. L-B
CH International Equity - Med. L-A
CH Flexible Fund - Med. L-A
CH North American Equity Med. S
CH European Equity - Med. S
CH Italian Equity - Med. S
CH Germany Equity - Med. S
CH Spain Equity - Med. S
CH Pacific Equity - Med. S
CH Emerging Markets Equity - Med. S
CH Energy Equity - Med. S
CH Cyclical - Med. S
CH Counter Cyclical Equity - Med. S
CH Financial Equity - Med. S
CH Technology Equity - Med. S
CH Liquidity Euro - Med. S
CH Liquidity Us Dollar - Med. S
CH Euro Income - Med. S-A
CH Euro Income - Med. S-B
CH International Income - Med. S-A
CH International Income - Med. S-B
CH Euro Bond - Med. S-A
CH Euro Bond - Med. S-B
CH International Bond - Med. S-A
CH International Bond - Med. S-B
CH International Equity - Med. S-A
CH Flexible Fund - Med. S-A
CH Solidity & Return - Med. S-A
CH North American Equity Med. L cop.
CH European Equity - Med. L cop.
CH Pacific Equity - Med. L cop.
CH International Income - Med. L-A cop.
CH International Income - Med. L-B cop.
CH International Bond - Med. L-A cop.
CH International Bond - Med. L-B cop.
CH International Equity - Med. L-A cop.
CH North American Equity Med. S cop.
CH European Equity - Med. S cop.
CH Pacific Equity - Med. S cop.
CH International Income - Med. S-A cop.
CH International Income - Med. S-B cop.
CH International Bond - Med. S-A cop.
CH International Bond - Med. S-B cop.
CH International Equity - Med. S-A cop.
CH Solidity & Return - Med. S-B
8,343
5,082
3,952
5,814
6,820
6,641
8,020
6,710
6,272
5,110
3,325
3,683
6,770
4,796
7,347
4,838
5,619
5,438
10,386
6,888
6,668
6,232
7,648
4,533
10,804
8,636
6,806
11,083
14,768
8,733
17,786
12,985
12,620
8,360
5,116
3,940
5,851
6,841
6,622
8,031
6,730
6,291
5,124
3,332
3,688
6,770
4,791
7,347
4,838
5,609
5,428
10,392
6,893
6,655
6,219
7,668
4,537
10,826
8,695
6,786
11,152
14,813
8,708
17,810
13,025
12,658
MEDIOLANUM BEST BRANDS - CLASSI MEDIOLANUM
Quotazioni del
18-10-2016
Precedente
Quotazioni del
US Collection Med. L
European Coll Med. L
Pacific Coll Med. L
Em Markets Coll Med. L
Glb Tech Coll Med. L
Euro Fixed Income Med. L A
Euro Fixed Income Med. L B
Glb High Yield Med. L A
Glb High Yield Med. L B
Dynamic Coll Med. L
Equity Power Coup. Coll Med. L
Med.Blackrock Glo Sel Med. L A
Med. JP Morgan Glo Sel Med. L A
Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L A
Premium Coupon Coll Med. L
US Collection Med. S
European Coll Med S
Pacific Coll Med. S
Em Markets Coll Med. S
Glb Tech Coll Med. S
Euro Fixed Income Med. S A
Euro Fixed Income Med. S B
Glb High Yield Med. S A
Glb High Yield Med. S B
Dynamic Coll Med. S
Equity Power Coup. Med. S A
Med. Blackrock Glo Sel Med. S A
Med. JP Morgan Glo Sel Med. S A
Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S A
Premium Coupon Coll Med. S
US Collection Med. L cop
European Coll Med L cop
Pacific Coll Med. L cop
Glb High Yield Med. L A cop
Glb High Yield Med. L B cop
Equity Power Coup. Med. L cop
Med. Blackrock Glo Sel Med. L cop
Med. JP Morgan Glo Sel Med. L cop
Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L cop
Premium Coupon Coll. Med. L cop
Glb Tech Coll Med. L cop
Dynamic Coll Med. L cop
US Collection Med. S cop
European Coll Med S cop
Pacific Coll Med. S cop
Glb High Yield Med. S A cop
Glb High Yield Med. S B cop
Equity Power Coup. S cop
Med.Blackrock Glo Sel Med. S cop
Med. JP Morgan Glo Sel Med. S
Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S cop
Premium Coupon Coll. Med. S cop
Glb Tech Coll Med. S cop
Dynamic Coll Med. S cop
Med. DWS MegaTrend Sel L
Med. DWS MegaTrend Sel L Cop
Med. Franklin Templeton EM Sel L
Med. Pimco Inflation Strategy Sel L
Med. DWS MegaTrend Sel S
Med. DWS MegaTrend Sel S Cop
Med. Franklin Templeton EM Sel S
Med. Pimco Inflation Strategy Sel S
Coupon Strategy Collection La
Coupon Strategy Collection La Cop
Coupon Strategy Collection Lb
Coupon Strategy Collection Lb Cop
Coupon Strategy Collection Sa
Coupon Strategy Collection Sa Cop
Coupon Strategy Collection Sb
Coupon Strategy Collection Sb Cop
New Opportunities collection Lca
New Opportunities collection Lhc
New Opportunities collection Sca
New Opportunities collection Shc
Premium Coupon Coll L B
Premium Coupon Coll L B Hed
Premium Coupon Coll S B
Premium Coupon Coll S B Hed
Equity Power Coup. Coll L B
Equity Power Coup. Coll L B Hed.
Equity Power Coup. Coll S B
Equity Power Coup. Coll S B Hed.
Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LA
Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LB
Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SB
Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SA
Med. Carmignac Strategic Sel LA
Med. Carmignac Strategic Sel SA
Conv. Strategy Coll LA
Conv. Strategy Coll LB
Conv. Strategy Coll LA Hedged
Conv. Strategy Coll LB Hedged
Conv. Strategy Coll SA
Conv. Strategy Coll SB
Conv. Strategy Coll SA Hedged
Conv. Strategy Coll SB Hedged
Infra. Opportunity Coll LA
Infra. Opportunity Coll LB
Infra. Opportunity Coll LA Hedged
Infra. Opportunity Coll LB Hedged
Infra. Opportunity Coll SA
Infra. Opportunity Coll SB
Infra. Opportunity Coll SA Hedged
Infra. Opportunity Coll SB Hedged
Med. Pimco Inflation Strategy Sel LB
Med. Pimco Inflation Strategy Sel SB
Socially Responsible Collectin L A
Socially Responsible Coll LA Hedged
Socially Responsible Coll A Hedged
Socially Responsible Coll SA
Equilibrium LA
Equilibrium LB
Equilibrium LA Hedged
Equilibrium LB Hedged
Equilibrium SA
Equilibrium SB
Equilibrium SA Hedged
Equilibrium SB Hedged
Financial Income Strategy LA
Financial Income Strategy LB
Financial Income Strategy SA
Financial Income Strategy SB
Long Short Strategy Collection LA
Long Short Strategy Collection SA
European Coupon Strategy Collection LA
European Coupon Strategy Collection LHA
European Coupon Strategy Collection LB
European Coupon Strategy Collection LHB
European Coupon Strategy Collection SA
European Coupon Strategy Collection SHA
European Coupon Strategy Collection SB
European Coupon Strategy Collection SHB
US Coupon Strategy Collection LA
US Coupon Strategy Collection LHA
US Coupon Strategy Collection LB
US Coupon Strategy Collection LHB
US Coupon Strategy Collection SA
US Coupon Strategy Collection SHA
US Coupon Strategy Collection SB
US Coupon Strategy Collection SHB
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LA
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHA
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LB
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHB
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SA
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHA
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SB
Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHB
Dynamic International Value Opportunity LA
Dynamic International Value Opportunity LHA
Dynamic International Value Opportunity SA
Dynamic International Value Opportunity SA
5,597
6,281
6,668
10,419
2,584
6,006
4,704
11,926
5,700
6,697
6,599
6,861
7,056
8,014
6,435
8,775
9,365
9,605
16,872
7,678
11,584
9,135
17,612
8,974
11,510
10,223
13,254
13,629
15,480
12,562
6,106
6,847
5,520
7,667
5,002
5,900
5,626
5,810
6,867
6,136
8,401
6,690
11,580
12,857
10,438
14,710
9,579
11,249
10,836
11,222
13,237
11,960
16,176
12,938
6,027
5,558
5,423
5,211
11,745
10,790
10,570
10,223
6,455
5,826
5,161
4,642
12,631
11,365
10,099
9,076
5,895
5,369
11,570
10,522
5,184
4,976
10,318
9,840
5,621
6,280
6,646
10,450
2,595
6,006
4,704
11,927
5,700
6,708
6,616
6,898
7,099
8,064
6,442
8,812
9,362
9,573
16,922
7,713
11,583
9,135
17,613
8,975
11,529
10,251
13,324
13,712
15,578
12,578
6,137
6,841
5,514
7,676
5,008
5,918
5,658
5,850
6,915
6,144
8,445
6,702
11,638
12,847
10,427
14,726
9,589
11,282
10,900
11,298
13,329
11,976
16,261
12,962
6,047
5,580
5,448
5,211
11,785
10,833
10,618
10,223
6,469
5,840
5,172
4,653
12,658
11,393
10,121
9,099
5,907
5,383
11,595
10,550
5,191
4,982
10,331
9,853
PORTFOLIO FUND -CLASSI MEDIOLANUM
Quotazioni del
18-10-2016
Precedente
Quotazioni del
PO Active 100 Fund S
PO Active 80 Fund S
PO Active 40 Fund S
PO Active 10 Fund S
PO Aggressive Fund S
PO Aggressive Fund SH
PO Aggressive Plus Fund S
PO Aggressive Plus Fund SH
PO Dynamic Fund S
PO Dynamic Fund SH
PO Balanced Fund S
PO Balanced Fund SH
PO Moderate Fund S
PO Moderate Fund SH
PO Liquidity Fund S
PO Liquidity Fund SA
11,022
10,188
10,983
10,722
11,557
10,259
11,757
10,608
11,045
10,202
10,987
10,718
11,581
10,288
11,781
10,637
18-10-2016
Precedente
10,562
6,434
8,776
12,508
9,598
12,960
9,384
11,064
10,718
18,116
13,028
13,125
12,281
9,835
8,709
11,307
9,412
7,257
6,082
6,750
5,080
8,898
6,737
8,018
18,469
14,017
11,919
11,875
9,917
15,321
12,641
15,583
9,787
10,592
6,446
8,788
12,507
9,587
12,961
9,385
11,045
10,699
18,127
13,036
13,098
12,256
9,860
8,717
11,314
9,440
7,302
6,080
6,748
5,079
8,894
6,734
8,045
18,524
14,104
11,915
11,873
9,916
15,314
12,635
15,635
9,793
18-10-2016
Precedente
5,179
4,904
10,176
9,649
5,469
5,044
9,986
10,828
5,484
10,858
5,675
5,399
5,329
5,073
11,235
10,690
10,540
10,035
5,765
5,435
5,521
5,198
11,374
10,727
10,890
10,259
4,434
8,781
4,579
4,592
9,107
9,113
4,790
4,674
4,798
4,677
9,540
9,311
9,555
9,324
4,948
4,711
9,856
9,387
4,860
9,700
5,013
5,106
4,991
5,089
10,009
10,194
9,966
10,152
5,311
5,164
5,272
5,126
10,605
10,296
10,528
10,214
5,348
5,242
5,308
5,199
10,678
10,457
10,600
10,373
5,273
5,233
10,534
10,433
5,193
4,918
10,204
9,678
5,476
5,050
9,999
10,843
5,495
10,879
5,675
5,399
5,333
5,076
11,236
10,691
10,548
10,042
5,786
5,455
5,543
5,219
11,416
10,767
10,934
10,300
4,435
8,782
4,565
4,580
9,084
9,086
4,790
4,674
4,799
4,678
9,540
9,311
9,557
9,326
4,941
4,704
9,842
9,372
4,858
9,697
5,033
5,124
5,010
5,106
10,048
10,230
10,005
10,187
5,306
5,163
5,267
5,125
10,595
10,294
10,517
10,212
5,358
5,254
5,318
5,211
10,697
10,481
10,619
10,397
5,284
5,248
10,555
10,463
18-10-2016
Precedente
11,543
10,699
11,541
11,032
11,272
10,946
11,081
11,236
11,561
10,722
11,553
11,048
11,280
10,957
11,081
11,235
DENOMINAZIONE
CODICE ISIN
VALUTA
EMISSIONE
TAGLIO
MINIMO
SCADENZA
CEDOLA ANNUA LORDA
PRIMI 2 ANNI (1)
CEDOLA ANNUA VARIABILE
LORDA DAL 3° ANNO (1)
OBBLIGAZIONE BANCA IMI
COLLEZIONE TASSO MISTO
DOLLARO USA SERIE V
XS1490786735
USD
2.000 USD
28/09/2022
3,60%
Libor USD 3 mesi + 1,00%
(Min 0,00% - Max 3,60%)
OBBLIGAZIONE BANCA IMI
COLLEZIONE TASSO MISTO
EURO SERIE III
XS1490787113
EUR
1.000 EUR
28/09/2026
3,00%
Euribor 3 mesi + 0,60%
(Min 0,00% - Max 3,00%)
26 BORSA ITALIANA
Mercoledì 19 ottobre 2016
CELLNEX
il Giornale
BLACKROCK
RECORDATI
Nuove opportunità con l’arrivo di Iliad Rinnova contratto in North Carolina
Sale l’utile nel trimestre
Pronta a nuove acquisizioni
«L’arrivo in Italia di un quarto operatore per le tlc
mobili è per noi una opportunità». Lo spiega l’ad di
Cellnex, Tobias Martinez. Cellnex che ha acquisito le
torri tlc di Wind si attende dall’arrivo di Iliad in Italia
un possibile incremento del business delle società
che gestiscono infrastrutture tlc.
BlackRock ha chiuso il terzo trimestre con un utile per azione adjusted di 5,14 dollari in rialzo del
3% rispetto allo stesso periodo del 2015. I ricavi
sono calati del 3% a quota 2,837 miliardi di dollari mentre l’utile netto adjusted si è attestato a
854 milioni (+1%).
Recordati «è continuamente esposto a M&A, ma
vogliamo restare indipendenti». Così ha detto il
presidente del gruppo farmaceutico, Alberto Recordati. «Negli ultimi 15 anni abbiamo fatto una
ventina di acquisizioni - ha detto- è confidiamo di
continuare su questa strada».
AUTOGRILL
»
La giornata
in Piazza Affari
MERCATO AZIONARIO
Prezzo
AZIONE
Sale Telecom
Male Poste
con Ferragamo
Piazza Affari chiude tonica con l’indice Ftse Mib che
segna un +2% a 16.966 punti,
mentre l’All Share guadagna
l’1,83%. Sul paniere principale rally di Mps (+12,82%) che
spinge al rialzo tutto il comparto bancario. Nel giorno
del cda chiamato a fare il
punto sui diversi progetti di
ricapitalizzazione, l’istituto
senese guadagna il 12,82% a
0,19 euro. Tra gli istituti di
credito, Banco popolare
+2,57%, Bper +5,12%, Bpm
+2,48%, Intesa sp +2,70%,
Mediobanca +2,15%, Unicredit +2,69% e Ubi +2,33%. Molto bene anche Telecom
+3,41%. L’ad Flavio Cattaneo
in una intervista a un quotidiano brasiliano ha affermato che la società non è interessata all’acquisto di Oi e
che gli utenti italiani della telefonia fissa sono in crescita
netta. Telecom comunicherà i conti trimestrali il prossimo 4 novembre. Nell’energia Eni +1,80%; Enel +2,36%.
In controtendenza Poste
(-1,41%), Salvatore Ferragamo (-2%), Ferrari (-0,40%) e
Fca (-0,61%). Bene le europee: Fracoforte +1,22%, parigi +1,32% e Londra +0,76%.
chiusura
AAcea
Acotel Group
Acsm-Agam
Adidas ag
Aedes
Aeffe
Aegon
Aeroporto Marconi Bo.
Ageas
Ahold Del
Air Liquide
Airbus group
Alba
Alcatel-Lucent
Alerion
Allianz
Ambienthesis
Amplifon
Anheuser-Busch
Anima Holding
Ansaldo STS
Ascopiave
ASML Holding
Astaldi
Astm
Atlantia
Autogrill
Autos Meridionali
Axa
Azimut
A2a
BB Carige
B Carige Rsp
B Desio Bria Rnc
B Desio e Brianza
B Ifis
B Intermobiliare
B M.Paschi Siena
B P di Sondrio
B P Emilia Romagna
B Pop Etruria e Lazio
B Pop Milano
B Pop Spoleto
B Profilo
B Santander
B Sardegna Rsp
B Sistema
Banca Generali
Banco Popolare
Banzai
Basf
Basicnet
Bastogi
Bayer
BB Biotech
B&C Speakers
Bca Finnat
Bca Mediolanum
Be
Beghelli
Beiersdorf AG
Beni Stabili
Best Union Company
Bialetti Industrie
Biancamano
Biesse
Bioera
Bmw
Bnp Paribas
Boero
Bon Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia Rsp
Brembo
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem Rsp
CCad It
Cairo Communication
Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Editore
Campari
MATERIE PRIME
Titolo
PETROLIO
Light Sweet Crude Oil
AGRICOLTURA (CBOT)
Frumento
Mais
Autogrill tramite la controllata americana HMSHost, prolunga per ulteriori dieci anni, fino al 2030,
la gestione dei servizi di ristorazione presso l’Aeroporto Internazionale Charlotte-Douglas in North Carolina. La location ha registrato nel 2015
ricavi per circa 120 milioni di dollari.
11,44
4,87
1,59
158
0,339
1,03
3,786
9,35
33,28
20,33
93,5
53,85
2,686
3,494
2,484
138,8
0,366
9,18
113,2
4,09
10,41
2,674
97,5
3,444
9,595
22,6
7,495
16,95
20,62
14,78
1,26
0,306
63,45
1,71
1,726
24,29
1,082
0,195
2,78
4,064
0,583
0,422
1,794
0,175
4,1
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18,29
2,636
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45,7
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6,215
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82,1
0,518
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0,156
16,15
0,203
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49,35
17,93
18,65
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17,86
18,17
9,8
3,48
3,712
1,243
2,004
0,705
9,595
Ultima
2016
Capital.
Var. Uff. in mln
min. max.
0,882
4,149
0,633
0,701
-0,265
0,371
0,322
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1,892
0,081
0,289
-2,658
-0,163
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-0,857
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1,213
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2,13
0,75
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1,159
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1,62
22,58
201,94
1307,07
169,02
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1,83
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1,005
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16,59
0,25
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0,045
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12,1
7,35
3,342
3,37
0,874
1,785
0,705
6,94
preced.
49,94
50,35
422,25
355,75
423,75
354
Titolo
ultimo
preced.
Riso
FARINE E SEMI (CBOT)
Farina di Soia
Semi di soia
10,44
10,41
303
978
303,5
978,25
Quote al 18/10
Oro
Argento
Platino
Palladio
$ x Oz
1262,58
17,63
939,5
637,97
€x Gr
36,92
0,5157
27,3
18,56
MOT-TITOLI DI STATO
Codice
Isn
Titolo
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15.12.2016
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01.05.2017
15.05.2017
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15.10.2019
01.12.2019
1.2.2020
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1,38
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2,38
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1
2,25
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100,28
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101,08
123,56
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98,3
155,28
160
124,74
119,79
110,44
130,4
102,14
105,78
127,47
101,71
Carraro
Carrefour
Cattolica Assicurazioni
Cembre
Cementir Holding
Centrale del Latte d’Italia
Cerved Information Sol
Chl
Cia
Ciccolella
Cir
Class Editori
Cnh Industrial
Cofide
Coima Res
Commerzbank
Conafi Prestito’
Continental AG
Cr Valtellinese
Credem
Credit Agricole
Csp International
Cti Biopharma
DDada
Daimler
Damiani
D’Amico
Danieli & C
Danieli & C Rsp
Danone
Datalogic
Dea Capital
De’Longhi
Deutsche Bank
Deutsche Borse AG
Deutsche Lufthansa AG
Deutsche Post AG
Deutsche Telekom
Diasorin
Digital Bros
Dmail Group
EEdison Rsp
Eems
Ei Towers
El En
Elica
Emak
Enav
Enel
Enervit
Engie
Eni
E.On
Erg
Ergycapital
Espresso
Esprinet
Essilor INTL
Eukedos
Eurotech
Evonik Industries AG
Exor
Exprivia
FFalck Renewables
Ferrari
Fiat Chrysler
Fidia
Fiera Milano
Fila
Fincantieri
FinecoBank
Fnm
Fresenius M Care AG
Fresenius SE & Co. KGaA
Fullsix
GGabetti
Gas Plus
Gefran
Generali
Geox
Gequity
Gruppo Waste Italia
HHeidelberger Cement AG
14,25
9,01
1,8
158
0,52
1,489
5,465
10,45
43,27
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97,65
55,75
3,098
3,776
2,49
163,9
0,462
9,53
118,6
8,02
10,71
2,91
98,5
5,615
11,92
24,65
8,82
18,14
25,39
23,06
1,287
1,262
99,9
2,54
2,788
29,11
2,25
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29,18
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117
54,18
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10,69
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1
10,09
1,2
23,12
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12,8
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63,95
19,03
1,087
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10,37
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58
9,95
1,189
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1,852
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10,01
0,049
0,721
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0,03
0,119
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20,69
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34,96
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134,55
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12998,55
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27,84
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179,18
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110,57
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28
5,11
4,142
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65,8
0,99
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1,43
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chiusura
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Hera
II Grandi Viaggi
Igd
Il Sole 24 Ore
Ima
Immsi
Industria e Innovazione
Infineon Technologies AG
Ing Groep
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Intek Group Rsp
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Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo Rsp
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Isagro
Isagro Azioni Sviluppo
It Way
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Italiaonline Rsp
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Leonardo - Finmeccanica
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Mediaset
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Mittel
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01/12/2025
01/03/2026
01/06/2026
Codice
Isn
Titolo
Ced. Prezzo d’asta Rend.
sem. ultimo preced. lordo
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It
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It
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Zc
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0,5%
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0,25%
Divisa
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4003 Yen Giapponese
Paesi euro
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Russia tasso di sconto
Svizzera lombard
Usa federal funds
0%
1,5%
8,25%
0,5%
0,5%
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Bomi 6% Cv 2015-2020
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per doll.
