il Giornale - 19 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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61019 9 771124 883008 il Giornale 40 ANNI CONTRO IL CORO Direttore ALESSANDRO SALLUSTI MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE 2016 Anno XLIII - Numero 249 - 1.50 euro* __ G www.ilgiornale.it VERGOGNA RATIFICATA CAOS A SINISTRA L’Onu violenta Israele Il Muro del Pianto è arabo e non ebraico La guerra dei contanti Il condono del governo fa esplodere il Pd: «Renzi aiuta gli evasori» Lavoro, flop Jobs act: crollano le nuove assunzioni Scoppia la polemica all’interno dei dem sull’estensione del voluntary disclosure - il rientro dei capitali - anche al denaro contante. «È una legge a favore di Corona», attacca la minoranza del partito. Nannicini difende il provvedimento dalle accuse, ma ormai è scoppiata la guerra del contante tra i banchi del governo. TAGLIO AMBITO E ODIATO Quei «maledetti» 500 euro banconota nel mirino servizi da pagina 2 a pagina 4 di Marcello Zacché di Fiamma Nirenstein È un bagno di realtà il voto di ieri all’Unesco, in cui si è stabilito che Gerusalemme è un sito solo musulmano e, in particolare, lo è il Monte del Tempio col Muro del Pianto: la risoluzione, purtroppo reale, che è stata votata ci dice infatti che le decisioni e le opinioni espresse dall’Onu e dai suoi succedanei su Israele sono pura menzogna, veleno distillato sui principi stessi della conoscenza, negazionismo pari a quello della negazione della Shoah, distruzionismo pari a quello dell’Isis su Palmira. a pagina 2 a pagina 15 NON SIAMO UN PAESE DI CORONA di Alessandro Sallusti U *FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA) SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ART. 1 C. 1 DCB-MILANO n pasticcio dietro l’altro. Dopo la rottamazione-casino di Equitalia, ecco scoppiare la polemica sul possibile condono, con modica tassa, delle somme in contanti che gli italiani custodiscono lontano da occhi indiscreti. Già lo chiamano il «salva Corona», alludendo al nome del fotografo mascalzoncello che nascondeva un tesoretto di oltre un milione in una intercapedine della casa della segretaria. I più indignati sono i compagni di partito del premier che vedono cadere per mano amica, uno dopo l’altro, i capisaldi delle loro storiche battaglie politiche e moralistiche. Aiutare gli evasori per fare un po’ di cassa – e per guadagnare qualche consenso elettorale – è roba che in altri tempi, e sotto altri governi, avrebbe scatenato una rivolta di piazza e mediatica. Ma non è questo il punto. I dubbi sulle sanatorie serpeggiano anche tra gli elettori del centrodestra, in generale tra chi le tasse le ha sempre pagate. Catalogare però il condono sui contanti come «salva Corona» è un po’ come vedere la pagliuzza e non la trave, che in questo caso è l’abnorme pressione fiscale cui sono sottoposti tutti i contribuenti. Dal punto di vista giu- ridico, tra il nero accumulato dal mascalzone Corona e quello frutto, per esempio, delle lezioni private fatte per arrotondare dai nostri insegnanti – tra i meno pagati e più tartassati d’Europa – non c’è alcuna differenza: sempre di soldi in nero e di evasione si tratta. Vogliamo dire che viviamo in un Paese di Corona? Non lo penso, non tutte le evasioni, così come non tutti i lavori o doppi lavori in nero, sono conseguenza di una logica criminale o truffaldina. A volte l’elusione è una necessità, una legittima difesa da uno Stato ingordo, spesso strozzino. È giusto lasciare fuorilegge a vita milioni di brave persone che la necessità ha spinto oltre il confine delle regole pur di non dare alcun vantaggio alle poche migliaia di Corona che della illegalità hanno fatto uno stile di vita? È utile non recuperare al Pil qualche miliardo di euro per non sporcarsi le mani coi soldi dei mascalzoni? La risposta non è facile, ma io credo che no, non sia giusto, ma a un patto. E cioè che il sistema fiscale venga riformato profondamente per evitare che da qui a un anno ci si ritrovi nella stessa situazione. Perché gli onesti una volta accettano pure, per un bene superiore, di essere cornuti. Ma anche gabbati questo no. IL RITORNO DEL CAVALIERE Berlusconi in tv: «Nessun dubbio, si vota No» Mediatrade, per Confalonieri e Pier Silvio assoluzione piena in Cassazione Fabrizio de Feo LA VISITA DEL PREMIER ALLA CASA BIANCA S ilvio Berlusconi torna in tv, dopo la lunga trasferta negli Usa, con un’intervista al Tg5: «Diciamo No perché dopo il No sia possibile approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa, che deve contenere la scelta da parte degli elettori del presidente della Repubblica e un vero taglio dei parlamentari». Obama sceglie il Sì (ma non sa su cosa...) Roberto Scafuri Matteo Renzi arruola un nuovo, pesantissimo testimonial nella campagna referendaria: Barack Obama. Già, perché il presidente americano uscente - nel corso dell’incontro con il premier italiano alla Casa Bianca - si è sbilanciato: «Il sì al referendum può aiutare l’Italia». Ma siamo sicuri che Obama sappia davvero per cosa siamo chiamati a votare, considerando il fatto che perfino in Italia si fa fatica a capirlo? a pagina 8 LUCA RICOLFI «L’Europa pilotò il golpe del 2011» di Alessandro Franzi L’ economista Luca Ricolfi in un’intervista a Linkiesta.it: «Penso che Alan Friedman abbia detto sostanzialmente la verità. È evidente che a luglio del 2011 era già tutto pronto, quando lo spread era relativamente tranquillo. La caduta di Berlusconi è stata pilotata». a pagina 6 Crisi con la Russia, l’Italia pagherà le scelte Usa di Piero Ostellino a pagina 6 a pagina 9 TERRORISMO ALLARME SOTTO LA MADONNINA Psicosi Isis in metro a Milano: Minorenni dal sesso facile due allarmi bomba ogni 3 giorni È boom di gravidanze e aborti Marta Bravi DEMOLITA LA DIMORA DI HITLER Un allarme bomba due giorni su tre nelle metropolitane milanesi. Nell’epoca del terrorismo Isis succede che uno zainetto abbandonato sulla banchina del metrò da un ragazzino distratto di ritorno da scuola metta in allerta tutto il sistema. «Negli ultimi 4 mesi sono (...) Sindaco di Predappio: «Le case maledette portano la cultura» segue a pagina 20 a pagina 18 Nino Materi Maria Sorbi Clinicamente il fenomeno si chiama «banalizzazione del sesso» e a Milano sta diventando un vero e proprio preoccupante fenomeno tra le adolescenti. Tante ragazze che inviano foto osé e magari offrono rapporti sessuali a compagni di classe, rimanendo incinte e magari ricorrendo all’interruzione di gravidanza. a pagina 17 2 IL FATTO Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale I CONTI IN ROSSO I nodi di Palazzo Chigi L’ANALISI di Marcello Zacchè L’ ultima idea del governo per fare cassa non è molto conveniente. Sembra che per «ripulire» il contante di incerta provenienza lo Stato potrebbe chiedere un prelievo forfait tra il 15 e il 35% del valore. Senza tra l’altro cancellare l’eventuale reato che sta all’origine del tesoretto: questo potrà essere comunque perseguito. Ebbene, questi prezzi sono «fuori mercato»: chi oggi voglia sbarazzarsi delle maledette banconote da 500 euro, che sembrano segnare come appestato chi le estrae dalle tasche (si tengono lì, mai nel portafoglio), sul mercato degli «spalloni» trova prezzi molto migliori. A 460-480 euro (a seconda della quantità) si può trovare chi le compra, cambiandole con tagli più piccoli. Ma, provocazioni a parte, questa improvvisa necessità di ripulire i contanti dopo averli messi al bando per anni si presta a una serie di critiche. Quella allo studio del governo si chiama «voluntary domestica», brutta espressione mezza inglese e mezza no per intendere un possibile nuovo condono sulle somme in contanti - detenute in casa o nelle cassette di sicurezza - di cui probabilmente non si è in grado di tracciare la provenienza. Sembra che in Italia ci siano 150 miliardi di banconote nascoste sotto i materassi e ora il governo, alla ricerche di risorse, si accontenterebbe di ricavarne almeno due. Naturale che nel mirino ci siano le carte da 500 euro, cosa c’è di più comodo: si pensi che un milione di euro in banconote da 500 pesa 1,6 chili (contro i 10 chili che sarebbe in carte da Quei «maledetti» 500 euro la banconota messa al bando Il governo pensa alla voluntary domestica sul contante di grosso taglio, spesso associato a evasori e malavitosi 100); o che in una borsa per il pc ci stanno comodamente 6 milioni di euro (12mila pezzi da 500). Da qualche anno, però, il taglio grosso è finito sotto accusa: chi ce l’ha in tasca rischia di passare non solo da evasore, che pure è un reato penale, ma anche da delinquente ben più pericoloso. E sono fiorite le leggende metropolitane: non si possono spendere, nessuno le accetta; in banca non te le cambiano, né te la fanno versare. E navigando in rete si trova anche qualcuno disperato perché convinto che siano state messe fuori corso. Allora iniziamo da qui: le banconote da 500 sono pienamente in corso legale e lo saranno sempre. Quello che la Bce ha annunciato è che, alla fine del 2018, cesserà per sempre di emetterle. E, piano piano, le ritirerà sostituendole con tagli inferiori. Detto questo, chi le ha non deve vergognarsene e può spenderle tranquillamente: gli esercenti non le possono rifiutare, salvo naturalmente avere problemi nel cambiarle. Idem per le banche. L’importante è rispettare i limiti imposti dalle 80mila 15-35% Gli italiani segnalati nel 2015 per sospetto di riciclaggio per versamenti o prelievi sopra i 2.500 euro L’ipotesi del governo per il prelievo sulle somme in contanti da far «conoscere» al fisco SEROBRAIN Integratore alimentare con 2 componenti nutrivitive, ideale nei momenti di stress. leggi di questi ultimi anni. Che sono essenzialmente due. La prima, legge dello Stato introdotta dalla Stabilità dell’an- no scorso, è il limite dei 3mila euro per ogni trasferimento o transazione in contanti; la seconda è un provvedimento del- la Banca d’Italia che pone il limite dei 2.500 euro per versamenti e prelievi effettuati con banconote da 500 e pure 200 euro. Oltre tale soglia la Banca deve segnalare l’operazione all’Uif, l’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, che mette a disposizione delle autorità giudiziarie i database dei clienti segnalati per il sospetto di riciclaggio (nel 2015 le segnalazioni sono state circa 80mila). Quindi ora vedremo se la voluntary domestica andrà avanti. In ogni caso speriamo non suoni come una minaccia. Perché chi non ha nulla da nascondere, per il solo fatto di avere qualche banconota viola, merita lo stesso rispetto di chi usa solo il bancomat. NEL MIRINO Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, a destra, contestato dal Pd. Sopra una banconota da 500 euro IL CASO E la minoranza del Pd ora impallina Padoan «È una legge per Corona, voteremo contro» La fronda contesta la misura. La difesa di Nannicini: «Ricostruzioni distorte» Gian Maria De Francesco Roma Una norma ad hoc per Fabrizio Corona. Aveva bollato così l’ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, l’ipotesi di un allargamento della voluntary disclosure anche al contante detenuto in casa oppure in cassette di sicurezza. La sorpresa nel vedere l’indiscrezione tradotta in realtà ha determinato una reazione ancora più amara. «Sentiamo già la solfa: da gufi ora siamo vampiri», dicono nella minoranza dem citando il tweet del premier Matteo Renzi con il quale si annunciava la chiusura di Equitalia. Nel documento programmatico di Bilancio presentato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, alla Commissione Ue c’è anche di più. «Proroga per tutto il 2017 dei termini per la presentazione delle istanze di “voluntary disclosure” sui redditi e patrimoni detenuti all’estero e ampliamento della platea, tramite la possibilità di optare per un prelievo forfetario, a titolo di imposte, interessi, sanzioni e contributi», si legge nel testo nel quale si aggiunge che «ulteriori misure saranno previste nel caso in cui la collaborazione volontaria abbia ad oggetto denaro in contanti, valori al portatore e altri valori». Insomma, non solo si accenna alla possibilità di trasformare l’autodenuncia degli asset non dichiarati in una sorta di condono con il pagamento di un forfait, ma anche la tanto contestata e vituperata «norma Corona». I bersaniani sono quindi sul piede di guerra. «Il “mio” governo che avalla la voluntary disclosure per i contanti difficilmente avrà il mio via libera», ha twittato il bersaniano Davide Zoggia, mentre l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza ha rincarato la dose: «Ogni volta che permetti a chi non paga le tasse di farla franca il conto arriva sempre». In fondo, lo stesso Bersani ieri s’è speso in difesa del suo ex collega Vincenzo Visco (quando parla di «vampiri» Renzi a lui si riferisce; ndr) ripetendo che per pagare meno tasse bisogna pagare tutti. Oltretutto al coro s’è unito anche l’ex premier Mario Monti che su La7 va giù pesante: «Così si rischia di favorire il riciclaggio di denaro». Ecco perché a contrastare la fronda interna (che già promette una gragnuola di emendamenti anche sull’iperammortamento) è sceso in campo il sotto- segretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini vero coordinatore della politica economica del governo, dunque alter ego dello stesso Renzi. «Ricostruzioni distorte e strumentali», ha commentato precisando che «non è prevista alcuna estensione: la voluntary nazionale (sul contante) era già presente l’anno passato», mentre con la riapertura «si renderà tracciabile e “bancarizzato” un pezzo di Paese attualmente ancora sommerso». D’altronde, questa proroga è uno dei pilastri della manovra: nel documento inviato a Bruxelles si cifrano gli introiti a 1,9 miliardi, mentre per la rottamazione delle cartelle di Equitalia è stato previsto un introito inferiore rispetto a quanto dichiarato nelle slide di Renzi e Padoan: 3,1 miliardi anziché 4. Ecco perché si sta pensando di ricomprendere anche le multe e l’Iva non versata. Lo confermano fonti di governo. Ci sarebbe a livello politico l’intenzione di «allargare» la sanatoria, evitando problemi per i Comuni e forse pure con l’Ue: l’Iva è una tassa armonizzata a livello europeo ma l’importante è il recupero dell’evasione non tanto l’abbuono di sanzioni e mora. 1) L’Haematococcus Pluvialis (Astaxantina) utile per l’attività antiossidante. 2) Le Vitamine C + B6 contribuiscono al normale funzionamento del sistema nervoso e della funzione psicologica. SEROBRAIN in Farmacia e nelle migliori Erboristerie BROMATECH srl • MILANO • Fax 02.778863259 • www.bromatech.it Le reazioni Susanna Camusso (Cgil) ” Preoccupano le norme sui contanti. Qual è il confine tra il riciclaggio e questa manovra? Il tema è delicato Francesco Boccia (Pd) ” Se fosse consentito agli evasori di pagare per poter ripulire i propri soldi, cosa diremmo ai nostri ragazzi? Mario Monti (ex premier) ” Questa norma voluta dal governo Renzi rischia di favorire il riciclaggio di denaro Mercoledì 19 ottobre 2016 IL FATTO 3 il Giornale I CONTI IN ROSSO I nodi di Palazzo Chigi I NUMERI DEL GIGANTE FATTURATO 2014 UTILE NETTO 2014 RISCOSSIONI COATTE 960 21,5 2014 milioni di euro milioni di euro In milioni di euro 7.411,2 È divisa in: CREDITI NON RISCOSSI AFFIDATI A EQUITALIA TRA IL 2000 E IL 2015 300 miliardi Annullato dagli stessi enti creditori, ritenuto indebito: cartelle pazze Equitalia Nord Equitalia Centro 51 miliardi Posizioni che è possibile riscuotere, effettivamente lavorabili il 5% del totale 1.058 miliardi Stefano Filippi Il caos sul destino di Equitalia cresce. Il ministro Pier Carlo Padoan dice che il gettito dalla rottamazione sarà di 4 miliardi, ma sulle bozze inviate a Bruxelles c’è scritto 3,1. Un quarto in meno. Bisogna capire come ha fatto il governo a calcolare queste somme, visto che l’adesione dei contribuenti è volontaria e quindi difficilmente prevedibile. C’è da valutare la reazione della Commissione europea, perplessa proprio sulla liquidazione di Equitalia in quanto l’incasso per lo Stato sarà «una tantum», quindi non strutturale, mentre le stime sono tutt’altro che inattaccabili. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri ha criticato la misura in quanto darebbe un segnale di lassismo verso gli evasori fiscali, o presunti tali. Chi ha già una rateazione in corso si domanda che fine faranno le sue dilazioni. Chi invece sta trattando con il fisco potrebbe ripensarci in attesa che anche le cartelle emesse nell’ultimo anno vengano rottamate. Milioni di cittadini hanno ri- 28 miliardi Riscossione sospesa per forme di autotutela o sentenze 34 miliardi 305 miliardi 81 miliardi 25 miliardi Posizioni per cui si sono tentate invano azioni esecutive non lavorabili per norme a favore dei contribuenti 7.981 ENTRO 60 GIORNI DALLA NOTIFICA DOPO 60 GIORNI DALLA NOTIFICA Oneri di riscossione per i carichi affidati dal 1/01/2016 3% a carico del debitore e il restante 6% a carico del debitore Difficilmente recuperabili poichè sono dovuti da soggetti falliti, deceduti o nullatenenti Aggio per i ruoli Equitalia Sud Totale dipendenti PAGAMENTO DELLA CARTELLA 8.243,8 2015 217 miliardi AGGIO E ONERI DI RISCOSSIONE Già riscossi Riscossioni a rate emessi dal 1/01/2013 al 31/12/2015 4,65% a carico Aggio del debitore dal 1/01/2009 per i ruoli emessi e il restante fino al 31/12/2012 4,35% a carico dell’ente creditore Equitalia, Padoan conferma: «Via mora e sanzioni» Ma rimane il tasso (al 20%) che moltiplica le multe MECCANISMO INFERNALE L’ente creditore guadagna sui propri ritardi tra la pena e l’iscrizione a ruolo rimane perché il testo del decreto fiscale ancora non esiste. Padoan ha confermato che il governo non ha ancora deciso cosa fare con le multe e l’Iva. Lo sconto concesso ai contribuenti ritardatari riguarda gli interessi di mora e l’aggio destinato a chi riscuote. Ma le cartelle non contengono soltanto l’imposta: con il passare degli anni, accanto agli interessi di mora, maturano anche gli interessi legali. Che in materia tributaria sono fermi al 5 per cento, ma nelle sanzioni amministrative raggiungono livelli da usura: 20 per cento. È un tasso stabilito per legge: articolo 27 della legge 689 del 1981, poi confermata da Consulta e Cassazione. Nei primi Anni ’80 l’inflazione galoppava a due cifre e un interesse del genere era forse giustificato dalla rapida perdita di valore del denaro. Ma oggi l’inflazione è a zero e lo stato si comporta come i peggiori strozzini. Il meccanismo è semplice quanto tremendo: questo tasso si applica dal momento in cui la sanzione amministrativa è esigibile fino a quando viene iscritta a ruolo. Quanto tempo intercorre tra i due momenti? La legge non pone un termine di decadenza, come invece accade nel contenzioso tributario. Qui siamo nel campo amministra- tivo: dopo 5 anni interviene la prescrizione del credito; tuttavia è sufficiente che il creditore mandi una lettera interruttiva e il periodo in cui maturano queste percentuali da avvoltoi si può prolungare all’infinito. Ieri sera a Dimartedì Padoan ha detto che interessi di mora e sanzioni vengono «tolti di mezzo» perché «angoscianti». Ma lo Stato non sconta gli interessi legali. Un caso IN NOVE ANNI In campo amministrativo un’ammenda da 9mila euro è lievitata a 22mila *Oltre al prezzo del quotidiano. S T O R I E IL JIHADISTA DELLA CIA Una storia vera Perché persino Obama conosceva il nome di Morten Storm? È possibile che i servizi segreti americani si siano affidati proprio a un danese convertito all’Islam per scovare e uccidere il numero due di al-Qaeda? Un reportage sensazionale, una verità sconvolgente su una delle operazioni più rocambolesche dei nostri tempi. In edicola a € 8.50* 4,65% a carico del debitore e il restante 8% a carico del debitore 3,35% a carico dell’ente creditore Gli interessi legali? Restano Così lo Stato fa lo strozzino cevuto cartelle esattoriali per multe, cartelle spesso «pazze», e soprattutto non emesse da Equitalia perché la maggior parte dei comuni italiani (a partire da Milano, Torino, Bologna, Firenze) e la regione Lombardia da anni non utilizzano più i servizi di riscossione dell’ente che Renzi vuole cancellare. Che fine fanno queste cartelle non Equitalia? Verranno trattate alla stregua delle altre o no? L’ambiguità 3% a carico dell’ente creditore 9% a carico del debitore clamoroso (ma chissà quanti ce ne saranno) è segnalato dall’avvocato Adriano Simonetti, che patrocina alcuni dirigenti di un piccolo istituto di credito cooperativo siciliano sanzionato da Bankitalia con 127mila euro complessivi per carenze nell’erogazione dei fidi. Somme lontanissime dai disastri di Etruria, ma con questi 17 amministratori via Nazionale è stata inflessibile. A uno degli ex amministratori il direttorio della Banca d’Italia aveva inflitto nel 2007 una sanzione di 9mila euro, ma la cartella è stata iscritta a ruolo soltanto nel gennaio 2015 e l’ingiunzione di pagamento è stata notificata al malcapitato il 22 febbraio 2016 per ritardi che Bankitalia ed Equitalia non hanno saputo giustificare. Quasi nove anni in cui la sanzione era lievitata a 22.610,28 euro. Su questa somma non verrà concesso alcuno sconto. Chi incassa la supertassa? Ovviamente l’ente creditore, in questo caso Bankitalia, cioè lo Stato. Che guadagna dai propri ritardi ingiustificati. Così la beffa per il contribuente è completa. D I G U E R R A 4 IL FATTO Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale I CONTI IN ROSSO I nodi di Palazzo Chigi L’ANALISI di Antonio Signorini Roma L a notizia è arrivata proprio mentre tra le indiscrezioni sulla legge di Bilancio (il testo sarà reso noto tra un paio di giorni) è spuntata una riedizione della decontribuzione per i nuovi assunti, anche se limitata al Mezzogiorno. E mentre il premier lodava negli Stati Uniti la riforma del lavoro italiana. Le assunzioni sono in frenata, rallentano drasticamente proprio i contratti «tipici» dopo il boost dell’anno scorso. In sostanza, gli incentivi pensati dal governo hanno avuto effetti immediati sensibili, ma molto limitati nel tempo. Nei primi otto mesi dell’anno le assunzioni hanno subito una drastica frenata: meno 8,5%. Nel caso specifico dei contratti a tempo indeterminato la flessione è stata del 33 per cento, secondo l’osservatorio sul precariato dell’Inps. Tra agosto e gennaio, le assunzioni nel privato sono state 3.782.000, «con una riduzione di 351.000 unità rispetto al Lavoro, il Jobs Act non basta: crollano le nuove assunzioni Già finito l’effetto decontribuzione: i contratti a tempo indeterminato diminuiscono del 33% rispetto al 2015 corrispondente periodo del 2015». Il rallentamento «ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: -395.000, pari a -32,9% rispetto ai primi otto mesi del 2015». La ragione della frenata è «il forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni». La versione depotenziata dell’incentivo in vigore nel 2016 non ha prodotto risultati paragonabili a quelli della prima versione. Nel 2016, spiega l’Inps, «i rapporti di lavoro agevolati rappresentano il 32,8% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Nel 2015, l’incidenza LE CONSEGUENZE DELLA RIFORMA Licenziamenti per giusta causa: da gennaio ad agosto +28% sul 2015 I licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo nel caso dei contratti a tempo indeterminato sono aumentati del 28,3% nel periodo gennaio-agosto rispetto ai primi otto mesi del 2015, attestandosi a 46.255 casi, contro i 36.048 dell’anno scorso. Il dato emerge dai dati diffusi dall’Inps nell’Osservatorio sul precariato e si presenta come principale effetto del Jobs Act. Nei primi otto mesi del 2014 i licenziamenti per giusta causa erano stati 35.235. «In relazione all’analogo periodo del 2015 - spiega l’Inps - le cessazioni complessive dei rapporti di lavoro risultano diminuite del 7,3% (1.006.531 rispetto a 1.098.084). LA SITUAZIONE DEI CONTRATTI NUOVI RAPPORTI DI LAVORO 2015 Assunzioni 1.199.702 a tempo indeterminato 805.168 Assunzioni in apprendistato +18% -32,9% Assunzioni a termine 2.327.694 2.385.227 2016 122.739 144.792 Assunzioni stagionali -7,4% 482.740 446.856 MENO TEMPO INDETERMINATO +2,5% TOTALE 4.132.875 3.782.043 -8,5% VARIAZIONI CONTRATTUALI DEI RAPPORTI DI LAVORO ESISTENTI Trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine -35,4% TOTALE Apprendisti trasformati in dipendenti a tempo indeterminato 310.035 200.208 364.182 +0,6% 54.147 54.458 -30,1% 254.666 Fonte: INPS - elaborazione al 10 Ottobre 2016 Roma Il governo italiano, ultimo tra i paesi europei tenuti a farlo, ha spedito alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio. E i dubbi di Bruxelles non vengono nemmeno scalfiti dal documento che contiene le linee guida della Legge di Bilancio (che per il resto è ancora un mistero). Tanto che tra i palazzi del governo dell’Unione europea e le stanze dell’Upb, l’ufficio parlamentare di bilancio, inizia a circolare l’idea di una manovra di correzione dei conti già nel 2017. Da fare passare magari dopo il referendum, in modo da non disturbare più di tanto il governo italiano alle prese con un voto che ne può decidere la sopravvivenza e che, da un certo punto di vista, rischia di condizionare pesantemente anche le istituzioni europee. L’ipotesi di una manovra traspare dal giudizio dell’Upb sul deficit al 2,3% messo nella legge di Bilancio. Stima approvata dall’organismo guidato da Giusepe Pisauro, che però sottolinea come «permangono alcuni fattori di rischio che potrebbero incidere negativamente sugli obiettivi indicati per il 2017». Stesso ragionamento si faceva ieri anche a Bruxelles. Sotto accusa diversi aspetti del documento e della legge di bilancio. In particolare il fatto che si basi su entrate una tantum, UNICA CONCESSIONE: ASPETTIAMO IL REFERENDUM L’Europa chiede già la manovra bis I dubbi di Bruxelles sul Bilancio 2017: troppe entrate una tantum dalla voluntary disclosure alle entrate della rottamazione delle cartelle. Sono dieci miliardi che non tornano e potrebbero non entrare, rendendo necessaria una correzione dei conti già nel corso del prossimo anno. Ieri da Bruxelles fonti della Commissione dicevano che quello dell'Italia «è un caso complicato, difficile» ma c'è «la volontà ditrovare un accordo» Il governo fa quadrato sulle cifre della legge. Ieri il ministro Pier Carlo Padoan ha detto che la voluntary disclosure «non è assolutamente un LA LEGGE DI BILANCIO La composizione della «finanziaria» VALORE ECONOMICO DELLA MANOVRA (in miliardi di euro) 2 0,64 Oneri politiche vigenti Bonus 18enni e borse di studio 0,6 15 Disattivazione clausole salvaguardia 0,5 Fondi accoglienza migranti 2 Fondo Sanitario delle assunzioni e trasformazioni agevolate (con abbattimento totale dei contributi a carico del datore di lavoro per un triennio), sul totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato, era stata pari al 60,8%». Difficile a questo punto che la misura messa nella legge di Bilancio 2017, la decontribuzione limitata alle assunzioni nel Mezzogiorno, possa portare una inversione di tendenza. Ieri il premier Renzi ha parlato della riforma del lavoro durante la visita alla Casa Bianca: «Io mi sono dovuto scusare con il presidente Obama per aver utilizzato l’espressione Jobs Act che è un’espressione copiata ma, come ci siamo detti, possiamo copiare dalla grande esperienza americana. Il Jobs Act ha creato» oltre 500mila «posti in più di lavoro. Non sono ancora sufficienti ma sono importanti per uscire dalle difficoltà». Il riferimento è al saldo tra assunzioni e cessazioni. Nessun accenno alla forte frenata delle assunzioni dopo 27 miliardi di euro Voucher baby sitter e fondo asili 1 Contratti P.A. e assunzioni 1,76 Pensioni 3,5 Piano industria 4.0 PRINCIPALI ENTRATE (in miliardi di euro) 1,9 2,8 1,8 6 8,5 Voluntary Revisione Asta delle Aumento Aumenti disclosure spesa frequenze deficit permanenti di gettito e partite Iva ministeri IL PIL IL DEFICIT 1,8% Il rapporto deficit/Pil che l'Italia avrebbe dovuto tenere per il 2017 2,3% Il rapporto deficit/Pil indicato nella legge di bilancio +1% La crescita prevista dal governo per il 2017 L’incentivo «depotenziato» ha vanificato i risultati dell’originale (-351mila) il 2015. Né al fatto che la nuova versione della riforma, che pone ulteriori limiti ai benefici alle aziende che assumono, potrebbe aggravare il flop. Le tesi tranquillizzanti del governo non convincono i sindacati. La Cgil ieri ha chiamato Cisl e Uil a una mobilitazione sul lavoro e chiedono un cambio di passo. La Cisl chiede un «tagliando» sulle politiche del lavoro, mentre il leader della Uil Carmelo Barbagallo ha trovato nei dati dell’Inps la conferma che la riforma del lavoro ha aiutato il «riciclaggio» dei posti e non la creazione di nuovo lavoro. condono». Ma il problema, più quello dell’opportunità di varare una sanatoria, è quello delle entrate. Difficile prevedere quando porterà. Difficile contare in una riduzione dell’evasione fiscale, proprio mentre si abolisce Equitalia, rischiando di dare al Paese un segnale «di lassismo», come ha detto ieri il presidente dell’Inps Tito Boeri. Ieri nel documento consegnato all’Europa c’è la conferma delle cifre illustrate nel giorno dell’approvazione della Legge di Bilancio. Con qualche novità. Sulle pensioni, ad esempio, l’Ape social - quindi l’anticipo di tre anni gratuito per alcune categorie di lavoratori - viene concesso per i redditi da pensione non superiori a 1.500 euro, e non 1.350 come nelle slide della «finanziaria». C’è il deficit al 2,3%, che la commissione europea vorrebbe ridurre di un punto decimale. Il disavanzo strutturale che non cala e la flessibilità su migranti e terremoto, che l’Europa non ci ha concesso. Il rischio di problemi sul capitolo terremoto, riferivano nei giorni scorsi fonti europee, è noto da tempo al governo, anche perché le regole Ue permettono aiuti per tamponare l’emergenza, non per la messa in sicurezza degli edifici. AnS SINTESI DI PERFEZIONE 6 INTERNI Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale VERSO IL REFERENDUM LA GIORNATA di Roberto Scafuri Roma E finalmente venne il giorno della grande abbuffata. Very compliments, quanti bei convenevoli. Quante facezie, pleasantries, e photo opportunity come se piovesse, altro che selfie. In definitiva un anticipo di Thanksgiving: il tacchino infarcito non c’è più (i senatori italiani non hanno forse decretato il suicidio?), al suo posto braciolette e agnolotti che più made in Italy taroccato non si può. Ma «tanto poi l’amatriciana più buona che hai mai assaggiato te la vieni a mangiare da noi...». «Oh, Mattìo, non potrei avere un amico migliore». Ma che fortuna, e che bella «rimpatriata». Almeno fosse vero, quel che appare. Saremmo il 51.mo stato dell’Unione, e sai che aiuti a pioggia di zio Sam? Addio austerity, tanto Mr. President l’ha detto e ridetto che occorre la crescita, uguale uguale Mr. Renzi. Altro che piano Marshall da poveretti: tutti vitelli grassi saremmo, a vitamine e ormoni. Prosperità fasulla pure quella, forse? E che potremmo meritarci, dopo questo ridicolo, sfacciato endorsement di Mr. Obama? «Non voglio certo interferire, non voglio parlare del referendum, ma le riforme fatte da Matteo sono giuste. Io faccio il tifo... Gli Usa sostengono in modo forte il referendum costituzionale. Renzi dovresti rimanere al timone ancora per un po’». Un bengodi così non s’era mai visto, si legge negli occhi di Pinocchietto nostro. Il pensiero quasi tracima dalle orecchie: «Io gl’avevo detto de farla, ’sta cosa, ma questi so’ grandi, ammazza, che forti ’sti amerikani...». Dunque anche secrets & lies, segreti e bugie, come nella pellicola di Mike Leigh, nel re-incontro tra i due presidenti uscenti, l’americano e l’italiano. Già, uscenti: una bella vignetta di Ellekappa ieri matti- Spot di Obama: voto Sì Ma non sa per che cosa Il presidente si sbilancia: Renzi al governo è ok Il premier ringrazia: la storia sarà buona con te na fotografava meglio di ogni quadretto ufficiale lo stato dell’arte. «Obama prima di diventare ex vuole l’ultima cena di Stato con Renzi», esclama uno. «E viceversa», risponde l’altro. Chiaro come il sole di Washington che per Mr. Renzi è scattato l’allarme rosso e l’ora degli scongiuri, oltre che di questo jolly di cui sarebbe lecito (anzi opportuno) chiedersi quanto ci costerà la contropartita. I due sono imbarazzanti, per come parlano da ventriloqui l’uno dell’altro. Indistinguibili: «Renzi è giovane e bello, una nuova generazione di leadership per un’Europa forte, ha mantenuto la parola e sfida lo status quo con riforme coraggiose», sviolina quello che si dichiara «italiano onorario» e ama «cibo, moda, vino e Sophia Loren» (le sue conoscenze dell’Italia si fermano qui). Gorgheggia l’altro, quello con l’inglese zoppicante: «Lei è incredibile, Mr. Obama, ha organizzato tutto, anche il sole! La storia sarà buona con lei. Grazie per la sua leadership e la sua amicizia, non ci stancheremo mai d’essere amici». «L’Italia è un grande alleato straordinario, pochi così affida- IN AMERICA Nicoletta Braschi, Roberto Benigni, Bebe Vio e Raffaele Cantone In basso gli Obama e i Renzi alla Casa Bianca bili, non potete essere lasciati da soli a sostenere il fardello dell’immigrazione», dice quello con la moglie che cura l’orto di casa (bianca). L’altro, con la moglie supplente da poco in cattedra, non sta più nella pelle. L’aiutino di JP Morgan, ops Mr. Obama, è oro colato nei confronti dell’arcigna Angela Merkel, e magari ci farà prendere il posto della stolida Albione in qualità di «cavallo di troia americano nella Ue». Pinocchietto comincia a sparare le balle che conosciamo, tranne una: «Se vince il No nessun cataclisma. Ma tanto vinco». Un suo avo era di sicuro sulla caravella di Colombo, Cristoforo. Sul più bello, però: «Stop, please, turn off the spotlight, spegnete i riflettori. That’s all, volks! ». In pratica un cartone. Animato. DOPPIA INTERVISTA ESCLUSIVA PER «CHI» «Che bello, ceneremo da soli e senza scorta» La «pensione» di Michelle: una casa nuova. E quella di Barack: una scuola per leader Roma E adesso, che farete da grandi? Barack Obama pensa a una scuola per futuri leader: «Ci stimola la possibilità, attraverso il centro Presidenziale, di assumere talenti in tutto il mondo, giovani che aspirano a diventare politici, giornalisti, registi o musicisti, e portare avanti con loro un programma di giustizia sociale, fornendo strumenti, reti e risorse per andare in una direzione migliore». Michelle si accontenta di meno: «Vorrei fare una passeggiata con mio marito senza avere venti macchine con i cecchini sempre intorno. Ora se dico “andiamo a cena”, siamo almeno in cento». In esclusiva per l’Italia, su Chi l’intervista a due voci alla coppia presidenziale, un bilancio non politico di otto anni alla Casa Bianca. «I ri- cordi più cari, quelli che rimangono - dice Barack - alla fine sono quelli familiari. Le notti estive passate con le ragazze a far correre i cani sul prato, parlando con loro e ascoltandole, cercando di far muovere Bo perché, quando faceva molto caldo, se ne stava seduto. E poi stare sul tetto a guardare i fuochi d’artificio del 4 luglio; il giorno del compleanno di Malia, con tutti i suoi amici». «Otto anni sono tanti se ti guardi indietro», gli fa eco la First Lady Michelle. «In fondo è l’infanzia delle nostre figlie, per Sasha quasi tutta la sua giovinezza». Il presidente la interrompe: «Ricordi il primo viaggio che abbiamo fatto tutti insieme? Siamo andati in Russia e Sasha indossava il suo trench». «Sembrava un piccolo agente segreto», gli fa eco Mi- chelle». «Aveva otto anni», continua Barack Obama «e se ne andava in giro per il Cremlino in trench». «Sì, tutti le chiedevano “Who are you?, Chi sei?”», dice ridendo la First Lady. «Era il loro primo vero viaggio internazionale, quelli in cui si dorme in aereo e, quando ti alzi, devi ancora viaggiare. Malia aveva una faccia che diceva: “non mi sono mai sentita peggio in vita mia!”