La Ricerca al centro dello sviluppo e della crescita del

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La Ricerca al centro dello sviluppo e della crescita del
La Ricerca al centro dello sviluppo
e della crescita
del “sistema economico produttivo”
Visita
del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Francesco Profumo
Interventi (max 3 minuti)
Lecco, 13 febbraio 2012
“Auditorium – Casa dell’Economia” – Via Tonale, 30
1
ELENCO INTERVENTI
1.
Fabio Pistella - già Presidente CNR; componente Comitato Direttivo DigitPA
2.
Andrea Ascani Orsini - Gilardoni spa (Mandello del Lario)
3.
Angelo Belgeri - Airoldi & Belgeri srl (Lecco)
4.
Stefano Besseghini - RSE spa (Milano)
5.
Giuseppe Borghi - Media Lario srl (Bosisio Parini)
6.
Marco Campanari - CICSA srl (Brivio)
7.
Luca Ceppi - Elemaster spa (Lomagna)
8.
Riccardo Chini - Calvi spa (Merate)
9.
Cinzia Cogliati - Cogliati Aurelio srl (Lecco)
10.
Marco Colombo - Editoria Grafica Colombo srl (Valmadrera)
11.
Giovanni Dell’Era - Giuseppe Dell’Era snc (Annone Brianza)
12.
Domenico Galbiati - Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
(IRCCS) “Eugenio Medea” (Bosisio Parini)
13.
Giovanni Gianola - Consorzio Premax (Premana)
14.
Oriano Lanfranconi - Metallurgica Invernizzi e Mutazzi spa (Lecco)
15.
Mauro Lovisari - Azienda Ospedaliera Provincia di Lecco
16.
Giovanni Maggi - Maggi Group spa (Olginate)
17.
Franco Molteni - Ente Ospedaliero Valduce Villa Beretta (Costa Masnaga)
18.
Giovanni Pastorino - Deltacalor srl (Calolziocorte)
19.
Wolfango Pirelli - rappresentante delle Organizzazioni Sindacali dei
Lavoratori nel Consiglio camerale
20.
Daniele Riva - Cremonini srl (Lecco)
21.
Lorenzo Riva - Electro Adda spa (Brivio)
22.
Mario Sangiorgio - Costruzioni Edili Sangiorgio Srl e Calcestruzzi Erbesi spa
(Garbagnate Monastero)
23.
Paolo Valassi - Valassi Carlo srl (Lecco)
24.
Giorgio Squinzi - Mapei spa (Milano)
2
RACCOLTA INTERVENTI
1.
Fabio Pistella - Past President CNR
2.
Andrea Ascani Orsini
Azienda: Gilardoni spa (Mandello del Lario)
Attività: Gilardoni Spa dal 1947 si occupa di ricerca, progettazione, produzione e
commercializzazione nel mondo di apparecchiature di diagnostica di immagini,
basate sui raggi X e sugli ultrasuoni, nei seguenti settori:
• Apparecchiature per Controlli di Sicurezza Antiterrorismo
• Strumentazione Biomedica Radiologica
• Strumentazione per Controlli Non Distruttivi
• sviluppatore e fornitore di soluzioni personalizzate per svariate multinazionali
operanti nei settori sopra menzionati.
La ricerca e progettazione viene effettuata internamente nei propri laboratori
riconosciuti Altamente Qualificati da D.M. del 1985 ed avvalendosi di
collaborazioni con primarie università italiane.
Di particolare rilevanza la collaborazione con Campus Point di Lecco /
Politecnico di Milano per lo sviluppo di metodologie per la rilevazione di
esplosivi solidi e liquidi all'interno dei bagagli.
I campi di attività dei Laboratori della Gilardoni S.p.A. sono:
 Software e algoritmi.
 Elettronica analogica e digitale;
 Image processing (acquisizione, analisi e trattamento di immagini digitali);
 Piezoelettricità (progettazione e produzione di trasduttori ultrasonori);
 Elettrotecnica ed alte tensioni fino a 1 MegaVolt;
 Alto vuoto e tubi a raggi X;
 Meccanica e micromeccanica .
Domanda:
Gli USA e altri stati nel mondo finanziano la ricerca applicata, incluse la
realizzazione e validazione prestazionale di prototipi, con lo scopo di migliorare la
competitività della propria industria nazionale. Le SME italiane hanno difficoltà
ad accedere ai finanziamenti EU in quanto si scontrano contro gli interessi delle
multinazionali e delle loro lobby. E’ possibile, in Italia, spostare l’enfasi dei
finanziamenti dalla ricerca di base a questa attività più mirata e premiante
per l’economia?
3.
Angelo Belgeri
Azienda: Airoldi & Belgeri srl (Lecco)
Attività: rivendita tradizionale di ferramenta ed utensileria.
3
Mi chiamo Angelo Belgeri, faccio parte della Giunta di presidenza di
Confcommercio Lecco; sono un imprenditore commerciante, mi occupo
dell'azienda di famiglia, una rivendita tradizionale di ferramenta ed utensileria
(nata nel 1906).
Grazie alla mia esperienza in Confcommercio e nell‟Associazione Lecco 100°,
che dal 2006 offre formazione comportamentale e di management a giovani talenti
del nostro territorio, per favorire l‟inserimento in azienda, ho l‟opportunità di
confrontarmi con numerose e differenti aziende.
Domanda:
Spesso si parla di ricerca tecnologica (materiali, ICT, ...), ma ciò che manca alle
aziende di piccole dimensione sono modelli vincenti di condivisione di strategie e
risorse per marketing e vendita.
Pensa sia un tema che possa essere coerente con le politiche di ricerca a supporto
dello sviluppo della competitività del nostro Paese? Come supportarlo
concretamente?
4.
Stefano Besseghini
Azienda: RSE spa (Milano)
Attività: Ricerca Sistema Energetico è una struttura di ricerca a totale controllo
pubblico appartenente al gruppo GSE ed impegnata nello sviluppo di attività di
ricerca sull'intera filiera della generazione, trasmissione, distribuzione ed usi finali
dell'energia. Una struttura impiegante circa 400 persone con un alto livello di
specializzazione, con consolidata esperienza a livello di partecipazione e
coordinamento di Joint Program e di due implementation agreement di IEA tra
cui ISGAN l'International Smart Grid Action Network.
RSE ha attive collaborazioni con il CNR-IENI sulle studio di materiali e
tecnologie per nuovi sistemi di accumulo elettrico ed ha recentemente siglato un
accordo di collaborazione con SILEA (impianto di termovalorizzazione di
Valmadrera LC) per l'applicazione di tecniche di monitoraggio della corrosione in
impianti di combustione e per lo sviluppo di monitoraggio avanzate delle
emissioni in atmosfera.
Domanda:
"Egregio signor Ministro, Credo abbia avuto modo di apprezzare dalla visita e
dalle parole del presidente Valassi che il lavoro di progettazione strategica di
questo territorio non è mancato. Sono stati raggiunti risultati importanti, si è
dichiarato che è ambizione di questo territorio proseguire nel cammino. Qual è il
prossimo orizzonte? Non può essere che quello transnazionale della
collaborazione tra regioni europee. Gli strumenti di cui questo territorio si è dotato
sono le premesse perché questa operazione avvenga con successo. Penso nel dire
questo alla convergenza che si profila all'orizzonte tra fondi di ricerca
(Horizon2020) e fondi strutturali della programmazione europea. Penso alle
PPP (Public Private Partnership) che saranno il modello delle smart specializations
regionali.
Tutto questo richiede la condizione necessaria di un tessuto territoriale come
quello che le si presenta davanti oggi ma non è sufficiente. L'integrazione al
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livello nazionale delle strategie territoriali è un prerequisito fondamentale della
programmazione comunitaria ed è in questo campo che la domanda diviene
richiesta di supporto al suo dicastero perchè quanto costruito trovi l'abbrivio
giusto per arrivare in Europa.
