Effetti dell`olio di margosa sugli acari della varroa e sulle api

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Effetti dell`olio di margosa sugli acari della varroa e sulle api
Effetti dell’olio di margosa sugli acari della varroa e
sulle api
Peter Schenk, Anton Imdorf, Peter Fluri
Centro svizzero di ricerche apicole
Stazione di ricerche lattiere, Liebefeld, CH-3003 Berna
Nel corso di esperimenti in laboratorio è stato testato l’effetto dell’olio di margosa su api infestate
dalla varroa. Benché l’olio di margosa utilizzato in determinate dosi si sia rivelato efficace, per
l’impiego pratico nella lotta contro il parassita bisognerà ancora aspettare.
Cos’è l’olio di margosa?
La margosa (Azadirachta indica) cresce nelle aree subtropicali
dell’Asia e dell’Africa. In India essa è apprezzata da secoli
come dispensatrice di sostanze dai molteplici effetti. “Arishtha”,
il suo nome in sanscrito, significa lenitivo. Per secoli diverse
parti della margosa sono state impiegate nella medicina
ayurvedica: pezzetti di ramoscelli contro il marciume dei denti,
paste composte di foglie ed estratti di semi e corteccia contro
pidocchi e malattie della pelle, eccetera. I contadini ne
utilizzavano le foglie per proteggere le scorte di riso dai
parassiti.
Frutti e foglie di margosa,
Azadirachta indica.
(H. Schmutterer, 1995).
Lo studio, su basi scientifiche, delle componenti della margosa
e dei loro effetti è iniziato negli Anni ‘60. In quell’epoca il
Sudan fu colpito da un’invasione di cavallette e l’entomologo
tedesco H. Schmutterer notò che la margosa era l’unica pianta
risparmiata dagli attacchi di questi insetti. Egli e diversi altri
ricercatori cominciarono a studiare le cause di questo
fenomeno1). Finora negli estratti di semi, foglie e corteccia
sono state isolate e documentate chimicamente oltre 100
sostanze attive.
Come agisce l’olio di margosa?
L’olio di margosa è noto per le sue proprietà antiinfiammatorie e antitumorali. Esso è pure efficace
contro insetti, acari, nematodi, funghi e batteri. In taluni insetti l’azadiractina, una componente della
margosa, provoca l’arresto della peristalsi intestinale con conseguente impossibilità di evacuare e
di nutrirsi, in altri essa agisce sulla parte del sistema ormonale che controlla il passaggio dallo
stadio larvale a quello adulto (metamorfosi). Sotto l’effetto dell’azadiractina gli insetti non riescono
a liberarsi del pupario.
Queste particolari caratteristiche delle componenti della margosa rappresentano un punto di
partenza interessante per la ricerca di nuovi pesticidi utilizzabili in modo mirato e rispettoso degli
insetti utili. Alcune sostanze biologicamente attive contenute nell’olio di margosa vengono
degradate entro breve tempo dalla luce solare.
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Effetti sulle api
In apposite tende collocate su superfici messe a facelia sono stati effettuati esperimenti volti ad
accertare in quale misura le api tollerano l’olio di margosa impiegato nella protezione dei vegetali.
Durante le prove si è constatato che le api bottinavano con egual frequenza sia le piante trattate
sia quelle che non avevano subito alcun trattamento. Non sono stati riscontrati danni né sulle
bottinatrici né all’interno delle colonie. Dopo oltre dieci giorni dal trattamento delle superfici con
determinate dosi di prodotto sono invece state osservate giovani api in procinto di sfarfallare che
non riuscivano a liberarsi dal pupario e che presentavano malformazioni alle ali. Ulteriori analisi
hanno rivelato che l’azadiractina era pure all’origine di disturbi nella metamorfosi che
comportavano la morte delle larve d’ape.
Visto che l’olio di margosa si è rivelato particolarmente efficace contro i parassiti (acari) e
considerato che le api adulte non subiscono praticamente alcun danno, si è voluto appurare
l’idoneità di tale prodotto nella lotta contro la varroa.
L’olio di margosa per il controllo sulla varroa
Esperimenti volti ad individuare le possibilità di utilizzare preparati a base di margosa nella lotta
contro gli acari della varroa che infestano le colonie d’api erano già stati effettuati in passato,
sospendendo ai bordi inferiori dei telaini piccole vaschette ricoperte di garza colme di olio di
margosa. Dato che durante tali esperimenti non era stato osservato alcun effetto sullo sviluppo
delle api o sulla popolazione di varroa, si era giunti alla conclusione che le sostanze attive non
erano volatili.
Altri ricercatori avevano analizzato l’effetto di un’emulsione di olio di margosa ed acqua spruzzata
sulle api per sei volte ad intervalli di quattro giorni. Questo trattamento aveva provocato la morte
del 50 fino al 90 % degli acari, ma anche una sensibile diminuzione della superficie di covata delle
api e considerevoli perdite di regine. Nei casi in cui api ed acari erano entrati in contatto con l’olio
di margosa distribuito su una superficie, il grado di successo del trattamento contro gli acari era
stato del 95 %.