. E io: “Ecco, questo è il jet lag, tesoro”». Il trasloco è vicino, si può pensare al futuro. «Abbiamo vissuto esperienze straordinarie, ora potremo fare cose normali. Avrò più occasioni per parlare con i giovani e meno restrizioni», spiega Mr President. E la First Lady: «Mi piacerà molto preparare una casa nuova». MSc IN COPERTINA Barack Obama e la moglie Michelle sul settimanale «Chi» oggi in edicola » il dubbio Crisi con la Russia L’Italia pagherà le follie degli Usa di Piero Ostellino L a notizia che l’Italia schiererà proprie truppe nei Paesi est-europei ai confini della Russia, preannuncia che a pagare i costi, in termini economici e commerciali, dell’apertura di questo nuovo fronte della guerra fredda, da parte degli Stati Uniti di Barack Obama, sarà l’Italia. L’Occidente non è ben messo, sotto il profilo della leadership. In Italia, abbiamo, in Matteo Renzi, uno dei peggiori presidenti del Consiglio del dopoguerra; gli Stati Uniti, con Obama, hanno il peggior presidente. Dopo aver chiuso la parentesi della prima guerra fredda - e aver conquistato il sostegno della Russia nella guerra contro il terrorismo islamico - l’apertura di questo nuovo fronte della guerra fredda con il Cremlino è una pura follia di Obama, un presidente ideologico e esibizionista che vuole, evidentemente, far dimenticare le sue origini africane e musulmane. Non erano proprio, questi, il momento e il modo, da parte degli Stati Uniti, di riaffermare la propria leadership mondiale. In Europa, a beneficiarne, sarà la Germania – che, in tal modo, rafforzerà il proprio ruolo egemone di guida del continente – e a farne le spese sarà l’Italia. Avremmo avuto bisogno di un presidente del Consiglio che avesse la forza, e il coraggio, di dire agli americani che la loro iniziativa nei confronti della Russia è inopportuna per tempistica e modalità. Invece, se dal lato americano, c’è l’esigenza di mostrare i muscoli sotto il profilo politico-elettorale, in coincidenza con la fine della presidenza Obama, da noi, l’Italia – che come membro del’Alleanza atlantica non avrebbe potuto sottrarsi all’avventura - c’è quella di mostrare di avere una politica estera che supplisca alle carenze di quella interna. Essersi inimicati il Cremlino – dopo averlo coinvolto nella guerra contro il terrorismo islamico – è un errore grave che indebolisce la leadership americana sull’Occidente democratico-liberale, rilanciando il ruolo della Russia; frammenta il quadro politico internazionale e fa un danno alla nostra economia. La brutta verità è che, con Matteo Renzi, l’Italia ha un capo del governo del tutto inadeguato, e gli Stati Uniti, con Obama, il peggior presidente della loro storia. Che piaccia o no, anche questi sono effetti della crisi della democrazia rappresentativa. L’Occidente non produce più leader degni di questo nome; siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio. Ora, Mosca ridurrà la propria dipendenza commerciale dall’Italia, danneggiandone l’economia e favorendo la Germania. Che ai tempi della prima guerra fredda l’Italia dipendesse dalla leadership americana era nell’ordine delle cose. Adesso, francamente, non lo è più. Matteo Renzi – tutto concentrato sul proprio ruolo interno - non pare essersi accorto che il rimescolamento delle carte, a seguito della fine della prima guerra fredda, ha aperto spazi di autonomia anche all’Italia. Bisognerebbe che qualcuno glielo dicesse. Mettere forze militari ai confini della Russia è un errore strategico grave che alimenta il complesso russo dell’accerchiamento e ne produce l’inevitabile reazione. Il mondo, solo per questo, non entrerà in una nova fase di guerra fredda con la Russia. Ma le conseguenze, per noi, oltre che per gli equilibri mondiali, saranno gravi. Non è il caso di tifare per Trump, ma è anche un fatto che Trump sta interpretando in modo efficace la situazione ai fini della propria elezione alla Casa Bianca. Non sarebbe una iattura – come dicono, da noi, le sinistre – ma, comunque, sarebbe un ulteriore sbilanciamento della politica estera di Washington con cui fare i conti. Mercoledì 19 ottobre 2016 INTERNI 7 il Giornale VERSO IL REFERENDUM IL CASO di Giuseppe Marino Roma L a caccia non ammette pause, né limiti di tempo e spazio: ogni possibile votante pro referendum va individuato e blandito, e se c’è da piegare la legge con una circolare, pazienza. Non si scappa, nemmeno se si va all’estero per studiare o per curarsi. Con l’Italicum si era data la possibilità di votare a distanza anche per i cittadini temporaneamente all’estero, allargando la platea dagli emigranti veri e propri fino a includere chi si trovi oltre frontiera per motivi di studio, lavoro o cure mediche per almeno tre mesi. Vedi gli studenti Erasmus, che sono circa 25.000 ogni anno. Il problema è che la legge ha previsto termini stringenti per registrarsi presso il proprio Comune, comunicando l’indirizzo temporaneo all’estero dove ricevere il plico con la scheda: dieci giorni a partire dal decreto che indice il referendum. Per questo voto è arrivato il 28 settembre, la scadenza sarebbe stata dunque l’8 ottobre. Troppo in fretta per la smania del governo di racimolare ogni possibile voto, attraverso le tournée Caccia pure ai «voti Erasmus» Circolare trucco del Viminale Legge piegata per racimolare consensi all’estero: tempi più lunghi, comunicazioni via mail o attraverso amici temporaneamente all’estero. Non basta: si ordina di accettare anche dichiarazioni in carta semplice «recapitata a mano anche da persona diversa dall’interessato». La circolare raccomanda anche di «controllare poi attentamente» le comunicazioni via mail, ma chi andrà mai a verificare? Gli unici a denunciare l’opaca manovra al momento sono i parlamentari ex grillini: «Siamo alla follia - dice Massimo Artini di Alternativa Libera -, la legge prevede un termine di 10 giorni mentre il ministero dell’Interno decide in splendi- da solitudine che il termine è di 35 giorni. Ormai è chiaro che il premier spera di vincere il referendum con i voti degli italiani all’estero, dopo aver mandato la Boschi a fare proseliti nelle americhe ora ci prova Alfano con questo trucchetto, peccato sia una violazione IL «SOGNO» DI MICHELA BRAMBILLA Cane alla Camera per storica battaglia «Vi presento Sogno, primo cane in Italia a entrare nella sala conferenze di un Parlamento. È il testimonial di una battaglia di civiltà: cambiare la nostra costituzione che nel 2016 considera gli animali ancora come delle cose». L’esponente azzurra Michela Brambilla ce l’ha con Matteo Renzi: «Questa riforma della Costituzione continua a considerare gli animali come oggetti, semplici cose e non esseri viventi. Tutto ciò non tiene conto dei sentimenti della maggioranza di italiani che convivono con i nostri piccoli amici considerandoli membri della famiglia. È ora di cambiare». ALTRE MANCE Arriva un buono per l’asilo da mille euro e un bonus bebè da 800 per nascituri all’estero cui hanno partecipato pezzi grossi del «giglio magico» come Maria Elena Boschi e Luca Lotti. A risolvere il problema ci ha pensato il ministro dell’Interno Alfano con una circolare, la numero 40 del 2016, che allunga il termine al 2 novembre, cioè «entro il trentaduesimo giorno antecedente la data della votazione» fissata il 4 dicembre. Anche in occasione dell’ultimo referendum si era deciso un allungamento del termine, ma quel voto era il primo dopo l’approvazione dell’Italicum, quindi la prima volta in cui si dava la possibilità di voto a distanza agli italiani temporaneamente all’estero. E infatti la circolare dell’epoca, la 3 del 2016, richiama esplicitamente questa circostanza. Nel nuovo documento del Viminale sparisce la motivazione, ma resta l’allungamento del termine, con due giorni in più. E non solo. La circolare raccomanda ai Prefetti di «sensibilizzare a vista i comuni stessi affinché inseriscano nell’home page del proprio sito un indirizzo di posta elettronica non certificata» per comunicare di trovarsi 25.000 Gli studenti che ogni anno mediamente partono dall’Italia per studiare all’estero con «Erasmus» di legge bella e buona che può inficiare il voto degli italiani all’estero». Intanto, dalla Legge di Bilancio spuntano altre mance elettorali, stavolta destinate alle famiglie con figli. Un buono asilo per un massimo di 1000 euro l’anno, spendibile sia in strutture pubbliche che private, per i bambini nati a partire dall’1 gennaio 2016, finché non compiono tre anni. Vengono aumentate le risorse per finanziare il voucher babysitter da 600 euro, e spunta anche un bonus «mamma domani», destinato ai nascituri. Si tratta di un assegno da 800 euro complementare rispetto al bonus bebè, perché richiedibile già durante la gravidanza per bambini destinati a nascere a partire dal 1 gennaio 2017. Altre briciole seminate sulla strada verso le urne. Proprio ieri uno studio di Lavoce.info notava che la legge di Bilancio destina alle famiglie con figli 600 milioni, meno di un terzo di quanto va ai pensionati. L’INTENZIONE DI VOTO VISTA DALLA RETE Sui social network il No vola al 76 per cento Indagine di Reputation Manager. Renzi accusato di dire bugie e annunciare catastrofi Jacopo Granzotto Roma Blog, siti on-line, social network per monitorare l’aria che tira sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre. E magari farsi un’idea sull’intenzione di voto. L’analisi è stata condotta da «Reputation Manager», istituto italiano leader nell’analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico. Diciamo subito che secondo questa prospettiva di analisi a oggi il «No» vincerebbe facile. C’è un 76,18% di commenti contro il Decreto Legislativo proposto dal Ministro Boschi e un restante 23,55% a favore. Bello scarto. La maggior parte dei commenti si trova all’interno delle testate giornalistiche (36,6%), seguono blog (21,1%) e siti di news (19,1%). Cominciamo dalle ragioni di chi sostiene il «No». Innanzitutto è criticata la scelta della data, a ridosso del ponte dell’Immacolata «per scoraggiare i cittadini a presentarsi alle urne». C’è chi fa notare che non c’è abbattimento dei costi, un esempio è dato «dal fatto che il Senato sarà riempito di sindaci e consiglieri regionali che godranno dell’immunità parlamentare». «Inoltre - fanno notare molti internauti - si cerca di distogliere gli italiani dal votare «No» prospettando «presunti scenari apocalittici come meno sicurezza contro il terrorismo, meno risorse per fronteggiare l’Isis e aumento dello spread». Quelli che invece tifano per il «Si» sostengono che la riforma della secon- da parte della Costituzione «rappresenta l’opportunità di dotare il Paese di stabilità rendendolo maggiormente credibile nei confronti dell’Europa». Ritengono anche che si «abbatterebbero i costi della politica e delle province». E che votare sì «potrebbe essere un investimento per le nuove generazioni». All’interno delle conversazioni on-line il protagonista è sempre Matteo Renzi, citato nel 54% delle conversazioni, seguito dal Movimento 5 Stelle (24%) e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (12%). Il Premier viene criticato per la personalizzazione del voto, poi ritrattata. E per certe false promesse utili come la riduzione di politici, in realtà irrisoria: solo 215. Capitolo Social Network. Anche qui spopola il «No». Il 67% delle pagine Facebook che parlano di Referendum Costituzionale sono promotrici del «No» (totale di 64.994 fan), il 30% del Sì (con un totale di 10.929 fan) e il restante 3% (totale di 224 fan) hanno solo scopo informativo e quindi nessuna connotazione politica. Si nota, insomma, che c’è poco spazio nel mondo di Facebook per l’informazione non politicizzata. Quanto a Twitter sono stati rilevati 551.000 tweet riguardanti il Referendum e quasi 53.000 utenti attivi. La classifica degli hashtag è guidata da «Io voto No» con il 37% dei tweet. Seguono una miriade di contatti non superiori al 12%. Polvere. Siamo vicini al plebiscito? LA RETE ALLE URNE SÌ REFERENDUM COSTITUZIONALE NO L’opinione dei social network Il Referendum Costituzionale che chiamerà alle urne i cittadini il prossimo 4 dicembre ha registrato il 76,18% di commenti contro il Decreto Legislativo proposto dal Ministro Boschi. Il restante 23,55% consiste invece nei commenti a favore del Referendum. 76,18% NO Le parole più citate su internet 23,55% SI 8 INTERNI Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale VERSO IL REFERENDUM Il Cavaliere torna in tv: niente dubbi, si vota No Berlusconi al Tg5: «La riforma darebbe l’Italia a un solo uomo. Le modifiche vanno condivise» Fabrizio de Feo Roma La riforma è pericolosa perché potrebbe consegnare a un solo uomo e un solo partito l’Italia e gli italiani. Serve un forte, deciso e responsabile “No”». Silvio Berlusconi torna in tv. Dopo la lunga trasferta negli Usa per un check up medico e un periodo di riposo, il presidente di Forza Italia riappare in video con un’intervista al Tg5 firmata da Costanza Calabrese. Berlusconi ci mette la faccia, conquista la prima linea, smentisce con i fatti il suo presunto disimpegno dalla campagna referendaria e scolpisce parole chiare contro il Ddl Boschi (nel suo combinato disposto con l’Italicum, la nuova legge elettorale voluta da Matteo Renzi). «La riforma è pericolosa. Per fare un esempio con appena il 15% degli aventi diritto al voto, quindi con una esigua minoranza, Grillo, già padrone del suo partito, potrebbe diventaI PALETTI Imprescindibili l’elezione diretta del capo dello Stato e taglio dei parlamentari re anche col 55% padrone dell’unica camera che farà le leggi ordinarie e quindi diventare anche colui che sceglie il Presidente della Repubblica e i membri della Corte Costituzionale. Vorrebbe dire padrone dell’Italia e degli italiani». Sulla possibilità di ragionare, una volta bocciato il Ddl Boschi, su una riforma condivisa Berlusconi mostra la massima apertura. «Noi non diciamo “No” per lasciare le cose come stanno. Diciamo “No” perché dopo il “No” sia possibile approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa, una nuova riforma che deve contene- IN CAMPO Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è tornato in tv per dettare la linea sul referendum e spiegare perché votare No È stata la prima uscita televisiva dopo l’intervento al cuore di giugno re: La scelta da parte degli elettori del Presidente della Repubblica; un vero taglio dei parlamentari, che vanno ridotti di oltre la metà; il vincolo di mandato, per cui un eletto non può cambiare bandiera senza dimettersi; un limite costituzionale alle imposte, alla pressione fiscale che nessun governo può superare; una vera riforma delle Regioni, che oggi sono diventate un’altra grande e costosa burocrazia». L’ultima riflessione è una sorta di memento su quelle che dovrebbero essere le vere priorità dell’attività politica e legislativa del governo Renzi, priorità che vengono nascoste o sottovalutate. «Sapete bene che siamo in un momento difficile: l’economia non cresce, il lavoro manca, la povertà aumenta, l’immigrazione prosegue incontrollata, la sicurezza di tutti è in pericolo, in Europa non riusciamo a far valere le nostre ragioni. Eppure, incredibilmente, questo governo punta su una riforma costituzionale mal scritta e pericolosa per ritrovare quel consenso che non ha più. Anche per questa ragione dobbiamo rispondere con un forte, deciso e responsabile “No” a questa riforma che favorirebbe una deriva autoritaria davvero con il rischio di un uomo solo al comando. Il contrario della democrazia». Quella dell’ex premier potrebbe essere la prima di una serie di interviste a diverse tv per alimentare la campagna per il No al referendum. Un ritorno in prima linea che non è mai stato in discussione, visto che il suo presunto atteggiamento tiepido non è mai esistito ed è stato alimentato da voci fatte circolare ad arte dal fronte dei favorevoli alla riforma renziana. Una conferma arriva da Laura Ravetto. «Ho sentito Silvio Berlusconi due giorni fa per telefono e mi ha detto di impegnarmi al massimo con iniziative per il “No” a questa riforma che, a suo avviso, in particolare con il combinato disposto della legge elettorale, porterebbe alla dittatura di un solo partito e alla limitazione dei diritti di partecipazione dei cittadini». Un atteggiamento deciso e perentorio riscontrato anche da Paolo Romani che nelle ultime ore ha avuto occasione di confrontarsi con Berlusconi. «Il presidente è rinfrancato, determinato e consapevole della delicatezza della partita. Il suo è un No convinto e senza ambiguità». Il presidente dei senatori azzurri sta lavorando sulla conferenza programmatica di Forza Italia, fissata circa un mese fa. «Continuo a pensare che debba essere rivolta ai nostri eletti, quasi cinquemila secondo i tabulati Anci. Si tratta di un patrimonio straordinario che pochi altri hanno. Dobbiamo valorizzarlo». 46 Sono i giorni che ci separano dal 4 dicembre, la data fissata per il voto sul referendum costituzionale Mercoledì 19 ottobre 2016 INTERNI 9 il Giornale IL GOLPE DEL 2011 l’intervista » Luca Ricolfi di Alessandro Franzi Cinque anni fa di questi tempi venivamo descritti come un Paese sull’orlo del baratro: eravamo davvero messi così male? «Diciamo che è stata una valutazione un po’ esagerata. Ho fatto un’analisi retrospettiva sull’andamento degli spread: allora erano tutti alti nei Paesi da sempre più deboli. L’Italia non stava subendo un atteggiamento particolarmente feroce, era dove le spettava in quella particolare situazione dei mercati. Non voglio minimizzare la gravità di come stavano le cose allora, però a mio parere è arrivato il momento di riconoscere che si è un po’ accentuata la drammaticità della situazione dell’Italia, quasi che fosse l’unico Paese sotto attacco: se si guardano gli spread, erano sotto attacco anche la Spagna, il Portogallo, la Grecia, l’Irlanda. Sono fra quelli che pensano che Alan Friedman abbia detto sostanzialmente la verità quando ha scritto quello che ha scritto». Friedman ha ricostruito quei mesi del 2011, raccontando nel libro Ammazziamo il Gattopardo che Napolitano aveva già contattato Monti mesi prima di nominarlo senatore a vita e, quindi, capo del governo. Si riferisce a questo? «Sì, è evidente che a luglio era già tutto pronto, quando lo spread era relativamente tranquillo. La caduta di Berlusconi è stata pilotata. Che poi questo abbia fatto bene all’Italia, può darsi». Chi ha voluto la caduta di Berlusconi? L’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha scritto di un «dolce colpo di Stato» ispirato da interessi economici e finanziari. «Non so che cosa intenda Tremonti, ma penso che non sia stata l’economia bensì la politica a estromettere Berlusconi. L’establishment europeo non lo tollerava e hanno trovato l’attimo giusto per farlo fuori. Vede, l’establishment europeo è un gruppo di persone che hanno certe idee, certi gusti, certe frequentazioni comuni e anche un certo condiviso stile di comunicazione interpersonale: Berlusconi, è facile immaginare perché, era un corpo estraneo, non era uno con cui si potesse dialogare secondo le regole comuni di quell’establishment. Ricordiamo i risolini di Merkel e Sarkozy, appunto. Devo fare però una premessa». Dica... «Personalmente allora, non lo nego, ero montiano. Scrissi su la Stampa vari articoli speranzosi. Tre mesi dopo però avevo già cambiato idea». Perché? «Proprio studiando l’andamento degli spread mi accorsi che la loro principale fonte di aumento non era il deficit ma erano le prospettive di crescita del Paese. I mercati allora avevano paura dei Paesi che non crescevano, come l’Italia. Poi però Monti fece subito una manovra recessiva e vidi che la «Così l’establishment europeo pilotò la caduta di Berlusconi» Lo studioso a «linkiesta.it»: «Si drammatizzò lo spread per arrivare al governo Monti. Che ci massacrò di tasse» Pubblichiamo ampi stralci dell’intervista a firma di Alessandro Franzi pubblicata sul sito linkiesta.it al sociologo torinese Luca Ricolfi, studioso progressista, professore di Psicometria alla facoltà di Psicologia dell’Università di Torino, responsabile scientifico dell’«Osservatorio del Nord Ovest», membro dell’EAS (European Academy of Sociology), editorialista su «Il Sole 24 Ore». Tiene una rubrica su «Panorama» e ha scritto testi universitari di statistica e numerose opere di saggistica riguardanti l’analisi della scena politica italiana. ON LINE A sinistra la pagina web del sito linkiesta.it Più a sinistra il sociologo Luca Ricolfi, 66 anni L’analisi IL GATTOPARDO L’Italia è questo Paese. Tutto cambia perché nulla cambi Anche Renzi ha dovuto ammetterlo dopo aver promesso di invertire la tendenza IL RETROSCENA Dovevo presentare a Roma un sondaggio su Italia Futura di Montezemolo che poteva essere la nuova Forza Italia Ma venni bloccato e poco dopo Monti venne incaricato COMPLOTTO A destra Silvio Berlusconi la sera del 12 novembre 2011 quando sale al Quirinale per rassegnare le dimissioni a causa della perdita della maggioranza alla Camera. Dal 16 novembre gli succederà Monti sua linea era in continuità con la solita linea della sinistra di aumentare le tasse in maniera permanente. Nel 1992, per dire, Amato fece innanzitutto una tantum. Monti nel 2011 invece decise una manovra permanente sull’Imu, che secondo i miei calcoli ha avuto un effetto molto ampio sul valore del patrimonio immobiliare italiano: dall’inizio della crisi si è svalutato di 2mila miliardi, anche (benché non solo) per effetto della tassa sulla casa. Questo ci costerà alla fine una riduzione permanente dei consumi dell’ordine di 20 miliardi l’anno, più o meno l’impatto di una manovra finanziaria. Perché la gente ha avuto, e ha, paura di consumare e di investire». Come si spiega che nonostante l’emergenza più o meno accentuata quel passaggio politico del 2011 non abbia rappresentato una vera svolta per l’Italia? «Con la figura di Monti ho appunto un rapporto ambivalente. L’aspetto negativo della sua azione di governo è che abbia attuato la politica recessiva di cui ho appena parlato. Il ruolo politico di Monti è stato però in un certo senso positivo, per me, perché ha comunque avuto il coraggio di prendere misure impopolari, senza badare al consenso: tanto di cappello a quei governanti che pensano al lungo periodo e non alla prima scadenza elettorale. Dunque quella stagione montiana sarebbe stata perfetta se il governo avesse ridotto la spesa pubblica, anziché massacrarci di nuove tasse. Però non lo ha fatto». Par di capire, dunque, che rispetto a cinque anni fa, nulla sia cambiato... «L’Italia è questo Paese. Tutto cambia perché nulla cambi. Il Gattopardo, appunto. Il nostro problema è la lentezza del declino che stiamo vivendo. Se il declino fosse rapido, reagiremmo, ci daremmo da fare per fermarlo. Infatti nel 2011 ci siamo mossi perché l’Italia si era presa una strizza. Poi abbiamo cominciato a lamentarci dell’austerità, e lo facciamo ancora oggi. Ma sa una cosa? Noi, in Italia, non abbiamo mai fatto politiche di austerità. I conti pubblici non li abbiamo messi a posto, il Pil è diminuito e il rapporto fra debito e Pil è continuato ad aumentare anche quest’anno, tanto che anche Renzi ha dovuto ammetterlo dopo aver promesso di invertire la tendenza fin dal 2016». Cinque anni dopo il dibattito politico nostrano sembra metterci di fronte a un altro, ennesimo momento decisivo. Si inizia a ipotizzare una successione a Renzi alla guida del governo, in caso di vittoria del No al referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale. Lei vede possibile, nelle condizioni attuali, un ritorno di una proposta tecnica come quella del 2011? «Non credo. Checché se ne dica, dovesse davvero vincere il No (e al momento sembra questa la tendenza), non raggiungeremmo il livello di tensione del 2011. Come è accaduto con la Brexit o come si pensa accadrebbe in caso di vittoria di Trump negli Stati Uniti, vengono usati scenari allarmistici per fare del terrorismo psicologico. Ma dal giorno dopo il voto, tutto e tutti si riallineano, più o meno rapidamente. Certo, se vince il No, a mio giudizio, si aprirebbe in Italia un periodo di confusione, perché non vedo un’alternativa realistica a Renzi». Però poteva andare diversamente? C’è chi dice che elezioni anticipate sarebbero state lo strumento migliore per affrontare la crisi, non la supplenza di un premier tecnico. «Posso testimoniare una circostanza. In quel momento, quando maturava la stagione di Monti, in Italia c’era una grande aspettativa di cambiamento, si credeva che Berlusconi avesse fatto il suo tempo e ci fosse bisogno di una svolta radicale. Allora coordinavo un ampio sondaggio commissionato da Luca di Montezemolo e la sua Italia Futura: Montezemolo, nel 2010-2011, si presentava come la figura che poteva rappresentare questa scelta di cambiamento. I dati di quel sondaggio gli davano un potenziale elettorale del 20%, il partito di Montezemolo poteva essere la nuova Forza Italia. Questi dati stavano per essere annunciati. Fui convocato a Roma per presentarli, ma a un certo punto mi dissero che si doveva fermare tutto. Pochi giorni dopo, Napolitano incaricò Monti di formare un nuovo governo. Interpretai quella uscita di scena così: qualcuno, forse Montezemolo stesso, aveva deciso che la bandiera del cambiamento doveva passare a Monti». 10 INTERNI Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale __ ASSALTO GIUDIZIARIO IL CASO di Anna Maria Greco Roma L a vittoria in Cassazione non poteva essere più completa, per gli imputati nel processo Mediatrade. La condanna di secondo grado ad un anno e due mesi per frode fiscale del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e del vicepresidente e ad Pier Silvio Berlusconi viene annullata senza rinvio «perché il fatto non costituisce reato». Il verdetto arriva attorno alle 10 di ieri sera e riporta indietro nel tempo, all’assoluzione del tribunale nel luglio 2014, poi ribaltata dalla Corte d’appello di Milano il 17 marzo scorso. «La Cassazione ha ristabilito la giusta sentenza di primo grado - è il primo commento al Giornale di Franco Coppi, difensore di Confalonieri, con Alessio Lanzi -, evidentemente ha accolto l’intera motivazione del nostro ricorso». Soddisfatto anche per Berlusconi junior il suo avvocato, Niccolò Ghedini: «Un bel risultato, Pier Silvio non meritava quella condanna». E l’altro suo legale, Filippo Dinacci, aggiunge: «È stata ristabilita la verità, con un atto di giustizia». Anche Mediaset esprime soddisfazione: «Con questa decisione, la sentenza originaria Mediatrade, assoluzione piena per Confalonieri e Pier Silvio Nel processo sui diritti tv annullata la condanna di secondo grado perché «il fatto non costituisce reato» viene di fatto confermata dalla Cassazione». Che la sentenza d’appello Mediatrade fosse tutta sbagliata lo aveva riconosciuto nell’aula della Cassazione anche il sostituto procura- nullamento senza rinvio. E così è stato. Per il principe del foro, già la richiesta dell’accusa rappresentava un «colpo di ramazza alla sentenza impugnata e di- mostra che abbiamo ragione sui tanti punti lamentati». Coppi ha sostenuto che quella condanna andava «spazzata via nella sua globalità, perché priva di motivazione e di correla- CONSENSO UNANIME Prima del verdetto avvocati e Pg sulla stessa linea: «Nessuna frode» tore generale, Fulvio Baldi. E, un po’ a sorpresa, aveva chiesto l’annullamento con rinvio in appello. Volevano di più i difensori di Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi. Nella sua arringa conclusiva Coppi ha formulato la richiesta: an- zione tra le accuse e la stessa sentenza». Al centro del processo c’era la presunta compravendita gonfiata di diritti tv dalle major americane, che nel processo parallelo Mediaset del 2013 è costata a Silvio Berlusconi la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale e la decadenza da senatore. A decidere ieri l’assoluzione è stata la seconda sezione penale, la stessa che a marzo aveva prosciolto il Cavaliere dalle accuse in questo procedimento. Diversi sono stati i punti contestati dai legali di Berlusconi junior e Confalonieri. «Dov’è la prova che i vertici sapessero? - ha chiesto Dinacci - Ci si basa solo sulla tesi che “non potesse- 17 marzo 2007 È il giorno della sentenza d’appello, nel 2016, che ha condannato Pier Silvio Berlusconi e Confalonieri È il solo anno per cui è contestata la frode fiscale sui diritti tv a Pier Silvio Berlusconi e Confalonieri MEDIASET Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri TESTIMONE AL PROCESSO A BUZZI & CO. Mafia capitale, deputata Pd finisce sotto accusa «Non ricordo». La Campana, ex moglie dell’assessore Ozzimo, rischia l’incriminazione * Oltre al prezzo del quotidiano Roma. La procura di Roma indagherà quasi sicuramente la deputata Pd Micaela Campana per falsa testimonianza. La deposizione di lunedì scorso al processo su Mafia Capitale è stata, secondo i pubblici ministeri, caratterizzata «da una serie di bugie e reticenze smentite dal contenuto degli atti processuali». I magistrati romani hanno intenzione di chiedere ai giudici la restituzione del verbale di deposizione di Micaela Campana, responsabile nazionale del Pd al Welfare e componente della commissione Giustizia, al fine di procedere per falsa testimonianza. Da questa iniziativa discenderà la pressoché certa iscrizione nel registro degli indagati. La deputata, ex moglie dell’imputato Daniele Ozzimo, ex assessore della giunta Marino, ha negato una serie di circostanze emerse nelle intercettazioni telefoniche. In particolare, di aver incontrato il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico per parlare di un’interrogazione parlamentare suggeritagli, e mai presentata, dal ras delle cooperativa «29 giugno» Salvatore Buzzi. Le trascrizioni, invece, avevano evidenziato in quell’occasione un sms di Campana al capo della coop nel quale c’era scritto «Bacio grande ca- po». Molti i «non so» anche sui finanziamenti ricevuti dalla cooperativa e su una serie di traslochi e SU FACEBOOK Micaela Campana sgomberi richiesti alla stessa struttura di Buzzi. Il Movimento 5 Stelle, tramite il blog di Beppe Grillo, ha avanzato la richiesta di dimissioni della deputata che su Internet viene paragonata allo «smemorato di Collegno». «I non ricordo della delegata nazionale al Welfare e al terzo settore dei dem sono riecheggiati nell’aula bunker di Rebibbia ed hanno infastidito non poco il presidente del collegio giudicante, Rosanna Iannello, che l’ha esortata più volte a dire la verità “altrimenti saremo costretti a fare delle valutazioni sulla sua testimonianza“». Grillo ricorda come, in I l ritornello è noto: siamo un Paese di corrotti, furbetti e lazzaroni che mette in fuga i cervelli. Ci hanno riempito la testa con il conformismo anti-italiano, ma è tempo di ribellarsi e di battersi in nome della nostra ultra-italianità. Emanuele Ricucci passa in rassegna gli ultraitaliani del nostro tempo, dai successi sportivi di Alex Zanardi a quelli imprenditoriali di Bernardo Caprotti, fino alle battaglie culturali di Giordano Bruno Guerri, per lanciare un appello: siamo fieri della nostra identità nazionale e remiamo contro il pensiero unico che vorrebbe farci vergognare dei nostri valori. fuori dal coro Domani in edicola a soli € 2,50*, solo con il Giornale ro non sapere”, perché informati di tutto». Per Confalonieri, ha ricordato Lanzi, c’era anche un vizio di notifica (non valida perché fatta al domicilio sbagliato). E dietro l’angolo la prescrizione, i primi di novembre. La decisione della Cassazione era importante poi per i possibili effetti sui vertici di Mediaset. La condanna, infatti, aveva come pene accessorie per Berlusconi junior e Confalonieri l’interdizione temporanea dagli uffici direttivi e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. Dunque, si poteva ipotizzare che i due manager dovessero lasciare i loro ruoli. In ALTALENA In primo grado erano stati assolti. Mediaset: «Ristabilita la verità» realtà, la questione è stata studiata dai legali di Mediaset, convinti che in ogni caso non ci sarebbe stata una decadenza automatica. Ma tutto questo, ormai, non ha più importanza. Nel processo d’appello erano già stati assolti gli altri sei imputati, tra cui il produttore Frank Agrama e il banchiere Giovanni Stabilini, dalle accuse di frode fiscale e riciclaggio. Anche se c’è un ricorso in Cassazione del pg di Milano contro le due cinesi di Hong Kong titolari di un conto svizzero, Paddy Chan Mei-You e Catherine Hsu May-Chun. occasione di una cena elettorale del Pd, a Campana giunse un sms da Buzzi. «Bonifico fatto, ho preparato una lettera al premier», si leggeva sulla trascrizione delle intercettazioni. Campana non ricorda se alla cena avesse presenziato anche lo stesso Buzzi e in sede processuale la deputata ha precisato che le richieste di favore non erano a titolo personale, ma presentate in quanto moglie di Ozzimo. «Ci teniamo a ricordare - hanno chiosato i parlamentari 5 Stelle delle commissioni Antimafia e Giustizia - come Campana abbia fissato incontri con il ministero proprio per conto dello stesso Buzzi». «Chissà quanti minuti passeranno tra l’indagine per Buzzi su Micaela Campana e le sue dimissioni dall’organo fiduciario di Renzi», ha ironizzato il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace. GDeF Mercoledì 19 ottobre 2016 INTERNI 11 il Giornale L’ITALIA DEI PRIVILEGI » IL CASO Chiacchiere da Camera di Paolo Bracalini di Romana Liuzzo Chi è quel grillino seguace di S. Francesco? Chi è il grillino che si presenta in Senato con i sandali ai piedi, senza calze, pure in pieno autunno? Non è ovviamente un problema di stagione ma di bon ton. Chi fa parte delle istituzioni è obbligato, o almeno dovrebbe esserlo, ad onorarle. Il particolare (non da niente) del sandalo sotto l’abito ha fatto inalberare parecchi parlamentari che ne parlano schifati. Come dar loro torto? Anche gli onorevoli soffrono i primi freddi Prime raucedini e mal di gola anche per i politici. La «casta», come la definiscono i livorosi, non è esente dai mali di stagioni. Per sconfiggere il raffreddore c’è chi come la senatrice Anna Maria Bernini, usa portarsi dietro il propoli, utile rimedio omeopatico e chi, come il collega Ciro Falanga (indipendente da luglio 2015) usa il miele di Manuka. Un cucchiaino al dì. «M a quanto spendi?». La domanda dà il nome ad un sito internet che analizza tutte le spese, tra cene, alberghi, viaggi e consulenti, dei gruppi M5S a Camera e Senato (che rendicontano le loro entrate e uscite su tirendiconto.it). Gli autori sono due ex del movimento Cinque Stelle, Nicola Biondo già capo della comunicazione M5s alla Camera e Marco Canestrari ex Casaleggio Associati, ed è parte di Supernova, il libro su «com’è stato ucciso il MoVimento 5 Stelle» che è in corso di pubblicazione on line tramite un crowdfunding dei lettori. Dalle cifre raccolte per voci di spesa e ordinate in classifiche, si evince che Di Maio non è l’unico a utilizzare una bella fetta delle risorse che la Camera mette a disposizione (oltre allo stipendio base) dei parlamentari grillini. Lo slogan della politica a costo zero, o almeno low cost con una connessione internet, niente sedi di partito e il blog come strumento di comunicazione, non si ritrova però nei bilanci dei parlamentari Cinque Stelle, che se è vero che restituiscono una quota importante dei gene- Il telefono d’oro di Fico: bolletta da 12mila euro Nel sito degli ex grillini la verità sulle spese M5S Il vitto di Di Battista costa 2.800 euro in tre mesi I numeri 3,7milioni 108mila 17 rosi fondi pubblici ricevuti a Montecitorio e Palazzo Madama, ne spendono anche parecchi. Qualche numero. Nell’ultimo quadrimestre (maggio-agosto 2016) il M5S Senato ha speso 748.875 euro, la maggior parte dei quali (oltre 350mila euro) per «personale e collaboratori». I deputati non hanno una rendicontazione quadrimestrale come gruppo, l’ultimo bilancio è relativo al 2015, dove si legge che gli «oneri» sono stati di 3,7 milioni di euro (350mila euro più dell’anno precedente). An- che qui la voce più corposa sono i dipendenti e i consulenti del gruppo, diciassette persone all’Ufficio Comunicazione (tra cui Silvia Virgulti, fidanzata di Di Maio), trentacinque al Legislativo, eccetera. E le spese dei singoli parlamentari? Di Maio, il pupillo di Grillo e favorito per una futura investitura a candidato premier, è finito al centro di una polemica per i 108mila euro spesi in tre anni per «eventi sul territorio» («Dal 2013 ho restituito ai cittadini italiani 204.582,62 euro. E sono felice di averlo fatto» si difende sul blog di Grillo). Ma in altre classifiche Di Maio è superato da altri suoi colleghi. La senatrice Barbara Lezzi, ad esempio, è al primo posto nella classifica della spesa per «consulenze» (assistenza legale, commercialisti, informatici): 85mila euro spesi finora. Ai primi posti seguono altri grillini, come i due componenti del direttorio Di Battista (41mila euro) e Carlo Sibilia (40mila). Di Battista, soprannominato dai colleghi «Gallo cedrone» (una delle chicche svelate dal libro) negli ultimi tre mesi rendicontati, cioè fino a luglio, ha speso 2.800 euro tra pranzi, cene, bar e alimentari generici. Ma alla voce «vitto» non è Di Battista il top spender della pattuglia parlamentare grillina. La medaglia va al deputato Mattia Fantinati, che finora ha utilizzato 32mila euro pubblici per le sue esigenze alimentari. Per «Alberghi e simili» vince il deputato grillino Cosimo Petraroli, da Torino, con 41mila euro spesi. I big tornano ai primi posti in altre voci, come le «spese telefoniche», dove Roberto Fico si piazza al secondo posto con più di 12mila euro in telefonate. É anche il presidente della Vigilanza Rai, gli toccherà chiamare spesso. Riecco Di Maio tra quelli che spendono di più in «noleggio auto», quasi 9mila euro, al secondo posto dopo il deputato Bernini (10mila). Il senatore Lello Ciampolillo è il campione dei taxi: 16.668 euro. Mentre non è noto che tipo di appartamento abbia in affitto (coi soldi della Camera) la deputata Marta Grande. Il suo canone mensile è di oltre 2mila euro, ne ha già spesi 77mila. Politica «low cost»? Diciamo «medium». Le uscite del gruppo M5S alla Camera nel 2015, ultimo periodo rendicontato. Gran parte della spesa è rappresentata dagli stipendi del personale IL VIGNETTISTA VAURO COL PUGNO CHIUSO ANCHE IN OSPEDALE «Fasci e leghisti io sto bene, tiè» Compagna usa il miele al posto dei maglioni Il senatore Luigi Compagna (Conservatori e riformisti) racconta di sconfiggere il raffreddore mettendo nel caffè, al posto dello zucchero, un cucchiaino di miele: lo fa regolarmente anche alla buvette. E poi prosegue ridacchiando: «Dopo 47 anni di matrimonio mia moglie ritarda con il cambio di stagione e rischio di ammalarmi. In attesa dei maglioni prendo il miele». «Dedicata ai simpatici fasci, leghisti e grilletti che mi augurano di schiattare. Scampata anche stavolta. Tiè!». Anche nel letto d'ospedale, il vignettista Vauro Senesi non rinuncia alla polemica politica, postando una foto su Facebook che lo ritrae in ospedale, con il pugno chiuso sollevato, da buon comunista oltranzista. Il disegnatore ha voluto tranquillizzare i suoi fan, ringraziandoli per gli auguri e spiegando di stare già meglio: «Grazie - ha scritto Vauro in un commento -. Ma tranquilli mi son già rimesso, se no col cacchio che postavo la foto!». Ciao, ciao cari romani vi saluto senza aiuti Che fosse al terrazzino sui Fori del Campidoglio, alla biciclettata collettiva, al raduno grillino di Palermo o nella camminata sul tappeto rosso della Mostra del Cinema di Roma: ecco, in tutte queste occasioni e in altre ancora, la nostra ineffabile sindaca ridente, Virginia Raggi, ha dimostrato che una cosa sa farla senza l’ausilio di Grillo o Casaleggio: il ciao, ciao con la manina... [email protected] Le persone impiegate nell’Ufficio Comunicazione M5S alla Camera. Tra i consulenti a libro paga anche Silvia Virgulti, fidanzata di Di Maio I GUAI DEL FRATELLO DEL MINISTRO Alfano jr e quella Porsche comprata a 1.355 euro Acquistata a un prezzo irrisorio e rivenduta a 20mila euro. Al suo futuro datore di lavoro Mariateresa Conti Gelmini sceglie il bianco Addio look da dark lady Sarà un inverno bianco candido. Il nero è stato bandito dal guardaroba ben fornito della deputata Fi, Mariastella Gelmini. Il già ministro dell’Istruzione, battagliera consigliera comunale a Milano, ha deciso che questo sarà un anno multicolor. Sia chiaro, la Gelmini, è donna sobria e lo resterà. Ma ormai lo stile dark ha fatto il suo tempo. E così sia. La spesa in «eventi sul territorio» di Luigi Di Maio in tre anni, record tra i grillini. «Ho restituito 200mila euro» si difende sul blog di Grillo A «REPORT» Alessandro Alfano intervistato dalla trasmissione di Rai3 Non passa giorno che Alessandro Alfano non procuri imbarazzo al fratello maggiore, il ministro dell’Interno Angelino. Dopo l’inchiesta di Report sulla sua assunzione in Poste italiane come dirigente, le ombre sulla sua laurea triennale e quelle sul suo passaggio lampo alla Camera di commercio di Trapani, ecco che pure la sua passione per le auto di lusso gli crea problemi. Già, perché tra gli affari del giovane Alfano spunta pure una strana compravendita: quella di una Porsche che Alfano jr avrebbe comprato a prezzo stracciatissimo - 1.355 