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Mercoledì 15 Luglio 2009 Gazzetta del Sud
Cronaca di Reggio
.
Con il concerto di Marina Rei e la presentazione dell’iniziativa antimafia si è conclusa la Festa del Lavoro della Cgil
Una rivoluzione culturale che parte... da Sud
Premio Trentin assegnato a Saverio Strati, Gherardo Colombo e Silvana Cappuccio
Domenico Malara
Niente lenzuoli bianchi, né inutili
slogan che invitano a omicidi di
massa. L’associazione “daSud”
punta ad una vera e propria rivoluzione culturale per sconfiggere,
o quanto meno contrastare, la criminalità organizzata. Un’antimafia del fare e non dell’apparire,
che punta alla conoscenza e alla
ricostruzione della memoria per
strappare il Mezzogiorno dal cancro dell’ignoranza, terreno fertile
dove attecchiscono quelle piante
ormai secolari che si chiamano
mafia e ’ndrangheta.
Per fare ciò, “daSud” si rimette
in cammino alla ricerca delle storie dimenticate. E lo fa, per il secondo anno consecutivo, dalla
Festa del Lavoro della Cgil, dove
ieri pomeriggio ha presentato “La
lunga marcia della memoria”,
l’evento che unisce arte, cultura e
approfondimenti contro le mafie
e per i diritti. Madrina d’eccezione della manifestazione è Marina
Rei, la cantautrice-percussionista
che ieri sera, dal palco della pineta Zerbi, ha concluso l’ottava edizione della Festa del Lavoro.
L’edizione 2009 della “Marcia
della memoria”, che inizia oggi e
si concluderà il 25 luglio, sarà dedicata alle “strade e piazze antimafia”. Stamattina alle 12, infatti, in contemporanea in tutt’Italia,
associazioni, gruppi, comitati, artisti, semplici cittadini si daranno
appuntamento con “daSud” e l’archivio web “Stopndrangheta.it”
per riscrivere la toponomastica
delle nostre città, con la simbolica
intitolazione di strade, piazze e
luoghi pubblici alle vittime inno-
La città di Bologna
intitola due vie a
Gianluca Congiusta
e Rocco Gatto
Santo Gioffrè, Vera Lamonica, Marina Rei, Francesco Alì, Giuseppe Strangio e Danilo Chirico
centi della criminalità organizzata. Tutte le foto delle varie iniziative saranno poi pubblicate sul sito www.dasud.it, per dare vita ad
una mappa dell’Italia che non si
rassegna.
Tra le città che hanno aderito
all’iniziativa anche Bologna. Nel
capoluogo emiliano, infatti, l’attuale via Pratello sarà simbolicamente intitolata al commerciante
Gianluca Congiusta, ucciso a Siderno il 24 maggio 2005, mentre
via Petralata sarà intestata a Rocco Gatto, ucciso il 12 marzo del
1977 a Gioiosa Ionica. Mugnaio,
iscritto al Pci, Gatto si ribellò al
pagamento del pizzo e venne assassinato a colpi di lupara. Un storia, quella di Gatto, raccontata su
un murales dipinto nella piazza
del mercato di Gioiosa Ionica.
«Siamo orgogliosi che proprio
dalla Festa del Lavoro parti la
“Lunga marcia della memoria”,
un importante contributo culturale e di legalità, che in territori
martoriati come il nostro si traduce in occasione di sviluppo», ha affermato il segretario della Cgil,
Francesco Alì, nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio, alla presenza, tra gli altri, di
Marina Rei, del segretario provin-
ciale del Pd, Giuseppe Strangio,
del portavoce dell’associazione
“daSud”, Danilo Chirico, dell’assessore provinciale, Santo Gioffrè, e di Vera Lamonica, della segreteria nazionale della Cgil.
«Se c’è lavoro, se ci sono diritti,
se c’è libertà – ha aggiunto Danilo
Chirico – ci saranno sempre meno
spazi per la criminalità. Questo lo
si può fare solo intraprendendo
un percorso culturale che coinvolga insieme intellettuali, artisti,
associazioni, semplici cittadini.
