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online su WWW.AIO.IT
ORGANO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ODONTOIATRI
Vuoi incontrare
l’esecutivo dell’AIO?
Vieni a trovarci a Milano!
Expodental, 16 – 18 ottobre
2014 - Siamo al padiglione
3, stand F 107-G 102
IV Congresso Politico
"Quale formazione per
il dentista di domani ?"
22 Novembre Roma
Focus:
Il punto sulla
pubblicità sanitaria.
OTTOBRE 2014
anno XI
Il punto d’incontro per
gli operatori del dentale
Trent’anni di lotte per
la professione:
AIO festeggia il
compleanno!
BeC s.r.l. - S.P. Teverina Km. 3,600 - 01100 Viterbo - Tel. 0761.393.1 - Fax 0761.393.222 - Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. 70% Viterbo - CONTIENE I.P.
Seeberger eletto
Speaker della FDI
02
In questo numero:
Formazione: tema strategico per l’Odontoiatria / L’impatto di otto anni di ‘Bersani’ sulla
professione / In Autunno il voto per il rinnovo degli ordini provinciali / Il 4° Congresso
politico /Approvata la riforma dello Statuto Enpam / Novità sulle sanzioni per l’esercizio
abusivo / Il fenomeno ‘abogados’ e i risvolti per la professione / Trent’anni di AIO vissuti
al galoppo / Seeberger in un ruolo di prestigio all’interno dell’FDI / AIO al Forum Giovani
Medici / L’ennesima debacle per i test di ammissione / Contributo AISO / Positive novità
fiscali? / Tutto pronto per il Congresso Internazionale di Cagliari 2015
Organico AIO
ESECUTIVO NAZIONALE
Presidente: Pierluigi Delogu
Segretario: Angelo Raffaele Sodano
Tesoriere e Responsabile ECM: Enrico Lai
ORGANO D’INFORMAZIONE
DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA
ODONTOIATRI
Vicepresidente:Fausto Fiorile
Il punto d’incontro per
gli operatori del dentale
CONSIGLIERI DI PRESIDENZA
Segretario culturale: Marzia Segù
Salvatore Caggiula
Maurizio Capuano
Fulvio Gennaro
Graziano Langone
Michelangelo Marino
Gaetano Memeo
Denis Poletto
Direttore responsabile
Giulio Del Mastro
Mauro Sanalitro
COLLEGIO DEI PROBUS VIR
Comitato di redazione
Laura Pittau (Presidente)
Pierluigi Delogu
Stefano Colasanto
Angelo Raffaele Sodano
Enrico Lai
Fausto Fiorile
Marzia Segù
Generoso Del Piano
Guido Ranieri
Marcello Masala
Antonio Lauretti (S)
Redattore Capo
Giulio Del Mastro
Sebastiano Rosa (S)
Segreteria di redazione
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Diana Carbonetti
Francesca Ambrogio
Editore
Vincenzo Macrì
BeC s.r.l.
S. Teverina km 3,600 - 01100 Viterbo
tel 0761.393.1 - fax 0761.393.222
Pierluigi Martini
Impaginazione
Gisella Benedetti
Direttore Responsabile PO:
Giulio Del Mastro
Stampa
Responsabile esteri:
Gerhard Konrad Seeberger
Graffietti Stampati (VT)
Organo d’Informazione
dell’Associazione Italiana Odontoiatri
Ottobre 2014 - Anno XI - n.2
Capo Ufficio Stampa:
Mauro Miserendino
[email protected]
Segretaria organizzativa:
Laura Cavallini
[email protected]
Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in A.P. 70% Viterbo
Segretaria ECM
[email protected]
Una copia Euro 0,97
Webmaster www.aio.it:
Gianluca Metello
[email protected]
INFORMATIVA AI LETTORI
Questa rivista Le è stata inviata tramite abbonamento, l’indirizzo in nostro possesso
verrà utilizzato, per l’invio della rivista, per l’invio di altre riviste, per l’inoltro di proposte di
abbonamento, per l’invio di informazioni tecniche e commerciali, nonché per la divulgazione di eventi formativi e promozionali e per la cessione degli stessi a terze aziende
per la medesimefinalità. In ogni momento potrete esercitare i diritti di cui all’art.7 del D.
Lgs 196/2003, e quindi conoscere, ottenere la cancellazione, la rettificazione, l’aggiornamento e l’integrazione dei Vostri dati, nonché opporVi al loro utilizzo per le finalità su
indicate. Qualora venisse esercitato il diritto alla cancellazione lo stesso comporterebbe
il mancato invio della presente rivista. Il titolare del trattamento è B&C srl con sede in
Viterbo, Strada Teverina Km 3.600, nella persona del suo legale rappresentante.
P.O.
Prospettiva Odontoiatrica
ONLINE SU
WWW.AIO.IT
SOMMARIO
4
05
06
trent’anni vissuti al galoppo
Pierluigi Delogu
- Paolo Lesca, il risanatore che
lasciò i palazzi del potere per
ritornare dentista
Mauro Miserendino
Editoriale
Formazione: tema strategico per
l’Odontoiatria
Pierluigi Delogu
07
18
ESTERI
La voce dell’AIO diventa quella
dell’odontoiatria mondiale
Enrico Lai
18
07
Focus on
- Il punto della situazione a 8 anni
dall’entrata in vigore
Fausto Fiorile
- C’era una volta Carosello!
Denis Poletto
- La pubblicità sanitaria dopo
il decreto Bersani. Molti dubbi,
poche certezze
Avv. Maria Maddalena Giungato
10
Elezioni
11
Congresso Politico
Al 4° Congresso Politico confronto
a tutto campo sul numero chiuso
Mauro Miserendino
12
ENPAM
14
Dura Lex sed Lex
16
P.O.
SI PARLA DI...
21
IN PRIMO PIANO
22
NOVITA’ FISCALI
25
EVENTI ECM AIO
2014 - 2015
ORDINE: L’entropia di un sistema
ad elevata entalpia!
Maurizio Capuano
12
15
19
Il nuovo Statuto dell’ENPAM
Angelo Raffaele Sodano
- La fine di tutti i mali, o l’inizio
di un percorso?
Mauro Miserendino
Uno sguardo fuori
Se Sparta piange…
26
- AIO aderisce al manifesto
del FNGS
Graziano Langone
- C’è qualcosa che non va…
Sul numero programmato servono
un’attenta riflessione e
nuove proposte
Angelo Raffaele Sodano
AISO ed EDSA: di nuovo insieme
Emilio Fiorentino
Le nuove direttive del Fisco per
l’autunno 2014 e per il 2015:
novità e consigli
Alessandro e Umberto Terzuolo
Promo Eventi
- Odontoiatria del futuro,
AIO mette gli esperti mondiali
a confronto
- Congresso Internazionale SIE
- Al 45° congresso SIDO
si è parlato di professione
29
Report Eventi
30
Report Sedi
AIO compie 30 anni
- Associazione Italiana Odontoiatri,
Prospettiva Odontoiatrica
EDITORIALE
5
Formazione:
tema strategico per l’Odontoiatria
— Pierluigi Delogu - Presidente Nazionale AIO
Ho letto pochi giorni fa, il nuovo rapporto europeo, elaborato
dal Council of European Dentists (EU Manual of dental practice
2014), sul sistema odontoiatrico
nei vari paesi dell’Unione. Questo
documento rappresenta una sintesi molto interessante dell’orga-
“Stiamo assistendo
all’implosione di un
sistema formativo, dalla
modalità di accesso, al
percorso di studi, fino al
‘prodotto finale’ e il suo
relativo inserimento nel
tessuto lavorativo.”
— Pierluigi Delogu
P.O.
nizzazione del settore a partire dal
quadro di offerta formativa e i rapporti tra popolazione e operatori con relativo fabbisogno per il
territorio. Il primo dato che salta
all’occhio, è che rispetto al precedente rapporto, risalente al 2008,
la situazione Italiana non si è modificata. Ma alcuni dati, che segnalavano già allora delle discrasie del sistema Italia rispetto agli
altri paesi, sono rimasti tali e quali.
La dissimetria tra numero di iscritti
in odontoiatria per anno (984 nel
2013) e numero dei corsi di laurea presenti nello stivale è ancora presente con ben 34 corsi di
laurea, siamo a una media di 26
iscritti per corso! La Francia, pur
avendo più iscritti per anno (1154)
ha 16 corsi di laurea (stessi numeri nel Regno Unito); la Spagna rie-
sce a formare quasi 1400 studenti
in 17 atenei di cui 5 privati, la Polonia ha 1231 iscritti in 10 corsi di laurea, e la Romania ha 1800 iscritti
su 10 sedi.Si avvicina all’Italia solo
la Germania che presenta 30
atenei - con 20 milioni di abitanti in più dell’Italia - dove iscrive
2200 studenti con una media di
73 per ogni corso di studi. Grecia,
Irlanda, Danimarca hanno 2 atenei e quasi tutti gli altri rimangono
al di sotto di 4 sedi. Il totale di studenti per anno in Europa è 13.816
(63% donne) con un aumento di
circa 3000 unità dal 2003. Faccio
l’ingenuo e chiedo: siamo sicuri
che la volontà europea e la direzione che si vuole intraprendere
sia quella di diminuire il numero
di accessi? I fatti dimostrano l’esatto contrario, e da questo dato
bisogna partire per intraprendere
delle azioni determinate a creare
una convergenza transnazionale
su una sorta di regolamentazione
che tenda ad una programmazione formativa.
Si dovrebbe andare oltre il progetto DentEd che uniforma i curricula degli studenti in odontoiatria e
parlare di programmazione a 360
gradi. Inoltre mi chiedo: è proprio necessario avere tanti corsi di
laurea in Italia o non sarebbe meglio tendere ai numeri di Francia
e Regno Unito che ne contano
meno della metà per orientare
meglio le risorse umane, strutturali ed economiche e avere poli
formativi di eccellenza da mettere in competizione con le migliori facoltà europee e extracomunitarie e far diventare punti di
riferimento anche per studenti stranieri?
Cito in proposito che i processi at-
tivati dal ’99 dalla “dichiarazione
di Bologna” - cui aderiscono 47
stati - hanno creato un area Europea di alta formazione (EHEA)
che dovrebbe favorire la circolazione di studenti tra i vari paesi. Dal
rapporto CED scaturisce un altro
dato stridente che riguarda gli
specialisti in branche odontoiatriche. In Spagna non esiste la specializzazione post laurea, ma nei
paesi dove è presente solo la Francia - che ne ha 1.981 in una branca:
ortodonzia - ha meno specialisti
di noi (Italia 2.435 totali in due specialità). In Germania sono circa
6.500 (tre branche), in UK 3.500
(sette branche), in Polonia addirittura 6200 (otto branche). Credo che questo sia un aspetto dove
puntare l’attenzione e che possa dare delle sicure prospettive
di evoluzione virtuosa della professione attraverso un aumento
del livello tecnico-culturale e una
maggiore coscienza del ruolo di
Odontoiatra e del significato sociale che questo rappresenta. Un
altro dato interessante è il numero di odontoiatri “attivi”, vero indicatore reale del rapporto operatori - popolazione. Tra i paesi con
lo stesso numero di abitanti l’Italia è quella con il maggior numero di esercenti: 45.896 su 59,6 milioni di abitanti. La Francia ne ha
41.505 su 65,6 milioni e il Regno
Unito ne ha 34.534 su 63,9 milioni. La Spagna con 47 milioni di abitanti conta solo 29 mila dentisti! In
tutta l’area europea il numero dei
professionisti attivi è cresciuto del
4,6% dal 2008 ad oggi.
E’ curioso notare come la percentuale di genere sia molto variabile, con le donne che rappresentano l’87% in Lettonia ed Estonia e
Prospettiva Odontoiatrica
EDITORIALE
6
solo il 34% in Italia; la percentuale minima è in Svizzera (28%). In
undici nazioni tra cui l’Italia (dieci
nel 2003 ed erano scese a cinque
nel 2008) viene descritto un lungo periodo di non occupazione
per gli odontoiatri. Su 30 stati solo
undici hanno un corso di laurea
della durata maggiore di 5 anni, di
cui otto a sei anni. Nel 2009 erano
più della metà i paesi dove era richiesto un training formativo post
laurea della durata di 12 mesi prima della registrazione per la pratica professionale. Oggi lo chiedono solo tre stati (Belgio, Croazia,
Slovenia), mentre un tirocinio di
24 mesi è richiesto in Germania,
“... sono sempre
più convinto che
la selezione debba
essere basata su un
percorso didattico
impegnativo,
meritocratico
e altamente
qualificante.”
Regno Unito e Svizzera per chi lavora nel sistema sanitario nazionale. Viene da pensare come sia
evidente una tendenza a diminuire i freni all’esercizio professionale per chi ha già conseguito un titolo riconosciuto e ritengo che la
via più logica da seguire non sia
più puntare ad un “tappo” a valle che, oltre ad infrangersi contro le norme di libera circolazione e di reale equiparazione dei
professionisti, creerebbe insostenibili crisi di coscienza in chi dovesse essere chiamato a determinare gli idonei. Altresì, sono
sempre più convinto che la selezione debba essere basata su un
percorso didattico impegnativo,
meritocratico e altamente qualificante. Un cambio di rotta del
sistema formativo è necessario:
non si possono più sostenere valutazioni, ministeriali e non, degli
P.O.
L’accesso al corso di laurea di
Odontoiatria oggi è un tema vitale per la professione: il sistema
di programmazione in Italia fa
acqua da tutte le parti, il numero chiuso ha fatto il suo tempo,
2 mila riammissioni in blocco da
parte del Tar per un difetto nello
svolgimento del test in una sede
ne sono la prova tangibile, ed altre ammissioni presumibilmente si aggiungeranno a breve.
Così la programmazione salta.
Ma quale programmazione?
In Italia non si commisura il numero di professionisti in rapporto ai fabbisogni della popolazione e pur essendo partiti dopo gli
altri paesi europei i corsi di laurea sono diventati 34, dei quali
pochi sono quelli i cui insegnamenti sono coperti da docenti
di ruolo, c’è carenza di tutor tito-
lari, alcuni hanno pochi iscritti…
dov’è qui la qualità?
Come rendere i nostri corsi attrattivi e adeguati ai fabbisogni
nonché a formare professionisti
all’altezza di un mestiere difficile
sotto tutti i punti di vista?
A.I.O. fino a ieri pensava che il
consesso giusto per rispondere alla domanda fossero gli stati
generali dell’odontoiatria, salvo
prendere atto che recentemente ne è stata esclusa a tavolino,
mentre sono ad oggi rappresentati a vario titolo Aiso, Cceps,
Collegio dei Docenti, Conferenza dei Presidi, Coi-Aiog, Cic, e
Andi. Il Presidente AIO Pierluigi
Delogu ricorda : «AIO evidentemente non è più invitata agli stati generali, anche se inizialmente lo era.
E’ un autogol per tutto il mondo
atenei basate sul numero di laureati in corso e un rating che preveda un maggior punteggio per i
corsi dove nessuno studente vacilla o ha debiti formativi. Stiamo
assistendo all’implosione di un sistema formativo, dalla modalità di
accesso, al percorso di studi, fino
al ‘prodotto finale’ e il suo relativo
inserimento nel tessuto lavorativo. Ricorsi e soluzioni alternative
hanno minato profondamente
un assetto che appare con più falle di un veliero in tempesta sugli
scogli. Con le istituzioni ministeriali e tutti i protagonisti interessati
è arrivato il momento di analizzare in modo pacato e rigoroso la situazione, ponendo sul tavolo tutte le criticità in modo da arrivare
ad un’ipotesi di riforma che consenta di dare una veste moderna
e competitiva all’odontoiatra formato in Italia.
Il 4°congresso politico AIO di novembre si pone questo obiettivo
senza presunzione e, con la buona volontà di tutti i protagonisti,
che porteranno analisi e visioni
differenti, sono sicuro potrà rappresentare un’importante tappa
di questo percorso.
odontoiatrico ritenere di poter
fare a meno di una componente
rappresentativa: la professione
odontoiatrica, quella che ha ispirato la legge 409 - legge che storicamente ha vinto - e non quella
di tutte le stagioni, è rappresentata più di tutti da AIO. Per questo
siamo da tutti riconosciuti come
i veri rappresentanti dell’Odontoiatria italiana moderna, nata
dalla direttiva europea del ‘78 ed
inserita nel contesto internazionale come professione autonoma, fieri di essere sempre stati i paladini di principi tendenti
a dare identità e dignità al ruolo
dell’Odontoiatra.
