Active 1A
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Active 1A
E R l’AFFA del MESE Q uiet, marchio di proprietà del distributore Audio 4 & C, propone diffusori economici che ben si adattano alle nuove tecnologie di riproduzione audio e orientano le proprie caratteristiche verso la praticità e la versatilità d’uso, pur strizzando l’occhio all’alta fedeltà nel senso cui siamo più abituati. La produzione è incentrata su due linee dedicate rispettivamente all’alta fedeltà e all’home theater con, rispettivamente, due diffusori e un sistema a cinque canali più subwoofer i cui componenti sono acquistabili anche individualmente. I due diffusori della linea hi-fi sono simili nella struttura e nella componentistica, e la differenza consiste nella presenza di un amplificatore interno al componente “di fascia alta” (da cui il nome Active 1A). Descrizione SISTEMA DI ALTOPARLANTI QUIET 50 ACTIVE 1A Costruttore: Quiet Distributore per l’Italia: Audio 4 & C s.r.l., Via Polidoro da Caravaggio 33, 20156 Milano. Tel. 0233 402 760 - www.audio4.it - [email protected] Prezzo: Euro 288,00 CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE Potenza totale: 2x20 W. Tweeter: a cupola 25 mm. Woofer: 130 mm. Risposta in frequenza: 45 Hz-20 kHz. Ingressi: 1 linea. Uscite: cuffia e subwoofer attivo. Reflex: posteriore. Frontale finitura: nero “high gloss”. Finitura mobile: nero. Dimensioni (HxLxP): 285x180x240 mm. Alimentazione: 220 V - 50 Hz L’aspetto è piuttosto gradevole sia nelle proporzioni volumetriche che nella finitura vinilica; inoltre, quella nera lucida di buona qualità del pannello frontale, visibile una volta tolta la griglia parapolvere, porta il pensiero a diffusori di classe molto più elevata di quella cui appartiene il Quiet. Il mobile è realizzato in MDF, una struttura di residui di lavorazione del legno agglomerata a mezzo di collanti e compressa, così da creare un ottimo ed economico materiale da costruzione ampiamente usato nella realizzazione di diffusori acustici per le eccellenti caratteristiche di stabilità nel tempo. Lo spessore delle pareti è di 12 millimetri ad esclusione del pannello frontale, che misura 15 millimetri; inoltre, dei listelli di rinforzo sono distribuiti lungo gli angoli del mobile. Non è previsto alcun tipo di assorbente acustico all’interno e spero che ciò non porti ad eccessive colorazioni in gamma media, dovute alle riflessioni da e verso la membrana del midwoofer. Questo altoparlante è caratterizzato dal cestello in lamiera di ferro e da una membrana in polipropilene molto rigida, sospesa tramite un anello esterno in gomma di buone dimensioni, e da un centratore di consistenza piuttosto rigida, che al tatto caratterizza l’altoparlante con una bassa cedevolezza e presuppone un certo rodaggio perché il diffusore possa esprimersi al meglio. Il magnete ha dimensioni generose ed è di tipo schermato, rendendo quindi adatto il componente ad un utilizzo audio/video. Il montaggio degli altoparlanti avviene senza l’interposizione della classica guarnizione e ciò potrebbe generare fastidiosi rumori, dovuti alle vibrazioni del cestello dell’altoparlante rispetto alla struttura del mobile; in effetti, è probabile che tale caratteristica sia relativa agli esemplari in prova perché la guarnizione è presente sia sul pannello dell’amplificatore che su quello dei controlli di volume e toni. Il tweeter con cupola da un pollice in seta trattata sembra de- AUDIOREVIEW n. 286 gennaio 2008 rivato dai modelli usati in ambito automobilistico, di cui condivide le dimensioni del gruppo magnetico. La flangia frontale presenta un leggero caricamento a tromba, che dovrebbe migliorare leggermente l’efficienza del componente. Un condensatore elettrolitico di dimensioni fisiche minimali è posto in serie al tweeter, così da proteggerlo nel caso si colleghi erroneamente tale via a quella della via bassa in uscita dal diffusore attivo. Una caratteristica di questi diffusori è proprio quella di essere differenziati tra loro, con uno passivo senza alcun componente di filtro all’interno se non il condensatore di protezione di cui sopra e l’altro attivo con al suo interno un doppio amplificatore stereo da 20 W e relativi controlli di volume e toni. Un’economica doppia morsettiera a molla esegue il collegamento