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256 Anno 9 - n° 1 - Distribuzione Gratuita ATTUALITA’ KI S K ULTURA A INFORMAZIONE 12 Gennaio 2013 SPORT & TURISMO Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI Nessuno accetta le malefatte della sorte. Ne si è disposti a comprendere le assurdità di tragedie grandi come il dolore che arrecano. Più dell'illogico, più del controverso. È un meccanismo perverso, che supera pure i confini di ogni ragionamento maligno. Ho provato a pensare: perchè il destino non si è scagliato contro gli avanzi, i derelitti o i reietti di una società già in frantumi, invece che contro un giovane nel pieno della sua esperienza di vita, "reo" di essersi trovato lungo una strada maledetta? La mia mente corre veloce, arriva fino agli anni delle scuole medie, quando il suo viso sorridente e sbarazzino, i riccioli biondi e gli occhialini da genietto assicuravano simpatia, timidezza e mai davano l'idea di invadenza o opportunismo. Era gentile, Davide, discreto e, anche se lo persi di vista dopo la fine di quegli anni, sono certo che avesse mantenuto queste qualità anche da adulto. Mi piace pensare che la sua timidezza e la sua gentilezza siano rimaste intatte anche davanti all'idea di voler riversare le ire di amici e conoscenti verso il o i conducenti di quella dannata auto che, con un sorpasso azzardato, ha messo fine alla sua breve vita. Magari adesso, in qualsiasi posto lui si trovi, continuerà a sorridere e ad essere discreto e gentile come era suo solito. Riccardo Anastasi L'Ufficio di Gabinetto del Presidente svolge i seguenti compiti: a. Assiste il Presidente nelle funzioni di rappresentanza della Regione; b. Supporta l'attività istituzionale del Presidente e della Giunta; c. Assiste il Presidente nelle funzioni di Presidente della Conferenza di Coordinamento ed altro ancora. UN ECCESSO DI IDENTITA' «Vi è una Sicilia "babba", cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia "sperta", cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell'angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio… Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male [...]». (Gesualdo Bufalino, "Cere perse"- l'isola plurale, 1982 e il 1985 Acesi da copertina Copertina d’obbligo per Giuseppe Cicala che ha ricevuto dal Governatore di Sicilia il prestigioso incarico di Vice Presidente Vicario dell’Ufficio di Presidenza dello stesso Rosario Crocetta. Un richiamo anche per Gianluca Cannavò, autore, per quello che si sa in giro, del (ri)lancio dell’Acireale Calcio 1946 dopo l’abbandono (sul quale sorvoliamo per carità di patria!) di Orazio Sorbello; una sorta di “Schettino” che non ci è piaciuto per niente. Ora le solite fondate(?) speranze di un Acireale Calcio che torni ad abbaiare (non alla luna!) sono riconosciute serie, perlomeno, quasi serie. Il tempo ed il campo saranno chiarificatori. Nel frattempo dedichiamo anche una foto (di Fabio Consoli) al nuovo Presidente Palella. La Stanza degli Specchi Non è lontano il tempo in cui i risultati elettorali delle regionali in Sicilia hanno consegnato alla storia un risultato che segna un netto cambiamento sociale. L’elezione del nuovo Governatore della Regione con i suoi manifesti, a volte ostentati, orientamenti politici e personali muta in modo radicale la percezione della politica da parte degli elettori siciliani che hanno digerito in via definitiva il sistema di elezione diretta del Governatore. Si dice che la Sicilia condizioni gli accadimenti politici nazionali. Se anche questa volta accadrà, si profila un governo nazionale a guida PD con il sostegno condizionante di SEL; è quanto mai probabile che questa compagine, a causa delle precise scelte operate, non otterrà una maggioranza tale da consentirgli di governare in tranquillità assegnando un peso politico maggiore agli alleati minori ed agli alleandi possibili. Al verificarsi di questa condizione le scelte per governare e di azione di governo non saranno assunte solo a salvaguardia delle maggioranze parlamentari ma anche considerando il resto delle articolazioni della complessa società italiana. Si può ipotizzare che ci si distingua dalla CGIL per abbracciare Confindustria? Si può immaginare di distinguersi dai propugnatori dei matrimoni “innaturali” per accompagnarsi ai propugnatori delle “famiglie tradizionali”? Avremo tanto da scrivere. Cosa e chi concorrerà a non definire in maniera netta il perimetro delle due aree di pensiero mantenendo in gioco le questioni poste ed evitando che le elezioni nazionali siano un referendum contra personam? Il cartello elettorale che sta in mezzo ai due tradizionali contendenti e che speriamo non consentirà alla nazione di fare un pericoloso passo in avanti (indietro) verso un presidenzialismo che non promette governabilità non assicurando democrazia popolare partecipata. Anche questa volta le elezioni si svolgeranno con un non sistema elettorale sgradito alla maggior parte della popolazione italiana. Purtroppo è mancato il coraggio di modificare la legge per consentire un recupero di credibilità, tentare di minimizzare gli effetti di un preannunciato massivo astensionismo (cfr elezioni Sicilia 2012) ed evitare il riversarsi della protesta elettorale in favore di soggetti non politici. Ci apprestiamo, temo, ad assistere ad una legislatura ponte che consegnerà la nazione ad un nuovo assetto politico continentale che emergerà dalle elezioni europee del 2014 passando attraverso la sostituzione delle persone e non delle idee. Nello Catalano 2 Sabato 12 Gennaio 2013 AKIS PROGETTO ECOSINERGIA Acireale e il IX Convegno sulla Sicilianità Incontro con gli studenti per illustrare il sistema in funzione Realizzare un sistema composto da più fonti di energia rinnovabili o alternative, valorizzando gli apporti, anche modesti, che ciascuna fonte può contribuire a produrre. Questo l’obiettivo principale del progetto Ecosinergia promosso, nell’ambito del programma operativo regionale FESR Sicilia 2007-2013, dalla Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore di Enna, congiuntamente alle due aziende private, Keita srl e Aristo srl. Il progetto è già in fase avanzata e ieri si è svolto un incontro, presso la sede operativa di Dittaino, nel corso del quale è stato illustrato agli studenti della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore di Enna. Un’occasione molto utile per gli studenti – ha sottolineato il Preside della Facoltà prof. Giovanni Tesoriere – vedere tale sistema in funzione e parlare con gli addetti ai lavori. E’ stato mostrato infatti agli studenti il sistema in funzione, l'interfaccia informatica e il funzionamento nelle condizioni del giorno spiegando loro i meccanismi, le fasi di realizzazione, gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere. Infatti come hanno sottolineato il prof. Antonino Messineo, responsabile del corso e responsabile scientifico del progetto, e l’ing. Quintino Sardo – della società Keita - il progetto si evolve man mano in base ai risultati ottenuti. All’inizio non si sapeva dove arrivare; poi, giorno dopo giorno, come in ogni progetto di ricerca sperimentale che si rispetti, si va scoprendo cosa produce buoni risultati e cosa non funziona e quindi come proseguire. Con questo progetto – ha spiegato l’ing. Sardo - vogliamo realizzare un sistema composto da più fonti di energia rinnovabili o alter- native, un sistema complesso per la gestione di un sistema ibrido; facciamo verifiche e misurazioni continue dell’energia prodotta e del rapporto tra produzioni e consumi; monitoriamo il rendimento dei singoli impianti di produzione di energia al variare delle condizioni esterne e degli accoppiamenti funzionali; individuiamo possibili soluzioni di agevole applicazione. Ne deriva – ci auguriamo - un sistema in grado di soddisfare le Farmacia Cipriani C.so Umberto - Acireale richieste energetiche di aree di utenza di media dimensione sia di tipo civile che commerciale ed industriale (condomini, case di cura, centri commerciali, etc.). La specificità del progetto, dice il prof. Messineo, ipotizza l’utilizzo in contemporanea ed in cascata di diverse fonti di energia per la produzione, lo stoccaggio e l’utilizzo di energia (termica ed elettrica) da produrre in quantità tale da soddisfare non solo le richieste annuali degli utenti possessori del sistema, ma possibilmente ottenere dei surplus energetici rispetto alla richiesta, da cedere alle reti di distribuzione nazionali, o da accumulare localmente. Una parte fondamentale del sistema è costituita, quindi, dalle tecnologie di accumulo energetico, mentre non è secondario l’obiettivo di raggiungere una sorta di autonomia energetica, indipendente dalla rete di distribuzione nazionale. Gli obiettivi principali che hanno guidato lo studio del progetto sono stati: sostituzione di fonti di energia con altre a minor impatto ambientale, soprattutto in termini di consumi e sostenibilità; ottimizzazione dell’utilizzo di energia attraverso razionalizzazione e centralizzazione; miglioramento dell’utilizzo attraverso una gestione intelligente monitorata; riduzione della produzione di CO2. Obiettivo mediato – conclude l’ing. Sardo - è che il sistema possa diventare un package integrato agevolmente proponibile sul mercato. Presso la prestigiosa aula magna del rettorato di Piazza Università e col patrocinio dell’Università degli Studi di Catania, alla presenza di illustri cattedratici ed un pubblico altamente qualificato, si è svolta un’importante manifestazione dal tema : “UNIVERSITA’ E SOLIDARIETA: IL RUOLO DELLA CULTURA AL SERVIZIO DELL’ESSERE UMANO”. Promotrice dell’iniziativa è stata la Dott.ssa Cristina Tornali, vicepresidente e responsabile attività A.I.N. ONLUS, associazione italiana neuro disabili, con il valido supporto del marito, Prof. Ignazio Vecchio, docente universitario della facoltà di Medicina, entrambi soci del Club Kiwanis Catania Si è svolto il IX Convegno sulla Sicilianità promosso e organizzato dall’Associazione SiciliAntica – sede di Acireale e delle Aci. All’incontro, che ha visto numerosi partecipanti, sono intervenute la Prof.ssa Carmela Cappa, Funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, che ha analizzato gli interventi di restauro nell’area jonico-etnea e la Prof.ssa Pinella Musmeci, responsabile per la sede acese di SiciliAntica, che ha esaminato l’identità territoriale nella pittura di Giacinto Patania, uno dei padri fondatori della scuola pittorica barocca acese.