Perciò un consesso privato di
alcune componenti odontoiatriche non si può chiamare oggettivamente e pomposamente
stati ‘generali’ dell’odontoiatria.
AIO d’ora in poi si troverà in imbarazzo a citarlo con iniziali maiuscole».
«AIO – conclude Delogu – andrà avanti per la sua strada, sulla formazione come sui ruoli di
Odontotecnici e Igienisti Dentali, e sugli altri temi, certa della
propria credibilità, frutto dei tanti
risultati per la comunità, per i pazienti italiani e gli odontoiatri del
mondo, e dei propri argomenti.
Lo farà nel consueto rispetto delle altre forze della Professione e
senza mai perdere di vista i giovani colleghi.»
Segreteria di Presidenza AIO
Prospettiva Odontoiatrica
FOCUS ON - PUBBLICITÀ SANITARIA
7
Parliamo della Legge Bersani
Il punto della situazione
a 8 anni dall’entrata in vigore
— Fausto Fiorile
Quando citiamo Bersani e la
Legge che porta il suo nome, a
tutti i Medici e Odontoiatri viene
in mente in particolare una cosa:
la fine di un’era in cui al professionista medico, tra gli altri, non era
consentito l’utilizzo della pubblicità per promuovere la propria
attività. Dal più stretto e per molti aspetti anacronistico rigore (vi
ricordate il “nulla osta” che gli Ordini rilasciavano?), si è passati in
un batter di ciglia alla completa deregulation. In realtà, la normativa in materia di Pubblicità dell’Informazione Sanitaria è
stata più volte rivisitata nel corso degli ultimi anni (Legge Bersani, DPR n. 137/2012 e Codice
Deontologico 2014) tant’è che
oggi, la legge è applicabile allo
stesso modo ai singoli Professionisti così come alle Strutture
Sanitarie più complesse (Società
di persone e Società di capitali).
“La Pubblicità Informativa, ammessa con ogni mezzo”, è sempre consentita se è “funzionale
all’oggetto, veritiera e corretta, non viola l’obbligo del segreto professionale, non è equivoca, ingannevole o denigratoria”,
(art. 4 del DPR n. 137/2012). Il risultato di questa liberalizzazione
è sotto gli occhi di tutti. Oggi osserviamo e/o ascoltiamo - quasi sempre impotenti - messaggi
di pubblicità tra i più variegati e
fantasiosi, sia nei contenuti che
nelle modalità con cui vengono diffusi. Sui giornali, sulle riviste, sugli autobus, sulle strade,
sui treni, alla televisione, alla radio si diffondono forme di pubblicità che, anche se non illecite dal punto di vista normativo,
appaiono molto spesso equivo-
P.O.
che se viste dalla parte del paziente, se non addirittura di cattivo gusto in moltissimi casi. Tutto
si può dire in merito alla “liberalizzazione pubblicitaria”, tranne
che, in questi 8 anni, abbia realmente contribuito a migliorare la
conoscenza sui temi dell’odontoiatria tra la popolazione o sia
servita a diffondere realmente
una corretta informazione sanitaria. Certo, nell’era della comunicazione, permettere al Medico
e all’Odontoiatra di promuovere la propria attività ed i propri
servizi con strumenti moderni
che non siano solo il passaparola è quantomeno opportuno, ci
mancherebbe.
Il fatto però di aver consentito
tutto o quasi tutto, ha determinato oggi una situazione paradossale, in cui anche lo stesso cittadino ha difficoltà ad orientarsi.
Rispetto a messaggi spudoratamente commerciali che in molti
casi illudono i pazienti con terapie mirabolanti (si muove la dentiera… vieni da noi che...), stiamo
assistendo al consolidamento di
fenomeni molto pericolosi, quali ad esempio quelli legati alla creazione di false aspettative in merito a cure non sempre possibili.
O addirittura fenomeni legati alla
nascita di bisogni di cura inesistenti. Sempre più spesso, infatti, si presentano in studio pazienti
che richiedono espressamente
soluzioni protesiche (impianti e
corone) in moltissimi casi assolutamente non necessarie. Detto questo non ci sono dubbi!
Urgono dei correttivi. La legge
Bersani stessa così come il DPR
n. 137 del 2012, affidano all’Ordine la funzione di controllo circa
la veridicità del messaggio pubblicitario ma, di fatto, non forniscono alcun efficace strumento
per poter esercitare realmente questo potere di controllo. La
legge ha liberalizzato, ma non ha
previsto misure idonee per contrastare gli illeciti. Il Presidente
CAO ha poche armi - tutte rigorosamente spuntate - per poter
agire come invece sarebbe necessario. E questo per diverse
ragioni. Innanzitutto, le possibili
azioni repressive nei confronti di
chi utilizza il messaggio pubblicitario come strumento improprio, si dovrebbero attivare su
presupposti, legati a concetti come “il decoro professiona-
— Fausto Fiorile, Vicepresidente AIO
Presidente CAO di Trento
“Urgono dei correttivi.”
le”, la “trasparenza e veridicità del
messaggio”, che risultano poco
circoscritti oltre che eccessivamente discrezionali e vaghi per
poter offrire indicazioni precise
di intervento. Oltre a questo, per
poter verificare la veridicità di un
messaggio pubblicitario che riguardi ad esempio le tariffe o i
servizi offerti, l’Ordine dovrebbe
poter aver accesso direttamente alle fatture dello studio o addirittura avere reali poteri ispettivi, che in realtà non possiede.
Oggi la Commissione disciplinare può solo sperare che il collega
collabori nel dare informazioni
che, ovviamente, non vengono
fornite in caso di malafede. Altro aspetto: nei territori di competenza delle CAO locali, spesso
operano e lavorano Odontoiatri
iscritti ad Ordini di altre provincie. Questo rende, di fatto, molto difficile l’azione diretta del Presidente di Commissione che, in
caso di illecito, ha invece competenza solo sui propri iscritti.
Pensiamo, riflettiamo, discutiamo e troviamo insieme la strada giusta! Come Associazione,
che si è presa l’impegno di essere
sempre e comunque dalla parte del cittadino, al fianco dei colleghi che amano la loro professione e lavorano con passione,
non ci spaventano certo le difficoltà. Sappiamo che l’argomento è spinoso, ma lavorando insieme saremo in grado di trovare le
soluzioni per fare proposte concrete in merito che, siamo certi,
arriveranno molto presto.
Ad maiora!
Prospettiva Odontoiatrica
FOCUS ON - PUBBLICITÀ SANITARIA
8
C’era una volta Carosello!
Riflessioni a mente serena dopo quasi
dieci anni di pubblicità sanitaria
— Denis Poletto
Sono abbastanza agée da avere memoria dei tempi di quando
la televisione aveva due canali e i
programmi per ragazzi erano disponibili dalle 17 alle 18; prima solo
uno schermo fermo, dopo apocalittici programmi dell’accesso
o di riflessione come “Nord chiama Sud”. Non esistevano le Playstation e si giocava ancora in cortile a nascondino, insomma tanto,
tanto tempo fa. Alla sera, dopo Carosello – una sorta di linea di confine invalicabile alla maggior parte
dei bimbi, me compreso – si andava a letto: poche regole, chiare, tipicamente uguali per tutti. Poi è arrivata la pluralità, i cartoni animati
a tutte le ore, per tutti i palati e tutti i gusti: le regole erano cambiate e non si giocava più ad armi pari.
Il mondo è cambiato oltre l’immaginabile e ci si rende conto di tutto
questo guardando indietro: sembrano passate ere, ora che siamo
sempre connessi…
Nel mondo odontoiatrico abbia-
mo visto negli ultimi anni grandi
sconvolgimenti, grandi rivoluzioni, con miglioramento della salute, dei servizi offerti e, meno di dieci
anni fa, abbiamo vissuto anche nel
panorama italiano un cambio nei
costumi, con l’introduzione della possibilità di promuovere il ‘prodotto’ salute da noi ‘venduto’.
La pubblicità ci ha fatto uscire da
un’area protetta e, come spesso
accade in suolo italico, si è ragionato con logiche perverse, con regole non uguali per tutti; da ciò una
certa confusione, nella quale molti si sono infilati, non da ultimo le
società di capitali. Siamo usciti da
un’area protetta e tutto è avvenuto in modo disordinato, lasciando
sguarniti ambiti di controllo e garanzia, rendendo confuso il modo
di usare (e abusare) di una possibilità: un pò come accadde con la fine
di Carosello. Da Wikipedia apprendiamo che «con il termine pubblicità si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle
imprese…». Ecco, impresa: certo,
gli studi odontoiatrici sono attività
che di fatto concorrono con regole e condizionamenti di un’attività
commerciale, ma i nostri ambulatori sono prima di tutto dei presidi socio sanitari che dovrebbero
rispondere prioritariamente a regole deontologiche ed etiche, e
non solo di profitto, eseguendo in
prima battuta un lavoro intellettuale di prevenzione per il mantenimento della salute, operare per riguadagnarla qualora si sia persa e,
specialmente, mantenerla senza
incorrere in nuovi scivoloni. Questo è il primo problema perché, se
la logica aziendale è quella di dover vendere un prodotto, questo
mal si concilia con la prevenzione. E su Wikipedia si continua «…
per creare consenso intorno alla
propria immagine. La caratteristica principale della comunicazione pubblicitaria è di diffondere
messaggi preconfezionati a pagamento attraverso i mass-media.
— Denis Poletto
La pubblicità informa, persuade,
seduce il pubblico». Spesso si vedono pubblicità offrire prestazioni alla stregua di oggetti al mercato, come fossimo tutti uguali, con
una logica seduttiva priva di qualsiasi oggettività. In questi anni si è
persa una grande occasione, la
possibilità di promuovere il nostro
approccio filosofico alla professione e la continuità piuttosto delle offerte “un tanto al chilo”, concretizzando una sorta di lobby da
‘Pubblicità Progresso’ che sottolineasse la nostra presenza positiva
sul ‘mercato salute’ senza velleità
da discount o di delocalizzazione.
Ma il mondo cambia e forse siamo ancora in tempo a cambiare
un immaginario, a ripartire di nuovo da Carosello e a far capire che
siamo qualcosa in più di una turbina a tassametro.
La pubblicità sanitaria
dopo il decreto Bersani.
Molti dubbi, poche certezze
— Avv. Maria Maddalena Giungato
Il c.d. Decreto Bersani (Legge
248/2006) sulle liberalizzazioni ha
rappresentato un fattore di grande novità nel panorama della pubblicità delle attività libero profes-
P.O.
sionali e intellettuali e l’elemento
di maggiore discontinuità, o meglio di rottura, con il passato è stato rappresentato dall’introduzione
della possibilità di pubblicizzare le
caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi delle
prestazioni (oltre che, come già in
passato, i titoli e le specializzazioni
professionali). La riforma mirava a
— Maria Maddalena Giungato
Prospettiva Odontoiatrica
FOCUS ON - PUBBLICITÀ SANITARIA
dare attuazione ai principi comunitari di libera concorrenza e di libertà
di circolazione di persone e servizi
anche nello specifico settore delle
c.d. professioni – un tempo – “protette” ed invece all’opposto, oggi,
destinatarie, attraverso le norme
introdotte, di elementi di cambiamento volti, di fatto, ad eliminare in materia di pubblicità qualsiasi forma di protezione dalla pura
logica di mercato. Da ultimo l’art.
4 del DPR n. 137/2012 ha previsto
che la pubblicità informativa avente ad oggetto le Professioni Sanitarie “è ammessa con ogni mezzo”
e “dev’essere funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non deve
violare l’obbligo del segreto professionale e non dev’essere equivoca, ingannevole o denigratoria.
La violazione della disposizione…
costituisce illecito disciplinare…”.
Sul punto, la più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione (v.
SS.UU. n. 10304/13) ha confermato la competenza degli Ordini per
i procedimenti disciplinari laddove
siano in discussione i principi del
decoro e della dignità della professione, anche per quanto concerne la pubblicità dell’informazione
sanitaria.
Per una ricostruzione dello “stato
dell’arte” non può, poi, essere trascurata la circostanza che l’Antitrust ha aperto un’istruttoria, ormai di imminente conclusione,
nei confronti della FNOMCeO,
al fine di stabilire se l’applicazione delle norme del codice di Deontologia Medica limiti il diritto dei
professionisti a farsi pubblicità, essenzialmente attraverso un’applicazione particolarmente restrittiva, in termini deontologici, della
nozione di “decoro professionale”. In sostanza l’incipit da cui muovere è che la pubblicità sanitaria è
consentita con ogni mezzo, salvo
il limite – invero alquanto ondivago e sfuggente – della trasparenza e veridicità del messaggio nonché della funzionalità all’oggetto.
Una siffatta semplificazione - estrema e in parte approssimativa - non
deve tuttavia far ritenere che l’accertamento del superamento di
un tale confine – trasparenza, veridicità e funzionalità all’oggetto
P.O.
della pubblicità - sia una questione
facile da affrontare e da risolvere.
Ciò in quanto una verifica siffatta,
anzitutto in relazione ai profili deontologici che investono i singoli
professionisti iscritti all’Albo, è demandata all’Ordine professionale che molto spesso non dispone
degli strumenti indispensabili per
compiere un’istruttoria adeguata,
specie allorchè l’iscritto tenga una
condotta non collaborativa e non
offra elementi di valutazione (fatture, contratti, etc.) che consentano di verificare, in primis, l’ingannevolezza del messaggio. Non solo.
Anche nei casi in cui sia possibile
disporre, all’esito di una compiuta
istruttoria, dei necessari elementi
di indagine, non è affatto scontato
che la valutazione circa la correttezza o meno del messaggio conduca a conclusioni univoche. A
titolo meramente indicativo è sufficiente considerare che, ad esempio, per il Consiglio dell’Ordine - e
per la Commissione Centrale per
gli Esercenti le Professioni Sanitarie - è stato ritenuto ingannevole il messaggio che pubblicizzava
uno sconto di 2/3 sulla tariffa professionale in quanto la tariffa professionale minima, ormai abrogata, non esiste più, mentre secondo
la Corte di Cassazione (sentenza n. 11816/2012) una siffatta conclusione – che aveva portato a
sospendere un odontoiatra dall’esercizio della professione per un
mese – non è condivisibile e attesterebbe, all’opposto, da parte del
Consiglio dell’Ordine un’ «insopprimibile sofferenza verso il ricorso al messaggio pubblicitario da
parte dell’esercente la professione sanitaria». In particolare, osservano i Giudici di legittimità, non sarebbe ingannevole il riferimento ad
una tariffa minima non più esistente stante il «carattere puramente
orientativo della tariffa» e, per di più,
anche la «genericità della promessa riduzione, in quanto non riferita a singole prestazioni», riguarderebbe il contenuto del messaggio
pubblicitario - non già la trasparenza dell’informazione - e, quindi, la
sua capacità di persuasione che è
un profilo cognitivo, che esula del
tutto dalle competenze disciplina-
9
ri del Consiglio dell’Ordine. Non è
certo questa la sede per entrare nel
merito di un dibattito dai contenuti non sempre strettamente giuridici ma è evidente che la materia è, per così dire, molto “fluida” e
si presta a diverse interpretazioni,
per certi aspetti tutte condivisibili,
che comunque, al di là dei bizantinismi, rischiano di creare o quantomeno avallare un sempre più diffuso disorientamento del cittadino
comune. Invero consentire tutto o quasi tutto - a tutti comporta in ultima analisi non tutelare chi dispone di meno strumenti per orientarsi
nella pletora di offerte sempre più
ammiccanti e nel contempo sempre più inaffidabili. In un contesto
di ampia liberalizzazione si pone
un problema di informativa corretta, in termini di costi, di qualità
e di necessarietà delle prestazioni, poichè è evidente che la salute dei cittadini passa anche attraverso servizi che non si assestino
su costi inferiori al necessario standard di qualità, che non ingenerino
aspettative illusorie in termini terapeutici e economici e che, infine,
non suscitino bisogni di cura inesistenti per giustificare prestazioni
inutili o addirittura dannose. Forse a
distanza di diversi anni dall’introduzione del Decreto Bersani l’esperienza concreta potrebbe suggerire l’opportunità di introdurre dei
correttivi che consentano agli addetti ai lavori di orientarsi secondo parametri più univoci in forza di
fattispecie maggiormente tipizzate. Non bisogna dimenticare che
gli Ordini professionali e, in primis,
quello dei Medici Chirurghi e de-
gli Odontoiatri, sono volti a tutelare
anzitutto, non già logiche corporative ma l’interesse pubblico. Se
dunque sempre più spesso organi
di elevatissimo rango istituzionale,
quali ad esempio la Corte di Cassazione e l’Antitrust, esprimono forti perplessità sui provvedimenti
assunti da un Ordine professionale o dalla FNOMCeO, è evidente
che un ripensamento della materia, auspicabilmente congiunto e
condiviso, si impone. Peraltro anche sotto il profilo culturale rischia
di arrivare al cittadino-paziente
un messaggio fuorviante sul ruolo e sulle funzioni dell’Ordine, che
affondano le loro radici - giova ricordarlo - nello Statuto fiorentino
del 1349 dell’Arte dei Medici e degli Speziali («Niuno medico nuovo,
o fisico o cernusico, possa, debba
o presumma exercitare l’arte della medicina o medicare in fisica o
in cerusica nella città di Firenze, il
quale non sarà conventato, se prima non sarà examinato pè consoli medici...») che traduce in volgare
l’editto emanato nel 1224 da Federico II: «Ut nullus (medicus) audeat
practicare nisi in conventu publice
magistrorum Salerni sit comprobatus...»
