La Ricerca al centro dello sviluppo e della crescita del
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La Ricerca al centro dello sviluppo e della crescita del “sistema economico produttivo” Visita del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo Interventi (max 3 minuti) Lecco, 13 febbraio 2012 “Auditorium – Casa dell’Economia” – Via Tonale, 30 1 ELENCO INTERVENTI 1. Fabio Pistella - già Presidente CNR; componente Comitato Direttivo DigitPA 2. Andrea Ascani Orsini - Gilardoni spa (Mandello del Lario) 3. Angelo Belgeri - Airoldi & Belgeri srl (Lecco) 4. Stefano Besseghini - RSE spa (Milano) 5. Giuseppe Borghi - Media Lario srl (Bosisio Parini) 6. Marco Campanari - CICSA srl (Brivio) 7. Luca Ceppi - Elemaster spa (Lomagna) 8. Riccardo Chini - Calvi spa (Merate) 9. Cinzia Cogliati - Cogliati Aurelio srl (Lecco) 10. Marco Colombo - Editoria Grafica Colombo srl (Valmadrera) 11. Giovanni Dell’Era - Giuseppe Dell’Era snc (Annone Brianza) 12. Domenico Galbiati - Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) “Eugenio Medea” (Bosisio Parini) 13. Giovanni Gianola - Consorzio Premax (Premana) 14. Oriano Lanfranconi - Metallurgica Invernizzi e Mutazzi spa (Lecco) 15. Mauro Lovisari - Azienda Ospedaliera Provincia di Lecco 16. Giovanni Maggi - Maggi Group spa (Olginate) 17. Franco Molteni - Ente Ospedaliero Valduce Villa Beretta (Costa Masnaga) 18. Giovanni Pastorino - Deltacalor srl (Calolziocorte) 19. Wolfango Pirelli - rappresentante delle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori nel Consiglio camerale 20. Daniele Riva - Cremonini srl (Lecco) 21. Lorenzo Riva - Electro Adda spa (Brivio) 22. Mario Sangiorgio - Costruzioni Edili Sangiorgio Srl e Calcestruzzi Erbesi spa (Garbagnate Monastero) 23. Paolo Valassi - Valassi Carlo srl (Lecco) 24. Giorgio Squinzi - Mapei spa (Milano) 2 RACCOLTA INTERVENTI 1. Fabio Pistella - Past President CNR 2. Andrea Ascani Orsini Azienda: Gilardoni spa (Mandello del Lario) Attività: Gilardoni Spa dal 1947 si occupa di ricerca, progettazione, produzione e commercializzazione nel mondo di apparecchiature di diagnostica di immagini, basate sui raggi X e sugli ultrasuoni, nei seguenti settori: • Apparecchiature per Controlli di Sicurezza Antiterrorismo • Strumentazione Biomedica Radiologica • Strumentazione per Controlli Non Distruttivi • sviluppatore e fornitore di soluzioni personalizzate per svariate multinazionali operanti nei settori sopra menzionati. La ricerca e progettazione viene effettuata internamente nei propri laboratori riconosciuti Altamente Qualificati da D.M. del 1985 ed avvalendosi di collaborazioni con primarie università italiane. Di particolare rilevanza la collaborazione con Campus Point di Lecco / Politecnico di Milano per lo sviluppo di metodologie per la rilevazione di esplosivi solidi e liquidi all'interno dei bagagli. I campi di attività dei Laboratori della Gilardoni S.p.A. sono: Software e algoritmi. Elettronica analogica e digitale; Image processing (acquisizione, analisi e trattamento di immagini digitali); Piezoelettricità (progettazione e produzione di trasduttori ultrasonori); Elettrotecnica ed alte tensioni fino a 1 MegaVolt; Alto vuoto e tubi a raggi X; Meccanica e micromeccanica . Domanda: Gli USA e altri stati nel mondo finanziano la ricerca applicata, incluse la realizzazione e validazione prestazionale di prototipi, con lo scopo di migliorare la competitività della propria industria nazionale. Le SME italiane hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti EU in quanto si scontrano contro gli interessi delle multinazionali e delle loro lobby. E’ possibile, in Italia, spostare l’enfasi dei finanziamenti dalla ricerca di base a questa attività più mirata e premiante per l’economia? 3. Angelo Belgeri Azienda: Airoldi & Belgeri srl (Lecco) Attività: rivendita tradizionale di ferramenta ed utensileria. 3 Mi chiamo Angelo Belgeri, faccio parte della Giunta di presidenza di Confcommercio Lecco; sono un imprenditore commerciante, mi occupo dell'azienda di famiglia, una rivendita tradizionale di ferramenta ed utensileria (nata nel 1906). Grazie alla mia esperienza in Confcommercio e nell‟Associazione Lecco 100°, che dal 2006 offre formazione comportamentale e di management a giovani talenti del nostro territorio, per favorire l‟inserimento in azienda, ho l‟opportunità di confrontarmi con numerose e differenti aziende. Domanda: Spesso si parla di ricerca tecnologica (materiali, ICT, ...), ma ciò che manca alle aziende di piccole dimensione sono modelli vincenti di condivisione di strategie e risorse per marketing e vendita. Pensa sia un tema che possa essere coerente con le politiche di ricerca a supporto dello sviluppo della competitività del nostro Paese? Come supportarlo concretamente? 4. Stefano Besseghini Azienda: RSE spa (Milano) Attività: Ricerca Sistema Energetico è una struttura di ricerca a totale controllo pubblico appartenente al gruppo GSE ed impegnata nello sviluppo di attività di ricerca sull'intera filiera della generazione, trasmissione, distribuzione ed usi finali dell'energia. Una struttura impiegante circa 400 persone con un alto livello di specializzazione, con consolidata esperienza a livello di partecipazione e coordinamento di Joint Program e di due implementation agreement di IEA tra cui ISGAN l'International Smart Grid Action Network. RSE ha attive collaborazioni con il CNR-IENI sulle studio di materiali e tecnologie per nuovi sistemi di accumulo elettrico ed ha recentemente siglato un accordo di collaborazione con SILEA (impianto di termovalorizzazione di Valmadrera LC) per l'applicazione di tecniche di monitoraggio della corrosione in impianti di combustione e per lo sviluppo di monitoraggio avanzate delle emissioni in atmosfera. Domanda: "Egregio signor Ministro, Credo abbia avuto modo di apprezzare dalla visita e dalle parole del presidente Valassi che il lavoro di progettazione strategica di questo territorio non è mancato. Sono stati raggiunti risultati importanti, si è dichiarato che è ambizione di questo territorio proseguire nel cammino. Qual è il prossimo orizzonte? Non può essere che quello transnazionale della collaborazione tra regioni europee. Gli strumenti di cui questo territorio si è dotato sono le premesse perché questa operazione avvenga con successo. Penso nel dire questo alla convergenza che si profila all'orizzonte tra fondi di ricerca (Horizon2020) e fondi strutturali della programmazione europea. Penso alle PPP (Public Private Partnership) che saranno il modello delle smart specializations regionali. Tutto questo richiede la condizione necessaria di un tessuto territoriale come quello che le si presenta davanti oggi ma non è sufficiente. L'integrazione al 4 livello nazionale delle strategie territoriali è un prerequisito fondamentale della programmazione comunitaria ed è in questo campo che la domanda diviene richiesta di supporto al suo dicastero perchè quanto costruito trovi l'abbrivio giusto per arrivare in Europa. Tra tutte tre cose: a) attiviamo meccanismi che permettano una vera mobilità tra industria e ricerca. Un flusso bidirezionale che porti i ricercatori nelle imprese e i ricercatori industriali nei centri di ricerca. Soprattutto diamo ai giovani ricercatori responsabilità vere, risorse ed autonomia per condurre progetti di ricerca. b) Diamo modo alle aziende di spesare direttamente, in forma automatica le spese di ricerca ed innovazione aderendo a meccanismi fiscali o incentivanti automatici, che premino la richiesta di ricerca e non l'offerta, che abbiano nella valutazione doverosa e rigorosa ma ex post l'elemento caratterizzante. c) NON consideriamo la ricerca pubblica....pubblica amministrazione. Definiamo delle zone franche, diamo ai centri di ricerca status adeguati ma evitiamo che lacci e laccioli di una pur doverosa macchina di controllo della spesa pubblica non permetta a questo particolare settore di mettersi a fianco delle imprese e lavorare con i loro ritmi. Se devo comprare carta e biro è giusto che lo faccia nei modi previsti per la PA, ma se sto realizzando un impianto sperimentale con un'azienda o un prototipo o sono all'interno di una partnership internazionale non posso non muovermi alla velocità degli altri. 