“La scuola di Acireale è tra le più attive e interessanti di tutta la Sicilia. La sua magnificenza e la sua importanza si evidenzia su tutto il territorio” dichiara Carmela Cappa, che con rammarico aggiunge: “Purtroppo regna un senso di indolenza in termini di investimento nella cultura. Sarebbero auspicabili ulteriori acquisizioni per un recupero e una maggiore fruibilità dell’identità siciliana su tutto il territorio nazionale e internazionale”. “I nostri convegni vertono sui nomi delle grandi personalità siciliane che oggi sono, purtroppo, dimenticate”, afferma ai nostri microfoni Pinella Musmeci. “L’incontro di quest’anno è improntato sulla figura di Giacinto Patania, che la maggior parte delle persone ha sempre ed erroneamente chiamato Platania. Tesi oltretutto avallata anche dalla documentazione d’archivio da me esaminata. È stato scelto di investigare sul pittore acese proprio nel 2012, anno del 400° anniversario dalla nascita”. Andrea Francesco Scalia Attività quarto trimestre 2012 Centro. Dopo l’introduzione da parte del Prorettore Prof.ssa Maria Luisa Carnazza, in sostituzione del Rettore Prof. Antonino Recca, è intervenuta la Dott.ssa Cristina Tornali, che ha dato i saluti di rito, ed ha introdotto tre prestigiosi relatori che hanno trattato importanti tematiche di carattere etico-sociali. Ha iniziato il Prof. Gaetano Catania, preside del corso si laurea magistrale in medicina e chirurgia, che ha affrontato il tema “Bioetica, solidarietà e formazione medica”. L’intervento successivo è stato quello del Prof. Pietro Castellino, professore ordinario di medicina presso il Presidio Ospedaliero “G.Rodolico” del Policlinico di Catania, che ha parlato di “Medicina e disabilità”. L’ultimo intervento è stato quello del Prof. Giuseppe Vecchio, ordinario istituzioni diritto privato, che ha sviluppato il tema “ La cultura della solidarietà”. Dopo una menzione d’onore al fisico nucleare Fulvio Frisone, presente alla manifestazione, è seguita una consegna di numerosi attestati da parte dell’ A.I.N., Associazione Italiana Neurodisabili – ONLUS, per meriti culturali, scientifici e professionali, a quanti hanno operato per la promozione della cultura della solidarietà. Tra i beneficiari, citiamo per il Kiwanis International, Distretto Italia, l’Ing. Filippo Lizzio del Club di Acireale, Past Lgt. Governatore che, nell’anno 2009, ha attivamente contribuito alla realizzazione, presso il Policlinico di Catania, del 1° ambulatorio in Sicilia per l’assistenza ai malati di distrofia muscolare, inaugurato lo stesso anno alla presenza del Rettore, Prof. Recca, madrina la Dott.ssa Cristina Tornali. Ancora per il Kiwanis, l’arch. Alfio Privitera, presidente del Kiwanis Club Catania Centro ed il Dott. Salvatore Chianello, luogotenente Kiwanis Sicilia 2. Entrambi hanno preso la parola, illustrando il forte impegno del Kiwanis International, e di tutti i clubs sparsi in tutto il mondo a favore della solidarietà e del service, non ultimo quello lanciato assieme all’UNICEF, durante la Convention internazionale di Las Vegas, teso a debellare il tetano prenatale nei paesi sottosviluppati del terzo mondo. ADOLESCENTI E GIOVANI A CONFRONTO Incertezze , disagio e contraddizioni della società odierna Presso la sala conferenze dell’ Hotel Orizzonte in Acireale si è tenuta la conferenza dal tema: “ Adolescenti e giovani a confronto….”. Ha moderato l’incontro il past-president prof. Antonino Pulvirenti. Hanno relazionato : il dr. Luigi Raciti, dirigente psicologo del Distretto Acireale ASP 3; il Mons. Sebastiano Raciti, assistente diocesiano unitario dell’Azione Cattolica; il dr Fausto Ridolfi e la studentessa Chiara Carastro, alunna della 3° liceo classico “ Gulli e Pennisi “ di Acireale. I relatori hanno sviscerato da diversi punti di vista la tematica in oggetto ed in particolare l’intervento della giovane Chiara ha evidenziato lo stato di vero disagio e pessimismo per la situazione economicosociale odierna e per le evidenti difficoltà nell’inserimento formativo e soprattutto lavorativo ad aggi ed in futuro! Un parola di speranza e di modico ottimismo è stata posta in essere durante il successivo dibattito e con l’intervento conclusivo del presidente del Kiwanis Club Acireale, Maria Finocchiaro. Martedì 15 gennaio ore 17,30 CATANIA - Corso Sicilia 91 Presentazione del libro di Lorenzo Marotta *Le ali del vento* Vertigo Editore Ne parlerà con l'autore la Prof.ssa Marinella Sciuto Currò Con l'amichevole partecipazione di Gilberto Idonea Anche l’ultimo trimestre dell’anno è stato per SiciliAntica di Acireale foriero di interessanti iniziative culturali. Recentemente è stata organizzata una piacevole e stimolante giornata a Motta Camastra (Messina), delizioso paesino in posizione panoramica sulla Valle dell’Alcantara. In occasione dell’annuale “festa della Noce”, soci e simpatizzanti hanno potuto approfondire la conoscenza del territorio attraverso tre percorsi (demo-etno-antropologico, storico e artistico); il programma della giornata ha previsto la visita alla chiesa madre dedicata a S.Michele Arcangelo (sec. XVII) e ai resti castello medievale (XIV sec.) oltre ad una - doverosa - degustazione dei prodotti tipici locali. La presenza dell’associazione è stata particolarmente apprezzata dalle autorità locali, tanto che il sindaco, L’ o p i n i o n e d i m A d Un anno pessimo vola via. Lo scenario non è stato bello. Una famiglia su tre dentro la famosa soglia di povertà, una famiglia su due non è riuscita a mettere niente da parte ed ha visto erodere i risparmi di una vita di sacrifici e di lavoro onesto. Ottantamila pignoramenti immobiliari di case dove ancora grava un mutuo. Centinaia di migliaia di famiglie non possono pagare con regolarità le scadenze fiscali e le prime necessità. Quindici milioni di famiglie non potrebbero sopportare una spesa improvvisa di ottocento euro. Il sistema nazionale sanitario attaccato dalla scure dei tagli. Una donna su tre è costretta a decidere di non curarsi. Oltre mezzo milioni di precari, la disoccupazione giovanile al sud pari al 50%, la disoccupazione femminile cresce a dismisura e si somma con quelli che non provano più a cercare un lavoro. I tagli alla scuola e la riforma delle pensioni che di fatto significa far perdere i diritti del riposo di anzianità a milioni di italiani di tutte le generazioni. Lavoratori in tutta Italia arrampicati sui tetti, sulle gru e in ogni luogo possibile pur di non far passare sotto silenzio il dramma di migliaia di licenziati brutali. Dall’Ilva, al Sulcis e, dalle nostre parti, l’Ipab Cristo Re, l’Excelsior i lavoratori Aligrup ed altri ancora. E’ stato davvero un anno difficile. Il 2013 cosa porterà? Ancora un anno duro, complesso, recessivo. Chiunque andrà a governare continuare a somministrare supposte al cianuro agli italiani. Non si farà una patrimoniale, si continuerà a governare con la ricetta marcia della Merkel e della BCE. Cosa fare? Resistere, organizzare la risposta sociale e stare attenti a non fidarsi di chi predica populismo e qualunquismo a piene mani e con roboanti dichiarazioni demagogiche. L’augurio vuole essere quello di non cedere alla provocazione del potere che cercherà, come sempre, di dividere gli italiani in tifoserie, quella pressione culturale e sociale che fa disperdere le forze per un vero cambiamento. Per Acireale l’augurio è solo uno. Che alle prossime amministrative i vecchi guardiani dello status quo siano definitivamente mandati a casa a svolgere le loro professioni e allontanarli dalla scena politica che tanto danno e nessun risultato ha portato alla nostra amata città. Per Acireale auguro la forza di organizzarsi dal basso, con aspiranti dirigenti politici in grado di superare le vecchie classificazioni e che sappiano unirsi per il bene comune. Auguri. MaD “NATALE IN CONCERTO” Comitato Dame Acireale” Acireale Tempio della Musica. tramite gli organi di stampa, ha espresso il suo vivo apprezzamento. Domenica 28 ottobre è stata la volta di un’altra interessante escursione alla scoperta del nostro territorio con la visita a due piccole realtà del versante jonico-etneo, San Leonardello e Trepunti. Grazie alla straordinaria collaborazione del parroco, don Luigi Privitera, SiciliAntica di Acireale ha potuto compiere una visita guidata alla chiesa madre di Trepunti - che conserva una splendida tela dell’acese Giacinto Patania (sex. XVII) - e alla seicentesca chiesa rurale di San Matteo apostolo, dall’interessante struttura comprensiva di cripte per la sepoltura dei fedeli. A San Leonardello si è avuta, poi, la possibilità di vedere delle autentiche opere d’arte che dalla chiesa madre (chiusa perché inagibile da molti anni) sono state trasferite nel nuovo salone parrocchiale; tra queste, un eccezionale crocifisso seicentesco di scuola spagnola. Martedì 20 novembre, nei locali gentilmente concessi dalla sezione acese dell’associazione arbitri italiani, si è tenuta un’interessante conferenza sulla famiglia dei Colloridi di Lentini nel sec. XIV; relatore è stato il dott. Marcello Proietto, cultore di Storia Medievale e Paleografia Latina, il quale ha esposto i risultati del suo lavoro di ricerca, svolto presso l’archivio di stato di Siracusa. Ha relazionato anche la prof. Clara Biondi, docente di Storia medievale e Paleografia latina presso l’Università di Catania. Nelle giornate dell’11 e del 16 dicembre si è svolto l’annuale convegno sulla “sicilianità”, giunto alla sua nona edizione. Quest’anno si è approfondita la figura e l’opera del pittore Giacinto Patania (1612-1691), nella ricorrenza del quarto centenario della nascita. Nel corso della conferenza inaugurale la dott.ssa Carmela Cappa, funzionario della Soprintendenza ai BB.CC. di Catania, ha relazionato su “Interventi di restauro nell’area jonico-etnea”; la prof.ssa Pinella Musmeci, pubblicista e saggista, ha parlato di “Identità territoriale nella pittura di Giacinto Patania”. La serata si è conclusa con la proiezione di un video, realizzato dal presidente, dott. Michele Fichera, dal titolo “Immagini e suggestioni nell’opera di Giacinto Patania”. Domenica 16 dicembre il convegno ha avuto come importante corollario una visita culturale itinerante ad alcune chiese di Acireale, alla riscoperta delle opere del Patania, personaggio che della storia cittadina nel sec. XVII fu vero testimone, nella vita, nell’azione e nell’arte. Il 19 dicembre, infine, le attività sociali hanno avuto il loro epilogo con la benedizione del presepe, realizzato in sede, cui è seguita l’oramai consueta cena sociale di fine anno con lo scambio degli auguri e l’arrivederci al prossimo anno, che si spera sempre ricco di iniziative culturali. Guido Leonardi Un numeroso pubblico ha affollato ed assistito alla splendida esibizione che tre giovani artisti Davide Marano,Simone Carpanzano e Giulia Immè hanno regalato con i loro virtuosismi rispettivamente all’organo, al flauto,nel canto. I brani elegantemente annunciati da Valentina Marino, hanno suscitato grandi emozioni. Del resto ,come preannunciato nella presentazione della Presidente del Comitato Dame di Acireale Daniela Simon,i tre giovani sono riusciti a”… trasportare tutti con la loro arte in una dimensione celestiale innalzando una originale preghiera per i militari,portatori di pace ma spesso vittime di attentati e verso chi ha perso o combatte la sua battaglia contro l’uranio arricchito, l’amianto ed altre contaminazioni contratte in missione…. in tempo di crisi è quanto mai necessario rimboccarsi le maniche,essere uniti e sperare in un futuro migliore che noi “dobbiamo” ai nostri figli coinvolti in una vita tecnologicamente e virtualmente compromessa che li costringe all’isolamento e alla incomunicabilità”.Il soprano Giulia Immè,ha dedicato l’”Ave Maria “di Schubert agli alunni tragicamente uccisi nella loro scuola. Il gran finale con le musiche di Ennio Morricone”C’era una volta il west” E “La vita è bella”eseguito in ensemble,ha meritato una lunga standing ovation. Viva soddisfazione del lungimirante Rettore della Basilica don Salvatore