P. Foglia - ICEA

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P. Foglia - ICEA
Agricoltura Biologica e
Cambiamenti Climatici
Dr. Paolo Foglia
Resp. R&D
• Agricoltura ed emissioni di gas
climalteranti
• Ruolo dell’agricoltura biologica per
affrontare i cambiamenti climatici
• Tavolo Italiano “Agricoltura Biologica per il
Clima”
2
Agricoltura ed
emissioni di
gas
climalteranti
Perché è inevitabile affrontare i cambiamenti
Climatici?
• I cambiamenti climatici rappresentano la più
importante emergenza ambientale.
• L’agricoltura sarà tra i settori che più ne
risentiranno in ragione degli impatti attesi su due
dei tre principali fattori su cui si regge: la
disponibilità di acqua (principalmente nella
forma di pioggia, da cui dipende l’80% della
produzione alimentare a livello mondiale) e le
condizioni climatiche.
4
Agricoltura ed emissioni di GHG
• Le emissioni globali dell’agricoltura
rappresentavano nel 2005 il 10-12%
delle emissioni globali di gas di serra di
natura antropica (IPCC, 2007)
5
Contributo dell’agricoltura alle emissioni globali di
natura antropogenica per i diversi GHG
• 58% delle emissioni globali di Protossido di azoto
(N2O) - che ha un potenziale di riscaldamento
globale (GWP) pari a 296 volte la CO2 (CO2e).
• 47% delle emissioni globali di Metano (CH4) - con
un GWP pari a 21 CO2e.
• 1% delle emissioni globali Anidride Carbonica (CO2)
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Impatti dei Cambiamenti Climatici in Agricoltura (F.
Zinoni e P. Duce, 2003 – progetto Climagri)
• Aumento del livello del mare un aumento, nei prossimi 30-40 anni,
del livello del mare con valori compresi tra 50 e 290 mm con effetti diretti sulla fascia
costiera: invasione di aree molto basse e delle paludi costiere; accelerazione
dell'erosione delle coste; aumento della salinità negli estuari e nei delta; incremento
delle infiltrazioni di acqua salata negli acquiferi della fascia litoranea; aumento della
probabilità di straripamenti e di alluvioni nel caso di forti piene.
• Modificazioni del regime pluviometrico centro-nord: aumento
delle precipitazioni nel, con conseguenti rischi di alluvioni e di dissesto idrogeologico;
Italia centro-meridionale e isole: significativa diminuzione di piovosità associata a un
sensibile aumento delle temperature medie con possibile destinata invece ad
instaurare processi di desertificazione del territorio.
• Aumento delle temperature e diminuzione delle piogge potrà far
estendere la durata dei periodi di siccità di molti mesi, soprattutto se questi periodi
coincidono con i semestri caldi. L’aumento delle temperature medie ed estreme
potrà, inoltre, determinare un’aumentata frequenza e durata delle ondate di calore
7
Affrontare i cambiamenti climatici
• Adattamento –
Strategie volte ad
ostacolare gli effetti del
mutamento del clima e a
ridurre il rischio e i danni
derivanti dagli impatti
negativi (presenti e
futuri), puntando ad un
aumento della resilienza
degli ecosistemi
• Mitigazione – Strategie
volte ad una riduzione
delle emissioni di gas
serra, valutate in base aI
“potenziale di
mitigazione”
Potenziale di Mitigazione
• “Potenziale Tecnico” di mitigazione, concetto con il quale si
intende la quantità di cui si può ridurre le emissioni di gas serra
o migliorare l’efficienza energetica attraverso l’applicazione di
una tecnologia o pratica la cui efficacia sia stata già dimostrata
e a prescindere dai costi di applicazione.
• “Potenziale Economico” di mitigazione, con il quale si intende
la quantità di riduzioni di gas serra che potrebbe essere
conseguita per un dato livello del prezzo del carbonio (espresso
in costo per unità di emissioni di anidride carbonica
equivalente evitate o ridotte, US$/tCO2eq).
