Clicca e scarica il PDF di P.O. 2/2014
Transcript
Clicca e scarica il PDF di P.O. 2/2014
online su WWW.AIO.IT ORGANO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ODONTOIATRI Vuoi incontrare l’esecutivo dell’AIO? Vieni a trovarci a Milano! Expodental, 16 – 18 ottobre 2014 - Siamo al padiglione 3, stand F 107-G 102 IV Congresso Politico "Quale formazione per il dentista di domani ?" 22 Novembre Roma Focus: Il punto sulla pubblicità sanitaria. OTTOBRE 2014 anno XI Il punto d’incontro per gli operatori del dentale Trent’anni di lotte per la professione: AIO festeggia il compleanno! BeC s.r.l. - S.P. Teverina Km. 3,600 - 01100 Viterbo - Tel. 0761.393.1 - Fax 0761.393.222 - Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. 70% Viterbo - CONTIENE I.P. Seeberger eletto Speaker della FDI 02 In questo numero: Formazione: tema strategico per l’Odontoiatria / L’impatto di otto anni di ‘Bersani’ sulla professione / In Autunno il voto per il rinnovo degli ordini provinciali / Il 4° Congresso politico /Approvata la riforma dello Statuto Enpam / Novità sulle sanzioni per l’esercizio abusivo / Il fenomeno ‘abogados’ e i risvolti per la professione / Trent’anni di AIO vissuti al galoppo / Seeberger in un ruolo di prestigio all’interno dell’FDI / AIO al Forum Giovani Medici / L’ennesima debacle per i test di ammissione / Contributo AISO / Positive novità fiscali? / Tutto pronto per il Congresso Internazionale di Cagliari 2015 Organico AIO ESECUTIVO NAZIONALE Presidente: Pierluigi Delogu Segretario: Angelo Raffaele Sodano Tesoriere e Responsabile ECM: Enrico Lai ORGANO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ODONTOIATRI Vicepresidente:Fausto Fiorile Il punto d’incontro per gli operatori del dentale CONSIGLIERI DI PRESIDENZA Segretario culturale: Marzia Segù Salvatore Caggiula Maurizio Capuano Fulvio Gennaro Graziano Langone Michelangelo Marino Gaetano Memeo Denis Poletto Direttore responsabile Giulio Del Mastro Mauro Sanalitro COLLEGIO DEI PROBUS VIR Comitato di redazione Laura Pittau (Presidente) Pierluigi Delogu Stefano Colasanto Angelo Raffaele Sodano Enrico Lai Fausto Fiorile Marzia Segù Generoso Del Piano Guido Ranieri Marcello Masala Antonio Lauretti (S) Redattore Capo Giulio Del Mastro Sebastiano Rosa (S) Segreteria di redazione COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Diana Carbonetti Francesca Ambrogio Editore Vincenzo Macrì BeC s.r.l. S. Teverina km 3,600 - 01100 Viterbo tel 0761.393.1 - fax 0761.393.222 Pierluigi Martini Impaginazione Gisella Benedetti Direttore Responsabile PO: Giulio Del Mastro Stampa Responsabile esteri: Gerhard Konrad Seeberger Graffietti Stampati (VT) Organo d’Informazione dell’Associazione Italiana Odontoiatri Ottobre 2014 - Anno XI - n.2 Capo Ufficio Stampa: Mauro Miserendino [email protected] Segretaria organizzativa: Laura Cavallini [email protected] Poste Italiane s.p.a. Spedizione in A.P. 70% Viterbo Segretaria ECM [email protected] Una copia Euro 0,97 Webmaster www.aio.it: Gianluca Metello [email protected] INFORMATIVA AI LETTORI Questa rivista Le è stata inviata tramite abbonamento, l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, per l’invio della rivista, per l’invio di altre riviste, per l’inoltro di proposte di abbonamento, per l’invio di informazioni tecniche e commerciali, nonché per la divulgazione di eventi formativi e promozionali e per la cessione degli stessi a terze aziende per la medesimefinalità. In ogni momento potrete esercitare i diritti di cui all’art.7 del D. Lgs 196/2003, e quindi conoscere, ottenere la cancellazione, la rettificazione, l’aggiornamento e l’integrazione dei Vostri dati, nonché opporVi al loro utilizzo per le finalità su indicate. Qualora venisse esercitato il diritto alla cancellazione lo stesso comporterebbe il mancato invio della presente rivista. Il titolare del trattamento è B&C srl con sede in Viterbo, Strada Teverina Km 3.600, nella persona del suo legale rappresentante. P.O. Prospettiva Odontoiatrica ONLINE SU WWW.AIO.IT SOMMARIO 4 05 06 trent’anni vissuti al galoppo Pierluigi Delogu - Paolo Lesca, il risanatore che lasciò i palazzi del potere per ritornare dentista Mauro Miserendino Editoriale Formazione: tema strategico per l’Odontoiatria Pierluigi Delogu 07 18 ESTERI La voce dell’AIO diventa quella dell’odontoiatria mondiale Enrico Lai 18 07 Focus on - Il punto della situazione a 8 anni dall’entrata in vigore Fausto Fiorile - C’era una volta Carosello! Denis Poletto - La pubblicità sanitaria dopo il decreto Bersani. Molti dubbi, poche certezze Avv. Maria Maddalena Giungato 10 Elezioni 11 Congresso Politico Al 4° Congresso Politico confronto a tutto campo sul numero chiuso Mauro Miserendino 12 ENPAM 14 Dura Lex sed Lex 16 P.O. SI PARLA DI... 21 IN PRIMO PIANO 22 NOVITA’ FISCALI 25 EVENTI ECM AIO 2014 - 2015 ORDINE: L’entropia di un sistema ad elevata entalpia! Maurizio Capuano 12 15 19 Il nuovo Statuto dell’ENPAM Angelo Raffaele Sodano - La fine di tutti i mali, o l’inizio di un percorso? Mauro Miserendino Uno sguardo fuori Se Sparta piange… 26 - AIO aderisce al manifesto del FNGS Graziano Langone - C’è qualcosa che non va… Sul numero programmato servono un’attenta riflessione e nuove proposte Angelo Raffaele Sodano AISO ed EDSA: di nuovo insieme Emilio Fiorentino Le nuove direttive del Fisco per l’autunno 2014 e per il 2015: novità e consigli Alessandro e Umberto Terzuolo Promo Eventi - Odontoiatria del futuro, AIO mette gli esperti mondiali a confronto - Congresso Internazionale SIE - Al 45° congresso SIDO si è parlato di professione 29 Report Eventi 30 Report Sedi AIO compie 30 anni - Associazione Italiana Odontoiatri, Prospettiva Odontoiatrica EDITORIALE 5 Formazione: tema strategico per l’Odontoiatria — Pierluigi Delogu - Presidente Nazionale AIO Ho letto pochi giorni fa, il nuovo rapporto europeo, elaborato dal Council of European Dentists (EU Manual of dental practice 2014), sul sistema odontoiatrico nei vari paesi dell’Unione. Questo documento rappresenta una sintesi molto interessante dell’orga- “Stiamo assistendo all’implosione di un sistema formativo, dalla modalità di accesso, al percorso di studi, fino al ‘prodotto finale’ e il suo relativo inserimento nel tessuto lavorativo.” — Pierluigi Delogu P.O. nizzazione del settore a partire dal quadro di offerta formativa e i rapporti tra popolazione e operatori con relativo fabbisogno per il territorio. Il primo dato che salta all’occhio, è che rispetto al precedente rapporto, risalente al 2008, la situazione Italiana non si è modificata. Ma alcuni dati, che segnalavano già allora delle discrasie del sistema Italia rispetto agli altri paesi, sono rimasti tali e quali. La dissimetria tra numero di iscritti in odontoiatria per anno (984 nel 2013) e numero dei corsi di laurea presenti nello stivale è ancora presente con ben 34 corsi di laurea, siamo a una media di 26 iscritti per corso! La Francia, pur avendo più iscritti per anno (1154) ha 16 corsi di laurea (stessi numeri nel Regno Unito); la Spagna rie- sce a formare quasi 1400 studenti in 17 atenei di cui 5 privati, la Polonia ha 1231 iscritti in 10 corsi di laurea, e la Romania ha 1800 iscritti su 10 sedi.Si avvicina all’Italia solo la Germania che presenta 30 atenei - con 20 milioni di abitanti in più dell’Italia - dove iscrive 2200 studenti con una media di 73 per ogni corso di studi. Grecia, Irlanda, Danimarca hanno 2 atenei e quasi tutti gli altri rimangono al di sotto di 4 sedi. Il totale di studenti per anno in Europa è 13.816 (63% donne) con un aumento di circa 3000 unità dal 2003. Faccio l’ingenuo e chiedo: siamo sicuri che la volontà europea e la direzione che si vuole intraprendere sia quella di diminuire il numero di accessi? I fatti dimostrano l’esatto contrario, e da questo dato bisogna partire per intraprendere delle azioni determinate a creare una convergenza transnazionale su una sorta di regolamentazione che tenda ad una programmazione formativa. Si dovrebbe andare oltre il progetto DentEd che uniforma i curricula degli studenti in odontoiatria e parlare di programmazione a 360 gradi. Inoltre mi chiedo: è proprio necessario avere tanti corsi di laurea in Italia o non sarebbe meglio tendere ai numeri di Francia e Regno Unito che ne contano meno della metà per orientare meglio le risorse umane, strutturali ed economiche e avere poli formativi di eccellenza da mettere in competizione con le migliori facoltà europee e extracomunitarie e far diventare punti di riferimento anche per studenti stranieri? Cito in proposito che i processi at- tivati dal ’99 dalla “dichiarazione di Bologna” - cui aderiscono 47 stati - hanno creato un area Europea di alta formazione (EHEA) che dovrebbe favorire la circolazione di studenti tra i vari paesi. Dal rapporto CED scaturisce un altro dato stridente che riguarda gli specialisti in branche odontoiatriche. In Spagna non esiste la specializzazione post laurea, ma nei paesi dove è presente solo la Francia - che ne ha 1.981 in una branca: ortodonzia - ha meno specialisti di noi (Italia 2.435 totali in due specialità). In Germania sono circa 6.500 (tre branche), in UK 3.500 (sette branche), in Polonia addirittura 6200 (otto branche). Credo che questo sia un aspetto dove puntare l’attenzione e che possa dare delle sicure prospettive di evoluzione virtuosa della professione attraverso un aumento del livello tecnico-culturale e una maggiore coscienza del ruolo di Odontoiatra e del significato sociale che questo rappresenta. Un altro dato interessante è il numero di odontoiatri “attivi”, vero indicatore reale del rapporto operatori - popolazione. Tra i paesi con lo stesso numero di abitanti l’Italia è quella con il maggior numero di esercenti: 45.896 su 59,6 milioni di abitanti. La Francia ne ha 41.505 su 65,6 milioni e il Regno Unito ne ha 34.534 su 63,9 milioni. La Spagna con 47 milioni di abitanti conta solo 29 mila dentisti! In tutta l’area europea il numero dei professionisti attivi è cresciuto del 4,6% dal 2008 ad oggi. E’ curioso notare come la percentuale di genere sia molto variabile, con le donne che rappresentano l’87% in Lettonia ed Estonia e Prospettiva Odontoiatrica EDITORIALE 6 solo il 34% in Italia; la percentuale minima è in Svizzera (28%). In undici nazioni tra cui l’Italia (dieci nel 2003 ed erano scese a cinque nel 2008) viene descritto un lungo periodo di non occupazione per gli odontoiatri. Su 30 stati solo undici hanno un corso di laurea della durata maggiore di 5 anni, di cui otto a sei anni. Nel 2009 erano più della metà i paesi dove era richiesto un training formativo post laurea della durata di 12 mesi prima della registrazione per la pratica professionale. Oggi lo chiedono solo tre stati (Belgio, Croazia, Slovenia), mentre un tirocinio di 24 mesi è richiesto in Germania, “... sono sempre più convinto che la selezione debba essere basata su un percorso didattico impegnativo, meritocratico e altamente qualificante.” Regno Unito e Svizzera per chi lavora nel sistema sanitario nazionale. Viene da pensare come sia evidente una tendenza a diminuire i freni all’esercizio professionale per chi ha già conseguito un titolo riconosciuto e ritengo che la via più logica da seguire non sia più puntare ad un “tappo” a valle che, oltre ad infrangersi contro le norme di libera circolazione e di reale equiparazione dei professionisti, creerebbe insostenibili crisi di coscienza in chi dovesse essere chiamato a determinare gli idonei. Altresì, sono sempre più convinto che la selezione debba essere basata su un percorso didattico impegnativo, meritocratico e altamente qualificante. Un cambio di rotta del sistema formativo è necessario: non si possono più sostenere valutazioni, ministeriali e non, degli P.O. L’accesso al corso di laurea di Odontoiatria oggi è un tema vitale per la professione: il sistema di programmazione in Italia fa acqua da tutte le parti, il numero chiuso ha fatto il suo tempo, 2 mila riammissioni in blocco da parte del Tar per un difetto nello svolgimento del test in una sede ne sono la prova tangibile, ed altre ammissioni presumibilmente si aggiungeranno a breve. Così la programmazione salta. Ma quale programmazione? In Italia non si commisura il numero di professionisti in rapporto ai fabbisogni della popolazione e pur essendo partiti dopo gli altri paesi europei i corsi di laurea sono diventati 34, dei quali pochi sono quelli i cui insegnamenti sono coperti da docenti di ruolo, c’è carenza di tutor tito- lari, alcuni hanno pochi iscritti… dov’è qui la qualità? Come rendere i nostri corsi attrattivi e adeguati ai fabbisogni nonché a formare professionisti all’altezza di un mestiere difficile sotto tutti i punti di vista? A.I.O. fino a ieri pensava che il consesso giusto per rispondere alla domanda fossero gli stati generali dell’odontoiatria, salvo prendere atto che recentemente ne è stata esclusa a tavolino, mentre sono ad oggi rappresentati a vario titolo Aiso, Cceps, Collegio dei Docenti, Conferenza dei Presidi, Coi-Aiog, Cic, e Andi. Il Presidente AIO Pierluigi Delogu ricorda : «AIO evidentemente non è più invitata agli stati generali, anche se inizialmente lo era. E’ un autogol per tutto il mondo atenei basate sul numero di laureati in corso e un rating che preveda un maggior punteggio per i corsi dove nessuno studente vacilla o ha debiti formativi. Stiamo assistendo all’implosione di un sistema formativo, dalla modalità di accesso, al percorso di studi, fino al ‘prodotto finale’ e il suo relativo inserimento nel tessuto lavorativo. Ricorsi e soluzioni alternative hanno minato profondamente un assetto che appare con più falle di un veliero in tempesta sugli scogli. Con le istituzioni ministeriali e tutti i protagonisti interessati è arrivato il momento di analizzare in modo pacato e rigoroso la situazione, ponendo sul tavolo tutte le criticità in modo da arrivare ad un’ipotesi di riforma che consenta di dare una veste moderna e competitiva all’odontoiatra formato in Italia. Il 4°congresso politico AIO di novembre si pone questo obiettivo senza presunzione e, con la buona volontà di tutti i protagonisti, che porteranno analisi e visioni differenti, sono sicuro potrà rappresentare un’importante tappa di questo percorso. odontoiatrico ritenere di poter fare a meno di una componente rappresentativa: la professione odontoiatrica, quella che ha ispirato la legge 409 - legge che storicamente ha vinto - e non quella di tutte le stagioni, è rappresentata più di tutti da AIO. Per questo siamo da tutti riconosciuti come i veri rappresentanti dell’Odontoiatria italiana moderna, nata dalla direttiva europea del ‘78 ed inserita nel contesto internazionale come professione autonoma, fieri di essere sempre stati i paladini di principi tendenti a dare identità e dignità al ruolo dell’Odontoiatra. Perciò un consesso privato di alcune componenti odontoiatriche non si può chiamare oggettivamente e pomposamente stati ‘generali’ dell’odontoiatria. AIO d’ora in poi si troverà in imbarazzo a citarlo con iniziali maiuscole». «AIO – conclude Delogu – andrà avanti per la sua strada, sulla formazione