roma non far la stupida stasera alberto angela

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roma non far la stupida stasera alberto angela
giovedì 12 diCembre 2013
ROMA NON FAR LA STUPIDA STASERA
AMORE E SESSO AL TEMPO DEI PADRI LATINI
ALBERTO ANGELA
Naturalista e giornalista
È laureato in Scienze naturali. Paleoantropologo, ha svolto ricerca sul campo partecipando
a numerose spedizioni di ricerca internazionali. Membro dell’Istituto Italiano di Paleontologia
Umana, collabora con il Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia. Dopo una lunga attività
di scavi e ricerche in Africa e in Asia, si è dedicato a tempo pieno alla divulgazione televisiva
curando programmi come “Albatros” della Televisione Svizzera (1990). Per la Rai realizza
servizi di “Superquark” dal 1995. Nel 1997 per Raiuno ha ideato “Passaggio a Nord Ovest”,
dal 2000 è coautore e conduttore di “Ulisse” per Raitre (Premio Flaiano per la televisione
nel 2001). Ha collaborato con importanti riviste e pubblicato molti libri di divulgazione scientifica. Il suo ultimo libro è “Amore e sesso nell’antica Roma” (Mondadori).
PER SAPERNE DI PIÙ
Alberto Angela "Amore e sesso nell’antica Roma" - Rai ERI - Mondadori, 2012
Eva Cantarella “Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma” - Feltrinelli 2011
Come amavano gli antichi romani?
Cosa si dicevano un uomo e una
donna guardandosi negli occhi? Si
portavano rose rosse a un appuntamento? E... come si amavano due innamorati romani sotto le lenzuola?
Quante volte ce lo siamo chiesti.
A vedere le pitture e gli affreschi a
Pompei o nei musei la prima espressione che viene in mente è: "Ma allora erano proprio come noi!". Poi se
guardiamo un film o una serie tv sull'antica Roma, oppure sentiamo le
parole di una guida cambiamo opinione: “Accidenti quanto erano perversi!"...
Dov’è la verità?
Questa è l’occasione buona per scoprire proprio la verità sull'amore al
tempo degli antichi romani, per scoprire se effettivamente amavano liberamente come noi, quali erano le
differenze e ancora scoprire le regole
del corteggiamento, i tabù a letto, le
preferenze nell'ideale di bellezza fisica. Ma anche "come lo facevano"...
Ne emergerà un mondo sorprendente. Io stesso, pur scrivendo da
anni libri sul mondo romano e realizzando reportage e programmi in tv
sull'argomento, ne sono sorpreso.
Ho anche scritto un libro che mi sarebbe piaciuto trovare in libreria e
che non sono riuscito mai a trovare,
un libro che parlasse dell'amore nell'antica Roma a 360 gradi.
Sono davvero pochi i libri sull'argomento rispetto a quelli, per esempio,
sulle legioni romane su Pompei o sui
vari imperatori.
Il nostro sarà un viaggio con una caratteristica particolare: avrà un approccio “investigativo", cioè non ci
concentreremo su un argomento o
su un tema specifico, ma terremo
conto di tutti gli aspetti.
Avrà come filo conduttore la nostra
curiosità e cercheremo di rispondere
alle domande che ognuno di noi si
pone sull'amore e il sesso al tempo
dei romani: dal tipo di baci agli anticoncezionali, dalla lingerie delle matrone alle strategie degli uomini e
delle donne per sedurre l'altro sesso
e tenerselo stretto a sé, dai tradimenti ai portafortuna, dalle acrobatiche posizioni a letto agli afrodisiaci
per migliorare le "performances",
dalle scritte lasciate sui muri alle regole del matrimonio e del divorzio…
Com’è possibile unire questi argomenti così diversi in un unico viaggio? Con uno stratagemma.
Immaginate di ritornare indietro nel
tempo e di trovarvi in una piazza di
Roma. Davanti a voi ci sono delle
persone che passeggiano in una tipica giornata della Roma del 115
d.C. Ebbene ora immaginate di "bloccare" questa immagine come quando
si ferma un film. Guardate bene queste persone: un nobile con sua moglie, una fanciulla e un ragazzo
innamorati, un gladiatore che lancia
uno sguardo a una giovane nobildonna, un altro ragazzo addossato a
una colonna, un eunuco, un padre
con il figlio, un ricco nobile con
l’amante ragazzo, una prostituta
d'alto bordo, un’attrice, forse una prostituta ecc.