Tra tutte tre cose:
a) attiviamo meccanismi che permettano una vera mobilità tra industria e
ricerca. Un flusso bidirezionale che porti i ricercatori nelle imprese e i ricercatori
industriali nei centri di ricerca. Soprattutto diamo ai giovani ricercatori
responsabilità vere, risorse ed autonomia per condurre progetti di ricerca.
b) Diamo modo alle aziende di spesare direttamente, in forma automatica le
spese di ricerca ed innovazione aderendo a meccanismi fiscali o incentivanti
automatici, che premino la richiesta di ricerca e non l'offerta, che abbiano nella
valutazione doverosa e rigorosa ma ex post l'elemento caratterizzante.
c) NON consideriamo la ricerca pubblica....pubblica amministrazione. Definiamo
delle zone franche, diamo ai centri di ricerca status adeguati ma evitiamo che lacci
e laccioli di una pur doverosa macchina di controllo della spesa pubblica non
permetta a questo particolare settore di mettersi a fianco delle imprese e lavorare
con i loro ritmi. Se devo comprare carta e biro è giusto che lo faccia nei modi
previsti per la PA, ma se sto realizzando un impianto sperimentale con un'azienda
o un prototipo o sono all'interno di una partnership internazionale non posso non
muovermi alla velocità degli altri.
5.
Giuseppe Borghi
Azienda: Media Lario srl (Bosisio Parini)
Attività: Media Lario Technologies è una PMI (circa 90 persone e €13m di
fatturato) con sede a Bosisio Parini, la cui esperienza nella progettazione e
realizzazione di ottiche riflettenti ad alta precisione per applicazioni su telescopi
per osservazioni spaziali nel campo dei raggi X e terrestri dura da 18 anni. Dal
2004, MLT è entrata nel mercato dei costruttori di macchine per semiconduttori,
con la fornitura di collettori ad incidenza radiale da installare sulle macchine
EUVL di litografia. La visione di MLT è di migliorare e sostenere la nostra
tecnologia di replica degli specchi ad alta accuratezza e diventare i principali
fornitori a livello mondiale, di ottiche a basso costo ed alta precisione per i i
costruttori di apparecchiature per semiconduttori ed per altri mercati.
In termini di collaborazioni con enti scientifici ed università, ML collabora da
tempo con le seguenti a livello nazionale, INAF (Osservatorio Astronomico di
Brera), Politecnico di Milano, INFN (Laboratori Nazionali di Legnaro) e UR3. A
livello internazionale, Max Planck Instutute (Germania), ESO (EU), Alabama
University of Huntsville (USA) e Fraunhofer Institute (Germania).
Domanda:
Come intende il ministro incrementare e sostenere il sempre più stretto lavoro di
collaborazione tra PMI e Centri di Eccellenza (istituti di ricerca) che è il fulcro su
cui ruota l‟innovazione e la successiva creazione di posti di lavoro” , e parimenti
5
ridurre i tempi di erogazione dei finanziamenti stanziati a fronte di progetti di
ricerca approvati.
6.
Marco Campanari
Azienda: CICSA srl (Brivio)
Consigliere di Confindustria Lecco con delega a Credito e Innovazione; Presidente
della “Fondazione per la Salvaguarda delle cultura industriale A Badoni”.
Attività: CICSA opera dal 1941 nel settore della produzione di catene ed
accessori di qualità per il settore delle applicazioni industriali (impianti di
trasporto e sollevamento) e della marina.
Guardare al sistema manifatturiero in una logica di sviluppo significa, come
sappiamo, ragionare sulla salvaguardia degli “asset” più preziosi nella logica di
proiettarli in un futuro al passo con i tempi.
Sul territorio abbiamo esempi di eccellenza sia per quanto riguarda gli Istituti
Tecnici, con l‟IIS Badoni, sia per quanto riguarda i percorsi Universitari con il
Politecnico di Milano e il suo Campus e con i laboratori di ricerca del CNR.
Tuttavia viviamo un grande paradosso: in un periodo di crisi ormai prolungata il
fabbisogno di collaboratori con adeguata formazione tecnica non trova risposta.
In quest‟ottica si inserisce la promozione della “FONDAZIONE PER LA
SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE – A. BADONI”, che ho
l‟onore di presiedere.
La Fondazione nasce proprio per sostenere l‟istruzione tecnica, tutelando le
risorse umane e la trasmissione del know-how fondamentalmente attraverso due
filoni: da un lato fornendo sostegno economico con fondi destinati agli istituti
tecnici a supporto principalmente dei loro laboratori e, dall‟altro, con la
restituzione di un ruolo di primo piano nell‟opinione pubblica nei confronti dei
percorsi di istruzione tecnica.
Questa iniziativa, inoltre, si carica di una grande valenza come esempio concreto e
visibile di un progetto con una ricaduta positiva sulle imprese e sul territorio e si
inserisce nel contesto di esperienze di collaborazione tra scuola e mondo del
lavoro che la riforma dell‟istruzione tecnica promuove e sollecita.
Una delle più importanti forme di questa collaborazione, che necessita
sicuramente di uno sforzo comune, è l‟approccio legato alla didattica
laboratoriale.
Da una analisi delle novità introdotte dalla riforma dell‟istruzione tecnica, infatti,
la didattica laboratoriale è senza ombra di dubbio uno degli strumenti innovativi
che hanno come obiettivo quello di mantenere elevato il livello qualitativo
dell‟insegnamento grazie all‟incremento complessivo delle ore di laboratorio nel
sistema dell‟istruzione tecnica e professionale.
Contestualmente, tuttavia, si è riscontrato che in alcuni istituti tecnici industriali le
ore assegnate ai docenti di laboratorio stanno subendo un decremento rispetto al
passato.
Domanda:
Una soluzione possibile e percorribile a questa contraddizione, soprattutto in un
territorio come quello lecchese dove il livello di competenze tecnico professionali
presenti nelle imprese è elevatissimo, si trova proprio in un più stretto rapporto tra
imprese e scuole.
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Quel patrimonio specialistico dei lavoratori in uscita dalle aziende per
pensionamento invece che essere disperso potrebbe infatti andare a supportare gli
istituti tecnici industriali nelle attività laboratoriali, colmando l‟eventuale
necessità di supporti specialistici nei laboratori con un apporto qualificato.
Sperimentare un modello di regole e risorse specificatamente destinate, che
permetta con certezza alla scuole di poter avere accesso a quella tipologia di
competenze sarebbe una opportunità per valorizzare ulteriormente la didattica
laboratoriale, per mantenere alto il livello qualitativo dell‟insegnamento e per
permettere il trasferimento delle competenze tecnico specialistiche a coloro che
dovranno un domani entrare nel mondo del lavoro.
7.
Luca Ceppi
Azienda: Elemaster Spa (Lomagna)
Attività: progettazione e produzione di schede e sistemi elettronici.
Il Gruppo Elemaster opera dal 1978 nel settore della progettazione e produzione
di schede e sistemi elettronici per settori di nicchia ad alto consumo tecnologico
quali: Avionics – Space – Railways – Energy – Medical e Industrial Automation.
Il Gruppo Elemaster annovera tra i propri clienti grandi società multinazionali
principali player dei loro mercati di riferimento. Il Gruppo è in fase di
implementazione di un importante progetto di globalizzazione che prevede, da
Maggio, l‟avvio di Elemaster Usa oltre alle attuali presenze in Tunisia, India e
Cina.
Elemaster impiega 500 dipendenti in Italia ed ha un fatturato di 120 milioni di
Euro (50% Italia – 50% Estero).
Domanda:
“La crescita economica di lungo periodo dipende dal progresso tecnologico. La
legge di Gordon Moore (cofondatore di Intel, nel 1965 definì che il numero di
transistor all‟interno di un microprocessore, quindi le relative prestazioni, sarebbe
raddoppiato ogni 12 mesi) è indifferente alla recessione o alla depressione.
Pertanto, la nostra azienda, ritiene che l‟innovazione non si farà chiudere in
gabbia bensì deve trovare un modo per rivoluzionare i settori industriali. Il settore
dell‟elettronica deve quindi giocare d‟anticipo nell‟ideazione di nuovi prodotti e,
per essere competitivo, necessita delle più avanzate conoscenze sviluppate nel
mondo. Come è possibile che il sistema pubblico della ricerca (anche di base)
possa diventare un partner competitivo per i progetti più ambiziosi, che
diversamente sarebbero preclusi?”