Non è vero che la gente non si ribella alla mafia, c’è chi l’ha fatto a
costo della propria vita, ma non
ha trovato istituzioni credibili».
Di personaggi simbolo ha parlato anche Santo Gioffrè, riferendosi alla “sua” Artemisia Sanchez
«simbolo – ha detto l’assessore
provinciale – di una Calabria che
cerca a tutti i costi un riscatto sociale. Quella stessa Calabria che
oggi, oltre alla piaga mai rimarginata della criminalità organizzata, si ritrova a pagare sulla propria
pelle la crisi del Nord».
Chiaro il messaggio di Peppe
Strangio: «La lotta contro l’illegalità – ha affermato il segretario regionale del Pd – non è uno sport
per professionisti, ma uno sport
per tutti. Ognuno deve dare, nel
suo quotidiano, una testimonianza di legalità, mettendo da parte
steccati e ideologie politiche».
Così come Vera Lamonica, che
ha parlato di «fase delicata per il
Mezzogiorno, in cui – ha affermato la sindacalista della Cgil –, oggi
più che mai abbiamo bisogno di
linguaggi e simboli forti».
«La violenza non si fa solo con
le armi, ma relegando un popolo
all’ignoranza», ha infine aggiunto
Marina Rei, convinta che «solo la
cultura può aprire le menti e ingentilire gli animi. Attraverso la
musica, il teatro, l’arte, la letteratura – ha affermato la cantante – si
può entrare nel cuore della gente
ed educarla alla conoscenza. Proprio per questo noi artisti abbiamo una grande responsabilità».
Ieri sera, dunque, la conclusione della Festa del Lavoro dell Cgil,
con l’ultimo dibattito e l’assegnazione del premio giornalistico
“Bruno Trentin” a Saverio Strati,
Silvana Cappuccio e Gherardo
Colombo. Prestigioso riconoscimento anche per il segretario della Cgil, Francesco Alì, al quale è
stato chiesto, dal segretario nazionale della Cgil Gugliemo Epifani, di entrare nel consiglio di
amministrazione della Fondazione “Di Vittorio”.
Uno scorcio del quartiere di San Giovannello
Ieri sera la decisione dei giudici supremi
Processo “Eremo”
la Cassazione
annulla 6 assoluzioni
È giunta anche la parola definitiva della Cassazione sulle pene
che dovranno scontare Antonino Franchina (6 anni e 8 mesi);
Diego Postorino (4 anni) e
Gioacchino Riedo (4 anni), tutti
coinvolti nell’ambito del procedimento “Eremo”.
La Corte di Cassazione ha poi
accolto l’assunto del sostituto
procuratore generale e ha annulato le assoluzioni della Corte
d’Appello reggina e ha rinviato i
sei imputati a un nuovo giudizio
da celebrarsi in un’altra sezione
della Corte d’Appello.
Dovranno, dunque, comparire di nuovo di fronte ai giudici
reggini Antonio Ambrogio, Massimiliano Amodeo, Italo Bonetti, Carmelo Massimo Lo Giudice,
Demetrio Lo Giudice e Gianfrnaco Musarella.
Tutti gli imputati davanti al
Supremo Collegio erano difesi
dagli avvocati: Antonio Managò, Michele Priolo, Natale Polimeni, Nico D’Ascola, Emanuele
Genovese e Giovanni Aricò.
Dunque, almeno per questi
imputati la storia di questo processo ricomincia.
Nel processo di primo grado,
celebrato con il rito abbreviato
davanti al gup Tommasina Cotroneo, sui presunti apparte-
nenti al clan di San Giovannello
erano piovute undici condanne
a complessivi 54 anni e cinque
mesi di reclusione.
Il processo era nato da un'inchiesta della squadra mobile
della Questura, con il coordinamento della Dda, sulle attività di
un gruppo criminale legato alla
cosca Audino, che operava nel
quadrilatero Eremo-San Giovannello-Tremulini-San Brunello.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione imponeva a tappeto il pagamento
delle estorsioni. Intercettazioni
telefoniche e ambientali avevano permesso agli investigatori
della Polizia di identificare i presunti appartenenti all'organizzazione.