tra i diffusori, e la sezione di filtro delle vie bassa e alta avviene nelle sezioni elettroniche ad alta impedenza, realizzando un consistente aiuto al contenimento dei costi complessivi degli Active. La sezione elettronica è costituita da due stadi: sulla parete posteriore, la scheda che ospita alimentatore e amplificatore, sulla laterale ed incassati nel pannello, i controlli di volume e toni. In particolare l’alimentatore pare giustamente dimensionato e ben allineato con il costo del prodotto e può contare su un discreto trasformatore di alimentazione e una coppia di condensatori di filtro da 4700 µF. Pregevole la scelta dei due moduli di amplificazione, i TDA6265 di fabbricazione ST che dispongono di due canali da 25 W massimi e che in questo caso sono stati limitati a 20 con beneficio per la sicurezza di utilizzo. I dati dinamici di questi componenti sono di buon livello e mostrano una leggera sofferenza in termini di distorsione solamente in prossimità della massima potenza e alle altissime frequenze, con valori prossimi all’1%, a dimostrazione di una velocità non eccezionale ma comunque per nulla preoccupante in termini assoluti e sicuramente insignificante rispetto a quella degli altoparlanti. Quindi ci troviamo di fronte ad un sistema di diffusori attivi con ben quattro amplificatori, uno per altoparlante, una soluzione tipica dei componenti professionali attivi che permette, come già descritto precedentemente, la totale eliminazione dei costosi e invasivi (anche in termini musicali) filtri passivi sugli stadi a bassa impedenza, oltre a rendere totalmente indipendenti fra loro, a livello elettrico, gli altoparlanti stessi. La scheda di controllo del volume e dei toni usa componenti di qualità allineata con il livello della realizzazione e vale la pena di notare i condensatori in mylar adottati per la sezione toni. Le connessioni verso il mondo esterno vedono una Sistema di altoparlanti QUIET ACTIVE 1A. CARATTERISTICHE RILEVATE Risposta in frequenza (con 2.83 V /1 m) Distorsione di 2a, 3a, 4a, 5a armonica ed alterazione dinamica a 100 dB spl Il diffusore amplificato è stato pilotato con un segnale via via crescente fino a verificare ad un metro di distanza dal microfono di misura una pressione media di novanta decibel. A questo livello di emissione possiamo notare una risposta caratterizzata da due avvallamenti visibili: uno a circa 500 Hz e un secondo a frequenza più elevata, tra i 3000 ed i 4000 Hz. Come si vede dal grafico la pendenza vale circa 15 decibel per ottava, con un andamento ben smorzato alle frequenze più basse ed un picco di emissione a circa AUDIOREVIEW n. 286 gennaio 2008 MOL - livello massimo di uscita: (per distorsione di intermodulazione totale non superiore al 5%) 120 Hz, frequenza peraltro prevista come taglio superiore all’uscita destinata ad un eventuale subwoofer. Va notato comunque che la presenza del controllo dei toni può linearizzare gli estremi della banda misurata, anche se a discapito della dinamica. Quest’ultima in verità appare limitata in parte dalla potenza ridotta ed in parte dalle reali capacità degli altoparlanti. Com’è facile verificare dalla misura della MOL, la gamma bassa a regime quasi continuo (come può essere considerato un burst di 0,36 secondi) ha difficoltà ad emettere una pressione superiore a 95 decibel fino a 500 Hz. Questa porzione di frequenze nella disposizione dei diffusori molto vicino alla parete posteriore può ricevere un sostanziale rinforzo dalla riduzione dell’angolo solido di emissione, potendo in tal modo superare appena i 100 decibel. In gamma media il livello indistorto sale velocemente fino a superare a 1000 Hz i 110 decibel ed i 115 decibel in gamma medioalta. La distorsione dinamica a bassa frequenza mostra tutte le armoniche visualizzate ad un livello mediamente elevato, livello che scende al di sotto dell’uno per cento sin dai 120 Hz. In gamma mediobassa le armoniche superiori si riducono velocemente fino ad attestarsi alla base del grafico, mentre quelle di ordine più basso si incrociano varie volte fino alla gamma media. Oltre i 1000 Hz la meno musicale terza armonica si avvia verso il livello di base del grafico e la seconda risale fino allo 0,5%, valore da considerare ancora abbastanza contenuto. Buona la verifica