come sui ruoli di Odontotecnici e Igienisti Dentali, e sugli altri temi, certa della propria credibilità, frutto dei tanti risultati per la comunità, per i pazienti italiani e gli odontoiatri del mondo, e dei propri argomenti. Lo farà nel consueto rispetto delle altre forze della Professione e senza mai perdere di vista i giovani colleghi.» Segreteria di Presidenza AIO Prospettiva Odontoiatrica FOCUS ON - PUBBLICITÀ SANITARIA 7 Parliamo della Legge Bersani Il punto della situazione a 8 anni dall’entrata in vigore — Fausto Fiorile Quando citiamo Bersani e la Legge che porta il suo nome, a tutti i Medici e Odontoiatri viene in mente in particolare una cosa: la fine di un’era in cui al professionista medico, tra gli altri, non era consentito l’utilizzo della pubblicità per promuovere la propria attività. Dal più stretto e per molti aspetti anacronistico rigore (vi ricordate il “nulla osta” che gli Ordini rilasciavano?), si è passati in un batter di ciglia alla completa deregulation. In realtà, la normativa in materia di Pubblicità dell’Informazione Sanitaria è stata più volte rivisitata nel corso degli ultimi anni (Legge Bersani, DPR n. 137/2012 e Codice Deontologico 2014) tant’è che oggi, la legge è applicabile allo stesso modo ai singoli Professionisti così come alle Strutture Sanitarie più complesse (Società di persone e Società di capitali). “La Pubblicità Informativa, ammessa con ogni mezzo”, è sempre consentita se è “funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non viola l’obbligo del segreto professionale, non è equivoca, ingannevole o denigratoria”, (art. 4 del DPR n. 137/2012). Il risultato di questa liberalizzazione è sotto gli occhi di tutti. Oggi osserviamo e/o ascoltiamo - quasi sempre impotenti - messaggi di pubblicità tra i più variegati e fantasiosi, sia nei contenuti che nelle modalità con cui vengono diffusi. Sui giornali, sulle riviste, sugli autobus, sulle strade, sui treni, alla televisione, alla radio si diffondono forme di pubblicità che, anche se non illecite dal punto di vista normativo, appaiono molto spesso equivo- P.O. che se viste dalla parte del paziente, se non addirittura di cattivo gusto in moltissimi casi. Tutto si può dire in merito alla “liberalizzazione pubblicitaria”, tranne che, in questi 8 anni, abbia realmente contribuito a migliorare la conoscenza sui temi dell’odontoiatria tra la popolazione o sia servita a diffondere realmente una corretta informazione sanitaria. Certo, nell’era della comunicazione, permettere al Medico e all’Odontoiatra di promuovere la propria attività ed i propri servizi con strumenti moderni che non siano solo il passaparola è quantomeno opportuno, ci mancherebbe. Il fatto però di aver consentito tutto o quasi tutto, ha determinato oggi una situazione paradossale, in cui anche lo stesso cittadino ha difficoltà ad orientarsi. Rispetto a messaggi spudoratamente commerciali che in molti casi illudono i pazienti con terapie mirabolanti (si muove la dentiera… vieni da noi che...), stiamo assistendo al consolidamento di fenomeni molto pericolosi, quali ad esempio quelli legati alla creazione di false aspettative in merito a cure non sempre possibili. O addirittura fenomeni legati alla nascita di bisogni di cura inesistenti. Sempre più spesso, infatti, si presentano in studio pazienti che richiedono espressamente soluzioni protesiche (impianti e corone) in moltissimi casi assolutamente non necessarie. Detto questo non ci sono dubbi! Urgono dei correttivi. La legge Bersani stessa così come il DPR n. 137 del 2012, affidano all’Ordine la funzione di controllo circa la veridicità del messaggio pubblicitario ma, di fatto, non forniscono alcun efficace strumento per poter esercitare realmente questo potere di controllo. La legge ha liberalizzato, ma non ha previsto misure idonee per contrastare gli illeciti. Il Presidente CAO ha poche armi - tutte rigorosamente spuntate - per poter agire come invece sarebbe necessario. E questo per diverse ragioni. Innanzitutto, le possibili azioni repressive nei confronti di chi utilizza il messaggio pubblicitario come strumento improprio, si dovrebbero attivare su presupposti, legati a concetti come “il decoro professiona- — Fausto Fiorile, Vicepresidente AIO Presidente CAO di Trento “Urgono dei correttivi.” le”, la “trasparenza e veridicità del messaggio”, che risultano poco circoscritti oltre che eccessivamente discrezionali e vaghi per poter offrire indicazioni precise di intervento. Oltre a questo, per poter verificare la veridicità di un messaggio pubblicitario che riguardi ad esempio le tariffe o i servizi offerti, l’Ordine dovrebbe poter aver accesso direttamente alle fatture dello studio o addirittura avere reali poteri ispettivi, che in realtà non possiede. Oggi la Commissione disciplinare può solo sperare che il collega collabori nel dare informazioni che, ovviamente, non vengono fornite in caso di malafede. Altro aspetto: nei territori di competenza delle CAO locali, spesso operano e lavorano Odontoiatri iscritti ad Ordini di altre provincie. Questo rende, di fatto, molto difficile l’azione diretta del Presidente di Commissione che, in caso di illecito, ha invece competenza solo sui propri iscritti. Pensiamo, riflettiamo, discutiamo e troviamo insieme la strada giusta! Come Associazione, che si è presa l’impegno di essere sempre e comunque dalla parte del cittadino, al fianco dei colleghi che amano la loro professione e lavorano con passione, non ci spaventano certo le difficoltà. Sappiamo che l’argomento è spinoso, ma lavorando insieme saremo in grado di trovare le soluzioni per fare proposte concrete in merito che, siamo certi, arriveranno molto presto. Ad maiora! Prospettiva Odontoiatrica FOCUS ON - PUBBLICITÀ SANITARIA 8 C’era una volta Carosello! Riflessioni a mente serena dopo quasi dieci anni di pubblicità sanitaria — Denis Poletto Sono abbastanza agée da avere memoria dei tempi di quando la televisione aveva due canali e i programmi per ragazzi erano disponibili dalle 17 alle 18; prima solo uno schermo fermo, dopo apocalittici programmi dell’accesso o di riflessione come “Nord chiama Sud”. Non esistevano le Playstation e si giocava ancora in cortile a nascondino, insomma tanto, tanto tempo fa. Alla sera, dopo Carosello – una sorta di linea di confine invalicabile alla maggior parte dei bimbi, me compreso – si andava a letto: poche regole, chiare, tipicamente uguali per tutti. Poi è arrivata la pluralità, i cartoni animati a tutte le ore, per tutti i palati e tutti i gusti: le regole erano cambiate e non si giocava più ad armi pari. Il mondo è cambiato oltre l’immaginabile e ci si rende conto di tutto questo guardando indietro: sembrano passate ere, ora che siamo sempre connessi… Nel mondo odontoiatrico abbia- mo visto negli ultimi anni grandi sconvolgimenti, grandi rivoluzioni, con miglioramento della salute, dei servizi offerti e, meno di dieci anni fa, abbiamo vissuto anche nel panorama italiano un cambio nei costumi, con l’introduzione della possibilità di promuovere il ‘prodotto’ salute da noi ‘venduto’. La pubblicità ci ha fatto uscire da un’area protetta e, come spesso accade in suolo italico, si è ragionato con logiche perverse, con regole non uguali per tutti; da ciò una certa confusione, nella quale molti si sono infilati, non da ultimo le società di capitali. Siamo usciti da un’area protetta e tutto è avvenuto in modo disordinato, lasciando sguarniti ambiti di controllo e garanzia, rendendo confuso il modo di usare (e abusare) di una possibilità: un pò come accadde con la fine di Carosello. Da Wikipedia apprendiamo che «con il termine pubblicità si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese…». Ecco, impresa: certo, gli studi odontoiatrici sono attività che di fatto concorrono con regole e condizionamenti di un’attività commerciale, ma i nostri ambulatori sono prima di tutto dei presidi socio sanitari che dovrebbero rispondere prioritariamente a regole deontologiche ed etiche, e non solo di profitto, eseguendo in prima battuta un lavoro intellettuale di prevenzione per il mantenimento della salute, operare per riguadagnarla qualora si sia persa e, specialmente, mantenerla senza incorrere in nuovi scivoloni. Questo è il primo problema perché, se la logica aziendale è quella di dover vendere un prodotto, questo mal si concilia con la prevenzione. E su Wikipedia si continua «… per creare consenso intorno alla propria immagine. La caratteristica principale della comunicazione pubblicitaria è di diffondere messaggi preconfezionati a pagamento attraverso i mass-media. — Denis Poletto La pubblicità informa, persuade, seduce il pubblico». Spesso si vedono pubblicità offrire prestazioni alla stregua di oggetti al mercato, come fossimo tutti uguali, con una logica seduttiva priva di qualsiasi oggettività. In questi anni si è persa una grande occasione, la possibilità di promuovere il nostro approccio filosofico alla professione e la continuità piuttosto delle offerte “un tanto al chilo”, concretizzando una sorta di lobby da ‘Pubblicità Progresso’ che sottolineasse la nostra presenza positiva sul ‘mercato salute’ senza velleità da discount o di delocalizzazione. Ma il mondo cambia e forse siamo ancora in tempo a cambiare un immaginario, a ripartire di nuovo da Carosello e a far capire che siamo qualcosa in più di una turbina a tassametro. La pubblicità sanitaria dopo il decreto Bersani. Molti dubbi, poche certezze — Avv. Maria Maddalena Giungato Il c.d. Decreto Bersani (Legge 248/2006) sulle liberalizzazioni ha rappresentato un fattore di grande novità nel panorama della pubblicità delle attività libero profes- P.O. sionali e intellettuali e l’elemento di maggiore discontinuità, o meglio di rottura, con il passato è stato rappresentato dall’introduzione della possibilità di pubblicizzare le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi delle prestazioni (oltre che, come già in passato, i titoli e le specializzazioni professionali). La riforma mirava a — Maria Maddalena Giungato Prospettiva Odontoiatrica FOCUS ON - PUBBLICITÀ SANITARIA dare attuazione ai principi comunitari di libera concorrenza e di libertà di circolazione di persone e servizi anche nello specifico settore delle c.d. professioni – un tempo – “protette” ed invece all’opposto, oggi, destinatarie, attraverso le norme introdotte, di elementi di cambiamento volti, di fatto, ad eliminare in materia di pubblicità qualsiasi forma di protezione dalla pura logica di mercato. Da ultimo l’art. 4 del DPR n. 137/2012 ha previsto che la pubblicità informativa avente ad oggetto le Professioni Sanitarie “è ammessa con ogni mezzo” e “dev’essere funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l’obbligo del segreto professionale e non dev’essere equivoca, ingannevole o denigratoria. La violazione della disposizione… costituisce illecito disciplinare…”. Sul punto, la più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione (v. SS.UU. n. 10304/13) ha confermato la competenza degli Ordini per i procedimenti disciplinari laddove siano in discussione i principi del decoro e della dignità della professione, anche per quanto concerne la pubblicità dell’informazione sanitaria. Per una ricostruzione dello “stato dell’arte” non può, poi, essere trascurata la circostanza che l’Antitrust ha aperto un’istruttoria, ormai di imminente conclusione, nei confronti della FNOMCeO, al fine di stabilire se l’applicazione delle norme del codice di Deontologia Medica limiti il diritto dei professionisti a farsi pubblicità, essenzialmente attraverso un’applicazione particolarmente restrittiva, in termini deontologici, della nozione di “decoro professionale”. In sostanza l’incipit da cui muovere è che la pubblicità sanitaria è consentita con ogni mezzo, salvo il limite – invero alquanto ondivago e sfuggente – della trasparenza e veridicità del messaggio nonché della funzionalità all’oggetto. Una siffatta semplificazione - estrema e in parte approssimativa - non deve tuttavia far ritenere che l’accertamento del superamento di un tale confine – trasparenza, veridicità e funzionalità all’oggetto P.O. della pubblicità - sia una questione facile da affrontare e da risolvere. Ciò in quanto una verifica siffatta, anzitutto in relazione ai profili deontologici che investono i singoli professionisti iscritti all’Albo, è demandata all’Ordine professionale che molto spesso non dispone degli strumenti indispensabili per compiere un’istruttoria adeguata, specie allorchè l’iscritto tenga una condotta non collaborativa e non offra elementi di valutazione (fatture, contratti, etc.) che consentano di verificare, in primis, l’ingannevolezza del messaggio. Non solo. Anche nei casi in cui sia possibile disporre, all’esito di una compiuta istruttoria, dei necessari elementi di indagine, non è affatto scontato che la valutazione circa la correttezza o meno del messaggio conduca a conclusioni univoche. A titolo meramente indicativo è sufficiente considerare che, ad esempio, per il Consiglio dell’Ordine - e per la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie - è stato ritenuto ingannevole il messaggio che pubblicizzava uno sconto di 2/3 sulla tariffa professionale in quanto la tariffa professionale minima, ormai abrogata, non esiste più, mentre secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 11816/2012) una siffatta conclusione – che aveva portato a sospendere un odontoiatra dall’esercizio della professione per un mese – non è condivisibile e attesterebbe, all’opposto, da parte del Consiglio dell’Ordine un’ «insopprimibile sofferenza verso il ricorso al messaggio pubblicitario da parte dell’esercente la professione sanitaria». In particolare, osservano i Giudici di legittimità, non sarebbe ingannevole il riferimento ad una tariffa minima non più esistente stante il «carattere puramente orientativo della tariffa» e, per di più, anche la «genericità della promessa riduzione, in quanto non riferita a singole prestazioni», riguarderebbe il contenuto del messaggio pubblicitario - non già la trasparenza dell’informazione - e, quindi, la sua capacità di persuasione che è un profilo cognitivo, che esula del tutto dalle competenze disciplina- 9 ri del Consiglio dell’Ordine. Non è certo questa la sede per entrare nel merito di un dibattito dai contenuti non sempre strettamente giuridici ma è evidente che la materia è, per così dire, molto “fluida” e si presta a diverse interpretazioni, per certi aspetti tutte condivisibili, che comunque, al di là dei bizantinismi, rischiano di creare o quantomeno avallare un sempre più diffuso disorientamento del cittadino comune. Invero consentire tutto o quasi tutto - a tutti comporta in ultima analisi non tutelare chi dispone di meno strumenti per orientarsi nella pletora di offerte sempre più ammiccanti e nel contempo sempre più inaffidabili. In un contesto di ampia liberalizzazione si pone un problema di informativa corretta, in termini di costi, di qualità e di necessarietà delle prestazioni, poichè è evidente che la salute dei cittadini passa anche attraverso