Acesi da copertina

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Acesi da copertina
256
Anno 9 - n° 1 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
KI S
K ULTURA
A
INFORMAZIONE
12 Gennaio 2013
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
Nessuno accetta le malefatte della sorte. Ne si è disposti a comprendere le assurdità di tragedie grandi come il dolore che arrecano. Più dell'illogico, più del controverso. È un meccanismo perverso, che supera pure i confini di ogni ragionamento maligno. Ho provato a pensare: perchè il destino non si è scagliato contro gli avanzi, i derelitti o i reietti di una società già in frantumi, invece che contro un giovane nel pieno della sua esperienza di vita, "reo" di essersi trovato lungo una strada maledetta? La mia mente corre veloce,
arriva fino agli anni delle scuole medie, quando il suo viso sorridente e sbarazzino, i riccioli biondi e gli occhialini da genietto assicuravano
simpatia,
timidezza e mai davano l'idea di invadenza
o opportunismo. Era
gentile, Davide, discreto e, anche se lo persi
di vista dopo la fine di
quegli anni, sono certo
che avesse mantenuto
queste qualità anche
da adulto. Mi piace
pensare che la sua
timidezza e la sua gentilezza siano rimaste
intatte anche davanti all'idea di voler riversare le ire di amici e
conoscenti verso il o i conducenti di quella dannata auto che, con
un sorpasso azzardato, ha messo fine alla sua breve vita. Magari
adesso, in qualsiasi posto lui si trovi, continuerà a sorridere e ad
essere discreto e gentile come era suo solito. Riccardo Anastasi
L'Ufficio di Gabinetto del Presidente
svolge i seguenti compiti:
a. Assiste il Presidente nelle funzioni di rappresentanza della Regione;
b. Supporta l'attività istituzionale del Presidente e della Giunta;
c. Assiste il Presidente nelle funzioni di Presidente della Conferenza di
Coordinamento ed altro ancora.
UN ECCESSO DI IDENTITA'
«Vi è una Sicilia "babba", cioè mite, fino a sembrare stupida; una
Sicilia "sperta", cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si
estenua nell'angoscia della roba, una che recita la vita come un
copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di
vento in un accesso di abbagliato delirio…
Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte ritrovarsi a
far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie
del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un
eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male [...]».
(Gesualdo Bufalino, "Cere perse"- l'isola plurale, 1982 e il 1985
Acesi da copertina
Copertina d’obbligo per Giuseppe Cicala che ha ricevuto
dal Governatore di Sicilia il prestigioso incarico di Vice
Presidente Vicario dell’Ufficio di Presidenza dello stesso
Rosario Crocetta. Un richiamo anche per Gianluca
Cannavò, autore, per quello che si sa in giro, del (ri)lancio
dell’Acireale Calcio 1946 dopo l’abbandono (sul quale sorvoliamo per carità di patria!) di Orazio Sorbello; una sorta
di “Schettino” che non ci è piaciuto per niente. Ora le solite fondate(?) speranze di un Acireale Calcio che torni ad
abbaiare (non alla luna!) sono riconosciute serie, perlomeno, quasi serie. Il tempo ed il campo saranno chiarificatori. Nel frattempo dedichiamo anche una foto (di Fabio
Consoli) al nuovo Presidente Palella.
La Stanza
degli Specchi
Non è lontano il tempo in cui i
risultati elettorali delle regionali in Sicilia hanno consegnato alla storia un risultato
che segna un netto cambiamento sociale. L’elezione del
nuovo Governatore
della
Regione con i suoi manifesti,
a volte ostentati, orientamenti
politici e personali muta in
modo radicale la percezione
della politica da parte degli
elettori siciliani che hanno digerito in via definitiva il sistema di elezione diretta del Governatore. Si dice che la
Sicilia condizioni gli accadimenti politici nazionali. Se
anche questa volta accadrà, si profila un governo nazionale a guida PD con il sostegno condizionante di SEL; è
quanto mai probabile che questa compagine, a causa delle
precise scelte operate, non otterrà una maggioranza tale
da consentirgli di governare in tranquillità assegnando un
peso politico maggiore agli alleati minori ed agli alleandi
possibili. Al verificarsi di questa condizione le scelte per
governare e di azione di governo non saranno assunte
solo a salvaguardia delle maggioranze parlamentari ma
anche considerando il resto delle articolazioni della complessa società italiana. Si può ipotizzare che ci si distingua
dalla CGIL per abbracciare Confindustria? Si può immaginare
di
distinguersi
dai propugnatori dei
matrimoni
“innaturali”
per accompagnarsi ai
propugnatori delle
“famiglie
tradizionali”? Avremo
tanto
da
scrivere.
Cosa e chi
concorrerà
a non definire
in
maniera
netta
il
perimetro delle due aree di pensiero mantenendo in gioco
le questioni poste ed evitando che le elezioni nazionali
siano un referendum contra personam? Il cartello elettorale che sta in mezzo ai due tradizionali contendenti e che
speriamo non consentirà alla nazione di fare un pericoloso
passo in avanti (indietro) verso un presidenzialismo che
non promette governabilità non assicurando democrazia
popolare partecipata. Anche questa volta le elezioni si svolgeranno con un non sistema elettorale sgradito alla maggior parte della popolazione italiana. Purtroppo è mancato
il coraggio di modificare la legge per consentire un recupero di credibilità, tentare di minimizzare gli effetti di un
preannunciato massivo astensionismo (cfr elezioni Sicilia
2012) ed evitare il riversarsi della protesta elettorale in
favore di soggetti non politici. Ci apprestiamo, temo, ad
assistere ad una legislatura ponte che consegnerà la
nazione ad un nuovo assetto politico continentale che
emergerà dalle elezioni europee del 2014 passando attraverso la sostituzione delle persone e non delle idee.
Nello Catalano
2 Sabato 12 Gennaio 2013
AKIS
PROGETTO ECOSINERGIA
Acireale e il IX Convegno sulla Sicilianità
Incontro con gli studenti
per illustrare il sistema in funzione
Realizzare un sistema composto da più fonti di energia
rinnovabili o alternative, valorizzando gli apporti, anche
modesti, che ciascuna fonte può contribuire a produrre.
Questo l’obiettivo principale del progetto Ecosinergia
promosso, nell’ambito del programma operativo regionale FESR Sicilia 2007-2013, dalla Facoltà di
Ingegneria e Architettura dell’Università Kore di Enna,
congiuntamente alle due aziende private, Keita srl e
Aristo srl. Il progetto è già in fase avanzata e ieri si è
svolto un incontro, presso la sede operativa di Dittaino,
nel corso del quale è stato illustrato agli studenti della
facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore
di Enna. Un’occasione molto utile per gli studenti – ha
sottolineato il Preside della Facoltà prof. Giovanni
Tesoriere – vedere tale sistema in funzione e parlare
con gli addetti ai lavori. E’ stato mostrato infatti agli studenti il sistema in funzione, l'interfaccia informatica e il
funzionamento nelle condizioni del giorno spiegando
loro i meccanismi, le fasi di realizzazione, gli obiettivi
raggiunti e quelli da raggiungere. Infatti come hanno
sottolineato il prof. Antonino Messineo, responsabile del
corso e responsabile scientifico del progetto, e l’ing.
Quintino Sardo – della società Keita - il progetto si evolve man mano in base ai risultati ottenuti. All’inizio non si
sapeva dove arrivare; poi, giorno dopo giorno, come in
ogni progetto di ricerca sperimentale che si rispetti, si va
scoprendo cosa produce buoni risultati e cosa non funziona e quindi come proseguire. Con questo progetto –
ha spiegato l’ing. Sardo - vogliamo realizzare un sistema composto da più fonti di energia rinnovabili o alter-
native, un sistema complesso per la gestione di un
sistema ibrido; facciamo verifiche e misurazioni continue dell’energia prodotta e del rapporto tra produzioni e
consumi; monitoriamo il rendimento dei singoli impianti
di produzione di energia al variare delle condizioni
esterne e degli accoppiamenti funzionali; individuiamo
possibili soluzioni di agevole applicazione. Ne deriva –
ci auguriamo - un sistema in grado di soddisfare le
Farmacia Cipriani
C.so Umberto - Acireale
richieste energetiche di aree di utenza di media dimensione sia di tipo civile che commerciale ed industriale
(condomini, case di cura, centri commerciali, etc.). La
specificità del progetto, dice il prof. Messineo, ipotizza
l’utilizzo in contemporanea ed in cascata di diverse fonti
di energia per la produzione, lo stoccaggio e l’utilizzo di
energia (termica ed elettrica) da produrre in quantità tale
da soddisfare non solo le richieste annuali degli utenti
possessori del sistema, ma possibilmente ottenere dei
surplus energetici rispetto alla richiesta, da cedere alle
reti di distribuzione nazionali, o da accumulare localmente. Una parte fondamentale del sistema è costituita,
quindi, dalle tecnologie di accumulo energetico, mentre
non è secondario l’obiettivo di raggiungere una sorta di
autonomia energetica, indipendente dalla rete di distribuzione nazionale. Gli obiettivi principali che hanno guidato lo studio del progetto sono stati: sostituzione di
fonti di energia con altre a minor impatto ambientale,
soprattutto in termini di consumi e sostenibilità; ottimizzazione dell’utilizzo di energia attraverso razionalizzazione e centralizzazione; miglioramento dell’utilizzo
attraverso una gestione intelligente monitorata; riduzione della produzione di CO2.
Obiettivo mediato – conclude l’ing. Sardo - è che il sistema possa diventare un package integrato agevolmente
proponibile sul mercato.
Presso la prestigiosa aula magna del rettorato di Piazza
Università e col patrocinio dell’Università degli Studi di
Catania, alla presenza di illustri cattedratici ed un pubblico altamente qualificato, si è svolta un’importante
manifestazione dal tema : “UNIVERSITA’ E SOLIDARIETA: IL RUOLO DELLA CULTURA AL SERVIZIO
DELL’ESSERE UMANO”. Promotrice dell’iniziativa è
stata la Dott.ssa Cristina Tornali, vicepresidente e
responsabile attività A.I.N. ONLUS, associazione italiana neuro disabili, con il valido supporto del marito, Prof.
Ignazio Vecchio, docente universitario della facoltà di
Medicina, entrambi soci del Club Kiwanis Catania
Si è svolto il IX Convegno sulla
Sicilianità promosso e organizzato
dall’Associazione SiciliAntica –
sede di Acireale e delle Aci.
All’incontro, che ha visto numerosi partecipanti, sono intervenute la
Prof.ssa
Carmela
Cappa,
Funzionario della Soprintendenza
ai Beni Culturali e Ambientali di
Catania, che ha analizzato gli
interventi di restauro nell’area jonico-etnea e la Prof.ssa
Pinella Musmeci, responsabile per la sede acese di
SiciliAntica, che ha esaminato l’identità territoriale nella
pittura di Giacinto Patania, uno dei padri fondatori della
scuola pittorica barocca acese.“La scuola di Acireale è
tra le più attive e interessanti di tutta la Sicilia. La sua
magnificenza e la sua importanza si evidenzia su tutto
il territorio” dichiara Carmela Cappa, che con rammarico aggiunge: “Purtroppo regna un senso di indolenza in
termini di investimento nella cultura. Sarebbero auspicabili ulteriori acquisizioni per un recupero e una maggiore fruibilità dell’identità siciliana su tutto il territorio
nazionale e internazionale”. “I nostri convegni vertono
sui nomi delle grandi personalità siciliane che oggi
sono, purtroppo, dimenticate”, afferma ai nostri microfoni Pinella Musmeci. “L’incontro di quest’anno è improntato sulla figura di Giacinto Patania, che la maggior
parte delle persone ha sempre ed erroneamente chiamato Platania. Tesi oltretutto avallata anche dalla documentazione d’archivio da me esaminata. È stato scelto
di investigare sul pittore acese proprio nel 2012, anno
del 400° anniversario dalla nascita”.
