Notiziario n.208 - Opera San Pio X
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Notiziario n.208 - Opera San Pio X
NOTIZIARIO n° 208- Anno XXIII - aprile 2011 Animiamoci noi tutti, animiamoci a far molto e soprattuttoa far tutto bene Sommario: La Parola dell’Assistente 2 Speranze d’aprile 3 L’Angolo del MASCI 4 1981 Giovanni Paolo II... 5 La nostra bandiera 5 C’è posta per... 6 La Pasqua non arriva per caso 7 Auguri 8 Alla Casa del Padre 8 Associazione Amici ed Ex Allievi del Murialdo + Via degli Etruschi 36 - 00185 Roma Tel. 06 4461979 Fax 06 4456810 Notiziario 208 aprile 2011 La Parola dell’Assistente Miei cari amici, Ci ri-siamo! L' articoletto delle "Ciacole" è qui. Qualcuno (poveraccio!) lo chiama editoriale. Sono alcune righe tra dialetto veneto e buffonate italiane. Allora, a noi! Tutto bene? Spero che il NOTIZIARIO vi arrivi prima di Pasqua e, visto che è ormai arrivata la Primavera, continueremo a volerci bene ed essere, come si diceva una volta, contenti "come Pasque". Prima che vi arrivino le mie cornate, dico a me stesso e a voi un pensiero da cristiano e da prete (anche se vecchio). Pasqua, quindi gioia. C'è qualcuno che mi dice: "Com'è che tu sorridi sempre?" Sorrido? A volte rido (ed è diverso); a volte sghignazzo. Sorridere; essere sereni sempre, perché siamo con Lui, il Cristo che muore e risorge. Quando Lui si affiancò a i due discepoli di Emmaus, che camminavano delusi, non avendo visto il Risorto, Lui li incoraggia; vuole vederli sorridere. E' così. Male che vadano le cose del mondo, i1 Cristiano deve essere lieto; ed e 'quello che pensavano gli amici del nostro Titolare, San Giovanni Berchmans: sempre contento, lieto, ilare, tanto che molti lo chiamavano san' Ilario. Davvero, poveri noi se fossimo tristi! In passato c'era chi diceva: “Un Cristiano triste e un "tristo" Cristiano, un poco di buono”. Cristiani, quindi seminatori di gioia; un autore diceva: "Il contrario di un popolo Cristiano è un popolo triste". Un altro scriveva: "Finché il buon Dio non avrà date le dimissioni, noi cristiani rimarremo sempre nella gioia". Ci pensate? Non ci fu né ci sarà mai un attimo in cui Dio non pensi a te. S .Leonardo Murialdo diceva e scriveva: ''Noi Cristiani dobbiamo essere sempre contenti. Ci può forse accadere qualcosa che Dio non voglia?" Sono tutte frasi di Santi, innamorati di Dio, quindi di persone sempre gioiose,...pasquali! Sono io che ho ben poco di pasquale. Sentite i santi: San Francesco d'Assisi: Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto". Santa Teresina: "II tuo volto, o Signore, è la mia patria." San Filippo Neri: "Tristezza e malinconia fuori di casa mia." San Giuseppe Cafasso: "Un palmo di Paradiso aggiusta tutto." San Giovanni Bosco: "Dammi le anime; tieniti il resto!" San Benedetto: "Prega e lavora e non essere triste!" San Bonaventura: "Pace e bene!" Antonino (che non è davvero un santo): Scusate le mie "Ciacole"-Vi dico: Buonissima Pasqua a tutti. Ciao! P. Antonino i1 "Vecchio Camoscio pazzo"! Notiziario 208 2 aprile 2011 Speranze d’aprile Marzo è stato un mese funesto. Il tempo ci ha riservato alti e bassi, acquazzoni che hanno allagato vaste zone del nord e causato frane e dissesti geologici un po’ dappertutto. Ma quel che è avvenuto da noi è nulla in confronto alla catastrofe che ha colpito il Giappone. Prima un terremoto di forte intensità che però non ha causato danni ingenti perché i Giapponesi si erano preparati a questi eventi costruendo edifici e opere pubbliche antisimici. Il fenomeno più disastroso è stato lo tsunami che ha raso