5. Giuseppe Borghi Azienda: Media Lario srl (Bosisio Parini) Attività: Media Lario Technologies è una PMI (circa 90 persone e €13m di fatturato) con sede a Bosisio Parini, la cui esperienza nella progettazione e realizzazione di ottiche riflettenti ad alta precisione per applicazioni su telescopi per osservazioni spaziali nel campo dei raggi X e terrestri dura da 18 anni. Dal 2004, MLT è entrata nel mercato dei costruttori di macchine per semiconduttori, con la fornitura di collettori ad incidenza radiale da installare sulle macchine EUVL di litografia. La visione di MLT è di migliorare e sostenere la nostra tecnologia di replica degli specchi ad alta accuratezza e diventare i principali fornitori a livello mondiale, di ottiche a basso costo ed alta precisione per i i costruttori di apparecchiature per semiconduttori ed per altri mercati. In termini di collaborazioni con enti scientifici ed università, ML collabora da tempo con le seguenti a livello nazionale, INAF (Osservatorio Astronomico di Brera), Politecnico di Milano, INFN (Laboratori Nazionali di Legnaro) e UR3. A livello internazionale, Max Planck Instutute (Germania), ESO (EU), Alabama University of Huntsville (USA) e Fraunhofer Institute (Germania). Domanda: Come intende il ministro incrementare e sostenere il sempre più stretto lavoro di collaborazione tra PMI e Centri di Eccellenza (istituti di ricerca) che è il fulcro su cui ruota l‟innovazione e la successiva creazione di posti di lavoro” , e parimenti 5 ridurre i tempi di erogazione dei finanziamenti stanziati a fronte di progetti di ricerca approvati. 6. Marco Campanari Azienda: CICSA srl (Brivio) Consigliere di Confindustria Lecco con delega a Credito e Innovazione; Presidente della “Fondazione per la Salvaguarda delle cultura industriale A Badoni”. Attività: CICSA opera dal 1941 nel settore della produzione di catene ed accessori di qualità per il settore delle applicazioni industriali (impianti di trasporto e sollevamento) e della marina. Guardare al sistema manifatturiero in una logica di sviluppo significa, come sappiamo, ragionare sulla salvaguardia degli “asset” più preziosi nella logica di proiettarli in un futuro al passo con i tempi. Sul territorio abbiamo esempi di eccellenza sia per quanto riguarda gli Istituti Tecnici, con l‟IIS Badoni, sia per quanto riguarda i percorsi Universitari con il Politecnico di Milano e il suo Campus e con i laboratori di ricerca del CNR. Tuttavia viviamo un grande paradosso: in un periodo di crisi ormai prolungata il fabbisogno di collaboratori con adeguata formazione tecnica non trova risposta. In quest‟ottica si inserisce la promozione della “FONDAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE – A. BADONI”, che ho l‟onore di presiedere. La Fondazione nasce proprio per sostenere l‟istruzione tecnica, tutelando le risorse umane e la trasmissione del know-how fondamentalmente attraverso due filoni: da un lato fornendo sostegno economico con fondi destinati agli istituti tecnici a supporto principalmente dei loro laboratori e, dall‟altro, con la restituzione di un ruolo di primo piano nell‟opinione pubblica nei confronti dei percorsi di istruzione tecnica. Questa iniziativa, inoltre, si carica di una grande valenza come esempio concreto e visibile di un progetto con una ricaduta positiva sulle imprese e sul territorio e si inserisce nel contesto di esperienze di collaborazione tra scuola e mondo del lavoro che la riforma dell‟istruzione tecnica promuove e sollecita. Una delle più importanti forme di questa collaborazione, che necessita sicuramente di uno sforzo comune, è l‟approccio legato alla didattica laboratoriale. Da una analisi delle novità introdotte dalla riforma dell‟istruzione tecnica, infatti, la didattica laboratoriale è senza ombra di dubbio uno degli strumenti innovativi che hanno come obiettivo quello di mantenere elevato il livello qualitativo dell‟insegnamento grazie all‟incremento complessivo delle ore di laboratorio nel sistema dell‟istruzione tecnica e professionale. Contestualmente, tuttavia, si è riscontrato che in alcuni istituti tecnici industriali le ore assegnate ai docenti di laboratorio stanno subendo un decremento rispetto al passato. Domanda: Una soluzione possibile e percorribile a questa contraddizione, soprattutto in un territorio come quello lecchese dove il livello di competenze tecnico professionali presenti nelle imprese è elevatissimo, si trova proprio in un più stretto rapporto tra imprese e scuole. 6 Quel patrimonio specialistico dei lavoratori in uscita dalle aziende per pensionamento invece che essere disperso potrebbe infatti andare a supportare gli istituti tecnici industriali nelle attività laboratoriali, colmando l‟eventuale necessità di supporti specialistici nei laboratori con un apporto qualificato. Sperimentare un modello di regole e risorse specificatamente destinate, che permetta con certezza alla scuole di poter avere accesso a quella tipologia di competenze sarebbe una opportunità per valorizzare ulteriormente la didattica laboratoriale, per mantenere alto il livello qualitativo dell‟insegnamento e per permettere il trasferimento delle competenze tecnico specialistiche a coloro che dovranno un domani entrare nel mondo del lavoro. 7. Luca Ceppi Azienda: Elemaster Spa (Lomagna) Attività: progettazione e produzione di schede e sistemi elettronici. Il Gruppo Elemaster opera dal 1978 nel settore della progettazione e produzione di schede e sistemi elettronici per settori di nicchia ad alto consumo tecnologico quali: Avionics – Space – Railways – Energy – Medical e Industrial Automation. Il Gruppo Elemaster annovera tra i propri clienti grandi società multinazionali principali player dei loro mercati di riferimento. Il Gruppo è in fase di implementazione di un importante progetto di globalizzazione che prevede, da Maggio, l‟avvio di Elemaster Usa oltre alle attuali presenze in Tunisia, India e Cina. Elemaster impiega 500 dipendenti in Italia ed ha un fatturato di 120 milioni di Euro (50% Italia – 50% Estero). Domanda: “La crescita economica di lungo periodo dipende dal progresso tecnologico. La legge di Gordon Moore (cofondatore di Intel, nel 1965 definì che il numero di transistor all‟interno di un microprocessore, quindi le relative prestazioni, sarebbe raddoppiato ogni 12 mesi) è indifferente alla recessione o alla depressione. Pertanto, la nostra azienda, ritiene che l‟innovazione non si farà chiudere in gabbia bensì deve trovare un modo per rivoluzionare i settori industriali. Il settore dell‟elettronica deve quindi giocare d‟anticipo nell‟ideazione di nuovi prodotti e, per essere competitivo, necessita delle più avanzate conoscenze sviluppate nel mondo. Come è possibile che il sistema pubblico della ricerca (anche di base) possa diventare un partner competitivo per i progetti più ambiziosi, che diversamente sarebbero preclusi?” 