I riscontri ai risultati dell'attività d'indagine erano giunti dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanbattista
Fracapane. Catturato dopo un
periodo di latitanza, Fracapane
aveva deciso di collaborare e
aveva raccontato quanto era a
sua conoscenza. Nei verbali contenenti le sue rivelazioni avevano trovato spazio anche le attività della cosca dominante nel
quartiere di San Giovannello.(p.g.)
Brevi
Indicati dalle commissioni del Csm come capo e sostituto della Procura generale
Designazione unanime per Di Landro e Mollace
Doppia indicazione delle commissioni del Consiglio superiore
della magistratura. La quinta
commissione
ha
indicato
all’unanimità Salvatore Di Landro come il prossimo procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio. La terza commissione, sempre all’unanimità,
ha conferito a Francesco Mollace
le funzioni requirenti di secondo
grado e lo ha indicato quale sostituto presso la Procura generale della Corte d’appello reggina.
Salvatore Di Landro, già avvocato generale dello Stato, prenderà il posto di Giovanni Antonio
Marletta, il procuratore generale andato in pensione di recente.
Di Landro ha fatto il pretore e
il giudice. Dopo essere stato procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio, era stato
Salvatore Di Landro
Francesco Mollace
nominato avvocato generale. In
questa veste, così come gli era
capitato in precedenza ha rappresentato l’accusa in molti importanti processi. E da avvocato
generale, prima della nomina di
Marletta, aveva retto la procura
tenendo la relazione sullo stato
della giustizia nel distretto, così
come accadeva prima della riforma.
Francesco Mollace è pubblico
ministero da sempre. È stato magistrato della procura di Cosenza prima del trasferimento,
all’inizio degli anni ’90 in riva allo Stretto. Ha fatto parte dello
storico pool antimafia che ha firmato tutte le più importanti inchieste contro le cosche. È il primo pm della Dda che transita alla Procura generale reggina.(p.t.)
Imputati due nomadi condannati in primo grado a 4 anni e 6 mesi ciascuno
Assolti in appello dall’accusa di rapina e lesioni
In primo grado erano stati condannati a 4 anni e 6 mesi di reclusione a testa. Erano accusati di
aver malmenato e rapinato un
vecchietto. Ieri in Corte d’appello
(Bruno Finocchiaro presidente,
Iside Russo e Maria Luisa Crucitti) sono stati assolti e scarcerati.
Protagonisti della vicenda giudiziaria Alessandro Bevilacqua,
22 anni, ed Enzo Amato, 23 anni,
entrambi appartenenti alla comunità rom.
Il fatto si era verificato il 30
maggio 2008 in via Aspromonte.
Nella circostanza il pensionato
L.T. era stato bloccato da due giovani giunti sul posto in sella a uno
scooter. Uno dei due gli aveva
sottratto il borsello. Il tentativo di
resistenza dell’uomo era stato sopraffatto da una tempesta di calci
e pugni. Il pensionato era finito
sul marciapiede mentre i due autori della rapina erano fuggiti
portandosi via il borsello.
Nell’immediatezza, intervenuti una pattuglia dei carabinieri
della stazione Rione Modena, il
malcapitato aveva fatto una sommaria descrizione dei due rapinatori evidenziando la loro appartenenza all’etnia nomade.
Successivamente, a distanza
di due mesi, era stata fatta una integrazione di denuncia e la vitti-
ma sosteneva di aver riconosciuto i responsabili in quanto, su segnalazione di una guardia giurata erano stati avvistati nei pressi
di una filiale di banca su viale Calabria.
Veniva acquisita la relazione
di servizio dalla quale emergeva
che effettivamente Alessandro
Bevilacqua ed Enzo Amato erano
stati fermati nei pressi dell’istituto di credito. Dopo qualche giorno, visionando un fascicolo fotografico il denunciante procedeva
al riconoscimento. I due venivano raggiunti da ordinanza di custodia cautelare.