Andrea Francesco Scalia
Attività quarto trimestre 2012
Centro. Dopo l’introduzione da parte del Prorettore
Prof.ssa Maria Luisa Carnazza, in sostituzione del
Rettore Prof. Antonino Recca, è intervenuta la Dott.ssa
Cristina Tornali, che ha dato i saluti di rito, ed ha introdotto tre prestigiosi relatori che hanno trattato importanti tematiche di carattere etico-sociali. Ha iniziato il Prof.
Gaetano Catania, preside del corso si laurea magistrale in medicina e chirurgia, che ha affrontato il tema
“Bioetica, solidarietà e formazione medica”. L’intervento
successivo è stato quello del Prof. Pietro Castellino,
professore ordinario di medicina presso il Presidio
Ospedaliero “G.Rodolico” del Policlinico di Catania, che
ha parlato di “Medicina e disabilità”. L’ultimo intervento
è stato quello del Prof. Giuseppe Vecchio, ordinario istituzioni diritto privato, che ha sviluppato il tema “ La cultura della solidarietà”. Dopo una menzione d’onore al
fisico nucleare Fulvio Frisone, presente alla manifestazione, è seguita una consegna di numerosi attestati da
parte dell’ A.I.N., Associazione Italiana Neurodisabili –
ONLUS, per meriti culturali, scientifici e professionali, a
quanti hanno operato per la promozione della cultura
della solidarietà. Tra i beneficiari, citiamo per il Kiwanis
International, Distretto Italia, l’Ing. Filippo Lizzio del Club
di Acireale, Past Lgt. Governatore che, nell’anno 2009,
ha attivamente contribuito alla realizzazione, presso il
Policlinico di Catania, del 1° ambulatorio in Sicilia per
l’assistenza ai malati di distrofia muscolare, inaugurato
lo stesso anno alla presenza del Rettore, Prof. Recca,
madrina la Dott.ssa Cristina Tornali. Ancora per il
Kiwanis, l’arch. Alfio Privitera, presidente del Kiwanis
Club Catania Centro ed il Dott. Salvatore Chianello, luogotenente Kiwanis Sicilia 2. Entrambi hanno preso la
parola, illustrando il forte impegno del Kiwanis
International, e di tutti i clubs sparsi in tutto il mondo a
favore della solidarietà e del service, non ultimo quello
lanciato assieme all’UNICEF, durante la Convention
internazionale di Las Vegas, teso a debellare il tetano
prenatale nei paesi sottosviluppati del terzo mondo.
ADOLESCENTI E GIOVANI A CONFRONTO
Incertezze , disagio e contraddizioni
della società odierna
Presso la sala conferenze dell’ Hotel Orizzonte in
Acireale si è tenuta la conferenza dal tema: “
Adolescenti e giovani a confronto….”. Ha moderato l’incontro il past-president prof. Antonino Pulvirenti.
Hanno relazionato : il dr. Luigi Raciti, dirigente psicologo del Distretto Acireale ASP 3; il Mons. Sebastiano
Raciti, assistente diocesiano unitario dell’Azione
Cattolica; il dr Fausto Ridolfi e la studentessa Chiara
Carastro, alunna della 3° liceo classico “ Gulli e Pennisi
“ di Acireale. I relatori hanno sviscerato da diversi punti
di vista la tematica in oggetto ed in particolare l’intervento della giovane Chiara ha evidenziato lo stato di
vero disagio e pessimismo per la situazione economicosociale odierna e per le evidenti difficoltà nell’inserimento formativo e soprattutto lavorativo ad aggi ed in
futuro! Un parola di speranza e di modico ottimismo è
stata posta in essere durante il successivo dibattito e
con l’intervento conclusivo del presidente del Kiwanis
Club Acireale, Maria Finocchiaro.
Martedì 15 gennaio ore 17,30
CATANIA - Corso Sicilia 91
Presentazione del libro di Lorenzo
Marotta
*Le ali del vento*
Vertigo Editore
Ne parlerà con l'autore la Prof.ssa Marinella Sciuto Currò
Con l'amichevole partecipazione di Gilberto Idonea
Anche l’ultimo trimestre dell’anno è stato per
SiciliAntica di Acireale foriero di interessanti iniziative
culturali. Recentemente è stata organizzata una piacevole e stimolante giornata a Motta Camastra
(Messina), delizioso paesino in posizione panoramica
sulla Valle dell’Alcantara. In occasione dell’annuale
“festa della Noce”, soci e simpatizzanti hanno potuto
approfondire la conoscenza del territorio attraverso tre
percorsi (demo-etno-antropologico, storico e artistico);
il programma della giornata ha previsto la visita alla
chiesa madre dedicata a S.Michele Arcangelo (sec.
XVII) e ai resti castello medievale (XIV sec.) oltre ad
una - doverosa - degustazione dei prodotti tipici locali.
La presenza dell’associazione è stata particolarmente
apprezzata dalle autorità locali, tanto che il sindaco,
L’ o p i n i o n e d i m A d
Un anno pessimo vola via. Lo scenario non è stato bello. Una famiglia su tre dentro la famosa soglia
di povertà, una famiglia su due non
è riuscita a mettere niente da parte
ed ha visto erodere i risparmi di una
vita di sacrifici e di lavoro onesto.
Ottantamila pignoramenti immobiliari di case dove ancora grava un mutuo. Centinaia di migliaia di famiglie non
possono pagare con regolarità le scadenze fiscali e le
prime necessità. Quindici milioni di famiglie non potrebbero sopportare una spesa improvvisa di ottocento euro.
Il sistema nazionale sanitario attaccato dalla scure dei
tagli. Una donna su tre è costretta a decidere di non
curarsi. Oltre mezzo milioni di precari, la disoccupazione
giovanile al sud pari al 50%, la disoccupazione femminile cresce a dismisura e si somma con quelli che non provano più a cercare un lavoro. I tagli alla scuola e la riforma delle pensioni che di fatto significa far perdere i diritti del riposo di anzianità a milioni di italiani di tutte le
generazioni. Lavoratori in tutta Italia arrampicati sui tetti,
sulle gru e in ogni luogo possibile pur di non far passare
sotto silenzio il dramma di migliaia di licenziati brutali.
Dall’Ilva, al Sulcis e, dalle nostre parti, l’Ipab Cristo Re,
l’Excelsior i lavoratori Aligrup ed altri ancora. E’ stato
davvero un anno difficile. Il 2013 cosa porterà? Ancora
un anno duro, complesso, recessivo. Chiunque andrà a
governare continuare a somministrare supposte al cianuro agli italiani. Non si farà una patrimoniale, si continuerà a governare con la ricetta marcia della Merkel e
della BCE. Cosa fare? Resistere, organizzare la risposta sociale e stare attenti a non fidarsi di chi predica
populismo e qualunquismo a piene mani e con roboanti
dichiarazioni demagogiche. L’augurio vuole essere quello di non cedere alla provocazione del potere che cercherà, come sempre, di dividere gli italiani in tifoserie,
quella pressione culturale e sociale che fa disperdere le
forze per un vero cambiamento. Per Acireale l’augurio è
solo uno. Che alle prossime amministrative i vecchi
guardiani dello status quo siano definitivamente mandati a casa a svolgere le loro professioni e allontanarli dalla
scena politica che tanto danno e nessun risultato ha portato alla nostra amata città. Per Acireale auguro la forza
di organizzarsi dal basso, con aspiranti dirigenti politici
in grado di superare le vecchie classificazioni e che sappiano unirsi per il bene comune. Auguri.
MaD
“NATALE IN CONCERTO” Comitato Dame Acireale”
Acireale Tempio della Musica.
tramite gli organi di stampa, ha espresso il suo vivo
apprezzamento. Domenica 28 ottobre è stata la volta
di un’altra interessante escursione alla scoperta del
nostro territorio con la visita a due piccole realtà del
versante jonico-etneo, San Leonardello e Trepunti.
Grazie alla straordinaria collaborazione del parroco,
don Luigi Privitera, SiciliAntica di Acireale ha potuto
compiere una visita guidata alla chiesa madre di
Trepunti - che conserva una splendida tela dell’acese
Giacinto Patania (sex. XVII) - e alla seicentesca chiesa rurale di San Matteo apostolo, dall’interessante
struttura comprensiva di cripte per la sepoltura dei
fedeli. A San Leonardello si è avuta, poi, la possibilità
di vedere delle autentiche opere d’arte che dalla chiesa madre (chiusa perché inagibile da molti anni) sono
state trasferite nel nuovo salone parrocchiale; tra queste, un eccezionale crocifisso seicentesco di scuola
spagnola. Martedì 20 novembre, nei locali gentilmente
concessi dalla sezione acese dell’associazione arbitri
italiani, si è tenuta un’interessante conferenza sulla
famiglia dei Colloridi di Lentini nel sec. XIV; relatore è
stato il dott. Marcello Proietto, cultore di Storia
Medievale e Paleografia Latina, il quale ha esposto i
risultati del suo lavoro di ricerca, svolto presso l’archivio di stato di Siracusa. Ha relazionato anche la prof.
Clara Biondi, docente di Storia medievale e
Paleografia latina presso l’Università di Catania. Nelle
giornate dell’11 e del 16 dicembre si è svolto l’annuale
convegno sulla “sicilianità”, giunto alla sua nona edizione. Quest’anno si è approfondita la figura e l’opera
del pittore Giacinto Patania (1612-1691), nella ricorrenza del quarto centenario della nascita. Nel corso
della conferenza inaugurale la dott.ssa Carmela
Cappa, funzionario della Soprintendenza ai BB.CC. di
Catania, ha relazionato su “Interventi di restauro nell’area jonico-etnea”; la prof.ssa Pinella Musmeci, pubblicista e saggista, ha parlato di “Identità territoriale
nella pittura di Giacinto Patania”. La serata si è conclusa con la proiezione di un video, realizzato dal presidente, dott. Michele Fichera, dal titolo “Immagini e
suggestioni nell’opera di Giacinto Patania”. Domenica
16 dicembre il convegno ha avuto come importante
corollario una visita culturale itinerante ad alcune chiese di Acireale, alla riscoperta delle opere del Patania,
personaggio che della storia cittadina nel sec. XVII fu
vero testimone, nella vita, nell’azione e nell’arte. Il 19
dicembre, infine, le attività sociali hanno avuto il loro
epilogo con la benedizione del presepe, realizzato in
sede, cui è seguita l’oramai consueta cena sociale di
fine anno con lo scambio degli auguri e l’arrivederci al
prossimo anno, che si spera sempre ricco di iniziative
culturali.