9
Potenziale tecnico globale di mitigazione
dell’agricoltura (IPCC, 2007)
Il potenziale tecnico globale di mitigazione dell’agricoltura,
escludendo la compensazione dei carburanti fossili attraverso le
biomasse, è stimato al 2030 in 5,5-6 Gt CO2 eq per anno, di cui:
• 89% dalla sequestrazione del carbonio nei suoli attraverso la
gestione dei suoli agricoli;
• 19% dalla mitigazione del CH4 attraverso una migliore
gestione della coltivazione del riso, degli allevamenti e dei
fertilizzanti organici;
• 2% dalla mitigazione delle emissioni di N2O attraverso
pratiche di gestione agronomiche.
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Potenziale economico di mitigazione
dell’agricoltura al 2030
USD 20 per t CO2eq
USD 50 per t CO2eq
1.5–1.6 Gt CO2eq/anno
2.5–2.7 Gt CO2eq/anno
USD 100 per t CO2eq
4–4.3 Gt CO2eq/anno
Circa il 30% di questo potenziale può essere
raggiunto nei paesi di economia avanzata e il
rimanente 70% in quelli in via di sviluppo
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Pratiche agricole di mitigazione (PICCMAT, 2008)
Pratiche agronomiche
Costo
potenziale di
attuazione
Colture trappola (Catch crops)
Lavorazioni ridotte
Basso
Basso
Gestione dei residui colturali
Estensivizzazione
Applicazione di fertilizzanti
Basso
Medio
No
Tipo di fertilizzanti
Basso
Specie in rotazione
Aggiunta legumi
Colture permanenti
No
Basso
Variabile
Misure di Agroforestazione
Medio
Inerbimento di frutteti e vigneti
Ottimizzazione dell’intensità di
pascolamento
Lunghezza e tempo di
pascolamento
Rinnovo dei pascoli
Ottimizzazione conservazione
dei concimi organici
Tecniche di applicazione dei
concimi organici
Applicazione dei concimi
organici nelle colture piuttosto
che nei pascoli
Ristabilimento dei suoli organici
Medio/alto
Basso/medio
12
Probabilita di
attuazione
Potenziale di mitigazione
1
Globale (tCO2 eq./ha/yr)
CO2
N 2O
CH4
Medio
Alto
Medio (basso in
alcune aree)
Alto
Basso
Medio (già attuate in
alcune aree)
Medio (già attuate in
alcune aree)
Medio
Alto
Basso (reduce la
flessibilità)
Basso (reduce la
flessibilità)
Basso
Medio (già attuate in
alcune aree)
Medio
0.29 - 0.88
0.15 - 0.70
0.10
0.20
0.00
0.00
0.15 - 0.70
1.69 - 3.04
0.26 - 0.55
0.20
2.30
0.07
0.00
0.02
0.00
0.26 - 0.55
0.07
0.00
0.29 - 0.88
0.26 - 0.55
1.69 - 3.04
0.10
0.07
2.30
0.00
0.00
0.02
0.15 - 0.70
0.02
0.00
1.69 - 3.04
0.11 - 0.81
2.30
0.00
0.02
0.02-0.00
0.11 - 0.81
0.00
0.02-0.00
Basso
Medio/alto
Alto
Medio
0.11 - 0.81
0.00
0.02-0.00
Medio
Medio
1.54 - 2.79
0.00
0.00
Basso
Medio
1.54 - 2.79
0.00
0.00
Medio/alto
Medio
36.67 – 73.33
0.16
-3.32
Tavolo
Italiano
Agricoltura
Biologica e
Cambiamenti
Climatici
14
Organizzazione
FAO
Stato
Internazionale
APEDA
India
FiBL
Elm Farm Research Centre
ICROFS
Louis Bolk Institute
Rodale Institute
CAEE Association
Chimica verde bionet
ICEA
IFOAM
Corporación Educativa para el Desarrollo
Costarricense (CEDECO)
KRAV
bio.inspecta
Spanish Society of Organic farming (SEAE)
Organic Federation of Australia
Organic Exchange
Soil Association
Svizzera
Regno Unito
Danimarca
Olanda
USA
Spagna
Italia
Italia
Internazionale
Costarica
Svezia
Svizzera
Spagna
Australia
International
Regno Unito
Tipologia
Intergovernamental
Organisations
Governamental
organisation
Research organisations
Advocacy organisations,
Networks and standard
setters and certification
bodies of the Organic
Movement
Organizzazione
AIAB - Emilia Romagna
BIOS Srl
BRIO SpA
Cerealtoscana S.p.A.