Successivamente il difensore
degli accusati, l’avvocato Giacomo Iaria, chiedeva e otteneva
l’incidente probatorio. Davanti al
gup la vittima aveva in termini
dubitativi individuato Bevilacqua mentre in presunto complice
era stato individuato in un soggetto diverso da Amato.
Il gup aveva condannato entrambi a 4 anni e 6 mesi. In appello il pg Ezio Arcadi ha chiesto la
conferma mentre l’avvocato Iaria
ha segnalato i cambiamenti registrati nelle diverse fasi investigativa concludendo l’assoluzione.
La Corte ha accolto la richiesta difensiva e ha assolto i due imputati.(p.t.)
Numerosi i controlli lungo il litorale
UNIVERSITÀ MEDITERRANEA
Corso didattico
a cura della Provincia
DOMANI alle 11, il presidente della Provincia, Giuseppe
Morabito, l’assessore provinciale alla cultura, Santo
Gioffrè, il preside della FAcoltà di Architettura, la
prof. Francesca Fatta, e il
presidente del corso di laurea in Urbanistica, Enrico
Costa, presenteranno il corso didattico promosso dalla
Provincia “Storia e cultura
della Calabria”.
ANMIL
Al via le cure termali
per invalidi del lavoro
L’ASSOCIAZIONE nazionale
mutilati e invalidi del lavoro,
comunica a tutti coloro che
hanno fatto domanda al Comune per le cure termali, che
anche quest’anno sono state
autorizzate le predette prestazioni. Pertanto, gli interessati sono tenuti a recarsi
presso l’Assessorato alle politiche sociali per ritirare la
relativa autorizzazione.
COMUNE
Concorso per titoli
al Convitto nazionale
IL COMUNE INFORMA che è
stato indetto il concorso per
titoli per il conferimento di
45 posti di studio gratuiti e
semigratuiti come semiconvittore presso il Convitto
nazionale “Campanella” per
l’anno scolastico
2009/2010. Le domande
possono essere presentate
dalla data di pubblicazione
sino al 31 agosto.
Centauro del mare
“pescato” dalla Polizia
Addio moto d’acqua
Ancora un sequestro di una
moto d’acqua operato dalla
Squadra Nautica della Polizia
di Stato reggina, particolarmente attiva in questo primo
scorcio d’estate.
Sulla base delle direttive impartite dal questore Carmelo
Casabona, gli specialisti nautici, diretti dal vice questore aggiunto, Gerlando Costa, confusi tra i bagnanti che frequentavano la spiaggia La Sorgente,
“pescavano”, e proprio il caso
di dirlo, R. D. di 23 anni che alla guida della propria moto
d’acqua si avvicinava alla battigia senza rispettare le modalità prescritte dalle norme vigenti in materia di condotta e
manovra.
Il centauro del mare è stato
segnalato
all’equipaggio
dell’Unità navale classe Squalo, dislocata in mare a poca distanza, che ha proceduto al
controllo del trasgressore sorprendendolo, non solo senza i
relativi documenti al seguito,
bensì privo della prevista copertura assicurativa. Oltre alle
contestazioni amministrative
relative alla condotta, alla
mancanza dei documenti e
dell’assicurazione obbligatoria
per un importo che si aggira intorno ai 1000 euro, l’acquascooter è stato sottoposto a sequestro.
Sempre nell’ambito dell’attività disposta dal questore
Carmelo Casabona, gli specialisti Nautici della Polizia di Stato hanno effettuato servizi mi-
La moto d’acqua sequestrata
rati al controllo delle strutture
balneari in concessione, con
particolare riguardo a quelle
ubicate sul lungomare cittadino, nel corso dei controlli sono
state accertate e contestate alcune violazioni del codice della navigazione, per il mancato
rispetto delle prescrizioni riportate nell’ordinanza balneare del Comune, per un ammontare di diverse migliaia di euro.
L’impegno del personale
della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Nautica
dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico proseguirà per l’intera stagione, al
fine di prevenire e reprimere
qualsiasi forma di comportamenti illeciti che possano turbare i frequentatori dei litorali
della provincia reggina.