Sin dal Medioevo è stato avvertito
il problema dello Stato di garantire ai cittadini la professionalità dei
medici per distinguerli da ogni sorta di guaritori, cerusici, fattucchiere
e flebotomi, e quello della professione di difendersi da ogni abusivismo o ciarlataneria. E’ incredibile
come a distanza di tanti secoli alcune problematiche possano risultare ancora di sorprendente attualità.
Prospettiva Odontoiatrica
ELEZIONI
10
ORDINE: L’entropia di un sistema
ad elevata entalpia!
— Maurizio Capuano
Parlare di Ordine in un momento
storico dove sembra tutto immobile e dove i cambiamenti assumono solo un valore gattopardesco risulta molto difficile. Difficile risulta
definire il termine Ordine, difficile
concepire un sistema con un suo
apparente ordine ma che all’interno presenta un valore di Entropia
(misura del disordine interno) elevatissimo, ancor più difficile è valutare l’entalpia di questo sistema
in cui il valore essenzialmente dipende dall’energia interna a questo sistema rapportato al volume
dei posti da occupare ed alla pressione degli eventi che ogni giorno
mettono sotto attacco la Professione! Un bel casino oserei dire...
Analizziamo dunque le variabili di
questo sistema ponendo, a bocce
ferme, l’accento su come l’odontoiatria sta cambiando in rapporto
agli attori principali:
1) i pazienti
2) la crisi
3) gli odontoiatri
4) gli abusivi
5) i sindacati
6) la FNOMCeO... in arte la CAO
• I Pazienti sono il bene, la risorsa, i destinatari delle nostre attenzioni professionali. Si aspettano
cure perfette, ci richiedono alti livelli qualitativi, sarebbero ben disposti a sottoporsi a cure odontoiatriche di qualità, sia esse offerte
dai privati sia che provengano dal
SSN. Di contro, spesso, sono disorientati e mal informati per una carenza di azioni volte a prevenire l’insorgenza di patologie orali e della
cultura della prevenzione. Risultato: pochi pazienti afferiscono alle
cure odontoiatriche. Cosa si è fatto quali le progettualità proposte?
P.O.
... l’Odontoiatria sociale! Quali i risultati? … dato non pervenuto!
• La Crisi contribuisce a far allontanare le fasce meno abbienti dagli studi odontoiatrici e, nelle realtà regionali dove l’odontoiatria è al
di fuori dei LEA, anche dalle strutture del SSN. Apertura di centri low
cost ed emigrazione verso paesi del “terzo mondo europeo” il risultato più evidente. Rimedi proposti... dato non pervenuto! Anzi,
vedi Odontoiatria sociale... Le certezze: la crisi dell’Odontoiatra figlio dei tempi aurei della Professione ma, soprattutto, difficoltà per i
giovani ad inserirsi in un mercato
fermo. Proposte? Oserei portarne
una possibile: apriamo il SSN all’assunzione dei Laureati in Odontoiatria, unico vero modo per combattere i low cost!
• Gli Odontoiatri, attori importanti del sistema: molti continuano a
lavorare come se il problema non
esistesse e tutto vada bene... pochi si impegnano nelle attività per
la Professione. Per molti il problema non esiste, novelli suonatori
dell’orchestrina sul Titanic che affonda! Rimedi? Iniziare a far sindacato, a dar vita agli Ordini, risvegliare le coscienze sopite e spingerle
a partecipare alla vita della Professione per la Professione. Risultato?
Ancora non abbiamo sentito suonare le nostre trombe, nè i nostri
cannoni.
• Gli Abusivi? Meglio non sollevare polveroni... meglio non parlare
di esercenti abusivi della professione... anche di chi, da Medico, non
può esercitarla pur essendo iscritto per mero errore agli Albi. Su tutto
cala il silenzio... si parla solo di figure
storicamente note come abusivi
in nuce. Rimedio? Qualche tentativo – solo di questo si può parlare! di innalzare il livello di guardia sembra si sia provato in Senato. Rimedi
ad oggi sono, ad esempio, la legge 21 della Regione Basilicata che
pone chiari paletti sull’esercizio da
parte di soggetti non legittimati ai
sensi della Legge 409. Poco... va
fatto molto di più, magari stimolando le Procure ad un controllo
più attento del territorio ed invitandole ad una più stretta collaborazione con gli ordini.
• I Sindacati, altro soggetto attivo
nel tenere alto il livello di Entropia...
guerreggiano tra di loro sul numero di iscritti (poco importa!), rumoreggiano nelle Assemblee CAO, si
rinnegano a vicenda, stuprando
la Professione pur di apparire belli e bravi. Alla fine poco Sindacato, molti interessi di pochi ma, soprattutto, depauperamento delle
energie per un’affermazione di
— Maurizio Capuano
“Per molti il problema
non esiste, novelli
suonatori dell’orchestrina
sul Titanic che affonda!”
forza inutile e poco produttiva di risultati per la Professione. Rimedio?
Il nemico non è nella professione.
Non è in quella parte di Professione che cerca di urlare un disagio e
non trova chi dall’altro lato dovrebbe rilanciare lo stesso grido... Basta
con le separazioni “a prescindere”,
bisogna riportare le discussioni su
progetti condivisi o condivisibili... i
numeri molte volte sono solo false
ipertrofie muscolari!
• La CAO. Fondiamola su questi
presupposti minimi, abbassando il
livello di entropia ed elevando il livello di entalpia, affinché la Professione possa riscaldarsi di questo
nuovo Calore portato al suo interno. AIO ed ANDI uniti per la professione e dalla professione!
Prospettiva Odontoiatrica
CONGRESSO POLITICO
11
Al 4° Congresso Politico confronto
a tutto campo sul numero chiuso
— Mauro Miserendino
4° CONGRESSO POLITICO
Roma, 22 Novembre 2014
Quale formazione
per il dentista
di domani
Un ministro del Governo Renzi, quello dell’Istruzione Stefania
Giannini, che reputa indispensabile mettere mano alla selezione dei futuri medici, dentisti, infermieri, correggendo l’attuale
meccanismo del test d’accesso ai corsi di studi universitari; un
altro ministro interessato, quello della Salute Beatrice Lorenzin,
che reputa indispensabile non
cambiare rispetto all’attuale numero programmato. Il confronto sul futuro della nostra professione si preannuncia scintillante.
E Associazione Italiana Odontoiatri lavora a un obiettivo forse
utopistico: farlo avvenire durante il proprio congresso politico.
A Roma il 22 Novembre al Centro Congressi Cavour sono invitati entrambi i dicasteri, e sarà il
tempo di spiegare alla platea se ci
sono punti d’incontro, se si può
arrivare a una quadra d’accordo con i Rettori e i Docenti, ma
soprattutto d’accordo con chi
P.O.
le professioni quotidianamente le vive, come gli iscritti AIO ad
esempio.
Il congresso politico 2014 parla di formazione prendendo le
mosse da quanto esposto un
anno fa, quando il presidente
AIO Pierluigi Delogu chiarì che
nessun numero chiuso è possibile senza regolamentare il numero di laureati in odontoiatria a
livello europeo. «Non più di sola
Unione europea», aveva avvertito Delogu. «Bisogna considerare tutti i paesi del patto di Bologna per l’uniformazione degli
insegnamenti ai corsi di laurea
che rende in pratica spendibili in tutta l’Ue i diplomi di laurea
conseguiti negli stati aderenti.
Per evitare ricorsi ai Tar e riammissioni di migliaia di studenti
delusi dal test e per scongiurare l’emigrazione studentesca di
aspiranti dentisti italiani in paesi vicini non-Ue come l’Albania,
Centro Congressi Cavour
via Cavour 50/a
bisogna approvare regole comuni per tutti i paesi membri del
patto di Bologna: quello stesso patto per uniformare gli insegnamenti ai corsi di laurea che
rende in pratica spendibili in tutta
l’Ue i diplomi di laurea conseguiti negli stati aderenti, e nelle Università associate a quelle di stati aderenti». Dopo l’introduzione
di Delogu e la relazione doppia
di Graziano Langone e Gaetano
Memeo, del “pool Aio Giovani”,
il congresso organizzato in prima persona da Mauro Sanalitro
(Segreteria AIO Torino) ospiterà
testimonianze dirette di giovani odontoiatri in formazione e,
dal punto di vista dei docenti, di
Matteo Palumbo della II Università di Napoli. Quindi la tavola rotonda: i “vecchi” dell’Esecutivo
Aio, i giovani (con Walter Mazzucco dell’Associazione Giovani Medici-Sigm) e gli attesissimi
esponenti dei dicasteri di Istruzione e Salute. Comunque vada
saranno scintille.
Prospettiva Odontoiatrica
ENPAM
12
Il nuovo Statuto dell’ENPAM
— Angelo Raffaele Sodano
Presidente del comitato Consultivo Enpam per la libera professione
Il quinquennio 2010/2015 ha segnato per l’ENPAM, senza ombra di dubbio, lo spartiacque tra
una precedente e lunga fase di
ordinaria amministrazione e l’era delle riforme strutturali: la riforma previdenziale dell’ultimo
scorcio del 2012 e quella dello
Statuto passata a maggioranza
in consiglio Nazionale lo scorso
giugno e attesa all’approvazione
ministeriale.
La riforma della previdenza ha
consentito all’Ente di superare
brillantemente lo stress test a cui
siamo stati chiamati dalla “riforma Fornero”: garantire la stabilità del sistema di qui a ben 50 anni
in luogo dei 30 anni precedentemente richiesti.
In soldoni mi piace ricordare un
dato relativo ai sacrifici che i liberi professionisti a regime saranno chiamati ad onorare: si eleva il tasso di contribuzione dal
12,50% al 19,50% e si abbassa l’aliquota di rendimento dello 0,5%
(tradotto, per esemplificare: a
fronte, poniamo di 1.000 euro
versati se ne ritroveranno 64 in
luogo dei 140 ante riforma...);
l’introduzione della possibilità di
accedere alla pensione anticipata l’opportunità migliorativa introdotta. Altri dati “essenziali” da
ricordare sono l’elevazione, per
coloro che da pensionati continuano ad esercitare la libera professione, della contribuzione dal
2% alla metà dell’aliquota intera.
Infine, ad oggi, mantengono la
possibilità di continuare ad essere contribuenti del Fondo della
Libera professione, versando il
contributo ridotto al 2%, coloro
che già afferiscono ad altri Fondi o Enti previdenziali (SpecialiP.O.
sti Ambulatoriali, Medici della dipendenza, ecc).
Ritengo utile questa lunga premessa, una sorta di ricapitolazione sulla Riforma della Previdenza, per meglio ragionare
sulla Riforma dello Statuto non
già perché prodromica o doverosamente correlata ma per una
semplice valutazione di opportunità, di occasione, a mio avviso mancata, per correggere gli
effetti generati su quelle che definirei “diverse” generazioni di
contribuenti: quelli ante e quelli
post riforma.
La Riforma dello Statuto poteva essere occasione per riallineare lo squilibrio economico tra
pensionati/pensionandi e contribuenti che, doverosamente
chiamati ad un maggiore sacrificio economico, onoreranno
il patto intergenerazionale fondante il Sistema, ma che in cambio si troveranno un assegno
pensionistico decisamente più
magro di quello corrisposto a
coloro che non subiranno gli effetti della Riforma.
Veniamo allo Statuto: si abolisce
l’esecutivo, si riduce il numero
dei componenti del CdA, si introduce l’autonoma rappresentanza della componente odontoiatrica, si introducono più efficaci
e attuali meccanismi di separazione tra Chi governa e Chi controlla e fin qui, a mio giudizio, tutto condivisibile e ben orientato.
Ma... Ma il Consiglio Nazionale, il
“parlamento degli azionisti”, non
si sottopone alla cura dimagrante che mi sarei aspettato, anzi,
aumenta nei numeri: da 106
componenti si passa a circa 168.
Perché? Perché, ipotizzo, si fa
tesoro del precedente tentativo di riformare l’Ente (naufragato una quindicina di anni fa di
fronte ad un tribunale amministrativo a fronte del ricorso di un
Ordine provinciale) e si decide di
mantenere, nei suoi valori assoluti (106), la maggioranza relativa nelle mani dei Presidenti di
Ordine e si procede ad innestare la componente odontoiatrica,
la frazione eletta e le rappresentanze dei Giovani e dei Pensionati. Mi rendo conto che un sistema
creato per consentire la legittima rappresentanza di tutti sia il
miglior viatico per l’approvazione ma, mi si consenta, non corrisponde a quell’ideale di efficacia
e snellezza che mi sarei aspettato: un’assemblea così numero-
— Angelo Raffaele Sodano
“...si eleva il tasso di
contribuzione dal 12,50%
al 19,50% e si abbassa
l’aliquota di rendimento
dello 0,5% (tradotto,
per esemplificare: a fronte,
poniamo di 1.000 euro
versati se ne ritroveranno
64 in luogo dei
140 ante riforma...”
sa chiamata anche solo 2 volte
l’anno per l’ordinaria amministrazione - cioè votare il Bilancio
preventivo e Consuntivo - non
credo offra spazio e garanzia di
una maggiore tutela dei contriProspettiva Odontoiatrica
ENPAM
13
buenti. Che il Consiglio Nazionale si riunisca ad invarianza di
costo per le casse dell’ente non
mi sembra condizione sufficiente per accettare, simmetricamente, gli effetti che tale pletorica e ridondante assise mi spinge
ad immaginare.
Altra osservazione: i 5 componenti della rappresentanza dei
Giovani e i 5 di quella dei pensionati verranno in parte nominati
e in parte eletti ma non già dall’iscritto/contribuente in un auspicabile “election day” omnicomprensivo, bensì dai componenti
del Consiglio Nazionale: eletti
che... eleggono... non proprio il
massimo di rappresentanza democratica.
E, tornando al legame che sottintendo tra le due riforme, mi incuriosisce capire quale necessità abbiano i Pensionati, in un CN
così composto, di vedersi garantita un’ulteriore riserva di rappresentanza che risulta in parte
inefficace perché a questa componente, così come a quella dei
giovani, manca il diritto di voto?
Qualcuno si è mai cimentato ad
analizzare l’età media dei Presidenti di Ordine?