Consorzio Il Biologico Soc. Coop.
Cooperativa agricola El Tamiso
Fattoria La Vialla di G.A. & B. Lo Franco
Federbio
ICEA
Iris Cooperativa Agricola P.a.
S'ATRA SARDIGNA Soc. Coop. Agricola
Tenuta di Paganico Soc. Agr. S.p.A.
UNAPROBIO
ARSIA
ERVET SpA
Veneto Agricoltura
Life Cycle Engineering
2B
Agronomi e Forestali senza Frontiere
Fair Coop.
Fairtrade Italia
COOP-Italia
ECOR NaturaSi SpA
Centro Interdip. di Ricerche Agro-Ambientali Enrico Avanzi
CNR - Dipartimento Agroalimentare
CRAB
CURSA
DEISTAF - UNI Fi
DTSAF – Univ. di Padova
IBIMET- CNR, Bologna
LandLab - Scuola Superiore Sant'Anna
Scuola Agraria del Parco di Monza
Università di Camerino - Dip. Sc. Ambientali e Naturali
Kyoto Club
Chimica Verde
Avanzi srl
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Tipologia
Tavolo Italiano
Agricoltori BIO ed
Organizzazioni
Agenzia Sviluppo
Territoriale
Analisi LCA
Cooperazione e
Commercio Equo
Distribuzione
Ricerca
Sensibilizzazione e
informazione
36 organizzazioni aderenti
Tavolo Italiano
Cooperazione e
Commercio Equo; 3
LCA; 2
Ricerca; 10
Agenzia di sviluppo
territoriale; 3
Sensibilizzazione,
Informazione; 3
Distribuzione; 2
Agricoltori e
Organizzazioni; 13
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Obiettivi del Tavolo “Agricoltura Biologica per il Clima”
• Valorizzare il potenziale dell’agricoltura biologica come strategia di
mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici.
• Avviare, dare supporto e facilitare la ricerca su agricoltura biologica
e cambiamenti climatici.
• Svolgere attività di informazione e divulgazione volte a migliorare la
consapevolezza degli agricoltori e degli altri operatori della filiera
agricola ed agro-industriale.
• Fornire supporto alle organizzazioni di rappresentanza
dell’agricoltura biologica nello sviluppo della sua politica sui
Cambiamenti Climatici.
• Fornire assistenza per lo sviluppo e l’introduzione di disposizioni
relative ai cambiamenti climatici negli standard internazionali.
• Supportare lo sviluppo di una metodologia per la quantificazione
delle emissioni di Gas ad Effetto Serra.
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Ruolo
dell’agricoltura
biologica per
affrontare i
cambiamenti
climatici
Impatti dell’agricoltura Biologica
• L’agricoltura biologica ha un potenziale di
riscaldamento globale (GWP) sensibilmente
inferiore rispetto all’agricoltura convenzionale
quando calcolata per ettaro coltivato. Le differenze
diminuiscono, comunque, quando calcolate
sull’unità di prodotto in quanto l’agricoltura
convenzionale ha una resa per ettaro superiore
all’agricoltura biologica (ITC and FiBL, 2007).
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Agricoltura biologica e adattamento
Le pratiche agronomiche dell’agricoltura biologica per il
mantenimento e il miglioramento della fertilità del terreno
portano a:
₋ aumento della sostanza organica (Marriott and Wander, 2006) e,
conseguentemente,
₋ aumento della capacità di ritenzione idrica del terreno e
favoriscono l'immagazzinamento dell'acqua nello strato di terreno
esplorato dalla radici, e ad una riduzione dell’erosione (Niggli et
al. 2009. Reganold, et al., 1987),
Questo rende l’intero sistema più resistente ai fenomeni
atmosferici estremi come siccità, piogge irregolari ed inondazioni.