8.
Riccardo Chini
Azienda: Calvi spa (Merate)
Attività: profili speciali in acciaio.
La Calvi è stata fondata nel 1950 con l‟obiettivo di produrre profili speciali in
acciaio con sezioni a geometria complessa esclusivamente su disegno del cliente.
Trasferitasi negli anni sessanta a Merate, la Calvi è oggi una delle principali
aziende del distretto industriale lecchese. Alla Calvi si continua a fare innovazione
di processo proseguendo una tradizione di presenza nel settore siderurgico, anche
nella progettazione di impianti di laminazione e trafilatura d‟acciaio. Il risultato è
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la costante rielaborazione del know-how sulle tecniche di deformazione a caldo e
a freddo degli acciai.
Domanda:
“Talvolta, nella comunicazione di massa, ci si riferisce ai comparti di
trasformazione metallurgica, peraltro tipici del nostro territorio, come a settori
“tradizionali” o “maturi”, quasi si volesse sottintenderne un implicito declino e
conseguentemente la non strategicità. Viceversa, l‟evidenza dei fatti e la prassi
quotidiana dimostrano che in questa tipologia di aziende vi è, oltre alla
produzione di beni fisici, una fortissima componente di servizio al sistema
europeo dell‟industria manifatturiera avanzata; ciò dà luogo a ingenti investimenti
in innovazione nei processi produttivi, in quelli organizzativi, in quelli di
simulazione numerica dei comportamenti dei materiali al variare delle loro
caratteristiche e, non ultimo, all‟assorbimento di personale altamente qualificato,
il cui livello formativo deve essere costantemente tenuto aggiornato. Qual è, a
parere del Ministro, la strada migliore per incentivare processi innovativi e di
trasferimento tecnologico dalle Università a questo tipo di aziende? Sarebbe
possibile ipotizzare a Lecco un progetto sperimentale in questo ambito?”
9.
Cinzia Cogliati
Azienda: Cogliati Aurelio sas (Lecco)
Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Lecco
Attività: Avvalendosi dell'esperienza acquisita in decenni di attività e di
apparecchiature altamente tecnologiche, la Cogliati Aurelio opera nella
produzione di minuterie metalliche e minuterie tornite di alta precisione
La strada della crescita, come sappiamo, passa per tutte le imprese
dall‟innovazione. Tuttavia gli ostacoli su questo fronte sono maggiori per la
piccola impresa, che ho il piacere di rappresentare a livello territoriale come
presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Lecco.
Voglio ricordare che nelle piccole imprese le attività di ricerca sono
prevalentemente concentrate su miglioramenti incrementali di prodotti e dei
processi produttivi e realizzate con risorse umane che nascono e si formano in
azienda, guidate dall‟intuizione e dall‟esperienza dell‟imprenditore.
Sarebbe invece necessario che anche le imprese di piccole dimensioni potessero
accedere ai maggiori generatori di ricerca e innovazione che sono presenti anche
sul nostro territorio.
In questo senso gli strumenti anche finanziari a sostegno della ricerca e
innovazione industriale sono essenziali, ma devono necessariamente essere
maggiormente improntati a principi di efficacia, adeguatezza delle risorse,
semplicità delle procedure e trasparenza nella gestione, perché anche le piccole
imprese possano avervi accesso.
Per questo auspichiamo la definizione di una nuova Governance che veda
partecipare tutti i livelli istituzionali coinvolti, Ministero e Regione in primo
luogo, così come è avvenuto con successo con l‟accordo di Programma in materia
di ricerca sottoscritto dal MIUR e dalla Regione Lombardia nel 2010 e operativo
fino al 2013.
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L‟accordo rappresenta un esempio eccellente di una nuova operatività che vede
partecipare tutti i livelli istituzionali al fine di mobilitare risorse adeguate,
evitando duplicazioni e eccessivo peso burocratico.
Domanda:
La forte partecipazione delle imprese lecchesi ai bandi emanati sulla base di
questo strumento è la dimostrazione più concreta della sua rilevanza, ma ora si
tratta di dare continuità a questo tipo di sostegno mettendo a regime anche altre
forme di incentivazione.
Pensiamo ad esempio a un Credito di imposta per la ricerca, automatico e
strutturale per almeno 5 anni, che non passi più dalle lotterie del click day e che
sia anche esteso alle spese interne delle aziende.
Pensiamo al rifinanziamento e ripristino dei Bandi per attività di ricerca per le aree
del centro nord, dimenticate o quanto meno toccate marginalmente da questo tipo
di incentivi negli ultimi anni.
In Italia serve una programmazione di medio e lungo periodo che assicuri
continuità ed efficacia degli interventi di sostegno alla ricerca, poiché per chi fa
innovazione il fattore “tempo” è fondamentale per avere successo sul mercato.
È dunque inaccettabile che si attendano mesi se non anni per conoscere gli esiti di
un‟istruttoria ministeriale o per ricevere erogazioni di fondi già concessi su spese
sostenute, con il risultato paradossale di ottenere finanziamenti e contributi per
progetti magari già obsoleti nei loro contenuti.
La burocrazia anch‟essa deve intraprendere un processo di innovazione, che si
ottiene solo se veramente si definiscono procedure e canali di interazione snelli,
aperti e trasparenti.
10.
Marco Colombo
Azienda : Editoria Grafica Colombo srl (Valmadrera)
Attività: Sono Marco Colombo, titolare dell‟Editoria grafica Colombo e
presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato.
Uno dei percorsi privilegiati su cui stiamo lavorando con particolare convinzione a livello nazionale come a livello locale - è proprio quello della formazione e
dell‟integrazione di esperienze, sia tra imprese - anche con la sperimentazione del
contratto di rete, come è stato ricordato dal presidente Riva - sia con il sistema
scolastico e universitario.
Tra i principi guida dello Small Business Act, approvati l‟anno scorso, troviamo
proprio l‟impegno di introdurre incentivi per la promozione delle reti e per il
rafforzamento del potenziale d‟innovazione e di sviluppo delle piccole imprese. In
particolare, favorendo l'acquisizione delle competenze necessarie da parte degli
imprenditori e del loro personale. Sappiamo che per la nostra economia, una delle
principali leve di penetrazione sui mercati viene dal cosiddetto made in Italy, la
cui forza deriva spesso dall‟incontro tra innovazione e il tipico “saper fare”
dell‟artigiano. Con la crisi si è accelerato questo processo di innalzamento della
qualità per rimanere competitivi: un fenomeno che ha riguardato anche le imprese
artigiane, sempre più in cerca di strumenti adeguati e praticabili per
l‟aggiornamento delle proprie competenze.
La formule di collaborazione che stiamo sperimentando con le strutture
universitarie, soprattutto nel campo della formazione continua e della ricerca
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applicata, rappresentano la strada giusta. Sul territorio lecchese sono già attive
sinergie di questo tipo: possiamo infatti contare su nucleo di imprese artigiane già
mature per un dialogo alla pari con il mondo dell‟università. Lo dimostrano i
rapporti consolidati con le nostre aggregazioni, così come i seminari per i nostri
imprenditori che svolgiamo al Politecnico: l‟ultimo, pochi giorni fa, dedicato alle
prove meccaniche dei materiali, con il Laboratorio di Metallurgia.
Oltre al settore universitario, dobbiamo però intervenire anche su altri livelli di
istruzione, con una strategia complessiva e integrata. Abbiamo infatti un‟ampia
gamma di figure professionali che continueremo ad attingere dalla scuola
superiore, chiamata oggi a misurarsi con la richiesta di nuove competenze. In
questa prospettiva, gli imprenditori possono dare molto al sistema scolastico.