8. Riccardo Chini Azienda: Calvi spa (Merate) Attività: profili speciali in acciaio. La Calvi è stata fondata nel 1950 con l‟obiettivo di produrre profili speciali in acciaio con sezioni a geometria complessa esclusivamente su disegno del cliente. Trasferitasi negli anni sessanta a Merate, la Calvi è oggi una delle principali aziende del distretto industriale lecchese. Alla Calvi si continua a fare innovazione di processo proseguendo una tradizione di presenza nel settore siderurgico, anche nella progettazione di impianti di laminazione e trafilatura d‟acciaio. Il risultato è 7 la costante rielaborazione del know-how sulle tecniche di deformazione a caldo e a freddo degli acciai. Domanda: “Talvolta, nella comunicazione di massa, ci si riferisce ai comparti di trasformazione metallurgica, peraltro tipici del nostro territorio, come a settori “tradizionali” o “maturi”, quasi si volesse sottintenderne un implicito declino e conseguentemente la non strategicità. Viceversa, l‟evidenza dei fatti e la prassi quotidiana dimostrano che in questa tipologia di aziende vi è, oltre alla produzione di beni fisici, una fortissima componente di servizio al sistema europeo dell‟industria manifatturiera avanzata; ciò dà luogo a ingenti investimenti in innovazione nei processi produttivi, in quelli organizzativi, in quelli di simulazione numerica dei comportamenti dei materiali al variare delle loro caratteristiche e, non ultimo, all‟assorbimento di personale altamente qualificato, il cui livello formativo deve essere costantemente tenuto aggiornato. Qual è, a parere del Ministro, la strada migliore per incentivare processi innovativi e di trasferimento tecnologico dalle Università a questo tipo di aziende? Sarebbe possibile ipotizzare a Lecco un progetto sperimentale in questo ambito?” 9. Cinzia Cogliati Azienda: Cogliati Aurelio sas (Lecco) Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Lecco Attività: Avvalendosi dell'esperienza acquisita in decenni di attività e di apparecchiature altamente tecnologiche, la Cogliati Aurelio opera nella produzione di minuterie metalliche e minuterie tornite di alta precisione La strada della crescita, come sappiamo, passa per tutte le imprese dall‟innovazione. Tuttavia gli ostacoli su questo fronte sono maggiori per la piccola impresa, che ho il piacere di rappresentare a livello territoriale come presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Lecco. Voglio ricordare che nelle piccole imprese le attività di ricerca sono prevalentemente concentrate su miglioramenti incrementali di prodotti e dei processi produttivi e realizzate con risorse umane che nascono e si formano in azienda, guidate dall‟intuizione e dall‟esperienza dell‟imprenditore. Sarebbe invece necessario che anche le imprese di piccole dimensioni potessero accedere ai maggiori generatori di ricerca e innovazione che sono presenti anche sul nostro territorio. In questo senso gli strumenti anche finanziari a sostegno della ricerca e innovazione industriale sono essenziali, ma devono necessariamente essere maggiormente improntati a principi di efficacia, adeguatezza delle risorse, semplicità delle procedure e trasparenza nella gestione, perché anche le piccole imprese possano avervi accesso. Per questo auspichiamo la definizione di una nuova Governance che veda partecipare tutti i livelli istituzionali coinvolti, Ministero e Regione in primo luogo, così come è avvenuto con successo con l‟accordo di Programma in materia di ricerca sottoscritto dal MIUR e dalla Regione Lombardia nel 2010 e operativo fino al 2013. 8 L‟accordo rappresenta un esempio eccellente di una nuova operatività che vede partecipare tutti i livelli istituzionali al fine di mobilitare risorse adeguate, evitando duplicazioni e eccessivo peso burocratico. Domanda: La forte partecipazione delle imprese lecchesi ai bandi emanati sulla base di questo strumento è la dimostrazione più concreta della sua rilevanza, ma ora si tratta di dare continuità a questo tipo di sostegno mettendo a regime anche altre forme di incentivazione. Pensiamo ad esempio a un Credito di imposta per la ricerca, automatico e strutturale per almeno 5 anni, che non passi più dalle lotterie del click day e che sia anche esteso alle spese interne delle aziende. Pensiamo al rifinanziamento e ripristino dei Bandi per attività di ricerca per le aree del centro nord, dimenticate o quanto meno toccate marginalmente da questo tipo di incentivi negli ultimi anni. In Italia serve una programmazione di medio e lungo periodo che assicuri continuità ed efficacia degli interventi di sostegno alla ricerca, poiché per chi fa innovazione il fattore “tempo” è fondamentale per avere successo sul mercato. È dunque inaccettabile che si attendano mesi se non anni per conoscere gli esiti di un‟istruttoria ministeriale o per ricevere erogazioni di fondi già concessi su spese sostenute, con il risultato paradossale di ottenere finanziamenti e contributi per progetti magari già obsoleti nei loro contenuti. La burocrazia anch‟essa deve intraprendere un processo di innovazione, che si ottiene solo se veramente si definiscono procedure e canali di interazione snelli, aperti e trasparenti. 10. Marco Colombo Azienda : Editoria Grafica Colombo srl (Valmadrera) Attività: Sono Marco Colombo, titolare dell‟Editoria grafica Colombo e presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato. Uno dei percorsi privilegiati su cui stiamo lavorando con particolare convinzione a livello nazionale come a livello locale - è proprio quello della formazione e dell‟integrazione di esperienze, sia tra imprese - anche con la sperimentazione del contratto di rete, come è stato ricordato dal presidente Riva - sia con il sistema scolastico e universitario. Tra i principi guida dello Small Business Act, approvati l‟anno scorso, troviamo proprio l‟impegno di introdurre incentivi per la promozione delle reti e per il rafforzamento del potenziale d‟innovazione e di sviluppo delle piccole imprese. In particolare, favorendo l'acquisizione delle competenze necessarie da parte degli imprenditori e del loro personale. Sappiamo che per la nostra economia, una delle principali leve di penetrazione sui mercati viene dal cosiddetto made in Italy, la cui forza deriva spesso dall‟incontro tra innovazione e il tipico “saper fare” dell‟artigiano. Con la crisi si è accelerato questo processo di innalzamento della qualità per rimanere competitivi: un fenomeno che ha riguardato anche le imprese artigiane, sempre più in cerca di strumenti adeguati e praticabili per l‟aggiornamento delle proprie competenze. La formule di collaborazione che stiamo sperimentando con le strutture universitarie, soprattutto nel campo della formazione continua e della ricerca 9 applicata, rappresentano la strada giusta. Sul territorio lecchese sono già attive sinergie di questo tipo: possiamo infatti contare su nucleo di imprese artigiane già mature per un dialogo alla pari con il mondo dell‟università. Lo dimostrano i rapporti consolidati con le nostre aggregazioni, così come i seminari per i nostri imprenditori che svolgiamo al Politecnico: l‟ultimo, pochi giorni fa, dedicato alle prove meccaniche dei materiali, con il Laboratorio di Metallurgia. Oltre al settore universitario, dobbiamo però intervenire anche su altri livelli di istruzione, con una strategia complessiva e integrata. Abbiamo infatti un‟ampia gamma di figure professionali che continueremo ad attingere dalla scuola superiore, chiamata oggi a misurarsi con la richiesta di nuove competenze. In questa prospettiva, gli imprenditori possono dare molto al sistema scolastico. Domanda: In particolare, gli strumenti dell‟alternanza scuola-lavoro, dei tirocini e degli stage rappresentano un buon punto di contatto, ma devono essere riformulati affinché siano più snelli e di reale utilità, sia per gli studenti in cerca di esperienze “sul campo”, sia per le aziende che si aspettano un apporto concreto. A tal fine, sono necessari progetti specifici per i neodiplomati e neolaureati, da definire in un quadro di scambi permanenti con scuole e università. Una collaborazione su cui siamo disponibili ad impegnarci, a patto che diventi oggetto di un‟attenzione particolare. Esiste questa volontà, e quale ritiene siano i percorsi per incoraggiare la disponibilità della piccola impresa nella direzione di un dialogo sempre più produttivo con scuola, università e ricerca? 