servizi che non si assestino su costi inferiori al necessario standard di qualità, che non ingenerino aspettative illusorie in termini terapeutici e economici e che, infine, non suscitino bisogni di cura inesistenti per giustificare prestazioni inutili o addirittura dannose. Forse a distanza di diversi anni dall’introduzione del Decreto Bersani l’esperienza concreta potrebbe suggerire l’opportunità di introdurre dei correttivi che consentano agli addetti ai lavori di orientarsi secondo parametri più univoci in forza di fattispecie maggiormente tipizzate. Non bisogna dimenticare che gli Ordini professionali e, in primis, quello dei Medici Chirurghi e de- gli Odontoiatri, sono volti a tutelare anzitutto, non già logiche corporative ma l’interesse pubblico. Se dunque sempre più spesso organi di elevatissimo rango istituzionale, quali ad esempio la Corte di Cassazione e l’Antitrust, esprimono forti perplessità sui provvedimenti assunti da un Ordine professionale o dalla FNOMCeO, è evidente che un ripensamento della materia, auspicabilmente congiunto e condiviso, si impone. Peraltro anche sotto il profilo culturale rischia di arrivare al cittadino-paziente un messaggio fuorviante sul ruolo e sulle funzioni dell’Ordine, che affondano le loro radici - giova ricordarlo - nello Statuto fiorentino del 1349 dell’Arte dei Medici e degli Speziali («Niuno medico nuovo, o fisico o cernusico, possa, debba o presumma exercitare l’arte della medicina o medicare in fisica o in cerusica nella città di Firenze, il quale non sarà conventato, se prima non sarà examinato pè consoli medici...») che traduce in volgare l’editto emanato nel 1224 da Federico II: «Ut nullus (medicus) audeat practicare nisi in conventu publice magistrorum Salerni sit comprobatus...» Sin dal Medioevo è stato avvertito il problema dello Stato di garantire ai cittadini la professionalità dei medici per distinguerli da ogni sorta di guaritori, cerusici, fattucchiere e flebotomi, e quello della professione di difendersi da ogni abusivismo o ciarlataneria. E’ incredibile come a distanza di tanti secoli alcune problematiche possano risultare ancora di sorprendente attualità. Prospettiva Odontoiatrica ELEZIONI 10 ORDINE: L’entropia di un sistema ad elevata entalpia! — Maurizio Capuano Parlare di Ordine in un momento storico dove sembra tutto immobile e dove i cambiamenti assumono solo un valore gattopardesco risulta molto difficile. Difficile risulta definire il termine Ordine, difficile concepire un sistema con un suo apparente ordine ma che all’interno presenta un valore di Entropia (misura del disordine interno) elevatissimo, ancor più difficile è valutare l’entalpia di questo sistema in cui il valore essenzialmente dipende dall’energia interna a questo sistema rapportato al volume dei posti da occupare ed alla pressione degli eventi che ogni giorno mettono sotto attacco la Professione! Un bel casino oserei dire... Analizziamo dunque le variabili di questo sistema ponendo, a bocce ferme, l’accento su come l’odontoiatria sta cambiando in rapporto agli attori principali: 1) i pazienti 2) la crisi 3) gli odontoiatri 4) gli abusivi 5) i sindacati 6) la FNOMCeO... in arte la CAO • I Pazienti sono il bene, la risorsa, i destinatari delle nostre attenzioni professionali. Si aspettano cure perfette, ci richiedono alti livelli qualitativi, sarebbero ben disposti a sottoporsi a cure odontoiatriche di qualità, sia esse offerte dai privati sia che provengano dal SSN. Di contro, spesso, sono disorientati e mal informati per una carenza di azioni volte a prevenire l’insorgenza di patologie orali e della cultura della prevenzione. Risultato: pochi pazienti afferiscono alle cure odontoiatriche. Cosa si è fatto quali le progettualità proposte? P.O. ... l’Odontoiatria sociale! Quali i risultati? … dato non pervenuto! • La Crisi contribuisce a far allontanare le fasce meno abbienti dagli studi odontoiatrici e, nelle realtà regionali dove l’odontoiatria è al di fuori dei LEA, anche dalle strutture del SSN. Apertura di centri low cost ed emigrazione verso paesi del “terzo mondo europeo” il risultato più evidente. Rimedi proposti... dato non pervenuto! Anzi, vedi Odontoiatria sociale... Le certezze: la crisi dell’Odontoiatra figlio dei tempi aurei della Professione ma, soprattutto, difficoltà per i giovani ad inserirsi in un mercato fermo. Proposte? Oserei portarne una possibile: apriamo il SSN all’assunzione dei Laureati in Odontoiatria, unico vero modo per combattere i low cost! • Gli Odontoiatri, attori importanti del sistema: molti continuano a lavorare come se il problema non esistesse e tutto vada bene... pochi si impegnano nelle attività per la Professione. Per molti il problema non esiste, novelli suonatori dell’orchestrina sul Titanic che affonda! Rimedi? Iniziare a far sindacato, a dar vita agli Ordini, risvegliare le coscienze sopite e spingerle a partecipare alla vita della Professione per la Professione. Risultato? Ancora non abbiamo sentito suonare le nostre trombe, nè i nostri cannoni. • Gli Abusivi? Meglio non sollevare polveroni... meglio non parlare di esercenti abusivi della professione... anche di chi, da Medico, non può esercitarla pur essendo iscritto per mero errore agli Albi. Su tutto cala il silenzio... si parla solo di figure storicamente note come abusivi in nuce. Rimedio? Qualche tentativo – solo di questo si può parlare! di innalzare il livello di guardia sembra si sia provato in Senato. Rimedi ad oggi sono, ad esempio, la legge 21 della Regione Basilicata che pone chiari paletti sull’esercizio da parte di soggetti non legittimati ai sensi della Legge 409. Poco... va fatto molto di più, magari stimolando le Procure ad un controllo più attento del territorio ed invitandole ad una più stretta collaborazione con gli ordini. • I Sindacati, altro soggetto attivo nel tenere alto il livello di Entropia... guerreggiano tra di loro sul numero di iscritti (poco importa!), rumoreggiano nelle Assemblee CAO, si rinnegano a vicenda, stuprando la Professione pur di apparire belli e bravi. Alla fine poco Sindacato, molti interessi di pochi ma, soprattutto, depauperamento delle energie per un’affermazione di — Maurizio Capuano “Per molti il problema non esiste, novelli suonatori dell’orchestrina sul Titanic che affonda!” forza inutile e poco produttiva di risultati per la Professione. Rimedio? Il nemico non è nella professione. Non è in quella parte di Professione che cerca di urlare un disagio e non trova chi dall’altro lato dovrebbe rilanciare lo stesso grido... Basta con le separazioni “a prescindere”, bisogna riportare le discussioni su progetti condivisi o condivisibili... i numeri molte volte sono solo false ipertrofie muscolari! • La CAO. Fondiamola su questi presupposti minimi, abbassando il livello di entropia ed elevando il livello di entalpia, affinché la Professione possa riscaldarsi di questo nuovo Calore portato al suo interno. AIO ed ANDI uniti per la professione e dalla professione! Prospettiva Odontoiatrica CONGRESSO POLITICO 11 Al 4° Congresso Politico confronto a tutto campo sul numero chiuso — Mauro Miserendino 4° CONGRESSO POLITICO Roma, 22 Novembre 2014 Quale formazione per il dentista di domani Un ministro del Governo Renzi, quello dell’Istruzione Stefania Giannini, che reputa indispensabile mettere mano alla selezione dei futuri medici, dentisti, infermieri, correggendo l’attuale meccanismo del test d’accesso ai corsi di studi universitari; un altro ministro interessato, quello della Salute Beatrice Lorenzin, che reputa indispensabile non cambiare rispetto all’attuale numero programmato. Il confronto sul futuro della nostra professione si preannuncia scintillante. E Associazione Italiana Odontoiatri lavora a un obiettivo forse utopistico: farlo avvenire durante il proprio congresso politico. A Roma il 22 Novembre al Centro Congressi Cavour sono invitati entrambi i dicasteri, e sarà il tempo di spiegare alla platea se ci sono punti d’incontro, se si può arrivare a una quadra d’accordo con i Rettori e i Docenti, ma soprattutto d’accordo con chi P.O. le professioni quotidianamente le vive, come gli iscritti AIO ad esempio. Il congresso politico 2014 parla di formazione prendendo le mosse da quanto esposto un anno fa, quando il presidente AIO Pierluigi Delogu chiarì che nessun numero chiuso è possibile senza regolamentare il numero di laureati in odontoiatria a livello europeo. «Non più di sola Unione europea», aveva avvertito Delogu. «Bisogna considerare tutti i paesi del patto di Bologna per l’uniformazione degli insegnamenti ai corsi di laurea che rende in pratica spendibili in tutta l’Ue i diplomi di laurea conseguiti negli stati aderenti. Per evitare ricorsi ai Tar e riammissioni di migliaia di studenti delusi dal test e per scongiurare l’emigrazione studentesca di aspiranti dentisti italiani in paesi vicini non-Ue come l’Albania, Centro Congressi Cavour via Cavour 50/a bisogna approvare regole comuni per tutti i paesi membri del patto di Bologna: quello stesso patto per uniformare gli insegnamenti ai corsi di laurea che rende in pratica spendibili in tutta l’Ue i diplomi di laurea conseguiti negli stati aderenti, e nelle Università associate a quelle di stati aderenti». Dopo l’introduzione di Delogu e la relazione doppia di Graziano Langone e Gaetano Memeo, del “pool Aio Giovani”, il congresso organizzato in prima persona da Mauro Sanalitro (Segreteria AIO Torino) ospiterà testimonianze dirette di giovani odontoiatri in formazione e, dal punto di vista dei docenti, di Matteo Palumbo della II Università di Napoli. Quindi la tavola rotonda: i “vecchi” dell’Esecutivo Aio, i giovani (con Walter Mazzucco dell’Associazione Giovani Medici-Sigm) e gli attesissimi esponenti dei dicasteri di Istruzione e Salute. Comunque vada saranno scintille. Prospettiva Odontoiatrica ENPAM 12 Il nuovo Statuto dell’ENPAM — Angelo Raffaele Sodano Presidente del comitato Consultivo Enpam per la libera professione Il quinquennio 2010/2015 ha segnato per l’ENPAM, senza ombra di dubbio, lo spartiacque tra una precedente e lunga fase di ordinaria amministrazione e l’era delle riforme strutturali: la riforma previdenziale dell’ultimo scorcio del 2012 e quella dello Statuto passata a maggioranza in consiglio Nazionale lo scorso giugno e attesa all’approvazione ministeriale. La riforma della previdenza ha consentito all’Ente di superare brillantemente lo stress test a cui siamo stati chiamati dalla “riforma Fornero”: garantire la stabilità del sistema di qui a ben 50 anni in luogo dei 30 anni precedentemente richiesti. In soldoni mi piace ricordare un dato relativo ai sacrifici che i liberi professionisti a regime saranno chiamati ad onorare: si eleva il tasso di contribuzione dal 12,50% al 19,50% e si abbassa l’aliquota di rendimento dello 0,5% (tradotto, per esemplificare: a fronte, poniamo di 1.000 euro versati se ne ritroveranno 64 in luogo dei 140 ante riforma...); l’introduzione della possibilità di accedere alla pensione anticipata l’opportunità migliorativa introdotta. Altri dati “essenziali” da ricordare sono l’elevazione, per coloro che da pensionati continuano ad esercitare la libera professione, della contribuzione dal 2% alla metà dell’aliquota intera. Infine, ad oggi, mantengono la possibilità di continuare ad essere contribuenti del Fondo della Libera professione, versando il contributo ridotto al 2%, coloro che già afferiscono ad altri Fondi o Enti previdenziali (SpecialiP.O. sti Ambulatoriali, Medici della dipendenza, ecc). Ritengo utile questa lunga premessa, una sorta di ricapitolazione sulla Riforma della Previdenza, per meglio ragionare sulla Riforma dello Statuto non già perché prodromica o doverosamente correlata ma per una semplice valutazione di opportunità, di occasione, a mio avviso mancata, per correggere gli effetti generati su quelle che definirei “diverse” generazioni di contribuenti: quelli ante e quelli post riforma. La Riforma dello Statuto poteva essere occasione per riallineare lo squilibrio economico tra pensionati/pensionandi e contribuenti che, doverosamente chiamati ad un maggiore sacrificio economico, onoreranno il patto intergenerazionale fondante il Sistema, ma che in cambio si troveranno un assegno pensionistico decisamente più magro di quello corrisposto a coloro che non subiranno gli effetti della Riforma. Veniamo allo Statuto: si abolisce l’esecutivo, si riduce il numero dei componenti del CdA, si introduce l’autonoma rappresentanza della componente odontoiatrica, si introducono più efficaci e attuali meccanismi di separazione tra Chi governa e Chi controlla e fin qui, a mio giudizio, tutto condivisibile e ben orientato. Ma... Ma il Consiglio Nazionale, il “parlamento degli azionisti”, non si sottopone alla cura dimagrante che mi sarei aspettato, anzi, aumenta nei numeri: da 106 componenti si passa a circa 168. Perché? Perché, ipotizzo, si fa tesoro del precedente tentativo di riformare l’Ente (naufragato una quindicina di anni fa di fronte ad un tribunale amministrativo a fronte del ricorso di un Ordine provinciale) e si decide di mantenere, nei suoi valori assoluti (106), la maggioranza relativa nelle mani dei Presidenti di Ordine e si procede ad innestare la componente odontoiatrica, la frazione eletta e le rappresentanze dei Giovani e dei Pensionati. Mi rendo conto che un sistema creato per consentire la legittima rappresentanza di tutti sia il miglior viatico per l’approvazione ma, mi si consenta, non corrisponde a quell’ideale di efficacia e snellezza che mi sarei aspettato: un’assemblea così numero- — Angelo Raffaele Sodano “...si eleva il tasso di contribuzione dal 12,50% al 19,50% e si abbassa l’aliquota di rendimento dello 0,5% (tradotto, per esemplificare: a fronte, poniamo di 1.000 euro versati se ne ritroveranno 64 in luogo dei 140 ante riforma...” sa chiamata anche solo 2 volte l’anno per l’ordinaria amministrazione - cioè votare il Bilancio preventivo e Consuntivo - non credo offra spazio e garanzia di una maggiore tutela dei contriProspettiva Odontoiatrica ENPAM 13 buenti. Che il Consiglio Nazionale si riunisca ad invarianza di costo per le casse dell’ente non mi sembra condizione sufficiente per accettare, simmetricamente, gli effetti che tale pletorica e ridondante assise mi spinge ad immaginare. Altra osservazione: i 5 componenti della rappresentanza dei Giovani e i 5 di quella dei pensionati verranno in parte nominati e in parte eletti ma non già dall’iscritto/contribuente in un auspicabile “election day” omnicomprensivo, bensì dai componenti del Consiglio Nazionale: eletti che... eleggono... non proprio il massimo di rappresentanza democratica. E, tornando al legame che sottintendo tra le due riforme, mi incuriosisce capire quale necessità abbiano i Pensionati, in un CN così composto, di vedersi garantita un’ulteriore riserva di rappresentanza che risulta in parte inefficace perché a questa componente, così come a quella dei giovani, manca il diritto di voto? Qualcuno si è mai cimentato ad analizzare l’età media dei Presidenti di Ordine? Io si, e mi sento di