Scalia e del presidente di Federazione dott. Raffaele Messina che ha elogiato l’impegno profuso dalle Dame e dalla loro presidente,invitandole a continuare nella loro opera,fatta anche di promozione culturale.ph Fabio Consoli AKIS Sabato 12 Gennaio 2013 “I Siciliani” di Alfio Caruso Una galleria di oltre sessanta personaggi emblema della sicilitudine E’ proprio una interessante novità editoriale il volume di 672 pagine “I Siciliani”(Neri Pozza, 2012) di Alfio Caruso. Eravamo abituati a leggere opere o di recupero ed esaltazione di personaggi della nostra terra e, più recentemente, altre nelle quali prevalgono le descrizioni delle malefatte dei nostri conterranei. Invece questo libro dello scrittore catanese, ci consente finalmente di rivisitare la storia della Sicilia e le sue ramificazioni internazionali attraverso una dettagliata e documentata descrizione dei meriti e demeriti di ciascuno in un’ottica analitica e puntuale senza mistificazioni o moralismi. L’opera non segue uno sviluppo cronologico perché volutamente accomuna i vari personaggi in “categorie” nelle quali trovano giusta collocazione. Non potendo citare tutti i profili (una galleria di oltre sessanta figure), per dare un’idea ci limitiamo ad indicare tra parentesi il primo e ultimo nominativo di ogni gruppo. Si va dai “Figli della Storia” (da Federico II fino a Ettore Majorana), ai “Figliastri della Storia” (da Giuseppe Balsamo a Silvio Milazzo), a “Sperti e malandrini” (da Calogero Vizzini a Vito & Massimo Ciancimino), a “C’eravamo tanto odiati” (dalla coppia Francesco Crispi-Antonio di Rudinì a Vitaliano Brancati-Elio Vittorini), a “La vita è un film senza un lieto fine” (da Ignazio e Franca Florio a Salvatore Ligresti), a “I nipotini di Platone” (da Michele Amari a Franco Battiato), a “Le padrone dell’universo” (dedicata alla donne siciliane), a “I devoti a un dio maggiore” (da Ugo La Malfa a Totò Cuffaro), a “I devoti a un dio minore” (da Luigi e Peppino Impastato ad Adolfo Parmaliana), e, infine, a “I paladini di carta” (da Mauro De Mauro a Beppe Alfano). Precisa l’autore nel risvolto di copertina che il suo libro, a proposito dei siciliani presi in esame, “si guarda bene dall’avanzare una qualsiasi tesi sulla loro impenetrabile identità. Esso narra piuttosto di alcuni personaggi che hanno il pregio di esporre in maniera esemplare il <mistero della sicilitudine>”. Un volume di grosse dimensioni, ma che si legge tutto d’un fiato e che si può consultare anche selettivamente. Giovanni Vecchio ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARCHIMEDE” tra ex Alunni e Professori del Liceo Scientifico “Archimede” IL VELO DI SANT'AGATA Nella tradizione popolare della devozione a sant’Agata un ruolo particolare assume da sempre il Velo di sant’Agata, considerata una delle più insigne reliquie della santa vergine e martire catanese. La narrazione della sua passione riferisce che la giovane venne riconosciuta come cristiana dal velo rosso portato dalle vergini consacrate a Gesù Cristo. La giovane Agata, sempre secondo la tradizione, era stata accolta tra le vergini consacrate dal vescovo di Catania. Nella colata lavica verificatasi ad un anno esatto dalla sua morte (nel 252), secondo la tradizione, i catanesi (cristiani e pagani) presero dal sepolcro di sant’Agata il velo e lo opposero alla colata lavica, e questa si arrestò. Da allora si iniziò a venerarlo con particolare devozione e a portarlo in processione, come testimonianza peculiare del suo martirio, esprimendo la certezza che da Lei si sarebbe ottenuta la protezione contro le eruzioni vulcaniche e contro gli incendi. In alcune occasioni di imminente pericolo della città di Catania e dei paesi etnei il velo è stato portato in processione fino al fronte lavico, per scongiurare la minaccia del fuoco etneo. Le testimonianze attestano che la colata lavica si è inspiegabilmente / miracolosamente fermata. Sono ricordati in modo particolare due episodi. Nel 1444 il domenicano Pietro Geremia, che a Catania predicava la riforma della vita religiosa, portò il velo di sant’Agata. Nel 1886 la colata lavica che minacciava il comune di Nicolosi si è arrestata là dove l’arcivescovo di Catania, il beato cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet (1818-1894), aveva concluso la processione penitenziale portando il velo di sant’Agata. In qualche raffigurazione di sant’Agata, tuttavia, è possibile riscontrare non un velo rosso bensì un velo bianco che copre le mani poste in segno di offerta di sé e del suo seno - della sua femminilità e della sua dignità di donna e cristiana - a Dio. Indubbiamente, in sintonia con quanto insegna la Santa Chiesa, non è il velo in sé, non è la reliquia in quanto tale che ottiene il miracolo, il prodigio. Piuttosto è la fede nel Dio di Gesù Cristo che, sostenuta dall’intercessione della santa invocata, ha permesso di conseguire quanto gli era stato chiesto. Rosario Faraci L'edizione 2013 del Carnevale di Acireale sarà la prima senza il maestro Giovanni Coco che ci ha lasciato prematuramente l’ 1 aprile dello scorso anno all'età di 50 anni. “Lo ricorderemo in tanti modi (l'ultima opera realizzata e portata in circuito mentre una terribile malattia lo divorava, aprirà le sfilate) e alla sua memoria dedicheremo il Carnevale 2013” afferma oggi il sindaco Nino Garozzo. “Ma vorremmo realizzare a nche una mostra con video e foto che ne documentino la storia: Giovanni e il "suo" Carnevale: le sfilate, i suoi carri, il lavoro in cantiere, i primi passi da aiutante e da Maestro” prosegue il sindaco. Giovanni Coco ha vinto per ben 18 volte il concorso dei catrri allegorici del Carnevale di Acireale, indiscusso maestro della cartapesta che, a nome del Carnevale di Acireale, ha sfilato con proprieopee al Carnevale Ambrosiano di Milano e, nel 2005, per la prima volta al Carnevale di Viareggio di cui è stato protagonista del gemellaggio. “Chiederemo alla famiglia, ai collezionisti, alle tv, attingeremo agli archivi, però ci piace- ACIREALE – Via L. Ariosto, 37 ISTITUTO SICILIANO DI BIOETICA ACIREALE – Via Lilibeo, 2 L’Associazione Culturale “Archimede” e l’Istituto Siciliano di Bioetica invitano la S. V., per venerdì 18 gennaio 2013 alle ore 17.30 nell’Aula Magna “G. Bianca” del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, a partecipare alla conferenza dell’ex alunno Psichiatra Dott. MICHELE PARISI, sul tema dal titolo provocatorio: “ALCOOL: PIACERE DI CONOSCERTI!” Introduce il dott. GIUSEPPE QUATTROCCHI, Direttore Scientifico dell’Istituto Siciliano di Bioetica. Acireale, 5 gennaio 2013 I PRESIDENTI Prof. Arcangelo Blanco Dott. Luciano Privitera ph Giovanni Tringali rebbe raccogliere anche foto e video inediti di amici e di conoscenti: vorremmo visionare e portare in esposizione tutto ciò che ci possa consentire di ricordare Giovanni durante la sua immensa e indimenticabile attività di maestro carrista” dice ancora il primo cittadino di Acireale che è anche presidente della Fondazione Carnevale di Acireale. Giovanni Coco,oltre che mastro carrista, ha preso parte a numerosissime manifestazioni in qualità di scenografo. Si è dedicato anche all'attività politica, con l'elezione al Consiglio comunale della Città di Acireale. Pertanto, chiunque possedesse del mate riale interessante da sottoporre all'organizzazione del Carnevale, potrà farlo rivolgendosi alla Fondazione Carnevale di Acireale e all’Assessorato al Turismo della Città di Acireale, retto da Nives Leonardi (via Lancaster, Palazzo di Città) Al maestro Giovanni Coco, con gratitudine sarà dedicato il Carnvevale 2013, che aprirà battenti sabato 26 gennaio! ph Fabio Consoli 4 AKIS Sabato 12 Gennaio 2013 Una nuova rubrica che, speriamo, possa essere continuamente arricchita anche dalle vostre segnalazioni, per dare spazio e fare conoscere nuovi talenti del nostro Territorio Vogliamo mettere in luce una promessa della musica pop italiana: Vincenzo Zocco Nato a Catania il 28 settembre del 1989, comincia la sua esperienza artistica nel 2006 entrando a far parte del coro polifonico “ S.S MARIA DELLE GRAZIE”. Nel 2007 partecipa a numerose commedie siciliane e sempre nello stesso anno partecipa ad una trasmissione televisiva per AliceLive a Milano; inoltre a numerosi concorsi e stage organizzati dalla scuola di “Amici” e diverse manifestazioni di beneficenza spostandosi in numerose città italiane. Nel 2011 riceve in Calabria il prestigioso premio “Rivelazione dell'anno 2010”. La svolta arriva nel 2012 con il suo primo singolo uscito il 31 Maggio 2012: “ORA VIVO COSì” che anticipa l'album. Il singolo è accompagnato da un video ufficiale che potete vedere sul suo sito o youtube. Recentemente è stato tra i protagonista del Concerto di Natale all'expò di Pedara. Messico chiama Sicilia Non capita tutti i giorni, soprattutto alla poesia siciliana colta e popolare, di essere protagonista in una Università straniera. Non capita tutti i giorni che un’Università straniera si faccia carico degli oneri per organizzare un corso di Lingua e Letteratura siciliane come corso di Letteratura alternativa nel proprio Dipartimento di Italianistica. E’ successo a Città del Messico in cui l’Unam (Università autonoma del Messico) ha organizzato un corso dal titolo “Allakatalla - Quando la parola si fa poesia e la poesia canto”; un excursus ampio ed esaustivo, in cui l’artista Alfio Patti (già premio Aci e Galatea 2010), poeta, studioso e cultore della poesia siciliana colta e popolare, ha ripercorso secoli di poesia, dal Regale Solium di Federico II di Svevia fino ai giorni nostri, rendendo le lezioni vivaci e accattivanti tramite i frequenti rimandi alle poesie in musica. A volere il corso, indirizzato a ventitré studenti messicani e condensato in 20 ore, è stata il Capo Dipartimento, Mariapia Lamberti coadiuvata dai proff. Sabina Longhitano e Fernando Ibarra. L’insegnamento principe è stato quello sulla letteratura siciliana trattata attraverso la sua evoluzione nei secoli, con riferimento all’osmosi che l’ha vista sempre in rapporto alla letteratura nazionale e a quella straniera. «In particolare – ha spiegato Patti - ho parlato del rapporto tra il siciliano e lo spagnolo, non solo attraverso le parole ma anche attraverso il costrutto delle frasi e delle espressioni. Per esempio: il nostro “Non diri mancu pìu”, cioè non aprir bocca, in spagnolo si dice “No decir no pìo”, come quando una cosa fa male alla salute noi diciamo “mi fa dannu” e non mi fa male come in italiano; in spagnolo “Me hace daño”. Così per le espressioni “mi affaccio da mia madre” o “Gesuzzu” allo sternuto del bam- Ecco cosa può capitare “navigando” in internet. “Estorsione in Internet” Curiosa storia accaduta ad un prof. del Galileo Ferraris di Acireale. Il prossimo 30 aprile nel Tribunale di Catania avrà inizio il processo per tentata estorsione fatta ai danni del prof. Scaglione Filippo, docente di Elettronica in servizio presso l'IIS Galileo Ferraris di Acireale. Gli autori dell'azione criminosa, lui esperto informatico e lei avvocato esperta in diritto d'autore (moglie di lui), avevano spacciato di loro proprietà un documento tecnico sul video digitale che in realtà (scoprì il professore ) appartiene alla famosa società statunitense Tektronix Inc. I due imputati nel processo a