11. Giovanni Dell’Era Azienda: Giuseppe Dell‟Era snc (Annone Brianza) Attività: Fondata alla fine del 1800, la GIUSEPPE DELL‟ERA è oggi guidata dalla quinta generazione della famiglia Dell‟Era. L‟azienda è specializzata nella produzione di articoli di minuteria metallica. I fermagli per lettere “ Leone scatola verde “ rappresentano parte della sua storia. I temi delle risorse umane e del rapporto fra il mondo della scuola e quello delle imprese sono vitali per il manifatturiero. E infatti Confindustria Lecco e il suo Gruppo Scuola, del quale faccio parte, operano da sempre con l‟obiettivo di rendere più forte il legame tra “scuola e impresa” attraverso l‟attuazione di progetti pensati specificatamente per le esigenze del territorio lecchese. Sul fronte della scuola, possiamo anche sottolineare che, negli ultimi anni, grazie alla riforma dell‟istruzione tecnica e alle novità che questa ha introdotto, si è assistito ad un aumento lento ma graduale degli iscritti agli istituti tecnici, sia a livello nazionale che locale. Nonostante questo, nel nostro territorio permane una certa disaffezione verso il sistema manifatturiero e delle professioni tecniche, tanto che il numero dei diplomati è ancora cronicamente insufficiente ai fabbisogni delle imprese. Riteniamo quindi opportuno ed urgente rendere ancora più forte il legame tra mondo del lavoro e scuola attraverso l‟individuazione di esperienze positive che possano essere riproposte sul nostro territorio. 10 In pratica, Signor Ministro noi vogliamo fare ancora meglio di quello fino ad ora fatto. Un buon esempio è offerto dalla Germania, un paese del quale è interessante studiare le politiche di istruzione essendo a noi simile per la tipologia di imprese e di produzione industriale. Da una attenta analisi dei dati OSCSE emergono sostanziali differenze tra il sistema di istruzione superiore ed universitario tedesco e italiano. In particolare, la percentuale di diplomati nella fascia di età tra i 25 e 34 anni in Germania è di poco superiore al 85%, mentre in Italia si attesta attorno al 70%; la quota percentuale di laureati è simile, anche se i laureati in area tecnico scientifica sono in Germania nettamente superiori; la percentuale di studenti nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni che fanno esperienza di lavoro durante lo studio è pari al 25% in Germania, mentre in Italia è di poco superiore allo 0%. Appare evidente il forte gap tra i due sistemi, soprattutto nel raccordo tra scuola e lavoro, che discende anche dal fatto che il sistema di istruzione tedesco è fortemente orientato al sistema duale di alternanza scuola/lavoro, con un importante coinvolgimento delle imprese nella formazione tecnico specialistica degli studenti, anche attraverso l‟utilizzo dell‟apprendistato. Domanda: Siamo convinti che la possibilità di individuare un land tedesco in cui studiare le buone prassi di collaborazione tra scuola – impresa - mondo universitario, e la successiva sperimentazione di alcune di esse nel nostro territorio, possa essere uno strumento utile per accrescere l‟immagine dell‟istruzione tecnica, favorire l‟aumento degli iscritti degli istituti tecnici, migliorare il raccordo tra scuola superiore e università e accrescere il numero di iscritti alle facoltà tecnico scientifiche, rafforzare il legame tra scuola ed impresa e, quindi, mantenere elevato il livello tecnico specialistico delle imprese del territorio consolidandone la competitività e il successo. Ed è per questo Signor Ministro, che Le chiediamo la possibilità di “aiutarci” a portare avanti questo nostro progetto, Lecco vuole rimanere un territorio con forte vocazione industriale, credere nei giovani e nel loro futuro è quindi un nostro dovere. 12. Domenico Galbiati Azienda: Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) “Eugenio Medea” (Bosisio Parini) Attività: L‟Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) “Eugenio Medea”, sezione scientifica dell‟Associazione “La Nostra Famiglia”, opera nel campo delle neuroscienze applicate all‟età evolutiva, con particolare riferimento alla riabilitazione delle funzioni neuro-motorie e neuro-sensoriali, neuropsichiche e cognitivo-comportamentali. E‟ pertanto un istituto “monotematico” che rappresenta un unicum nel panorama sanitario del nostro Paese. Va aggiunto che l‟istituto “Medea” ha sviluppato una vasta e qualificata gamma di collaborazioni scientifiche strutturate sia a livello nazionale sia a livello europeo, attraverso la collaborazione con i numerosi partner dei progetti europei in cui l‟istituto è impegnato; sia a livello internazionale (per limitarci ad alcuni tra più 11 rilevanti: MIT a Boston; Harvard Medical School; Università Laval del Quebec; University College a Londra). Ci fa piacere sottolineare la collaborazione strutturata con Politecnico di Milano, CNR IENI, Villa Beretta ed UniverLecco. Si citano due progetti emblematici di Fondazione Cariplo (SPIDER@Lecco e HINT@Lecco) che esprimono una naturale continuità di lavoro che supera i rispettivi due trienni di progetto, ma rappresentano un arco temporale in cui si è configurato un percorso di comune impegno e di progressivo affinamento delle relative metodologie, sufficientemente consolidato da poter dire che, almeno nell‟ultimo decennio, nel territorio lecchese, si va configurando un vero e proprio prototipo di “distretto scientifico e tecnologico della riabilitazione” che assume connotazioni del tutto originali e di particolare valore anche dal punto di vista civile e sociale. Domanda: La ricerca biomedica – ricomprendendovi anche i profili fortemente innovativi in campo bioingegneristico – rappresenta oggi la punta avanzata dello sviluppo scientifico, sia dal punto di vista strettamente conoscitivo ( ricerca di base) che per quanto concerne gli aspetti applicativi di ordine clinico, nonché in riferimento alle implicanze di carattere etico-antropologico e socio-culturale che necessariamente evoca. Al Ministro della Ricerca chiediamo se – dal momento che alla programmazione ed al finanziamento pubblico della ricerca biomedica concorrono anzitutto il Ministero della Salute (in particolare attraverso gli IRCCS), ma anche le Università, il CNR e, per la loro parte, le stesse Regioni – non ritenga utile ( pur senza ricorrere alla creazione di nuovi enti, come succede in altri ambiti, ad esempio con l‟INFN) una strategia di coordinamento sinergico di queste fonti, cui, peraltro, se ne aggiungono poi altre significative, di ordine para-istituzionale, quali le Fondazioni bancarie. Questo soprattutto in vista di una miglior performance di proiezione internazionale della nostra ricerca, guardando, anzitutto, al contesto europeo ( vedi VII° Programma Quadro) dove un attivo sostegno dei nostri progetti da parte dei nostri livelli istituzionali è evidentemente di grande interesse. Sapendo, peraltro, che, a tal fine, si rendono necessari alcuni presupposti di carattere “interno”: una valutazione oggettiva e di grande trasparenza della produttività scientifica dei vari centri di ricerca ( ricorrendo non solo all‟impact factor – indice, per molti aspetti su cui non è qui il caso di insistere, piuttosto problematico – ma soprattutto a criteri di rispondenza ad obiettivi precisi posti, nel nostro caso, dalle politiche sanitarie e dalle priorità relative che il nostro Paese intende perseguire); un preciso e costruttivo rapporto tra Governo centrale e Regioni; una chiarificazione puntuale delle modalità di relazione tra Università ed Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, in vista di una collaborazione effettiva, anche, ad esempio, nel campo delle scuole di specializzazione medica e, più in generale, per la formazione delle professionalità sanitarie. 