Io si, e mi sento di poter tranquillamente affermare che i Pensionati sono abbondantemente
garantiti e rappresentati! Un’ultima domanda per stimolare la riflessione: i sistemi previdenziali
sono certamente all’avanguardia e rispettosi delle regole po-
ste a garanzia di tenuta e stabilità temporale ma, mi viene da
sottolineare, ad invarianza di capacità di generare contributi, e
quindi la correlazione tra il mondo della previdenza e quello del
lavoro dovrebbe essere centrale nel reciproco interesse di sopravvivenza inter e intra generazionale: siamo sicuri che si sia
dato il giusto spazio di rappresentanza ai giovani, ai precari, a
tutti coloro che, odontoiatri, si
affacciano sul mercato di un lavoro che se c’è è spesso sinonimo di compromessi sul piano
economico e, ahimè, etico?
Dimenticavo! I giovani hanno
un’opportunità che si sta rivelando una necessità: accedere
alla previdenza complementare
con un bonus di 80 euro loro riservato, atteso che il gruzzolo da
depositarci dovrà essere ulteriore frutto del loro lavoro.
La CGIA di Mestre mi ha abituato a considerare che il lavoratore italiano, mediamente, lavora
per pagare le tasse fino alla fine
di Giugno, lavorando per se stesso e per il proprio benessere nei
mesi successivi.
Ebbene, mi piacerebbe - simmetricamente - avere una proiezione simile in campo previdenziale, per capire quanto della vita
lavorativa ci toccherà impegnare per accumulare il necessario
ad una dignitosa vita di pensionato, con invarianza del tenore
di vita...
“ ...siamo sicuri
che si sia dato il
giusto spazio di
rappresentanza ai
giovani, ai precari,
a tutti coloro
che, odontoiatri,
si affacciano sul
mercato di un
lavoro che se c’è è
spesso sinonimo di
compromessi sul
piano economico e,
ahimè, etico?”
MODIFICHE ALLE GESTIONI ENPAM IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2013
› Pensione di vecchiaia: innalzamento graduale dell’età. A regime nel 2018 saranno necessari 68 anni (66 anni
nel 2014)
› Pensione di vecchiaia anticipata: l’età minima richiesta aumenterà fino a 62 anni dal 2018, con
contemporanea anzianità contributiva di 35 anni e un’anzianità di laurea di 30 anni
› In alternativa, senza il requisito dell’età minima, si può andare in pensione anticipata con un’anzianità
contributiva di 42 anni e un’anzianità di laurea di 30 anni
› Per chi resta al lavoro, dopo il compimento dell’età per la pensione di vecchiaia, i contributi versati varranno il
20% in più
› I contributi si versano ad aliquota piena non più fino a 50.000 euro ma fino a 75.000, a regime tra 2 anni si
assesteranno a circa 100.000
› L’aliquota di rendimento si abbassa dello 0,5% passando da 1,75 a 1,25%
P.O.
Prospettiva Odontoiatrica
DURA LEX SED LEX
14
DDL contro l’abusivismo
La fine di tutti i mali,
o l’inizio di un percorso?
— Mauro Miserendino
Con soddisfazione seguiamo
l’evoluzione dell’iter parlamentare del ddl sull’esercizio abusivo delle professioni, e non possiamo che fare un analisi positiva
per la valenza sociale e politica
che questo dispositivo legislativo incarna.
L’inasprimento della pena per un
reato che in Italia, veniva considerato, con rassegnazione, di
poco valore, pone in essere un
cambiamento culturale e offre
numerosi spunti di dibattito che
ci piace proporre per fare luce su
tutti gli aspetti poco chiari della
pratica professionale.
Di rilievo l’aspetto che per effetto del “concorso in reato” anche
i prestanome vedranno applicate le stesse sanzioni che , ci auguriamo, fungano finalmente da
deterrente per pratiche illegali.
Esistono, purtroppo, segnali per
pensare che l’inasprimento delle
pene agli abusivi previsto dal disegno di legge omnibus sia norma meno incisiva di come sembri. Uno tra tutti?
Il governo Renzi con legge 67 del
28 aprile scorso per alleggerire le
carceri ha introdotto la “messa in
prova”, istituto che dà ai maggiorenni imputati per reati per i quali
è prevista una pena pecuniaria o
sotto i 4 anni di carcere la chance
di una sorta di affidamento a lavori utili per un periodo limitato,
una volta espletato il quale il reato è estinto.
Ne fruirà chi si è reso protagonista di reati minori. Visto che i massimi della pena sono compatibili,
nel novero rientra il dentista abusivo. Di fatto, l’affidamento a un
lavoro sociale (ma quale?) pone
nel nulla la pena, pur inasprita,
P.O.
proposta dalla bozza del senato. Naturalmente questo è valido solo la prima volta , nel caso di
reiterazione del reato, tale “via di
fuga” non è più applicabile.
Il probabile depotenziamento
dell’attesa norma del disegno di
legge omnibus, dà modo al segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri - AIO Angelo Raffaele Sodano di tornare sul tema
abusivi con tre osservazioni.
«Primo, a ragion veduta pur
esprimendo soddisfazione per
l’approvazione in senato della
norma non abbiamo levato grida di giubilo sia perché la bozza
è ancora in itinere sia perché l’applicazione (e quindi la deterrenza) delle nuove pene è tutta da
valutare, alla luce della “messa in
prova” che se da un lato ha un’azione deflattiva sul carico di lavoro delle Procure, dall’altro sembra quasi nascondere il germe di
un “indulto sistematico”».
Secondo aspetto sollevato da
Sodano:
«Gli odontotecnici di SNO-CNA
rivendicano lo status di professione sanitaria.
AIO ha osservato lo sforzo delle associazioni di tecnici di comprendere il disagio dell’odontoiatra verso le invasioni indebite
di competenza, ma chiunque sia
intellettualmente onesto sa che
i punti di vista restano distanti;
l’odontotecnico per noi è professione d’ambito biotecnologico-ingegneristico e non direttamente connessa all’assistenza
al paziente né a processi di diagnosi-cura- riabilitazione.
Nulla è cambiato rispetto alle nostre posizioni del 2006». «Infine
- ribadisce Sodano – AIO è con-
“Esistono, purtroppo,
segnali per pensare
che l’inasprimento
delle pene agli abusivi
previsto dal disegno
di legge omnibus sia
norma meno incisiva
di come sembri.”
— Mauro Miserendino
tro ogni abusivismo, ma ricorda
che gli abusivismi sono tanti, da
chi esercita l’odontoiatria senza
avere alcun titolo, a chi il titolo
ce l’ha ma non ha i requisiti per
esercitare.
Inoltre il Nuovo Codice Deontologico non aiuta a chiarire ambiti
di pertinenza della professione,
come il problema, che AIO ha
sollevato, su chi dirige una struttura odontoiatrica pur non es-
sendo iscritto all’Albo odontoiatri e dunque non presentando
un requisito chiave per valorizzare il team e attribuire correttamente le funzioni a chi è titolato
a esercitarle. Queste riflessioni –
conclude Sodano – ci impegneremo a discuterle e condividerle
con tutte le forze rappresentative della professione, come AIO,
per arrivare a proposte pratiche
senza “filosofeggiare”».
Prospettiva Odontoiatrica
UNO SGUARDO FUORI
15
Se Sparta piange…
Di seguito diamo conto
dell’evoluzione di una vicenda
che riguarda il mondo legale
ma che senza difficoltà può
essere traslato a potenziali
sviluppi legati anche al
settore sanitario. È facile
ipotizzare fantasiose futuribili
triangolazioni che metteranno
a dura prova la proverbiale
immaginazione italica.
Corte Ue:
via libera agli
“abogados” in Italia
Il turismo legale
nell’Europa dei
furbetti
Mario Napoli*
(La Stampa - 21 agosto 2014)
Caro Direttore,
il fatto è semplice. Nel nostro Paese per diventare avvocati occorre, dopo la laurea in legge, svolgere per diciotto mesi la pratica
professionale in uno studio legale e superare un esame, non facile, articolato in tre prove scritte ed
un colloquio su cinque materie: la
correzione degli scritti è distribuita sul territorio nazionale per non
sospettare di «piazze» di favore (a
Torino abbiamo corretto i compiti di Venezia e gli scritti dei nostri giovani sono stati corretti dalla
commissione d’esame di Catanzaro). Le percentuali di idonei varia di anno in anno e di distretto in
distretto: l’anno scorso a Torino
gli idonei sono stati 301 su 1571
iscritti con una percentuale di circa il 20%. Non tutti i paesi dell’Unione Europea hanno le stesse
P.O.
I laureati in giurisprudenza in Italia che abbiano acquisito il titolo di
“abogado” in Spagna, usando un sistema facilitato di accesso alla professione rispetto a quel che accade
in Italia, possono svolgere l’attività
di avvocato in Italia o in qualsiasi altro Stato membro a patto che fac-
ciano uso del titolo professionale
acquisito che “deve essere indicato nella lingua ufficiale dello Stato
membro di origine”. Quindi l’avvocato italiano che sia diventato “abogados” in Spagna può esercitare la
professione in Italia utilizzando,
però, il titolo di “abogados” e non
quello di “avvocato”. Lo ha chiarito
la Corte di giustizia dell’Unione europeachehadecisosullecauseriunite C-58/2013 e C-59/2013. Infatti, come spiega la Corte, la direttiva
sullo stabilimento degli avvocati
(98/5/Ce) ha lo scopo di facilitare
l’esercizio permanente della pro-
fessione di avvocato (come libero
professionista o come lavoratore
subordinato) in uno Stato membro
diverso da quello nel quale è stata
acquisita la qualifica professionale;
la professione può tuttavia essere
esercitata solamente con il titolo
professionale di origine. Tale direttiva prevede che l’autorità competente dello Stato membro in cui
l’avvocato si stabilisce proceda alla
sua iscrizione su presentazione del
documento attestante l’iscrizione
di questi presso l’autorità competente dello Stato membro in cui ha
ottenuto il titolo. […]
regole di accesso alla professione, ma le differenze riguardano in
genere la pratica, l’obbligatorietà
o meno di una scuola forense, la
struttura dell’esame: in Spagna vigeva un sistema completamente differente poiché la laurea in
giurisprudenza consentiva l’immediata iscrizione nell’albo avvocati di un qualche tribunale spagnolo (anche oggi, comunque,
l’iscrizione è molto facilitata). Sin
qui tutto bene, ogni Stato era ed
è ovviamente libero di regolare
come crede la propria disciplina
di accesso ad una professione [...].
Purtroppo il nostro è il Paese dei
furbetti, delle scorciatoie, delle
mediocrità e del nichilismo deontologico. E così, alcuni dei nostri
laureati, incapaci di affrontare una
seria pratica forense e di superare il nostro esame di Stato, hanno pensato bene di farsi riconoscere in Spagna la laurea italiana
(si tratta di poco più che una mera
formalità, anche in questo caso in
forza della normativa comunitaria sul riconoscimento del titolo
universitario), iscriversi immedia-
tamente dopo ad un albo spagnolo e magari il giorno successivo chiedere l’iscrizione in Italia,
sbeffeggiando i colleghi che seriamente e con difficoltà percorrevano le tappe per l’accesso alla
professione. Dapprima si è trattato di timide iniziative personali,
poi via via una vera e propria industria del «turismo legale», del malcostume (con slogan pubblicitari
del tipo «Perché studiare? Vieni in
vacanza in Spagna e diventa avvocato!»), che ha visto protagoniste
anche ben note società specializzate nel recupero bocciati. Naturalmente gli Ordini più seri ed
il nostro Consiglio Nazionale Forense rifiutavano il preteso automatismo di iscrizioni nel caso di richiedenti italiani, valutando caso
per caso se l’aspirante avvocato
stabilito avesse davvero esercitato in Spagna l’attività professionale poiché, diversamente, appariva indiscutibile l’abuso del diritto
dal momento che la normativa
europea non poteva certo essere
finalizzata a favorire l’inserimento
di un italiano in Italia, bensì a non
discriminare nel nostro Paese le
professionalità delle altre nazioni dell’Unione: eppure oggi oltre il
novanta per cento degli avvocati
iscritti come stabilizzati è italiano!
Pochi giorni fa la Corte di Giustizia
con la sentenza del 17 luglio 2014
ha stabilito che l’abuso è legale,
la furberia e la disinvoltura professionale da approvare e la serietà
da biasimare. È un’offesa senza rimedio per chi lotta perché la professione di avvocato sia svolta da
persone competenti, rispettose
delle regole morali e deontologiche; ma è soprattutto una offesa per tutti i cittadini che ben sanno, o dovrebbero sapere, come
una selezione all’ingresso della
professione sia garanzia per loro,
per la tutela dei loro diritti perché,
come scriveva Calamandrei, solo
chi è scevro da furberie e rispettoso delle leggi e degli imperativi
deontologici, è «degno di trattare
con mani pure quella gran forza
sociale che è il diritto».
Giorgio Costa
(Il Sole 24ore - 17 luglio 2014)
*Presidente dell’Ordine
degli avvocati di Torino.
Prospettiva Odontoiatrica
AIO COMPIE 30 ANNI
16
Associazione Italiana Odontoiatri,
trent’anni vissuti al galoppo
— Pierluigi Delogu
L’Associazione Italiana Odontoiatri (AIO) è stata fondata a
Roma nel 1984 dai primi laureati
in Odontoiatria Italiani.
Il corso di laurea era stato istituito nel 1980 e gli studenti di allora sentirono l’esigenza di fondare un’associazione nazionale
- l’Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria, o Aìso - per far
fronte agli enormi problemi organizzativi e di identità culturale: l’odontoiatra non poteva
esercitare la professione poiché
mancava la legge che la istituiva, non sapeva se sarebbe stato identificato come una figura
paramedica suddita del laureato in Medicina, era tenuto fuori
dall’albo professionale dei Medici, non era riconosciuto nel Servizio sanitario nazionale e non
poteva inserirsi nelle graduatorie per la specialistica o partecipare ai concorsi ospedalieri e
universitari, non aveva copertura
previdenziale e non era accetta-
to dall’unico sindacato in quanto non aveva la laurea in Medicina. Per queste ragioni e per
affermare la qualità del loro retroterra questi giovani dentisti
fondarono l’Associazione Italiana Odontoiatri che da allora ha
vissuto propositivamente passaggi epocali: dal 1985 la possibilità di esercitare da dentisti, dal
1986 i concorsi, dal 1987 l’accesso alle scuole di specializzazione, nel 1995 la chance di versare
i contributi nell’ente pensionistico Enpam e tante altre battaglie
di ieri e di oggi. E conquiste, fino
a rivestire un ruolo primario in Italia nella Formazione Continua
dove Aio offre un servizio di aggiornamento, a costi contenuti,
di grande qualità, che quest’anno ha portato alla certificazione di qualità Iso 9001-2008. infine, cito le battaglie sociali, da
una parte a difesa dell’etica professionale e della qualità dell’atto
odontoiatrico che da molte par-
— Il Presidente AIO Pierluigi Delogu
ti si vorrebbe svilito in omaggio
a logiche di mercato; dall’altra a
difesa del cittadino che ha diritto
a una prestazione sostenibile e
alla prevenzione, tema sul quale abbiamo puntato il nostro aggiornamento nel 2013. La pros-
Un excursus sui trent’anni di AIO attraverso i ricordi di Lesca,
uno dei protagonisti di questo lungo percorso.
Paolo Lesca, il risanatore che lasciò
i palazzi del potere per ritornare
dentista
— Mauro Miserendino
Un lottatore, che conosce i tempi delle sfide e non ama il palcoscenico a tutti i costi. Paolo
Lesca, biellese, 54 anni questo
P.O.
mese, è stato presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri
dal 1996 al 1998 - la prima volta che la carica di presidente AIO
è passata da biennale a triennale - e ne ha gestito il risanamento
economico, ma anche le battaglie politiche in una fase diffici-
sima sfida, proposta al recente
congresso politico, è un codice
etico che mette insieme cinque
imperativi per i nostri 8000 associati: responsabilità, eccellenza,
Innovazione, spirito di squadra e
sostenibilità.
le. Laureato in odontoiatria nel
1986, abilitato nello stesso anno
ed iscritto all’Ordine dal 1987,
apre il primo studio nel 1990 in
proprio. E subito balza agli onori
della cronaca per una lettera ad
AIO Torino dove descrive la realtà professionale di allora - cioè
quella di adesso: medici prestanome, abusivismo, concorrenza sleale, difficoltà d’inserimento per un giovane dentista.
