Qui in allegato l`intervista rilasciatami dalla Dott.ssa Viviana Morelli
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Qui in allegato l`intervista rilasciatami dalla Dott.ssa Viviana Morelli
Intervista alla Dott.ssa Viviana Morelli – Psicoterapeuta ad approccio integrato – Ipnositerapeuta Ericksoniana. [email protected] mobile: 3382407842. Daniela Cavallini: Buongiorno Viviana e grazie per aver aderito a questo progetto. Dott.ssa Viviana Morelli: Buongiorno a te, Daniela. Come sai è per me un grande piacere poter divulgare informazioni utili al benessere psicologico di tutti indistintamente. Tuttavia, pur lungi da me fare discriminazioni, in tema di sentimenti mi rivolgo soprattutto alle donne, in quanto sono, per loro natura, più predisposte al pathos, rispetto agli uomini. Daniela Cavallini: Infatti, le mail che mi pervengono dimostrano la tua affermazione. Come stabilito, procediamo “a ruota libera” come fossimo in un salotto fra donne, anzi fra amiche e… fra un cioccolatino e l’altro, inizio con la prima domanda, la più gettonata fra tutte le gettonatissime che seguiranno. Come posso riconquistare il mio ex che mi ha lasciata senza un valido motivo, dopo che gli ho offerto tutta me stessa? Dott.ssa Viviana Morelli: Istintivamente risponderei con altre domande: “come posso riconquistare me stessa dopo che mi sono persa nell’altro?” Chi ama troppo non accetta le motivazioni anche se sono valide. I fatti dicono che se ne è andato, perché inseguirlo e riconquistarlo? Per svuotarsi di nuovo?perché questa inutile sofferenza? Cominciamo a comprendere che amare chi non chiede di essere amato, o chi narcisisticamente si nutre d’amore e fugge, equivale a dare perle ai porci. Questo gioco perdente non ci porta altro che sofferenza, mina la nostra autostima. Proviamo a dirci che questa persona non ha lasciato un vuoto…ma ha creato uno spazio! Possiamo riempirlo di cose buone. Mettere noi stesse al primo posto significa imparare a “donarsi” e a “riprendersi” ogni volta che andiamo oltre, ogni volta che l’amore donato non ha prodotto reciprocità. Non siamo noi ad essere inadeguate! Daniela Cavallini: Come posso conquistare un uomo che mi piace molto, ma, almeno apparentemente, mi considera solo un’amica? Dott.ssa Viviana Morelli: Le emozioni vibranti sono tali perché “condivise” perché fare il gioco del calabrone sbattendo sul vetro per uscire quando la finestra è aperta? Noi abbiamo un valore anche se la persona non risponde al nostro fascino…dopo aver lanciato messaggi chiari, perché perseverare? Per un uomo che ci vede solo come amica altri dieci rispondono al nostro fascino. Il nostro valore non si misura con un braccio di ferro nella conquista con l’impossibile. Daniela Cavallini: L’ho incontrato una sera in discoteca e mi ha subito colpita. Come faccio a fargli capire che mi piace senza apparire una ragazza facile? Dott.ssa Viviana Morelli: La paura di essere giudicata per ciò che non si è, è una paura invalidante e inutile. Cosa vuol dire facile?...dobbiamo darci il tempo per una conoscenza profonda, questa paura non ci aiuta a cogliere l’attimo….ci toglie spontaneità, perdiamo occasioni che possono essere importanti. Oggi in questo momento storico esprimere il desiderio di rivedersi è veramente un male? Ogni desiderio può essere espresso con stile e fascino... viviamo l’occasione senza preoccuparci del giudizio dell’altro, così avremo tutto il tempo per farci conoscere. Se un uomo scappa i motivi sono altri. Daniela Cavallini: Capita a tutte le età di invaghirsi dell’affascinante “Dolce e Bastardo”. Come concederci la sua frequentazione senza divenirne vittima? Dott.ssa Viviana Morelli: Si il “Dolce e Bastardo” può affascinare ad ogni età, soprattutto in “passaggi” di vita che ci