euro nel 2008 a fronte di un valore di circa 30mila - e avrebbe rivenduto a maggio del 2010, a 20mila euro, all’amico Giuseppe Pace, all’epoca presidente della Camera di commercio di Trapani. La stessa Camera di commercio dove Alfanino approderà pochi mesi dopo da segretario generale e dalla quale si dimetterà a dicembre del 2011, quando sul concorso da lui vinto (e secondo alcuni cucito su misura per lui) e sui suoi titoli si addenseranno le prime ombre. La storia della Porsche, non nuova, è stata ritirata fuori proprio da Report. Giorgio Mottola, l’autore del servizio, parla del contestato concorso per la segreteria generale della Camera di Commercio di Trapani vinto da Alfano jr: «A capo della commissione giudicatrice c’è Giuseppe Pace, allora presidente della Camera di Commercio di Trapani e amico stretto di Alessandro Alfano, talmente stretto che Alessandro Alfano si priva della sua Porsche fiammante e la cede proprio a Pace, due mesi dopo aver vinto il bando. Un bando secondo alcuni scritto su misura». Una storia nota. A raccontarla, tre anni fa, il sito di informazione trapanese Tp24.it, che già allora sottolineava l’anomalia della compravendita della Porsche (una Boxster Cabriolet grigia, cerchi in lega, 2700 di cilindrata per 200 cavalli di potenza) acquistata usata (era del 2006) da un veterinario di Partinico per soli 1.355 euro e rivenduta due anni dopo da Alfano jr all’amico Giuseppe Pace per 20mila euro. Guadagnandoci dunque circa 18mila euro. Non solo la Porsche. L’articolo del sito trapanese del 2013 cita pure un’altra auto di lusso, un Suv da 35mila euro, anzi per l’esattezza, una Range Rover Evoque blu scura, acquistata dalla Camera di commercio trapanese nella breve era della segreteria di Alessandro Alfano. Proprio una passione, quella per le auto di lusso. L’ennesimo scivolone che imbarazza Alfano jr e il fratello ministro Angelino. IL MULTISISTEMA PER RIMODELLARE IL CORPO E RIVITALIZZARE LA PELLE DEL VISO 1 + 2 + 3 14 ATTUALITÀ L’ANALISI di Gian Micalessin S piegato in soldoni è soltanto il vecchio e banale effetto palloncino. Lo premi da una parte e lui si gonfia dal lato opposto. Ma se il palloncino messo sotto pressione a Mosul è lo Stato Islamico allora il rischio è veder risputati in Europa i jihadisti fuoriusciti dal Vecchio Continente. E non è un rischio da poco. «Anche una piccola parte di loro rappresenta un serio problema» - spiega in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt il commissario europeo per la sicurezza Julian King. Secondo le stime dei servizi europei intorno alla capitale irachena del Califfato operano attualmente almeno 2500 jihadisti con legami europei. Quei duemilacinquecento fanatici rappresentano una doppia minaccia. Una piccola parte di loro potrebbe già esser stata selezionata per rientrare nelle città d’origine e mettere a punto attentati di rappresaglia in concomitanza con l’assedio di Mosul. Altri potrebbero invece tornarsene a casa dopo la caduta della roccaforte irachena e dar vita a nuove cellule all’interno del continente. Il problema più imminente è l’infiltrazione di gruppi operativi pronti a colpire capitali e città europee nelle prossime settimane. Una minaccia da cui non sono esenti le città italiane. L’impegno profuso nell’addestramento dei peshmerga curdi, nella difesa della diga di Mosul e nelle operazioni di soccorso aereo ai feriti della coalizione fanno infatti dell’Italia un potenziale obbiettivo. La cabina di regia di queste operazioni non è, però, Mosul, dove i comandanti del Califfato sono impegnati a fronteggiare l’assalto della coalizione, ma Raqqa, ovvero la capitale siriana del Califfato. Lì opera la cellula, conosciuta con l’ossimoro arabo di «Emni», responsabile delle attività di tipo prettamente terroristico condotte al di fuori del Califfato. È stata «Emni» a guidare, nell’ultimo anno, gli attacchi di Parigi e Bruxelles e a seguire l’infiltrazione di numerosi jihadisti di ritorno in Austria e Germania. Ed è stata sempre «Emni» a coordinare lo sfruttamento mediatico degli attacchi messi a segno dai lupi solitari entrati in azione in Francia e Germania. Ultimamente non è, però, al culmine Mercoledì 19 ottobre 2016 L’ALLARME DALLA CITTÀ ROCCAFORTE DELL’ISIS IN IRAK Un folle riporta il terrore a Bruxelles: armato tiene in ostaggio 15 persone Ore di paura a Bruxelles a causa di un uomo che ieri pomeriggio ha preso in ostaggio una quindicina di persone in un supermercato Carrefour nella Chaussée d’Alsenberg nel quartiere di Forest, alla periferia occidentale della capitale belga. L’uomo, armato di coltello, per cause ancora da accertare ma forse a seguito di una rapina finita male, ha tenuto in scacco i clienti e il personale del supermercato per circa un’ora ed è stato arrestato senza particolari difficoltà dalle forze dell’ordine del commissariato di Bruxelles-Midi. Nessuno degli ostaggi è stato ferito. L’uomo, del quale non si conosce la nazionalità, non ha fatto nessuna rivendicazione. La polizia belga ha comunque escluso qualsiasi legame del gesto con motivazioni terroristiche. La capitale belga è stata teatro di vari atti terroristici lo scorso 22 marzo. Come si gioca 4 2 5 6 3 2 8 1 1 4 7 1 6 8 uno dei pochi a controllare un mosaico operativo composto da cellule, appartamenti, arsenali e depositi di esplosivi disseminati nei paesi europei. La diminuita efficienza operativa potrebbe venir compensata chiamando all’azione un maggior numero di «lupi solitari». La loro attivazione e soprattutto la loro propensione a colpire L’UOMO È STATO ARRESTATO 7 8 4 3 Erica Orsini ASSEDIO Proseguono le operazioni militari in Irak per la riconquista di Mosul, la città diventata roccaforte del Califfato e ora stretta d’assedio La caduta di Mosul potrebbe avere come conseguenza l’arrivo in Europa di molti jihadisti 8 5 3 9 Uno stupro a Westminster: capo dello staff di un deputato accusato di violenza sessuale L’operazione contro il Califfato è necessaria ma ci troveremo in casa molti terroristi Il Sudoku 1 LONDRA SOTTO CHOC La caduta di Mosul porterà a un’invasione di jihadisti in Europa dell’efficienza. L’eliminazione ai primi di settembre - di Abu Mohammad Al Adnani, il portavoce dello Stato Islamico considerato la mente di tutte le «operazioni esterne» sembra aver rallentato la macchina del terrore. Adnani, oltre ad essere il solo all’interno dell’organizzazione a conoscere i nominativi di tutti i militanti infiltrati in Europa era 2 5 3 9 Completare lo schema, riempiendo le caselle vuote, cosicché ciascuna riga orizzontale, colonna verticale e riquadro 3x3 (col bordo più spesso) contenga una sola volta tutti i numeri dall’1 al 9. Buon divertimento Facile ed immolarsi per il Califfato verrebbero innescate proprio attraverso la diffusione delle immagini dell’assedio di Mosul. Un assedio descritto nei messaggi di propaganda come un impari lotta tra le forze «infedeli» - forti di oltre 50mila uomini ed appoggiati da aerei, elicotteri, carri armati ed artiglieria ed il manipolo di 5/6mila jihadisti chiusi nella morsa di Mosul. Dopo la caduta dovremo invece preoccuparci del rientro dei jihadisti sopravvissuti alla battaglia. I più tenaci e irriducibili potrebbero tentare la costituzione di cellule nelle zone d’origine. Gli altri potrebbero semplicemente riconoscere la sconfitta e tentare di reintegrarsi nella società. In ogni caso l’allarme lanciato dal Commissario europeo alla Sicurezza fa capire che un’eventuale caduta di Mosul non determinerà l’automatica scomparsa del Califfato. Al pari di quanto successe nel 2001 dopo la sconfitta di Al Qaida in Afghanistan, il Califfato continuerà ad operare grazie alla sua costola siriana e alla componente asimmetrica ed invisibile costituita dalle cellule dormienti e dalle ramificazioni virtuali costruite sulla rete. Per non parlare della fitta rete di sostenitori e finanziatori con base in Arabia Saudita e Qatar che in tutti questi anni hanno contribuito a finanziare lo Stato Islamico. 73 Medio 9 3 5 6 4 8 7 1 2 2 4 8 1 7 3 9 5 6 8 2 4 5 1 7 6 3 9 7 5 6 4 3 9 2 8 1 1 9 3 8 6 2 5 7 4 4 7 9 3 8 6 1 2 5 5 6 1 7 2 4 8 9 3 3 8 2 9 5 1 4 6 7 DUE SONO MORTI, UNO È FUGGITO Strage di Dacca, la polizia svela chi ha finanziato l’attentato Sono state identificate le tre persone ritenute i finanziatori dell'attacco a Dacca, costato la vita a 22 persone, tra cui nove italiani. Lo ha riferito il capo dell'unità anti-terrorismo e contro la criminalità transnazionale (Cttc), Monirul Islam, spiegando che si tratta del dottor Rokon Uddin, Tanveer Quaderi e l'ex maggiore Zahid. «Dei tre - ha detto - Rokon ha lasciato il Bangladesh per recarsi in Siria e unirsi al gruppo jihadista dello Stato Islamico mentre gli altri due sono morti nel corso di una sparatoria avvenuta in un blitz della polizia». Il medico avrebbe donato per l'operazione l'equivalente di 100mila euro, Tanveer avrebbe offerto il denaro raccolto dalla vendita di una casa, e l'ex maggiore Zahid i soldi della sua pensione militare. CONCORSO n. 125 di martedì 18/10/16 Montepremi Estrazioni 44 87 Difficile Impossibile 48 La soluzione di ieri 6 1 7 2 9 5 3 4 8 Londra Il capo dello staff del deputato conservatore Craig Mackinlay è stato arrestato con l’accusa di aver stuprato una donna all’interno del Parlamento. L’uomo si chiama Sam Armstrong, ha ventitré anni e l’arresto è avvenuto venerdì scorso, ma la notizia è trapelata soltanto ieri. Rilasciato su cauzione fino a gennaio, ad Armstrong è stato vietato di mettere piede a Westminster fino a quando la vicenda non si sarà conclusa. Nel frattempo la polizia metropolitana ha perquisito l’ufficio di Mackinlay dove si sarebbe consumata la violenza. L’arresto è stato effettuato in seguito ad una denuncia pervenuta alla polizia da una donna lo stesso venerdì. Ancora non si conosce l’identità della vittima ma a quanto sembra l’episodio sarebbe avvenuto giovedì sera. Secondo quanto riporta il tabloid The Sun quella sera un gruppo di persone tutte dello staff dei Conservatori si è fermato a bere qualcosa sul terrazzo della Camera dei Lord dopo il lavoro. Sempre in base al racconto della fonte del Sun alla serata sarebbero stati presenti «un gruppo di assistenti dei Conservatori e delle donne loro ospiti. Avrebbero bevuto per tutta la notte ed alcuni di loro erano molto ubriachi». Armstrong avrebbe portato una donna nell’ufficio del deputato per il quale lavora e lì l’avrebbe stuprata. La vittima si sarebbe recata alla polizia il mattino dopo. Nessun commento da parte del sospettato che deve ancora rispondere delle accuse che gli sono state mosse e bocche cucite anche a Westminster dove il caso sta creando non poco imbarazzo tra i Tories. Un portavoce di Mackinlay ha fatto sapere che «il deputato è stato messo al corrente dell’incidente e delle accuse ad un membro del suo staff» ed ha confermato la totale disponibilità e collaborazione con la polizia nell’inchiesta avviata. Non è la prima volta che il nome di Sam Armstrong finisce sulle pagine dei giornali inglesi. Prima dell’arresto, alcuni mesi fa l’uomo era stato accusato dal Mail on Sunday di aver tentato di filmare l’ex ministro Robert Halfon, che aveva una relazione extraconiugale, mentre lasciava un club londinese, forse per ricattarlo in seguito. All’epoca Armstrong aveva negato tutte le accuse ma ora è tornato nell’occhio del ciclone e la sua posizione sembra davvero molto complicata. Il Lotto Tempi il Giornale 61 24 Ora inizio ------------------Ora fine ------------------- Numero Jolly 88 Numero Superstar 24 Euro Punti 6 JackPot Punti 5+1 Punti 5 Punti 4 Punti 3 Punti 2 5 stella 4 stella 3 stella 2 stella 1 stella 0 stella 5.224.878,00 157.753.004,14 27.430,61 406,21 34,41 6,29 40.621,00 3.441,00 100,00 10,00 5,00 Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia 24 33 88 71 27 73 11 78 37 23 16 Numero Oro 33 84 45 50 86 22 55 65 23 63 77 75 82 35 6 28 45 39 64 46 54 49 70 61 75 40 40 87 24 78 9 28 12 28 11 16 22 23 27 33 35 37 45 50 35 5 87 82 66 26 7 27 25 27 78 55 63 65 71 73 75 77 78 86 88 Mercoledì 19 ottobre 2016 IL CASO di Fiamma Nirenstein È ATTUALITÀ 15 il Giornale un bagno di realtà il voto di ieri all’Unesco, in cui si è stabilito che secondo la maggioranza del mondo gli asini volano, che Roma non è mai stata la sede del papato, ovvero che la luna è fatta di formaggio, cioè che Gerusalemme è un sito solo musulmano e in particolare lo è il monte del Tempio col Muro del Pianto, chiamato nella risoluzione votata solo «complesso della Moschea»: la risoluzione, purtroppo reale, che è stata votata ci dice infatti che le decisioni e le opinioni espresse dall’Onu e dai suoi succedanei su Israele sono pura menzogna, veleno distillato sui principi stessi della conoscenza, negazionismo pari a quello della negazione della Shoah, distruzionismo pari a quello dell’Isis su Palmira. Da questo momento dunque, per chi ha un cervello, forse ci sarà LE FOLLIE DELL’ONU CONTRO ISRAELE L’Unesco ratifica la vergogna «Il Muro del Pianto è arabo» Confermato a maggioranza l’antistorico voto di giovedì scorso. E l’Italia contribuisce astenendosi più attenzione a non bersi senza discutere le mille risoluzioni contro Israele dell’Assemblea dell’Onu, del Consiglio di Sicurezza, del Consiglio per i Diritti Umani. La maggioranza che vota è sempre la stessa; gli stessi sono i Paesi occidentali che non sanno dire di no a un’assurdità come quella che ieri è stata statuita. Ma che cosa può avere portato la Russia e la Cina a votare per l’arabizzazione di Gerusalemme se non la fame di potere e l’interesse? Che cosa ha condotto l’Italia, che ospita a Roma l’arco di Tito con i bassorilievi degli ebrei in catene con la Menorah, prova provata della loro appartenenza a Gerusalemme; che cosa ha spinto la Grecia, che mai vorrebbe veder discussa la sua eredità storica, ad astenersi? Ma tant’è: 24 nazioni spudorate, per la maggior parte islamiche, hanno votato a favore; 26 pusillanimi fra cui l’Italia si sono astenute; 6 coraggiose hanno votato contro, Stati Uniti, Gran Bretagna, Lituania, Olanda, Germania, Estonia. Si cerca qualche consolazione nell’idea SITO CONTESOIl monte del Tempio a Gerusalemme è da sempre sacro per gli ebrei, il cui ultimo resto dopo le distruzioni attuate dai Romani nel primo secolo è il Muro del Pianto OFFESA ALLA VERITÀ È un falso evidente come quello di chi nega la realtà dell’Olocausto l’amore totale del suo popolo per quel luogo? Persino Giuseppe Verdi l’aveva ben capito, come si canta in «Va’ pensiero». L’aggressione dell’Unesco non è nuova, esso è sempre stato uno dei corpi più estremisti e corrotti delle Nazioni Unite. Ma stavolta la sua funzione può essere utile. Questo è di prima categoria: si tratta della distruzione culturale di un pilastro della storia, quello della fondazione delle religioni monoteiste. L’attacco agli ebrei ha sempre avuto il segno della distruzione del Mondo Occidentale, della guerra, del terrorismo. Non c’è nulla di strano nel fatto che i Paesi occidentali si siano astenuti nella buona parte: si sono sempre girati dall’altra parte di fronte all’odio degli ebrei accompagnata dalla denigrazione di Israele. di Luca Nannipieri C i sarà sempre lotta attorno al patrimonio. Già la parola stessa lo dice: patrimonio lessicalmente vuol dire «ciò che i padri lasciano ai figli», ma anche «ciò che i figli vogliono fare dell’eredità dei padri». Il patrimonio, ovvero i monumenti, i luoghi-simbolo, le testimonianze d’arte, di memoria, di identità, di religione, non sono mai realtà pacifiche. Il loro valore non è innocuo. Da sempre, nella storia, i monumenta sono stati oggetto di contese, guerre e prevaricazioni. Perché? Perché, appunto, essi non incarnano un valore inoffensi- LE BASI CULTURALI vo. Attorno ad essi si raggruma un tale senso di riconoscimento, di identificazione, di memoria, di affetto, spesso di anelito religioso, tale per cui la loro presenza sarà inevitabilmente una presenza che ge- SIGNIFICATI PROFONDI nera contrasti e conflitti. Il caso dell’Unesco e di Geru- I «monumenti» non sono salemme è un caso massimo: soltanto pietre: la decisione dell’Unesco di considerare Gerusalemme Est e il contengono un’eredità complesso della moschea di Al-Aqsa come patrimonio so- inaudita di tre religioni che esstanzialmente arabo, dal pun- so stesso testimonia. to di vista storico artistico fa Questo luogo – unico, inconsemplicemente ridere: Gerusa- frontabile per definizione con lemme, la città per intero, i alcun altro luogo al mondo – suoi mercati, i suoi muri, le sue ha una stratificazione di testipiazze, i suoi edifici, sono il ful- monianze materiali e immatecro inscindibile delle tre religio- riali, archeologiche, urbanistini monoteiste (ebraismo, cri- che, architettoniche, religiose, stianesimo e islam) e il suo pa- storiche, che lo rendono pritrimonio monumentale non mus inter pares, il primo tra i può essere in alcun modo ri- pari, tale è il suo essere crogiovendicato da una parte o lo senza paragoni di storia dall’altra. Si possono inventare ebraica, cristiana e islamica. le tradizioni, come hanno di- Artisticamente ci vuole un limostrato Eric Hobsbawm e Te- bro intero per spiegarne tutti i rence Ranger, ma non si può monumenti presenti: la sovracancellare l’innegabile: quello na moschea di Al-Aqsa del VII spazio di territorio di Gerusa- secolo è sacra agli islamici, colemme che gli ebrei chiamano me la Moschea della Roccia il Monte del Tempio, che gli con la cupola dorata, ma i suoi arabi chiamano la Spianata del- muri fanno parte delle cinta dile Moschee, e che i cristiani av- fensive dell’antico Tempio di vertono tutt’uno come città sa- Gerusalemme, tra cui campegcra, non può essere scisso dal- gia il Muro del Pianto, sacro la stratificazione eccezionale e agli ebrei che vi si recano in che oggi il voto è meno unanime di quello che sarebbe stato in passato. Ma è poca roba. Le polemiche che lo hanno accompagnato vedono il gesto notevole dell’ambasciatore del Messico Andres Roemer che ha lasciato la sala e ha tentato di cambiare il voto negativo del suo Paese, ed è stato poi licenziato; il tentativo del presidente tedesco del direttivo Michael Worbs che ha espresso opposizione e ha tentato di posporre il voto e poi è stato costretto a autosospendersi; e infine il capo dell’Unesco Irina Bokova, che si era espressa contro e che ha ricevuto quindi minacce di morte e il rafforzamento della scorta. È un paradigma indispensabile: la violenza accompagna sempre il furioso odio antisraeliano e anticristiano. Le minacce di morte vengono insieme alla difesa di Israele e dei cristiani. Gesù Cristo è l’icona perfetta della storia ebraica a Gerusalemme: era ebreo, anche lui non c’è mai stato per l’Unesco? O ha salito lo scalone del Tempio di Erode e ha predicato ai mercanti? Flavio Giuseppe ha descritto minuto per minuto la presa di Gerusalemme da parte dei Romani, nei secoli fino a Beniamino di Tudela, Mark Twain, Winston Churchill, chi non ha testimoniato Decisione priva di senso su un patrimonio condiviso Alimenterà nuovi conflitti Emozioni, segreti e momenti storici dell’avventura impreditoriale e politica del Cavaliere *Oltre al prezzo del quotidiano. preghiera. Ed è spazio sacro ai cristiani perché molte azioni di Gesù Cristo sono in visita a questo Tempio. Questa compresenza è inscindibile, non frazionabile. In nessun altro posto al mondo attorno ai monumenti si polarizza una tensione religiosa, storica e valoriale, di tale insopprimibile forza. Lo diceva già lo storico dell’arte Alois Riegl nel 1903: i monumenti non sono immobili, in loro coesistono diverse forze, tensioni, che noi moderni andiamo di volta in volta a innescare e innalzare. Questo vale per il Colosseo come per Gerusalemme. I terroristi islamici vogliono abbattere il Colosseo mentre noi vogliamo conservarlo perché esso testimonia valori e tensioni che gli uni vogliono colpire, gli altri (noi) innalzare. Così accade per il Monte sacro di Gerusalemme. Vi sono tensioni inaudite, esplosive, e mai quiete, attorno ad esso. L’Unesco, con questa risoluzione senza senso, non ha fatto altro che innescare la miccia del conflitto. UNA GRANDE STORIA ITALIANA 80 ANNI IN UN ALBUM FOTOGRAFICO DA VENERDÌ IN EDICOLA IL COFANETTO RACCOGLITORE A SOLI € 3.50* 16 ATTUALITÀ Mercoledì 19 ottobre 2016 L’OMICIDIO DI LORIS Valentina Raffa Dopo la condanna il papà di Veronica le crede ancora: «Lei è innocente, lotteremo insieme» LA MADRE Veronica Panarello «Mi vengono i brividi a pensare come mia sorella abbia potuto uccidere da sola suo figlio. Ho sempre pensato che ci fosse qualcuno con lei, ma non Andrea Stival come invece mia sorella voleva far credere». Antonella Panarello, la sorella di Veronica condannata dal gup di Ragusa a 30 anni di carcere per avere ucciso il 29 novembre 2014 il figlio Loris e averlo gettato in un canalone a Santa Croce Camerina, dopo mesi di silenzio, sottolinea a Mattino 5 la sua distanza da lei, se ancora ce ne fosse bisogno. All’inizio le credeva, ma a un certo punto l’ha mollata, definendola bugiarda e capace di uccidere suo figlio. A difendere Veronica resta papà Francesco, che crede all’ultima verità della figlia che ha indicato il suocero, Andrea Stival, come assassino. «La condanna è troppo dura». E aggiunge: «Lotteremo insieme», spiegando come la figlia sia stata premurosa con lui fino all’ultimo, quando, per tutelarlo, ha voluto che le stesse lontano in aula. Per Francesco è questa la vera Veronica. Non l’egocentrica descritta dalla sorella e dall’accusa a seguito di perizia psichiatrica. «Le credo perché so che mamma era – dice -. Ora è come se avesse perso due figli». Ed è proprio così. A incombere sul capo di Veronica non c’è solo la condanna al massimo della pena possibile per un processo con rito abbreviato, con- dizionato a perizia psichiatrica, c’è anche il macigno della sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale per 30 anni. A crederle, poi, c’è il suo legale, Francesco Villardita, che attende le motivazioni della sentenza tra 90 giorni, e ricorrerà in appello. Resta incolmabile la distanza col marito Davide, che dice di non volere più sentire bugie, tutte quelle che si sono susseguite nei due anni dalla morte di Loris, emergendo come clamorosi colpi di scena capaci di ribaltare la precedente verità. «Quando il giudice ha letto la sentenza – dice - ho provato una malinconica sensazione di giustizia per il mio piccolo angelo che la invocava silenziosamente. È tempo di voltare pagina». Francesco De Remigis ORRORE IN FRANCIA Nuovo episodio di violenza nell’accampamento illegale alle porte di Calais. La cosiddetta «Giungla», prossima allo smantellamento, dove vivono ancora 7-8 mila migranti. Qui una donna di 38 anni, interprete di lingua pashtun per l’emittente tv France 5, è stata avvicinata da tre afghani e costretta a subire un rapporto sessuale sotto la minaccia di un coltello. La donna, anche lei afghana, si era avventurata nella «Giungla» con un reporter freelance di 42 anni nella notte tra lunedì e martedì. Notata da 3 uomini: accortisi del giornalista i tre afghani hanno prima preteso di visionare il materiale registrato, poi Calais, interprete tv stuprata nella «Giungla» dei profughi La traduttrice di lingua pashtun era con un reporter nel campo: assaltati da tre afghani. Presto lo sgombero stante lo sgombero potrà iniziare al massimo lunedì. La polizia ha già un piano ed i mezzi: 150 pullman trasferiranno i rifu- giati e i richiedenti asilo nei centri di accoglienza e orientamento (Cao) allestiti in quattro zone del Paese. Nei primi due giorni dovrebbero essere evacuate 4-5 mila persone. Operazione «lampo» per evitare che i trafficanti di esseri umani pos- il Giornale sano portare sulle coste inglesi chi è in grado di pagare. Intanto nella tendopoli sono arrivati anche i cosiddetti «Jun- gle Lawyers», una squadra di avvocati che dà assistenza gratuita ai richiedenti asilo, informandoli dei loro diritti in vista dello sgombero. Anche 3mila agenti di polizia sono pronti a raggiungere la «Giungla» in previsione degli scontri con gli attivisti No Border, pronti a fermare le operazioni. Preoccupa però anche il dopo Calais: due sparatorie nelle strutture di accoglienza a Saint-Brevin-l’Océan, nel dipartimento di Loire-Atlantique, e a Saint-Hilaire-du-Rosier, nel dipartimento dell’Isère in una settimana. Cosa succederà quando tutti i migranti saranno trasferiti? SALVI PER MIRACOLO NUOVA BIOGRAFIA Solo dopo la violenza e la rapina la troupe è stata liberata Da superboss a vecchio e malato Gli anni del calvario di Al Capone hanno estratto i coltelli. In due hanno immobilizzato il reporter mentre il terzo stuprava la donna. Ricostruzione confermata dalla procura, che ha aperto un’inchiesta. Solo dopo la violenza, la troupe è stata lasciata andare, ma non prima d’essere stata anche derubata. Una portavoce dell’emittente tv precisa che «questa troupe è esperta e lavorava da mesi per France 5 a un’inchiesta sui minori isolati di Calais», che nell’accampamento sono almeno 1.200. Buona parte di essi è oggetto di una trattativa col governo inglese perché alcuni sostengono di avere parenti in Gran Bretagna (circa 200). Questa settimana è arrivato a Londra un primo gruppo di 14 minori non accompagnati. Gli adolescenti, tutti fra i 14 e i 17 anni, sono perlopiù eritrei e afghani. Hanno familiari nel Regno Unito, dunque accettati dal governo britannico sulla base del ricongiungimento. Ma a Londra non tutti gioiscono: alcune organizzazioni stanno intentando cause per aver portato migranti illegali Oltremanica. Un Canale, quello che separa la Francia dall’Inghilterra, che qualcuno ha cercato di attraversare anche in canotto, secondo Le Monde. Da quando la notizia dello sgombero della «Giungla» è diventata operativa è infatti iniziato un si salvi chi può. L’ultima chance di restare nel campo illegale era la sentenza del tribunale amministrativo di Lille, che ieri ha rigettato il ricorso di 11 Ong. Le associazioni umanitarie ritengono «precipitose» le modalità di smantellamento della tendopoli volute dal governo e dal presidente francese François Hollande. Cionono- Storia inedita di Scarface, ricostruita attraverso i racconti dei parenti: la sifilide gli aveva distrutto anche il cervello Luciano Gulli SCATTO D’EPOCA Brindisi tra amici, al centro Al Capone: capace di mettere insieme 40 milioni di dollari da un Natale all’altro Non aveva ancora compiuto 18 anni, Alphonse Gabriel Capone, quando Frank Galluccio gli rifilò quella rasoiata al volto che lo avrebbe reso celebre, nell’ambiente (e molti anni dopo anche al cinema) col nomignolo di Scarface, lo «Sfregiato». Una battuta infelice sulla sorella di Frank – «hai un culo fantastico, Lena» - una sera all’«Harvard Inn» di Coney Island, ed ecco quel bel ricordo sulla guancia sinistra per tutta la vita. Al Capone, ovvero: una vita da gangster, andando al massimo. Ultimo di 9 figli, padre barbiere, madre sarta, originari di Angri (Salerno), «Scarface» passò gli ultimi anni della sua esistenza, da guaglione con le scarpe sfondate a boss ultramiliardario, rincoglionito da una forma devastante di demenza senile portatagli in dono dalla sifilide. Sì, faceva un po’ pena, nell’autunno del 1946, vedere quello che la stampa aveva soprannominato «nemico pubblico numero uno» seduto su una sedia impagliata, in pigiama, sul bordo della sua fantastica villa di Miami che aveva fatto riempire di pesci, mentre armeggiava con una canna di bambù, ami e lenza. Talvolta, quando non faceva finta di pescare, dicono che parlava da solo. O intratteneva lunghe conversazioni col suo pantheon privato di morti ammazzati: amici, compagni di scorribande sanguinarie ai tempi dell’«Unione siciliana di Chicago» e della «North Side Gang». O nemici, come John Scalise e Joe Giunta, ammazzati con le sue mani, o fatti ammazzare a raffiche di mitra Thompson, il «kalashnikov» dei tempi. Ai tempi in cui Capone (Robert De Niro, ne Gli Intoccabili) urlava in faccia all’agente federale Eliot Ness (Kevin Costner): «You are nothing but a lot of talk and badge…», che noi abbiamo tradotto nel celebre «Sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo…!!!». Chi lo vide, nell’ultimo scorcio della sua vita, lo descrisse come un bambino di 12 anni. Per rendere felice l’uomo che aveva avuto in pugno Chicago, costruendo un impero miliardario, ormai bastava portarlo a comprare le caramelle al drugstore, racconta Deirdre Bair nella nuova biografia dedicata al più celebre dei gangster italoamericani. Titolo: Al Capone: his Life, Legacy and Legend, storia basata su interviste ai nipoti e ai parenti del boss più potente dell’era del proibizionismo – un uomo capace di mettere insieme 40 milioni di dollari da un Natale all’altro, negli anni Venti - che hanno accettato di parlare a patto di restare anonimi. Gli ultimi cinque anni di quello che era stato il re di Chicago, soprattutto, erano stati un calvario. Da quando la moglie Mae lo aveva fatto ricoverare all’ospedale di Baltimora, nel 1940, all’esilio dorato di Miami Beach: 8 camere da letto, 6 bagni, palme, piscina olimpionica, tremila metri quadrati di parco. Fino al 25 gennaio 1947, quando il mandante della «strage di San Valentino» venne colpito da un ictus e una polmonite che se lo portarono via, al Mount Carmel Cemetery di Chicago. Aveva solo 48 anni. La sua mansion invece gli è sopravvissuta, e qualche tempo fa, dopo un attento restyling, è andata venduta per 8 milioni di euro a Mino Raiola, potente procuratore di famosi calciatori come Pogba. Chicago invece, quanto a criminalità, organizzata e non, è rimasta la stessa. Durante l’ultimo fine settimana, 65 persone hanno rimediato una gragnuola di pallottole, e 13 sono morte. Nel week end, ripetiamo. Mentre i morti ammazzati, in quella che il presidente Obama chiama «casa», dall’inizio dell’anno son già 500. Una città dove i genitori, dopo aver raccomandato ai figli di studiare e di fare i bravi ragazzi gli ripetono tutti i giorni: «Se sentite sparare mollate i libri o la cartella e buttatevi a terra». Al Capone, al confronto, fa quasi tenerezza. Mercoledì 19 ottobre 2016 ATTUALITÀ 17 il Giornale UN FENOMENO CHE SPAVENTA Milano Il sabato mattina le trovi in coda alla clinica ginecologica a chiedere la pillola del giorno dopo. Accompagnate dalla mamma. Oppure le vedi con lo sguardo basso nelle sale d’attesa, in fila per interrompere la gravidanza. Il cellulare in una mano e lo smalto sbeccato sull’altra. E hanno 15 anni, al massimo 16. Bambine che rischiano di avere bambini e che fanno sesso così, tanto per fare. I medici del Policlinico di Milano hanno dato un nome alla nuova «patologia» delle teen ager. La chiamano banalizzazione del sesso. I numeri non sono significativi del fenomeno, ancora molto contenuto e silenzioso, ma parecchi casi degli ultimi anni hanno lasciato senza parole anche ginecologi della portata di Alessandra Kustermann che, nella sua attività trentennale, credeva di averle viste tutte. Credeva, appunto. E invece ora si trova sempre più spesso di fronte a ragazzine con l’apparecchio ai denti che chiedono di abortire. «Tante hanno rapporti sessuali completi con i compagni di classe in cambio di una ricarica del telefono. E non si rendono conto che anche questa è una forma di prostituzione». Ovviamente nulla a che vedere con le baby squillo dei Parioli di Roma: in quel caso i clienti erano tutti maggiorenni e si parlava di un giro consolidato di giovanissime escort. Ma anche spogliarsi, farsi palpeggiare nei bagni della scuola, o fare sesso col primo che capita in cambio di una borsa di Zara e di un piccolo regalino ha qualcosa di inquietante. «Abbiamo a che fare sempre più spesso con ragazzine inconsapevoli, che non si rendono conto del significato del sesso (e figuriamoci dell’amore) - racconta la Kustermann Le assistiamo anche dal punto di vista psicologico: sono fragilissime, insicure ed hanno una bassa considerazione di sé e un rispetto nullo del loro corpo». Ça va sans dire, nessuna di loro usa precauzioni, né ha partner abituali. Non stiamo parlando solamente di ragazzine provenienti da ambienti disagiati, costrette a diventare grandi più in fretta. Ma di liceali delle «famiglie bene». Che evidentemente in testa hanno parecchia confusione sul significato di rapporto sessuale e che cambiano partenr con un po’ troppa facilità. C’è un dato, parziale, del fenomeno. Il numeri delle certificazioni di interruzione di gravidanza registrato dall’Ats Milano: nel 2015 le minorenni che hanno chiesto di abortire sono state 60, il tre per cento del totale e un po’ meno ri- Fragili, facili e confuse in coda per l’aborto sempre più minorenni Passatempo, tel. 035/403530; [email protected] Per informazioni e prenotazioni: Maria Sorbi Hanno al massimo 16 anni, fanno sesso con i coetanei per una ricarica. E la pagano cara 60 le ragazze minorenni che hanno chiesto di abortire a Milano nel 2015: l’anno prima erano state 140 spetto all’annus horribilis, il 2014, quando ne furono registrare 140. «Ma bisogna tener conto - spiega Aurelio Mosca, direttore del dipartimento famiglia dell’Ats milanese - che il certificato di interruzione di gravidanza, oltre che nei con- sultori Ats, può essere rilasciato anche da un medico di base o da un ginecologo privato». Quindi il dato fotografa solo una parte di quello che accade. È la stessa Alessandra Kustermann a proporre di cominciare a monitorare il feno- meno, che sicuramente è in crescita. «Bisogna anche lavorare sulla sensazione di sopraffazione psicologica - sostiene la Kustermann - ascoltare i nostri ragazzi, educarli ai sentimenti. Tempo fa nelle scuole della Lombardia si faceva un gioco di ruolo sulle emozioni e sull’accesso alla fisicità molto profondo e utile». Ecco, ora quel corso, intitolato «Le parole non dette», si fa solo in pochissimi istituti a causa dei soldi che scarseggiano. E il presupposto resta comunque uno: l’educazione al sesso e all’amore si fa, ogni giorno, prima in famiglia che da dietro una cattedra. Alessandro Albizzati, neuropsichiatra all’ospedale San Paolo, denuncia il nuovo male che colpisce, ahimé, fili e genitori: «la mancanza di valori». E forse è da qui che bisogna ripartire. 97.000 Cosa dice la legge La potestà degli adulti La legge 194 stabilisce che la richiesta di interruzione della gravidanza è fatta personalmente dalla donna, ma se minorenne «è richiesto l'assenso di chi esercita sulla donna stessa la potestà o la tutela» Il dialogo con la coppia Nei primi 90 giorni, quando vi siano seri motivi che sconsiglino la consultazione delle persone esercenti la potestà il consultorio verifica con la coppia anche ogni possibile alternativa all’aborto Il ruolo del consultorio Entro sette giorni dalla richiesta della donna viene disposta dal consultorio, dalla struttura socio-sanitaria o dal medico di fiducia «una relazione, corredata del proprio parere, al giudice tutelare» Il giudice tutelare Il giudice tutelare entro cinque giorni, sentita la donna, tenuto conto della sua volontà, delle sue e della relazione trasmessagli, può autorizzare la donna, a decidere la interruzione della gravidanza il numero di aborti in Italia nel 2014. Negli ultimi trentacinque anni sono stati 5 milioni e mezzo L’intervento del medico Se però il medico accerta l'urgenza dell'intervento a causa di un grave pericolo per la salute della minore, indipendentemente da chi ha la potestà e dal giudice tutelare può disporre ricovero e intervento UNA CULLA VUOTA Hanno 15 anni, al massimo 16. Bambine che fanno sesso così, tanto per fare e che rimangono incinte senza volere. Così l’aborto è l’unica scelta LE RAGAZZINE DI OGGI VITTIME DEI SOCIAL I papà chiedono aiuto per salvare le figlie dal web Sono disinibite e ingenue. Così i padri, per cancellare le loro foto spinte, si rivolgono a specialisti In cameretta hanno ancora la collezione di Barbie sugli scaffali. Ma accendono la webcam, chiudono a chiave la porta e cominciano i loro sexy show, spogliandosi e facendo le dive provocanti. Senza rendersi conto che quelle immagini se va bene fanno il giro di Whatsapp, se va male finiscono su Facebook e su Youtube. Le ragazzine, dal 14 anni in su, sono sempre più disinibite, si vergognano se arrivano vergini alla seconda liceo. Ma sembrano non aver colto i rischi dei loro comportamenti in era social network. Ed è un attimo che il loro video, inviato al fidanzatino di turno, circoli sui siti a pagamento. Quando la situazione degenera, sono i genitori a intervenire. A facilitare le cose in Lombardia è il Corecom, che ha aperto lo sportello dedicato alla Web reputation. Nel giro di poche ore i tecnici, in collaborazione con la Polizia postale, sono in grado di ripulire il web da fotografie, video o commenti offensivi e compromettenti. Nel 2014 il 40% delle richieste di intervento è stata lanciata proprio da papà disperati che chiedevano allo staff di cancellare da Internet le immagini delle loro bambine in pose degne di You Porn. Con il 20% delle richieste, il dato è calato nel 2015. Ma l’allarme per video o immagini osé rappresenta un quarto del lavoro degli addetti alla web pulizia. Eppure, un vago senso di responsabilità tra i giovani c’è: da una ricerca su un campione di 500 ragazzini tra gli 11 e i 18 anni emerge che la maggior parte si dimostra relativamente prudente in fatto di privacy, nonostante la forte pressione sociale a esporsi. Il 64% di loro dichiara di aver impostato il proprio profilo on line come privato, anziché pubblico. Allo stesso modo, mentre la maggior parte condivide informazioni come foto e video (72%), nome e cognome (62%), età (58%) e scuola (50%), in pochi forniscono informazioni più rischiose come il numero di cellulare (21%) o l’indirizzo di casa (6%). Sono quelli che non mettono alcun filtro a finire nei guai, per colpa di un po’ di ingenuità e dell’effetto massacrante del cyberbullismo. O per fiducia mal riposta: tra gli ultimi casi affrontati dalLUCE ROSSA A costare cara sono spesso i messaggi scambiati via smartphone o pc contenenti video o foto osè, inviate tramite whatsapp lo staff di Help web reputation c’è anche quello di una 15enne che, per gioco, ha inviato alcune sue immagini estremamente compromettenti a un amico. E si è ritrovata sul salvaschermo dei telefonini di tutti gli amici. O ancora, il Corecom ha affrontato il caso di una ragazzina che, per scherzare, ha simulato atti sessuali con il suo cane e non si è saputa difendere da sola dalla morsa infernale della rete. Andare a cancellare tutti i filmati, che a tam tam hanno fatto il giro di centinaia di siti, è stato un lavoro certosino. Ma quella ragazza è salva, su web non ci sono più tracce della sua sciocca goliardata. «È importante che le istituzioni si occupino del cyberbullismo prima che accadano fatti di cronaca come quello di Tiziana, che si è impiccata distrutta dalla vergogna - sostiene Federica Zanella, presidente Corecom - Direi che vale la pena investire su una prevenzione seria del fenomeno e dare la sponda a chi a un certo punto si trova nella più totale disperazione, senza saper come venirne fuori». MaS SHOPPING, MUSICA E CULTURA A NewYork Partenza da Milano e Roma il 3 dicembre 2016, rientro l’8 dicembre. 