«Mi trovai contro i medici ed
Amdi locale (che allora si chiamava Associazione medici dentisti italiani e più d’una volta difese le posizioni dei medici),
subii minacce fisiche; un medi-
Prospettiva Odontoiatrica
AIO COMPIE 30 ANNI
co ospedaliero che aveva a suo
nome più studi dentistici si riconobbe e alzò il telefono minacciandomi; due esponenti AIO
mediarono con l’Amdi provinciale e la questione fu accantonata. A quel punto mi sentii in
dovere di dare il mio contributo
all’Associazione». E qui Lesca fa
una carriera-lampo.
«Assunsi una funzione organizzativa dapprima in AIO Torino, dove creammo un database
degli iscritti e informatizzammo
i servizi; poi fui eletto tra i rappresentanti di Torino alle assemblee AIO romane. Era il 1991, ed
era in corso uno scontro interno; quando si ricompose tra il
’92 e il ’93 mi trovai nel direttivo
come vicesegretario nazionale
organizzativo (il segretario era
Lobianco di Bologna). Organizzavo trasferte, prenotavo alberghi e voli aerei». Nel 1994 si ritrova tesoriere: la terza carica dopo
presidente e segretario; nel ’95
l’assemblea di fine mandato lo
designa presidente. «Ero un tecnico e in quel momento di un
tecnico c’era bisogno, o meglio
di uno che mettesse mano a risanare le casse dell’Associazione.
La mia presidenza fu una sorta
di stagione di commissariamento; a fronte di un impegno economico preciso a tornare in pari,
AIO si trovò il primo anno a dover mantenere impegni complessi come il risanamento del
bilancio, la riorganizzazione delle sedi, la revisione dello statuto per tenere testa a una crescita che ci vide passare in pochi
anni a 3000 iscritti». Nell’agenda del presidente Lesca c’è subito la vicenda dei doppi iscritti
che avevano frequentato medicina ma volevano esercitare
odontoiatria. «La legge 471/88
che consentiva la doppia iscrizione in barba alle norme dell’Unione Europea - che indicava la
laurea in odontoiatria come unica via di esercizio esclusivo della
professione odontoiatrica - era
stata picconata ma non annullata in Corte Costituzionale; ancora tutti i medici potevano fare
i dentisti ma tale situazione im-
P.O.
17
pediva il decollo della laurea in
odontoiatria e del corso di studi,
e in AIO ritenevamo che l’esercizio esclusivo della professione fosse importante per crescere mentre Amdi frenava.
C’era poi il problema della previdenza: non ci era riconosciuta
mentre noi premevamo per entrare in Enpam. Contro la sentenza della Corte Costituzionale
e contro la legge 471/88 facemmo ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e posi io
stesso la firma a tutela dell’applicazione della direttiva 686/78».
Risultato? «Si creò uno scontro
generazionale: i dentisti più anziani o specializzati in odontostomatologia, medici, sostenuti
da Amdi contro i giovani intransigenti di AIO che così intransigenti a ben vedere non erano perché
in Nordeuropa il corso di studi
esisteva da decenni e anche da
noi un’evoluzione era inevitabile. Lo dicevamo e ci davano degli
ambiziosi e degli arroganti, anche animati dal timore che altre
branche rosicchiassero competenze alla medicina, ma questo non accadde, o che l’Ordine perdesse potere, ed in effetti
AIO aveva presentato una proposta di legge per un Ordine degli Odontoiatri separato da quello dei Medici».
Alla fine della presidenza Lesca
AIO supera i 4 mila iscritti, il gioco di squadra ha premiato.
«Davamo fastidio. Il presidente Amdi Luigi Daleffe mi aveva al suo fianco nello stendere
il primo contratto nazionale per
le assistenti di studio ma con la
stessa mano con la quale firmava insieme a me, firmò anche la
richiesta di deferirmi all’Ordine
per un’intervista che avevo rilasciato alla rivista Starbene sulle
questioni odontoiatriche e che
mi provocò un lungo contenzioso alla fine del quale fui sanzionato con l’avvertimento. Poi
i rapporti con i miei “giudici” della Cao biellese migliorarono, ne
avrei fatto parte fino al 2000, ma
sul momento io ero quello sotto processo». Furono anni vissuti più in viaggio che pensando
alla famiglia, il tempo che restava era per il lavoro a Biella. Così
Lesca decise la fine della parentesi sindacale. «Vidi il bivio quando dovetti fare tre volte il viaggio
a Roma per una formalità burocratica sul contratto delle Aso. La
terza volta spiegai al segretario
Amdi che i pazienti non mi avrebbero perdonato, che ogni omissione la pagavo, e quello mi chiese: Tu per caso continui a fare il
dentista?» Certo che sì! «AIO mi
aveva dato la possibilità di crescere nei rapporti interpersonali, e di mettermi in contatto con
importanti personaggi dell’odontoiatria italiana, ma la mia
trincea era a Biella davanti ai miei
pazienti, al mio riunito, e non ho
accettato altre cariche dopo la
fine mandato». Rientrato nella
normalità, Lesca ha aumentato
il suo impegno di specialista ambulatoriale per 16 ore settimanali
- 1.700-1.900 euro netti al mesecui aggrega l’attività libero professionale per restanti altre 16/18
ore. «Al mattino lavoro in ambulatorio od in ospedale (pazienti disabili ed oncologici) e al pomeriggio in studio.
Tranne il martedì che dedico alla
mia passione, il motociclismo e
ad una passione nella passione:
il sito del sindacato dei motociclisti, il Cim (Coordinamento Italiano Motociclisti), per il quale
mi occupo della comunicazione istituzionale. Una terza passione? Gli indiani d’America. In
moto ho fatto gli Stati Uniti coast to coast e attraversando l’America ci si imbatte nei nativi, un
pugno di uomini poveri che per
resistere all’invasione degli europei hanno ridisegnato il loro
mondo, hanno fatto fronte eroicamente. Pochi uomini ma decisi, che hanno pagato un prezzo
alto per conservare i loro principi. Io spesso ci ho visti così noi
laureati in odontoiatria, uomini sulle barricate in anni belli, a
volte, come dentisti, divisi in tribù ostili tra loro, anche se penso che presto o tardi verrà il momento dell’unità della categoria
di fronte ai problemi della professione».
— Paolo Lesca
Prospettiva Odontoiatrica
ESTERI
18
Gerhard Seeberger eletto speaker FDI
La voce dell’AIO diventa quella
dell’Odontoiatria mondiale
— Enrico Lai
1
2
3
4
Nei prossimi tre anni la General
Assemby della Federation Dentaire Internationale sarà guidata
da un esponente apicale dell’Associazione Italiana Odontoiatri. Italiano originario della Baviera, 58 anni, past president AIO (ha
guidato l’Associazione nel difficile triennio 2005 – 2007) e tuttora
addetto ai rapporti internazionali, Gerhard Konrad Seeberger è il
nuovo Speaker FDI, organo rappresentativo di oltre un milione di
dentisti iscritti a Sindacati e Ordini
odontoiatrici di 130 stati membri,
il cui obiettivo è sviluppare azioni
politiche e di formazione comuni.
Seeberger è stato eletto al Congresso FDI di New Delhi al primo
scrutinio con il 54% dei voti senza
bisogno di ballottaggio nei con-
P.O.
fronti dei colleghi concorrenti australiano e neozelandese. Cresciuto professionalmente in Italia
e in particolare in Sardegna, dove
esercita dividendosi tra gli studi di
Cagliari e Ghilarza, Gerhard Seeberger è il primo Speaker FDI non
di lingua madre inglese. Ed è il primo Speaker Italiano. La sua vittoria è figlia di un instancabile lavoro in campo internazionale rivolto
alla crescita tecnologica, medica e umana dell’Odontoiatria; ma
deriva anche da capacità personali (parla cinque lingue), da una
tenacia non comune – è stato il
primo Consigliere FDI italiano in
assoluto ed è nella Fédération da
11 anni – e dallo spessore scientifico delle sue ricerche: ha rivestito il
ruolo prestigioso di Liaison Coun-
cillor con le Istituzioni politiche internazionali per la scienza ed è stato coinvolto nella revisione della
bozza dell’Organizzazione mondiale della Sanità sul consumo di
zuccheri semplici. Lo speaker FDI
ha il ruolo di Presidente dell’Assemblea Generale di 300 delegati, quindi - di fronte al Council,
l’Esecutivo guidato dalla “Madam
President” cinese Tin Chun Wong
- è un po’ il portavoce del sentire dell’odontoiatria mondiale e
delle necessità dei delegati e dei
professionisti da questi ultimi rappresentati. Nella sua candidatura
Seeberger ha espresso la volontà
di dare un contributo nel fare di FDI
un volano di progettualità, semplificare le procedure burocratiche
interne, coinvolgere i delegati ne-
— 1. La delegazione AIO.
— 2. I due vincitori italiani,
a destra Seeberger
— 3. Vecchio e nuovo speaker
— 4. Da sinistra: una delegata, Jane
Wamai, Presidente Kenya Dental Association, Seeberger e Susan Maina, Chief
Dental Officer, Ministero della Salute
del Kenya
gli open forum, dare visibilità alle
iniziative dei delegati. Nella stessa giornata nel consiglio FDI è stato eletto un altro italiano, anche lui
past president AIO, il Dottor Edoardo Cavallé. Una vittoria italiana
dunque ma ancor di più una vittoria AIO.
Prospettiva Odontoiatrica
SI PARLA DI...
19
AIO aderisce al manifesto del FNGS
In agosto una produttiva occasione di confronto
— Graziano Langone
Tra le numerose realtà che hanno aderito al Manifesto del Forum Nazionale dei Giovani della
Sanità (FNGS) è presente anche la
componente “giovani” dell’AIO.
Tale Forum rappresenta un’importante piattaforma di confronto programmatico che unisce
associazioni, gruppi, comitati,
consulte e sezioni giovanili di società ed organizzazioni operanti nel settore della salute al fine
di creare convergenze, partendo
dai contenuti, tra tutti quei giovani professionisti del sistema che
hanno a cuore le sorti della Sanità Italiana, in un momento storico in cui è necessario imprimere
una svolta coraggiosa alle politiche sanitarie a sostegno delle
giovani generazioni e del sistema
sanitario nazionale, con particolare riferimento a programmazione dei fabbisogni, formazione pre/post lauream, accesso al
lavoro, valorizzazione di competenze e professionalità, centralità della persona, valore delle medical humanities e della salute
globale, sostenibilità e competitività del SSN in una dimensione
europea.
Il FNGS, pertanto, si propone
quale progetto di ampio respiro, aperto e dinamico, che parteciperà al dibattito permanente
in tema di sanità e salute attraverso la produzione di position statements e proposte tecniche. In
tale contesto il FNGS si è posto
l’obiettivo specifico di far pervenire il proprio contributo al Tavolo Politico tra Governo e Regioni
istituito dal Patto per la Salute, incaricato di individuare, in modo
partecipativo ed entro una sca-
P.O.
denza definita, i contenuti di un
disegno legge delega che faciliti
l’accesso delle giovani professionalità sanitarie all’interno del SSN,
valorizzandone il ruolo anche in
chiave di integrazione multidisciplinare, e che ri-disciplini la formazione di base e specialistica.
In tal ambito i giovani Odontoiatri avvertono la necessità di dare
il proprio contributo e mettere
a disposizione del Forum il proprio know-how per le tematiche
più vicine alla nostra professione, quali sopratutto, formazione post lauream ed Educazione
Continua, Previdenza, diritti e tutele dei giovani medici e odontoiatri, come ampiamente discusso durante la terza edizione
del congresso politico AIO dello scorso anno, affrontando le
problematiche dei colleghi operanti all’interno di centri e franchising. Di stringente attualità è
soprattutto la problematica relativa all’accesso ai corsi di laurea a
numero programmato in ambito sanitario, a partire ovviamen-
te dai corsi di laurea in Medicina e
chirurgia ed odontoiatria. In questo ambito l’AIO si è posta al centro di un’importante discussione
tra diverse organizzazioni, spesso anche con visioni divergenti, al fine di proporre al ministero
della pubblica istruzione un documento di sintesi tra le parti, in
un momento in cui lo stesso ministero ha sollevato la necessità
di andare oltre il tradizionale test
di ingresso e pensare ad una nuova forma di selezione. Negli ultimi
mesi AIO, oltre ad aprire un dibattito interno, si sta confrontando
con altre sigle sindacali in ambito
medico, organizzazioni studentesche come AISO ed UDU oltre
che, ovviamente, con il Forum
Giovani Medici, riscontrando visioni meno divergenti di quanto
si possa pensare, lavorando, nei
limiti del possibile, ad una sintesi quanto più possibile condivisa,
da esporre in occasione del congresso politico di novembre, alla
presenza del ministro Giannini e
del ministro Lorenzin.
— Graziano Langone
GLI ADERENTI Al MANIFESTO DEL FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI DELLA SALUTE:
• Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM)
• Associazione Italia Odontoiatri (AIO) - Giovani
• Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e di Comunità (ASSIMEFAC)
Area Giovani
• Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi
• Comitato #MediciSenzaFuturo
• FederSpecializzandi – Confederazione Nazionale delle Associazioni dei medici specializzandi
• Federazione Italiana Medici Medicina Generale (FIMMG) – Sezione Speciale Formazione Lazio
• Movimento Giotto
• Segretariato Italiano Studenti Medicina (SISM)
• Sindacato dei Medici Italiano (SMI) - Formazione e Prospettive
• Società Nazionale Aggiornamento Medici Medicina Generale (SNAMID) Giovani
• Società Italiana Interdisciplinare Cure Primarie (SIICP) - Gruppo Asclepio
Prospettiva Odontoiatrica
SI PARLA DI...
20
C’è qualcosa che non va…
Sul numero programmato servono
un’attenta riflessione e nuove proposte
— Angelo Raffaele Sodano - Segretario generale AIO
Questi alcuni dei titoli sui mass media che hanno
sottolineato l’ennesima debacle per l’organizzazione
degli esami di ammissione
Il Corriere
Gazzetta del Sud,
18 Luglio
17 Settembre
16 Luglio
I test di Medicina non erano
anonimi: il Tar riammette
duemila studenti L’Udu:
Test medicina illegittimi .
Cade il numero chiuso
Test medicina, Università
condannata a risarcimento
danni per illegittima esclusione
«Concorso illegittimo. Il
sistema va riformato». Una
decina i ricorsi, per il plico
trafugato a Bari e per ripetute
violazioni dell’anonimato
Antonella De Gregorio
L’Associazione Italiana Odontoiatri, alla luce delle sentenze favorevoli ai ricorsisti avversi
agli sbarramenti, l’aveva preannunciato: sul numero programmato a medicina ed odontoiatria era ora di cambiare registro,
aveva spiegato il segretario Raffaele Sodano a Odontoiatria 33.
Detto, fatto. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha annunciato una proposta entro luglio per abolire il test d’ingresso
ai corsi di laurea. Il futuro modello d’accesso italiano dovrebbe essere simile a quello francese, ma Federazione degli ordini
ed Università frenano: far entrare anche se solo per un anno, 80
mila candidati nelle Facoltà mediche potrebbe mettere in crisi
la qualità di insegnamenti e servizi delle università, e forse i docenti non se la sentono di “tagliare” uno studente al termine di un
anno di sforzi.
P.O.
Odontoiatria33
Il Tar di Palermo ha dichiarato
nullo il test per l’ammissione
ai corsi di Medicina e
Odontoiatria all’Università di
Palermo, Catania e Messina,
svolto l’8 aprile. Accolto il
ricorso di due avvocati
Arriva dalla Sicilia una sentenza
che potrebbe aprire un nuovo
scenario per le migliaia di
studenti che hanno fatto ricorso
contro il test del 2013, ma anche
per quelli che delusi dal test di
aprile per l’ammissione all’anno
accademico 2014-2015 si sono
affidati alle carte bollate.