13. Giovanni Gianola Azienda: Consorzio Premax (Premana) Attività: Fin dagli anni „60 il distretto di Premana è leader a livello mondiale per la produzione degli articoli da taglio: forbici, coltelli, accessori. 12 In un territorio che conta 2500 abitanti, circa 700 addetti (diretti e indiretti) si dedicano alla produzione di forbici e coltelli. Queste imprese, di cui quasi il 90% ha un‟età media superiore ai 10 anni, esportano circa l‟80% della loro produzione in tutti i continenti. Ad oggi più del 95% delle forbici prodotte in Italia è fabbricato a Premana. In Europa i corrispondenti Distretti concorrenti sono Solingen (Germania), Albacete (Spagna) e Sheffield (Inghilterra). Consorzio Premax associa 40 aziende, con oltre 350 addetti, specializzati nella produzione di forbici, cesoie, coltelli ed altri articoli da taglio; fondato nel 1974, si occupa dello studio, della progettazione, della promozione e della vendita in tutto il mondo dei prodotti da taglio fabbricati a Premana. La lunga esperienza, l'alta specializzazione del personale, la ricerca continua dei migliori acciai, abbinate alla produzione in loco di macchinari progettati specificatamente per la fabbricazione di articoli da taglio, permettono di offrire una gamma vastissima di prodotti con un elevato livello qualitativo. Domanda: Le micro e piccole imprese associate manifestano, nella mia esperienza quotidiana di Direttore di Consorzio Premax, una forte propensione a ciò che chiamerei “ricerca applicata sperimentale ed empirica”. Vi è, nei piccoli imprenditori artigiani che conosco, una capacità innata nello sperimentare e contaminare tra loro le tecnologie e i processi, esistenti, ma attinenti a settori anche diversi dall‟originario (ad esempio: plastica vs metallo, gomma, trattamenti superficiali, colorazioni, materiali sinterizzati, leghe leggere, ...) . Questa “creatività sperimentale dal basso” ha bisogno di essere incanalata e guidata in modo possa rapportarsi con le strutture universitarie e di ricerca, esse sole capaci di dare dignità e sostanza progettuale a queste intuizioni iniziali, a volte dispersive. Ritiene, Sig. Ministro, possibile pensare di avere modalità e strumenti operativi specificamente adatti a questo scopo ? Esistono o sono ipotizzabili misure e azioni di finanziamento finalizzate a ridurre la barriera all‟ingresso, a volte più mentale che sostanziale, che oggi esiste tra il mondo delle micro imprese artigiane e quello accademico? 14. Oriano Lanfranconi Azienda: Metallurgica Invernizzi e Mutazzi spa (Lecco) Attività: produzione fili metallici e reti elettrosaldate galvanizzate per impieghi speciali. L‟azienda, alla terza generazione, opera a Lecco dal 1956 e produce circa 15mila tonnellate all‟anno di prodotti finiti. La Metallurgica Invernizzi e Mutazzi impiega una trentina di dipendenti su tre turni giornalieri. Oriano Lanfranconi dal 24 settembre 2011 ricopre la carica di Presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori Confapi. Domanda: “La ricerca nel nostro Paese è sempre stata molto incisiva ed a livelli di assoluta eccellenza, soprattutto nella ricerca di base. Con gli anni, soprattutto per motivi di costi e per avere dei riscontri con una tempistica di medio periodo, ci si è 13 indirizzati verso la ricerca applicata. Non dimentichiamo però che spesso la ricerca di base, della quale per ovvi motivi si può e si deve fare carico economico lo Stato, porta ad avere dei riscontri pratici di grandissimo rilievo, anche per la società civile. Basti pensare alla ricerca matematica su cui si sono basati gli algoritmi di criptazione prima e nei motori di ricerca poi, oppure alla ricerca sulla fusione/fissione nucleare che spesso molti dimenticano essere stata realizzata a fini bellici e che poi ha avuto un impatto sulla vita delle persone a livello mondiale in quanto è diventata una delle principali forme di produzione di energia elettrica. Un territorio come il nostro fruisce dei risultati della ricerca di base, ma di fatto esprime l'esigenza di un supporto per fare ricerca applicata, che è per definizione più vicina alle imprese di piccole e medie dimensioni, che si danno obiettivi di innovazione e competitività di medio-breve termine. Chiedo, quindi, se è intenzione del Governo agevolare la ricerca andando a valorizzare esperienze uniche, come quella rappresentata dal nostro territorio, che ha già una consolidata attitudine di collaborazione fra i centri di ricerca e le aziende, anche piccole?". 15. Mauro Lovisari Azienda: Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco Direttore Generale Attività: L‟Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco è un importante riferimento per la cura dell‟acuzie e per la riabilitazione di un bacino di utenza inter provinciale. L‟Azienda, dotata di eliporto nei suoi due presidi maggiori, è in grado di gestire tutto il ciclo dell‟assistenza ai grandi infortunati: dall‟accoglienza nel momento dell‟emergenza, all‟intervento chirurgico, alla fase della riabilitazione specialistica di 1° livello, la più delicata, così come in quella del recupero che precede il ritorno all‟attività o al reinserimento sociale. In particolare, l‟ospedale “Umberto 1°” di Bellano è strategicamente inserito nella rete dei servizi come futuro ospedale di eccellenza riabilitativa; l‟accordo in itinere con INAIL permetterà infatti di destinare un intero piano di degenza ai grandi infortunati. Grandi benefici sono attesi dalla ricerca sulla protesica hi-tech del terzo millennio, con partner “tecnici”, quali Politecnico e CNR. Come Azienda siamo pronti a fare sinergia e a definire meccanismi di coordinamento con gli altri centri di eccellenza sul territorio, che già abbinano ricerca ed assistenza nell‟ambito della riabilitazione, quali Villa Beretta e l‟Istituto Medea. Domanda: Chiedo quindi al Sig. Ministro un impegno a far crescere questa realtà, supportando il consolidamento di quello che ora è un distretto “non formalmente riconosciuto” della riabilitazione, valorizzando la presenza sempre più importante di Politecnico, CNR e INAIL. Chiedo, infine, al Sig. Ministro, nella misura del possibile e nel tempo compatibile con le attuali difficoltà finanziarie nazionali, di incoraggiare e supportare l‟incremento della presenza a Lecco della Facoltà di Medicina e Chirurgia 14 dell‟Università degli Studi Milano Bicocca, già attiva nella nostra Azienda Ospedaliera con il solo Corso di Laurea in Infermieristica, ma già disponibile ad allargare la sua collaborazione scientifica a misura dei bisogni sanitari delle nostre popolazioni. 