☎
Var.
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1,0994
1,0000
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Divisa
Ultima
Var.
quot.
Cambio
per doll.
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1,82
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16
1,068
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0,199
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1,388
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0,189
14,82
40,03
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1,05
1,4382
1,4433
1,3083
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1,4436
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4011 Zloty Polacco
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1,0886
1,0872
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1,5433
1,3900
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0,8957
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15,6533
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4005 Corona Svedese
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9,7028
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4020 Dollaro Hong Kong
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8,5304
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4004 Corona Norvegese
8,9565
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4027 Dollaro Singapore
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1,3865
domanda
offerta
597,45
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1198,81
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1463,47
MONETE D’ORO
Quotazione
Quotazione
domanda
offerta
Moneta
258,31
260,29
260,29
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206,52
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283,44
10 $ Liberty
10 $ Indiano
20 $ Liberty
20 $ St. Gaudens
4 Ducati Austria
100 Corone Austria
100 Pesos Cile
Krugerrand
50 Pesos Messico
BOT
Prezzo
chiusura
Prezzo
ultimo
prec.
85,000
102,790
103,000
85,000
102,790
103,000
Titolo
Prezzo
AZIONE
chiusura
Recordati
Renault
Reno De Medici
Reply
Retelit
Ricchetti
Risanamento
Roma A.S.
Rosss
Rwe
SSabaf
Saes Getters
Saes Getters Rsp
Safilo Group
Safran
Saint-Gobain
Saipem
Saipem Rcv
Salini Impregilo
Salini Impregilo Rsp
Salvatore Ferragamo
Sanofi
Sap
Saras
Save
Schneider Electric
Servizi Italia
Sesa
Sias
Siemens
Sintesi
Snai
Snam
Societe Generale
Sogefi
Sol
Space2
Stefanel
Stefanel Rsp
STMicroelectronics
TTamburi
Tas
Technogym
Tecnoinvestimenti
Telecom Italia
Telecom Italia Rsp
Telefonica
Tenaris
Terna
Ternienergia
Tesmec
Thyssenkrupp AG
Tiscali
Tod’s
Toscana Aeroporti
Total
Trevi
Txt e-solutions
UUbi Banca
Unibail-Rodamco
Unicredit
Unicredit Rsp
Unilever
Uniper
Unipol
UnipolSai
VValsoia
Vianini
Vinci SA
Vittoria ass
Vivendi
Volkswagen AG Vz.
Vonovia SE
YYoox Net-a-Porter Group
ZZignago Vetro
Zucchi
Zucchi Rsp
85,000
102,790
103,000
27,11
76,2
0,279
115,1
0,923
0,162
0,051
0,429
0,574
14,36
8,9
12,6
9,2
9,78
66,7
38,02
0,414
5,9
2,558
7,55
22,1
68,9
80
1,5
17,99
62,7
3,698
15,54
8,29
105,4
0,015
1,256
4,878
33,95
1,791
7,82
10
0,157
145
7,47
3,676
0,998
4,36
4,344
0,758
0,621
8,87
13,29
4,494
0,787
0,495
21,99
0,044
50,25
14,75
44,1
1,306
7,79
2,376
223,3
2,212
5,2
39,37
10,97
2,64
1,62
17,15
1,13
67,6
9,63
18,32
121
34,04
27,75
5,55
0,019
0,142
Ultima
2016
Capital.
Var. Uff. in mln
min. max.
0,594
5669,38
0,395 21712,21
105,33
0,349
1076,51
-0,108
151,62
-1,337
13,29
-10,053
91,84
-0,465
170,36
-0,949
6,64
3,087
7516,1
102,65
-0,395
184,86
1,21
67,88
0,566
612,81
27815,87
21096,04
0,218
4185,4
0,65
1,912
1258,98
12,2
-1,996
3730,26
1,398
90639,7
1,846 98061,03
1426,5
995,57
0,885 36915,12
117,63
-0,193
240,79
-0,12
1886,27
0,861 96357,04
0,69
0,62
-0,397
236,66
3,26
17076,11
2,972 19715,69
-0,223
213,77
0,514
709,27
-1,283
300
-0,696
13,27
0,29
1,702
6805,29
1,045
543,31
8,478
41,68
-0,046
872
0,789
200,94
3,413 10226,46
3,589
3740,24
-0,281 41733,32
1,45
15689,33
2,979
9032,9
0,769
31,71
1,144
53,01
12444,98
1,636
136,82
-0,692
1662,95
-0,673
274,53
1,031 104596,74
1,084
215,21
0,387
101,32
2,326
2142,55
22123,58
2,693 13665,33
13,13
1,052 67508,83
4,476
4014,58
3,611
1894,13
3,514
4584,14
182,05
34,02
40198,23
-0,259
648,86
0,329 21438,17
24950,86
15862,66
0,036
2519,46
488,4
-1,531
7,35
0,49
19,43
65,25
0,272
105
0,427
0,155
0,051
0,37
0,536
10,15
8,775
8,985
6,75
6,27
59,85
34,08
0,301
3,9
2,45
6,265
17,53
67,1
65,45
1,23
11,27
52,1
3,148
12,5
7,51
79
0,014
0,529
4,626
26,16
1,16
7,08
9,5
0,142
145
4,59
2,59
0,385
3,62
2,8
0,634
0,512
7,575
8,64
4,254
0,695
0,456
18,1
0,038
46
12,97
36,05
1,118
6,955
1,995
220,1
1,753
5,05
36,76
9,4
1,94
1,26
16,41
1,09
63,6
7,765
15,26
110,1
32,6
19,6
5
0,008
0,115
29,36
94,1
0,368
135,9
0,924
0,247
0,126
0,509
0,95
16
11,48
14
10,55
10,71
66,7
40
0,943
6,2
4,01
9,51
23,02
79,95
82,15
1,952
18,15
63,05
3,87
15,7
9,8
108,9
0,036
1,281
5,53
43,32
2,166
9,085
10,13
0,25
145
7,51
3,75
0,998
4,5
4,38
1,175
0,951
10,49
13,3
5,08
1,582
0,65
21,99
0,058
73,75
15,5
45
1,83
8,13
6,2
231
5,135
8,29
43
10,97
4,764
2,36
21,608
1,298
69,35
10,04
20,02
128,6
34,04
34,55
6,065
0,04
0,21
Giorni
Prezzo
Rend. Lordo
Periodo
360
365
31.10.2016
14.11.2016
30.11.2016
14.12.2016
30.12.2016
13.01.2017
31.01.2017
14.02.2017
28.02.2017
14.03.2017
31.03.2017
13.04.2017
12.05.2017
14.06.2017
13
27
43
57
73
87
105
119
133
147
164
177
206
239
100,018
100,023
100,058
100,061
100,085
100,082
100,092
100,103
100,117
100,134
100,129
100,147
100,165
100,191
0,098
0,120
0,077
0,093
0,117
-
1 mese
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
-0,371
-0,311
-0,204
-0,133
-0,072
-0,376
-0,315
-0,207
-0,135
-0,073
Tasso riferimento principale
Depositi
Rifinanziamento marginale
0,00
-0,40
0,25
TASSI BCE
Fondo
Alpha Immobiliare
AMUNDI RE Europa
AMUNDI RE Italia
Atlantic 1
Atlantic 2
Beta
Bnl Portfolio Imm
Delta Immobiliare
Estense Distrib
Europa Imm 1
Immobiliare Dinamico
Immobilium 2001
ultimo
-
106,756
107,518
111,000
106,364
102,988
116,668
100,036
105,997
151,933
99,904
100,197
97,323
96,756
101,985
101,874
103,134
99,734
109,343
98,769
79,772
104,898
103,606
106,258
104,765
77,677
104,587
106,626
106,707
112,965
108,717
100,160
102,602
113,709
Titoli
Prezzo
chiusura
Cdr Adv. Capital 6% Cv 2015-21
Cdr Adv Capital 6,5 Cv 2014-19
Chl Cv 2014-2018
100,000
100,500
100,800
Prezzo
ultimo
prec.
100,000
100,500
101,623
Quantità
in migliaia
100,000
101,000
101,623
-
OBBLIGAZIONI PIÙ TRATTATE NELLA GIORNATA
4,54
0,05
0,03
0,65
4,72
3,12
0,09
1,75
0,98
0,25
2,52
34,44
5,61
1,35
1,18
3,46
1,82
3,27
0,97
2,23
2,90
3,77
0,05
0,01
2,25
3,64
3,06
2,00
0,80
2,72
1,20
2,76
3,37
FONDI CHIUSI
EURIBOR (aggiornato al 17/10)
Scadenza
Quantità
in migliaia
Prezzo d’asta Rend. Scadenza
ultimo
lordo
Alerion TF 2015-2022 Eur
Atla Nv18 3,625% Eur
Austria 05/20 Frn
Autostrade 12.06.2023 1,625%
Banco Popolare Nv20 5.5% Eur
Bank of America Ge26 5,25
Barclays Gn17 7Y Fx Float
BERS 25 Cms Rates D
Bim Imi 98/2018 Sd
Bimi Gn17 Tv Eur
Bimi Mz17 Mc Eur
Bimi 27.11.2016 Brl 10%
Bnp Arbitr 02.02.2020 4,5% Mxn
Bpop Lg17 Mc Eur
Bpop Mg17 Mc Eur
Bpop 30.07.2022 Eur3m+4,375%
CassaDdPp 20.03.2022 Mc
Centrob 98/2018 Cap Rf
Centrob 98/2018 Zc
Comit 97/2027 Zc
Crediop 98/2018 Cap Rf
Crediop 99/2019 Rfc
Enel 20.2.2018 4,875%
Eni 11/10/17 4,875%
ISP fb28 zc
Ivs Group 15.11.2022 4,5%
Mb Gn21 Tv
Mb Lg23 Tv Eur
Mb Mg20 P Atto 4,5%
Mb Nv20 Eur 5%
Mb 02.04.2022 Mb35 Mc
Mb 10.09.2025 Tv Floor Sub2
Mb 18.04.2023 5,75%
11-02-2022
30-11-2018
29-06-2020
12-06-2023
18-11-2020
31-01-2026
30-06-2017
22-07-2025
04-11-2018
30-06-2017
31-03-2017
27-11-2016
02-02-2020
21-07-2017
31-05-2017
30-07-2022
20-03-2022
20-10-2018
30-01-2018
08-01-2027
15-10-2018
29-01-2019
20-02-2018
11-10-2017
17-02-2028
15-11-2022
13-06-2021
24-07-2023
14-05-2020
15-11-2020
02-04-2022
10-09-2025
18-04-2023
Titolo
Prezzo d’asta Rend. Scadenza
ultimo
lordo
Mbp Nv17 Sc Eur
Mcr Centr 98/2028 Zc
Mcr Lomb 2019Eu Sd Ind
Mcr Lomb 98/2028 25Zc
Medio Cen-98/18 S-D 10%
Mediob Mb10 T Misto Mc Ge19
Mediob Opera gn26 sb t2 3,75%
Mediob Tv Cap Floor Gn20
Mediob 17.05.2019 T Misto Mc
Mittel 12.07.2019 6% Eur
Mpaschi 99/29 t.m. 4a emiss
Mps 27.10.2017 Mc Eur
Mps 29.09.2017 Mc Eur
RBS Dc19 Eur 4,6%
RBS Ge20 Royal Sicurezza
RBS ge20 Royal8%
Rbs Mg17
RBS Ott19 Tsf
Sg Issuer 27,4,2018 rub 10,5%
Tip 4,75% 2014-2020
Ubi Ge17 SU Eur
Ubi Gn19 SubLT2FixFloat
Ubi Mz19 Mc Sub Call
Ubi Nv16 Tv We Cgm
Ubi Nv17 Eur 4,3%
Ubi Nv18 Mc Eur
Ubi 08.10.19 6% lt2
Ubi 08.10.2019 T M LT2 Welcome
Ubi 16/06/11-18 5,5%
Ubi 30/06/11-18 5,4%
Ucg Ag18 5,65% Bp Eur
Ucg16.03.2018 6,1% Eur
101,195
76,358
98,987
77,841
142,827
101,940
101,236
106,170
100,404
105,315
112,386
99,678
99,324
110,640
107,116
121,000
102,826
99,246
103,332
108,151
101,027
98,662
98,578
100,207
100,871
97,527
104,990
103,926
102,823
103,115
109,077
107,844
4,93
2,41
2,25
2,23
3,04
0,96
3,58
1,36
0,96
3,93
4,30
4,86
5,18
1,21
1,31
1,73
0,55
0,72
7,54
2,23
0,31
2,27
2,31
2,37
2,81
1,90
3,23
3,36
2,96
2,80
0,69
0,48
30-11-2017
10-02-2028
15-01-2019
18-02-2028
24-12-2018
16-01-2019
16-06-2026
18-06-2020
17-05-2019
12-07-2019
01-02-2029
27-10-2017
29-09-2017
11-12-2019
11-01-2020
11-01-2020
26-05-2017
08-10-2019
27-04-2018
14-04-2020
31-01-2017
30-06-2019
13-03-2019
23-11-2016
05-11-2017
18-11-2018
08-10-2019
08-10-2019
16-06-2018
30-06-2018
24-08-2018
16-03-2018
Dati ed elaborazioni di borsa sono curati da
prec.
1409,000 1396,000
1175,000 1174,000
970,000 977,000
286,000 289,000
98,500
98,500
127,400 128,500
506,500 511,000
65,450
65,150
672,000 703,000
948,000 952,500
85,000
85,450
1935,000 1871,000
Per la vostra pubblicità su
[email protected] - www.visibilia.eu
21112,3
3369,34
47,24
542,71
14,6
2259,41
131,07
2,81
18573,77
23766,79
68,58
17,91
1662,59
32607,29
1784,79
2534,4
49,59
1862,4
29,58
14,27
12,97
236,64
2,18
1066,28
331,1
303,24
24058,18
15,17
20033,72
237,77
44,22
34,38
6284,49
28435,75
100361,97
20597,5
12,42
81329,61
666,05
1129,6
243,53
78,09
18,43
3201,13
5583,24
12316,79
5,33
17,3
127,38
516,61
186,28
3927,88
238,71
123,05
29,67
35831,7
308,19
287,45
17309,52
3,12
5,24
92,35
36731,6
1135
136,88
4411,51
25914,77
649,56
14,33
42,84
53,95
7,09
22,44
7790,95
100,32
9,14
145,72
8007,98
5021,42
971,58
54,97
501,77
MOT-OBBLIGAZIONI
Ultima
Sterlina (v.c.)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post 74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
1,253
0,815
2,064
-6,906
-0,087
1,077
-0,99
1,136
1,945
-0,446
-1,293
2,697
1,754
1,783
0,743
2,338
1,091
0,299
-1,441
-0,194
0,607
0,592
-0,199
-0,783
-2,052
1,859
-0,405
-2,027
3,229
2,333
0,06
0,554
-0,411
1,667
-0,05
2,264
2,151
-0,069
-0,328
7,282
1,75
-1,722
-0,269
1,488
1,284
-0,763
0,732
1,245
-0,222
3,461
-0,99
-0,724
0,592
0,604
1,476
-0,677
-2,74
7,909
-1,405
-1,917
-0,785
0,216
1,362
-0,363
Titoli
4014 Dollaro Canadese
Moneta
118,5
2,262
0,989
0,668
0,337
57,55
0,385
0,12
16,03
11,53
0,199
0,357
15,27
2,056
1,914
4,224
1,763
1,576
1,205
1,007
1,641
2,062
320
44,77
8,5
0,301
190,1
0,458
17,29
7,67
0,393
0,508
10,87
153,1
166,6
42,55
0,485
166
2,18
16,98
7,1
0,165
1
2,71
6,41
95,3
0,103
4,1
1,449
2,432
0,442
15,7
0,913
4,45
0,198
173,6
7,8
2,478
4,554
0,231
0,154
6,735
14,05
5
3,018
2,378
26,65
1,65
0,264
1,42
1,079
5,935
0,17
5,965
0,087
0,049
13,9
36,6
23,17
3,572
2,01
0,962
Ultima
2016
Capital.
Var. Uff. in mln
min. max.
OBBL.CONVERTIBILI
Australia tus
Canada tus
Cina p/t
Giappone tus
G. Bretagna tus
CAMBI DELL’EURO
Ced. Prezzo d’asta Rend.
sem. ultimo preced. lordo
BTP
IT0004960826
IT0004987191
IT0004164775
IT0004793474
IT0005023459
IT0004820426
IT0003242747
IT0004867070
IT0005058463
IT0004273493
IT0005106049
IT0004907843
IT0004361041
IT0005139099
IT0004957574
IT0003493258
IT0004423957
IT0005177271
IT0004992308
IT0005030504
IT0004489610
IT0005217929
IT0005069395
IT0003644769
IT0004536949
IT0005107708
IT0004594930
IT0005142143
IT0004634132
IT0004966401
IT0005175598
IT0004009673
IT0004695075
IT0005216491
IT0005028003
IT0004759673
IT0005086886
IT0004801541
IT0005135840
IT0004848831
IT0005172322
IT0004898034
IT0004356843
IT0004243512
IT0005215246
IT0000366655
IT0000366721
IT0004953417
IT0005001547
IT0005045270
IT0004513641
IT0005090318
IT0005127086
IT0004644735
IT0005170839
chiusura
TASSI UFFICIALI
METALLI PREZIOSI
ultimo
Ultima
2016
Capital.
Var. Uff. in mln
min. max.
Prezzo
AZIONE
Milano TEL 02 3658 6750 FAX 02 3658 6774
Roma TEL 06 9521 3200-01-02 FAX 06 9521 3233
Fondo
Invest Real Sec
Investietico
Mediolanum Re A
Mediolanum Re B
Obelisco
Polis
Risp Imm Uno Energia
Securfondo
Socrate
Tecla
Unicredit Imm Uno
Valore Imm Globale
ultimo
prec.
880,000
247,000
3,496
2,354
528,500
862,500
6475,000
1099,000
278,800
133,000
1240,000
1670,000
870,000
246,100
3,496
2,378
528,000
857,000
6475,000
1083,000
270,000
132,000
1250,000
1670,000
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Mercoledì 19 ottobre 2016
27
il Giornale
Album
PREMI
A Capuozzo e Sylos Labini
il «Penisola Sorrentina»
L’INTERVENTO
Il cristiano in adorazione
della Madonna islamica
Una donna del Cairo devota alla madre
di Gesù e la rivelazione di un culto globale
di Luca Doninelli
N
el 1985 passai alcuni
mesi in Egitto, al Cairo. Il muro di Berlino
era in piedi e in Urss
l’epoca di Gorbacëv non era ancora arrivata. L’unica radio in lingua italiana che riuscissi a captare trasmetteva da Mosca ed esaltava le conquiste del regime sovietico. Nel tempo in cui non lavoravo andavo in giro per la città. Due
volte mi persi in mezzo a scritte
in arabo e voci dal volume sempre troppo alto, e clacson insistenti, e aria irrespirabile, ma fu anche grazie a tutte queste cose che
m’innamorai per sempre di questa incredibile città.
Quello che avremmo imparato
a conoscere come terrorismo islamico faceva allora le prove generali, anche se i movimenti integralisti esistevano già, come i Fratelli
Musulmani (riconoscibili al tempo per la barba nera senza baffi e
il caffetano bianco), responsabili
- così sembra - quattro anni addietro dell’omicidio del troppo filo-occidentale Anwar al-Sadat.
Ma i musulmani «normali» erano
gente pacifica, le donne non andavano in giro velate e Il Cairo
era considerata una delle metropoli meno violente del mondo.
Mi ospitava un convento francescano della Custodia di Terra
Santa, situato in un quartiere molto popolare della città, Bulaq.
Qualche volta ho aiutato i padri
nelle loro missioni quotidiane,
quasi sempre in soccorso di poveri e malati, oppure in giro per ministeri, e sono stato in molte case
musulmane - tutte povere. In
molte di queste case un posto speciale era occupato dall’immagine
(quasi sempre aerografata, nello
stile dei vecchi manifesti cinematografici) della Madonna, in cornici di plastica dorata, davanti a
cui ardeva spesso un lumicino.
Una volta chiesi a una donna la
ragione di questa consuetudine,
e lei, allargando le braccia, rispose: «Perché è la madre!».