Marco Malagutti
«AIO non individua risposte immediate - spiega il presidente
Pierluigi Delogu - ma sa che è
il momento di intraprendere un
percorso virtuoso; esserci confrontati con l’Unione degli Studenti Universitari e con i componenti del Forum dei Giovani
Medici ha rappresentato un momento di riflessione e crescita
che avrà modo di esplicitarsi nel
nostro prossimo Congresso politico di fine Novembre. Comunque sintesi da ora possiamo affermare che il modello italiano
attuale presenta criticità sia nel
test d’ingresso, sia nel percorso
formativo, sia nella fase di abilitazione dei laureati.
del “merito”», dice Delogu. «Al
di là dei ricorsi per i pasticci in
questa o quella sede, che invalidano i test e consentono di entrare puntualmente ad altre migliaia di allievi, alla fine il numero
programmato viene aggirato
da percorsi formativi alternativi
all’estero: anche ipotizzassimo
di bloccare per un anno le lauree in Italia avremmo potenzialmente ogni anno all’esame di
abilitazione 1200 giovani laureati in odontoiatria di ritorno dall’estero. Questo, ricordo, in un paese dove già il rapporto è di un
odontoiatra ogni mille abitanti
contro il valore ideale individuato dall’Organizzazione mondiale della Sanità di un professionista ogni 2000 abitanti».
Il test
«I quiz della selezione secondo AIO non premiano le qualità vocazionali dello studente,
qualità che in questo caso sono
una componente importante
Il percorso formativo
«Trentasei corsi di laurea con pochi iscritti ciascuno si espongono a situazioni di eterogeneietà:
al di là della qualità del corpo docente (è improbabile avere 36
eccellenze) AIO si interroga sulla
capacità di sviluppare le potenzialità degli studenti. E rileva che
nell’essere dentista oggi rientra
anche la capacità di comunicare, di aprire uno studio, di gestire
i rapporti con pazienti e collaboratori, di conciliare costi ed etica, cose che in alcuni paesi s’imparano in cinque anni ma che da
noi non rientrano nei piani di studi di sei anni».
L’accesso alla professione
«Serve un esame di stato più selettivo: non necessariamente
questo esame deve bloccare
per sempre un’aspirazione, ma
dobbiamo immettere nel Sistema Italia professionisti valutati
sulle competenze necessarie a
svolgere la professione odontoiatrica in questo paese, a partire
dalla lingua».
Prospettiva Odontoiatrica
IN PRIMO PIANO
21
AISO ed EDSA: di nuovo insieme
Riconquistato il titolo di “full member”
della “European Dental Students Association”
da parte dell’Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria
— Emilio Fiorentino
Dopo aver ricevuto l’invito da
parte del neoeletto Presidente EDSA Marco Mazevet, l’AISO
non poteva certo mancare al 54°
meeting EDSA, tenutosi dal 24 al
28 Agosto 2014 a Riga.
Nella capitale Lettone arriva
quindi la delegazione dell’AISO
composta dal Presidente Nazionale, nella mia persona, e dal
National Exchange Officer Victor Luca Palumbo, con un importante missione da portare a
termine a nome di tutti i soci e gli
studenti italiani: “entrare in Europa”. È così che la mattina del 25
agosto 2014, alla Riga Stradins
University, abbiamo esposto
una relazione dettagliata all’Executive Committee dell’EDSA e a
tutti i Delegati Europei presenti in
aula su cos’è l’AISO, quali sono i
suoi obiettivi e quali le motivazioni che ci hanno spinti a voler
far diventare di nuovo la nostra
Associazione “Official Member”.
La presentazione è iniziata mostrando qualche foto storica della nostra prima assemblea nazionale nel 1983 e sottolineando
che l’AISO è l’unica Associazione
nazionale, legalmente riconosciuta, che rappresenta gli studenti di odontoiatria dei Corsi di
Laurea italiani. Inoltre non potevamo non citare uno degli obiettivi principali dell’AISO di allora e
di oggi: la volontà di riunire tutti
gli studenti di odontoiatria sotto
un unico nome per poter difendere i propri diritti insieme.
A tal proposito non è mancato
un riferimento alla carenza in alcune sedi universitarie di adeguate ore di tirocinio e/o di adeguate strutture, e senza mezzi
termini ci siamo esposti (correndo consapevolmente il rischio di
far inarcare più di un sopracci-
P.O.
glio) che alcuni studenti italiani
vanno in alcune università, europee e non, con il solo scopo
di aggirare il difficile test italiano o di laurearsi più facilmente
e in tempi più brevi, e questa è
una situazione che l’AISO sta studiando ed indagando da tempo.
Il NEO ha poi esposto alla platea
le iniziative che portiamo avanti durante l’anno associativo,
come l’evento di grande successo svoltosi a marzo di quest’anno insieme all’AIO e all’FDI, cioè
il World Oral Health day.
Successivamente ha parlato degli scambi internazionali che organizziamo ogni anno, in particolare alla sede AISO di Foggia,
e del meeting IADS che abbiamo
ospitato l’anno scorso a Giovinazzo (BA). Al termine dell’esposizione della presentazione ogni
Stato Membro aveva il compito di esprimere la sua preferenza favorevole o meno sulle nuove candidature (insieme a noi si
candidavano anche l’Associazione Turca “TURKDENTSIC”,
l’università di Ankara e la “Dental Students and Young Doctors”
Russa): non poteva andare meglio: l’AISO diventa “EDSA Full
Member” con decisione unanime dei votanti.
Incassato il risultato, subito ci siamo messi a lavoro, in particolare su tre temi caldi tanto in Italia
quanto in Europa: il test d’ammissione, l’equipollenza dei titoli di studio e la formazione teorica e soprattutto pratica dello
studente di odontoiatria.
Non siamo gli unici infatti a lamentare un’eccessiva eterogeneità sulle modalità di ammissione nelle diverse università
europee, così come non siamo
gli unici a lamentare una forma-
zione pratica negli atenei spesso
carente o in alcuni casi limite addirittura inesistente.
Su questi due temi, vista anche la
mole di lavoro che richiede raccogliere informazioni, pareri e
possibili soluzioni da tutti gli Stati
Europei, si è scelto di formare un
Workgroup che continuerà a lavorare anche nei prossimi mesi,
fino al prossimo meeting di Aprile, ed oltre se necessario.
Infine certamente non pensavamo di risolvere il problema
legato alle lauree estere e all’equipollenza dei titoli di studio in
tre giorni di assemblea, ma uno
dei motivi principali per cui desideravamo entrare fortemente
nell’EDSA è dovuto al fatto che
questo è il futuro: nel 2014 restare all’interno dei propri confini,
senza cercare il confronto con
la realtà Europea sarebbe una
scelta miope e che sicuramente non aiuterebbe né a crescere
né a trovare soluzioni ai problemi che affrontiamo ogni giorno.
— Emilio Fiorentino
Presidente Nazionale AISO
— Victor Luca Palumbo, NEO AISO
Prospettiva Odontoiatrica
NOVITÀ FISCALI
22
Le nuove direttive del Fisco per
l’autunno 2014 e per il 2015:
novità e consigli
— Alessandro e Umberto Terzuolo
— Alessandro Terzuolo
Come consuetudine anche quest’anno, la Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, nel mese di agosto,
la Circolare con cui fornisce alle sedi locali le linee guida per i controlli fiscali da effettuarsi nei successivi 12 mesi. Va inoltre sottolineato un
importante avvenimento dell’estate 2014: il cambiamento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. La Dott.ssa Orlandi infatti, già a capo
della Direzione Regionale Piemonte, ha preso il posto del Dott. Befera, nome divenuto abbastanza noto anche al grande pubblico. È molto probabile quindi che questa variazione al vertice segni un “cambio
di passo” o comunque di strategia nei controlli fiscali.
La Dott.ssa Orlandi, peraltro, è stata tra i soggetti che hanno partecipato in modo più attivo alla creazione del nuovo Redditometro ed è quindi plausibile che l’utilizzo dello strumento subisca un nuovo impulso.
Tornando invece alla Circolare della Direzione Centrale (la n°25/E del
2014), nelle sue pagine vengono forniti ulteriori aggiornamenti degli
“indirizzi operativi” già seguiti nei precedenti anni di controlli fiscali. Il
provvedimento, oltre a chiarire agli Uffici periferici i comportamenti
pratici da tenere, fornisce anche utili spunti sulle “nuove” modalità di
utilizzo dei vari strumenti di controllo (Studi di Settore, Redditometro,
Spesometro, Indagini finanziarie e connesse banche dati).
Le linee guida
del Fisco
— Umberto Terzuolo
P.O.
Tra le nuove indicazioni generali che la Direzione Centrale fornisce ai singoli Uffici territoriali
(quelli che effettivamente si occupano di eseguire i controlli)
quattro sono i punti di maggiore interesse per gli odontoiatri:
1. lo spostamento dell’accertamento verso anni più recenti;
2. la minore importanza rappresentata da violazioni formali
rispetto a violazioni sostanziali;
3. una maggiore attenzione nell’utilizzo di strumenti presuntivi
(quali Spesometro, Redditometro e indagini finanziarie) per
evitare gravi distorsioni della
reale situazione fiscale;
4. la concentrazione degli accertamenti verso settori di attività in cui il tasso di evasione riscontrato è mediamente
alto e che non sono stati interessati da controlli negli ultimi
anni (cosa che non può certo dirsi sia avvenuta nel settore
dentale, particolarmente “bersagliato” negli ultimi anni!).
Tutti i punti elencati, se effettivamente seguiti dall’Agenzia e
non solamente annunciati sulla carta, rappresentano buone
notizie per gli odontoiatri: l’avvicinamento degli anni accertati alla data odierna (ad esempio
un controllo sul 2012 e non sul
2009) consentirebbe di evitare
quell’effetto “urgenza” che troppo spesso si genera nei controlli in scadenza (solitamente infatti
gli anni fiscalmente accertabili si
possono spingere fino a 5 precedenti), con conseguente rischio
di vedere ridotta la propria possibilità di difesa. Una maggiore attenzione agli aspetti sostanziali
in tema di evasione è certamente garanzia di equità e rappre-
senta forse un cambio di mentalità in un Paese troppo pieno di
burocrazia e formalità. Ancora,
una maggiore attenzione da parte dei verificatori all’utilizzo corretto di strumenti presuntivi che
prescindono dalla contabilità e
che di fatto si basano su indizi,
non può che essere accolta con
favore perché riduce il rischio
che vengano contestati redditi
in realtà mai realizzati.
1. Cosa succederà ai professionisti (odontoiatri e Studi associati) e alle piccole–medie imprese (Centri dentali)?
È questa l’area di probabile maggiore interesse per il settore dentale su cui l’Agenzia si concentra
in merito a due grandi temi:
1. gli Studi di Settore;
2. le indagini finanziarie (anche
note come controlli bancari).
Gli Studi di Settore sono un tema
fin troppo noto per gli odontoiatri, in numerosi casi ritenuti uno
spauracchio ben oltre la realtà dei fatti. Oltre alle sacrosante
Sentenze della Corte di Cassazione del 2009, di cui si è ampiamente parlato sulle pagine di
questa rivista negli ultimi anni,
l’Agenzia ora riconosce che lo
Studio di Settore può essere un
utile strumento per i controlli
ma, principalmente, come mezzo di selezione, mentre non è
forse più in grado di fotografare la reale situazione del contribuente. Posto che non avrebbe
mai dovuto essere utilizzato automaticamente per recuperare
imposte, lo Studio di Settore fornisce comunque un dato numerico dai cui l’Ufficio, pur considerando le ragioni del contribuente
e dovendo trovare altri indizi, è
sempre partito. Pare invece ora
che l’Agenzia delle Entrate, dopo
anni di elaborazioni e discussioni con le associazioni di categoria, sia decisa a utilizzare lo
strumento solo per far eventualmente scattare i controlli ma voglia eseguire poi l’accertamento
con altri strumenti offerti dal legislatore. In sostanza lo Studio di
Settore dovrebbe essere utilizza-
Prospettiva Odontoiatrica
NOVITÀ FISCALI
to quasi solo come “spia” di un’anomalia; come utile strumento
di selezione ormai però poco in
grado di cogliere con precisione
il reddito del contribuente. Questo perché alcune attività, in primo luogo quella professionale,
difficilmente possono essere ricondotte in medie e calcoli automatici (tipici dello Studio di
Settore) in quanto molto influenzate dalla professionalità e dalle
competenze del singolo professionista. A ciò va aggiunto che è
in previsione una profonda revisione delle modalità di calcolo
e funzionamento degli Studi di
Settore di cui però non si ha ancora certezza. Attenzione infine,
lo Studio di Settore non perderà
il suo valore e l’Agenzia delle Entrate monitorerà con particolare focus i soggetti che presentano “anomalie negli indicatori
economici” (ad esempio la resa
oraria del professionista o la resa
P.O.
23
per addetto) che sono una parte
degli Studi stessi. Particolare impegno sarà poi rivolto dall’Agenzia per capire se effettivamente
gli Studi di Settore siano correttamente compilati dai contribuenti. L’Agenzia ha realizzato che gli
Studi di Settore possono essere
“truccati” indicando dati in realtà scorretti per giungere a tutti
i costi alla congruità e alla coerenza. Per controllare la fedele
compilazione degli Studi, il Fisco
si concentrerà quindi sui cosiddetti “accessi brevi”: brevi verifiche sulla correttezza dei dati indicati negli Studi di Settore quali,
ad esempio, i beni strumentali (riuniti, panoramico, RX endorale, etc.) o il numero dei dipendenti.
Questo controllo sulla correttezza dei dati indicati nello Studio di Settore è soprattutto
connesso ad una novità, relativamente recente, che avvan-
taggia i soggetti che risultano
congrui e coerenti con lo Studio. È stato previsto infatti un regime premiale per chi risulta
congruo e coerente che riduce di un anno i periodi di imposta accertabili (che nella maggioranza dei casi passa da 5 a
4 anni) e che rende più difficili gli accertamenti sintetici (ad
esempio lo Spesometro) e preclude gli accertamenti induttivi (fondati ad esempio sulla relazione tra numero di impianti
posizionati su pazienti e reddito
da dichiarare).
Per evitare che alcuni contribuenti usufruiscano non correttamente del regime premiale il Fisco cercherà di porre
un particolare focus sulla corretta compilazione degli Studi.
Tale argomento interessa però
solo in parte il mondo dentale in quanto il regime premiale
è valido, ad oggi, solo per i red-
diti di impresa (Centri dentali)
e non per i singoli professionisti con partita IVA o per gli Studi associati. Per quanto riguarda invece le indagini finanziarie
(controlli bancari), strumento
molto utilizzato per controllare
i professionisti, l’Agenzia torna
a chiedere cautela e attenzione ai suoi Uffici periferici. Troppo spesso infatti ci è capitato di
vedere recuperi da parte del Fisco assolutamente irrealistici e
fortemente iniqui per il contribuente, soprattutto a causa di
automatismi legati alle movimentazioni bancarie.
Riassumiamo brevemente lo
stato dell’arte: il professionista,
così come lo Studio associato o il Centro dentale, è tenuto
a giustificare ogni movimento bancario sia in entrata sia in
uscita (ossia accrediti e addebiti) avvenuto sui propri conti correnti. Tale giustificazione deve
Prospettiva Odontoiatrica
NOVITÀ FISCALI
24
essere fornita per i conti di Studio ma anche per i conti privati
o su cui si ha delega o firma. Attenzione però, mentre sui conti correnti di Studio vi è il fondamentale aiuto della contabilità,
sui conti personali è ben possibile che, a distanza di anni, si sia
persa memoria delle spese effettuate ma soprattutto non si
sia più in grado di giustificare
un prelievo di contanti o un pagamento tramite assegno. Per
giustificazione si intende la possibilità di fornire documenti o
prove certe, mentre non bastano giustificazioni generiche o
per masse. Se pertanto non si è
in grado di giustificare in modo
incontrovertibile un prelievo, lo
stesso verrà recuperato a tassazione (anche se inerente alla
sfera privata!).