poter tranquillamente affermare che i Pensionati sono abbondantemente garantiti e rappresentati! Un’ultima domanda per stimolare la riflessione: i sistemi previdenziali sono certamente all’avanguardia e rispettosi delle regole po- ste a garanzia di tenuta e stabilità temporale ma, mi viene da sottolineare, ad invarianza di capacità di generare contributi, e quindi la correlazione tra il mondo della previdenza e quello del lavoro dovrebbe essere centrale nel reciproco interesse di sopravvivenza inter e intra generazionale: siamo sicuri che si sia dato il giusto spazio di rappresentanza ai giovani, ai precari, a tutti coloro che, odontoiatri, si affacciano sul mercato di un lavoro che se c’è è spesso sinonimo di compromessi sul piano economico e, ahimè, etico? Dimenticavo! I giovani hanno un’opportunità che si sta rivelando una necessità: accedere alla previdenza complementare con un bonus di 80 euro loro riservato, atteso che il gruzzolo da depositarci dovrà essere ulteriore frutto del loro lavoro. La CGIA di Mestre mi ha abituato a considerare che il lavoratore italiano, mediamente, lavora per pagare le tasse fino alla fine di Giugno, lavorando per se stesso e per il proprio benessere nei mesi successivi. Ebbene, mi piacerebbe - simmetricamente - avere una proiezione simile in campo previdenziale, per capire quanto della vita lavorativa ci toccherà impegnare per accumulare il necessario ad una dignitosa vita di pensionato, con invarianza del tenore di vita... “ ...siamo sicuri che si sia dato il giusto spazio di rappresentanza ai giovani, ai precari, a tutti coloro che, odontoiatri, si affacciano sul mercato di un lavoro che se c’è è spesso sinonimo di compromessi sul piano economico e, ahimè, etico?” MODIFICHE ALLE GESTIONI ENPAM IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2013 › Pensione di vecchiaia: innalzamento graduale dell’età. A regime nel 2018 saranno necessari 68 anni (66 anni nel 2014) › Pensione di vecchiaia anticipata: l’età minima richiesta aumenterà fino a 62 anni dal 2018, con contemporanea anzianità contributiva di 35 anni e un’anzianità di laurea di 30 anni › In alternativa, senza il requisito dell’età minima, si può andare in pensione anticipata con un’anzianità contributiva di 42 anni e un’anzianità di laurea di 30 anni › Per chi resta al lavoro, dopo il compimento dell’età per la pensione di vecchiaia, i contributi versati varranno il 20% in più › I contributi si versano ad aliquota piena non più fino a 50.000 euro ma fino a 75.000, a regime tra 2 anni si assesteranno a circa 100.000 › L’aliquota di rendimento si abbassa dello 0,5% passando da 1,75 a 1,25% P.O. Prospettiva Odontoiatrica DURA LEX SED LEX 14 DDL contro l’abusivismo La fine di tutti i mali, o l’inizio di un percorso? — Mauro Miserendino Con soddisfazione seguiamo l’evoluzione dell’iter parlamentare del ddl sull’esercizio abusivo delle professioni, e non possiamo che fare un analisi positiva per la valenza sociale e politica che questo dispositivo legislativo incarna. L’inasprimento della pena per un reato che in Italia, veniva considerato, con rassegnazione, di poco valore, pone in essere un cambiamento culturale e offre numerosi spunti di dibattito che ci piace proporre per fare luce su tutti gli aspetti poco chiari della pratica professionale. Di rilievo l’aspetto che per effetto del “concorso in reato” anche i prestanome vedranno applicate le stesse sanzioni che , ci auguriamo, fungano finalmente da deterrente per pratiche illegali. Esistono, purtroppo, segnali per pensare che l’inasprimento delle pene agli abusivi previsto dal disegno di legge omnibus sia norma meno incisiva di come sembri. Uno tra tutti? Il governo Renzi con legge 67 del 28 aprile scorso per alleggerire le carceri ha introdotto la “messa in prova”, istituto che dà ai maggiorenni imputati per reati per i quali è prevista una pena pecuniaria o sotto i 4 anni di carcere la chance di una sorta di affidamento a lavori utili per un periodo limitato, una volta espletato il quale il reato è estinto. Ne fruirà chi si è reso protagonista di reati minori. Visto che i massimi della pena sono compatibili, nel novero rientra il dentista abusivo. Di fatto, l’affidamento a un lavoro sociale (ma quale?) pone nel nulla la pena, pur inasprita, P.O. proposta dalla bozza del senato. Naturalmente questo è valido solo la prima volta , nel caso di reiterazione del reato, tale “via di fuga” non è più applicabile. Il probabile depotenziamento dell’attesa norma del disegno di legge omnibus, dà modo al segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri - AIO Angelo Raffaele Sodano di tornare sul tema abusivi con tre osservazioni. «Primo, a ragion veduta pur esprimendo soddisfazione per l’approvazione in senato della norma non abbiamo levato grida di giubilo sia perché la bozza è ancora in itinere sia perché l’applicazione (e quindi la deterrenza) delle nuove pene è tutta da valutare, alla luce della “messa in prova” che se da un lato ha un’azione deflattiva sul carico di lavoro delle Procure, dall’altro sembra quasi nascondere il germe di un “indulto sistematico”». Secondo aspetto sollevato da Sodano: «Gli odontotecnici di SNO-CNA rivendicano lo status di professione sanitaria. AIO ha osservato lo sforzo delle associazioni di tecnici di comprendere il disagio dell’odontoiatra verso le invasioni indebite di competenza, ma chiunque sia intellettualmente onesto sa che i punti di vista restano distanti; l’odontotecnico per noi è professione d’ambito biotecnologico-ingegneristico e non direttamente connessa all’assistenza al paziente né a processi di diagnosi-cura- riabilitazione. Nulla è cambiato rispetto alle nostre posizioni del 2006». «Infine - ribadisce Sodano – AIO è con- “Esistono, purtroppo, segnali per pensare che l’inasprimento delle pene agli abusivi previsto dal disegno di legge omnibus sia norma meno incisiva di come sembri.” — Mauro Miserendino tro ogni abusivismo, ma ricorda che gli abusivismi sono tanti, da chi esercita l’odontoiatria senza avere alcun titolo, a chi il titolo ce l’ha ma non ha i requisiti per esercitare. Inoltre il Nuovo Codice Deontologico non aiuta a chiarire ambiti di pertinenza della professione, come il problema, che AIO ha sollevato, su chi dirige una struttura odontoiatrica pur non es- sendo iscritto all’Albo odontoiatri e dunque non presentando un requisito chiave per valorizzare il team e attribuire correttamente le funzioni a chi è titolato a esercitarle. Queste riflessioni – conclude Sodano – ci impegneremo a discuterle e condividerle con tutte le forze rappresentative della professione, come AIO, per arrivare a proposte pratiche senza “filosofeggiare”». Prospettiva Odontoiatrica UNO SGUARDO FUORI 15 Se Sparta piange… Di seguito diamo conto dell’evoluzione di una vicenda che riguarda il mondo legale ma che senza difficoltà può essere traslato a potenziali sviluppi legati anche al settore sanitario. È facile ipotizzare fantasiose futuribili triangolazioni che metteranno a dura prova la proverbiale immaginazione italica. Corte Ue: via libera agli “abogados” in Italia Il turismo legale nell’Europa dei furbetti Mario Napoli* (La Stampa - 21 agosto 2014) Caro Direttore, il fatto è semplice. Nel nostro Paese per diventare avvocati occorre, dopo la laurea in legge, svolgere per diciotto mesi la pratica professionale in uno studio legale e superare un esame, non facile, articolato in tre prove scritte ed un colloquio su cinque materie: la correzione degli scritti è distribuita sul territorio nazionale per non sospettare di «piazze» di favore (a Torino abbiamo corretto i compiti di Venezia e gli scritti dei nostri giovani sono stati corretti dalla commissione d’esame di Catanzaro). Le percentuali di idonei varia di anno in anno e di distretto in distretto: l’anno scorso a Torino gli idonei sono stati 301 su 1571 iscritti con una percentuale di circa il 20%. Non tutti i paesi dell’Unione Europea hanno le stesse P.O. I laureati in giurisprudenza in Italia che abbiano acquisito il titolo di “abogado” in Spagna, usando un sistema facilitato di accesso alla professione rispetto a quel che accade in Italia, possono svolgere l’attività di avvocato in Italia o in qualsiasi altro Stato membro a patto che fac- ciano uso del titolo professionale acquisito che “deve essere indicato nella lingua ufficiale dello Stato membro di origine”. Quindi l’avvocato italiano che sia diventato “abogados” in Spagna può esercitare la professione in Italia utilizzando, però, il titolo di “abogados” e non quello di “avvocato”. Lo ha chiarito la Corte di giustizia dell’Unione europeachehadecisosullecauseriunite C-58/2013 e C-59/2013. Infatti, come spiega la Corte, la direttiva sullo stabilimento degli avvocati (98/5/Ce) ha lo scopo di facilitare l’esercizio permanente della pro- fessione di avvocato (come libero professionista o come lavoratore subordinato) in uno Stato membro diverso da quello nel quale è stata acquisita la qualifica professionale; la professione può tuttavia essere esercitata solamente con il titolo professionale di origine. Tale direttiva prevede che l’autorità competente dello Stato membro in cui l’avvocato si stabilisce proceda alla sua iscrizione su presentazione del documento attestante l’iscrizione di questi presso l’autorità competente dello Stato membro in cui ha ottenuto il titolo. […] regole di accesso alla professione, ma le differenze riguardano in genere la pratica, l’obbligatorietà o meno di una scuola forense, la struttura dell’esame: in Spagna vigeva un sistema completamente differente poiché la laurea in giurisprudenza consentiva l’immediata iscrizione nell’albo avvocati di un qualche tribunale spagnolo (anche oggi, comunque, l’iscrizione è molto facilitata). Sin qui tutto bene, ogni Stato era ed è ovviamente libero di regolare come crede la propria disciplina di accesso ad una professione [...]. Purtroppo il nostro è il Paese dei furbetti, delle scorciatoie, delle mediocrità e del nichilismo deontologico. E così, alcuni dei nostri laureati, incapaci di affrontare una seria pratica forense e di superare il nostro esame di Stato, hanno pensato bene di farsi riconoscere in Spagna la laurea italiana (si tratta di poco più che una mera formalità, anche in questo caso in forza della normativa comunitaria sul riconoscimento del titolo universitario), iscriversi immedia- tamente dopo ad un albo spagnolo e magari il giorno successivo chiedere l’iscrizione in Italia, sbeffeggiando i colleghi che seriamente e con difficoltà percorrevano le tappe per l’accesso alla professione. Dapprima si è trattato di timide iniziative personali, poi via via una vera e propria industria del «turismo legale», del malcostume (con slogan pubblicitari del tipo «Perché studiare? Vieni in vacanza in Spagna e diventa avvocato!»), che ha visto protagoniste anche ben note società specializzate nel recupero bocciati. Naturalmente gli Ordini più seri ed il nostro Consiglio Nazionale Forense rifiutavano il preteso automatismo di iscrizioni nel caso di richiedenti italiani, valutando caso per caso se l’aspirante avvocato stabilito avesse davvero esercitato in Spagna l’attività professionale poiché, diversamente, appariva indiscutibile l’abuso del diritto dal momento che la normativa europea non poteva certo essere finalizzata a favorire l’inserimento di un italiano in Italia, bensì a non discriminare nel nostro Paese le professionalità delle altre nazioni dell’Unione: eppure oggi oltre il novanta per cento degli avvocati iscritti come stabilizzati è italiano! Pochi giorni fa la Corte di Giustizia con la sentenza del 17 luglio 2014 ha stabilito che l’abuso è legale, la furberia e la disinvoltura professionale da approvare e la serietà da biasimare. È un’offesa senza rimedio per chi lotta perché la professione di avvocato sia svolta da persone competenti, rispettose delle regole morali e deontologiche; ma è soprattutto una offesa per tutti i cittadini che ben sanno, o dovrebbero sapere, come una selezione all’ingresso della professione sia garanzia per loro, per la tutela dei loro diritti perché, come scriveva Calamandrei, solo chi è scevro da furberie e rispettoso delle leggi e degli imperativi deontologici, è «degno di trattare con mani pure quella gran forza sociale che è il diritto». Giorgio Costa (Il Sole 24ore - 17 luglio 2014) *Presidente dell’Ordine degli avvocati di Torino. Prospettiva Odontoiatrica AIO COMPIE 30 ANNI 16 Associazione Italiana Odontoiatri, trent’anni vissuti al galoppo — Pierluigi Delogu L’Associazione Italiana Odontoiatri (AIO) è stata fondata a Roma nel 1984 dai primi laureati in Odontoiatria Italiani. Il corso di laurea era stato istituito nel 1980 e gli studenti di allora sentirono l’esigenza di fondare un’associazione nazionale - l’Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria, o Aìso - per far fronte agli enormi problemi organizzativi e di identità culturale: l’odontoiatra non poteva esercitare la professione poiché mancava la legge che la istituiva, non sapeva se sarebbe stato identificato come una figura paramedica suddita del laureato in Medicina, era tenuto fuori dall’albo professionale dei Medici, non era riconosciuto nel Servizio sanitario nazionale e non poteva inserirsi nelle graduatorie per la specialistica o partecipare ai concorsi ospedalieri e universitari, non aveva copertura previdenziale e non era accetta- to dall’unico sindacato in quanto non aveva la laurea in Medicina. Per queste ragioni e per affermare la qualità del loro retroterra questi giovani dentisti fondarono l’Associazione Italiana Odontoiatri che da allora ha vissuto propositivamente passaggi epocali: dal 1985 la possibilità di esercitare da dentisti, dal 1986 i concorsi, dal 1987 l’accesso alle scuole di specializzazione, nel 1995 la chance di versare i contributi nell’ente pensionistico Enpam e tante altre battaglie di ieri e di oggi. E conquiste, fino a rivestire un ruolo primario in Italia nella Formazione Continua dove Aio offre un servizio di aggiornamento, a costi contenuti, di grande qualità, che quest’anno ha portato alla certificazione di qualità Iso 9001-2008. infine, cito le battaglie sociali, da una parte a difesa dell’etica professionale e della qualità dell’atto odontoiatrico che da molte par- — Il Presidente AIO Pierluigi Delogu ti si vorrebbe svilito in omaggio a logiche di mercato; dall’altra a difesa del cittadino che ha diritto a una prestazione sostenibile e alla prevenzione, tema sul quale abbiamo puntato il nostro aggiornamento nel 2013. La pros- Un excursus sui trent’anni di AIO attraverso i ricordi di Lesca, uno dei protagonisti di questo lungo percorso. Paolo Lesca, il risanatore che lasciò i palazzi del potere per ritornare dentista — Mauro Miserendino Un lottatore, che conosce i tempi delle sfide e non ama il palcoscenico a tutti i costi. Paolo Lesca, biellese, 54 anni questo P.O. mese, è stato presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri dal 1996 al 1998 - la prima volta che la carica di presidente AIO è passata da biennale a triennale - e ne ha gestito