6 giorni/ 4 notti. Con l’estensione a Boston si torna in Italia il 10 dicembre. 18 ATTUALITÀ Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale __ l’intervista » Giorgio Frassineti Nino Materi Giorgio Frassineti, 52 anni, stimato sindaco di Predappio. Posso chiederle a chi sta a cuore la casa di Benito Mussolini? «A NOI!». Scusi, ma lei è un nostalgico? «Macché nostalgico. Io sono renziano». Un sindaco del Pd che però cita il fascistissimo «A noi!». «Ma che ha capito? Io intendevo dire: la casa di Mussolini interessa “a noi“ del Comune di Predappio». Ci spieghi meglio. «La casa natìa del duce è parte integrante dell’identità predappiese». Immagino che lei non sia d’accordo col ministro dell’Interno austriaco che vuole abbattere la casa natìa di Hitler. «Gli edifici testimoni della storia non vanno mai demoliti». Ma quella di Hitler è una casa maledetta. «Anche i campi di concentramento sono luoghi maledetti. Ma nessuno si sognerebbe mai di demolirli. E sa perché?». Me lo dica lei. «I luoghi maledetti devono servire per riflettere sui propri errori e orrori. E fare in modo che quella maledizione rappresenti un monito per il futuro». La comunità ebrea le ha assegnato un premio per aver tutelato la memoria della Shoah. «Ne sono orgoglioso». Perché il ministro dell'Interno vuole radere al suolo la casa del Führer? «Credo che in questa vicenda incidano fattori politici e di ordine pubblico. Forse si vuole evitare che quel palazzo diventi un santuario neonazista, potenziale fulcro di scontri tra fanatici di opposte fazioni. Conosco il sindaco di Braunau, il Comune dove sorge la casa di Hitler, e lui non è d’accordo con la demolizione della casa». A Braunau si potrebbe seguire l’esempio virtuoso di Predappio? «Difficile. Predappio e Mussolini sono due facce della stessa medaglia. Hitler è invece nato a Braunau per caso e non ha «Abbattere casa Hitler? Un errore. Io col Duce Ha detto la creo turismo culturale» Hocasatrasformato di Mussolini ROSSO E NERO Il sindaco di Predappio: «Gli edifici maledetti in un centro dove non vanno demoliti, meglio valorizzarli» si respira la storia ITALIA Una tipica casa rurale romagnola, costruita con sassi e pietra senza intonaco esterno (nel riquadro). Qui, il 29 luglio 1883, a Predappio, nacque Benito Mussolini. La sua famiglia abitava al primo piano mentre nello stanzone ai piedi della scala si trovava la bottega da fabbro del padre Alessandro mai avuto col la cittadina nessun legame». Il modello-Predappio non è quindi «esportabile»? «Predappio è un unicum. Per questo abbiamo trasformato la casa di Mussolini in un centro di cultura dove ospitiamo dibattiti e mostre». Appuntamenti seguiti solo AUSTRIA Adolf Hitler nacque in Austria a Braunau (nel riquadro la casa natale) il 20 aprile 1889. Nell’edificio che ora il ministro dell’Interno austriaco vuole abbattere, il futuro Fuhrer visse pochissimo tempo trasferendosi giovanissimo in Germania. La casa resta comunque meta di pellegrinaggi da parte di filonazisti da camerati in camicia nera e repubblichini col fez? «No, da tutti. Nella casa di Mussolini si parla di storia e arte a 360 gradi». Predappio resta però meta di pellegrinaggi dove, più che il segno della croce, va forte il saluto romano. «Questi “pellegrinaggi“, co- me li chiama lei, sono inevitabili considerato che qui ogni pietra parla di Mussolini». Senza contare i tanti negozi di souvenir a base di gadget duceschi. «Non vedo dove sia il problema». Nessun problema, se non fosse che di recente un suo compagno di partito, l’onorevole Emanuele Fiano, ha proposto di punire (con la reclusione da sei mesi a due anni) la produzione la vendita di articoli - diciamo così - di merchandising fascista. «Proposta, ovviamente, che non ha avuto nessun seguito». Per fortuna dei commer- cianti «specializzati» di Predappio che andrebbero in crisi senza i portachiavi col fascio littorio, le magliette con la scritta Me ne frego!, i busti di Benito e così via... eia eia alalando. «L’aspetto folcloristico legato ai chi va a caccia di memorabilia del Ventennio rappresentano un marginale 10% del totale movimento turistico. Il rimanente 90% è fatto da persone che pongono al centro del proprio tour la parola “cultura“. Io stesso faccio volentieri da Cicerone ai gruppi di ospiti che vengono a trovarci». Un sindaco rosso che fa da Cicerone al tour più nero d’Italia? «Io, come sindaco del paese dove Mussolini è nato ed è sepolto, sono intervistato da giornali e tv di tutto il mondo. Devo essere preparatissimo sull’argomento». A furia di documentarsi, non è che è diventato un simpatizzante del Dux? «Nessuna simpatia. Il mio è solo un appassionato interesse per una figura di prima grandezza che ha ricoperto un ruolo-chiave nello scenario storico del ’900». Uno scenario che il Comune di Predappio intende far rivivere all’interno dell’istituendo Centro di Documentazione del Novecento, alias «Il museo del Fascismo». «Sulla parola “museo“, che ha tradizionalmente un’accezione celebrativa, sono fiorite delle polemiche strumentali. Come se noi volessimo, appunto, celebrare il Fascismo e con esso Mussolini». Cosa di cui lei si guarda bene. Anche per rispetto verso il suo capo, Matteo Renzi... «Renzi è entusiasta all’idea del nostro museo». Renzi entusiasta di un museo sul fascismo? «Entusiasta del fatto che Predappio diventi la capitale intellettuale legata a una pagina cruciale della storia italiana: una pagina utile da rileggere anche per comprendere non poche problematiche contemporanee». Ultima curiosità: che effetto le fa vedere comprare un manganello, una felpa con la scritta Boia chi molla! o una medaglia con la svastica? «Tanta tristezza». IL GIORNALE • BIBLIOTECA STORICA STORIA DELLA TURCHIA Questo libro presenta la narrazione dei processi politici e storico-sociali che hanno portato dalla nascita della Repubblica turca, fondata da Mustafa Kemal Atatürk e sorta sulle macerie dell’Impero ottomano, alla complessa articolazione della società turca contemporanea. Sospesa tra Europa e Asia e percorsa da intensi contrasti e dibattiti, la Turchia ricerca delicati equilibri tra laicità e tradizione religiosa, tra democrazia e Islam. Una ricca analisi storica per capire ciò che la Turchia diventerà nei prossimi anni, la strategia di Erdogan e il suo futuro nella Nato. Mustafa Kemal Atatürk e i suoi collaboratori con In edicola a € 8,50* * Oltre al prezzo del quotidiano. Dall’Impero ottomano alla nuova islamizzazione Lo stile e l’informazione Airon Costruzioni, Ance Toscana Nord, Ascensori De Zuani, Be-eco, C.S.G. Costruzioni, Carobbio, CMSA, Co. Edil, Colorificio Feroni, Coperture Edil, Curvet, D’Group, Daca-i Powertrain Engineering, Dinitech/ Dini Engineering, Donati Laterizi, E-Co - Artespazio, Edilresine Savia, Effe 3, Enecom, Esseciplast, FG, Fides, For Electric, GLG Legnami, GMV, Impresa Di Cintio, Iprem, Klick Systems, Lascialfari Carlo Giovanni & C., LC Impianti, Millenium Coop, ML Parquet, Moma Elevators, MPT Parquet, MS Costruzioni, Namirial, Naturalmente Paglia, Palumbo Legnami, Pastore, Porto 626, Red Beton Technology, Ri.Puglisi Costruzioni, SALF - Serramenti Fey, Sannino Group, Sias, Sicuso Infissi, Sim Serramenti, Tecneco, Tecnoinfissi, Tecnoresine, TVT, Vallestrona Energy House, Varia Versilia Ambiente, Verinlegno, ZG Camini Presente a: SAIE Bologna; THE BIG 5 Dubai; MADE expo Milano 20 ATTUALITÀ Mercoledì 19 ottobre 2016 IL CASO Cimici dalla Cina con furore per devastare i nostri raccolti In Friuli, Veneto e Lombardia invasione di un insetto che arriva dall’Asia. E fa ingenti danni all’agricoltura Oscar Grazioli INCUBO VERDE Un esemplare di Cimice marmorata asiatica, volgarmente detta cimice cinese a causa della sua provenienza. È innocua per l’uomo ma è estremamente infestante. È assai dannosa per l’agricoltura, danneggia infatti i frutteti La cimice è un insetto accuratamente evitato per il suo odore ripugnante, specialmente se schiacciata, la sua forma inquietando e la sua abitudine di frequentare ambienti sporchi, succhiando il sangue a uomini e animali di diverse specie. In realtà bisogna fare un’accurata distinzione tra la Cimice verde, quella che sentiamo ronzare come un elicottero e posarsi pesantemente sulla manica del vestito o sulla scrivaASSEDIO Sedegliano (UD), famiglie barricate per paura di trovarsele dentro casa nia e la Cimice dei letti, ben più pericolosa perché frequentatrice di posti lerci, succhiatrice di sangue e possibile vettore di malattie. Le cimici verdi non sono direttamente pericolose per l’uomo, fanno solo un tantino schifo. In questo periodo dell’anno, quando i primi freddi si mischiano al caldo umido, non è difficile che si rifugino nelle nostre case e tutti sanno (o dovrebbero sapere se avessero le nonne di una volta) che non vanno schiacciate o toccate, perché emanano un tanfo nauseante da certe ghiandole che hanno sul torace. Si apre le finestra e si attende pazientemente che escano. Amen. In questi giorni però in certe regioni, come il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e la Lombardia, intere famiglie hanno do- vuto barricarsi in casa per la fastidiosa presenza di un numero impressionante di un’altra specie di cimici, volgarmente chiamata «cimice cinese», in realtà Cimice marmorata asiatica, nome scientifico che, se non altro, ne ingentilisce un tantino la presenza. In una vasta zona del Friuli dunque, questa nuova cimice, favorita da un clima ancora caldo-umido, si è riversata sui muri delle case, sulle finestre e sulle porte, spesso in buona compagnia di cavallette lunghe fino a dieci centimetri. A Sedegliano, piccolo comune in provincia di Udine, il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Maurizio Rinaldi, ha chiesto alla Regione lo stato di calamità. I danni che questo temibile insetto esotico crea all’agricoltura sono ingen- ti e non vi è ancora alcun rimedio per porvi riparo, visto che i classici trattamenti antiparassitari non hanno alcuna efficacia. Mentre l’assessore regionale all’Agricoltura non può fare altro che aprire le braccia desolato e indicare la vecchia soluzione di acqua e sapone per cercare di arginare le prepotenti nuvole di insetti, la Coldiretti lancia un drammatico allarme. «Se si va avanti così, nel giro di poco tempo, i danni per i frutteti saranno ingenti perché la Cimice marmorata asiatica distrugge la pianta di cui si nutre e interrompe perfino il suo ciclo vitale». Pochi anni fa venne trovato, nel modenese, il primo esemplare di questo ennesimo «migrante» esotico di cui faremmo volentieri a meno, perché, pur non essendo direttamente pericoloso per l’uomo, la sua voracità per frutta e piante agricole coltivate è impressionante: soia, mais, pere, pesche e mele soccombono sotto l’azione delle loro mandibole. Non solo il Friuli, ma anche aree del Veneto e della Lombardia sono assediate da questa cimice asiatica che deposita le uova almeno due volte l’anno, generando 300-400 esemplari alla volta e il cui unico metodo di contenzione pare essere l’eliminazione fisica con tanto di paletta. L’Italia ormai, oltre ai migranti bipedi, deve vedersela con un numero impressionante di «migranti animali», dal pesce siluro alla Zanzara Tigre, dal Gambero rosso della Louisiana allo Scoiattolo grigio e ora ha aperto le frontiere alla Cimice asiatica. Possibile che qualcuno nutra qualche speranza nel loro voto? il Giornale PSICOSI A MILANO In metrò due allarmi ogni 3 giorni dalla prima pagina (...) stati abbandonati 74 zainetti nelle stazioni spiega il presidente dell’Azienda dei trasporti milanesi Bruno Rota e questo ci obbliga a bloccare i treni e ad attendere l’intervento degli artificieri. I macchinisti hanno dei protocolli rigidi da rispettare». Tradotto: i milanesi si rassegnino. Ai tempi dell’allerta terrorismo i viaggiatori e i pendolari si trovano a dover fare i conti con frequenti interruzioni del servizio - quasi sempre, per fortuna, «ingiustificati» - e a protocolli severissimi per la sicurezza. «Non siamo a Londra o a Parigi - ha continuato Rota -, dove si ripetono in continuazione annunci che ricordano ai passeggeri di non lasciare nulla di incustodito nelle stazioni». Succede così che centinaia di ragazzini che ogni giorno tornano da scuola con i mezzi, presi dalla voglia di scherzare o immersi nei loro pensieri, seminino inconsapevolmente una scia di paura dietro di loro e il blocco del servizio. Marta Bravi 22 Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale I migliori Valore FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia Star 1) Chl 2) Gruppo Waste Italia 3) B M.Paschi Siena 4) Tas 5) Poligrafica S.Faustino % 16.966,610 18.609,410 30.093,960 25.341,080 Valore 2,02 1,83 0,48 0,10 0,025 0,119 0,195 0,998 5,935 I peggiori var% su rif. 1) Risanamento 2) Il Sole 24 Ore 3) Pininfarina 4) Ambienthesis 5) B Carige Rsp 20,69 19,00 12,82 8,48 7,91 Valore var% su rif. 0,051 0,337 1,420 0,366 63,450 -10,05 -6,91 -2,74 -2,66 -2,38 NEW YORK NEW YORK LONDRA FRANCOFORTE PARIGI TOKYO ZURIGO Dow Jones Nasdaq FTSE 100 Dax 30 Cac 40 Nikkei 225 SMI 18.185,500 5.261,550 7.000,060 10.631,500 4.508,910 16.963,600 8.074,690 0,55 1,19 0,76 1,22 1,32 0,38 0,92 DOLLARO STERLINA FRANCO YEN DOLLARO DOLLARO CORONA CAMBI PIAZZA AFFARI BORSE ESTERE Economia Americano Inglese Svizzero Giapponese Australiano Canadese Danese 1,099 0,896 1,089 114,370 1,433 1,438 7,441 -0,01 -1,02 0,13 -0,08 -0,72 -0,35 0,01 RALLY DEL TITOLO MPS IN BORSA: +13% Montepaschi mette Passera in attesa Il cda: «Avanti col nostro piano, poi vedremo». E Consob lo convoca per chiarimenti Camilla Conti Il cda proseguirà l’esame della proposta ricevuta da Corrado Passera «subito dopo la presentazione del piano industriale» concordato con la Bce. Ecco la risposta arrivata ieri dal Monte dei Paschi al piano riportato sul tavolo dall’ex ministro (nonché ex banchiere). Al netto dei contenuti, le maggiori perplessità avrebbero riguardato la richiesta degli investitori radunati da Passera di effettuare una due diligence sul Monte prima di aprire il portafoglio. Non solo i tempi per questa analisi sarebbero incompatibili con la tabella di marcia dell’ad Marco Morelli, che intende lanciare la ricapitalizzazione il 5 dicembre. Ma soprattutto, «potrebbero creare una asimmetria informativa» rispetto alle altre eventuali manifestazioni di interesse. In altre parole: perché investire a scatola chiusa mentre la cordata di Passera può decidere quante fiches puntare su Siena a carte scoperte?. Di certo, Passera è riuscito ad attirare l’attenzione della Consob che ieri pomeriggio lo ha convocato per conoscere meglio i dettagli del suo progetto. A provocare la reazione di Consob sarebbero state le anticipa- zioni comparse ieri su numerosi organi di stampa della proposta che non è stata ancora presentata formalmente al mercato. Il piano sarebbe stato modificato rispetto a quello presentato in luglio (ma rigettato dall’ex ad Fabrizio Viola) e prevederebbe un intervento dei fondi - si parla di Bc Partners e di Atlas - per circa 2,5 miliardi oltre a un aumento sul mercato di circa 1,5 miliardi con il diritto di opzione per i soci attuali. Anticipazioni che avrebbero alimentato la speculazione in Borsa: ieri Mps è stato al centro dei poderosi rimbalzi dei titoli bancari mettendo a segno un +12,8% che ha consentito alle azioni di tornare sopra i 19 centesimi dopo essersi mosso per settimane sui minimi storici. «Finchè il cda della banca non si esprime pienamente - si è difeso Passera in serata all’ingresso nella sede della Consob - è mio dovere mantenere il riserbo». Poi però all’uscita non ha resistito e ha aggiunto che «può essere un progetto bellissimo, se va come deve andare l’Italia ne uscirebbe alla grande». Tornando al board di Mps, che si è riunito ieri per otto ore a Milano, i consiglieri hanno proseguito gli approfondimenti sui contenuti del piano industriale allo studio di Morelli e degli advisor che verrà approvato il prossimo 24 ottobre. Inoltre, si legge nel comunicato della banca, è stata confermata «la ferma intenzione di proseguire nell’attuazione dell’operazione di ricapitalizzazione e contestuale cessione delle sofferenze comunicata al mercato» alla fine di luglio. Si tratta, fanno notare alcune fonti, di una risposta alle parole del numero uno del fondo Atlante, Alessandro Penati, che lo scorso 14 ottobre aveva dichiarato: «Sulla cessione delle sofferenze di Mps noi siamo pronti ma i tempi PERPLESSITA’ I dubbi maggiori riguardano la radiografia dei conti chiesta dall’ex banchiere dipendono dell’aumento di capitale». Ebbene per i vertici del Monte, smaltimento degli npl e ricapitalizzazione coincideranno. L’agenda di Mps, intanto, resta fitta: lunedì prossimo il cda varerà il nuovo piano e fisserà la data dell’assemblea dei soci, attesa per la metà di novembre, che dovrà votare l’aumento di capitale e la nomina del nuovo presidente che prenderà il posto di Massimo Tononi (una rosa di papabili potrebbe finire già sul tavolo della riunione del 24). Oggi i vertici incontreranno i sindacati per presentare loro il nuovo vice direttore generale Antonio Nucci, che ha ricevuto da Morelli deleghe molto ampie (retail, corporate e private). Ma la riunione è anche il primo confronto sul numero degli esuberi che potrebbe salire a quota tremila. RITORNI Prima banchiere, poi politico e ora di nuovo (aspirante) banchiere Corrado Passera è stato direttore generale delle Poste e ad di Intesa Sanpaolo Per poi diventare dal novembre 2011 all’aprile 2013 ministro dello Sviluppo economico e Infrastrutture nel governo Monti DISCESA Ieri 1,5 +12,82% 1,0 0,1954 euro 0,5 0,0 Settembre Gennaio Maggio 2015 Settembre 2016 il caso POLIZZE DI PIÙ Valore titolo al 31/08/16 DiPiù 4 Markets 2008 DiPiù Ecology 2008 DiPiù 4 Markets 3 DiPiù New World 9 Bis DiPiù Key 13 Bis-1 DiPiù Money 2007/11 Valore Rating titolo Emittente (S&P) 98,94 98,98 98,93 98,94 98,94 100,02 BBBBBBBBBBBBBBBBBB- DiPiù New World 9 98,94 BBB- DiPiù Key 13 Bis 98,94 BBB- DiPiù Key 13 98,94 BBB- DiPiù New World 8 98,94 BBB- DiPiù 2007/2 98,95 BBB- DiPiù 4 Markets 2008/3 98,38 BBB- DiPiù 4 Markets 2008/2 98,74 BBB- DiPiù 4 Markets 2008/1 100,10 BBB- Ulteriori indicazioni, quali ad esempio la Denominazione dell’Emittente sono disponibili sul sito internet www.mediolanuminternationallife.it. In caso di più Società di rating, è stato prudenzialmente indicato il rating minore. NR: alla data della presente documentazione l’Ente Emittente non è stato oggetto di valutazione da parte di agenzie di rating Società per Azioni - Sede Legale: 20080 Basiglio (MI) Palazzo Meucci - Via F. Sforza Capitale Sociale euro 207.720.000 i.v. - Società con unico Socio POLIZZE DI PIÙ Valore titolo al 31/08/16 Nome prodotto Valore Rating titolo Emittente (Moody’s) DDiPiù 1044 99,80 DiPiù 1045 99,80 DiPiù 1048 99,71 DiPiù 1052 101,41 DiPiù 1064 124,17 DiPiù 1078 100,21 DiPiù 1081 99,82 DiPiù 4 Markets 112,31 DiPiù 4 Markets Bis 100,72 DiPiù 4 Markets Ter 101,86 DiPiù Platinum Money 2007/10102,47 DiPiù Platinum Money 2007/12100,19 DiPiù Platinum Money 2007/15102,35 A3 A3 A3 A3 Baa1 Baa2 Baa1 Baa1 Baa1 Baa1 Baa1 Baa1 Baa1 DiPiù Platinum Money 2007/6107,04 DiPiù Step 2007/5 115,58 DiPiù Step 2007/9 109,99 Nome prodotto DiPiù 4 Markets 2 DiPiù 4 Markets Quater Ba3 Ba3 Baa1 Valore Rating titolo Emittente (S&P) 98,96 99,25 BBBBBB- INDICE DI RIFERIMENTO al 31/08/2016 HFRX GLOBAL XINHUA/FTSE CHINA 25 DOMANI LE LISTE PER IL CDA Del Torchio al «Sole» ad aspettare Boccia D omani scade il termine per la presentazione delle liste per il cda del Sole 24 Ore, in vista dell’assemblea del 14 novembre. E bisognerà vedere l’ad Gabriele Del Torchio resterà al vertice. Dopo aver voluto una semestrale lacrime e sangue, Del Torchio si è trovato isolato, con la maggioranza dei consiglieri che si è dimessa causando la nomina del nuovo board. Che il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha preparato più all’insegna della continuità che del cambiamento inaugurato dall’ad. In ogni caso Del Torchio ripete che non ha alcuna intenzione di farsi da parte. A meno che non sia lo stesso Boccia a chiederglielo. IL TESORETTO DELLE FREQUENZE Se Padoan «pesca» 1,8 miliardi dalle tlc L a legge di Stabilità inviata a Bruxelles contiene anche il rinnovo delle concessioni in scadenza delle bande 900 e 1.800 Mhz in mano a Telecom, Vodafone, Wind e H3g. Le società di tlc dovranno pagare un rinnovo forfettario fino al 2029. L’incasso stimato nel 2017 è pari allo 0,11% del Pil, ovvero a circa 1,8 miliardi. Il rinnovo delle licenze ha un doppio risvolto: blocca fino al 2029 l’attuale distribuzione delle frequenze in mano ai 4 operatori attuali. E potrebbe influire sulla fusione di Wind-3 e sul passaggio di mano degli asset di rete (siti e frequenze) dai due operatori controllati da Vimpelcom e H3g ai francesi di Iliad. Dopo le nozze Banco-Bpm Piazza Affari riscopre le banche Mediolanum International Life dac Sede Legale: 2 Shelbourne Buildings, Shelbourne Road, Ballsbridge, Dublino 4 - Irlanda Nome prodotto ✒ INDISCRETO 1.183,17 16.265,95 Ulteriori indicazioni, quali ad esempio la Denominazione dell’Emittente, sono disponibili sul sito internet www.mediolanumvita.it. In caso di più Società di rating, è stato prudenzialmente indicato il rating minore. Titoli in rialzo. Politica in pressing, Ubi avanti su Etruria Massimo Restelli La miscela tecnico-finanziaria dell’acquisizione è ancora oggetto di trattativa con la Bce, ma nei palazzi della politica cresce il pressing e quindi la convinzione che Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti finiranno nella pancia di Ubi. Un’operazione di sistema fondamentale per ristorare l’immagine dell’intero settore del credito ora «riscoperto» anche in Piazza Affari. Galvanizzate dalle nozze Banco-Bpm e dal tentanto ritorno di Corrado Passera su Mps, ieri le sale operative hanno infatti concentrato gli acquisti sulle due big Intesa e Unicredit (entrambe in progresso del 2,7%), Bper (+5,12%), su Banco Popolare, Bpm (entrambe +2,5%) e appunto su Ubi (+2,33%). Nei salotti istituzionali si dice che la banca bresciana potrebbe rompere gli indugi su Etruria & C entro 15-20 giorni. La condizione è però far combaciare le richieste dell’Eurotower con i numeri contenuti nell’«impianto d’operazione» elaborato dall’ad Victor Massiah. Il banchie- sto dalla riforma Renzi e quindi deve fare i conti con i fondi grandi azionisti. Non per nulla, pochi giorni fa, lo stesso Massiah ha fissato come asticella minima per procedere un ritorno sul capitale in termini di Rote del 10%, cioè il target indicato dall’attuale piano industriale. GOOD BANKS Pesa il nodo sofferenze, sale l’attesa per l’ok di Massiah Spunta l’opzione Parma-Ferrara re è infatti disposto a muovere unicamente se riuscirà a creare valore per i suoi azionisti: Ubi è stata la prima popolare a compiere il salto verso la spa impo- SOLIDO Victor Massiah, ad di Ubi Banca La grande variabile è quindi se Roberto Nicastro, cui è stato affidato il rilancio delle quattro good banks, riuscirà a vendere Etruria & C davvero «ripulite» o se con ancora in pancia i 3,3 miliardi di deteriorati aggiuntivi emersi a fine giugno. La Bce, come è accaduto per le nozze Banco-Bpm, pretende il rispetto di precisi livelli patrimoniali. Ubi, che ha un Cet 1 dell’11,4% ed è uscita dagli Srep con il 9,25%, conta di fare ricorso a tutte le tecnicalità che ridurrebbero l’impatto sul capitale dell’eventuale acquisizione: da qui la richiesta di applicare quanto prima i propri modelli interni «avanzati» a Etruria, Marche e CariChieti (ora ferme al più dispendioso modello «standard»), e di trasporre subito a valle l’assetto della «banca unica». Dall’operazione resterebbe fuori CariFerrara, ma a Roma si spera di convincere l’ad di Cariparma (la controllata italiana della francese Credit Agricole), Giampiero Maioli a ingoiare il boccone. Mercoledì 19 ottobre 2016 IL CASO di Rodolfo Parietti Milano U ECONOMIA 23 il Giornale n tempo abituata a una placida navigazione in un mare di petrol-dollari, l’Arabia Saudita è ora costretta dalla crisi del barile a correre ai ripari. Con una mossa senza precedenti nella storia del Regno: un’emissione di bond sovrani a 5, 10 e 30 anni con cui conta di rastrellare, nella giornata di oggi, tra i 10 e i 15 miliardi di dollari. Con la domanda che si preannuncia elevata, Riad non dovrebbe aver problemi a offrire un importo vicino alla parte più alta della forchetta. Il momento, d’altra parte, è dei più favorevoli. L’Argentina, un tempo segnata dallo stigma del default, ha incamerato quest’anno 16,5 miliardi di dollari dalla vendita di tango-bond, e bene sono andate anche le aste di alcuni Paesi emergenti. È la fame di rendimenti appetibili, alimentata dalla politica dei tassi negativi ormai applicata quasi su scala planetaria, a garantire una copertura senza fatica alle offerte di titoli di Stato. Così andrà anche oggi, visto che le obbligazioni made in Saudi Arabia dovrebbero offrire rispettivamente un rendimento di 160, 185 e 235 punti superiore a quello dei titoli di Stato Usa di pari scadenza. Ai sauditi il test coi mercati serve per un duplice motivo. Il primo è quello di dare un po’ di ossigeno alle esauste casse pubbliche. La picchiata dei prezzi del petrolio, che nell’estate 2015 erano di circa 120 dollari, sta da tempo facendo scricchiolare il finora prodigo welfare saudita, sottoposto a tagli e a una sforbiciata delle spese, e ha inoltre causato licenziamenti di massa e un generale rallentamento dei progetti nell’edilizia e nelle infrastrutture. Un clima di austerity mai vissuto in precedenza. No- IL REGNO NON HA MAI EMESSO TITOLI SOVRANI I numeri L’Arabia Saudita in crisi 13,5% chiede aiuto ai bond per trovare 15miliardi È il disavanzo, in rapporto al Pil, che l’Arabia Saudita registrerà a fine anno, la percentuale più alto dal 1992. Il pareggio di bilancio è previsto nel 2020 Con il crollo del petrolio casse vuote e welfare a rischio. Riad punta su turismo e finanza nostante il Paese abbia più volte attinto alle abbondanti riserve valutarie, quest’anno il deficit si attesterà al 13,5% del Pil, il livello più alto dal ’92, e solo nel 2020 è previsto il ritorno al pareggio di bilancio. E non solo per colpa delle quotazioni del greggio, della cui caduta Riad è tra i principali responsabili non avendo voluto concordare in seno all’Opec tagli pro- 2.000 In milardi di dollari, è la capitalizzazione che il colosso petrolifero Aramco potrebbe avere se andrà in porto la quotazione, prevista per il 2017 o il 2018 70% MOMENTO PROPIZIO Il petrolio garantisce oltre i due terzi delle entrate annue. Il Paese possiede il 25% delle riserve mondiali di greggio ed è il membro più importante dell’Opec SOVRANO Il re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud è alle prese col periodo più delicato vissuto dal Paese duttivi, soltanto ora al centro delle discussioni. Anche se le ultime cifre sulla spesa per armamenti sono relative al 2012, quando furono spesi 60 miliardi di dollari, è inevitabile che la guerra con lo Yemen stia drenando risorse finanziarie importanti. Ma il secondo obiettivo del collocamento è anche quello di testare la fiducia degli investitori nei confronti di «Vision 30». Messo a punto dal giovane principe Muhammad bin Salman, figlio del Re, il progetto punta a ridurre la dipendenza dal petrolio, fonte che ora garantisce il 70% delle entrate. La futura quotazione del colosso Aramco, la cui capitalizzazione potrebbe aggirarsi sui La fame di rendimenti è la miglior garanzia per il successo dell’offerta 2mila miliardi, è solo la punta di diamante di un piano che prevede, entro il 2030, un aumento di peso del settore privato, destinato a salire dall’attuale 40% del Pil al 65% facendo leva sullo sviluppo di nuove industrie energetiche, turistiche e finanziarie. Un cambio epocale. Per non morire. TAGLIATE DEL 5% LE STIME SUI PROFITTI Ryanair accusa il colpo della Brexit e lancia l’allarme utili Paolo Stefanato CONTI L’ad di Ryanair Michael O'Leary Allarme utili per Ryanair: la compagnia low cost irlandese ha ridotto del 5% le proprie stime di profitto per l’attuale anno fiscale; da un range di 1,375-1,425 miliardi di euro, ieri le previsioni sono scese a 1,3-1,35 miliardi. Motivo? La Brexit e il crollo del valore della sterlina, che da giugno ha perso il 18%; di conseguenza Ryanair registra una riduzione delle tariffe medie tra il 13 e il 15%. Questo tuttavia produce solo una lieve limatura della crescita dei profitti che, stando alle previsioni dei vertici del vettore, cresceranno comunque del 7%, contro le precedenti stime del 12%: si tratta in ogni caso di un monte profitti molto rilevante, ed è forse per questo che il titolo, quotato a Londra e al Nasdaq di New York, ieri non ne ha sofferto: anzi, ha guadagnato intorno al 4%. Perchè la Brexit pesa su Ryanair, quando invece la Gran Bretagna sembra vivere dal voto di giugno una nuova stagione di vivacità economica e finanziaria (Borsa compresa)? Ryanair vende i suoi biglietti in euro e quindi la svalutazione della sterlina penalizza i passeggeri britannici, che si trovano a pagare con una moneta deprezzata del 18% (oggi un euro corrisponde a 0,9050 sterline). Circa un quarto dei proventi di Ryanair vengono dalla Gran Bretagna (il 26% per la precisione, quando invece i passeggeri sono 42 milioni, il 39%), e l’effetto pesa in proporzione; per adeguarsi alla domanda, i prezzi sono stati limati, appunto, del 13-15%. In ogni caso la compagnia si sta adoperando anche per tagliare ulteriormente i costi (escluso il carburante) che dovrebbero diminuire del 3%, quando le stime precedenti indicavano l’1%. Ryanair, che chiude il bilancio il 31 marzo, per l’esercizio in corso conferma la stima di una crescita dei passeggeri del 12%: significa che toccherà quota 119 milioni, contro i 106 milioni registrati al 31 marzo 2016. È la prima volta che Ryanair fa il punto sulle conseguenze della Brexit: a metà agosto il numero uno, Michael O’Leary, aveva detto che era «ancora presto» per valutare gli effetti dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue. Al contrario, però, la più grande compagnia britannica, Iag – la holding che controlla British Airways e Iberia – dopo la Brexit aveva sottolineato che grazie alla sterlina debole il Paese sarebbe diventato più attraente per il turismo internazionale, con vantaggio anche per il trasporto aereo. 24 ECONOMIA Mercoledì 19 ottobre 2016 I CONTI DEL LEADER DELLO «STREAMING» PARLA IL PRESIDENTE DI NTV FARAGALLI Netflix batte le stime ma in Italia non decolla «Per Italo il 2017 sarà decisivo» L’anno prossimo per Ntv sarà un anno di consolidamento per arrivare ad avere un bilancio in equilibrio. Lo ha detto il presidente di Ntv, Andrea Faragalli. Per questo motivo la società non è ancora in grado di offrire abbonamenti per i pendolari per l’alta velocità Nel terzo trimestre 3,5 milioni di nuovi utenti contro i 2,3 previsti. Boom a Wall Stret: +19% Cinzia Meoni Netflix fa il boom di nuovi abbonati nel mondo, ma in Italia ancora non sfonda. Il colosso dello streaming ha battuto le attese degli analisti relative al terzo trimestre dell’anno grazie al botto di utenti che, dopo mesi di crescita a rilento, tra giugno e settembre hanno messo a segno un sorprendente sprint e sottoscritto un abbonamento pur di seguire serie cult firmate Netflix come la seconda stagione di Narcos, Stranger Things e The Get Down. E il titolo a Wall Street fa faville e sale, in serata, verso i 118,88 dollari in rialzo del 19 per cento. Nel terzo trimestre dell’anno il leader mondiale dello streaming, oggi produttore anche di contenuti propri, ha conquistato 3,57 milioni di nuovi abbonati, ben oltre l’obiettivo di 2,3 milioni, con cui ha raggiunto un totale di 86,7 milioni di clienti (83 milioni paganti). In tutto nel 2016 i nuovi abbonati sono stati 12 milioni. A trainare la crescita del gruppo è stata la prevalentemente l’espansione internazionale visto che in patria, negli Usa, Netflix ha conquistato “solo” 370mila nuovi utenti rispetto agli 880mila di un anno fa e ai 300mila attesi dal gruppo. Per l’ultimo trimestre dell’anno Netflix si aspetta di conquistare altri 5,2 milioni di clienti di cui 1,45 milioni negli Usa e 3,75 milioni nel resto del mondo, indicazioni al di sopra delle stime di mercato seppure in rallentamento rispetto ai 5,59 milioni di nuovi abbonati regi- spettivamente a 2 e a 4,7 milioni), solo 20mila in più rispetto al debutto. Il colosso multimediale ha quindi chiuso quindi il terzo trimestre con un utile netto di 52 milioni di dollari (rispetto a una previsione di 22 milioni), un utile operativo di 106 milioni (rispetto a una stima di 64 milioni) e un giro d’affari in crescita di 2,1 miliardi (+36%) generato, per il 40%, al di fuori dei confini americani. Per l’ultimo trimestre dell’anno Netflix prevede di registrare un utile netto di 56 milioni, un utile operativo di 125 milioni e un giro d’affari di 2,34 miliardi. Sulla redditività, avverte il colosso media nella lettera agli azionisti, pesa l’espansione, non ancora redditizia, portata avanti nei mercati internazionali. «Per il 2016 ci posizioneremo su un sostanziale livello di pareggio per poi iniziare a generare profitti a partire dal 2017». Un risultato che sarà raggiunto anche grazie agli ingenti investimenti in contenuti originali: per il 2017 Netflix stima di produrre mille ore di programmazione rispetto alle 600 di quest’anno grazie a un budget di 6 miliardi di dollari. ABITUDINI Nel Belpaese gli abbonamenti restano al palo per la concorrenza delle pay tv strati, complessivamente, nell’ultimo trimestre del 2015. In questo scenario, l ’Italia appare una provincia marginale nell’impero streaming: secondo le stime più recenti di PwC infatti Netflix, a un anno esatto dal debutto nel nostro mercato, conta su 300mila utenti di cui solo 130mila paganti (Mediaset Premium e Sky, nell’ambito dell’offerta di contenuti video a pagamento, si attestano ri- LA CONVERGENZA FRA DUE MONDI I signori del lusso scettici sulle nozze con l’«on line» Bertelli: no al far west del web. Critico Della Valle Laura Verlicchi Il mondo del lusso e gli acquisti on line: binomio di successo o sfida da vincere? Provano a rispondere i big della moda italiana, da Patrizio Bertelli (Prada) a Diego Della Valle (Tod’s), sul palco del Milano Fashion Global Summit, l’evento organizzato da Class Editori all’insegna del Lusso 4.0. Ovvero, la rivoluzione digitale, che, come tutti i cambiamenti epocali, entusiasma ma mette anche un po’ paura. Ne è un esempio il “see now buy now”, vedi il vestito o la borsetta in passerella e compralo subito nel negozio virtuale: un’idea che piace a molte grandi firme, compresa Burberry, che dalla vecchia Inghilterra dilaga ormai su Instagram e Snapchat. Ma le maison italiane sono di avviso diverso: «Sì alle nuove tecnologie, no al Far West del web» avverte Bertelli. E Della Valle: «Il digitale è una grande opportunità, rende tutto più veloce, ma bisogna trovare un equilibrio tra esigenza di novità e qualità artigianale, che ha i suoi ritmi. I negozi fisici restano una colonna portante della nostra strategia. Abbiamo i mezzi per aprirli e lo faremo». Bocciatura senza appello per il “see now buy now” da parte di Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda: «Non va bene per il mercato dell’alta moda, che ha i suoi tempi di produzione: non si può improvvisare». Ma forse più che quello che viene detto sul palco, conta quello che si vede: mentre sul grande schermo scorrono le immagini delle sfilate, in pla- PASSERELLA Le sfilate di moda restano la prima vetrina per le nuove collezioni tea è tutto uno smanettare sugli smartphone. Cioè i nuovi negozi virtuali, perché sempre più è dai dispositivi mobili che si fanno acquisti: si guarda, si sceglie, si commenta sui social e infine si compra. Soprattutto nei mercati emergenti, Cina in primis, dove nel 2020 si concentrerà il 40% dell’e-commerce al mondo al servizio di consumatori sempre più sofisticati: parola di Alibaba, il colosso delle vendite online, forte di 434 milioni di clienti. «Vogliamo portare i prodotti occidentali al consumatore orientale - ha detto Rodrigo Cipriani Foresto, country manager per Italia, Spagna e Grecia – e il made in Italy ha grandi chance. A tutti i livelli: pensate alle 100 Maserati Levante vendute nei primi diciotto secondi di apertura del negozio virtuale sulla nostra piattaforma». FONDI ESTERI ARMONIZZATI UE FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED distribuito da: banca mediolanum s.p.a. Numero Verde 800.107.107 www.bancamediolanum.it Quotazioni del * Euroequity Opportunità * Euroequity Sviluppo * Euroequity Protezione * Eurobond Opportunità * Eurobond Sviluppo * Eurobond Breve Termine Azionario Intraprendenza Azionario Dinamismo Azionario Protezione Obbligazionario Crescita Obbligazionario Moderazione Obbligazionario Liquidità Balanced Country Dynamic Moderate Opportunity 17-10-2016 14-10-2016 6,213 6,763 7,196 8,013 7,362 6,986 4,525 4,981 6,249 7,764 7,171 6,839 6,244 5,089 5,843 6,156 5,385 6,179 6,728 7,191 8,017 7,364 6,986 4,499 4,956 6,244 7,767 7,173 6,839 6,230 5,061 5,827 6,149 5,354 Prudent Sector Azionario Fedeltà Azionario Intraprendenza bis Azionario Dinamismo bis Obbligazion. Evoluzione bis Obbligazion. Crescita bis Obbligazion. Moderazione bis Obbligazion. Breve Termine bis Obbligazion. Stabilità bis Balanced bis Country bis Dynamic bis Moderate bis Opportunity bis Prudent bis Sector bis distribuito da: banca mediolanum s.p.a. Numero Verde 800.107.107 www.bancamediolanum.it Quotazioni del Alternative Fund 1 Alternative Fund 2 Alternative Fund 3 17-10-2016 10-10-2016 5,47549 5,82069 5,99276 5,48085 5,83067 6,01012 *Prezzo di vendita: il corrispondente prezzo di acquisto è maggiore del 2% Valori in Euro Quotazioni del Quotazioni del Trio Fund 1 Trio Fund 2 Trio Fund 3 17-10-2016 14-10-2016 6,317 5,056 2,887 5,518 5,674 5,512 6,099 5,934 5,639 5,499 6,257 5,950 6,344 6,196 5,838 5,562 6,316 6,317 5,032 2,887 5,487 5,646 5,508 6,102 5,935 5,639 5,499 6,243 5,916 6,326 6,190 5,804 5,562 6,286 *Prezzo di vendita: il corrispondente prezzo di acquisto è maggiore del 2% Valori in Euro 17-10-2016 10-10-2016 4,33193 3,87283 2,23864 il Giornale 4,34089 3,88283 2,27848 distribuito da: banca mediolanum s.p.a. Numero Verde 800.107.107 www.bancamediolanum.it Legenda: A=ad accumulazione dei proventi; B= a distribuzione dei proventi; cop=coperta CHALLENGE FUNDS - CLASSI MEDIOLANUM Quotazioni del 18-10-2016 Precedente Quotazioni del CH North American Equity - Med. L CH European Equity - Med. L CH Italian Equity - Med. L CH Germany Equity - Med. L CH Spain Equity - Med. L CH Pacific Equity - Med. L CH Emerging Markets Equity - Med. L CH Energy Equity - Med. L CH Cyclical - Med. L CH Counter Cyclical Equity - Med. L CH Financial Equity - Med. L CH Technology Equity - Med. L CH Liquidity Euro - Med. L CH Liquidity Us Dollar - Med. L CH Euro Income - Med. L-A CH Euro Income - Med. L-B CH International Income - Med. L-A CH International Income - Med. L-B CH Euro Bond - Med. L-A CH Euro Bond - Med. L-B CH International Bond - Med. L-A CH International Bond - Med. L-B CH International Equity - Med. L-A CH Flexible Fund - Med. L-A CH North American Equity Med. S CH European Equity - Med. S CH Italian Equity - Med. S CH Germany Equity - Med. S CH Spain Equity - Med. S CH Pacific Equity - Med. S CH Emerging Markets Equity - Med. S CH Energy Equity - Med. S CH Cyclical - Med. S CH Counter Cyclical Equity - Med. S CH Financial Equity - Med. S CH Technology Equity - Med. S CH Liquidity Euro - Med. S CH Liquidity Us Dollar - Med. S CH Euro Income - Med. S-A CH Euro Income - Med. S-B CH International Income - Med. S-A CH International Income - Med. S-B CH Euro Bond - Med. S-A CH Euro Bond - Med. S-B CH International Bond - Med. S-A CH International Bond - Med. S-B CH International Equity - Med. S-A CH Flexible Fund - Med. S-A CH Solidity & Return - Med. S-A CH North American Equity Med. L cop. CH European Equity - Med. L cop. CH Pacific Equity - Med. L cop. CH International Income - Med. L-A cop. CH International Income - Med. L-B cop. CH International Bond - Med. L-A cop. CH International Bond - Med. L-B cop. CH International Equity - Med. L-A cop. CH North American Equity Med. S cop. CH European Equity - Med. S cop. CH Pacific Equity - Med. S cop. CH International Income - Med. S-A cop. CH International Income - Med. S-B cop. CH International Bond - Med. S-A cop. CH International Bond - Med. S-B cop. CH International Equity - Med. S-A cop. CH Solidity & Return - Med. S-B 8,343 5,082 3,952 5,814 6,820 6,641 8,020 6,710 6,272 5,110 3,325 3,683 6,770 4,796 7,347 4,838 5,619 5,438 10,386 6,888 6,668 6,232 7,648 4,533 10,804 8,636 6,806 11,083 14,768 8,733 17,786 12,985 12,620 8,360 5,116 3,940 5,851 6,841 6,622 8,031 6,730 6,291 5,124 3,332 3,688 6,770 4,791 7,347 4,838 5,609 5,428 10,392 6,893 6,655 6,219 7,668 4,537 10,826 8,695 6,786 11,152 14,813 8,708 17,810 13,025 12,658 MEDIOLANUM BEST BRANDS - CLASSI MEDIOLANUM Quotazioni del 18-10-2016 Precedente Quotazioni del US Collection Med. L European Coll Med. L Pacific Coll Med. L Em Markets Coll Med. L Glb Tech Coll Med. L Euro Fixed Income Med. L A Euro Fixed Income Med. L B Glb High Yield Med. L A Glb High Yield Med. L B Dynamic Coll Med. L Equity Power Coup. Coll Med. L Med.Blackrock Glo Sel Med. L A Med. JP Morgan Glo Sel Med. L A Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L A Premium Coupon Coll Med. L US Collection Med. S European Coll Med S Pacific Coll Med. S Em Markets Coll Med. S Glb Tech Coll Med. S Euro Fixed Income Med. S A Euro Fixed Income Med. S B Glb High Yield Med. S A Glb High Yield Med. S B Dynamic Coll Med. S Equity Power Coup. Med. S A Med. Blackrock Glo Sel Med. S A Med. JP Morgan Glo Sel Med. S A Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S A Premium Coupon Coll Med. S US Collection Med. L cop European Coll Med L cop Pacific Coll Med. L cop Glb High Yield Med. L A cop Glb High Yield Med. L B cop Equity Power Coup. Med. L cop Med. Blackrock Glo Sel Med. L cop Med. JP Morgan Glo Sel Med. L cop Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L cop Premium Coupon Coll. Med. L cop Glb Tech Coll Med. L cop Dynamic Coll Med. L cop US Collection Med. S cop European Coll Med S cop Pacific Coll Med. S cop Glb High Yield Med. S A cop Glb High Yield Med. S B cop Equity Power Coup. S cop Med.Blackrock Glo Sel Med. S cop Med. JP Morgan Glo Sel Med. S Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S cop Premium Coupon Coll. Med. S cop Glb Tech Coll Med. S cop Dynamic Coll Med. S cop Med. DWS MegaTrend Sel L Med. DWS MegaTrend Sel L Cop Med. Franklin Templeton EM Sel L Med. Pimco Inflation Strategy Sel L Med. DWS MegaTrend Sel S Med. DWS MegaTrend Sel S Cop Med. Franklin Templeton EM Sel S Med. Pimco Inflation Strategy Sel S Coupon Strategy Collection La Coupon Strategy Collection La Cop Coupon Strategy Collection Lb Coupon Strategy Collection Lb Cop Coupon Strategy Collection Sa Coupon Strategy Collection Sa Cop Coupon Strategy Collection Sb Coupon Strategy Collection Sb Cop New Opportunities collection Lca New Opportunities collection Lhc New Opportunities collection Sca New Opportunities collection Shc Premium Coupon Coll L B Premium Coupon Coll L B Hed Premium Coupon Coll S B Premium Coupon Coll S B Hed Equity Power Coup. Coll L B Equity Power Coup. Coll L B Hed. Equity Power Coup. Coll S B Equity Power Coup. Coll S B Hed. Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LA Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LB Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SB Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SA Med. Carmignac Strategic Sel LA Med. Carmignac Strategic Sel SA Conv. Strategy Coll LA Conv. Strategy Coll LB Conv. Strategy Coll LA Hedged Conv. Strategy Coll LB Hedged Conv. Strategy Coll SA Conv. Strategy Coll SB Conv. Strategy Coll SA Hedged Conv. Strategy Coll SB Hedged Infra. Opportunity Coll LA Infra. Opportunity Coll LB Infra. Opportunity Coll LA Hedged Infra. Opportunity Coll LB Hedged Infra. Opportunity Coll SA Infra. Opportunity Coll SB Infra. Opportunity Coll SA Hedged Infra. Opportunity Coll SB Hedged Med. Pimco Inflation Strategy Sel LB Med. Pimco Inflation Strategy Sel SB Socially Responsible Collectin L A Socially Responsible Coll LA Hedged Socially Responsible Coll A Hedged Socially Responsible Coll SA Equilibrium LA Equilibrium LB Equilibrium LA Hedged Equilibrium LB Hedged Equilibrium SA Equilibrium SB Equilibrium SA Hedged Equilibrium SB Hedged Financial Income Strategy LA Financial Income Strategy LB Financial Income Strategy SA Financial Income Strategy SB Long Short Strategy Collection LA Long Short Strategy Collection SA European Coupon Strategy Collection LA European Coupon Strategy Collection LHA European Coupon Strategy Collection LB European Coupon Strategy Collection LHB European Coupon Strategy Collection SA European Coupon Strategy Collection SHA European Coupon Strategy Collection SB European Coupon Strategy Collection SHB US Coupon Strategy Collection LA US Coupon Strategy Collection LHA US Coupon Strategy Collection LB US Coupon Strategy Collection LHB US Coupon Strategy Collection SA US Coupon Strategy Collection SHA US Coupon Strategy Collection SB US Coupon Strategy Collection SHB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHA Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SB Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHB Dynamic International Value Opportunity LA Dynamic International Value Opportunity LHA Dynamic International Value Opportunity SA Dynamic International Value Opportunity SA 5,597 6,281 6,668 10,419 2,584 6,006 4,704 11,926 5,700 6,697 6,599 6,861 7,056 8,014 6,435 8,775 9,365 9,605 16,872 7,678 11,584 9,135 17,612 8,974 11,510 10,223 13,254 13,629 15,480 12,562 6,106 6,847 5,520 7,667 5,002 5,900 5,626 5,810 6,867 6,136 8,401 6,690 11,580 12,857 10,438 14,710 9,579 11,249 10,836 11,222 13,237 11,960 16,176 12,938 6,027 5,558 5,423 5,211 11,745 10,790 10,570 10,223 6,455 5,826 5,161 4,642 12,631 11,365 10,099 9,076 5,895 5,369 11,570 10,522 5,184 4,976 10,318 9,840 5,621 6,280 6,646 10,450 2,595 6,006 4,704 11,927 5,700 6,708 6,616 6,898 7,099 8,064 6,442 8,812 9,362 9,573 16,922 7,713 11,583 9,135 17,613 8,975 11,529 10,251 13,324 13,712 15,578 12,578 6,137 6,841 5,514 7,676 5,008 5,918 5,658 5,850 6,915 6,144 8,445 6,702 11,638 12,847 10,427 14,726 9,589 11,282 10,900 11,298 13,329 11,976 16,261 12,962 6,047 5,580 5,448 5,211 11,785 10,833 10,618 10,223 6,469 5,840 5,172 4,653 12,658 11,393 10,121 9,099 5,907 5,383 11,595 10,550 5,191 4,982 10,331 9,853 PORTFOLIO FUND -CLASSI MEDIOLANUM Quotazioni del 18-10-2016 Precedente Quotazioni del PO Active 100 Fund S PO Active 80 Fund S PO Active 40 Fund S PO Active 10 Fund S PO Aggressive Fund S PO Aggressive Fund SH PO Aggressive Plus Fund S PO Aggressive Plus Fund SH PO Dynamic Fund S PO Dynamic Fund SH PO Balanced Fund S PO Balanced Fund SH PO Moderate Fund S PO Moderate Fund SH PO Liquidity Fund S PO Liquidity Fund SA 11,022 10,188 10,983 10,722 11,557 10,259 11,757 10,608 11,045 10,202 10,987 10,718 11,581 10,288 11,781 10,637 18-10-2016 Precedente 10,562 6,434 8,776 12,508 9,598 12,960 9,384 11,064 10,718 18,116 13,028 13,125 12,281 9,835 8,709 11,307 9,412 7,257 6,082 6,750 5,080 8,898 6,737 8,018 18,469 14,017 11,919 11,875 9,917 15,321 12,641 15,583 9,787 10,592 6,446 8,788 12,507 9,587 12,961 9,385 11,045 10,699 18,127 13,036 13,098 12,256 9,860 8,717 11,314 9,440 7,302 6,080 6,748 5,079 8,894 6,734 8,045 18,524 14,104 11,915 11,873 9,916 15,314 12,635 15,635 9,793 18-10-2016 Precedente 5,179 4,904 10,176 9,649 5,469 5,044 9,986 10,828 5,484 10,858 5,675 5,399 5,329 5,073 11,235 10,690 10,540 10,035 5,765 5,435 5,521 5,198 11,374 10,727 10,890 10,259 4,434 8,781 4,579 4,592 9,107 9,113 4,790 4,674 4,798 4,677 9,540 9,311 9,555 9,324 4,948 4,711 9,856 9,387 4,860 9,700 5,013 5,106 4,991 5,089 10,009 10,194 9,966 10,152 5,311 5,164 5,272 5,126 10,605 10,296 10,528 10,214 5,348 5,242 5,308 5,199 10,678 10,457 10,600 10,373 5,273 5,233 10,534 10,433 5,193 4,918 10,204 9,678 5,476 5,050 9,999 10,843 5,495 10,879 5,675 5,399 5,333 5,076 11,236 10,691 10,548 10,042 5,786 5,455 5,543 5,219 11,416 10,767 10,934 10,300 4,435 8,782 4,565 4,580 9,084 9,086 4,790 4,674 4,799 4,678 9,540 9,311 9,557 9,326 4,941 4,704 9,842 9,372 4,858 9,697 5,033 5,124 5,010 5,106 10,048 10,230 10,005 10,187 5,306 5,163 5,267 5,125 10,595 10,294 10,517 10,212 5,358 5,254 5,318 5,211 10,697 10,481 10,619 10,397 5,284 5,248 10,555 10,463 18-10-2016 Precedente 11,543 10,699 11,541 11,032 11,272 10,946 11,081 11,236 11,561 10,722 11,553 11,048 11,280 10,957 11,081 11,235 DENOMINAZIONE CODICE ISIN VALUTA EMISSIONE TAGLIO MINIMO SCADENZA CEDOLA ANNUA LORDA PRIMI 2 ANNI (1) CEDOLA ANNUA VARIABILE LORDA DAL 3° ANNO (1) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO USA SERIE V XS1490786735 USD 2.000 USD 28/09/2022 3,60% Libor USD 3 mesi + 1,00% (Min 0,00% - Max 3,60%) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO EURO SERIE III XS1490787113 EUR 1.000 EUR 28/09/2026 3,00% Euribor 3 mesi + 0,60% (Min 0,00% - Max 3,00%) 26 BORSA ITALIANA Mercoledì 19 ottobre 2016 CELLNEX il Giornale BLACKROCK RECORDATI Nuove opportunità con l’arrivo di Iliad Rinnova contratto in North Carolina Sale l’utile nel trimestre Pronta a nuove acquisizioni «L’arrivo in Italia di un quarto operatore per le tlc mobili è per noi una opportunità». Lo spiega l’ad di Cellnex, Tobias Martinez. Cellnex che ha acquisito le torri tlc di Wind si attende dall’arrivo di Iliad in Italia un possibile incremento del business delle società che gestiscono infrastrutture tlc. BlackRock ha chiuso il terzo trimestre con un utile per azione adjusted di 5,14 dollari in rialzo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. I ricavi sono calati del 3% a quota 2,837 miliardi di dollari mentre l’utile netto adjusted si è attestato a 854 milioni (+1%). Recordati «è continuamente esposto a M&A, ma vogliamo restare indipendenti». Così ha detto il presidente del gruppo farmaceutico, Alberto Recordati. «Negli ultimi 15 anni abbiamo fatto una ventina di acquisizioni - ha detto- è confidiamo di continuare su questa strada». AUTOGRILL » La giornata in Piazza Affari MERCATO AZIONARIO Prezzo AZIONE Sale Telecom Male Poste con Ferragamo Piazza Affari chiude tonica con l’indice Ftse Mib che segna un +2% a 16.966 punti, mentre l’All Share guadagna l’1,83%. Sul paniere principale rally di Mps (+12,82%) che spinge al rialzo tutto il comparto bancario. Nel giorno del cda chiamato a fare il punto sui diversi progetti di ricapitalizzazione, l’istituto senese guadagna il 12,82% a 0,19 euro. Tra gli istituti di credito, Banco popolare +2,57%, Bper +5,12%, Bpm +2,48%, Intesa sp +2,70%, Mediobanca +2,15%, Unicredit +2,69% e Ubi +2,33%. Molto bene anche Telecom +3,41%. L’ad Flavio Cattaneo in una intervista a un quotidiano brasiliano ha affermato che la società non è interessata all’acquisto di Oi e che gli utenti italiani della telefonia fissa sono in crescita netta. Telecom comunicherà i conti trimestrali il prossimo 4 novembre. Nell’energia Eni +1,80%; Enel +2,36%. In controtendenza Poste (-1,41%), Salvatore Ferragamo (-2%), Ferrari (-0,40%) e Fca (-0,61%). Bene le europee: Fracoforte +1,22%, parigi +1,32% e Londra +0,76%. chiusura AAcea Acotel Group Acsm-Agam Adidas ag Aedes Aeffe Aegon Aeroporto Marconi Bo. Ageas Ahold Del Air Liquide Airbus group Alba Alcatel-Lucent Alerion Allianz Ambienthesis Amplifon Anheuser-Busch Anima Holding Ansaldo STS Ascopiave ASML Holding Astaldi Astm Atlantia Autogrill Autos Meridionali Axa Azimut A2a BB Carige B Carige Rsp B Desio Bria Rnc B Desio e Brianza B Ifis B Intermobiliare B M.Paschi Siena B P di Sondrio B P Emilia Romagna B Pop Etruria e Lazio B Pop Milano B Pop Spoleto B Profilo B Santander B Sardegna Rsp B Sistema Banca Generali Banco Popolare Banzai Basf Basicnet Bastogi Bayer BB Biotech B&C Speakers Bca Finnat Bca Mediolanum Be Beghelli Beiersdorf AG Beni Stabili Best Union Company Bialetti Industrie Biancamano Biesse Bioera Bmw Bnp Paribas Boero Bon Ferraresi Borgosesia Borgosesia Rsp Brembo Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem Rsp CCad It Cairo Communication Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Campari MATERIE PRIME Titolo PETROLIO Light Sweet Crude Oil AGRICOLTURA (CBOT) Frumento Mais Autogrill tramite la controllata americana HMSHost, prolunga per ulteriori dieci anni, fino al 2030, la gestione dei servizi di ristorazione presso l’Aeroporto Internazionale Charlotte-Douglas in North Carolina. La location ha registrato nel 2015 ricavi per circa 120 milioni di dollari. 11,44 4,87 1,59 158 0,339 1,03 3,786 9,35 33,28 20,33 93,5 53,85 2,686 3,494 2,484 138,8 0,366 9,18 113,2 4,09 10,41 2,674 97,5 3,444 9,595 22,6 7,495 16,95 20,62 14,78 1,26 0,306 63,45 1,71 1,726 24,29 1,082 0,195 2,78 4,064 0,583 0,422 1,794 0,175 4,1 5,85 2,37 18,29 2,636 3,19 78,9 3,334 1,021 90,55 45,7 7,03 0,323 6,215 0,654 0,366 82,1 0,518 2,47 0,36 0,156 16,15 0,203 77,1 49,35 17,93 18,65 0,28 0,343 52,6 0,046 17,86 18,17 9,8 3,48 3,712 1,243 2,004 0,705 9,595 Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. 0,882 4,149 0,633 0,701 -0,265 0,371 0,322 0,726 1,892 0,081 0,289 -2,658 -0,163 1,338 -0,857 0,451 1,116 1,213 2,309 1,284 -0,761 2,13 0,75 2,19 1,159 -2,385 1,183 0,936 0,621 0,464 12,818 1,46 5,122 2,48 2,399 1,739 1,023 2,065 2,568 2,771 0,638 1,214 1,23 1,129 -0,846 -1,793 2,642 2,83 -0,245 1,77 -0,552 5,91 -1,042 -0,294 1,048 1,816 -0,692 -0,036 -0,567 -2,11 -0,557 0,944 3,594 1,399 1,31 0,323 0,2 -0,635 1,32 2436,32 20,31 121,82 33056,16 108,32 110,58 597,52 337,77 78263,29 2423,11 32303,09 41608,74 26,48 8097,38 108,25 63001,32 33,95 2073,92 182053,01 1226,2 2082 626,82 42250,02 338,98 844,36 18662,72 1906,73 74,16 43078,44 2117,3 3947,46 253,61 1,62 22,58 201,94 1307,07 169,02 572,93 1260,41 1956,04 126,62 1851,14 53,4 118,65 58698,19 38,61 190,6 2127,44 2181,98 130,92 72834,84 203,35 126,21 69211,16 2531,78 77,33 117,25 4593,18 88,22 73,18 20689,2 1174,51 23,1 38,9 5,3 442,4 7,32 46413,83 45011,94 77,82 146,87 10,62 0,31 3512,86 36,55 1214,48 3004,39 398,98 31,25 498,95 19,42 240,72 88,06 5572,78 9,84 4,65 1,264 126,9 0,316 0,945 3,038 6,1 28,89 18,759 89,074 49,03 2,212 2,898 1,521 119 0,351 6,755 110,8 3,9 9,735 2,01 87,3 3,208 8,935 20,94 6,215 15,98 16,25 12,83 0,956 0,282 49,9 1,69 1,585 16,66 1 0,168 2,126 2,582 0,583 0,332 1,794 0,16 3,29 5,62 1,86 16,02 1,83 2,466 56,8 2,698 1,005 84,65 36,94 6,24 0,299 5,315 0,358 0,352 81,1 0,477 2,25 0,231 0,114 10,36 0,189 65,05 36,7 17,5 16,59 0,25 0,342 32,78 0,045 13,28 12,1 7,35 3,342 3,37 0,874 1,785 0,705 6,94 preced. 49,94 50,35 422,25 355,75 423,75 354 Titolo ultimo preced. Riso FARINE E SEMI (CBOT) Farina di Soia Semi di soia 10,44 10,41 303 978 303,5 978,25 Quote al 18/10 Oro Argento Platino Palladio $ x Oz 1262,58 17,63 939,5 637,97 €x Gr 36,92 0,5157 27,3 18,56 MOT-TITOLI DI STATO Codice Isn Titolo 15.11.2016 15.12.2016 01.02.2017 01.05.2017 15.05.2017 01.06.2017 1.8.2017 01.11.2017 15.1.2018 01.02.2018 15.05.2018 01.06.2018 01.08.2018 15.10.2018 01.12.2018 1.2.2019 01.03.2019 15.04.2019 01.05.2019 1.8.2019 01.09.2019 15.10.2019 01.12.2019 1.2.2020 01.03.2020 01.05.2020 01.09.2020 01.11.2020 01.03.2021 01.05.2021 01.06.2021 1.8.2021 01.09.2021 01.11.2021 15.12.2021 01.03.2022 15.04.2022 01.09.2022 15.09.2022 01.11.2022 15.03.2023 01.05.2023 01.08.2023 15.09.2023 15.10.2023 1.11.2023 22.12.2023 01.03.2024 01.09.2024 01.12.2024 01.03.2025 01.06.2025 01.12.2025 01.03.2026 01.06.2026 1,38 0,75 2 2,38 0,58 2,38 2,63 1,75 0,38 2,25 0,13 1,75 2,25 0,15 1,75 2,13 2,25 0,05 1,25 0,75 2,13 0,03 0,53 2,25 2,13 0,35 2 0,33 1,88 1,88 0,23 1,88 2,38 0,03 1,08 2,5 0,68 2,75 0,73 2,75 0,48 2,25 2,38 1,3 0,33 4,5 4,25 2,25 1,88 1,25 2,5 0,75 1 2,25 0,8 100,23 100,28 101,23 102,69 100,83 103,12 104,31 103,82 101,1 105,93 100,52 105,74 108,09 100,66 107,5 109,66 110,62 100,13 106,19 103,98 111,95 99,89 102,97 114,32 113,83 101,99 114,63 101,81 115,07 115,29 100,43 116,01 120,97 99,58 108,53 123,59 104,28 128,09 104,73 128,44 101,18 123,67 126,12 118,31 98,49 155,35 160 124,89 119,97 110,62 130,54 102,37 105,95 127,7 101,94 100,24 100,26 101,22 102,7 100,84 103,12 104,34 103,83 101,1 105,95 100,53 105,75 108,11 100,67 107,5 109,68 110,63 100,14 106,2 103,96 111,95 99,84 102,97 114,29 113,83 101,97 114,61 101,75 115,03 115,27 100,34 115,96 120,9 99,49 108,47 123,47 104,18 128 104,63 128,33 101,08 123,56 125,92 117,8 98,3 155,28 160 124,74 119,79 110,44 130,4 102,14 105,78 127,47 101,71 Carraro Carrefour Cattolica Assicurazioni Cembre Cementir Holding Centrale del Latte d’Italia Cerved Information Sol Chl Cia Ciccolella Cir Class Editori Cnh Industrial Cofide Coima Res Commerzbank Conafi Prestito’ Continental AG Cr Valtellinese Credem Credit Agricole Csp International Cti Biopharma DDada Daimler Damiani D’Amico Danieli & C Danieli & C Rsp Danone Datalogic Dea Capital De’Longhi Deutsche Bank Deutsche Borse AG Deutsche Lufthansa AG Deutsche Post AG Deutsche Telekom Diasorin Digital Bros Dmail Group EEdison Rsp Eems Ei Towers El En Elica Emak Enav Enel Enervit Engie Eni E.On Erg Ergycapital Espresso Esprinet Essilor INTL Eukedos Eurotech Evonik Industries AG Exor Exprivia FFalck Renewables Ferrari Fiat Chrysler Fidia Fiera Milano Fila Fincantieri FinecoBank Fnm Fresenius M Care AG Fresenius SE & Co. KGaA Fullsix GGabetti Gas Plus Gefran Generali Geox Gequity Gruppo Waste Italia HHeidelberger Cement AG 14,25 9,01 1,8 158 0,52 1,489 5,465 10,45 43,27 22,06 97,65 55,75 3,098 3,776 2,49 163,9 0,462 9,53 118,6 8,02 10,71 2,91 98,5 5,615 11,92 24,65 8,82 18,14 25,39 23,06 1,287 1,262 99,9 2,54 2,788 29,11 2,25 1,232 4,152 7,04 0,583 0,921 1,794 0,27 4,66 8,265 4 29,18 9,505 4,57 79,4 4,85 1,65 117 54,18 7,81 0,432 7,73 0,654 0,478 84,8 0,722 2,86 0,405 0,281 16,32 0,374 97,95 52,5 22,49 19,1 0,29 0,39 54,5 0,088 18,08 19,6 10,69 4,332 4,99 1,275 2,36 1 10,09 1,2 23,12 5,5 12,8 4,392 2,76 7,165 0,025 0,178 0,241 0,969 0,29 6,985 0,367 6,995 5,79 0,25 172,1 0,394 5,135 9,39 1,051 0,346 2,096 64,35 0,953 0,314 17,18 12 63,95 19,03 1,087 22,11 12,44 67,35 10,37 27,82 14,56 58 9,95 1,189 0,713 0,091 43,7 21,86 1,852 0,796 3,418 3,91 2,628 13,29 13,55 6,76 10,01 0,049 0,721 6,56 111,6 0,985 1,251 28,45 37,37 0,647 0,819 47,48 5,715 5,435 1,568 13,98 0,422 5,175 0,412 75,3 69 1,403 0,486 2,462 2,896 11,87 2,024 0,03 0,119 86,2 0,167 -0,091 0,235 -0,947 -0,361 20,69 -0,224 0,103 -0,309 2,796 1,944 0,647 0,871 4,604 -1,601 4,316 -1,155 1,185 0,382 -0,403 -0,19 0,234 1,329 0,416 0,762 2,302 0,235 -0,105 0,929 -0,495 2,051 -1,391 3,184 0,216 1,676 0,782 -0,5 0,084 0,778 -1,63 2,437 0,108 -1,271 2,356 1,86 1,219 1,803 1,349 -0,1 0,826 -0,826 4,127 2,122 0,241 1,094 0,306 -0,399 -0,609 -0,821 0,966 1,158 -1,746 -0,385 0,906 -2,298 -0,328 -1,52 -2,096 1,976 -1,652 -1,961 19 1,711 55,19 16297,35 958,62 217,6 698,86 38,64 1397,18 7,27 16,44 43,56 769,67 27,38 9519,92 263,95 251,87 7251,15 11,62 34421,03 436,9 1706,83 20905,36 34,96 97,74 34,96 62070,56 78,72 134,55 702,31 485,1 32857,65 1112,24 333,29 3305,45 7101,49 12998,55 4833,96 33738,81 63500,82 3245 140,4 1,82 78,49 3,95 1235,07 421,84 117,27 130,41 1851,68 39751,72 46,78 29153,53 49243,21 13526,76 1504,7 8,15 296,87 343,77 24335,13 22,4 44,43 13257,7 9006,17 33,57 238,67 9207,49 7343,31 27,84 112,77 484,63 714,07 3140,22 179,18 23065,45 37656,02 15,69 28,13 110,57 41,7 18515,82 524,64 1,95 6,68 16162,5 1,107 21,22 4,98 12,35 3,38 2,57 6,145 0,015 0,17 0,241 0,764 0,285 5,17 0,316 6,7 5,25 0,201 172,1 0,303 4,81 7,095 0,776 0,274 1,99 51,45 0,899 0,307 13,4 10,8 57,7 12,52 0,997 18,93 10,49 67,35 9,28 24,77 13,9 42,68 3,886 1,04 0,605 0,06 41,59 8,938 1,402 0,605 3,418 3,398 1,972 12,89 10,93 6,09 9,495 0,042 0,696 4,664 111,6 0,878 1,1 26,49 23,61 0,608 0,65 28 5,11 4,142 1,357 9,85 0,27 4,788 0,341 75,3 65,8 0,99 0,435 2,434 1,43 9,815 1,998 0,03 0,085 68,55 Prezzo AZIONE 1,926 27,15 7,34 14,25 5,905 3,34 7,905 0,034 0,231 0,241 1,11 0,695 6,985 0,431 8,95 6,57 0,319 195,1 1,091 6,855 10,91 1,234 1,16 2,732 77,95 1,215 0,694 20,1 14,69 69,45 19,3 1,286 27,67 22,63 73,95 11,44 28,73 16,61 62 10 1,99 0,723 0,119 59,55 21,86 1,985 0,819 3,8 4,13 3,162 16,53 14,9 9,62 11,383 0,079 1,03 8,685 118,6 1,073 1,618 28,45 42,09 0,815 1,106 48,25 8,516 6,925 2,318 13,98 0,439 7,625 0,505 80,75 71,7 1,779 0,83 3,69 2,958 16,92 4,082 0,094 0,735 86,2 chiusura Henkel KGaA Vz Hera II Grandi Viaggi Igd Il Sole 24 Ore Ima Immsi Industria e Innovazione Infineon Technologies AG Ing Groep Intek Group Intek Group Rsp Interpump Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo Rsp Inwit Irce Iren Isagro Isagro Azioni Sviluppo It Way Italiaonline Italiaonline Rsp Italmobiliare Ivs Group JJuventus FC KKering K.R.Energy K+S AG LLa Doria Landi Renzo Lazio S.S. Leonardo - Finmeccanica Linde AG L’Oreal Luxottica Group Lventure Group LVMH MMaire Tecnimont Marr Massimo Zanetti Beverage M&C Mediacontech Mediaset Mediobanca Merck KGaA Meridie Mid Industry Capital Mittel Moleskine Molmed Moncler Mondadori Mondo TV Monrif Munich RE Mutuionline NNice Nokia Corporation Nova Re OOlidata Openjobmetis Orange Ovs PPanariaGroup Parmalat Philips Piaggio Pierrel Pininfarina Piquadro Poligrafica S.Faustino Poligrafici Editoriale Poste Italiane Prelios Premuda Prima Industrie ProSiebenSat.1 Media SE Prysmian RRai Way Ratti Rcs Mediagroup Scadenza 0,07 0,02 0 0,01 0 0 0 0,04 0,01 0,01 0,02 0,05 0,06 0,01 0,02 0,02 0,01 0,05 0,05 0,07 0,07 0,09 0,1 0,12 0,12 0,14 0,19 0,2 0,27 0,34 0,35 0,37 0,39 0,43 0,47 0,53 0,55 0,61 0,63 0,68 0,76 0,77 0,78 0,02 0,87 0,86 0,64 0,98 1,09 1,12 1,15 1,21 1,31 1,34 1,38 15/11/2016 15/12/2016 01/02/2017 01/05/2017 15/05/2017 01/06/2017 01/08/2017 01/11/2017 15/01/2018 01/02/2018 15/05/2018 01/06/2018 01/08/2018 15/10/2018 01/12/2018 01/02/2019 01/03/2019 15/04/2019 01/05/2019 01/08/2019 01/09/2019 15/10/2019 01/12/2019 01/02/2020 01/03/2020 01/05/2020 01/09/2020 01/11/2020 01/03/2021 01/05/2021 01/06/2021 01/08/2021 01/09/2021 01/11/2021 15/12/2021 01/03/2022 15/04/2022 01/09/2022 15/09/2022 01/11/2022 15/03/2023 01/05/2023 01/08/2023 15/09/2023 15/10/2023 01/11/2023 22/12/2023 01/03/2024 01/09/2024 01/12/2024 01/03/2025 01/06/2025 01/12/2025 01/03/2026 01/06/2026 Codice Isn Titolo Ced. Prezzo d’asta Rend. sem. ultimo preced. lordo Scadenza IT0001086567 IT0005210650 IT0001174611 IT0004889033 IT0001278511 IT0005024234 IT0001444378 IT0005094088 IT0003256820 IT0003535157 IT0005177909 IT0003934657 IT0004286966 IT0004532559 IT0004545890 IT0004923998 IT0005083057 IT0005162828 IT0005217390 1.11.2026 01.12.2026 1.11.2027 01.09.2028 1.11.2029 01.03.2030 01.05.2031 01.03.2032 1.2.2033 01.08.2034 01.09.2036 1.2.37 01.08.2039 01.09.2040 15.09.2041 01.09.2044 01.09.2046 01.03.2047 1.3.2067 3,63 0,42 3,25 2,38 2,63 1,75 3 0,83 2,88 2,5 1,13 2 2,5 2,5 1,28 2,38 1,63 1,35 1,4 01/11/2026 01/12/2026 01/11/2027 01/09/2028 01/11/2029 01/03/2030 01/05/2031 01/03/2032 01/02/2033 01/08/2034 01/09/2036 01/02/2037 01/08/2039 01/09/2040 15/09/2041 01/09/2044 01/09/2046 01/03/2047 01/03/2067 154,69 98,2 150,47 133,98 141,79 121,4 153,88 98,14 154,01 144,63 102,48 130,49 148,2 148,76 130,89 146,83 116,82 104,74 96,89 154,45 97,92 150,22 133,74 141,33 121,01 153,16 97,7 153,51 144,01 101,87 129,71 147,42 147,67 129,78 145,94 115,76 103,78 95,59 1,39 1,44 1,51 1,59 1,67 1,71 1,78 1,79 1,89 2,01 2,1 2,14 2,28 2,33 1,11 2,43 2,46 2,48 2,93 BTPI IT0004863608 IT0004917958 IT0004085210 IT0004969207 IT0004890882 IT0004380546 IT0005012783 IT0005058919 IT0004604671 IT0005188120 IT0005105843 IT0005174906 IT0005004426 IT0005217762 IT0004735152 IT0005138828 IT0003745541 It It 15.9.2017 It 15.09.2018 15.09.2019 It It 15.9.2021 15.05.2022 It It 15.09.2024 It 15.9.2026 15.09.2032 15.9.2035 1,28 1,13 1,05 1,08 0,85 1,18 0,83 0,63 1,05 0,05 0,25 0,2 1,18 0,18 1,55 0,63 1,18 99,45 100,71 103,16 101,91 104,8 108,78 104,91 104,08 111,82 101,15 101,86 100,67 116,2 100 125,29 106,74 127 99,46 179,58 100,72 0,85 103,15 0 101,93 0,35 104,75 0,04 108,72 0,01 104,9 0,24 104,13 0,22 111,68 0 100,78 0,01 101,36 0,21 100,51 0,3 115,83 0,26 100 0,36 124,6 0,47 106,02 0,77 125,65 0,8 22/10/2016 22/04/2017 15/09/2017 12/11/2017 15/09/2018 15/09/2019 23/04/2020 27/10/2020 15/09/2021 15/05/2022 20/04/2023 11/04/2024 15/09/2024 24/10/2024 15/09/2026 15/09/2032 15/09/2035 Tf 1.03.2017 15.06.2017 15.10.2017 15.04.2018 01.11.2018 15.11.2019 15.12.2020 15.06.2022 15.12.2022 15.07.2023 1,5 0,03 1,19 0,3 0,4 0,85 0,54 0,33 0,2 0,28 0,26 100,44 100,12 101,71 100,79 101,35 103,4 103,07 102,23 100,92 101,36 100,91 100,44 100,12 101,72 100,78 101,34 103,41 103,08 102,24 100,91 101,34 100,92 0,05 0,03 0,03 0,03 0,1 0 0,08 0,11 0,24 0,33 0,38 01/12/2016 01/03/2017 15/06/2017 15/10/2017 15/04/2018 01/11/2018 15/11/2019 15/12/2020 15/06/2022 15/12/2022 15/07/2023 - 100,11 100,11 - 100,2 100,2 - 100,13 100,13 0,08 0,02 0,01 27/02/2017 30/08/2017 28/03/2018 CCT IT0004874399 IT0004584204 IT0004809809 IT0004652175 IT0004716319 IT0004922909 IT0005009839 IT0005056541 IT0005104473 IT0005137614 IT0005185456 CTZ IT0005089955 IT0005126989 IT0005175366 Zc 30.08.2017 28.03.2018 ☎ 1,5% 0,5% 4,35% 0,1% 0,25% Divisa 4000 Dollaro Usa 4003 Yen Giapponese Paesi euro Polonia lombard Russia tasso di sconto Svizzera lombard Usa federal funds 0% 1,5% 8,25% 0,5% 0,5% Agronomia 8% cv 2014-2019 Beni Stabili 0,875% Cv Gn21 Bomi 6% Cv 2015-2020 Cambio per doll. ☎ Var. quot. 1,0993 1,0994 1,0000 4007 Corona Ceca 27,0210 27,0240 24,5802 114,3700 114,4600 104,0390 4008 Rublo Russo 69,1488 69,0709 62,9026 306,9300 306,9300 279,2050 Divisa Ultima Var. quot. Cambio per doll. 108,2 2,18 0,698 0,632 0,337 41,29 0,329 0,103 12,79 8,55 0,189 0,357 10,45 1,55 1,493 3,7 1,641 1,27 0,904 0,726 1,134 1,754 292,7 30,12 7,54 0,231 137 0,371 16 7,53 0,39 0,392 8,38 122,6 144,9 40,55 0,396 130,8 1,855 15,74 6,42 0,114 0,67 2,592 4,632 92,7 0,054 3,9 1,29 1,344 0,24 12,19 0,714 3,188 0,164 140,8 6,66 1,903 4,442 0,22 0,119 6,525 13,12 4,844 2,282 2,304 20,9 1,462 0,243 1,42 0,983 4,118 0,158 5,17 0,07 0,048 8,75 36,6 16,45 3,444 1,965 0,408 121,3 2,658 1,034 0,887 0,645 60 0,468 0,301 16,07 12,58 0,316 0,482 15,99 3,088 2,834 5,04 2,134 1,669 1,5 1,182 1,82 3,5 320 46,31 8,8 0,316 192,3 0,671 18,67 13,29 0,758 0,559 12,9 156,5 177 60,4 0,714 167,2 2,72 19,08 9,505 0,2 1,65 4,07 8,885 99,8 0,115 4,6 1,574 2,48 0,62 16 1,068 6,06 0,266 185,5 8,25 2,848 6,92 0,554 0,199 7,5 16,54 6,42 3,94 2,456 26,74 2,326 0,549 3,7 1,388 6,665 0,259 7,2 0,269 0,189 14,82 40,03 23,9 4,786 2,578 1,05 1,4382 1,4433 1,3083 4010 Fiorino Ungherese 4016 Dollaro Australiano 1,4332 1,4436 1,3037 4011 Zloty Polacco 4,3184 4,3281 4002 Franco Svizzero 1,0886 1,0872 0,9903 4015 Dollaro Neozelandese 1,5280 1,5433 1,3900 4001 Sterlina Inglese 0,8957 0,9049 0,8147 4017 Rand Sudafricano 15,4413 15,6533 14,0465 3,9283 4005 Corona Svedese 9,7025 9,7028 8,8261 4020 Dollaro Hong Kong 8,5294 8,5304 7,7589 4004 Corona Norvegese 8,9565 9,0315 8,1475 4027 Dollaro Singapore 1,5242 1,5270 1,3865 domanda offerta 597,45 599,09 1100,41 1125,18 498,73 1050,22 659,72 1101,66 1314,24 617,81 630,65 1245,23 1266,46 539,87 1198,81 708,12 1222,34 1463,47 MONETE D’ORO Quotazione Quotazione domanda offerta Moneta 258,31 260,29 260,29 206,58 206,52 205,77 205,72 205,71 255,91 285,66 295,29 295,29 226,21 225,46 223,85 223,74 222,59 283,44 10 $ Liberty 10 $ Indiano 20 $ Liberty 20 $ St. Gaudens 4 Ducati Austria 100 Corone Austria 100 Pesos Cile Krugerrand 50 Pesos Messico BOT Prezzo chiusura Prezzo ultimo prec. 85,000 102,790 103,000 85,000 102,790 103,000 Titolo Prezzo AZIONE chiusura Recordati Renault Reno De Medici Reply Retelit Ricchetti Risanamento Roma A.S. Rosss Rwe SSabaf Saes Getters Saes Getters Rsp Safilo Group Safran Saint-Gobain Saipem Saipem Rcv Salini Impregilo Salini Impregilo Rsp Salvatore Ferragamo Sanofi Sap Saras Save Schneider Electric Servizi Italia Sesa Sias Siemens Sintesi Snai Snam Societe Generale Sogefi Sol Space2 Stefanel Stefanel Rsp STMicroelectronics TTamburi Tas Technogym Tecnoinvestimenti Telecom Italia Telecom Italia Rsp Telefonica Tenaris Terna Ternienergia Tesmec Thyssenkrupp AG Tiscali Tod’s Toscana Aeroporti Total Trevi Txt e-solutions UUbi Banca Unibail-Rodamco Unicredit Unicredit Rsp Unilever Uniper Unipol UnipolSai VValsoia Vianini Vinci SA Vittoria ass Vivendi Volkswagen AG Vz. Vonovia SE YYoox Net-a-Porter Group ZZignago Vetro Zucchi Zucchi Rsp 85,000 102,790 103,000 27,11 76,2 0,279 115,1 0,923 0,162 0,051 0,429 0,574 14,36 8,9 12,6 9,2 9,78 66,7 38,02 0,414 5,9 2,558 7,55 22,1 68,9 80 1,5 17,99 62,7 3,698 15,54 8,29 105,4 0,015 1,256 4,878 33,95 1,791 7,82 10 0,157 145 7,47 3,676 0,998 4,36 4,344 0,758 0,621 8,87 13,29 4,494 0,787 0,495 21,99 0,044 50,25 14,75 44,1 1,306 7,79 2,376 223,3 2,212 5,2 39,37 10,97 2,64 1,62 17,15 1,13 67,6 9,63 18,32 121 34,04 27,75 5,55 0,019 0,142 Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. 0,594 5669,38 0,395 21712,21 105,33 0,349 1076,51 -0,108 151,62 -1,337 13,29 -10,053 91,84 -0,465 170,36 -0,949 6,64 3,087 7516,1 102,65 -0,395 184,86 1,21 67,88 0,566 612,81 27815,87 21096,04 0,218 4185,4 0,65 1,912 1258,98 12,2 -1,996 3730,26 1,398 90639,7 1,846 98061,03 1426,5 995,57 0,885 36915,12 117,63 -0,193 240,79 -0,12 1886,27 0,861 96357,04 0,69 0,62 -0,397 236,66 3,26 17076,11 2,972 19715,69 -0,223 213,77 0,514 709,27 -1,283 300 -0,696 13,27 0,29 1,702 6805,29 1,045 543,31 8,478 41,68 -0,046 872 0,789 200,94 3,413 10226,46 3,589 3740,24 -0,281 41733,32 1,45 15689,33 2,979 9032,9 0,769 31,71 1,144 53,01 12444,98 1,636 136,82 -0,692 1662,95 -0,673 274,53 1,031 104596,74 1,084 215,21 0,387 101,32 2,326 2142,55 22123,58 2,693 13665,33 13,13 1,052 67508,83 4,476 4014,58 3,611 1894,13 3,514 4584,14 182,05 34,02 40198,23 -0,259 648,86 0,329 21438,17 24950,86 15862,66 0,036 2519,46 488,4 -1,531 7,35 0,49 19,43 65,25 0,272 105 0,427 0,155 0,051 0,37 0,536 10,15 8,775 8,985 6,75 6,27 59,85 34,08 0,301 3,9 2,45 6,265 17,53 67,1 65,45 1,23 11,27 52,1 3,148 12,5 7,51 79 0,014 0,529 4,626 26,16 1,16 7,08 9,5 0,142 145 4,59 2,59 0,385 3,62 2,8 0,634 0,512 7,575 8,64 4,254 0,695 0,456 18,1 0,038 46 12,97 36,05 1,118 6,955 1,995 220,1 1,753 5,05 36,76 9,4 1,94 1,26 16,41 1,09 63,6 7,765 15,26 110,1 32,6 19,6 5 0,008 0,115 29,36 94,1 0,368 135,9 0,924 0,247 0,126 0,509 0,95 16 11,48 14 10,55 10,71 66,7 40 0,943 6,2 4,01 9,51 23,02 79,95 82,15 1,952 18,15 63,05 3,87 15,7 9,8 108,9 0,036 1,281 5,53 43,32 2,166 9,085 10,13 0,25 145 7,51 3,75 0,998 4,5 4,38 1,175 0,951 10,49 13,3 5,08 1,582 0,65 21,99 0,058 73,75 15,5 45 1,83 8,13 6,2 231 5,135 8,29 43 10,97 4,764 2,36 21,608 1,298 69,35 10,04 20,02 128,6 34,04 34,55 6,065 0,04 0,21 Giorni Prezzo Rend. Lordo Periodo 360 365 31.10.2016 14.11.2016 30.11.2016 14.12.2016 30.12.2016 13.01.2017 31.01.2017 14.02.2017 28.02.2017 14.03.2017 31.03.2017 13.04.2017 12.05.2017 14.06.2017 13 27 43 57 73 87 105 119 133 147 164 177 206 239 100,018 100,023 100,058 100,061 100,085 100,082 100,092 100,103 100,117 100,134 100,129 100,147 100,165 100,191 0,098 0,120 0,077 0,093 0,117 - 1 mese 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi -0,371 -0,311 -0,204 -0,133 -0,072 -0,376 -0,315 -0,207 -0,135 -0,073 Tasso riferimento principale Depositi Rifinanziamento marginale 0,00 -0,40 0,25 TASSI BCE Fondo Alpha Immobiliare AMUNDI RE Europa AMUNDI RE Italia Atlantic 1 Atlantic 2 Beta Bnl Portfolio Imm Delta Immobiliare Estense Distrib Europa Imm 1 Immobiliare Dinamico Immobilium 2001 ultimo - 106,756 107,518 111,000 106,364 102,988 116,668 100,036 105,997 151,933 99,904 100,197 97,323 96,756 101,985 101,874 103,134 99,734 109,343 98,769 79,772 104,898 103,606 106,258 104,765 77,677 104,587 106,626 106,707 112,965 108,717 100,160 102,602 113,709 Titoli Prezzo chiusura Cdr Adv. Capital 6% Cv 2015-21 Cdr Adv Capital 6,5 Cv 2014-19 Chl Cv 2014-2018 100,000 100,500 100,800 Prezzo ultimo prec. 100,000 100,500 101,623 Quantità in migliaia 100,000 101,000 101,623 - OBBLIGAZIONI PIÙ TRATTATE NELLA GIORNATA 4,54 0,05 0,03 0,65 4,72 3,12 0,09 1,75 0,98 0,25 2,52 34,44 5,61 1,35 1,18 3,46 1,82 3,27 0,97 2,23 2,90 3,77 0,05 0,01 2,25 3,64 3,06 2,00 0,80 2,72 1,20 2,76 3,37 FONDI CHIUSI EURIBOR (aggiornato al 17/10) Scadenza Quantità in migliaia Prezzo d’asta Rend. Scadenza ultimo lordo Alerion TF 2015-2022 Eur Atla Nv18 3,625% Eur Austria 05/20 Frn Autostrade 12.06.2023 1,625% Banco Popolare Nv20 5.5% Eur Bank of America Ge26 5,25 Barclays Gn17 7Y Fx Float BERS 25 Cms Rates D Bim Imi 98/2018 Sd Bimi Gn17 Tv Eur Bimi Mz17 Mc Eur Bimi 27.11.2016 Brl 10% Bnp Arbitr 02.02.2020 4,5% Mxn Bpop Lg17 Mc Eur Bpop Mg17 Mc Eur Bpop 30.07.2022 Eur3m+4,375% CassaDdPp 20.03.2022 Mc Centrob 98/2018 Cap Rf Centrob 98/2018 Zc Comit 97/2027 Zc Crediop 98/2018 Cap Rf Crediop 99/2019 Rfc Enel 20.2.2018 4,875% Eni 11/10/17 4,875% ISP fb28 zc Ivs Group 15.11.2022 4,5% Mb Gn21 Tv Mb Lg23 Tv Eur Mb Mg20 P Atto 4,5% Mb Nv20 Eur 5% Mb 02.04.2022 Mb35 Mc Mb 10.09.2025 Tv Floor Sub2 Mb 18.04.2023 5,75% 11-02-2022 30-11-2018 29-06-2020 12-06-2023 18-11-2020 31-01-2026 30-06-2017 22-07-2025 04-11-2018 30-06-2017 31-03-2017 27-11-2016 02-02-2020 21-07-2017 31-05-2017 30-07-2022 20-03-2022 20-10-2018 30-01-2018 08-01-2027 15-10-2018 29-01-2019 20-02-2018 11-10-2017 17-02-2028 15-11-2022 13-06-2021 24-07-2023 14-05-2020 15-11-2020 02-04-2022 10-09-2025 18-04-2023 Titolo Prezzo d’asta Rend. Scadenza ultimo lordo Mbp Nv17 Sc Eur Mcr Centr 98/2028 Zc Mcr Lomb 2019Eu Sd Ind Mcr Lomb 98/2028 25Zc Medio Cen-98/18 S-D 10% Mediob Mb10 T Misto Mc Ge19 Mediob Opera gn26 sb t2 3,75% Mediob Tv Cap Floor Gn20 Mediob 17.05.2019 T Misto Mc Mittel 12.07.2019 6% Eur Mpaschi 99/29 t.m. 4a emiss Mps 27.10.2017 Mc Eur Mps 29.09.2017 Mc Eur RBS Dc19 Eur 4,6% RBS Ge20 Royal Sicurezza RBS ge20 Royal8% Rbs Mg17 RBS Ott19 Tsf Sg Issuer 27,4,2018 rub 10,5% Tip 4,75% 2014-2020 Ubi Ge17 SU Eur Ubi Gn19 SubLT2FixFloat Ubi Mz19 Mc Sub Call Ubi Nv16 Tv We Cgm Ubi Nv17 Eur 4,3% Ubi Nv18 Mc Eur Ubi 08.10.19 6% lt2 Ubi 08.10.2019 T M LT2 Welcome Ubi 16/06/11-18 5,5% Ubi 30/06/11-18 5,4% Ucg Ag18 5,65% Bp Eur Ucg16.03.2018 6,1% Eur 101,195 76,358 98,987 77,841 142,827 101,940 101,236 106,170 100,404 105,315 112,386 99,678 99,324 110,640 107,116 121,000 102,826 99,246 103,332 108,151 101,027 98,662 98,578 100,207 100,871 97,527 104,990 103,926 102,823 103,115 109,077 107,844 4,93 2,41 2,25 2,23 3,04 0,96 3,58 1,36 0,96 3,93 4,30 4,86 5,18 1,21 1,31 1,73 0,55 0,72 7,54 2,23 0,31 2,27 2,31 2,37 2,81 1,90 3,23 3,36 2,96 2,80 0,69 0,48 30-11-2017 10-02-2028 15-01-2019 18-02-2028 24-12-2018 16-01-2019 16-06-2026 18-06-2020 17-05-2019 12-07-2019 01-02-2029 27-10-2017 29-09-2017 11-12-2019 11-01-2020 11-01-2020 26-05-2017 08-10-2019 27-04-2018 14-04-2020 31-01-2017 30-06-2019 13-03-2019 23-11-2016 05-11-2017 18-11-2018 08-10-2019 08-10-2019 16-06-2018 30-06-2018 24-08-2018 16-03-2018 Dati ed elaborazioni di borsa sono curati da prec. 1409,000 1396,000 1175,000 1174,000 970,000 977,000 286,000 289,000 98,500 98,500 127,400 128,500 506,500 511,000 65,450 65,150 672,000 703,000 948,000 952,500 85,000 85,450 1935,000 1871,000 Per la vostra pubblicità su [email protected] - www.visibilia.eu 21112,3 3369,34 47,24 542,71 14,6 2259,41 131,07 2,81 18573,77 23766,79 68,58 17,91 1662,59 32607,29 1784,79 2534,4 49,59 1862,4 29,58 14,27 12,97 236,64 2,18 1066,28 331,1 303,24 24058,18 15,17 20033,72 237,77 44,22 34,38 6284,49 28435,75 100361,97 20597,5 12,42 81329,61 666,05 1129,6 243,53 78,09 18,43 3201,13 5583,24 12316,79 5,33 17,3 127,38 516,61 186,28 3927,88 238,71 123,05 29,67 35831,7 308,19 287,45 17309,52 3,12 5,24 92,35 36731,6 1135 136,88 4411,51 25914,77 649,56 14,33 42,84 53,95 7,09 22,44 7790,95 100,32 9,14 145,72 8007,98 5021,42 971,58 54,97 501,77 MOT-OBBLIGAZIONI Ultima Sterlina (v.c.) Sterlina (n.c) Sterlina (post 74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 1,253 0,815 2,064 -6,906 -0,087 1,077 -0,99 1,136 1,945 -0,446 -1,293 2,697 1,754 1,783 0,743 2,338 1,091 0,299 -1,441 -0,194 0,607 0,592 -0,199 -0,783 -2,052 1,859 -0,405 -2,027 3,229 2,333 0,06 0,554 -0,411 1,667 -0,05 2,264 2,151 -0,069 -0,328 7,282 1,75 -1,722 -0,269 1,488 1,284 -0,763 0,732 1,245 -0,222 3,461 -0,99 -0,724 0,592 0,604 1,476 -0,677 -2,74 7,909 -1,405 -1,917 -0,785 0,216 1,362 -0,363 Titoli 4014 Dollaro Canadese Moneta 118,5 2,262 0,989 0,668 0,337 57,55 0,385 0,12 16,03 11,53 0,199 0,357 15,27 2,056 1,914 4,224 1,763 1,576 1,205 1,007 1,641 2,062 320 44,77 8,5 0,301 190,1 0,458 17,29 7,67 0,393 0,508 10,87 153,1 166,6 42,55 0,485 166 2,18 16,98 7,1 