16. Giovanni Maggi Azienda: Maggi Group spa (Olginate) Presidente di Confindustria Lecco Attività: Il marchio Maggi nasce nel 1925 grazie all'intuizione e all'impegno della famiglia Maggi e da allora si contraddistingue come una delle esperienze più dinamiche e lungimiranti di tutto il comparto dei catenifici europei. Il sistema delle imprese che ho l‟onore di rappresentare nella veste di Presidente di Confindustria Lecco fa della nostra provincia un territorio ad alta densità manifatturiera e industriale, con una prevalenza dei settori metalmeccanico e tessile, che può contare su importanti asset strategici come le competenze diffuse, la propensione all‟innovazione e un forte orientamento all‟export. Questi fattori concorrono a fare della realtà lecchese un caso di eccellenza. Secondo il dato calcolato dal centro Studi di Confindustria comparando il valore aggiunto industriale pro-capite, siamo infatti la prima provincia italiana per forza industriale. Le competenze diffuse e di alto livello alle quali accennavo, così come la presenza dei generatori di ricerca e innovazione, offrono un sostegno prezioso alla spinta all‟export e quindi alla crescita del nostro sistema manifatturiero. Riconoscere la centralità del “saper fare”, e delle risorse umane nella storia del tessuto produttivo, ci ha portati ad una riflessione sul tema della istruzione di orientamento tecnico-industriale e alla scelta di mettere in campo un progetto di ampio respiro per investire sul territorio guardando al suo futuro. Da queste premesse ha preso vita la neo-costituita “Fondazione per la salvaguardia delle cultura industriale – A. Badoni” che vede Confindustria Lecco, oltre che promotore anche cofondatore con la Camera di Commercio di Lecco, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e un gruppo di Imprese nostre Associate. Obiettivi prioritari della Fondazione sono proprio la valorizzazione e il sostegno dell‟istruzione tecnico industriale, anche con un segnale forte lanciato agli stakeholder del territorio. Siamo poi fra i sostenitori della presenza del Politecnico di Milano e della realizzazione del Campus a Lecco, così come del CNR, che hanno in essere un importante intreccio di rapporti con le imprese. È difatti evidente che ricerca e innovazione giocano un ruolo fondamentale per le imprese. Perché se la crescita, oggi più che mai, è strettamente collegata alle esportazioni, sappiamo anche che non possiamo essere competitivi sui mercati internazionali senza innovazione. La ricerca e l‟innovazione sono quindi due fondamentali chiavi di accesso agli scenari mondiali ed elementi basilari per preservare e far crescere il sistema delle imprese. Questo non solo consente alle imprese che oggi animano il tessuto produttivo di mantenersi sane: la ricerca, e con essa gli acceleratori d‟impresa, sono indispensabili per la nascita di nuove idee imprenditoriali e lo sviluppo di start-up, che portano con sé linfa vitale. 15 Domanda: Di questo abbiamo bisogno: maggiori fondi per la ricerca, acceleratori d‟impresa e migliori condizioni per la creazione di start-up. Secondo una ricerca commissionata da Confindustria Lecco allo Studio Ambrosetti, Lecco potrebbe diventare un “laboratorio di manifattura evoluta”, continuando a crescere e a sostenere il benessere del territorio. Noi vorremmo poter essere, nel futuro, esattamente questo: un territoriolaboratorio, che si fonda su basi che già abbiamo - densità industriale, competenze, eccellenza nella ricerca, sinergie, territorio contenuto e filiera corta -, ma che non può prescindere dal sostegno di maggiori investimenti per la ricerca che diano ulteriore slancio al processo di innovazione. Potremmo essere il territorio che, ponendosi una meta certo ambiziosa ma che può già contare su solidi pilastri, diventa una sorta di grande e complessivo progettopilota e, confidiamo, un modello per altri distretti che cercano nuove strade per lo sviluppo. 17. Franco Molteni Azienda: Ente Ospedaliero Valduce Villa Beretta (Costa Masnaga) Attività: L‟Ente Ospedaliero Valduce è un ospedale religioso, retto dalla Congregazione delle Suore Infermiere dell‟Addolorata, di cui fa parte Villa Beretta, Centro di Neuroriabilitazione (dotato di 89 posti letto, totalizzando 34.000 giornate di degenza/anno) . Il Centro è dedicato alla cura di disabilità complesse da patologie di origine genetica o acquisite, ed ha rilevanza nazionale (25% dei degenti provenienti da extra Regione Lombardia). Collabora da 8 anni con CNR IENI Lecco, CNR ITIA Milano, Politecnico di Milano e Polo Regionale di Lecco (con particolare riferimento a Dipartimento di Bioingegneria, Meccanica, Gestionale), avendo impostato un sistema di collaborazione che va oltre il singolo progetto di ricerca, a cui si aggiunge una collaborazione storica con Istituto Medea di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico Nostra Famiglia Bosisio Parini. HINT e SPIDER sono due progetti Emblematici di Fondazione Cariplo, in cui ai partner storici si è aggiunto un altro IRCCS del territorio: INRCA. Domanda: Integrare competenze complesse tecniche, mediche, umanistiche e dare vita partendo da queste esperienze ad un modello Made in Italy di servizio alla persona disabile spendibile a livello internazionale, richiede risorse o vision del futuro dell‟ageing society e della multiculturalità ? 18. Giovanni Pastorino Azienda: Deltacalor srl (Calolziocorte) Consigliere di Confindustria Lecco Incaricato Coordinatore del Distretto Metalmeccanico Lecchese. Opportunità Industriali; Attività: Deltacalor nasce nel 1993 come azienda produttrice di scalda-salviette in acciaio. Nel 2001, a seguito dell‟acquisizione da parte di un gruppo industriale, rinnova il proprio assortimento con linee di prodotto esclusive. 16 Il Distretto Metalmeccanico Lecchese è uno tra i più importanti distretti produttivi a livello nazionale e comprende circa 2.700 imprese che occupano oltre 26.000 addetti e esportano il 40% dei loro prodotti. Come Coordinatore del Distretto Metalmeccanico sono orgoglioso di poter parlare a nome di un settore che rappresenta gran parte della tradizione e della storia manifatturiera lecchese, che ha visto in passato il nascere di alcune fra le più significative realtà del Paese e che ancora oggi accoglie grandi esempi di eccellenza riconosciuti a livello internazionale. La presenza di importanti attori del mondo della ricerca certamente garantisce un apporto prezioso al tessuto manifatturiero, e sono infatti molti gli esempi in cui la cooperazione tra aziende del territorio e gli enti di ricerca ha portato al successo, soprattutto in termini di ricadute industriali. Negli ultimi anni è tuttavia emersa la tendenza ad identificare la ricerca solo in ambiti pre-definiti e ad attivare misure agevolative solo in settori e filiere specifici. È evidente che settori innovativi come ad esempio l‟aerospace o le biotecnologie abbiano come intrinseca l‟idea stessa di ricerca e sperimentazione. Esistono però altri ambiti più tradizionali ai quali, a torto, viene data scarsa considerazione e dove le imprese sono costantemente impegnate in attività di ricerca e innovazione in grado di generare risultati eccellenti. A torto perché sappiamo che il vero successo di una innovazione è decretato dal mercato e nulla è più impegnativo, e quindi non compatibile con le risorse di una media impresa, di lanciare sul mercato prodotti ad innovazione radicale. Pensiamo invece ai potenziali inerenti la meccanica generale e la metallurgia, operanti in molteplici ambiti, dove la ricerca può avere ricadute trasversali interessanti, dove è più facile fare rete con le specificità di ogni singola impresa, dove si possono mantenere e potenziare eccellenze tradizionali e preziose. Le imprese del Distretto, pur presentandosi nella maggior parte dei casi con il ruolo di subfornitori, contribuiscono fortemente, grazie alla capacità di innovare e alla loro propositività, al successo dei settori e delle differenti filiere in cui esse operano. L‟esperienza del Bando congiunto MIUR - Regione Lombardia, che ha considerato come ambiti di possibile sviluppo anche questi settori, conferma questo dato di fatto. Domanda: Ciò che auspichiamo è dunque che, nel momento in cui si andranno a definire le linee generali della ricerca e degli strumenti agevolativi per l‟innovazione, non venga negata la giusta considerazione a settori trasversali come la meccanica generale e la metallurgia, ricchi di competenze diffuse, molte volte caratterizzati da reti e filiere collaudate. Siamo convinti infatti che i risultati raggiungibili partendo da qui saranno rilevanti e rappresenteranno un elemento propulsivo per tutti gli altri settori ad essi legati. 