Domanda:
In particolare, gli strumenti dell‟alternanza scuola-lavoro, dei tirocini e degli stage
rappresentano un buon punto di contatto, ma devono essere riformulati affinché
siano più snelli e di reale utilità, sia per gli studenti in cerca di esperienze “sul
campo”, sia per le aziende che si aspettano un apporto concreto. A tal fine, sono
necessari progetti specifici per i neodiplomati e neolaureati, da definire in un
quadro di scambi permanenti con scuole e università. Una collaborazione su cui
siamo disponibili ad impegnarci, a patto che diventi oggetto di un‟attenzione
particolare.
Esiste questa volontà, e quale ritiene siano i percorsi per incoraggiare la
disponibilità della piccola impresa nella direzione di un dialogo sempre più
produttivo con scuola, università e ricerca?
11.
Giovanni Dell’Era
Azienda: Giuseppe Dell‟Era snc (Annone Brianza)
Attività: Fondata alla fine del 1800, la GIUSEPPE DELL‟ERA è oggi guidata
dalla quinta generazione della famiglia Dell‟Era. L‟azienda è specializzata nella
produzione di articoli di minuteria metallica. I fermagli per lettere “ Leone scatola
verde “ rappresentano parte della sua storia.
I temi delle risorse umane e del rapporto fra il mondo della scuola e quello delle
imprese sono vitali per il manifatturiero.
E infatti Confindustria Lecco e il suo Gruppo Scuola, del quale faccio parte,
operano da sempre con l‟obiettivo di rendere più forte il legame tra “scuola e
impresa” attraverso l‟attuazione di progetti pensati specificatamente per le
esigenze del territorio lecchese.
Sul fronte della scuola, possiamo anche sottolineare che, negli ultimi anni, grazie
alla riforma dell‟istruzione tecnica e alle novità che questa ha introdotto, si è
assistito ad un aumento lento ma graduale degli iscritti agli istituti tecnici, sia a
livello nazionale che locale. Nonostante questo, nel nostro territorio permane una
certa disaffezione verso il sistema manifatturiero e delle professioni tecniche, tanto
che il numero dei diplomati è ancora cronicamente insufficiente ai fabbisogni delle
imprese.
Riteniamo quindi opportuno ed urgente rendere ancora più forte il legame tra
mondo del lavoro e scuola attraverso l‟individuazione di esperienze positive che
possano essere riproposte sul nostro territorio.
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In pratica, Signor Ministro noi vogliamo fare ancora meglio di quello fino ad ora
fatto.
Un buon esempio è offerto dalla Germania, un paese del quale è interessante
studiare le politiche di istruzione essendo a noi simile per la tipologia di imprese e
di produzione industriale.
Da una attenta analisi dei dati OSCSE emergono sostanziali differenze tra il
sistema di istruzione superiore ed universitario tedesco e italiano.
In particolare, la percentuale di diplomati nella fascia di età tra i 25 e 34 anni in
Germania è di poco superiore al 85%, mentre in Italia si attesta attorno al 70%; la
quota percentuale di laureati è simile, anche se i laureati in area tecnico scientifica
sono in Germania nettamente superiori; la percentuale di studenti nella fascia di
età tra i 15 e i 19 anni che fanno esperienza di lavoro durante lo studio è pari al
25% in Germania, mentre in Italia è di poco superiore allo 0%.
Appare evidente il forte gap tra i due sistemi, soprattutto nel raccordo tra scuola e
lavoro, che discende anche dal fatto che il sistema di istruzione tedesco è
fortemente orientato al sistema duale di alternanza scuola/lavoro, con un
importante coinvolgimento delle imprese nella formazione tecnico specialistica
degli studenti, anche attraverso l‟utilizzo dell‟apprendistato.
Domanda:
Siamo convinti che la possibilità di individuare un land tedesco in cui studiare le
buone prassi di collaborazione tra scuola – impresa - mondo universitario, e la
successiva sperimentazione di alcune di esse nel nostro territorio, possa essere uno
strumento utile per accrescere l‟immagine dell‟istruzione tecnica, favorire
l‟aumento degli iscritti degli istituti tecnici, migliorare il raccordo tra scuola
superiore e università e accrescere il numero di iscritti alle facoltà tecnico
scientifiche, rafforzare il legame tra scuola ed impresa e, quindi, mantenere
elevato il livello tecnico specialistico delle imprese del territorio consolidandone
la competitività e il successo.
Ed è per questo Signor Ministro, che Le chiediamo la possibilità di “aiutarci” a
portare avanti questo nostro progetto, Lecco vuole rimanere un territorio con forte
vocazione industriale, credere nei giovani e nel loro futuro è quindi un nostro
dovere.
12.
Domenico Galbiati
Azienda: Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) “Eugenio
Medea” (Bosisio Parini)
Attività: L‟Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) “Eugenio
Medea”, sezione scientifica dell‟Associazione “La Nostra Famiglia”, opera nel
campo delle neuroscienze applicate all‟età evolutiva, con particolare riferimento
alla riabilitazione delle funzioni neuro-motorie e neuro-sensoriali, neuropsichiche
e cognitivo-comportamentali. E‟ pertanto un istituto “monotematico” che
rappresenta un unicum nel panorama sanitario del nostro Paese.
Va aggiunto che l‟istituto “Medea” ha sviluppato una vasta e qualificata gamma di
collaborazioni scientifiche strutturate sia a livello nazionale sia a livello europeo,
attraverso la collaborazione con i numerosi partner dei progetti europei in cui
l‟istituto è impegnato; sia a livello internazionale (per limitarci ad alcuni tra più
11
rilevanti: MIT a Boston; Harvard Medical School; Università Laval del Quebec;
University College a Londra).
Ci fa piacere sottolineare la collaborazione strutturata con Politecnico di Milano,
CNR IENI, Villa Beretta ed UniverLecco. Si citano due progetti emblematici di
Fondazione Cariplo (SPIDER@Lecco e HINT@Lecco) che esprimono una
naturale continuità di lavoro che supera i rispettivi due trienni di progetto, ma
rappresentano un arco temporale in cui si è configurato un percorso di comune
impegno e di progressivo affinamento delle relative metodologie, sufficientemente
consolidato da poter dire che, almeno nell‟ultimo decennio, nel territorio lecchese,
si va configurando un vero e proprio prototipo di “distretto scientifico e
tecnologico della riabilitazione” che assume connotazioni del tutto originali e di
particolare valore anche dal punto di vista civile e sociale.
Domanda:
La ricerca biomedica – ricomprendendovi anche i profili fortemente innovativi in
campo bioingegneristico – rappresenta oggi la punta avanzata dello sviluppo
scientifico, sia dal punto di vista strettamente conoscitivo ( ricerca di base) che per
quanto concerne gli aspetti applicativi di ordine clinico, nonché in riferimento alle
implicanze di carattere etico-antropologico e socio-culturale che necessariamente
evoca.
Al Ministro della Ricerca chiediamo se – dal momento che alla
programmazione ed al finanziamento pubblico della ricerca biomedica
concorrono anzitutto il Ministero della Salute (in particolare attraverso gli
IRCCS), ma anche le Università, il CNR e, per la loro parte, le stesse Regioni
– non ritenga utile ( pur senza ricorrere alla creazione di nuovi enti, come
succede in altri ambiti, ad esempio con l‟INFN) una strategia di coordinamento
sinergico di queste fonti, cui, peraltro, se ne aggiungono poi altre significative,
di ordine para-istituzionale, quali le Fondazioni bancarie.
Questo soprattutto in vista di una miglior performance di proiezione
internazionale della nostra ricerca, guardando, anzitutto, al contesto europeo (
vedi VII° Programma Quadro) dove un attivo sostegno dei nostri progetti da parte
dei nostri livelli istituzionali è evidentemente di grande interesse.
Sapendo, peraltro, che, a tal fine, si rendono necessari alcuni presupposti di
carattere “interno”: una valutazione oggettiva e di grande trasparenza della
produttività scientifica dei vari centri di ricerca ( ricorrendo non solo all‟impact
factor – indice, per molti aspetti su cui non è qui il caso di insistere, piuttosto
problematico – ma soprattutto a criteri di rispondenza ad obiettivi precisi posti, nel
nostro caso, dalle politiche sanitarie e dalle priorità relative che il nostro Paese
intende perseguire); un preciso e costruttivo rapporto tra Governo centrale e
Regioni; una chiarificazione puntuale delle modalità di relazione tra
Università ed Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, in vista di
una collaborazione effettiva, anche, ad esempio, nel campo delle scuole di
specializzazione medica e, più in generale, per la formazione delle
professionalità sanitarie.