il risanamento economico, ma anche le battaglie politiche in una fase diffici- sima sfida, proposta al recente congresso politico, è un codice etico che mette insieme cinque imperativi per i nostri 8000 associati: responsabilità, eccellenza, Innovazione, spirito di squadra e sostenibilità. le. Laureato in odontoiatria nel 1986, abilitato nello stesso anno ed iscritto all’Ordine dal 1987, apre il primo studio nel 1990 in proprio. E subito balza agli onori della cronaca per una lettera ad AIO Torino dove descrive la realtà professionale di allora - cioè quella di adesso: medici prestanome, abusivismo, concorrenza sleale, difficoltà d’inserimento per un giovane dentista. «Mi trovai contro i medici ed Amdi locale (che allora si chiamava Associazione medici dentisti italiani e più d’una volta difese le posizioni dei medici), subii minacce fisiche; un medi- Prospettiva Odontoiatrica AIO COMPIE 30 ANNI co ospedaliero che aveva a suo nome più studi dentistici si riconobbe e alzò il telefono minacciandomi; due esponenti AIO mediarono con l’Amdi provinciale e la questione fu accantonata. A quel punto mi sentii in dovere di dare il mio contributo all’Associazione». E qui Lesca fa una carriera-lampo. «Assunsi una funzione organizzativa dapprima in AIO Torino, dove creammo un database degli iscritti e informatizzammo i servizi; poi fui eletto tra i rappresentanti di Torino alle assemblee AIO romane. Era il 1991, ed era in corso uno scontro interno; quando si ricompose tra il ’92 e il ’93 mi trovai nel direttivo come vicesegretario nazionale organizzativo (il segretario era Lobianco di Bologna). Organizzavo trasferte, prenotavo alberghi e voli aerei». Nel 1994 si ritrova tesoriere: la terza carica dopo presidente e segretario; nel ’95 l’assemblea di fine mandato lo designa presidente. «Ero un tecnico e in quel momento di un tecnico c’era bisogno, o meglio di uno che mettesse mano a risanare le casse dell’Associazione. La mia presidenza fu una sorta di stagione di commissariamento; a fronte di un impegno economico preciso a tornare in pari, AIO si trovò il primo anno a dover mantenere impegni complessi come il risanamento del bilancio, la riorganizzazione delle sedi, la revisione dello statuto per tenere testa a una crescita che ci vide passare in pochi anni a 3000 iscritti». Nell’agenda del presidente Lesca c’è subito la vicenda dei doppi iscritti che avevano frequentato medicina ma volevano esercitare odontoiatria. «La legge 471/88 che consentiva la doppia iscrizione in barba alle norme dell’Unione Europea - che indicava la laurea in odontoiatria come unica via di esercizio esclusivo della professione odontoiatrica - era stata picconata ma non annullata in Corte Costituzionale; ancora tutti i medici potevano fare i dentisti ma tale situazione im- P.O. 17 pediva il decollo della laurea in odontoiatria e del corso di studi, e in AIO ritenevamo che l’esercizio esclusivo della professione fosse importante per crescere mentre Amdi frenava. C’era poi il problema della previdenza: non ci era riconosciuta mentre noi premevamo per entrare in Enpam. Contro la sentenza della Corte Costituzionale e contro la legge 471/88 facemmo ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e posi io stesso la firma a tutela dell’applicazione della direttiva 686/78». Risultato? «Si creò uno scontro generazionale: i dentisti più anziani o specializzati in odontostomatologia, medici, sostenuti da Amdi contro i giovani intransigenti di AIO che così intransigenti a ben vedere non erano perché in Nordeuropa il corso di studi esisteva da decenni e anche da noi un’evoluzione era inevitabile. Lo dicevamo e ci davano degli ambiziosi e degli arroganti, anche animati dal timore che altre branche rosicchiassero competenze alla medicina, ma questo non accadde, o che l’Ordine perdesse potere, ed in effetti AIO aveva presentato una proposta di legge per un Ordine degli Odontoiatri separato da quello dei Medici». Alla fine della presidenza Lesca AIO supera i 4 mila iscritti, il gioco di squadra ha premiato. «Davamo fastidio. Il presidente Amdi Luigi Daleffe mi aveva al suo fianco nello stendere il primo contratto nazionale per le assistenti di studio ma con la stessa mano con la quale firmava insieme a me, firmò anche la richiesta di deferirmi all’Ordine per un’intervista che avevo rilasciato alla rivista Starbene sulle questioni odontoiatriche e che mi provocò un lungo contenzioso alla fine del quale fui sanzionato con l’avvertimento. Poi i rapporti con i miei “giudici” della Cao biellese migliorarono, ne avrei fatto parte fino al 2000, ma sul momento io ero quello sotto processo». Furono anni vissuti più in viaggio che pensando alla famiglia, il tempo che restava era per il lavoro a Biella. Così Lesca decise la fine della parentesi sindacale. «Vidi il bivio quando dovetti fare tre volte il viaggio a Roma per una formalità burocratica sul contratto delle Aso. La terza volta spiegai al segretario Amdi che i pazienti non mi avrebbero perdonato, che ogni omissione la pagavo, e quello mi chiese: Tu per caso continui a fare il dentista?» Certo che sì! «AIO mi aveva dato la possibilità di crescere nei rapporti interpersonali, e di mettermi in contatto con importanti personaggi dell’odontoiatria italiana, ma la mia trincea era a Biella davanti ai miei pazienti, al mio riunito, e non ho accettato altre cariche dopo la fine mandato». Rientrato nella normalità, Lesca ha aumentato il suo impegno di specialista ambulatoriale per 16 ore settimanali - 1.700-1.900 euro netti al mesecui aggrega l’attività libero professionale per restanti altre 16/18 ore. «Al mattino lavoro in ambulatorio od in ospedale (pazienti disabili ed oncologici) e al pomeriggio in studio. Tranne il martedì che dedico alla mia passione, il motociclismo e ad una passione nella passione: il sito del sindacato dei motociclisti, il Cim (Coordinamento Italiano Motociclisti), per il quale mi occupo della comunicazione istituzionale. Una terza passione? Gli indiani d’America. In moto ho fatto gli Stati Uniti coast to coast e attraversando l’America ci si imbatte nei nativi, un pugno di uomini poveri che per resistere all’invasione degli europei hanno ridisegnato il loro mondo, hanno fatto fronte eroicamente. Pochi uomini ma decisi, che hanno pagato un prezzo alto per conservare i loro principi. Io spesso ci ho visti così noi laureati in odontoiatria, uomini sulle barricate in anni belli, a volte, come dentisti, divisi in tribù ostili tra loro, anche se penso che presto o tardi verrà il momento dell’unità della categoria di fronte ai problemi della professione». — Paolo Lesca Prospettiva Odontoiatrica ESTERI 18 Gerhard Seeberger eletto speaker FDI La voce dell’AIO diventa quella dell’Odontoiatria mondiale — Enrico Lai 1 2 3 4 Nei prossimi tre anni la General Assemby della Federation Dentaire Internationale sarà guidata da un esponente apicale dell’Associazione Italiana Odontoiatri. Italiano originario della Baviera, 58 anni, past president AIO (ha guidato l’Associazione nel difficile triennio 2005 – 2007) e tuttora addetto ai rapporti internazionali, Gerhard Konrad Seeberger è il nuovo Speaker FDI, organo rappresentativo di oltre un milione di dentisti iscritti a Sindacati e Ordini odontoiatrici di 130 stati membri, il cui obiettivo è sviluppare azioni politiche e di formazione comuni. Seeberger è stato eletto al Congresso FDI di New Delhi al primo scrutinio con il 54% dei voti senza bisogno di ballottaggio nei con- P.O. fronti dei colleghi concorrenti australiano e neozelandese. Cresciuto professionalmente in Italia e in particolare in Sardegna, dove esercita dividendosi tra gli studi di Cagliari e Ghilarza, Gerhard Seeberger è il primo Speaker FDI non di lingua madre inglese. Ed è il primo Speaker Italiano. La sua vittoria è figlia di un instancabile lavoro in campo internazionale rivolto alla crescita tecnologica, medica e umana dell’Odontoiatria; ma deriva anche da capacità personali (parla cinque lingue), da una tenacia non comune – è stato il primo Consigliere FDI italiano in assoluto ed è nella Fédération da 11 anni – e dallo spessore scientifico delle sue ricerche: ha rivestito il ruolo prestigioso di Liaison Coun- cillor con le Istituzioni politiche internazionali per la scienza ed è stato coinvolto nella revisione della bozza dell’Organizzazione mondiale della Sanità sul consumo di zuccheri semplici. Lo speaker FDI ha il ruolo di Presidente dell’Assemblea Generale di 300 delegati, quindi - di fronte al Council, l’Esecutivo guidato dalla “Madam President” cinese Tin Chun Wong - è un po’ il portavoce del sentire dell’odontoiatria mondiale e delle necessità dei delegati e dei professionisti da questi ultimi rappresentati. Nella sua candidatura Seeberger ha espresso la volontà di dare un contributo nel fare di FDI un volano di progettualità, semplificare le procedure burocratiche interne, coinvolgere i delegati ne- — 1. La delegazione AIO. — 2. I due vincitori italiani, a destra Seeberger — 3. Vecchio e nuovo speaker — 4. Da sinistra: una delegata, Jane Wamai, Presidente Kenya Dental Association, Seeberger e Susan Maina, Chief Dental Officer, Ministero della Salute del Kenya gli open forum, dare visibilità alle iniziative dei delegati. Nella stessa giornata nel consiglio FDI è stato eletto un altro italiano, anche lui past president AIO, il Dottor Edoardo Cavallé. Una vittoria italiana dunque ma ancor di più una vittoria AIO. Prospettiva Odontoiatrica SI PARLA DI... 19 AIO aderisce al manifesto del FNGS In agosto una produttiva occasione di confronto — Graziano Langone Tra le numerose realtà che hanno aderito al Manifesto del Forum Nazionale dei Giovani della Sanità (FNGS) è presente anche la componente “giovani” dell’AIO. Tale Forum rappresenta un’importante piattaforma di confronto programmatico che unisce associazioni, gruppi, comitati, consulte e sezioni giovanili di società ed organizzazioni operanti nel settore della salute al fine di creare convergenze, partendo dai contenuti, tra tutti quei giovani professionisti del sistema che hanno a cuore le sorti della Sanità Italiana, in un momento storico in cui è necessario imprimere una svolta coraggiosa alle politiche sanitarie a sostegno delle giovani generazioni e del sistema sanitario nazionale, con particolare riferimento a programmazione dei fabbisogni, formazione pre/post lauream, accesso al lavoro, valorizzazione di competenze e professionalità, centralità della persona, valore delle medical humanities e della salute globale, sostenibilità e competitività del SSN in una dimensione europea. Il FNGS, pertanto, si propone quale progetto di ampio respiro, aperto e dinamico, che parteciperà al dibattito permanente in tema di sanità e salute attraverso la produzione di position statements e proposte tecniche. In tale contesto il FNGS si è posto l’obiettivo specifico di far pervenire il proprio contributo al Tavolo Politico tra Governo e Regioni istituito dal Patto per la Salute, incaricato di individuare, in modo partecipativo ed entro una sca- P.O. denza definita, i contenuti di un disegno legge delega che faciliti l’accesso delle giovani professionalità sanitarie all’interno del SSN, valorizzandone il ruolo anche in chiave di integrazione multidisciplinare, e che ri-disciplini la formazione di base e specialistica. In tal ambito i giovani Odontoiatri avvertono la necessità di dare il proprio contributo e mettere a disposizione del Forum il proprio know-how per le tematiche più vicine alla nostra professione, quali sopratutto, formazione post lauream ed Educazione Continua, Previdenza, diritti e tutele dei giovani medici e odontoiatri, come ampiamente discusso durante la terza edizione del congresso politico AIO dello scorso anno, affrontando le problematiche dei colleghi operanti all’interno di centri e franchising. Di stringente attualità è soprattutto la problematica relativa all’accesso ai corsi di laurea a numero programmato in ambito sanitario, a partire ovviamen- te dai corsi di laurea in Medicina e chirurgia ed odontoiatria. In questo ambito l’AIO si è posta al centro di un’importante discussione tra diverse organizzazioni, spesso anche con visioni divergenti, al fine di proporre al ministero della pubblica istruzione un documento di sintesi tra le parti, in un momento in cui lo stesso ministero ha sollevato la necessità di andare oltre il tradizionale test di ingresso e pensare ad una nuova forma di selezione. Negli ultimi mesi AIO, oltre ad aprire un dibattito interno, si sta confrontando con altre sigle sindacali in ambito medico, organizzazioni studentesche come AISO ed UDU oltre che, ovviamente, con il Forum Giovani Medici, riscontrando visioni meno divergenti di quanto si possa pensare, lavorando, nei limiti del possibile, ad una sintesi quanto più possibile condivisa, da esporre in occasione del congresso politico di novembre, alla presenza del ministro Giannini e del ministro Lorenzin. — Graziano Langone GLI ADERENTI Al MANIFESTO DEL FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI DELLA SALUTE: • Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) • Associazione Italia Odontoiatri (AIO) - Giovani • Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e di Comunità (ASSIMEFAC) Area Giovani • Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi • Comitato #MediciSenzaFuturo • FederSpecializzandi – Confederazione Nazionale delle Associazioni dei medici specializzandi • Federazione Italiana Medici Medicina Generale (FIMMG) – Sezione Speciale Formazione Lazio • Movimento Giotto • Segretariato Italiano Studenti Medicina (SISM) • Sindacato dei Medici Italiano (SMI) - Formazione e Prospettive • Società Nazionale Aggiornamento Medici Medicina Generale (SNAMID) Giovani • Società Italiana Interdisciplinare Cure Primarie (SIICP) - Gruppo Asclepio Prospettiva Odontoiatrica SI PARLA DI... 20 C’è qualcosa che non va… Sul numero programmato servono un’attenta riflessione e nuove proposte — Angelo Raffaele Sodano - Segretario generale AIO Questi alcuni dei titoli sui mass media che hanno sottolineato l’ennesima debacle per l’organizzazione degli esami di ammissione Il Corriere Gazzetta del Sud, 18 Luglio 17 Settembre 16 Luglio I test di Medicina non erano anonimi: il Tar riammette duemila studenti L’Udu: Test medicina illegittimi . Cade il numero chiuso Test medicina, Università condannata a risarcimento danni per illegittima esclusione «Concorso illegittimo. Il sistema va riformato». Una decina i ricorsi, per il plico trafugato a Bari e per ripetute violazioni dell’anonimato Antonella De Gregorio L’Associazione Italiana Odontoiatri, alla luce delle sentenze favorevoli ai ricorsisti avversi agli sbarramenti, l’aveva preannunciato: sul numero programmato a medicina ed odontoiatria era ora di cambiare registro, aveva spiegato il segretario Raffaele Sodano a Odontoiatria 33. Detto, fatto. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha annunciato una proposta entro luglio per abolire il test d’ingresso ai corsi di laurea. Il futuro modello d’accesso italiano dovrebbe essere simile a quello francese, ma Federazione degli ordini ed Università frenano: far entrare anche se solo per un anno, 80 mila candidati nelle Facoltà mediche potrebbe mettere in crisi la qualità di insegnamenti e servizi delle università, e forse i docenti non se la sentono di “tagliare” uno studente al termine di un anno di sforzi. P.O. Odontoiatria33 Il Tar di Palermo ha dichiarato nullo il test per l’ammissione ai corsi di Medicina e Odontoiatria all’Università di Palermo, Catania e Messina, svolto l’8 aprile. Accolto il ricorso di due avvocati Arriva dalla Sicilia una sentenza che potrebbe aprire un nuovo scenario per le migliaia di studenti che hanno fatto ricorso contro il test del 2013, ma anche per quelli che delusi dal test di aprile per l’ammissione all’anno accademico 2014-2015 si sono affidati alle carte bollate. Marco Malagutti «AIO non individua risposte immediate - spiega il presidente Pierluigi Delogu - ma sa che è il momento di intraprendere un percorso virtuoso; esserci confrontati con l’Unione degli Studenti Universitari e con i componenti del Forum dei Giovani Medici ha rappresentato un momento di riflessione e crescita che avrà modo di esplicitarsi nel nostro prossimo Congresso politico di fine Novembre. Comunque sintesi da ora possiamo affermare che il modello italiano attuale presenta criticità sia nel test d’ingresso, sia nel percorso formativo, sia nella fase di abilitazione dei laureati. del “merito”», dice Delogu. «Al di là dei ricorsi per i pasticci in questa o quella sede, che invalidano i test e consentono di entrare puntualmente ad altre migliaia di allievi, alla fine il numero programmato viene aggirato da percorsi formativi alternativi all’estero: anche ipotizzassimo di bloccare per un anno le lauree in Italia avremmo potenzialmente ogni anno all’esame di abilitazione 1200 giovani laureati in odontoiatria di ritorno dall’estero. Questo, ricordo, in un paese dove già il rapporto è di un odontoiatra ogni mille abitanti contro il valore ideale individuato dall’Organizzazione mondiale della Sanità di un professionista ogni 2000 abitanti». Il test «I quiz della selezione secondo AIO non premiano le qualità vocazionali dello studente, qualità che in questo caso sono una componente importante Il percorso formativo «Trentasei corsi di laurea con pochi iscritti ciascuno si espongono a situazioni di eterogeneietà: al di là della qualità del corpo docente (è improbabile avere 36 eccellenze) AIO si interroga sulla capacità di sviluppare le potenzialità degli studenti. E rileva che nell’essere dentista oggi rientra anche la capacità di comunicare, di aprire uno studio, di gestire i rapporti con pazienti e collaboratori, di conciliare costi ed etica, cose che in alcuni paesi s’imparano in cinque anni ma che da noi non rientrano nei piani di studi di sei anni». L’accesso alla professione «Serve un esame di stato più selettivo: non necessariamente questo esame deve bloccare per sempre un’aspirazione, ma dobbiamo immettere nel Sistema Italia professionisti valutati sulle competenze necessarie a svolgere la professione odontoiatrica in questo paese, a partire dalla lingua». Prospettiva Odontoiatrica IN PRIMO PIANO 21 AISO ed EDSA: di nuovo insieme Riconquistato il titolo di “full member” della “European Dental Students Association” da parte dell’Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria — Emilio Fiorentino Dopo aver ricevuto l’invito da parte del neoeletto Presidente EDSA Marco Mazevet, l’AISO non poteva certo mancare al 54° meeting EDSA, tenutosi dal 24 al 28 Agosto 2014 a Riga. Nella capitale Lettone arriva quindi la delegazione dell’AISO composta dal Presidente Nazionale, nella mia persona, e dal National Exchange Officer Victor Luca Palumbo, con un importante missione da portare a termine a nome di tutti i soci e gli studenti italiani: “entrare in Europa”. È così che la mattina del 25 agosto 2014, alla Riga Stradins University, abbiamo esposto una relazione dettagliata all’Executive Committee dell’EDSA e a tutti i Delegati Europei presenti in aula su cos’è l’AISO, quali sono i suoi obiettivi e quali le motivazioni che ci hanno spinti a voler far diventare di nuovo la nostra Associazione “Official Member”. La presentazione è iniziata mostrando qualche foto storica della nostra prima assemblea nazionale nel 1983 e sottolineando che l’AISO è l’unica Associazione nazionale, legalmente riconosciuta, che rappresenta gli studenti di odontoiatria dei Corsi di Laurea italiani. Inoltre non potevamo non citare uno degli obiettivi principali dell’AISO di allora e di oggi: la volontà di riunire tutti gli studenti di odontoiatria sotto un unico nome per poter difendere i propri diritti insieme. A tal proposito non è mancato un riferimento alla carenza in alcune sedi universitarie di adeguate ore di tirocinio e/o di adeguate strutture, e senza mezzi termini ci siamo esposti (correndo consapevolmente il rischio di far inarcare più di un sopracci- P.O. glio) che alcuni studenti italiani vanno in alcune università, europee e non, con il solo scopo di aggirare il difficile test italiano o di laurearsi più facilmente e in tempi più brevi, e questa è una situazione che l’AISO sta studiando ed indagando da tempo. Il NEO ha poi esposto alla platea le iniziative che portiamo avanti durante l’anno associativo, come l’evento di grande successo svoltosi a marzo di quest’anno insieme all’AIO e all’FDI, cioè il World Oral Health day. Successivamente ha parlato degli scambi internazionali che organizziamo ogni anno, in particolare alla sede AISO di Foggia, e del meeting IADS che abbiamo ospitato l’anno scorso a Giovinazzo (BA). Al termine dell’esposizione della presentazione ogni Stato Membro aveva il compito di esprimere la sua preferenza favorevole o meno sulle nuove candidature (insieme a noi si candidavano anche l’Associazione Turca “TURKDENTSIC”, l’università di Ankara e la “Dental Students and Young Doctors” Russa): non poteva andare meglio: l’AISO diventa “EDSA Full Member” con decisione unanime dei votanti. Incassato il risultato, subito ci siamo messi a lavoro, in particolare su tre temi caldi tanto in Italia quanto in Europa: il test d’ammissione, l’equipollenza dei titoli di studio e la formazione teorica e soprattutto pratica dello studente di odontoiatria. Non siamo gli unici infatti a lamentare un’eccessiva eterogeneità sulle modalità di ammissione nelle diverse università europee, così come non siamo gli unici a lamentare una forma- zione pratica negli atenei spesso carente o in alcuni casi limite addirittura inesistente. Su questi due temi, vista anche la mole di lavoro che richiede raccogliere informazioni, pareri e possibili soluzioni da tutti gli Stati Europei, si è scelto di formare un Workgroup che continuerà a lavorare anche nei prossimi mesi, fino al prossimo meeting di Aprile, ed oltre se necessario. Infine certamente non pensavamo di risolvere il problema legato alle lauree estere e all’equipollenza dei titoli di studio in tre giorni di assemblea, ma uno dei motivi principali per cui desideravamo entrare fortemente nell’EDSA è dovuto al fatto che questo è il futuro: nel 2014 restare all’interno dei propri confini, senza cercare il confronto con la realtà Europea sarebbe una scelta miope e che sicuramente non aiuterebbe né a crescere né a trovare soluzioni ai problemi che affrontiamo ogni giorno. — Emilio Fiorentino Presidente Nazionale AISO — Victor Luca Palumbo, NEO AISO Prospettiva Odontoiatrica NOVITÀ FISCALI 22 Le nuove direttive del Fisco per l’autunno 2014 e per il 2015: novità e consigli — Alessandro e Umberto Terzuolo — Alessandro Terzuolo Come consuetudine anche quest’anno, la Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, nel mese di agosto, la Circolare con cui fornisce alle sedi locali le linee guida per i controlli fiscali da effettuarsi nei successivi 12 mesi. Va inoltre sottolineato un importante avvenimento dell’estate 2014: il cambiamento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. La Dott.ssa Orlandi infatti, già a capo della Direzione Regionale Piemonte, ha preso il posto del Dott. Befera, nome divenuto abbastanza noto anche al grande pubblico. È molto probabile quindi che questa variazione al vertice segni un “cambio di passo” o comunque di strategia nei controlli fiscali. La Dott.ssa Orlandi, peraltro, è stata tra i soggetti che hanno partecipato in modo più attivo alla creazione del nuovo Redditometro ed è quindi plausibile che l’utilizzo dello strumento subisca un nuovo impulso. Tornando invece alla Circolare della Direzione Centrale (la n°25/E del 2014), nelle sue pagine vengono forniti ulteriori aggiornamenti degli “indirizzi operativi” già seguiti nei precedenti anni di controlli fiscali. Il provvedimento, oltre a chiarire agli Uffici periferici i comportamenti pratici da tenere, fornisce anche utili spunti sulle “nuove” modalità di utilizzo dei vari strumenti di controllo (Studi di Settore, Redditometro, Spesometro, Indagini finanziarie e connesse banche dati). Le linee guida del Fisco — Umberto Terzuolo P.O. Tra le nuove indicazioni generali che la Direzione Centrale fornisce ai singoli Uffici territoriali (quelli che effettivamente si occupano di eseguire i controlli) quattro sono i punti di maggiore interesse per gli odontoiatri: 1. lo spostamento dell’accertamento verso anni più recenti; 2. la minore importanza rappresentata da violazioni formali rispetto a violazioni sostanziali; 3. una maggiore attenzione nell’utilizzo di strumenti presuntivi (quali Spesometro, Redditometro e indagini finanziarie) per evitare gravi distorsioni della reale situazione fiscale; 4. la concentrazione degli accertamenti verso settori di attività in cui il tasso di evasione riscontrato è mediamente alto e che non sono stati interessati da controlli negli ultimi anni (cosa che non può certo dirsi sia avvenuta nel settore dentale, particolarmente “bersagliato” negli ultimi anni!). Tutti i punti elencati, se effettivamente seguiti dall’Agenzia e non solamente annunciati sulla carta, rappresentano buone notizie per gli odontoiatri: l’avvicinamento degli anni accertati alla data odierna (ad esempio un controllo sul 2012 e non sul 2009) consentirebbe di evitare quell’effetto “urgenza” che troppo spesso si genera nei controlli in scadenza (solitamente infatti gli anni fiscalmente accertabili si possono spingere fino a 5 precedenti), con conseguente rischio di vedere ridotta la propria possibilità di difesa. Una maggiore attenzione agli aspetti sostanziali in tema di evasione è certamente garanzia di equità e rappre- senta forse un cambio di mentalità in un Paese troppo pieno di burocrazia e formalità. Ancora, una maggiore attenzione da parte dei verificatori all’utilizzo corretto di strumenti presuntivi che prescindono dalla contabilità e che di fatto si basano su indizi, non può che essere accolta con favore perché riduce il rischio che vengano contestati redditi in realtà mai realizzati. 1. Cosa succederà ai professionisti (odontoiatri e Studi associati) e alle piccole–medie imprese (Centri dentali)? È questa l’area di probabile maggiore interesse per il settore dentale su cui l’Agenzia si concentra in merito a due grandi temi: 1. gli Studi di Settore; 2. le indagini finanziarie (anche note come controlli bancari). Gli Studi di Settore sono un tema fin troppo noto per gli odontoiatri, in numerosi casi ritenuti uno spauracchio ben oltre la realtà dei fatti. Oltre alle sacrosante Sentenze della Corte di Cassazione del 2009, di cui si è ampiamente parlato sulle pagine di questa rivista negli ultimi anni, l’Agenzia ora riconosce che lo Studio di Settore può essere un utile strumento per i controlli ma, principalmente, come mezzo di selezione, mentre non è forse più in grado di fotografare la reale situazione del contribuente. Posto che non avrebbe mai dovuto essere utilizzato automaticamente per recuperare imposte, lo Studio di Settore fornisce comunque un dato numerico dai cui l’Ufficio, pur considerando le ragioni del contribuente e dovendo trovare altri indizi, è sempre partito. Pare invece ora che l’Agenzia delle Entrate, dopo anni di elaborazioni e discussioni con le associazioni di categoria, sia decisa a utilizzare lo strumento solo per far eventualmente scattare i controlli ma voglia eseguire poi l’accertamento con altri strumenti offerti dal legislatore. In sostanza lo Studio di Settore dovrebbe essere utilizza- Prospettiva Odontoiatrica NOVITÀ FISCALI to quasi solo come “spia” di un’anomalia; come utile strumento di selezione ormai però poco in grado di cogliere con precisione il reddito del contribuente. Questo perché alcune attività, in primo luogo quella professionale, difficilmente possono essere ricondotte in medie e calcoli automatici (tipici dello Studio di Settore) in quanto molto influenzate dalla professionalità e dalle competenze del singolo professionista. A ciò va aggiunto che è in previsione una profonda revisione delle modalità di calcolo e funzionamento degli Studi di Settore di cui però non si ha ancora certezza. Attenzione infine, lo Studio di Settore non perderà il suo valore e l’Agenzia delle Entrate monitorerà con particolare focus i soggetti che presentano “anomalie negli indicatori economici” (ad esempio la resa oraria del professionista o la resa P.O. 23 per addetto) che sono una parte degli Studi stessi. Particolare impegno sarà poi rivolto dall’Agenzia per capire se effettivamente gli Studi di Settore siano correttamente compilati dai contribuenti. L’Agenzia ha realizzato che gli Studi di Settore possono essere “truccati” indicando dati in realtà scorretti per giungere a tutti i costi alla congruità e alla coerenza. Per controllare la fedele compilazione degli Studi, il Fisco si concentrerà quindi sui cosiddetti “accessi brevi”: brevi verifiche sulla correttezza dei dati indicati negli Studi di Settore quali, ad esempio, i beni strumentali (riuniti, panoramico, RX endorale, etc.) o il numero dei dipendenti. Questo controllo sulla correttezza dei dati indicati nello Studio di Settore è soprattutto connesso ad una novità, relativamente recente, che avvan- taggia i soggetti che risultano congrui e coerenti con lo Studio. È stato previsto infatti un regime premiale per chi risulta congruo e coerente che riduce di un anno i periodi di imposta accertabili (che nella maggioranza dei casi passa da 5 a 4 anni) e che rende più difficili gli accertamenti sintetici (ad esempio lo Spesometro) e preclude gli accertamenti induttivi (fondati ad esempio sulla relazione tra numero di impianti posizionati su pazienti e reddito da dichiarare). Per evitare che alcuni contribuenti usufruiscano non correttamente del regime premiale il Fisco cercherà di porre un particolare focus sulla corretta compilazione degli Studi. Tale argomento interessa però solo in parte il mondo dentale in quanto il regime premiale è valido, ad oggi, solo per i red- diti di impresa (Centri dentali) e non per i singoli professionisti con partita IVA o per gli Studi associati. Per quanto riguarda invece le indagini finanziarie (controlli bancari), strumento molto utilizzato per controllare i professionisti, l’Agenzia torna a chiedere cautela e attenzione ai suoi Uffici periferici. Troppo spesso infatti ci è capitato di vedere recuperi da parte del Fisco assolutamente irrealistici e fortemente iniqui per il contribuente, soprattutto a causa di automatismi legati alle movimentazioni bancarie. Riassumiamo brevemente lo stato dell’arte: il professionista, così come lo Studio associato o il Centro dentale, è tenuto a giustificare ogni movimento bancario sia in entrata sia in uscita (ossia accrediti e addebiti) avvenuto sui propri conti correnti. Tale giustificazione deve Prospettiva Odontoiatrica NOVITÀ FISCALI 24 essere fornita per i conti di Studio ma anche per i conti privati o su cui si ha delega o firma. Attenzione però, mentre sui conti correnti di Studio vi è il fondamentale aiuto della contabilità, sui conti personali è ben possibile che, a distanza di anni, si sia persa memoria delle spese effettuate ma soprattutto non si sia più in grado di giustificare un prelievo di contanti o un pagamento tramite assegno. Per giustificazione si intende la possibilità di fornire documenti o prove certe, mentre non bastano giustificazioni generiche o per masse. Se pertanto non si è in grado di giustificare in modo incontrovertibile un prelievo, lo stesso verrà recuperato a tassazione (anche se inerente alla sfera privata!). Tale previsione normativa è davvero molto pericolosa (e in alcuni casi illogica) e la stessa Agenzia delle Entrate, già nel 2006 con la Circolare 32, aveva invitato a ragionevolezza e buon senso i suoi Uffici periferici. Dispiace però dire che tali inviti sono rimasti lettera morta e molto spesso i funzionari verificatori si rifiutano di considerare giustificate movimentazioni difficilmente riconducibili a operazioni non fatturate che, con il buon senso, andrebbero considerate valide. Si spera che questa ennesima raccomandazione venga recepita con più forza dai singoli Uffici, ne andrebbe di mezzo l’equità del sistema. 