venire avevano tentato di estorcere al prof. Scaglione, che verrà assistito dall'avvocato Claudia Cuglitori del Foro di Catania, ben oltre duemila euro per una banale traduzione, addirittura abusiva, che pubblicavano da diversi anni nel loro sito web senza alcun diritto, usa sorta di specchietto per le allodole. Il 3 agosto 2010 la Tektronix, su segnalazione dello stesso professore, ordinò la rimozione del documento pubblicato abusivamente senza però riuscire a ostacolare la bramosìa di denaro dei due coniugi. Il prof. Scaglione si costituirà parte civile nel processo, probabilmente insieme alla società americana. Molto presto anche a Reggio Emilia e Teramo ci saranno le prime udienze di analoghi processi (la fila è lunga e coinvolge molte altre città italiane) con gli stessi imputati, lo stesso documento Tektronix (a Reggio Emilia), ma con parti offese, rispettivamente, il sig. Aldini Roberto e il sig. Buffalmano Rossano, assistiti dall'avvocato Wania Della Vigna del Foro di Teramo, la città dove fu depositata, nel giugno 2011, la denuncia collettiva firmata da otto dei tanti soggetti che ebbero la sfortuna di conoscere i due coniugi, Finanziamenti a pioggia Auspichiamo una stagione arida di clientele ma florida di meritocrazia. Abbiamo già letto: approvato emendamento che assegna 500 mila euro agli oratori parrocchiali; finanziamento di 150 mila euro per l´associazione Csna (Confederazione siciliana del nord America); Finanziamento di 150 mila euro per l´Usef (Unione siciliana emigrati e famiglie). Emendamento da 130 mila euro per finanziare la sagra dell´agnello a Favara e quella degli archi di pane a San Biagio Platani». Finanziamento per il coordinamento degli enti di formazione (altri 10 milioni di euro, come se non bastassero gli oltre 400 milioni che già ricevono per i corsi). E, ancora, 5 milioni per la lotta al randagismo e 1,3 milioni per finanziare le Fiere decotte di Messina e Palermo. Ancora, 50 milioni che cadono a pioggia su oltre 300 enti e associazioni. Manca solo finanziare la “Libera associazione delle paturnie mentali” , il “Comitato regio- o Prossimamente Vincenzo lancerà nel mercato musicale un secondo singolo e nel corso del 2013 il suo primo album inedito. Potete seguire il giovane artista sulla sua pagina Facebook Vincenzo Zocco pagina ufficiale, oppure sul suo sito internet www.vincenzozocco.com In questo numero di Akis ci occupiamo di Moda e di Danza: un giovane artista di Acicatena, Rosario Licciardello Il suo percorso nella Moda totalmente da autodidatta a soli 17 anni, creando e realizzando varie Capsule Collection che lo fanno approdare in alcuni Eventi moda e Spettacolo dell’intera Regione Sicilia. Una delle sue modelle e ispiratrici era Giusy Mertoli altro talento di bellezza siciliana della quale ci siamo occupati recentemente. La natura, la fauna, le bellezze artistiche e geologiche siciliane sono sempre state la sua fonte d’ispirazione. Prima d’intraprendere un percorso serio e decisivo nel campo della Moda, vanta una grande esperienza di oltre 15 anni nel mondo della Danza a livello Agonistico, ove ha riscontrato notevoli successi. Da due anni opera come Coordinatore Moda Nazionale al Concorso Ragazza Moda & Spettacolo, nuovo Format del precedente Concorso di Bellezza “Una Ragazza per il Cinema Moda e Fotogenia” al quale partecipò nel lontano 1990 la Show Girl Valeria Marini, che si classificò al 3° posto. La fine dell’estate del 2010 segna un primo grande traguardo , entrando a far parte dell’Accademia Internazionale d’Alta Moda e d’Arte del Costume Koefia di Roma (dove tutt’oggi opera), 2° tra le Università di Moda private in Italia e 36° al mondo; dove comincia seriamente un percorso formativo ed educativo nel fastoso campo dell’Haute Couture e del Pret à Portèr. Da qualche mese collabora per Giada Curti, nota stilista romana conosciuta nell’ambito dell’Haute Couture Internazionale, con sede a Piazza di Spagna. Sotto potete ammirare un'abito della collezione "Reina du Cirque" realizzato in collaborazione con la Stilista Giada Curti. Eventuali nuove segnalazioni sono da inviare al nostro giornale o a Giuseppe Maesano ([email protected]) bino». Tantissime le parole di origine spagnole presenti nel dialetto siciliano che Alfio Patti ha evidenziato distribuendo agli studenti numerose distinte: da Aggattàrisi, sottomettersi, zittirsi dallo spagnolo Agacharse, a ’Nsirtari, indovinare, dallo spagnolo Acertar; da ’Ntrunari, assordare, stordire: Atronar, a ’Ntruppicàri, inciampare, dallo spagnolo Tropezar. I temi che hanno coinvolto e commosso in modo particolare gli studenti messicani sono stati quelli dell’amore e dell’ingiustizia sociale. Ecco perché nella lezione sui cantastorie il “Lamentu ppi Turiddu Carnavali” e “La Barunissa di Carini” hanno attraversato i cuori degli astanti. I messicani hanno rivolto alla letteratura siciliana grande rispetto ed ammirazione. «Gli studenti, che in certi momenti avvertivano nei miei discorsi una sottile ironia nei confronti della refrattarietà delle istituzioni siciliane nell’insegnare il patrimonio linguistico, storico-letterario della Sicilia nelle scuole, nonostante sia stata approvata la legge n. 9 del 31 maggio 2011 – ha commentato Alfio Patti -, si stupivano di come tanto patrimonio letterario non sia tenuto in degna considerazione». Anche la prof. Mariapia Lamberti ha sottolineato come la lingua e la poesia siciliane fossero le più prolifiche e vive di tutti gli altri dialetti d’Italia. «Tutti sanno che la Sicilia è ricchissima di storia – ha concluso Patti -. Noi ci siamo sempre stati. Se mettete miti e leggende, infine, il panorama si allarga a centottanta gradi. La sua posizione geografica l’ha resa al centro degli interessi di popoli antichi ed, essendo un’isola, ha avuto sempre rapporti con i popoli del mare. La sua ricchezza storica, archeologica, quindi, la rende affascinante. Aggiungiamo anche che la sua lingua e la sua produzione letteraria ha fatto muovere i primi passi alla primitiva letteratura italiana ed il cocktail è servito. A parte il tono scherzoso, credo che tutto questo metta la Sicilia al primo posto degli interessi degli studiosi attenti e seri. Il Dipartimento di Italianistica di Città del Messico ha voluto iniziare il suo percorso sui dialetti di Italia partendo da quello “principe”, come lo ha definito la prof.ssa Mariapia Lamberti, che ringrazio sempre per aver dato a me e alla Sicilia questa grande opportunità». T.C. nale per il censimento delle liti condominiali” …si deve pur inventare qualcosa per sistemare portaborse e portavoti. Clientele e favoritismi di ogni sorta e tipologia fino all’inverosimile hanno portato l’economia siciliana al collasso al punto tale da costituire un’emergenza sociale per incremento della disoccupazione che ha raggiunto livelli davvero preoccupanti. Questi sono i frutti dell’MPA che un artigiano in preda ad un attacco di collera per la crisi economica che lo ha colpito ha definito Movimento Predatori Autonomi! Ma non finisce qui. Con laboratori pubblici e privati accreditati di eccellenza si prevedono ancora sperperi per realizzare due laboratori megagalattici di Genomica a Palermo e Catania … ma sono proprio necessari se il territorio è già provvisto di questi servizi? Occorre censire tutte le strutture sanitarie pubbliche e private ed evitare di sperperare ingenti capitali in inutili doppioni che servono solo a sistemare il solito raccomandato. La Sanità Siciliana necessita di una buona dose di obiettiva razionalità e progettualità in un contesto di meritocrazia. Ovviamente chi merita dev’essere premiato e non penalizzato come fino ad oggi è accaduto. Mi sembra che il Presidente Crocetta sia partito con il passo giusto… speriamo che stradafacendo non perda il ritmo. Giovanni Tringali, Coordinatore regionale per la Patologia Clinica della Fe.N.A.S.P. AKIS Sabato 12 Gennaio 2013 Majorana Meucci Il 2012 Importante evento venerdì 21 dicembre 2012 presso l’IS Majorana Meucci, sede di Via delle Terme: l’Istituto, grazie alla disponibilità della proprietà e alla collaborazione-coperazione instaurata fra la stessa proprietà, la Dirigenza scolastica e la Provincia, dal 21 dicembre dispone di due nuove importanti risorse, un funzionale e nuovissimo impianto di ascensore che permette finalmente il reale abbattimento delle barriere architettoniche e uno spazio interno attrezzato da dedicare ad attività sportiva. La cerimonia inaugurale è stata aperta dal dirigente scolastico Prof Ing Gaetano La Rosa il quale, dopo aver ringraziato i rappresentanti della proprietà, dell’amministrazione locale e provinciale e quanti erano intervenuti all’importante evento, esponeva brevemente gli eventi che hanno portato alla definitiva messa in funzione del nuovissimo impianto di ascensore a servizio della comunità scolastica. L’impianto è stato realizzato dalla proprietà e permetterà finalmente il definitivo abbattimento delle barriere architettoniche prima presenti. Proprio per questo su indicazioni della precedente dirigenza scolastica, l’impianto è stato dedicato alla memoria dello studente Rosario Aleo, studente diversabile che con la sua determinazione, nonostante un grave impedimento che non gli consentiva di accedere agevolmente alla struttura scolastica, aveva frequentato la scuola dimostrando quanto sia importante il riconoscimento dei propri diritti e, nello specifico caso, il diritto allo studio e all’accesso facilitato alle strutture. Successivamente il Prof Sebastiano Raciti, già dirigente scolastico della struttura, ha delineato un commovente profilo dello studente Rosario e fatto dono ai genitori di un simbolico attestato di studio dello studente, attestato tenacemente desiderato e rincorso da Rosario nonostante le gravi difficoltà motorie e il peggioramento delle condizioni di salute che lo hanno portato alla prematura dipartita. Quindi il Dr Cacciato Insilla, rappresentante della proprietà famiglia Randazzo, e poi il Sindaco Avv Garozzo hanno sottolineato l’importanza di costruttive e collaborative relazioni fra il pubblico e il privato che sono foriere sempre di azioni migliorative quali quelle oggetti dell’odierno evento. Si è quindi proseguito con la benedizione delle nuove risorse con l’intervento di Padre Salvatore Tirendi, con la scopertura di una targa in memoria dello studente Aleo e con il taglio del nastro al quale hanno partecipato, in una simbolica unione, il sindaco e l’assessore alla PI per l’amministrazione, i genitori di Aleo e la studentessa diversabile Cristina in rappresentanza dell’utenza scolastica e del territorio. Si è quindi passati ad inaugurare il nuovissimo spazio attrezzato destinato ad area sportiva. Risulta necessario qui ricordare che nei precedenti anni scolastici gli allievi della struttura in quanto privi di un’area attrezzata interna per attività sportiva usufruivano, con fondi Provincia (circa 12.000 euro/anno) di una struttura privata esterna. Ciò garantiva il diritto degli studenti ad un’area sportiva ma ha creato un forte dispendio di denaro pubblico. Dall’inizio del corrente anno scolastico, grazie alla disponibilità della proprietà, sono stati avviati i lavori per la realizzazione della specifica area attrezzata per attività sportiva che, adesso