rendono più fragili… separazioni, lutti, menopausa… la sfida della conquista si riaccende, un meccanismo dell’Io per superare i momenti depressivi. Se vogliamo concederci questa esperienza, nella saggezza e consapevolezza di quanto queste esperienze possono provocare dipendenza, dobbiamo essere accorte e mantenere delle zavorre di sicurezza. Cioè non isolarsi dal mondo, avere amicizie sane, confrontarsi o frequentare altri affetti o amori. L’autoregolazione non compulsiva è come assaporare un vino buono, sorso per sorso, ma fermarsi quando l’ebbrezza diventa perdita di controllo. Non dimentichiamo che un rapporto con uomini ambivalenti crea un gioco UP and Down che crea dipendenza, essere “portata alle stelle e poi alle stalle” destabilizza, ricercando continue conferme. Mantenere un contatto con la realtà e non entrare in un rapporto ossessivo e simbiotico è fondamentale. Daniela Cavallini: Lui a volte è dolcissimo, dichiara di amarmi e addirittura fa progetti per un futuro insieme, poi capita che il giorno dopo non mi telefona e se lo chiamo io rifiuta la telefonata. Gli invio sms, mail, lo contatto in chat, ma se e quando mi risponde, è aggressivo oppure si mostra freddo ed infastidito, accusandomi di essere appiccicosa. Non capisco il motivo… come mi consigli di comportarmi? Dott.ssa Viviana Morelli: Questi uomini hanno una forte ambivalenza verso il femminile, qui proiettano le cause della loro insicurezza e variazione di umore. Chiediamoci se vale la pena continuare... il mio parere è che se quest’uomo riconosce con maturità e consapevolezza di avere dei momenti difficili, di chiusura dal mondo, di depressione, e riconosce che sono momenti suoi dove la partner non c’entra nulla, allora, in questo caso, si possono fare patti di tolleranza, dove lei mantiene la sua spontaneità ma accetta la libertà dell’altro di non rispondere ai messaggi… senza viverlo come una inadeguatezza o un rifiuto. Chiaramente dandosi sempre un tempo di attesa congruo, per rispetto verso se stesse. Se il motivo dominante è “sei pesante e appiccicosa” qui c’è una dinamica di amore-odio difficile da gestire, ne vale la pena? Chiederselo è importante, possiamo mantenere il silenzio… aumentare il tempo di attesa, ma non sentirci responsabili. Questi giudizi di valore che lui dà, ci fanno capire che attribuisce la causa del malessere al di fuori di sé, spesso non è reale. Daniela Cavallini: Entrambi alla soglia della maturità, ci siamo conosciuti su facebook. E’ nata subito una reciproca simpatia che ha ben presto dato adito al corteggiamento. Lui molto attento e premuroso, talvolta persino assillante, io molto attratta e compiacente. Abitiamo in due città diverse, ma relativamente distanti e più volte abbiamo fantasticato sul nostro primo incontro. Dopo quasi un mese di chat, durante il quale abbiamo condiviso le nostre giornate, riservando anche un ampio spazio al sesso virtuale, lui seguita nel procrastinare l’agognato incontro. Perché? Come posso convincerlo? Io lo amo e sono certa che anche per lui è cosi, non voglio perderlo. Dott.ssa Viviana Morelli: Credo che sia più corretto dire che “amiamo l’idea che abbiamo” di quella persona, il mondo virtuale e non reale è un mondo dove possiamo proiettare tutti i nostri bisogni e nostri ideali. (vedi articolo “Innamorata di te o dell’idea di te”, reperibile in questa stessa rubrica) Procrastinare un incontro reale non è un buon segno, ansia, inadeguatezza, disagio… sono i più comuni sentimenti che lo determinano, ma spesso sono un anticamera ad altre verità. Molte persone si nascondono sotto false identità, o si vendono per come vorrebbero essere o vivere. Le persone che hanno grandi difficoltà nello stabilire relazioni affettive, vivono una possibilità nel mondo dei