2. Cosa succederà alle persone fisiche? Per quanto riguarda le persone fisiche “privati”, ad esempio i lavoratori dipendenti, i pensionati, le persone senza lavoro ma anche l’odontoiatria stesso al di fuori della sua sfera lavorativa, i campi di azione del Fisco ruotano sostanzialmente su tre temi: 1. il Redditometro, che pare sarà utilizzato dagli Uffici prestando particolare attenzione alla fase del contraddittorio e dell’ascolto delle giustifica- P.O. zioni logiche del contribuente; 2. i controlli su singole voci della dichiarazione dei redditi come ad esempio la correttezza delle spese mediche detratte, la correttezza di importi connessi a ristrutturazioni edilizie e a interventi di risparmio energetico o, ancora, l’importo degli interessi passivi su mutui per la prima casa. 3. l’incrocio di dati reddituali e di informazioni di diversi contribuenti, ad esempio la corretta dichiarazione di contratti di locazione (affitto) attivi, la corretta dichiarazione dei compensi per cui è prevista l’applicazione di una ritenuta e casi simili che prevedono di fatto automatismi. Anche in questo caso non ci resta che augurarci che tali indicazioni si traducano in un comportamento veramente ragionevole e professionale da parte dei verificatori affinché non utilizzino la notevole mole di informazioni in loro possesso in modo scorretto e non equo. Consigli per la difesa Oltre al sempre valido consiglio di instaurare con il proprio Commercialista un rapporto di dialogo e confronto anche sul tema delle novità fiscali, riassumiamo alcune linee guida frutto di esperienza pratica e degli ultimi aggiornamenti in materia: - ridurre al minimo i versamenti ed i prelievi di contanti sui propri conti correnti, soprattutto se superiori a importi molto bassi (250/300 €), vi è il rischio infatti che vengano considerati come possibili indicatori di situazioni di evasione; - utilizzare preferibilmente bonifici sfruttando la compilazione della causale per identificare cosa si sta incassando e cosa si sta pagando (informazione che l’assegno non consente di fornire); - tenere in modo ordinato una sorta di cronistoria delle proprie operazioni finanziarie e patrimo- niali, sia in entrata sia in uscita, a maggior ragione qualora abbiano importi rilevanti, con relativi documenti giustificativi; - considerare il rapporto tra il proprio tenore di vita e il reddito dichiarato. È consigliabile documentare in modo chiaro le proprie fonti di liquidità (donazioni, prestiti, vendite, disinvestimenti, etc.) che hanno permesso di sostenere spese rilevanti o magari eccedenti il reddito dichiarato di un anno; - porre la massima attenzione alla compilazione degli studi di settore anche se questo può impiegare del tempo in più; - segnalare negli stessi moduli eventuali situazioni oggettive che determinano posizioni di non congruità o di non coerenza secondo gli Studi di Settore. Tutti questi consigli sono sempre finalizzati ad evitare di trovarsi in spiacevoli situazioni con il Fisco, pur non avendo realizzato alcuna evasione, ma avendo soltanto posto in essere comportamenti, in piena buona fede, frutto di un po’ di trascuratezza o di semplice non conoscenza. Conclusioni I controlli fiscali sugli odontoiatri negli ultimi anni hanno rappresentato una sorta di “caccia all’evasore”; le intenzioni contenute nella Circolare, invece, sono finalizzate a relazioni Fisco-contribuente improntate a un rapporto più civile e maturo, degno di un Paese sviluppato. Tutto ciò stando almeno alle parole contenute nella Circolare, per cui l’Amministrazione finanziaria dovrebbe concentrarsi su controlli più mirati, efficienti e approfonditi, ma soprattutto improntati a fotografare la reale capacità contributiva del soggetto controllato, senza pensare solo alle imposte da recuperare ma considerando il ruolo sociale e di rispetto dell’equità che riveste. Speriamo che questa volta non abbia ragione la celebre frase “la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Prospettiva Odontoiatrica EVENTI ECM AIO 25 ECM: EVENTI AIO 2014/2015 CORSI FAD xx TITOLO E RELATORI LUOGO › LA PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO IMPLANTARE DATA CREDITI 15/11/2014 12 CORSI RESIDENZIALI A PARTIRE DAL 25 OTTOBRE 2014 › EFFICIENZA E SEMPLICITA’ IN ORTODONZIA OGGI: METODICHE INNOVATIVE DI TRATTAMENTO Dr.sse Elisabetta Carli e Giulia Fortini CASSINO 25/10/2014 5 › CHIRURGIA PIEZOELETTRICA NELLA PRATICA CLINICA Dr. Luciano Falchetta LA SPEZIA 25/10/2014 4 › COSA C’È DI NUOVO IN RESTAURATIVA E PROTESI DENTARIA Dr. Camillo D’Arcangelo POTENZA 25/10/2014 9 › IMPLANTOLOGIA OGGI: TUTTO E SOLO UN’ OVERDENTURE IMMEDIATA? Dr. Carlo Tinti CAGLIARI 25/10/2014 8 CUNEO 25/10/2014 9 VILLAFRANCA TIRRENA 25/10/2014 8 › GLI STRUMENTI ROTANTI NITI NEL SONDAGGIO, NELLA STRUMENTAZIONE E NELL’OTTURAZIONE CANALARE Prof. Antonio Malagnino BRINDISI 25/10/2014 9 › “LA VENDITA DEL SORRISO” CORSO DI MARKETING ETICO E RELAZIONALE NELLA PROFESSIONE ODONTOIATRICA Dr.sse Marta Botteon e Martina Scarrazzato GRADISCA D’ISONZO 25/10/2014 7 › RAZIONALE PER IL TRATTAMENTO MINI-INVASIVO DELLE CRESTE SOTTILI CON PIEZOCHIRURGIA ED IMPIANTI DENTALI Dr. Alberto Rabaudi LA SPEZIA 28/10/2014 4 ZOLA PREDOSA 5/11/2014 2 › IL POTERE DELLE PAROLE IN AMBITO ODONTOIATRICO Dr.sse Marta Botteon e Martina Scarrazzato CAGLIARI 08/11/2014 10 › COMUNICAZIONE EFFICACE IN ODONTOIATRIA COME LA BUONA COMUNICAZIONE PORTA AD UNA FIDELIZZAZIONE DEL PAZIENTE Docente: Massimiliano Calore CAGLIARI 15/11/2014 7 ROMA 19/11/2014 5 › CORSO DI FORMAZIONE PER L’UTILIZZO DEI DEFIBRILLATORI SEMI AUTOMATICI ESTERNI Dr. Francesco Mancuso TORINO 21/11/2014 6 › MANTENERE IL DENTE O INSERIRE UN IMPIANTO? Dr. Walter Stablum TRIESTE 22/11/2014 7 › EMERGENZE MEDICHE NELLO STUDIO ODONTOIATRICO Dr. Pietrino Ibba SASSARI 29/11/2014 8 FROSINONE 29/11/2014 14 › XII SIMPOSIO AIO SARDEGNA - PRIMA GIORNATA Dr. Giovanni Zucchelli CAGLIARI 05/12/2014 6 › XII SIMPOSIO AIO SARDEGNA - SECONDA GIORNATA Dr. Angelo Putignano, Dr. Enrico Manca, Dr. Giacomo Derchi CAGLIARI 06/12/2014 6 › XII SIMPOSIO AIO SARDEGNA - SESSIONE ORTODONZIA Relatori vari CAGLIARI 06/12/2014 9 › CORSO AGGIORNAMENTO PER DATORI DI LAVORO CHE POSSONO SVOLGERE IL COMPITO DI RSPP Dottori Pierluigi Martini e Marco Passone TRENTO 11/12/2014 2 › VALUTAZIONE DEI FALLIMENTI IN PROTESI TRADIZIONALE E IMPIANTARE E POSSIBILI SOLUZIONI Dr. Ezio Bruna › COME È CAMBIATO IL CONCETTO DI ANCORAGGIO ORTODONTICO NEGLI ULTIMI 15 ANNI Dr. Cesare Luzi › TERAPIA MUCOGENGIVALE IN PARODONTOLOGIA Dr. Riccardo Stefani › XIII GIORNATA MONDIALE BPCO Relatori vari › FORMAZIONE PERMANENTE IN TECNICHE LASER E LIGHT PHOTO THERAPY Relatori vari P.O. Prospettiva Odontoiatrica PROMO EVENTI 26 Odontoiatria del futuro, AIO mette gli esperti mondiali a confronto Nel 2015, a Chia, il 27° congresso scientifico AIO. Un ricco programma per l’8° evento internazionale! — Pascal Magne P.O. Un confronto internazionale su formazione, aggiornamento ed etica, e naturalmente su tutti gli aspetti scientifici e tecnici dell’odontoiatria quali ortodonzia, conservativa, implantologia, con particolare attenzione agli aspetti funzionali dell’apparato stomatognatico, dalla mobilità dell’osso al dente. Così si presenta il 27° Congresso nazionale e 8° Internazionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri dal titolo eloquente - odontoiatria oltre i confini - che si svolgerà al Chia Laguna Resort dall’11 al 13 giugno 2015: un evento formativo ma anche “politico” di richiamo internazionale per l’odontoiatria italiana in una location spettacolare, a Chia (Cagliari), perla del Mediterraneo, con personaggi di punta dell’odontoiatria mondiale tra cui lo svizzero Pascal Magne (Università di Ginevra e del Minnesota), autore di oltre 200 pubblicazioni, protagonista sia venerdì del simposio internazionale sulle Novità in odontoiatria adesiva sia sabato 12 giugno nella lettura magistrale d’inaugurazione della terza giornata di lavori. Ma saranno toccati altri argomenti, dalle cellule staminali all’anestesia computerizzata, dal 3D alle tecniche adesive. I quattro simposi precongressuali del gio- vedì, si caratterizzano come altrettanti confronti tra l’odontoiatria italiana e il meglio dell’odontoiatria internazionale: il primo è Dall’Odontoiatria restaurativa a quella riabilitativa: 3 Step & Bopt con Francesca Vailati (Ginevra) ed Ignazio Loi (Cagliari); in parallelo si parla di nuovi standard globali in Endodonzia con Gary Glassmann (Toronto, Oral Health Dental Journal) ed Elisabetta Cotti (Cagliari), rivalutazione del complesso trans-mucosale nella riabilitazione implantare con Nitzan Bichacho (Hadassah Medical Campus Gerusalemme) e Gerhard Seeberger (Fédération Dentaire Internationale), più un aggiornamento in pedodonzia con Michael Ignelzi (University of California) e Claudia Caprioglio (Pavia). Un quinto simposio precongressuale, pratico, sarà tenuto dal sardo Enrico Manca e da Giacomo Derchi dell’Università di Genova in due moduli distinti e differenti (Protesi e conservativa) Venerdì 12 giugno è di scena il vero e proprio simposio internazionale, che fa dell’evento 2015 il più importante organizzato a livello internazionale in assoluto fin qui da AIO. Pazienti geriatrici, prevenzione, cellule staminali per la rigenerazione del tessuto, potenzialità dell’estetica ultraconservativa, Prospettiva Odontoiatrica PROMO EVENTI 27 estetica del sorriso e muscolo-funzionale: sono i temi oggetto di altrettante relazioni magistrali. Relazioneranno nell’ordine l’israeliano Alex Mersel (direttore programma di aggiornamento europeo FDI), l’americano P. Piero (Detroit, massima autorità per lo studio dei sistemi di pulizia dentale), Mariam Margvelashvili dell’Università di Tblisi, e infine, ultimo relatore del mattino, Mark Hochmann (New York University College of Dental Surgery) con una conferenza sulle nuove tecnologie Computer Controlled per prevedere e contenere il dolore con somministra- voluto che su temi non lontani dalle grandi scelte politiche relazionino relatori di rango mondiale come Magne e Vailati, e ha volentieri fatto in modo - grazie SIDOC, SIE e SIDO - che nei simposi italiani si parli di conservativa, endodonzia e ortodonzia». Lai sottolinea come nei tre simposi con altrettante società scientifiche - attesi nella stessa giornata clou di venerdì 12 - non si perderà di vista in particolare un obiettivo: «per dirla in una sola frase, come soddisfare il paziente conservando i suoi denti». Di grande rilievo appare innanzi tutto il Pri- Association – tutti i temi trattati saranno oggetto di incontri al vertice, promozioni di iniziative e confronti internazionali». «Da Stati Uniti, Russia, Argentina, Germania, Svizzera, Francia, Israele, sono attesi non solo docenti ma anche allievi, colleghi dentisti per l’aggiornamento», aggiunge Lai. «Difatti, gli eventi del corso daranno diritti a crediti di educazione continua medica riconosciuti non solo in Italia ma anche da tutti i paesi negli ambiti istituzionali dove si utilizzano i crediti ADA-CERP, che AIO è l’unico provider italiano autorizzato a rilasciare in zioni minime e mirate di anestetico. Nel pomeriggio sono in programma le due letture magistrali, chiave dell’evento, a cura di Pascal Magne per le opzioni di trattamento ultraconservative e di Renato Cocconi direttore del centro FACE-Odontosurgery di Parma per un excursus su micro e macro-estetica, dall’estetica del sorriso e a quella sostanziale muscolo-funzionale. Sabato 13 giugno, con la lettura magistrale su Restauri adesivi Anteriori e Posteriori, Pascal Magne inaugurerà anche il simposio internazionale, che sarà seguito dalla sessione per igienisti dentali sulle strategie di comunicazione avanzate con i pazienti e nel team odontoiatrico. «Gettare uno sguardo oltre i confini nazionali per un odontoiatra vuol dire saper vedere cosa offre il progresso ma anche guardare al presente, ai paesi in crisi, all’impoverimento di intere società che hanno bisogno di tecnologia per ottenere con risorse limitate il meglio che oggi l’odontoiatria può dare. Per questo il XXVII congresso AIO oscilla continuamente tra due imperativi, sostenibilità e qualità. Associazione Italiana Odontoiatri, che è sindacato e provider di formazione insieme, ha mo simposio AIO-SIDOC. «Con la Società di Odontoiatria Conservativa è stato progettato un incontro riepilogativo dei progressi degli ultimi 30 anni fino all’EFP approach e alla nuova sfida dell’odontoiatria adesiva, che avrà per protagonisti i relatori Francesco Mangani dell’Università di Roma Tor Vergata e Camillo D’Arcangelo dell’Università di Chieti. E ancora: il 2° simposio Aio-Società italiana di Endodonzia (SIE) verterà sulle tecniche e i materiali con un confronto Mario Lendini (Torino) - Pio Bertani (Parma); infine - conclude Lai - il 3° simposio AIO/Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) tratterà di esperienze e prospettive trans nazionali con Giampietro Farronato dell’Università degli Studi di Milano, Skander Ellouze dell’Università di Monastir in Tunisia e