completata, resterà definitivamente a disposizione di tutta la comunità scolastica senza la necessità di richiedere ripetuti finanziamenti all’ente Provincia. Dopo la visita e la benedizione dei nuovi locali adibiti ad attività sportiva, il dr Antonio Cacciato Insilla in rappresentanza della famiglia Randazzo ha formalmente comunicato ai presenti che, ricorrendo il 25° anniversario della morte del Monsignor Paolo Randazzo, gli eredi Famiglia Randazzo dal corrente anno scolastico omaggeranno gli studenti dell’IS Majorana Meucci di una borsa di studio per complessive 5000 euro per anno scolastico. La borsa intitolata al Mons Paolo Randazzo, benefattore e promotore di attività e strutture per i giovani, sarà destinata agli studenti più meritevoli e a quanti necessitano di un aiuto economico per il proseguimento degli studi. Infine i partecipanti si sono recati nella terrazza dove è stata realizzata una nuova struttura a copertura dell’intero stabile come soluzione definitiva dei problemi che nei precedenti anni hanno determinato difficoltà nei piani superiori per infiltrazioni meteoriche. Qui, alla presenza di un incantevole vista che dall’Etna degrada dolcemente fino al mare passando per i ricchi agrumeti e per i cento campanili si è brindato sottolineando l’importante traguardo raggiunto e l’augurio di serenità per le vicine festività natalizie. Il Dirig. Scol. Prof Ing Gaetano La Rosa. Da sempre tutti, a fine anno, tiriamo le somme dei mesi appena trascorsi, valutiamo le cose positive o negative e lo facciamo guardando con fiducia l’anno nuovo che fa capolino e ci fa sognare una vita più serena, piena di salute, di lavoro, di prosperità… e chi più ne ha più ne metta, con i desideri sappiamo che non esistono confini! Però stavolta l’anno che abbiamo appena vissuto è stato veramente un anno difficile per tutti. Un anno di grandi sacrifici economici che noi, povera manovalanza, abbiamo portato avanti con enorme difficoltà: ma, purtroppo, l’anno nuovo non si prospetta migliore di questo, anzi ci hanno già preannunciato nuovi rincari alle spese quotidiane. Un 2012, quello passato, crudele con le donne, quante quelle che sono state uccise non da malviventi qualsiasi, ma dai loro ex compagni, persone a cui hanno dedicato la vita e che hanno voluto bene, anche se poi le cose sono andate così... E che dire del lavoro, quante attività hanno chiuso, quanti operai hanno manifestato e continuano a farlo anche sotto le feste e il gelo invernale. E i tagli sparsi un po’ ovunque? I più tartassati scuola e sanità, necessarie perché senza una buona e serena istruzione e degli ottimi ospedali con il giusto personale come si fa ad andare avanti? E gli scandali politici? Gente che attacca tutti e che invece lavora solo per arraffare, il più possibile, quello che noi cittadini con difficoltà paghiamo. Poi c’è la nostra città, Acireale, anche qui ci sarebbe molto da dire! L’anno era appena iniziato quando, esterrefatti, abbiamo saputo che l’avv. Pietro Filetti ci aveva lasciati, e quanti altri, molti tragicamente! Il maltempo come non mai, alberi sradicati in tutto il territorio, case scoperchiate, e fortunatamente nessuno ci ha rimesso la pelle. Ma contro la natura c’è ben poco da fare, ma l’operato degli uomini si può e si deve correggere! Troppi negozi hanno chiuso. Troppi quelli che si arricchiscono invece di provvedere alla cura dei cittadini, troppi quelli che vedono la politica come una vetrina e un modo di sistemarsi i propri affari! Non sono qui a bacchettare nessuno, però se non si torna agli ideali, all’amore, al vero altruismo, non cambierà nulla e l’anno che verrà sarà identico agli altri: in caduta libera. ph Mario Musmeci Mariella Di Mauro ALLEGRAMENTE INSIEME Presso la casa di riposo “casa mia” di Acireale diretto dall’ordine “piccole sorelle dei poveri”, si è svolta la manifestazione “Allegramente insieme: Buon Natale”. La pol. Pozzillo del presidente Pietro Nicolosi ed il Centro Sportivo Italiano del presidente Salvo Raffa rappresentato dal Prof. Giovanni Grasso hanno voluto porgere i loro più sinceri auguri. Il prof. Nicolò Di Cataldo con la sua chitarra ha incantato la platea la quale veniva coinvolta in canzoni che ricordavano la loro gioventù, canzoni melodiche, allegre e piene di senti- 5 La cerimonia è stata certamente “francescana” ma le autorevoli presenze di S.E. Il Vescovo Antonino Raspanti e dei qualificatissimi soci del Serra hanno reso particolarmente importante l’investitura, da parte del Presidente del Serra, avv.to Salvatore Peluso, del nuovo socio, il capitano dott. Antonino Licciardello (a dx) nella foto di Fabio Consoli che immortala un momento della particolare serata che è coincisa anche con gli auguri di Natale. Nella seduta del 15 novembre u. s. la Commissione per la toponomastica di Acireale, presieduta dall’Assessore Nives Leonardi, ha deliberato di intitolare, tra gli altri, a Vito Finocchiaro la piazza antistante la tribuna centrale del Campo sportivo “Tupparello”, cosa che il Lions Club Acireale ha sostenuto e promosso per anni. Vito Finocchiaro, morto nel 1991, è stato un apprezzato giornalista sportivo e di cronaca cittadina, nonché un valente saggista. Il Lions Club Acireale ha avuto l’onore di averlo fra i Soci fondatori nell’ormai lontano 1966 e Presidente nell’anno sociale 1974-75. Durante la Sua presidenza, Vito Finocchiaro ha promosso iniziative di grande spessore per la città, segno inoppugnabile dell’amore che egli nutriva per la sua terra. Ricordo, fra le tante altre, l’incontro pubblico per la presentazione del progetto per la rivalutazione della stradina pedonale delle “Chiazzette ”, la promozione di una campagna di pressione sull’Amministrazione comunale per la difesa di Piazza Duomo e l’eliminazione del parcheggio che offendeva la dignità del luogo, l’intervento a favore della conservazione della pavimentazione in pietra lavica nelle vie del centro storico, l’incontro pubblico sulle strutture edilizie delle scuole acesi, l’intervento per la sistemazione dell’incrocio di S. Caterina con la litoranea, il documento per l’ammodernamento del tratto Acireale – Catania della S.S. 114 e, per quanto concerne la vita del Club, l’istituzione del “Premio Lions ” e del premio “Augusto Ajon ”. Apprezzato da tutti per il Suo rigore morale, in occasione del ventesimo anniversario della costituzione del Lions Club Acireale Egli ebbe modo di affermare che il Lions lo aveva “completato come uomo ”, dando in tal modo la testimonianza più palpabile del valore che l’Associazione aveva avuto nella sua vita. In un momento storico in cui sembrano vacillare tante certezze, considero l’intitolazione di una Piazza a Vito Finocchiaro come un segnale bene augurante per il rilancio della nostra città per la quale Egli ha speso le sue migliori energie umane e professionali, e come auspicio per una ripresa politica, culturale, economica, morale ed umana della nostra terra. Rosario Musmeci mento, cantate con passione dai “nonnini”ospiti della struttura. Gli animatori del CSI Roberta Grasso, Carlotta Bartolone e Francesco Cutuli insieme alla piccola Michela Messina coinvolgevano i presenti in un tourbillon di emozioni. Dopo il revival si è passato ai canti natalizi ed alle poesie. Suor Grazia, Suor Antonina, Suor Anna Suor Maddalena, Suor Elisa, Suor Isabella, Suor Claire, Suor Jacqueline, Suor Josepha, Suor Agnese e suor Giulia servivano un rinfresco ben augurale tra la gioia di tutti. La manifestazione si chiudeva raggiungendo il massimo dell’emozione quando la Madre superiora dell’istituto Suor Anna con la sua voce vibrante e profonda cantava una ninna nanna spagnola. Abbracci, baci ed auguri per un sereno Natale. Prof. Giovanni Grasso MONTAGNE BIANCHE Pasubio e Carega, cime antiche innevate stagliate all’orizzonte che cognito etimo dà al tramonto ove muore il sole. Corrusche al sole, alte montagne rupi rotolanti nella china, di gelo corrugate incupite la magia. Casupole sparse dalla collina dolcemente diradate ai fiumi gonfi colmando le valli. Cime immacolate sacre la Patria destate , cumuli e scavi sottoterra i morti di giovani vite celebrate profuse nella la balza irta e ventosa. Beati quei piedi che novella di pace recano sentenzia l’antifona che il salmo precede. Annunziò il peana e vi morì colui che corse nell’antica Grecia. Non c’è futuro senza perdono e pace coesione d’umanità tra fede e carità. Peva Via Lazzaretto ACIREALE 6 AKIS Sabato 12 Gennaio 2013 Il fallimento Monti Fermiamoci un secondo e ragioniamo: cosa ha fatto per noi? A distanza di un anno ancora mi sorprendo: Monti fu nominato senatore a vita, quando personaggi del calibro di Rubbia, Monicelli, Enzo Biagi (persone che hanno dato dignità e lustro all’Italia) non hanno mai avuto questo onore. Eppure Monti, nonostante sia un personaggio misero, viene presentato come un uomo di spessore e ricco di successi. Allora, accademicamente parlando non ha titoli (basti vedere il suo curriculum, le sue pubblicazioni e citazioni: ha sempre ricoperto cariche istituzionali e non da studioso), ha gestito diverse aziende ed alcune hanno fatto flop. Monti è stato il principale collaboratore di Cirino Pomicino, fra il 1989 e il 1992, quando era ministro del Bilancio del governo di Giulio Andreotti, proprio mentre il debito pubblico schizzava alle stelle e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. E da quando Monti è al governo del Paese, nonostante i tagli e le nuove tasse, il debito pubblico italiano è aumentato di 100 miliardi circa, eppure viene presentato come un successo. Monti, si sa, è vicino alle banche, ai poteri forti, alla massoneria internazionale, ma questo non è sufficiente per nominarlo prima senatore a vita e poi premier, e farne un eroe nazionale. Anzi. Lui ha affossato l’Italia, tagliando le pensioni, aumentando le tasse, tagliando i diritti dei lavoratori, tagliando i fondi alle scuole e alle Università pubbliche, continuando a finanziare quell’opera inutile, dannosa e costosa quale è la TAV, continuando ad acquistare aerei da guerra, non intaccando i privilegi delle varie caste, regalando denaro pubblico alle ban- che e iniziando l’opera di privatizzazione che colpirà il ceto medio basso già a partire dal 2013. Eppure, dopo un anno di governo e di frustate, a una parte degli italiani (in realtà molto più piccola di quanto una parte dei media ci vuole far credere) piace. E giuro che, razionalmente parlando, non riesco a capirne i perché. È a voi che mi rivolgo: fermatevi un secondo e ragionate: cosa ha fatto per voi? A parte la retorica mediatica che lo dipinge come il messia che ci ha salvato (unica cosa buona è che ha sostituito per un po’ B. e si sa che dopo i nani tutti sembrano giganti), ma cosa ha fatto per noi comuni cittadini? Parlate con il vostro sindaco e vi dirà che a causa dei tagli di Monti il vostro comune rischia di fallire o comunque si vede costretto a ridurre i servizi concessi ai cittadini; fate benzina e la troverete più cara; in questi giorni state pagando quella odiosa tassa chiamata Imu, mentre per i più ricchi non è stata pensata nessuna tassa aggiuntiva; mandate i vostri figli a scuola e la troverete più povera (a meno che non frequentino le scuole private-cattoliche finanziate con i soldi pubblici); parlate con