Tale previsione normativa è davvero molto pericolosa (e in alcuni casi illogica) e la stessa
Agenzia delle Entrate, già nel
2006 con la Circolare 32, aveva invitato a ragionevolezza e
buon senso i suoi Uffici periferici. Dispiace però dire che tali inviti sono rimasti lettera morta e
molto spesso i funzionari verificatori si rifiutano di considerare
giustificate movimentazioni difficilmente riconducibili a operazioni non fatturate che, con il
buon senso, andrebbero considerate valide.
Si spera che questa ennesima
raccomandazione venga recepita con più forza dai singoli Uffici, ne andrebbe di mezzo l’equità del sistema.
2. Cosa succederà alle persone
fisiche?
Per quanto riguarda le persone
fisiche “privati”, ad esempio i lavoratori dipendenti, i pensionati, le persone senza lavoro ma
anche l’odontoiatria stesso al di
fuori della sua sfera lavorativa, i
campi di azione del Fisco ruotano sostanzialmente su tre temi:
1. il Redditometro, che pare
sarà utilizzato dagli Uffici prestando particolare attenzione
alla fase del contraddittorio
e dell’ascolto delle giustifica-
P.O.
zioni logiche del contribuente;
2. i controlli su singole voci della dichiarazione dei redditi come ad esempio la correttezza delle spese mediche
detratte, la correttezza di importi connessi a ristrutturazioni edilizie e a interventi di
risparmio energetico o, ancora, l’importo degli interessi passivi su mutui per la prima
casa.
3. l’incrocio di dati reddituali e di
informazioni di diversi contribuenti, ad esempio la corretta dichiarazione di contratti di
locazione (affitto) attivi, la corretta dichiarazione dei compensi per cui è prevista l’applicazione di una ritenuta e casi
simili che prevedono di fatto
automatismi.
Anche in questo caso non ci resta
che augurarci che tali indicazioni si traducano in un comportamento veramente ragionevole e
professionale da parte dei verificatori affinché non utilizzino la
notevole mole di informazioni in
loro possesso in modo scorretto
e non equo.
Consigli per la difesa
Oltre al sempre valido consiglio
di instaurare con il proprio Commercialista un rapporto di dialogo e confronto anche sul tema
delle novità fiscali, riassumiamo
alcune linee guida frutto di esperienza pratica e degli ultimi aggiornamenti in materia:
- ridurre al minimo i versamenti ed i prelievi di contanti sui propri conti correnti, soprattutto se
superiori a importi molto bassi
(250/300 €), vi è il rischio infatti
che vengano considerati come
possibili indicatori di situazioni di
evasione;
- utilizzare preferibilmente bonifici sfruttando la compilazione della causale per identificare
cosa si sta incassando e cosa si
sta pagando (informazione che
l’assegno non consente di fornire);
- tenere in modo ordinato una
sorta di cronistoria delle proprie
operazioni finanziarie e patrimo-
niali, sia in entrata sia in uscita, a
maggior ragione qualora abbiano importi rilevanti, con relativi
documenti giustificativi;
- considerare il rapporto tra il
proprio tenore di vita e il reddito
dichiarato.
È consigliabile documentare
in modo chiaro le proprie fonti di liquidità (donazioni, prestiti, vendite, disinvestimenti, etc.)
che hanno permesso di sostenere spese rilevanti o magari eccedenti il reddito dichiarato di un
anno;
- porre la massima attenzione
alla compilazione degli studi di
settore anche se questo può impiegare del tempo in più;
- segnalare negli stessi moduli eventuali situazioni oggettive
che determinano posizioni di
non congruità o di non coerenza secondo gli Studi di Settore.
Tutti questi consigli sono sempre finalizzati ad evitare di trovarsi in spiacevoli situazioni con il Fisco, pur non avendo realizzato
alcuna evasione, ma avendo soltanto posto in essere comportamenti, in piena buona fede, frutto di un po’ di trascuratezza o di
semplice non conoscenza.
Conclusioni
I controlli fiscali sugli odontoiatri
negli ultimi anni hanno rappresentato una sorta di “caccia all’evasore”; le intenzioni contenute
nella Circolare, invece, sono finalizzate a relazioni Fisco-contribuente improntate a un rapporto più civile e maturo, degno
di un Paese sviluppato.
Tutto ciò stando almeno alle parole contenute nella Circolare,
per cui l’Amministrazione finanziaria dovrebbe concentrarsi su
controlli più mirati, efficienti e
approfonditi, ma soprattutto improntati a fotografare la reale capacità contributiva del soggetto
controllato, senza pensare solo
alle imposte da recuperare ma
considerando il ruolo sociale e
di rispetto dell’equità che riveste. Speriamo che questa volta
non abbia ragione la celebre frase “la via dell’inferno è lastricata
di buone intenzioni”.
Prospettiva Odontoiatrica
EVENTI ECM AIO
25
ECM: EVENTI AIO 2014/2015
CORSI FAD
xx
TITOLO E RELATORI
LUOGO
› LA PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO IMPLANTARE
DATA
CREDITI
15/11/2014
12
CORSI RESIDENZIALI A PARTIRE DAL 25 OTTOBRE 2014
› EFFICIENZA E SEMPLICITA’ IN ORTODONZIA OGGI:
METODICHE INNOVATIVE DI TRATTAMENTO
Dr.sse Elisabetta Carli e Giulia Fortini
CASSINO
25/10/2014
5
› CHIRURGIA PIEZOELETTRICA NELLA PRATICA CLINICA
Dr. Luciano Falchetta
LA SPEZIA
25/10/2014
4
› COSA C’È DI NUOVO IN RESTAURATIVA E PROTESI DENTARIA
Dr. Camillo D’Arcangelo
POTENZA
25/10/2014
9
› IMPLANTOLOGIA OGGI: TUTTO E SOLO UN’ OVERDENTURE IMMEDIATA?
Dr. Carlo Tinti
CAGLIARI
25/10/2014
8
CUNEO
25/10/2014
9
VILLAFRANCA
TIRRENA
25/10/2014
8
› GLI STRUMENTI ROTANTI NITI NEL SONDAGGIO,
NELLA STRUMENTAZIONE E NELL’OTTURAZIONE CANALARE
Prof. Antonio Malagnino
BRINDISI
25/10/2014
9
› “LA VENDITA DEL SORRISO” CORSO DI MARKETING ETICO
E RELAZIONALE NELLA PROFESSIONE ODONTOIATRICA
Dr.sse Marta Botteon e Martina Scarrazzato
GRADISCA
D’ISONZO
25/10/2014
7
› RAZIONALE PER IL TRATTAMENTO MINI-INVASIVO DELLE CRESTE SOTTILI
CON PIEZOCHIRURGIA ED IMPIANTI DENTALI
Dr. Alberto Rabaudi
LA SPEZIA
28/10/2014
4
ZOLA PREDOSA
5/11/2014
2
› IL POTERE DELLE PAROLE IN AMBITO ODONTOIATRICO
Dr.sse Marta Botteon e Martina Scarrazzato
CAGLIARI
08/11/2014
10
› COMUNICAZIONE EFFICACE IN ODONTOIATRIA
COME LA BUONA COMUNICAZIONE PORTA AD UNA FIDELIZZAZIONE DEL PAZIENTE
Docente: Massimiliano Calore
CAGLIARI
15/11/2014
7
ROMA
19/11/2014
5
› CORSO DI FORMAZIONE PER L’UTILIZZO DEI DEFIBRILLATORI SEMI AUTOMATICI ESTERNI
Dr. Francesco Mancuso
TORINO
21/11/2014
6
› MANTENERE IL DENTE O INSERIRE UN IMPIANTO?
Dr. Walter Stablum
TRIESTE
22/11/2014
7
› EMERGENZE MEDICHE NELLO STUDIO ODONTOIATRICO
Dr. Pietrino Ibba
SASSARI
29/11/2014
8
FROSINONE
29/11/2014
14
› XII SIMPOSIO AIO SARDEGNA - PRIMA GIORNATA
Dr. Giovanni Zucchelli
CAGLIARI
05/12/2014
6
› XII SIMPOSIO AIO SARDEGNA - SECONDA GIORNATA
Dr. Angelo Putignano, Dr. Enrico Manca, Dr. Giacomo Derchi
CAGLIARI
06/12/2014
6
› XII SIMPOSIO AIO SARDEGNA - SESSIONE ORTODONZIA
Relatori vari
CAGLIARI
06/12/2014
9
› CORSO AGGIORNAMENTO PER DATORI DI LAVORO
CHE POSSONO SVOLGERE IL COMPITO DI RSPP
Dottori Pierluigi Martini e Marco Passone
TRENTO
11/12/2014
2
› VALUTAZIONE DEI FALLIMENTI IN PROTESI TRADIZIONALE
E IMPIANTARE E POSSIBILI SOLUZIONI
Dr. Ezio Bruna
› COME È CAMBIATO IL CONCETTO DI ANCORAGGIO ORTODONTICO
NEGLI ULTIMI 15 ANNI
Dr. Cesare Luzi
› TERAPIA MUCOGENGIVALE IN PARODONTOLOGIA
Dr. Riccardo Stefani
› XIII GIORNATA MONDIALE BPCO
Relatori vari
› FORMAZIONE PERMANENTE IN TECNICHE LASER E LIGHT PHOTO THERAPY
Relatori vari
P.O.
Prospettiva Odontoiatrica
PROMO EVENTI
26
Odontoiatria del futuro,
AIO mette gli esperti mondiali
a confronto
Nel 2015, a Chia, il 27° congresso scientifico AIO.
Un ricco programma per l’8° evento internazionale!
— Pascal Magne
P.O.
Un confronto internazionale su formazione, aggiornamento ed etica, e naturalmente su tutti gli aspetti scientifici e tecnici dell’odontoiatria quali ortodonzia, conservativa,
implantologia, con particolare attenzione
agli aspetti funzionali dell’apparato stomatognatico, dalla mobilità dell’osso al dente.
Così si presenta il 27° Congresso nazionale
e 8° Internazionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri dal titolo eloquente - odontoiatria oltre i confini - che si svolgerà al Chia
Laguna Resort dall’11 al 13 giugno 2015: un
evento formativo ma anche “politico” di richiamo internazionale per l’odontoiatria
italiana in una location spettacolare, a Chia
(Cagliari), perla del Mediterraneo, con personaggi di punta dell’odontoiatria mondiale tra cui lo svizzero Pascal Magne (Università di Ginevra e del Minnesota), autore di oltre
200 pubblicazioni, protagonista sia venerdì del simposio internazionale sulle Novità
in odontoiatria adesiva sia sabato 12 giugno
nella lettura magistrale d’inaugurazione della terza giornata di lavori. Ma saranno toccati
altri argomenti, dalle cellule staminali all’anestesia computerizzata, dal 3D alle tecniche
adesive.
I quattro simposi precongressuali del gio-
vedì, si caratterizzano come altrettanti confronti tra l’odontoiatria italiana e il meglio
dell’odontoiatria internazionale: il primo è
Dall’Odontoiatria restaurativa a quella riabilitativa: 3 Step & Bopt con Francesca Vailati (Ginevra) ed Ignazio Loi (Cagliari); in parallelo si parla di nuovi standard globali in
Endodonzia con Gary Glassmann (Toronto, Oral Health Dental Journal) ed Elisabetta
Cotti (Cagliari), rivalutazione del complesso
trans-mucosale nella riabilitazione implantare con Nitzan Bichacho (Hadassah Medical Campus Gerusalemme) e Gerhard Seeberger (Fédération Dentaire Internationale),
più un aggiornamento in pedodonzia con
Michael Ignelzi (University of California) e
Claudia Caprioglio (Pavia). Un quinto simposio precongressuale, pratico, sarà tenuto
dal sardo Enrico Manca e da Giacomo Derchi dell’Università di Genova in due moduli distinti e differenti (Protesi e conservativa)
Venerdì 12 giugno è di scena il vero e proprio simposio internazionale, che fa dell’evento 2015 il più importante organizzato a
livello internazionale in assoluto fin qui da
AIO. Pazienti geriatrici, prevenzione, cellule staminali per la rigenerazione del tessuto,
potenzialità dell’estetica ultraconservativa,
Prospettiva Odontoiatrica
PROMO EVENTI
27
estetica del sorriso e muscolo-funzionale:
sono i temi oggetto di altrettante relazioni
magistrali. Relazioneranno nell’ordine l’israeliano Alex Mersel (direttore programma di
aggiornamento europeo FDI), l’americano P. Piero (Detroit, massima autorità per lo
studio dei sistemi di pulizia dentale), Mariam
Margvelashvili dell’Università di Tblisi, e infine, ultimo relatore del mattino, Mark Hochmann (New York University College of Dental Surgery) con una conferenza sulle nuove
tecnologie Computer Controlled per prevedere e contenere il dolore con somministra-
voluto che su temi non lontani dalle grandi
scelte politiche relazionino relatori di rango
mondiale come Magne e Vailati, e ha volentieri fatto in modo - grazie SIDOC, SIE e SIDO
- che nei simposi italiani si parli di conservativa, endodonzia e ortodonzia».
Lai sottolinea come nei tre simposi con altrettante società scientifiche - attesi nella
stessa giornata clou di venerdì 12 - non si
perderà di vista in particolare un obiettivo:
«per dirla in una sola frase, come soddisfare
il paziente conservando i suoi denti».
Di grande rilievo appare innanzi tutto il Pri-
Association – tutti i temi trattati saranno oggetto di incontri al vertice, promozioni di iniziative e confronti internazionali».
«Da Stati Uniti, Russia, Argentina, Germania, Svizzera, Francia, Israele, sono attesi
non solo docenti ma anche allievi, colleghi
dentisti per l’aggiornamento», aggiunge Lai.
«Difatti, gli eventi del corso daranno diritti a
crediti di educazione continua medica riconosciuti non solo in Italia ma anche da tutti i
paesi negli ambiti istituzionali dove si utilizzano i crediti ADA-CERP, che AIO è l’unico
provider italiano autorizzato a rilasciare in
zioni minime e mirate di anestetico. Nel pomeriggio sono in programma le due letture
magistrali, chiave dell’evento, a cura di Pascal Magne per le opzioni di trattamento ultraconservative e di Renato Cocconi direttore del centro FACE-Odontosurgery di Parma
per un excursus su micro e macro-estetica,
dall’estetica del sorriso e a quella sostanziale
muscolo-funzionale.
Sabato 13 giugno, con la lettura magistrale
su Restauri adesivi Anteriori e Posteriori, Pascal Magne inaugurerà anche il simposio internazionale, che sarà seguito dalla sessione
per igienisti dentali sulle strategie di comunicazione avanzate con i pazienti e nel team
odontoiatrico.
«Gettare uno sguardo oltre i confini nazionali per un odontoiatra vuol dire saper vedere
cosa offre il progresso ma anche guardare al
presente, ai paesi in crisi, all’impoverimento
di intere società che hanno bisogno di tecnologia per ottenere con risorse limitate il
meglio che oggi l’odontoiatria può dare. Per
questo il XXVII congresso AIO oscilla continuamente tra due imperativi, sostenibilità e
qualità.
Associazione Italiana Odontoiatri, che è sindacato e provider di formazione insieme, ha
mo simposio AIO-SIDOC. «Con la Società
di Odontoiatria Conservativa è stato progettato un incontro riepilogativo dei progressi degli ultimi 30 anni fino all’EFP approach
e alla nuova sfida dell’odontoiatria adesiva,
che avrà per protagonisti i relatori Francesco
Mangani dell’Università di Roma Tor Vergata e Camillo D’Arcangelo dell’Università di
Chieti. E ancora: il 2° simposio Aio-Società
italiana di Endodonzia (SIE) verterà sulle tecniche e i materiali con un confronto Mario
Lendini (Torino) - Pio Bertani (Parma); infine - conclude Lai - il 3° simposio AIO/Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) tratterà
di esperienze e prospettive trans nazionali con Giampietro Farronato dell’Università
degli Studi di Milano, Skander Ellouze dell’Università di Monastir in Tunisia e Silvia Allegrini dell’Università di Siena».