0,165 1 2,71 6,41 95,3 0,103 4,1 1,449 2,432 0,442 15,7 0,913 4,45 0,198 173,6 7,8 2,478 4,554 0,231 0,154 6,735 14,05 5 3,018 2,378 26,65 1,65 0,264 1,42 1,079 5,935 0,17 5,965 0,087 0,049 13,9 36,6 23,17 3,572 2,01 0,962 Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. OBBL.CONVERTIBILI Australia tus Canada tus Cina p/t Giappone tus G. Bretagna tus CAMBI DELL’EURO Ced. Prezzo d’asta Rend. sem. ultimo preced. lordo BTP IT0004960826 IT0004987191 IT0004164775 IT0004793474 IT0005023459 IT0004820426 IT0003242747 IT0004867070 IT0005058463 IT0004273493 IT0005106049 IT0004907843 IT0004361041 IT0005139099 IT0004957574 IT0003493258 IT0004423957 IT0005177271 IT0004992308 IT0005030504 IT0004489610 IT0005217929 IT0005069395 IT0003644769 IT0004536949 IT0005107708 IT0004594930 IT0005142143 IT0004634132 IT0004966401 IT0005175598 IT0004009673 IT0004695075 IT0005216491 IT0005028003 IT0004759673 IT0005086886 IT0004801541 IT0005135840 IT0004848831 IT0005172322 IT0004898034 IT0004356843 IT0004243512 IT0005215246 IT0000366655 IT0000366721 IT0004953417 IT0005001547 IT0005045270 IT0004513641 IT0005090318 IT0005127086 IT0004644735 IT0005170839 chiusura TASSI UFFICIALI METALLI PREZIOSI ultimo Ultima 2016 Capital. Var. Uff. in mln min. max. Prezzo AZIONE Milano TEL 02 3658 6750 FAX 02 3658 6774 Roma TEL 06 9521 3200-01-02 FAX 06 9521 3233 Fondo Invest Real Sec Investietico Mediolanum Re A Mediolanum Re B Obelisco Polis Risp Imm Uno Energia Securfondo Socrate Tecla Unicredit Imm Uno Valore Imm Globale ultimo prec. 880,000 247,000 3,496 2,354 528,500 862,500 6475,000 1099,000 278,800 133,000 1240,000 1670,000 870,000 246,100 3,496 2,378 528,000 857,000 6475,000 1083,000 270,000 132,000 1250,000 1670,000 Milano Finanza è parte del Gruppo Class Editori. Per informazioni e abbonamenti numero verde 800 822195 Mercoledì 19 ottobre 2016 27 il Giornale Album PREMI A Capuozzo e Sylos Labini il «Penisola Sorrentina» L’INTERVENTO Il cristiano in adorazione della Madonna islamica Una donna del Cairo devota alla madre di Gesù e la rivelazione di un culto globale di Luca Doninelli N el 1985 passai alcuni mesi in Egitto, al Cairo. Il muro di Berlino era in piedi e in Urss l’epoca di Gorbacëv non era ancora arrivata. L’unica radio in lingua italiana che riuscissi a captare trasmetteva da Mosca ed esaltava le conquiste del regime sovietico. Nel tempo in cui non lavoravo andavo in giro per la città. Due volte mi persi in mezzo a scritte in arabo e voci dal volume sempre troppo alto, e clacson insistenti, e aria irrespirabile, ma fu anche grazie a tutte queste cose che m’innamorai per sempre di questa incredibile città. Quello che avremmo imparato a conoscere come terrorismo islamico faceva allora le prove generali, anche se i movimenti integralisti esistevano già, come i Fratelli Musulmani (riconoscibili al tempo per la barba nera senza baffi e il caffetano bianco), responsabili - così sembra - quattro anni addietro dell’omicidio del troppo filo-occidentale Anwar al-Sadat. Ma i musulmani «normali» erano gente pacifica, le donne non andavano in giro velate e Il Cairo era considerata una delle metropoli meno violente del mondo. Mi ospitava un convento francescano della Custodia di Terra Santa, situato in un quartiere molto popolare della città, Bulaq. Qualche volta ho aiutato i padri nelle loro missioni quotidiane, quasi sempre in soccorso di poveri e malati, oppure in giro per ministeri, e sono stato in molte case musulmane - tutte povere. In molte di queste case un posto speciale era occupato dall’immagine (quasi sempre aerografata, nello stile dei vecchi manifesti cinematografici) della Madonna, in cornici di plastica dorata, davanti a cui ardeva spesso un lumicino. Una volta chiesi a una donna la ragione di questa consuetudine, e lei, allargando le braccia, rispose: «Perché è la madre!». La profondità per me insondabile di questa risposta mi rinviò precipitosamente a ciò che io sapevo di Maria, che da buon cattolico pregavo tutti i giorni senza che nemmeno mi sfiorasse il cervello l’idea di rivolgermi a qualcosa di così abissale. Che cos’è una madre? Perché mai il cielo sarebbe vuoto, a dispetto di tutti gli dèi, se non fosse popolato da una madre? Non da un astratto spirito di maternità ma da una persona precisa. Era alla persona che queste donne accendevano i loro lumicini. Anni dopo, durante il mio viaggio in Terra Santa, a Nazareth, nella grande Basilica edificata intorno al luogo che la tradizione indica come teatro dell’Incarna- Nel testo che qui pubblichiamo, Luca Doninelli spiega la genesi di Maryam, pièce teatrale che andrà in scena a febbraio e dalla quale leggerà alcuni brani oggi a Padova, a «Babele a Nord Est», il festival letterario a cura di Vittorio Sgarbi che proseguirà con una serie di incontri fino a domenica. L’incontro con Luca Doninelli si terrà alle 19; ci sarà anche il pianista Ramin Bahrami, che eseguirà musiche di Bach. Doninelli sarà anche protagonista con Carmen Pellegrino di un incontro alle 17 sul tema «Cose semplici abbandonate», con moderatore Luigi Mascheroni. zione di Cristo, vidi per due ore una processione di donne musulmane entrare in chiesa per rendere omaggio a Maria. E anche lì ebbi l’impressione che la mia vita, con la sua tentata profondità, si svolgesse in verità tutta sull’epidermide del mondo. I testi letterari di solito non si scrivono perché si è capito qualcosa, ma perché non lo si è capito, nel tentativo di capirlo oppure di ammettere - dolorosamente di non poterlo capire. Al lettore non interessa l’intelligenza, interessa un cuore che si mette a nudo. La cosa strana dell’arte è che ci si mette a nudo mascherandosi, travestendosi. Diventando qualcos’altro (un albero, Giulio Cesare, una tragedia, un panorama cittadino ecc.) noi usciamo dalla nostra finzione, precipitiamo nella realtà. Così fanno gli artisti. Per anni, in seguito a questi incontri fondamentali, desiderai scrivere su questo mistero del rapporto tra l’islam (soprattutto nel suo lato povero, popolare) e la madre di Gesù. Finché due grandi personaggi del teatro italiano, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, non mi hanno lanciato la sfida: scrivila per noi. Un libro - Innamorato dell’islam, cre- Il premio «Penisola Sorrentina» 2016 per il giornalismo è stato assegnato a Toni Capuozzo dal comitato scientifico presieduto da Magdi Cristiano Allam. Capuozzo ha seguito, in particolare, le guerre nell’ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, in Medio Oriente e in Afghanistan, e conduce «Terra» su Rete 4. Tra gli ultimi suoi libri, «Il segreto dei marò» (Mursia). Tra gli altri premiati dell’edizione 2016 anche l’attore e regista Edoardo Sylos Labini per lo spettacolo «D’Annunzio segreto». dente in Cristo di padre Paolo Dall’Oglio (ed. Jaca Book) - mi ha fatto da viatico con le sue tesi estreme, a volte persuasive ma sempre stimolanti. Così è nata Maryam. Tre donne davanti a Maria. Ciascuna portatrice di una devastazione che ben conosciamo. La prima chiede vendetta, la seconda chiede conforto, la terza non chiede nulla ma pensare a Maria è la sola cosa che la trattiene dal diventare pazza. Ma questi tre racconti non bastavano, la forma richiedeva la risposta di Maria, e io non la volevo fare, volevo che Maria fosse puro ascolto amoroso, pura negazione del niente, capace di cambiare la destinazione del povero grido umano, così spesso gettato nel vuoto. Mi bastava il non-vuoto di Maria. Ma Marco voleva di più: se sei un artista devi provarci, devi dare voce a quell’ascolto. Così ho cercato di compiere anche l’ultimo passo. In un mondo tormentato dal non-ascolto e dalla più totale ignoranza, dal non volersi incontrare, dal non voler sapere se non quello che sappiamo già, in questo mondo della non-avventura obbligato a far fronte a una tragedia che non capisce - a questo si è ridotta l’Europa ma a questo si è ridotta gran parte del mondo islamico - scrivere questa pièce teatrale ha aiutato prima di tutto me a lasciare qualcuno dei miei tanti luoghi comuni per imparare a pensare da capo quello che credevo di avere capito da tempo. Ma questo è un dovere che spetta a tutti, oggi più che mai. ICONA «Maria e Gesù» in un’illustrazione persiana di epoca safavide (XVI-XVIII secolo). L’opera è attribuibile a Shaykh ’Abbasi, attivo fra il 1650 e il 1684. La Madonna islamica è al centro della riflessione di «Maryam», opera teatrale di Luca Doninelli che andrà in scena a febbraio, e della quale l’autore anticiperà alcuni brani oggi a Padova, nell’ambito di «Babele a Nord Est». Il Festival letterario, a cura di Vittorio Sgarbi, proseguirà fino a domenica IN MOSTRA A MENDRISIO Le opere geologiche di Per Kirkeby, «pittore biologico» Francesca Amé da Mendrisio (Svizzera) «S ono così perché ho inciampato mentre correvo nei boschi, inseguito da un orso polare», dice Per Kirkeby indicando la carrozzella su cui è seduto. Sua moglie (la quarta) sorride, e ci intendiamo al volo. Siamo a Mendrisio, in Canton Ticino, perché il Museo d’Arte della città ospita la personale dell’artista danese venerato come un guru da Berlino in su. Ha quasi ottant’anni, vari acciacchi e la battuta pronta di chi ha vissuto mille vite: geologo artico, ha alle spalle una ventina di spedizioni in mezzo mondo e ora vive a Læsø, un’isola danese del mare del Nord, dove ancora lavora tutti i giorni. Kirkeby è saggista di letteratura e arte, scenografo, scultore, pittore, regista. È amico intimo di un danese in Italia ben noto, quel Lars von Trier del quale ha curato i «titoli-dipinto» degli otto capitoli che scandivano Le onde del destino. Li ricordate? Parte di quell’atmosfera sospesa, tra incanto e rabbia, realismo e intimismo, la ritrovate tra le sale del museo di Mendrisio. Qui una mostra – la prima in area italiana, ma tutti i maggiori musei, Tate di Londra e MoMa di New York in testa, gli hanno già dedicato ampie retrospettive – raccoglie il meglio della produzione in «Dipinti, sculture, acquarelli. 1982-2011» (fino al 29 gennaio, a cura di Simone Soldini). «Di Lars sono troppo amico per giudicare il suo lavoro di regista. Impossibile dire quanto ci influenzammo a vicenda», spiega Kirkeby ricordando il lavoro di una ventina di anni fa. Di certo ciò che noi oggi vediamo, percorrendo le sale del museo ticinese con esposte una trentina di tele di grandi dimensioni, opere su carta e sei sculture (di cui una, monumentale, nel chiostro d’ingresso), è il mondo alla maniera di Kirkeby. Ovvero quella di uno scienziato che davanti a ogni paesaggio ne coglie il tessuto geologico e lo spettro fisico dei colori, e quella di un instancabile viaggiatore («Un anno passato senza andare alle Fær Øer è un anno buttato») con fogli MADRE NATURA in mano per acquarel- Per Kirkeby, «Verkostung» lare anziché per pren- (1999, olio su tela) der nota. «Pittore biologico» si definisce. Quando, negli anni Sessanta, cominciava ad affiancare l’arte alla geologia, imperversava la moda del Fluxus e delle performance: Kirkeby vi aderisce con poca convinzione, a lui interessavano fin dal principio il paesaggio, gli effetti della luce sulla materia, la natura. «Anacronistico» (altra auto-definizione). Il tempo gli ha dato ragione: oggi la sua pittura è tra gli esiti più moderni, e apprezzati dal mercato, in circolazione. Vi arriva studiando la scultura di Rodin: nelle figure scomposte del maestro francese ritrova quelle faglie e forme che la geologia gli aveva già insegnato. Negli anni Ottanta il poliedrico Kirkeby esplode come scultore (in mattoni e in bronzo, con commissioni in mezza Europa) e come pittore di paesaggio. Lo chiama «pornografico» perché della natura intende analizzare, con macchie di colore e segni su tela o su masonite, la struttura profonda, viscerale. I suoi inverni, gli alberi e persino le esplosioni di luce, regalo dei viaggi in Messico, sono la cifra del «catastrofico paesaggio» che il geologo Kirkeby sa leggere sotto la pelle del reale. C’è chi associa la sua pittura alla poesia giapponese haiku: fulminea, dolce e dolente insieme. Se davanti alle sue opere avvertite un «dolore caldo» sottopelle, sappiate che è voluto: si chiama «effetto Kirkeby». 28 ALBUM Mercoledì 19 ottobre 2016 Stenio Solinas L’AUTOBIOGRAFIA A La pace armata di Graves con la guerra dell’ipocrisia Torna «Addio a tutto questo», il più commosso commiato dalle trincee d’un poeta. Che si arrese al potere dei ricordi re temperato dal sangue misto, da una natura ribelle e da un’ossessione poetica prepotente». Poeta non banale, intellettuale prolifico quanto controcorrente, al grande pubblico Graves è soprattutto noto per i suoi libri sul mito greco e per un fortunato romanzo storico, pensando che la guerra fosse orribile e stupida, Graves l’aveva scambiata per una gita scolastica, con annessa squadra e partita di calcio. Nel decennio che seguì la fine del conflitto, Graves convisse con l’ossessione della paura da gas, con il terrore dei bombardamenti: un odore insolito lo faceva tremare, un rumore insolito lo costringeva a buttarsi a terra, il suono del telefono lo faceva balbettare. I suoi sonni erano popolati da incubi che non lo lasciavano nemmeno da sveglio, una vita alternativa rispetto a quella che stava cercando di riprendere. Così come la quotidianità delle re- trovie civili gli era apparsa insopportabile nelle sue periodiche licenze dal fronte, le assurdità e le menzogne della propaganda bellicista che facevano il paio con il pacifismo da quartieri alti, adesso non riusciva a sopportare l’idea che qualcuno potesse continuare a dargli ordini... Ce l’aveva con la «geRIVOLTA Robert von Ranke Graves (Wimbledon, 24 luglio 1895 - Deià, Isola di Maiorca, 7 dicembre 1985) dedicò all’esperienza della Prima guerra mondiale numerosi versi e, nel 1929, il libro «Addio a tutto questo», l’autobiografia che fa i conti col mondo dei «vecchi» colpevoli di aver sacrificato i giovani alla guerra. Poeta e romanziere, la sua opera più nota è «Io, Claudio», biografia romanzata dell’imperatore romano AVVENTURA A diciotto anni preferì il fronte del primo conflitto mondiale all’università Io, Claudio, ma Addio a tutto questo (Adelphi, pagg. 398, euro 20, traduzione di Annalisa Carena, con una nota di Ottavio Fatica), l’autobiografia pubblicata nel 1929 con cui si congedava da un’Inghilterra dove non avrebbe più potuto né voluto vivere, al grido di «basta con la politica, la religione, la giovinezza, i balli, le sbronze, il tempo, l’infelicità», resta il suo libro migliore, nonché il più commosso commiato che le trincee d’Europa abbiano costretto un poeta a scrivere. Un anno dopo, in Blasting and Bombardiering, Wyndham Lewis, il pittore e scrittore vorticista che aveva incendiato la Londra prebellica, osservò che anche il suo era in fondo «un addio» sullo stesso tema, con la differenza però che lì dove c’era una sorta «di liquidazione forzata di un fallimento emotivo», qui di emotivo non c’era nulla, caso mai «un viaggio in un territorio colpito». Lewis era andato in guerra nerazione dei vecchi» che cinicamente aveva sacrificato i giovani come lui, ce l’aveva con l’ossessione della giovinezza che ogni giorno lanciava un nuovo talento letterario nemmeno ventenne, un altro modo di riempire quei ranghi giovanili falcidiati dall’ecatombe ’14-18... Omosessuale casto, quanto represso, si sposò con una femminista che detestava sia i maschi sia il matrimonio, la lasciò per una poetessa americana megalomane e con velleità stregonesche, ripeterà l’errore con un’intellettuale inglese e da questi connubi velleitari e masochisti tirerà fuori quella teoria della Dea bianca, dal titolo di un suo libro, in cui la Donna era Madre «che genera, possiede e distrugge» e lui restava «il poeta Bambino, Amante e Vittima»... In InghilDISINGANNO La dura battaglia contro il bellicismo e il pacifismo da quartieri alti terra, tranne cause di forza maggiore, come lo scoppio della Seconda guerra mondiale, non tornò più: l’Egitto prima, poi la Francia, infine le Baleari, Maiorca, saranno le tappe di un esilio dove solo la guerra come esperienza, senso di colpa e scelta generosa, faceva da bagaglio a mano, insostituibile e impossibile da dimenticare. Nel nuovo conflitto morirà il figlio più grande, quello che più gli somigliava e che si era arruolato nello stesso reggimento in cui lui aveva così onorevolmente servito, e per chi aveva sottolineato come la sua generazione fosse stata sacrificata dai propri padri, sarà un tragico contrappasso... «Veterano congedato/ dalle sporche guerre della vita», solo l’afasia totale, frutto della demenza senile degli ultimi anni, gli impedirà di continuare a equiparare l’orgoglio del soldato e quello del poeta, necessario all’uno e all’altro per vivere infelice e morire vittorioso. L’INIZIATIVA Ora in fabbrica si legge: ecco le due nuove biblioteche targate Pirelli IL MAGAZINE DI MODA, COSTUME E SOCIETÀ In edicola sabato 22 ottobre, solo con il Giornale guarda anche le biblioteche scolastiche: in quest’ottica Pirelli, in collaborazione con il Fondo scuola Italia ha stabilito che, per ogni volume acquistato da un suo dipendente (in una delle librerie che partecipano all’iniziativa) e donato a una delle scuole, la società «raddoppierà» con altrettanti libri. 2016 ODIERNO DE IN REGALO ne» di 3500 volumi fra libri di fantascienza, gialli, saggi e testi per bambini (non solo testi scientifici o di business, quindi); un numero che è destinato a raddoppiare col tempo. Sono stati i dipendenti di Pirelli a selezionare i primi mille titoli considerati «immancabili» per le loro letture. La campagna dell’Aie ri- OTTOBRE pagna promossa dall’Associazione italiana editori di cui Pirelli è main partner, che quest’anno ha come obiettivo lo sviluppo di attività di promozione e creazione di biblioteche aziendali e scolastiche. I dipendenti dei due stabilimenti, di Milano Bicocca e di Bollate, hanno già ricevuto una prima «dotazio- STILEMESE ue nuove biblioteche targate Pirelli. La società ha inaugurato due biblioteche, una al «quartier generale» di Milano Bicocca e l’altra a Bollate, che si aggiungono a quella già esistente, presso il Polo industriale Pirelli di Settimo Torinese. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di #ioleggoperché 2016, cam- TAMENTE LE SEPARA NON VENDIBI D AL NUMERO OBBLIGATORIA COMPIEGA GRATUITO IN SUPPLEMENTO llo scoppio della Prima guerra mondiale, il diciottenne Robert Graves decise di arruolarsi. I bene informati ritenevano che il conflitto si sarebbe concluso di lì a qualche mese, entro Natale al massimo, ma Robert sperava che i combattimenti sarebbero andati avanti almeno sino a ottobre: era stato ammesso a Oxford, dove i corsi iniziavano allora, e temeva l’università più dei tedeschi. Per un ragazzo bene dell’Inghilterra del tempo, la vita scolastica era la realtà e la vita reale un’illusione: uscivano di casa all’età di otto anni e in pratica non ci rientravano più: durante le vacanze, se colti di sorpresa chiamavano «signora» anche la madre, e sempre e comunque «signore» qualsiasi amico di famiglia, come accadeva con gli insegnanti... Sistema chiuso e monosessuale, dove l’opposto sesso femminile era «disprezzato e considerato qualcosa di osceno», quello scolastico inglese era una fucina di pseudo-omossessuali permanenti cui si aggiungeva una percentuale di omosessuali certi, ma quasi mai dichiarati. Il suo obiettivo sarebbe dovuto consistere nell’insegnare ai gentiluomini a essere gentiluomini, ma gerarchia e disciplina, senso di appartenenza, visione romantica ed esclusivamente maschile quanto a espressione e obiettivi, ambizione più o meno smodata, divenivano l’essenza di un patriottismo che aveva solo bisogno di una guerra perché il romanticismo della vita si incarnasse nel romanticismo della Storia. Per farla breve, tutto era funzionale a far sì che il giovane Robert, e i giovani come lui, si facessero onore sul campo di battaglia e, onore massimo, ci morissero. A vent’anni, Graves era già capitano, a ventuno era già sulla lista dei caduti pubblicata quotidianamente dal Times: era stato ferito così gravemente che i suoi superiori lo avevano dato per morto... Come a ricompensarlo della sua morte in vita, il destino gli concederà un’esistenza lunga novant’anni, ma dal trauma della Grande guerra Graves non si riprenderà più, anche se, trent’anni dopo, nel ripensare al se stesso di allora, confesserà: «Se fossi condannato a rivivere quegli anni perduti, probabilmente agirei nello stesso identico modo. Non è dato superare facilmente il condizionamento della morale protestante della classe dirigente inglese, sia pu- il Giornale B R E O T T O 2 0 1 6 ELLI PERLE RIB D MOODBOAR K LABBRA DAR SLOVENIA IN TERME e lei Stiliste com R E DALLE STA IONI FIRMAT LE COLLEZ CARPISA E CRUZ PER PENELOPE SICUREZZA upama TENDENZA di Gro ” salvavita Il “santino NUOVO Mercoledì 19 ottobre 2016 ALBUM 29 il Giornale SU «LAC» l’intervista » Monica Guerritore «Recito la solitudine di Judy Garland diva uccisa dal talento» L’attrice «debutta» nel musical «End of the rainbow»: «In scena canto le sue canzoni» Paolo Scotti Alcune star susciteranno per sempre, assieme allo stupore per il loro sfolgorante talento, una sorta di stretta al cuore. Quella che il loro destino - rutilante quanto infelice - fatalmente provoca. Judy Garland è una star che continua a stringere il cuore. Lo straripante talento della bambina di Over the rainbow scuote almeno quanto il tragico destino della donna che, dopo 5 mariti, 80 milioni di dischi venduti, fiumi d’alcol e di droga, si concluse per un’overdose d’infelicità ad appena 47 anni. Frutto perfetto di questo fascinoso tormento è End of the rainbow: lo smagliante musical di Peter Quilter che, da stasera al Sistina di Roma con la regia di Juan Diego Puerta Lopez, vede nei panni della mitica Judy una sorprendente Monica Guerritore. «Essere una star è stato facile – dichiara il suo personaggio - Difficile è stato vivere». «E il suo fascino è tutto qui: in questo contrasto. All’apparenza fragile eppure d’acciaio; allegra, dinamica, vitale, ma avvelenata dalle droghe fin da bambina, stroncata infine dai barbiturici. La sua parabola, dalle piume e paillettes all’overdose, non differisce molto, in fondo, da quello di una Amy Winehouse». Pare che, per ottenere il ruolo, lei abbia dovuto passare l’esame dell’autore in persona. «La protagonista a Broadway, Tracy Bennet, per questo ruolo ha vinto il Tony Award. Normale che Peter Quilter volesse dare il suo ok alla prima interprete italiana. Ha chiesto la ripresa filmata della mia commedia teatrale sulla Fallaci. E deve esserne rimasto soddisfatto, perché ha promesso che quando verrà alla Festa del Cinema di Roma per presentare Florence Foster Jenkins, il film con Meryl Streep tratto da una sua commedia, verrà a ve- dermi al Sistina assieme alla Streep». Cosa può spingere un’interprete come lei, dedita spesso ad un teatro più personale e sofisticato, verso un tipico successo in stile Broadway, attualmente in scena in 27 paesi, e in cui canta dal vivo otto evergreen? «Proprio questa straordinaria artista. La storia coglie la Garland nel 1968, nella suite dell’hotel Ritz di Londra, alla vigilia dell’ultima tournèe, affiancata dagli ultimi amici: il pianista gay, il giovane amante. Il sipario sta per calare. Ma la sua allegria, la sua ironia, appena appannate da qualche cocktail di troppo, scintillano ancora. Anche se non bastano a nascondere il suo vero dram- Cinzia Romani Gangster, killer, Aragorn: Viggo Mortensen, cinquattottenne attore, musicista, pittore, fotografo e piccolo editore indipendente (sua la Perceval Press), di scena alla Festa di Roma con Captain Fantastic (dal 7 dicembre), non è famoso come interprete di commedie. Ma nel dramma familiare di Matt Ross, dov’è Ben, padre autoritario ed eroe della controcultura che alleva i suoi sei figli in una foresta nella Mosquito Coast, Viggo del Signore degli Anelli si trasforma in un patriarca libertario. Un intellettuale che rifiuta la società dei consumi e fa leggere ai ma. Judy è una donna sola». Dramma comune ad un’infinita schiera di acclamatissime star. «Soprattutto in America. Da noi il rapporto fra un artista e il suo talento – quando gli anni che avanzano t’impediscono di esprimerlo come vorresti - è un fatto essenzialmente privato. Ma nel paese dello showbusiness, quando in gioco ci sono milioni di dollari, non puoi permetterti d’invecchiare. Le mani di Judy tremano, la sua voce si sgrana, non afferra più le ottave alte. C’è una registrazione del suo ultimo Over the rainbow che è esaltante e straziante assieme. “Terribile sapere quel che sai fare – dice il mio personaggio - e non riuscire più a farlo”. Ma si capisce: le Le frasi L’OSPITE L’autore Peter Quilter ha promesso di venire a vedermi al Sistina con Meryl Streep IL DRAMMA Negli ultimi tempi della sua vita non riusciva a essere perfetta come era sempre stata: terribile prime anfetamine gliele dette la madre, quand’era ancora la bambina prodigio del Mago di Oz. Già allora il suo fragile corpo non reggeva il peso enorme delle sue capacità». E Monica Guerritore che rapporto ha, col talento che resta nonostante gli anni che passano? «E’ un dramma che, a modo mio, capisco bene. Sei legata a qualcosa che possiedi ma non governi. Che ti limiti ad “ospitare”. E in certi casi – pensate a Edith Piaf - mentre il talento resta sublime, il corpo si sfalda». End of the rainbow è anche lo strepitoso banco di prova per un’attrice di prosa mai esibitasi nel musical. «Tre mesi di lavoro con Gino Landi per le coreografie (che riprendono, in brevi accenni, le originali della Garland) e con le vocal coach Maria Grazia Fontana e Lisa Angelillo, per le otto canzoni, da Smile a That’s Entertainment, che eseguo dal vivo. Ogni giorno prima di andare in scena un’ora di esercizi al microfono, dove l’impostazione per la voce è totalmente diversa da quella recitativa. E durante lo spettacolo otto cambi di costume. Sì: è una sfacchinata. Ma che gioia, incontrare ogni sera una donna come questa!». TRAVESTITA Monica Guerritore in scena al Sistina di Roma nei panni di Judy Garland, la diva di «Over the rainbow» morta a 47 anni dopo una vita fatta di successi e abuso di stupefacenti e alcol: «A modo mio capisco il dramma di convivere con il talento e di combinarlo con gli anni che passano». Per questo ruolo, la Guerritore è stata scelta dall’autore del musical Peter Quilter ALLA FESTA DI ROMA Viggo Mortensen si dà alla commedia L’attore è la star di Captain Fantastic: «Sono un padre che insegna l’onestà» figli Chomsky e Dostojevskij. E un padre utopista, che comunque dovrà fare i conti con la civiltà che lui schifa, mentre insegna ai figli come si sopravvive in condizioni estreme. «Il film descrive uno stile di vita selvaggio, alternativo, ma anche il viaggio emotivo del mio personaggio, pieno di contraddizioni. Mentre predica la tolleranza, è un dittatore affettuoso», spiega l’attore, che dal matrimonio con la cantante punk Exene Cervenka ha avuto il figlio Henry, documentarista ventottenne. «La mia indole nomade mi viene da mio padre: con lui ho girato il mondo. Sono nato a Manhattan, ho vissuto in Argentina e in Danimarca, prima di ritornare negli Stati Uniti. Mio padre m’ha insegnato a rispettare le mie origini danesi e gli alberi, dei quali mi insegnava i nomi», dice l’interprete di questa commedia dolceamara, già presentata al Sundance e a Cannes. Tranne che in History of Violence, finora Viggo non si era cimentato con il ruolo d’un genitore sopra le righe, che insegna ai figli come scuoiare gli animali. «Se il mio padre è dittatoriale? È vero, ma perché vuole insegnare ai figli l’onestà. E questo non ha niente a che vedere con l’essere di destra o di sinistra, vivere in campagna o in città. Il personaggio è estremo: parla di morte, sesso e sanità mentale con il piccolo ECLETTICO Viggo Mortensen «Gli intoccabili» la ’ndrangheta vista da Klaus Davi Ferruccio Gattuso Come voterà la ’ndrangheta al prossimo referendum? Come si dividono la «torta» camorra e ’ndrangheta sulla piazza internazionale? Chi sono i coraggiosi Carabinieri chiamati i «Cacciatori» che, in incognito, salgono in Aspromonte per acciuffare i latitanti? Queste e altre storie vere sono la linfa de Gli Intoccabili, il programma condotto in studio, e realizzato pericolosamente sul campo, da Klaus Davi sul canale LaC, ogni sabato in prima serata per altre tre puntate (tornerà a gennaio). Nella puntata del 22 ottobre il tema sarà per l’appunto il Referendum e la ’ndrangheta, con ospiti in studio e commenti ai reportage. Sono questi, i reportage realizzati per Gli Intoccabili e per Storie Vere su Raiuno, che hanno fatto vincere a Klaus Davi il 21 settembre a Catania il Premio Livatino-Saetta-Costa, intitolato al ricordo del sacrificio dei magistrati servitori dello Stato. «Un premio che mi inorgoglisce – spiega Davi – ma sul quale non ho il tempo di soffermarmi. Venerdì prossimo scenderò nuovamente a Reggio Calabria per un reportage». Il giornalista e massmediologo milanese la scorsa primavera è stato aggredito e minacciato di morte, su di lui è stata raf- OPINIONISTA forzata la vigi- Klaus Davi lanza e la paura, quella non può che esserci. «I miei? Terrorizzati – spiega Davi – Ormai con mia madre sono un mentitore seriale: quando scendo in Calabria dico che vado altrove». Tentazione di lasciar perdere? «Nemmeno un po’ – spiega il giornalista –. Provo solo sconforto per il silenzio attorno alla ’ndrangheta». Aplomb e determinazione, sono queste le qualità che spiazzano gli affiliati calabresi: «Non capiscono chi mi manda – spiega Davi – Vado nei quartieri da loro dominati, a Vibo come a Milano, in piazza Prealpi, e li guardo in faccia». Quanto al virus dell’omertà, Klaus Davi rivela: «C’è al Sud come al Nord, la paura della gente è tanta. Ma la popolazione calabrese umanamente ti aiuta». di sette anni, come con il primogenito di diciassette. E’ un individuo pieno di dubbi. Volendo, anche Aragorn lo era», scandisce la star, jeans e camicia a fiori blu. Sullo star-system Mortensen, ora di base a Madrid, dove vive con l’attrice spagnola Ariadna Gil, ha le idee chiare. Soprattutto per quanto riguarda l’eterna questione degli Oscar: troppo bianchi, troppo neri, troppo sessisti e via politicamente correggendo. «Se si vogliono capire gli Oscar, bisogna seguire i soldi. Sono i soldi a dettare legge e una candidatura si può anche comprare. Investendo in campagne massicce di promozione del proprio film. 30 Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale __ __ Sport IL FENOMENO SI RACCONTA Ronaldo a tutto campo: «Nei primi 10 anni di carriera mi facevano allenare male, quanti ko RONIE: «CON LA MOGLIE DI FIGO SAREI STATO A CASA ANCH’IO...» per gli allenamenti collettivi ». Poi rivela: «Due ritardi in una settimana: la prima volta Sacchi mi rimproverò e mi multò. La seconda gli dissi: o il discorso, o la multa. Capello? Non era molto sveglio». E ancora: «Florentino Perez mi disse di non uscire tanto. Gli risposi che se avessi avuto una moglie come quella di Figo, anch'io sarei rimasto a casa...». Quindi il malore a Francia ’98. «Roberto Carlos mi salvò. Ho perso conoscenza per 30 secondi...». CHAMPIONS 3ª GIORNATA Leverkusen 3 Real M. 5 Cska Mosca 2 Legia V. 1 Leicester Real M. 7 Copenaghen 0 Sporting L. 3 Legia V. 0 Bruges Porto Leicester 9 Lione JUVENTUS 1 Copenaghen 4 1 Porto 2 Bruges 4 0 0 Dinamo Z. Siviglia 0 1 Juventus 7 Arsenal Psg 4 NAPOLI Napoli 6 Siviglia 7 Ludogorets Arsenal 4 Besiktas Besiktas 2 Lione 3 Psg Ludogorets 1 Dianmo K. Dinamo K. 1 Basilea Basilea 1 Benfica Benfica 1 Dinamo Z. 0 GIRONE B 1 4 2 1 7 GIRONE A Monaco Tottenham Borussia D. Borussia D. GIRONE H CSKA Mosca 1 1 GIRONE G 0 S. Lisbona GIRONE F GIRONE E Tottenham 5 Monaco Barcellona Barcellona 6 Man. City Man. City 4 Celtic Celtic 1 Borussia M. Borussia M. 0 GIRONE D OGGI ORE 20.45 Leverkusen 0 GIRONE C IERI Bayern M. Atletico M. 6 Psv Bayern M. 3 Rostov Psv 1 Atletico M. Rostov 1 LIONE 0 - JUVENTUS 1 Davide Pisoni La notte di Lione, è soprattutto quella di un leone indomabile e praticamente immortale. Gianluigi Buffon è l’eroe in una partita che ha rischiato di compromettere la Champions League della Juventus. Un rigore parato, almeno tre interventi da fenomeno, uno strepitoso su un tiro deviato da Bonucci e un altro su un colpo di testa ravvicinato. Così ha tenuto in vita la Signora ridotta in dieci dall’espulsione di Lemina a inizio del secondo tempo. E adesso si parlerà dell’ennesima resurrezione di un portiere dato per finito troppe volte. E lui aveva avvisato tutti proprio alla vigilia della partita. «È belloquando ti fanno il funerale e poi li smentisci. Io vivo per questo, per ricacciare in bocca le parole avventate», aveva detto alla vigilia. Le critiche lo avevano caricato a tal punto da confezionare una partita mostruosa. L’orgoglio di un campione in campo e poi a parole: «So essere autocritico, non ho bisogno che qualche spocchioso manchi di rispetto a una persona e a una carriera. Tra le tante stupidate che ho sentito ne accetto una: da Buffon si pretende di più». E fa niente che poi negli annali questo successo porterà la firma di Cuadrado il cui gol nel momento di massima difficoltà se vale tre punti pesantissimi è solo merito delle parate di un fenomeno tornato Superman dopo un paio di partite da semplice Clark Kent. Solo un supereroe può avere la capacità di mascherare tutti i difetti della Juventus di coppa. Su questo dovrà rifletteree moltoanche Massimiliano Allegri il cui merito è quello di aver azzeccato il cambio inserendoCuadrado perunospentoDybala.Il colombiano, che proprio l’allenatore aveva voluto riportare a tuttiicosti a Torino,si conferma ilclas- Riecco i miracoli di Buffon E la Juve in dieci fa Cuadrado I bianconeri passano a Lione nonostante il rosso a Lemina. Gigi para un rigore poi decide il colombiano sico cambio che entra e spacca le partite con la sua velocità e le sue scelte irrazionali. Come la sassata che scaglia da posizione defilata in rete. Così il Lione dopo aver ripetutamente sbattuto contro Buffon è crollato. Se Buffon èl’eroe, Cuadrado èil braccio armato di una Signora che dovrà per forza cambiare volto. Perché va bene come dice Allegri che conta vincere, e a Lione era l’unica cosa da fare, ma non si può continuare a collezionare prestazioni opache senza convincere. Una squadra a cui sembra mancare anche brillantezza nelle gambe persmettere disoffrire controsquadre come il Lione che finora hanno faticato sia in campionato che in coppa. E così rispetto al passato recente in coppa è una Juve migliore solo nell’atteggiamento quella che si presentaper la terza stagione in Eu- LA PARTITA ORGOGLIO GIGI E POCO ALTRO Regge la superdifesa col portiere: «Ho risposto a chi mi ha mancato di rispetto» Marcatori: 31’ st Cuadrado. Lione: Lopes 6; Yanga-Mbiwa 6 (37’ st Ghezzal), Nkoulou 6, Diakhaby 5,5; Rafael 6, Darder 6 (19’ st Ferri 6), Gonalons 6,5, Tolisso 6,5, Morel 6; Fekir 6,5; Lacazette 4 (27’ st Cornet sv). All. Genesio 6. nella versione migliore. E infine ci si mette Bonucci nel commettere il più plateale dei rigori, per una volta anche Leo non è all’altezza della sua fama. Troppi singoli sottotono per stare sul palcoscenico europeo. Detto questo la Juve nel primo tempo aveva anche avuto le sue occasioni, una con Bonucci il cui tiro era stato ribattutoda Khedira, mentre la girata di testa di Higuain aveva esaltato i rfilessi di Lopes. Detto del rigore parato da Buffon a Lacazette, poi la sofferenza della ripresa con la Juve che fa meglio in dieci e vince con la stoccata di Cuadrado. Mossa indovinata da Allegri, ma l’allenatore deve fare un monumento a Buffon che ha coperto anche i suoi errori. Si torna da Lione con il primato del girone, il supereroe ritrovato e poco altro. Per ora, ma non per molto, può bastare così in Champions. Juventus: Buffon 8,5; Barzagli 6, Bonucci 4,5, Evra 6; Dani Alves 5 (38’ st Benatia sv), Khedira 5 (30’ st Sturaro 6), Lemina 4, Pjanic 5,5, Alex Sandro 6; Higuain 6, Dybala 5,5 (24’ st Cuadrado 7). All. Allegri 6. Arbitro: Marciniak (Pol) 5. Ammoniti: Rafael, Lemina, Bonucci, Darder, Diakhabi, Lacazette, Ferri. Espulso: 9’ st Lemina. SPACCA PARTITA Juan Cuadrado decisivo a Lione: il colombiano entra al 24’ del secondo tempo e segna dopo 7 minuti. Ma la Juve deve ringraziare anche Buffon STASERA CHAMPIONS: IL TECNICO RIDÀ FIDUCIA A GABBIADINI Napoli, eurorecord per tornare in alto in Italia Se passa agli ottavi in 3 match, mai accaduto. Sarri: «In serie A a volte siamo appagati... qui no» NAPOLI, ORE 20.45 TV: Premium Sport Hd Marcello Di Dio Arbitro: Karasev (Rus) NAPOLI BESIKTAS 25 REINA 1 FABRICIO 2 HYSAJ 32 BECK 21 CHIRICHES 30 MARCELO 26 KOULIBALY 6 TOSIC 31 GHOULAM 88 ERKIN 20 ZIELINSKI 20 UYSAL 8 JORGINHO 80 INLER 17 HAMSIK 18 ARSLAN 7 CALLEJON 94 TALISCA 23 GABBIADINI 7 QUARESMA 14 MERTENS 9 ABOUBAKAR L’aria dell’Europa per attaccare i dubbi e le incertezze di un momento no. Anche perchè una vittoria stasera contro i turchi del Besiktas dell’ex Inler, unita al pareggio tra Dinamo Kiev e Benfica, consegnerebbe al Napoli un record assoluto: staccare il pass per gli ottavi di Champions dopo sole tre partite, impresa mai riuscita a nessuno. «In Europa si trovano motivazioni straordinarie, in Italia a volte ci può essere l’appagamento», la sintesi di Maurizio Sarri sul Napoli attuale. Che ha la grande occasione nella nuova serata di gala al San Paolo (con larghi spazi vuoti, appena 25mila i biglietti venduti) di ripren- All. Sarri All. Gunes ropa sotto la guida Allegri. Se non altro negli interpreti con due esterni portati soprattutto ad offendere comeDani Alves eAlex Sandro. Solo predominio del campo anche perché Pjanic che torna da ex nello stadio dove ha studiato da vicino le punizioni di Juninho fa la comparsa. Per il resto tanti errori tecnici con Lemina che non fa meglio di Hernanes davanti alla difesa. Anzi, addirittura si fa espellere dopo dieci minuti della ripresa per il secondo giallo della serata. Lemina è la primascelta sbagliatadi Allegri (anche la difesa a tre non convince) che si ritrova tradito anche da un Dani Alves in versione superficiale. Pure Dybala, al quale viene riservato un trattamento “speciale”, non è dere ossigeno dopo due ko di fila in serie A e ritrovare convinzione e punti. «Mi aspetto una squadra che contrariamente a quanto si possa pensare adesso, ha entusiasmo», il messaggio del tecnico. Nulla di disastroso e irreparabile per ora in casa azzurra, tenendo presente che il Napoli ha appena un punto in meno della scorsa stagione, nonostante un Higuain in meno, una Champions in più da onorare e l’infortunio pesantissimo anche