il vostro rettore e vi dirà che a causa dei tagli alle Università pubbliche iniziati con il governo Berlusconi e proseguiti con Monti, il prossimo anno la vostra Università rischia la chiusura. Parlate con i lavoratori e vi diranno che si sentono più insicuri poiché lo statuto dei lavoratori è stato toccato; parlate con i precari e capirete che sono al limite della sopportazione perché si sentono umiliati e costretti ad accettare contratti al limite della schiavitù; parlate con i disoccupati e capirete che hanno perso ogni speranza. Parlate con i piccoli commercianti e vi diranno che stanno morendo a causa delle tasse e della persecuzione del fisco; parlate con gli artigiani e vi diranno che stanno per chiudere i battenti perché lo stato tratta loro come criminali invece di aiutarli. Parlate con i pensionati e vi diranno che si sentono più poveri; parlate con le famiglie e vi diranno che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Parlate con i malati di SLA e di altre gravi malattie e vi diranno che si sentono abbandonati e traditi dallo Stato. Poi parlate con la casta politica e capirete che i loro privilegi non sono stati neanche lontanamente sfiorati. Parlate con chi ha pensioni d’oro (un Amato qualsiasi che prende più di 1000 euro al giorno, sì proprio più di mille euro al giorno) e vi parlerà di quanto bravo e capace sia Monti. Parlate con i corrotti che possono ancora sedere in parlamento e legiferare per noi, e scorgerete in loro un sorriso beffardo. Parlate con i banchieri (sempre che ne conosciate qualcuno) e capirete quanto amino il professore. Parlate con gli affaristi che ruotano intorno alla TAV e capirete quanto e perché sostengono Monti. Parlate con i venditori di armi (sempre che ne conosciate qualcuno) e vi diranno che Monti ha fatto bene e ha salvato l’Italia. Ora fermativi un secondo e provate a ragionare su un punto molto, ma molto semplice: se Monti piace al 10% ricco e privilegiato del paese, un motivo ci dovrà pur essere. Quel motivo è e può essere uno solo: il senatore a vita Monti fa gli interessi dei privilegiati e non i vostri. Fermatevi e ragionate senza pregiudizi su questo punto e capirete che Monti non è il salvatore della patria, anzi la patria la sta vendendo alle Multinazionali e alle banche d’affari e il salasso lo paghiamo noi, comuni mortali. La fine del mondo non avverrà in tempi brevi ma l’uomo scomparirà prima dalla faccia della Terra. Due teorie tracciate dal Direttore Scientifico dell’Istituto I.R.M.A. di Acireale al recente convegno Aetnacon tenutosi a Catania alla Città della Scienza . “Iper-ingegneria genetica” e “deriva trofica” sono le teorie secondo le quali, a parere del direttore dell’I.R.M.A. di Acireale, scomparirà la specie umana dal pianeta Terra. Per quanto riguarda la prima è stato ampiamente accettato dalla comunità scientifica che la selezione naturale “sceglie” o “scarta” i diversi individui a seconda del vantaggio o svantaggio che essi hanno in un determinato ambiente; così ne è derivato che le attuali specie animali e vegetali che popolano la terra, uomo compreso, sono espressione del lungo percorso evolutivo tracciato dalla selezione naturale. Le pratiche di ingegneria genetica stanno causando in tempi molto brevi profonde modificazioni dei genomi in modo non coerente con il percorso evolutivo (OGM) con il rischio che prima o poi se ne possa perdere il controllo. Il pericolo sono gli organismi molecolari, come ad esempio i prioni, molecole proteiche modificate nei confronti dei quali non è possibile attuare alcuna terapia. Anche la clonazione la quale se nel futuro dovesse essere effettuata su larga scala per motivi speculativi o di eugenetica costituisce un grave pericolo per l’umanità perché azzera la fisiologica genodiversità degli individui che ha consentito l’adattamento evolutivo e quindi l’esistenza delle attuali forme di vita sul nostro pianeta. Qualora fosse possibile la clonazione sull’uomo, ovviamente essa sarebbe vietata per motivi etici; tuttavia potrebbe esserci uno o più stati che la consentiranno a fini di lucro; quindi basta prendere l’aereo ed il problema è risolto! Un’Autority mondiale per la protezione dell’integrità del genoma umano si rende dunque necessaria se non si vuole che l’uomo intraprenda la strada del disastro genetico e si delinei uno spettrale tramonto dell’umanità. L’altra teoria è quella della “deriva trofica” consistente nel progressivo allontanamento dell’attuale stile alimentare dell’uomo da quello dei suoi progenitori del paleolitico. La dieta dell’uomo del paleolitico, il cui periodo è iniziato circa 2.500.000 anni fa e si è concluso con l’introduzione della pratica dell’agricoltura avvenuta circa 12.000 anni fa, è la più coerente al nostro percorso evolutivo. Oggi introduciamo chili di additivi e molti più zuccheri soprattutto purificati anche con procedimenti che rendono il prodotto perfino cancerogeno come lo zucchero raffinato e sbiancato. L’uomo primitivo non mangiava con gli “occhi”, non era attento all’estetica del cibo ma consumava quello che trovava con notevole dispendio energetico. Da qui ne deriva anche che nel paleolitico non esisteva l’obesità che oggi costituisce un grave problema socio-sanitario … chi ha mai visto nella foresta un animale obeso? L’apporto di fibre nella dieta paleolitica era inoltre molto cospicuo rispetto all’attuale dieta “raffinata” e ciò comporta una notevole incidenza di tumori dell’ultimo tratto digerente perché le ammine biogene ed i carcinogeni stazionano per molto più tempo a contatto con la mucosa intestinale. Ad esempio, la stipsi è oggi molto diffusa: basta considerare la vendita dei lassativi per rendersene conto. Occorrerebbe escludere gli alimenti che non erano presenti nella dieta dell’uomo primitivo ma è necessario farlo con razionalità e senza estremismi. Andrebbero eliminati, o quanto meno molto ridotti, i cereali e i loro derivati, i legumi (compresa la soia) ed il latte ed i suoi derivati. Vanno eliminati anche gli oli di mais e la margarina: i primi poiché ricchi di acidi grassi omega-6, che hanno effetto infiammatorio, la seconda perché è costituita da grassi idrogenati, molto pericolosi per la salute. Mentre l’olio di oliva andrebbe incentivato in quanto ricco di acidi grassi monoinsaturi. Anche lo stesso sale da cucina dovrebbe essere eliminato dato che basta quello contenuto nei cibi ed un eccesso di sodio è dannoso per l’organismo umano. Il futuro vedrà l’uomo obeso, osteoporotico, affetto da acciacchi articolari, iperteso e, se i tumori si pensa che entro il 2030 saranno sconfitti, non altrettanto lo potranno essere le malattie da agenti molecolari come i prioni che si possono generare dall’iper-ingegneria genetica. Anche la Sindrome da iper-reattività ambientale, conosciuta come MCS, è un debole ma significativo segnale di come l’uomo si stia allontanando sempre più dall’ambiente naturale in cui si è evoluto pagandone le conseguenze. A cura dell’Ufficio Stampa dell’I.R.M.A. Barocco … coprologico! Ho visto l’altro giorno dei turisti che ridevano mentre fotografavano palazzo Grassi Voces. Dall’altro lato della strada non mi rendevo conto della loro ilarità; tuttavia attraversando Corso Savoia ho subito capito il motivo: non stavano fotografando il palazzo ma ben altra “architettura” ornitologica. Sul cornicione campeggiano cumuli di feci di piccioni che non fanno certo onore al barocco acese. Soprattutto un cumulo enorme si può osservare a destra tra le due colonne. Mi chiedo: ma è cosi difficile valorizzare le Massimo Ragnedda Gionalista pubblicista, insegna Mass Media Communications alla Northumbria University. È autore di cinque monografie e di diversi articoli scientifici pubblicati su riviste sia nazionali, sia internazionali. L'AMICIZIA SICILIANA «Montalbano si commosse. Quella era l'amicizia siciliana, la vera, che si basa sul non detto, sull'intuito: uno a un amico non ha bisogno di domandare, è l'altro che autonomamente capisce e agisce di conseguenza». (Andrea Camilleri, "Il ladro di merendine", 1996). meraviglie della Città di Acireale? Un club service si è attivato per rimuovere gli antiestetici cavi elettrici ma per quello che si può vedere, sarà la crisi, il barocco acese sembrerebbe interessare a nessuno. Eppure con una meravigliosa piazza che è un vero gioiello architettonico occorrerebbe a mio parere fare più attenzione a questi particolari che mortificano l’architettura di cui ne facciamo vanto. Quando poi a segnaletica turistica bilingue non se ne parla affatto. Proprio non se ne parla! Il turista vede e non capisce … capisce però che i piccioni al palazzo Grassi Voces si nutrono davvero molto bene a giudicare dalle loro corpose deiezioni. Giovanni Tringali Via Paolo Vasta in discesa: più salute e più turismo. Nelle ore di punta l’inquinamento acustico e da particolato raggiunge livelli significativi. E’ notorio che nella redazione del Piano del Traffico occorre tenere presente le pendenze delle strade al fine di minimizzare l’emissione di particolato dai motori in accelerazione e di rumore per meglio tutelare la salute pubblica. Ovviamente una strada in forte pendenza qual è la Via Paolo Vasta che nelle ore di punta si percorre a bassa velocità e spesso con code di veicoli in salita, oppone resistenza ai motori che quindi sono costretti a forti accelerazioni con incremento dell’inquinamento fisico (acustico e particolato) e chimico (monossido di carbonio). Le emissioni inquinanti sono infatti il monossido di carbonio, il monossido di azoto e il particolato fine, in particolare il PM10 che rappresenta le cosiddette polveri sottili emesse in particolar modo dai motori diesel oggi sempre più diffusi. Il rischio di chi abita o lavora permanentemente in una strada in salita coma la via Paolo Vasta è il tumore polmonare a causa del particolato fine che quando supra certi livelli impone la chiusura delle città al traffico veicolare. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico chi non ci crede provi a fare una telefonata nelle ore di punta in via Paolo Vasta! Una dimostrazione chiara dell’elevato inquinamento atmosferico la si può vedere nelle bandiere dell’Associazione Fratres Misericordia e dell’Istituto I.R.M.A. Si può notare che dopo poco più di un anno dalla loro installazione il bianco è diventato grigio e perfino anche dopo lavaggio mantiene ancora tale tinta. Lo stesso accade nei polmoni dei cittadini che abitano e lavorano in via Paolo Vasta. A causa dell’elevato particolato le sofisticate strumentazioni dei laboratori dell’Istituto I.R.M.A. necessitano di continue puliture dei filtri molto più frequenti da quanto previsto dai protocolli di manutenzione ordinaria. E’ stato anche effettuato un monitoraggio dell’aria con pompa aspirante provvista di flussimetro collocata al primo piano e sulla terrazza dell’Istituto: al primo piano i valori di particolato erano quasi 5 volte più alti di quelli registrati sulla terrazza. La sistemazione di Piazza Dante dovrebbe diventare il biglietto da visita per il turista che percorrendo in discesa la via Paolo Vasta arriva agevolmente in Piazza Duomo. Le vie di accesso alle città che si definiscono a vocazione turistica devono essere dritte a assiali rispetto all’urbanizzazione per poter facilmente raggiungere il centro urbano. Mi aspetto che questa mia considerazione venga valutata da chi è preposto alla problematica specifica anche se credo che nulla si farà nulla è accaduto per quanti riguarda l’esposto sulla cartellonistica selvaggia che fa ancora bella mostra di se deturpando la Città. Basta considerare che non vi è una segnaletica adeguata per indicare i più importanti monumenti e, se presente, è solo in lingua italiana e, se è in lingua italiana, è spesso sporcata dei soliti impuniti writers. Gli escrementi dei cani, le cartacce buttate in strada e le auto posteggiate sistematicamente in doppia fila completano il quadro della Città di Acireale che si considera a vocazione turistica (a scanso di equivoci il carnevale, anche se riscuote notevole successo, non fa turismo; un evento isolato non può fare turismo importante). I commercianti lamentano una crisi nera in alcuni settori vi sono crolli anche del 40% … consoliamoci; la città è a vocazione turistica; infatti avendo la città un bel seminario un senso pratico al termine “vocazione” si può sempre dare! Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A. di Acireale AKIS Sabato 12 Gennaio 2013 Targa di riconoscimento al M° Domenico di Mauro Più bella e luminosa la chiesa di Baracche La festa del titolare della chiesa parrocchiale, nonché patrono della comunità, S. Andrea Apostolo, lo scorso 30 novembre a Baracche è coincisa con la riapertura dell’edificio di culto, interessato da lavori di restauro che hanno reso la suggestiva pieve, circondata da ubertosi agrumeti, ancor più bella e luminosa. La chiesa per la sua conformazione, abbastanza piccola, oltreché per la sua posizione, al centro di un piccolo borgo in cui il tempo scorre lentamente, senza la frenesia della vita quotidiana, invita al raccoglimento ed alla preghiera. Niente affreschi, sulla volta solo tre medaglioni di pittura popolare, ma non per questo meno densi di significato spirituale, che rappresentano l’ideogramma della Vergine Maria, l’Eucarestia e la Croce di S. Andrea. All’interno, sopra l’altare la nicchia che custodisce la statua lignea del Patrono, ed i quadri di S. Antonio da Padova e della Sacra Famiglia. Oltre la tinteggiatura, è stato rifatto l’impianto elettrico a norma, rivestito l’abside con la creazione di eleganti pannelli, ricavato uno spazio, quasi all’ingresso dell’aula ecclesiastica sulla destra, in cui è stato allocato il battistero e riportato alla luce una piccola porzione dell’antico pavimento in mattonelle di cemento, sostituito anni fa da lastre di travertino, nonché l’antica muratura con pietre. Questo contrasto testimonia la vetustà dell’edificio e racconta, se così si può dire, la storia del luogo; e quindi di tante umili persone, contadini, ma anche lavoratori impegnati nella produzione della canapa e del lino, delle loro sofferenze e della loro religiosità. Il toponimo Baracche deriva proprio dalla presenza in loco di baracche in cui erano depositate quantità di canapa e lino, i cui maceratoi erano nella vicina Capo Mulini. Da qui il nome Baracche, anzi Baracche Superiore per essere precisi, dato che anche più giù vi erano altre baracche, Baracche Inferiore. La comunità ai suoi inizi, e fino alla metà degli anni settanta dello scorso secolo, era interamente agricola, anche se fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale erano attivi anche vari mulini per la macina del grano; infatti la famosa “saia dei mulini” attraversa per intero il piccolo borgo, arrivando fino a Capo Mulini. La piccola chiesa nella sua struttura originaria risale almeno al 1617, probabilmente di origine padronale, dato che facilmente possiamo immaginare che la zona in quel tempo appartenesse ad un proprietario. Nel 1951 per volontà di alcuni abitanti del posto e grazie all’interessamento di Padre Matteo Brischetto, il quale tutte le domenica celebrava la messa in questa piccola chiesa, venne fondata la parrocchia S. Andrea Apostolo. Nelle vicinanze esistevano (ed esistono) anche la chiesa di S. Venera al Pozzo, che ricadeva nella proprietà dei Pennisi di Floristella, e quella di Anzalone, proprietà dei Marchesi Raddusa. Il territorio della parrocchia si estende in ben tre comuni: Acireale, in cui ricade la chiesa, Aci Catena ed Aci Castello. Dopo Padre Brischetto, che fu il primo parroco, si sono succeduti Padre Giovanni Bonaccorso, P. Salvatore Scuderi (adesso parroco di Cannizzaro, ma residente nel territorio parrocchiale), P. Giuseppe Belfiore, P. Benedetto Lipari o.f.m. e P. Vincenzo Soffia o.f.m. Da circa un anno il parroco è Padre Salvatore Ferro o.f.m., che è anche guardiano del convento di San Biagio. Da qualche anno infatti la guida della comunità è stata affidata ai frati minori, che oltre a rivitalizzare la parrocchia hanno portato con sé il carisma francescano. Nell’occasione della festa del santo patrono, Mons. Antonino Raspanti, Vescovo della diocesi di Acireale, ha celebrato l’Eucarestia, al termine della quale si è intrattenuto con i fedeli. P. Salvatore Ferro, alla presenza del Vescovo, ha voluto ringraziare tutta la comunità parrocchiale che ha dato un grosso contributo sia economico che fisico per la realizzazione oltreché del restauro, anche dell’organizzazione della funzione solenne. Il restauro, durante il quale proprio P. Salvatore si è speso senza alcun risparmio, è stato interamente finanziato dalle offerte ricevute dai parrocchiani; il grosso della somma, però, proviene da un lascito testamentario di Padre Giovanni Bonaccorso, indimenticato parroco di Santa Tecla per un quarantennio, che non ha mai dimenticato quella comunità in cui per un decennio, dal 1958 al 1967, ha svolto il ministero sacerdotale e per la quale si è tanto speso realizzando i locali della sacrestia e interessandosi dell’apertura di una scuola rurale. Fa piacere pensare che l’opera di Padre Bonaccorso continui dopo di lui, rendendo viva la sua presenza e che il Bene che Egli ha seminato si riverberi nel tempo. Rodolfo Puglisi CompuTecnica Riparazione computer a domicilio 338 2071014 7 Il Commissario straordinario della Provincia, Antonella Liotta, il presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Leonardi, insieme ai consiglieri hanno voluto consegnare, al novantanovenne Domenico Di Mauro una targa a testimonianza dell’apprezzamento verso la sua arte della pittura dei carretti siciliani, in presenza del segretario generale dell’Ente Francesca Ganci e di diversi dirigenti. Accompagnato dal pronipote, Carmelo Caruso, e visibilmente emozionato ha con orgoglio dichiarato di aver voluto abbandonare gli studi, all’età di dodici anni, perché affascinato dalla tecnica pittorica dei carretti che ha saputo sapientemente estrinsecare divenendone un impareggiabile maestro. “Ho dato il meglio alla mia terra natia portando le mie opere in tutto il mondo, alla Casa Bianca, a Mosca, a Parigi, al Vaticano – ha detto Di Mauro - ma posso sostenere, mio malgrado, che quest’arte purtroppo è destinata a finire”. Ha poi sciorinato un elenco di personalità che hanno avuto modo di apprezzare i suoi lavori, dal re Gustavo di Norvegia a Il “Memorial Avv. Rosario Spadaro” E’ terminata l’undicesima edizione del torneo scacchistico “Memorial Avv. Rosario Spadaro”, aperto ai soci e simpatizzanti della S.D. Galatea Scacchi presieduta da Rosario Puglisi. Come ormai tradizione, la premiazione è avvenuta giovedì 20 dicembre nel corso degli auguri che gli scacchisti acesi si scambiano per le festività di fine anno. Il torneo, intitolato ad un acese appassionato del gioco degli scacchi, ha visto sfidarsi ventuno partecipanti su otto turni di gioco, succedutisi dal mese di ottobre, con la formula italosvizzera con un’ora per tempo a giocatore. Primo si è piazzato Giovanni Sposito, che ha totalizzato 7,5 punti su 8 disponibili, e che così bissa il successo dello scorso anno. Secondo è arrivato Paolo Di Mauro con 6,5 punti, terzo Pietro Nicolosi con 5,5 che ha ottenuto lo stesso punteggio di Simonpietro Spina ma con un bukolz più alto, 37,5 contro 35,5. Seguono poi Salvatore Fresta e Giuseppe Magazzù a 5 punti, Salvatore Mangiagli, Giuseppe Marletta, Mario Grasso e Marco Salvatore Di Marco a 4,5, e via gli altri. Salvatore Quasimodo a Carlo Levi. Nel corso della cerimonia il consigliere provinciale, Enzo D’Agata, ha anticipato ai suoi colleghi consiglieri che presenterà una proposta di delibera da inviare alla Regione siciliana per l’iscrizione di Domenico Di Mauro nel Registro delle eredità immateriali nella sezione Libro dei tesori umani viventi. Leggiamo e scriviamo i geroglifici! Al Liceo Scientifico-Linguistico «Archimede», diretto dal Preside Riccardo Biasco, è iniziata la quarta edizione del corso «Interlinguismo culturale: Leggiamo e scriviamo i geroglifici», progetto che per la sua valenza didattica e fortemente innovativa è stato inserito nel Piano dell’Offerta Formativa dell’istituto. Il prof. Santo Daniele Spina, cultore di questa antica lingua ed autore di un saggio sull’obelisco egittizzante dell’elefante di Catania, ha seguito con lezioni in Power Point i numerosi iscritti (cinquantanove). Il corso, per il fascino che la scrittura geroglifica a distanza di millenni continua sempre a suscitare, ha conseguito tra gli studenti un vivo interesse e successo di partecipazione. Nell’Albo d’Oro del “Memorial Avv. Rosario Spadaro”, prima delle due ultime edizioni vinte da Giovanni Sposito figurano anche i successi di Santo Daniele Spina (2002), Fortunato Genovese (2003), Fabio Filignano (2004), Gaetano Grasso (2005), Salvatore Mangiagli (2006), Gaetano Grasso (2007) e Paolo Di Mauro (2008 e 2009). Nella foto, da sinistra il Vice Presidente Salvatore Mangiagli, Paolo Di Mauro, Giovanni Sposito, il Presidente Rosario Puglisi e Pietro Nicolosi. Rodolfo Puglisi D nuovo C credo, anzi, V(oglio) C(rederci) I(intensamente) Nella speranza che sia l’ultima volta. Da tanti anni, infatti, dopo l’avventura della B nella quale tutta la Città ha respirato un’aria da GRANDE , dopo le tante brutte figuracce che i campionati dell’Acireale hanno presentato agli appassionati (e sono tanti)…eccoti il “MESSIA”, quel tal Palella da…non si Un pioniere dello sport GIOVANNI PISTARA' - deceduto nel 1995Il consiglio Comunale nel 1998 aveva deliberato di intitolare al Prof. Giovanni Pistarà il campetto della villa Belvedere, Essendo stato lo stesso da recente demolito, su sollecitazione della Polisportiva Acese, della Polisportiva Pozzillo e della Pallamano Acireale, il consigliere comunale prof. Saro Raneri ha avanzato la proposta di intitolare allo stesso prof. Pistarà la sala riunione del Palavolcan. E' stato ad Acireale grande promotore nel campi del calcio, sa dove…che su imbeccata di Gianluca Cannavò (uno che da sempre ha creduto nell’Acireale Calcio) ha preso le redini della società promettendo mare e monti (non il Premier, meno male!) e facendo ancora una volta illudere e sognare (fate voi!) i tifosi. Per il resto? Sarà il tempo galantuomo. Noi, come sempre, siamo ottimisti e ci speriamo. Tanto, sperare e sognare costa…nulla. ph Fabio Consoli del nuoto, della pallanuoto, della pallavolo, del basket, della pallamano e del calcio a 5. Si può dire che tutte le discipline sportive praticate dal dopoguerra ad