Guido Leonardi
Un numeroso pubblico ha affollato ed assistito alla
splendida esibizione che tre giovani artisti Davide
Marano,Simone Carpanzano e Giulia Immè hanno regalato con i loro virtuosismi rispettivamente all’organo, al
flauto,nel canto. I brani elegantemente annunciati da
Valentina Marino, hanno suscitato grandi emozioni. Del
resto ,come preannunciato nella presentazione della
Presidente del Comitato Dame di Acireale Daniela
Simon,i tre giovani sono riusciti a”… trasportare tutti con
la loro arte in una dimensione celestiale innalzando una
originale preghiera per i militari,portatori di pace ma
spesso vittime di attentati e verso chi ha perso o combatte la sua battaglia contro l’uranio arricchito, l’amianto
ed altre contaminazioni contratte in missione…. in tempo
di crisi è quanto mai necessario rimboccarsi le maniche,essere uniti e sperare in un futuro migliore che noi
“dobbiamo” ai nostri figli coinvolti in una vita tecnologicamente e virtualmente compromessa che li costringe
all’isolamento e alla incomunicabilità”.Il soprano Giulia
Immè,ha dedicato l’”Ave Maria “di Schubert agli alunni
tragicamente uccisi nella loro scuola. Il gran finale con
le musiche di Ennio Morricone”C’era una volta il west” E
“La vita è bella”eseguito in ensemble,ha meritato una
lunga standing ovation. Viva soddisfazione del lungimirante Rettore della Basilica don Salvatore Scalia e del
presidente di Federazione dott. Raffaele Messina che ha
elogiato l’impegno profuso dalle Dame e dalla loro presidente,invitandole a continuare nella loro opera,fatta
anche di promozione culturale.ph Fabio Consoli
AKIS
Sabato 12 Gennaio 2013
“I Siciliani” di Alfio Caruso
Una galleria di oltre sessanta personaggi
emblema della sicilitudine
E’ proprio una interessante novità editoriale il
volume di 672 pagine “I Siciliani”(Neri Pozza,
2012) di Alfio Caruso. Eravamo abituati a
leggere opere o di recupero ed esaltazione
di personaggi della nostra terra e, più recentemente, altre nelle quali prevalgono le
descrizioni delle malefatte dei nostri conterranei. Invece questo libro dello scrittore catanese, ci consente finalmente di rivisitare la
storia della Sicilia e le sue ramificazioni internazionali attraverso una dettagliata e documentata descrizione dei
meriti e demeriti di ciascuno in un’ottica analitica e puntuale senza
mistificazioni o moralismi. L’opera non segue uno sviluppo cronologico perché volutamente accomuna i vari personaggi in “categorie” nelle quali trovano giusta collocazione. Non potendo citare tutti
i profili (una galleria di oltre sessanta figure), per dare un’idea ci
limitiamo ad indicare tra parentesi il primo e ultimo nominativo di
ogni gruppo. Si va dai “Figli della Storia” (da Federico II fino a
Ettore Majorana), ai “Figliastri della Storia” (da Giuseppe Balsamo
a Silvio Milazzo), a “Sperti e malandrini” (da Calogero Vizzini a
Vito & Massimo Ciancimino), a “C’eravamo tanto odiati” (dalla coppia Francesco Crispi-Antonio di Rudinì a Vitaliano Brancati-Elio
Vittorini), a “La vita è un film senza un lieto fine” (da Ignazio e
Franca Florio a Salvatore Ligresti), a “I nipotini di Platone” (da
Michele Amari a Franco Battiato), a “Le padrone dell’universo”
(dedicata alla donne siciliane), a “I devoti a un dio maggiore” (da
Ugo La Malfa a Totò Cuffaro), a “I devoti a un dio minore” (da Luigi
e Peppino Impastato ad Adolfo Parmaliana), e, infine, a “I paladini
di carta” (da Mauro De Mauro a Beppe Alfano). Precisa l’autore nel
risvolto di copertina che il suo libro, a proposito dei siciliani presi
in esame, “si guarda bene dall’avanzare una qualsiasi tesi sulla
loro impenetrabile identità. Esso narra piuttosto di alcuni personaggi che hanno il pregio di esporre in maniera esemplare il
<mistero della sicilitudine>”. Un volume di grosse dimensioni, ma
che si legge tutto d’un fiato e che si può consultare anche selettivamente.
Giovanni Vecchio
ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARCHIMEDE”
tra ex Alunni e Professori del Liceo Scientifico “Archimede”
IL VELO DI SANT'AGATA
Nella tradizione popolare della devozione a sant’Agata un ruolo
particolare assume da sempre il Velo di sant’Agata, considerata
una delle più insigne reliquie della santa vergine e martire catanese. La narrazione della sua passione riferisce che la giovane
venne riconosciuta come cristiana dal velo rosso portato dalle vergini consacrate a Gesù Cristo. La giovane Agata, sempre secondo
la tradizione, era stata accolta tra le vergini consacrate dal vescovo di Catania. Nella colata lavica verificatasi ad un anno esatto
dalla sua morte (nel 252), secondo
la tradizione, i catanesi (cristiani e
pagani) presero dal sepolcro di
sant’Agata il velo e lo opposero alla
colata lavica, e questa si arrestò. Da
allora si iniziò a venerarlo con particolare devozione e a portarlo in processione, come testimonianza peculiare del suo martirio, esprimendo la
certezza che da Lei si sarebbe ottenuta la protezione contro le eruzioni
vulcaniche e contro gli incendi. In
alcune occasioni di imminente pericolo della città di Catania e dei paesi
etnei il velo è stato portato in processione fino al fronte lavico, per scongiurare la minaccia del fuoco
etneo. Le testimonianze attestano che la colata lavica si è inspiegabilmente / miracolosamente fermata. Sono ricordati in modo particolare due episodi. Nel 1444 il domenicano Pietro Geremia, che
a Catania predicava la riforma della vita religiosa, portò il velo di
sant’Agata. Nel 1886 la colata lavica che minacciava il comune di
Nicolosi si è arrestata là dove l’arcivescovo di Catania, il beato cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet (1818-1894), aveva concluso
la processione penitenziale portando il velo di sant’Agata. In qualche raffigurazione di sant’Agata, tuttavia, è possibile riscontrare
non un velo rosso bensì un velo bianco che copre le mani poste in
segno di offerta di sé e del suo seno - della sua femminilità e della
sua dignità di donna e cristiana - a Dio.
Indubbiamente, in sintonia con quanto insegna la Santa Chiesa,
non è il velo in sé, non è la reliquia in quanto tale che ottiene il
miracolo, il prodigio. Piuttosto è la fede nel Dio di Gesù Cristo che,
sostenuta dall’intercessione della santa invocata, ha permesso di
conseguire quanto gli era stato chiesto.
Rosario Faraci
L'edizione
2013
del
Carnevale di Acireale
sarà la prima senza il
maestro Giovanni Coco
che ci ha lasciato prematuramente l’ 1 aprile dello
scorso anno all'età di 50
anni. “Lo ricorderemo in
tanti modi (l'ultima opera
realizzata e portata in circuito mentre una terribile
malattia lo divorava,
aprirà le sfilate) e alla sua
memoria dedicheremo il
Carnevale 2013” afferma
oggi il sindaco Nino
Garozzo. “Ma vorremmo
realizzare a nche una
mostra con video e foto
che ne documentino la
storia: Giovanni e il "suo"
Carnevale: le sfilate, i
suoi carri, il lavoro in cantiere, i primi passi da aiutante e da
Maestro” prosegue il sindaco. Giovanni Coco ha vinto per ben 18
volte il concorso dei catrri allegorici del Carnevale di Acireale, indiscusso maestro della cartapesta che, a nome del Carnevale di
Acireale, ha sfilato con proprieopee al Carnevale Ambrosiano di
Milano e, nel 2005, per la prima volta al Carnevale di Viareggio di
cui è stato protagonista del gemellaggio. “Chiederemo alla famiglia, ai collezionisti, alle tv, attingeremo agli archivi, però ci piace-
ACIREALE – Via L. Ariosto, 37
ISTITUTO SICILIANO DI BIOETICA
ACIREALE – Via Lilibeo, 2
L’Associazione Culturale “Archimede” e l’Istituto Siciliano di Bioetica invitano la S. V., per venerdì 18 gennaio 2013 alle ore 17.30 nell’Aula Magna “G.
Bianca” del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, a partecipare alla
conferenza dell’ex alunno Psichiatra Dott. MICHELE PARISI, sul tema dal
titolo provocatorio:
“ALCOOL: PIACERE DI CONOSCERTI!”
Introduce il dott. GIUSEPPE QUATTROCCHI,
Direttore Scientifico dell’Istituto Siciliano di Bioetica.
Acireale, 5 gennaio 2013
I PRESIDENTI
Prof. Arcangelo Blanco
Dott. Luciano Privitera
ph Giovanni Tringali
rebbe raccogliere anche foto e video inediti di amici e di conoscenti: vorremmo visionare e portare in esposizione tutto ciò che
ci possa consentire di ricordare Giovanni durante la sua immensa
e indimenticabile attività di maestro carrista” dice ancora il primo
cittadino di Acireale che è anche presidente della Fondazione
Carnevale di Acireale. Giovanni Coco,oltre che mastro carrista, ha
preso parte a numerosissime manifestazioni in qualità di scenografo. Si è dedicato anche all'attività politica, con l'elezione al
Consiglio comunale della Città di Acireale. Pertanto, chiunque
possedesse del mate riale interessante da sottoporre all'organizzazione del Carnevale, potrà farlo rivolgendosi alla Fondazione
Carnevale di Acireale e all’Assessorato al Turismo della Città di
Acireale, retto da Nives Leonardi (via Lancaster, Palazzo di Città)
Al maestro Giovanni Coco, con gratitudine sarà dedicato il
Carnvevale 2013, che aprirà battenti sabato 26 gennaio!
ph Fabio Consoli
4
AKIS
Sabato 12 Gennaio 2013
Una nuova rubrica che,
speriamo, possa essere
continuamente arricchita
anche dalle vostre segnalazioni, per dare spazio e
fare conoscere nuovi
talenti
del
nostro
Territorio
Vogliamo mettere in luce una promessa della musica pop italiana:
Vincenzo Zocco
Nato a Catania il 28 settembre
del 1989, comincia la sua esperienza artistica nel 2006 entrando a far parte del coro polifonico
“ S.S MARIA DELLE GRAZIE”.
Nel 2007 partecipa a numerose
commedie siciliane e sempre
nello stesso anno partecipa ad
una trasmissione televisiva per
AliceLive a Milano; inoltre a
numerosi concorsi e stage organizzati dalla scuola di “Amici” e
diverse manifestazioni di beneficenza spostandosi in numerose
città italiane.
Nel 2011 riceve in Calabria il prestigioso premio “Rivelazione dell'anno
2010”. La svolta arriva nel 2012 con il suo primo singolo uscito il 31 Maggio
2012: “ORA VIVO COSì” che anticipa l'album. Il singolo è accompagnato da
un video ufficiale che potete vedere sul suo sito o youtube. Recentemente
è stato tra i protagonista del Concerto di Natale all'expò di Pedara.
Messico chiama Sicilia
Non capita tutti i giorni, soprattutto alla poesia siciliana colta e popolare, di
essere protagonista in una Università straniera. Non capita tutti i giorni che
un’Università straniera si faccia carico degli oneri per organizzare un corso
di Lingua e Letteratura siciliane come corso di Letteratura alternativa nel
proprio Dipartimento di Italianistica. E’ successo a Città del Messico in cui
l’Unam (Università autonoma del Messico) ha organizzato un corso dal titolo “Allakatalla - Quando la parola si fa poesia e la poesia canto”; un excursus ampio ed esaustivo, in cui l’artista Alfio Patti (già premio Aci e Galatea
2010), poeta, studioso e cultore della poesia siciliana colta e popolare, ha
ripercorso secoli di poesia, dal Regale Solium di Federico II di Svevia fino
ai giorni nostri, rendendo le lezioni vivaci e accattivanti tramite i frequenti
rimandi alle poesie in musica. A volere il corso, indirizzato a ventitré studenti messicani e condensato in 20 ore, è stata il Capo Dipartimento,
Mariapia Lamberti coadiuvata dai proff. Sabina Longhitano e Fernando
Ibarra. L’insegnamento principe è stato quello sulla letteratura siciliana
trattata attraverso la sua evoluzione nei secoli, con riferimento all’osmosi
che l’ha vista sempre in rapporto alla letteratura nazionale e a quella straniera. «In particolare – ha spiegato Patti - ho parlato del rapporto tra il siciliano e lo spagnolo, non solo attraverso le parole ma anche attraverso il
costrutto delle frasi e delle espressioni. Per esempio: il nostro “Non diri
mancu pìu”, cioè non aprir bocca, in spagnolo si dice “No decir no pìo”,
come quando una cosa fa male alla salute noi diciamo “mi fa dannu” e non
mi fa male come in italiano; in spagnolo “Me hace daño”. Così per le
espressioni “mi affaccio da mia madre” o “Gesuzzu” allo sternuto del bam-
Ecco cosa può capitare “navigando” in internet.
“Estorsione in Internet”
Curiosa storia accaduta ad un prof. del Galileo Ferraris di Acireale.
