OSSI DURI verso il Futurismo

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OSSI DURI verso il Futurismo
OSSI DURI verso il Futurismo
presentano:
“L’Anima della Folla”
28 settembre 2015
alle ore 18
Aula Magna – Politecnico di Torino (Corso Duca degli Abruzzi 24)
Ingresso libero
progetto realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di Scene allo sBando
Uno spettacolo musicale/teatrale in chiave rock, elettronica e jazz, basato su un’opera del futurista Francesco
Balilla Pratella intitolata “La teoria della musica”.
Ma soprattutto il primo esperimento al mondo di concerto interattivo, in cui il pubblico è invitato a
partecipare attivamente alla “regia” della performance musicale, prendendo decisioni in tempo reale sul
suo svolgimento, sulla sua direzione artistica, grazie all’utilizzo di tecnologie elaborate ad hoc.
Ogni spettacolo dal vivo necessita di una qualche forma di conduzione, di “regia”... Il pubblico è assuefatto ad un
ruolo passivo: le sue modalità di interazione con lo spettacolo dal vivo si limitano all’applauso o poco più.
La netta separazione dei ruoli che trasforma il pubblico in spettatore (dal lat. spectare «guardare») nell’attuale
Era dell’Interazione è fortemente responsabile del progressivo disinteresse della collettività - e soprattutto dei più
giovani - verso tale forma di attività culturale.
Per contrastare questo declino è urgente infrangere l’invisibile barriera fra ciò che avviene sul palcoscenico e ciò
che avviene fuori da questo, creare un flusso di informazioni fra le parti in gioco, realizzare le condizioni per un
“ascolto” reciproco che porti a fare del pubblico in sala il “conduttore” di quanto vi avviene.
Questa affermazione può sembrare eccessivamente rivoluzionaria e ambiziosa. In realtà, le attuali tecnologie
sono ormai tali da poter consentire la creazione di un sistema a basso costo per la rilevazione e la gestione delle
decisioni del pubblico in tempo reale, durante lo sviluppo della performance.
Ed è infatti in questa direzione che si muovono sempre più progetti a livello internazionale, segno della sentita
necessità, da parte dei produttori d’arte, si allacciare un effettivo dialogo - non più un monologo - con il proprio
pubblico.
L’idea è di per sè applicabile a qualunque contesto artistico in cui l’artista accetti di prevedere dei punti di
interazione con il pubblico, che siano “comprensibili” e di grande impatto.
Gli ideatori de “L’Anima della Folla” - di fatto i primi a livello internazionale ad aver declinato questa ricerca di
interazione proprio nella stessa esecuzione musicale - hanno scelto di ispirarsi al movimento Futurista, la più
incisiva corrente artistica del 900, caratterizzata da una sfrenata sensibilità verso la ricerca ed il progresso.
Basti pensare alle parole del musicista futurista Francesco Casavola, che in un manifesto del 1924 diceva:
“Il jazz-band rappresenta, oggi, l’attuazione pratica, sebbene incompleta, dei nostri principi: la individualità
del canto dei suoi strumenti, che riuniscono per la prima volta elementi sonori di differente carattere; la
persistenza dei suoi ritmi, decisi e necessari, costituiscono la base della musica futurista. Diamo a
ciascuna voce, nel canto, una individualità libera, improvvisatrice: dall’insieme non prevedibile, nei rapporti
improvvisi ed inevitabili, avrà vita il canto nuovo, ricco e profondo come l’anima della folla”.
Il “canto nuovo, ricco e profondo come l’anima della folla” è proprio ciò che si vuole fare emergere realizzando
una performance che preveda un’inedita stretta interazione con il pubblico sia a livello di processo creativo che
di performance.
Si immagini ad esempio un concerto che preveda l’improvvisazione. In tale contesto, il pubblico potrebbe
decidere l’avvicendamento degli strumenti solisti e degli strumenti accompagnatori, potrebbe esprimere una
preferenza sulla durata degli assoli, sull’intensità e sul colore, potrebbe intervenire anche sull’ordine delle
sezioni del brano realizzando quindi un arrangiamento collettivo in tempo reale.
Oppure, più semplicemente, il pubblico potrebbe scegliere delle immagini alle quali i musicisti possono ispirare
la creazione degli assoli e del tessuto di accompagnamento.
O ancor più semplicemente, decidere l’avvicendarsi dei vari brani in scaletta, sulla base della percezione di
quanto è già stato eseguito.
Esempi di interazione a cui si può facilmente arrivare unendo un sistema composto da access point, web server
e vari terminali video sul palco ai dispositivi portatili ormai largamente diffusi come smartphone, tablet e
computer.
“Una smart city non può non avere una smart live performance”, queste le parole di Giuseppe Virone,
l’ingegnere e trombettista del progetto, spiega come uno smartphone, tra gli oggetti più abusati nella nostra
società, possa permettere al pubblico tramite un’applicazione di decidere l’andamento dello spettacolo
rendendolo un’opera prima ed, al tempo stesso, unica.
Complici le strutture dei brani che, dotate di potenziali infinite diramazioni sapientemente create dal compositore
Marco Tardito, permettono ai musicisti di passare fluidamente da un ritmo o, addirittura, da un genere all’altro.
Per questo motivo si è pensato ad uno spettacolo musicale/teatrale interattivo in chiave rock, elettronica e jazz,
basato su “La teoria della musica” del futurista Francesco Balilla Pratella. L’opera, inizialmente concepita con
una funzione puramente didattica, costituisce ancora oggi interessante materia di studio per gli studenti dei
Conservatori Italiani, grazie alla sua intrinseca modernità.