Silvia Allegrini dell’Università di Siena». «Praticamente nessun continente è stato trascurato - afferma il presidente AIO Pierluigi Delogu - e altri ospiti importanti potrebbero ancora arrivare. Al di là della presenza di esponenti del mondo politico, istituzionale, ordinistico italiano e di importanti associazioni internazionali - FDI tra tutte ma ci saranno le società scientifiche principali come la Chicago Dental Society e l’American Dental quanto accreditato dall’American Dental Association da novembre 2013. Al di là dell’occasione unica per creare network e rinsaldare relazioni tra colleghi di tutto il mondo, a Chia Laguna ci sarà anche spazio per momenti di relax, svago e parentesi ludiche, e non mancheranno festeggiamenti per gli ospiti che compieranno venti e trent’anni di laurea in Odontoiatria. Dunque, un evento sui generis, forse il clou degli eventi odontoiatrici dell’anno in Italia, «ma attenzione: è importante prenotare prima», sottolinea Lai. «Non solo perché i voli continentali e intercontinentali non aspettano, ma perché muoversi prima conviene: per chi si iscrive in tempo - entro dicembre! - le quote di iscrizione sono ribassate». P.O. Per informazioni ulteriori sull’evento basta andare al sito web della nostra Associazione www.aio.it , ma AIO consiglia di entrare subito dalla porta principale nel mondo di Chia Laguna cliccando e iscrivendosi dal neonato sito congressuale: http://congress2015.aio.it/ Prospettiva Odontoiatrica PROMO EVENTI 28 Congresso Internazionale SIE Al 45° congresso SIDO si è parlato di professione Fra gli eventi del congresso di ottobre un corso precongresso sulla professione che è stato progettato con la collaborazione di AIO e che ha avuto come relatori Pierluigi Delogu, Fausto Fiorile e Raffaele Sodano. La professione di Odontoiatra e la specialità di Ortodonzia sono in continua evoluzione tant’è che oggi, si richiede una preparazione extraclinica altrettanto completa rispetto alle imprescindibili capacità cliniche del dentista. Aspetti come l’etica e la deontologia, la comunicazione con i pazienti, l’organizzazione della propria attività lavorativa con tutte le normative da seguire, la valorizzazione delle risorse umane del team, i vari modelli di attività lavorativa (studio monoprofessionale, associazione professionale, società tra professionisti, rapporto di collaborazione, dipendenza da società P.O. e dipendenza dal SSN), gli aspetti medico-legali, la pianificazione del proprio futuro previdenziale, sono argomenti di rilievo primario per affrontare la professione con la consapevolezza di poter svolgere un ruolo da protagonista. Il corso ha approfondito tutte le tematiche per un approccio coerente della professione in modo da seguire un modello etico e di qualità che identifichi una figura di odontoiatra moderno capace di affrontare tutte le sfide del futuro, ma soprattutto in grado di dare valore al proprio lavoro per elevare il rapporto fiduciario col paziente. Prospettiva Odontoiatrica REPORT EVENTI ROMA La querelle ‘autorizzazione’ Con il rinnovo degli Ordini dei Medici alle porte, nel Lazio è arrivato a un vero e proprio terremoto normativo per quello che concerne le autorizzazioni regionali all’esercizio. Dalla Legge Bindi del 1999, che rendeva obbligatoria l’autorizzazione anche per gli studi odontoiatrici OVE (sic!) si effettuassero manovre invasive o che mettessero a rischio la vita del paziente, si è passati senza alcuna variazione alla Legge Regionale 4/2003 che nel 2007 trova il suo compimento in una gigantesca manovra che costrinse 33000 medici e odontoiatri a ingolfare la Regione di piantine, elenchi di arredi, schemi elettrici e quant’altro, qualunque attività svolgessero. Nessuna delle istituzioni ebbe nulla da obiettare, solo privati cittadini, che nel 2013 finalmente si videro dare ragione dalla Cassazione nel loro rifiuto di ottemperare a una burocrazia eccessiva e inutile. Nel Lazio i decreti 38 e 42 del 2012, propaganda- MEDICINA DEL SONNO Sleep Days Nel 2014 la Società Italiana di Odontoiatria nella Medicina del Sonno (SIMSO), presieduta da Marzia Segù, Consigliere Culturale Nazionale AIO, ha organizzato un evento della durata di una settimana dal 13 al 20 settembre, denominato Sleep Days con l’obiettivo di coprire le tre aree di interesse: pazienti, medici e odontoiatri su tutto il territorio nazionale. Ecco le tappe: Città S. Angelo (PE), Bologna, Roma, Milano, Parma. Questo percorso ha accompagnato la Società a Vigevano (PV) dove si sono realizzate - Giovedì 18 settembre. L’Associazione Italiana Pazienti con Apnee del Sonno incontra le Associazioni Pazienti vigevanesi in collaborazione con Rotary Club Cairoli per un’informazione capillare e corretta per i cittadini tutti e le istituzioni, per creare un punto di incontro tra la Medicina del Sonno, P.O. 29 ti come un modello da esportare su scala nazionale, chiesero la conferma dell’autorizzazione, mai arrivata, del 2007. L’unica fazione a ribellarsi e a chiedere buonsenso e rispetto della legge originale è stata AIO Roma, mentre l’Ordine ha provveduto a catechizzare folle di colleghi su come scannerizzare documenti che la Regione, in realtà, già possedeva o non aveva alcun diritto di pretendere. Nel 2014 tra maggio e luglio tre sentenze del TAR Lazio hanno invece spazzato via ogni dubbio: l’autorizzazione all’apertura e all’esercizio per gli studi monoprofessionali o associati che NON effettuino manovre invasive (implantologia compresa) non è prescritta da nessuna parte. L’intera norma va rivista. AIO Roma è stata pubblicamente ringraziata da uno dei colleghi vincitori delle cause per i consigli legali ricevuti nella vicenda. La prima reazione dell’Ordine incomprensibilmente è stata di richiedere a gran voce la riapertura della piattaforma informatica per permettere ai colleghi ultraritardatari di immettere on line i documenti, nonostante, come si diceva, non fossero più dichiarati necessari. La Regione da parte sua ancora tace, ma una decisione deve essere presa in tempi brevi, e in questo AIO Roma ha cercato di agevolarla elaborando l’unica proposta di delibera che potrebbe pacificare il settore e allineare il Lazio ad altre regioni d’Italia, dove sia necessaria una semplice comunicazione, corredata dall’elenco dei docu- menti tenuti a studio, per aprire o gestire uno studio. Staremo a vedere. Stefano Colasanto il Cittadino-paziente e le Istituzioni stesse, portando l’esperienza personale, fornendo informazioni e materiale di lavoro, cercando insieme a tutti di arrivare nel tempo più breve possibile a far sì che ogni persona affetta da questa patologia possa venire curata nel migliore dei modi. Intervenuto Enrico Brunello, Presidente AIPAS, Associazione Italiana Pazienti con Apnee del Sonno—Onlus - Venerdì 19 settembre. Corso Somnodent e Sessione Comunicazioni dei Soci Simso - Sabato 20 settembre. IV Congresso Nazionale di Odontoiatria nella Medicina del Sonno. La deprivazione di sonno e la conseguente sonnolenza diurna sono un grave rischio per la salute interferiscono la qualità della vita. Guidare o fare lavori pericolosi quando si è sonnolenti può essere molto rischioso. RUSSARE può essere il campanello d’allarme della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), che è responsabile di una riduzione dell’ossigenazione dell’organismo durante il riposo, che unitamente ad un aumento di anidride carbonica nel sangue stimolano il cervello e risvegliano molte volte il paziente, il cui sonno è caratterizzato da agitazione, continui cambiamenti di posizione e frequenti risvegli. Al mattino il paziente si sveglia affaticato, stanco e tende facilmente ad addormentarsi durante le normali funzioni, lavoro, guida dell’auto o guardando la TV. L’OSAS colpisce il 5% della popolazione. L’OSAS è associata a un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare ipertensione, infarto e ictus. Inoltre, ci può essere un’ eccessiva coagulabilità del sangue (che aumenta il rischio trombotico) soprattutto nelle prime ore del mattino. Recentemente l’odontoiatra è entrato nella Medicina del Sonno, in particolare nel trattamento dell’apnea ostruttiva. SIMSO promuove l’uso clinico dei nuovi dispositivi orali, che trovano indicazione in caso di russamento e di apnea da lieve a moderata. Costruiti su misura, questi apparecchi sono dei presidi medici che mantengono la mandibola e la lingua in avanti creando così più spazio nella parte posteriore della bocca ed evitando l’ostruzione delle vie aeree. Questi dispositivi orali sono comodi e facili da indossare, possono essere facilmente portati con sé in viaggio e il trattamento con questi apparecchi è reversibile e non invasivo. Prospettiva Odontoiatrica REPORT SEDI 30 SOS in Campania, cittadini fatalisti su patologie del cavo orale. Male i giovani dentisti, percepiti come operatori “non sanitari” Fascia 0-6 anni Dati allarmanti sullo stato di salute dei denti, l’abitudine all’igiene orale e i corretti stili di vita vengono dallo screening effettuato su un campione significativo della popolazione campana il 22 e 23 marzo scorsi negli stand allestiti davanti al Santuario della Madonna di Pompei e in alcune residenze locali in collaborazione con Regione Campania e Asl Na 3 per celebrare il World Oral Health Day. Nelle interviste elaborate da Associazione Italiana Odontoiatri - e annunciate già a Novembre 2013 a Torre del Greco in un incontro di formazione comune per Odontoiatri, Medici di Famiglia, Igienisti Dentali e Pediatri - si riscontra disinformazione specie in età scolare. Emerge poi dalle interviste una sorta di “fatalismo” nella lotta alla carie ed alle malattie parodontali. «Denti cariati, accumuli di tartaro, gengive sanguinanti, denti mancanti, necessità di portare la dentiera anche in età relativamente giovane, sono cose “normali”, come se per le patologie odontoiatriche non vi fossero possibilità di prevenzione e di cura», ammette Pasquale Comentale, presidente AIO Campania. L’attenzione all’igiene, bassa tra i 6 ei 12 anni, risale lievemente al crescere dell’età, e così le visite periodiche dal dentista e le terapie. Ma solo il sopraggiungere di dolore, movimento dentale, alitosi, sangue dalle gengive porta il paziente dal dentista. Nei giovani fino a 20 anni emerge poi, oltre alle solite cattive abitudini (fumo, alcol, scarsa attività fisica), disattenzione alla prevenzione, alla dieta corretta e ad una adeguata idratazione; l’atteggiamento cambia all’insorgere dei primi problemi del cavo orale e della salute generale». Quanto alla figura dell’Odontoiatra, «è dipinta come ambigua, quasi non fosse una professione sanitaria. Gran parte degli intervistati confonde l’odontoiatra con l’odontotecnico. Molti intervistati dichiarano di non aver mai fatto una visita odontoiatrica o di non avere un Odontoiatra di fiducia». «A Pompei abbiamo raccolto 3 mila visitatori e raggiunto un obiettivo che è andato al di là delle attese, grazie alla collaborazioP.O. Fascia 6-12 anni Fascia 12-20 Fascia 20-40 Over 40 Percentuale intervistati 8% 25% 22% 24% 21% % Denti cariati 30% 60% 55% 25% 27% % Denti otturati 2% 18% 24% 38% 45% % Denti mancanti o persi 5% 12% 17% 33% 58% Presenza di malattia parodontale 0% 0% 7% 28% 65% Presenza di placca 48% 75% 68% 63% 59% Presenza di tartaro 0% 0% 22% 45% 58% % Mai andati dal dentista 85% 25% 18% 6% 2% Non analizzato 20% 35% 45% 65% % Ultimo controllo effettuato superiore a 3 mesi 0% 90% 80% 65% 48% % Ultimo controllo effettuato superiore a 6 mesi 0 70% 60% 34% 25% 0 68% 50% 24% 18% 87% 38% 45% 56% 64% % Attività fisica corretta Non analizzato 28% 35% 28% 19% % Non fumatori Non analizzato 0 95% 58% 68% 75% 45% 48% 56% 70% Non analizzato 0 64% 32% 38% % Che hanno dentista di fiducia % Ultimo controllo effettuato superiore a 12 mesi % Dieta corretta % Che bevono almeno due litri di acqua al giorno % Che non consumano alcolici ne tra istituzioni (Asl Na 3, Curia, Comune, Scuole e Casa di riposo), associazioni (AIO e AISO) e, naturalmente, alla popolazione che ha sentito il problema. Porteremo in Regione e al Ministero della Salute i risultati dello screening sia per trovare soluzioni a presidio dei livelli essenziali di assistenza odontoiatrici, con particolare riguardo alla prevenzione, sia per coinvolgere scuole e Ministero dell’Istruzione in progetti di educazione sanitaria», spiega il Segretario Nazionale AIO Raffaele Soda- no. «I prossimi passi saranno ufficializzati il 30 e 31 gennaio 2015 nelle Giornate campane della prevenzione globale (titolo: la salute inizia dalla bocca), evento destinato a tutte le categorie sanitarie e in particolare a chi si occupa di prevenzione e corretti stili di vita, alla presenza di relatori dei mondi politico, sanitario, universitario. Abbiamo inoltre allo studio un’applicazione per Ipad e Iphone capace di “dialogare” con i giovani a supporto della campagna di prevenzione». Prospettiva Odontoiatrica REPORT SEDI 31 Shangai Ranking: le facoltà italiane arrancano In ambito medico, le ‘prime’ classificate sono Milano e Torino che si collocano fra il 76° e il 100° posto Academic Ranking of World Universities — Da Wikipedia La Academic Ranking of World Universities o ARWU è una classifica redatta dall’Università Jiao Tong di Shanghai per valutare i principali istituti di educazione terziaria nel mondo (in Asia, America, Europa e Oceania). La classifica è una delle tre maggiormente note al mondo; è considerata una classifica obiettiva formulata con una metodologia corente. La metodologia usata dalla classifica ARWU è di tipo accademico, orientato alla ricerca. La classifica compara 1200 istituzioni accademiche sulla base di alcuni criteri ai quali attribuisce un valore percentuale: • Il numero di premi Nobel e medaglie Fields ottenuti dagli alunni (10 percento) e da membri del corpo accademico (20 percento) • Il numero di citazioni, suddivise in 21 categorie tematiche (20 percento) • Il numero di articoli pubblicati in pubblicazioni accademiche, Nature e Science (20 percento) • Il cosiddetto Science Citation Index (un indice usato in scientometria riguardante le citazioni conte- P.O. Venosa, l’auto si ribalta fidanzati catapultati fuori. Muore un odontoiatra VENOSA - L’auto esce di strada, si pianta sull’asfalto e si ribalta. Improvvisamente e senza coinvolgere altre vetture. Effetto fionda. Gli occupanti, due giovani fidanzati, vengono sbalzati fuori dall’abitacolo. Un lungo volo e poi l’impatto tremendo sulla strada. L’urto è fatale per un giovane dentista, Dario Di Liberti, 28 anni, di Venosa, mentre la ragazza di 19 anni, Rossella, che viaggiava a bordo della stessa auto, una Fiat 500, viene soccorsa da un’eliambulanza e trasportata d’urgenza all’ospedale San Carlo di Potenza. www.lagazzettadelmezzogiorno.it AIO si stringe alle due famiglie. nute in circa 600 delle riviste più influenti del settore scientifico) e il Social Sciences Citation Index (20 percento) • Il rendimento procapite dell’istituzione comparato sulla base degli indicatori precedenti (10 percento). http://www.shanghairanking.com/FieldMED2014. html# Prospettiva Odontoiatrica