19. Wolfango Pirelli Rappresentante delle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori nel Consiglio camerale Sui temi della ricerca, dell‟Università e del rapporto con il sistema di PMI del nostro territorio si sottolinea l‟importanza che assume il nuovo Campus di Lecco 17 in via di completamento. Questo progetto vede tutti gli attori sociali ed istituzionali del territorio coinvolti. Questo progetto è un utile laboratorio sperimentale nel quale formazione, innovazione ricerca si integrano per favorire la crescita del sistema produttivo del nostro territorio sia da un punto di vista dell‟innovazione dei prodotti che della qualità del lavoro. Domanda: Si chiede al Ministro di sostenere concretamente questo progetto. In particolare verso quattro direzioni: - Favorire e sostenere il rafforzamento della presenza del CNR a Lecco non solo incrementando lo IENI già presente, ma anche la presenza di altri Istituti e Dipartimenti del CNR che possono integrarsi con l‟attività dello IENI e con il Politecnico, potendo utilizzare i nuovi laboratori del Campus. In particolare sarebbe utile la presenza dell‟Insean per il progetto nautica. Ciò potrebbe essere l‟avvio della costituzione di un‟area di ricerca integrata del CNR a Lecco. - Favorire il coinvolgimento di altri Enti di Ricerca pubblici o già presenti (Inaf di Merate) o altri che potrebbero vedere un rapporto più stretto con le nostre aziende (penso ad all‟ASI tenendo conto che alcune aziende lecchesi operano già nel campo aerospaziale) - Sostenere parte degli investimenti per i nuovi laboratori del Campus anche attraverso il finanziamento da parte del Governo di filiere di ricerca di cui il Polo di Lecco può essere il capofila, su temi ambientali e legati alle caratteristiche del nostro territorio. In particolare vanno sbloccate le risorse delI‟INAIL con riferimento alla ricerca ed allo studio di nuovi materiali protesici. - Favorire e sostenere la nascita di figure dedicate al trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca svolta nel campus (vedi rapporto Cotec) Per quanto riguarda il sistema di formazione si chiede al Ministro di sostenere i progetti innovativi di riqualificazione professionale verso le figure richieste dal mercato (distretti tessile e metalmeccanico) e il raccordo tra l‟istruzione tecnica e il Politecnico. Per quanto riguarda la scuola abbiamo da tempo denunciato, insieme alle associazioni e dopo aver consegnato al Prefetto di Lecco ben 20.000 firme, la grave situazione della mancanza di insegnanti di sostegno nelle scuole del lecchese, diversamente da quanto avviene in altre province. 20. Daniele Riva Azienda: Cremonini srl (Lecco) Attività: costruzioni metalliche, dalla progettazione fino alla posa in opera. 18 Sono Daniele Riva, titolare della Carpenteria metallica Cremonini srl di Lecco e presidente di Confartigianato Imprese Lecco. La mia azienda, nata nel 1960 e giunta al terzo passaggio generazionale, svolge attività di costruzioni metalliche, dalla progettazione fino alla posa in opera. Dopo aver costituito, nel 2007, un gruppo di aggregazione che abbiamo battezzato PIB, acronimo di Progetto Innovazione per il Business, abbiamo sottoscritto lo scorso settembre un contratto di rete che coinvolge, oltre alla mia, altre sei aziende artigiane lecchesi appartenenti a differenti tipologie di produzione: dalle lavorazioni meccaniche alla plastica, dalle minuterie metalliche all‟automazione. Il nostro programma ha come obiettivo principale lo sviluppo di nuovi prodotti ad alto contenuto di innovazione, dalla progettazione alla commercializzazione, mettendo a frutto le competenze degli imprenditori nei diversi settori di pertinenza. In questo percorso, è stato ed è fondamentale il rapporto che abbiamo deciso di instaurare fin dai primi passi con il mondo della ricerca e dell‟università. Un ambiente che per le imprese artigiane è ancora generalmente percepito come distante e di difficile accesso. Nel nostro caso, grazie alla formula di aggregazione, abbiamo avuto la possibilità di instaurare un proficuo rapporto con il Politecnico di Milano, studiando con i ricercatori un trattamento superficiale di nuova concezione che abbiamo applicato all’idea di un lampione stradale autopulente. Un progetto che è stato attuato con successo fino alla realizzazione del prototipo, e che ci sta dando molte soddisfazioni. Un risultato che è stato possibile grazie all‟apporto determinante del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica, con il quale abbiamo potuto sperimentare una forma di collaborazione anch‟essa profondamente innovativa, almeno per ciò che riguarda il tradizionale modus operandi della piccola impresa artigiana. Vorrei sottolineare che è proprio grazie alla ricetta dell‟aggregazione che abbiamo avuto la forza di avvicinarci al mondo della ricerca, fino ad oggi precluso al piccolo imprenditore, sia per motivi culturali, sia per una questione di costi. Quindi, ben venga il contratto di rete che facilita l‟avvicinamento alla ricerca, ma il passo successivo è quello di creare dei meccanismi che possano agevolare e allargare questo tipo di relazioni, in modo da poter soddisfare le richieste dei “piccoli” in modo più razionale e agile, superando le molte criticità che rimangono insolute. Domanda: La nostra richiesta è quindi di rendere disponibile una modalità di incentivi affinché questo percorso venga reso più semplice e meno oneroso, con progetti e bandi pensati specificamente per la piccola impresa. In sintesi, un sistema di sostegni da costruire in maniera che anche per il mondo della ricerca sia di interesse e conveniente impegnarsi in un tale rapporto. Confartigianato Imprese Lecco ha rivolto subito particolare attenzione al tema del contratto di rete, analizzandone approfonditamente i dettagli, in relazione alla specificità della piccola impresa. Trattandosi di un fenomeno nuovo in fase di sperimentazione, sono emersi una serie di problemi nel suo utilizzo pratico che, se non verranno risolti, ne limiteranno le potenzialità e la diffusione. Anche se la materia non rientra nelle specifiche competenze del ministro, vorrei segnalare che 19 la normativa appare tuttora incompleta e che il beneficio fiscale, per buona parte dei soggetti partecipanti alle reti, non è ancora abbastanza vantaggioso. In sintesi, ciò che chiediamo è rendere lo strumento del contratto di rete sempre più “a misura di impresa”, favorendo con opportuni incentivi il dialogo con il mondo della ricerca e razionalizzando le procedure e gli aspetti tributari, fino a renderlo veramente efficace ed attrattivo per una platea sempre più ampia di imprese e di ricercatori. 21. Lorenzo Riva Azienda: Electro Adda spa (Brivio) Presidente Gruppo Metalmeccanico Confindustria Lecco; Responsabile del Gruppo Scuola di Confindustria Lecco. Attività: Da oltre 60 anni Electro Adda si occupa della produzione di motori elettrici per tutti gli impieghi industriali e per le applicazioni speciali più impegnative. Nei nostri stabilimenti sono concentrate tutte le fasi della catena produttiva, dal progetto ai collaudi e viene prodotta una gamma che spazia da motori di piccola potenza a quelli di 2000kW ed oltre. Siamo oggi il partner tecnologico di riferimento per aziende ad altissima specializzazione in molti settori come l‟industria manifatturiera, siderurgica, navale, e abbiamo recentemente dato slancio a nuovi progetti ingegneristici mirati per vincere le nuove e sempre più competitive sfide internazionali, affacciandoci a nuovi mercati come quello dell‟automotive. La riforma della scuola superiore ed in particolare dell‟istruzione tecnica rende il tema del dialogo e della collaborazione tra scuola e impresa non solo auspicabile ma anche inderogabile. Nella nostra provincia l‟azione di Confindustria Lecco si è esplicitata in particolare modo attraverso l‟azione del Gruppo Scuola che opera per favorire il raccordo