La profondità per me insondabile di questa risposta mi rinviò
precipitosamente a ciò che io sapevo di Maria, che da buon cattolico pregavo tutti i giorni senza
che nemmeno mi sfiorasse il cervello l’idea di rivolgermi a qualcosa di così abissale. Che cos’è una
madre? Perché mai il cielo sarebbe vuoto, a dispetto di tutti gli
dèi, se non fosse popolato da una
madre? Non da un astratto spirito
di maternità ma da una persona
precisa. Era alla persona che queste donne accendevano i loro lumicini.
Anni dopo, durante il mio viaggio in Terra Santa, a Nazareth,
nella grande Basilica edificata intorno al luogo che la tradizione
indica come teatro dell’Incarna-
Nel testo che qui pubblichiamo, Luca Doninelli spiega la genesi di Maryam, pièce teatrale che andrà in scena a febbraio e
dalla quale leggerà alcuni brani oggi a Padova, a «Babele a
Nord Est», il festival letterario a cura di Vittorio Sgarbi che
proseguirà con una serie di incontri fino a domenica. L’incontro con Luca Doninelli si terrà alle 19; ci sarà anche il pianista
Ramin Bahrami, che eseguirà musiche di Bach. Doninelli
sarà anche protagonista con Carmen Pellegrino di un incontro alle 17 sul tema «Cose semplici abbandonate», con moderatore Luigi Mascheroni.
zione di Cristo, vidi per due ore
una processione di donne musulmane entrare in chiesa per rendere omaggio a Maria. E anche lì
ebbi l’impressione che la mia vita, con la sua tentata profondità,
si svolgesse in verità tutta sull’epidermide del mondo.
I testi letterari di solito non si
scrivono perché si è capito qualcosa, ma perché non lo si è capito, nel tentativo di capirlo oppure
di ammettere - dolorosamente di non poterlo capire. Al lettore
non interessa l’intelligenza, interessa un cuore che si mette a nudo.
La cosa strana dell’arte è che ci
si mette a nudo mascherandosi,
travestendosi. Diventando qualcos’altro (un albero, Giulio Cesare, una tragedia, un panorama cittadino ecc.) noi usciamo dalla nostra finzione, precipitiamo nella
realtà. Così fanno gli artisti.
Per anni, in seguito a questi incontri fondamentali, desiderai
scrivere su questo mistero del rapporto tra l’islam (soprattutto nel
suo lato povero, popolare) e la
madre di Gesù. Finché due grandi personaggi del teatro italiano,
Ermanna Montanari e Marco
Martinelli, non mi hanno lanciato la sfida: scrivila per noi. Un libro - Innamorato dell’islam, cre-
Il premio «Penisola Sorrentina» 2016 per il giornalismo è stato assegnato a Toni
Capuozzo dal comitato scientifico presieduto da Magdi Cristiano Allam. Capuozzo
ha seguito, in particolare, le guerre nell’ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, in
Medio Oriente e in Afghanistan, e conduce «Terra» su Rete 4. Tra gli ultimi suoi libri,
«Il segreto dei marò» (Mursia). Tra gli altri premiati dell’edizione 2016 anche l’attore e regista Edoardo Sylos Labini per lo spettacolo «D’Annunzio segreto».
dente in Cristo di padre Paolo
Dall’Oglio (ed. Jaca Book) - mi ha
fatto da viatico con le sue tesi
estreme, a volte persuasive ma
sempre stimolanti.
Così è nata Maryam. Tre donne davanti a Maria. Ciascuna portatrice di una devastazione che
ben conosciamo. La prima chiede vendetta, la seconda chiede
conforto, la terza non chiede nulla ma pensare a Maria è la sola
cosa che la trattiene dal diventare
pazza.
Ma questi tre racconti non bastavano, la forma richiedeva la risposta di Maria, e io non la volevo fare, volevo che Maria fosse puro ascolto amoroso, pura negazione del niente, capace di cambiare
la destinazione del povero grido
umano, così spesso gettato nel
vuoto. Mi bastava il non-vuoto di
Maria. Ma Marco voleva di più:
se sei un artista devi provarci, devi dare voce a quell’ascolto. Così
ho cercato di compiere anche l’ultimo passo.
In un mondo tormentato dal
non-ascolto e dalla più totale
ignoranza, dal non volersi incontrare, dal non voler sapere se non
quello che sappiamo già, in questo mondo della non-avventura
obbligato a far fronte a una tragedia che non capisce - a questo si è
ridotta l’Europa ma a questo si è
ridotta gran parte del mondo islamico - scrivere questa pièce teatrale ha aiutato prima di tutto me
a lasciare qualcuno dei miei tanti
luoghi comuni per imparare a
pensare da capo quello che credevo di avere capito da tempo.
Ma questo è un dovere che spetta a tutti, oggi più che mai.
ICONA
«Maria e Gesù»
in un’illustrazione
persiana
di epoca safavide
(XVI-XVIII secolo).
L’opera
è attribuibile
a Shaykh ’Abbasi,
attivo fra il 1650
e il 1684.
La Madonna
islamica è al centro
della riflessione
di «Maryam»,
opera teatrale
di Luca Doninelli
che andrà in scena
a febbraio,
e della quale
l’autore anticiperà
alcuni brani
oggi a Padova,
nell’ambito
di «Babele a Nord
Est». Il Festival
letterario, a cura
di Vittorio Sgarbi,
proseguirà
fino a domenica
IN MOSTRA A MENDRISIO
Le opere geologiche
di Per Kirkeby,
«pittore biologico»
Francesca Amé
da Mendrisio (Svizzera)
«S
ono così perché ho inciampato mentre
correvo nei boschi, inseguito da un orso
polare», dice Per Kirkeby indicando la
carrozzella su cui è seduto. Sua moglie (la quarta) sorride, e ci intendiamo al volo. Siamo a Mendrisio, in Canton Ticino, perché il Museo d’Arte
della città ospita la personale dell’artista danese
venerato come un guru da Berlino in su. Ha quasi
ottant’anni, vari acciacchi e la battuta pronta di
chi ha vissuto mille vite: geologo artico, ha alle
spalle una ventina di spedizioni in mezzo mondo
e ora vive a Læsø, un’isola danese del mare del
Nord, dove ancora lavora tutti i giorni. Kirkeby è
saggista di letteratura e arte, scenografo, scultore,
pittore, regista. È amico intimo di un danese in
Italia ben noto, quel Lars von Trier del quale ha
curato i «titoli-dipinto» degli otto capitoli che
scandivano Le onde del destino.
Li ricordate? Parte di quell’atmosfera sospesa,
tra incanto e rabbia, realismo e intimismo, la ritrovate tra le sale del museo di Mendrisio. Qui
una mostra – la prima in area italiana, ma tutti i
maggiori musei, Tate di Londra e MoMa di New
York in testa, gli hanno già dedicato ampie retrospettive – raccoglie il meglio della produzione in
«Dipinti, sculture, acquarelli. 1982-2011» (fino al
29 gennaio, a cura di Simone Soldini). «Di Lars
sono troppo amico per giudicare il suo lavoro di
regista. Impossibile dire quanto ci influenzammo
a vicenda», spiega Kirkeby ricordando il lavoro di
una ventina di anni fa.
Di certo ciò che noi oggi vediamo, percorrendo
le sale del museo ticinese con esposte una trentina di tele di grandi dimensioni, opere su carta e
sei sculture (di cui
una, monumentale,
nel chiostro d’ingresso), è il mondo alla
maniera di Kirkeby.
Ovvero quella di uno
scienziato che davanti a ogni paesaggio ne
coglie il tessuto geologico e lo spettro fisico
dei colori, e quella di
un instancabile viaggiatore («Un anno
passato senza andare
alle Fær Øer è un anno buttato») con fogli MADRE NATURA
in mano per acquarel- Per Kirkeby, «Verkostung»
lare anziché per pren- (1999, olio su tela)
der nota. «Pittore biologico» si definisce. Quando, negli anni Sessanta,
cominciava ad affiancare l’arte alla geologia, imperversava la moda del Fluxus e delle performance: Kirkeby vi aderisce con poca convinzione, a
lui interessavano fin dal principio il paesaggio, gli
effetti della luce sulla materia, la natura. «Anacronistico» (altra auto-definizione). Il tempo gli ha
dato ragione: oggi la sua pittura è tra gli esiti più
moderni, e apprezzati dal mercato, in circolazione. Vi arriva studiando la scultura di Rodin: nelle
figure scomposte del maestro francese ritrova
quelle faglie e forme che la geologia gli aveva già
insegnato. Negli anni Ottanta il poliedrico Kirkeby esplode come scultore (in mattoni e in bronzo, con commissioni in mezza Europa) e come
pittore di paesaggio. Lo chiama «pornografico»
perché della natura intende analizzare, con macchie di colore e segni su tela o su masonite, la
struttura profonda, viscerale.
I suoi inverni, gli alberi e persino le esplosioni
di luce, regalo dei viaggi in Messico, sono la cifra
del «catastrofico paesaggio» che il geologo Kirkeby sa leggere sotto la pelle del reale. C’è chi associa la sua pittura alla poesia giapponese haiku:
fulminea, dolce e dolente insieme. Se davanti alle
sue opere avvertite un «dolore caldo» sottopelle,
sappiate che è voluto: si chiama «effetto Kirkeby».
28 ALBUM
Mercoledì 19 ottobre 2016
Stenio Solinas
L’AUTOBIOGRAFIA
A
La pace armata di Graves
con la guerra dell’ipocrisia
Torna «Addio a tutto questo», il più commosso commiato
dalle trincee d’un poeta. Che si arrese al potere dei ricordi
re temperato dal sangue misto, da una natura ribelle e da
un’ossessione poetica prepotente».
Poeta non banale, intellettuale prolifico quanto controcorrente, al grande pubblico
Graves è soprattutto noto per i
suoi libri sul mito greco e per
un fortunato romanzo storico,
pensando che la guerra fosse
orribile e stupida, Graves l’aveva scambiata per una gita scolastica, con annessa squadra e
partita di calcio.
Nel decennio che seguì la fine del conflitto, Graves convisse con l’ossessione della paura
da gas, con il terrore dei bombardamenti: un odore insolito
lo faceva tremare, un rumore
insolito lo costringeva a buttarsi a terra, il suono del telefono
lo faceva balbettare. I suoi sonni erano popolati da incubi
che non lo lasciavano nemmeno da sveglio, una vita alternativa rispetto a quella che stava
cercando di riprendere. Così
come la quotidianità delle re-
trovie civili gli era apparsa insopportabile nelle sue periodiche licenze dal fronte, le assurdità e le menzogne della propaganda bellicista che facevano
il paio con il pacifismo da quartieri alti, adesso non riusciva a
sopportare l’idea che qualcuno potesse continuare a dargli
ordini... Ce l’aveva con la «geRIVOLTA
Robert
von Ranke
Graves
(Wimbledon,
24 luglio
1895 - Deià,
Isola
di Maiorca,
7 dicembre
1985) dedicò
all’esperienza
della Prima
guerra
mondiale
numerosi versi
e, nel 1929,
il libro «Addio
a tutto questo»,
l’autobiografia
che fa i conti
col mondo
dei «vecchi»
colpevoli
di aver
sacrificato
i giovani
alla guerra.
Poeta
e romanziere,
la sua opera
più nota
è «Io, Claudio»,
biografia
romanzata
dell’imperatore
romano
AVVENTURA
A diciotto anni preferì
il fronte del primo conflitto
mondiale all’università
Io, Claudio, ma Addio a tutto
questo (Adelphi, pagg. 398, euro 20, traduzione di Annalisa
Carena, con una nota di Ottavio Fatica), l’autobiografia pubblicata nel 1929 con cui si congedava da un’Inghilterra dove
non avrebbe più potuto né voluto vivere, al grido di «basta
con la politica, la religione, la
giovinezza, i balli, le sbronze,
il tempo, l’infelicità», resta il
suo libro migliore, nonché il
più commosso commiato che
le trincee d’Europa abbiano costretto un poeta a scrivere. Un
anno dopo, in Blasting and
Bombardiering,
Wyndham
Lewis, il pittore e scrittore vorticista che aveva incendiato la
Londra prebellica, osservò che
anche il suo era in fondo «un
addio» sullo stesso tema, con
la differenza però che lì dove
c’era una sorta «di liquidazione forzata di un fallimento
emotivo», qui di emotivo non
c’era nulla, caso mai «un viaggio in un territorio colpito».
Lewis era andato in guerra
nerazione dei vecchi» che cinicamente aveva sacrificato i giovani come lui, ce l’aveva con
l’ossessione della giovinezza
che ogni giorno lanciava un
nuovo talento letterario nemmeno ventenne, un altro modo di riempire quei ranghi giovanili falcidiati dall’ecatombe
’14-18...
Omosessuale casto, quanto
represso, si sposò con una femminista che detestava sia i maschi sia il matrimonio, la lasciò
per una poetessa americana
megalomane e con velleità
stregonesche, ripeterà l’errore
con un’intellettuale inglese e
da questi connubi velleitari e
masochisti tirerà fuori quella
teoria della Dea bianca, dal titolo di un suo libro, in cui la
Donna era Madre «che genera,
possiede e distrugge» e lui restava «il poeta Bambino,
Amante e Vittima»... In InghilDISINGANNO
La dura battaglia contro
il bellicismo e il pacifismo
da quartieri alti
terra, tranne cause di forza
maggiore, come lo scoppio della Seconda guerra mondiale,
non tornò più: l’Egitto prima,
poi la Francia, infine le Baleari, Maiorca, saranno le tappe
di un esilio dove solo la guerra
come esperienza, senso di colpa e scelta generosa, faceva da
bagaglio a mano, insostituibile
e impossibile da dimenticare.
Nel nuovo conflitto morirà il
figlio più grande, quello che
più gli somigliava e che si era
arruolato nello stesso reggimento in cui lui aveva così onorevolmente servito, e per chi
aveva sottolineato come la sua
generazione fosse stata sacrificata dai propri padri, sarà un
tragico contrappasso...
«Veterano congedato/ dalle
sporche guerre della vita», solo l’afasia totale, frutto della demenza senile degli ultimi anni,
gli impedirà di continuare a
equiparare l’orgoglio del soldato e quello del poeta, necessario all’uno e all’altro per vivere
infelice e morire vittorioso.
L’INIZIATIVA
Ora in fabbrica si legge: ecco le due nuove biblioteche targate Pirelli
IL MAGAZINE DI MODA,
COSTUME E SOCIETÀ
In edicola sabato 22 ottobre,
solo con il Giornale
guarda anche le biblioteche scolastiche: in quest’ottica Pirelli, in collaborazione con il Fondo scuola Italia ha stabilito che, per ogni volume acquistato da
un suo dipendente (in una delle librerie
che partecipano all’iniziativa) e donato
a una delle scuole, la società «raddoppierà» con altrettanti libri.
2016
ODIERNO DE
IN REGALO
ne» di 3500 volumi fra libri di fantascienza, gialli, saggi e testi per bambini (non
solo testi scientifici o di business, quindi); un numero che è destinato a raddoppiare col tempo. Sono stati i dipendenti di Pirelli a selezionare i primi mille titoli considerati «immancabili» per
le loro letture. La campagna dell’Aie ri-
OTTOBRE
pagna promossa dall’Associazione italiana editori di cui Pirelli è main partner, che quest’anno ha come obiettivo
lo sviluppo di attività di promozione e
creazione di biblioteche aziendali e scolastiche. I dipendenti dei due stabilimenti, di Milano Bicocca e di Bollate,
hanno già ricevuto una prima «dotazio-
STILEMESE
ue nuove biblioteche targate Pirelli. La società ha inaugurato due
biblioteche, una al «quartier generale»
di Milano Bicocca e l’altra a Bollate, che
si aggiungono a quella già esistente,
presso il Polo industriale Pirelli di Settimo Torinese. L’iniziativa si inserisce
nell’ambito di #ioleggoperché 2016, cam-
TAMENTE
LE SEPARA
NON VENDIBI
D
AL NUMERO
OBBLIGATORIA
COMPIEGA
GRATUITO IN
SUPPLEMENTO
llo scoppio della Prima guerra mondiale,
il diciottenne Robert
Graves decise di arruolarsi. I bene informati ritenevano che il conflitto si sarebbe concluso di lì a qualche mese, entro Natale al massimo,
ma Robert sperava che i combattimenti sarebbero andati
avanti almeno sino a ottobre:
era stato ammesso a Oxford,
dove i corsi iniziavano allora, e
temeva l’università più dei tedeschi.
Per un ragazzo bene dell’Inghilterra del tempo, la vita scolastica era la realtà e la vita reale un’illusione: uscivano di casa all’età di otto anni e in pratica non ci rientravano più: durante le vacanze, se colti di sorpresa chiamavano «signora»
anche la madre, e sempre e comunque «signore» qualsiasi
amico di famiglia, come accadeva con gli insegnanti... Sistema chiuso e monosessuale, dove l’opposto sesso femminile
era «disprezzato e considerato
qualcosa di osceno», quello
scolastico inglese era una fucina di pseudo-omossessuali
permanenti cui si aggiungeva
una percentuale di omosessuali certi, ma quasi mai dichiarati. Il suo obiettivo sarebbe dovuto consistere nell’insegnare
ai gentiluomini a essere gentiluomini, ma gerarchia e disciplina, senso di appartenenza,
visione romantica ed esclusivamente maschile quanto a
espressione e obiettivi, ambizione più o meno smodata, divenivano l’essenza di un patriottismo che aveva solo bisogno di una guerra perché il romanticismo della vita si incarnasse nel romanticismo della
Storia. Per farla breve, tutto
era funzionale a far sì che il
giovane Robert, e i giovani come lui, si facessero onore sul
campo di battaglia e, onore
massimo, ci morissero.
A vent’anni, Graves era già
capitano, a ventuno era già sulla lista dei caduti pubblicata
quotidianamente dal Times:
era stato ferito così gravemente che i suoi superiori lo avevano dato per morto... Come a
ricompensarlo della sua morte
in vita, il destino gli concederà
un’esistenza lunga novant’anni, ma dal trauma della Grande guerra Graves non si riprenderà più, anche se, trent’anni
dopo, nel ripensare al se stesso di allora, confesserà: «Se fossi condannato a rivivere quegli
anni perduti, probabilmente
agirei nello stesso identico modo. Non è dato superare facilmente il condizionamento della morale protestante della
classe dirigente inglese, sia pu-
il Giornale
B R E
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2 0 1 6
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Mercoledì 19 ottobre 2016
ALBUM 29
il Giornale
SU «LAC»
l’intervista » Monica Guerritore
«Recito la solitudine
di Judy Garland
diva uccisa dal talento»
L’attrice «debutta» nel musical «End of the
rainbow»: «In scena canto le sue canzoni»
Paolo Scotti
Alcune star susciteranno
per sempre, assieme allo stupore per il loro sfolgorante talento, una sorta di stretta al cuore.
Quella che il loro destino - rutilante quanto infelice - fatalmente provoca. Judy Garland è
una star che continua a stringere il cuore. Lo straripante talento della bambina di Over the
rainbow scuote almeno quanto il tragico destino della donna che, dopo 5 mariti, 80 milioni di dischi venduti, fiumi d’alcol e di droga, si concluse per
un’overdose d’infelicità ad appena 47 anni. Frutto perfetto di
questo fascinoso tormento è
End of the rainbow: lo smagliante musical di Peter Quilter
che, da stasera al Sistina di Roma con la regia di Juan Diego
Puerta Lopez, vede nei panni
della mitica Judy una sorprendente Monica Guerritore. «Essere una star è stato facile – dichiara il suo personaggio - Difficile è stato vivere». «E il suo fascino è tutto qui: in questo contrasto. All’apparenza fragile eppure d’acciaio; allegra, dinamica, vitale, ma avvelenata dalle
droghe fin da bambina, stroncata infine dai barbiturici. La
sua parabola, dalle piume e
paillettes all’overdose, non differisce molto, in fondo, da quello di una Amy Winehouse».
Pare che, per ottenere il
ruolo, lei abbia dovuto passare l’esame dell’autore in
persona.
«La protagonista a Broadway, Tracy Bennet, per questo
ruolo ha vinto il Tony Award.
Normale che Peter Quilter volesse dare il suo ok alla prima
interprete italiana. Ha chiesto
la ripresa filmata della mia
commedia teatrale sulla Fallaci. E deve esserne rimasto soddisfatto, perché ha promesso
che quando verrà alla Festa del
Cinema di Roma per presentare Florence Foster Jenkins, il
film con Meryl Streep tratto da
una sua commedia, verrà a ve-
dermi al Sistina assieme alla
Streep».
Cosa può spingere un’interprete come lei, dedita spesso ad un teatro più personale e sofisticato, verso un tipico successo in stile Broadway, attualmente in scena
in 27 paesi, e in cui canta
dal vivo otto evergreen?
«Proprio questa straordinaria artista. La storia coglie la
Garland nel 1968, nella suite
dell’hotel Ritz di Londra, alla
vigilia dell’ultima tournèe, affiancata dagli ultimi amici: il
pianista gay, il giovane amante. Il sipario sta per calare. Ma
la sua allegria, la sua ironia, appena appannate da qualche
cocktail di troppo, scintillano
ancora. Anche se non bastano
a nascondere il suo vero dram-
Cinzia Romani
Gangster, killer, Aragorn: Viggo Mortensen, cinquattottenne
attore, musicista, pittore, fotografo e piccolo editore indipendente
(sua la Perceval Press), di scena
alla Festa di Roma con Captain
Fantastic (dal 7 dicembre), non è
famoso come interprete di commedie.