Esperimenti effettuati a Liebefeld nell’autunno 2000
L’obiettivo degli esperimenti svolti presso il Centro di ricerche apicole consisteva nell’appurare a
quale dose l’olio di margosa esercitava un effetto sugli acari e sulle api. L’olio di margosa era stato
distribuito su appositi supporti a contatto delle api operaie infestate dalla varroa.
Applicazione, in condizioni di laboratorio, di
olio di margosa su api infestate da acari della
varroa. Le cassette in polistirolo munite di un
pavimento grigliato sono state tenute per 96
o
ore a una temperatura di ca. 31 C e a
un’umidità dell’aria di almeno il 42 %. I
flaconi contenenti una soluzione a base di
zucchero 1:1 sterilizzata destinata ad
alimentare le api venivano sostituiti ogni due
giorni. Le quattro spugne sono state
imbevute con 720 microlitri di emulsione con
una concentrazione di olio di margosa dello 0
% (controllo), 50 %, 75 % o 100 %.
(Foto
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Gli esperimenti sono stati effettuati in cassette in materiale sintetico alle cui pareti erano state
appese quattro spugne delle dimensioni di 2 x 4.5 cm. In ogni cassetta erano state collocate da 50
a 70 api. Le spugne erano state imbevute con 720 microlitri di soluzioni con diverse concentrazioni
di olio di margosa. Per quattro giorni è stato rilevato il tasso di mortalità delle api e degli acari della
varroa. Nella fig. 3 sono riportati gli effetti di una determinata soluzione a base di olio di margosa
(n. 903198) sulle api e sugli acari della varroa.
100%
% Mortalità
80%
60%
40%
20%
0%
0%
(n =7)
50%
(n = 8)
75%
(n =5)
100%
(n =7)
Dosaggio
Mortalità delle api
Media
Mortalità degli acari
Media
Risultati dell’applicazione per contatto di olio di margosa su api infestate da acari della
varroa, in condizioni di laboratorio (esperimenti effettuati nel periodo tra il 25 settembre e il
6 ottobre 2000).
Risultati
Nelle condizioni in cui si è operato presso il laboratorio di Liebefeld la soluzione con una
concentrazione del 75 % è stata all’origine di una mortalità del 100 % circa di acari e del 10 % di
api. Con soluzioni al 50, 75 e 100 % quasi tutti gli acari sono periti nella prima fase del trattamento,
mentre i casi di mortalità delle api sono stati riscontrati prevalentemente nella seconda fase del
trattamento.
Anche nel gruppo di controllo (soluzione con una concentrazione dello 0 %) è stato registrato un
elevato tasso di mortalità di acari, tuttavia soltanto nella seconda fase del trattamento. Ciò è
probabilmente riconducibile a condizioni sfavorevoli come ad esempio le cassette in materiale
sintetico che in seguito ai movimenti delle api avevano assunto una carica elettrostatica.
Significato dei risultati
Nel corso degli esperimenti si è potuto dimostrare che in caso di utilizzazione per contatto l’effetto
dell’olio di margosa sugli acari della varroa dipende dalla concentrazione di tale sostanza. Non
sono invece state individuate quali delle 100 componenti dell’olio di margosa sono all’origine di tale
effetto. Sulla base di esperimenti che hanno interessato altri acari è lecito presumere che
l’azadiractina, nota per i danni provocati alla covata di api, non esercita alcun effetto negativo sulla
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varroa. La tollerabilità delle api potrebbe venir ulteriormente accresciuta ottimizzando la
composizione, il dosaggio e la durata del trattamento senza tuttavia ridurre l’effetto sugli acari della
varroa.
Progetti futuri
Nel quadro dei lavori futuri volti ad appurare l’idoneità dell’olio di margosa nella lotta contro gli acari
della varroa dovranno venir identificate le caratteristiche chimiche delle componenti vorroicide ed
analizzata la tollerabilità da parte delle api. Le sostanze attive ritenute più interessanti verranno
successivamente testate nella pratica. Saranno probabilmente necessari anni e un notevole
dispendio di lavoro prima di poter sviluppare un prodotto efficace per la lotta contro la varroa.
Raccomandiamo agli apicoltori di evitare, per il momento, di utilizzare preparati a base di olio di
margosa visti i danni riscontrati sulla covata di api e le incertezze che sussistono in merito
all’efficacia e ad ulteriori effetti secondari.
Rapporto con rinvii
Il rapporto esaustivo con indicazioni bibliografiche in merito agli esperimenti condotti a Liebefeld
nell’autunno 2000 può essere ordinato presso il Centro di ricerche apicole.
Ringraziamento
Ringraziamo il Prof. Dr. H. Rembold, Monaco, per averci fornito gratuitamente i preparati a base di
olio di margosa e per la sua preziosa collaborazione.
A cura di Patrizia Vanini
Secondo: Schenk P., Imdorf A. und Fluri P.(2001), Effetti dell’olio di margosa sugli acari della
vorroa e sulle api, L’ape 84 (5-6) 13-17
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