Omelia Card Tong 21102012 - Parrocchia Santuario Regina degli
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Omelia Card Tong 21102012 - Parrocchia Santuario Regina degli
Il Card. Tong Hon ha aperto l’Anno della Fede nella nostra parrocchia Domenica 21 ottobre 2012, Giornata Missionaria Mondiale, abbiamo aperto l’Anno della Fede nella nostra parrocchia. In tutte le Sante Messe i sacerdoti hanno consegnato ai fedeli la professione di fede, il Credo, perché in questo anno ne facciano oggetto di riflessione e di preghiera. La Santa Messa delle ore 11,30 è stata presieduta da Sua Eminenza il Card. John Tong Hon, Titolare della nostra parrocchia, a Roma in quanto uno dei tre Presidenti delegati del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione. Con lui hanno concelebrato don Mario Conti e don Giovanni Battista Perego. I canti ed il servizio liturgico sono stati svolti dai nostri giovani. Riportiamo di seguito l’omelia di Sua Eminenza. Omelia – Santuario Maria Regina degli Apostoli 21 Ottobre 2012 29° Domenica del Tempo Ordinario Caro Don Mario Conti e cari parrocchiani, Vi ringrazio per il gentile invito. Che bello poter ritrovare dei vecchi amici! Nella società moderna, i valori principali sembrano essere diventati competizione e potere piuttosto che servizio e compassione. Tale concetto di valore incoraggia un atteggiamento forte ed aggressivo e può bloccare lo sviluppo del cuore, impedendo una sana cooperazione tra le persone e favorendo rivalità e inimicizia. Tali valori tendono ad emarginare i più deboli e persino coloro che vogliono vivere per e all’interno di una società basata sulla verità e sulla giustizia per tutti. Nel Vangelo di oggi, Gesù ci offre una prospettiva differente – il più grande si faccia servo di tutti. I Vangeli lo ritraggono come una persona la cui esistenza era formata, da una parte, dalla sua consapevolezza dell’amore di Dio per il mondo (Gv. 3, 16) e per la sua popolazione, dall’altra, da quel “comandamento dell’amore” (Mc. 12, 30) che è la sua risposta all’amore di Dio. Molti brani del Vangelo riflettono il fatto che la gente riconosceva in Gesù qualcuno che non solo li aiutava ma che li capiva, li accettava ed era con loro in un maniera rara e straordinaria. L’atto di lavare i piedi ai suoi discepoli, che Gesù compie durante l’ultima cena è una prova della presenza e della potenza di questo amore nella sua vita. La croce di Gesù è il simbolo, per eccellenza, di questo amore; essa esprime sia la natura che la qualità di quell’amore. Permettetemi di condividere con voi tre belle storie ambientate in Cina per poter mostrare , in forma umana, l’amore e il servizio con cui Gesù ci ha amato. La prima storia parla di una parrocchia. Prima della Guerra di Liberazione, un prete cinese aveva una piccola parrocchia di 200 cristiani. Poco dopo il 1949, non poté più svolgere la sua funzione di prete. Venne invece assegnato al trasporto del carbone. Era un lavoro duro per un uomo colto e non abituato al pesante lavoro manuale. Si chiese quindi “ Perché lo faccio? È questa la ricompensa per essere rimasto prete, portare un pesante carico sulle mie spalle tutto il giorno e portare il carbone a casa della gente?”. Dopo un po’, però, si abituò al suo nuovo lavoro e decise di lavorare con spirito cristiano. Certo, non poteva predicare alla gente quando consegnava il carbone, ma poteva avere un atteggiamento cristiano nei confronti di tutti coloro che incontrava. Negli anni ’80 gli venne finalmente permesso di ritornare alla sua chiesa e riprendere il suo ministero sacramentale, ma poteva predicare e pregare solo all’interno delle proprietà della chiesa. Nonostante ciò, tutti i fine settimana, 800 persone affollavano la chiesa, quattro volte il numero di un tempo, per il catechismo e per ascoltare la Parola di Dio. La gente lo ricordava come il vecchio che portava il carbone. Egli ha dato una testimonianza convincente a Gesù trasportando innumerevoli ceste di carbone con servizio d’amore. La seconda storia riguarda una clinica. Una diocesi nella Cina del Nord ha un gran numero di ferventi cattolici. Il giorno della festa nazionale (1° Ottobre) del 1984, il governo diede a quattro laici e un prete il permesso ufficiale di dirigere una clinica che aprì nel Maggio del 1985. Il personale era costituito da sei dottori, otto infermiere e un tecnico di laboratorio. Durante il suo primo anno di operato, oltre 700 pazienti furono curati e oltre 200 vennero ammessi nel reparto da nove posti letto della clinica. Anni dopo, le persone mostrano ancora la loro gratitudine verso la clinica attraverso lettere e rotoli calligrafici. La clinica ha persino ricevuto elogi verbali e scritti dal governo. Facendo tutto il possibile per alleviare le sofferenze dei malati, la clinica è aperta giorno e notte e porta persino le medicine a casa dei malati. In Cina è più facile avere il permesso per aprire una clinica che un convento, perciò questa clinica venne aperta in modo da permettere a molte giovani suore di condurre una vita di comunità, ed accrescere la reputazione della chiesa locale. Il risultato fu che non solo i non cattolici all’interno della diocesi, ma anche il governo, esclamassero : “Guardate come i cattolici lavorano insieme! Con i cattolici, nulla è impossibile!”. La terza storia riguarda il cambiamento di atteggiamento nei confronti degli anziani. La Caritas di Hong Kong ha acconsentito a formare personale per la cura degli anziani. Nel continente, l’interesse del gruppo ha spesso la precedenza sull’interesse dell’individuo. Il presidente Mao era solito dire “ servire il popolo”, ma in casi estremi questo può portare a “tutto per il popolo, niente per l’individuo”. Dall’altra parte, la gente di Hong Kong rispetta e tiene in grande considerazione ogni individuo. La nostra Caritas a Hong Kong ha invitato un gruppo di assistenti medici dal continente a visitare una casa di riposo di Hong Kong in cui si mantiene un atteggiamento cattolico nei confronti degli anziani. I visitatori continentali, assegnati al loro lavoro che lo volessero o meno, chiesero al personale della Caritas: “Perché avete scelto questo tipo di lavoro? Come potete servire gli anziani con tanta gioia?” Il personale della Caritas spiegò loro attentamente il proprio punto di vista cristiano. Alla fine i continentali capirono che l’approccio di Hong Kong era fattibile anche nel continente. Essi divennero Buoni Samaritani, portando gli anziani sui loro monti, nelle case di riposo e prendendosi cura di loro. Cari fratelli e sorelle, quello che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo di oggi è che servire gli altri con un atteggiamento cristiano è una via d’amore. Il suo insegnamento si è incarnato nelle vite di molti ecclesiastici e laici attraverso le loro testimonianze. Lottiamo per diffondere la nostra fede cristiana in tutto ciò che facciamo per tutto il tempo in cui svolgiamo il nostro lavoro, il nostro ministero con l’amore di Gesù e un atteggiamento di servizio. Dio benedica voi e le vostre famiglie.