Ma nel dramma familiare di
Matt Ross, dov’è Ben, padre autoritario ed eroe della controcultura che alleva i suoi sei figli in una
foresta nella Mosquito Coast, Viggo del Signore degli Anelli si trasforma in un patriarca libertario.
Un intellettuale che rifiuta la società dei consumi e fa leggere ai
ma. Judy è una donna sola».
Dramma comune ad un’infinita schiera di acclamatissime star.
«Soprattutto in America. Da
noi il rapporto fra un artista e il
suo talento – quando gli anni
che avanzano t’impediscono
di esprimerlo come vorresti - è
un fatto essenzialmente privato. Ma nel paese dello showbusiness, quando in gioco ci sono
milioni di dollari, non puoi permetterti d’invecchiare. Le mani di Judy tremano, la sua voce
si sgrana, non afferra più le ottave alte. C’è una registrazione
del suo ultimo Over the rainbow che è esaltante e straziante assieme. “Terribile sapere
quel che sai fare – dice il mio
personaggio - e non riuscire
più a farlo”. Ma si capisce: le
Le frasi
L’OSPITE
L’autore Peter
Quilter
ha promesso
di venire a
vedermi al Sistina
con Meryl Streep
IL DRAMMA
Negli ultimi tempi
della sua vita
non riusciva
a essere perfetta
come era sempre
stata: terribile
prime anfetamine gliele dette
la madre, quand’era ancora la
bambina prodigio del Mago di
Oz. Già allora il suo fragile corpo non reggeva il peso enorme
delle sue capacità».
E Monica Guerritore che
rapporto ha, col talento che
resta nonostante gli anni
che passano?
«E’ un dramma che, a modo
mio, capisco bene. Sei legata a
qualcosa che possiedi ma non
governi. Che ti limiti ad “ospitare”. E in certi casi – pensate a
Edith Piaf - mentre il talento
resta sublime, il corpo si sfalda».
End of the rainbow è anche
lo strepitoso banco di prova per un’attrice di prosa
mai esibitasi nel musical.
«Tre mesi di lavoro con Gino
Landi per le coreografie (che
riprendono, in brevi accenni,
le originali della Garland) e
con le vocal coach Maria Grazia Fontana e Lisa Angelillo,
per le otto canzoni, da Smile a
That’s Entertainment, che eseguo dal vivo. Ogni giorno prima di andare in scena un’ora
di esercizi al microfono, dove
l’impostazione per la voce è totalmente diversa da quella recitativa. E durante lo spettacolo
otto cambi di costume. Sì: è
una sfacchinata. Ma che gioia,
incontrare ogni sera una donna come questa!».
TRAVESTITA
Monica
Guerritore
in scena
al Sistina
di Roma
nei panni
di Judy
Garland,
la diva di
«Over the
rainbow»
morta
a 47 anni
dopo una vita
fatta di
successi
e abuso di
stupefacenti e
alcol: «A modo
mio capisco il
dramma di
convivere con
il talento e di
combinarlo
con gli anni
che passano».
Per questo
ruolo, la
Guerritore
è stata scelta
dall’autore
del musical
Peter Quilter
ALLA FESTA DI ROMA
Viggo Mortensen si dà alla commedia
L’attore è la star di Captain Fantastic: «Sono un padre che insegna l’onestà»
figli Chomsky e Dostojevskij.
E un padre utopista, che comunque dovrà fare i conti con la
civiltà che lui schifa, mentre insegna ai figli come si sopravvive in
condizioni estreme. «Il film descrive uno stile di vita selvaggio,
alternativo, ma anche il viaggio
emotivo del mio personaggio, pieno di contraddizioni. Mentre predica la tolleranza, è un dittatore
affettuoso», spiega l’attore, che
dal matrimonio con la cantante
punk Exene Cervenka ha avuto il
figlio Henry, documentarista ventottenne. «La mia indole nomade
mi viene da mio padre: con lui ho
girato il mondo. Sono nato a Manhattan, ho vissuto in Argentina e
in Danimarca, prima di ritornare
negli Stati Uniti. Mio padre m’ha
insegnato a rispettare le mie origini danesi e gli alberi, dei quali mi
insegnava i nomi», dice l’interprete di questa commedia dolceamara, già presentata al Sundance e a
Cannes. Tranne che in History of
Violence, finora Viggo non si era
cimentato con il ruolo d’un genitore sopra le righe, che insegna ai
figli come scuoiare gli animali.
«Se il mio padre è dittatoriale? È
vero, ma perché vuole insegnare
ai figli l’onestà. E questo non ha
niente a che vedere con l’essere
di destra o di sinistra, vivere in
campagna o in città. Il personaggio è estremo: parla di morte, sesso e sanità mentale con il piccolo
ECLETTICO
Viggo Mortensen
«Gli intoccabili»
la ’ndrangheta
vista da Klaus Davi
Ferruccio Gattuso
Come voterà la ’ndrangheta
al prossimo referendum? Come
si dividono la «torta» camorra e
’ndrangheta sulla piazza internazionale? Chi sono i coraggiosi Carabinieri chiamati i «Cacciatori» che, in incognito, salgono in Aspromonte per acciuffare i latitanti? Queste e altre storie vere sono la linfa de Gli Intoccabili, il programma condotto
in studio, e realizzato pericolosamente sul campo, da Klaus
Davi sul canale LaC, ogni sabato in prima serata per altre tre
puntate (tornerà a gennaio).
Nella puntata del 22 ottobre il
tema sarà per l’appunto il Referendum e la ’ndrangheta, con
ospiti in studio e commenti ai
reportage. Sono questi, i reportage realizzati per Gli Intoccabili
e per Storie Vere su Raiuno, che
hanno fatto vincere a Klaus Davi il 21 settembre a Catania il
Premio Livatino-Saetta-Costa,
intitolato al ricordo del sacrificio dei magistrati servitori dello
Stato. «Un premio che mi inorgoglisce – spiega Davi – ma sul
quale non ho il tempo di soffermarmi. Venerdì prossimo scenderò nuovamente a Reggio Calabria per un reportage». Il
giornalista e
massmediologo milanese la
scorsa primavera è stato aggredito e minacciato di
morte, su di
lui è stata raf- OPINIONISTA
forzata la vigi- Klaus Davi
lanza e la paura, quella non può che esserci.
«I miei? Terrorizzati – spiega Davi – Ormai con mia madre sono
un mentitore seriale: quando
scendo in Calabria dico che vado altrove». Tentazione di lasciar perdere? «Nemmeno un
po’ – spiega il giornalista –. Provo solo sconforto per il silenzio
attorno alla ’ndrangheta».
Aplomb e determinazione, sono queste le qualità che spiazzano gli affiliati calabresi: «Non capiscono chi mi manda – spiega
Davi – Vado nei quartieri da loro dominati, a Vibo come a Milano, in piazza Prealpi, e li guardo
in faccia». Quanto al virus
dell’omertà, Klaus Davi rivela:
«C’è al Sud come al Nord, la
paura della gente è tanta. Ma la
popolazione calabrese umanamente ti aiuta».
di sette anni, come con il primogenito di diciassette. E’ un individuo pieno di dubbi. Volendo, anche Aragorn lo era», scandisce la
star, jeans e camicia a fiori blu.
Sullo star-system Mortensen, ora
di base a Madrid, dove vive con
l’attrice spagnola Ariadna Gil, ha
le idee chiare.
Soprattutto per quanto riguarda l’eterna questione degli Oscar:
troppo bianchi, troppo neri, troppo sessisti e via politicamente correggendo. «Se si vogliono capire
gli Oscar, bisogna seguire i soldi.
Sono i soldi a dettare legge e una
candidatura si può anche comprare. Investendo in campagne
massicce di promozione del proprio film.
30
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
__ __
Sport
IL FENOMENO SI RACCONTA Ronaldo a tutto campo: «Nei primi 10 anni di carriera mi facevano allenare male, quanti ko
RONIE: «CON LA MOGLIE DI FIGO
SAREI STATO A CASA ANCH’IO...»
per gli allenamenti collettivi ». Poi rivela: «Due ritardi in una settimana: la prima volta
Sacchi mi rimproverò e mi multò. La seconda gli dissi: o il discorso, o la multa. Capello?
Non era molto sveglio». E ancora: «Florentino Perez mi disse di non uscire tanto. Gli risposi
che se avessi avuto una moglie come quella di Figo, anch'io sarei rimasto a casa...». Quindi
il malore a Francia ’98. «Roberto Carlos mi salvò. Ho perso conoscenza per 30 secondi...».
CHAMPIONS 3ª GIORNATA
Leverkusen
3
Real M.
5
Cska Mosca
2
Legia V.
1
Leicester
Real M.
7
Copenaghen 0
Sporting L.
3
Legia V.
0
Bruges
Porto
Leicester
9
Lione
JUVENTUS 1
Copenaghen 4
1
Porto
2
Bruges
4
0
0
Dinamo Z.
Siviglia
0
1
Juventus
7
Arsenal
Psg
4
NAPOLI
Napoli
6
Siviglia
7
Ludogorets
Arsenal
4
Besiktas
Besiktas
2
Lione
3
Psg
Ludogorets
1
Dianmo K.
Dinamo K.
1
Basilea
Basilea
1
Benfica
Benfica
1
Dinamo Z.
0
GIRONE B
1
4
2
1
7
GIRONE A
Monaco
Tottenham
Borussia D.
Borussia D.
GIRONE H
CSKA Mosca 1
1
GIRONE G
0
S. Lisbona
GIRONE F
GIRONE E
Tottenham
5
Monaco
Barcellona
Barcellona
6
Man. City
Man. City
4
Celtic
Celtic
1
Borussia M.
Borussia M.
0
GIRONE D
OGGI ORE 20.45
Leverkusen 0
GIRONE C
IERI
Bayern M.
Atletico M.
6
Psv
Bayern M.
3
Rostov
Psv
1
Atletico M.
Rostov
1
LIONE 0 - JUVENTUS 1
Davide Pisoni
La notte di Lione, è soprattutto
quella di un leone indomabile e
praticamente immortale. Gianluigi Buffon è l’eroe in una partita che
ha rischiato di compromettere la
Champions League della Juventus.
Un rigore parato, almeno tre interventi da fenomeno, uno strepitoso
su un tiro deviato da Bonucci e un
altro su un colpo di testa ravvicinato. Così ha tenuto in vita la Signora
ridotta in dieci dall’espulsione di
Lemina a inizio del secondo tempo. E adesso si parlerà dell’ennesima resurrezione di un portiere dato per finito troppe volte. E lui aveva avvisato tutti proprio alla vigilia
della partita. «È belloquando ti fanno il funerale e poi li smentisci. Io
vivo per questo, per ricacciare in
bocca le parole avventate», aveva
detto alla vigilia. Le critiche lo avevano caricato a tal punto da confezionare una partita mostruosa.
L’orgoglio di un campione in campo e poi a parole: «So essere autocritico, non ho bisogno che qualche spocchioso manchi di rispetto
a una persona e a una carriera. Tra
le tante stupidate che ho sentito ne
accetto una: da Buffon si pretende
di più».
E fa niente che poi negli annali
questo successo porterà la firma di
Cuadrado il cui gol nel momento
di massima difficoltà se vale tre
punti pesantissimi è solo merito
delle parate di un fenomeno tornato Superman dopo un paio di partite da semplice Clark Kent. Solo un
supereroe può avere la capacità di
mascherare tutti i difetti della Juventus di coppa. Su questo dovrà
rifletteree moltoanche Massimiliano Allegri il cui merito è quello di
aver azzeccato il cambio inserendoCuadrado perunospentoDybala.Il colombiano, che proprio l’allenatore aveva voluto riportare a tuttiicosti a Torino,si conferma ilclas-
Riecco i miracoli di Buffon
E la Juve in dieci fa Cuadrado
I bianconeri passano a Lione nonostante il rosso a
Lemina. Gigi para un rigore poi decide il colombiano
sico cambio che entra e spacca le
partite con la sua velocità e le sue
scelte irrazionali. Come la sassata
che scaglia da posizione defilata in
rete. Così il Lione dopo aver ripetutamente sbattuto contro Buffon è
crollato. Se Buffon èl’eroe, Cuadrado èil braccio armato di una Signora che dovrà per forza cambiare
volto. Perché va bene come dice
Allegri che conta vincere, e a Lione
era l’unica cosa da fare, ma non si
può continuare a collezionare prestazioni opache senza convincere.
Una squadra a cui sembra mancare anche brillantezza nelle gambe
persmettere disoffrire controsquadre come il Lione che finora hanno
faticato sia in campionato che in
coppa.
E così rispetto al passato recente
in coppa è una Juve migliore solo
nell’atteggiamento quella che si
presentaper la terza stagione in Eu-
LA PARTITA
ORGOGLIO GIGI E POCO ALTRO
Regge la superdifesa col
portiere: «Ho risposto a chi
mi ha mancato di rispetto»
Marcatori: 31’ st Cuadrado.
Lione: Lopes 6; Yanga-Mbiwa 6 (37’ st
Ghezzal), Nkoulou 6, Diakhaby 5,5; Rafael 6, Darder 6 (19’ st Ferri 6), Gonalons 6,5, Tolisso 6,5, Morel 6; Fekir 6,5;
Lacazette 4 (27’ st Cornet sv). All. Genesio 6.
nella versione migliore. E infine ci
si mette Bonucci nel commettere il
più plateale dei rigori, per una volta anche Leo non è all’altezza della
sua fama. Troppi singoli sottotono
per stare sul palcoscenico europeo. Detto questo la Juve nel primo tempo aveva anche avuto le
sue occasioni, una con Bonucci il
cui tiro era stato ribattutoda Khedira, mentre la girata di testa di Higuain aveva esaltato i rfilessi di Lopes. Detto del rigore parato da Buffon a Lacazette, poi la sofferenza
della ripresa con la Juve che fa meglio in dieci e vince con la stoccata
di Cuadrado. Mossa indovinata da
Allegri, ma l’allenatore deve fare
un monumento a Buffon che ha
coperto anche i suoi errori. Si torna
da Lione con il primato del girone,
il supereroe ritrovato e poco altro.
Per ora, ma non per molto, può bastare così in Champions.
Juventus: Buffon 8,5; Barzagli 6, Bonucci 4,5, Evra 6; Dani Alves 5 (38’ st
Benatia sv), Khedira 5 (30’ st Sturaro
6), Lemina 4, Pjanic 5,5, Alex Sandro 6;
Higuain 6, Dybala 5,5 (24’ st Cuadrado
7). All. Allegri 6.
Arbitro: Marciniak (Pol) 5.
Ammoniti: Rafael, Lemina, Bonucci,
Darder, Diakhabi, Lacazette, Ferri.
Espulso: 9’ st Lemina.
SPACCA PARTITA
Juan Cuadrado decisivo a
Lione: il colombiano entra
al 24’ del secondo tempo
e segna dopo 7 minuti.
Ma la Juve deve
ringraziare anche Buffon
STASERA CHAMPIONS: IL TECNICO RIDÀ FIDUCIA A GABBIADINI
Napoli, eurorecord per tornare in alto in Italia
Se passa agli ottavi in 3 match, mai accaduto. Sarri: «In serie A a volte siamo appagati... qui no»
NAPOLI, ORE 20.45
TV: Premium Sport Hd
Marcello Di Dio
Arbitro: Karasev (Rus)
NAPOLI
BESIKTAS
25 REINA
1 FABRICIO
2 HYSAJ
32 BECK
21 CHIRICHES 30 MARCELO
26 KOULIBALY 6 TOSIC
31 GHOULAM 88 ERKIN
20 ZIELINSKI 20 UYSAL
8 JORGINHO 80 INLER
17 HAMSIK
18 ARSLAN
7 CALLEJON 94 TALISCA
23 GABBIADINI 7 QUARESMA
14 MERTENS
9 ABOUBAKAR
L’aria dell’Europa per attaccare i
dubbi e le incertezze di un momento
no. Anche perchè una vittoria stasera
contro i turchi del Besiktas dell’ex Inler,
unita al pareggio tra Dinamo Kiev e
Benfica, consegnerebbe al Napoli un record assoluto: staccare il pass per gli
ottavi di Champions dopo sole tre partite, impresa mai riuscita a nessuno. «In
Europa si trovano motivazioni straordinarie, in Italia a volte ci può essere l’appagamento», la sintesi di Maurizio Sarri
sul Napoli attuale. Che ha la grande occasione nella nuova serata di gala al
San Paolo (con larghi spazi vuoti, appena 25mila i biglietti venduti) di ripren-
All. Sarri
All. Gunes
ropa sotto la guida Allegri. Se non
altro negli interpreti con due esterni portati soprattutto ad offendere
comeDani Alves eAlex Sandro. Solo predominio del campo anche
perché Pjanic che torna da ex nello
stadio dove ha studiato da vicino le
punizioni di Juninho fa la comparsa. Per il resto tanti errori tecnici
con Lemina che non fa meglio di
Hernanes davanti alla difesa. Anzi,
addirittura si fa espellere dopo dieci minuti della ripresa per il secondo giallo della serata. Lemina è la
primascelta sbagliatadi Allegri (anche la difesa a tre non convince)
che si ritrova tradito anche da un
Dani Alves in versione superficiale.
Pure Dybala, al quale viene riservato un trattamento “speciale”, non è
dere ossigeno dopo due ko di fila in
serie A e ritrovare convinzione e punti.
«Mi aspetto una squadra che contrariamente a quanto si possa pensare adesso, ha entusiasmo», il messaggio del tecnico. Nulla di disastroso e irreparabile
per ora in casa azzurra, tenendo presente che il Napoli ha appena un punto in
meno della scorsa stagione, nonostante
un Higuain in meno, una Champions
in più da onorare e l’infortunio pesantissimo anche di Milik, l’erede designato del Pipita. «Non è il momento più
difficile della mia gestione, l’anno scorso nella fase iniziale avevo meno certezze sui giocatori e sul gruppo», aggiunge
il condottiero azzurro.
Ora che l’attacco si è inceppato e la
difesa non regala più tante sicurezze (al
San Paolo ben otto le reti incassate in 5
apparizioni a Fuorigrotta) il Sarri che
ha offerto un bel calcio deve scegliere la
formula per l’Europa. Che passerà ancora da Manolo Gabbiadini, visto che nel
monologo tattico che il tecnico interpreta ormai da più di un anno non c’è spa-
VOGLIA DI RISCATTO Sarri ridarà fiducia
a Gabbiadini anche in Champions
zio alle varianti. Per non diventare un
caso fino a gennaio, quando si potrebbe discutere di un suo possibile ma non
certo divorzio dal Napoli, la punta di
Calcinate ha enorme bisogno di un gol
importante per ritrovare fiducia. «È lui
che deve adattarsi alla squadra, non
posso sacrificare sette-otto giocatori
per le caratteristiche di Gabbiadini, poi
non penso che spostarsi di quattro o
cinque metri comporti molto in termini
di prestazione», dice il tecnico dei partenopei a proposito dell’attaccante sul
banco degli imputati. «È un grandissimo e il gruppo gli darà una mano», le
parole al miele del portiere Reina, che
stasera festeggerà le 150 presenze in Europa.
Nello spartito europeo, considerando che difficilmente Sarri escluderà il
pur stanco e poco lucido Jorginho, una
delle note sul pentagramma del centrocampo sarà Zielinski (al posto di Allan
o Hamsik?), mentre Chiriches potrebbe
essere preferito a Maksimovic.
Mercoledì 19 ottobre 2016
SPORT 31
il Giornale
ILARY E LE ACCUSE A SPALLETTI «Come tutti voi, anche Francesco non si aspettava que-
«TOTTI SCIOCCATO DALLE MIE
PAROLE, MA SI FIDA DI ME»
IL CASO NERAZZURRO
Tony Damascelli
Icardi, Montolivo,
Maldini:
tempi duri
per i capitani
La curva: «Maurito
non esiste più»
L’EX CAMPIONE DELL’ASTA Dal salto con l’asta al bob. E’ pronto ad una nuova carrie-
ste mie parole. È rimasto un po’ scioccato. Ma mio marito si fida di me». In una lunga intervista esclusiva per il
settimanale Oggi, la showgirl Ilary Blasi, moglie del capitano della Roma Totti, torna sulle polemiche suscitate
dalle sue parole sull’allenatore Spalletti.
Non ci sono più i capitani di una volta. Fascia al braccio e gagliardetto in mano, bandiere della squadra, icone storiche, sacre, intoccabili. Fine delle leggende. Resistono, come soldati giapponesi,
un paio di eroi, Francesco Totti non è
l’ottavo re di Roma ma è l’imperatore, è
Cesare Augusto, se Daniele De Rossi era
stato battezzato capitan futuro, Totti è capitan passato, presente e futuro anteriore
ed eterno. Idem come sopra per Gigi Buffon che, dopo la qualunque delle papere,
viene difeso dai suoi tifosi più che dai
suoi colleghi di reparto, spesso incerti come lui medesimo.
Il resto? E’ polvere, è contestazione.