Il concerto-interattivo Futurista "L'Anima della Folla", progetto realizzato con il sostegno della Compagnia di
San Paolo nell’ambito di Scene allo sBando, si avvarrà di tecnologie elaborate ad hoc dall’Istituto di
Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(CNR).
Al progetto partecipa inoltre l’Associazione Polincontri del Politecnico di Torino in qualità di ente cofinanziatore e
supporto organizzativo.
La prima performance si terrà il 28 settembre a Torino. In tale occasione, il concerto sarà arricchito da una
multivisione basata su elementi di arte Futurista e da macchine sonore molto coreografiche, per dare all’intera
performance una dimensione quasi teatrale.
OSSI DURI - Il progetto Ossi Duri nasce il 4 dicembre 1993 per iniziativa di quattro (allora) ragazzini fan
dell’appena scomparso Frank Zappa, da sempre loro mentore musicale.
Della lezione impartita da Frank Zappa, gli Ossi Duri hanno fatto proprie la volontà di unire nella propria musica
l’umorismo, l’ironia dei testi e la complessità degli arrangiamenti. E questo lo ritroviamo sia quando ripropongono
il repertorio zappiano, sia quando si dedicano alla composizione di materiale originale o approcciano il repertorio
dei grandi artisti italiani degli anni ’60 – ’70.
La passione per Zappa ed il suo particolare approccio musicale ha favorito due importanti incontri che si sono
trasformati in collaborazioni live ed in studio: Elio ed Ike Willis – vocalist e chitarrista di Frank Zappa dal 1978 al
1988 – col quale sono stati protagonisti di numerosi concerti, anche oltre confine.
Il comune sostrato di ironia e goliardia li porta a conoscere e condividere il palco anche con Freak Antoni
(Skiantos), Claudio Bisio, Rocco Tanica, Alberto Camerini, mentre il grandissimo amore per la musica ‘ben
suonata’ li ha avvicinati e portati a collaborare con musicisti quali Marco Minneman, David Surkamp, Riccardo
Balbinutti, Fabio Giachino, Gianni De Nitto, Furio Di Castri, oltre ad altri ‘fidati’’ collabortori di Zappa quali Mike
Keneally e Napoleon “Murphy” Brock.
Agli Ossi Duri si affiancano, per “L’Anima della Folla”, Marco Tardito (clarinettista e compositore delle musiche
futuriste), Giuseppe Virone (trombettista e ingegnere che si occupa della parte informatica), Alberto Borio
(trombonista), Paola Roman (attrice), Riccardo Ternavasio (creazione della multivisione in collaborazione con lo
studio fotografico IMMAGINARE di Bra) e Marta Massano (creazione scenografia e costumi).
Compagnia di San Paolo - La Compagnia di San Paolo sostiene lo sviluppo di « ricerca scientifica, economica
e giuridica ; istruzione ; arte ; conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e dei beni
ambientali; sanità ; assistenza alle categorie sociali deboli» – i quali sono oggetto di un approccio sempre più
integrato, in grado di rispondere alla complessità dei temi della modernità. L’Area Arte, Attività e Beni Culturali
riconosce il ruolo strategico del patrimonio culturale, asse portante della ricchezza di ogni territorio, quale
elemento da cui avviare politiche di sviluppo che possano incidere positivamente sulla qualità della vita delle
comunità. Il patrimonio culturale è concepito come riserva quasi inesauribile di risorse in grado di migliorare il
presente e indirizzare la costruzione del futuro, un deposito della memoria e delle identità da preservare che si
pone con un ruolo di generatore di senso, contenuti e stimoli.
L’azione della Compagnia si svolge attraverso erogazioni e progetti gestiti direttamente dalla propria struttura e
tramite i propri enti strumentali.
Istituto di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT) del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR) - IEIIT (Institute of Electronics, Computer and Telecommunication Engineering) è un istituto del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), fondato nell'ottobre 2001 con l'obiettivo di svolgere ricerca scientifica
e tecnologica qualificata nel settore dell'ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni in collaborazione
con enti di ricerca e università nazionali e straniere. L'Istituto è costituito da sei sedi, ognuna con le proprie
specializzazioni e competenze tecnologiche, la sede principale è situata presso il Politecnico di Torino.
Le specifiche competenze del personale dell'I.E.I.I.T. consentono di svolgere ricerche avanzate a carattere
multidisciplinare nel settore dell'ICT. Molte attività di ricerca dell'Istituto sono svolte nell'ambito di contratti di
ricerca con istituzioni scientifiche nazionali e internazionali, con enti pubblici ed industrie private, in
collaborazione con molti docenti e ricercatori delle Università e dei Politecnici presso i quali l'Istituto ha sede.
Contributi significativi si annoverano nei settori delle reti telematiche, sistemi di comunicazioni wireless, sistemi
di elaborazione “real time”, visione artificiale, propagazione, sorgenti laser, tecnologie micro e nano elettroniche,
sistemi di controllo, robotica, sistemi complessi, e apprendimento automatico.
Associazione Polincontri del Politecnico di Torino - Polincontri, associazione per chi studia e lavora al
Politecnico di Torino, ispira lo stile del tempo libero proponendosi da 20 anni come contenitore di Cultura,
Spettacolo, Intrattenimento, Sport e altro ancora...
Grazie alle numerose attività organizzate e ai progetti intrapresi, il CRAL del Politecnico di Torino, si è sempre
più rafforzato e ora è solido punto di riferimento per gli oltre 1900 soci.
L’esaltante esperienza dello sport, dei viaggi, della musica e dell'arte, trasforma l’associazione in un’avventura
sempre nuova e in continua evoluzione.
Il Polincontri non è solo divertimento, l’Impegno Sociale, infatti, caratterizza momenti di incontro attraverso
associazioni locali e enti impegnai nel campo della solidarietà.
Si ringrazia Ugo Nespolo per la grafica.