«Praticamente nessun continente è stato
trascurato - afferma il presidente AIO Pierluigi Delogu - e altri ospiti importanti potrebbero ancora arrivare. Al di là della presenza di
esponenti del mondo politico, istituzionale,
ordinistico italiano e di importanti associazioni internazionali - FDI tra tutte ma ci saranno le società scientifiche principali come la
Chicago Dental Society e l’American Dental
quanto accreditato dall’American Dental Association da novembre 2013.
Al di là dell’occasione unica per creare
network e rinsaldare relazioni tra colleghi di
tutto il mondo, a Chia Laguna ci sarà anche
spazio per momenti di relax, svago e parentesi ludiche, e non mancheranno festeggiamenti per gli ospiti che compieranno venti e
trent’anni di laurea in Odontoiatria. Dunque,
un evento sui generis, forse il clou degli eventi odontoiatrici dell’anno in Italia, «ma attenzione: è importante prenotare prima», sottolinea Lai. «Non solo perché i voli continentali
e intercontinentali non aspettano, ma perché muoversi prima conviene: per chi si iscrive in tempo - entro dicembre! - le quote di
iscrizione sono ribassate».
P.O.
Per informazioni ulteriori sull’evento
basta andare al sito web della nostra
Associazione www.aio.it , ma AIO
consiglia di entrare subito dalla porta
principale nel mondo di Chia Laguna
cliccando e iscrivendosi dal neonato sito
congressuale:
http://congress2015.aio.it/
Prospettiva Odontoiatrica
PROMO EVENTI
28
Congresso
Internazionale
SIE
Al 45° congresso SIDO
si è parlato di professione
Fra gli eventi del congresso di ottobre un corso
precongresso sulla professione che è stato progettato
con la collaborazione di AIO e che ha avuto come relatori
Pierluigi Delogu, Fausto Fiorile e Raffaele Sodano.
La professione di Odontoiatra e la specialità di Ortodonzia sono in continua evoluzione tant’è che
oggi, si richiede una preparazione extraclinica altrettanto completa rispetto alle imprescindibili capacità cliniche del dentista. Aspetti come l’etica e
la deontologia, la comunicazione con i pazienti, l’organizzazione della propria attività lavorativa
con tutte le normative da seguire, la valorizzazione
delle risorse umane del team, i vari modelli di attività lavorativa (studio monoprofessionale, associazione professionale, società tra professionisti, rapporto di collaborazione, dipendenza da società
P.O.
e dipendenza dal SSN), gli aspetti medico-legali,
la pianificazione del proprio futuro previdenziale, sono argomenti di rilievo primario per affrontare la professione con la consapevolezza di poter svolgere un ruolo da protagonista. Il corso ha
approfondito tutte le tematiche per un approccio
coerente della professione in modo da seguire un
modello etico e di qualità che identifichi una figura
di odontoiatra moderno capace di affrontare tutte
le sfide del futuro, ma soprattutto in grado di dare
valore al proprio lavoro per elevare il rapporto fiduciario col paziente.
Prospettiva Odontoiatrica
REPORT EVENTI
ROMA
La querelle
‘autorizzazione’
Con il rinnovo degli Ordini dei Medici alle porte, nel
Lazio è arrivato a un vero e proprio terremoto normativo per quello che concerne le autorizzazioni
regionali all’esercizio. Dalla Legge Bindi del 1999,
che rendeva obbligatoria l’autorizzazione anche
per gli studi odontoiatrici OVE (sic!) si effettuassero
manovre invasive o che mettessero a rischio la vita
del paziente, si è passati senza alcuna variazione
alla Legge Regionale 4/2003 che nel 2007 trova il
suo compimento in una gigantesca manovra che
costrinse 33000 medici e odontoiatri a ingolfare la
Regione di piantine, elenchi di arredi, schemi elettrici e quant’altro, qualunque attività svolgessero.
Nessuna delle istituzioni ebbe nulla da obiettare,
solo privati cittadini, che nel 2013 finalmente si videro dare ragione dalla Cassazione nel loro rifiuto
di ottemperare a una burocrazia eccessiva e inutile. Nel Lazio i decreti 38 e 42 del 2012, propaganda-
MEDICINA DEL SONNO
Sleep Days
Nel 2014 la Società Italiana di Odontoiatria nella
Medicina del Sonno (SIMSO), presieduta da Marzia
Segù, Consigliere Culturale Nazionale AIO, ha organizzato un evento della durata di una settimana
dal 13 al 20 settembre, denominato Sleep Days con
l’obiettivo di coprire le tre aree di interesse:
pazienti, medici e odontoiatri su tutto il territorio
nazionale. Ecco le tappe: Città S. Angelo (PE), Bologna, Roma, Milano, Parma.
Questo percorso ha accompagnato la Società a Vigevano (PV) dove si sono realizzate
- Giovedì 18 settembre. L’Associazione Italiana
Pazienti con Apnee del Sonno incontra le Associazioni Pazienti vigevanesi in collaborazione con
Rotary Club Cairoli per un’informazione capillare e
corretta per i cittadini tutti e le istituzioni, per creare un punto di incontro tra la Medicina del Sonno,
P.O.
29
ti come un modello da esportare su scala nazionale, chiesero la conferma dell’autorizzazione, mai
arrivata, del 2007.
L’unica fazione a ribellarsi e a chiedere buonsenso
e rispetto della legge originale è stata AIO Roma,
mentre l’Ordine ha provveduto a catechizzare folle di colleghi su come scannerizzare documenti
che la Regione, in realtà, già possedeva o non aveva alcun diritto di pretendere.
Nel 2014 tra maggio e luglio tre sentenze del TAR
Lazio hanno invece spazzato via ogni dubbio: l’autorizzazione all’apertura e all’esercizio per gli studi monoprofessionali o associati che NON effettuino manovre invasive (implantologia compresa)
non è prescritta da nessuna parte. L’intera norma
va rivista. AIO Roma è stata pubblicamente ringraziata da uno dei colleghi vincitori delle cause per i
consigli legali ricevuti nella vicenda. La prima reazione dell’Ordine incomprensibilmente è stata di
richiedere a gran voce la riapertura della piattaforma informatica per permettere ai colleghi ultraritardatari di immettere on line i documenti, nonostante, come si diceva, non fossero più dichiarati
necessari. La Regione da parte sua ancora tace,
ma una decisione deve essere presa in tempi brevi,
e in questo AIO Roma ha cercato di agevolarla elaborando l’unica proposta di delibera che potrebbe pacificare il settore e allineare il Lazio ad altre
regioni d’Italia, dove sia necessaria una semplice
comunicazione, corredata dall’elenco dei docu-
menti tenuti a studio, per aprire o gestire uno studio. Staremo a vedere.
Stefano Colasanto
il Cittadino-paziente e le Istituzioni stesse, portando l’esperienza personale, fornendo informazioni
e materiale di lavoro, cercando insieme a tutti di arrivare nel tempo più breve possibile a far sì che ogni
persona affetta da questa patologia possa venire
curata nel migliore dei modi. Intervenuto Enrico
Brunello, Presidente AIPAS, Associazione Italiana
Pazienti con Apnee del Sonno—Onlus
- Venerdì 19 settembre. Corso Somnodent e Sessione Comunicazioni dei Soci Simso
- Sabato 20 settembre. IV Congresso Nazionale
di Odontoiatria nella Medicina del Sonno. La deprivazione di sonno e la conseguente sonnolenza diurna sono un grave rischio per la salute interferiscono la qualità della vita. Guidare o fare lavori
pericolosi quando si è sonnolenti può essere molto rischioso. RUSSARE può essere il campanello
d’allarme della Sindrome delle Apnee Ostruttive
del Sonno (OSAS), che è responsabile di una riduzione dell’ossigenazione dell’organismo durante il
riposo, che unitamente ad un aumento di anidride
carbonica nel sangue stimolano il cervello e risvegliano molte volte il paziente, il cui sonno è caratterizzato da agitazione, continui cambiamenti di posizione e frequenti risvegli. Al mattino il paziente si
sveglia affaticato, stanco e tende facilmente ad
addormentarsi durante le normali funzioni, lavoro, guida dell’auto o guardando la TV. L’OSAS colpisce il 5% della popolazione. L’OSAS è associata
a un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare ipertensione, infarto e ictus. Inoltre, ci può
essere un’ eccessiva coagulabilità del sangue (che
aumenta il rischio trombotico) soprattutto nelle
prime ore del mattino.
Recentemente l’odontoiatra è entrato nella Medicina del Sonno, in particolare nel
trattamento dell’apnea ostruttiva. SIMSO promuove l’uso clinico dei nuovi dispositivi orali,
che trovano indicazione in caso di russamento e di apnea da lieve a moderata.
Costruiti su misura, questi apparecchi sono dei presidi medici che mantengono la
mandibola e la lingua in avanti creando così più spazio nella parte posteriore della bocca
ed evitando l’ostruzione delle vie aeree. Questi dispositivi orali sono comodi e facili da
indossare, possono essere facilmente portati con sé in viaggio e il trattamento con questi
apparecchi è reversibile e non invasivo.
Prospettiva Odontoiatrica
REPORT SEDI
30
SOS in Campania, cittadini fatalisti
su patologie del cavo orale.
Male i giovani dentisti, percepiti
come operatori “non sanitari”
Fascia 0-6 anni
Dati allarmanti sullo stato di salute dei denti, l’abitudine all’igiene orale e i corretti stili di vita vengono dallo screening effettuato su un campione significativo della popolazione campana il
22 e 23 marzo scorsi negli stand allestiti davanti al Santuario della Madonna di Pompei e in alcune residenze locali in collaborazione con Regione Campania e Asl Na 3 per celebrare il World
Oral Health Day. Nelle interviste elaborate da Associazione Italiana Odontoiatri - e annunciate già
a Novembre 2013 a Torre del Greco in un incontro di formazione comune per Odontoiatri, Medici di Famiglia, Igienisti Dentali e Pediatri - si riscontra disinformazione specie in età scolare. Emerge
poi dalle interviste una sorta di “fatalismo” nella
lotta alla carie ed alle malattie parodontali. «Denti cariati, accumuli di tartaro, gengive sanguinanti, denti mancanti, necessità di portare la dentiera anche in età relativamente giovane, sono cose
“normali”, come se per le patologie odontoiatriche non vi fossero possibilità di prevenzione e di
cura», ammette Pasquale Comentale, presidente
AIO Campania. L’attenzione all’igiene, bassa tra i
6 ei 12 anni, risale lievemente al crescere dell’età,
e così le visite periodiche dal dentista e le terapie. Ma solo il sopraggiungere di dolore, movimento dentale, alitosi, sangue dalle gengive porta il paziente dal dentista. Nei giovani fino a 20
anni emerge poi, oltre alle solite cattive abitudini (fumo, alcol, scarsa attività fisica), disattenzione
alla prevenzione, alla dieta corretta e ad una adeguata idratazione; l’atteggiamento cambia all’insorgere dei primi problemi del cavo orale e della
salute generale». Quanto alla figura dell’Odontoiatra, «è dipinta come ambigua, quasi non fosse
una professione sanitaria. Gran parte degli intervistati confonde l’odontoiatra con l’odontotecnico.
Molti intervistati dichiarano di non aver mai fatto
una visita odontoiatrica o di non avere un Odontoiatra di fiducia». «A Pompei abbiamo raccolto 3
mila visitatori e raggiunto un obiettivo che è andato al di là delle attese, grazie alla collaborazioP.O.
Fascia 6-12 anni Fascia 12-20
Fascia 20-40
Over 40
Percentuale
intervistati
8%
25%
22%
24%
21%
% Denti cariati
30%
60%
55%
25%
27%
% Denti otturati
2%
18%
24%
38%
45%
% Denti
mancanti o persi
5%
12%
17%
33%
58%
Presenza di malattia
parodontale
0%
0%
7%
28%
65%
Presenza di placca
48%
75%
68%
63%
59%
Presenza di tartaro
0%
0%
22%
45%
58%
% Mai andati dal dentista
85%
25%
18%
6%
2%
Non analizzato
20%
35%
45%
65%
% Ultimo controllo
effettuato superiore
a 3 mesi
0%
90%
80%
65%
48%
% Ultimo controllo
effettuato superiore
a 6 mesi
0
70%
60%
34%
25%
0
68%
50%
24%
18%
87%
38%
45%
56%
64%
% Attività fisica corretta
Non analizzato
28%
35%
28%
19%
% Non fumatori
Non analizzato
0
95%
58%
68%
75%
45%
48%
56%
70%
Non analizzato
0
64%
32%
38%
% Che hanno
dentista di fiducia
% Ultimo controllo
effettuato superiore
a 12 mesi
% Dieta corretta
% Che bevono
almeno due litri
di acqua al giorno
% Che non consumano
alcolici
ne tra istituzioni (Asl Na 3, Curia, Comune, Scuole
e Casa di riposo), associazioni (AIO e AISO) e, naturalmente, alla popolazione che ha sentito il problema. Porteremo in Regione e al Ministero della
Salute i risultati dello screening sia per trovare soluzioni a presidio dei livelli essenziali di assistenza odontoiatrici, con particolare riguardo alla prevenzione, sia per coinvolgere scuole e Ministero
dell’Istruzione in progetti di educazione sanitaria»,
spiega il Segretario Nazionale AIO Raffaele Soda-
no. «I prossimi passi saranno ufficializzati il 30 e
31 gennaio 2015 nelle Giornate campane della
prevenzione globale (titolo: la salute inizia dalla
bocca), evento destinato a tutte le categorie sanitarie e in particolare a chi si occupa di prevenzione e corretti stili di vita, alla presenza di relatori
dei mondi politico, sanitario, universitario. Abbiamo inoltre allo studio un’applicazione per Ipad e
Iphone capace di “dialogare” con i giovani a supporto della campagna di prevenzione».
Prospettiva Odontoiatrica
REPORT SEDI
31
Shangai Ranking: le facoltà italiane arrancano
In ambito medico, le ‘prime’ classificate sono Milano
e Torino che si collocano fra il 76° e il 100° posto
Academic Ranking of World
Universities
— Da Wikipedia
La Academic Ranking of World Universities o ARWU
è una classifica redatta dall’Università Jiao Tong di
Shanghai per valutare i principali istituti di educazione terziaria nel mondo (in Asia, America, Europa e Oceania). La classifica è una delle tre maggiormente note al mondo; è considerata una classifica
obiettiva formulata con una metodologia corente. La metodologia usata dalla classifica ARWU è
di tipo accademico, orientato alla ricerca. La classifica compara 1200 istituzioni accademiche sulla base di alcuni criteri ai quali attribuisce un valore percentuale:
• Il numero di premi Nobel e medaglie Fields ottenuti dagli alunni (10 percento) e da membri del
corpo accademico (20 percento)
• Il numero di citazioni, suddivise in 21 categorie tematiche (20 percento)
• Il numero di articoli pubblicati in pubblicazioni accademiche, Nature e Science (20 percento)
• Il cosiddetto Science Citation Index (un indice usato in scientometria riguardante le citazioni conte-
P.O.
Venosa, l’auto si ribalta
fidanzati catapultati fuori.
Muore un odontoiatra
VENOSA - L’auto esce di strada, si pianta
sull’asfalto e si ribalta. Improvvisamente e
senza coinvolgere altre vetture. Effetto fionda.
Gli occupanti, due giovani fidanzati, vengono
sbalzati fuori dall’abitacolo. Un lungo volo e poi
l’impatto tremendo sulla strada. L’urto è fatale
per un giovane dentista, Dario Di Liberti, 28 anni,
di Venosa, mentre la ragazza di 19 anni, Rossella,
che viaggiava a bordo della stessa auto, una
Fiat 500, viene soccorsa da un’eliambulanza e
trasportata d’urgenza all’ospedale San Carlo di
Potenza.
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
AIO si stringe alle due famiglie.
nute in circa 600 delle riviste più influenti del settore scientifico) e il Social Sciences Citation Index
(20 percento)
• Il rendimento procapite dell’istituzione comparato sulla base degli indicatori precedenti (10 percento).
http://www.shanghairanking.com/FieldMED2014.
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Prospettiva Odontoiatrica