Il prossimo 30 aprile nel Tribunale di Catania avrà inizio il processo per tentata estorsione fatta ai danni del prof. Scaglione Filippo, docente di
Elettronica in servizio presso l'IIS Galileo Ferraris di Acireale. Gli autori dell'azione criminosa, lui esperto informatico e lei avvocato esperta in diritto
d'autore (moglie di lui), avevano spacciato di loro proprietà un documento
tecnico sul video digitale che in realtà (scoprì il professore ) appartiene alla
famosa società statunitense Tektronix Inc. I due imputati nel processo a
venire avevano tentato di estorcere al prof. Scaglione, che verrà assistito
dall'avvocato Claudia Cuglitori del Foro di Catania, ben oltre duemila euro
per una banale traduzione, addirittura abusiva, che pubblicavano da diversi
anni nel loro sito web senza alcun diritto, usa sorta di specchietto per le allodole. Il 3 agosto 2010 la Tektronix, su segnalazione dello stesso professore, ordinò la rimozione del documento pubblicato abusivamente senza però
riuscire a ostacolare la bramosìa di denaro dei due coniugi. Il prof.
Scaglione si costituirà parte civile nel processo, probabilmente insieme alla
società americana. Molto presto anche a Reggio Emilia e Teramo ci saranno le prime udienze di analoghi processi (la fila è lunga e coinvolge molte
altre città italiane) con gli stessi imputati, lo stesso documento Tektronix (a
Reggio Emilia), ma con parti offese, rispettivamente, il sig. Aldini Roberto e
il sig. Buffalmano Rossano, assistiti dall'avvocato Wania Della Vigna del
Foro di Teramo, la città dove fu depositata, nel giugno 2011, la denuncia collettiva firmata da otto dei tanti soggetti che ebbero la sfortuna di conoscere
i due coniugi,
Finanziamenti a pioggia
Auspichiamo una stagione arida di clientele ma florida di meritocrazia.
Abbiamo già letto: approvato emendamento che assegna 500 mila euro agli
oratori parrocchiali; finanziamento di 150 mila euro per l´associazione Csna
(Confederazione siciliana del nord America); Finanziamento di 150 mila euro
per l´Usef (Unione siciliana emigrati e famiglie). Emendamento da 130 mila
euro per finanziare la sagra dell´agnello a Favara e quella degli archi di pane
a San Biagio Platani». Finanziamento per il coordinamento degli enti di formazione (altri 10 milioni di euro, come se non bastassero gli oltre 400 milioni che già ricevono per i corsi). E, ancora, 5 milioni per la lotta al randagismo
e 1,3 milioni per finanziare le Fiere decotte di Messina e Palermo. Ancora, 50
milioni che cadono a pioggia su oltre 300 enti e associazioni. Manca solo
finanziare la “Libera associazione delle paturnie mentali” , il “Comitato regio-
o
Prossimamente Vincenzo lancerà nel mercato musicale un secondo singolo e nel corso del 2013 il suo primo album inedito.
Potete seguire il giovane artista sulla sua pagina Facebook Vincenzo Zocco
pagina ufficiale, oppure sul suo sito internet www.vincenzozocco.com
In questo numero di Akis ci occupiamo di Moda e di Danza:
un giovane artista di Acicatena, Rosario Licciardello
Il suo percorso nella Moda totalmente da autodidatta a soli 17 anni, creando e realizzando varie Capsule Collection che lo fanno approdare in alcuni
Eventi moda e Spettacolo dell’intera Regione Sicilia. Una delle sue modelle e ispiratrici era Giusy Mertoli altro talento di bellezza siciliana della quale
ci siamo occupati recentemente. La natura, la fauna, le bellezze artistiche
e geologiche siciliane sono sempre state la sua fonte d’ispirazione. Prima
d’intraprendere un percorso serio e decisivo nel campo della Moda, vanta
una grande esperienza di oltre 15 anni nel mondo della Danza a livello
Agonistico, ove ha riscontrato notevoli successi.
Da due anni opera come
Coordinatore
Moda
Nazionale al Concorso
Ragazza
Moda
&
Spettacolo, nuovo Format
del precedente Concorso
di Bellezza “Una Ragazza
per il Cinema Moda e
Fotogenia” al quale partecipò nel lontano 1990 la
Show Girl Valeria Marini, che si classificò al 3° posto. La fine dell’estate del
2010 segna un primo grande traguardo , entrando a far parte
dell’Accademia Internazionale d’Alta Moda e d’Arte del Costume Koefia di
Roma (dove tutt’oggi opera), 2° tra le Università di Moda private in Italia e
36° al mondo; dove comincia seriamente un percorso formativo ed educativo nel fastoso campo dell’Haute Couture e del Pret à Portèr. Da qualche
mese collabora per Giada Curti, nota stilista romana conosciuta nell’ambito
dell’Haute Couture Internazionale, con sede a Piazza di Spagna. Sotto
potete ammirare un'abito della collezione "Reina du Cirque" realizzato in
collaborazione con la Stilista Giada Curti.
Eventuali nuove segnalazioni sono da inviare al nostro giornale
o a Giuseppe Maesano ([email protected])
bino». Tantissime le parole di origine spagnole presenti nel dialetto siciliano che Alfio Patti ha evidenziato distribuendo agli studenti numerose distinte: da Aggattàrisi, sottomettersi, zittirsi dallo spagnolo Agacharse, a
’Nsirtari, indovinare, dallo spagnolo Acertar; da ’Ntrunari, assordare, stordire: Atronar, a ’Ntruppicàri, inciampare, dallo spagnolo Tropezar.
I temi che hanno coinvolto e commosso in modo particolare gli studenti
messicani sono stati quelli dell’amore e dell’ingiustizia sociale. Ecco perché
nella lezione sui cantastorie il “Lamentu ppi Turiddu Carnavali” e “La
Barunissa di Carini” hanno attraversato i cuori degli astanti.
I messicani hanno rivolto alla letteratura siciliana grande rispetto ed ammirazione. «Gli studenti, che in certi momenti avvertivano nei miei discorsi
una sottile ironia nei confronti della refrattarietà delle istituzioni siciliane nell’insegnare il patrimonio linguistico, storico-letterario della Sicilia nelle scuole, nonostante sia stata approvata la legge n. 9 del 31 maggio 2011 – ha
commentato Alfio Patti -, si stupivano di come tanto patrimonio letterario
non sia tenuto in degna considerazione». Anche la prof. Mariapia Lamberti
ha sottolineato come la lingua e la poesia siciliane fossero le più prolifiche
e vive di tutti gli altri dialetti d’Italia. «Tutti sanno che la Sicilia è ricchissima di storia – ha concluso Patti -. Noi ci siamo sempre stati. Se mettete miti
e leggende, infine, il panorama si allarga a centottanta gradi. La sua posizione geografica l’ha resa al centro degli interessi di popoli antichi ed,
essendo un’isola, ha avuto sempre rapporti con i popoli del mare.
La sua ricchezza storica, archeologica, quindi, la rende affascinante.
Aggiungiamo anche che la sua lingua e la sua produzione letteraria ha fatto
muovere i primi passi alla primitiva letteratura italiana ed il cocktail è servito. A parte il tono scherzoso, credo che tutto questo metta la Sicilia al primo
posto degli interessi degli studiosi attenti e seri. Il Dipartimento di
Italianistica di Città del Messico ha voluto iniziare il suo percorso sui dialetti
di Italia partendo da quello “principe”, come lo ha definito la prof.ssa
Mariapia Lamberti, che ringrazio sempre per aver dato a me e alla Sicilia
questa grande opportunità».
T.C.
nale per il censimento delle liti condominiali” …si deve pur inventare qualcosa per sistemare portaborse e portavoti. Clientele e favoritismi di ogni sorta
e tipologia fino all’inverosimile hanno portato l’economia siciliana al collasso
al punto tale da costituire un’emergenza sociale per incremento della disoccupazione che ha raggiunto livelli davvero preoccupanti. Questi sono i frutti
dell’MPA che un artigiano in preda ad un attacco di collera per la crisi economica che lo ha colpito ha definito Movimento Predatori Autonomi! Ma non
finisce qui. Con laboratori pubblici e privati accreditati di eccellenza si prevedono ancora sperperi per realizzare due laboratori megagalattici di
Genomica a Palermo e Catania … ma sono proprio necessari se il territorio
è già provvisto di questi servizi? Occorre censire tutte le strutture sanitarie
pubbliche e private ed evitare di sperperare ingenti capitali in inutili doppioni
che servono solo a sistemare il solito raccomandato. La Sanità Siciliana
necessita di una buona dose di obiettiva razionalità e progettualità in un contesto di meritocrazia. Ovviamente chi merita dev’essere premiato e non
penalizzato come fino ad oggi è accaduto. Mi sembra che il Presidente
Crocetta sia partito con il passo giusto… speriamo che stradafacendo non
perda il ritmo.
Giovanni Tringali,
Coordinatore regionale per la Patologia Clinica della Fe.N.A.S.P.
AKIS
Sabato 12 Gennaio 2013
Majorana Meucci Il 2012
Importante evento venerdì 21 dicembre 2012 presso l’IS Majorana
Meucci, sede di Via delle Terme: l’Istituto, grazie alla disponibilità della
proprietà e alla collaborazione-coperazione instaurata fra la stessa proprietà, la Dirigenza scolastica e la Provincia, dal 21 dicembre dispone di
due nuove importanti risorse, un funzionale e nuovissimo impianto di
ascensore che permette finalmente il reale abbattimento delle barriere
architettoniche e uno spazio interno attrezzato da dedicare ad attività
sportiva. La cerimonia inaugurale è stata aperta dal dirigente scolastico
Prof Ing Gaetano La Rosa il quale, dopo aver ringraziato i rappresentanti della proprietà, dell’amministrazione locale e provinciale e quanti erano
intervenuti all’importante evento, esponeva brevemente gli eventi che
hanno portato alla definitiva messa in funzione del nuovissimo impianto di
ascensore a servizio della comunità scolastica. L’impianto è stato realizzato dalla proprietà e permetterà finalmente il definitivo abbattimento
delle barriere architettoniche prima presenti. Proprio per questo su indicazioni della precedente dirigenza scolastica, l’impianto è stato dedicato alla
memoria dello studente Rosario Aleo, studente diversabile che con la sua
determinazione, nonostante un grave impedimento che non gli consentiva
di accedere agevolmente alla struttura scolastica, aveva frequentato la
scuola dimostrando quanto sia importante il riconoscimento dei propri diritti e, nello specifico caso, il diritto allo studio e all’accesso facilitato alle
strutture. Successivamente il Prof Sebastiano Raciti, già dirigente scolastico della struttura, ha delineato un commovente profilo dello studente
Rosario e fatto dono ai genitori di un simbolico attestato di studio dello studente, attestato tenacemente desiderato e rincorso da Rosario nonostante le gravi difficoltà motorie e il peggioramento delle condizioni di salute
che lo hanno portato alla prematura dipartita. Quindi il Dr Cacciato Insilla,
rappresentante della proprietà famiglia Randazzo, e poi il Sindaco Avv
Garozzo hanno sottolineato l’importanza di costruttive e collaborative relazioni fra il pubblico e il privato che sono foriere sempre di azioni migliorative quali quelle oggetti dell’odierno evento.
Si è quindi proseguito con la benedizione delle nuove risorse con l’intervento di Padre Salvatore Tirendi, con la scopertura di una targa in memoria dello studente Aleo e con il taglio del nastro al quale hanno partecipato, in una simbolica unione, il sindaco e l’assessore alla PI per l’amministrazione, i genitori di Aleo e la studentessa diversabile Cristina in rappresentanza dell’utenza scolastica e del territorio.
Si è quindi passati ad inaugurare il nuovissimo spazio attrezzato destinato ad area sportiva. Risulta necessario qui ricordare che nei precedenti
anni scolastici gli allievi della struttura in quanto privi di un’area attrezzata
interna per attività sportiva usufruivano, con fondi
Provincia (circa 12.000
euro/anno) di una struttura privata esterna. Ciò
garantiva il diritto degli
studenti ad un’area sportiva ma ha creato un forte
dispendio di denaro pubblico. Dall’inizio del corrente anno scolastico,
grazie alla disponibilità
della proprietà, sono stati
avviati i lavori per la realizzazione della specifica
area attrezzata per attività sportiva che, adesso
completata, resterà definitivamente a disposizione di tutta la comunità scolastica senza la necessità di richiedere ripetuti
finanziamenti all’ente Provincia.