al suolo interi villaggi e causato migliaia di vittime. Nonostante questo, i Giapponesi non si sono lasciati prendere dallo sconforto ed hanno cercato di resistere alle avversità con fermezza ed orgoglio. Ma ora, nel mese di aprile, si sta abbattendo un’altra catastrofe: la lenta distruzione degli impianti atomici che stanno inquinando l’aria e l’acqua di tutto il territorio giapponese. C’è stato uno spostamento di massa della popolazione per sfuggire alle radiazioni che inquinano acqua potabile e prodotti agricoli con gravi conseguenze anche per l’economia giapponese. Ma meno lontano da noi, è in corso una rivoluzione di tutto il mondo arabo che aspira alla democrazia e che si è conclusa in Egitto e Tunisia ma ha coinvolto la Libia dove tuttora si combatte aspramente per rovesciare il regime dispotico di Gheddafi. E’ una guerra fratricida che ora è favorevole ai ribelli, ora ai governativi, con grave spargimento di sangue. Per fermare questa carneficina le Nazioni Unite hanno promosso un piano di aiuto aereo cui aderiscono i principali Stati europei, compresa l’Italia. In tutti gli Stati nord africani ora c’è un solo anelito: fuggire dal proprio Paese per andare dove? Ma, in Italia! E a Lampedusa, un’isola rinomata per il turismo, ci sono ora più emigrati che abitanti, i quali chiedono l’intervento del Governo per smaltire l’ondata di nordafricani. In questi giorni si sta provvedendo con l’imbarco su navi di grande portata degli extra comunitari che bivaccano sull’isola. Speriamo che il mese di aprile possa essere più benevolo e portare a conclusione i gravi problemi che ancora attanagliano il Giappone e la Libia per la quale il Papa ha indicato la strada del dialogo e della pace. Enrico Colaiacomo Notiziario 208 3 aprile 2011 L’Angolo del MASCI Comunità MASCI Roma XI: “ROSSANO CIAMBELLA” Continuiamo la storia del nostro quartiere Negli anni ’50, i Rover Scout dell’Immacolata – Riparto Roma XI, nelle sere d’estate, erano soliti farsi delle belle cantate sui gradini della colonna antistante la Basilica di S. Lorenzo al Verano. La colonna, al centro del piazzale, è commemorativa di Papa Pio IX che vi fece apporre, sulla sommità, la statua di bronzo di S. Lorenzo, opera di Stefano Galletti. Il nome “Verano” era dato, ai tempi della repubblica romana, all'antico campo della gens senatoria dei Verani: “Ager Veranus”. Così era chiamata la proprietà terriera di Lucius Verus, che si estendeva, per diversi ettari, lungo la Via Consolare Tiburtina. Tale Via, era fiancheggiata da mausolei e tombe, poiché fin dai tempi antichi, tutte le strade consolari romane erano luoghi di sepoltura. “Lorenzo”, d’origine spagnola, era diacono di Papa Sisto II, sotto l’imperatore Valeriano. Con un editto del 257, Valeriano condannava a morte, all’esilio o alla confisca di tutti i beni chi non avesse venerato le divinità romane. Nel 258 fu martirizzato Sisto II, con quattro diaconi, ed il 10 agosto subì il martirio anche Lorenzo, che fu disteso sopra una graticola di ferro e fatto bruciare. Egli era stato incaricato dal Pontefice, a provvedere, con le casse della comunità cristiana, al sostentamento dei poveri e delle vedove. Alla richiesta di consegnare tutti i valori che aveva in custodia, all’erario imperiale e di sacrificare agli dei, si affrettò, invece, a distribuire tutti gli averi della comunità ai suoi assistiti, riconfermando la sua fede in Cristo. La matrona romana Ciriaca, poi fatta santa, prelevò il corpo di Lorenzo dal luogo del martirio e lo seppellì nel terreno di sua proprietà, che era nell’Ager