fra scuola e impresa, superando incomprensioni e diffidenze culturali e portando l‟esperienza del modo industriale nella scuola. Questi obiettivi vengono raggiunti dal Gruppo che presiedo attraverso la messa in campo di una serie di azioni mirate e rivolte agli studenti, così come ai dirigenti scolastici e ai docenti, e con il coinvolgimento degli imprenditori. Il tutto rafforzato anche con l‟adesione del Gruppo al Club dei 15 Istituti Tecnici dell‟innovazione Manifatturiera nato in seno al Club dei 15 di Confindustria. Ciononostante, l‟immagine che le famiglie e gli studenti hanno del sistema manifatturiero è penalizzata, anche a causa di una conoscenza non precisa da parte del corpo docente di cosa sono oggi le aziende e di come sono strutturati i processi produttivi. Poiché è evidente il ruolo rilevante dei docenti nell‟orientare le scelte dei giovani, e il punto di riferimento che costituiscono per le loro famiglie, sarebbe opportuno che potessero ricevere maggiori e migliori informazioni su quello che è il sistema delle imprese del territorio. Un territorio come quello lecchese, in cui i rapporti scuola/università/mondo del lavoro sono consolidati, potrebbe essere terreno fertile per sperimentare un processo di formazione docenti che permetta loro di adeguare la conoscenze del mondo del lavoro contribuendo a ridurre l‟immagine non sempre positiva del lavoro in azienda. 20 Lo strumento dello stage docenti, o di reciprocità sembra essere lo strumento più coerente per promuovere la conoscenza reciproca tra gli attori di queste diverse realtà. I destinatari privilegiati sarebbero, nelle scuole, i docenti incaricati di svolgere il ruolo di orientatori e, nelle imprese, i tutor aziendali coinvolti nelle esperienze di stage degli studenti nei progetti di alternanza scuola/lavoro. Domanda: Una sperimentazione di questo tipo, che coinvolga le scuole superiori secondarie sia di primo grado che di secondo grado, con le adeguate risorse economico finanziarie, potrebbe contribuire in modo significativo nella trasformazione dell’approccio culturale del territorio all’istruzione tecnica e, conseguentemente, nella ricerca di una professionalità nell’ambito dei settori manifatturieri che più qualificano questi territori. 22. Mario Sangiorgio Azienda: Costruzioni Edili Sangiorgio Srl e Calcestruzzi Erbesi spa (Garbagnate Monastero) Presidente ANCE Lecco Attività: Impresa di costruzioni civili e industriali che lavora esclusivamente nel mercato privato sia in conto proprio che per conto di terzi. Partecipa all’esperienza di Campus Point. Gentile Signor Ministro, abbiamo potuto apprezzare come, in una recente intervista al “Sole 24 Ore”, Lei abbia sviluppato ampiamente un tema, quello della costruzione di nuovi istituti formativi a basso impatto energetico e dell‟adeguamento delle strutture scolastiche esistenti, che riteniamo centrale in un dibattito sul futuro del nostro paese e delle nostre città. In particolare, in questa intervista, di cui condividiamo pienamente il contenuto, emerge come si renda necessario un nuovo approccio progettuale all‟edilizia scolastica, che tenga conto di molteplici aspetti: sotto l‟aspetto strutturale la sicurezza dell‟edificio e il suo basso consumo energetico; sotto il profilo architettonico il suo ottimale inserimento nel contesto urbano e la sua apertura alla città, attraverso spazi e servizi aperti alla cittadinanza, ma anche la sua rispondenza funzionale sia alle esigenze della didattica moderna e delle esigenze relazionali degli studenti, sia al mutare degli orientamenti di studio della popolazione giovanile. L‟impegno, da Lei espresso a nome del Governo e sostenuto anche da significative risorse messe a disposizione attraverso il Cipe, trova piena rispondenza con quanto già la nostra Associazione aveva manifestato in sede di proposte per il nuovo PGT della città di Lecco, attualmente in fase di definizione. In particolare, in quel contesto, avevamo evidenziato come, in una fase di ripensamento sulla programmazione della nostra città, fosse necessario porsi l‟obiettivo di realizzare una nuova “cittadella del sapere”, caratterizzata da concetti di elevata qualità e modernità, da collocarsi in prossimità del nuovo Campus del Politecnico che sta sorgendo, in cui venissero accorpati i diversi istituti superiori attualmente dislocati in parti diverse del tessuto urbano. Tale realtà avrebbe potuto così avvalersi del contatto fecondo con il mondo dell‟università, oltre che di rapporti privilegiati con il mondo dell‟impresa e della 21 ricerca, in virtù della prevista collocazione da parte dell‟Amministrazione comunale, in un‟area limitrofa attualmente occupata da un insediamento industriale, di una “cittadella della ricerca”, con spazi e laboratori organizzati. Domanda: Considerata la situazione di Lecco e del suo territorio, con un PGT in fase ancora di discussione, e la presenza di esperienze virtuose in campo accademico e della ricerca, è possibile pensare di fare della nostra città una sorta di “centro sperimentale” per l‟attuazione di questo tipo di progetto ? 23. Paolo Valassi Azienda: Valassi Carlo Srl (Lecco) Vicepresidente ANCE Lecco Attività: Impresa edile con 60 dipendenti che opera esclusivamente nel mercato privato sia in conto proprio che per conto terzi. Egregio Sig. Ministro, il settore delle costruzioni è centrale nell'economia del Paese, eppure sempre con molta difficoltà ha sviluppato relazioni con il settore della ricerca. Spesso la percezione di settore maturo, appoggiato a tecnologie consolidate, lo ha tenuto ai margini del settore ricerca e sviluppo. Da qualche anno questa situazione sta cambiando. Una spinta fondamentale a questo cambiamento è venuta e viene dalle politiche di efficienza energetica per il riconosciuto impatto che il settore dell'edilizia ha e può avere. Le ambizioni europee di politiche non clima-alteranti e di economia basata sulla conoscenza sono l'obiettivo ed il mezzo. L'obiettivo l'efficienza energetica e ed il mezzo la capacità di mettere conoscenza nei nostri prodotti. Questo richiede che il settore delle costruzioni affronti con decisione il tema del proprio inserimento all'interno di un vero "sistema" produttivo. L'edificio è il centro, direi l'“hub” di interventi complementari che muovono dal manifatturiero ai servizi e che hanno nella loro integrazione la principale leva di successo. Programmazione, visione integrata e complementarietà nella costruzione della catena del valore sono elementi a cui deve ispirarsi la nostra azione, ed il tema dell'efficienza energetica può esserne l'elemento cardine. Domanda: Quale richiesta quindi al dicastero che Lei presiede? Quella di affrontare il tema della innovazione nel nostro settore riconoscendogli questa centralità rispetto ad un approccio fortemente interdisciplinare. Giova ricordare che la casa è come l'automobile: una sintesi di tecnologie profondamente diverse che concorrono a due obiettivi fondamentali, bassi costi di gestione ed elevato confort e/o sicurezza. Pochi e radi sono gli esempi di approccio integrato al tema della costruzione e, spesso, questa sintesi è affidata al progettista, al costruttore con una diffusione delle best practice relegata al passaparola del mercato. Abbiamo bisogno di una presenza territorialmente distribuita (perché distribuita è la presenza delle imprese) di centri tecnologici in grado di mantenere allineato ed elevato il valore delle imprese che si occupano di costruzioni, di un 22 network che terzo ed indipendente rispetto ai fornitori di materiali e tecnologie aiuti il settore nella sua crescita. Credo che nelle università e nei (pochi) centri CNR legati a questo argomento ci siano i semi per lo sviluppo di questo approccio. 24. Giorgio Squinzi Azienda: Mapei spa (Milano) 23