Dopo la visita e la benedizione dei nuovi locali adibiti ad attività sportiva,
il dr Antonio Cacciato Insilla in rappresentanza della famiglia Randazzo
ha formalmente comunicato ai presenti che, ricorrendo il 25° anniversario
della morte del Monsignor Paolo Randazzo, gli eredi Famiglia Randazzo
dal corrente anno scolastico omaggeranno gli studenti dell’IS Majorana
Meucci di una borsa di studio per complessive 5000 euro per anno scolastico. La borsa intitolata al Mons Paolo Randazzo, benefattore e promotore di attività e strutture per i giovani, sarà destinata agli studenti più
meritevoli e a quanti necessitano di un aiuto economico per il proseguimento degli studi. Infine i partecipanti si sono recati nella terrazza dove è
stata realizzata una nuova struttura a copertura dell’intero stabile come
soluzione definitiva dei problemi che nei precedenti anni hanno determinato difficoltà nei piani superiori per infiltrazioni meteoriche. Qui, alla presenza di un incantevole vista che dall’Etna degrada dolcemente fino al
mare passando per i ricchi agrumeti e per i cento campanili si è brindato
sottolineando l’importante traguardo raggiunto e l’augurio di serenità per
le vicine festività natalizie. Il Dirig. Scol. Prof Ing Gaetano La Rosa.
Da sempre tutti, a fine anno,
tiriamo le somme dei mesi
appena trascorsi, valutiamo le
cose positive o negative e lo
facciamo guardando con fiducia l’anno nuovo che fa capolino e ci fa sognare una vita più serena, piena
di salute, di lavoro, di prosperità… e chi più ne ha più ne metta, con i desideri sappiamo che non esistono confini! Però stavolta l’anno che abbiamo
appena vissuto è stato veramente un anno difficile per tutti. Un anno di grandi sacrifici economici che noi, povera manovalanza, abbiamo portato avanti con enorme difficoltà: ma, purtroppo, l’anno nuovo non si prospetta migliore di questo, anzi ci hanno già preannunciato nuovi rincari alle spese quotidiane. Un 2012, quello passato, crudele con le donne, quante quelle che
sono state uccise non da malviventi qualsiasi, ma dai loro ex compagni, persone a cui hanno dedicato la vita e che hanno voluto bene, anche se poi le
cose sono andate così... E che dire del lavoro, quante attività hanno chiuso,
quanti operai hanno manifestato e continuano a farlo anche sotto le feste e
il gelo invernale. E i tagli sparsi un po’ ovunque? I più tartassati scuola e
sanità, necessarie perché senza una buona e serena istruzione e degli ottimi ospedali con il giusto personale come si fa ad andare avanti? E gli scandali politici? Gente che attacca tutti e che invece lavora solo per arraffare, il
più possibile, quello che noi cittadini con difficoltà paghiamo. Poi c’è la
nostra città, Acireale, anche qui ci sarebbe molto da dire! L’anno era appena iniziato quando, esterrefatti, abbiamo saputo che l’avv. Pietro Filetti ci
aveva lasciati, e quanti altri, molti tragicamente! Il maltempo come non mai,
alberi sradicati in tutto il territorio, case scoperchiate, e fortunatamente nessuno ci ha rimesso la pelle. Ma contro la natura c’è ben poco da fare, ma
l’operato degli uomini si può e si deve correggere! Troppi negozi hanno chiuso. Troppi quelli che si arricchiscono invece di provvedere alla cura dei cittadini, troppi quelli che vedono la politica come una vetrina e un modo di
sistemarsi i propri affari! Non sono qui a bacchettare nessuno, però se non
si torna agli ideali, all’amore, al vero altruismo, non cambierà nulla e l’anno
che verrà sarà identico agli altri: in caduta libera.
ph Mario Musmeci
Mariella Di Mauro
ALLEGRAMENTE INSIEME
Presso la casa di riposo “casa mia” di Acireale diretto dall’ordine “piccole
sorelle dei poveri”, si è svolta la manifestazione “Allegramente insieme: Buon
Natale”. La pol. Pozzillo del presidente Pietro Nicolosi ed il Centro Sportivo
Italiano del presidente Salvo Raffa rappresentato dal Prof. Giovanni Grasso
hanno voluto porgere i loro più sinceri auguri. Il prof. Nicolò Di Cataldo con
la sua chitarra ha incantato la platea la quale veniva coinvolta in canzoni che
ricordavano la loro gioventù, canzoni melodiche, allegre e piene di senti-
5
La cerimonia è stata certamente “francescana” ma le
autorevoli presenze di S.E. Il Vescovo Antonino
Raspanti e dei qualificatissimi soci del Serra hanno
reso particolarmente importante l’investitura, da
parte del Presidente del Serra, avv.to Salvatore
Peluso, del nuovo socio, il capitano dott. Antonino
Licciardello (a dx) nella foto di Fabio Consoli che
immortala un momento della particolare serata che è
coincisa anche con gli auguri di Natale.
Nella seduta del 15 novembre u. s. la Commissione per la
toponomastica di Acireale, presieduta dall’Assessore
Nives Leonardi, ha deliberato di intitolare, tra gli altri,
a Vito Finocchiaro la piazza antistante la tribuna
centrale del Campo sportivo “Tupparello”, cosa che
il Lions Club Acireale ha sostenuto e promosso per
anni. Vito Finocchiaro, morto nel 1991, è stato un
apprezzato giornalista sportivo e di cronaca cittadina,
nonché un valente saggista. Il Lions Club Acireale ha
avuto l’onore di averlo fra i Soci fondatori nell’ormai lontano
1966 e Presidente nell’anno sociale 1974-75. Durante la Sua presidenza,
Vito Finocchiaro ha promosso iniziative di grande spessore per la città,
segno inoppugnabile dell’amore che egli
nutriva per la sua terra. Ricordo, fra le tante
altre, l’incontro pubblico per la presentazione del progetto per la rivalutazione della
stradina pedonale delle “Chiazzette ”, la
promozione di una campagna di pressione
sull’Amministrazione comunale per la difesa di Piazza Duomo e l’eliminazione del
parcheggio che offendeva la dignità del
luogo, l’intervento a favore della conservazione della pavimentazione in pietra lavica
nelle vie del centro storico, l’incontro pubblico sulle strutture edilizie delle scuole
acesi, l’intervento per la sistemazione dell’incrocio di S. Caterina con la litoranea, il
documento per l’ammodernamento del
tratto Acireale – Catania della S.S. 114 e,
per quanto concerne la vita del Club, l’istituzione del “Premio Lions ” e del premio “Augusto Ajon ”.
Apprezzato da tutti per il Suo rigore morale, in occasione del ventesimo
anniversario della costituzione del Lions Club Acireale Egli ebbe modo di
affermare che il Lions lo aveva “completato come uomo ”, dando in tal modo
la testimonianza più palpabile del valore che l’Associazione aveva avuto
nella sua vita. In un momento storico in cui sembrano vacillare tante certezze, considero l’intitolazione di una Piazza a Vito Finocchiaro come un segnale bene augurante per il rilancio della nostra città per la quale Egli ha speso
le sue migliori energie umane e professionali, e come auspicio per una ripresa politica, culturale, economica, morale ed umana della nostra terra.
Rosario Musmeci
mento, cantate con passione dai “nonnini”ospiti della struttura. Gli animatori
del CSI Roberta Grasso, Carlotta Bartolone e Francesco Cutuli insieme alla
piccola Michela Messina coinvolgevano i presenti in un tourbillon di emozioni. Dopo il revival si è passato ai canti natalizi ed alle poesie. Suor Grazia,
Suor Antonina, Suor Anna Suor Maddalena, Suor Elisa, Suor Isabella, Suor
Claire, Suor Jacqueline, Suor Josepha, Suor Agnese e suor Giulia servivano
un rinfresco ben augurale tra la gioia di tutti. La manifestazione si chiudeva
raggiungendo il massimo dell’emozione quando la Madre superiora dell’istituto Suor Anna con la sua voce vibrante e profonda cantava una ninna nanna
spagnola. Abbracci, baci ed auguri per un sereno Natale.
Prof. Giovanni Grasso
MONTAGNE BIANCHE
Pasubio e Carega,
cime antiche innevate stagliate all’orizzonte
che cognito etimo dà al tramonto ove muore il sole.
Corrusche al sole, alte montagne rupi rotolanti nella china,
di gelo corrugate incupite la magia.
Casupole sparse dalla collina dolcemente diradate
ai fiumi gonfi colmando le valli.
Cime immacolate sacre la Patria destate ,
cumuli e scavi sottoterra i morti di giovani vite celebrate
profuse nella la balza irta e ventosa.
Beati quei piedi che novella di pace
recano sentenzia l’antifona che il salmo precede.
Annunziò il peana e vi morì colui che corse nell’antica Grecia.
Non c’è futuro senza perdono e pace
coesione d’umanità tra fede e carità.
Peva
Via Lazzaretto
ACIREALE
6
AKIS
Sabato 12 Gennaio 2013
Il fallimento Monti
Fermiamoci un secondo e ragioniamo: cosa ha fatto per noi?
A distanza di un anno ancora mi sorprendo: Monti fu nominato senatore a
vita, quando personaggi del calibro di Rubbia, Monicelli, Enzo Biagi (persone che hanno dato dignità e lustro all’Italia) non hanno mai avuto questo
onore. Eppure Monti, nonostante sia un personaggio misero, viene presentato come un uomo di spessore e ricco di successi. Allora, accademicamente parlando non ha titoli (basti vedere il suo curriculum, le sue pubblicazioni e citazioni: ha sempre ricoperto cariche istituzionali e non da studioso), ha gestito diverse aziende ed alcune hanno fatto flop. Monti è stato
il principale collaboratore di Cirino Pomicino, fra il 1989 e il 1992, quando
era ministro del Bilancio del governo di Giulio Andreotti, proprio mentre il
debito pubblico schizzava alle stelle e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. E da quando Monti è al governo del Paese, nonostante i tagli e le
nuove tasse, il debito pubblico italiano è aumentato di 100 miliardi circa,
eppure viene presentato come un successo. Monti, si sa, è vicino alle banche, ai poteri forti, alla massoneria internazionale, ma questo non è sufficiente per nominarlo prima senatore a vita e poi premier, e farne un eroe
nazionale. Anzi. Lui ha affossato l’Italia, tagliando le pensioni, aumentando
le tasse, tagliando i diritti dei lavoratori, tagliando i fondi alle scuole e alle
Università pubbliche, continuando a finanziare quell’opera inutile, dannosa
e costosa quale è la TAV, continuando ad acquistare aerei da guerra, non
intaccando i privilegi delle varie caste, regalando denaro pubblico alle ban-
che e iniziando l’opera di privatizzazione che colpirà il ceto medio basso già
a partire dal 2013. Eppure, dopo un anno di governo e di frustate, a una
parte degli italiani (in realtà molto più piccola di quanto una parte dei media
ci vuole far credere) piace. E giuro che, razionalmente parlando, non riesco
a capirne i perché. È a voi che mi rivolgo: fermatevi un secondo e ragionate: cosa ha fatto per voi? A parte la retorica mediatica che lo dipinge come
il messia che ci ha salvato (unica cosa buona è che ha sostituito per un po’
B. e si sa che dopo i nani tutti sembrano giganti), ma cosa ha fatto per noi
comuni cittadini? Parlate con il vostro sindaco e vi dirà che a causa dei tagli
di Monti il vostro comune rischia di fallire o comunque si vede costretto a
ridurre i servizi concessi ai cittadini; fate benzina e la troverete più cara; in
questi giorni state pagando quella odiosa tassa chiamata Imu, mentre per i
più ricchi non è stata pensata nessuna tassa aggiuntiva; mandate i vostri
figli a scuola e la troverete più povera (a meno che non frequentino le scuole private-cattoliche finanziate con i soldi pubblici); parlate con il vostro rettore e vi dirà che a causa dei tagli alle Università pubbliche iniziati con il
governo Berlusconi e proseguiti con Monti, il prossimo anno la vostra
Università rischia la chiusura. Parlate con i lavoratori e vi diranno che si
sentono più insicuri poiché lo statuto dei lavoratori è stato toccato; parlate
con i precari e capirete che sono al limite della sopportazione perché si
sentono umiliati e costretti ad accettare contratti al limite della schiavitù;
parlate con i disoccupati e capirete che hanno perso ogni speranza. Parlate
con i piccoli commercianti e vi diranno che stanno morendo a causa delle
tasse e della persecuzione del fisco; parlate con gli artigiani e vi diranno
che stanno per chiudere i battenti perché lo stato tratta loro come criminali
invece di aiutarli. Parlate con i pensionati e vi diranno che si sentono più
poveri; parlate con le famiglie e vi diranno che non ce la fanno ad arrivare
alla fine del mese. Parlate con i malati di SLA e di altre gravi malattie e vi
diranno che si sentono abbandonati e traditi dallo Stato. Poi parlate con la
casta politica e capirete che i loro privilegi non sono stati neanche lontanamente sfiorati. Parlate con chi ha pensioni d’oro (un Amato qualsiasi che
prende più di 1000 euro al giorno, sì proprio più di mille euro al giorno) e vi
parlerà di quanto bravo e capace sia Monti. Parlate con i corrotti che possono ancora sedere in parlamento e legiferare per noi, e scorgerete in loro
un sorriso beffardo. Parlate con i banchieri (sempre che ne conosciate
qualcuno) e capirete quanto amino il professore. Parlate con gli affaristi che
ruotano intorno alla TAV e capirete quanto e perché sostengono Monti.