di Milik, l’erede designato del Pipita. «Non è il momento più difficile della mia gestione, l’anno scorso nella fase iniziale avevo meno certezze sui giocatori e sul gruppo», aggiunge il condottiero azzurro. Ora che l’attacco si è inceppato e la difesa non regala più tante sicurezze (al San Paolo ben otto le reti incassate in 5 apparizioni a Fuorigrotta) il Sarri che ha offerto un bel calcio deve scegliere la formula per l’Europa. Che passerà ancora da Manolo Gabbiadini, visto che nel monologo tattico che il tecnico interpreta ormai da più di un anno non c’è spa- VOGLIA DI RISCATTO Sarri ridarà fiducia a Gabbiadini anche in Champions zio alle varianti. Per non diventare un caso fino a gennaio, quando si potrebbe discutere di un suo possibile ma non certo divorzio dal Napoli, la punta di Calcinate ha enorme bisogno di un gol importante per ritrovare fiducia. «È lui che deve adattarsi alla squadra, non posso sacrificare sette-otto giocatori per le caratteristiche di Gabbiadini, poi non penso che spostarsi di quattro o cinque metri comporti molto in termini di prestazione», dice il tecnico dei partenopei a proposito dell’attaccante sul banco degli imputati. «È un grandissimo e il gruppo gli darà una mano», le parole al miele del portiere Reina, che stasera festeggerà le 150 presenze in Europa. Nello spartito europeo, considerando che difficilmente Sarri escluderà il pur stanco e poco lucido Jorginho, una delle note sul pentagramma del centrocampo sarà Zielinski (al posto di Allan o Hamsik?), mentre Chiriches potrebbe essere preferito a Maksimovic. Mercoledì 19 ottobre 2016 SPORT 31 il Giornale ILARY E LE ACCUSE A SPALLETTI «Come tutti voi, anche Francesco non si aspettava que- «TOTTI SCIOCCATO DALLE MIE PAROLE, MA SI FIDA DI ME» IL CASO NERAZZURRO Tony Damascelli Icardi, Montolivo, Maldini: tempi duri per i capitani La curva: «Maurito non esiste più» L’EX CAMPIONE DELL’ASTA Dal salto con l’asta al bob. E’ pronto ad una nuova carrie- ste mie parole. È rimasto un po’ scioccato. Ma mio marito si fida di me». In una lunga intervista esclusiva per il settimanale Oggi, la showgirl Ilary Blasi, moglie del capitano della Roma Totti, torna sulle polemiche suscitate dalle sue parole sull’allenatore Spalletti. Non ci sono più i capitani di una volta. Fascia al braccio e gagliardetto in mano, bandiere della squadra, icone storiche, sacre, intoccabili. Fine delle leggende. Resistono, come soldati giapponesi, un paio di eroi, Francesco Totti non è l’ottavo re di Roma ma è l’imperatore, è Cesare Augusto, se Daniele De Rossi era stato battezzato capitan futuro, Totti è capitan passato, presente e futuro anteriore ed eterno. Idem come sopra per Gigi Buffon che, dopo la qualunque delle papere, viene difeso dai suoi tifosi più che dai suoi colleghi di reparto, spesso incerti come lui medesimo. Il resto? E’ polvere, è contestazione. GIBILISCO SI DÀ AL BOB SOGNANDO I GIOCHI 2018 ra il bronzo olimpico di Atene 2004 Giuseppe Gibilisco che, sulle orme di altri “pendolari” fra gli sport, ha deciso di passare dall’aria ai budelli ghiacciati. La settimana prossima sarà in raduno con il team di Omar Sacco a Cesana come frenatore. Sognando i Giochi 2018. LuGa Mauro Icardi è la conferma lo, Montolivo non se lo fila ultima, i gentiluomini curvanessuno come capitano, la ioli lo hanno sfasciato, via la curva rossonera ha altri idoli fascia, non lo riconoscono in memoria, soltanto Franco più come capo dell’Inter in Baresi è la storia vera, poi bacampo. La Wanda resta in sista; Paolo Maldini non ha melenzio, la capitana di casa è ritato nemmeno lo straccio lei e nessuno oserebbe fidi una partita di addio ma solschiarla, semmai in altro sen- NELLA BUFERA tanto insulti, la riconoscenza so. Poi c’è Montolivo, oggi ac- Mauro Icardi è un sostantivo in fase di ciaccato ma soprattutto pieestinzione. no di lividi per gli insulti e le macumbe A Roma c’è il caso di Lucas Biglia, imnon degli avversari ma proprio dei suoi prevedibilmente capitano di una squasedicenti tifosi milanisti, perché la colpa dra, la Lazio, nella quale il capo è uno del Riccardo è che, come già cantava solo, non certo per i tifosi, sta seduto in Giorgio Gaber, “non è di grande compa- tribuna, Claudio Lotito, il resto è cornice. gnia”, in verità il testo aggiungeva “ma è il E non è il caso di dimenticare quello che più simpatico che ci sia”, nemmeno quel- accadde a Palermo con Sorrentino, por- tiere e capo dei rivoltosi nei confronti dell’allenatore Ballardini. Capitani poco coraggiosi per i codardi di curva e zone attigue, gente che non rappresenta il gruppo come, invece, capita sugli spalti ai capi branco, a quelli che stanno di spalle al gioco e incitano la ciurma. Per quelli lì, dunque, Icardi, Montolivo, Maldini, sono tutta roba cattiva, gramigna. Se dovessi cercare il pelo nel pallone anche Javier Zanetti aveva la fascia al braccio come onore al merito ma il capo vero dell’Inter grandiosa è stato Cambiasso, o anche Materazzi, gente che sapeva farsi amare e rispettare, non soltanto dalla curva ma dai sodali di spogliatoio. Totale: a parte la pasta, quella del capitano è una storia che non va più di moda. COSÌ NELLE GRANDI LEGHE: IN SPAGNA È SEMPRE DERBY L’EDIZIONE DEL 2017 ITALIA INGHILTERRA SPAGNA GERMANIA DIego Godin e Gareth Bale FRANCIA Juventus Roma Milan Torino Napoli Lazio 21 16 16 14 14 14 Manchester City Arsenal Tottenham Liverpool Chelsea 19 19 18 17 16 Atletico Madrid Real Madrid Siviglia Barcellona Villarreal 18 18 17 16 16 Bayern Colonia Lipsia Hertha Berlino Borussia Hoffenheim 17 15 15 14 13 13 Nizza Paris SG Monaco Tolosa Guingamp Bordeaux Rennes 23 19 19 17 14 14 14 Federico Malerba BIG PARTITE CON IL FRENO A MANO Sarà che questo - tra gironi di coppe europee e partite delle nazionali - è il periodo dell’anno calcistico in cui il calendario è più ingolfato, sarà che alcuni campionissimi finora hanno marcato visita e che diversi grandi club sono ancora in piena rivoluzione tattica, fatto sta che leggendo le classifiche delle principali leghe continentali si scopre un fatto imprevisto: in Europa regna l’equilibrio. Solo da noi c’è una squadra che con i suoi 5 punti di vantaggio sulle seconde - sta provando a scappare, ed è comunque una Juve che ancora non ha convinto fino in fondo. Dopo un’altra estate di sperequazioni finanziarie, con la solita decina di squadre che ha prelevato i migliori giocatori dalle rivali di seconda e terza fascia a suon di milioni, la maggioranza dei tifosi temeva che questa stagione - almeno nei campionati nazionali - avrebbe regalato noia. Diciamo che a spanne il pubblico calcistico si può dividere a metà: ci sono quelli che tifano per squadre non in grado di competere per il vertice, almeno sulla carta, e quelli che invece vorrebbero vedere i propri campioni più spesso all’opera contro formazioni di pari livel- Europa in equilibrio Da Manchester al Bayern non tornano i conti Le follie del mercato non fanno la differenza Juve e il Nizza di Balotelli sono le eccezioni lo. Per questo le voci sulla creazione abbastanza imminente di una Superlega europea destinata alle società d’élite avevano ricominciato a rincorrersi. Probabilmente sarà questo il futuro, troppi interessi vanno in questa direzione. E però nel frattempo ci stiamo annoiando molto meno del previsto. In Inghilterra, dove peraltro la Premier League offre stagioni molto più incerte della media europea, i clamorosi investimenti dei due ALTRO CHE SPECIAL ONE Mourinho peggio di Van Gaal. Lo United non partiva così male da 15 anni club di Manchester (185 milioni lo United, 181 il City) per ora non hanno scavato un solco proporzionale in classifica. Anzi, se i Citizens di Guardiola tutto sommato stanno tenendo fede alle attese, il bilancio di Mourinho è in tinta col suo club: era dal 2001, infatti, che i Red Devils non partivano così male (14 punti in 8 partite, 2 meno del Van Gaal di un anno fa). Il momento dei due uomini simbolo è emblematico: Ibrahimovic dopo un ottimo inizio attualmente ha una percentuale realizzativa tra le peggiori del torneo, mentre Pogba finisce in prima pagina più per le sue prestazioni amatorie che per quelle calcistiche. E il discorso non è troppo diverso per il Chelsea di Conte, che dopo aver finalmente avuto i quattrini per sedersi a un «ristorante di lusso» (141 i milioni spesi sul mercato dai Blues) è stato già lambito dalle prime voci di esonero. Se la stessa cosa non è accaduta ad Ancelotti dipende dal fatto che, pur senza incantare, il suo Bayern Monaco in vetta alla classifica della Bundesliga c’è. Ma i bavaresi mancano l’appuntamento con la vittoria da tre CARLETTO SOFFRE IL DOPO PEP I tedeschi di Ancelotti non vincono da tre gare di fila: «Cambiare atteggiamento» Tour più duro Si deciderà sull’Izoard e al Velodrome partite e così Carletto deve giocare in difesa: «In ogni stagione ci sono momenti difficili - ha detto ieri -, a volte succede a ottobre, altre a febbraio. Dobbiamo mantenere la calma e trovare soluzioni. Quel che va cambiato è l’atteggiamento, non i giocatori». Probabilmente ha ragione, ma in generale dipende anche dai giocatori. Se si chiamano Messi e Cristiano Ronaldo averli o non averli fa tutta la differenza del mondo, a prescindere dal fatto che il resto della squadra sia imbottito di campioni. Il lento recupero del madrilista dall’infortunio rimediato agli Europei e i problemi di pubalgia dell’argentino hanno rallentato la corsa di Real Madrid e Barcellona, consentendo all’Atletico Madrid di rialzare immediatamente la testa dopo la drammatica batosta nella finale dell’ultima Champions League. Ma se c’è un paese in cui gli outsiders stanno facendo la rivoluzione, quello non poteva essere che la Francia. Da quando sono arrivati gli arabi il PSG ha speso oltre 700 milioni di euro, e però in questo momento si ritrova a guardare le spalle del Nizza da 4 punti di distanza. Il Nizza di Balotelli: vuoi vedere che «Garibaldi» sta per fare un’altra impresa? «Mi sembra duro, decisamente duro – spiega a caldo il tre volte vincitore del Tour Chris Froome -. Certo, dovrò riguardare bene le tappe e programmare il lavoro per raggiungere questo che sarà il mio grande obiettivo per la prossima stagione. Ho notato molti passaggi oltre i 2.000 metri e sono sicuro che quella dell'Izoard sarà una tappa semplicemente bestiale». È un bel Tour l’edizione numero 104 della Grande Boucle. Tour molto più alpino che pirenaico. Molto più adatto a corridori come Quintana che a passisti scalatori come Froome. Ventun tappe, due giorni di riposo, 3.516 km da percorrere dal 1° al 23 luglio. Ventitré salite (contro le 28 di quest’anno), ma come dice Christian Prudhomme, il direttore del Tour: «meno salite ma più difficili». Saranno infatti quattro gli arrivi in salita, 36 i km contro il tempo. Il Tour de France 2017 toccherà Vosgi, il massiccio del Giura, i Pirenei, il Massiccio Centrale e le Alpi. Dal punto di vista altimetrico la tappa regina è la nona (9 luglio), la Nantua-Chambery, con ben 4.600 metri di dislivello e il Col de la Biche, Grand Colombier e Mont du Chat in sequenza. E poi c'è il Col de l'Izoard (2.360 metri) che debutta come sede di arrivo nonostante il Tour lo abbia già scalato 34 volte. La penultima fatica sarà una crono individuale, sulle strade di Marsiglia con finale spettacolare allo stadio Velodrome, la casa dell'Olympique. Anche l'ultima tappa presenta una novità con il passaggio all'interno del Grand Palais, il padiglione costruito per l'Expo del 1900 e poi diventato museo. Pier Augusto Stagi 32 Mercoledì 19 ottobre 2016 il Giornale VIAGGI E arrivi & partenze A TAVOLA IN FRIULI VENEZIA GIULIA Un tour di quattro cucine in una sola regione Dora Ravanelli Quattro in una. La cucina del Friuli è così. Ci si siede a tavola e si gustano le tradizioni mediterranea, balcanica, mitteleuropea, friulana. Insieme. E’ un dono frutto dell’eredità della storia con incontri di culture e civiltà differenti, cui si aggiunge la bontà dei prodotti naturali. Ecco un piccolo «assaggio» di luoghi storici, negozi e ristoranti (prezzo medio senza vino, 35 euro) di assoluta qualità. A Pordenone, dal 1873 la Pasticceria Peratoner è sinonimo del miglior cioccolato dal mondo; patron, Beppe Faggiotto; atmosfera del 19° sec. L’enoteca Ferronato, dal 1929, bancone, tavoli di legno, una moltitudine di etichette, è perfetta per l’aperitivo. Al ristorante di pesce Al Gallo (tel. 0434.521610) Andrea Spina propone piatti ricercati, ma concreti: tonno fresco in tempura, olive «polverizzate», pesto e pomodorino; riso con gamberi rossi, sclopit e polvere di cicoria. A Cimano, fraz. di S. Daniele, la famiglia De Monte della trattoria Dal Piciul (0432.957390) ha in serbo risotto con erbe spontanee, mandorle e caprino; brovada (rape con vinacce) e musetto (misto di suino, aromatizzato e insaccato); tagliata di cappone alla griglia e patate al forno. Nella piazza della città-fortezza di Palmanova, Nereo Ballestriero porta ai tavoli della Caffetteria Torinese (0432.920732) orzotto con Frant (formaggi di montagna con panna e pepe); prosciutto S. Daniele con colata di formaggio e gelatina di salvia, e, come dolce, l’erborinato Pastourut inglobato in cioccolato fondente. Da 30 anni Michela e Piero Loviscek al Rosenbar di Gorizia (0481.522700), atmosfera mitteleuropea, presidio Slow Food, offrono cucina «giuliana» di pesce. E al Mercato coperto di c.so Verdi, ma anche da Davide Jerman al n. 32, vini del Collio (superlativi quelli di Jermann, www.jermann.it), formaggi: Latteria, Montasio, Frant, Pastourut, e salumi: prosciutto di S. Daniele, l’affumicato di Sauris, quello di Cormòns, il musetto e il cotto Praga. A Trieste si cena nell’accogliente Le Barettine (040.3229528), dove Marco Costanzo prepara ventresca di tonno affumicato con ratatouille di pescanoce, menta, sedano; polpo grigliato con crema di patate, maggiorana, olive taggiasche, pomodoro confit. Info: www.turismofvg.it, tel. 800.016044. MERAVIGLIE La kasba della capitale Rabat è una poesia di vicoli antichi che si specchiano sull’acqua. La stessa magia orientaleggiante ritorna nella città murata di Meknès e nella medina di Fès, la più grande del Marocco, con oltre 300 moschee, mentre il sito di Volubilis è la principale testimonianza lasciata dai Romani. Gli indirizzi per dormire lungo il tragitto sono Villa Diyafa a Rabat, e il Riad Fès a Fès AFRICA: MAGHREB DA NON PERDERE Da Rabat a Fès: il Marocco più chic che non ti aspetti Elena Luraghi C’era una volta il tour delle città imperiali. Suq, medine, mederse, il fascino delle cicogne sulle mura color ocra che abbracciano il cuore antico delle città. La classica scoperta del Paese più affascinante del Maghreb si può però compiere aggiungendo un pizzico di fantasia alla visita. Come infatti suggerisce Relais & Châteaux con il programma Routes du Bonheur (Strade della felicità), viaggiare non è una semplice immersione in un tourbillon di luoghi ad alta densità di meraviglie, ma un’esperienza di vita. Nelle strutture selezionate dall’associazione, tutte elegantissime, si mangia a km zero, il personale assunto è locale, le ricette di piatti marocchini abbondano e quando arrivi non trovi un semplice receptionist ma un Maître de Maison che ti Viaggio fra le destinazioni più eleganti del Paese: le città imperiali firmate Relais & Châteaux. E la magia diventa a cinque stelle accoglie come se fossi giunto in casa di amici. La chiamano Art de Vivre, e fa davvero la differenza. A Rabat, la capitale, la prima esperienza è la colazione nel giardino di Villa Diyafa, un boutique hotel di sole 10 suite nell’elegante quartiere delle ambasciate. Sotto gli ombrelloni color panna, la giornata comincia fra i colori e i profumi del giardino: un luogo discreto, avvolto da quella luce speciale che prima ancora degli ospiti aveva già affascinato il Maître de Maison Harry Leitner. Svizzero trapiantato in Marocco, ha collaborato con gli architetti francesi dello Studio Mhna, dando il suo personale contributo alla filosofia del luogo: «Mi sono ispirato a Ziryab, un genio del IX secolo, poeta e musicista raffinatissimo, partito dall’Iraq per portare in Marocco quello che oggi chiameremmo un tocco di contemporaneità glamour». La stessa magia di Villa Diyafa ritorna in città, nella kasba bianca e azzurra del XII secolo avvolta dal fucsia brillante delle bouganville in fiore; nel sito di Chellah dove i resti della civiltà Romana si mescolano a cupole e minareti; nel quartiere di Hassan con il mausoleo in marmo bianco e le centinaia di colonne, simili a una scultura di land-art, di un’antica moschea incompiuta. Poi, lunINCANTO Le atmosfere orientaleggianti sono il fil-rouge delle Routes du Bonheur go i viali incorniciati da architetture Art Déco arrivano punte di modernità come il Museo d’Arte Contemporanea Mohammed VI (nell’attesa che venga completato, entro il 2019, il più grande teatro coperto di tutta l’Africa). Se la capitale guarda al futuro, Meknès è cristallizzata in un’allure di nostalgia. Le sue quattro mura di cinta si allungano per 52 km abbracciando secoli di storia e capolavori come i granai del 17-18° secolo, o l’antica scuderia reale, in parte distrutta dal terremoto del 1755, dove vivono oltre 3.000 cicogne stanziali, comodamente alloggiate sulle antiche mura color ocra. Da lì per raggiungere Fès conviene imboccare la strada che passa per la città Romana di Volubi- in vetrina WEEKEND ATTIVI IN TOSCANA GRANDI MOSTRE IN EUROPA Corsi di restauro ligneo al Relais Il Falconiere & Spa Da Parigi a Liegi: viaggio nell’arte del Novecento Gaia Morelli Laura Zanni Nella campagna toscana di Cortona, il Relais il Falconiere & Spa propone weekend attivi con corsi di restauro ligneo. Sangue di drago, colletta di coniglio, sandracca: sono alcuni dei segreti della ricette delle antiche botteghe che verranno riprodotte in laboratorio. Il pacchetto: 2 giorni di corso (7 ore al dì), trattamento FB con una cena in ristorante stellato. Date: 28-30 ottobre e 4-6 novembre, costo: 980 euro. Proposta versione country presso la Locanda del Mulino: 21-23 ottobre e 11-13 novembre, costo: 590 euro. Per maggiori informazioni e per prenotazioni: tel. 0575 612679, [email protected], www.ilfalconiere.it. Rue La Boétie è una strada parigina nell’ottavo arrondissement. Ma è anche un libro sulla vita di Paul Rosenberg, uno dei più grandi mercanti d’arte del XX secolo, e fino al 29 gennaio 2017 sarà pure una mostra. In programma nel suggestivo museo de La Boverie, a Liegi, mette in scena, una accanto all’altra, tele di Picasso, Matisse, Braque, Léger (artisti dei quali Rosenberg è stato amico, agente, confidente). I capolavori esposti sono una sessantina, la maggior parte dei quali legati proprio alla galleria di Rue La Boétie: punto di svolta, reale e ideologico, nella storia dell’arte moderna. Per informazioni: www.laboverie.com; www.21ruelaboetie.com. Mercoledì 19 ottobre 2016 33 il Giornale VACANZE pagina a cura di Stefano Passaquindici [email protected] VIAGGIO CHIC TRA RABAT E FÉS last minute Moulay Idriss Volubilis 1 Marocco 3 4 N6 2 6 Meknes OSPITALITÀ IN TRENTINO TRE GIORNI A VENEZIA Relax di qualità al B&B Maso Azzurro Offerta con giro in gondola e visite ai monumenti A pochi passi dal Parco Adamello-Brenta, Maso Azzurro accoglie i suoi ospiti con lo charme e lo stile dei B&B di qualità. Inaugurato pochi mesi fa, si colloca già al vertice dell’ospitalità trentina. In coppia, è la meta preferita dagli amanti dello sport e della natura. Il life-style del Maso: relax e armonia in un antico fienile ristrutturato in legno, pietra, e grandi vetrate, con loggia e veranda panoramiche, luogo ideale per una vacanza segreta, esclusiva, lontana da ogni stress. Per maggiori informazioni e per prenotazioni: www.bbtrentinomasoazzurro.com. Info sulla zona: www.visittrentino.it. Tre notti a Venezia con visita guidata al Palazzo Ducale, al Ponte di Rialto, alla Scala del Bovolo e al Teatro La Fenice. In più, il biglietto per visita alla Cà d’Oro e alla Galleria d’arte Giorgio Franchetti, un giro in gondola di mezz’ora e un voucher per tutte le linee di trasporto della città lagunare. E’ quanto propone l’UNA Hotel Venezia con questo pacchetto ideato in collaborazione con Musement e disponibile fino al 31 ottobre. A partire da 335 euro a persona. Per maggiori informazioni e per prenotazioni: www.unahotels.it, tel: 041.2442711. I VIAGGI DEL GIORNALE UMBRIA GOLOSA A2 Fès Rabat 5 Montagne del Medio Atlante AFRICA lis, il sito archeologico meglio conservato del Marocco, e poi proseguire lungo la Route Nationale in un paesaggio da cartolina ricamato da distese infinite di ulivi. Una poesia per l’anima, che anticipa l’incanto dell’arrivo in città. «L’essenza di Fès è rivelata dai suoi soprannomi», racconta la guida Mohammed Korkari: «La chia- mano la misteriosa perché la sua medina, la più grande del Marocco, conta ben 9400 fra vie e vicoli; aristocratica perché era abitata da ricchi commercianti che controllavano il transito delle carovane; e infine santa, per via delle moschee, oltre 300». Nella medina, dove la frenesia del suq ti travolge con le contraddizioni tipiche di ogni realtà araba, si aprono improvvise oasi di silenzio come il Riad Fès, un eden di grazia e raffinatezza con cinque case di epoche diverse affacciate su altrettanti cortili. Qui si beve champagne al tramonto, in terrazza, ammirando il sole che si spegne sui tetti della città. Si cena nel ristorante capeggiato dalla giovane chef marocchina Amal Belarbi. Si dorme nelle suite in stile marocchino o andaluso-contemporaneo, in una dimensione d’eleganza che ha il ricordo dei tempi passati. Il must è la Royal Suite, la preferita da vip come Scarlett Johansson e Sigourney Weaver. Anche perché è stata creata seguendo i consigli di un interior designer sui generis, la principessa del Marocco. Informazioni: www.relaischateaux.com/it. Tariffe: la Route du Bonheur «il Marocco delle città imperiali» parte da 791 euro e include 2 notti per 2 persone, a Rabat e Fès. Info sul Paese: www.visitmorocco.com. A New York e Boston A caccia di tartufi col cane shopping, musica e cultura (per finire a tavola...) Il 3 dicembre andiamo a New York. Un veloce, interessante e divertente tour nella Grande Mela. Ovunque luci e addobbi, alberi natalizi giganti. In questo periodo i negozi hanno già iniziato i saldi e si possono fare ottimi acquisti. Visite guidate alla città e ai musei. Si partirà da Milano e Roma con voli di linea diretti, pernottando nel centralissimo Sheraton Time Square al prezzo speciale riservato di 1.990 euro a persona per chi sceglie la formula senza cene e colazioni e di 2.550 euro per chi opta per il pacchetto completo. New York con estensione a Boston 3.190 euro. Info: tel.035.403530; [email protected]. In Umbria «Le Valcelle Country House», agriturismo legato alla prestigiosa azienda Giuliano Tartufi, organizza pacchetti di soggiorno da uno a tre giorni per mostrare l’intera filiera della cultura del tartufo nero: dalla ricerca con il cane nel cuore del bosco alla lavorazione delle specialità, alla valorizzazione del prodotto in cucina e, ovviamente, alla degustazione a tavola a pranzo e a cena con piatti tipici al tartufo. Per maggiori informazioni e per prenotazioni: [email protected]; tel. 333.4174542. 34 FOCUS EDILIZIA Mercoledì 19 ottobre 2016 IN FIERA FINO AL 22 OTTOBRE A Bologna c’è «Saie» Nuovi scenari per la filiera dell’edilizia I tre percorsi: Progettare, Costruire e Abitare Focus su sicurezza, comfort e sostenibilità Pubblico a una delle precedenti edizioni di Saie, nei padiglioni e nelle aree esterne della Fiera di Bologna dologia standard per la rappresentazione dei dati di progetto Prende il via Saie 2016, il Sa- di costruzione, e che diverse lone internazionale dell’edilizia aziende sono impegnate ad are delle costruzioni, giunto alla ricchire di nuove «librerie» in sua 52 cedizione. La kermesse, considerazione delle novità inpromossa da BolognaFiere e trodotte dal Codice degli appalaperta fino al 22 ottobre, si rivol- ti. Lungo il percorso «Costruige a tutta la filiera delle costru- re», quindi, i visitatori possono zioni, e presta una particolare toccare con mano le novità in attenzione ai temi di maggiore fatto di materiali e attrezzature attualità e innovazione di un set- per il processo produttivo e reatore in rapida evoluzione. Per lizzativo. Sempre in quest’area facilitare la lettura della propo- si sviluppano anche le tematista espositiva, la rassegna è sud- che riferite alla sostenibilità, aldivisa in tre percorsi - Progetta- la sicurezza sul cantiere, alla re, Costruire, Abitare - che si prefabbricazione, e quelle rivolsnodano dal Centro Servizi, te alle tecnologie per la pavil’area che ospita novità selezio- mentazione continua, la protenate tra quelle presentate dagli zione sismica e il consolidamenespositori e i prodotti vincitori to strutturale. del Premio Saie Innovation, che Protagonisti dell’area tematiha il patrocinio del ministero dell’Ambiente. INIZIATIVE «Progettare» è il percorso dedicato agli strumenti di ausilio All'interno del Salone al progettista con focus sul soft- protagonista anche il ware tecnico per lo specialista – dalla verifica energetica, al cal- mondo del condominio colo strutturale e sismico, alla mappatura per geologi. In que- ca «Abitare» sono le nuove tecst’area, tra gli altri, sono previsti nologie sostenibili e green per la approfondimenti sul Building riqualificazione edilizia ed enerInformation Modeling, la meto- getica. Spazio, quindi, a sistemi Nearly Zero Energy Building. Non solo abitazioni: fari puntati anche sui temi del risparmio energetico negli spazi pubblici, Riccardo Cervelli costruttivi in legno, di isolamento, impianti e involucri edilizi, tradizionali e ad alta efficienza, per gli obiettivi europei del del recupero del patrimonio, della rigenerazione urbana e delle tecnologie per sviluppare comfort, sicurezza e innovazione nella tradizione. Nell’ambito di «Abitare» si tratta anche dell’ampia tematica del condominio, un universo fatto di competenze e problematiche differenti che coinvolgono dall’edilizia all’impiantistica, dalle forniture energetiche alla sicurezza, dalla contabilità al mondo bancario e assicurativo. Oltre a tutto questo, il Salone rappresenta una grande piattaforma del costruire che propone, accanto a Saie, altri eventi che completano la filiera espositiva: Accadueo (la fiera del settore dei servizi idrici), Ambiente Lavoro (salute e sicurezza sul lavoro), Expotunnel (tecnologie per il sottosuolo e delle grandi opere), Smart City Conference (insieme di eventi dedicati alla smart city) e Saie 3 (Salone internazionale della filiera di produzione del serramento e delle finiture d’interni ed esterni). Ricco, infine, il carnet degli eventi convegnistici, di formazione e di aggiornamento. Tra tutti segnaliamo, avvenuta ieri 18 ottobre, la presentazione del XXIV Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme: un focus sul mercato delle costruzioni italiano e internazionale nei prossimi cinque anni, con un’analisi sulla produzione edilizia e sugli scenari di una nuova politica industriale per le costruzioni che dovrà investire su riqualificazione sismica, protezione del dissesto idrogeologico, energy technology, rigenerazione urbana e nuova architettura. Oggi è invece in programma il convegno inaugurale: Casa Italia, primo passo verso una filiera delle costruzioni 4.0. An event by Percorsi, visioni e conoscenze per il futuro delle costruzioni. Media partner il Giornale EVENTI Ingegneria sismica alla ribalta Nel padiglione 25 della Fiera di Bologna, al centro del percorso «Costruire», è stata allestita un’area altamente specializzata e tecnologicamente avanzata dedicata all’ingegneria sismica, organizzata dall’associazione Isi (Ingegneria sismica italiana), e al rinforzo strutturale, organizzata dall’Università di Bologna. La missione dell’associazione Isi è quella di coinvolgere i diversi attori che operano nell’ambito dell’ingegneria sismica italiana in un gruppo dinamico che li rappresenti e li promuova, organizzando attività di divulgazione del loro lavoro, comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, con il mondo industriale e con quello dei professionisti. Saie 2016, inoltre, ospita anche H. Kit Miyamoto, presidente della Miyamoto Earthquake Structural Engineers, in un convegno organizzato in collaborazione con Ingegneria sismica italiana sul tema dei rischi, mitigazione e ricostruzione/riqualificazione post terremoto. L’evento si terrà domani ore 9.30 in Sala Notturno. MCus Con il patrocinio del BOLOGNA 19-22 OTTOBRE 2016 Innovazione, sicurezza sismica, digitalizzazione e sostenibilità sono i temi chiave di SAIE 2016. Vieni a SAIE, per essere protagonista attivo di un settore in completa rivoluzione e scoprire le nuove procedure relative al Codice Appalti, nuovi strumenti come il BIM, nuove tecnologie e materiali intelligenti, prodotti innovativi e macchine a basso impatto per essere protagonisti attivi del futuro delle costruzioni e dei nuovi mercati. saie.bolognafiere.it #saie | #saiexperience Mercoledì 19 ottobre 2016 FOCUS EDILIZIA 35 il Giornale Alessio Giannullo COSTRUZIONI Il Saie torna per l’edizione numero 52. Da oggi al 22 ottobre professionisti e aziende si danno appuntamento a Bologna per la fiera dell’edilizia. Allestiti 10 padiglioni, in programmati sono oltre 200 eventi e saranno a presentati oltre 160 nuovi prodotti. Anche quest’anno partecipa Mapei, tra i maggiori produttori mondiali di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti e specialista in altri prodotti chimici per l’edilizia. E in un momento di grande attenzione al tema del rischio sismico, propone al Saie la gamma di prodotti per il rinforzo strutturale pensata per costruzioni resistenti, sicure e affidabili. Prodotti e sistemi Mapei sono sviluppati nei laboratori «Ricerca & Sviluppo» e sono testa- L’edilizia sicura e sostenibile è protagonista al 52° Saie Mapei propone la gamma delle soluzioni antisismiche Grande attenzione all’efficienza con i cappotti isolanti adeguamento statico e sismico di strutture esistenti. Per quanto riguarda l’abbattimento delle vulnerabilità sismiche, la proposta di Mapei è MapeWrapEQ System: sistema testato e certificato presso il Dipartimento di Ingegneria strutturale dell’Università Federico II di Napoli, indicato per il presidio antiribaltamento degli INNOVAZIONE Obiettivo è l’affidabilità totale dal punto di vista strutturale e ambientale ti e verificati da istituti che ne certificano l’affidabilità in caso di evento sismico. Grande attenzione per le tecnologie e i sistemi dedicati agli edifici ad alto rischio sismico, e in particolar modo a PlanitopHPC Floor, per interventi di ripristino e rinforzo di solai, e MapeWrap EQ System, in grado di abbattere le vulnerabilità sismiche degli edifici. Mapei propone Planitop HPC Floor per interventi di ripristino e rinforzo del solaio quando è necessario l’uso di malte colabili ad altissime prestazioni e interventi di La scuola è più sicura... se si cura la struttura. elementi secondari degli edifici e antisfondellamento dei solai latero-cementizi. Sempre in tema di ripristino, Mapei propone soluzioni per il consolidamento strutturale delle murature e degli intonaci degli edifici, sia civili sia di pregio storico e artistico. La proposta per queste tipologie di intervento è Mape-Antique Strutturale NHL, la malta per intonaci traspiranti e da muratura indicata per l’intonacatura di murature esistenti, anche di pregio storico e artistico, e la realizzazione di intonaci «armati» per il rinforzo di murature meccanicamente deboli. Altro tema sotto i riflettori, l’abbattimento delle isole di calore urbane attraverso l’offerta di prodotti e sistemi per l’edilizia sostenibile. Insieme alla consociata Polyglass, Mapei presenta le soluzioni Green Roof, per la realizzazione di coperture giardino e aree a verde, e le soluzioni Cool Roof, bianche e altamente riflettenti, per abbattere le elevate temperature. Un’altra soluzione dedicata ai tetti presentata al Saie è Il Saie torna per l’edizione numero 52. Da oggi al 22 ottobre professionisti e aziende sono a Bologna per la Fiera dell’edilizia. Allestiti dieci padiglioni, in programma ci sono oltre 200 eventi e saranno a presentati più di 160 nuovi prodotti il nuovo prodotto MapeSlope, malta cementizia livellante monocomponente per la regolarizzazione e il ripristino di pendenze e avvallamenti in copertura. In tema di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, Mapei dispone di soluzioni innovative e tecnologiche per la posa e il recupero di cappotti isolanti. Al Saie propone l’innovativo sistema Mapetherm Tile System, per la posa di gres porcellanato sottile su pannelli isolanti, e il rasante resistente agli urti Mapetherm Flex RP, studiato sia per nuovi interventi sia per il ripristino dei cappotti termici danneggiati dal tempo e dagli agenti atmosferici. Mapei presenta al Saie il nuovo sigillante ad alto modulo elastico, Mapeflex PU45 FT. Il sigillante poliuretanico senza solventi per uso interno ed esterRICERCA I prodotti sono testati da istituti che ne certificano la sicurezza no incolla e sigilla tante tipologie differenti di materiali: dal vetro al legno, dalla ceramica ai metalli. La versione rapida FT, presentata in Fiera, è arricchita con la tecnologia Fast Track Ready, la tecnologia Mapei che identifica prodotti che permettono di eseguire interventi in tempi rapidi. Mapei offre infine soluzioni e tecnologie per gli ambienti interni, il ripristino di opere in calcestruzzo, l’arredo urbano e l’impermeabilizzazione delle strutture sotto quota o fuori quota. Sistemi di protezione sismica degli edifici scolastici. Mapei offre specifiche soluzioni e prodotti, la cui validità ed efficacia viene supportata da test sperimentali, per il rinforzo degli edifici scolastici in muratura ed in calcestruzzo armato. Semplicità e velocità nella posa in opera Elevata durabilità Nessuna modifica delle rigidezze della struttura Scopri i nostri sistemi! Mapei con voi: approfondiamo insieme su www.mapei.it 36 FOCUS AMBIENTE Mercoledì 19 ottobre 2016 Da sinistra, il ministro allo Sviluppo, Carlo Calenda; il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio; l’ad di Snam, Marco Alverà; il coo di Fca Emea, Alfredo Altavilla; il presidente di Iveco, Pierre Lahutte. L’accordo siglato riguarda lo sviluppo del metano come carburante «green» CARBURANTI ECOLOGICI Tra Fca, Iveco e Snam patto verde sul metano Accordo su sviluppo e promozione del gas da autotrazione. Maxi-investimento sulla rete Piero Evangelisti Per il gas metano da autotrazione sta per aprirsi In Italia un periodo di grande sviluppo che porterà al raddoppio dell’attuale rete di rifornimento che, a tutt’oggi, copre in maniera non omogenea il territorio nazionale, bloccando di fatto la scelta del gas naturale in molte parti del Paese. Mentre il Comune di Milano, con una presa di posizione antiecologica, ha deciso di far pagare il ticket per l’accesso all’area C anche alle vetture alimentate a gas metano e a Gpl, a livello nazionale è stato siglato uno storico (per il settore) accordo tra Fiat Chrysler Automobiles, Iveco e Snam, un Memorandum of Understanding finalizzato allo sviluppo del gas naturale come carburante per i veicoli in un più ampio scenario di mobilità sostenibile e di iniziative per la sua promozione. Come sempre lontane dall’elaborazione di un vero piano energetico per la mobilità, le istituzioni – in questo caso il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio – hanno fatto da spettatori alla firma dell’accordo delegando ancora una volta ai privati l’iniziativa per rendere migliore l’aria che respiriamo. Eppure l’Italia è il primo mercato europeo per i consumi del metano per autovetture, veicoli commerciali leggeri e, seppure ancora marginalmente, grandi truck. Di metano, reso più appetibile da costi di esercizio sensibilmente inferiori rispetto a quello del gasolio, ne consumiamo oltre un miliardo di metri cubi l’anno e i veicoli bifuel in circolazione sfiorano il milione di unità. Attualmente sono in funzione circa 1.100 stazioni di rifornimento per il Cng (Compressed Natural Gas, che si distingue dall’Lng, quello liquefatto, che attualmente può contare solo su tre punti di rifornimento) ma Snam, come ha annunciato Marco Alverà, ceo della società, conta di portarle, con un investimento di oltre un miliardo di euro, a oltre 2mila entro dieci anni creando una rete più estesa e più capillare che potrebbe portare il parco circolante a tre milioni di veicoli. «La tecnologia italiana è all’avanguardia nel mondo sul metano, perché siamo stati i primi a crederci dall’inizio degli anni Novanta con il nostro centro ricerche Fiat - ha dichiarato Alfredo Altavilla, coo di Fca per la re- ALFREDO ALTAVILLA MARCO ALVERÀ «La tecnologia italiana è all’avanguardia, siamo stati i primi a crederci» «Risorse per un miliardo, oltre 2.000 stazioni di rifornimento in 10 anni» gione Emea, alla firma dell’accordo - siamo il Paese dotato del più grande parco automobilistico a metano in questo momento in Europa e noi, come costruttore nazionale, siamo quelli che hanno una quota di mercato stabilmente al di sopra del 50% in tutto il Vecchio continente». Il sostegno di Fca allo sviluppo del metano è dunque un fatto naturale e favorirà comunque l’introduzione di nuovi modelli bifuel anche da parte di altri costruttori, ma la firma del Memorandum da parte di Iveco lascia intendere significativi sviluppi anche in un settore, come quello del trasporto pesante, dove il metano è oggi quasi assente, limitato a pochi grandi truck (come lo Stralis di Iveco o la nuova gamma S di Scania) e agli autobus cittadini. «È un accordo molto importante, che unisce gli sforzi dei costruttori, sia di autovetture sia di veicoli commerciali, e la fornitura di gas per sviluppare questa tecnologia che oggi diventa estremamente rilevante nella sfida di abbattimento dei CO2 nella produzione locale – ha detto Pierre Lahutte, presidente di Iveco - ciò ci consente di accelerare questa transizione verso il gas, che tra l’altro è un enorme potenziale per lo sviluppo economico dell’Italia, che punta su questo settore con 20mila addetti e 1,7 miliardi di fatturato». Non va infine dimenticato che un veicolo a metano, rispetto a un altro ad alimentazione tradizionale, riduce del 40% il CO2 e del 90% gli ossidi di azoto. DIRETTIVA UE DA RECEPIRE Ora per l’idrogeno si passa ai fatti Benefici per i bus Giulio Emiliani Entro la fine di novembre il Parlamento dovrebbe approvare il decreto legislativo approvato dal governo nel quale si recepisce