social network, spesso sono personalità “evitanti-ansiose” o nascondono problematiche sessuali che nel sesso in cam non si evidenziano. Per molti uomini ultimamente vivere un sesso virtuale è sufficiente. Preferiscono evitare sconfitte e delusioni. Se una donna è interessata a concretizzare deve sicuramente evitare questa pratica parziale, la vera sintonia è fatta di “calore e di pelle”, noi sentiamo attraverso il tatto tante verità. Cosa fare? Evitare di fare sesso virtuale prima di tutto, creare un clima di accoglienza senza giudizio perché l’altro possa aprirsi a verità nascoste… qualcosa accade sempre. Daniela Cavallini: “Lasciarsi trasportare dall’emozione di un sentimento senza etichettarlo, scevro da aspettative e preclusioni o reprimere l’emozione a favore della cautela suggerita dalla razionalità? Dott.ssa Viviana Morelli: Emozione e razionalità possono andare a braccetto. Essere se stessi con autoregolazione! Significa con cautela, ascoltare i bisogni e le emozioni, facendole un po’ decantare come un buon vino che deve prendere ossigeno. Lo assaggiamo con gusto dopo aver atteso e goduto del profumo senza però berlo compulsivamente. Il corpo ci dirà quando fermarci. Daniela Cavallini: Ed infine, cara Viviana, consideriamo una problematica molto delicata che non meno delle altre, occupa la mia casella di posta elettronica. Evitando falsi moralismi e riconducendomi alla mia trasgressiva introduzione, che lascia intuire il desiderio divampante di concedersi un amore “proibito”, anticonvenzionale, additato dalla società in nome del perbenismo, come ad esempio, fra due persone impegnate che per vari motivi, non sono nella condizione di “liberarsi”, cosa suggerisci? Dott.ssa Viviana Morelli: Se la legge di attrazione ci insegna che niente avviene a caso, ogni evento è lì per insegnarci qualcosa. Possiamo dire che questi incontri nella vita ci pemettono di “conoscere e integrare” delle parti di noi dimenticate e sconosciute. Come ogni innamoramento nell’altro amiamo delle parti nostre negate, dimenticate o necessarie… una rivoluzione interiore che ci “energizza”. Un innamoramento o legame tra due persone impegnate spesso non è contro la coppia, sicuramente è “per la persona”, in psicoterapia questa realtà è molto frequente… con la caratteristica che le persone in terapia si chiedono che significato ha tutto ciò. Per chi non ha possibilità di chiudere il rapporto di coppia precedente, il nuovo rapporto ha un valore salvifico, un “oasi” rigenerante, ma dobbiamo essere in grado di vivere il parallelismo, a volte dividersi non è semplice. Certamente dobbiamo mettere da parte giudizi e moralismi, sensi di colpa inutili. Molto di frequente il nuovo rapporto diventa salvifico perché diventa un naturale antidepressivo, vivifica il rapporto precedente, rafforza l’autonomia e l’autostima. Come si può giudicare? E poi chiediamoci se la poligamia appartiene solo ad alcune culture. In 27 anni di lavoro sono venuta a conoscenza tantissime volte della presenza di rapporti paralleli, durati anni… decenni. Ogni persona è in grado di dare valore ad una storia trovando degli equilibri molto creativi. Così come vivere un momento trasgressivo, e ripartire come aver fatto un “pieno di benzina”. Non possiamo proclamare ciò che è giusto o sbagliato, ma chiederci solo a cosa ci serve. Daniela Cavallini: Viviana… direi che abbiamo affrontato in modo esaustivo le richieste più ricorrenti e per questo Ti ringrazio anche a nome delle persone che, mi auguro, abbiamo aiutato. A presto! Dott.ssa Viviana Morelli: Daniela, per me è sempre un piacere intervenire, lo sai. Nella mia professione è naturale essere disponibili nei confronti delle persone in difficoltà. Daniela Cavallini: Ancora grazie e arrivederci a presto.