GIBILISCO SI DÀ AL BOB
SOGNANDO I GIOCHI 2018
ra il bronzo olimpico di Atene 2004 Giuseppe Gibilisco
che, sulle orme di altri “pendolari” fra gli sport, ha deciso di passare dall’aria ai budelli ghiacciati. La settimana
prossima sarà in raduno con il team di Omar Sacco a
Cesana come frenatore. Sognando i Giochi 2018. LuGa
Mauro Icardi è la conferma
lo, Montolivo non se lo fila
ultima, i gentiluomini curvanessuno come capitano, la
ioli lo hanno sfasciato, via la
curva rossonera ha altri idoli
fascia, non lo riconoscono
in memoria, soltanto Franco
più come capo dell’Inter in
Baresi è la storia vera, poi bacampo. La Wanda resta in sista; Paolo Maldini non ha melenzio, la capitana di casa è
ritato nemmeno lo straccio
lei e nessuno oserebbe fidi una partita di addio ma solschiarla, semmai in altro sen- NELLA BUFERA
tanto insulti, la riconoscenza
so. Poi c’è Montolivo, oggi ac- Mauro Icardi
è un sostantivo in fase di
ciaccato ma soprattutto pieestinzione.
no di lividi per gli insulti e le macumbe
A Roma c’è il caso di Lucas Biglia, imnon degli avversari ma proprio dei suoi prevedibilmente capitano di una squasedicenti tifosi milanisti, perché la colpa dra, la Lazio, nella quale il capo è uno
del Riccardo è che, come già cantava solo, non certo per i tifosi, sta seduto in
Giorgio Gaber, “non è di grande compa- tribuna, Claudio Lotito, il resto è cornice.
gnia”, in verità il testo aggiungeva “ma è il E non è il caso di dimenticare quello che
più simpatico che ci sia”, nemmeno quel- accadde a Palermo con Sorrentino, por-
tiere e capo dei rivoltosi nei confronti
dell’allenatore Ballardini.
Capitani poco coraggiosi per i codardi
di curva e zone attigue, gente che non
rappresenta il gruppo come, invece, capita sugli spalti ai capi branco, a quelli che
stanno di spalle al gioco e incitano la ciurma. Per quelli lì, dunque, Icardi, Montolivo, Maldini, sono tutta roba cattiva, gramigna. Se dovessi cercare il pelo nel pallone anche Javier Zanetti aveva la fascia al
braccio come onore al merito ma il capo
vero dell’Inter grandiosa è stato Cambiasso, o anche Materazzi, gente che sapeva
farsi amare e rispettare, non soltanto dalla curva ma dai sodali di spogliatoio. Totale: a parte la pasta, quella del capitano è
una storia che non va più di moda.
COSÌ NELLE GRANDI LEGHE: IN SPAGNA È SEMPRE DERBY
L’EDIZIONE DEL 2017
ITALIA
INGHILTERRA
SPAGNA
GERMANIA
DIego Godin
e Gareth Bale
FRANCIA
Juventus
Roma
Milan
Torino
Napoli
Lazio
21
16
16
14
14
14
Manchester City
Arsenal
Tottenham
Liverpool
Chelsea
19
19
18
17
16
Atletico Madrid
Real Madrid
Siviglia
Barcellona
Villarreal
18
18
17
16
16
Bayern
Colonia
Lipsia
Hertha Berlino
Borussia
Hoffenheim
17
15
15
14
13
13
Nizza
Paris SG
Monaco
Tolosa
Guingamp
Bordeaux
Rennes
23
19
19
17
14
14
14
Federico Malerba
BIG PARTITE CON IL FRENO A MANO
Sarà che questo - tra gironi
di coppe europee e partite delle
nazionali - è il periodo dell’anno calcistico in cui il calendario
è più ingolfato, sarà che alcuni
campionissimi finora hanno
marcato visita e che diversi grandi club sono ancora in piena rivoluzione tattica, fatto sta che
leggendo le classifiche delle
principali leghe continentali si
scopre un fatto imprevisto: in
Europa regna l’equilibrio. Solo
da noi c’è una squadra che con i suoi 5 punti di vantaggio
sulle seconde - sta provando a
scappare, ed è comunque una
Juve che ancora non ha convinto fino in fondo.
Dopo un’altra estate di sperequazioni finanziarie, con la solita decina di squadre che ha prelevato i migliori giocatori dalle
rivali di seconda e terza fascia a
suon di milioni, la maggioranza
dei tifosi temeva che questa stagione - almeno nei campionati
nazionali - avrebbe regalato noia. Diciamo che a spanne il pubblico calcistico si può dividere a
metà: ci sono quelli che tifano
per squadre non in grado di
competere per il vertice, almeno sulla carta, e quelli che invece vorrebbero vedere i propri
campioni più spesso all’opera
contro formazioni di pari livel-
Europa in equilibrio
Da Manchester al Bayern
non tornano i conti
Le follie del mercato non fanno la differenza
Juve e il Nizza di Balotelli sono le eccezioni
lo. Per questo le voci sulla creazione abbastanza imminente di
una Superlega europea destinata alle società d’élite avevano ricominciato a rincorrersi.
Probabilmente sarà questo il
futuro, troppi interessi vanno in
questa direzione. E però nel frattempo ci stiamo annoiando molto meno del previsto. In Inghilterra, dove peraltro la Premier
League offre stagioni molto più
incerte della media europea, i
clamorosi investimenti dei due
ALTRO CHE SPECIAL ONE
Mourinho peggio di Van
Gaal. Lo United non partiva
così male da 15 anni
club di Manchester (185 milioni
lo United, 181 il City) per ora
non hanno scavato un solco proporzionale in classifica. Anzi, se
i Citizens di Guardiola tutto
sommato stanno tenendo fede
alle attese, il bilancio di Mourinho è in tinta col suo club: era dal
2001, infatti, che i Red Devils
non partivano così male (14
punti in 8 partite, 2 meno del
Van Gaal di un anno fa). Il momento dei due uomini simbolo
è emblematico: Ibrahimovic dopo un ottimo inizio attualmente
ha una percentuale realizzativa
tra le peggiori del torneo, mentre Pogba finisce in prima pagina più per le sue prestazioni
amatorie che per quelle calcistiche. E il discorso non è troppo
diverso per il Chelsea di Conte,
che dopo aver finalmente avuto
i quattrini per sedersi a un «ristorante di lusso» (141 i milioni spesi sul mercato dai Blues) è stato
già lambito dalle prime voci di
esonero.
Se la stessa cosa non è accaduta ad Ancelotti dipende dal fatto
che, pur senza incantare, il suo
Bayern Monaco in vetta alla
classifica della Bundesliga c’è.
Ma i bavaresi mancano l’appuntamento con la vittoria da tre
CARLETTO SOFFRE IL DOPO PEP
I tedeschi di Ancelotti non
vincono da tre gare di fila:
«Cambiare atteggiamento»
Tour più duro
Si deciderà
sull’Izoard
e al Velodrome
partite e così Carletto deve giocare in difesa: «In ogni stagione
ci sono momenti difficili - ha
detto ieri -, a volte succede a ottobre, altre a febbraio. Dobbiamo mantenere la calma e trovare soluzioni. Quel che va cambiato è l’atteggiamento, non i
giocatori». Probabilmente ha ragione, ma in generale dipende
anche dai giocatori. Se si chiamano Messi e Cristiano Ronaldo averli o non averli fa tutta la
differenza del mondo, a prescindere dal fatto che il resto della
squadra sia imbottito di campioni.
Il lento recupero del madrilista dall’infortunio rimediato
agli Europei e i problemi di pubalgia dell’argentino hanno rallentato la corsa di Real Madrid e
Barcellona,
consentendo
all’Atletico Madrid di rialzare
immediatamente la testa dopo
la drammatica batosta nella finale dell’ultima Champions League. Ma se c’è un paese in cui
gli outsiders stanno facendo la
rivoluzione, quello non poteva
essere che la Francia. Da quando sono arrivati gli arabi il PSG
ha speso oltre 700 milioni di euro, e però in questo momento si
ritrova a guardare le spalle del
Nizza da 4 punti di distanza. Il
Nizza di Balotelli: vuoi vedere
che «Garibaldi» sta per fare
un’altra impresa?
«Mi sembra duro, decisamente duro – spiega a
caldo il tre volte vincitore
del Tour Chris Froome -.
Certo, dovrò riguardare bene le tappe e programmare
il lavoro per raggiungere
questo che sarà il mio grande obiettivo per la prossima stagione. Ho notato
molti passaggi oltre i 2.000
metri e sono sicuro che
quella dell'Izoard sarà una
tappa semplicemente bestiale».
È un bel Tour l’edizione
numero 104 della Grande
Boucle. Tour molto più alpino che pirenaico. Molto
più adatto a corridori come
Quintana che a passisti scalatori come Froome. Ventun tappe, due giorni di riposo, 3.516 km da percorrere dal 1° al 23 luglio. Ventitré salite (contro le 28 di
quest’anno), ma come dice
Christian Prudhomme, il
direttore del Tour: «meno
salite ma più difficili». Saranno infatti quattro gli arrivi in salita, 36 i km contro
il tempo.
Il Tour de France 2017
toccherà Vosgi, il massiccio del Giura, i Pirenei, il
Massiccio Centrale e le Alpi. Dal punto di vista altimetrico la tappa regina è la
nona (9 luglio), la Nantua-Chambery, con ben
4.600 metri di dislivello e il
Col de la Biche, Grand Colombier e Mont du Chat in
sequenza. E poi c'è il Col
de l'Izoard (2.360 metri)
che debutta come sede di
arrivo nonostante il Tour
lo abbia già scalato 34 volte. La penultima fatica sarà
una crono individuale, sulle strade di Marsiglia con
finale spettacolare allo stadio Velodrome, la casa
dell'Olympique. Anche l'ultima tappa presenta una
novità con il passaggio
all'interno del Grand Palais, il padiglione costruito
per l'Expo del 1900 e poi
diventato museo.
Pier Augusto Stagi
32
Mercoledì 19 ottobre 2016
il Giornale
VIAGGI E
arrivi
& partenze
A TAVOLA IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Un tour di quattro cucine
in una sola regione
Dora Ravanelli
Quattro in una. La cucina del Friuli è così. Ci si
siede a tavola e si gustano le tradizioni mediterranea, balcanica, mitteleuropea, friulana. Insieme.
E’ un dono frutto dell’eredità della storia con incontri di culture e civiltà differenti, cui si aggiunge
la bontà dei prodotti naturali. Ecco un piccolo
«assaggio» di luoghi storici, negozi e ristoranti
(prezzo medio senza vino, 35 euro) di assoluta
qualità. A Pordenone, dal 1873 la Pasticceria Peratoner è sinonimo del miglior cioccolato dal mondo; patron, Beppe Faggiotto; atmosfera del 19°
sec. L’enoteca Ferronato, dal 1929, bancone, tavoli di legno, una moltitudine di etichette, è perfetta
per l’aperitivo. Al ristorante di pesce Al Gallo (tel.
0434.521610) Andrea Spina propone piatti ricercati, ma concreti: tonno fresco in tempura, olive «polverizzate», pesto e pomodorino; riso con gamberi
rossi, sclopit e polvere di cicoria. A Cimano, fraz.
di S. Daniele, la famiglia De Monte della trattoria
Dal Piciul (0432.957390) ha in serbo risotto con
erbe spontanee, mandorle e caprino; brovada (rape con vinacce) e musetto (misto di suino, aromatizzato e insaccato); tagliata di cappone alla griglia
e patate al forno. Nella piazza della città-fortezza
di Palmanova, Nereo Ballestriero porta ai tavoli
della Caffetteria Torinese (0432.920732) orzotto
con Frant (formaggi di montagna con panna e
pepe); prosciutto S. Daniele con colata di formaggio e gelatina di salvia, e, come dolce, l’erborinato
Pastourut inglobato in cioccolato fondente. Da 30
anni Michela e Piero Loviscek al Rosenbar di Gorizia (0481.522700), atmosfera mitteleuropea, presidio Slow Food, offrono cucina «giuliana» di pesce.
E al Mercato coperto di c.so Verdi, ma anche da
Davide Jerman al n. 32, vini del Collio (superlativi
quelli di Jermann, www.jermann.it), formaggi: Latteria, Montasio, Frant, Pastourut, e salumi: prosciutto di S. Daniele, l’affumicato di Sauris, quello
di Cormòns, il musetto e il cotto Praga. A Trieste si
cena nell’accogliente Le Barettine (040.3229528),
dove Marco Costanzo prepara ventresca di tonno
affumicato con ratatouille di pescanoce, menta,
sedano; polpo grigliato con crema di patate, maggiorana, olive taggiasche, pomodoro confit.
Info: www.turismofvg.it, tel. 800.016044.
MERAVIGLIE
La kasba della
capitale
Rabat è una
poesia di
vicoli antichi
che si
specchiano
sull’acqua. La
stessa magia
orientaleggiante ritorna
nella città
murata di
Meknès e
nella medina
di Fès, la più
grande del
Marocco, con
oltre 300
moschee,
mentre il sito
di Volubilis è
la principale
testimonianza
lasciata dai
Romani. Gli
indirizzi per
dormire lungo
il tragitto
sono Villa
Diyafa a
Rabat, e il
Riad Fès a
Fès
AFRICA: MAGHREB DA NON PERDERE
Da Rabat a Fès:
il Marocco più chic
che non ti aspetti
Elena Luraghi
C’era una volta il tour delle
città imperiali. Suq, medine,
mederse, il fascino delle cicogne sulle mura color ocra che
abbracciano il cuore antico
delle città. La classica scoperta del Paese più affascinante
del Maghreb si può però compiere aggiungendo un pizzico
di fantasia alla visita.
Come infatti suggerisce Relais & Châteaux con il programma Routes du Bonheur
(Strade della felicità), viaggiare non è una semplice immersione in un tourbillon di luoghi ad alta densità di meraviglie, ma un’esperienza di vita.
Nelle strutture selezionate
dall’associazione, tutte elegantissime, si mangia a km zero, il
personale assunto è locale, le
ricette di piatti marocchini abbondano e quando arrivi non
trovi un semplice receptionist
ma un Maître de Maison che ti
Viaggio fra le destinazioni più eleganti del
Paese: le città imperiali firmate Relais &
Châteaux. E la magia diventa a cinque stelle
accoglie come se fossi giunto
in casa di amici. La chiamano
Art de Vivre, e fa davvero la
differenza.
A Rabat, la capitale, la prima esperienza è la colazione
nel giardino di Villa Diyafa, un
boutique hotel di sole 10 suite
nell’elegante quartiere delle
ambasciate. Sotto gli ombrelloni color panna, la giornata comincia fra i colori e i profumi
del giardino: un luogo discreto, avvolto da quella luce speciale che prima ancora degli
ospiti aveva già affascinato il
Maître de Maison Harry Leitner. Svizzero trapiantato in
Marocco, ha collaborato con
gli architetti francesi dello Studio Mhna, dando il suo personale contributo alla filosofia
del luogo: «Mi sono ispirato a
Ziryab, un genio del IX secolo,
poeta e musicista raffinatissimo, partito dall’Iraq per portare in Marocco quello che oggi
chiameremmo un tocco di
contemporaneità glamour».
La stessa magia di Villa Diyafa ritorna in città, nella kasba
bianca e azzurra del XII secolo
avvolta dal fucsia brillante delle bouganville in fiore; nel sito
di Chellah dove i resti della civiltà Romana si mescolano a
cupole e minareti; nel quartiere di Hassan con il mausoleo
in marmo bianco e le centinaia di colonne, simili a una scultura di land-art, di un’antica
moschea incompiuta. Poi, lunINCANTO
Le atmosfere orientaleggianti
sono il fil-rouge
delle Routes du Bonheur
go i viali incorniciati da architetture Art Déco arrivano punte di modernità come il Museo d’Arte Contemporanea
Mohammed VI (nell’attesa
che venga completato, entro il
2019, il più grande teatro coperto di tutta l’Africa).
Se la capitale guarda al futuro, Meknès è cristallizzata in
un’allure di nostalgia. Le sue
quattro mura di cinta si allungano per 52 km abbracciando
secoli di storia e capolavori come i granai del 17-18° secolo,
o l’antica scuderia reale, in
parte distrutta dal terremoto
del 1755, dove vivono oltre
3.000 cicogne stanziali, comodamente alloggiate sulle antiche mura color ocra. Da lì per
raggiungere Fès conviene imboccare la strada che passa
per la città Romana di Volubi-
in vetrina
WEEKEND ATTIVI IN TOSCANA
GRANDI MOSTRE IN EUROPA
Corsi di restauro ligneo al Relais Il Falconiere & Spa Da Parigi a Liegi: viaggio nell’arte del Novecento
Gaia Morelli
Laura Zanni
Nella campagna toscana di Cortona, il Relais il Falconiere & Spa propone weekend attivi con corsi di restauro
ligneo. Sangue di drago, colletta di coniglio, sandracca:
sono alcuni dei segreti della ricette delle antiche botteghe
che verranno riprodotte in laboratorio. Il pacchetto: 2
giorni di corso (7 ore al dì), trattamento FB con una cena
in ristorante stellato. Date: 28-30 ottobre e 4-6 novembre,
costo: 980 euro. Proposta versione country presso la Locanda del Mulino: 21-23 ottobre e 11-13 novembre, costo:
590 euro. Per maggiori informazioni e per prenotazioni:
tel. 0575 612679, [email protected], www.ilfalconiere.it.
Rue La Boétie è una strada parigina nell’ottavo arrondissement. Ma è anche un libro sulla vita di Paul Rosenberg, uno
dei più grandi mercanti d’arte del XX secolo, e fino al 29
gennaio 2017 sarà pure una mostra. In programma nel suggestivo museo de La Boverie, a Liegi, mette in scena, una accanto all’altra, tele di Picasso, Matisse, Braque, Léger (artisti dei
quali Rosenberg è stato amico, agente, confidente). I capolavori esposti sono una sessantina, la maggior parte dei quali
legati proprio alla galleria di Rue La Boétie: punto di svolta,
reale e ideologico, nella storia dell’arte moderna. Per informazioni: www.laboverie.com; www.21ruelaboetie.com.
Mercoledì 19 ottobre 2016
33
il Giornale
VACANZE
pagina a cura di Stefano Passaquindici [email protected]
VIAGGIO CHIC TRA RABAT E FÉS
last
minute
Moulay Idriss
Volubilis
1
Marocco
3
4
N6
2
6
Meknes
OSPITALITÀ IN TRENTINO
TRE GIORNI A VENEZIA
Relax di qualità
al B&B Maso Azzurro
Offerta con giro in gondola
e visite ai monumenti
A pochi passi dal Parco Adamello-Brenta,
Maso Azzurro accoglie i suoi ospiti con lo charme e lo stile dei B&B di qualità. Inaugurato
pochi mesi fa, si colloca già al vertice dell’ospitalità trentina. In coppia, è la meta preferita dagli
amanti dello sport e della natura. Il life-style del
Maso: relax e armonia in un antico fienile ristrutturato in legno, pietra, e grandi vetrate,
con loggia e veranda panoramiche, luogo ideale per una vacanza segreta, esclusiva, lontana
da ogni stress. Per maggiori informazioni e per
prenotazioni:
www.bbtrentinomasoazzurro.com. Info sulla zona: www.visittrentino.it.
Tre notti a Venezia con visita guidata al
Palazzo Ducale, al Ponte di Rialto, alla Scala
del Bovolo e al Teatro La Fenice. In più, il
biglietto per visita alla Cà d’Oro e alla Galleria
d’arte Giorgio Franchetti, un giro in gondola
di mezz’ora e un voucher per tutte le linee di
trasporto della città lagunare. E’ quanto propone l’UNA Hotel Venezia con questo pacchetto ideato in collaborazione con Musement e disponibile fino al 31 ottobre. A partire da 335 euro a persona. Per maggiori informazioni e per prenotazioni: www.unahotels.it, tel: 041.2442711.
I VIAGGI DEL GIORNALE
UMBRIA GOLOSA
A2
Fès
Rabat
5
Montagne
del Medio Atlante
AFRICA
lis, il sito archeologico meglio
conservato del Marocco, e poi
proseguire lungo la Route Nationale in un paesaggio da cartolina ricamato da distese infinite di ulivi. Una poesia per
l’anima, che anticipa l’incanto
dell’arrivo in città. «L’essenza
di Fès è rivelata dai suoi soprannomi», racconta la guida
Mohammed Korkari: «La chia-
mano la misteriosa perché la
sua medina, la più grande del
Marocco, conta ben 9400 fra
vie e vicoli; aristocratica perché era abitata da ricchi commercianti che controllavano il
transito delle carovane; e infine santa, per via delle moschee, oltre 300». Nella medina, dove la frenesia del suq ti
travolge con le contraddizioni
tipiche di ogni realtà araba, si
aprono improvvise oasi di silenzio come il Riad Fès, un
eden di grazia e raffinatezza
con cinque case di epoche diverse affacciate su altrettanti
cortili. Qui si beve champagne
al tramonto, in terrazza, ammirando il sole che si spegne sui
tetti della città. Si cena nel ristorante capeggiato dalla giovane chef marocchina Amal
Belarbi. Si dorme nelle suite
in stile marocchino o andaluso-contemporaneo, in una dimensione d’eleganza che ha il
ricordo dei tempi passati. Il
must è la Royal Suite, la preferita da vip come Scarlett Johansson e Sigourney Weaver.
Anche perché è stata creata seguendo i consigli di un interior designer sui generis, la
principessa del Marocco.