Acireale sono nate per iniziativa di Giovanni Pistarà. E'stato veramente un "pioniere dello sport" riuscendo ad organizzare tutta l'attività pur nella carenza pressochè totale di impianti sportivi con intuito e fantasia. E' stato sicuramente un "benemerito per lo sport" e per Acireale. AK IS PGS TRINACRIA ACIREALE AKIS: Anno IX, numero 1 del 12 Gennaio 2013 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com DELLE ACI Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 256 8 AKIS Sabato 12 Gennaio 2013 Uova in piazza Dopo le decisioni di Monti&C., non è facile restare neutrali su ciò che sta accadendo in questi giorni nel nostro Paese. Anzitutto, è doveroso riconoscere come le forze risanatrici della nostra economia abbiano colto nel segno, puntando con decisione a sgominare quelle categorie dove si annidano i grandi evasori che da tempo minacciano di destabilizzare le istituzioni e l’economia. Ci si riferisce propriamente a quanti, volendo ingrassare a spese della collettività, si nascondono sotto l’etichetta di pensionato, lavoratore dipendente e ammalato. Anche mia suocera, pur essendo parte interessata, nella duplice veste di pensionata con qualche acciacco (calli e cipolle nei ditoni, pressione sbarazzina e udito non sempre scattante), è del parere che non sia il caso di scaldarsi per dei provvedimenti che sicuramente anche lei avrebbe adottato senza alcun tentennamento. E poi, come non si poteva restare incantati dalle belle parole, dagli aggettivi appropriati, dagli avverbi sensati e, ancor di più, dai congiuntivi azzeccati, che i ministri finanziari hanno usato per far comprendere ai più riottosi che la manovra andava fatta in quella direzione? Più veloce della luce, il piano antievasione è scattato immediatamente, colpendo le categorie di cui sopra nei loro gangli vitali. Sono state fatte irruzioni negli ospedali, da tempo noti covi di malati, dov’è stato scoperto materiale compromettente, come macchine per clisteri, grosse quantità di cerotti ed emostatici, persino “pale” e “pappagalli”, vuoti e non, ora al vaglio degli inquirenti quali prove probanti di traffico illecito di sostanze a rischio, per la loro pericolosità olfattiva. Negli uffici postali, loro ritrovi abituali, sono stati invece tratti in arresto numerosi pensionati, sorpresi in coda mentre attendevano di pagare la luce, il gas, il telefono e la spazzatura, con l’intero ammontare della pensione appena percepita. Nel corso del blitz sono stati anche sequestrati innumerevoli certificazioni di esenzione ticket e tabacco da naso aspirato più volte. Il Governo ha poi affrontato l’annoso problema dei pensionati sociali. Durante la discussione in aula, tutti i Parlamentari si sono trovati d’accordo nel dichiarare che “…tanto sono soldi sprecati, destinati sicuramente ad acquisti consumistici, caramelle per i nipotini o, ancora peggio, dolciumi che, ingeriti dagli stessi anziani, procurerebbero grande nocumento alla loro malferma salute ed al Servizio Sanitario Nazionale, già profondamente gravato!” Diciamolo francamente, un pensionato è di per sé un peso per la collettività, figuriamoci cosa diventerebbe se pure si ammalasse! I lavoratori dipendenti invece hanno reagito positivamente alle decisioni del Governo organizzando oceaniche feste popolari nelle maggiori piazze italiane. Durante le manifestazioni hanno approfittato per ri-lanciare un umile alimento ormai quasi assente nelle nostre mense, ma che ha sfamato le generazioni passate: l’uovo. Gli sfortunati giovani d’oggi, ahiloro, considerate le moderne abitudini nutrizionali, non proveranno forse mai la delicatezza dello zabaione, la pastosità del pesceduovo, l’inebriante sapore dell’uovo in camicia (o anche senza, nella versione osé), per non parlare dell’uovo di Colombo o del pelo nell’uovo! Ricordi di un tempo, cari al vecchio mondo che non c’è più! Ed allora, i lavoratori hanno fatto bene a riportare in auge l’uovo, a farlo arrivare con forza fin sul palco delle Autorità e sulle prime pagine dei giornali. Chissà se tornerà anche il tempo dei fagioli e delle patate…! Ma tutti si sono chiesti dove mai fosse nascosto un così gran numero di uova! Le indagini delle forze dell’ordine, scrupolose nel tentativo di dare una giusta risposta a tale interrogativo, non hanno approdato a nulla. Durante le ricerche hanno trovato di tutto: vecchi scalpi Cheyenne, una figurina Panini, la scarpetta di Cenerentola, il manoscritto dell’Agenda di Monti e, persino, Ciro Impomatato, primo in classifica fra i latitanti della camorra-mafiosa della ndrangheta appartenente alla Corona Unita, in mutande, nascosto a casa sua, dove viveva da 33 anni, cambiando ogni giorno stanza per disorientare gli inquirenti. Di tutto, insomma, ma dei depositi di uova nemmeno l’ombra! Il risentimento dei lavoratori autonomi, colpiti nel loro orgoglio di contribuenti, è sfociato, per protesta, nella decisione di astenersi dal pagare le tasse, dimostrando così, creativamente, come una categoria possa riuscire a trovare nuove motivazioni per giustificare vecchie abitudini. Ma questo è un film che avevamo già visto! E per finire, la Confindustria, con una punta d’invidia, ha reso noto che l’eventuale tassazione dei grossi patrimoni, sarebbe da essa, giustamente, giudicata anticostituzionale, antieconomica, antigienica, antipedagogica e anche anticoncezionale (per non parlare poi del suo effetto antiflogistico) e che. all’occorrenza, non si limiterebbe al lancio delle uova ma farebbe tirar fuori, ai propri affiliati, le bombe. Così, tanto per fare un po’ di festa.Questi sì che sono veramente cavoli amari! Parola di Sherpa 347 1433135 “Quelli del 7°” “IL FOCOLARE DELLA FATTORIA DEL PINO” Studio in due atti e regia di Davide Gullotta Dalla novella “Nedda” di G.Verga Produzione “Sotto il Tocco” "Il focolare della fattoria del pino", tratto dalla celebre novella 'Nedda', oltre che a rappresentare un'occasione per conoscere Giovanni Verga durante gli anni della sua ascesa, tra il 1869 e il 1874, verte su un tema che fu tanto caro allo scrittore catanese: la condizione dei 'vinti'. Nedda, la protagonista, vive all'interno di una società che la considera come posta "sull'ultimo gradino della scala umana", ed è questa società che ho voluto rappresentare all'interno del mio lavoro, sottolineando la forza e l'importanza che le credenze popolari avevano presso questa comunità, una comunità che condanna ogni trasgressione. Giovanni Verga è il vero fulcro del lavoro, protagonista attivo all'interno di questa pièce, affiancato dai vari membri della sua famiglia; lo scrittore si ritrova ad interloquire con i personaggi della novella, facendo rivivere fatti e momenti con rigore storico. Ho ideato e scritto questo lavoro durante l'estate del 2012, facendo riferimento, attraverso i dialoghi, a vari luoghi della zona del catanese, citati all’interno della Novella: si parla di S. Giovanni la Punta, di Viagrande, Tremestieri Etneo, Mascalucia, Santa Venerina, Aci S. Antonio, Sant'Agata Li Battiati, la stessa Catania e naturalmente Vizzini, luogo di origine della famiglia Verga. La scenografia richiamerà una piazza della contrada di Ravanusa di metà Ottocento, arricchita dal gioco di luci ed entro la quale i vari personaggi si muoveranno ed interloquiranno, accompagnati da un sottofondo musicale. Davide Gullotta “...Dio conta le lacrime delle donne...” Le premesse non sono delle più auree. L’anno che ci ha appena lasciati, o che probabilmente ci siamo scrollati di dosso non tanto agilmente, ha ceduto il passo ad un 2013 iniziato con parecchi dubbi, incertezze, ed un generale clima di confusione. Si respira un’atmosfera grigiastra, in cui il buonumore, almeno il mio, stenta a decollare. Prendiamo ad esempio la politica: è una caccia alla streghe o una vera campagna elettorale? Non che le scadenze siano così restrittive per tanti italiani ormai stufi, ma tv, radio e giornali, alimentando un countdown vertiginoso, ci riportano di un quotidiano gioco al massacro, fatto sempre più di insulti mediatici e condanne di parte, e sempre meno di proposte concrete per un Paese da troppo tempo in ginocchio. Un orda famelica di avvoltoi, sciacalli senza alcun scrupolo, è piazzata dietro microfoni e telecamere a santificare su vittorie, percentuali da raggiungere e strategie per sbarazzarsi degli avversari. E noi? E il popolo? I contribuenti, li chiamavano in tempi di austerity. Ci sono davvero speranze di ricrescita o dobbiamo accettare di vedere il caro Monti esclamare “O premier o niente”? Come a voler dire, o finisco di sfasciarla io l’Italia, o non c’è più gusto. Il lavoro?beh, lasciamo perdere. Dico solo che se non fossi un grillo, abituato a volare qua e là in cerca di fortuna e di cibo, dovrei chiedere al direttore di Akis di assicurarmi un pasto caldo ed un giaciglio confortevole in casa sua. E sono sicuro che non me lo negherebbe. Ma, scherzi a parte, trovo sconsolante la quotidianità che siamo abituati a vivere in tema lavoro, foriera solo di un panorama in cui l’unico interrogativo riguarda l’incertezza di arrivare a fine mese, e non la possibilità di costruire un futuro sereno e solido. Anche la cronaca ci offre sistematicamente spunti amari conditi da non poche perplessità sullo stato di salute fisico e psichico di una buona fetta della popolazione mondiale. Sparatorie giornaliere da una parte del mondo, stupri e violenze dall’altro capo, raid, massacri di innocenti, infanticidi, tragedie aeree, sequestri, rapine e via discorrendo. Se fossi pure un cinico avrei pensato che ogni buon codice penale che si rispetti avrebbe bisogno di essere sollecitato quotidianamente, ma così è davvero troppo. Voglio comunque trovare uno slancio ottimistico e dire che ci sarà qualcosa, in fondo al tunnel, per cui vale la pena di viverlo questo nuovo anno, e di certo non voglio stare qui a opprimere voi e me stesso con una stucchevole conta dei danni. Se ci penso, adesso, ricordo che qualcuno cantava: “Il cielo è sempre più blu…”. Speriamo… Il Grillo (S)Parlante Devil Picks di Ilaria Anastasi - Plettri Artigianali - Oggettistica - Portachiavi Cell.: 347 3554375 - [email protected] - Siamo su facebook Gli ostacoli sono fatti per superarli… gli obiettivi per raggiungerli! Incontrare il dottor Salvo Noè, per un caso fortuito o per partecipare ad una delle sue innumerevoli “adunate” lascia certamente nel fruitore dell’incontro una sorta di potere risolvere conflitti interiori o paure che alle volte, nel ritmo della vita di tutti i giorni, ti appaiono all’improvviso o dopo abitudini o comportamenti indesiderati. Parlavamo di”adunate” nel senso che agli incontri del dott. Noè sono tanti, tanti i partecipanti che affollano le poltrone dei teatri o dei saloni che ospitano i vari corsi. Dell’ultimo, il corso di comunicazione e di autostima, si è parlato ad AciCatena , corso che si occupa di comunicazione come espressione prima della propria identità personale: non una mera tecnica da applicare ma uno strumento essenziale la cui conoscenza può davvero aiutarci a migliorare le nostre relazioni, in ogni ambito: personale, familiare, lavorativo, affettivo, sociale. Perché migliorare la comunicazione migliora la qualità della vita. [email protected] C.so Umberto, 130 ACIREALE Tel./Fax: 095 601185