Veranus, (dove furono ritrovate la sua Cappella e le sue Catacombe). L’imperatore Costantino rese splendida e sontuosa la tomba di S.Lorenzo e verso il 330 fece erigere una prima basilica, chiamata, appunto “costantiniana”. Il complesso, con il passar degli anni, fu reso ancora più ricco ed importante dalla costruzione di un battistero e d’alcuni oratori. Molti furono i Pontefici che abbellirono la basilica ed in seguito, quindi, vi furono sepolti: S.Zosimo-S.Sisto III-S.IlarioS.Ireneo, ecc. (ancora non esisteva la basilica di S.Pietro). Nel portico, fuori della chiesa, era conservata la pietra che fu legata al collo di S. Abbondio, quando i carnefici lo gettarono in un pozzo. Papa Pelagio II, visto che la basilica cadeva in rovina a causa di una frana e delle infiltrazioni d’acqua, decise di costruire un’altra chiesa ex novo, proprio sopra la tomba del Santo, anche per sostenere il flusso dei pellegrini a quei tempi già numerosi. Il colle su cui si trovava il cimitero, poiché stava per franare, fu sbancato e tutta l’area spianata. Costruì, quindi, una basilica (pelagiana) a pianta quadrata a lato della prima, con scale interne che permisero di accedere direttamente alla sepoltura del Martire. Fu proprio Papa Pelagio II a fare seppellire in quel luogo anche le spoglie di S. Stefano riportate a Roma da Bisanzio e di S.Giustino. Nel XIII secolo Papa Onorio III iniziò i lavori d’ampliamento alla chiesa di Pelagio, che terminarono sotto il papato di Innocenzo IV nel 1254. Nella Basilica, nel 1217, Onorio III, consacrò imperatore di Costantinopoli Pietro di Courtenay, conte d’Auxerre e sua moglie Iole. L’altare maggiore è sormontato da uno splendido ciborio cosmatesco. I lavori di restauro più a noi vicini, furono fatti tra il 1946-1949, poiché il bombardamento degli alleati del 16 luglio 1943 avevano gravemente lesionato la parte pelagiana della Basilica, distrutta quasi tutta la navata centrale ed il portico di Papa Onorio; fu, quindi, ricostruita utilizzando i materiali originali recuperati sul posto, con l’aggiunta, poi, di due preziosi sarcofagi. Sotto il portico del Chiostro (sec.XII), interno al Convento, sulla parete centrale, è stata murata una gran lapide a ricordo della visita di Papa Pio XII il 19 luglio 1943, quando la chiesa e tutto il quartiere S. Lorenzo fu devastato dal bombardamento alleato. Non subì alcun danno, invece, il campanile del sec. XII, fatto costruire da Papa Clemente III. Alla fine della navata centrale vi è la Cappela con le spoglie di Papa Pio IX. La tomba del grande statista Alcide De Gasperi, opera di Giacomo Manzù, è situata nel porticato antistante la Basilica, a sinistra. ALLA PROSSIMA!!! Bruno Barilari Notiziario 208 4 aprile 2011 1981 GIOVANNI PAOLO II° A TERNI 2011 TERNI DA BENEDETTO XVI° 26 marzo udienza del Santo Padre – Sala Nervi ore 11. La sala Nervi non riesce a contenere gli 8000 pellegrini giunti con 150 pullman da città e paesi della provincia di Terni. Ogni pullman un colore. Tanti fazzoletti colorati intorno al collo. L’attesa per l’arrivo del Papa è lo spazio per i cori dei giovani delle Parrocchie e dei discorsi che un prete diffonde da un microfono. Intanto sono arrivati i Sindaci e vari Monsignori. I primi con la sciarpa Tricolore e la coccarda, i secondi con l’abito talare ravvivato da rifiniture rosse e dalla fascia rossa. Tutti prendono posto nelle due file di sedie riservate. La grande sala ormai è al completo. C’è animazione. Dai volti traspare la gioia di partecipare all’incontro con il Papa. Chissà, forse proprio tutti, vorrebbero parlargli