Informazioni: www.relaischateaux.com/it. Tariffe: la
Route du Bonheur «il Marocco delle città imperiali» parte
da 791 euro e include 2 notti
per 2 persone, a Rabat e Fès.
Info sul Paese: www.visitmorocco.com.
A New York e Boston
A caccia di tartufi col cane
shopping, musica e cultura (per finire a tavola...)
Il 3 dicembre andiamo a New York. Un veloce, interessante e divertente tour nella Grande
Mela. Ovunque luci e addobbi, alberi natalizi
giganti. In questo periodo i negozi hanno già
iniziato i saldi e si possono fare ottimi acquisti.
Visite guidate alla città e ai musei. Si partirà da
Milano e Roma con voli di linea diretti, pernottando nel centralissimo Sheraton Time Square al
prezzo speciale riservato di 1.990 euro a persona
per chi sceglie la formula senza cene e colazioni
e di 2.550 euro per chi opta per il pacchetto completo. New York con estensione a Boston 3.190
euro. Info: tel.035.403530; [email protected].
In Umbria «Le Valcelle Country House», agriturismo legato alla prestigiosa
azienda Giuliano Tartufi, organizza pacchetti di soggiorno da uno a tre giorni per
mostrare l’intera filiera della cultura del
tartufo nero: dalla ricerca con il cane nel
cuore del bosco alla lavorazione delle specialità, alla valorizzazione del prodotto in
cucina e, ovviamente, alla degustazione a
tavola a pranzo e a cena con piatti tipici al
tartufo. Per maggiori informazioni e per
prenotazioni:
[email protected];
tel.
333.4174542.
34 FOCUS EDILIZIA
Mercoledì 19 ottobre 2016
IN FIERA FINO AL 22 OTTOBRE
A Bologna c’è «Saie»
Nuovi scenari
per la filiera dell’edilizia
I tre percorsi: Progettare, Costruire e Abitare
Focus su sicurezza, comfort e sostenibilità
Pubblico a una delle precedenti
edizioni di Saie, nei padiglioni
e nelle aree esterne
della Fiera di Bologna
dologia standard per la rappresentazione dei dati di progetto
Prende il via Saie 2016, il Sa- di costruzione, e che diverse
lone internazionale dell’edilizia aziende sono impegnate ad are delle costruzioni, giunto alla ricchire di nuove «librerie» in
sua 52 cedizione. La kermesse, considerazione delle novità inpromossa da BolognaFiere e trodotte dal Codice degli appalaperta fino al 22 ottobre, si rivol- ti. Lungo il percorso «Costruige a tutta la filiera delle costru- re», quindi, i visitatori possono
zioni, e presta una particolare toccare con mano le novità in
attenzione ai temi di maggiore fatto di materiali e attrezzature
attualità e innovazione di un set- per il processo produttivo e reatore in rapida evoluzione. Per lizzativo. Sempre in quest’area
facilitare la lettura della propo- si sviluppano anche le tematista espositiva, la rassegna è sud- che riferite alla sostenibilità, aldivisa in tre percorsi - Progetta- la sicurezza sul cantiere, alla
re, Costruire, Abitare - che si prefabbricazione, e quelle rivolsnodano dal Centro Servizi, te alle tecnologie per la pavil’area che ospita novità selezio- mentazione continua, la protenate tra quelle presentate dagli zione sismica e il consolidamenespositori e i prodotti vincitori to strutturale.
del Premio Saie Innovation, che
Protagonisti dell’area tematiha il patrocinio del ministero
dell’Ambiente.
INIZIATIVE
«Progettare» è il percorso dedicato agli strumenti di ausilio All'interno del Salone
al progettista con focus sul soft- protagonista anche il
ware tecnico per lo specialista –
dalla verifica energetica, al cal- mondo del condominio
colo strutturale e sismico, alla
mappatura per geologi. In que- ca «Abitare» sono le nuove tecst’area, tra gli altri, sono previsti nologie sostenibili e green per la
approfondimenti sul Building riqualificazione edilizia ed enerInformation Modeling, la meto- getica. Spazio, quindi, a sistemi
Nearly Zero Energy Building.
Non solo abitazioni: fari puntati
anche sui temi del risparmio
energetico negli spazi pubblici,
Riccardo Cervelli
costruttivi in legno, di isolamento, impianti e involucri edilizi,
tradizionali e ad alta efficienza,
per gli obiettivi europei del
del recupero del patrimonio,
della rigenerazione urbana e
delle tecnologie per sviluppare
comfort, sicurezza e innovazione nella tradizione.
Nell’ambito di «Abitare» si
tratta anche dell’ampia tematica del condominio, un universo
fatto di competenze e problematiche differenti che coinvolgono
dall’edilizia all’impiantistica,
dalle forniture energetiche alla
sicurezza, dalla contabilità al
mondo bancario e assicurativo.
Oltre a tutto questo, il Salone
rappresenta una grande piattaforma del costruire che propone, accanto a Saie, altri eventi
che completano la filiera espositiva: Accadueo (la fiera del settore dei servizi idrici), Ambiente
Lavoro (salute e sicurezza sul lavoro), Expotunnel (tecnologie
per il sottosuolo e delle grandi
opere), Smart City Conference
(insieme di eventi dedicati alla
smart city) e Saie 3 (Salone internazionale della filiera di produzione del serramento e delle finiture d’interni ed esterni).
Ricco, infine, il carnet degli
eventi convegnistici, di formazione e di aggiornamento. Tra
tutti segnaliamo, avvenuta ieri
18 ottobre, la presentazione del
XXIV Rapporto Congiunturale e
Previsionale Cresme: un focus
sul mercato delle costruzioni italiano e internazionale nei prossimi cinque anni, con un’analisi
sulla produzione edilizia e sugli
scenari di una nuova politica industriale per le costruzioni che
dovrà investire su riqualificazione sismica, protezione del dissesto idrogeologico, energy technology, rigenerazione urbana e
nuova architettura.
Oggi è invece in programma il
convegno inaugurale: Casa Italia, primo passo verso una filiera delle costruzioni 4.0.
An event by
Percorsi,
visioni e conoscenze
per il futuro
delle costruzioni.
Media partner
il Giornale
EVENTI
Ingegneria
sismica
alla ribalta
Nel padiglione 25 della
Fiera di Bologna, al centro
del percorso «Costruire», è
stata allestita un’area altamente specializzata e tecnologicamente avanzata
dedicata all’ingegneria sismica, organizzata dall’associazione Isi (Ingegneria
sismica italiana), e al rinforzo strutturale, organizzata
dall’Università di Bologna.
La missione dell’associazione Isi è quella di coinvolgere i diversi attori che operano nell’ambito dell’ingegneria sismica italiana in
un gruppo dinamico che li
rappresenti e li promuova,
organizzando attività di divulgazione del loro lavoro,
comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, con il mondo industriale e con quello dei professionisti.
Saie 2016, inoltre, ospita
anche H. Kit Miyamoto,
presidente della Miyamoto
Earthquake Structural Engineers, in un convegno organizzato in collaborazione
con Ingegneria sismica italiana sul tema dei rischi, mitigazione e ricostruzione/riqualificazione post terremoto. L’evento si terrà domani ore 9.30 in Sala Notturno.
MCus
Con il patrocinio del
BOLOGNA
19-22 OTTOBRE 2016
Innovazione, sicurezza sismica, digitalizzazione
e sostenibilità sono i temi chiave di SAIE 2016.
Vieni a SAIE, per essere protagonista attivo di
un settore in completa rivoluzione e scoprire le
nuove procedure relative al Codice Appalti,
nuovi strumenti come il BIM, nuove tecnologie e
materiali intelligenti, prodotti innovativi e macchine
a basso impatto per essere protagonisti attivi del
futuro delle costruzioni e dei nuovi mercati.
saie.bolognafiere.it
#saie | #saiexperience
Mercoledì 19 ottobre 2016
FOCUS EDILIZIA 35
il Giornale
Alessio Giannullo
COSTRUZIONI
Il Saie torna per l’edizione
numero 52. Da oggi al 22 ottobre professionisti e aziende si
danno appuntamento a Bologna per la fiera dell’edilizia. Allestiti 10 padiglioni, in programmati sono oltre 200 eventi
e saranno a presentati oltre
160 nuovi prodotti. Anche quest’anno partecipa Mapei, tra i
maggiori produttori mondiali
di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti e specialista in
altri prodotti chimici per l’edilizia. E in un momento di grande attenzione al tema del rischio sismico, propone al Saie
la gamma di prodotti per il rinforzo strutturale pensata per
costruzioni resistenti, sicure e
affidabili.
Prodotti e sistemi Mapei sono sviluppati nei laboratori «Ricerca & Sviluppo» e sono testa-
L’edilizia sicura e sostenibile
è protagonista al 52° Saie
Mapei propone la gamma delle soluzioni antisismiche
Grande attenzione all’efficienza con i cappotti isolanti
adeguamento statico e sismico
di strutture esistenti.
Per quanto riguarda l’abbattimento delle vulnerabilità sismiche, la proposta di Mapei è MapeWrapEQ System: sistema testato e certificato presso il Dipartimento di Ingegneria strutturale dell’Università Federico
II di Napoli, indicato per il presidio antiribaltamento degli
INNOVAZIONE
Obiettivo è l’affidabilità
totale dal punto di vista
strutturale e ambientale
ti e verificati da istituti che ne
certificano l’affidabilità in caso
di evento sismico. Grande attenzione per le tecnologie e i
sistemi dedicati agli edifici ad
alto rischio sismico, e in particolar modo a PlanitopHPC
Floor, per interventi di ripristino e rinforzo di solai, e MapeWrap EQ System, in grado di abbattere le vulnerabilità sismiche degli edifici. Mapei propone Planitop HPC Floor per interventi di ripristino e rinforzo
del solaio quando è necessario
l’uso di malte colabili ad altissime prestazioni e interventi di
La scuola è più sicura...
se si cura la struttura.
elementi secondari degli edifici e antisfondellamento dei solai latero-cementizi. Sempre in
tema di ripristino, Mapei propone soluzioni per il consolidamento strutturale delle murature e degli intonaci degli edifici,
sia civili sia di pregio storico e
artistico. La proposta per queste tipologie di intervento è Mape-Antique Strutturale NHL, la
malta per intonaci traspiranti e
da muratura indicata per l’intonacatura di murature esistenti,
anche di pregio storico e artistico, e la realizzazione di intonaci «armati» per il rinforzo di
murature meccanicamente deboli.
Altro tema sotto i riflettori,
l’abbattimento delle isole di calore urbane attraverso l’offerta
di prodotti e sistemi per l’edilizia sostenibile. Insieme alla
consociata Polyglass, Mapei
presenta le soluzioni Green
Roof, per la realizzazione di coperture giardino e aree a verde, e le soluzioni Cool Roof,
bianche e altamente riflettenti,
per abbattere le elevate temperature. Un’altra soluzione dedicata ai tetti presentata al Saie è
Il Saie torna
per l’edizione
numero 52.
Da oggi
al 22 ottobre
professionisti
e aziende
sono
a Bologna
per la Fiera
dell’edilizia.
Allestiti dieci
padiglioni,
in programma
ci sono oltre
200 eventi
e saranno
a presentati
più di
160 nuovi
prodotti
il nuovo prodotto MapeSlope,
malta cementizia livellante monocomponente per la regolarizzazione e il ripristino di pendenze e avvallamenti in copertura.
In tema di miglioramento
delle prestazioni energetiche
degli edifici, Mapei dispone di
soluzioni innovative e tecnologiche per la posa e il recupero
di cappotti isolanti. Al Saie propone l’innovativo sistema Mapetherm Tile System, per la posa di gres porcellanato sottile
su pannelli isolanti, e il rasante
resistente agli urti Mapetherm
Flex RP, studiato sia per nuovi
interventi sia per il ripristino
dei cappotti termici danneggiati dal tempo e dagli agenti atmosferici.
Mapei presenta al Saie il nuovo sigillante ad alto modulo elastico, Mapeflex PU45 FT. Il sigillante poliuretanico senza solventi per uso interno ed esterRICERCA
I prodotti sono testati
da istituti che ne
certificano la sicurezza
no incolla e sigilla tante tipologie differenti di materiali: dal
vetro al legno, dalla ceramica
ai metalli. La versione rapida
FT, presentata in Fiera, è arricchita con la tecnologia Fast
Track Ready, la tecnologia Mapei che identifica prodotti che
permettono di eseguire interventi in tempi rapidi.
Mapei offre infine soluzioni
e tecnologie per gli ambienti interni, il ripristino di opere in
calcestruzzo, l’arredo urbano e
l’impermeabilizzazione delle
strutture sotto quota o fuori
quota.
Sistemi di protezione sismica
degli edifici scolastici.
Mapei offre specifiche soluzioni e prodotti, la cui validità ed
efficacia viene supportata da test sperimentali, per il rinforzo degli
edifici scolastici in muratura ed in calcestruzzo armato.
Semplicità e velocità nella posa in opera
Elevata durabilità
Nessuna modifica delle rigidezze della struttura
Scopri
i nostri
sistemi!
Mapei con voi: approfondiamo
insieme su www.mapei.it
36 FOCUS AMBIENTE
Mercoledì 19 ottobre 2016
Da sinistra, il
ministro allo
Sviluppo,
Carlo
Calenda; il
ministro dei
Trasporti,
Graziano
Delrio; l’ad di
Snam, Marco
Alverà; il coo
di Fca Emea,
Alfredo
Altavilla; il
presidente di
Iveco, Pierre
Lahutte.
L’accordo
siglato
riguarda lo
sviluppo del
metano come
carburante
«green»
CARBURANTI ECOLOGICI
Tra Fca, Iveco e Snam
patto verde sul metano
Accordo su sviluppo e promozione del gas
da autotrazione. Maxi-investimento sulla rete
Piero Evangelisti
Per il gas metano da autotrazione sta per aprirsi In Italia un periodo di grande sviluppo che porterà
al raddoppio dell’attuale rete di
rifornimento che, a tutt’oggi, copre in maniera non omogenea il
territorio nazionale, bloccando di
fatto la scelta del gas naturale in
molte parti del Paese. Mentre il
Comune di Milano, con una presa di posizione antiecologica, ha
deciso di far pagare il ticket per
l’accesso all’area C anche alle vetture alimentate a gas metano e a
Gpl, a livello nazionale è stato siglato uno storico (per il settore)
accordo tra Fiat Chrysler Automobiles, Iveco e Snam, un Memorandum of Understanding finalizzato
allo sviluppo del gas naturale come carburante per i veicoli in un
più ampio scenario di mobilità sostenibile e di iniziative per la sua
promozione. Come sempre lontane dall’elaborazione di un vero
piano energetico per la mobilità,
le istituzioni – in questo caso il
ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e quello delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio – hanno fatto da spettatori alla firma dell’accordo delegando ancora una volta ai privati
l’iniziativa per rendere migliore
l’aria che respiriamo.
Eppure l’Italia è il primo mercato europeo per i consumi del metano per autovetture, veicoli commerciali leggeri e, seppure ancora
marginalmente, grandi truck. Di
metano, reso più appetibile da costi di esercizio sensibilmente inferiori rispetto a quello del gasolio,
ne consumiamo oltre un miliardo
di metri cubi l’anno e i veicoli bifuel in circolazione sfiorano il milione di unità. Attualmente sono
in funzione circa 1.100 stazioni di
rifornimento per il Cng (Compressed Natural Gas, che si distingue
dall’Lng, quello liquefatto, che attualmente può contare solo su tre
punti di rifornimento) ma Snam,
come ha annunciato Marco Alverà, ceo della società, conta di portarle, con un investimento di oltre
un miliardo di euro, a oltre 2mila
entro dieci anni creando una rete
più estesa e più capillare che potrebbe portare il parco circolante
a tre milioni di veicoli.
«La tecnologia italiana è
all’avanguardia nel mondo sul
metano, perché siamo stati i primi a crederci dall’inizio degli anni Novanta con il nostro centro
ricerche Fiat - ha dichiarato Alfredo Altavilla, coo di Fca per la re-
ALFREDO ALTAVILLA
MARCO ALVERÀ
«La tecnologia italiana
è all’avanguardia, siamo
stati i primi a crederci»
«Risorse per un miliardo,
oltre 2.000 stazioni di
rifornimento in 10 anni»
gione Emea, alla firma dell’accordo - siamo il Paese dotato del più
grande parco automobilistico a
metano in questo momento in Europa e noi, come costruttore nazionale, siamo quelli che hanno
una quota di mercato stabilmente al di sopra del 50% in tutto il
Vecchio continente».
Il sostegno di Fca allo sviluppo
del metano è dunque un fatto naturale e favorirà comunque l’introduzione di nuovi modelli bifuel anche da parte di altri costruttori, ma la firma del Memorandum da parte di Iveco lascia intendere significativi sviluppi anche
in un settore, come quello del trasporto pesante, dove il metano è
oggi quasi assente, limitato a pochi grandi truck (come lo Stralis
di Iveco o la nuova gamma S di
Scania) e agli autobus cittadini.
«È un accordo molto importante,
che unisce gli sforzi dei costruttori, sia di autovetture sia di veicoli
commerciali, e la fornitura di gas
per sviluppare questa tecnologia
che oggi diventa estremamente rilevante nella sfida di abbattimento dei CO2 nella produzione locale – ha detto Pierre Lahutte, presidente di Iveco - ciò ci consente di
accelerare questa transizione verso il gas, che tra l’altro è un enorme potenziale per lo sviluppo economico dell’Italia, che punta su
questo settore con 20mila addetti
e 1,7 miliardi di fatturato».
Non va infine dimenticato che
un veicolo a metano, rispetto a un
altro ad alimentazione tradizionale, riduce del 40% il CO2 e del 90%
gli ossidi di azoto.
DIRETTIVA UE DA RECEPIRE
Ora per l’idrogeno
si passa ai fatti
Benefici per i bus
Giulio Emiliani
Entro la fine di novembre il Parlamento dovrebbe approvare il decreto legislativo approvato dal governo nel quale si recepisce la direttiva
europea del 2014 relativa ai carburanti e combustibili alternativi e, automaticamente, si inserisce
tra questi anche l’idrogeno che va ad affiancarsi
a metano, biocarburanti ed energia elettrica. Il
primo riflesso pratico è la possibilità di erogare
idrogeno a una pressione di 700 bar, quella indispensabile per le auto, mentre finora il pieno
delle celle a combustibile, che bruciano l’idrogeno producendo l’energia che alimenta il motore
elettrico, in Italia si poteva fare soltanto a 350
bar, sufficiente soltanto per i bus.
Si può parlare di una
rivoluzione nel futuro
dei carburanti in Italia?
«È un enorme passo
avanti: il recepimento
delle norme Ue fa sì che
l’idrogeno entri automaticamente nel Piano
Energetico Nazionale,
operativo fino al 2025 –
risponde Angelo Moreno, presidente dell’As- Il presidente
sociazione Italiana idro- Angelo Moreno
geno e celle a combustibile – e siamo molto soddisfatti perché per la
parte riguardante l’idrogeno il decreto recepisce
il testo redatto dalla nostra associazione». In quali settori inciderà principalmente la nuova normativa? «Un impatto immediato ci sarà sulle flotte di autobus degli enti locali che dovranno supportare un ricambio del circolante nel quale almeno il 25% dovrà essere alimentato a idrogeno,
metano o a elettricità – prosegue Moreno - parallelamente l’industria automobilistica nazionale
potrà impegnarsi nello sviluppo di modelli fuel
cell, una tecnologia che è oggi disponibile soltanto per autobus e pullman olandesi e tedeschi, e
per autovetture giapponesi e coreane».
Resta da sciogliere il nodo delle infrastrutture.
«Certamente – ammette Moreno - ma anche in
questo caso l’entrata in vigore delle nuove disposizioni europee darà impulso al loro sviluppo:
già oggi esiste un corridoio europeo lungo il quale è possibile andare da Oslo a Bolzano (2.500
km) con un’auto a fuel cell, un test compiuto
recentemente da una Hyundai. Nuove stazioni
di rifornimento erano già in cantiere e adesso ci
sono le premesse perché vengano realizzate.
Non dobbiamo aspettarci una copertura diffusa
ma se alcune Case realizzassero modelli a fuel
cell che fossero anche plug-in (esiste un concept
di Mercedes-Benz, ndr) l’utilizzo dell’idrogeno
potrebbe avvenire soprattutto lungo le grandi
direttrici, poi ci penserebbero le colonnine di
ricarica».
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Quando il tavolo «pubblico-privato» funziona
I risultati del progetto di Pirelli nella città brasiliana di Campinas. Le soluzioni di trasporto
L’incontro tra pubblico e privato,
tra i governi di una città o di una regione, che non sempre conoscono i bisogni dei propri cittadini, e un gruppo
industriale, che può mettere a disposizione il suo patrimonio di conoscenze
e competenze, può fare molto per dare
vita a una mobilità sostenibile. Da qui
parte il Progetto realizzato da Pirelli nella città brasiliana di Campinas (dove il
Gruppo italiano ha uno stabilimento)
presentato a Milano in occasione del
recente «Salone della responsabilità sociale di impresa (internazionalmente
identificata con la sigla Csr) e dell’innovazione sociale». «Al Salone abbiamo
presentato la nostra esperienza a Campinas dove è stata promossa una riscrittura del piano di mobilità sostenibile –
ha spiegato Lorenzo Cella, della Divisione Sostenibilità e Governo dei Rischi del Gruppo Pirelli –: in tre anni
siamo riusciti, attraverso la comunità
locale e la pubblica autorità a incentiva-
re l’utilizzo dei mezzi pubblici e della
mobilità attiva come le biciclette».