Parlate con i venditori di armi (sempre che ne conosciate qualcuno) e vi
diranno che Monti ha fatto bene e ha salvato l’Italia. Ora fermativi un secondo e provate a ragionare su un punto molto, ma molto semplice: se Monti
piace al 10% ricco e privilegiato del paese, un motivo ci dovrà pur essere.
Quel motivo è e può essere uno solo: il senatore a vita Monti fa gli interessi dei privilegiati e non i vostri. Fermatevi e ragionate senza pregiudizi su
questo punto e capirete che Monti non è il salvatore della patria, anzi la
patria la sta vendendo alle Multinazionali e alle banche d’affari e il salasso
lo paghiamo noi, comuni mortali.
La fine del mondo non avverrà in tempi brevi
ma l’uomo scomparirà prima dalla faccia della Terra.
Due teorie tracciate dal Direttore Scientifico dell’Istituto I.R.M.A. di Acireale
al recente convegno Aetnacon tenutosi a Catania alla Città della Scienza .
“Iper-ingegneria genetica” e “deriva trofica” sono le teorie secondo le quali,
a parere del direttore dell’I.R.M.A. di Acireale, scomparirà la specie umana
dal pianeta Terra. Per quanto riguarda la prima è stato ampiamente accettato dalla comunità scientifica che la selezione naturale “sceglie” o “scarta”
i diversi individui a seconda del vantaggio o svantaggio che essi hanno in
un determinato ambiente; così ne è derivato che le attuali specie animali e
vegetali che popolano la terra, uomo compreso, sono espressione del lungo percorso evolutivo tracciato dalla selezione
naturale. Le pratiche di ingegneria genetica stanno causando in tempi molto brevi
profonde modificazioni dei genomi in
modo non coerente con il percorso evolutivo (OGM) con il rischio che prima o poi
se ne possa perdere il controllo. Il pericolo sono gli organismi molecolari, come ad
esempio i prioni, molecole proteiche modificate nei confronti dei quali non è possibile attuare alcuna terapia. Anche la clonazione la quale se nel futuro dovesse essere effettuata su larga scala per motivi speculativi o di eugenetica costituisce un
grave pericolo per l’umanità perché azzera la fisiologica genodiversità degli individui che ha consentito l’adattamento evolutivo e quindi l’esistenza delle attuali forme di vita sul nostro pianeta. Qualora
fosse possibile la clonazione sull’uomo, ovviamente essa sarebbe vietata
per motivi etici; tuttavia potrebbe esserci uno o più stati che la consentiranno a fini di lucro; quindi basta prendere l’aereo ed il problema è risolto!
Un’Autority mondiale per la protezione dell’integrità del genoma umano si
rende dunque necessaria se non si vuole che l’uomo intraprenda la strada
del disastro genetico e si delinei uno spettrale tramonto dell’umanità. L’altra
teoria è quella della “deriva trofica” consistente nel progressivo allontanamento dell’attuale stile alimentare dell’uomo da quello dei suoi progenitori
del paleolitico. La dieta dell’uomo del paleolitico, il cui periodo è iniziato
circa 2.500.000 anni fa e si è concluso con l’introduzione della pratica dell’agricoltura avvenuta circa 12.000 anni fa, è la più coerente al nostro percorso evolutivo. Oggi introduciamo chili di additivi e molti più zuccheri
soprattutto purificati anche con procedimenti che rendono il prodotto perfino cancerogeno come lo zucchero raffinato e sbiancato. L’uomo primitivo
non mangiava con gli “occhi”, non era attento all’estetica del cibo ma consumava quello che trovava con notevole dispendio energetico. Da qui ne
deriva anche che nel paleolitico non esisteva l’obesità che oggi costituisce
un grave problema socio-sanitario … chi ha mai visto nella foresta un animale obeso? L’apporto di fibre nella dieta paleolitica era inoltre molto cospicuo rispetto all’attuale dieta “raffinata” e ciò comporta una notevole incidenza di tumori dell’ultimo tratto digerente perché le ammine biogene ed i carcinogeni stazionano per molto più tempo a contatto con la mucosa intestinale. Ad esempio, la stipsi è oggi molto diffusa: basta considerare la vendita dei lassativi per rendersene conto. Occorrerebbe escludere gli alimenti
che non erano presenti nella dieta dell’uomo primitivo ma è necessario farlo
con razionalità e senza estremismi. Andrebbero eliminati, o quanto meno
molto ridotti, i cereali e i loro derivati, i legumi (compresa la soia) ed il latte
ed i suoi derivati. Vanno eliminati anche gli oli di mais e la margarina: i primi
poiché ricchi di acidi grassi omega-6, che hanno effetto infiammatorio, la
seconda perché è costituita da grassi idrogenati, molto pericolosi per la
salute. Mentre l’olio di oliva andrebbe incentivato in quanto ricco di acidi
grassi monoinsaturi. Anche lo stesso sale da cucina dovrebbe essere eliminato dato che basta quello contenuto nei cibi ed un eccesso di sodio è dannoso per l’organismo umano. Il futuro vedrà l’uomo obeso, osteoporotico,
affetto da acciacchi articolari, iperteso e, se i tumori si pensa che entro il
2030 saranno sconfitti, non altrettanto lo potranno essere le malattie da
agenti molecolari come i prioni che si possono generare dall’iper-ingegneria genetica. Anche la Sindrome da iper-reattività ambientale, conosciuta
come MCS, è un debole ma significativo segnale di come l’uomo si stia
allontanando sempre più dall’ambiente naturale in cui si è evoluto pagandone le conseguenze.
A cura dell’Ufficio Stampa dell’I.R.M.A.
Barocco … coprologico!
Ho visto l’altro giorno dei turisti che ridevano mentre fotografavano palazzo Grassi Voces. Dall’altro lato della strada non mi rendevo conto della loro
ilarità; tuttavia attraversando Corso Savoia ho subito capito il motivo: non
stavano fotografando il palazzo ma ben altra “architettura” ornitologica. Sul
cornicione campeggiano cumuli di feci di piccioni che non fanno certo
onore al barocco acese. Soprattutto un cumulo enorme si può osservare
a destra tra le due colonne. Mi chiedo: ma è cosi difficile valorizzare le
Massimo Ragnedda
Gionalista pubblicista, insegna Mass Media Communications alla
Northumbria University. È autore di cinque monografie e di diversi
articoli scientifici pubblicati su riviste sia nazionali, sia internazionali.
L'AMICIZIA SICILIANA
«Montalbano si commosse. Quella era l'amicizia siciliana,
la vera, che si basa sul non detto, sull'intuito: uno a un
amico non ha bisogno di domandare, è l'altro che autonomamente capisce e agisce di conseguenza».
(Andrea Camilleri, "Il ladro di merendine", 1996).
meraviglie della Città di Acireale? Un club service si è attivato per rimuovere gli antiestetici cavi elettrici ma per quello che si può vedere, sarà la
crisi, il barocco acese sembrerebbe interessare a nessuno. Eppure con
una meravigliosa piazza che è un vero gioiello architettonico occorrerebbe
a mio parere fare più attenzione a questi particolari che mortificano l’architettura di cui ne facciamo vanto. Quando poi a segnaletica turistica bilingue
non se ne parla affatto. Proprio non se ne parla! Il turista vede e non capisce … capisce però che i piccioni al palazzo Grassi Voces si nutrono davvero molto bene a giudicare dalle loro corpose deiezioni.
Giovanni Tringali
Via Paolo Vasta in discesa: più salute e più turismo.
Nelle ore di punta l’inquinamento acustico e da particolato
raggiunge livelli significativi.
E’ notorio che nella redazione del Piano del Traffico occorre tenere presente le pendenze delle strade al fine di minimizzare l’emissione di particolato dai motori in accelerazione e di rumore per meglio tutelare la salute pubblica. Ovviamente una strada in forte pendenza qual è la Via Paolo
Vasta che nelle ore di punta si percorre a bassa velocità e spesso con code
di veicoli in salita, oppone resistenza ai motori che quindi sono costretti a
forti accelerazioni con incremento dell’inquinamento fisico (acustico e particolato) e chimico (monossido di carbonio). Le emissioni inquinanti sono
infatti il monossido di carbonio, il monossido di azoto e il particolato fine, in
particolare il PM10 che rappresenta le cosiddette polveri sottili emesse in
particolar modo dai motori diesel oggi sempre più diffusi. Il rischio di chi
abita o lavora permanentemente in una strada in salita coma la via Paolo
Vasta è il tumore polmonare a causa del particolato fine che quando supra
certi livelli impone la chiusura delle città al traffico veicolare. Per quanto
riguarda l’inquinamento acustico chi non ci crede provi a fare una telefonata nelle ore di punta in via Paolo Vasta! Una dimostrazione chiara dell’elevato inquinamento atmosferico la si può vedere nelle bandiere
dell’Associazione Fratres Misericordia e dell’Istituto I.R.M.A. Si può notare
che dopo poco più di un anno dalla loro installazione il bianco è diventato
grigio e perfino anche dopo lavaggio mantiene ancora tale tinta. Lo stesso
accade nei polmoni dei cittadini che abitano e lavorano in via Paolo Vasta.
A causa dell’elevato
particolato le sofisticate strumentazioni dei
laboratori dell’Istituto
I.R.M.A. necessitano di
continue puliture dei filtri molto più frequenti
da quanto previsto dai
protocolli di manutenzione ordinaria. E’
stato anche effettuato
un monitoraggio dell’aria con pompa aspirante provvista di flussimetro collocata al
primo piano e sulla terrazza dell’Istituto: al
primo piano i valori di
particolato erano quasi
5 volte più alti di quelli
registrati sulla terrazza. La sistemazione di Piazza Dante dovrebbe diventare il biglietto da visita per il turista che percorrendo in discesa la via Paolo Vasta arriva agevolmente in Piazza Duomo. Le vie di accesso alle città che si definiscono
a vocazione turistica devono essere dritte a assiali rispetto all’urbanizzazione per poter facilmente raggiungere il centro urbano. Mi aspetto che
questa mia considerazione venga valutata da chi è preposto alla problematica specifica anche se credo che nulla si farà nulla è accaduto per
quanti riguarda l’esposto sulla cartellonistica selvaggia che fa ancora bella
mostra di se deturpando la Città. Basta considerare che non vi è una
segnaletica adeguata per indicare i più importanti monumenti e, se presente, è solo in lingua italiana e, se è in lingua italiana, è spesso sporcata
dei soliti impuniti writers. Gli escrementi dei cani, le cartacce buttate in strada e le auto posteggiate sistematicamente in doppia fila completano il quadro della Città di Acireale che si considera a vocazione turistica (a scanso
di equivoci il carnevale, anche se riscuote notevole successo, non fa turismo; un evento isolato non può fare turismo importante). I commercianti
lamentano una crisi nera in alcuni settori vi sono crolli anche del 40% …
consoliamoci; la città è a vocazione turistica; infatti avendo la città un bel
seminario un senso pratico al termine “vocazione” si può sempre dare!
Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A. di Acireale
AKIS
Sabato 12 Gennaio 2013
Targa di riconoscimento al M° Domenico di Mauro
Più bella e luminosa la chiesa di Baracche
La festa del titolare della chiesa parrocchiale, nonché patrono della comunità, S. Andrea Apostolo, lo scorso 30 novembre a Baracche è coincisa con
la riapertura dell’edificio di culto, interessato da lavori di restauro che hanno
reso la suggestiva pieve, circondata da ubertosi agrumeti, ancor più bella e
luminosa. La chiesa per la sua conformazione, abbastanza piccola, oltreché per la sua posizione,
al centro di un piccolo
borgo in cui il tempo
scorre
lentamente,
senza la frenesia della
vita quotidiana, invita al
raccoglimento ed alla
preghiera. Niente affreschi, sulla volta solo tre
medaglioni di pittura
popolare, ma non per
questo meno densi di
significato spirituale, che
rappresentano
l’ideogramma della Vergine Maria, l’Eucarestia e la Croce di S. Andrea.
All’interno, sopra l’altare la nicchia che custodisce la statua lignea del
Patrono, ed i quadri di S. Antonio da Padova e della Sacra Famiglia. Oltre
la tinteggiatura, è stato rifatto l’impianto elettrico a norma, rivestito l’abside
con la creazione di eleganti pannelli, ricavato uno spazio, quasi all’ingresso dell’aula ecclesiastica sulla destra, in cui è stato allocato il battistero e
riportato alla luce una piccola porzione dell’antico pavimento in mattonelle
di cemento, sostituito anni fa da lastre di travertino, nonché l’antica muratura con pietre. Questo contrasto testimonia la vetustà dell’edificio e racconta, se così si può dire, la storia del luogo; e quindi di tante umili persone, contadini, ma anche lavoratori impegnati nella produzione della canapa
e del lino, delle loro sofferenze e della loro religiosità. Il toponimo Baracche
deriva proprio dalla presenza in loco di baracche in cui erano depositate
quantità di canapa e lino, i cui maceratoi erano nella vicina Capo Mulini. Da
qui il nome Baracche, anzi Baracche Superiore per essere precisi, dato che
anche più giù vi erano altre baracche, Baracche Inferiore. La comunità ai
suoi inizi, e fino alla metà degli anni settanta dello scorso secolo, era interamente agricola, anche se fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale
erano attivi anche vari mulini per la macina del grano; infatti la famosa “saia
dei mulini” attraversa per intero il piccolo borgo, arrivando fino a Capo
Mulini. La piccola chiesa nella sua struttura originaria risale almeno al 1617,
probabilmente di origine padronale, dato che facilmente possiamo immaginare che la zona in quel tempo appartenesse ad un proprietario. Nel 1951
per volontà di alcuni abitanti del posto e grazie all’interessamento di Padre
Matteo Brischetto, il quale tutte le domenica celebrava la messa in questa
piccola chiesa, venne fondata la parrocchia S. Andrea Apostolo. Nelle vicinanze esistevano (ed esistono) anche la chiesa di S. Venera al Pozzo, che
ricadeva nella proprietà dei Pennisi di Floristella, e quella di Anzalone, proprietà dei Marchesi Raddusa. Il territorio della parrocchia si estende in ben
tre comuni: Acireale, in cui ricade la chiesa, Aci Catena ed Aci Castello.
Dopo Padre Brischetto, che fu il primo parroco, si sono succeduti Padre
Giovanni Bonaccorso, P. Salvatore Scuderi (adesso parroco di Cannizzaro,
ma residente nel territorio parrocchiale), P. Giuseppe Belfiore, P. Benedetto
Lipari o.f.m. e P. Vincenzo Soffia o.f.m. Da circa un anno il parroco è Padre
Salvatore Ferro o.f.m., che è anche guardiano del convento di San Biagio.
Da qualche anno infatti la guida della comunità è stata affidata ai frati minori, che oltre a rivitalizzare la parrocchia hanno portato con sé il carisma francescano. Nell’occasione della festa del santo patrono, Mons. Antonino
Raspanti, Vescovo della diocesi di Acireale, ha celebrato l’Eucarestia, al
termine della quale si è intrattenuto con i fedeli. P. Salvatore Ferro, alla presenza del Vescovo, ha voluto ringraziare tutta la comunità parrocchiale che
ha dato un grosso contributo sia economico che fisico per la realizzazione
oltreché del restauro, anche dell’organizzazione della funzione solenne. Il
restauro, durante il quale proprio P. Salvatore si è speso senza alcun risparmio, è stato interamente finanziato dalle offerte ricevute dai parrocchiani; il
grosso della somma, però, proviene da un lascito testamentario di Padre
Giovanni Bonaccorso, indimenticato parroco di Santa Tecla per un quarantennio, che non ha mai dimenticato quella comunità in cui per un decennio,
dal 1958 al 1967, ha svolto il ministero sacerdotale e per la quale si è tanto
speso realizzando i locali della sacrestia e interessandosi dell’apertura di
una scuola rurale. Fa piacere pensare che l’opera di Padre Bonaccorso
continui dopo di lui, rendendo viva la sua presenza e che il Bene che Egli
ha seminato si riverberi nel tempo.
Rodolfo Puglisi
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Il Commissario straordinario della Provincia, Antonella Liotta, il presidente
del Consiglio provinciale, Giovanni Leonardi, insieme ai consiglieri hanno
voluto consegnare, al novantanovenne Domenico Di Mauro una targa a
testimonianza dell’apprezzamento verso la sua arte della pittura dei carretti siciliani, in presenza del segretario generale dell’Ente Francesca Ganci e
di diversi dirigenti. Accompagnato dal pronipote, Carmelo Caruso, e visibilmente emozionato ha con orgoglio dichiarato di aver voluto abbandonare gli
studi, all’età di dodici anni, perché affascinato dalla tecnica pittorica dei carretti che ha saputo sapientemente estrinsecare divenendone un impareggiabile maestro. “Ho dato il meglio alla mia terra natia portando le mie opere
in tutto il mondo, alla Casa Bianca, a Mosca, a Parigi, al Vaticano – ha detto
Di Mauro - ma posso sostenere, mio malgrado, che quest’arte purtroppo è
destinata a finire”. Ha poi sciorinato un elenco di personalità che hanno
avuto modo di apprezzare i suoi lavori, dal re Gustavo di Norvegia a
Il “Memorial Avv. Rosario Spadaro”
E’ terminata l’undicesima edizione del torneo scacchistico “Memorial Avv.
Rosario Spadaro”, aperto ai soci e simpatizzanti della S.D. Galatea Scacchi
presieduta da Rosario Puglisi. Come ormai tradizione, la premiazione è
avvenuta giovedì 20 dicembre nel corso degli auguri che gli scacchisti acesi
si scambiano per le festività di fine anno. Il torneo, intitolato ad un acese
appassionato del gioco degli scacchi, ha visto sfidarsi ventuno partecipanti
su otto turni di gioco, succedutisi dal mese di ottobre, con la formula italosvizzera con un’ora per tempo a giocatore. Primo si è piazzato Giovanni
Sposito, che ha totalizzato 7,5 punti su 8 disponibili, e che così bissa il successo dello scorso anno. Secondo è arrivato Paolo Di Mauro con 6,5 punti,
terzo Pietro Nicolosi con 5,5 che ha ottenuto lo stesso punteggio di
Simonpietro Spina ma con un bukolz più alto, 37,5 contro 35,5. Seguono poi
Salvatore Fresta e Giuseppe Magazzù a 5 punti, Salvatore Mangiagli,
Giuseppe Marletta, Mario Grasso e Marco Salvatore Di Marco a 4,5, e via
gli altri.
Salvatore Quasimodo a Carlo Levi. Nel corso della cerimonia il consigliere
provinciale, Enzo D’Agata, ha anticipato ai suoi colleghi consiglieri che presenterà una proposta di delibera da inviare alla Regione siciliana per l’iscrizione di Domenico Di Mauro nel Registro delle eredità immateriali nella
sezione Libro dei tesori umani viventi.
Leggiamo e scriviamo i geroglifici!
Al Liceo Scientifico-Linguistico «Archimede», diretto dal Preside Riccardo
Biasco, è iniziata la quarta edizione del corso «Interlinguismo culturale:
Leggiamo e scriviamo i geroglifici», progetto che per la sua valenza didattica e fortemente innovativa è stato inserito nel Piano dell’Offerta Formativa
dell’istituto. Il prof. Santo Daniele Spina, cultore di questa antica lingua ed
autore di un saggio sull’obelisco egittizzante dell’elefante di Catania, ha
seguito con lezioni in Power Point i numerosi iscritti (cinquantanove). Il
corso, per il fascino che la scrittura geroglifica a distanza di millenni continua sempre a suscitare, ha conseguito tra gli studenti un vivo interesse e
successo di partecipazione.
Nell’Albo d’Oro del “Memorial Avv. Rosario Spadaro”, prima delle due ultime edizioni vinte da Giovanni Sposito figurano anche i successi di Santo
Daniele Spina (2002), Fortunato Genovese (2003), Fabio Filignano (2004),
Gaetano Grasso (2005), Salvatore Mangiagli (2006), Gaetano Grasso
(2007) e Paolo Di Mauro (2008 e 2009). Nella foto, da sinistra il Vice
Presidente Salvatore Mangiagli, Paolo Di Mauro, Giovanni Sposito, il
Presidente Rosario Puglisi e Pietro Nicolosi.
Rodolfo Puglisi
D nuovo C credo, anzi, V(oglio) C(rederci) I(intensamente)
Nella speranza che sia l’ultima volta. Da tanti anni, infatti, dopo l’avventura
della B nella quale tutta la Città ha respirato un’aria da GRANDE , dopo le
tante brutte figuracce che i campionati dell’Acireale hanno presentato agli
appassionati (e sono tanti)…eccoti il “MESSIA”, quel tal Palella da…non si
Un pioniere dello sport
GIOVANNI PISTARA' - deceduto nel 1995Il consiglio Comunale nel 1998 aveva deliberato di intitolare al Prof. Giovanni
Pistarà il campetto della villa Belvedere, Essendo stato lo stesso da recente
demolito, su sollecitazione della Polisportiva Acese, della Polisportiva
Pozzillo e della Pallamano Acireale, il consigliere comunale prof. Saro Raneri
ha avanzato la proposta di intitolare allo stesso prof. Pistarà la sala riunione
del Palavolcan. E' stato ad Acireale grande promotore nel campi del calcio,
sa dove…che su imbeccata di Gianluca Cannavò (uno che da sempre ha
creduto nell’Acireale Calcio) ha preso le redini della società promettendo
mare e monti (non il Premier, meno male!) e facendo ancora una volta illudere e sognare (fate voi!) i tifosi. Per il resto? Sarà il tempo galantuomo.
Noi, come sempre, siamo ottimisti e ci speriamo. Tanto, sperare e sognare
costa…nulla. ph Fabio Consoli
del nuoto, della pallanuoto, della pallavolo, del basket, della pallamano e del
calcio a 5. Si può dire che tutte le discipline sportive praticate dal dopoguerra ad Acireale sono nate per iniziativa di Giovanni Pistarà. E'stato veramente un "pioniere dello sport" riuscendo ad organizzare tutta l'attività pur nella
carenza pressochè totale di impianti sportivi con intuito e fantasia. E' stato
sicuramente un "benemerito per lo sport" e per Acireale.