13.
Giovanni Gianola
Azienda: Consorzio Premax (Premana)
Attività: Fin dagli anni „60 il distretto di Premana è leader a livello mondiale per
la produzione degli articoli da taglio: forbici, coltelli, accessori.
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In un territorio che conta 2500 abitanti, circa 700 addetti (diretti e indiretti) si
dedicano alla produzione di forbici e coltelli.
Queste imprese, di cui quasi il 90% ha un‟età media superiore ai 10 anni,
esportano circa l‟80% della loro produzione in tutti i continenti.
Ad oggi più del 95% delle forbici prodotte in Italia è fabbricato a Premana.
In Europa i corrispondenti Distretti concorrenti sono Solingen (Germania),
Albacete (Spagna) e Sheffield (Inghilterra).
Consorzio Premax associa 40 aziende, con oltre 350 addetti, specializzati nella
produzione di forbici, cesoie, coltelli ed altri articoli da taglio; fondato nel 1974, si
occupa dello studio, della progettazione, della promozione e della vendita in tutto
il mondo dei prodotti da taglio fabbricati a Premana.
La lunga esperienza, l'alta specializzazione del personale, la ricerca continua dei
migliori acciai, abbinate alla produzione in loco di macchinari progettati
specificatamente per la fabbricazione di articoli da taglio, permettono di offrire
una gamma vastissima di prodotti con un elevato livello qualitativo.
Domanda:
Le micro e piccole imprese associate manifestano, nella mia esperienza
quotidiana di Direttore di Consorzio Premax, una forte propensione a ciò che
chiamerei “ricerca applicata sperimentale ed empirica”.
Vi è, nei piccoli imprenditori artigiani che conosco, una capacità innata nello
sperimentare e contaminare tra loro le tecnologie e i processi, esistenti, ma
attinenti a settori anche diversi dall‟originario (ad esempio: plastica vs metallo,
gomma, trattamenti superficiali, colorazioni, materiali sinterizzati, leghe leggere,
...) .
Questa “creatività sperimentale dal basso” ha bisogno di essere incanalata e
guidata in modo possa rapportarsi con le strutture universitarie e di ricerca, esse
sole capaci di dare dignità e sostanza progettuale a queste intuizioni iniziali, a
volte dispersive.
Ritiene, Sig. Ministro, possibile pensare di avere modalità e strumenti operativi
specificamente adatti a questo scopo ?
Esistono o sono ipotizzabili misure e azioni di finanziamento finalizzate a ridurre
la barriera all‟ingresso, a volte più mentale che sostanziale, che oggi esiste tra il
mondo delle micro imprese artigiane e quello accademico?
14.
Oriano Lanfranconi
Azienda: Metallurgica Invernizzi e Mutazzi spa (Lecco)
Attività: produzione fili metallici e reti elettrosaldate galvanizzate per impieghi
speciali. L‟azienda, alla terza generazione, opera a Lecco dal 1956 e produce circa
15mila tonnellate all‟anno di prodotti finiti. La Metallurgica Invernizzi e Mutazzi
impiega una trentina di dipendenti su tre turni giornalieri.
Oriano Lanfranconi dal 24 settembre 2011 ricopre la carica di Presidente
nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori Confapi.
Domanda:
“La ricerca nel nostro Paese è sempre stata molto incisiva ed a livelli di assoluta
eccellenza, soprattutto nella ricerca di base. Con gli anni, soprattutto per motivi di
costi e per avere dei riscontri con una tempistica di medio periodo, ci si è
13
indirizzati verso la ricerca applicata. Non dimentichiamo però che spesso la
ricerca di base, della quale per ovvi motivi si può e si deve fare carico economico
lo Stato, porta ad avere dei riscontri pratici di grandissimo rilievo, anche per la
società civile. Basti pensare alla ricerca matematica su cui si sono basati gli
algoritmi di criptazione prima e nei motori di ricerca poi, oppure alla ricerca sulla
fusione/fissione nucleare che spesso molti dimenticano essere stata realizzata a
fini bellici e che poi ha avuto un impatto sulla vita delle persone a livello
mondiale in quanto è diventata una delle principali forme di produzione di energia
elettrica.
Un territorio come il nostro fruisce dei risultati della ricerca di base, ma di fatto
esprime l'esigenza di un supporto per fare ricerca applicata, che è per definizione
più vicina alle imprese di piccole e medie dimensioni, che si danno obiettivi di
innovazione e competitività di medio-breve termine. Chiedo, quindi, se è
intenzione del Governo agevolare la ricerca andando a valorizzare esperienze
uniche, come quella rappresentata dal nostro territorio, che ha già una consolidata
attitudine di collaborazione fra i centri di ricerca e le aziende, anche piccole?".
15.
Mauro Lovisari
Azienda: Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco
Direttore Generale
Attività: L‟Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco è un importante
riferimento per la cura dell‟acuzie e per la riabilitazione di un bacino di utenza
inter provinciale.
L‟Azienda, dotata di eliporto nei suoi due presidi maggiori, è in grado di gestire
tutto il ciclo dell‟assistenza ai grandi infortunati: dall‟accoglienza nel momento
dell‟emergenza, all‟intervento chirurgico, alla fase della riabilitazione specialistica
di 1° livello, la più delicata, così come in quella del recupero che precede il
ritorno all‟attività o al reinserimento sociale.
In particolare, l‟ospedale “Umberto 1°” di Bellano è strategicamente inserito nella
rete dei servizi come futuro ospedale di eccellenza riabilitativa; l‟accordo in
itinere con INAIL permetterà infatti di destinare un intero piano di degenza ai
grandi infortunati.
Grandi benefici sono attesi dalla ricerca sulla protesica hi-tech del terzo millennio,
con partner “tecnici”, quali Politecnico e CNR. Come Azienda siamo pronti a fare
sinergia e a definire meccanismi di coordinamento con gli altri centri di eccellenza
sul territorio, che già abbinano ricerca ed assistenza nell‟ambito della
riabilitazione, quali Villa Beretta e l‟Istituto Medea.
Domanda:
Chiedo quindi al Sig. Ministro un impegno a far crescere questa realtà,
supportando il consolidamento di quello che ora è un distretto “non formalmente
riconosciuto” della riabilitazione, valorizzando la presenza sempre più importante
di Politecnico, CNR e INAIL.
Chiedo, infine, al Sig. Ministro, nella misura del possibile e nel tempo compatibile
con le attuali difficoltà finanziarie nazionali, di incoraggiare e supportare
l‟incremento della presenza a Lecco della Facoltà di Medicina e Chirurgia
14
dell‟Università degli Studi Milano Bicocca, già attiva nella nostra Azienda
Ospedaliera con il solo Corso di Laurea in Infermieristica, ma già disponibile ad
allargare la sua collaborazione scientifica a misura dei bisogni sanitari delle nostre
popolazioni.
16.
Giovanni Maggi
Azienda: Maggi Group spa (Olginate)
Presidente di Confindustria Lecco
Attività: Il marchio Maggi nasce nel 1925 grazie all'intuizione e all'impegno della
famiglia Maggi e da allora si contraddistingue come una delle esperienze più
dinamiche e lungimiranti di tutto il comparto dei catenifici europei.
Il sistema delle imprese che ho l‟onore di rappresentare nella veste di Presidente di
Confindustria Lecco fa della nostra provincia un territorio ad alta densità
manifatturiera e industriale, con una prevalenza dei settori metalmeccanico e
tessile, che può contare su importanti asset strategici come le competenze diffuse,
la propensione all‟innovazione e un forte orientamento all‟export.
Questi fattori concorrono a fare della realtà lecchese un caso di eccellenza.