Fenomeno che non è tipico solo di
Campinas, ma di gran parte di città e
metropoli, da Amburgo a Chengdu, da
Bangkok a Lisbona, è la mancanza di
dialogo tra i tanti soggetti che a livello
locale sono sulla carta competenti per
intervenire sulla mobilità. «Abbiamo
INNOVAZIONE SOCIALE
L’impegno della Bicocca nella
ricerca di modelli di sviluppo
virtuosi e responsabili
messo per la prima volta intorno a un
tavolo comune i vari assessorati e presentato i risultati dei sondaggi svolti tra
la popolazione – ha continuato Carella
– e li abbiamo quindi portati a discutere collegialmente su come avere una
visione integrata sulla mobilità, un con-
fronto dal quale sono scaturiti lo sviluppo delle corsie preferenziali, l’espansione delle piste ciclabili e una maggiore
inclusione delle persone diversamente
abili attraverso un miglioramento della
qualità di marciapiedi e pavimentazioni».
Ascoltare i cittadini interpellati attraverso i sondaggi, registrare i loro biso-
il Giornale
gni reali, mettere insieme intorno a un
tavolo i tanti, spesso troppi, soggetti
che hanno una competenza parziale
sul problema della mobilità sono i punti partenza per renderla realmente sostenibile. Per Pirelli non si tratta di
niente di rivoluzionario, perché la sua
partecipazione attiva nello sviluppo di
una mobilità più sostenibile si inseriCampinas si
trova nello
Stato di San
Paolo.
L’area
metropolitana,
delimitata nel
2000, è
costituita da
19 città e una
popolazione di
circa 2 milioni
800mila
persone
sce tra le iniziative di responsabilità sociale che caratterizzano l’azienda fin
dalla sua nascita avvenuta oltre 140 anni fa. Da subito, infatti, Pirelli ha perseguito un modello di sviluppo orientato
a una crescita sostenibile e responsabile, ed è un impegno che porta avanti
quotidianamente, senza interruzioni,
tanto che ciò che è stato realizzato nella città brasiliana verrà riproposto in
altre città. Pirelli, inoltre, è l’unica
azienda italiana, insieme a società straniere della filiera automotive, a partecipare al «Sustainable Mobility Project
2.0» condotto dal World Business Council for Sustainable Development che,
oltre a Campinas, ha già coinvolto altre
città. Le nuove metodologie introdotte
da Pirelli per la valutazione delle performance di mobilità cittadina hanno recentemente ricevuto il supporto della
Commissione Ue. Parallelamente
l’azienda italiana ha indicato soluzioni
di trasporto che consentano di affrontare i cambiamenti demografici che da
oggi al 2050 porteranno la popolazione
mondiale dagli attuali 7 miliardi a 9,1
miliardi e a una crescente concentrazione della popolazione nelle aree urbane.
PEv
Mercoledì 19 ottobre 2016
FOCUS AMBIENTE 37
il Giornale
NATURA E ATTIVITÀ UMANE
Accordo di Parigi sul clima,
ok in Europa e alla Camera
Via libera dall’Europarlamento e dal governo italiano
In vigore il protocollo per combattere le emissioni
Alessio Giannullo
L’Unione europea ha ratificato l’accordo sul clima di Parigi. Il via libera è arrivato a Strasburgo con un’ampia maggioranza (610 favorevoli e 38 contrari su 679 votanti) ed è stato
salutato dalla soddisfazione
delle autorità internazionali e
italiane: «Passo storico», l’ha
definito il segretario generale
dell’Onu Ban Ki-Moon. «L’accordo non sarebbe stato possibile senza l’Unione europea»
ha rimarcato il presidente della Commissione europea Jean
Claude Juncker, mentre il ministro dell’Ambiente italiano,
Gian Luca Galletti, ha parlato
di «un grande segnale, che ci
ricorda che sul clima c’è la vera Europa».
L’intesa sul clima di Parigi
prevede l’entrata a regime dopo 30 giorni dall'adesione di
almeno 55 Paesi che rappresentano almeno il 55% delle
emissioni. Con l’Europa, che
produce il 12% dei gas serra,
viene superata la soglia minima. Stati Uniti, Cina e India
avevano aderito all’accordo in
tempi anche più brevi ma l’Europa, col suo via libera, conferma il suo ruolo di leadership
I CONTENUTI
Battaglia green
da Kyoto
a Durban
L'Accordo di Parigi è l’esito finale di negoziati iniziati nel
2011 a Durban. Il numero di
Paesi disposti a ridurre le
emissioni è più ingente, i tagli alle emissioni di anidride
carbonica sono più profondi,
il raggio di azione è più ampio. Per il resto, l’Accordo di
Parigi si inquadra sotto la
Convenzione Onu sui cambiamenti climatici e ha contenuti
simili al protocollo di Kyoto.
Rispetto a Kyoto, è di gran
lunga più facile per un Paese
«rilanciare» e innalzare il livello di ambizione (mitigazione,
adattamento, finanziamenti),
senza passare da emendamenti che richiedano la contro-firma di tutti gli altri Paesi. Inoltre è accelerata l’entrata in vigore (30 giorni dopo,
invece che 90) sia complessiva sia rispetto alla decisione
del singolo Paese.
in tema di politiche ambientali, preparandosi a giocare un
ruolo di primo piano anche in
vista della prossima Conferenza sul clima di Marrakech
(Cop22). Fino a oggi i Paesi erano 62 per quasi il 52% delle
emissioni. Con l’ok dell’Ue
(con il peso dei sette Stati
membri che hanno aderito) si
aggiunge il 4,5%, quota che
consente il superamento della
soglia critica, e l’entrata in vigore. Ottimo risultato, se si
considera solo che per il protocollo di Kyoto c’erano voluti 8
anni, mentre la Cop21 di Parigi si è tenuta appena 9 mesi fa.
Il
segretario
generale
dell’Onu, a Strasburgo per assi-
55
Il numero di Paesi
chiamati ad aderire
all’accordo
per farlo entrare in vigore
Sopra, da
sinistra,
Jean-Claude
Juncker e
Stefano
Maullu.
Primo
obiettivo
dell’accordo
è contenere
le emissioni.
Molte
le reazioni
positive.
«Un’ottima
cosa
lavorare sui
cambiamenti
climatici.
Stiamo
pensando
a come
lasceremo
il pianeta», ha
detto Maullu
stere al voto, ha espresso «apprezzamento per il ruolo guida della Ue nella lotta al cambiamento climatico».
«Oggi abbiamo continuato a
dimostrare leadership e dato
prova che, insieme, l'Unione
europea porta risultati concreti», ha osservato Juncker. L’unità però non deve essere data
per scontata adesso che l'Europa dovrà continuare a muoversi su due fronti.
«Un’ottima cosa lavorare sui
cambiamenti climatici, che
tanti problemi sta creando al
pianeta - spiega l’eurodeputato di Forza Italia, Stefano Maullu - siamo impegnati nel lasciare un mondo migliore alle
prossime generazioni e molte
delle attività hanno la necessità di essere controllate. Il punto principale è il controllo delle emissioni, con una strategia
integrata di tutti. Tagliare le
emissioni globali di gas serra
significa contenere l’aumento
medio delle temperature.
Ogni Paese dovrà cercare le soluzioni adeguate e ogni 5 anni
dovremo darci obiettivi sempre più ambizioni. Decisivo sarà il ruolo delle autonomie locali e delle grandi città, pensiamo a quello che la Lombardia
ha fatto con la diagnosi e la
certificazione energetica degli
edifici, aprendo la strada alle
nuove norme nazionali».
Anche il governo ha messo
in moto l’iter dell’adesione. Il
Consiglio dei ministri ha varato il ddl di ratifica dell’accordo, che ora dovrà essere approvato dal Parlamento. «È l'Italia
che pensa ai propri figli», ha
commentato il premier Matteo Renzi. E la commissione
Ambiente della Camera ha dato il via libera all’unanimità al
parere sul ddl del governo».
38 LA PAROLA AI LETTORI
Mercoledì 19 ottobre 2016
»
il Giornale
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LA TIRATURA DI MARTEDÌ 18.10.2016
È STATA DI 145.123 COPIE
il Giornale
di Alessandro
Sallusti
la stanza di Gian Galeazzo Biazzi Vergani
La morte di Fo
e il festival
dell’ipocrisia
La rimozione dell’eternit non sempre è necessaria
Egregio Biazzi Vergani, sono un insegnante nelle scuole medie.
Durante i collegi e i consigli di classe si ripete il solito ritornello:
non ci sono soldi per i computer, per gli strumenti musicali, per le
fotocopie, per pagare supplenze, assistenza alle uscite scolastiche,
tinteggiare le aule, verniciare le facciate fatiscenti o imbrattate di
scritte. Su tutti il problema amianto. Ma l’eternit è amianto miscelato con cemento. Se il cemento non è usurato e non si sgretola,
l’amianto contenuto è innocuo. In Svizzera l’Iva è al 10% perché 30
anni fa nessuno si sognò di chiudere le cinque centrali nucleari che
producono energia (costata al nostro Paese 45 miliardi di euro di
perdita) e non si sprecano denari per rimuovere l’eternit che, se
integro, può rimanere sui tetti altri 50 anni. Faccio presente che
Emma Marcegaglia (l’acerrima nemica del Cav) produce le lastre
che vanno a sostituire l’eternit.
Caro professor Rovelli, mi rammarico nell’apprendere che anche
nelle scuole mancano i soldi per svolgere una utile e normale
attività. Naturalmente continuano gli sprechi, compresi quelli rela-
tivi all’amianto, mentre mancano i fondi per riattare le classi. Quanto alle centrali nucleari, è un tema che, prima o poi, andrà necessariamente ripreso.
TEMPO DI GUERRA
La morte di «Fernandel»
partigiano francese
Pochi giorni prima della liberazione ammazzarono Raimond
Garrcau detto «Fernandel»,
partigiano francese, al passo
della Colla. Io, abitando a poca
distanza, l’avevo conosciuto.
Aveva una pistola difettosa che
ha portato a casa mia per aggiustarla con i tenaglioni da orefice. Era agitatissimo mentre gli
altri suoi compagni sembravano divertirsi. Era la vigilia della
liberazione, si era già diffusa
un’aria di festa. Lui, invece, era
nervosissimo, aveva fretta di
entrare in azione. Due giorni
dopo vicino a una siepe avevo
sentito alcuni colpi e poi qualche raffica. L’avevano scoperto
e colpito. «Fernandel» si era affacciato sulla strada, aveva affrontato due fascisti che stavano riparando un camioncino.
Ma i due facevano parte di un
gruppo che aveva scaricato
una pesante mitragliatrice dal
camioncino, nascondendola
poi in un fosso. Così quando il
francese intimò il «mani in alto» con la pistola, costoro,
prontamente, gli spararono colpendolo alle gambe. «Fernandel», ferito, tentò di scappare.
Lo raggiunsero e lo finirono. Il
mattino dopo andai lì con mio
cugino che gli mise uno straccio sul viso ormai infestato dai
mosconi. Successivamente parlai con Guidi, il capo dei partigiani, dicendogli: «Se foste usciti con lui l’avreste salvato». Lui
fece notare che nelle cascine
attorno, compresa la mia, c’erano molte persone e i fascisti
avrebbero fatto una carneficina, come era accaduto in altre
occasioni nella zona. Per evitare il massacro furono obbligati
a una scelta tragica: privare
«Fernandel» di una difesa, per
salvare tutti gli altri. Oggi sul
passo della Colla c’è un cippo
con la scritta: «Une seule patrie, une seule foi: Fernandel a
signé le pacte fraternel parmis
les maquis d’Italie avec le sang
de son coeur heroique».
Elio Pasino (ha collaborato Carlo Re)
Valenza (Alessandria)
ERRORE TRAGICO
Che follia i soldati
al confine della Russia
Ho letto con sgomento del riformarsi dell’Armir. Cosa ci fanno
i soldati italiani al confine con
la Russia? Non è bastata la tragica esperienza degli anni ’40?
Si approssima l’inverno; dovre-
Renato Rovelli
Gallarate (Varese)
La vignetta di Krancic
matori denunciano che tali aumenti di spese bancarie servono a coprire errori e sanare la
devastante invasione di titoli
derivati e sofferenti, nonché aumentare i fondi da utilizzare
per le liquidazioni milionarie
di dirigenti da mettere alla porta. C’è anche l’allegra proposta
del ministro Poletti per farsi anticipare la pensione di tre anni
(con 30 anni di contributi), accedendo alla banca per mutuo
e assicurazione (per 20 anni!):
l’operazione è già stata battezzata «circonvenzione di incapaci», se qualcuno abbocca.
Giacomo Sironi
Reggio Emilia
MA L’UNESCO LO NEGA
mo aspettarci un’altra disastrosa ritirata? Già ci costano care
in termini economici le sanzioni contro la Russia; vogliono ripetere gli errori del passato? Alla mia famiglia sono costati la
perdita di un giovane ventenne, artigliere, rientrato in Italia
composto in una cassettina.
Gianfranco Mattei
Pisa
MASCHILE E FEMMINILE
Si dice Presidenta?
Allora Francesco è Papo
Non si deve più dire presidente
ma Presidenta. E se Francesco
chiedesse di essere chiamato
Papo?
Roberto Bellia
Vermezzo (Milano)
CASO DELLA BIMBA CANADESE
I bambini stanno bene
con madre e padre
Fa discutere in Canada la vicenda di Lauren Etchells la quale,
dopo aver rotto la relazione
omosex con la «ex moglie», ha
preso la figlia e il nuovo compagno, Marco van der Weiden, ed
è fuggita. Ora è ricercata dalla
polizia canadese per aver sottratto la piccola alla ex. Lei si
difende dicendo: «Si è montato
un caso attorno ai diritti dei
gay, ma Kaydance (la bimba)
sta bene qui con noi. Separarla
dall’uomo che considera suo
padre può causarle danni psicologici pesantissimi». È vero,
perché i bambini si sentono bene fra genitori eterosessuali.
Mentre guardano i loro volti
differenti e ascoltano le loro voci con timbri diversi sentono di
essere al loro posto, in famiglia.
Gabriele Soliani
Reggio Emilia
Il Muro del Pianto
simbolo dell’ebraismo
BANCHE/1
Le uniche «aziende»
che premiano incapaci
Leggo commenti in cui esperti
di economia sostengono il dogma che le banche abbiano il
diritto di recuperare le perdite
addebitando i costi ai clienti,
come fa (secondo loro) una
qualsiasi azienda privata. Ma
un’azienda privata che perde
non si sana di certo aumentando i prezzi: sarebbe un suicidio, la concorrenza la cancellerebbe dal mercato (a meno che
venda sottocosto, ma non è certo il caso delle banche). Nessuna azienda privata gratifica i dirigenti che hanno causato le
perdite e li lascia comodi sulla
loro poltrona a causare altri
danni. Per un motivo molto
semplice: fallirebbe. Ecco i due
punti semplici su cui gli editorialisti economici potrebbero
riflettere, invece di continuare
a prenderci per minorati mentali con le giustificazioni delle
malefatte del loro datore di lavoro: la grande finanza.
Patrizio Pesce
Livorno
BANCHE/2
Nascondiamo i risparmi
sotto il mattone
Chi ha un conto corrente in
banca paga ulteriore pedaggio,
con i recenti aumenti dei costi
per tasse, assegni, operazioni
varie, bonifici, ecc. scattano
nuovi balzelli per grandi e piccoli risparmiatori, già pressati
da smisurato fiscalismo, quasi
per scoraggiare il deposito di
risparmi. È venuto il momento
di celare il contante sotto il
mattone, come ai tempi di
guerra. Le Associazioni consu-
Sono
rimasto
disgustato
dall’approvazione della mozione preliminare dell’Unesco
che nega ogni rapporto storico
del Muro del Pianto con l’ebraismo; in poche parole si afferma che il Muro del Pianto non
è un simbolo ebraico. Ma sono
ancora più disgustato dal fatto
che tra le nazioni che si sono
astenute vi sia anche l’Italia. La
diplomazia italiana non è nuova a questi atti di codardia, per
questo grido: «vergogna Italia,
vergogna Renzi, vergogna Mattarella». Spero che le comunità
ebraiche italiane facciano sentire la loro voce, perché il Muro
del Pianto non riguarda soltanto Israele, ma gli ebrei di tutto
il mondo.
Aldo Saccaro
e-mail
CON TASSE AL SEGUITO
Se vincerà il «no»
D’Alema sarà premier
A proposito del referendum,
costituzionale, vorrei capire
perché, se vincesse il «no»,
Massimo D’Alema andrebbe al
posto di Matteo Renzi e ci riempirebbe di tasse.
Cristina Flumiani
e-mail
Egregio direttore, se mi posso permettere Le suggerirei
di avere un altro approccio.
È ridicolo che continui a vomitare veleno sulle spoglie
di Dario Fo. Il cardinale Scola ha concesso che i funerali
laici del giullare anticlericale si svolgessero sul sagrato
del Duomo? E che doveva fare? Lo spirito dei cristiani è
proprio questo: supponiamo che gli abbia perdonato
il suo ateismo. Doveva maledirlo? Chiedere a Papa Francesco che lo scomunicasse?
Io penso che il veleno che
sta vomitando si rivolga contro di lei e che coloro che la
detestano gioiscano della
sua rabbia. Ormai il Nobel
gli è stato consegnato e non
si può tornare indietro: che
senso ha rimpiangere che
non sia stato dato a Caprotti? Ho letto che anche Grazia Deledda ebbe dei detrattori, ma nel 1926 il premio
Nobel lo conquistò.
Antonio Fadda
Caro Fadda, e dire che una
delle pochissime doti che mi
riconoscevo era la chiarezza.
Evidentemente non è così, visto che lei sostiene che io
avrei vomitato veleno e rabbia sul povero, si fa per dire,
Dario Fo. Vediamo se riesco
ora a farmi capire. Ho sostenuto, convintamente, che la
morte di Fo ha scatenato ipocrisia e opportunismo. Che
bello vedere i comunisti battere le mani a un fascista di Salò, divertente vedere i pidiessini applaudire il feretro di un
grillino che negli ultimi tempi
gli aveva dato dei ladri e farabutti, da applausi i grillini costretti a sorbirsi, e forse a cantare, Bella ciao. È anche stato
interessante che un sindaco
moderato e moderno come
Sala abbia dovuto subire dal
suo consiglio comunale un
ostracismo per un grande imprenditore come Caprotti e
poi benedire l’osanna per Fo,
uno che lo aveva ritenuto inadeguato alla carica di primo
cittadino. Infine, gli unici che
non hanno cambiato idea tra
il Fo vivente e quello estinto
siamo stati noi: un grande artista che ha dato il suo contributo al realizzarsi delle più grandi schifezze politiche della Repubblica, compreso l’omicidio del commissario Calabresi. Spero di essere stato chiaro, se ancora non capisce mi
sa che è lei ad avere un grosso
problema di comprensione.
»
Il santo del giorno
www.rinocammilleri.com
Jean de Brébeuf
Nobile francese nato nel 1593, sacerdote gesuita. Andò in missione in
Canada tra gli Algonchini, poi raggiunse il territorio degli Uroni. Imparò la
lingua e scrisse per loro un catechismo, unica traccia rimasta della lingua
huron, poiché gli Irochesi, armati dagli inglesi, sterminarono completamente quel popolo. Nel 1649 detti Irochesi invasero la missione e massacrarono tutti. Al gesuita, legato al palo, strapparono le unghie e brandelli
di carne che mangiavano sotto ai suoi occhi. Poi, dopo indescrivibili
sevizie, gli divorarono il cuore. Il cosiddetto «buon selvaggio».
Mercoledì 19 ottobre 2016
Il consiglio
Lo sconsiglio
Saving Mr. Banks
21.25 RAIUNO
(Gran Bretagna,
2013) di John
Lee Hancock
con Emma
Thompson, Tom
Hanks
Durata: 2.03
VOTO
7
TELEVISIONE 39
il Giornale
di Massimo
Bertarelli
Rambo 2 - La vendetta
COMMEDIA Los Angeles, 1961. Ha
finalmente accettato di incontrare
Walt Disney (Tom Hanks), la scostante, testarda e ormai squattrinata scrittrice inglese Pamela Travers
(Emma Thompson). Il celebre impresario vuole convincerla, dopo
vent’anni di vani tentativi, a cedergli i diritti cinematografici del romanzo «Mary Poppins». Chi la dura
la stravince. Elegante, piacevole
commedia che rievoca, con una magnifica ambientazione, la battaglia
per la trasposizione sullo schermo
di un popolare libro per l’infanzia.
Assecondati da dialoghi brillanti,
Emma Thompson e Tom Hanks battibeccano con classe per due ore, riuscendo perfino a commuovere.
AVVENTURA Usa. Il nerboruto John
Rambo (Sylvester Stallone), ai lavori forzati per aver pestato lo sceriffo
del primo episodio, passa le giornate a spaccare pietre. Il suo vecchio
comandante, colonnello Trautman
(Richard Crenna), gli offre la libertà
in cambio di una missione in Vietnam: dovrai dimostrare che là ci sono ancora prigionieri americani. Seconda puntata delle mirabolanti avventure del nipote di Superman e
cugino di Tarzan, orgoglio patriottardo, molti muscoli e cervello al minimo dei giri. Sylvester Stallone
gonfia i bicipiti e serra le mascelle
in un fumettone costellato di banalità e cadaveri, ma, non si può negare, dall’azione vertiginosa.