AK IS
PGS TRINACRIA ACIREALE
AKIS: Anno IX, numero 1 del 12 Gennaio 2013 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected]
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com
DELLE ACI
Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814
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AKIS
Sabato 12 Gennaio 2013
Uova in piazza
Dopo le decisioni di Monti&C., non è facile restare neutrali su ciò che sta accadendo in questi giorni nel nostro
Paese. Anzitutto, è doveroso riconoscere come le forze
risanatrici della nostra economia abbiano colto nel
segno, puntando con decisione a sgominare quelle
categorie dove si annidano i grandi evasori che da
tempo minacciano di destabilizzare le istituzioni e l’economia. Ci si riferisce propriamente a quanti, volendo
ingrassare a spese della collettività, si nascondono sotto l’etichetta di pensionato, lavoratore dipendente e ammalato. Anche mia suocera, pur essendo parte interessata, nella duplice veste di pensionata con qualche acciacco (calli e cipolle nei ditoni, pressione sbarazzina e udito non sempre scattante), è del parere che non sia il caso di scaldarsi per dei provvedimenti
che sicuramente anche lei avrebbe adottato senza alcun tentennamento. E
poi, come non si poteva restare incantati dalle belle parole, dagli aggettivi
appropriati, dagli avverbi sensati e, ancor di più, dai congiuntivi azzeccati,
che i ministri finanziari hanno usato per far comprendere ai più riottosi che
la manovra andava fatta in quella direzione? Più veloce della luce, il piano
antievasione è scattato immediatamente, colpendo le categorie di cui sopra
nei loro gangli vitali. Sono state fatte irruzioni negli ospedali, da tempo noti
covi di malati, dov’è stato scoperto materiale compromettente, come macchine per clisteri, grosse quantità di cerotti ed emostatici, persino “pale” e
“pappagalli”, vuoti e non, ora al vaglio degli inquirenti quali prove probanti
di traffico illecito di sostanze a rischio, per la loro pericolosità olfattiva. Negli
uffici postali, loro ritrovi abituali, sono stati invece tratti in arresto numerosi
pensionati, sorpresi in coda mentre attendevano di pagare la luce, il gas, il
telefono e la spazzatura, con l’intero ammontare della pensione appena
percepita. Nel corso del blitz sono stati anche sequestrati innumerevoli certificazioni di esenzione ticket e tabacco da naso aspirato più volte. Il
Governo ha poi affrontato l’annoso problema dei pensionati sociali. Durante
la discussione in aula, tutti i Parlamentari si sono trovati d’accordo nel
dichiarare che “…tanto sono soldi sprecati, destinati sicuramente ad acquisti consumistici, caramelle per i nipotini o, ancora peggio, dolciumi che,
ingeriti dagli stessi anziani, procurerebbero grande nocumento alla loro
malferma salute ed al Servizio Sanitario Nazionale, già profondamente gravato!” Diciamolo francamente, un pensionato è di per sé un peso per la collettività, figuriamoci cosa diventerebbe se pure si ammalasse! I lavoratori
dipendenti invece hanno reagito positivamente alle decisioni del Governo
organizzando oceaniche feste popolari nelle maggiori piazze italiane.
Durante le manifestazioni hanno approfittato per ri-lanciare un umile alimento ormai quasi assente nelle nostre mense, ma che ha sfamato le generazioni passate: l’uovo. Gli sfortunati giovani d’oggi, ahiloro, considerate le
moderne abitudini nutrizionali, non proveranno forse mai la delicatezza
dello zabaione, la pastosità del pesceduovo, l’inebriante sapore dell’uovo in
camicia (o anche senza, nella versione osé), per non parlare dell’uovo di
Colombo o del pelo nell’uovo! Ricordi di un tempo, cari al vecchio mondo
che non c’è più! Ed allora, i lavoratori hanno fatto bene a riportare in auge
l’uovo, a farlo arrivare con forza fin sul palco delle Autorità e sulle prime
pagine dei giornali. Chissà se tornerà anche il tempo dei fagioli e delle patate…! Ma tutti si sono chiesti dove mai fosse nascosto un così gran numero
di uova! Le indagini delle forze dell’ordine,
scrupolose nel tentativo di dare una giusta
risposta a tale interrogativo, non hanno
approdato a nulla. Durante le ricerche
hanno trovato di tutto: vecchi scalpi
Cheyenne, una figurina Panini, la scarpetta di Cenerentola, il manoscritto
dell’Agenda di Monti e, persino, Ciro
Impomatato, primo in classifica fra i latitanti della camorra-mafiosa della ndrangheta appartenente alla Corona Unita, in mutande, nascosto a casa sua,
dove viveva da 33 anni, cambiando ogni giorno stanza per disorientare gli
inquirenti. Di tutto, insomma, ma dei depositi di uova nemmeno l’ombra! Il
risentimento dei lavoratori autonomi, colpiti nel loro orgoglio di contribuenti,
è sfociato, per protesta, nella decisione di astenersi dal pagare le tasse,
dimostrando così, creativamente, come una categoria possa riuscire a trovare nuove motivazioni per giustificare vecchie abitudini. Ma questo è un
film che avevamo già visto! E per finire, la Confindustria, con una punta
d’invidia, ha reso noto che l’eventuale tassazione dei grossi patrimoni,
sarebbe da essa, giustamente, giudicata anticostituzionale, antieconomica,
antigienica, antipedagogica e anche anticoncezionale (per non parlare poi
del suo effetto antiflogistico) e che. all’occorrenza, non si limiterebbe al lancio delle uova ma farebbe tirar fuori, ai propri affiliati, le bombe. Così, tanto
per fare un po’ di festa.Questi sì che sono veramente cavoli amari!
Parola di Sherpa
347 1433135
“Quelli del 7°”
“IL FOCOLARE DELLA FATTORIA DEL PINO”
Studio in due atti e regia di Davide Gullotta
Dalla novella “Nedda” di G.Verga
Produzione “Sotto il Tocco”
"Il focolare della fattoria del
pino", tratto dalla celebre novella 'Nedda', oltre che a rappresentare un'occasione per conoscere Giovanni Verga durante
gli anni della sua ascesa, tra il
1869 e il 1874, verte su un tema
che fu tanto caro allo scrittore
catanese: la condizione dei 'vinti'. Nedda, la protagonista, vive
all'interno di una società che la
considera come posta "sull'ultimo gradino della scala umana",
ed è questa società che ho
voluto rappresentare all'interno
del mio lavoro, sottolineando la
forza e l'importanza che le credenze popolari avevano presso
questa comunità, una comunità
che condanna ogni trasgressione. Giovanni Verga è il vero
fulcro del lavoro, protagonista
attivo all'interno di questa
pièce, affiancato dai vari membri della sua famiglia; lo scrittore si ritrova ad interloquire con
i personaggi della novella,
facendo rivivere fatti e momenti con rigore storico. Ho ideato
e scritto questo lavoro durante
l'estate del 2012, facendo riferimento, attraverso i dialoghi, a
vari luoghi della zona del catanese, citati all’interno della Novella:
si parla di S. Giovanni la Punta, di Viagrande, Tremestieri Etneo,
Mascalucia, Santa Venerina, Aci S. Antonio, Sant'Agata Li
Battiati, la stessa Catania e naturalmente Vizzini, luogo di origine della famiglia
Verga. La scenografia richiamerà una
piazza della contrada di Ravanusa
di metà Ottocento,
arricchita
dal
gioco di luci ed
entro la quale i
vari personaggi
si muoveranno
ed interloquiranno, accompagnati da un
sottofondo
musicale.
Davide Gullotta
“...Dio conta le lacrime delle donne...”
Le premesse non sono delle più auree.
L’anno che ci ha appena lasciati, o che
probabilmente ci siamo scrollati di dosso
non tanto agilmente, ha ceduto il passo ad
un 2013 iniziato con parecchi dubbi, incertezze, ed un generale clima di confusione.
Si respira un’atmosfera grigiastra, in cui il
buonumore, almeno il mio, stenta a decollare. Prendiamo ad esempio la politica: è
una caccia alla streghe o una vera campagna elettorale? Non che le scadenze siano
così restrittive per tanti italiani ormai stufi,
ma tv, radio e giornali, alimentando un countdown vertiginoso, ci riportano
di un quotidiano gioco al massacro, fatto sempre più di insulti mediatici e
condanne di parte, e sempre meno di proposte concrete per un Paese da
troppo tempo in ginocchio. Un orda famelica di avvoltoi, sciacalli senza
alcun scrupolo, è piazzata dietro microfoni e telecamere a santificare su vittorie, percentuali da raggiungere e strategie per sbarazzarsi degli avversari. E noi? E il popolo? I contribuenti, li chiamavano in tempi di austerity. Ci
sono davvero speranze di ricrescita o dobbiamo accettare di vedere il caro
Monti esclamare “O premier o niente”? Come a voler dire, o finisco di sfasciarla io l’Italia, o non c’è più gusto. Il lavoro?beh, lasciamo perdere. Dico
solo che se non fossi un grillo, abituato a volare qua e là in cerca di fortuna
e di cibo, dovrei chiedere al direttore di Akis di assicurarmi un pasto caldo
ed un giaciglio confortevole in casa sua. E sono sicuro che non me lo
negherebbe. Ma, scherzi a parte, trovo sconsolante la quotidianità che
siamo abituati a vivere in tema lavoro, foriera solo di un panorama in cui l’unico interrogativo riguarda l’incertezza di arrivare a fine mese, e non la possibilità di costruire un futuro sereno e solido. Anche la cronaca ci offre sistematicamente spunti amari conditi da non poche perplessità sullo stato di
salute fisico e psichico di una buona fetta della popolazione mondiale.
Sparatorie giornaliere da una parte del mondo, stupri e violenze dall’altro
capo, raid, massacri di innocenti, infanticidi, tragedie aeree, sequestri, rapine e via discorrendo. Se fossi pure un cinico avrei pensato che ogni buon
codice penale che si rispetti avrebbe bisogno di essere sollecitato quotidianamente, ma così è davvero troppo. Voglio comunque trovare uno slancio
ottimistico e dire che ci sarà qualcosa, in fondo al tunnel, per cui vale la
pena di viverlo questo nuovo anno, e di certo non voglio stare qui a opprimere voi e me stesso con una stucchevole conta dei danni.
Se ci penso, adesso, ricordo che qualcuno cantava: “Il cielo è sempre
più blu…”. Speriamo…
Il Grillo (S)Parlante
Devil Picks
di Ilaria Anastasi
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Cell.: 347 3554375 - [email protected] - Siamo su facebook
Gli ostacoli sono fatti per superarli… gli obiettivi per raggiungerli!
Incontrare il dottor Salvo Noè, per un
caso fortuito o per partecipare ad una
delle sue innumerevoli “adunate” lascia
certamente nel fruitore dell’incontro una
sorta di potere risolvere conflitti interiori o
paure che alle volte, nel ritmo della vita di
tutti i giorni, ti appaiono all’improvviso o
dopo abitudini o comportamenti indesiderati. Parlavamo di”adunate” nel senso
che agli incontri del dott. Noè sono tanti,
tanti i partecipanti che affollano le poltrone dei teatri o dei saloni che ospitano i
vari corsi. Dell’ultimo, il corso di comunicazione e di autostima, si è parlato ad
AciCatena , corso che si occupa di comunicazione come espressione prima della
propria identità personale: non una mera
tecnica da applicare ma uno strumento
essenziale la cui conoscenza può davvero aiutarci a migliorare le nostre
relazioni, in ogni ambito: personale, familiare, lavorativo, affettivo, sociale.
Perché migliorare la comunicazione migliora la qualità della vita.
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C.so Umberto, 130
ACIREALE
Tel./Fax: 095 601185