Secondo il dato calcolato dal centro Studi di Confindustria comparando il valore
aggiunto industriale pro-capite, siamo infatti la prima provincia italiana per forza
industriale.
Le competenze diffuse e di alto livello alle quali accennavo, così come la presenza
dei generatori di ricerca e innovazione, offrono un sostegno prezioso alla spinta
all‟export e quindi alla crescita del nostro sistema manifatturiero.
Riconoscere la centralità del “saper fare”, e delle risorse umane nella storia del
tessuto produttivo, ci ha portati ad una riflessione sul tema della istruzione di
orientamento tecnico-industriale e alla scelta di mettere in campo un progetto di
ampio respiro per investire sul territorio guardando al suo futuro. Da queste
premesse ha preso vita la neo-costituita “Fondazione per la salvaguardia delle
cultura industriale – A. Badoni” che vede Confindustria Lecco, oltre che
promotore anche cofondatore con la Camera di Commercio di Lecco, la
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e un gruppo di Imprese nostre Associate.
Obiettivi prioritari della Fondazione sono proprio la valorizzazione e il sostegno
dell‟istruzione tecnico industriale, anche con un segnale forte lanciato agli
stakeholder del territorio.
Siamo poi fra i sostenitori della presenza del Politecnico di Milano e della
realizzazione del Campus a Lecco, così come del CNR, che hanno in essere un
importante intreccio di rapporti con le imprese. È difatti evidente che ricerca e
innovazione giocano un ruolo fondamentale per le imprese. Perché se la crescita,
oggi più che mai, è strettamente collegata alle esportazioni, sappiamo anche che
non possiamo essere competitivi sui mercati internazionali senza innovazione. La
ricerca e l‟innovazione sono quindi due fondamentali chiavi di accesso agli scenari
mondiali ed elementi basilari per preservare e far crescere il sistema delle imprese.
Questo non solo consente alle imprese che oggi animano il tessuto produttivo di
mantenersi sane: la ricerca, e con essa gli acceleratori d‟impresa, sono
indispensabili per la nascita di nuove idee imprenditoriali e lo sviluppo di start-up,
che portano con sé linfa vitale.
15
Domanda:
Di questo abbiamo bisogno: maggiori fondi per la ricerca, acceleratori d‟impresa e
migliori condizioni per la creazione di start-up.
Secondo una ricerca commissionata da Confindustria Lecco allo Studio
Ambrosetti, Lecco potrebbe diventare un “laboratorio di manifattura evoluta”,
continuando a crescere e a sostenere il benessere del territorio.
Noi vorremmo poter essere, nel futuro, esattamente questo: un territoriolaboratorio, che si fonda su basi che già abbiamo - densità industriale, competenze,
eccellenza nella ricerca, sinergie, territorio contenuto e filiera corta -, ma che non
può prescindere dal sostegno di maggiori investimenti per la ricerca che diano
ulteriore slancio al processo di innovazione.
Potremmo essere il territorio che, ponendosi una meta certo ambiziosa ma che può
già contare su solidi pilastri, diventa una sorta di grande e complessivo progettopilota e, confidiamo, un modello per altri distretti che cercano nuove strade per lo
sviluppo.
17.
Franco Molteni
Azienda: Ente Ospedaliero Valduce Villa Beretta (Costa Masnaga)
Attività: L‟Ente Ospedaliero Valduce è un ospedale religioso, retto dalla
Congregazione delle Suore Infermiere dell‟Addolorata, di cui fa parte Villa
Beretta, Centro di Neuroriabilitazione (dotato di 89 posti letto, totalizzando
34.000 giornate di degenza/anno) . Il Centro è dedicato alla cura di disabilità
complesse da patologie di origine genetica o acquisite, ed ha rilevanza nazionale
(25% dei degenti provenienti da extra Regione Lombardia).
Collabora da 8 anni con CNR IENI Lecco, CNR ITIA Milano, Politecnico di
Milano e Polo Regionale di Lecco (con particolare riferimento a Dipartimento di
Bioingegneria, Meccanica, Gestionale), avendo impostato un sistema di
collaborazione che va oltre il singolo progetto di ricerca, a cui si aggiunge una
collaborazione storica con Istituto Medea di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico
Nostra Famiglia Bosisio Parini. HINT e SPIDER sono due progetti Emblematici
di Fondazione Cariplo, in cui ai partner storici si è aggiunto un altro IRCCS del
territorio: INRCA.
Domanda:
Integrare competenze complesse tecniche, mediche, umanistiche e dare vita
partendo da queste esperienze ad un modello Made in Italy di servizio alla persona
disabile spendibile a livello internazionale, richiede risorse o vision del futuro
dell‟ageing society e della multiculturalità ?
18.
Giovanni Pastorino
Azienda: Deltacalor srl (Calolziocorte)
Consigliere di Confindustria Lecco Incaricato
Coordinatore del Distretto Metalmeccanico Lecchese.
Opportunità
Industriali;
Attività: Deltacalor nasce nel 1993 come azienda produttrice di scalda-salviette in
acciaio. Nel 2001, a seguito dell‟acquisizione da parte di un gruppo industriale,
rinnova il proprio assortimento con linee di prodotto esclusive.
16
Il Distretto Metalmeccanico Lecchese è uno tra i più importanti distretti produttivi
a livello nazionale e comprende circa 2.700 imprese che occupano oltre 26.000
addetti e esportano il 40% dei loro prodotti.
Come Coordinatore del Distretto Metalmeccanico sono orgoglioso di poter parlare
a nome di un settore che rappresenta gran parte della tradizione e della storia
manifatturiera lecchese, che ha visto in passato il nascere di alcune fra le più
significative realtà del Paese e che ancora oggi accoglie grandi esempi di
eccellenza riconosciuti a livello internazionale.
La presenza di importanti attori del mondo della ricerca certamente garantisce un
apporto prezioso al tessuto manifatturiero, e sono infatti molti gli esempi in cui la
cooperazione tra aziende del territorio e gli enti di ricerca ha portato al successo,
soprattutto in termini di ricadute industriali.
Negli ultimi anni è tuttavia emersa la tendenza ad identificare la ricerca solo in
ambiti pre-definiti e ad attivare misure agevolative solo in settori e filiere specifici.
È evidente che settori innovativi come ad esempio l‟aerospace o le biotecnologie
abbiano come intrinseca l‟idea stessa di ricerca e sperimentazione. Esistono però
altri ambiti più tradizionali ai quali, a torto, viene data scarsa considerazione e
dove le imprese sono costantemente impegnate in attività di ricerca e innovazione
in grado di generare risultati eccellenti. A torto perché sappiamo che il vero
successo di una innovazione è decretato dal mercato e nulla è più impegnativo, e
quindi non compatibile con le risorse di una media impresa, di lanciare sul
mercato prodotti ad innovazione radicale.
Pensiamo invece ai potenziali inerenti la meccanica generale e la metallurgia,
operanti in molteplici ambiti, dove la ricerca può avere ricadute trasversali
interessanti, dove è più facile fare rete con le specificità di ogni singola impresa,
dove si possono mantenere e potenziare eccellenze tradizionali e preziose.
Le imprese del Distretto, pur presentandosi nella maggior parte dei casi con il
ruolo di subfornitori, contribuiscono fortemente, grazie alla capacità di innovare e
alla loro propositività, al successo dei settori e delle differenti filiere in cui esse
operano.
L‟esperienza del Bando congiunto MIUR - Regione Lombardia, che ha
considerato come ambiti di possibile sviluppo anche questi settori, conferma
questo dato di fatto.
Domanda:
Ciò che auspichiamo è dunque che, nel momento in cui si andranno a definire le
linee generali della ricerca e degli strumenti agevolativi per l‟innovazione, non
venga negata la giusta considerazione a settori trasversali come la meccanica
generale e la metallurgia, ricchi di competenze diffuse, molte volte caratterizzati
da reti e filiere collaudate.
Siamo convinti infatti che i risultati raggiungibili partendo da qui saranno rilevanti
e rappresenteranno un elemento propulsivo per tutti gli altri settori ad essi legati.
19.
