2_ Verbale premio 2012_13 - Associazione Italiana di Linguistica
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2_ Verbale premio 2012_13 - Associazione Italiana di Linguistica
Premio AItLA – Terza edizione (2012/13) 20 gennaio 2013 La Commissione giudicatrice della terza edizione del Premio AItLA, nominata dal Consiglio direttivo dell’Associazione e costituita dai professori Ineke Vedder della Universiteit van Amsterdam, Augusto Carli dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Guy Aston dell’Università di Bologna, si riunisce in via telematica per assegnare il Premio. La Commissione prende atto che i lavori presentati sono: 1. Analyse métalinguistique de l’émergence d’un système d’écriture des Langues des Signes: Sign Writing et son application à la Langue des Signes Italienne (LIS) di Claudia Savina Bianchini, tesi di dottorato elaborata nell’ambito del Dottorato di ricerca in Sciences du langage della Université Paris 8. 2. Indagine sulle pratiche scrittorie in creolo capoverdiano di Silvia Canù, tesi di dottorato elaborata nell’ambito del XXII ciclo del Dottorato di ricerca in Filologia e Linguistica dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti – Pescara. 3. "Sbagliando s'impara". Analisi dell'errore nell'italiano di sinofoni: studio di un corpus di dati orali con particolare riferimento all'apprendimento in Cina di Gloria Gabbianelli, tesi di dottorato elaborata nell’ambito del XXIV ciclo del Dottorato di ricerca in Studi Interculturali Europei dell’Università degli Studi di Urbino. 4. Traduzione e mediazione nell’interpretazione dialogica in ambito sanitario: ruolo o responsabilità? Una risposta interazionista di Natacha Niemants, tesi di dottorato elaborata nell’ambito del XXIV ciclo del Dottorato di ricerca in Lingue e culture comparate della Scuola di Dottorato in Scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Tutti i lavori presentati soddisfano i requisiti 4 e 5 del bando perché sono costituiti da tesi di dottorato, riguardano argomenti di interesse per la linguistica applicata e sono accompagnati da una motivazione in cui il candidato enuncia l'apporto della propria ricerca per l'avanzamento degli studi nell'ambito della linguistica applicata. La Commissione formula i giudizi seguenti sulle quattro opere presentate. 1. Analyse métalinguistique de l’émergence d’un système d’écriture des Langues des Signes: Sign Writing et son application à la Langue des Signes Italienne (LIS) di Claudia Savina Bianchini. Si tratta di un voluminoso lavoro sulla lingua dei segni e sulla sua rappresentazione scritta, frutto di un lungo periodo di studio presso il laboratorio CNRS di Parigi, che esamina l'impiego del sistema SignWriting applicabile a tutte le lingue dei segni, proponendo una serie di miglioramenti volti a risolvere alcune delle difficoltà teoriche e pratiche di questo sistema e a renderlo più adatto a scopi scientifici e metodologici. Nonostante le dettagliate descrizioni, tassonomie e classificazioni (punti forti del lavoro), la tesi è soprattutto descrittiva e riassuntiva. Non sempre risultano chiari i fondamenti teorici né le domande e ipotesi che hanno guidato lo studio. La base sperimentale è molto ristretta e poco rappresentativa, essendo costituita da un gruppo di pochi utenti non ingenui, tutti membri del gruppo di ricerca CNRS, e la metodologia della raccolta dati, che nei pochi incontri fra utenti risulta in continua evoluzione, rende difficilmente replicabile l'esperimento. 2. Indagine sulle pratiche scrittorie in creolo capoverdiano di Silvia Canù. Si tratta di un lavoro molto interessante e originale sulla situazione linguistica di Capoverde nelle sue articolazioni, con particolare riguardo delle caratteristiche linguistiche e sociolinguistiche del creolo, di cui l’autrice dimostra una conoscenza profonda, e sull'introduzione dell'ALUPEK come insieme di regole di scrittura del creolo. Il lavoro costituisce un contributo prezioso per la comprensione e la valutazione delle dinamiche di pianificazione linguistica e di politica linguistica stricto sensu in contesti multilingui. Uno dei punti più qualificanti dell’indagine consiste nell’aver studiato e rilevato le forme e le modalità del contatto tra oralità e scrittura, non solo per il caso specifico indagato, ma anche per la costituzione di una teoria generale del contatto e della pianificazione linguistica. Il lavoro presenta inoltre un’introduzione teorica ricca, con riflessioni sul processo di standardizzazione di una lingua (creola) e sul problema della codificazione. Il lavoro è molto apprezzabile, anche se il capitolo dedicato alla presentazione dei risultati raggiunti avrebbe potuto essere più dettagliato, e i risultati raggiunti avebbero potuto essere meglio sostenuti con l’utilizzo di corpora di maggiori dimensioni. 3. "Sbagliando s'impara". Analisi dell'errore nell'italiano di sinofoni: studio di un corpus di dati orali con particolare riferimento all'apprendimento in Cina di Gloria Gabbianelli. Il lavoro verte sull'analisi degli errori di sinofoni apprendenti l’italiano L2. L’autrice ha una buona conoscenza della lingua e della cultura cinese e presenta descrizioni particolarmente interessanti dell’insegnamento dell’italiano in Cina, delle caratteristiche socio-culturali degli studenti cinesi e degli elementi di linguistica contrastiva italiano-cinese (aspetti lessicali, morfologici, sintattici). Meritevole, anche se discutibile per vari aspetti, risulta il tentativo di individuare la causa di ciascun tipo di errore. Va tuttavia rimarcato che la discussione degli studi precedenti risulta piuttosto povera, incompleta e poco aggiornata, e che i presupposti teorici, la scelta dell’approccio e la metodologia seguita sono molto deboli e non sempre chiaramente giustificati. 4. Traduzione e mediazione nell’interpretazione dialogica in ambito sanitario: ruolo o responsabilità? Una risposta interazionista di Natacha Niemants. Nei termini di Widdowson, si tratta di un lavoro di "applied linguistics" piuttosto che di "linguistics applied", in quanto parte da un problema essenzialmente pedagogico, la didattica della mediazione, e fa riferimento ad una ampia gamma di teorie alla ricerca di una maniera di descrivere i dati della mediazione attuata in contesti reali, e di confrontarli con quelli dell'interazione in classe. Il tentativo riesce bene, nel senso che l’autrice arriva a fare delle proposte pedagogiche motivate e sperimentabili, in base ad un'analisi bottom-up di due insiemi di dati raccolti e trascritti con notevole attenzione metodologica. Il quadro teorico generale è poco sviluppato, i riferimenti ad altri studi sullo stesso argomento sono tutto sommati pochi, l’interpretazione dei dati e la loro presentazione finale non risultano del tutto esaurienti e l’analisi risulta talvolta un po’ impressionistica. La tendenza dell’autrice a lasciarsi prendere da troppe metafore porta talvolta a giustificazioni di tipo più retorico che argomentativo, che si discostano dal rigore generalmente seguito. Sulla base di queste valutazioni, la Commissione decide di assegnare il premio AItLA al lavoro Indagine sulle pratiche scrittorie in creolo capoverdiano di Silvia Canù, per il forte impatto che la ricerca ha per la linguistica applicata, oltre che per l’originalità del tema trattato, la ricchezza del quadro teorico e delle fonti utilizzate, e l’accurata e coerente analisi del fenomeno indagato. La Commissione Guy Aston Augusto Carli Ineke Vedder