la direttiva europea del 2014 relativa ai carburanti e combustibili alternativi e, automaticamente, si inserisce tra questi anche l’idrogeno che va ad affiancarsi a metano, biocarburanti ed energia elettrica. Il primo riflesso pratico è la possibilità di erogare idrogeno a una pressione di 700 bar, quella indispensabile per le auto, mentre finora il pieno delle celle a combustibile, che bruciano l’idrogeno producendo l’energia che alimenta il motore elettrico, in Italia si poteva fare soltanto a 350 bar, sufficiente soltanto per i bus. Si può parlare di una rivoluzione nel futuro dei carburanti in Italia? «È un enorme passo avanti: il recepimento delle norme Ue fa sì che l’idrogeno entri automaticamente nel Piano Energetico Nazionale, operativo fino al 2025 – risponde Angelo Moreno, presidente dell’As- Il presidente sociazione Italiana idro- Angelo Moreno geno e celle a combustibile – e siamo molto soddisfatti perché per la parte riguardante l’idrogeno il decreto recepisce il testo redatto dalla nostra associazione». In quali settori inciderà principalmente la nuova normativa? «Un impatto immediato ci sarà sulle flotte di autobus degli enti locali che dovranno supportare un ricambio del circolante nel quale almeno il 25% dovrà essere alimentato a idrogeno, metano o a elettricità – prosegue Moreno - parallelamente l’industria automobilistica nazionale potrà impegnarsi nello sviluppo di modelli fuel cell, una tecnologia che è oggi disponibile soltanto per autobus e pullman olandesi e tedeschi, e per autovetture giapponesi e coreane». Resta da sciogliere il nodo delle infrastrutture. «Certamente – ammette Moreno - ma anche in questo caso l’entrata in vigore delle nuove disposizioni europee darà impulso al loro sviluppo: già oggi esiste un corridoio europeo lungo il quale è possibile andare da Oslo a Bolzano (2.500 km) con un’auto a fuel cell, un test compiuto recentemente da una Hyundai. Nuove stazioni di rifornimento erano già in cantiere e adesso ci sono le premesse perché vengano realizzate. Non dobbiamo aspettarci una copertura diffusa ma se alcune Case realizzassero modelli a fuel cell che fossero anche plug-in (esiste un concept di Mercedes-Benz, ndr) l’utilizzo dell’idrogeno potrebbe avvenire soprattutto lungo le grandi direttrici, poi ci penserebbero le colonnine di ricarica». MOBILITÀ SOSTENIBILE Quando il tavolo «pubblico-privato» funziona I risultati del progetto di Pirelli nella città brasiliana di Campinas. Le soluzioni di trasporto L’incontro tra pubblico e privato, tra i governi di una città o di una regione, che non sempre conoscono i bisogni dei propri cittadini, e un gruppo industriale, che può mettere a disposizione il suo patrimonio di conoscenze e competenze, può fare molto per dare vita a una mobilità sostenibile. Da qui parte il Progetto realizzato da Pirelli nella città brasiliana di Campinas (dove il Gruppo italiano ha uno stabilimento) presentato a Milano in occasione del recente «Salone della responsabilità sociale di impresa (internazionalmente identificata con la sigla Csr) e dell’innovazione sociale». «Al Salone abbiamo presentato la nostra esperienza a Campinas dove è stata promossa una riscrittura del piano di mobilità sostenibile – ha spiegato Lorenzo Cella, della Divisione Sostenibilità e Governo dei Rischi del Gruppo Pirelli –: in tre anni siamo riusciti, attraverso la comunità locale e la pubblica autorità a incentiva- re l’utilizzo dei mezzi pubblici e della mobilità attiva come le biciclette». Fenomeno che non è tipico solo di Campinas, ma di gran parte di città e metropoli, da Amburgo a Chengdu, da Bangkok a Lisbona, è la mancanza di dialogo tra i tanti soggetti che a livello locale sono sulla carta competenti per intervenire sulla mobilità. «Abbiamo INNOVAZIONE SOCIALE L’impegno della Bicocca nella ricerca di modelli di sviluppo virtuosi e responsabili messo per la prima volta intorno a un tavolo comune i vari assessorati e presentato i risultati dei sondaggi svolti tra la popolazione – ha continuato Carella – e li abbiamo quindi portati a discutere collegialmente su come avere una visione integrata sulla mobilità, un con- fronto dal quale sono scaturiti lo sviluppo delle corsie preferenziali, l’espansione delle piste ciclabili e una maggiore inclusione delle persone diversamente abili attraverso un miglioramento della qualità di marciapiedi e pavimentazioni». Ascoltare i cittadini interpellati attraverso i sondaggi, registrare i loro biso- il Giornale gni reali, mettere insieme intorno a un tavolo i tanti, spesso troppi, soggetti che hanno una competenza parziale sul problema della mobilità sono i punti partenza per renderla realmente sostenibile. Per Pirelli non si tratta di niente di rivoluzionario, perché la sua partecipazione attiva nello sviluppo di una mobilità più sostenibile si inseriCampinas si trova nello Stato di San Paolo. L’area metropolitana, delimitata nel 2000, è costituita da 19 città e una popolazione di circa 2 milioni 800mila persone sce tra le iniziative di responsabilità sociale che caratterizzano l’azienda fin dalla sua nascita avvenuta oltre 140 anni fa. Da subito, infatti, Pirelli ha perseguito un modello di sviluppo orientato a una crescita sostenibile e responsabile, ed è un impegno che porta avanti quotidianamente, senza interruzioni, tanto che ciò che è stato realizzato nella città brasiliana verrà riproposto in altre città. Pirelli, inoltre, è l’unica azienda italiana, insieme a società straniere della filiera automotive, a partecipare al «Sustainable Mobility Project 2.0» condotto dal World Business Council for Sustainable Development che, oltre a Campinas, ha già coinvolto altre città. Le nuove metodologie introdotte da Pirelli per la valutazione delle performance di mobilità cittadina hanno recentemente ricevuto il supporto della Commissione Ue. Parallelamente l’azienda italiana ha indicato soluzioni di trasporto che consentano di affrontare i cambiamenti demografici che da oggi al 2050 porteranno la popolazione mondiale dagli attuali 7 miliardi a 9,1 miliardi e a una crescente concentrazione della popolazione nelle aree urbane. PEv Mercoledì 19 ottobre 2016 FOCUS AMBIENTE 37 il Giornale NATURA E ATTIVITÀ UMANE Accordo di Parigi sul clima, ok in Europa e alla Camera Via libera dall’Europarlamento e dal governo italiano In vigore il protocollo per combattere le emissioni Alessio Giannullo L’Unione europea ha ratificato l’accordo sul clima di Parigi. Il via libera è arrivato a Strasburgo con un’ampia maggioranza (610 favorevoli e 38 contrari su 679 votanti) ed è stato salutato dalla soddisfazione delle autorità internazionali e italiane: «Passo storico», l’ha definito il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon. «L’accordo non sarebbe stato possibile senza l’Unione europea» ha rimarcato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, mentre il ministro dell’Ambiente italiano, Gian Luca Galletti, ha parlato di «un grande segnale, che ci ricorda che sul clima c’è la vera Europa». L’intesa sul clima di Parigi prevede l’entrata a regime dopo 30 giorni dall'adesione di almeno 55 Paesi che rappresentano almeno il 55% delle emissioni. Con l’Europa, che produce il 12% dei gas serra, viene superata la soglia minima. Stati Uniti, Cina e India avevano aderito all’accordo in tempi anche più brevi ma l’Europa, col suo via libera, conferma il suo ruolo di leadership I CONTENUTI Battaglia green da Kyoto a Durban L'Accordo di Parigi è l’esito finale di negoziati iniziati nel 2011 a Durban. Il numero di Paesi disposti a ridurre le emissioni è più ingente, i tagli alle emissioni di anidride carbonica sono più profondi, il raggio di azione è più ampio. Per il resto, l’Accordo di Parigi si inquadra sotto la Convenzione Onu sui cambiamenti climatici e ha contenuti simili al protocollo di Kyoto. Rispetto a Kyoto, è di gran lunga più facile per un Paese «rilanciare» e innalzare il livello di ambizione (mitigazione, adattamento, finanziamenti), senza passare da emendamenti che richiedano la contro-firma di tutti gli altri Paesi. Inoltre è accelerata l’entrata in vigore (30 giorni dopo, invece che 90) sia complessiva sia rispetto alla decisione del singolo Paese. in tema di politiche ambientali, preparandosi a giocare un ruolo di primo piano anche in vista della prossima Conferenza sul clima di Marrakech (Cop22). Fino a oggi i Paesi erano 62 per quasi il 52% delle emissioni. Con l’ok dell’Ue (con il peso dei sette Stati membri che hanno aderito) si aggiunge il 4,5%, quota che consente il superamento della soglia critica, e l’entrata in vigore. Ottimo risultato, se si considera solo che per il protocollo di Kyoto c’erano voluti 8 anni, mentre la Cop21 di Parigi si è tenuta appena 9 mesi fa. Il segretario generale dell’Onu, a Strasburgo per assi- 55 Il numero di Paesi chiamati ad aderire all’accordo per farlo entrare in vigore Sopra, da sinistra, Jean-Claude Juncker e Stefano Maullu. Primo obiettivo dell’accordo è contenere le emissioni. Molte le reazioni positive. «Un’ottima cosa lavorare sui cambiamenti climatici. Stiamo pensando a come lasceremo il pianeta», ha detto Maullu stere al voto, ha espresso «apprezzamento per il ruolo guida della Ue nella lotta al cambiamento climatico». «Oggi abbiamo continuato a dimostrare leadership e dato prova che, insieme, l'Unione europea porta risultati concreti», ha osservato Juncker. L’unità però non deve essere data per scontata adesso che l'Europa dovrà continuare a muoversi su due fronti. «Un’ottima cosa lavorare sui cambiamenti climatici, che tanti problemi sta creando al pianeta - spiega l’eurodeputato di Forza Italia, Stefano Maullu - siamo impegnati nel lasciare un mondo migliore alle prossime generazioni e molte delle attività hanno la necessità di essere controllate. Il punto principale è il controllo delle emissioni, con una strategia integrata di tutti. Tagliare le emissioni globali di gas serra significa contenere l’aumento medio delle temperature. Ogni Paese dovrà cercare le soluzioni adeguate e ogni 5 anni dovremo darci obiettivi sempre più ambizioni. Decisivo sarà il ruolo delle autonomie locali e delle grandi città, pensiamo a quello che la Lombardia ha fatto con la diagnosi e la certificazione energetica degli edifici, aprendo la strada alle nuove norme nazionali». Anche il governo ha messo in moto l’iter dell’adesione. Il Consiglio dei ministri ha varato il ddl di ratifica dell’accordo, che ora dovrà essere approvato dal Parlamento. «È l'Italia che pensa ai propri figli», ha commentato il premier Matteo Renzi. E la commissione Ambiente della Camera ha dato il via libera all’unanimità al parere sul ddl del governo». 38 LA PAROLA AI LETTORI Mercoledì 19 ottobre 2016 » il Giornale L’angolo Direttore responsabile ALESSANDRO SALLUSTI Vice Direttori GIUSEPPE DE BELLIS NICOLA PORRO SALVATORE TRAMONTANO Capo Redazione Romana VITTORIO MACIOCE Società Europea di Edizioni spa CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente GIAN GALEAZZO BIAZZI VERGANI Amministratore Delegato ANDREA FAVARI Consiglieri ALESSIA BERLUSCONI LUNA BERLUSCONI PAOLO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI MAURO CRIPPA UGO ETTORE DI STEFANO ALESSANDRO MUNARI GIUSEPPE ORLANDO CARLO MANDELLI Direttore operativo LUCA ZUCCOLI Responsabile grafico MAURO BROLIS Sedi 20123 Milano Via G. Negri 4 - Tel. 02/85661 Telefax 02/72023859 00193 Roma Via Terenzio 35 Tel. 06/69003.1 Interni Fax 06/6786826 E-MAIL [email protected] CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ VISIBILIA srl - COMMERCIALE NAZIONALE - VIA SENATO n. 8 - 20121 MILANO - TEL. 02/36586750 - FAX 02/36586774 - VIA DELLA PURIFICAZIONE n. 94/95 00187 ROMA - TEL. 06/95213200/01/02 - FAX 06/95213233 - e-mail: [email protected] COMMERCIALE, FINANZIARIA, SERVIZI SPECIALI, ANNUNCI ECONOMICI, RICERCHE E OFFERTE DI PERSONALE, NECROLOGIE, LEGALE-NAZIONALE; EDIZIONE MILANO DISTRIBUTORE NAZIONALE: PRESS-DI SRL - VIA MONDADORI 1 - SEGRATE (MI) NECROLOGIE: TEL. 02/85.66.280 DALLE 16.30 ALLE 20.00; FAX 02/85.66.270; e-mail: [email protected]. STAMPA: QUALIPRINTERS S.R.L., Via Enrico Mattei 2, Villasanta (MB), Tel. 039/302992 - STAMPA QUOTIDIANA S.R.L., Loc. Colle Marcangeli, Oricola (AQ), Tel. 0863/997451 - S.T.S. S.P.A., Zona industriale strada 5ª n. 35, Catania, Tel. 095/591303 - ROTOCOLOR S.P.A. z.i. Predda Niedda, strada 31, 07100 Sassari, Tel. 079/222400 ARRETRATI QUOTIDIANO: Disponibili le copie degli ultimi dodici mesi, salvo esaurimento scorte, a 4,00 cad. con richiesta all’Ufficio Arretrati. Servizio clienti: LUN.-VEN. DALLE 10.00 ALLE 13.00 E DALLE 14.00 ALLE 16.00 TEL. 02/85.66.484; FAX 02/85.66.231; e-mail [email protected] Acquista su: store.ilgiornale.it ABBONAMENTI: PRESS-DI S.R.L. TEL. 199118800 (tariffa max, nazionale, 0,1188+ IVA al minuto senza scatto alla risposta; da telefonia mobile in base alle tariffe del gestore); FAX 0307772390; e-mail [email protected]. INFORMATIVA ABBONATI Ai sensi dell'articolo 13 del D. lgs. 196 del 2003, la Società Europea di Edizioni, titolare del trattamento informa gli abbonati che i dati personali verranno trattati con modalità informatiche o manuali solo per l'invio de Il Giornale, anche avvalendosi di responsabili ed incaricati preposti dall'Editore all'esecuzione dei servizi per la spedizione o la registrazione contabile. 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DI FI, PO, PT: + IL BOLLETTINO DELLE ASTE ...................................................................EURO 1,50 PREZZI VENDITE PREZZI ALL’ESTERO (solo per l’edizione cartacea) F .......................................................................EURO 2,50 SLO ....................................................................EURO 3,00 HR ......................................................................HRK 23,00 CH .........................................................................CHF 3,70 IL GIORNALE Reg. Trib. Milano N. 215 del 29-5-1982 IL GIORNALE DEL LUNEDÌ Reg. Trib. Milano N. 500 DEL 24-12-1982 Responsabile del trattamento dati (D.Lgs. 196/2003): il direttore responsabile CERTIFICATO ADS N. 8167 DEL 6-4-2016 LA TIRATURA DI MARTEDÌ 18.10.2016 È STATA DI 145.123 COPIE il Giornale di Alessandro Sallusti la stanza di Gian Galeazzo Biazzi Vergani La morte di Fo e il festival dell’ipocrisia La rimozione dell’eternit non sempre è necessaria Egregio Biazzi Vergani, sono un insegnante nelle scuole medie. Durante i collegi e i consigli di classe si ripete il solito ritornello: non ci sono soldi per i computer, per gli strumenti musicali, per le fotocopie, per pagare supplenze, assistenza alle uscite scolastiche, tinteggiare le aule, verniciare le facciate fatiscenti o imbrattate di scritte. Su tutti il problema amianto. Ma l’eternit è amianto miscelato con cemento. Se il cemento non è usurato e non si sgretola, l’amianto contenuto è innocuo. In Svizzera l’Iva è al 10% perché 30 anni fa nessuno si sognò di chiudere le cinque centrali nucleari che producono energia (costata al nostro Paese 45 miliardi di euro di perdita) e non si sprecano denari per rimuovere l’eternit che, se integro, può rimanere sui tetti altri 50 anni. Faccio presente che Emma Marcegaglia (l’acerrima nemica del Cav) produce le lastre che vanno a sostituire l’eternit. Caro professor Rovelli, mi rammarico nell’apprendere che anche nelle scuole mancano i soldi per svolgere una utile e normale attività. Naturalmente continuano gli sprechi, compresi quelli rela- tivi all’amianto, mentre mancano i fondi per riattare le classi. Quanto alle centrali nucleari, è un tema che, prima o poi, andrà necessariamente ripreso. TEMPO DI GUERRA La morte di «Fernandel» partigiano francese Pochi giorni prima della liberazione ammazzarono Raimond Garrcau detto «Fernandel», partigiano francese, al passo della Colla. Io, abitando a poca distanza, l’avevo conosciuto. Aveva una pistola difettosa che ha portato a casa mia per aggiustarla con i tenaglioni da orefice. Era agitatissimo mentre gli altri suoi compagni sembravano divertirsi. Era la vigilia della liberazione, si era già diffusa un’aria di festa. Lui, invece, era nervosissimo, aveva fretta di entrare in azione. Due giorni dopo vicino a una siepe avevo sentito alcuni colpi e poi qualche raffica. L’avevano scoperto e colpito. «Fernandel» si era affacciato sulla strada, aveva affrontato due fascisti che stavano riparando un camioncino. Ma i due facevano parte di un gruppo che aveva scaricato una pesante mitragliatrice dal camioncino, nascondendola poi in un fosso. Così quando il francese intimò il «mani in alto» con la pistola, costoro, prontamente, gli spararono colpendolo alle gambe. «Fernandel», ferito, tentò di scappare. Lo raggiunsero e lo finirono. Il mattino dopo andai lì con mio cugino che gli mise uno straccio sul viso ormai infestato dai mosconi. Successivamente parlai con Guidi, il capo dei partigiani, dicendogli: «Se foste usciti con lui l’avreste salvato». Lui fece notare che nelle cascine attorno, compresa la mia, c’erano molte persone e i fascisti avrebbero fatto una carneficina, come era accaduto in altre occasioni nella zona. Per evitare il massacro furono obbligati a una scelta tragica: privare «Fernandel» di una difesa, per salvare tutti gli altri. Oggi sul passo della Colla c’è un cippo con la scritta: «Une seule patrie, une seule foi: Fernandel a signé le pacte fraternel parmis les maquis d’Italie avec le sang de son coeur heroique». Elio Pasino (ha collaborato Carlo Re) Valenza (Alessandria) ERRORE TRAGICO Che follia i soldati al confine della Russia Ho letto con sgomento del riformarsi dell’Armir. Cosa ci fanno i soldati italiani al confine con la Russia? Non è bastata la tragica esperienza degli anni ’40? Si approssima l’inverno; dovre- Renato Rovelli Gallarate (Varese) La vignetta di Krancic matori denunciano che tali aumenti di spese bancarie servono a coprire errori e sanare la devastante invasione di titoli derivati e sofferenti, nonché aumentare i fondi da utilizzare per le liquidazioni milionarie di dirigenti da mettere alla porta. C’è anche l’allegra proposta del ministro Poletti per farsi anticipare la pensione di tre anni (con 30 anni di contributi), accedendo alla banca per mutuo e assicurazione (per 20 anni!): l’operazione è già stata battezzata «circonvenzione di incapaci», se qualcuno abbocca. Giacomo Sironi Reggio Emilia MA L’UNESCO LO NEGA mo aspettarci un’altra disastrosa ritirata? Già ci costano care in termini economici le sanzioni contro la Russia; vogliono ripetere gli errori del passato? Alla mia famiglia sono costati la perdita di un giovane ventenne, artigliere, rientrato in Italia composto in una cassettina. Gianfranco Mattei Pisa MASCHILE E FEMMINILE Si dice Presidenta? Allora Francesco è Papo Non si deve più dire presidente ma Presidenta. E se Francesco chiedesse di essere chiamato Papo? Roberto Bellia Vermezzo (Milano) CASO DELLA BIMBA CANADESE I bambini stanno bene con madre e padre Fa discutere in Canada la vicenda di Lauren Etchells la quale, dopo aver rotto la relazione omosex con la «ex moglie», ha preso la figlia e il nuovo compagno, Marco van der Weiden, ed è fuggita. Ora è ricercata dalla polizia canadese per aver sottratto la piccola alla ex. Lei si difende dicendo: «Si è montato un caso attorno ai diritti dei gay, ma Kaydance (la bimba) sta bene qui con noi. Separarla dall’uomo che considera suo padre può causarle danni psicologici pesantissimi». È vero, perché i bambini si sentono bene fra genitori eterosessuali. Mentre guardano i loro volti differenti e ascoltano le loro voci con timbri diversi sentono di essere al loro posto, in famiglia. Gabriele Soliani Reggio Emilia Il Muro del Pianto simbolo dell’ebraismo BANCHE/1 Le uniche «aziende» che premiano incapaci Leggo commenti in cui esperti di economia sostengono il dogma che le banche abbiano il diritto di recuperare le perdite addebitando i costi ai clienti, come fa (secondo loro) una qualsiasi azienda privata. Ma un’azienda privata che perde non si sana di certo aumentando i prezzi: sarebbe un suicidio, la concorrenza la cancellerebbe dal mercato (a meno che venda sottocosto, ma non è certo il caso delle banche). Nessuna azienda privata gratifica i dirigenti che hanno causato le perdite e li lascia comodi sulla loro poltrona a causare altri danni. Per un motivo molto semplice: fallirebbe. Ecco i due punti semplici su cui gli editorialisti economici potrebbero riflettere, invece di continuare a prenderci per minorati mentali con le giustificazioni delle malefatte del loro datore di lavoro: la grande finanza. Patrizio Pesce Livorno BANCHE/2 Nascondiamo i risparmi sotto il mattone Chi ha un conto corrente in banca paga ulteriore pedaggio, con i recenti aumenti dei costi per tasse, assegni, operazioni varie, bonifici, ecc. scattano nuovi balzelli per grandi e piccoli risparmiatori, già pressati da smisurato fiscalismo, quasi per scoraggiare il deposito di risparmi. È venuto il momento di celare il contante sotto il mattone, come ai tempi di guerra. Le Associazioni consu- Sono rimasto disgustato dall’approvazione della mozione preliminare dell’Unesco che nega ogni rapporto storico del Muro del Pianto con l’ebraismo; in poche parole si afferma che il Muro del Pianto non è un simbolo ebraico. Ma sono ancora più disgustato dal fatto che tra le nazioni che si sono astenute vi sia anche l’Italia. La diplomazia italiana non è nuova a questi atti di codardia, per questo grido: «vergogna Italia, vergogna Renzi, vergogna Mattarella». Spero che le comunità ebraiche italiane facciano sentire la loro voce, perché il Muro del Pianto non riguarda soltanto Israele, ma gli ebrei di tutto il mondo. Aldo Saccaro e-mail CON TASSE AL SEGUITO Se vincerà il «no» D’Alema sarà premier A proposito del referendum, costituzionale, vorrei capire perché, se vincesse il «no», Massimo D’Alema andrebbe al posto di Matteo Renzi e ci riempirebbe di tasse. Cristina Flumiani e-mail Egregio direttore, se mi posso permettere Le suggerirei di avere un altro approccio. È ridicolo che continui a vomitare veleno sulle spoglie di Dario Fo. Il cardinale Scola ha concesso che i funerali laici del giullare anticlericale si svolgessero sul sagrato del Duomo? E che doveva fare? Lo spirito dei cristiani è proprio questo: supponiamo che gli abbia perdonato il suo ateismo. Doveva maledirlo? Chiedere a Papa Francesco che lo scomunicasse? Io penso che il veleno che sta vomitando si rivolga contro di lei e che coloro che la detestano gioiscano della sua rabbia. Ormai il Nobel gli è stato consegnato e non si può tornare indietro: che senso ha rimpiangere che non sia stato dato a Caprotti? Ho letto che anche Grazia Deledda ebbe dei detrattori, ma nel 1926 il premio Nobel lo conquistò. Antonio Fadda Caro Fadda, e dire che una delle pochissime doti che mi riconoscevo era la chiarezza. Evidentemente non è così, visto che lei sostiene che io avrei vomitato veleno e rabbia sul povero, si fa per dire, Dario Fo. Vediamo se riesco ora a farmi capire. Ho sostenuto, convintamente, che la morte di Fo ha scatenato ipocrisia e opportunismo. Che bello vedere i comunisti battere le mani a un fascista di Salò, divertente vedere i pidiessini applaudire il feretro di un grillino che negli ultimi tempi gli aveva dato dei ladri e farabutti, da applausi i grillini costretti a sorbirsi, e forse a cantare, Bella ciao. È anche stato interessante che un sindaco moderato e moderno come Sala abbia dovuto subire dal suo consiglio comunale un ostracismo per un grande imprenditore come Caprotti e poi benedire l’osanna per Fo, uno che lo aveva ritenuto inadeguato alla carica di primo cittadino. Infine, gli unici che non hanno cambiato idea tra il Fo vivente e quello estinto siamo stati noi: un grande artista che ha dato il suo contributo al realizzarsi delle più grandi schifezze politiche della Repubblica, compreso l’omicidio del commissario Calabresi. Spero di essere stato chiaro, se ancora non capisce mi sa che è lei ad avere un grosso problema di comprensione. » Il santo del giorno www.rinocammilleri.com Jean de Brébeuf Nobile francese nato nel 1593, sacerdote gesuita. Andò in missione in Canada tra gli Algonchini, poi raggiunse il territorio degli Uroni. Imparò la lingua e scrisse per loro un catechismo, unica traccia rimasta della lingua huron, poiché gli Irochesi, armati dagli inglesi, sterminarono completamente quel popolo. Nel 1649 detti Irochesi invasero la missione e massacrarono tutti. Al gesuita, legato al palo, strapparono le unghie e brandelli di carne che mangiavano sotto ai suoi occhi. Poi, dopo indescrivibili sevizie, gli divorarono il cuore. Il cosiddetto «buon selvaggio». Mercoledì 19 ottobre 2016 Il consiglio Lo sconsiglio Saving Mr. Banks 21.25 RAIUNO (Gran Bretagna, 2013) di John Lee Hancock con Emma Thompson, Tom Hanks Durata: 2.03 VOTO 7 TELEVISIONE 39 il Giornale di Massimo Bertarelli Rambo 2 - La vendetta COMMEDIA Los Angeles, 1961. Ha finalmente accettato di incontrare Walt Disney (Tom Hanks), la scostante, testarda e ormai squattrinata scrittrice inglese Pamela Travers (Emma Thompson). Il celebre impresario vuole convincerla, dopo vent’anni di vani tentativi, a cedergli i diritti cinematografici del romanzo «Mary Poppins». Chi la dura la stravince. Elegante, piacevole commedia che rievoca, con una magnifica ambientazione, la battaglia per la trasposizione sullo schermo di un popolare libro per l’infanzia. Assecondati da dialoghi brillanti, Emma Thompson e Tom Hanks battibeccano con classe per due ore, riuscendo perfino a commuovere. AVVENTURA Usa. Il nerboruto John Rambo (Sylvester Stallone), ai lavori forzati per aver pestato lo sceriffo del primo episodio, passa le giornate a spaccare pietre. Il suo vecchio comandante, colonnello Trautman (Richard Crenna), gli offre la libertà in cambio di una missione in Vietnam: dovrai dimostrare che là ci sono ancora prigionieri americani. Seconda puntata delle mirabolanti avventure del nipote di Superman e cugino di Tarzan, orgoglio patriottardo, molti muscoli e cervello al minimo dei giri. Sylvester Stallone gonfia i bicipiti e serra le mascelle in un fumettone costellato di banalità e cadaveri, ma, non si può negare, dall’azione vertiginosa. 21.15 RETE 4 (Usa, ’85) di George Pan Cosmatos con Sylvester Stallone, Richard Crenna Durata: 1.34 VOTO 5 » Teledico di Laura Rio Per fortuna che al lunedì c’è ancora «Report» F a sempre uno strano effetto al lunedì fare zapping tra Raitre e Canale 5. Certo sono due proposte diametralmente opposte e non paragonabili- e questo è il bello della televisione, ogni spettatore può trovare quello che gli piace - però a volte le differenze sono così enormi da far riflettere. L’altra sera, in un’ottima puntata, Report ha tra gli altri servizi denunciato le magagne del fratello del ministro Alfano, Alessandro, dirigente delle Poste italiane. E ha avuto un buon riscontro di pubblico: ben 2.576.000 spettatori, 9.8% di share. In contemporanea su Canale 5 andavano in onda le liti artefatte tra Mosetti madre e figlia, tronisti e fidanzate di tronisti nonché i piagnistei di una Valeriona Marini in cerca di se stessa che si sentiva sola e disperata senza la famiglia mentre poche ore prima si faceva consolare chiudendosi in ba- gno con il pettoruto Bettarini che dopo averne raccontate di cotte e di crude sulle sue amanti al tempo in cui era sposato con Simona Ventura, tra le tante giovanottine chiuse nella casa del Grande Fratello, ha pensato bene di scegliere la giovanottona più o meno coetanea dell’ex moglie. A dirigere il tutto una Ilary Blasi in versione Heather Parisi con voce da coatta romana. Insomma, il Grande Fratello Vip si conferma una delle edizioni più «sbracate» andate in onda finora. Il fatto è che a un certo tipo di pubblico continua a piacere e anche tanto: l’altra sera ha ottenuto più di 4 milioni di spettatori, share 21%. Dunque, dal punto di vista dei vertici Mediaset un successo e un format ancora da non archiviare. La Gabanelli ha annunciato che dopo questa edizione lascerà la conduzione del programma. La Blasi che farà? Raiuno Raidue Raitre Canale 5 Italia 1 Rete 4 La7 6.00 RaiNews24 Informazione 6.30 TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Informazione 6.45 Unomattina Attualità 9.55 TG1 Informazione 10.00 Storie Vere Rubrica. Condotto da Eleonora Daniele 11.05 Tempo & Denaro Attualità. Condotto da Elisa Isoardi 11.50 La prova del cuoco Varietà. Condotto da Antonella Clerici 13.30 TG1 Informazione 14.00 La vita in diretta Attualità 15.15 Torto o ragione? Il verdetto finale “Baci proibiti” Real Tv. Condotto da Monica Leofreddi 16.30 TG1 Informazione 16.40 TG1 Economia - Che tempo fa Informazione 16.50 La vita in diretta Attualità 18.45 L’eredità Gioco 20.00 TG1 Informazione 20.30 Affari tuoi Gioco. Condotto da Flavio Insinna 21.25 Prima tv free Saving Mr. Banks - Commedia (Usa 2013). Di John Lee Hancock, con Tom Hanks 23.40 Porta a Porta Attualità. Condotto da Bruno Vespa 1.15 TG1 Notte - Che tempo fa Informazione 7.40 Le sorelle McLeod Telefilm 8.25 Homicide Hills - Un commissario in campagna Telefilm 10.00 TG2 Lavori in corso Rubrica 10.55 TG2 Flash Informazione 11.00 I Fatti Vostri Attualità 13.00 TG2 Giorno Informazione 13.30 TG2 Costume e Società Rubrica 13.50 TG2 Medicina 33 Rubrica 14.00 Detto fatto “Gioielli in eco pelle” Attualità 16.30 The Good Wife “Manuale per genitori” Telefilm 17.15 Prima tv Madam Secretary “Modulo Unity” Telefilm 18.00 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 18.10 TG2 Flash L.I.S. Informazione 18.15 TG2 Informazione 18.30 Rai TG Sport - Meteo 2 Infor. 18.50 Blue Bloods Telefilm 19.40 N.C.I.S. Telefilm 20.30 TG2 - 20.30 Informazione 21.10 Lol;-) Sit com 21.20 Nemo - Nessuno Escluso “Ospiti Emma Bonino, Erri De Luca e Rosita Celentano” Attualità 23.10 Seconda stagione - Prima tv Rai Le regole del delitto perfetto “E’ ora di andare avanti” Telefilm con Viola Davis 8.00 10.00 11.00 11.10 11.55 12.25 12.45 13.15 13.40 14.00 14.20 14.50 15.00 6.00 7.55 8.00 8.45 7.10 Spank tenero rubacuori Cartoni 7.35 Una spada per Lady Oscar Cartoni 8.00 Sailor Moon Cartoni 8.30 Supercar Telefilm 10.30 Person of Interest Telefilm 12.25 Studio Aperto - Meteo.it Inf. 13.00 Grande Fratello VIP Reality show. Condotto da Ilary Blasi 13.20 Sport Mediaset Notiziario 13.55 I Simpson Cartoni 14.25 Prima tv I Simpson Cartoni 14.50 The Big Bang Theory Telefilm 15.25 2 Broke Girls Sit com 15.50 Due uomini e mezzo Telefilm 16.20 Prima tv free Baby Daddy “La scommessa” Sit com 16.50 How I Met Your Mother Tf 17.40 Friends Telefilm 18.05 Grande Fratello VIP Reality show. Condotto da Ilary Blasi 18.30 Studio Aperto - Meteo.it Inf. 19.25 Camera Cafè Sit com 19.30 C.S.I. NY Telefilm 21.10 Bring The Noise “Quarta puntata - Tra gli ospiti Syria, Angelo Pintus e Guillermo Mariotto” Varietà 0.00 Come ammazzare il capo... e vivere felici - Commedia (Usa 2011). Di Seth Gordon, con Jason Bateman 6.35 The Practice - Professione avvocati Telefilm 8.30 Cuore Ribelle Soap 9.30 I Cesaroni 2 “Provaci ancora, Ezio” Fiction 10.40 Ricette all’italiana Rubrica. Condotto da Davide Mengacci e Michela Coppa 11.30 TG4 - Meteo.it Informazione 12.00 Un detective in corsia “L’ultimo giorno della mia vita” Telefilm 13.00 La signora in giallo Telefilm 14.00 Lo sportello di Forum Real Tv. Condotto da Barbara Palombelli 15.30 Flikken - Coppia in giallo Tf 16.45 Detective Extralarge Telefilm 18.55 TG4 Informazione 19.35 Dentro la Notizia - Meteo.it Informazione 19.55 Tempesta d’amore Soap 20.30 Dalla vostra parte Attualità. Condotto da Maurizio Belpietro 21.15 Rambo II - La vendetta Azione (Usa 1985). Di George Pan Cosmatos, con Sylvester Stallone, Richard Crenna 23.15 Danko - Poliziesco (Usa 1988). Di Walter Hill , con Arnold Schwarzenegger, James Belushi, Peter Boyle 6.00 Meteo - Traffico - Oroscopo Informazione 7.00 Omnibus - News Attualità (Diretta) 7.30 TG La7 - Meteo Informazione 7.55 Omnibus Attualità (Diretta) 9.40 Coffee Break Attualità. Condotto da Andrea Pancani (Diretta) 11.00 L’aria che tira Attualità. Condotto da Myrta Merlino (Diretta) 13.30 TG La7 Informazione 14.00 TG La7 Cronache Attualità. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri 14.20 Tagadà Attualità. Condotto da Tiziana Panella (Diretta) 16.15 L’Ispettore Tibbs “Un conto in sospeso” Telefilm 18.00 Joséphine, ange gardien “Una periferia difficile” Telefilm con Mimie Mathy 20.00 TG La7 Informazione 20.35 Otto e mezzo Attualità (Dir.) 21.10 La Gabbia “Open” Attualità. Condotto da Gianluigi Paragone (Diretta) 0.00 TG La7 Informazione 0.10 Frost/Nixon - Il Duello Storico (Usa/GB/Fra 2008). Di Ron Howard, con Frank Langella, Michael Sheen 16.05 16.10 16.40 18.55 19.30 20.00 20.05 20.30 20.40 21.15 0.00 1.05 1.10 Agorà Attualità Mi manda Raitre Attualità Elisir “Osteoporosi” Attualità Tutta salute “Anestesia” Att. Meteo 3 - TG3 Informazione Chi l’ha visto? 12,25 Attualità Quante Storie Attualità. Rai Cultura Documentario TG3 Fuori TG Attualità TG Regione - Meteo Infor. TG3 - Meteo 3 Informazione TGR Leonardo Rubrica. Question time Interrogazioni a risposta immediata Evento (Diretta) TGR Piazza Affari Rubrica Aspettando Geo Doc. Geo “L’uva” Documentario Meteo 3 - TG3 Informazione TG Regione - Meteo Infor. Blob Varietà Gazebo Social News Attualità Prova pulsante... Quasi Quasi Rischiatutto Gioco Un posto al sole Soap Chi l’ha visto? “I nuovi sviluppi del caso Noventa” Attualità. 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L’ascesa di De Gasperi” Documentario 21.15 Prima tv La Storia del West - The American West Miniserie 22.10 Diario Civile “Vittorio Occorsio, il coraggio di andare avanti” Doc. Sky 507 Cubo Vision web tv - IP TV 7.00 11.10 11.30 12.30 14.30 15.00 15.40 16.10 17.00 Caffè Affari Rubrica Trading Room Rubrica Market Driver Rubrica Analisi Tecnica Attualità La Bussola Economica Rubrica Linea Mercati Wall Street Rubrica I Vostri Soldi Attualità Speciale Italia Oggi Attualità Alert Mercati Attualità 10.55 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 16.10 16.20 17.10 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.30 1.30 Prima pagina Tg5 Infor. Traffico - Meteo.it Infor. TG5 Mattina Informazione Mattino Cinque Attualità. Condotto da Federica Panicucci e Francesco Vecchi TG5 - Ore 10 Informazione Forum Real Tv. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Informazione Beautiful Soap Una vita Soap Uomini e Donne Talk show. Condotto da Maria De Filippi Grande Fratello VIP Reality show. 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Condotto da Andrea Cabrini 22.00 Linea Mercati Notte Rubrica 22.30 Italia Oggi TG Rubrica Film 21.15 Youth - La giovinezza (Drammatico, 2015) con Harvey Keitel Premium Cinema Emotion 21.15 Il cacciatore di giganti (Avventura, 2013) con Ewan McGregor Premium Cinema Energy 21.15 Le streghe di Eastwick (Commedia, 1987) con Jack Nicholson Studio Universal 21.15 Crimson Peak (Horror, 2015) con Mia Wasikowska Premium Cinema 22.05 The Slap Manolis (Drammatico, 2015) con Brian Cox Premium Stories 23.15 Dark Shadows (Fantastico, 2012) con Johnny Depp Premium Cinema 23.20 L’uomo con i pugni di ferro (Azione, 2012) con RZA Premium Cinema Energy 23.20 Donnie Brasco (Drammatico, 1997) con Al Pacino Studio Universal Telefilm 20.20 New Girl “Campanelle” Joi 20.20 Chicago Fire “Gioco sporco” Action 20.20 Covert Affairs “Operazione NASA” Premium Stories 20.45 New Girl “Le regole del sesso” Joi 21.10 Novità - Prima tvDC’s Legends of Tomorrow “Una squadra di eroi” Action 21.15 Prima tvMike & Molly “Le volontà di Joyce” Joi Sky 221 Tivù Sat 55 9.55 12.00 12.35 18.20 Canali Satellitari 21.15 Prima tvGame of Silence “Sotto ricatto” Premium Stories Sport 14.55 Calcio, UEFA Youth League 2016/2017 Napoli - Besiktas (Diretta) Premium Sport 20.40 Calcio, UEFA Champions League 2016/2017 Barcellona Manchester City (Fase a gironi. 3a giornata) (Dir.) 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Special Class: Milano Fashion Week Commento tecnico di Paolo Sareni 2016 Documenti Evento sportivo Non Solo Cavalli “Al telefono con i cavalieri e le amazzoni italiani per parlare di musica, cinema, gossip e molto altro” Rubrica sportiva 5 minutes with...: Virginia Graells Documenti Film 21.00 I tuoi, i miei e i nostri (Commedia, 2006) con Dennis Quaid Sky Cinema Family 21.00 Ho ucciso Napoleone (Commedia, 2015) con Micaela Ramazzotti Sky Cinema Passion 21.00 Prima tv Swept Under - Sulle tracce del serial killer (Thriller, 2015) con Devin Kelley Sky Cinema Max 21.00 Il petroliere (Drammatico, 2007) con Daniel Day-Lewis Sky Cinema Cult 21.00 Fino a qui tutto bene (Commedia, 2014) con Alessio Vassallo Sky Cinema Comedy 21.15 Prima tv Appuntamento con l’@more (Commedia, 2014) con Analeigh Tipton Sky Cinema 1 21.15 Il nemico alle porte (Guerra, 2001) con Joseph Fiennes Sky Cinema Hits 22.30 Tempo instabile con probabili schiarite (Commedia, 2015) con Luca Zingaretti Sky Cinema Comedy 22.35 Ciak, si canta (Commedia, 2015) con Kiernan Shipka Sky Cinema Family Telefilm 21.00 Rosewood “Nessuno è ciò che sembra” Fox Crime 21.00 Prima tvAgents of S.H.I.E.L.D. “Il nuovo capo” Fox 21.15 Prima tvThe Affair - Una relazione pericolosa “Segreti” Sky Atlantic Sky 180 Tivù Sat 56 8.30 Fashion Dream Reality show 10.00 Breakout Rubrica 11.00 Models New York - Il reality della moda Real Tv 14.00 Full Fashion Designer - Le sfilate dei grandi stilisti Rubrica 16.00 Milano Models - Il docu-reality sulla moda e sulla vita delle modelle Real Tv 21.50 The Family “Caino e Abele” Fox 21.55 Rosewood “Uno scomodo passato” Fox Crime 22.20 Prima tvThe Affair - Una relazione pericolosa “Ordinanza restrittiva” Sky Atlantic 22.45 Criminal Minds “Dedicato a...” Fox Crime 23.25 Californication “Cosa può fare la lingua!” Sky Atlantic Sport 13.00 Tennis, WTA Tour 2016 Lussemburgo: secondo turno (Diretta) Eurosport 14.00 Football, NCAA 2016/2017 Wisconsin - Ohio StateSky Sport 2 15.45 Rugby, European Champions Cup 2016/2017 Wasps - Zebre (1a giornata) Sky Sport 3 17.30 Rugby, The Rugby Championship 2016 Argentina - Australia (6a giornata) Sky Sport 2 18.15 Calcio, Premier League 2016/2017 Crystal Palace - West Ham United (8a giornata) Sky Sport 3 18.30 Motonautica, Mondiale F1 Inshore 2016 Porto Sky Sport 2 19.00 Tennis, WTA Tour 2016 Lussemburgo: secondo turno (Diretta) Eurosport 21.00 Calcio, Serie A 2008/2009 Juventus - Milan 14/12/08 (Posticipo 16a giornata) Sky Sport 1 21.00 Biliardo, Open d’Inghilterra 2016 Finale, da Manchester, Inghilterra Eurosport 22.30 The Roger Federer Story Sky Sport 2 22.40 L’Originale (è sempre Calciomercato) (Dir.) 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