Wolfango Pirelli
Rappresentante delle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori nel Consiglio
camerale
Sui temi della ricerca, dell‟Università e del rapporto con il sistema di PMI del
nostro territorio si sottolinea l‟importanza che assume il nuovo Campus di Lecco
17
in via di completamento. Questo progetto vede tutti gli attori sociali ed
istituzionali del territorio coinvolti. Questo progetto è un utile laboratorio
sperimentale nel quale formazione, innovazione ricerca si integrano per favorire la
crescita del sistema produttivo del nostro territorio sia da un punto di vista
dell‟innovazione dei prodotti che della qualità del lavoro.
Domanda:
Si chiede al Ministro di sostenere concretamente questo progetto. In particolare
verso quattro direzioni:
- Favorire e sostenere il rafforzamento della presenza del CNR a Lecco non solo
incrementando lo IENI già presente, ma anche la presenza di altri Istituti e
Dipartimenti del CNR che possono integrarsi con l‟attività dello IENI e con il
Politecnico, potendo utilizzare i nuovi laboratori del Campus. In particolare
sarebbe utile la presenza dell‟Insean per il progetto nautica. Ciò potrebbe essere
l‟avvio della costituzione di un‟area di ricerca integrata del CNR a Lecco.
- Favorire il coinvolgimento di altri Enti di Ricerca pubblici o già presenti (Inaf di
Merate) o altri che potrebbero vedere un rapporto più stretto con le nostre
aziende (penso ad all‟ASI tenendo conto che alcune aziende lecchesi operano
già nel campo aerospaziale)
- Sostenere parte degli investimenti per i nuovi laboratori del Campus anche
attraverso il finanziamento da parte del Governo di filiere di ricerca di cui il Polo
di Lecco può essere il capofila, su temi ambientali e legati alle caratteristiche del
nostro territorio. In particolare vanno sbloccate le risorse delI‟INAIL con
riferimento alla ricerca ed allo studio di nuovi materiali protesici.
- Favorire e sostenere la nascita di figure dedicate al trasferimento tecnologico dei
risultati della ricerca svolta nel campus (vedi rapporto Cotec)
Per quanto riguarda il sistema di formazione si chiede al Ministro di sostenere i
progetti innovativi di riqualificazione professionale verso le figure richieste dal
mercato (distretti tessile e metalmeccanico) e il raccordo tra l‟istruzione tecnica e
il Politecnico.
Per quanto riguarda la scuola abbiamo da tempo denunciato, insieme alle
associazioni e dopo aver consegnato al Prefetto di Lecco ben 20.000 firme, la
grave situazione della mancanza di insegnanti di sostegno nelle scuole del
lecchese, diversamente da quanto avviene in altre province.
20.
Daniele Riva
Azienda: Cremonini srl (Lecco)
Attività: costruzioni metalliche, dalla progettazione fino alla posa in opera.
18
Sono Daniele Riva, titolare della Carpenteria metallica Cremonini srl di Lecco e
presidente di Confartigianato Imprese Lecco. La mia azienda, nata nel 1960 e
giunta al terzo passaggio generazionale, svolge attività di costruzioni metalliche,
dalla progettazione fino alla posa in opera.
Dopo aver costituito, nel 2007, un gruppo di aggregazione che abbiamo battezzato
PIB, acronimo di Progetto Innovazione per il Business, abbiamo sottoscritto lo
scorso settembre un contratto di rete che coinvolge, oltre alla mia, altre sei aziende
artigiane lecchesi appartenenti a differenti tipologie di produzione: dalle
lavorazioni meccaniche alla plastica, dalle minuterie metalliche all‟automazione.
Il nostro programma ha come obiettivo principale lo sviluppo di nuovi prodotti ad
alto contenuto di innovazione, dalla progettazione alla commercializzazione,
mettendo a frutto le competenze degli imprenditori nei diversi settori di
pertinenza. In questo percorso, è stato ed è fondamentale il rapporto che abbiamo
deciso di instaurare fin dai primi passi con il mondo della ricerca e dell‟università.
Un ambiente che per le imprese artigiane è ancora generalmente percepito come
distante e di difficile accesso. Nel nostro caso, grazie alla formula di aggregazione,
abbiamo avuto la possibilità di instaurare un proficuo rapporto con il Politecnico
di Milano, studiando con i ricercatori un trattamento superficiale di nuova
concezione che abbiamo applicato all’idea di un lampione stradale
autopulente. Un progetto che è stato attuato con successo fino alla realizzazione
del prototipo, e che ci sta dando molte soddisfazioni. Un risultato che è stato
possibile grazie all‟apporto determinante del Dipartimento di Chimica, Materiali e
Ingegneria Chimica, con il quale abbiamo potuto sperimentare una forma di
collaborazione anch‟essa profondamente innovativa, almeno per ciò che riguarda
il tradizionale modus operandi della piccola impresa artigiana.
Vorrei sottolineare che è proprio grazie alla ricetta dell‟aggregazione che abbiamo
avuto la forza di avvicinarci al mondo della ricerca, fino ad oggi precluso al
piccolo imprenditore, sia per motivi culturali, sia per una questione di costi.
Quindi, ben venga il contratto di rete che facilita l‟avvicinamento alla ricerca, ma
il passo successivo è quello di creare dei meccanismi che possano agevolare e
allargare questo tipo di relazioni, in modo da poter soddisfare le richieste dei
“piccoli” in modo più razionale e agile, superando le molte criticità che rimangono
insolute.
Domanda:
La nostra richiesta è quindi di rendere disponibile una modalità di incentivi
affinché questo percorso venga reso più semplice e meno oneroso, con
progetti e bandi pensati specificamente per la piccola impresa. In sintesi, un
sistema di sostegni da costruire in maniera che anche per il mondo della
ricerca sia di interesse e conveniente impegnarsi in un tale rapporto.
Confartigianato Imprese Lecco ha rivolto subito particolare attenzione al tema del
contratto di rete, analizzandone approfonditamente i dettagli, in relazione alla
specificità della piccola impresa. Trattandosi di un fenomeno nuovo in fase di
sperimentazione, sono emersi una serie di problemi nel suo utilizzo pratico che, se
non verranno risolti, ne limiteranno le potenzialità e la diffusione. Anche se la
materia non rientra nelle specifiche competenze del ministro, vorrei segnalare che
19
la normativa appare tuttora incompleta e che il beneficio fiscale, per buona parte
dei soggetti partecipanti alle reti, non è ancora abbastanza vantaggioso.
In sintesi, ciò che chiediamo è rendere lo strumento del contratto di rete sempre
più “a misura di impresa”, favorendo con opportuni incentivi il dialogo con il
mondo della ricerca e razionalizzando le procedure e gli aspetti tributari, fino a
renderlo veramente efficace ed attrattivo per una platea sempre più ampia di
imprese e di ricercatori.
21.
Lorenzo Riva
Azienda: Electro Adda spa (Brivio)
Presidente Gruppo Metalmeccanico Confindustria Lecco; Responsabile del
Gruppo Scuola di Confindustria Lecco.
Attività: Da oltre 60 anni Electro Adda si occupa della produzione di motori
elettrici per tutti gli impieghi industriali e per le applicazioni speciali più
impegnative. Nei nostri stabilimenti sono concentrate tutte le fasi della catena
produttiva, dal progetto ai collaudi e viene prodotta una gamma che spazia da
motori di piccola potenza a quelli di 2000kW ed oltre. Siamo oggi il partner
tecnologico di riferimento per aziende ad altissima specializzazione in molti
settori come l‟industria manifatturiera, siderurgica, navale, e abbiamo
recentemente dato slancio a nuovi progetti ingegneristici mirati per vincere le
nuove e sempre più competitive sfide internazionali, affacciandoci a nuovi mercati
come quello dell‟automotive.
La riforma della scuola superiore ed in particolare dell‟istruzione tecnica rende il
tema del dialogo e della collaborazione tra scuola e impresa non solo auspicabile
ma anche inderogabile.