della compressione dinamica, praticamente assente in tutto l’intervallo di misura. G.P. Matarazzo 51 Q UIET UIET ACTIVE ACTIVE 1A 1A linea d’ingresso ad alta impedenza piuttosto sensibile (100 mV), un’uscita cuffia ed una per un subwoofer attivo. Peccato sia presente una sola linea d’ingresso: diversamente, che so, ad esempio aggiungendone un paio ed un commutatore, si sarebbe potuto realizzare un impianto completo con tre sorgenti ad una cifra veramente irrisoria. Il tubo di accordo è posto sul retro del mobile ed obbliga ad un’installazione leggermente discostata dalla parete di fondo, condizione praticamente obbligata nel caso del diffusore attivo, per via della presenza del dissipatore sporgente dal pannello, e da ricordare per il componente passivo, il cui solo spessore tra questo e la parete alla quale potrebbe essere accostato è rappresentato dai cavi di collegamento con il diffusore “master”. E ora mi accingo all’ascolto, ché sono alquanto curioso di saggiare le doti di un sistema che potrebbe rappresentare un ottimo modo di accostamento al buon suono... Conclusioni In questa foto è ben visibile il diffusore del canale destro, quello in cui è contenuto l’amplificatore stereo multivia, e a tale riguardo è evidente la morsettiera doppia per il collegamento individuale delle due vie del diffusore sinistro. Che dire? È un componente che certamente vedrei più adeguato in un collegamento ad un computer che ad un lettore CD. Evidentemente è nato per la fruizione con sistemi audio per i formati compressi, in cui può esprimere apprezzabili doti d’impatto e concedere persino qualche soddisfazione sul piano della definizione audio. Fabio Mingolla L’ASCOLTO Inizio il test con “Songbird” di Eva Cassidy, e mi rendo immediatamente conto di aver cominciato con il “piede sbagliato”: il suono è eccessivamente colorato in gamma media e addirittura nasale, quindi correggo il tutto e cambio genere, per rodare il più velocemente ed efficacemente possibile i diffusori. Il disco “La vida qué vendrá” dei 99 Posse, ed in particolare il brano “Sub”, mi sembra sia perfetto per ammorbidire rapidamente sospensioni e suono del midwoofer; tra l’altro l’impostazione sonora dei diffusori è ben adeguata per l’ascolto del Raggamuffin o del Grunge, piuttosto che per la musica sinfonica. Con questo non voglio dire che la musica rock non meriti ascolti raffinati e trasparenti, anzi, ascoltare la splendida voce di Chris Cornell dei Soundgarden con un sistema di gran classe rende ancora più emozionante la fruizione di tali musicalità, per non parlare delle fantastiche evoluzioni del flauto di Ian Anderson dei Jethro Tull, che con impianti ben dettagliati assume una luminosità sonora da brivido. Ma i luoghi comuni vogliono che il rock sia legato essenzialmente all’impatto ed in questo caso i progettisti Quiet hanno centrato appieno l’obiettivo, e la scarsa coerenza d’emissione che inevitabilmente genera qualche colorazione in gamma media può tranquillamente passa- 52 re in secondo piano, tanto è generosa e carica d’impatto l’emissione di questi diffusori. Il rodaggio “intensivo” produce gli effetti sperati e “Songbird” di Eva Cassidy riacquista gran parte della naturale dolcezza; certo, la voce è più sibilante del solito, ma non mi aspetto certo miracoli da componenti di questo tipo, e comunque il messaggio risulta completo e abbastanza godibile anche a rispettabili livelli sonori. Un parsimonioso uso dei controlli di tono, in particolare una leggera attenuazione delle alte frequenze, si rivela utile per il contenimento della vivacità del tweeter, pur se a scapito dell’estensione e della rifinitura in gamma alta. L’ascolto di alcuni brani di musica classica trae giovamento dalla generosità delle gamme bassa e mediobassa, donando una scena inaspettatamente gradevole che il tweeter, grazie alle sue qualità, si occupa di rifinire piacevolmente. Particolarmente interessante la capacità di riproduzione del pianoforte, che possiede un corpo ed una definizione del suono delle corde notevole ed emozionante. Tutto ciò è gradevolmente vero finché il numero degli strumenti si mantiene contenuto, ma tende a un decadimento abbastanza deciso con l’aumentare degli elementi che il diffusore è chiamato a riprodurre. F.Mi. AUDIOREVIEW n. 286 gennaio 2008