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Agricoltura biologica e adattamento
I risultati pubblicati da Pimentel (2005) sull’esperienza del
Rodale Institute mettono in evidenza come in un periodo di
12 anni il volume di acqua che percola attraverso i sistemi
studiati è maggiore del 15% e 20% nei sistemi a biologico
rispetto al sistema convenzionale. Questo comporta una
maggiore capacità di conservazione dell’acqua nella falda,
una significativa riduzione dello scorrimento delle acque
meteoriche durante piogge intense (ed anche l’erosione) ed,
anche in questo caso, un aumento della produttività.
21
Agricoltura biologica e adattamento
Il mantenimento e il reintegro di elementi agro-ambientali, e
la valorizzazione dell’agrobiodiversità rendendo le aziende
più resistenti e resilienti verso fenomeni climatici imprevisti
(Niggli, 2008).
Ad esempio, siepi ed alberature contribuiscono alla riduzione
dell’erosione del suolo – fenomeno che si prevede possa
essere aggravato dai cambiamenti climatici – e ridurre le
perdite di sostanza organica, consentendo il mantenimento
della fertilità e della produttività.
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Potenziale di mitigazione dell’AB - GESTIONE DEI COLTIVI
Lo studio comparativo condotto da Küstermann e Hülsbergen
(2008) su 33 aziende biologiche e 48 convenzionali in diversi
suoli e regioni climatiche della Germania, ha evidenziato come le
differenti rotazioni (maggiore presenza di leguminose nel
biologico) e la diversa qualità e quantità di sostanza organica
apportata ai terreni determino un accumulo medio di humus
nelle aziende biologiche pari a +110 kg C/ha/anno
(corrispondente ad un potenziale di mitigazione di 415 kg
CO2eq/ha/anno), laddove nelle aziende convenzionali è stato
rilevato una diminuzione media pari a -40 kg C/ha/anno
(corrispondente ad un potenziale di mitigazione di 150 kg
CO2eq/ha/anno)
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Potenziale di mitigazione dell’AB - GESTIONE DEI COLTIVI
Presso il sistema di sperimentazione di lungo periodo
del Rodale Institute (Pennsylvania, USA), i valori di
carbonio organico nei primi 30 cm sono aumentati, nel
periodo 1981-2002, del 27,9% nel sistema di agricoltura
biologica basato su fertilizzanti di origine animale, del
15,1% nel sistema bio basato sulla coltivazione di
leguminose e solo del 8,6% nel sistema di agricoltura
convenzionale (Pimentel et al., 2005).
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Potenziale di mitigazione dell’AB – USO INPUT ENERGETICI
Secondo uno studio del Ministero dell’Agricoltura del Regno Unito
Questi
dati variano
in funzione
dell’organizzazione
aziendale,
(MAF, 2000),
le colture
condotte
con il metodo biologico
delle
pratiche
agricole e delle
colturali.:
richiedono
mediamente
circarese
il 50%
degli input energetici per
•ettaro
Nelle
aziende
senza
allevamento,
l’inclusione
di colture
rispetto
alle
colture
convenzionali,
largamente
dovuto alla
intercalari
di colture
di copertura
invernali
e delledirelative
riduzione
deglieinput
energetici
derivanti
dall’impiego
richiesteediprodotti
lavorazioni
meccaniche, possono portare ad una
fertilizzanti
fitosanitari.
minore efficienza energetica delle aziende bio.
• Nelle aziende con allevamento, dove la riduzione delle rese
del biologico sono inferiori rispetto alle colture di pieno
campo, e non sono richieste lavorazioni per concimazioni
verdi, l’efficienza delle aziende biologiche è nettamente
superiore rispetto alle aziende convenzionale
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