Nella nostra provincia l‟azione di Confindustria Lecco si è esplicitata in
particolare modo attraverso l‟azione del Gruppo Scuola che opera per favorire il
raccordo fra scuola e impresa, superando incomprensioni e diffidenze culturali e
portando l‟esperienza del modo industriale nella scuola.
Questi obiettivi vengono raggiunti dal Gruppo che presiedo attraverso la messa in
campo di una serie di azioni mirate e rivolte agli studenti, così come ai dirigenti
scolastici e ai docenti, e con il coinvolgimento degli imprenditori.
Il tutto rafforzato anche con l‟adesione del Gruppo al Club dei 15 Istituti Tecnici
dell‟innovazione Manifatturiera nato in seno al Club dei 15 di Confindustria.
Ciononostante, l‟immagine che le famiglie e gli studenti hanno del sistema
manifatturiero è penalizzata, anche a causa di una conoscenza non precisa da parte
del corpo docente di cosa sono oggi le aziende e di come sono strutturati i processi
produttivi.
Poiché è evidente il ruolo rilevante dei docenti nell‟orientare le scelte dei giovani,
e il punto di riferimento che costituiscono per le loro famiglie, sarebbe opportuno
che potessero ricevere maggiori e migliori informazioni su quello che è il sistema
delle imprese del territorio.
Un territorio come quello lecchese, in cui i rapporti scuola/università/mondo del
lavoro sono consolidati, potrebbe essere terreno fertile per sperimentare un
processo di formazione docenti che permetta loro di adeguare la conoscenze del
mondo del lavoro contribuendo a ridurre l‟immagine non sempre positiva del
lavoro in azienda.
20
Lo strumento dello stage docenti, o di reciprocità sembra essere lo strumento
più coerente per promuovere la conoscenza reciproca tra gli attori di queste
diverse realtà.
I destinatari privilegiati sarebbero, nelle scuole, i docenti incaricati di svolgere il
ruolo di orientatori e, nelle imprese, i tutor aziendali coinvolti nelle esperienze di
stage degli studenti nei progetti di alternanza scuola/lavoro.
Domanda:
Una sperimentazione di questo tipo, che coinvolga le scuole superiori
secondarie sia di primo grado che di secondo grado, con le adeguate risorse
economico finanziarie, potrebbe contribuire in modo significativo nella
trasformazione dell’approccio culturale del territorio all’istruzione tecnica e,
conseguentemente, nella ricerca di una professionalità nell’ambito dei settori
manifatturieri che più qualificano questi territori.
22.
Mario Sangiorgio
Azienda: Costruzioni Edili Sangiorgio Srl e Calcestruzzi Erbesi spa (Garbagnate
Monastero)
Presidente ANCE Lecco
Attività: Impresa di costruzioni civili e industriali che lavora esclusivamente nel
mercato privato sia in conto proprio che per conto di terzi.
Partecipa all’esperienza di Campus Point.
Gentile Signor Ministro, abbiamo potuto apprezzare come, in una recente
intervista al “Sole 24 Ore”, Lei abbia sviluppato ampiamente un tema, quello della
costruzione di nuovi istituti formativi a basso impatto energetico e
dell‟adeguamento delle strutture scolastiche esistenti, che riteniamo centrale in un
dibattito sul futuro del nostro paese e delle nostre città.
In particolare, in questa intervista, di cui condividiamo pienamente il contenuto,
emerge come si renda necessario un nuovo approccio progettuale all‟edilizia
scolastica, che tenga conto di molteplici aspetti: sotto l‟aspetto strutturale la
sicurezza dell‟edificio e il suo basso consumo energetico; sotto il profilo
architettonico il suo ottimale inserimento nel contesto urbano e la sua apertura alla
città, attraverso spazi e servizi aperti alla cittadinanza, ma anche la sua
rispondenza funzionale sia alle esigenze della didattica moderna e delle esigenze
relazionali degli studenti, sia al mutare degli orientamenti di studio della
popolazione giovanile.
L‟impegno, da Lei espresso a nome del Governo e sostenuto anche da
significative risorse messe a disposizione attraverso il Cipe, trova piena
rispondenza con quanto già la nostra Associazione aveva manifestato in sede di
proposte per il nuovo PGT della città di Lecco, attualmente in fase di definizione.
In particolare, in quel contesto, avevamo evidenziato come, in una fase di
ripensamento sulla programmazione della nostra città, fosse necessario porsi
l‟obiettivo di realizzare una nuova “cittadella del sapere”, caratterizzata da
concetti di elevata qualità e modernità, da collocarsi in prossimità del nuovo
Campus del Politecnico che sta sorgendo, in cui venissero accorpati i diversi
istituti superiori attualmente dislocati in parti diverse del tessuto urbano. Tale
realtà avrebbe potuto così avvalersi del contatto fecondo con il mondo
dell‟università, oltre che di rapporti privilegiati con il mondo dell‟impresa e della
21
ricerca, in virtù della prevista collocazione da parte dell‟Amministrazione
comunale, in un‟area limitrofa attualmente occupata da un insediamento
industriale, di una “cittadella della ricerca”, con spazi e laboratori organizzati.
Domanda:
Considerata la situazione di Lecco e del suo territorio, con un PGT in fase ancora
di discussione, e la presenza di esperienze virtuose in campo accademico e della
ricerca, è possibile pensare di fare della nostra città una sorta di “centro
sperimentale” per l‟attuazione di questo tipo di progetto ?
23.
Paolo Valassi
Azienda: Valassi Carlo Srl (Lecco)
Vicepresidente ANCE Lecco
Attività: Impresa edile con 60 dipendenti che opera esclusivamente nel mercato
privato sia in conto proprio che per conto terzi.
Egregio Sig. Ministro,
il settore delle costruzioni è centrale nell'economia del Paese, eppure sempre con
molta difficoltà ha sviluppato relazioni con il settore della ricerca.
Spesso la percezione di settore maturo, appoggiato a tecnologie consolidate, lo ha
tenuto ai margini del settore ricerca e sviluppo. Da qualche anno questa situazione
sta cambiando. Una spinta fondamentale a questo cambiamento è venuta e viene
dalle politiche di efficienza energetica per il riconosciuto impatto che il settore
dell'edilizia ha e può avere. Le ambizioni europee di politiche non clima-alteranti e
di economia basata sulla conoscenza sono l'obiettivo ed il mezzo. L'obiettivo
l'efficienza energetica e ed il mezzo la capacità di mettere conoscenza nei nostri
prodotti.
Questo richiede che il settore delle costruzioni affronti con decisione il tema del
proprio inserimento all'interno di un vero "sistema" produttivo. L'edificio è il
centro, direi l'“hub” di interventi complementari che muovono dal manifatturiero
ai servizi e che hanno nella loro integrazione la principale leva di successo.
Programmazione, visione integrata e complementarietà nella costruzione della
catena del valore sono elementi a cui deve ispirarsi la nostra azione, ed il tema
dell'efficienza energetica può esserne l'elemento cardine.
Domanda:
Quale richiesta quindi al dicastero che Lei presiede?
Quella di affrontare il tema della innovazione nel nostro settore riconoscendogli
questa centralità rispetto ad un approccio fortemente interdisciplinare. Giova
ricordare che la casa è come l'automobile: una sintesi di tecnologie profondamente
diverse che concorrono a due obiettivi fondamentali, bassi costi di gestione ed
elevato confort e/o sicurezza. Pochi e radi sono gli esempi di approccio integrato
al tema della costruzione e, spesso, questa sintesi è affidata al progettista, al
costruttore con una diffusione delle best practice relegata al passaparola del
mercato. Abbiamo bisogno di una presenza territorialmente distribuita (perché
distribuita è la presenza delle imprese) di centri tecnologici in grado di mantenere
allineato ed elevato il valore delle imprese che si occupano di costruzioni, di un
22
network che terzo ed indipendente rispetto ai fornitori di materiali e tecnologie
aiuti il settore nella sua crescita. Credo che nelle università e nei (pochi) centri
CNR legati a questo argomento ci siano i semi per lo sviluppo di questo approccio.
24.
Giorgio Squinzi
Azienda: Mapei spa (Milano)
23