Quella cupola che si staglia su Gerusalemme
Transcript
Quella cupola che si staglia su Gerusalemme
Quella cupola che si staglia su Gerusalemme Mercoledì 04 Aprile 2012 17:03 - C’è evidentemente un legame particolare tra la Leonessa d’Italia e la città santa, edificata sull’altopiano che separa la costa orientale del Mediterraneo dal Mar Morto. Un legame non scritto, ma che passa — solido e reale — per la concretezza dei fatti. Continuando a nutrire quel prezioso patrimonio legato alla tradizione di un cristianesimo sociale che ha avuto come protagonisti figure quali il beato Giuseppe Tovini o l’avvocato Giorgio Montini (padre del futuro Paolo VI), Brescia dà nuovamente prova di città capace e, soprattutto, desiderosa di superare i suoi confini, di comunità operosa e attenta ai bisogni di solidarietà e di giustizia provenienti anche da molto lontano. È recente, infatti, l’impegno sottoscritto dall’associazione bresciana Terrae Caritatis — in sinergia con il Movimento cristiano lavoratori — per sostenere la costruzione di ottanta appartamenti per giovani coppie a Gerusalemme, in accordo con l’onlus Amici del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Lo scopo dell’iniziativa è cercare di rallentare la continua diaspora dei cristiani dalla città e dall’intero territorio palestinese. Il secondo esempio del legame tra Brescia e Gerusalemme è destinato, presumibilmente, ad assumere una visibilità ancora maggiore. È infatti ufficiale la notizia che sarà sempre la città lombarda a sostenere il progetto di restauro della cupola della basilica armena cattolica di Santa Maria dello Spasimo, situata nel cuore della città vecchia di Gerusalemme. Una basilica ben conosciuta dai pellegrini cristiani, giacché al suo interno si trovano le stazioni terza e quarta della Via Dolorosa, con l’evocazione che segna la prima caduta di Gesù e l’incontro con la Vergine Maria. Da qui il titolo del tempio, edificato all’inizio del secolo XIX sui resti di una cappella bizantina della quale sono stati rinvenuti alcuni mosaici del V secolo (nello stesso spazio era stata edificata un’altra chiesa in epoca crociata). La basilica è attualmente sede di un esarcato patriarcale al quale fanno capo alcune decine di famiglie di cattolici di rito armeno in Israele. La cupola — tra i simboli più rappresentativi e inconfondibili della città — si staglia ben visibile nel panorama che abbraccia buona parte dei luoghi santi legati alla passione di Cristo. Ammalorata dal tempo e dalle intemperie, ha bisogno ora di un urgente restauro che parte appunto da Brescia. Bresciano è infatti lo studio di architettura che ha svolto i necessari rilievi tecnici e impiantistici; bresciana è la ditta incaricata di eseguire i lavori ormai imminenti, anche se vi collaboreranno maestranze locali. Lo studio di architettura è lo stesso che — con l’apporto di numerosi studiosi, docenti universitari e tecnici di alto livello professionale — ha elaborato il ben più impegnativo progetto di totale restauro, sempre a Gerusalemme, dell’i n t e ro complesso relativo alla più conosciuta cattedrale ortodossa armena di San Giacomo, annoverata dall’Unesco tra i tesori del patrimonio dell’umanità. © Osservatore Romano - 3 aprile 2012 1/1