Possono proprio loro, raccontarci
cosa significa amare nell'antica
Roma? Un gruppo di una dozzina di
persone, prese così, a caso in una
piazza? La risposta è sì. In effetti, rimettendo questa scena "in moto” ba-
sterà seguirli nella loro giornata e ci
faranno scoprire il mondo dell'amore
e del sesso nell'antica Roma. Anzi ci
mostreranno il "loro" modo di vivere
l’amore e il sesso.
Ognuno di loro, insomma, sarà una
pennellata a questo grande affresco
che è l’amore. In effetti sarà l’amore
il vero protagonista, non le persone
che seguiremo.
Ma come si può oggi scoprire i segreti amorosi di un'epoca così lontana? Da dove ci vengono dati e
informazioni? In effetti, nessun bacio
o nessuna dichiarazione d'amore ha
lasciato una traccia in un sito archeologico... eppure le scritte, le statue, le
scene erotiche sulle lucerne, gli affreschi, ci sono giunti spesso intatti
come a Pompei.
Il viaggio che farete, quindi, è il frutto
di un lungo lavoro su pubblicazioni,
scoperte, ricerche, saggi e studi sul
tema dell’amore ai tempi dell'antica
Roma. E non solo: è anche e soprattutto il risultato di una rigorosa indagine presso biblioteche, istituti,
università, colloqui con esperti nei
vari settori, ai quali si aggiunge
l'esperienza di anni di riprese e programmi tv girati direttamente sui siti
archeologici e nei musei sparsi in Europa nel bacino del Mediterraneo.
Molti contributi infine provengono dai
romani stessi, che hanno "risposto"
alle nostre domande e ci hanno
"spiegato" le loro abitudini e il loro
tempo, attraverso le loro stesse
opere: Ovidio, Marziale, Giovenale,
Catullo ecc.
Ma questo viaggio è possibile anche
grazie al contributo di Emilio Quinto,
un giornalista e infaticabile investigatore in biblioteche e università, curio-
samente omonimo del famoso comandante dei pretoriani che più di
1800 anni fa pose fine al folle dominio dell'imperatore Commodo (il "cattivo" del film “Il Gladiatore”...).
Entrerete nel mondo romano anche
attraverso racconti: per immergervi
ancora di più nella mentalità degli antichi romani, come proposta attraverso una macchina da presa per
darvi la sensazione di essere davvero tra la gente dell'antica Roma,
nelle strade, nei banchetti o nelle alcove.
I gladiatori saranno “ripresi” non dagli
spalti del Colosseo pronti al combattimento, ma da un’angolazione particolare, per spiegare una scena
d’amore consumata nei sotterranei,
mentre continuano i combattimenti
mortali nell’arena. Insomma due
punti di vista che integrano due
mondi opposti come la morte e
l’amore.
I romani amavano quindi come noi?
È una domanda che tutti si pongono,
soprattutto guardando gli affreschi di
Pompei o le statue nei musei. Per inciso duemila anni fa la posizione
"sopra" l’uomo aveva un nome preciso: mulier equitans, cioè la "donna
a cavallo".
Se volete conoscere lo status e la
considerazione di una donna in una
società antica, molti esperti vi diranno che spesso basta guardare le
posizioni sessuali dipinte su vasi o
affreschi: mentre la donna greca, per
esempio, è sempre "passiva", succube dell'uomo, un oggetto in suo
possesso, la donna romana è in posizioni che spesso suggeriscono una
parità e (raramente) persino un "do-
minio" sull'uomo. Comunque sempre
partecipante al gioco amoroso.
Questo rapporto tra uomo e donna,
che non ha precedenti in passato e
che si ritrova solo nella nostra epoca
e nostra società occidentale, è una
delle sorprese del mondo romano.
Con i suoi distinguo perché siamo
sempre in una società antica, in cui
l’uomo comanda. Ma ci fa capire
quanto fosse “moderno” in molti casi
il rapporto di coppia.
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Allora, i romani amavano come noi?
La risposta la scopriremo in questo
nostro viaggio nell'antica Roma.
Immaginate di camminare per i suoi
vicoli e di arrivare a una piccola piazzetta…
a cura di Alberto Angela
da "Amore e sesso nell’antica Roma"
Rai ERI - Mondadori, 2012
il bando e il regolamento del Premio
sono disponibili sul sito
www.giovediscienza.it