come si parla ad un amico dei problemi della città. Finalmente qualcosa si muove. Le guardie svizzere nelle colorate divise s’irrigidiscono. Il silenzio è sceso. Appare la bianca figura del Papa. La folla applaude, grida ed agita il fazzoletto bianco. Gli 8000 sono un colpo d’occhio unico. Il Papa è seduto sul trono, immagine divenuta simbolo, tradizione e storia nel corso dei secoli. Ora ascolta le parole del Vescovo di Terni Monsignor Paglia, poi risponde con parole piene di accenti umani per il momento difficile che stiamo vivendo nella nostra città. E’ la volta delle personalità che si avvicendano per i saluti e lo scambio dei doni. Usciti in Piazza San Pietro ci incolonniamo nella lunga fila per entrare nelle Grotte Vaticane dove ci sono le tombe dei Papi. Ci soffermiamo davanti a quella di Papa Giovanni Paolo II° che il 1° Maggio prossimo sarà proclamato beato. Preghiamo in silenzio con le parole che nascono e escono dal cuore. In Piazza San Pietro c’è ancora molta gente. Le prime ombre della sera stanno scendendo; altre luci accenderanno la basilica per illuminare le immagini di Roma Eterna. Carlo Rinaldi LA NOSTRA BANDIERA Sventola dalla finestra e il vento la nasconde in un groviglio incerto. I colori bianco rosso e verde quasi non si vedono. Vado a dispiegarla. Oggi è il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Si, siamo fieri di essere italiani. Alla bandiera voglio bene come volevo bene a mio padre. Sotto questa bandiera abbiamo combattuto e vinto, abbiamo festeggiato e pianto. Ci siamo riconosciuti fratelli anche quando non lo eravamo. Sono contento di essere nato in questa terra italiana nostra madre. Se resteremo uniti dalle Alpi alla Sicilia vinceremo la battaglia più importante, la più bella, quella per la vita. Carlo Rinaldi Notiziario 208 5 aprile 2011 C’è posta per... tutti gli amici e le amiche Amici carissimi, con somma gioia partecipo a tutti voi la bella notizia che nel mio casato, abbastanza numeroso, sono l’unico ad aver raggiunto il record di 60 anni di vita matrimoniale e precisamente il 26 marzo 2011. Di ciò, doverosamente, ringrazio per il magnifico dono nostro Signore oltre alla mia gentilissima consorte che ha avuto la pazienza di sopportarmi, dandomi così la possibilità di tagliare il nastro di questo ambito “traguardo”. Vi risparmio il racconto delle numerose sofferenze matrimoniali subite nel corso di questi 720 mesi di convivenza; mi hanno fatto guadagnare tuttavia moltissimi meriti, a tal punto che il nostro caro e buon padre Antonino ha promesso il suo autorevolissimo interessamento presso i suoi superiori per l’avvio delle pratiche affinché, all’interno della chiesa dell’Immacolata, venga costruita una cappellina in mio onore. A tal proposito mi ha richiesto una foto tessera gigante con tanto di cravatta e cappello che nasconda la calvizie troppo evidente, affinchè sia posta in bella vista ai numerosissimi pellegrini. Sono certo che in tanti verrete a farmi visita per tenermi un po’ di compagnia. Ora si dovrà pensare ad avviare la richiesta dei relativi permessi alle alte autorità ecclesiastiche e ricercare la ditta specializzata che esegua il lavoro con la massima cura; avviare contemporaneamente una seria campagna per la raccolta dei fondi necessari. Necessita dunque avere tanta pazienza poiché si prevedono tempi lunghi per giungere all’inaugurazione di questo capolavoro. Aspettando il sorgere “del sol dell’avvenire”, come diceva sempre il mio povero e buon nonno, ex socialista dell’ottocento, vivrò in tranquillità per il tempo che il Signore