Agostino, il veggente 7 novembre 2015 Davvero il figlio di una

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Agostino, il veggente 7 novembre 2015 Davvero il figlio di una
7 novembre 2015
Agostino, il veggente
Davvero il figlio di una madre come Santa Monica non poteva
continuare nella sua vita dissoluta. Era fondamentalmente cieco,
Agostino. Forse conosceva la teoria della caverna di Platone, per
cui confondeva le ombre che si proiettavano sul fondo della
caverna con la realtà delle persone che passavano al di fuori di
essa e che il sole proiettava nel fondo. Cioè Agostino davvero per
33 anni aveva considerato che le lucciole erano lanterne, che un
fiammifero al buio è il sole, che una bellezza riflessa è la bellezza.
Insomma confondeva l'immagine su uno specchio - di quei tempi!
- con la persona che si specchiava. Cosa che facilmente succedeva
e succede ancor più oggi.
Una cosa è la Bellezza, un'altra cosa è un oggetto bello. Tutte le cose
belle non fanno La BELLEZZA. Briciole di verità, non fanno la Verità. Tutto
il creato qui, sopra, sotto non fa Dio! Quasi tutti abbiamo gli occhi, ma
pochissimi "hanno occhio"! Tutti - o quasi - abbiamo le orecchie, ma un
udito fine che ama la musica perfettamente intonata è cosa da pochi.
Quasi tutti abbiamo mani, braccia, gambe. Ma non tutti - anzi pochi hanno mani d'artista, braccia da lottatori, gambe da gazzelle.
Una foto di una persona non è LA PERSONA. La voce al telefono non è
voce diretta. II sesso del corpo non è I'amore del cuore.
II cuore ha una sua parte interna, chiamata appunto INTIMA, che è ben
oltre alla parte esterna vicina, prossima che sia. II contatto con le
persone può essere a livello epidermico, di pelle, o di cuore. C'è un fuori
e c'è un dentro. C'è l'cchio del corpo e l'occhio del cuore. C'è "l'io
corporeo
e l'IO-IO". Cè luce artificiale, c'è luce naturale, c'è luce
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spirituale, DIVINA. C'è una approssimazione alla verità, alla vita, al
tempo, e c'è la REALTA' - Dio! - che è LUCE - VERITA' - VITA. C'è spazio
materiale. E c'è l'IMMENSITA' - assenza di spazio - cioè Dio. E' DIO LA
REALTA'. Noi siamo - in tutti gli aspetti - solo dei riflessi. Scostandoci dal
sole, entriamo nelle tenebre. Scostandoci da Dio entriamo nella "nonvita". Prendiamo abbagli madornali a confondere le creature con il
Creatore o a metterci - più o meno - allo stesso livello!Stolti!
Non si deve confondere sesso con I'amore. Tanto meno si prende una
donna in sposa, ridotta a femmina. Un figlio come un giocattolo per gli
adulti. O un lavoro per i soldi soltanto... O un posto importante per il
prestigio personale non per il Bene Comune...
E veniamo allora ad Agostino. Un uomo che vede con gli occhi di Dio.
Agostino per 33 anni aveva preso le lucciole per lanterne. I fiammiferi
per Dio. E Dio? Una nuvoletta di passaggio.
Ma Agostino era - nonostante la vita dissipata - alla ricerca.
A dire il vero era Dio che da sempre cercava Agostino, al quale aprì gli
occhi del cuore con una LUCE INCOMPARABILE, quindi luce che è
inutile comparare con qualsiasi altra luce.
E questa luce non era nel creato, negli specchi, nella caverna, nelle belle
donne, nel denaro, nell'eloquenza e intelligenza. La LUCE STAVA DA
SEMPRE NELL'IO INTIMO, PUNTO FOCALE di Agostino, nel profondo del
suo essere, quello che fa corto-circuito con Dio. Dio polo positivo,
Agostino negativo: ed è stata LUCE A CAMPO COMPLETO, COME CIECO
DALLA NASCITA CHE VEDE IL CREATO PER LA PRIMA VOLTA. Agostino
vide la LUCE per la prima volta e comprese la parabola platonica della
caverna. Finalmente vide faccia a faccia La VERITA'. Cioè DIO. L'AMORE,
cioè DIO! La vita e la felicità, cioè DIO!
Dio "luce diversa da TUTTE LE LUCI DEL MONDO", dice Agostino. Non era
come olio sopra l'acqua, o il cielo sopra la terra. ERA LUCE
SEMPLICEMENTE, che stava SOPRA Agostino, nella quale AGOSTINO
ENTRA DEFINITIVAMENTE perchè era quella che cercava. Solo chi
conosce la Verità-Cristo conosce questa LUCE. Scrive:
"O Dio, eterna verità e vera carità e cara eternità. Tu sei il mio Dio. A
te sospiro giorno e notte...".
Dio gli ha fatto vedere per un istante ciò che da solo non avrebbe mai
visto. Debole di vista spirituale, Agostino rimane abbagliato: "Tremai di
amore e di terrore". Una voce gli diceva:
"lo sono il cibo dei forti, cresci e mi avrai.
TU NON TRASFORMERAI ME IN TE, come il cibo nel corpo,
MA SARAI TU AD ESSERE TRASFORMATO IN ME"...
(Nota mia: quante "papere" diciamo nelle nostre spiritualità infantili ed
erronee!...). Dio I'ha abbracciato dicendogli: "Io sono la via, la verità e la
vita" e "unì quel CIBO, che io non ero capace di prendere, al mio essere".
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E il Verbo si fece carne in AGOSTINO! (Splendido!!!)
E finalmente il famoso passo dalle Confessioni:
"TARDI TI HO AMATO, BELLEZZA TANTO ANTICA E TANTO NUOVA,
TARDI TI HO AMATO! Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ERO
FUORI DI TE e là ti cercavo. E io, bruto, mi avventavo (sic!) sulle
cose belle da te create. ERI CON ME e IO NON ERO CON TE. Mi
tenevano lontano da te quelle creature che, se non fossero in te,
neppure eisterebbero.
MI HAI CHIAMATO, HAl GRIDATO, HAI INFRANTO LA MIA
SORDITA'! MI HAI ABBAGLIATO, MI HAI FOLG0RAT0, e finalmente
hai guarito la mia CECITA'. Hai alitato su di me il profumo tuo e io
l'ho respirato, e ORA ANELO A TE! TI HO GUSTATO e ora HO FAME
E SETE DI TE, MI HAI TOCCATO e ora ardo dal desiderio di
conseguire la tua PACE".
A quanti anni luce siamo in ritardo su Agostino?...
Quanto è profonda la cecità del nostro cuore! Dio, facci vedere!
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