21.15 RETE 4
(Usa, ’85) di
George Pan
Cosmatos con
Sylvester
Stallone,
Richard Crenna
Durata: 1.34
VOTO
5
» Teledico
di Laura Rio
Per fortuna che al lunedì c’è ancora «Report»
F
a sempre uno strano effetto al lunedì fare
zapping tra Raitre e Canale 5. Certo sono due
proposte diametralmente opposte e non paragonabili- e questo è il bello della televisione, ogni
spettatore può trovare quello che gli piace - però a
volte le differenze sono così enormi da far riflettere. L’altra sera, in un’ottima puntata, Report ha tra
gli altri servizi denunciato le magagne del fratello
del ministro Alfano, Alessandro, dirigente delle
Poste italiane. E ha avuto un buon riscontro di
pubblico: ben 2.576.000 spettatori, 9.8% di share.
In contemporanea su Canale 5 andavano in onda
le liti artefatte tra Mosetti madre e figlia, tronisti e
fidanzate di tronisti nonché i piagnistei di una Valeriona Marini in cerca di se stessa che si sentiva
sola e disperata senza la famiglia mentre poche
ore prima si faceva consolare chiudendosi in ba-
gno con il pettoruto Bettarini che dopo averne
raccontate di cotte e di crude sulle sue amanti al
tempo in cui era sposato con Simona Ventura, tra
le tante giovanottine chiuse nella casa del Grande
Fratello, ha pensato bene di scegliere la giovanottona più o meno coetanea dell’ex moglie. A dirigere il tutto una Ilary Blasi in versione Heather Parisi
con voce da coatta romana. Insomma, il Grande
Fratello Vip si conferma una delle edizioni più
«sbracate» andate in onda finora. Il fatto è che a
un certo tipo di pubblico continua a piacere e
anche tanto: l’altra sera ha ottenuto più di 4 milioni di spettatori, share 21%. Dunque, dal punto di
vista dei vertici Mediaset un successo e un format
ancora da non archiviare. La Gabanelli ha annunciato che dopo questa edizione lascerà la conduzione del programma. La Blasi che farà?
Raiuno
Raidue
Raitre
Canale 5
Italia 1
Rete 4
La7
6.00 RaiNews24 Informazione
6.30 TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati
Informazione
6.45 Unomattina Attualità
9.55 TG1 Informazione
10.00 Storie Vere Rubrica. Condotto
da Eleonora Daniele
11.05 Tempo & Denaro Attualità.
Condotto da Elisa Isoardi
11.50 La prova del cuoco Varietà.
Condotto da Antonella Clerici
13.30 TG1 Informazione
14.00 La vita in diretta Attualità
15.15 Torto o ragione? Il verdetto
finale “Baci proibiti” Real Tv.
Condotto da Monica Leofreddi
16.30 TG1 Informazione
16.40 TG1 Economia - Che tempo
fa Informazione
16.50 La vita in diretta Attualità
18.45 L’eredità Gioco
20.00 TG1 Informazione
20.30 Affari tuoi Gioco. Condotto da
Flavio Insinna
21.25 Prima tv free Saving Mr.
Banks - Commedia (Usa
2013). Di John Lee Hancock,
con Tom Hanks
23.40 Porta a Porta Attualità.
Condotto da Bruno Vespa
1.15 TG1 Notte - Che tempo fa
Informazione
7.40 Le sorelle McLeod Telefilm
8.25 Homicide Hills - Un commissario in campagna Telefilm
10.00 TG2 Lavori in corso Rubrica
10.55 TG2 Flash Informazione
11.00 I Fatti Vostri Attualità
13.00 TG2 Giorno Informazione
13.30 TG2 Costume e Società
Rubrica
13.50 TG2 Medicina 33 Rubrica
14.00 Detto fatto “Gioielli in eco
pelle” Attualità
16.30 The Good Wife “Manuale per
genitori” Telefilm
17.15 Prima tv Madam Secretary
“Modulo Unity” Telefilm
18.00 Rai Parlamento Telegiornale
Attualità
18.10 TG2 Flash L.I.S. Informazione
18.15 TG2 Informazione
18.30 Rai TG Sport - Meteo 2 Infor.
18.50 Blue Bloods Telefilm
19.40 N.C.I.S. Telefilm
20.30 TG2 - 20.30 Informazione
21.10 Lol;-) Sit com
21.20 Nemo - Nessuno Escluso
“Ospiti Emma Bonino, Erri De
Luca e Rosita Celentano”
Attualità
23.10 Seconda stagione - Prima tv
Rai Le regole del delitto perfetto “E’ ora di andare avanti”
Telefilm con Viola Davis
8.00
10.00
11.00
11.10
11.55
12.25
12.45
13.15
13.40
14.00
14.20
14.50
15.00
6.00
7.55
8.00
8.45
7.10 Spank tenero rubacuori
Cartoni
7.35 Una spada per Lady Oscar
Cartoni
8.00 Sailor Moon Cartoni
8.30 Supercar Telefilm
10.30 Person of Interest Telefilm
12.25 Studio Aperto - Meteo.it Inf.
13.00 Grande Fratello VIP Reality
show. Condotto da Ilary Blasi
13.20 Sport Mediaset Notiziario
13.55 I Simpson Cartoni
14.25 Prima tv I Simpson Cartoni
14.50 The Big Bang Theory Telefilm
15.25 2 Broke Girls Sit com
15.50 Due uomini e mezzo Telefilm
16.20 Prima tv free Baby Daddy “La
scommessa” Sit com
16.50 How I Met Your Mother Tf
17.40 Friends Telefilm
18.05 Grande Fratello VIP Reality
show. Condotto da Ilary Blasi
18.30 Studio Aperto - Meteo.it Inf.
19.25 Camera Cafè Sit com
19.30 C.S.I. NY Telefilm
21.10 Bring The Noise “Quarta puntata - Tra gli ospiti Syria,
Angelo Pintus e Guillermo
Mariotto” Varietà
0.00 Come ammazzare il capo... e
vivere felici - Commedia (Usa
2011). Di Seth Gordon, con
Jason Bateman
6.35 The Practice - Professione
avvocati Telefilm
8.30 Cuore Ribelle Soap
9.30 I Cesaroni 2 “Provaci ancora,
Ezio” Fiction
10.40 Ricette all’italiana Rubrica.
Condotto da Davide Mengacci
e Michela Coppa
11.30 TG4 - Meteo.it Informazione
12.00 Un detective in corsia
“L’ultimo giorno della mia
vita” Telefilm
13.00 La signora in giallo Telefilm
14.00 Lo sportello di Forum Real Tv.
Condotto da Barbara
Palombelli
15.30 Flikken - Coppia in giallo Tf
16.45 Detective Extralarge Telefilm
18.55 TG4 Informazione
19.35 Dentro la Notizia - Meteo.it
Informazione
19.55 Tempesta d’amore Soap
20.30 Dalla vostra parte Attualità.
Condotto da Maurizio
Belpietro
21.15 Rambo II - La vendetta Azione (Usa 1985). Di George
Pan Cosmatos, con Sylvester
Stallone, Richard Crenna
23.15 Danko - Poliziesco (Usa 1988).
Di Walter Hill , con Arnold
Schwarzenegger, James
Belushi, Peter Boyle
6.00 Meteo - Traffico - Oroscopo
Informazione
7.00 Omnibus - News Attualità
(Diretta)
7.30 TG La7 - Meteo Informazione
7.55 Omnibus Attualità (Diretta)
9.40 Coffee Break Attualità.
Condotto da Andrea Pancani
(Diretta)
11.00 L’aria che tira Attualità.
Condotto da Myrta Merlino
(Diretta)
13.30 TG La7 Informazione
14.00 TG La7 Cronache Attualità.
Condotto da Bianca Caterina
Bizzarri
14.20 Tagadà Attualità. Condotto da
Tiziana Panella (Diretta)
16.15 L’Ispettore Tibbs “Un conto
in sospeso” Telefilm
18.00 Joséphine, ange gardien
“Una periferia difficile”
Telefilm con Mimie Mathy
20.00 TG La7 Informazione
20.35 Otto e mezzo Attualità (Dir.)
21.10 La Gabbia “Open” Attualità.
Condotto da Gianluigi
Paragone (Diretta)
0.00 TG La7 Informazione
0.10 Frost/Nixon - Il Duello Storico (Usa/GB/Fra 2008). Di
Ron Howard, con Frank
Langella, Michael Sheen
16.05
16.10
16.40
18.55
19.30
20.00
20.05
20.30
20.40
21.15
0.00
1.05
1.10
Agorà Attualità
Mi manda Raitre Attualità
Elisir “Osteoporosi” Attualità
Tutta salute “Anestesia” Att.
Meteo 3 - TG3 Informazione
Chi l’ha visto? 12,25 Attualità
Quante Storie Attualità.
Rai Cultura Documentario
TG3 Fuori TG Attualità
TG Regione - Meteo Infor.
TG3 - Meteo 3 Informazione
TGR Leonardo Rubrica.
Question time Interrogazioni a risposta
immediata Evento (Diretta)
TGR Piazza Affari Rubrica
Aspettando Geo Doc.
Geo “L’uva” Documentario
Meteo 3 - TG3 Informazione
TG Regione - Meteo Infor.
Blob Varietà
Gazebo Social News Attualità
Prova pulsante... Quasi
Quasi Rischiatutto Gioco
Un posto al sole Soap
Chi l’ha visto? “I nuovi sviluppi del caso Noventa” Attualità.
Condotto da Federica Sciarelli
TG3 Linea notte Attualità
Rai Parlamento Telegiornale
Attualità
Italia viaggio nella bellezza
“La reggia di Caserta” Doc.
Canali digitali free
Paramount Channel
20.40 Will & Grace “La coperta della
discordia” Telefilm
21.10 Garage Sale Mystery
(Drammatico, 2013) con Lori
Loughlin Film
23.00 Sex & The City “Le regole del
lasciarsi” Telefilm
Rai 4
20.35 Prima tv Pechino Addicted
Rubrica
21.10 Un weekend con il nonno Reality
show
22.05 Pechino Express - Le civiltà perdute Real Tv
Iris
20.05 A-Team “Hanno rapito l’A-Team”
Telefilm
21.00 Il debito (Thriller, 2011) con Helen
Mirren Film
23.20 Maurizio Costanzo Racconta
Attualità
Rai Movie
20.50 Non c’è niente da ridere (Comico,
1931) con Stan Laurel Film
21.10 Sissi - Il destino di un’imperatrice (Biografico, 1957) con Romy
Schneider Film
23.20 Movie Mag Rubrica
23.50 I fiori della guerra (Drammatico,
2011) con Christian Bale Film
Rai Storia
20.50 Rai Cultura - Il tempo e la Storia
“1944-1948. L’ascesa di De
Gasperi” Documentario
21.15 Prima tv La Storia del West - The
American West Miniserie
22.10 Diario Civile “Vittorio Occorsio, il
coraggio di andare avanti” Doc.
Sky 507
Cubo Vision
web tv - IP TV
7.00
11.10
11.30
12.30
14.30
15.00
15.40
16.10
17.00
Caffè Affari Rubrica
Trading Room Rubrica
Market Driver Rubrica
Analisi Tecnica Attualità
La Bussola Economica Rubrica
Linea Mercati Wall Street Rubrica
I Vostri Soldi Attualità
Speciale Italia Oggi Attualità
Alert Mercati Attualità
10.55
11.00
13.00
13.40
14.10
14.45
16.10
16.20
17.10
18.45
19.55
20.00
20.40
21.10
23.30
1.30
Prima pagina Tg5 Infor.
Traffico - Meteo.it Infor.
TG5 Mattina Informazione
Mattino Cinque Attualità.
Condotto da Federica
Panicucci e Francesco Vecchi
TG5 - Ore 10 Informazione
Forum Real Tv. Condotto da
Barbara Palombelli
TG5 - Meteo.it Informazione
Beautiful Soap
Una vita Soap
Uomini e Donne Talk show.
Condotto da Maria De Filippi
Grande Fratello VIP Reality
show. Condotto da Ilary Blasi
Il segreto Soap
Pomeriggio Cinque Attualità.
Condotto da Barbara d’Urso
Caduta libera Gioco. Condotto
da Gerry Scotti
TG5 Prima Pagina Infor.
TG5 - Meteo.it Informazione
Striscia la Notizia - La voce
dell’impudenza Attualità
Prima tv Rimbocchiamoci le
maniche “Alcool” Miniserie.
Di Stefano Reali, Antonio
Silvestre. Ita, 2015
Matrix Attualità. Condotto da
Nicola Porro
Champions League Rubrica
sportiva
Mediaset Premium
La 5
19.40 Uomini e Donne Talk show
21.10 Prima tv Mothers - Mamme allo
specchio Real Tv
22.10 Ma come fa a far tutto?
(Commedia, 2011) con Sarah
Jessica Parker Film
Canale Italia
20.30 W l’Italia Rubrica
21.00 Cantando e Ballando Varietà
23.30 Cantando e Ballando - Story
Varietà
0.30 Notte Canale Italia Rubrica
Boing
18.20 DC Super Hero Girls + Teen
Titans Go! Cartoni animati
18.45 Teen Titans Go! Cartoni animati
19.10 Nuovi episodi We Bare Bears
Cartoni animati
19.40 Doraemon Cartoni animati
20.00 Nuovi episodi Clarence Cartoni
animati
20.55 Yoy Soy Franky Telefilm
21.55 DC Super Hero Girls x 2 shorts +
Robotboy Cartoni animati
Cielo
20.45 Affari di famiglia “La firma di
Dracula” Documentario
21.15 Prima tv Cielo Terror Birds
(Horror, 2016) con Jessica Lee
Keller Film
23.00 3AM “Terza puntata”
“Quarta puntata” Documentario
La7 D
20.25 Cuochi e fiamme Real Tv
21.20 Piume di struzzo (Comico, 1996)
con Gene Hackman Film
23.20 Jakob il bugiardo (Drammatico,
1999) con Robin Williams Film
18.00 Report - Il TG della Finanza “Ospite:
F. Fonzi (Credit Suisse)” Attualità
21.00 Partita Doppia Talk show. Condotto
da Andrea Cabrini
22.00 Linea Mercati Notte Rubrica
22.30 Italia Oggi TG Rubrica
Film
21.15 Youth - La giovinezza
(Drammatico, 2015) con Harvey
Keitel Premium Cinema Emotion
21.15 Il cacciatore di giganti
(Avventura, 2013) con Ewan
McGregor
Premium Cinema Energy
21.15 Le streghe di Eastwick
(Commedia, 1987) con Jack
Nicholson
Studio Universal
21.15 Crimson Peak (Horror, 2015) con
Mia Wasikowska
Premium Cinema
22.05 The Slap Manolis (Drammatico,
2015) con Brian Cox
Premium Stories
23.15 Dark Shadows (Fantastico, 2012)
con Johnny Depp
Premium Cinema
23.20 L’uomo con i pugni di ferro
(Azione, 2012) con RZA
Premium Cinema Energy
23.20 Donnie Brasco (Drammatico,
1997) con Al Pacino
Studio Universal
Telefilm
20.20 New Girl “Campanelle”
Joi
20.20 Chicago Fire “Gioco sporco”
Action
20.20 Covert Affairs “Operazione NASA”
Premium Stories
20.45 New Girl “Le regole del sesso” Joi
21.10 Novità - Prima tvDC’s Legends of
Tomorrow “Una squadra di eroi”
Action
21.15 Prima tvMike & Molly “Le volontà
di Joyce”
Joi
Sky 221
Tivù Sat 55
9.55
12.00
12.35
18.20
Canali Satellitari
21.15 Prima tvGame of Silence “Sotto
ricatto”
Premium Stories
Sport
14.55 Calcio, UEFA Youth League
2016/2017 Napoli - Besiktas
(Diretta)
Premium Sport
20.40 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Barcellona Manchester City (Fase a gironi. 3a
giornata) (Dir.) Premium Calcio 1
20.40 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Bayern Monaco - PSV
(Fase a gironi. 3a giornata)
(Diretta)
Premium Calcio 2
20.40 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Paris Saint-Germain Basilea (Fase a gironi. 3a giornata) (Diretta)
Premium Calcio 3
20.40 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Arsenal - Ludogorets
(Fase a gironi. 3a giornata)
(Diretta)
Premium Calcio 4
20.40 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Rostov - Atletico
Madrid (Fase a gironi. 3a giornata) (Diretta)
Premium Calcio 5
20.40 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Celtic - Borussia
Mönchengl. (Fase a gironi. 3a
giornata) (Dir.) Premium Calcio 6
20.40 Calcio, Diretta Champions League
(Diretta)
Premium Sport 2
20.45 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Napoli - Besiktas (Fase
a gironi. 3a giornata) (Diretta)
Premium Sport
22.45 Calcio, UEFA Champions League
2016/2017 Napoli - Besiktas (Fase
a gironi. 3a giornata)
Premium Sport 2
20.40 CSIO Barcellona 2016 Dal Real
Club De Polo Barcellona, sede della
finale di Furusiyya FEI Nations Cup,
seguiamo la Copa Longines de la
5 minutes with...: Karim El Zoghby
Ciutat de Barcelona, categoria a
Documenti
due manche sull’altezza di 1.60.
Special Class: Milano Fashion Week
Commento tecnico di Paolo Sareni
2016 Documenti
Evento sportivo
Non Solo Cavalli “Al telefono con i
cavalieri e le amazzoni italiani per
parlare di musica, cinema, gossip e
molto altro” Rubrica sportiva
5 minutes with...: Virginia Graells
Documenti
Film
21.00 I tuoi, i miei e i nostri (Commedia,
2006) con Dennis Quaid
Sky Cinema Family
21.00 Ho ucciso Napoleone (Commedia,
2015) con Micaela Ramazzotti
Sky Cinema Passion
21.00 Prima tv Swept Under - Sulle
tracce del serial killer (Thriller,
2015) con Devin Kelley
Sky Cinema Max
21.00 Il petroliere (Drammatico, 2007)
con Daniel Day-Lewis
Sky Cinema Cult
21.00 Fino a qui tutto bene (Commedia,
2014) con Alessio Vassallo
Sky Cinema Comedy
21.15 Prima tv Appuntamento con
l’@more (Commedia, 2014) con
Analeigh Tipton
Sky Cinema 1
21.15 Il nemico alle porte (Guerra,
2001) con Joseph Fiennes
Sky Cinema Hits
22.30 Tempo instabile con probabili
schiarite (Commedia, 2015) con
Luca Zingaretti
Sky Cinema Comedy
22.35 Ciak, si canta (Commedia, 2015)
con Kiernan Shipka
Sky Cinema Family
Telefilm
21.00 Rosewood “Nessuno è ciò che
sembra”
Fox Crime
21.00 Prima tvAgents of S.H.I.E.L.D. “Il
nuovo capo”
Fox
21.15 Prima tvThe Affair - Una relazione pericolosa “Segreti”
Sky Atlantic
Sky 180
Tivù Sat 56
8.30 Fashion Dream Reality show
10.00 Breakout Rubrica
11.00 Models New York - Il reality della
moda Real Tv
14.00 Full Fashion Designer - Le sfilate
dei grandi stilisti Rubrica
16.00 Milano Models - Il docu-reality sulla
moda e sulla vita delle modelle
Real Tv
21.50 The Family “Caino e Abele” Fox
21.55 Rosewood “Uno scomodo passato”
Fox Crime
22.20 Prima tvThe Affair - Una relazione pericolosa “Ordinanza restrittiva”
Sky Atlantic
22.45 Criminal Minds “Dedicato a...”
Fox Crime
23.25 Californication “Cosa può fare la
lingua!”
Sky Atlantic
Sport
13.00 Tennis, WTA Tour 2016
Lussemburgo: secondo turno
(Diretta)
Eurosport
14.00 Football, NCAA 2016/2017
Wisconsin - Ohio StateSky Sport 2
15.45 Rugby, European Champions Cup
2016/2017 Wasps - Zebre (1a giornata)
Sky Sport 3
17.30 Rugby, The Rugby Championship
2016 Argentina - Australia (6a
giornata)
Sky Sport 2
18.15 Calcio, Premier League 2016/2017
Crystal Palace - West Ham United
(8a giornata)
Sky Sport 3
18.30 Motonautica, Mondiale F1 Inshore
2016 Porto
Sky Sport 2
19.00 Tennis, WTA Tour 2016
Lussemburgo: secondo turno
(Diretta)
Eurosport
21.00 Calcio, Serie A 2008/2009 Juventus
- Milan 14/12/08 (Posticipo 16a
giornata)
Sky Sport 1
21.00 Biliardo, Open d’Inghilterra 2016
Finale, da Manchester, Inghilterra
Eurosport
22.30 The Roger Federer Story
Sky Sport 2
22.40 L’Originale (è sempre
Calciomercato) (Dir.) Sky Sport 1
18.00 Full Fashion Designer - Le sfilate
dei grandi stilisti Rubrica
20.30 Fashion Dream Reality show
21.00 Full Fashion Designer - Le sfilate
dei grandi stilisti Rubrica
23.30 Ladies Rubrica