mi concede godendomi la bellezza delle opere che i nostri antenati hanno avuto la bontà e la cortesia di lasciarci in dono. Allegria! Allegria! Tanta gioia e felicità a tutti, unitamente ad un abbraccio affettuoso da me e dalla mia carissima Augustarella. Vostro Vittorio Buona Pasqua di resurrezione alla ben unita Famiglia del Murialdo Notiziario 208 6 aprile 2011 La Pasqua non arriva per caso Come calcolare la festa della Resurrezione Secondo i comuni modi di dire, la Pasqua "un anno arriva alta, un anno arriva bassa". Della Pasqua non si sa mai quando arriva, perché questa festa non ha una data precisa come tutte le altre ricorrenze religiose. L’unica cosa certa è che si celebra una domenica compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile. A questo periodo si lega la definizione popolare di Pasqua bassa quando cade nel mese di marzo o nei primi giorni di aprile; Pasqua alta quando si festeggia nel periodo successivo. Il calcolo della Pasqua è sempre stato nel corso della storia una fonte di discussione. Le battaglie iniziarono già nel mondo tardo-antico: si formarono diverse correnti di pensiero che solo nel 325 con il concilio di Nicea vennero tacitate, essendo stato stabilito un modo per calcolare la data della Pasqua che valesse per tutto il mondo cristiano. Le decisioni del concilio di Nicea esprimono il desiderio di unità. Scopo del concilio fu di stabilire dei principi, fondati sui dati scritturistici concernenti l'associazione della morte e risurrezione di Cristo con la Pasqua ebraica, che avrebbero incoraggiato un'unica osservanza annuale della Pasqua da parte di tutte le Chiese. Alimentando l'unità in questo modo, il concilio dimostrò anche il suo impegno a favore della missione della Chiesa nel mondo. Le norme nicenee affermano l'intima connessione tra la Pasqua biblica e la celebrazione cristiana del «Cristo, nostra Pasqua». Sebbene il concilio di Nicene abbia rigettato il principio della dipendenza dal computo ebraico contemporaneo, esso compì tale scelta in base al fatto che questo era cambiato ed era divenuto inesatto, e non perché esso considerasse questa connessione come irrilevante. Ancora oggi valgono quelle disposizioni. La Pasqua cristiana cade la prima domenica successiva al plenilunio che segue l'equinozio di primavera. Un plenilunio si verifica circa una volta al mese, è ovvio perciò che a seconda della distanza di tale evento astronomico rispetto all'equinozio, la Pasqua può essere più o meno "alta". Una volta stabilita la data della Pasqua si procede a ritroso per determinare la durata della Quaresima e la collocazione sul calendario del Carnevale e del Mercoledì delle Ceneri. Notiziario 208 7 aprile 2011 Dal Consiglio Direttivo AUGURI Attività del mese di aprile gio 28 ore 18.30 Consiglio Per il mese di aprile Compleanni 3 FRANCESCHINI Concetta, VICINI Wanda 8 RICCIOTTI Anna 10 BIONDI Giulia, MURLO Lella 12 GIRARDELLO Maria Pia, Onomastici 1 Sant’Ugo: p. Ugo Migliore 5 San Vincenzo: Terenzi 23 San GIORGIO: Lausi, p.Giorgio Marino e tutti gli Amici Scout Anniversari di matrimonio 23 BIONDI Massimo e Lorenza, 26 PASSERINI Marcello e Lina Alla Casa del Padre Nello scorso mese di marzo è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari Maria Immacolata Santorelli, mamma di padre Angelo Catapano. L’Associazione nell’assicurare preghiere in suffragio, porge i sensi più vivi e sinceri del nostro profondo cordoglio a padre Angelo e ai familiari. C/C n° 16870008 Intestato a: Ass.ne Ex Allievi G. del Murialdo Opera S. PIO X Notiziario 208 8 aprile 2011